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alberi
PER I GIARDINI DEL FILARETE
Atelier
Castello
ova taove
alberi
ABBIAMO RIDOTTO L’AREA PEDONALE DELIMITANDO I BRACCI A FILO DELLE TORRI DEL
CASTELLO. IN QUESTO MODO LA PIAZZA CON I NUOVI GIARDINI . PIÙ ARMONIOSA
E RACCOLTA
IL PROGETTO DELLA PIAZZA TRAE SPUNTO DAL FRONTE MONUMENTALE DEL CASTELLO
CON UN DISEGNO DI FILARI DI GELSI E CON UN SISTEMA DI GRADONI.
IL GELSO . LA PIANTA AMATA DA LUDOVICO IL MORO E AFFRESCATA DA LEONARDO
NELLA SALA DELLE ASSE
CON IL PROGETTO
DEL VERDE ABBIAMO
RESTAURATO E VALORIZZATO
LE PIANTE ESISTENTI E
AGGIUNTO
NUOVI ALBERI
I GELSI POSSONO
ESSERE POTATI A
OMBRELLO IN MODO DA
CREARE DELLE ZONE
OMBREGGIATE
SENZA TOGLIERE VISTA
AL CASTELLO
IL DISEGNO DEL NUOVO
GIARDINO .
CARATTERIZZATO
DAI GRADONI I CUI
CORDOLI FANNO ANCHE
DA SEDUTE CONTINUE
PENSIAMO CHE UN PAVIMENTO
IN PIETRA SIA LA MIGLIOR SCELTA
PER LA BUONA QUALITÀ DI UNA
SPAZIO PUBBLICO, SE POSATO
OMOGENEAMENTE SU UN UNICO
LIVELLO DIA UNITARIETÀ ALLA PIAZZA...
LE PAVIMENTAZIONI SONO IN
CONTINUITÀ E ARMONIA CON
L’AMBIENTE E SECONDO LA
TRADIZIONE MILANESE: PIETRA,
CALCESTRE E CIOTTOLI
VIALI ALBERATI VALORIZZANO IL PROGETTO
ORIGINALE DELL’ARCHITETTO ANTOLINI
ABBIAMO CREATO DEI
VIALI ALBERATI ATTREZZATI
CON PANCHINE, NUOVE
LUCI E WI FI
CHE POSSONO ESSERE SFRUTTATI COME
PARCO URBANO O UTILIZZATI PER EVENTI
NUOVI CHIOSCHI CON SERVIZI SI INSERISCONO
NEL SISTEMA DEL VERDE
boulevard
luce
LA FACCIATA DEL CASTELLO PUÒ
ESSERE INVECE UN GRANDE
SCHERMO NOTTURNO PER
OCCASIONI SPECIALI NELLE QUALI
SI POSSA RACCONTARE LA
STORIA DEL LUOGO E DI MILANO
L’ILLUMINAZIONE MENO CONTRASTATA E PIÙ CONFORTEVOLE,
METTE IN EVIDENZA GLI EDIFICI DI PIAZZA CASTELLO ED ELIMINA
I PUNTI OSCURI, DANDO PIÙ SICUREZZA A CHI LA PERCORRE…
TENENDO UNA PARTE
DEI LAMPIONI ESISTENTI
E INTEGRANDOLA CON
NUOVI PROIETTORI,
ABBIAMO PENSATO A
CONFIGURARE UNA
NUOVA ILLUMINAZIONE
DELLA PIAZZA
ADEGUATA ALL’USO
DEI PEDONI
teatro
ABBIAMO INDIVIDUATO
NEL GRANDE FOSSATO
SULLA DESTRA DEL
CASTELLO L’AREA
ADATTA PER
MANIFESTAZIONI DI
CULTURA E
INTRATTENIMENTO
PENSIAMO A LUOGHI APERTI A TUTTI QUEI GRUPPI DI DIVERSA NATURA
AUTOGESTITI E SEMPRE PIÙ DIFFUSI SIANO ESSI MUSICALI, TEATRALI,
E DI INTRATTENIMENTO IN GENERE; METTENDO L’ACCENTO SULLA
CULTURA DIFFUSA (LA TAVOLA PLANETARIA, PIANO CITY, BOOKCITY,
O I RECENTI NOTTURNI SOCIAL MUSIC ECC.)
ercorsi di
arte e
desi
RIPRENDENDO I PROGETTI DELLE TRIENNALI
DEGLI ANNI , E , , PENSIAMO A UN
PERCORSO DI INSTALLAZIONI DI ARTE E
DESIGN CHE COLLEGA IL CASTELLO ALLA
TRIENNALE
ABBIAMO STUDIATO UN SISTEMA DI SEGNALETICA
CHE SFRUTTA GLI ELEMENTI DI ARREDO URBANO
ESISTENTI, IL PERCORSO . SEGNALATO DA PANCHINE
ROSSE E DA SCRITTE DIREZIONALI SOSPESE
TRIENNALE
CA TELL
F R E C
99 ALBERI PER I GIARDINI DEL FILARETE
Il tema della riconfigurazione di Piazza Castello, crediamo non possa essere risolto con un semplice
maquillage dell’esistente.
Un allestimento temporaneo per la durata dell’Expo, considerando gli interventi (portati avanti e
ultimati in questi giorni) che hanno compromesso irrimediabilmente un sensato e gradevole uso dello
spazio, ci appare inutile e, forse, impossibile.
Immaginiamo una lettura della Piazza all’interno del più ampio sistema Castello- Parco Sempione-Arco
della Pace, convinti che una soluzione frettolosa ad uso e consumo dell’Expo non possa che
accrescere la confusione di questo luogo. Pensiamo ci si debba occupare della nostra Città con
lungimiranza, con una visione d’insieme e non agendo soltanto in regime emergenziale.
Il progetto prevede il recupero alla piazza dei due bracci laterali, riducendo e simmetrizzando la zona
pedonale ora prevista più estesa; viene unificata la PAVIMENTAZIONE IN PIETRA eliminando le
barriere architettoniche presenti (la piazza è pensata su un unico livello); vengono integrati i filari di aceri
lungo il percorso del tram prevedendone uno nuovo sul confine della pista ciclabile. Si configura così un
nuovo BOULEVARD, fiancheggiato da due asole alberate, che potrà ospitare eventi (ad es. il mercato
dei fiori) e manifestazioni temporanee.
Lo spazio a verde tra la piazza e il fossato del Castello viene progettato recuperando le piante esistenti e
creando tre nuove GRADONATE A PRATO piantumate con filari di gelsi. Il gelso, pianta simbolo degli
Sforza, permette una potatura "a ombrello" che offre dunque una piacevole ombreggiatura al sistema di
sedute costituito dai lunghi cordoli in pietra previsti a contenimento delle GRADONATE.
Dunque spalti verdi attrezzati con un sistema Wi-Fi e una nuova illuminazione. Questa, ripensata nel
suo insieme, prevede il mantenimento dei classici lampioni a due bracci, ma con un’integrazione che
metta in evidenza i nuovi confini della piazza.
I due chioschi esistenti sono stati ridisegnati e integrati con dei servizi igienici. La nuova collocazione defilata
permette una fruizione separata dal flusso principale, che si snoda tra l’ingresso al castello, la fontana e
l’Expo gate. La richiesta di una nuova biglietteria da prevedere all’ingresso del Castello è invece già
soddisfatta da quella in programma all’interno.
Il nuovo impianto, fortemente innovativo rispetto all’esistente di derivazione romantica, si allinea alla
facciata del Castello rafforzando l’autonomia formale della piazza. Questa diviene infatti la cerniera tra
la torre del Filarete e i nuovi volumi di Scandurrastudio. Molto criticati dalla cittadinanza a noi paiono
invece un gesto contemporaneo adeguato come porte del nuovo sistema. Eliminati gli ostacoli appena
costruiti, la compressione creata dai due caselli troverà un nuovo naturale respiro nella piazza pedonale.
Dunque, si diceva, un nuovo sistema che partendo dall’Expo-gate, si conclude con i caselli
ottocenteschi dell’Arco della Pace e con la piazza pedonale del Viganò. Un’area che, concepita a
sistema, racchiude al suo interno episodi di grande interesse culturale: la Triennale, la torre di Giò Ponti,
i Bagni Misteriosi di De Chirico, l’anfiteatro di Arman; e poi a contorno l’Arena, l’Aquario civico, il teatro
dell’Arte, il Piccolo Teatro ecc.
Suggeriamo poi che il fossato sul lato est del Castello divenga, e già in questo senso è stato utilizzato,
sede di un teatro all’aperto (TEATRO DEL FOSSATO). Inoltre la saggia decisione di ricostruire il Teatro
Continuo di Burri (in occasione del centenario dalla nascita) all’interno del parco offre lo spunto per
immaginare un ITINERARIO DI DESIGN. Pensiamo infatti di utilizzare le installazioni che negli anni
sono state presentate nei chiostri della Statale, collocandole all’interno del parco: un percorso segnalato
che, partendo da Piazza Castello condurrà alla Triennale.
Capoprogetto
Marco Zanuso
con
Marco Bay
Giuseppe Raboni
Lazzaro Raboni
Giulio Raboni
Virginia Zanuso
Collaboratori
Francesca Bertana
Daniela Capuccio
Tania Sacchi
Michela Viganò
Milano, 27 settembre 2014
Progetto
illuminotecnico
Marinella Patetta
Ülkü Naibog¯lu
Progetto grafico
Francesco Dondina
Diana Quarti
Michele Santella
Cultura e spettacolo
Alberica Archinto