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Paolo Comolli, Stefania Spirolazzi
E-book
Guida al mondo
dei libri elettronici
P&V
edizioni digitali
© 2013 Punto & Virgola
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Introduzione
Se parliamo di “rivoluzione digitale” intendiamo un fenomeno che affonda le proprie radici nell’avvento dei personal computer e di Internet, nel momento in cui la Rete si è estesa al di là dell'ambito ristretto di ricercatori e specialisti (all’incirca negli anni Novanta).
Una “seconda rivoluzione” è avvenuta con l’avvento del web 2.0, termine coniato da Tim
O’Reilly in una conferenza del 2004, ossia l’evoluzione dei siti cosiddetti statici o “vetrina” verso un insieme di caratteristiche che permettono un ruolo attivo dell’utente, che contribuisce a
creare contenuti e può interagire in maniera significativa con il sito stesso e con gli altri utenti.
Altra caratteristica della rivoluzione digitale è la cosiddetta “convergenza” digitale: possiamo definirla semplicemente come l’unificazione dei diversi mezzi di comunicazione, resa possibile
dalla tecnologia digitale. Immagini, suoni, immagini in movimento, testo, possono essere codificati in linguaggio binario (quindi digitalizzati) e raccolti in un unico dispositivo come un PC, un
tablet, uno smartphone.
Supporti o mezzi tradizionali come carta e televisione convivono ancora accanto all’informazione digitalizzata, tuttavia siamo di fronte a un cambiamento a livello globale, una trasformazione
che sta mutando lo scenario dei mass media, la nostra vita quotidiana e naturalmente l’editoria.
Anche l’editoria tradizionale, infatti, abituata da secoli al supporto cartaceo, deve affrontare la
sfida della digitalizzazione, che in questo caso è rappresentata dal libro elettronico. Non si tratta
di un fenomeno di nicchia, ma di un fenomeno ampiamente consolidato nei Paesi anglosassoni e
in espansione a livello mondiale, compresa l’Europa e il nostro Paese: come vedremo, i titoli disponibili in formato e-book in Italia sono raddoppiati nel giro di un anno.
Che cosa sono gli e-book
L’e-book, contrazione di electronic book (quindi, in italiano, libro elettronico) è un libro in formato digitale che si può leggere attraverso diversi dispositivi: un lettore apposito chiamato e-reader, un tablet (come l’iPad), uno smartphone, oppure un computer, attraverso un programma
come ad esempio Adobe Digital Editions, che è gratuito.
Perché il libro elettronico? Confronto con il libro cartaceo
La carta, da secoli, è il tradizionale veicolo del contenuto oggetto della nostra lettura. Per questo
motivo l’e-book incontra l’ostacolo comune a ogni nuova tecnologia, ossia la domanda: « Perché
cambiare? ». Ogni lettore si domanda se con l’introduzione del libro digitale non venga meno
quel rapporto di amicizia e “complicità” con la carta e l’inchiostro e se l’innovazione non nasconda svantaggi.
Esistono tuttavia alcuni miti da sfatare. Il motivo principe che allontana i neofiti dall’e-book è il
timore che la vista debba sostenere uno sforzo maggiore rispetto alla lettura su carta; vedremo
che scegliendo gli appositi lettori di libri elettronici, gli e-reader, si elimina del tutto il problema
della stanchezza visiva. Un vantaggio è anzi la possibilità di ingrandire i caratteri del testo. La
batteria del lettore, inoltre, ha in media una durata di alcune settimane; si tratta di un consumo
energetico nettamente inferiore rispetto a quello dei cellulari o degli smartphone. Infine esiste il
timore di una modalità d’uso complessa.
Il libro elettronico presenta analogie con quello cartaceo, come la possibilità di sfogliare le pagi-
ne, aggiungere un segnalibro, annotazioni o sottolineature, con la differenza che questi appunti
digitali non influiscono sulla qualità del libro.
Altri vantaggi sono la possibilità di memorizzare in un unico dispositivo e portare con sé centina ia o addirittura migliaia di testi; la connessione ad Internet e la possibilità di acquistare il conte nuto immediatamente e in qualsiasi momento; le possibilità offerte dai link ipertestuali, che consentono la creazione di un indice rapido, la ricerca delle parole in un dizionario/thesaurus integrato e anche la loro traduzione in altre lingue; infine il costo solitamente inferiore alla versione
cartacea.
Storia dell’e-book: com’è nato il libro elettronico?
Il 1971 è generalmente riconosciuto come anno di nascita dell’e-book, con l’avvio del progetto
Gutenberg da parte di Michael Hart: si trattava di una biblioteca digitale, tuttora esistente, contenente versioni elettroniche gratuite di libri, in quanto non coperte da copyright, cadute in pubblico dominio o anche coperte da copyright nel caso in cui l’autore abbia prestato il consenso all’inserimento della sua opera nel progetto. Inizialmente si trattava di semplici file di testo; successivamente si è provveduto a implementare altri formati, come PDF, EPUB, MOBI ecc.
Tra i primi antenati degli e-book si annovera poi lo Spelling Ace prodotto da Franklin Electronic
Publishers nel 1986, un correttore ortografico per la lingua inglese con circa 80.000 parole, che
permetteva anche di ascoltarne la pronuncia corretta.
Nel 1990 Sony metteva in vendita il Data Discman, un lettore CD con tastiera e display a cristalli
liquidi sul quale potevano essere visualizzati dizionari, manuali o anche romanzi.
Nel 1998 apparvero i primi e-reader veri e propri, ossia il Rocket e-book prodotto da
Nuovomedia e il Softbook di Softbook Press, in grado di collegarsi a Internet per il download dei
libri elettronici.
Al 2004 risale l’ingresso sul mercato della tecnologia e-ink, sviluppata dall’azienda omonima,
tuttora utilizzata dai lettori, di cui parleremo tra poco.
Sony si avvalse di questa tecnologia nel 2006, con il lancio del SonySony PRS-T3 reader, che ottenne successo soprattutto negli Sati Uniti.
Il primo e-reader di Amazon, Kindle, fu messo in commercio nel 2007 negli Stati Uniti, diventando subito molto popolare. Il particolare taglio diagonale della tastiera verrà abbandonato nel
2009 con Kindle 2, e seguiranno altre versioni tecnologicamente innovate e disponibili in tutto il
mondo (in Italia a partire dal 2011). Il competitor di Amazon a livello mondiale, Kobo, è stato
lanciato dall’azienda omonima nel 2010 sul territorio statunitense, mentre è arrivato in Italia nel
2012.
Il mercato degli e-book
Nel mondo: primo posto per gli Stati Uniti
La fonte che prendiamo in considerazione è il rapporto “Global e-book”, che fu avviato da Change conferenze e O’Reilly Media nell’autunno del 2011 e viene aggiornato ogni anno, delineando
il quadro globale del mercato dei libri elettronici. Dal 2013 è pubblicato da Rüdiger Wischenbart
Content and Consulting.
Secondo il rapporto aggiornato all’autunno 2013, i titoli disponibili in formato digitale negli Stati
Uniti sono 1.700.000. Il valore globale del mercato dei libri, intendendo la somma di carta ed
elettronico, è di 27.124 miliardi di dollari; gli e-book rappresentano il 20% di tutti i libri venduti
(market share).
L’Asia è un mercato emergente: gli e-book disponibili in Cina si stanziano a 11.154: da questo
dato sono esclusi tuttavia i titoli della piattaforma Cloudary, che a marzo 2012 avrebbero raggiunto i sei milioni, per 1,6 milioni di autori: si tratta per lo più di contenuto generato da scrittori
amatoriali (parleremo più avanti del self-publishing, cioè l’autopubblicazione).
In Europa: Regno Unito in testa
La dimensione del mercato editoriale globale del Regno Unito è di 3,1 miliardi di sterline; la
quota di mercato (market share) degli e-book è del 12,9%, con circa 1.750.000 titoli disponibili
in formato elettronico.
La dimensione del mercato editoriale della Germania è complessivamente di 9.520 miliardi di
euro e il market share degli e-book è del 5%; i titoli disponibili in formato elettronico sono circa
200.000.
In Francia la dimensione del mercato è di 4.534 miliardi di euro e i titoli disponibili in formato
elettronico sono circa 126.000. La quota di mercato degli e-book è stimata tra il 2,1% e il 3%.
In Spagna la dimensione del mercato è di 2.772 miliardi di euro; gli e-book disponibili sono tra
30.000 e 50.000. La quota di mercato degli e-book è del 3% circa.
In Italia: crescita del mercato digitale
I dati italiani provengono da Nielsen, Giornale della libreria, Aie e Informazioni editoriali. La
dimensione del mercato editoriale italiano è di 3.072 miliardi di euro; gli e-book disponibili nel
nostro Paese risultano essere 60.589. I titoli in formato elettronico erano 31.416 a maggio 2012.
Consideriamo che il 2012 è stato un anno difficile per l’editoria italiana, con un decremento sulle
vendite in valore del 7,8%; il segno positivo proviene proprio dall’editoria digitale, che nel 2012
ha ottenuto una quota di mercato del 2,1%, mentre nel 2011 era dell’1,1%.
Il mercato degli e-book, quindi, fiorente negli Stati Uniti, promettente in nazioni europee come
Inghilterra e Germania, cresce anche nel nostro Paese nonostante i valori siano per il momento
relativamente bassi: una progressiva crescita è prevista, come per gli altri contenuti editoriali dell’era digitale (musica, film, giornali).
I formati e-book
I formati si dividono in reflowable e a layout fisso. In quest’ultimo caso l’impaginazione è statica, quindi non si adatta allo schermo del dispositivo con cui leggiamo la pagina ma preserva
l’impostazione stabilita dall’autore o editore. Con i formati reflowable, al contrario, l’impaginazione non è fissa e lo schermo mostra solo la quantità di testo che può contenere.
EPUB: è il formato più diffuso del file che contiene il libro elettronico. Si tratta di un formato
aperto, quindi non proprietario di una singola azienda. L’EPUB è uno standard, cioè un insieme
di regole, che viene interpretato dalla maggior parte degli appositi lettori, gli e-reader.
La sua caratteristica primaria è quella di essere un formato reflowable e quindi di adattarsi allo
schermo dell’e-reader su cui viene visualizzato. Permette di ingrandire o rimpicciolire i caratteri,
di variare i margini, l’interlinea e di personalizzare la lettura secondo le proprie esigenze: si può
anche scegliere il tipo di carattere che si preferisce.
A livello tecnico, l’EPUB utilizza il linguaggio HTML (lo stesso utilizzato per le pagine web),
precisamente XHTML e i CSS (fogli di stile), rispettivamente per il testo e per layout e gestione
grafica.
PDF: è un formato ampiamente diffuso da anni e riproduce il documento con l’impaginazione
definita da chi ha creato il file, la quale non si adatta allo schermo dell’e-reader. Si tratta quindi
di un formato utile quando si vuole mantenere l’impaginazione stabilita, tuttavia è sconsigliato
per la lettura su schermi inferiori a 7 pollici.
FORMATI DI AMAZON: Amazon, nel 2005, ha acquisito la società Mobipocket e il formato
MOBI da essa sviluppato, che è quindi supportato nativamente dal Kindle. I file MOBI possono
essere protetti da DRM e nei Kindle di ultima generazione è supportato spesso solo il MOBI non
protetto.
Amazon, partendo da MOBI, ha sviluppato il formato proprietario AZW: esso ha quindi le sue
radici nel formato MOBI, ma possiede una migliore compressione e un migliore criptaggio. I file
AZW sono protetti da DRM; quando un file con estensione AZW non è protetto da DRM, è in
realtà identico a un file MOBI.
Nel 2011 è stato introdotto il nuovo formato KF8 (Kindle Format 8), chiamato anche AZW3, ba sato su HTML5 e CSS3, che permette avanzate possibilità di formattazione, per la creazione di
prodotti digitali complessi.
ALTRI FORMATI: in particolare per quanto riguarda i primi e-book, erano utilizzati formati a
layout fisso. Oltre al PDF, sono il DOC, formato proprietario di Microsoft che si ottiene da
Microsoft Word; il formato RTF, utilizzato per scrivere documenti che potranno essere letti da diversi sistemi operativi.
Come si leggono gli e-book?
Il dispositivo appositamente pensato per la lettura di e-book è l’e-reader, su cui è possibile memorizzare molti libri elettronici. La caratteristica che differenzia l’e-reader da qualsiasi altro dispositivo di lettura è la tecnologia e-ink: lo schermo non è retroilluminato, quindi non crea fastidio alla vista. Nello schermo sono presenti microcapsule contenenti del fluido in cui sono immerse particelle bianche con carica positiva e particelle nere con carica negativa. Sono quindi ap plicati degli elettrodi ai due strati di plastica dello schermo. Agli elettrodi si può applicare una
carica negativa che attirerà le particelle bianche, che hanno carica opposta e respingerà quelle
nere, le quali saliranno in superficie, verso lo strato di plastica superiore. Viceversa per la carica
positiva.
Non è necessaria un’energia continua per mantenere l’impostazione di queste particelle: l’alimentazione serve solamente nel cambio di pagina.
Lo schermo del PC, dello smartphone e del tablet, che è un computer portatile a forma di tavoletta, è invece a colori e retroilluminato. I tablet, e spesso anche gli smartphone, sono dotati di tecnologia touch-screen, che permette di interagire direttamente con lo schermo, senza l’intermediazione di tasti.
Sono ormai diffusi anche e-reader con schermo touch-screen e anche e-reader sovrailluminati,
come Kindle Paperwhite e Kobo Glo. Questi si differenziano dalla retroilluminazione a LED e a
LCD, perché la luce è emessa lateralmente, non verso il lettore. In questo modo è possibile anche
una comoda lettura in condizioni di luce scarsa.
Le tre principali case che commerciano e-reader sono quindi Sony, Amazon (che produce Kindle) e Kobo; come abbiamo detto, i miglioramenti tecnologici delle nuove versioni riguardano per
esempio lo schermo touch-screen e la sovrailluminazione per quanto riguarda gli ultimi modelli
di Kobo e Kindle. Il nuovo non è invece sovrailluminato: è possibile acquistare l’apposita clip
luminosa.
Per leggere gli e-book su PC, come accennato, è necessario un programma in grado di interpretarli, per esempio Adobe Digital Editions, che come abbiamo detto è gratuito. Per gli smartphone
e i tablet è necessaria un’applicazione per leggere e-book che si scarica dall’App Store nel caso
dei prodotti Apple o dal Play Store per il sistema operativo Android di Google.
Un esempio di applicazione utile a questo scopo è iBooks per iPhone e iPad.
Dove acquistare gli e-book?
La forma di acquisto più “naturale” per un e-book, a causa della sua immaterialità, è naturalmente il web. In fondo si tratta praticamente di scaricare un piccolo file sul proprio computer e trasfe rirlo eventualmente su un e-reader.
Esistono diversi siti web da cui è possibile acquistare e-book. Innanzitutto molti siti che si occupavano della vendita online (e-commerce) di libri cartacei, le “librerie online”, hanno aperto una
sezione dedicata alla vendita di e-book.
Esempi significativi possono essere ibs.it, inmondadori.it, lafeltrinelli.it, libreriarizzoli.corriere.it,
hoepli.it.
Tra gli store online che vendono diverse categorie di prodotti tra cui anche gli e-book troviamo
amazon.it e anche net-e-book.it, sito di Mediaworld.
Esistono infine store online che vendono solamente e-book, come ultimabooks.it, bookrepublic.it
e cubolibri.it, che è l’e-book store di Telecom Italia.
Altro metodo è l’acquisto tramite applicazione installata su computer o direttamente sull’e-reader
(per es. Kobo o Kindle). Previa registrazione, si crea un account, si registrano i dati della carta di
credito e gli acquisti avvengono in pochi passaggi, anche in mobilità.
Amazon, per il Kindle Paperwhite, concede gratuitamente il costo della connessione Internet necessaria al download: si tratta di una connessione 3G, che consente al dispositivo di accedere alla
rete mobile utilizzata anche dai cellulari.
Altro e-reader che fornisce connessione 3G gratuita è il Leggo PB 603 di Ibs.
Lo scopo di queste applicazioni è quello di rendere estremamente facile e rapida l’esperienza di
acquisto di un e-book.
Come si effettua un acquisto online?
Vediamo come si effettua una procedura di acquisto online.
La navigazione del sito avviene attraverso i menù evidenziati in ogni pagina e i link, cioè collegamenti ipertestuali, da una pagina all’altra o da una sezione della stessa pagina ad un altra, atti vabili dal semplice click del mouse sulle parole o sulle aree cliccabili.
La barra di ricerca, quasi sempre presente, consente di ricercare rapidamente un libro per titolo,
autore, genere e così via.
Solitamente i siti utilizzano la metafora del negozio fisico, del “supermercato” dove si cammina
con il carrello: una volta scelto un prodotto, per esempio l’e-book che ci interessa, cliccando su
“acquista” o “metti nel carrello” il nostro prodotto verrà appunto collocato in un carrello virtuale.
Solitamente nella parte alta della pagina è presente il collegamento al carrello stesso, che si può
consultare in ogni momento desiderato: dopo aver inserito un prodotto nel carrello è possibile
continuare l’acquisto, ricercando altri titoli, oppure terminare l’acquisto stesso. Inoltre il carrello
è modificabile: se si aggiunge un prodotto per sbaglio o semplicemente si cambia idea, è possibile rimuoverlo dal carrello senza che vi sia nessun obbligo di acquisto, proprio come in un supermercato, prima di arrivare alle casse.
Spesso sono presenti due pulsanti che presentano all’incirca questa alternativa: “continua lo
shopping” e “procedi all’acquisto”. Quando abbiamo aggiunto al carrello tutti i prodotti desidera ti, potremo procedere all’acquisto vero e proprio.
È solitamente necessaria la registrazione al sito, che si può effettuare prima di incominciare lo
shopping, o a volte è consentita anche dopo aver scelto i prodotti, nel momento in cui si dichiara
di voler procedere all’acquisto. Registrarsi significa inserire il proprio indirizzo e-mail, scegliere
un nome utente e una password che serviranno per effettuare il login, cioè l’autenticazione. Una
volta effettuato, solitamente nella parte alta della pagina apparirà un link come, se il proprio
nome utente è ad esempio Marco, “Benvenuto Marco”.
I passaggi successivi per acquistare prevedono l’inserimento di alcuni dati, in particolare per
quanto riguarda il metodo di pagamento. La quantità di metodi disponibili dipende dai siti.
Un primo metodo è il pagamento per carta di credito: si inseriranno allora gli estremi della propria carta di credito, come numero e data di scadenza. Altrimenti è possibile utilizzare una carta
prepagata, metodo spesso preferito per il rischio percepito nel fornire gli estremi della carta di
credito; si inseriscono codice Pin e password e l’importo viene detratto dalla carta prepagata. Il
metodo più “sicuro” è poi il contrassegno, ossia il pagamento si effettua in contanti alla consegna
della merce. Controllando il proprio account sul sito si può vedere lo stato dell’ordine e per email viene solitamente comunicata la spedizione della merce.
Altro metodo ancora è il bonifico bancario: il sito comunica gli estremi bancari ai quali effettuare
un bonifico per l’ammontare della merce. Al ricevimento del bonifico stesso vengono inviati i
prodotti. Il problema, in questo caso, è costituito dai tempi tecnici di effettuazione del bonifico.
Ulteriore sistema di pagamento è PayPal: il suo funzionamento è molto simile a quello di un comune conto corrente bancario. Dopo aver aperto il conto si può inviare o ricevere denaro, effettuare pagamenti on line. Bisogna registrarsi a paypal.it, per aprire il conto in modo gratuito. Poi
si associa al conto una carta prepagata, come la PostePay o la prepagata della stessa PayPal, oppure si può ricaricare il conto con un bonifico. All’acquisto sono richieste solo l’e-mail e la password.
Come si realizza un e-book?
È possibile creare un e-book sia utilizzando software appositi sia utilizzando strumenti più semplici, come editor testuali: un e-book, infatti, può essere creato anche dalla conversione diretta da
altri formati. Vediamo alcuni metodi.
Una prima possibilità è costituita da Adobe InDesign, che è un programma professionale di videoimpaginazione e si interfaccia con gli altri prodotti Adobe. Solitamente viene utilizzato per
impaginare la versione per la stampa, da cui successivamente si estrae l’e-book. Può esportare il
testo in formato EPUB o in versione PDF. Esiste anche un plug-in di Amazon per esportare da
InDesign in formato Kindle.
Esistono editor specifici per creare e-book, come ad esempio Sigil, nel caso in cui si intenda realizzare solo la versione elettronica e non quella per la stampa. Può essere utilizzato come editor
WYSIWYG (“ciò che vedi è ciò che ottieni”, senza necessità di scrivere codice) o si può intervenire sul codice XHTML e sui fogli di stile.
Tra i semplici editor di testo, è possibile utilizzare Microsoft Word oppure OpenOffice.
Per quanto riguarda una gestione avanzata del documento, possiamo accennare agli stili: uno stile è un insieme di attributi che connotano un carattere, un paragrafo, un’immagine, una pagina,
un elenco. Gli stili sono utili per conferire al documento un aspetto uniforme, per stabilire la gerarchia della struttura e per modificare gli attributi in una sola volta per tutte le parti con lo stesso
stile. Per applicare e personalizzare gli stili è utile la casella con menù a tendina in alto a sinistra,
nell’interfaccia del programma. La gestione dei capitoli e delle strutture è infatti strettamente
correlata agli stili. È preferibile usare gli stili predefiniti (ad esempio Intestazione 1, 2, 3,..) eventualmente modificando la formattazione di ognuno.
Aprendo Strumenti – Numerazione capitolo possiamo verificare quale stile è attribuito a ogni livello. Il passaggio successivo sarà convertire il file DOC o RTF con un programma come
Calibre.
Calibre è un programma open source, scaricabile gratuitamente, utile sia per la lettura che per la
gestione di e-book. Consente la conversione degli e-book in formati diversi (anche da EPUB a
MOBI e viceversa) e la modifica dei metadati.
Che cosa sono i metadati? Sono le informazioni associate ad un libro, utilizzate per pubblicarlo,
promuoverlo e distribuirlo. Includono titolo, autore, formato, copertina, descrizione, informazioni sui diritti d’autore, o anche termini del contratto di pubblicazione, dati di vendita, recensioni.
Concretamente queste informazioni costituiscono un file incorporato nell’e-book, che viene utilizzato dai motori di ricerca, dalle librerie online, dai social network per aiutare gli utenti a trovare i libri desiderati.
Per quanto riguarda la conversione, con Calibre è possibile convertire file di numerosi formati tra
cui RTF, DOC o DOCX, HTML, EPUB, MOBI, TXT. Può anche generare file in AZW3, il recente formato di Amazon.
Diritto d’autore
Che cos’è il DRM?
Il Digital Rights Management è un sistema di protezione dei file che consente la tutela del diritto
d’autore dei contenuti digitali. Concretamente vengono aggiunte ai file alcune informazioni nascoste. Il DRM Adobe è il più usato ma Amazon e Apple possiedono DRM proprietari.
Gli e-book protetti da DRM Adobe (formato EPUB e PDF) consentono di leggere gli e-book acquistati su un massimo di sei dispositivi autorizzati dallo stesso ID Adobe (per ottenerlo occorre
registrarsi sul sito Adobe o attraverso Adobe Digital Editions.). Gli e-book protetti da DRM Adobe non consentono di stamparne, copiarne o modificarne il contenuto.
Il DRM di Amazon restringe l’uso degli e-book ad un solo Kindle o a un solo dispositivo che usa
il software Kindle (PC, Mac, iPad, iPhone, dispositivi Android, Blackberry).
Che cos’è il watermark?
Il watermark, o soft DRM, è un sistema di protezione dei contenuti digitali non invasivo: non limita l’utilizzo del file a cui viene applicato, ma riporta al suo interno alcuni dati identificativi
dell’utente che ha acquistato il file (come il nome e l’indirizzo e-mail). Gli e-book protetti da wa -
termark non hanno le limitazioni a cui sono soggetti gli e-book protetti da DRM, quindi possono
essere letti su un numero indefinito di dispositivi. Sono comunque soggetti alla normativa sul diritto d’autore e pertanto non è consentita la loro diffusione, copia o riproduzione se non a uso
personale.
Esiste un dibattito relativo ai diritti d’autore sulle opere digitali in generale, che investe ad esempio il mondo del cinema, della musica, del software, dei videogiochi, dei giornali e, naturalmente, degli e-book.
Per quanto riguarda il dibattito più generale e filosofico, le ragioni di chi si esprime in modo più
estremo a sfavore del copyright nell’era digitale si basano sulla condivisione gratuita di conoscenza come diritto umano universale (il tentativo di accedere gratuitamente alla cultura è visto
come legittimo e non come azione criminale) e sulla convinzione che le attuali leggi in materia
non siano finalizzate né al pubblico interesse né in maniera preponderante alla tutela degli autori.
Il tentativo sarebbe quello di recuperare un senso profondo dell’arte, sganciandola dal mero profitto, sottraendola ai limiti della logica economica e permettendo un incontro delle idee in luogo
del loro isolamento, per produrne di nuove tramite l’interscambio creativo. È rivolta una critica
alle grandi case che operano a livello mondiale e che sarebbero le vere beneficiarie della tutela.
L’ottica opposta considera invece il copyright come modo per retribuire giustamente l’autore per
il proprio sforzo creativo.
Una ragione più specifica contro l’utilizzo del DRM, invece, che è possibile separare dalla filosofia pro-pirateria, è la “censura digitale” che lo stesso DRM eserciterebbe.
Un libro cartaceo appartiene totalmente a chi lo acquista, si può prestare, regalare dopo averlo
letto; mentre quello elettronico è sostanzialmente un “prestito” dell’editore che si ha (più o
meno) il diritto di leggere e nemmeno di stampare: un concetto che solleva molte perplessità.
Per esempio, un e-book comprato regolarmente potrebbe essere leggibile su un unico dispositivo:
se questo dispositivo si guastasse, sarebbe necessario ricomprare lo stesso e-book di cui si sono
già pagati i diritti d’autore. Questa limitazione, secondo alcuni, potrebbe addirittura scoraggiare
l’acquisto dell’e-book a favore della versione cartacea.
In rete sono presenti anche diverse guide che spiegano in che modo rimuovere il DRM, spesso
specificando che la finalità dell’azione non è la riproduzione e distribuzione illecita del file, ma
una maggiore libertà di gestione del contenuto acquistato in maniera regolare.
Che cos’è il codice ISBN?
L’ISBN (International Standard Book Number) è un numero che identifica un libro in maniera
univoca e duratura, a livello internazionale. Precisamente, identifica una particolare edizione del
libro: ogni nuova edizione è contrassegnata da un codice diverso, a meno che non si tratti di una
ristampa.
L’ISBN contraddistingue sia i libri cartacei che gli e-book. Per gli e-book, in particolare, ogni
versione resa disponibile in un determinato formato avrà un proprio codice ISBN: perciò, se lo
stesso contenuto viene pubblicato, ad esempio, in formato EPUB e in formato PDF, le due
versioni avranno codici ISBN diversi.
Anche lo stesso titolo in versione cartacea ed elettronica sarà contrassegnato da codici ISBN diversi.
Nuovi impulsi alla diffusione dell’e-book: cos’è il self-publishing?
Self-publishing significa autopubblicazione, ossia il processo di pubblicazione di un libro non è
affidato ad un editore ma viene seguito direttamente dall’autore. L’autore stesso presiede autonomamente a tutte le fasi editoriali della creazione dell’opera: scrittura, progettazione grafica della
copertina, impaginazione, scelta della tipologia di pubblicazione (cartacea, e-book, app) e scelta
del sistema di promozione del libro.
Il self-publishing si distingue sia dalla normale edizione sia da dall’edizione a spese dell’autore.
Nel primo caso tutte le spese sono a carico dell’editore, che realizza e distribuisce l’opera fornen do all’autore una remunerazione del diritto d’autore in forma percentuale.
Nel secondo caso la figura dell’editore è sempre presente ma le spese sono sopportate in tutto o
in parte dall’autore. Stiamo parlando dell’editoria a pagamento o, com’è detta in inglese, Vanity
Press. Questa definizione ci può far capire la critica che spesso viene rivolta all’EAP: l’opera
dell’autore arriva nelle librerie senza essere stata scelta dall’editore sulla base di un contenuto di
qualità o comunque adatto alla vendita. Per quanto riguarda i possibili abusi nei confronti dell’autore esordiente, annoveriamo la scarsità del servizio di editing, promozione e distribuzione
del libro, abbinata alle stesse formule contrattuali che prevedono il pagamento di un determinato
di copie e una percentuale non molto alta sul prezzo di copertina.
Nel caso dell’autopubblicazione l’autore, invece, come abbiamo detto, si incarica di seguire tutte
le fasi della realizzazione dell’opera, avvalendosi eventualmente di un aiuto professionale, ossia
di qualche figura professionale esterna, come un editor, un grafico per la copertina, un tecnico
per la conversione in formato e-book, un consulente per la promozione e la distribuzione. In
questo caso l’autore “si mette in gioco”, presentandosi chiaramente ai lettori come indipendente.
Avvalersi di un aiuto esterno per quanto riguarda l’editing non è una violazione ai principi del
self-publishing. Alcuni autori indipendenti non vedono di buon occhio l’intervento sul proprio
elaborato, tuttavia esistono indubbi vantaggi. Gli editor sono professionisti che possono collaborare con l’autore per realizzare il miglior prodotto possibile: si tratta di un buon compromesso tra
indipendenza dall’editore e professionalità, qualità del proprio testo, a costi contenuti.
Si possono facilmente notare, quindi, alcuni vantaggi del self-publishing: l’autore ha il pieno
controllo sull’opera anche in fase di realizzazione, può pubblicare rapidamente il proprio contenuto, ne possiede tutti i diritti e può percepire maggiori introiti, è facile pubblicare molti titoli.
Tuttavia, un principale svantaggio è che la barriera all’ingresso è bassa; è facile trovare libri di
scarsa qualità, considerando che vengono spesso, appunto, saltate fasi come la correzione bozze
e l’impaginazione professionale. Il self publishing, come si è detto, è un fenomeno destinato a
cambiare radicalmente il mondo editoriale, ridimensionando il monopolio dei grandi gruppi editoriali, eliminando gli editori a pagamento e fornendo la possibilità agli autori emergenti di farsi
conoscere. Non bisogna però sprecare questa risorsa, la qualità è essenziale.
L’editing professionale è necessario per un prodotto che voglia affermarsi e non può essere affidato all'improvvisazione. Si corre il rischio che gli scrittori che si autopubblicano vengano etichettati come coloro che hanno buone storie ma proposte in maniera dilettantistica. Dall’altra
parte occorrono professionisti onesti che propongano servizi validi a costi sostenibili, aprendosi a
un mercato prevedibilmente in crescita.
Casi di successo
Presentiamo due casi significativi di autori indipendenti che hanno venduto milioni di copie.
John Locke è stato il primo a raggiungere il milione di copie vendute su Amazon, nel 2011, uti-
lizzando la piattaforma Kindle Direct Publishing. Locke era un assicuratore e decise di intraprendere la via della scrittura solamente nel 2009.
Le sue opere di maggior successo sono quelle della serie del personaggio Donavan Creed, ex assassino della CIA. Un punto chiave nel successo di Locke è rappresentato dal prezzo dei suoi romanzi, molto competitivo: 99 centesimi di dollaro.
Amanda Hocking è considerata quasi una moderna Cenerentola, che ha vissuto una favola. Da
anni era in cerca di un editore per i suoi romanzi, tuttavia riceveva nient’altro che lettere di rifiuto. Amanda decise allora di intraprendere la via del self-publishing vendendo uno dei suoi scritti
su Amazon, peraltro immaginando di non riscuotere particolare successo e invece oltrepassando
in breve tempo, come Locke, la soglia del milione di copie vendute su Amazon nel 2011. Amanda scrive romanzi young adult e fantasy, in particolare paranormal romance, il genere della saga
di Twilight.
Il self-publishing è una minaccia per gli editori?
Come per e-book e carta, esiste un dibattito che riguarda self-publishing ed editoria tradizionale.
Forse, anche in questo caso, le strade sono parallele e non obbligatoriamente alternative. La tendenza delle grandi case editrici appare quella di organizzarsi per accogliere e puntare sul self-publishing stesso. Ad esempio Penguin (appartenente a Pearson) ha lanciato la piattaforma Book
Country, mentre in Italia abbiamo l’esempio di Mondadori, che ha lanciato Kobo Writing Life,
altra piattaforma per l’autopubblicazione. Si vedranno gli sviluppi di questo fenomeno che può
sembrare paradossale.
Infine, non dobbiamo mai dimenticare il nocciolo che caratterizza l’attività dell’editore: si tratta
della selezione di contenuti di qualità, utile a maggior ragione quando i contenuti stessi possono
essere pubblicati facilmente, da chiunque: a qualche caso di successo come quelli appena visti si
affianca la difficoltà di emergere comune, invece, a moltissimi altri.
Occorre dire che apparentemente, per alcuni editori non solo l'autopubblicazione, ma il
fenomeno stesso del libro elettronico sembra costituire una minaccia. Molte case editrici
stentano ad aggiornarsi e non colgono le opportunità offerte dal nuovo mezzo, rimanendo
ostinatamente ancorati all'editoria tradizionale cartacea. Una recentissima misura (dicembre 2013), introdotta nel Decreto Destinazione Italia e approvata dal consiglio dei ministri riconosce una detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute nel corso dell’anno solare per l’acquisto di libri cartacei muniti di codice ISBN, per un importo massimo di
2000 euro, di cui 1000 euro per i libri scolastici e universitari e 1000 euro per tutte le altre pubblicazioni.
Più che « Misure per favorire la diffusione della lettura », come recita il dispositivo di
legge, sembra un mero provvedimento di sostegno alla grande editoria cartacea, visto che
gli e-book ne sono esclusi.
Un intervento importante sarebbe, invece, ridurre l'aliquota IVA dei libri elettronici dal
22% al 4%, come avviene per i libri di carta: un costo che viene sopportato unicamente
dalle tasche dei lettori.
Che cos’è il print on demand (POD)?
Consiste in un servizio che offre la possibilità di stampare una o più copie di un libro su ordinazione. Solitamente la stampa non è offset (utilizzata nell’editoria tradizionale, adatta alla stampa
di molte copie) ma è digitale e avviene rapidamente e permette anche tirature limitatissime, garantendo comunque la qualità della stampa stessa. Questo tipo di servizio viene utilizzato dagli
autori indipendenti, che mantengono tutti i diritti sull’opera, oppure dalle piccole case editrici, le
quali possono stampare un libro dopo aver ricevuto l’ordinazione, eliminando il problema delle
copie non vendute, oppure ancora per la stampa di libri fuori catalogo.
Lulu è una delle piattaforme che offrono questo servizio: nata proprio per il print on demand, ha
successivamente esteso l’offerta all’autopubblicazione di e-book. Lulu, anche per il libro cartaceo, fornisce gratuitamente il codice ISBN e l’opera può essere messa in vendita gratuitamente
sia su Lulu.com che su Amazon.
Anche Narcissus offre la possibilità di ricevere a casa un numero stabilito di copie della propria
opera, ossia 50, e la possibilità di mettere il libro in vendita su Amazon, con il servizio chiamato
Narcissus Bookmaker. L’autore riceve il 75 percento di ricavo da ogni copia venduta. La copia
viene quindi stampata, secondo il principio del POD, dopo l’ordinazione da parte di un cliente.
L’autore, per entrambe le piattaforme, deve fornire un file PDF, impaginato per la stampa. Anche
Amazon è entrato nel mercato dell’on demand, con CreateSpace, azienda di sua proprietà: è possibile pubblicare libri in italiano, anche se il sito è in inglese.
Piattaforme per autopubblicazione di e-book
Venendo in particolare al self-publishing in formato e-book, esistono alcune piattaforme online
che permettono di pubblicare facilmente le proprie creazioni: vediamone alcune tra le principali.
Una prima possibilità è Amazon Kindle Direct Publishing (KDP). Nella pratica, KDP è un sito
che permette agli autori di caricare e quindi autopubblicare e distribuire i propri contenuti in formato disponibile per Kindle e applicazioni Kindle per PC, Mac, iPhone, iPad, iPod Touch e
Android. (Ricordiamo che Kindle è il lettore di libri elettronici commercializzato da Amazon).
Come pubblicare un e-book su Amazon KDP?
La prima operazione necessaria è la registrazione ad Amazon. Se si possiede già un account, è
sufficiente accedere tramite login per utilizzare anche i servizi di KDP. In secondo luogo occorre
accettare i termini e le condizioni del servizio (le quali appariranno in una finestra dopo il login)
tramite un semplice click sul bottone “accetto” a seguito della lettura. A questo punto si può vi sualizzare la propria libreria, ancora vuota.
Per avviare la pubblicazione del proprio libro, si clicca sul bottone “aggiungi un nuovo titolo”.
La pagina chiede innanzitutto di inserire i dettagli relativi al libro stesso: titolo, descrizione, lingua e informazioni facoltative come collaboratori che partecipano alla creazione del libro, editore, numero dell’edizione, data di pubblicazione e codice ISBN. Si può anche indicare se il testo
fa parte di una collana. Amazon fornisce, accanto ad ogni voce, un’utile guida a cui si accede tramite il link “Cos’è?”. Gli step successivi prevedono di indicare il genere dell’opera, caricare una
copertina in formato JPEG o TIFF (oppure crearla tramite il programma Cover Creator,
cliccando “avvia creazione copertina”).
Si può decidere di attivare il DRM (se il proprio obiettivo è quello di incoraggiare la condivisione dell’opera, sarà bene non applicarlo).
Si può procedere infine al caricamento del file che contiene il proprio libro.
Nella seconda parte si procede con l’indicazione delle royalty e del prezzo di listino. La scelta è
tra royalty 35% e royalty 70%. Nel secondo caso la percentuale di guadagno dell’autore sarà
maggiore e, parallelamente, sarà maggiore il prezzo di vendita del libro (in tal caso ci si assume
il rischio di un minor numero di acquirenti). Il prezzo di listino minimo e massimo possibile varia a seconda delle royalty stesse e della dimensione del file.
Come preparare il libro per Amazon KDP?
Amazon accetta diversi formati, che converte immediatamente in formato MOBI, interpretabile
dai lettori Kindle. È consigliabile (secondo le indicazioni sul sito) salvare il proprio file in formato DOC o DOCX, oppure ancora in HTML, convertendolo tramite un comune word processor,
come OpenOffice o Microsoft Word. Meglio aggiungere eventuali immagini tramite il comando
“inserisci immagine” di Word, evitando il copia e incolla.
Nel caso in cui si scelga il formato HTML, se il libro contiene immagini è necessario comprime re tutti i file in un unico ZIP.
Il formato PDF è accettato ma sconsigliato a causa dei frequenti errori di conversione.
Sono accettati anche altri formati come l’EPUB, il TXT (testo normale) utile solo se il libro non
contiene immagini, il Rich Text Format (RTF).
Per effettuare delle prove di conversione del file in formato MOBI, infine, si consiglia di installare il programma Calibre.
Quali altre piattaforme esistono per il self-publishing?
Narcissus, di Simplicissimus Book Farm, è un’altra piattaforma per l’autopubblicazione di ebook. Anche in questo caso è necessario registrare un proprio account e il contenuto verrà pubblicato nelle librerie online collegate a Narcissus, tra cui l’Amazon Kindle Store, l’Apple iBook
Store, Barnes and Nobles, Ultima Books (la libreria di Simplicissimus), IBS, KoboBooks, LaFeltrinelli, Cubolibri, Book Republic e altri. Narcissus trattiene il 40 percento del prezzo di copertina sulle vendite andate a buon fine. All’autore viene liquidato, quindi, il 60 percento delle vendite. L’autore può scegliere liberamente il prezzo di copertina e variarlo. Narcissus accetta i contenuti caricati in formato EPUB, accertandosi che il file abbia superato la validazione ePUBcheck
e in formato PDF.
È possibile acquistare il codice ISBN al costo di 4 euro; la conversione di un documento Word in
formato EPUB è un altro servizio opzionale a pagamento, come anche la realizzazione della copertina.
Altra importante piattaforma per il self-publishing di e-book è Smashwords, punto di riferimento
soprattutto per il mercato statunitense. È necessario conoscere l’inglese per navigare sul sito. La
distribuzione del contenuto caricato, sempre dopo l’apertura di un account, avviene sull’Apple
iBook Store, Barnes & Noble, Sony Reader Store, Kobo e altri. Per l’autore, il guadagno è
dell’85 percento sul prezzo di vendita quando la vendita stessa avviene su Smashwords, o del 60
percento quando avviene su un altro negozio virtuale. Il file può essere caricato in formato DOC:
Smashwords offre un servizio gratuito per la sua conversione, chiamato Meatgrinder. In alternati va è possibile pubblicare direttamente un file in formato EPUB con Smashwords Direct e in questo caso l’e-book non verrà convertito in altri formati.
Infine ricordiamo, come accennato, un sito noto per il self-publishing sia in formato cartaceo sia
e-book: Lulu. L’autore riceve l’80 percento del guadagno ed è assegnato al libro, gratuitamente,
un codice ISBN. Lulu accetta i formati DOC, DOCX, PDF, EPUB e l’e-book verrà venduto su
Lulu.com. Per i canali di distribuzione esterni, invece, sono accettati solamente libri in lingua inglese e in formato EPUB.
Come promuovere il proprio libro
La presenza nelle librerie virtuali talvolta non è sufficiente per ottenere una buona visibilità del
proprio titolo. La promozione del libro può basarsi in gran parte sugli strumenti social, che permettono di creare un indispensabile dialogo con il pubblico e di ottenere un suo maggiore coinvolgimento. Non è una buona strategia, infatti, sfruttare i canali social come veicoli pubblicitari
in sé, rischiando di risultare addirittura sgraditi: la relazione a due vie è il fondamento delle
odierne strategie di social media marketing, ossia quella sezione del marketing che si occupa di
promuovere una marca o un prodotto attraverso i social media, quei mezzi che si distinguono per
l’attività di condivisione e interazione praticata dagli utenti. Ciò che nel campo degli e-book,
come per ogni altro prodotto destinato alla vendita, non perderà mai d’importanza è il contenuto:
la comunicazione è uno strumento abbinabile efficacemente ad un contenuto di qualità, che verrà
riconosciuto come tale dai lettori e provocherà un moltiplicarsi di voci e commenti positivi.
Su Facebook, (forse il primo social network a cui le persone ricorrono per la ricerca di un’attività
o di una persona, come ad esempio un autore) si può creare una pagina dedicata al proprio libro,
con l’obiettivo primario di creare interesse attorno al contenuto. Può essere utile anche creare un
blog, che è indicizzabile abbastanza facilmente dai motori di ricerca, in quanto contiene molto te sto, compresi i link alle varie pagine che sono testuali (è un elemento favorevole all’indicizzazione) e collegarlo alla pagina Facebook, in modo che sul social network appaiano i link ai post del
blog. Per quanto riguarda l’oggetto dei post pubblicati, può consistere in anticipi del libro, novità, recensioni presenti sul web.
Nel caso si decida di pubblicare un estratto del libro, dovrebbe essere rappresentativo; questa tec nica è ormai utilizzata anche dalle grandi case editrici, che forniscono un’anteprima in alcuni
casi coincidente con l’intero primo capitolo.
Altro fattore chiave consiste proprio nelle recensioni del libro, che importa siano obiettive, piuttosto che a tutti i costi molto positive. Ricordiamo che lo scorso anno è emerso uno “scandalo”:
Amazon ha rimosso entusiaste recensioni “false”, cioè oggetto di compravendita o scritte da familiari e conoscenti.
Altra strategia utile è quella del guest posting: un post viene ospitato su un blog che non è il pro prio, aumentando la visibilità del post stesso. In cambio, il blog ospitante ottiene contenuti per
aggiornare il blog stesso, visibilità, poiché solitamente il guest poster pubblica sui social network
il link all’articolo e infine la possibilità di ribaltare i ruoli ossia di far ospitare un proprio post in
futuro.
Se il blog ospitante tratta temi inerenti al proprio post, questo metodo è un ottimo stratagemma
per ottenere contatti in più.
Altro strumento interessante è il book trailer, che si avvicina al trailer cinematografico: si tratta
di un video pubblicabile su Youtube, riportandolo, naturalmente, anche su blog e social network,
che spiega rapidamente il libro. Al pari dei ben conosciuti trailer cinematografici, il filmato deve
essere appunto breve, incuriosire i potenziali lettori ed essere possibilmente realizzato in maniera
“professionale”, in modo che si distingua da quelli amatoriali. Sul web si trovano strumenti economici e facili da utilizzare per produrre book trailer tecnicamente validi.
Tra gli accorgimenti pratici per ottenere maggiore visibilità, infine, è utile prestare attenzione alla
cura dei metadati, che come abbiamo detto sono quelle informazioni associate al libro (titolo, autore, formato, descrizione e così via) utili per indicizzare meglio il titolo nei motori di ricerca e
per attrarre il lettore allo stesso modo di una quarta di copertina del libro fisico.
Prospettive future: l’e-book a scuola, quando e perché
Un ambito in cui gli e-book sono destinati ad approdare è quello scolastico. Il debutto del digitale a scuola sarebbe dovuto avvenire quest’anno nel nostro Paese (settembre 2013), per il decreto
Crescita 2.0, con il quale si prendeva atto del ritardo italiano rispetto all’Europa. L’introduzione
degli e-book al posto dei libri cartacei è stato rimandato dapprima al settembre 2014 e poi, dall’attuale ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, nuovamente rimandato al 2015.
Iniziamo con il domandarci: perché introdurre gli e-book a scuola? Oltre all’effetto di maggiore
alfabetizzazione informatica, l’e-book ha un grande potenziale didattico: dalla possibilità di rac-
cogliere in un unico dispositivo tutto il materiale alle possibilità date dall’interazione, ad esempio
esercizi interattivi, animazioni, audio, video, ricerca di informazioni.
Un ulteriore vantaggio consiste nel fatto che i libri vengono spesso ristampati dagli editori per
piccole modifiche, implicando un cospicuo spreco di carta e un costo per gli studenti. Con libri i
elettronici questo l'aggiornamento sarebbe enormemente semplificato ed economico. Altro problema che sarebbe risolto è quello degli zaini notevolmente pesanti per bambini e ragazzi.
Ricordiamo poi il contenimento dei costi per i libri di testo. Il costo che con l’introduzione degli
e-book si dovrà in cambio sostenere è quello per l’acquisto del dispositivo e per quanto riguarda
questo punto non è ancora noto se la spesa verrà sostenuta interamente dalle famiglie. Per ora il
decreto Carrozza indica solo che ci che sarà un successivo provvedimento, il quale definirà le
modalità attraverso cui le scuole potranno assicurare alle famiglie i contenuti digitali e i supporti
tecnologici.
Tuttavia si intende lasciare libertà di scelta per quanto riguarda il software che sarà utilizzato per
l’accesso ai testi digitali. Questi ultimi, secondo il Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca) , dovranno essere “aperti e interoperabili, fruibili con la stessa qualità, cioè, su
tutti i supporti elettronici, dai computer ai tablet, in commercio per lasciare libertà di scelta alle
famiglie e ai docenti nell’acquisto”.
ll decreto Carrozza stabilisce che i collegi dei docenti potranno adottare libri in versione elettronica oppure mista (una parte cartacea e una parte digitale) e solo per i testi di nuova adozione,
non per quelli che vengono confermati dall’anno precedente.
Il decreto prova inoltre a incentivare il digitale garantendo risparmi per le famiglie nei casi in cui
le scuole adotteranno i manuali in formato e-book. Dal 2014/2015, nelle prime della scuole medie e nelle prime e terze della secondaria di secondo grado, il provvedimento stabilisce che « i
tetti di spesa saranno ridotti del 10% se i libri richiesti saranno in versione mista, del 30% se solo
digitali ».
Perché l’e-book a scuola tarda?
Una prima e principale ragione è che il prospetto della rivoluzione digitale scolastica aveva colto
impreparati gli editori. I rappresentanti dell’editoria avevano presentato ricorso al Tar contro la
riforma degli e-book, dichiarando poi: « Avremmo dovuto macerare interi magazzini ». Gli editori temevano un crollo delle vendite dei libri cartacei e una diminuzione dei prezzi dei libri sia
cartacei che digitali.
L’e-book, considerando il contesto complessivo anche al di fuori della scuola, è visto come opportunità da alcuni, come minaccia da altri.
Innanzitutto è possibile rassicurare sul fatto che il ruolo dell’editore non sarà eliminato: non si
tratta di un cambiamento di funzione ma di supporto, ricordando inoltre che il libro nasce in formato digitale, prima di essere stampato. La convivenza dei due mercati, poi, cartaceo e digitale, è
possibile senza che l’affermazione del secondo implichi la scomparsa del primo.
Certamente il cambiamento è una sfida che, come è stato fatto notare alla conferenza IfBookThen 2013 (Conferenza di BookRepublic), implica la ricerca e l’adozione di nuovi modelli di bu siness, l’offerta, per esempio, di contenuti di qualità coniugati a servizi interattivi di valore aggiunto, in modo che l’e-book non sia la semplice trascrizione elettronica del libro.
Per citare un esempio di startup presentato alla conferenza, Mobnotate, introdotto da Ricky
Wong, è un algoritmo in grado di trovare negli e-book titoli di libri e associarli a link che rimandano all’acquisto: il motto di Wong è “qualsiasi libro può promuovere un altro libro”, come acca -
de quando leggiamo una versione cartacea e siamo incuriositi da un testo il cui titolo viene citato,
con la differenza che grazie al formato e-book l’acquisto può avvenire velocemente.
Tornando alle ragioni dello slittamento dell’e-book a scuola, aggiungiamo il ritardo italiano per
quanto riguarda la dotazione tecnologica delle scuole, una carenza di infrastrutture quali laboratori informatici, connessione internet a banda larga e Wi-Fi.
Riguardo a questa problematica è certamente auspicabile un intervento da parte del governo, che
sembra sensibile al tema: il presidente del Consiglio Enrico Letta ha recentemente (18 novembre
2013) avviato un’indagine sulla situazione italiana relativamente alla presenza della banda larga,
affermando: « La rete a banda larga è un’infrastruttura essenziale per la competitività del Paese
». La decisione è correlata agli impegni assunti nel Consiglio europeo di fine ottobre 2013, dedicato anche all’agenda digitale. Staremo a vedere se le intenzioni si trasformeranno in fatti concreti.
Infine ricordiamo un problema che interessa le famiglie, ossia la necessità di un’informazione
chiara, una preparazione circa gli strumenti destinati ad essere utilizzati dagli alunni. Secondo i
dati di un sondaggio online presentati a Toc Bologna 2013, di mille partecipanti (genitori, insegnanti, educatori con un elevato livello di istruzione) solo il 30 percento ha dichiarato di aver utilizzato e-book per bambini. Incide maggiormente, per il loro utilizzo, il possesso di un tablet PC
o di un’iPhone. Il 14 percento non ne conosceva l’esistenza e il 17,9 percento si è dichiarato contrario al loro uso da parte dei bambini. Chi li ha utilizzati si è dimostrato meno diffidente rispetto
a chi non possedeva un’adeguata informazione.
Lo scorso agosto è avvenuto un primo incontro tra il ministro Carrozza e i rappresentanti del Forum nazionale delle Associazioni studentesche, del Forum nazionale delle Associazioni dei genitori e i rappresentanti regionali delle Consulte degli studenti, per discutere proposte e perplessità.
Un ultimo aspetto è di tipo culturale: riguarda la caratteristica del libro stampato di essere immodificabile. Passare al digitale significa anche modificare questo modello, accettando un sapere
più aperto e fluido.
Conclusione
Ciò che si vuole esprimere non è un invito ad abbandonare il mezzo di lettura tradizionale, ma
piuttosto un invito ad avvicinarsi senza pregiudizi all’editoria digitale, consapevoli del fatto che i
due approcci possono convivere senza conflitto l’uno accanto all’altro e delle potenzialità offerte
dalla nuova tecnologia.
Vorremmo invece esprimere un fondamentale invito alla lettura in tutte le sue forme: un’interazione e un contatto con il contenuto, con il significato che viene espresso dalla parola, al di là
della natura del supporto che lo veicola.