Giusy Locane, la leggenda “calabrese” iridata sui pattini. Sabato 22 Marzo 2014 da Webmaster La nostra Giusy Locane, direttore artistico della Scuola Pattinaggio Zelarino, è stata intervistata qualche giorno fa dalla giornalista Mara Agonistone del quotidiano quotidiano NewsdiCalabria. Giusy non ha fatto scuola solo nel Pattinaggio Artistico a livello mondiale, sia come atleta che allenatrice, ma è anche un punto di riferimento nella vita, per spontaneità, semplicità ed umiltà, caratteristiche sempre più rare nella società società odierna; Giusy è sicuramente un punto di riferimento anche per i giovani che vogliono intraprendere uno sport spettacolare ed affascinante come il pattinaggio artistico a rotelle e rappresenta indiscutibilmente la parte pulita dello Sport. Buona lettura lettur ! Intervista di Mara Agonistone-- A tu per tu con Giusy Locane, ex campionessa mondiale di pattinaggio artistico. Domanda: a 4 anni era già sui pattini, come ha scoperto la sua passione per il pattinaggio? Risposta: mia sorella pattinava ed io ho iniziato iniziato a pattinare un po’ per riflesso; per timidezza neppure volevo, facevo fatica ad esibirmi di fronte a delle persone, poi in un secondo momento mi sono appassionata e la timidezza è sparita .All’epoca era proprio un passatempo, un hobby, non c’erano i soldi soldi di ora e quindi era pura passione per lo sport. Domanda: Lei ora vive a Mestre ma ha origini calabresi. Quanto si sente legata alla sua terra d’origine? Risposta: la amo molto, vado ogni estate tutti gli anni. Sono molto legata a quella terra e soprattutto ttutto al calore e al sorriso di quelle persone. Domanda: quanto è stata importante la sua allenatrice Sara Locandro e quanto le ha dato nella sua vita? Risposta: l’allenatore non è solo un tecnico ma un formatore di vita. Quando passi 6/7 ore al giorno con quella persona diventa inevitabilmente una figura di riferimento e di sostegno anche; Sara mi ha dato il massimo, il nostro rapporto va oltre, c’è un rapporto a 360 gradi, di fiducia ed amicizia. Lei mi ha trasmesso la passione per questo sport. Domanda: da: di cosa c’è bisogno per trasmettere emozioni mentre si pattina? Come si arriva alle persone e a comunicare loro emozioni? Risposta: sicuramente emozionarsi per primi. Ci sono atleti molto bravi tecnicamente ma privi di quella passione dentro; se hai passione riesci a trasmettere passione e ad arrivare al cuore delle persone. Domanda: a cosa ha dovuto rinunciare per la sua carriera? Risposta: alle uscite. Praticamente non uscivo mai, studiavo e pattinavo, ma se hai passione e determinazione lo fai volentieri quindi alla fine per me non è stata una rinuncia. Ho avuto esperienze che gli altri non hanno avuto, ho viaggiato molto e non ho sofferto nel non aver vissuto un’adolescenza ”normale”. Ho dovuto rinunciare alla mia vita privata e lo rifarei mille volte. Domanda: consigli da dare a chi vuole avvicinarsi al pattinaggio? Risposta: il consiglio che sento di dare è quello di avvicinarsi a questo sport solo se si è disposti al sacrificio quindi solo se si ha una passione forte. A livello remunerativo è un disastro, è uno sport povero ed è questo che lo rende puro, è un ambiente sano. Domanda: cosa manca oggi agli altri sport? Risposta: il senso del rispetto, delle regole e della rinuncia, che è un po’ lo specchio della società di oggi e delle famiglie; è proprio quello che manca oggi e di conseguenza anche lo sport ne è carente. Domanda: la sua famiglia l’ha sempre sostenuta? Risposta: sì ,altrimenti non sarei arrivata dove sono arrivata. Credo che ci siano tre fattori fondamentali per arrivare: le doti personali ed una certa costanza, un buon allenatore e la famiglia, senza di questi non si va da nessuna parte. Domanda: lei ora è un’insegnante. Cosa le dà questo lavoro? Risposta: io oggi insegno educazione fisica nelle scuole e poi insegno pattinaggio a rotelle; amo insegnare, mi piace stare con i ragazzi e trasmettere loro ciò che ho imparato. Quello che facevo da atleta ora lo trasmetto ai ragazzi; mi piace ciò che faccio e questo mi dà grosse soddisfazioni. Domanda: il segreto del suo successo? Risposta: l’umiltà. Vede, quando mi fa questa domanda io mi imbarazzo; l’umiltà è la prima cosa, è la chiave del successo, ma purtroppo oggi questo valore non c’è più. Poi sicuramente anche la determinazione, se ho un obiettivo da raggiungere ed ho i mezzi per farlo, prima o poi lo raggiungo. Volevo vincere il campionato mondiale e l’ho vinto, pur se non è stato sempre tutto facile. Domanda: la nostra chiacchierata ha un sottofondo piacevolissimo: la voce dei suoi tre bambini che giocano spensierati. Come riesce a conciliare il suo lavoro con la sua vita da mamma, per altro particolarmente impegnativa visto che è madre di tre gemelli? Risposta: la concilio eliminando le fasi di stasi, il riposo per me è diventato un optional. Non ho svaghi, solo bambini e lavoro, cerco di ottimizzare al meglio il tempo che ho a disposizione. Domanda: a chi sente di dover dire”grazie”? Risposta: alla mia allenatrice e ai miei genitori. La mia famiglia mi è stata sempre vicino; la mia è una famiglia tradizionale, mi hanno insegnato il senso del rispetto e dell’aiuto reciproco, quindi dico grazie a loro per tutto. Giornalista: ed io invece dico grazie a lei, sono onorata di averla conosciuta, parlare con lei è stato davvero piacevole. La sua semplicità e spontaneità è difficile trovarla nelle persone, soprattutto in quelle di successo; rappresenta la parte pulita dello sport. Questi sono gli esempi di cui l’Italia e soprattutto i giovani italiani hanno bisogno. Con umiltà, sacrificio e passione si può arrivare ovunque…anche a realizzare i sogni più lontani…magari con ai piedi un paio di pattini! Il Webmaster Cassia Francesco Ultimo aggiornamento Sabato 22 Marzo 2014 12:20
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