ANNO VI NUMERO 62 LUCERA SETTEMBRE 2014 SCUOLA… OCCUPATA! La voce del PASTORE SCOMMETTIAMO SULLA FAMIGLIA ✠ Domenico CORNACCHIA S i riprende a tutto campo: lavoro, scuola, anno pastorale! Questi gli ambiti in cui, lentamente e progressivamente ci inoltreremo da oggi in poi! Il Convegno pastorale diocesano apre i battenti! Esso avrà come tema la Famiglia, i giovani e il lavoro! A seguito della visita pastorale, tra le tematiche più scottanti, ci è sembrata urgente quella relativa alla famiglia, ai giovani e al lavoro. Provvidenziale concomitanza è il Sinodo straordinario dei vescovi che si celebrerà a Roma dal 5 - 19 ottobre prossimo, sul tema: le sfide sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione! Questo, in preparazione all’Assemblea sinodale ordinaria, del 2015. A noi devono stare molto a cuore le sfide che riguardano la famiglia in genere! La crisi oggi, non è circoscritta, solo, all’ambito economico, ma è di dimensioni assai più ampie! “Sull’esempio del Buon Samaritano dobbiamo prenderci cura” - dice papa Francesco -, “perché, occuparci della famiglia significa occuparsi di uno dei pilastri fondamentali del bene comune di tutta la società” (Cf GS 47). La famiglia è definita la prima società umana. Essa è il luogo dove si trasmettono e si possono imparare, fin dai primi anni di vita, valori come: fratellanza, lealtà, amore per la verità e per il lavoro, rispetto e solidarietà tra le generazioni, così come l’arte della comunicazione e la gioia. La famiglia è lo spazio privilegiato per vivere e promuovere la dignità e i diritti dell’uomo e della donna. La famiglia, fondata sul matrimonio, rappresenta l’ambito di formazione integrale dei futuri cittadini di un Paese. Non dobbiamo sentirci né saccenti maestri, né spettatori passivi di quanto è inerente la nostra famiglia. Essa è come un corpo organico, le cui membra sono interdipendenti e, correlate tra loro! PAG 2 Matrimonio ed Eucarestia Scoprire opportunità per formare il futuro N on mancano mai occasioni agli studenti delle superiori, già dall’inizio dell’anno, per sedersi a tavolino e… studiare i momenti opportuni per “mettere in calendario” e poi “mettere in scena” situazioni con tanto di “scusa” («per protestare per questo, per ottenere quest’altro», dicono) spesso e volentieri con la sola finalità di “saltare” una giornata di lezione, un compito in classe difficile, un periodo scolastico pesante o, semplicemente, per prolungare le vacanze prossime. E forse la forma più eclatante di tale alternativa programmazione è quella dell’occupazione, occasione in cui si diventa persino “fuori legge organizzati”. Alle volte – sia chiaro – si sceglie questa protesta perché c’è chi vuole difendere con energia un diritto o mettere in evidenza un’ingiustizia; ma resta da decidere, in coscienza quale sia la scelta migliore per far sentire la propria voce. Ma c’è un’occupazione molto più grave e molto più distruttiva che in alcuni casi si riscontra, latente o esplicita, tra le mura delle nostre strutture formative; un’occupazione più gravosa perché va a pesare non sul computo di giorni perché si possa dire di aver vissuto un anno scolastico, ma sul futuro della nostra società e soprattutto della vita dei nostri bambini, ragazzi e giovani. È l’occupazione di chi ha ridotto la scuola a luogo di solo trasferimento di nozioni, da sapere a memoria chiaramente e senza possibilità di errore: come se lo studente fosse un hard disk esterno che, connesso al pc docente o al libro di turno, debba passivamente farsi vittima di un passaggio di files. È l’occupazione di chi ha ridotto la scuola a mero tempo da spendere tra piccini e grandi per avere uno stipendio sicuro fino alla pensione: tanto, basta andarci più o meno tutti i giorni, “trasferire” i files informativi, esaminare tenendosi buoni alunni e genitori… qualche riunione pomeridiana (così pesante!)… e il gioco è fatto! È l’occupazione di chi crede di poter mietere vittime di pensiero, sfruttando la duttilità e il processo di crescita di chi ancora non ha le “armi” per difendersi e giudicare con raziocinio: e si fa propaganda delle proprie idee, facendole passare per le uniche giuste o, peggio, applicando alle menti e ai cuori un terribile disincanto causato dalle proprie personali delusioni, ottenendo invece soltanto una tabula rasa disaffezionata a tutto, indistintamente. Guardando ai suoi ragazzi, ai suoi ado- PAG 3 Storia di una sede vescovile lescenti, ai suoi giovani e allargando lo sguardo a tutta la società, la Chiesa quale Madre chiede di entrare in contatto col mondo della scuola … anche Lei vuole “venire ai colloqui”, per risvegliare la coscienza educativa di tutti coloro che operano nella formazione e per discernere ciò che veramente è richiesto agli educatori, chiamando ciascuno a rendersi conto dell’altezza di questo compito: abbiamo tra le mani il futuro. Siamo corresponsabili di quello che verrà, poiché oggi, come agenzie educative, stiamo seminando assieme gradualmente ad essere presenza significativa nella società, capace anche di guidare o affiancare altri per vivere e convivere da cittadini che sentono realmente proprio il luogo che abitano, a tutti i livelli. Messaggio univoco che apre all’impegno sociale, all’interesse profondo per la polis, per la città (è la politica), desiderando con tutto se stessi di essere “tessera importante” dell’unico mosaico della storia della patria, del comune che si abita, lasciando il segno… e non i segni di degrado o di accanimento come quelli di un muro (ognuno nel proprio ambito e col proprio ruolo) ciò che germinerà ben presto sulla faccia della terra. All’inizio di un nuovo anno scolastico e formativo-pastorale in genere, è bene rammentare a tutti noi che siamo responsabili della crescita dei nostri piccoli come è fondamentale anzitutto fare rete perché sia dato un messaggio univoco agli educandi: che, cioè, gli educatori fanno il tifo per te, credono nelle tue potenzialità, scommettono in fiducia sulla tua voglia di crescere, vogliono supportarti nelle difficoltà e nelle fatiche, sono disponibili ai tuoi “momenti no” per portarti sulle spalle se necessario. Messaggio univoco che poi diventa desiderio di trasmettere contenuti cercando di far sì che essi diano forma e spessore al destinatario dell’apprendimento, che lo rendano abile a pensare con la sua mente, che lo abilitino imbrattato. Messaggio univoco che si traduce in un vero e proprio affetto per lo studio, in un desiderio radicato e radicale di continuare a formarsi anche dopo l’apprendimento dei primi anni della propria esistenza, coscienti che se “gli esami non finiscono mai”, è più vero che non si smette mai di imparare. Siamo tutti chiamati, pertanto, a trasformare la scuola in opportunità. Anzitutto per noi educatori, impegnati in prima linea o in rete con la scuola; e poi – solamente poi, perché nessuno può dare ciò che non ha, nessuno può “far sentire” ciò che non avverte dentro sé – per i nostri ragazzi: opportunità per scommettere sulla propria vita, sulle proprie potenzialità, perché ci sarà un domani solo se saremo… occupati a costruirlo, insieme, oggi! PAG 4 L’Addolorata di Troia Michele DI GIOIA INSERTO speciale Comunità vocazionale Consultorio familiare pagina 2 settembre 2014 anno VI n. 62 FORMAZIONEeCULTURA POSSO “FARE” LA COMUNIONE? Sacramento del Matrimonio ed Eucarestia I n questi ultimi tempi si parla spesso delle persone che si trovano in situazioni matrimoniali difficili o irregolari e la possibilità di concedere loro di “fare” comunione eucaristica. Il problema si fa più impellente nel periodo delle prime comunioni e delle cresime quando coinvolge un po’ tutti: genitori, nonni, padrini e madrine. Al di fuori di questi tempi il problema è lasciato alla discussione degli esperti in pastorale e dei moralisti. Eppure il problema coinvolge la stessa fede cattolica circa l’Eucaristia e la relazione con la Comunità dei credenti. Proprio recentemente, al termine della celebrazione del battesimo durante la s. Messa domenicale, ho accolto lo sfogo e la delusione di una nonna che si lamentava perché i genitori della nipotina non avevano potuto “fare” la comunione “come gli altri”. Erano conviventi. Sono state necessarie tanta pazienza e tanto amore per spiegarle che non ero io a proibire qualcosa a qualcuno ma era stata la loro scelta ad impedire di “fare pienamente” comunione con quel Gesù che aveva chiesto loro di dirsi e di darsi il loro amore “nel Signore”, e non solo naturalmente. Questa, ed altre situazioni analoghe, non sono certamente situazioni esclusive dei nostri giorni, anche se oggi sono più conosciute e più ricorrenti. La Chiesa già dagli anni novanta ha fatto il punto della situazione su questi argomenti, confrontando la dottrina costante e la prassi pastorale con l’insegnamento di Gesù, ed ha sintetizzato il tutto nel capitolo VII del Direttorio di Pastorale Familiare. Il principio ispiratore che ha guidato e guida la Chiesa è: carità nella verità. La chiarezza e l’intransigenza nei principi unita alla comprensione e alla misericordia verso la debolezza umana in vista del pentimento sono le due note inscindibili che contraddistinguono l’opera pastorale della Chiesa. I casi di matrimoni irregolari o in situazioni difficili sono molteplici. Vanno dalla coppia separata alla coppia divorziata, dal divorziato non risposato al divorziato risposato, dalla coppia sposata solo civilmente a quella convivente o alla coppia omosessuale. In merito alla coppia convivente, la Chiesa prende atto che «anche nel nostro paese tendono ad aumentare le convivenze o unioni libere di fatto tra persone che convivono coniugalmente, senza che il loro vincolo abbia un pubblico rico- I Santi del mese A cura di Donato COPPOLELLA SAN VINCENzO dE' PAOLI Sacerdote 27 settembre Nacque a Pony nelle Lande di Guascogna il 24 aprile 1581 da famiglia di contadini. Compiuti gli studi ecclesiastici venne ordinato sacerdote e fu parroco a Parigi. Fondò la Congregazione della Missione per formare santamente il clero e soccorrere i poveri. Con l'aiuto di santa Luisa de Marillac diede origine anche alla Congregazione delle Figlie della Carità. Morì a Parigi il 27 settembre 1660. Canonizzato nel 1737, Leone XIII nel 1883 lo proclamò patrono universale di tutte le opere di carità. noscimento né religioso né civile. Tuttavia, alcune di queste persone intendono continuare a vivere la loro vita religiosa, chiedendo i sacramenti per i loro figli e li vogliono educare nella fede». (cfr. DpF. 227) È evidente che tale posizione è in contrasto con il senso profondo dell’amore coniugale: esso, oltre a non essere mai un esperimento, comporta sempre una donazione totale e irrevocabile di sé all’altro. Richiede un riconoscimento e una legittimazione sociale e, per i cristiani, richiede anche il riconoscimento ecclesiale mediante il sacramento del matrimonio. La coppia di genitori conviventi portava a giustificazione il fatto che “volevano fare le cose per bene”. Ossia, si sarebbero sposati quando avrebbero avuto la possibilità economica per la festa! Non mi è venuto di fare alcuna colpa ai due giovani sposi per la giu- stificazione addotta. Mi sono interrogato però su quale catechesi, la nostra Chiesa locale, è riuscita ad offrire ai giovani nel tempo che va dalla cresima al giorno del matrimonio. La realtà è ben nota: i giovani, se tutto fila liscio, generalmente ritornano in parrocchia al momento in cui è tutto definito: casa, lavoro almeno per uno della coppia, pranzo, data per il ristorante, invitati ecc. Solo a questo punto si imbattono con l’offerta della parrocchia per un periodo di catechesi sul matrimonio, offerta vissuta per lo più come un ricatto che come opportunità, e della quale farebbero volentieri a meno. Ci si sposa in chiesa per tradizione; perché da noi ancora si usa così; per un vago senso di “fede”; per ottenere la “benedizione di Dio”, quasi un rito magico che protegge da oscuri mali futuri ma che non impegna affatto i due sposi. Al di là di questo, l’idea di sviluppare e consolidare attraverso il sacramento del matrimonio la loro relazione con Cristo e con la comunità, ai giovani fidanzati non sfiora neppure “l’anticamera del cervello”. È un rito che va fatto e subito archiviato in un bell’album di foto e in un dvd da rispolverare in serate noiose con amici e parenti. A noi, Chiesa locale, spetta ripensare il rapporto con l’età adolescenziale e giovanile e ri-annunciare con gioia il Vangelo del Matrimonio e della famiglia cristiana. SAN VENCESLAO Martire 28 settembre Nato in Boemia verso il 907 ed educato cristianamente dalla zia paterna, all'età di 18 anni assunse il governo del ducato verso il 925. Ebbe a sopportare molte difficoltà nel governare i sudditi e nell'educarli alla fede e alla convivenza civile. Tradito dal fratello Boleslao, cadde vittima di una congiura e fu ucciso dai sicari il 28 settembre del 929 a Starc Boleslaw presso Praga. Egli ben presto fu onorato come martire ed è il primo slavo che la Boemia ha scelto come patrono principale. Giovanni PINTO anno VI n. 62 settembre 2014 pagina 3 CRONACHEedESPERIENzE EPISCOPUS TORTIbULENSIS Storia di una sede vescovile C on un convegno incentrato sui lavori archeologici in corso in località Tertiveri, il 9 agosto è stata inaugurata nel palazzo vescovile di Lucera la mostra “Episcopus Tortibulensis. Storia di una sede vescovile”. Dopo i saluti di mons. Luigi Tommasone, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di LuceraTroia, e quelli dei sindaci di Lucera Antonio Tutolo e di Biccari Gianfilippo Mignogna, hanno parlato delle ricerche archeologiche che stanno interessando il territorio dell’antica città vescovile di Tertiveri (unita alla Diocesi di Lucera nella prima metà del secolo XV) il dott. Italo Muntoni (Soprintendenza per i SEM.PRE. 2014 F irenze “città essenziale” come la definì Giorgio La Pira, Siena col pavimento del Duomo, la sabbia ancora visibile in piazza del Campo a pochi giorni dal Palio e Santa Caterina, Pisa con Piazza dei Miracoli e la Torre, il Volto Santo nel Duomo di Lucca e Santa caratterizzazione del paesaggio di Capitanata. Di qui una intensa e proficua attività di ricerca archeologica che ha avuto nella individuazione dei resti di un vescovo vissuto tra XII e XIII sec. e nel ritrovamento del suo pregevole pastorale, le sue evidenze più tangibili. Le spoglie mortali dell’ignoto Vescovo di Tertiveri sono state donate alla Cattedrale di Lucera. Massimiliano MONACO Beni Archeologici della Puglia), il prof. Michael Matheus (Istituto Storico Germanico di Roma e Università di Magonza) e il prof. Lukas Clemens (Istituto Storico Germanico di Roma e Università di Treviri). Le conclusioni sono state affidate a mons. Domenico Cornacchia, Vescovo di Lucera-Troia. Nell’ambito di un ampio progetto di indagini finalizzato alla ricostruzione degli insediamenti medievali, con particolare riferimento alla presenza di musulmani e provenzali nella Puglia medievale, il sito di Tertiveri è stato individuato come un elemento di forte QUASI UN dIARIO In cammino dentro di sé L e gambe facevano "giacomo giacomo": si cammina per giorni, ci si sveglia tra freddo e buio. Arrivati a Compostela le gambe pregano "Giacomo, Giacomo"! Se il cammino spezza il fiato e piega il corpo, il corpo prega se la lingua è esausta. Giovanni, Agostino, Giancarlo, Rocco, Gianluca: inseriti in un cammino che va avanti dal IX sec. verso la tomba dell’apostolo Giacomo. Partiti da Sàrria, arrivati il 10 agosto, a piedi per 115 km. Cinque tra duemila, chi da credente, chi con la curiosità di un cuore in ricerca. Sulla stessa strada, ognuno ha trovato una sua strada. Così i coraggiosi pellegrini condividono l'esperienza. TRAS-FIGURAzIONE Viaggio nel visibile/invisibile di artisti contemporanei D al 13 agosto al 15 settembre 2014 lio Corni, Pino Di Gennaro, Maria Cri- Gemma Galgani, sono stati i luoghi in cui preti giovani e seminaristi, col Vescovo, hanno vissuto, dal 18 al 22 agosto, giorni di condivisione per ribadire che la Chiesa non è un’inutile passione ma lo spazio che rende possibile l’impossibile. Danilo ZOILA la chiesa di san Leonardo ha ospitato una mostra dal titolo: “Tras-figurazione, Viaggio nel visibile/invisibile di artisti contemporanei”. La collettiva, promossa dall’ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici, in collaborazione con l’Arciconfraternita di S. Giacomo, il Distretto Culturale Daunia Vetus, l’Associazione Terzo Millennio e il Centro Studi e Promozione Arti Visive “Mecenate” di Lucera, è nata da un progetto del prof. Salvatore Lovaglio. Undici gli artisti, di varia formazione culturale, che hanno esposto le loro opere: Aze- stina Galli, Maria Jannelli, Donata Lazzarini, Igino Legnaghi, Salvatore Lovaglio, Franco Marrocco, Leon Marino, Bruno Muzzolini e Antonio Maria Pecchini. L'idea di tras-figurazione proposta dagli artisti parte non solo dalla tradizione iconografica, ma è intesa soprattutto in senso concettuale, come un qualcosa di in-dicibile e di infigurabile. Ciò ha consentito di sostituire, alla tradizionale contrapposizione figurazione/astrazione, quella di visibile/invisibile. m.m. Melodia per Maria Preghiera, arte e cultura N ell'ambito dei festeggiamenti in onore di Santa Maria della Vittoria, domenica 7 settembre, nella chiesa di san Giacomo maggiore apostolo in Lucera, gli artisti del canto e della chitarra, Nadia Iannantuoni, Massimiliano Guerrieri e Simona Grazia Di Leuce si sono esibiti nel concerto "Melodia per Maria".Questi hanno cantato con valentia brani di musicisti e compositori come Mascagni, Verdi, Stradella, Franck. Al termine il parroco don Luigi Tommasone ha evidenziato come il canto è "preghiera, arte e cultura". d.c. La Voce del DIRETTORE S tavo cercando alcuni libri e mi sono imbattuto in una raccolta di aforismi. Questo mi ha completamente appassionato: «Ci sono quattro tipi di persone. Quello che dice: il mio è mio e il tuo è tuo. È un mediocre. C'è poi chi dice: il mio è tuo e il tuo è mio. È un ignorante. Un altro dice: il mio è tuo e il tuo è tuo. È un santo. Infine c'è chi dice: il mio è mio e il tuo è mio. È un empio». Si tratta di un detto degli antichi maestri giudaici contenuto ne “I detti dei Padri”, opera appar- 4 tipi di persone tenente alla raccolta del Talmud. Il numero quattro utilizzato in apertura è indice di totalità. Un po' come i punti cardinali indicano tutto lo spazio. Quindi il detto riassume in modo sintetico ed efficace ogni persona. Tutti si possono specchiare in questo adagio. È evidente che la persona, chiunque sia, si mostra per quello che è dalle sue decisioni e per come utilizza i suoi talenti e le sue proprietà, dalle più piccole a quelle più gran- di. È la scelta che si compie nella propria vita a decidere l'esito. Mediocrità? Ignoranza? Santità? Empietà? Sono davanti a noi non per obbligarci nella scelta, ma a stimolare la nostra libertà, la nostra volontà e la nostra intelligenza. È opportuno forse fermarsi in silenzio, vigilare e riflettere prima di essere inondati da scelte, che non sono nostre, ma fatte da altri per noi. Leonardo CATALANO «Ricerca. Il Cammino ci fa perdere il controllo, prova con la fatica, ci insegna a delineare la meta, ma non ci dice come raggiungerla, mi costringe a cercare. Sei stanco? Cerca di andare avanti. Sei cieco? Cerca di guardarti intorno. Sei sazio? Cerca di svuotarti. Non hai fede? Cerca. Hai fede? Cerca di nuovo Cristo come la prima volta. È una ricerca “fisica” insieme ad altri, ai racconti e ad altre esperienze, e da soli, in silenzio, “non fisica”, su cosa il cuore cerca o sulle parole scambiate con Gesù, quel taciturno “compagno di viaggio”. E Cristo, a chi cammina, parla. Il cammino è una continua voce di fondo che non siamo capaci di ascoltare se siamo pieni di noi ma chi è semplice come un bambino scende in strada quasi per gioco, cammina e ascolta». Poi ancora: «Essenzialità. Lo zaino è casa, lo spazio è limitato. Se cammini, prendi il rosario in mano; se ti fermi, celebri all'altare. Passo dopo passo ogni passo si fa sempre più duro, lo zaino più pesante, s'improvvisa un bastone. Dopo ore arrivi... e non è ancora tempo per riposare. Via tutto ciò che è superfluo e non si adegua alla strada». Infine «Cuore. La strada ha una sua legge, ruvida e aggressiva quando la stanchezza innervosisce. Il cuore ha bisogno di Cristo per non avere il vangelo in bocca solo se è sazia. Se una certa legge della sopravvivenza grida, Cristo deve diventare la nostra legge di sopravvivenza, cerchiamo una fede resa viva in cuori di carne e non morta in cuori di pietra». Gianluca DE BIASE Giovanni MuCCIACCIARO Rocco MALATACCA pagina 4 settembre 2014 anno VI n. 62 QUARTAPAGINA L e pagine di questo libro, che fanno crescere la letteratura della “Civitas troiana” nelle sue manifestazioni più alte del Settecento, sono attraversate da una sorprendente luce. È la sapiente consapevolezza del prof. Fiorenzo Baini, della dott.ssa Federica Ciarmoli e di mons. Rolando Mastrulli: la cittadina posta sul colle è uno scrigno di fede, di arte, di civiltà. Queste qualità fanno da cerniera tra il mondo di ieri e quello attuale, tra la memoria e il futuro, tra le radici e i frutti. Il tutto nel frammento è vocato a fare coesione, cemento nella nostra vita, in modo che nessuno è più unito a noi più di coloro che già hanno vissuto questa spiritualità: vengono così abbattuti i vincoli dello spazio, del tempo e siamo con loro “un cuore solo”. Questa straordinaria originalità del nostro essere oggi fa sì che l’avventura umana sia diversa in ogni dimensione anche nella durata degli anni. La chiesa dell’Addolorata diventa così strumento di elevazione, di sorgente, di spiritualità, di bellezza e di sinergia che attira ed eleva nel tempo l’uomo in ricerca di quell’eternità posta nell’infinito vuoto dell’animo umano. I contributi raccolti in questa breve pubblicazione aprono un orizzonte di vita che ci strappa all’angoscia della banalità, della finitudine e della “cultura dello scarto”. Non può essere ignorato ciò che nel cuore del Settecento, per mezzo di mons. Emilio Giacomo Cavalieri, è stato elevato, versato e profuso in questa Chiesa: una spiritualità diffusa lungo lo scadimento delle stagioni e del tempo, creando condizioni perché il pensiero possa, come lo Spirito, “soffia dove vuole” e soprattutto all’altezza delle sfide che il nostro difficile tempo di secolarizzazione impone. Un mondo di alti valori umani e spirituali, forse un po’ troppo lontano dal nostro tempo, da cui dobbiamo attingere per poter saziare quella sete di immortalità e quella nostalgia di Dio insite nel cuore e nell’animo anche dell’uomo del XXI secolo. L’auspicio è che quest’opera architettonica e pittorica, sottoposta all’incuria del tempo, quanto prima venga restituita, nella sua completezza, alla contemplazione. l’Amore per la Bellezza CRESCE LA LETTERATURA dELLA “CIVITAS TROIANA” Presentazione del libro dell’Addolorata in Troia foto: Filomeno Mottola Donato CAMPANARO foto: Cagiano LA dEVOzIONE dEL POPOLO TROIANO ALLA SS. VERGINE “AddOLORATA” N ella città di Troia, la devozione alla beata Vergine Maria sotto il titolo di “Addolorata” (almeno nelle sue forme esteriori e, a volte, alquanto folkloristiche) risale a circa tre secoli fa, con la nomina a vescovo di Troia di mons. Emilio Giacomo Cavalieri (1694-1726). Non perché prima di questa data non si venerasse la madonna dei Sette Dolori, ma tale venerazione non pare che si celebrasse con manifestazioni di grande rilievo dentro e fuori la chiesa. Questo, forse, per il motivo che la vita religiosa del popolo troiano era tutta concentrata nell’evento storico della traslazione delle reliquie dei santi patroni (19 luglio 1105), senza contare l’incidenza che ha avuto l’insediamento dei tanti ordini religiosi che portarono con sé la devozione dei loro santi fondatori con le rispettive chiese riempite di nicchie e di tele raffiguranti madonne e santi dei propri ordini: san Francesco, san Domenico, san Benedetto, san Agostino, santa Chiara, santa Lucia, san Biagio, ecc. Tuttavia, tra la schiera dei santi, ci fu posto anche per la Madre di Dio, venerata sotto diversi titoli, come madonna del Carmine, madonna del Rosario, madonna di Costantinopoli, madonna delle grazie, madonna della Libera, e, naturalmente, madonna Addolorata. Quest’ultima veniva venerata in una sua chiesetta, piuttosto piccola e angusta, ricavata da ambienti adattati al culto dopo che Mons. Aldobrandini nel 1605 trasferì le monache menedettine da via Parente al nuovo grandioso monastero costruito dirimpetto alla cattedrale. È utile qui ricordare che nel ‘600 e ‘700 era prassi comune che la predicazione della quaresima, delle missioni al popolo, dei ritiri o esercizi spirituali, ponesse l’accento sui temi fortemente emotivi, come la passione di Gesù, la sua crocifissione e i “dolori di Maria”, sviluppando con particolare verismo il racconto che i vangeli narrano con tratti essenziali. In questo contesto, molte chiese si dotarono di crocifissi imponenti, di tele e di misteri, alcuni dei quali di pregevole valore artistico. Si crearono immagini e itinerari di via Crucis un po’ dappertutto. Anche i musicisti si cimentarono con questo tema, già di per sé ricco di spunti per il loro genio compositivo. Così nacque la “Passione secondo San Matteo” di Bach (1685-1730); il celebre “Stabat Mater” del Pergolesi (1710-1736); il repertorio di “Laudi e considerazioni sulla passione” di S. Alfonso (1696-1787) e di tanti altri. Questo fu il clima religioso in cui visse e operò mons. Cavalieri. Nato da nobile famiglia, brillante avvocato del foro napoletano, di ingegno eclettico, ma soprattutto stimato per la santità della sua vita. Applicò alla lettera, prima a sé, i principi e lo spirito di penitenza proposti dai predicatori e dalla letteratura ascetica del suo tempo, fino a tal punto da lasciare perplessi gli stessi giudici della congregazione dei santi nel processo della sua beatificazione. Rolando MASTRuLLI foto: Filomeno Mottola Mensile di informazione della diocesi di Lucera-Troia Editore Diocesi di Lucera-Troia Direttore responsabile Matteo Francavilla Direttore editoriale Leonardo Catalano Redazione Donato Coppolella Rocco Coppolella Michele Di Gioia Enza Gagliardi Riccardo Zingaro Sede piazza Duomo, 13 - 71036 Lucera - Foggia Tel/Fax 0881 520882 e-mail: [email protected] Stampa Ennio Cappetta & C. srl - Foggia Anno VI, numero 62, settembre 2014 Autorizzazione del Tribunale di Lucera n. 139 del 27 gennaio 2009. SPECIALE n. 24 Comunità Vocazionale ANNO VI NUMERO 62 LUCERA SETTEMBRE 2014 È BELLO CON TE Michele DI GIoIA C arissimi amici! «Il criterio della verità è la bellezza»! Così il grande teologo Balthasar asseriva in uno dei suoi scritti; e credo che questo asserto possa ben traghettarci nel nuovo anno pastorale che ci sta innanzi. Sì, perché dopo aver “sentito” scorrere tra le vene della nostra proposta pastorale 20132014 la grandezza della verità vocazionale della persona e della Chiesa che è la missione di Cristo ontologicamente consegnata nell’atto creativo al singolo e a tutta la Comunità credente, quest’anno vogliamo “accorgerci” di come ciò che è vero è bello e, poiché non può essere che veniente da Dio quanto è bellezza, vogliamo “percepire” come ciò che è degno di essere apostrofato come bello viene da Cristo, il “Bello del Padre”, e ci fa camminare con lui. «È bello con te» ci apre ad una doppia dinamica: dal basso, ci rendiamo conto di come Dio innesti e ispiri il suo esserci generando stupore; dall’alto, impariamo a riconoscere come Cristo fa bella la vita di tutti, nessuno escluso, attirando a sé e svelando la bellezza-di-quella-vita, unica e irripetibile. «È bello con te» ci richiama a far riscoprire all’uomo di questo momento storico che Dio non ha dimenticato il suo popolo, la sua Creazione, ma è con noi, l’Emmanuele per sempre, e che non lo si scoprirà fino a che il non-bello rimane, a diversi livelli, il criterio delle proprie scelte, fondamentali e ordinarie. Come Comunità, vogliamo dire quest’anno, in maniera speciale, che è bello per noi servire vocazionalmente la Chiesa diocesana di Lucera-Troia nel solco dei primi dieci anni di ministero di questa nostra realtà pastorale. Vogliamo consapevolmente dire a Cristo che ogni cosa desideriamo farla «con te» perché non risplenda altro che il suo fulgore in ogni anelito e respiro e perché vogliamo continuare a farci voce del suo chiamare operai e testimoni per la sua messe, quali strumenti gioiosi del suo esserci! Buon cammino a tutti! ESTASI, ESODO, ESEGESI PASTORALE VOCAZIONALE 2014/2015 Leonardo D’Ascenzo I l tema di ogni anno, insieme ai sussidi e ai diversi appuntamenti, li proporremo seguendo una logica vocazionale. È la logica che ritroviamo nella esperienza/paradigma vissuta da Mosè nel deserto davanti al roveto ardente: “per ricevere la Parola Mosè deve uscire da sé prima nello stupore della contemplazione di Dio (estasi), poi nel prendere le distanze dalle sue ferite ‘mortali’ che lo bloccano (esodo) ed infine nell’accoglienza della chiamata prima e nella narrazione dei mirabilia Dei dopo perché il popolo comprenda il senso salvifico delle ‘parole’ proferite da Dio (esegesi)” (Rosalba Manes, L’esperienza di Mosè presso il roveto ardente). Nella pastorale delle vocazioni, quando proponiamo preghiere, catechesi, animazioni…, è importante farlo secondo una modalità che sia vocazionale: attività vocazionali proposte in modo vocazionale: estasi, esodo ed esegesi. Non possiamo correre il rischio di annunciare il Vangelo della vocazione secondo una logica, una mentalità, un atteggiamento che dovessero contraddirlo. ESTASI: La bellezza di Dio che irrompe nel nostro quotidiano, nel vissuto di ogni giorno. Riscoprire la presenza di Dio, gustarla, lasciarsi coinvolgere da essa. È stupore dinanzi all’imprevisto di un Dio che entra nel feriale. ESODO: La bellezza di un Dio che seduce. Un cammino che ci porta fuori da noi stessi, una fatica che vale la pena vivere per vivere davvero. Esodo significa lasciare qualcosa di sicuro per andare verso l’ignoto. Inizia una nuova sfida: è la seduzione dell’attrazione, del non conosciuto che si dona per farsi conoscere… e amare. ESEGESI: La bellezza di Dio che sceglie. Approdare a qualcosa di nuovo. Leggere attraverso la nostra vita gli eventi dell’esistenza, rileggerli con occhi nuovi, avere nuove speranze e nuove certezze. Ci sentiamo amati e desiderosi di amare. Scelti per amore e, per amore, inviati. pagina 2 settembre 2014 anno VI n. 62 Inserto speciale FORMAZIONE Bello... Q uando si riconosce qualcosa come bello… spesso lo si desidera per sé; anche quando si ammira un tratto di bellezza in un altro uomo, in un’altra donna lo si vorrebbe “scolpire” sulla o nella propria persona. Questo volere-per-sé… sano è il desiderio formativo che la Comunità vocazionale vuole intercettare e di cui si fa carico nel suo progetto pastorale. I cammini formativi proposti diventano una possibilità comune e personale per assimilare la bellezza di Dio e incamminarsi o procedere sui passi della propria vocazione. In particolare, insieme cercheremo i tratti di bellezza e di presenza di Dio nella Scrittura e nella Tradizione ecclesiale. Il tutto, volendo riscoprire una grande verità: la bellezza della Chiesa e di questa umanità dipende da come ciascuno e tutti assieme facciamo rifulgere il Vangelo nella nostra vita, nelle nostre scelte. La proposta formativa si articola, pertanto, in tal modo. Anzitutto, a coloro che vivono il ministero di vocazionale (sia a livello diocesano sia a livello parrocchiale) ma in generale a chi può interessare questo itinerario è proposto un cammino di formazione pastorale ed uno di formazione spirituale in forma di ritiro nei tempi forti di Avvento e Quaresima. I cresimandi, invece, saranno incontrati nelle diverse parrocchie (in uno degli incontri di catechesi programmati dalla parrocchia), in due raduni diocesani e per la Veglia di Pentecoste. Ai giovani viene loro proposto un cammino a scadenza mensile «IOSONOBELLOSE…» per discernere assieme su ciò che rende la vita non-bella… alle volte anche mostruosa e per orientarsi a scegliere quanto riversa luce sulla propria esistenza e sul proprio futuro. Per fidanzati e giovani sposi è proposto un cammino che si configura come un bussare al cuore di chi «progetta in tre» (la coppia e Dio!) per entrare nella verità vocazionale del loro progetto di vita. Ciò attraverso un incontro mensile, ogni volta in una parrocchia lucerina differente, per la celebrazione Eucaristica con la comunità parrocchiale e un incontro dopo la celebrazione A suggellare tale percorso, infine, sarà il convegno diocesano. PRESENZA SUL TERRITORIO ...Con... V iviamo diocesanamente un passaggio importante: dall’evento di grazia della visita pastorale abbiamo tutti appreso come è sempre più necessario essere presenti e attivi sul nostro territorio operando assieme, specialmente come zona pastorale. Potremmo dire, declinando il nostro slogan, che è bello costruire il Regno “con te” che sei della parrocchia vicina, del paese accanto al mio, del movimento o associazione generato “dal seno” della stessa Madre Chiesa. Per questo, la Comunità vocazionale vuole porsi a servizio di tale anelito zonale soprattutto proponendo un unico momento forte per le parrocchie della circoscrizione pastorale: in particolare, la settimana dell’animazione vocazionale diventa strumento per incontrarsi aldilà dei propri confini per tornare “in patria” arricchiti dal confronto e dalla collaborazione con gli altri. Vocazione è bellezza che si esprime rifuggendo ogni solipsismo, campanilismo, particolarismo dividente, in nome di un con che edifica e testimonia l’amore di Cristo per questa umanità. Col desiderio di servire così la Diocesi, la Comunità propone cinque settimane di animazione vocazionale: la Comunità sarà presente in una Zona pastorale, avendo “sede” in una Parrocchia. Nelle singole comunità della Zona si incontreranno cresimandi e ministranti mentre si inviteranno a momenti comuni di preghiera e incontro famiglie, giovani e catechisti. Si cercherà di incentivare specialmente la pastorale di strada, con iniziative che proveranno a coinvolgere anche chi, di solito, non si interfaccia con l’ambiente parrocchiale ed ecclesiale in genere. Per quanto, invece, concerne l’animazione della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, anche quest’anno due relatori di rilievo animeranno i due giorni del convegno diocesano vocazioni. Il sabato precedente alla giornata mondiale, si terrà la consueta veglia di preghiera. In ultimo, tutta la Comunità diocesana è invitata nella domenica della giornata mondiale a unirsi alla celebrazione eucaristica in Cattedrale per il 10° anniversario della Comunità. m.d.g. PREGHIERA …Te! «R abbì, è bello per noi essere qui…» (Mc 9,5). L’anelito di chi prega scendendo nel profondo è proprio questo: rimanere dinanzi al Bello, che è il Cristo, nostro bel pastore. Ma quanti oggi ritengono bello il regalarsi tempo per pregare? Quanti credono che sia tempo “guadagnato” per la propria gioia e, potremmo proprio dire, per il proprio benessere? Quanti sentono “fluire la salvezza” nello stare innanzi al Signore? La missione orante della Comunità è, quest’anno, quella di testimoniare la bellezza del Signore che si svela nella preghiera, specie in quella del cuore, con poche formule… quella “a tu per tu”. Preghiera che diventa anche contemplare, nella piena convinzione che davvero «si diventa ciò che si contempla» (Flaubert). Ci tocca, inoltre, svelare all’uomo contemporaneo come si diventa inconsa- pevolmente oranti di non-dei che tolgono vita, che deteriorano la bellezza delle origini. Uno solo va pregato: il Dio della vita, rivelato in Gesù Cristo. La Comunità vocazionale propone, pertanto, anzitutto l’esperienza del monastero invisibile: coloro che vi aderiscono, si fanno carico dell’invito del Signore Gesù a pregare il Padre perché faccia fiorire nuove e sante vocazioni e ciò in forma personale, prendendo l’impegno di pregare per un’ora alla settimana con questa intenzione, e in forma comunitaria, ogni 13 del mese presso la cappella del Seminario (dalle 16:30 alle 17:30 adorazione eucaristica comunitaria; dalle 17:30 alle 21:00, adorazione eucaristica personale e tempo per ascolto e confessioni). A questo, si aggiunge l’Adoration time, una proposta di adorazione eucaristica per i giovani: ogni 13 del mese, presso la cappella del Semina- rio, dalle 21:00 alle 22:00. Un itinerario per riconoscere i tratti della bellezza di Gesù, via giovane per crescere nell’amore che sa donarsi. L’incontro comunitario del Monastero invisibile e l’Adoration time sono programmati dal mese di Ottobre a quello di Maggio. m.d.g. SPECIALE n. 24 Consultorio Familiare ANNO VI NUMERO 62 LUCERA SETTEMBRE 2014 P arte il 4 Ottobre 2014 c/o la sede del Consultorio la Famiglia in via Petrilli,1 il nuovo Corso Triennale per il conseguimento del diploma di Consulente per la Famiglia. Sabato 20 Settembre 2014, sempre in sede, si terrà un Incontro per tutti coloro che desiderano avvicinarsi ad una percorso professionale davvero unico. La legge n.4 del 14/01/2013 ha introdotto le regole che disciplinano le professioni intellettuali non organizzate in ordini e collegi DIPLOMA IN CONSULENZA FAMILIARE Parte il Nuovo Corso Triennale per il conseguimento del diploma di Consulente per la Famiglia IL CONSULENTE DELLA COPPIA E DELLA FAMIGLIA E’ il professionista socio-educativo che attua percorsi centrati su atteggiamenti e tecniche di accoglienza, ascolto e autoascolto che valorizzino la persona nella totalità delle sue componenti. Si avvale di metodologie specifiche che agevolano i singoli, la coppia, e il nucleo familiare nelle dinamiche relazionali a mobilitare le risorse interne ed esterne per le soluzioni possibili. Si integra, ove occorra, con altri specialisti. Agisce nel rispetto delle convinzioni etiche delle persone e favorisce in esse la maturazione che le renda capaci di scelte autonome e responsabili. E’ tenuto al segreto professionale. ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO Il percorso è Triennale e per ogni anno sono previsti: • N. 11 Incontri di Training Group • N. 2 Seminari Residenziali: (sono strettamente obbligatori. Chi, per gravi motivi, non potesse partecipare ad uno di essi, è tenuto a recuperarlo entro l’anno successivo e/o comunque nell’arco dei due anni); • Lezioni Teoriche,Laboratori esperienziali Autoascolto e composizione vissuti esperienziali, Letture obbligatorie di appositi testi; • Al 3° anno è previsto apprendistato in sede. MODULI TEORICI Studio delle scuole teoriche di riferimento, con particolare attenzione all’applicazione socio-educativa; • Apprendimento di atteggiamenti, tecniche e strumenti della consulenza; • Studio delle dinamiche educativofamiliari e di coppia; • Studio degli aspetti legali, psicologici, etici, sociologici nelle problematiche familiari, individuali e di coppia. Totale 600 ore REqUISITI PER L’ISCRIZIONE • Diploma di scuola superiore oppure • Laurea di 1° livello/Laurea CONTRIBUTO E CONDIZIONI Per ogni anno di Studi è previsto un contributo di € 900 (da versare in tre comode rate), comprensivo di Iscrizione, Dispense, Maratone, T-Group e Lezioni Teoriche. • Il percorso formativo prevede la quota minima di 15 partecipanti. • L’iscrizione è subordinata ad un collo- quio motivazionale. • Per accedere all’anno successivo occorre raggiungere almeno l’80% delle presenze ai T-Group ed alle Lezioni Teoriche. Il percorso formativo prevede, ogni anno, verifiche scritte e orali di apprendimento, al fine di valutare le competenze acquisite e consentire il passaggio all’anno successivo. ISCRIZIONI entro il 30 Settembre 2014 PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Associazione - Consultorio "La Famiglia", Via R. Petrilli n. 1, 71036 Lucera (Foggia) Telefono: 347 7941808 – 347 8881510 [email protected] DAL 2005 LA SCUOLA AICCEF GARANTISCE IN SEDE Tirocinio e Supervisione post-diploma Fondata il 5 Febbraio 1977, conserva e aggiorna l’elenco di coloro che ritiene idonei all’esercizio della professione di Consulente Coniugale e Familiare. E’ iscritta, dal ministero della Giustizia, nell’elenco delle Associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate, con Decreto Ministeriale del 5 Settembre 2013 pagina 2 settembre 2014 anno VI n. 62 Inserto speciale CALENDARIO 1° ANNO CORSO DI DIPLOMA CONSULENTE FAMILIARE DATE ORARIO ATTIVITA’ E ARGOMENTI Sab. 4/10/2014 15:30-20:30 Illustrazione del Corso + Training Group 1 (docente Scuola Taranto) Lun. 20/10/2014 18:00-21:00 Lezione su “Elementi di Analisi Transazionale e di teoria Rogersiana” (docente sede Lucera: dott.ssa Ida Di Battista) Dom. 9/11/2014 9:00-14:00 TG 2 + Lezione su “La Consulenza familiare come relazione d’aiuto” (docente Scuola Taranto) Dom. 23/11/2014 9:00-14:00 TG 3 + Lezione su “A.I.C.C.eF.” (docente Scuola Taranto) Lun. 1/12/2014 18:00-21:00 Lezione su “Etica e consulenza A.I.C.C.eF.” (docente sede Lucera: don Giovanni Pinto) Sab. 20/12/2014 15:30-20:30 TG 4 + Lezione su “La Comunicazione inter personale” (docente Scuola Taranto) Sab. 3/01/2015 15:30-20:30 TG 5 + Simulazione + Indicazioni Maratona (docente Scuola Taranto) 24-25/01/2015 MARATONA N. 1 Dom. 1/02/2015 9:00-14:00 TG 6 + Lezione su “UCIPEM” (docente Scuola Taranto) Dom.15/02/2015 9:00-14:00 Verifica intermedia scritta + TG 7 (docente Scuola Taranto) Lun. 23/02/2015 18:00-21:00 Lezione su “Psicologia dell’età evolutiva” (docente sede Lucera: dott.ssa Felicia Cappelletti) Dom. 1/03/2015 9:00-14:00 TG 8 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Sab. 14/03/2015 15:30-20:30 TG 9 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Sab. 18/04/2015 15:30-20:30 TG 10 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Lun. 27/04/2015 18:00-21:00 Lezioni su “Introduzione agli approcci di terapia della mente” – “Consulenza, psicologia e psicoterapia a confronto” (docente sede Lucera: dott.ssa Felicia Cappelletti) Lun. 18/05/2015 18:00-21:00 30-31/05/2015 Lezioni su “Psicologia generale” – “Approcci alla terapia della mente”(docente sede Lucera: dott.ssa Felicia Cappelletti) MARATONA N. 2 Lun. 8/06/2015 18:00-21:00 Lezione su “Sessualità umana: relazione uomo-donna” (docente sede Lucera: cons. fam. Enza Fatibene) Sab. 20/06/2015 15:30-20:30 TG 11 + Questionario di gradimento + Verifica scritta (docente Scuola Taranto) da concordare (ottobre 2015) VERIFICA ORALE CALENDARIO 2° ANNO CORSO DI DIPLOMA CONSULENTE FAMILIARE ATTIVITA’ E ARGOMENTI TG 1 + Lezione su “Metodologia (docente Scuola Taranto) TG 2 + Lezione su “L’identità del Consulente Familiare” (docente Scuola Taranto) TG 3 + Lezione su “Interventi nelle Scuole”(docente sede Lucera: dott.ssa Ida Di Battista) Lezione su “La Consulenza etica” (docente sede Lucera: dott.ssa Marisa Leccese) TG 7 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Lezione su “Procreazione responsabile” (docenti sede Lucera: dott.ssa Paola Catapano e cons. fam. Pio Bondanese) TG 8 (docente Scuola Taranto) Lezione su “Consulenza pedagogica agli adolescenti” (docenti sede Lucera: dott.ssa Paola Catapano e cons. fam. Pio Bondanese) TG 9 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Lezione su “A.I.C.C.eF.” (docente sede Lucera: avv. Mariangela Bondanese) Lezione su “Consulenza pedagogica ai genitori” (docente sede Lucera: dott.ssa Stefania Curci) TG 10 (docente Scuola Taranto) MARATONA N. 2 TG 11 + Questionario di gradimento + Verifica scritta (docente Scuola Taranto) Ottobre 2016 VERIFICA ORALE CALENDARIO 3° ANNO CORSO DI DIPLOMA CONSULENTE FAMILIARE ATTIVITA’ E ARGOMENTI TG 1 (docente Scuola Taranto) TG 2 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Lezione su “Educazione all’affettività e Intelligenza emotiva” (docente sede Lucera: dott.ssa Ida Di Battista) TG 3 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Lezione su “Consulenza e Mediazione familiare” (docenti sede Lucera: avv. Donatella Coccia e avv. Mariangela Bondanese) TG 4 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Lezione su “Consulenza nella dinamica Genitori-Figli” (docente sede Lucera: cons. fam. Enza Fatibene) TG 5 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Lezione su “Metodologia consultoriale in èquipe” (docenti sede Lucera: dott.ssa Paola Catapano e cons. fam. Pio Bondanese) MARATONA N. 1 Lezione su “Analisi Transazionale (docente sede Lucera: dott.ssa Felicia Cappelletti) Lezione su “La Consulenza Legale” (docente sede Lucera: avv. Mariangela Bondanese) TG 6 + Lezione su “Adozione” (docente Scuola Taranto) Lezione su “Preparazione al Matrimonio” (docenti sede Lucera: dott.ssa Paola Catapano e cons. fam. Pio Bondanese) TG 7 + Simulazioni + Verifica intermedia (docente Scuola Taranto) Lezione su “Consulenza Etica” (docente sede Lucera: dott.ssa Marisa Leccese) TG 8 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) Lezione su “Applicazione della Consulenza familiare rivolta all’intercultura” (docente sede Lucera: dott.ssa Stefania Curci) TG 9 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) TG 10 + Simulazioni (docente Scuola Taranto) TG 4 + Lezione su “Il colloquio nei casi difficili” (docente Scuola Taranto) Lezione su “Le difficoltà sessuali” (docente sede Lucera: cons. fam. Enza Fatibene) TG 5 + Lezione su “La Consulenza di coppia” (docente Scuola Taranto) MARATONA N. 2 MARATONA N. 1 TG 11 + Questionario di gradimento + Verifica scritta (docente Scuola Taranto) TG 6 + Verifica intermedia (docente Scuola Taranto) Ottobre 2017 DISCUSSIONE TESI
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