novantanove alberi PER I GIARDINI DEL FILARETE Atelier Castello ova taove alberi ABBIAMO RIDOTTO L’AREA PEDONALE DELIMITANDO I BRACCI A FILO DELLE TORRI DEL CASTELLO. IN QUESTO MODO LA PIAZZA CON I NUOVI GIARDINI . PIÙ ARMONIOSA E RACCOLTA IL PROGETTO DELLA PIAZZA TRAE SPUNTO DAL FRONTE MONUMENTALE DEL CASTELLO CON UN DISEGNO DI FILARI DI GELSI E CON UN SISTEMA DI GRADONI. IL GELSO . LA PIANTA AMATA DA LUDOVICO IL MORO E AFFRESCATA DA LEONARDO NELLA SALA DELLE ASSE CON IL PROGETTO DEL VERDE ABBIAMO RESTAURATO E VALORIZZATO LE PIANTE ESISTENTI E AGGIUNTO NUOVI ALBERI I GELSI POSSONO ESSERE POTATI A OMBRELLO IN MODO DA CREARE DELLE ZONE OMBREGGIATE SENZA TOGLIERE VISTA AL CASTELLO IL DISEGNO DEL NUOVO GIARDINO . CARATTERIZZATO DAI GRADONI I CUI CORDOLI FANNO ANCHE DA SEDUTE CONTINUE PENSIAMO CHE UN PAVIMENTO IN PIETRA SIA LA MIGLIOR SCELTA PER LA BUONA QUALITÀ DI UNA SPAZIO PUBBLICO, SE POSATO OMOGENEAMENTE SU UN UNICO LIVELLO DIA UNITARIETÀ ALLA PIAZZA... LE PAVIMENTAZIONI SONO IN CONTINUITÀ E ARMONIA CON L’AMBIENTE E SECONDO LA TRADIZIONE MILANESE: PIETRA, CALCESTRE E CIOTTOLI VIALI ALBERATI VALORIZZANO IL PROGETTO ORIGINALE DELL’ARCHITETTO ANTOLINI ABBIAMO CREATO DEI VIALI ALBERATI ATTREZZATI CON PANCHINE, NUOVE LUCI E WI FI CHE POSSONO ESSERE SFRUTTATI COME PARCO URBANO O UTILIZZATI PER EVENTI NUOVI CHIOSCHI CON SERVIZI SI INSERISCONO NEL SISTEMA DEL VERDE boulevard luce LA FACCIATA DEL CASTELLO PUÒ ESSERE INVECE UN GRANDE SCHERMO NOTTURNO PER OCCASIONI SPECIALI NELLE QUALI SI POSSA RACCONTARE LA STORIA DEL LUOGO E DI MILANO L’ILLUMINAZIONE MENO CONTRASTATA E PIÙ CONFORTEVOLE, METTE IN EVIDENZA GLI EDIFICI DI PIAZZA CASTELLO ED ELIMINA I PUNTI OSCURI, DANDO PIÙ SICUREZZA A CHI LA PERCORRE… TENENDO UNA PARTE DEI LAMPIONI ESISTENTI E INTEGRANDOLA CON NUOVI PROIETTORI, ABBIAMO PENSATO A CONFIGURARE UNA NUOVA ILLUMINAZIONE DELLA PIAZZA ADEGUATA ALL’USO DEI PEDONI teatro ABBIAMO INDIVIDUATO NEL GRANDE FOSSATO SULLA DESTRA DEL CASTELLO L’AREA ADATTA PER MANIFESTAZIONI DI CULTURA E INTRATTENIMENTO PENSIAMO A LUOGHI APERTI A TUTTI QUEI GRUPPI DI DIVERSA NATURA AUTOGESTITI E SEMPRE PIÙ DIFFUSI SIANO ESSI MUSICALI, TEATRALI, E DI INTRATTENIMENTO IN GENERE; METTENDO L’ACCENTO SULLA CULTURA DIFFUSA (LA TAVOLA PLANETARIA, PIANO CITY, BOOKCITY, O I RECENTI NOTTURNI SOCIAL MUSIC ECC.) ercorsi di arte e desi RIPRENDENDO I PROGETTI DELLE TRIENNALI DEGLI ANNI , E , , PENSIAMO A UN PERCORSO DI INSTALLAZIONI DI ARTE E DESIGN CHE COLLEGA IL CASTELLO ALLA TRIENNALE ABBIAMO STUDIATO UN SISTEMA DI SEGNALETICA CHE SFRUTTA GLI ELEMENTI DI ARREDO URBANO ESISTENTI, IL PERCORSO . SEGNALATO DA PANCHINE ROSSE E DA SCRITTE DIREZIONALI SOSPESE TRIENNALE CA TELL F R E C 99 ALBERI PER I GIARDINI DEL FILARETE Il tema della riconfigurazione di Piazza Castello, crediamo non possa essere risolto con un semplice maquillage dell’esistente. Un allestimento temporaneo per la durata dell’Expo, considerando gli interventi (portati avanti e ultimati in questi giorni) che hanno compromesso irrimediabilmente un sensato e gradevole uso dello spazio, ci appare inutile e, forse, impossibile. Immaginiamo una lettura della Piazza all’interno del più ampio sistema Castello- Parco Sempione-Arco della Pace, convinti che una soluzione frettolosa ad uso e consumo dell’Expo non possa che accrescere la confusione di questo luogo. Pensiamo ci si debba occupare della nostra Città con lungimiranza, con una visione d’insieme e non agendo soltanto in regime emergenziale. Il progetto prevede il recupero alla piazza dei due bracci laterali, riducendo e simmetrizzando la zona pedonale ora prevista più estesa; viene unificata la PAVIMENTAZIONE IN PIETRA eliminando le barriere architettoniche presenti (la piazza è pensata su un unico livello); vengono integrati i filari di aceri lungo il percorso del tram prevedendone uno nuovo sul confine della pista ciclabile. Si configura così un nuovo BOULEVARD, fiancheggiato da due asole alberate, che potrà ospitare eventi (ad es. il mercato dei fiori) e manifestazioni temporanee. Lo spazio a verde tra la piazza e il fossato del Castello viene progettato recuperando le piante esistenti e creando tre nuove GRADONATE A PRATO piantumate con filari di gelsi. Il gelso, pianta simbolo degli Sforza, permette una potatura "a ombrello" che offre dunque una piacevole ombreggiatura al sistema di sedute costituito dai lunghi cordoli in pietra previsti a contenimento delle GRADONATE. Dunque spalti verdi attrezzati con un sistema Wi-Fi e una nuova illuminazione. Questa, ripensata nel suo insieme, prevede il mantenimento dei classici lampioni a due bracci, ma con un’integrazione che metta in evidenza i nuovi confini della piazza. I due chioschi esistenti sono stati ridisegnati e integrati con dei servizi igienici. La nuova collocazione defilata permette una fruizione separata dal flusso principale, che si snoda tra l’ingresso al castello, la fontana e l’Expo gate. La richiesta di una nuova biglietteria da prevedere all’ingresso del Castello è invece già soddisfatta da quella in programma all’interno. Il nuovo impianto, fortemente innovativo rispetto all’esistente di derivazione romantica, si allinea alla facciata del Castello rafforzando l’autonomia formale della piazza. Questa diviene infatti la cerniera tra la torre del Filarete e i nuovi volumi di Scandurrastudio. Molto criticati dalla cittadinanza a noi paiono invece un gesto contemporaneo adeguato come porte del nuovo sistema. Eliminati gli ostacoli appena costruiti, la compressione creata dai due caselli troverà un nuovo naturale respiro nella piazza pedonale. Dunque, si diceva, un nuovo sistema che partendo dall’Expo-gate, si conclude con i caselli ottocenteschi dell’Arco della Pace e con la piazza pedonale del Viganò. Un’area che, concepita a sistema, racchiude al suo interno episodi di grande interesse culturale: la Triennale, la torre di Giò Ponti, i Bagni Misteriosi di De Chirico, l’anfiteatro di Arman; e poi a contorno l’Arena, l’Aquario civico, il teatro dell’Arte, il Piccolo Teatro ecc. Suggeriamo poi che il fossato sul lato est del Castello divenga, e già in questo senso è stato utilizzato, sede di un teatro all’aperto (TEATRO DEL FOSSATO). Inoltre la saggia decisione di ricostruire il Teatro Continuo di Burri (in occasione del centenario dalla nascita) all’interno del parco offre lo spunto per immaginare un ITINERARIO DI DESIGN. Pensiamo infatti di utilizzare le installazioni che negli anni sono state presentate nei chiostri della Statale, collocandole all’interno del parco: un percorso segnalato che, partendo da Piazza Castello condurrà alla Triennale. Capoprogetto Marco Zanuso con Marco Bay Giuseppe Raboni Lazzaro Raboni Giulio Raboni Virginia Zanuso Collaboratori Francesca Bertana Daniela Capuccio Tania Sacchi Michela Viganò Milano, 27 settembre 2014 Progetto illuminotecnico Marinella Patetta Ülkü Naibog¯lu Progetto grafico Francesco Dondina Diana Quarti Michele Santella Cultura e spettacolo Alberica Archinto
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