«No ai riciclati della politica nei cda»

TRENTO
l'Adige
IL CASO
Oggi l’ufficializzazione
del nome dell’avvocato
in giunta provinciale
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
●
FACCHIN SÌ
SEBASTIANI NO
Sarà con ogni probabilità confermato
nel cda di Trentino trasporti (anche se
dovrà cedere la presidenza) l’ingegner
Ezio Facchin. 67 anni, originario di
Lamon (Bl) vive da 39 anni a Bolzano
dove venne inviato dalle Ferrovie
dello Stato. Per 18 anni lavorò
all’ammodernamento della linea del
Brennero. Nel 2006 fu nominato ad di
Bbt Se, la società nata per il tunnel del
Brennero. Nel 2010 fu nominato da
Dellai in Trentino trasporti.
Carriera nel settore dei trasporti
probabilmente giunta al capolina per
il presidente di Trentino Trasporti
Esercizio Franco Sebastiani.
Dopo cinque anni a guida della
società che gestisce il trasporto
pubblico e prima come
amministratore unico, la giunta di
Ugo Rossi sarebbe intenzionata a
non confermarlo all’interno del
nuovo consiglio di amministrazione.
lunedì 14 luglio 2014
9
«No ai riciclati della politica nei cda»
Polemiche sulla nomina
di Monica Baggia a Tt
«Siamo di fronte al solito vecchio sistema che francamente pensavo dimenticato. Invece sono stato purtroppo smentito nei fatti. E dire che
il presidente della Provincia Ugo Rossi era stato abbastanza chiaro rispetto alle istanze di cambiamento per
quanto riguardava le nomine nelle
società pubbliche. Evidentemente
erano solo parole perché i fatti dicono altro». Se non s’era capito, a Lorenzo Pomini, segretario generale della Cisl, non è piaciuta molto la proposta dell’esecutivo provinciale (da
confermare oggi in giunta) di nomi-
Pomini: e dire che Rossi
era stato chiaro rispetto
alle istanze di
cambiamento per quanto
riguardava le nomine
nare Monica Baggia presidente di Trentino trasporti. Niente da dire sulle
competenze da avvocato né sulla sua
esperienza in azienda maturata nell’ultimo mandato come membro del
consiglio di amministrazione. Semmai, quello che può stonare nel suo
curriculum è la candidatura alle ultime elezioni provinciali nella lista
del Pd (quinta dei non eletti). Quasi
che la nomina a presidente di Trentino trasporti possa essere un premio di consolazione a chi ha portato voti alla coalizione, ma non abbastanza da essere eletta in Consiglio
provinciale.
«Mi dispiace, ma non è un buon metodo - puntualizza Pomini - E dico che
per il nominato entrare in un consiglio di amministrazione con un tale
biglietto da visita non è il massimo.
Per carità, può benissimo essere che
questi “recuperati dalla politica” poi
sviluppino della professionalità inaspettate, ma il dubbio resta sempre».
Ma la Cisl come si comporterà nel
caso che il nome di Baggia venga effettivamente confermato oggi dalla
giunta per la guida di Trentino trasporti? «Intanto vediamo come si
comporta la Provincia. Poi decideremo. Certo in questo momento nel settore c’è parecchia carne al fuoco». Il
riferimento è al caso dell’accordo
sindacati - azienda sull’efficientamento e la produttività, ora in dubbio do-
POLITICA
po che è mancato il quorum nel referendum di ratifica tra gli autisti.
«La prima cosa da dire - spiega Pomini dissentendo dalla Cgil - è che
nei nostri referendum di solito non
vengono mai posti minimi di quorum:
come l’adesione al sindacato è libera, così la partecipazione ad una consultazione. Chi è contrario viene e
vota no, mentre non partecipare è
quasi l’espressione della volontà di
non prendersi le proprie responsabilità». Su questo punto il segretario
Cisl insiste parecchio. «Un atteggiamento del genere è sbagliato, perché
ne va del proprio futuro. Sappiamo
che l’esternalizzazione non sempre
è una cosa buona perché porta con
sé taglio del personale, taglio degli
stipendi, peggioramento dei servizi.
Quindi sarebbe stato importante per
tutti i lavoratori partecipare al voto.
Quindi non posso assolutamente essere d’accordo con il referente della
Cgil Montani quando dice che ora sia
la politica a decidere».
Guarda alla nomina in maniera positiva il segretario della Uil, Walter Alotti.
«Noi - dice - chiedevamo un rinnovamento e direi che in parte c’è stato
perché Baggia non è uno dei soliti
pensionati. I requisiti tecnici li ha altrimenti non avrebbe potuto presentare la sua candidatura negli appositi elenchi, dopodiché vedremo se il
suo sarà un ruolo veramente operativo o più di rappresentanza». Alotti
Alotti: no sovrapposizioni
tra candidature politiche
e incarichi che possono
essere visti come
risarcimento
giudica positivamente anche la scelta di genere, di una donna al vertice.
«Certo - aggiunge - sarebbe meglio
evitare le sovrapposizioni tra candidature politiche e incarichi di questo tipo, che possono essere visti come un risarcimento. Questa purtroppo non è una novità ed è uno dei motivi per i quali chiediamo da tempo
una informativa più dettagliata sulle società partecipate. Vorremmo capire se c’è dietro alle scelte una regia o se si trovano di volta in volta le
soluzioni del momento».
Zeni: tutto okay
«Credo sia un caso il fatto che
Monica sia stata una candidata
del Pd. Era già nel cda di Trentino
trasporti prima di scendere in
campo lo scorso ottobre». Così
Luca Zeni, consigliere provinciale
del Pd, proponente della nuova
legge provinciale sui criteri delle
nomine.
«In quella norma - spiega - si
pongono vincoli su limite di
mandati e cumulo di cariche. Da
questo punto di vista non vedo
problemi per Baggia».
CHI È
Avvocato penalista è nel cda di Trentino Trasporti dal 2010
Nell’autunno scorso si era candidata alle elezioni provinciali
Carriera nel Foro e passione Pd
Monica Baggia
ha 51 anni, è
avvocato
penalista,
è stata a lungo
componente
della
commissione
pari
opportunità
del Consiglio
nazionale
forense
La più grande sostenitrice dopo Berlusconi
Fino a qualche anno fa Monica
Baggia era conosciuta a Trento soprattutto per essere una
affermata avvocato penalista.
Nel 2010 però entra un po’ a
sorpresa nel Consiglio di amministrazione di Trentino Trasporti spa, su indicazione dell’allora assessore provinciale
ai trasporti Alberto Pacher. È
un primo passettino nel mondo della politica. Nell’autunno
dell’anno scorso accetta la proposta di Margherita Cogo e del
Partito Democratico ed entra
a far parte della lista per le ele-
Clandestini | Fugatti
A Forza Italia 58.600 euro
«Impariamo
dall’Austria»
«La Biancofiore dice che somiglio al giocatore tedesco Ozil?
Io mi occupo di politica, lei si
occupa di altro, agiamo in campi diversi. Siamo entrambi in
Forza Italia? Ecco, non si finisce mai di imparare. Io di solito parlo di politica con gente
che ne capisce, magari lei si occupa di calcio, non lo so». A parlare è Maurizio Gasparri, senatore che è stato ospite del programma di Rai Radio2 «Un Giorno da Pecora».
La Pascale - è stato chiesto a
Gasparri in trasmissione - si riferiva a lei quando sosteneva
che c’è gente che di giorno dice una cosa e di notte ne fa
un’altra? «No, ha smentito, non
si riferiva a me, ma parlava in
«Novantaquattro clandestini siriani fermati dagli austriaci la scorsa notte e rispediti nel nostro paese prima che potessero vedere la
luce del giorno. In Italia invece ci preoccupiamo di trovargli un albergo, una tessera telefonica e un pasto caldo che magari non è neanche di loro gradimento. Matteo Renzi e Angelino Alfano
la smettano di frignare invocando l’aiuto dell’Ue e vadano a imparare come agiscono i paesi seri: i barconi non
li dobbiamo andare a prendere, ma rispedirli subito al
mittente». Lo scrive in una
nota il segretario della Lega
Nord Maurizio Fugatti.
generale». La Pascale potrebbe fare la leader del centrodestra? «Se avesse il consenso potrebbe farlo, ma dovrebbe fare
le primarie». E Marina Berlusconi? «Lei ha in più la forza del
cognome».
Non sarà tanto simpatica a
Maurizio Gasparri, eppure, agli
occhi dei tesorieri di Forza Italia la deputata bolzanina Michaela Biancofiore qualche merito ce l’ha. Risulta infatti la più
grande sostenitrice finanziaria
del partito, naturalmente dopo Silvio Berlusconi che nel
2013 ha girato alle sempre più
esangui casse azzurre qualcosa come 17 milioni e 800 mila
euro.
Dietro di lui c’è appunto la Biancofiore con 58.600 euro, seguita dall’onorevole Bruno Archi
(56.800) e da Gregorio Fontana
(45.750). Tra gli onorevoli, l’ex
ministro Mara Carfagna ha contribuito con 34.600 euro.
zioni provinciali, ottenendo anche un buon successo personale, anche se non sufficiente
a garantirle l’elezione. Successivamente, candidata nella lista di appoggio a Giulia Robol,
poi eletta segretaria, entra nell’assemblea provinciale del partito.
Cinquantuno anni, infanzia trascorsa a San Michele all’Adige,
diplomata al liceo classico Prati di Trento, dopo la laurea in
giurisprudenza a Modena l’avvocato Baggia inizia a lavorare
nello studio Stefenelli e si fa subito un nome a Palazzo di Giustizia. Dal 2006 è Consigliere
dell’Ordine degli Avvocati di
Trento ed è stata componente
della Commissione Nazionale
per le Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense dal
2006 al 2011.
La nomina nel Consiglio di amministrazione di Trentino Trasporti spa, la società che amministra il patrimonio del servizio pubblico su strada e ferrovia, avviene quattro anni fa
assieme ad altre due donne, Lucia Simeoni e Sara Tomaselli,
nell’anno in cui alla guida della società viene posto Ezio Facchin, già amministratore di nomina italiana della Bbt Se, la società che si occupa di realizzare il tunnel di base.
Nell’aprile scorso, al momento
G4071206
di depositare le candidature
per un ruolo di amministratore nelle società di sistema della Provincia, Baggia conferma
la sua disponibilità. Da tempo
si ragiona sulla creazione di un
consiglio di amministrazione
unico per entrambe le società,
Trentino Trasporti spa e Trentino Trasporti Esercizio spa,
che si occupa della gestione del
servizio. Un modo per coordinare la governance andando in
una direzione unica e anche per
risparmiare rispetto a un doppio consiglio di amministrazione. I posti a disposizione dunque saranno solo cinque ma
l’avvocato Baggia la spunta su
tutti.
Il suo ruolo da presidente, a
quanto si dice, sarà di coordinamento e mediazione e attorno a lei vi saranno quattro consiglieri con competenze tecniche specifiche e a cui saranno
affidate le relative deleghe. Il
primo dovrebbe essere proprio
il presidente uscente, Ezio Facchin. Si parla anche di una conferma di Lucia Simeoni mentre
tra i cinque del cda non dovrebbe trovare spazio il presidente
uscente di Tte, Franco Sebastiani.
Fatte le nomine in giunta al mattino, nel pomeriggio si terranno le assemblee straordinarie
delle due società per la ratifica.