Scheda Salute allo Specchio

SCHEDA SALUTE ALLO SPECCHIO
Obiettivi
Obiettivo fondamentale del progetto è realizzare un intervento di supporto psicologico alle pazienti con
una patologia oncologica in corso di trattamento.
trattamento Tale intervento è volto a insegnare
insegna tecniche e strategie
per gestire, dal punto di vista estetico,
estetico gli effetti collaterali delle terapie che impattano sull’aspetto
sul
fisico
e sulla percezione della propria identità
dentità, al fine di tutelare e migliorare il benessere psicologico e fisico
delle pazienti e di conseguenza aiutarle a riappropriarsi della propria immagine.
immagine Il ciclo di incontri
rappresenta altresì un momento speciale in cui la donna viene accompagnata affettuosamente in un
percorso personalizzato di recupero della propria femminilità ed è condotto da professioniste
professionist dedicate.
A chi si rivolge
Salute allo Specchio si rivolge alle pazienti in trattamento presso i reparti di Ginecologia e Oncologia
medica dell’Ospedale
l’Ospedale San Raffaele. Le pazienti sono coinvolte in piccoli gruppi (massimo
massimo 10 partecipanti).
La scelta del gruppo è legata alla possibilità di condivisione della stessa esperienza ed è finalizzata alla
creazione
reazione di legami tra pazienti che proseguano oltre gli incontri.
Gli incontri
Il progetto si struttura con un
n ciclo di quattro incontri:
incontri un primo colloquio individuale e tre incontri di
gruppo, nel corso dei qualili vengono insegnate tecniche e strategie per gestire,
gestire dal punto di vista estetico,
estetico
gli effetti collaterali delle terapie.
terapie Ogni ciclo di Salute allo Specchio dura circa un mese con,
indicativamente, un appuntamento alla settimana. All’interno dell’ospedale è stata creata un’autentica spa,
riservata agli incontri, per regalare alle pazienti la sensazione di vivere un’esperienza
esperienza unica nel massimo
comfort.
Colloquio individuale iniziale.. Effettuato da una psicologa dello staff, il colloquio serve a illustrare il
progetto, raccogliere la storia clinica della paziente e valutare l’opportunità di inserimento all’interno del
programma.
1.a Giornata. Dopo
opo l’accoglienza, al gruppo viene presentato il progetto e inizia la prima attività. Il
fotografo ritrae le pazienti prima dei
d trattamenti di bellezza. Successivamente la truccatrice illustra le
tecniche e le strategie di make-up
up e trucca le signore una a una. In questa fase entrano in scena le
professioniste delle parrucche che, dopo una presentazione sull’utilizzo e il mantenimento di esse, iniziano
la ricerca del modello
o perfetto per la paziente.
paziente Seguono le stylist a cui è affidata la dimostrazione di come
utilizzare e indossare il foulard con o senza la parrucca.
parrucca Tutte le attività vengono seguite da psicologi e
volontari AVO, partecipi del clima gioioso della giornata. Si pranza insieme con un buffet all’interno
dell’aula. Al termine della giornata le pazienti hanno in omaggio la parrucca scelta, un eventuale foulard e i
prodotti di bellezza selezionati con la make up artist. Infine il fotografo dona alle signore un secondo
ritratto, realizzato al termine delle attività.
2.a Giornata. La seconda giornata è dedicata alla pelle ed è gestita e coordinata dalla
alla direttrice in Italia di
Oncology Estethics, Angela Noviello. In primis una lezione sulle corrette modalità per prendersi cura della
pelle durante le terapie oncologiche, successivamente la parte pratica. Ciascuna paziente riceve il suo
trattamento estetico, un momento di coccole studiato ad hoc a seconda della problematica
ematica clinica. A metà
d’immagine Helene Vilhem, che spiega e mostra come mettere in
pomeriggio subentra una consulente d’immagine,
risalto la propria personalità attraverso colori, forme, stili
stil e accessori. Al termine della giornata le pazienti
ricevono in regalo alcuni dei prodotti scelti,
scelti insieme a un coupon per un trattamento gratuito presso il
centro certificato Oncology Esthetics a Milano.
3.a Giornata. La terza giornata è un momento di condivisione dell’esperienza vissuta ed è condotta e
gestita dalle psicologhe presenti a tutti gli incontri. È il momento più importante perché aiuta ciascuna delle
partecipanti a inserire l’esperienza all’interno della propria storia di cura e personale,
personale attribuendole un
significato particolare con risvolti di rilievo nella
nel gestione individuale della malattia.
Dopo 3 mesi
A distanza di tre mesi, le pazienti vengono ricontattate dalle psicologhe per un follow up relativo agli
eventuali cambiamenti delle condizioni psicofisiche.
La ricerca
La realizzazione concreta del progetto si accompagna a un’attività di ricerca volta a ottenere un feedback
puntuale e preciso sui risultati effettivamente raggiunti e sul livello di gradimento percepito. La valutazione,
raccolta sottoponendo le pazienti a diversi test, fornisce dati scientificamente rilevanti su molteplici aspetti:
ansia, depressione, qualità di vita, percezione della propria immagine corporea e autostima.
autostima
La scelta di focalizzarsi su questi costrutti è legata all’esperienza clinica e a quanto
qu
evidenziato dalla
letteratura scientifica internazionale.
I risultati
Salute allo Specchio è stato impostato fin dall’inizio come progetto clinico e di ricerca. A partire dagli studi
e dalle esperienze sul tema presenti nella letteratura scientifica, sono state identificate le variabili di
interesse e disegnato uno studio empirico che permetta di verificare se il partecipare al progetto produca
cambiamenti dal punto di vista psicologico e dell’aderenza alla terapie. La ricerca condotta nel primo anno
di attività ci consente di avere oggi i primi risultati. Le pazienti che hanno partecipato ai tre incontri in cui si
articola Salute allo Specchio mostrano un miglioramento significativo (sia dal punto di vista clinico che dal
punto di vista statistico) in tutte le dimensioni valutate (sintomatologia ansiosa, depressiva, percezione
della propria immagine
magine corporea, autostima). Lo studio è stato impostato in tre tempi: una prima
valutazione all’inizio del progetto (t0), una seconda a conclusione del terzo incontro (t1) e una finale a
distanza di tre mesi dalla sua fine (t2). Di centrale importanza, infatti,
infatti, risulta l’osservazione dello stato delle
variabili d’interesse all’inizio del progetto, delle variazioni in corso e, soprattutto, della tenuta di eventuali
miglioramenti nel tempo.