Metodologie e strumenti dell’epidemiologia analitica Le misure di associazione Paolo Villari [email protected] Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma CONTENUTI DEL CORSO • Concetti di salute e malattia. La storia naturale delle malattie. Valutazione dell’efficacia dei tests diagnostici: sensibilità, specificità e valori predittivi. Le curve ROC. Gli screening • Definizione ed obiettivi dell’epidemiologia. Classificazione degli studi epidemiologici. L’epidemiologia descrittiva. Misure di frequenza di malattia • L’epidemiologia analitica: gli studi di coorte, gli studi casocontrollo e gli studi trasversali. Le misure di associazione • I bias negli studi epidemiologici. Elementi di statistica descrittiva ed inferenziale. L’epidemiologia sperimentale EPIDEMIOLOGIA: OBIETTIVI Descrivere stati di salute e di malattia nella popolazione Malattia Salute t Fattori genetici Individuare determinanti di salute e di malattia Fattori ambientali, stile di vita Trattamenti Valutare l’efficacia degli interventi sanitari (preventivi o curativi) Promozione della salute Misure preventive Servizi di igiene pubblica STUDI DI COORTE OBIETTIVI Calcolare il tasso di incidenza o di mortalità in coorti costituite da soggetti esposti e non esposti ad un determinato fattore di rischio Valutare l’associazione tra fattori di rischio e malattie confrontando i tassi di incidenza tra i soggetti esposti e non esposti STUDI DI COORTE METODOLOGIA esposti non malati malati INIZIO CON Popolazione Soggetti sani non malati non esposti Tempo Direzione studio malati STUDI DI COORTE: ESEMPIO ESPOSTI parto vaginale n.547 NEONATI DA MADRE HIV+ NON ESPOSTI parto cesareo n.172 NEONATI HIV + 85 NEONATI HIV - 462 NEONATI HIV + 19 NEONATI HIV - 153 Incidenza cumulativa di trasmissione verticale nei nati da parto vaginale = 16% Incidenza cumulativa di trasmissione verticale nei nati da parto cesareo = 11% European collaborative study: risk factors for mother-to-child transmission of HIV. Lancet 339: 1007, 1992 STUDI DI COORTE • • • • • VANTAGGI Calcolo diretto dei tassi di incidenza nei gruppi esposti (a diversi gradi) e non esposti Valutazione attendibile dei nuovi casi di malattia Misurazione attendibile dei fattori di rischio possibilmente associati alla malattia Possibilità di valutare il ruolo di fattori di esposizione rari Possibilità di valutare il ruolo di fattori di esposizione su patologie multiple • • • • • SVANTAGGI Lunga durata Laboriosa organizzazione Costi elevati Possibilità di perdita dei soggetti al follow-up Non utilizzabili per valutare malattie rare STUDI CASO CONTROLLO OBIETTIVI Calcolare le frequenze (odds) di esposizione in soggetti malati (casi) e non malati (controlli) Valutare l’associazione tra fattori di rischio e malattie confrontando le frequenze (odds) di esposizione tra soggetti malati (casi) e soggetti non malati (controlli) STUDI CASO-CONTROLLO METODOLOGIA non esposti Casi esposti INIZIO CON Popolazione non esposti esposti Tempo Direzione studio Controlli - necessità di selezionare i casi “incidenti” - necessità di selezionare i controlli dalla popolazione che ha dato origine ai casi STUDI CASO-CONTROLLO: ESEMPIO n 10 ESPOSTI attività sessuale > 10 partner/mese n 10 NON ESPOSTI attività sessuale < 10 partner/mese n 7 ESPOSTI attività sessuale > 10 partner/mese n 33 NON ESPOSTI attività sessuale < 10 partner/mese CASI omosessuali maschi con sarcoma di Kaposi n 20 CONTROLLI omosessuali maschi senza sarcoma di Kaposi n 40 Frequenza di esposizione tra i casi: 50% Frequenza di esposizione tra i controlli: 17% (Marmor et al.: Risk factors for Kaposi’s sarcoma in homosexual men. Lancet i: 1083, 1982) STUDI CASO-CONTROLLO • • • • VANTAGGI Breve durata Costi limitati Utile per valutare malattie rare Possibilità di valutare il ruolo di fattori di rischio multipli SVANTAGGI • Non consentono il calcolo della frequenza di malattia (prevalenza e incidenza) • Dati relativi all’esposizione non sempre attendibili • Non utilizzabili per valutare esposizioni rare STUDI TRASVERSALI Informazione su atteggiamenti della popolazione a: servizi sanitari, bisogni di salute percepiti, etc. Descrizione della prevalenza di un fenomeno (malattia, fattore di rischio,etc) in una popolazione OBIETTIVI Valutazione dell’associazione tra fattori di rischio e malattie confrontando la prevalenza di malattia tra soggetti esposti e non esposti STUDI TRASVERSALI METODOLOGIA Tempo Popolazione Direzione studio Non esposti malati Esposti malati Esposti non malati Campione Non esposti non malati N.B.: necessità che il campione sia rappresentativo della popolazione di riferimento STUDI TRASVERSALI: ESEMPIO TCD “non sharers” HIV TCD “non sharers” HIV + 440 125 290 TCD “sharers” HIV + 376 TCD “sharers” HIV - Prevalenza di HIV+ nei TCD “non sharers” = 22,1% Prevalenza di HIV+ nei TCD “sharers” = 43,5% (Sasse et al: Risk behaviours for HIV 1 infection in italian dug users: report from a multicenter study. J AIDS 2:486, 1989) STUDI TRASVERSALI VANTAGGI • Breve durata • Costi limitati • Se il campionamento è corretto i risultati di prevalenza sono generalizzabili all’intera popolazione SVANTAGGI • Non consentono il calcolo dell’incidenza • Non garantiscono una buona qualità delle informazioni sull’esposizione e sulla malattia • Non consentono di stabilire con esattezza la sequenza temporale tra esposizione e malattia STUDI DI EPIDEMIOLOGIA ANALITICA MISURE DI FREQUENZA E DI ASSOCIAZIONE MISURE DI FREQUENZA STUDI TRASVERSALI STUDI CASO-CONTROLLO STUDI DI COORTE Prevalenza Frequenza (ODDS) di esposizione tra i casi PRINCIPALI MISURE DI ASSOCIAZIONE Odds ratio di prevalenza Odds ratio Frequenza (ODDS) di esposizione tra i controlli Incidenza cumulativa Tasso di incidenza Rischio relativo RISCHIO RELATIVO (RR) (STUDI DI COORTE) STIMA LA FORZA DELL’ASSOCIAZIONE TRA FATTORE DI RISCHIO E MALATTIA malattia + esposizione RR = + a b a+b - c d c+d a+c b+d a+b+c+d incidenza cumulativa negli esposti incidenza cumulativa nei non esposti = a/(a+b) c/(c+d) RISCHIO RELATIVO (RR) (STUDI DI COORTE) RR = 1 IL FATTORE DI RISCHIO NON HA INFLUENZA SULLO SVILUPPO DELLA MALATTIA RR > 1 PROBABILE ASSOCIAZIONE TRA IL FATTORE DI RISCHIO E LA MALATTIA RR< 1 IL FATTORE DI RISCHIO ESPLICA UNA AZIONE PROTETTIVA NEI CONFRONTI DELL’INSORGENZA DELLA MALATTIA ODDS RATIO (OR) (STUDI CASO-CONTROLLO) STIMA APPROSSIMATA DEL RR E MISURA DELLA FORZA DI ASSOCIAZIONE TRA FATTORE DI RISCHIO E MALATTIA malattia + esposizione + a b - c d OR = a/c b/d = a x d b x c ODDS RATIO (OR) (STUDI CASO-CONTROLLO) OR = 1 IL FATTORE DI RISCHIO NON HA INFLUENZA SULLO SVILUPPO DELLA MALATTIA OR > 1 PROBABILE ASSOCIAZIONE TRA IL FATTORE DI RISCHIO E LA MALATTIA OR< 1 IL FATTORE DI RISCHIO ESPLICA UNA AZIONE PROTETTIVA NEI CONFRONTI DELL’INSORGENZA DELLA MALATTIA
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