Giustiniano imperatore dal 527 al 565 Nel 527 Giustiniano fu

Giustiniano imperatore dal 527 al 565
Nel 527 Giustiniano fu incoronato a Costantinopoli imperatore romano
Unità è la parola chiave per capire l'azione politica di Giustiniano: la sua idea era quella di
essere erede degli imperatori romani e di dovere, per questo, riportare l'impero al suo momento
migliore, alla grandezza e ai fasti dei primi secoli.
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Unità nella direzione politica saldamente nelle mani del sovrano. Nella cultura bizantina il
sovrano era visto come l'immagine terrena della divinità, vicario di Dio sulla terra e quindi
capo supremo della Chiesa. Questa somma di poteri politico e religioso nella stessa persona
prende il nome di cesaropoapismo.
Unità nella religione: Giustiniano si batté per tutta la vita per proteggere e rafforzare la
religione cristiana, per questo motivo convocò e presiedette numerosi concili e combatté
strenuamente contro le eresie e contro i residui di paganesimo. Il ruolo del sovrano come
garante della vera fede si espresse anche nel grandioso progetto della basilica di Santa Sofia
a Costantinopoli.
Unità nel diritto/nella giurisprudenza. Per riordinare, conservare e tramandare il diritto
romano e le leggi emanate nei secoli dell'impero, Giustiniano, nel 528, riunì una
commissione che pubblicò il Corpus Iuris Civilis
Unità territoriale dell'impero. Dopo aver concluso un accordo diplomatico con il sovrano
persiano Cosroe, Giustiniano si sforzò di recuperare l'occidente ormai occupato dalle
popolazioni barbariche ingaggiando con queste una lotta lunghissima il cui successo costò
moltissimo alla parte orientale dell'impero e fu comunque di breve durata perché i suoi
successori la persero dopo pochi anni.
Riconquista dell'Africa settentrionale (534 Cartagine)
Riconquista della Spagna (mantenuta dal 554 al 584)
Guerra greco-gotica (535-553): guerra che vide impegnate le truppe bizantine(greche) contro
gli ostrogoti stanziati in un vasto territorio che comprendeva anche l'Italia.
Nel 554 un provvedimento di Giustiniano noto come Prammatica sanzione ufficializzò il
ricongiungimento dell'Italia all'impero, anche se venti anni di guerra avevano avuto effetti
devastanti sull'economia e sulla società della penisola: i campi erano stati devastati, l'arisocrazia
latifondista decimata e anche la popolazione residente nelle città si era fortemente ridotta a causa
dei massacri, delle carestie e delle epidemie provocati dalla guerra. Molte strade erano inservibili,
vaste aree rurali erano impaludate o incolte e i monumenti antichi nelle città servivano come cave di
materiale da costruzione.
Inoltre il governo di Giustiniano emarginò gli italici imponendo loro funzionari bizantini, il greco
come lingua ufficiale e una pesantissima tassazione.
La politica di riconquista voluta da Giustiniano fu tutto sommato un insuccesso:le guerre in
occidente costarono moltissimo prima per pagare le truppe mercenarie poi per assicurare la
ricostruzione e mantenere un esercito di occupazione nei territori riconquistati all'impero.
Si trattò sempre di conquiste effimere, durate solo pochi anni più che altro per l'impossibilità di
garantire la continuità dell'occupazione e la difesa.
In sostanza quello riconquistato era un territorio troppo grande per poter essere controllato.