COMUNE DI BOLOGNA PROVINCI A DI BOLOGNA FONDO PARCHI AGROALIMENTARI ITALIANI gestito da PRELIOS Sgr F.I.Co Fabbrica Italiana Contadina PARCO AGROALIMENTARE DI BOLOGNA PROCEDURA DI SCREENING RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLA PROPOSTA DI VARIANTI AGLI STRUMENTI URBANISTICI Proponente: FONDO PARCHI AGROALIMENTARI ITALIANI gestito da PRELIOS Sgr Gruppo di lavoro OIKOS Ricerche srl Coordinamento Roberto Farina (responsabile) Alessandra Carini Antonio Conticello (elaborazioni grafiche) Livia Piperno . Prelios Integra Paolo Dallasta - Prelios Integra SETTEMBRE 2014 INDICE PRIMA PARTE – DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO 3 1. MOTIVAZIONI E FINALITÀ DELL’INTERVENTO 5 Premessa 5 2 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE E URBANISTICO 11 2.1. L’evoluzione dell’ambito nel sistema della pianificazione 11 2.2 15 Il polo funzionale CAAB nell’area metropolitana bolognese ASSETTO URBANISTICO DI PROGETTO 26 3.1 26 Descrizione urbanistica dell’intervento 4. ACCESSIBILITÀ 32 5. L’INTERVENTO ALLA SCALA EDILIZIA 40 5.A 40 40 46 Progetto architettonico 5.A.1 Stato di fatto 5.A.2 Progetto SECONDA PARTE – ADEGUAMENTO DELLA STRUMENTAZIONE URBANISTICA E DELLA PROGRAMMAZIONE 69 6. 70 PIANIFICAZIONE COMUNALE 6.1 7. 8. PSC vigente – Variante con modifica dell’art.20 del quadro normativo della scheda d’ambito n.133 “CAAB” 70 6.2. POC – Variante specifica con valore ed effetti di variante al PUA 72 6.3 Variante cartografica al RUE 81 PIANIFICAZIONE PROVINCIALE 82 7.1 82 PTCP – Polo Funzionale CAAB IL PROCEDIMENTO PER IL RILASCIO DELL’AUTORIZZAZIONE COMMERCIALE TERZA PARTE – PIANO DI COMUNICAZIONE 92 96 pag. 1 pag. 2 PRIMA PARTE – DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO pag. 3 pag. 4 1. MOTIVAZIONI E FINALITÀ DELL’INTERVENTO PREMESSA Il Consiglio di Amministrazione della società CAAB, a seguito della seduta del 3/6/2013, ha inviato ai Soci una proposta relativa alla realizzazione del Progetto “F.I.Co.” (Fabbrica Italiana Contadina), che consiste nella creazione a Bologna, all'interno del Mercato Agroalimentare del CAAB, di un contenitore nel quale condensare le eccellenze dell'enogastronomia italiana, in un rapporto diretto di produzione, commercializzazione e somministrazione, attraverso l'apporto da parte di CAAB degli immobili interessati dal progetto ad un Fondo Immobiliare chiuso riservato di nuova costituzione, previa selezione, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, della SGR (Società di Gestione del Risparmio) cui affidare l'incarico di costituzione del fondo, conclusasi con l’affidamento alla Società PRELIOS SGR SpA del contratto avente per oggetto l’istituzione, costituzione e gestione del Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso denominato “Fondo Parchi Agroalimentari italiani”, con i contenuti già indicati nella bozza di contratto facente parte dei documenti di gara; Il progetto è stato promosso da CAAB – Centro Agro Alimentare di Bologna Scpa, con il favore dell’Amministrazione del Comune di Bologna (azionista di riferimento di CAAB) e grazie al contributo di Eataly, catena di punti vendita di medie e grandi dimensioni specializzati nella vendita e somministrazione di generi alimentari tipici e di alta qualità che persegue l’obiettivo della valorizzazione della cultura eno-gastronomica italiana, anche attraverso la organizzazione di percorsi didattici; le caratteristiche di Eataly sono state ritenute da CAAB e dall’Amministrazione Comunale di Bologna tali da renderlo un partner ideale ed insostituibile per la realizzazione di FICo; Con deliberazione O.d.G. n. 365/2013 del 1 luglio 2013 il Consiglio Comunale ha approvato la proposta inerente l'ampliamento dell'attività sociale di CAAB scpa per la realizzazione del detto progetto di valorizzazione, definendo successivamente in un protocollo d'intesa (sottoscritto anche dalla Provincia di Bologna e dalla Regione EmiliaRomagna) le modalità di adeguamento degli strumenti urbanistici vigenti, provinciali e comunali, necessarie per determinare le condizioni di attuabilità del progetto in questione all'interno del "Polo funzionale CAAB". L’ambito territoriale interessato dal progetto è quello del Centro Agro Alimentare Bolognese - CAAB di Bologna (circa 65 ha con 220.000 mq di superfici coperte); esso è definito dalla pianificazione provinciale e comunale “polo funzionale”, vale a dire uno degli “ambiti specializzati che ospitano grandi funzioni metropolitane, connotate in particolare da elevata attrattività, alta specializzazione economica, culturale, sportiva, ricreativa, della mobilità e della logistica, e costituenti punti di eccellenza e di qualità del pag. 5 sistema insediativo metropolitano”. Nello specifico, il complesso di aree identificato come CAAB è riconosciuto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale come Polo Funzionale Integrato, in cui sono già insediate numerose funzioni di gravitazione metropolitana (il Centro Agro Alimentare Bolognese - CAAB, la Facoltà di Agraria, il parco commerciale di Città scambi “Meraville”, il complesso direzionale “Business Park”) e altre sono di prossimo insediamento. Per tali ragioni il Polo funzionale è considerato punto di eccellenza del sistema territoriale bolognese, con relazioni consolidate a livello nazionale e internazionale, attraverso le attività mercantili e universitarie già insediate. Il PTCP riconosce che il Polo Funzionale “CAAB” per l’estensione territoriale, il numero e la specializzazione delle funzioni localizzate o previste, per le rilevanti capacità edificatorie potenziali e per il buon livello di accessibilità, risulta l’ambito a maggiore vocazione insediativa per funzioni di eccellenza di rango metropolitano. L’obiettivo specifico per le aree del Polo “CAAB” è da indicare nella realizzazione di una parte di città caratterizzata da funzioni metropolitane, integrate con i sistemi urbani esistenti e con le aree rurali circostanti. La rilevanza sovracomunale dei Poli Funzionali, e la loro influenza sulla mobilità e sul contesto ambientale, fa sì che la L.R. 20/2000 attribuisca all’elaborazione di un “Accordo Territoriale” tra Provincia e Enti Locali, il compito di definire e concertare gli assetti territoriali conseguenti alle politiche di sviluppo e la minimizzazione/mitigazione degli impatti ambientali ad essi riferiti; tale Accordo, relativo agli assetti territoriali, urbanistici e infrastrutturali del polo funzionale del “CAAB”, è stato approvato il 13 maggio 2008, ai sensi dell’art.9.4 del PTCP e dell’art.15 L.R.20/2000, da Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Castenaso, Comune di Granarolo dell’Emilia. L’accordo territoriale riconosce (art.4 – “Assetto strategico”) che il Polo è vocato, in ragione della sua stessa qualifica funzionale, ad ospitare insediamenti e funzioni di rango metropolitano, caratterizzati dalla loro “unicità” nella pianificazione del territorio provinciale per qualità, dimensione ed attrattività. Al di là delle problematiche di adeguamento funzionale, di ammodernamento tecnologico e di efficientamento energetico, di cui il complesso del CAAB è stato e sarà oggetto anche nei prossimi anni, proseguendo una linea di azione già da tempo intrapresa, si pone per l’area metropolitana bolognese, in una prospettiva di breve-medio termine, il problema della definizione di un nuovo ruolo del centro agroalimentare, adeguato al mutato quadro economico e sociale e alle prospettive di una sua ulteriore evoluzione. E’ infatti dalla conferma della vocazione del polo funzionale CAAB, in base alla quale l’Accordo Territoriale riconosce il ruolo insediativo per funzioni di eccellenza di rango pag. 6 metropolitano, che occorre partire per un ripensamento sostanziale del ruolo ed una nuova definizione dei tipi di servizi offerti e dei mercati di utenti di riferimento, non più limitati agli operatori specializzati ma estesi ai consumatori. Le “funzioni di rango metropolitano, integrate con i sistemi urbani esistenti e con le aree rurali circostanti” a cui fa riferimento l’Accordo Territoriale, sono oggi e in prospettiva da individuare conservando la vocazione storica del CAAB nei confronti del mercato agroalimentare, ma sapendo cogliere le opportunità di livello nazionale e internazionale che si presentano a Bologna nell’ambito dei servizi connessi alla crescente valenza e attrattività del food italiano nella sua accezione più estesa, in termini di zone produttive e di tipologia di prodotti. Si configura così un duplice obiettivo: ► riorganizzare la struttura di CAAB per il commercio all’ingrosso, rendendola adeguata (per dimensione, servizi offerti, organizzazione, tecnologie, sostenibilità gestionale) alle esigenze di un moderno mercato all’ingrosso; ► realizzare, nella struttura principale liberata dalle attività mercatali all’ingrosso, una “Fabbrica Italiana Contadina” dedicata alle attività di coltivazione, trasformazione, produzione, vendita e consumo al dettaglio dei prodotti alimentari. Come noto l’idea è quella di creare a Bologna un grande centro espositivo, gustativo, per la spesa, didattico, congressuale dedicato al cibo e all’agro-alimentare italiano. L’idea innovativa è quella di associare all’acquisto la visita ai laboratori di produzione, il contatto con esempi di produzione (coltivazioni, allevamenti, …), la ristorazione di qualità, la didattica. L’occasione urbanistica è straordinaria: una città capoluogo di una regione nota nel mondo per la qualità dei prodotti alimentari e della cucina, dotata di un livello di accessibilità eccezionale per l’Italia, ed un luogo da re-inventare come centro agroalimentare di nuova generazione, e come inedito spazio complesso particolarmente adatto ad ospitare la varietà di contenuti che costituiscono il progetto. Di massima il progetto F.I.Co. consiste nella realizzazione, attraverso il solo riuso del complesso esistente e dei suoi spazi complementari e pertinenziali (spazi esterni coperti, viabilità e parcheggi, ….) di un complesso integrato di funzioni espositive – commerciali – congressuali – didattiche in grado di costituire un luogo di identità inedita e di grande richiamo nazionale e internazionale sul tema delle eccellenze italiane nel campo dell’alimentazione. Attraverso Il progetto definitivo oggetto di Accordo di programma si prevede di realizzare pag. 7 un nuovo complesso costituito di massima da una superficie coperta chiusa complessivamente pari a circa 57.900 mq., a cui si aggiungono superfici coperte esterne destinate a percorsi coperti e spazi accessori per il ricovero di animali e di mezzi agricoli per circa 17.000 mq., oltre a circa 1.500 mq. di vani tecnici. In sintesi i dati del progetto di riconversione del centro agroalimentare (comparto B del piano particolareggiato vigente) per complessivi 57.900 mq. di superficie coperta sono i seguenti: a) Spazi del Parco Agro-Alimentare e di produzione dimostrativa (laboratori didattici, magazzini): 18.200 mq. b) Spazi per la vendita di prodotti: 7.000 mq. c) Spazi per la ristorazione: 5.900 mq. d) Centro congressi, Aule, Uffici: 3.900 mq. e) Spazi di circolazione, servizi, spazi comuni 22.900 mq. Le varianti al PSC e al POC prevedono la possibilità di ricavare nel sub-comparto B fino ad un massimo di 66.000 mq. di Su degli usi sopra citati, con un massimo di SV al dettaglio di 10.000 mq. BACINO DI UTENZA E VISITATORI ATTESI Fabbrica Italiana Contadina – acronimo F.I.CO – rappresenta l’idea di creare a Bologna, all'interno dell'edificio del CAAB Mercato Ortofrutticolo, il più grande centro al mondo per la presentazione dell'agro-alimentare italiano. punto di riferimento museale, gustativo, per la spesa e didattico di un pubblico molto vasto: ► I turisti di tutto il mondo, i quali possano trovare in Italia un luogo immenso dove ammirare, capire e godere la bellezza dell'agro-alimentare italiano. ► I ragazzi delle scuole elementari e medie di tutta Italia, i quali si troveranno a disposizione un unico grande dove conoscere direttamente il ciclo dell'agroalimentare italiano, vedendolo nascere e assistendo a corsi di educazione alimentare. ► I cittadini di tutta l'Italia, i quali possano fare una gita turistica e nel contempo realizzare una spesa di prodotti di alta qualità, gustare le specialità regionali italiane e divertirsi. ► I cittadini della provincia di Bologna, i quali possano arrivare settimanalmente per una spesa alimentare qualificata o per gustare un pranzo o una cena memorabili. All’interno di F.I.CO la enogastronomia italiana sarà rappresentata con un concetto di pag. 8 tipo museale che parte dalla sua genesi e si sviluppa in una logica sequenza: stalle, acquari, campi, orti, officine di produzione, laboratori, banchi serviti, vendita, ristoranti. Bologna rappresenta la localizzazione ideale per questo tipo di struttura. La città gode infatti di un’ottima accessibilità sia con il mezzo ferroviario, sia con l’aereo, sia con l’auto privata. La collocazione nell’attuale sede del Centro Agroalimentare rappresenta un’ulteriore opportunità: il luogo gode di viabilità in grado di accogliere importanti flussi di traffico, di vasti parcheggi ed è facilmente collegabile alla stazione ferroviaria per il comodo arrivo in treno; Bologna inoltre, per la sua tradizione di fiere di livello internazionale, gode di una rete strutturata di infrastrutture alberghiere. Il progetto è supportato da un pool di finanziatori, i contenuti del progetto sono sviluppati da Eatitaly, che cura l’individuazione dei gestori e dei conduttori di tutti i reparti, coordina le attività, la promozione e la didattica, assumendosi la responsabilità dell'intero funzionamento, con il coinvolgimento di Slow Food, dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna a cui sono affidate varie attività, soprattutto sul fronte della didattica. In base al progetto di attività presentato si possono individuare sostanzialmente quattro macro funzioni: ► commercio alimentare ► ristorazione ► didattica / congressi / turismo ► attività laboratoriali di trasformazione prodotti ciascuna di queste macro funzioni determina un proprio flusso di visitatori / utenti, per la cui valutazione possono essere sviluppate una serie di considerazioni. I dati di riferimento di base sono costituiti dagli studi effettuati per la programmazione dell’intervento. Tra questi studi, in particolare, quello relativo alla valutazione dei flussi di visitatori 1, che stima il numero di visitatori attesi a regime su base statistico-probabilistica. I visitatori sono stimati a partire da cinque ragioni della visita e conseguenti bacini di utenza: Consumatori locali (0,6 milioni di abitanti entro un’isocrona di 30 minuti, 3,5 milioni di abitanti entro un’isocrona di 60 minuti, 6 milioni entro un’isocrona di 90 minuti) Clienti ristorazione (residenti locali) Turisti 1 1 milione di residenti nell’area metropolitana 1,6 milioni di turisti l’anno (arrivi nelle strutture alberghiere e Ernst & Young, Considerazioni sui flussi di visitatori, 17/10/2013 pag. 9 complementari) nell’area metropolitana di Bologna; 9,3 milioni di arrivi l’anno in Emilia-Romagna Visite didattiche Emilia-Romagna seconda regione italiana per congressuale (250 mila posti su 2 milioni totale Italia) Eventi, formazione, congressi di Bologna attività circa 1 milione l’anno di presenze nel sistema Fiera Lo studio di Ernst & Young definisce tre possibili scenari futuri di visitatori attesi: • l’ipotesi di base: 6,6 milioni di visitatori / anno • l’ipotesi media: 8,5 milioni di visitatori / anno • l’ipotesi alta: 10 milioni di visitatori / anno. In relazione all’attuale situazione economica, il secondo e il terzo scenario sono stati considerati di lungo termine; di conseguenza, per le finalità dello Studio di compatibilità ambientale e territoriale (SCAT) è stato preso a riferimento soltanto il primo scenario. La Società CAAB ha indetto con deliberazione del 03.09.2013 un bando di gara per la selezione di una società di gestione del risparmio per l’istituzione, costituzione e gestione di un fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, riservato ad investitori qualificati di cui all’art.1, c.1, lett.h) del DM 24 maggio 1999 n.228. A seguito dell’aggiudicazione definitiva a favore della Società PRELIOS SGR SpA la Società CAAB ha sottoscritto con l’aggiudicatario il contratto avente per oggetto l’istituzione, costituzione e gestione del Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso denominato “Fondo Parchi Agroalimentari italiani”, con i contenuti già indicati nella bozza di contratto facente parte dei documenti di gara. pag. 10 2 2.1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E URBANISTICO L’EVOLUZIONE DELL’AMBITO NEL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE L’area urbana oggetto dell’intervento è pianificata a partire dal 1967: è di quell’anno infatti il primo “Piano intercomunale di Bologna” (che precedette di venti anni il Piano Infraregionale approvato nel 1987 dalla Provincia di Bologna), il cui “Schema direttore dell’organizzazione territoriale” individua una vasta area a nord-est della città come “campo di determinazione per impianti industriali ad integrazione polifunzionale del sistema direzionale e dei mercati generali”. Tale area, compresa tra due direttrici stradali storiche: la SP 253 San Vitale a sud e la SP 5 San Donato a nord, comprende lo scalo merci ferroviario San Donato, a nord del quale lo schema localizza il “sistema dei mercati generali” e a sud un’area di “impianti industriali”. Lo Schema viene recepito negli strumenti urbanistici fin dal 1968, con una variante al PRG del 1958 (“Variante per la zona nord-est del territorio comunale”, relativa alle nuove previsioni di Centro Annonario e Mercantile). A partire dalla constatazione della necessità del decentramento di alcune attività che “oltre a generare un notevole traffico veicolare all’interno dell’area urbanizzata, non trovano ulteriori possibilità di espansione”, la variante prevede la creazione di un’area specializzata nella quale trovino razionale collocazione sia le grandi attrezzature del mercato, sia una serie di attività collaterali. Il nuovo PRG del 1970, approvato nel 1973, recepisce la variante relativa al Centro annonario e mercantile, affermando che “il CAM e l’autoporto [autostazione merci, poi denominato Interporto] costituiscono due importanti fattori di sviluppo e razionalizzazione. (…) Il CAM costituirà una efficiente infrastruttura per la manipolazione e distribuzione dei prodotti alimentari e non, in un’area in cui la presenza integrata di tutte le attività principali e collaterali al settore consentirà notevoli economie specifiche e di scala”. E’ significativa in proposito l’affermazione che “contemporaneamente la città si libererà di attività il cui volume di traffico è divenuto anacronistico con la fragilità della rete viaria esistente”. Nell’area del Mercato Ortofrutticolo, a ridosso del centro storico entro il quartiere residenziale della Bolognina, il PRG individua una zona di ristrutturazione con concentrazione di servizi urbani (verde pubblico e attrezzature scolastiche in relazione alla stazione ferroviaria ed alle nuove line di trasporto metropolitano), nell’ambito di un più vasto processo di ristrutturazione urbanistica che interessa la direttrice Battiferro, pag. 11 asse di espansione e connessione urbana che comprende 206 ettari di aree attrezzate nei quartieri Corticella e Bolognina. Il Comune di Bologna realizza, con propria iniziativa diretta, il nuovo Macello e il Mercato bestiame, che entrano in funzione nel 1974. Successivamente, l’ASAM – Azienda Annonaria Municipale – realizza il centro dio congelamento e stoccaggio e il macello avicolo, entrati in funzione nel 1983. Successivamente in un’area limitrofa realizza la propria sede a Bologna l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per al Lombardia e l’EmiliaRomagna. Lo strumento di attuazione del PRG per la zona CAM è un Piano particolareggiato redatto nell’ambito del Piano degli Insediamenti Produttivi previsto dall’art.27 L.n.865/1971. Già nel 1974 il Comune di Bologna adotta al riguardo una Variante specifica per detta zona (“variante al piano degli insediamenti Produttivi per la zona Annonaria e Mercantile”), poi modificata da un secondo Piano particolareggiato, approvato nel 1979. La variante estende il PIP alle aree già di proprietà comunale fino a farne coincidere il perimetro con l’intera zona annonaria, allo scopo di “consentire un complessivo coordinamento progettuale anche in riferimento alla modifica delle caratteristiche distributive e funzionali”. La superficie territoriale interessata dal piano (Centro agro-alimentare + Macello), pari a circa 265,6 ha, è così ripartita. ► Aree zona Mercato Agroalimentare e Università 628.227 mq. ► Aree ex ASAM 334.638 mq. ► Aree CAAB annesse a sud 552.884 mq. ► Aree a nord 1.140.309 mq. Il PRG ’85 del Comune di Bologna (adottato nel 1988 e approvato definitivamente nel 1989) conferma e consolida le scelte urbanistiche compiute circa vent’anni prima per il centro Agro-Alimentare. La Zona per centro agro-Alimentare (CAM), zona omogenea F, è compresa tra le destinazioni settoriali, esterne alle Zone Integrate di Settore. Il nuovo PRG, preso atto della parziale attuazione già avvenuta di alcune previsioni (Mercato Macello, zone annesse al CAM, infrastrutture stradali e a rete), indica la previsione di realizzazione pag. 12 pag. 13 pag. 14 della parte fondamentale (Mercato ortofrutticolo e servizi annessi) entro un quinquennio, nel rispetto della disciplina del PIP del 1978. L’art.59 delle NTA del PRG (“Zona per Centro Agro-Alimentare”) è il seguente: “La zona comprende la parte del territorio destinata all’insediamento di strutture annonarie mercantili, quali macello, mercati, industrie di trasformazione e conservazione prodotti agro-alimentari, sezioni stoccaggio merci, magazzini all’ingrosso; il tutto con i relativi servizi. Sono inoltre previsti uffici, complessi direzionali e supermercati”. Nella zona il Piano si attua mediante intervento urbanistico preventivo di iniziativa pubblica (piano particolareggiato) sulla superficie minima di intervento individuata nelle tavole di piano. L’indice di utilizzazione è pari a 0,30 mq. /mq. di St. I parametri urbanistici ed edilizi sono quelli quantificati nel piano particolareggiato vigente in applicazione dell’art. 27 della L.865/71. Il Piano per gli insediamenti Produttivi (PIP) nella versione vigente è stato approvato con OdG n.104 del 12 aprile 1996, ed ha avuto varianti normative approvate (OdG n.123 del 20 maggio 2002 e OdG n.1990 del 17 ottobre 2005. La sua validità e di 10 anni dalla scadenza, in quanto il PIP è stato confermato con OdG n.247 del 12 dicembre 2005; pertanto la nuova scadenza è il 19 giugno 2016. 2.2 IL POLO FUNZIONALE CAAB NELL’AREA METROPOLITANA BOLOGNESE pag. 15 ASSETTO STRATEGICO (ACCORDO TERRITORIALE VIGENTE) 1. L'Accordo Territoriale vigente definisce il perimetro del Polo funzionale, come riportato nell’allegato n.2. Si conviene peraltro che, al fine di analizzare e valutare le interazioni del Polo con il sistema metropolitano bolognese e promuovere le politiche di integrazione con la città esistente e con le sue infrastrutture, lo stesso Accordo non possa prescindere da alcune considerazioni rivolte ad ambiti esterni più estesi, in termini generali riferibili all’intero sistema metropolitano e, per aspetti più particolari, all’insediamento del Pilastro e alla frazione di Quarto. 2. L’Accordo riconosce che il Polo è vocato, in ragione della sua stessa qualifica funzionale, ad ospitare insediamenti e funzioni di rango metropolitano, caratterizzati dalla loro “unicità” nella pianificazione del territorio provinciale per qualità, dimensione ed attrattività. 3. Sulla base delle valutazioni e delle determinazioni assunte dagli Enti sottoscrittori dell’Accordo, si conviene che il Polo assuma prioritariamente la vocazione all’insediamento di funzioni metropolitane riferibili alla pratica dello sport (sia agonistico che per una fruizione collettiva), al tempo libero, a manifestazioni culturali e spettacoli, alla cura ed al benessere della persona. Tali funzioni primarie potranno essere integrate da altre di tipo terziario, direzionale e ricettivo. 4. Viene inoltre riconosciuta la vocazione a sviluppare e potenziare nella parte nord dell’ambito funzioni rivolte alla ricerca, innovazione e sviluppo di attività in campo energetico-ambientale, indicando nell’insediamento e nelle infrastrutture di Hera il primo nucleo costitutivo e qualificante tale proposta. Eventuali sviluppi di insediamenti a carattere tecnologico ed impiantistico dovranno essere assoggettati a preventiva verifica degli Enti sottoscrittori del presente Accordo, al fine di analizzare e valutare la loro sostenibilità territoriale ed ambientale. 5. Per le aree annesse sud, poste a margine del Quartiere Pilastro, si riconosce l’opportunità di pianificare insediamenti caratterizzati da mix funzionale, compreso l’uso residenziale, anche di tipo sociale, con caratteristiche morfologiche-edilizie orientate a tipologie urbane, in grado di costituire un elemento di cerniera e di connessione con il sistema insediativo dello stesso Quartiere Pilastro e, in senso più esteso, con la città di Bologna. In considerazione di tale particolare finalità si conviene sulla opportunità di escludere tale ambito dalla perimetrazione del Polo funzionale. Per corrispondere all’obiettivo sopra richiamato, il Comune di Bologna provvederà a promuovere con le proprietà interessate specifici accordi procedimentali, a norma di legge, al fine di assicurare adeguati livelli di coordinamento relativamente agli assetti da prevedere tra le citate Aree annesse pag. 16 sud e l’ambito denominato Pioppe, valutando il carico urbanistico da insediare complessivamente sull’area, prevedendo un sistema di spazi, percorsi e collegamenti di carattere pubblico, in grado di costituire elemento di connessione con il quartiere Pilastro e con gli insediamenti direzionali e commerciali esistenti, puntando anche a promuovere, attraverso una progettazione coordinata, contestualmente la riqualificazione di insediamenti, luoghi e spazi di connettivo, accentuando così i momenti di integrazione e coesione del contesto sociale interessato. 6. Il dimensionamento massimo delle attività insediabili nel Polo è assunto in conformità alle previsioni urbanistiche attualmente contenute nello strumento urbanistico vigente del Comune di Bologna, peraltro riconfermate dal PSC. In sede di pianificazione operativa degli insediamenti saranno puntualmente valutate le soglie di compatibilità e sostenibilità dimensionale rispetto all’assetto territoriale e alle politiche di salvaguardia e valorizzazione condivise con il presente Accordo. 7. Obiettivo primario della progettazione urbanistica e insediativa del Polo è indicato nel superamento dell’attuale assetto monofunzionale degli insediamenti presenti nell’ambito, perseguendo la finalità di recuperare una maggiore percezione di uno spazio urbano strutturato ed organizzato. In particolare si conviene che, relativamente all’ambito di sviluppo delle aree nord (151), gli Enti sottoscrittori promuoveranno l’attuazione degli insediamenti mediante una progettazione unitaria che garantisca gli obiettivi sopra richiamati. In ragione della strategicità del contesto si conviene sull’opportunità che la progettazione operativa, al fine di favorire il più ampio confronto culturale e scientifico, dovrà essere svolta mediante concorso di progettazione, da effettuare d’intesa e con la collaborazione degli Enti sottoscrittori. Le aree comprese nell’ambito 151, localizzate tra l’ambito in trasformazione 133 e la via San Donato, a sud di via delle Viti, in ragione della loro stretta correlazione con l’adiacente zona esistente di via del Commercio Associato, potranno essere utilizzate con interventi diretti limitatamente al soddisfacimento di bisogni espressi da aziende ivi già insediate. 8. Si condivide l’obiettivo di superare l’attuale situazione di isolamento delle strutture sociali presenti nell’ambito, promuovendo anche in questo caso politiche di maggiore integrazione territoriale e di più agevole connessione con il trasporto pubblico. L’AMBITO URBANO NEL PSC DI BOLOGNA IL PSC di Bologna recepisce le strategie dell’accordo, inserendo il polo funzionale in un pag. 17 sistema denominato “CITTA’ DELLA FERROVIA” che “identifica la catena degli spazi urbani (nuova stazione ferroviaria, Aeroporto, fiera, luoghi della direzionalità) che ospitano le attività attorno alle quali si strutturano le relazioni internazionali, dove la massima accessibilità e la concentrazione di funzioni eccellenti fanno incontrare le tante, diverse popolazioni che contraddistinguono al miscela demografica contemporanea. E’ la dove nei prossimi anni si verificheranno le trasformazioni più rilevanti, dove avverrà la ricomposizione degli insediamenti cresciuti prima e dopo la rivoluzione urbana e industriale: la Bologna storica e il quartiere della Bolognina, separate dal fascio ferroviario. È la figura urbana che sta al centro della ristrutturazione che il Psc cerca di governare, quella che rappresenta la nuova immagine di Bologna in Italia e nel mondo” Questo disegno strategico si sta attuando, anche se le “azioni sulle connessioni” previste dal PSC non hanno ancora realizzato un assetto adeguato all’importanza del progetto: il collegamento rapido stazione-aeroporto e gli altri sistemi di trasporto pubblico non hanno tuttora assunto una configurazione definitiva. In ogni caso, il ruolo della stazione ferroviaria si è notevolmente potenziato con l’alta velocità, la città ha avviato le trasformazioni urbanistiche delle aree a nord della stazione stessa, e il casello autostradale Fiera ha potenziato in misura rilevante l’accessibilità autostradale alla zona nord della città, mentre il completamento della Lungosavena – comunque già in grado di fornire un apporto significativo ed un buon livello di funzionalità per i tratti nord e sud – integra la rete principale della mobilità interquartiere nella zona est della città. DISTRETTO LOGISTICO, COMMERCIALE E DIREZIONALE DEL CENTRO AGROALIMENTARE La vasta area che si estende tra lo scalo merci ferroviario, la via San Donato e il confine comunale è molto differenziata al suo interno e per le relazioni che intrattiene con i territori circostanti: si tratta di un'area già pianificata ma non del tutto attuata, nella quale le funzioni di carattere commerciale e direzionale hanno via via preso il sopravvento su quelle produttive originariamente previste, configurando un polo funzionale riconosciuto dal Ptcp. Con l'approvazione dell'Accordo territoriale sono stati definiti tra Provincia di Bologna, Comuni di Bologna, Granarolo dell'Emilia, Castenaso gli assetti territoriali, urbanistici e infrastrutturali per lo sviluppo del polo funzionale Caab, i cui contenuti sono stati recepiti negli elaborati costitutivi del Piano strutturale. In relazione alla dimensione e alla multifunzionalità, il Psc individua diverse strategie per le trasformazioni, così da realizzare una cerniera tra le strategie di tre Città. Alla Città della Ferrovia si riferisce la parte centrale dell'insediamento, quella già in parte attuata, dove sono presenti strutture per attività mercatali (il Caab), commerciali, pag. 18 direzionali che costituiscono un terminale del sistema di luoghi e connessioni volti a sostenere le relazioni internazionali della città. Un migliore collegamento con la Fiera e il centro città aumenterà l'accessibilità e l'abitabilità del comparto; la presenza delle attività universitarie e commerciali, la contiguità con il quartiere residenziale del Pilastro e con l'Ambito Pioppe (un luogo della Città della Tangenziale), prefigurano una parte di città con un buon grado di integrazione che ammette una quota di residenza nelle "Aree annesse sud". Infatti per queste aree si riconosce l'opportunità di pianificare insediamenti caratterizzati da mix funzionale, dove la residenza, anche di tipo sociale e con caratteristiche morfologiche e tipologiche urbane, può diventare elemento di cerniera e connessione con il sistema insediativo del Pilastro e della città. A nord, invece, la presenza di attività produttive e la previsione di ulteriori analoghe destinazioni nei Comuni confinanti individuano il completamento di una grande zona di servizio alla città metropolitana nel suo insieme, una nuova parte di città, servita dalla strada lungo Savena, che partecipa delle strategie della Città del Savena. Rispetto a queste previsioni, vari interventi sono stati attuati: ► il Business park è stato completato, ed è costituito da un centro direzionale con 40.000 mq,. di uffici su una St di 80.000 mq. ► il Meraville Retail park, aperto dal 2001, di complessivi 34.334 mq. di Sv (di cui 2.020 alimentari) in 23 esercizi, di cui 8 oltre i 2.500 mq. di Sv. Mentre sono in fase attuativa (Piani particolareggiati approvati): ► le “Aree annesse sud”, di complessivi 110.589 mq. di St (ambito di trasformazione scheda n.154 del Quadro normativo del PSC) – Su massima 98.450 mq. per usi residenziali e terziari. Il comparto in trasformazione costituisce una parte caratteristica della Città del Savena; la contiguità con il quartiere residenziale del Pilastro e con l’Ambito Pioppe prefigurano un buon grado di integrazione che può ammettere l’inserimento di una quota di residenza. Per questo la residenza, anche di tipo sociale, dovrà avere caratteristiche morfologiche ed edilizie tali da costituire un elemento di cerniera e di connessione con il sistema insediativo del Pilastro. La definizione di adeguati livelli di coordinamento, relativamente agli assetti da prevedere tra le Aree annesse sud e l’Ambito denominato Pioppe, è demandata a specifici accordi procedimentali con le proprietà interessate. Tali accordi dovranno valutare il carico urbanistico da insediare complessivamente sull’area, prevedendo un sistema di spazi e percorsi di carattere pubblico per i collegamenti con il quartiere Pilastro e con gli insediamenti direzionali e commerciali esistenti, promuovendo, attraverso una progettazione coordinata, anche la riqualificazione di insediamenti, pag. 19 luoghi e spazi di connettivo esistenti. La progettazione dei nuovi insediamenti dovrà assumere come elemento ordinatore il sistema della accessibilità pubblica, massimizzando l’accessibilità alle fermate e garantendo percorsi prioritari al trasporto pubblico locale. ► L’area “ex ASAM” (scheda n.134 del Quadro normativo del PSC), con una Su massima totale di 100.391 mq., di cui 22.000 mq. di Su per l’insediamento di un centro commerciale d’attrazione di livello inferiore, con superficie di vendita Sv di 14.500 mq. (di cui 4.499 mq. per una grande struttura alimentare). Assieme al Caab, questo Ambito in trasformazione costituisce una parte caratteristica della Città del Ferrovia, destinato a nuovi insediamenti per la piena realizzazione del polo funzionale. L’adiacenza con l’Ambito di Quarto superiore, “luogo” della Città del Savena, configura l’intero settore come cerniera tra le due Città dove si traducono le strategie sovralocali del PSC. L’ambito può ospitare funzioni commerciali di rilievo e competenza provinciale. L’effettiva operatività commerciale delle strutture di vendita è subordinata alla entrata in esercizio del secondo lotto della strada Lungo Savena, così come stabilito nell’Accordo di programma sottoscritto da Comune e Provincia in data 18 aprile 2000 e integrato in data 14 aprile 2004, per l’attuazione del lotto secondo parte b e del lotto 2 bis della strada. Altre previsioni del PSC sono programmate nel medio termine: ► area “via Pioppe”, a sud di via G. Battista Martinetti (ambito di nuovo insediamento n. 149 del PSC), con superficie territoriale = 96.000 mq. La scheda di PSC assegna all’ambito un ruolo di integrazione tra insediamenti con funzioni diverse (residenza, luoghi del commercio, dello studio e del lavoro), da realizzare attraverso l’aggiunta di quote residenziali. In particolare, il nuovo insediamento dovrà contribuire all’articolazione fisica e al miglioramento sociale del quartiere Pilastro, mediante un’offerta abitativa differenziata e di alto livello qualitativo. La progettazione del nuovo quartiere, coordinata con quella delle aree annesse sud del Caab e dell’Ambito Pilastro, dovrà indicare le soluzioni per i problemi di carattere ambientale dovuti alla contiguità con lo scalo ferroviario. In base alla scheda di ValSAT l’ambito può prevedere una Sul massima = 45.000 mq, di cui l’80% (37.000 mq ) per usi abitativi. Le dotazioni territoriali minime richieste sono pari a 27.000 mq. Non è invece al momento definibile un orizzonte temporale per il completamento dell’attuazione delle previsioni del PSC, recepite dal PRG, relative alle “aree a nord”, incluse nel PIP, che dispongono di una Su di progetto destinata ad attività produttive pari a 417.122 mq. (comprensivi di 342.093 mq. di Su max del comparto, e dei residui di pag. 20 potenzialità di proprietà del Comune, pari a 75.029 mq. nelle aree Caab (37.764 mq.) e Aree annesse a sud (37.265 mq.). tale superficie comprende anche le Su esistenti, già realizzate e gli eventuali “una tantum” pari al 10%. pag. 21 2.3 IL QUADRO NORMATIVO VIGENTE Il quadro normativo urbanistico è oggi il seguente: ► Accordo territoriale per il “Polo Caab” sottoscritto dal Comune di Bologna con Provincia e Comuni di Castenaso e Granarolo, approvato con OdG n.97 del 26 maggio 2008; ► PIP vigente fino al 19 giugno 2016 ► Ambito in trasformazione n.133 del PSC vigente - Capacità edificatorie assegnate: - Comparto Caab del Pip: - Comparto aree annesse a sud del PIP compreso nell’ambito specializzato: Su Su massima 150.704 mq. massima 80.150 mq. (comprende il “Business Park” e le aree del “Centro Meraville”) ► Su massima 80.150 mq. Ambito in trasformazione n.154 del PSC vigente: - Comparto aree annesse a sud del PIP: Su massima 98.450 mq. (usi residenziali e terziari) – piano particolareggiato approvato a) Strumenti attuativi della trasformazione pag. 22 Piano per gli insediamenti produttivi (Pip) ex art. 27 della L. 865/1971, approvato con O.d.G. n. 104 del 12 aprile 1996, esecutivo dal 19 giugno 1996, e sue varianti normative (O.d.G. n. 123 del 20 maggio 2002 e O.d.G. n. 190 del 17 ottobre 2005), confermato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 247 del 12 dicembre 2005. Validità: 10 anni dalla data di scadenza (19 giugno 2016). Accordo territoriale per il “Polo Caab” con Provincia e Comuni di Castenaso e Granarolo, approvato con OdG n. 97 del 26 maggio 2008. b) Ruolo Il comparto in trasformazione costituisce una parte caratteristica della Citta del Savena; la contiguità con il quartiere residenziale del Pilastro e con l’Ambito Pioppe prefigurano un buon grado di integrazione che può ammettere l’inserimento di una quota di residenza. Per questo la residenza, anche di tipo sociale, dovrà avere caratteristiche morfologiche ed edilizie tali da costituire un elemento di cerniera e di connessione con il sistema insediativo del Pilastro. La definizione di adeguati livelli di coordinamento, relativamente agli assetti da prevedere tra le Aree annesse sud e l’Ambito denominato Pioppe, è demandata a specifici accordi procedimentali con le proprietà interessate. Tali accordi dovranno valutare il carico urbanistico da insediare complessivamente sull’area, prevedendo un sistema di spazi e percorsi di carattere pubblico per i collegamenti con il quartiere Pilastro e con gli insediamenti direzionali e commerciali esistenti, promuovendo, attraverso una progettazione coordinata, anche la riqualificazione di insediamenti, luoghi e spazi di connettivo esistenti. La progettazione dei nuovi insediamenti dovrà assumere come elemento ordinatore il sistema della accessibilità pubblica, massimizzando l’accessibilità alle fermate e garantendo percorsi prioritari al trasporto pubblico locale. c) Carichi insediativi previsti Comparto Aree annesse a sud del Pip previgente: Su massima 98.450 mq. La conversione di parte della capacità edificatoria di cui sopra in usi abitativi e commerciali (medie strutture di competenza comunale), è condizionata all’esito positivo di una valutazione di sostenibilità ambientale, ai sensi del D.Lgs 152/2006. d) Obiettivi della trasformazione La sostenibilità ambientale degli interventi andrà garantita attraverso il contenimento dei consumi idrici ed energetici. pag. 23 La progettazione dei nuovi insediamenti dovrà assumere come elemento ordinatore il sistema del trasporto pubblico massimizzando l’accessibilità alle fermate e garantendo percorsi prioritari per il trasporto pubblico locale. e) Condizioni per la sostenibilità L’attuazione è subordinata al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio. ► - Ambito in trasformazione n.134 del PSC vigente- Aree ex Asam Capacità edificatoria assegnata: Su massima 100.391 mq., di cui 22.000 mq. per l’insediamento di un centro commerciale d’attrazione di livello inferiore, con superficie di vendita Sv di 14.500 mq., dei quali 4.499 mq. per una grande struttura alimentare - Accordo procedimentale ex art.1 L.241/1990 sottoscritto il 16 marzo 2007 e approvato con deliberazione G.C. Progr. N.6 del 16 gennaio 2007. Piano particolareggiato approvato. a) Strumenti attuativi della trasformazione Piano per gli insediamenti produttivi (Pip) ex art. 27 della L. 865/1971, approvato con O.d.G. n. 104 del 12 aprile 1996, esecutivo dal 19 giugno 1996, e sue varianti normative (O.d.G. n. 123 del 20 maggio 2002 e O.d.G. n. 190 del 17 ottobre 2005), confermato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 247 del 12 dicembre 2005. Validità: 10 anni dalla data di scadenza (19 giugno 2016). Accordo territoriale per il “Polo Caab” con Provincia e Comuni di Castenaso e Granarolo, approvato con OdG n. 97 del 26 maggio 2008. b) Carichi insediativi previsti Su massima mq 100.391, di cui 22.000 mq per l’insediamento di un centro commerciale d’attrazione di livello inferiore, con superficie di vendita Sv di 14.500 mq, dei quali 4.499 per una grande struttura alimentare, condizionata all’esito della Conferenza di pianificazione provinciale per l’approvazione del Piano provinciale del commercio della Provincia di Bologna in variante al Ptcp vigente (accordo procedimentale ex art. 11 della L. 241/1990 sottoscritto il 16 marzo 2007 e approvato con deliberazione della Giunta comunale Progr. n. 6 del 16 gennaio 2007). c) Obiettivi della trasformazione Recuperare e riqualificare un’area dismessa con insediamento di funzioni commerciali, direzionali e di servizio di rango sovracomunale. d) Ruolo pag. 24 Assieme al Caab, questo Ambito in trasformazione costituisce una parte caratteristica della Città del Ferrovia, destinato a nuovi insediamenti per la piena realizzazione del polo funzionale. L’adiacenza con l’Ambito di Quarto superiore, “luogo” della Città del Savena, configura l’intero settore come cerniera tra le due Città dove si traducono le strategie sovralocali del Psc. L’ambito può ospitare funzioni commerciali di rilievo e competenza provinciale. L’effettiva operatività commerciale delle strutture di vendita è subordinata alla entrata in esercizio del secondo lotto della strada Lungo Savena, così come stabilito nell’Accordo di programma sottoscritto da Comune e Provincia in data 18 aprile 2000 e integrato in data 14 aprile 2004, per l’attuazione del lotto secondo parte b e del lotto 2 bis della strada. ► POC vigente Il POC conferma l’attuazione della previsione degli strumenti attuativi vigenti alla data della sua adozione (art. 12 comma 1 – strumenti urbanistici preventivi del PRG ’85). All’interno degli ambiti in trasformazione valgono le norme e i parametri stabiliti dagli strumenti urbanistici vigenti al momento dell’approvazione del PSC o gli accordi i cui contenuti sono stati recepiti dal PS (art. 12 comma 3) pag. 25 3 3.1 ASSETTO URBANISTICO DI PROGETTO DESCRIZIONE URBANISTICA DELL’INTERVENTO Il progetto si può definire un intervento di “rigenerazione urbanistica” a saldo zero, che reinvesta le funzioni delle aree, delle infrastrutture e dei complessi edilizi esistenti, senza alterarne in modo strutturale l’aspetto (dando con ciò un segnale di continuità con la memoria della storia contemporanea dei luoghi). pag. 26 Planimetria generale con indicazione dei diversi usi pag. 27 La sintesi dei dati quantitativi del progetto F.I.Co – nella configurazione del progetto definitivo approvato dall’Accordo di Programma - è la seguente: Stato di fatto esistente Superfici esistenti mq. Stand grossisti 56.044,01 Nucleo servizi generali 2.630,90 Altro 2.934,70 tettoie al 100% e al 40% 7.283,20 Totale Stato di fatto 68.892,81 Pubblici esercizi e somministrazione 5.890,20 % sul totale 17% Superfici di vendita 7.024,19 20% laboratori alimentari 8.196,98 52% laboratori non alimentari 487,88 magazzini 9.508,48 totale 18.193,34 aree didattiche 1.517,19 auditorium 2.414,51 totale 3.931,70 galleria 18.454,08 altri connettivi 886,08 servizi vari 1.120,50 servizi igienici 2.390,58 totale 22.851,24 Nuovi usi insediati Su di progetto Produzione di beni Attività pubbliche 11% Spazi comuni Totale generale 57.890,67 Differenza Stato di fatto – Progetto 11.002,14 Spazi accessori: percorsi coperti e tettoie ricovero mezzi agricoli e animali 17.027,08 100% La tabella evidenzia che la trasformazione dell’edifico principale dell’area CAAB, attualmente destinato a mercato ortofrutticolo, non richiede variante al PIP per quanto riguarda la superficie utile, e che l’attuale progetto prevede una riserva di superficie per eventuali sviluppi futuri. pag. 29 Planimetria generale dell’intervento IL NUOVO MERCATO Il progetto di trasformazione per la realizzazione di FICo richiede la messa a disposizione di nuovi spazi per garantire la prosecuzione dell’attività mercatale. Tali spazi sono stati individuati nell’area c.d. “picking” a nord dell’edificio principale dell’attuale mercato; la prima fase del progetto di Nuovo Mercato, localizzato come si è detto nel fabbricato a nord dell’area CAAB (comparto B), prevede l’ampliamento e la ristrutturazione del fabbricato delle tettoie di carico. La superficie utile di progetto del Nuovo Mercato è di 44.605 mq., di cui 17.277 costituiti da spazi costruiti esistenti e 27.328 da aumenti di superficie; quest’ultima superficie aggiuntiva è ricavata, nel rispetto del limite complessivo della superficie totale prevista dal PIP vigente (pari a 150.704 mq. di Su): per 16.441 mq. da Su residua del PIP non ancora utilizzata; per 5.422 mq. da Su costruita nel comparto A (FICo) che viene declassata a vani tecnici non computabili nella Su dal progetto FICo di prima fase, e per 5.465 mq. da demolizioni nello stesso comparto A. pag. 30 Schema del nuovo mercato agroalimentare pag. 31 4. ACCESSIBILITÀ La Rete stradale dell'area Per quanto riguarda il sistema viario a servizio dell’area in cui è collocato il progetto F.I.Co., e gli altri progetti e ambiti urbanistici interessati (Nuovo Mercato, Particolareggiato Aree annesse a sud, Area ex Asam), si è in presenza di una rete che, partendo da uno schema molto semplice fondato sulla direttrice storica di via San Donato, si è sviluppata ed arricchita secondo le previsioni insediative degli ultimi strumenti urbanistici. In previsione della realizzazione della nuova area per servizi annonari e mercantili, collocata sin dal 1968 attraverso una variante al P.R.G., a nord-est del quartiere Pilastro, ed in particolare in concomitanza dell'insediamento in quest’area del Macello-Mercato Bestiame, è stato realizzato un asse primario, Via S. Caterina di Quarto, che partendo dalla via San Donato con una rotatoria subito a Nord del quartiere del Pilastro, e costeggiando il lato Nord di quest'ultimo, raggiunge l'ingresso della struttura annonaria. Proseguendo verso Est l’asse si ricollega alla viabilità minore preesistente (Via Fiorini). Nella seconda metà degli anni ‘80 è stato poi realizzato un altro importante collegamento stradale - viale Europa - che mette in collegamento la Tangenziale di Bologna da un lato con la zona fieristica ed il Fiera District, dall'altro con l'area del Centro Agroalimentare. Tale asse stradale, oltre a potenziare gli accessi del Quartiere Fieristico dalla pag. 32 Tangenziale, svolge un'importante funzione di alleggerimento del traffico stradale lungo la parte esterna della via San Donato. Il nodo di convergenza tra le due strade è ancora la rotatoria a Nord del Pilastro che diviene così un nodo centrale nello smistamento del traffico secondo le diverse direzioni. Un forte miglioramento dell’accessibilità dal sistema autostradale è stato conseguito per tutta l’area Quartiere Fieristico – Caab con la realizzazione del casello Fiera (aperto nel 2007), oltre che con le opere di adeguamento della tangenziale (allargamento e terza corsia dinamica). Il Parcheggio “Michelino” dedicato alla Fiera, dispone di 5.700 posti auto in struttura a 3 piani, ed essendo utilizzato solo in occasione delle manifestazioni fieristiche, può costituire un’opportunità di potenziamento dell’offerta di sosta (con breve collegamento da parte di navette) al servizio dell’area FICo. La figura mostra la rete della accessibilità di livello superiore (in rosa: sistema Autostrada – Tangenziale e accessi privilegiati all’area) e le principali direzioni di accessibilità urbana (in blu) A queste vie di accesso principali all'area, se ne aggiungono altre due provenienti da Sud dopo aver attraversato lo scalo ferroviario San Donato: - la via Larga che, dopo l'incrocio con via dell'Industria, sottopassa lo scalo e, costeggiando sulla sinistra l'area del Pilastro, si raccorda con la via S. Caterina di Quarto; - il sovrappasso viario che più ad Est scavalca lo scalo collegando via dell'Industria e pag. 33 via S. Caterina. Si tratta in ogni caso di viabilità minore, così come lo sono le strade legate al tessuto agricolo preesistente che raggiungono l'area da Nord (proseguimento di via Larga e via Bassa dei Sassi) e da Est (via Crocione). In base alle previsioni degli strumenti urbanistici questo sistema viario sarà completato da un asse stradale primario con funzioni di collegamento nord-sud denominato asse "Lungo Savena". Per quanto riguarda l'area di interesse questo nuovo asse stradale collegherà la Tangenziale (uscita Mazzini) con l'asse "Trasversale di pianura" passando immediatamente ad Est dallo scalo San Donato e raccordandosi con la via S. Caterina di Quarto. L'asse Lungo Savena, oltre a servire la zona industriale Roveri ed il nuovo Centro Alimentare realizzerà, insieme all'asse Lungo Reno previsto ad Ovest del centro urbano, il completamento di quella rete di "assi attrezzati" previsti già negli strumenti urbanistici degli anni '60 e successivamente riconfermati sino ai recenti piani dei trasporti regionale e provinciale ed al PRG vigente. STATO DI ATTUAZIONE DELL’ASSE LUNGOSAVENA 2 L’asse Lungosavena, nel suo intero sviluppo, dalla rotonda Grazia Verenin in territorio comunale di Bologna, allo svincolo della S.P. Trasversale di Pianura in territorio comunale di Granarolo dell’Emilia, per una lunghezza di circa 14.000 metri, verrà a costituire un asse portante nel nuovo sistema reticolare volto a superare l’assetto radiocentrico della viabilità storica bolognese, considerato da tutti gli enti coinvolti (Comuni, Provincia, Regione) di primaria importanza, e con caratteristiche di infrastruttura di valenza regionale in grado di produrre notevoli miglioramenti al sistema di viabilità di tutto il quadrante nord-ovest dell’area bolognese, e come tale inserito (nella interezza dei suoi lotti funzionali) negli strumenti di pianificazione a tutti i livelli (PSC comunale, PTCP provinciale, PRIT regionale). Ad oggi lo stato attuativo/realizzativi dei vari lotti funzionali risulta essere il seguente: Lotto 1 (Viale Bentivoglio) collegamento della Tangenziale di Bologna con la rotonda Ipercoop Centronova (sviluppo di circa 1.100 metri) Realizzato dal Comune di Bologna con il contributo degli operatori commerciali coinvolti nella realizzazione del centro commerciale, attualmente in esercizio. Lotto 2 da Via dell’Industria a Via del Bargello-CAAB (sviluppo di circa 1.900 metri) Progettazione, realizzazione e gestione a carico del Comune di Bologna, pur essendo l’asse 2 Fonte: Comune di Bologna pag. 34 principale collegante Via dell’Industria con Via del Bargello interamente in territorio comunale di Castenaso. Completato (ad eccezione dell’impianto di pubblica illuminazione) ed aperto al traffico nel mese di Novembre 2013. Lotto 2 bis dalla SP253 San Vitale a Via dell’Industria (sviluppo di circa 1.700 metri) Progettazione e realizzazione a carico del Comune di Castenaso, con un costo stimato di circa 12 mln Euro, e con richiesta del Comune stesso alla Provincia di Bologna di assumere il ruolo di stazione Appaltante. Completate le procedure di Screening (L.R. 9/99) è in corso di redazione il Progetto Esecutivo. In base alla Convenzione recentemente stipulata tra Comune di Castenaso, Provincia e Regione, l’opera verrà finanziata secondo la seguente ripartizione: 4.530.000,00 Euro a carico del Comun di Bologna, 2.060.000 Euro a carico del Comune di Castenaso, 2.580.000 Euro a carico di FEA S.p.A. (gruppo HERA), 2.650.000 Euro a carico della Regione Emilia Romagna. Lotto 3 dalla rotonda Arienti a Via dell’Industria (sviluppo di circa 2.500 metri) Si ribadisce quanto stabilito nell’Accordo Preliminare di Programma stipulato tra gli Enti coinvolti il 25/05/00, nel quale, all’art. 5, si concorda di dover esperire un’azione, anche congiunta, nei confronti della Regione per il reperimento delle risorse necessarie, in considerazione della valenza regionale dell’asse stradale in oggetto, riaffermata nell’intesa istituzionale di programma, nella quale tutti gli Enti coinvolti ritengono pertinente e necessario un coinvolgimento diretto della Regione Emilia Romagna per il reperimento delle risorse (costo preventivato 20-30 mln Euro). Lotto 4 da Via del Bargello alla SP3 Traversale di Pianura (sviluppo di circa 6.800 metri attraverso i Comuni di Castenaso e Granarolo) Realizzato a carico della Provincia di Bologna in virtù di una Convenzione che prevede il finanziamento da parte di Hera S.p.A. (2.580.000 Euro), del Comune di Granarolo dell’Emilia (1.550.000 Euro) e della Regione Emilia-Romagna (5.000.000 Euro), oltre alla quota provinciale di 4.180.000 Euro, per un importo complessivo di circa 13.310.000 Euro. Il lotto è stato completato ed aperto al traffico nel tratto dalla Trasversale di Pianura a Via del Frullo, e nel corso del 2014 si stima venga completato il tratto da Via del Frullo fino all’attacco con il Lotto 2. pag. 35 Schema dei diversi lotti dell’Asse Lungosavena In base al sistema viario sopradescritto si è assunto lo schema di riferimento della viabilità di accesso riportato nella figura della pagina successiva con le caratteristiche di massima indicate nella tabella che segue. pag. 36 Tab 1.- Caratteristiche fisiche della viabilità di accesso all’area (situazione attuale) Larghezza Carreggiata (m) N. Corsie per senso di marcia Capacità Media (veic./h) Attraversamento tessuti urbani 14-20 2 2.200 Presente S. Donato (dal Pilastro verso nord) 10 1 2.000 Presente Viale Europa 12 2 3.000 Assente S. Caterina di Quarto 16 2 4.000 Presente Via Larga 8 2 2.000 Presente Asse San Donato (dalla Tangenziale al Pilastro) Lo schema della viabilità urbana primaria e secondaria di accesso alle aree è il seguente pag. 37 ACCESSIBILITA’ DA TRASPORTO PUBBLICO 3 Collegamenti attuali: Linee di trasporto pubblico da stazione ferroviaria: 35 – 55. è inoltre presente la linea 14, la cui fermata più vicina (via Sighinolfi) è a circa 900 m. Schema trasporto pubblico nell’area Le due linee hanno i seguenti percorsi Linea 35: Facoltà di Ingegneria - Ospedale Maggiore - Stazione Centrale - Fiera Facoltà di Agraria (fermata a Stazione Centrale) Linea 55: Facoltà di Agraria - San Rufillo Linea 14: Barca - Ospedale S. Orsola - Due Madonne / Pilastro Collegamenti previsti dal gestore del trasporto pubblico T-per a partire dall’apertura di F.I.Co.: Linea di trasporto pubblico dedicato (con caratterizzazione ambientale), con percorso diretto dalla stazione ferroviaria (1 fermata intermedia in corrispondenza del Quartiere Fieristico) con filobus ad alta capacità (18 m.), frequenza ogni 15 minuti; durata del percorso: 30 minuti. 3 DA COMPLETARE CION RELAZIONE DEL COMUNE SU TRASPORTO PUBBLICO (SINTESI COMUNICAZIONE ING. CARLINI) pag. 38 Nel lungo-periodo: Trasporto ferroviario: potenziamento della fermata Fiera (già finanziato) e trasporto con mezzi di collegamento veloce a FICo. Schema della Linea SFM 6 e ipotesi di prolungamento all’area CAAB pag. 39 5. L’INTERVENTO ALLA SCALA EDILIZIA (4) 5.A PROGETTO ARCHITETTONICO 5.A.1 STATO DI FATTO Il complesso edilizio oggetto di intervento consiste nei seguenti corpi di fabbrica: ► Mercato Ortofrutticolo - Area Grossisti ► Mercato Ortofrutticolo – Padiglione Produttori ► Nucleo Servizi Generali L’EDIFICIO DENOMINATO MERCATO ORTOFRUTTICOLO - AREA GROSSISTI E’ costituito da due gallerie di commercializzazione con larghezza di m 24,00 sulle quali si affacciano due fronti contrapposti 5: ► gli stand, in parte chiudibili ( m 11,00 x 24,00) ► le pertinenze aperte coperte, alle spalle degli stand (tettoia 11,00 x 14,00), inizialmente pensate per le operazioni di carico e scarico. Le due strutture sono raccordate da una pensilina piana profonda m 6,00. La struttura dell’edificio è realizzata con pilastri in CA fino a m 5,00, soprastante struttura e orditura del tetto in legno lamellare. Le pareti perimetrali sono in pannelli prefabbricati con una faccia finita in ghiaietto lavato e intercapedine di cm 10 con poliuretano espanso. Le pareti divisorie sono realizzate in pannelli isotermici dello spessore di cm 20 in appoggio sul pavimento e contenuto fra due travi nella parte sommitale. Le pareti dei 4 5 Questo capitolo è redatto come sintesi della “Relazione illustrativa del progetto F.I.Co.” Tutte le misure indicate sono riferite all’interasse dei pilastri pag. 40 servizi igienici sono in laterizio con finiture in intonaco civile e rivestimento in ceramica. Le pareti che delimitano le vie di fuga e quelle dei locali delle testate sono in muratura di blocchi vibrati in argilla espansa. Le pavimentazioni sono del tipo industriale in massetto di cemento armato con rete elettrosaldata e trattato superficialmente con pastina al quarzo e nei bagni sono in materiale ceramico. I soppalchi esistenti ( m 11,00 x 6,00) sono in legno lamellare con getto cementizio sull’impalcato e raccordati al piano terra con scala in acciaio zincato, le pareti di delimitazione delle aree su soppalco sono realizzate con U Glass verso le gallerie di commercializzazione, con pannelli isotermici o muratura intonacata ( divisorie sopra descritte ) e pannelli nobilitati e vetro ( pareti attrezzate e divisorie). Gli infissi sono in ferro: serrande a giorno, portoni scorrevoli e finestre inserite a filo esterno nelle capriate delle strutture in elevazione, grigliati di ventilazione. Il tetto è del tipo ventilato, con isolamento, barriera vapore in guaina bituminosa e copertura in Coverib con faccia superiore in rame. Su tutte le falde del coperto con esclusione delle parti piane, corpo principale e tettoia è installato un impianto fotovoltaico. Sulle pensiline e sbalzo, posizionate sul perimetro del complesso, trovano collocazione gli inverter dell’impianto fotovoltaico. L’EDIFICIO DENOMINATO MERCATO ORTOFRUTTICOLO - PADIGLIONE PRODUTTORI Il tipo edilizio della parte di edificio denominato Mercato Ortofrutticolo – Padiglione Produttori è analogo all’area grossisti, ma è privo di tettoia oltre la pensilina piana e presenta poche pareti interne per la delimitazione di attività commerciali; tali partizioni sono realizzate in muratura, pannelli isotermici e cartongesso. L’EDIFICIO DENOMINATO NUCLEO SERVIZI GENERALI L’edificio denominato Nucleo Servizi Generali, differentemente dal resto del complesso, ha struttura in c.a. in opera e risulta dotato di copertura piana con estradosso a circa +6.00 m dal piano dei piazzali. Il tetto è piano realizzato con solaio tipo Predalle dotato di barriera vapore, materassino isolante e membrana PVC zavorrata con piastrelle in cemento granigliato. Tutti gli infissi esterni sono in alluminio verniciato. Le partizioni interne sono in cartongesso e alcune in muratura con intonaco civile; nel corridoio ampie zone di parete è in telai di alluminio verniciato e vetro. La pavimentazione di tutti i locali è in materiale ceramico. pag. 41 L’impianto di illuminazione è realizzato con plafoniere fluorescenti 4x58W e 1x55. Alcuni locali sono dotati di servizio igienico interno. In tutto il complesso sono realizzati 3 blocchi di servizi igienici ad uso comune. DOTAZIONI IMPIANTISTICHE L’impianto di illuminazione è realizzato con plafoniere fluorescenti 2x58W e 4x55. Tutto il sistema di illuminazione del Padiglione Produttori e delle gallerie dell’Area Grossisti sono del tipo a risparmio energetico Beghelli - un mondo di luce a costo zero. In tutto il complesso sono realizzati 10 blocchi di servizi igienici pubblici. A servizio del comparto sono presenti 4 cabine per la trasformazione elettrica MT/BT di proprietà di CAAB, una cabina ENEL MT/BT e 3 cabine di proprietà utenti diversi. Lungo i due lati delle gallerie di commercializzazione sono realizzate passerelle porta impianti che si estendono al Padiglione Produttori. Lungo i due lati delle gallerie di commercializzazione sono realizzate passerelle porta impianti che si estendono al Padiglione Produttori. Gli impianti installati sono: ► impianto idrico (potabile); ► impianto rete acqua antincendio; ► impianto elettrico parti comuni e alimentazioni elettriche stand (dal contatore al quadro all’interno dei locali) ► telefonia e trasmissione dati ► distribuzione rete di teleriscaldamento. ► Ogni stand è dotato di impianto elettrico illuminazione, completo di quadro generale raccordato mediante linea di alimentazione al contatore del gestore scelto dal concessionario perla fornitura elettrica. Ogni locale ha 8 corpi illuminanti da 250 W per modulo e, in presenza del soppalco da n°6 plafoniere fluorescenti 1x58 W in sostituzione di 2 proiettori da 250 W. ► Impianto idrico per la distribuzione dell’acqua potabile ai servizi igienici e alle prese per il lavaggio. L’impianto è dotato di contatore per la misurazione dei consumi individuali. ► Impianto riscaldamento /condizionamento. E’ presente la predisposizione per l’allacciamento all’impianto comune di teleriscaldamento. Il punto di accesso all’impianto centralizzato è posto all’ingresso di ciascun modulo sulla passerella tecnica. ► Impianto telematico: ogni stand è dotato della predisposizione per l’allacciamento pag. 42 all’impianto centralizzato telematico per i servizi di telefonia, trasmissione dati e collegamento internet. A servizio dell’intera area CAAB è presente un impianto di telefonia e trasmissione dati costituita da un locale denominato centro stella contenente gli apparati principali e n. 27 armadi tecnologici dislocati nella struttura. IMPIANTO FOTOVOLTAICO IN COPERTURA La preesistenza di un importante impianto di pannelli fotovoltaici, comporta notevoli vantaggi al fabbricato (ed alle attività che al suo interno andranno a svolgersi), ma anche qualche svantaggio o limitazione. Appare ovvio e molto significativo il vantaggio derivante dalla presenza di questo importante impianto fotovoltaico: il contributo energetico fornito da questo impianto al complesso , con mezzi di energia rinnovabile, sono evidenti sia sul piano del complessivo bilancio energetico, che sul piano economico. Può essere letto come una limitazione, di fronte ad un intervento di ristrutturazione e nuova finalizzazione dei fabbricati esistenti, la preesistenza di tali impianti per le limitazioni alle possibili modificazioni dell’assetto attuale (non forabilità del coperto, se non nei limitati spazi liberi da pannelli, e ad una certa distanza dagli stessi) a meno pag. 43 di introdurre costose modifiche all’assetto attuale degli impianti, con conseguente rischio di perdita benefici tariffari ottenuti. Ne consegue che nel procedere agli interventi pianificati si porrà grande attenzione a non introdurre forature o modifiche al coperto che incidano sugli impianti di produzione energia elettrica solare. BARRIERA DI INGRESSO E USCITA L’accesso all’area avviene attraverso una barriera di tipo autostradale dotata di 14 varchi tra accessi e uscite attualmente solo in parte presidiati e funzionanti. Il progetto ne prevede il riuso secondo la suddivisione dei flussi sotto illustrata e meglio descritta nei paragrafi seguenti. Attuale geometria dell’area di ingresso al CAAB PIAZZALI E PARCHEGGI L’attuale assetto della viabilità interna al comparto risulta organizzato in base alle esigenze degli utenti del mercato Ortofrutticolo. L’accesso all’area avviene attraverso la suddetta barriera di tipo autostradale con 14 varchi tra accessi e uscite attualmente solo in parte presidiati e funzionanti. pag. 44 All’interno della barriera la conformazione dei corpi di fabbrica delimita una serie di ampie aree di sosta per gli utenti e di movimentazione e sosta dei mezzi pesanti che servono il Mercato Ortofrutticolo. Principalmente le aree di sosta sono due e risultano poste l’una ed Est e l’altra ad Ovest del fabbricato oggetto dell’intervento di trasformazione. Particolare della sistemazione delle aree esterne a parcheggio e percorsi pag. 45 5.A.2 PROGETTO OPERE INTERNE ALL’EDIFICIO ESISTENTE Il progetto prevede la modifica di alcuni elementi caratterizzanti la funzione attuale incompatibili con la nuova destinazione d’uso, quali per esempio le pensiline esterne che vengono ridotte come superficie e i soppalchi esistenti oggi destinati ad uffici dei quali verranno eliminate le sovrastrutture (pareti mobili, pavimenti servizi, ecc.) ma conservate le strutture principali da utilizzare con sostegno degli impianti di progetto. Sulle pensiline perimetrali, le cui strutture verranno conservate anche per sostenere gli attuali inverter degli impianti FTV, verrà ridotta a circa 1,50 mt. la copertura in lamiera; conseguentemente tale spazio risulterà scoperto , accorciando la lunghezza delle vie di fuga e migliorando l’illuminamento naturale dei locali in affaccio del fabbricato principale. Le estremità Sud-Est ed Ovest dell’edificio Grossisti verranno destinate alle aree di magazzino. In particolare l’estremità Ovest avrà aree di scarico, aree di stoccaggio merci secche (grocery) e celle refrigerate per lo stoccaggio delle merci fresche e freschissime (pesce, carne, latticini, salumi, ortofrutta, quarta gamma ecc.) oltre alle necessarie aree per i locali tecnici, locali carica batterie, locali spogliatoi e servizi per il personale, e uffici di reparto. L’area di magazzino posta nell’estremità SUD Est dell’edificio sarà destinata alle sole merci secche (grocery). L’area di scarico merci resterà aperta, anche se delimitata da recinzioni realizzate con pannelli metallici ad alette o lamiere stirate , differentemente dal resto dell’edificio, garantendo la ventilazione dei locali e mantenendo la tipologia edilizia della tettoia esistente. L’arrivo delle merci avverrà in orari di chiusura al pubblico; lo scarico delle merci , per TIR e Motrici, avverrà su un piazzale ribassato (-1,20 mt. circa), con bocche di scarico dotate di apposito dock-shelter e pedana basculante, ricavate all’esterno del muretto di contenimento. Va ricordato che molte delle operazioni di scarico avverrà da furgoni, che troveranno spazio per lo scarico a raso, quindi in postazioni non attrezzate. Per quanto riguarda il Nucleo Servizi Generali le attuali destinazioni d’uso verranno modificate mantenendone alcune quali la banca, …, ecc. In particolare il corpo posto all’estremità del N.S.G. verrà destinato all’auditorium di progetto per circa 600 spettatori ed ai locali a servizio di questo: foyer, servizi igienici, guardaroba, ecc. Per realizzare il suddetto auditorium occorrerà provvedere alla chiusura del coperto pag. 46 dell’area oggi destinata a giardino interno. Si riporta di seguito uno schema dello stato di progetto della zona Auditorium. Stralcio progetto Auditorium L’organizzazione interna dell’attività di progetto prevede una ampia galleria commerciale, coincidente con l’attuale galleria Grossisti, in cui verranno individuate vaste aree di vendita e di transito e sosta degli utenti. Le aree poste ai lati della galleria ricavate negli attuali stand dei grossisti saranno destinate sia ad ambienti per la ristorazione che a laboratori per la trasformazione dimostrativa di prodotti enogastronomici. I suddetti laboratori saranno separati e non accessibili al pubblico, ma visibili da questo attraverso apposite vetrate, e dotati di ambienti per i servizi e gli spogliatoi degli addetti secondo le vigenti normative sui luoghi pag. 47 di lavoro. Per quanto riguarda i servizi e gli spogliatoi per gli addetti delle aree commerciali e dei ristoranti e aree di mescita e distribuzione saranno concentrati nelle estremità Sud-est ed Ovest della galleria commerciale a ridosso dei magazzini di stoccaggio merci. Le aree per i servizi igienici destinati al pubblico saranno dimensionati sulla base delle previsioni di afflusso e distribuiti uniformemente lungo la galleria commerciale. Rendering di uno scorcio di galleria Si prevede quindi il riuso del complesso edilizio, con interventi leggeri finalizzati a realizzare lungo la galleria esistente una sorta di “museo vivente” della tradizione culinaria italiana e delle eccellenze alimentari, organizzata per nuclei tematici. Le nuove partizioni edilizie saranno prevalentemente realizzate in cartongesso con ampie parti vetrate per consentire la visibilità delle lavorazioni dimostrative e dei processi di produzione. pag. 48 Vista di uno dei ristoranti Sarà presente una esemplificazione dei cicli di trasformazione degli alimenti (laboratori), degli ambienti dedicati alla ristorazione (pubblici esercizi specializzati), del commercio. Rendering del laboratorio della birra DOTAZIONI DI SERVIZI IGIENICI DEL COMPLESSO DOTAZIONI SERVIZI IGIENICI PER VISITATORI DI F.I.CO. Sono state dimensionate facendo riferimento alla Circolare del Ministero dell’Interno 15 febbraio 1951, n° 16 (norme per i locali di pubblico spettacolo). Si è considerata una pag. 49 presenza media giornaliera di 18.000 visitatori, suddivisi cautelativamente in due turni (orario di apertura ipotizzato dalle 10,00 alle 22,00), quindi una presenza di 9.000 visitatori contemporaneamente. Il progetto prevede 13 gruppi di servizi igienici uniformemente distribuiti nella struttura (in 10 dei 13 gruppi sono previsti due servizi per utenti diversamente abili divisi per sesso, in uno solo dei 13 gruppi il servizio è unico per entrambi i sessi), che comportano una potenzialità ricettiva teorica di 9.657 unità. DOTAZIONI DI SERVIZI IGIENICI PER IL PUBBLICO DEL CENTRO CONGRESSI Si applica la stessa normativa di cui al punto precedente ma facendo riferimento al punto 3 della medesima. La capienza massima dell’auditorium non sarà superiore a 600 spettatori, considerano i relatori e il personale di servizio (receptionists, hostess, catering, ecc.) si è ipotizzata una presenza massima di 650 persone. DOTAZIONI DI SERVIZI IGIENICI E SPOGLIATOI PER GLI ADDETTI Gli addetti complessivamente impiegati nella struttura saranno in un numero massimo stimato di 1.000 unità equivalenti a 600 addetti a tempo pieno, (che si ipotizzano equamente suddivisi per sesso) su due o tre turni e quindi con una presenza massima contemporanea di 500 addetti. Gli addetti impiegati nei laboratori alimentari, come specificato al punto successivo, avranno a disposizione spogliatoi e servizi igienici ad uso esclusivo collocati all’interno dell’attività. Tutti gli altri, vale a dire gli addetti agli esercizi di vendita, gli addetti ai ristoranti/pizzerie ed ai pubblici esercizi, gli addetti ai servizi generali (accoglienza, casse e post-vendita, aule lezione, ecc.), gli addetti alle coltivazioni e allevamenti didattici, il personale di magazzino, disporranno degli spogliatoi centralizzati, con annessi servizi igienici e docce, collocati alle estremità dei due corpi di fabbrica principali della struttura. Tali addetti sono stimati in un numero massimo di 800 unità (che si ipotizzano equamente suddivisi per sesso) su due turni e quindi con una presenza massima contemporanea di 400 addetti. Pertanto, facendo riferimento al RC E8.2 – Organizzazione distributiva degli spazi e attrezzature, del RUE sono stati dimensionati i 4 spogliatoi previsti in progetto. Si è ipotizzato che ogni spogliatoi debba servire 100 utenti contemporaneamente, quindi la superficie minima deve essere pari a mq 1,20 x 100 = mq 120 e deve poter ospitare gli armadietti a doppio scomparto per 200 addetti. Tutti gli spogliatoi sono sovradimensionati rispetto alla superficie suindicata ( da 144 a 165 mq) per rispondere a entrambi i requisiti. Per quanto riguarda le dotazioni igieniche in ogni spogliatoio devono essere previsti lavabi e wc in numero non inferiore a 10 ciascuno (1 servizio igienico ogni 10 addetti cosi come prescritto dal citato RC 8.2 del RUE), il numero minimo pag. 50 dei lavabi previsti nei 4 blocchi spogliatoio è pari a 15 mentre il numero minimo dei wc è pari a 15, quindi superiore a quanto richiesto. DOTAZIONI SERVIZI IGIENICI E SPOGLIATOI PER GLI ADDETTI DEI LABORATORI ALIMENTARI Si ipotizza un numero massimo di addetti non superiore a 8 unità su due turni e un massimo di addetti contemporaneamente presenti non superiore a 4 unità. Pertanto, facendo riferimento al RC E8.2 – Organizzazione distributiva degli spazi e attrezzature, del RUE è sufficiente un servizio igienico unificato per entrambi i sessi ed uno spogliatoio di superficie non inferiore a mq 6 arredato con gli armadietti a doppio scomparto per 10 addetti. Non essendo presenti attività insudicianti non sono previste docce. DOTAZIONI SERVIZI IGIENICI E SPOGLIATOI PER GLI ADDETTI ALLE COLTIVAZIONI ED AGLI ALLEVAMENTI Il personale di servizio alle coltivazioni ed agli allevamenti dimostrativi disporrà degli spogliatoi e dei servizi igienici centralizzati posti alle estremità dei due corpi di fabbrica principali. A Tali spogliatoi potrà però accedere, durante o alla fine del proprio turno di lavoro direttamente dall’esterno attraverso una area filtro provvista di lavabi, wc, lavatoi a terra e armadietti in modo da poter riporre gli indumenti e le calzature usate all’esterno. DOTAZIONI SERVIZI IGIENICI PER GLI ADDETTI AL CATERING DEL CENTRO CONGRESSI Si ipotizza un numero massimo di addetti non superiore a 10 unità, lì dislocati da ristoranti o pubblici esercizi presenti nel complesso e quindi con accesso agli spogliatoi generali degli addetti. Pertanto, facendo riferimento al RC E8.2 – Organizzazione distributiva degli spazi e attrezzature, del RUE è sufficiente un servizio igienico unificato per entrambi i sessi. pag. 51 STANDARDS AMBIENTALI ILLUMINAZIONE N ATURALE E BENESSERE VISIVO Per quanto riguarda il benessere ambientale, con specifico riferimento a tutti i locali con permanenza di persone (i cosiddetti spazi per attività principale), nell’organizzazione del layout funzionale della struttura edilizia (laboratori, aree di vendita, ambienti per la didattica e per le esposizioni, ecc.) si è perseguito l’obiettivo primario di concentrare, per quanto possibile, le attività principali nelle zone dell’edificio che presentano le migliori condizioni ambientali per gli addetti, sia relativamente all’illuminazione naturale delle aree di lavoro sia relativamente alla possibilità di percezione dello spazio esterno (benessere visivo) dalle aree medesime. Ovviamente non prescindendo dal fatto che si interviene su un edificio esistente con caratteristiche ben definite e a volte difficilmente modificabili. Come si evince dalla verifica teorica del Fattore di Luce Diurna medio all’interno delle diverse aree della struttura edilizia (per tale verifica è stato utilizzato il software ECOTECT ANALYSIS rel. 2011 della AUTODESK per la modellazione solida e l’inserimento dei dati significativi di progetto, e RADIANCE Daylight Factors per l’analisi dei dati e la determinazione dei livelli di illuminamento) le aree maggiormente illuminate dagli infissi afferenti l’esterno sono, per quanto riguarda le due fasce esterne di profondità pari a circa 24 metri (la fascia centrale, di profondità analoga, è destinata prevalentemente a galleria di transito per i visitatori e ad aree di vendita non assistita, quindi senza la permanenza di addetti) dei due corpi di fabbrica principali (vale a dire quelli a sviluppo longitudinale con orientamento nord-sud l’uno ed est-ovest l’altro sono la fascia perimetrale, per la profondità corrispondente alla prima campata strutturale, in adiacenza ai tamponamenti esterni (che prendono luce, fondamentalmente, dalla finestratura a timpano posta al di sopra della pensilina esterna) e la fascia più interna, anche in questo caso per la profondità corrispondente alla prima campata strutturale in adiacenza alla galleria centrale (che prende luce, fondamentalmente, dal timpano finestrato posto ad altezza maggiore). Come esplicitato sugli elaborati progettuali il lay-out dei due corpi di fabbrica di cui sopra prevede una galleria centrale e nelle due fasce laterali i laboratori dimostrativi o le aree di vendita assistita. Sostanzialmente le tipologie previste sono due: o con una unica attività che occupa l’intera profondità della fascia (circa 24 metri) o con due attività che si dividono la superficie, con una attività che si attesta sulla galleria centrale e l’altra che si attesta sulla parete esterna. pag. 52 In tutti i casi le attività laboratoriali dimostrative, vale a dire le attività che comportano la permanenza di personale addetto, saranno concentrate nella area più prossima alla galleria, dove possibile, o nella area più prossima alla parete esterna, dove il laboratorio in questione non avesse affaccio sulla galleria, questa collocazione è prima di tutto motivata dal fatto che tali attività devono essere il più possibile visibili proprio dalla galleria medesima. Ovviamente anche le eventuali attività di vendita assistita saranno collocate a ridosso della galleria, per ovvii motivi. Per quanto riguarda le attività di ristorazione ed i pubblici esercizi in genere, collocate anch’esse generalmente nelle due citate fasce laterali, le relative cucine o aree di preparazione, peraltro generalmente in vista, saranno sempre collocate nella area adiacente il tamponamento esterno in quanto nella parte verso la galleria saranno, per ovvii motivi, collocati i tavolini per gli ospiti o comunque le aree a loro disposizione. Il corpo di fabbrica a sviluppo rettangolare con lo spigolo coincidente con la confluenza dei due corpi di fabbrica presi in esame precedentemente, come si evince dagli elaborati grafici, presenta una conformazione del coperto ed una distribuzione delle superfici finestrate tali da garantire un livello di illuminamento naturale molto più omogeneo attestato su un valore di Fattore di Luce Diurna Medio attorno all’1,5% più o meno per tutta la superficie, ciò consentendo quindi una maggior libertà nella collocazione delle aree di lavoro. Relativamente alla percezione dello spazio esterno (benessere visivo) da parte degli addetti alle diverse attività lavorative, si rileva come la maggior parte delle aree dove è prevista una presenza continuativa di personale godono comunque di un affaccio verso l’esterno, sia esso attraverso le finestrature poste sulle pareti esterne sotto la pensilina della quale viene parzialmente rimossa la copertura mantenendo la struttura, sia attraverso i numerosi timpani finestrati, posti a vari livelli, che caratterizzano il coperto del complesso edilizio. Comunque per quanto riguarda le attività commerciali, ma non solo per quelle, è sempre garantita la possibilità di intercettare visivamente un ambiente esterno al locale in cui l’addetto svolge il proprio lavoro. VENTILAZIONE CONDIZIONAMENTO RISCALDAMENTO In tutti gli ambienti sarà garantito il trattamento dell’aria sia per le temperature richieste in ciascuna stagione, sia per la ventilazione forzata sarà garantita da specifici impianti, le cui caratteristiche sono compiutamente descritte nella relazione tecnica specifica. Nei servizi igienici e negli spogliatoi privi di ventilazione naturale sarà installato un impianto di aerazione forzata, con funzionamento continuo, tale da garantire un numero pag. 53 di ricambi/ora nel rispetto delle normative specifiche vigenti. ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Nella collocazione delle nuove funzioni che compongono la Fabbrica Italiana COntadina all’interno della struttura esistente dell’ex-mercato ortofrutticolo è stata posta la massima attenzione a garantire la completa accessibilità di tutti gli spazi, sia da parte dei visitatori sia da parte degli addetti alle varie attività (laboratoriali e dimostrative, didattiche, commerciali, ecc.) anche agli utenti con ridotte o impedite capacità motorie o comunque a quelli diversamente abili. Nella progettazione di tutti gli spazi si è quindi operato, tra l’altro, nel rispetto delle specifiche dimensionali e tipologiche elencate di seguito in modo sintetico e non esaustivo: • all’esterno dell’edificio, nell’area di parcheggio più prossima all’ingresso della struttura, è prevista la realizzazione di posti auto con caratteristiche conformi quanto prescritto dal punto 8.2.3 del D.M. 2336/89, i posti auto anzidetti saranno in numero di 32 a fronte di 1.590 posti auto di tipo nomale, vale a dire in ragione di uno ogni 50 come prescritto dal citato punto, parimenti per gli addetti sono previsti 8 posti auto con caratteristiche conformi quanto prescritto dal punto 8.2.3 del D.M. 2336/89 a fronte di 331 posti auto di tipo normale. • I percorsi di accesso dall’esterno all’edificio nonché quelli di distribuzione interna saranno piani, questi ultimi saranno di larghezza tale da consentire il passaggio nonché l’inversione di marcia da parte di una persona su sedia a ruote (punto 8.1.9 D.M. 236/89). Gli eventuali dislivelli tra pavimentazioni contigue saranno inferiori a cm 2,5 ovvero saranno superabili da rampe realizzate conformemente a quanto prescritto dal punto 8.1.11 del D.M. 236/89. • Le porte di accesso a tutti i locali del complesso edilizio avranno dimensioni minime come prescritto dal punto 8.1.1 del D.M. 236/89, gli spazi antistanti e retrostanti tali porte, così come le maniglie di manovra saranno altresì conformi a quanto prescritto dal medesimo punto. • In tutti i blocchi di servizi igienici per i visitatori (liberamente accessibili) e per gli addetti (con accesso controllato tramite badge o transponder) distribuiti in modo capillare nel complesso edilizio saranno realizzati servizi igienici con caratteristiche tecniche-dimensionali conformi a quanto prescritto dal punto 8.1.6 del D.M. 236/89, normalmente divisi per sesso e solo in sporadici casi a sessi unificati. Lo stesso dicasi per i servizi igienici adiacenti agli spogliatoi centralizzati previsti alle pag. 54 due estremità dei corpi di fabbrica principale del complesso edilizio. • Per quanto riguarda l’esodo dell’edificio in caso di emergenza non è stato necessario prevedere la realizzazione di “spazi calmi” in quanto la struttura si sviluppa unicamente a piano terra e quindi tutte le uscite di emergenza immettono in luoghi sicuri esclusivamente con percorsi a raso. Oltre a quanto sopra esplicitato, tutte le scelte progettuali esecutive, sia dimensionali che tipologiche o di finitura, saranno comunque effettuate nel rispetto delle normative specifiche vigenti. STRUTTURE ALL’APERTO, DIMOSTRATIVE DELLE COLTURE E DEGLI ALLEVAMENTI. Nelle aree prospicienti il fabbricato, perimetralmente a questo verranno allestite aree di coltura di ► Cereali ( grano, orzo, mais, etc.) ► Riso ► Orticoli ► Frutta italiana ► Vigne ► Uliveti Queste aree saranno ricavate all’esterno delle tettoie perimetrali, e verranno realizzate creando cordoli perimetrali di contenimento, sopraelevate rispetto al piazzale attuale, drenate ; le tettoie assumeranno la funzione di percorso coperto per la visita e le attività didattiche di esplicazione delle colture. Corrispondentemente a queste aree esterne, di carattere dimostrativo delle colture , all’interno del fabbricato verranno collocati laboratori dimostrativi delle attività di trasformazione dei prodotti di cui si è visualizzata la parte agricola, (pulizia, macinazione , setacciatura, ecc) Sarà completato il ciclo con la preparazione dei prodotti alimentari della tradizione italiana, in diretta successione, anche planimetrica, con i precedenti laboratori, con mini laboratori produttivi di pane , pasta , etc., per concludere la filiera alimentare. Inoltre saranno presenti aree, sul lato nord, con presenza dimostrativa dei principali animali della filiera alimentare (suini, bovini da carne, bovini da latte, ovini, caprini, conigli, pollame etc.). Gli animali avranno a disposizione aree protette (sotto le tettoie) ma all’aperto, oltre a spazi del tipo “pascolo – cortile”; analogamente a quanto descritto per le colture agricole, pag. 55 troveranno posizionamento, nel fabbricato, laboratori di lavorazione delle carni, del latte, etc. Non saranno ovviamente previste operazioni di macellazione. Le lettiere degli animali verranno frequentemente rinnovate, i rifiuti saranno stoccati nella letamaia prevista. I reflui provenienti dalla letamaia e dalle vasche di stoccaggio del percolato delle deiezioni di tutti i campi con presenza di animali, saranno raccolti in apposite vasche, che saranno frequentemente vuotate, con trasporto dei reflui in aziende agricole convenzionate. Le acque raccolte dalla pioggia o dall’eccesso di irrigazione saranno raccolte in vasche di zona, per essere riutilizzate sempre per scopi irrigui. ACCESSI ALLA STRUTTURA E PERCORSI INTERNI/ESTERNI Il parco F.I.CO. presenta un unico ingresso per il pubblico, e quindi configura una sorta di “percorso guidato” a tutte le tipologie di coltivazione e trasformazione dei prodotti agricoli alimentari rappresentati nel Parco tematico. I percorsi si snodano all’interno della galleria centrale, da cui si può accedere ai diversi campi di produzione o allevamento, uscendo dal fabbricato principale attraverso varchi predefiniti, rientrare per visionare i laboratori ed accedere alle corrispondenti zone di degustazione e vendita dei medesimi prodotti. Pur nella possibilità di entrare e uscire dal fabbricato, il visitatore-cliente rimarrà all’interno di una area confinata e potrà uscire soltanto dalla barriera casse collocata al termine del percorso (sul fronte Sud – Est). Tutti i percorsi destinati alla pulizia e governo degli animali saranno separati ed interdetti all’accesso del pubblico, così come i percorsi e le aree di approvvigionamento e scarico delle merci ai magazzini. VIABILITÀ L’attuale assetto della viabilità interna al comparto risulta organizzato in base alle esigenze degli utenti del mercato Ortofrutticolo. L’accesso all’area avviene attraverso una barriera di tipo autostradale dotata di 14 varchi tra accessi e uscite attualmente solo in parte presidiati e funzionanti. All’interno della barriera la conformazione dei corpi di fabbrica delimita una serie di ampie aree di sosta per gli utenti e di movimentazione e sosta dei mezzi pesanti che servono il Mercato Ortofrutticolo. Principalmente le aree di sosta sono due e risultano poste l’una ed Est e l’altra ad Ovest del fabbricato oggetto dell’intervento di trasformazione. pag. 56 SEPARAZIONE DEI FLUSSI ENTRATA E USCITA DA NAM E F.I.CO. Riprogettando le aree esterne a F.I.CO. ci si è trovati di fronte al vincolo imposto dall’attuale conformazione degli spazi unito alla necessità di garantire l’ingresso e l’uscita dei mezzi a servizio del Nuovo Mercato Ortofrutticolo posta nell’area Nord del lotto. La scelta progettuale è stata quella di confinare i flussi a servizio del Nuovo Mercato sul lato esterno della viabilità di circolazione interna al comparto e di utilizzare per gli accessi e le uscite le due porte di accesso poste elle estremità della barriera dei varchi. La circolazione dei mezzi in ingresso e uscita dal Nuovo Mercato avrà quindi a disposizione un asse viario esclusivo dotato di doppio varco di ingresso e doppio varco di uscita. Distribuzione flussi alla barriera di ingresso/uscita VERIFICA ACCESSI A FICO E VERIFICA ROTONDA I rimanenti 10 varchi verranno destinati alle corsie di ingresso e uscita di F.I.CO. In particolare sono previsti 5 varchi di ingresso e 5 di uscita esclusivi per la nuova attività del Parco Agroalimentare. La capacità di assorbire i flussi in ingresso ed uscita è stata stimata partendo dal dato relativo al numero complessivo di posti auto disponibili per il pubblico all’interno del Parco di progetto pari a circa 1750 posti auto (esclusi gli addetti che disporranno di circa 200 posti). pag. 57 Ai soli fini di verificare la portata ammissibile per la rotonda da realizzare dopo l’ingresso nel parco, considerando la distribuzione dei flussi e prendendo come campione l’ora di punta del sabato – così come considerato negli studi di impatto sul carico urbanistico dell’opera - e supponendo in via cautelativa il completo ricambio, nella stessa ora, delle presenze all’interno del Parco, si è giunti alla seguente analisi: ► Mezzi privati in ingresso: 1750 auto ► Bus in ingresso: 50 veicoli equivalenti ► Ingressi totali nell’ora di punta: 1800 auto equivalenti Supponendo di utilizzare 5 varchi per gli ingressi e 5 per le uscite risulta che il flusso medio sul singolo varco è pari a: 1800 : 5 = 360 auto/varco/h. (tempo medio di cadenza tra due ingressi pari a 10 sec., un flusso pari a 360 ingressi/h che verificano come sufficiente il numero di varchi utilizzati per gli ingressi/uscite). La riattivazione di tutti i sistemi di sorveglianza sulla barriera di ingresso/uscita e l’installazione di appositi sistemi telematici di controllo e gestione potrà permettere di utilizzare la barriera come punto di preselezione dei flussi utile ad indirizzare gli utenti alle aree di sosta con maggiore disponibilità di posti liberi costituendo un valido sistema di gestione del traffico interno a F.I.Co. In situazioni critiche la barriera potrà essere utilizzata come sistema di laminazione del traffico ed essa stessa fornire informazioni importanti sul numero di presenze e la localizzazione delle auto nelle diverse aree di sosta. La particolare posizione delle due principali aree di parcheggio all’interno del comparto ha suggerito ai progettisti di ipotizzare un sistema di distribuzione dei flussi posto a valle della barriera di ingresso tale da consentire la ripartizione dei flussi nelle due aree di sosta. Si è quindi previsto un sistema a rotatoria con rami di by-pass per i flussi esterni indirizzati in ingresso al parcheggio Est ed in uscita provenienti dal parcheggio Ovest. pag. 58 Rotatoria interna di progetto Per maggior chiarezza si sono destinate le due corsie di ingresso poste sulla destra della barriera ai flussi indirizzati all’area di sosta Est e, simmetricamente, le due porte opposte in uscita ai mezzi provenienti dal parcheggio Ovest. Le restanti corsie centrali sono state fatte convergere su di una rotatoria circolare con diametro interno pari a 10 ml e dotata di due corsie di marcia sulla corona giratoria. Sulla stessa rotatoria convergono i flussi provenienti dal parcheggio Est ed i flussi indirizzati al parcheggio Ovest oltre ad una corsia di collegamento che consente di raggiungere il parcheggio Est dai mezzi che non avessero trovato posti liberi nel parcheggio Ovest. pag. 59 Una nota a parte meritano i percorsi di uscita dalle due aree di parcheggio. Per quanto riguarda il parcheggio Est il percorso di uscita è costituito da una carreggiata a doppia corsia convergente sulla rotatoria di distribuzione e quindi su tre varchi di uscita appositamente predisposti. Il percorso di uscita dal parcheggio Ovest è invece costituito dall’attuale viabilità di perimetro del magazzino florovivaistico (posto a Sud-Ovest dell’edificio di FICo). I flussi in uscita da questa area di parcheggio, che percentualmente rappresenta il 60% degli stalli disponibili, non gravano sulla rotatoria di distribuzione e vengono indirizzati direttamente sui varchi di uscita esclusivi della barriera esterna. La distribuzione dei posti auto, come già detto, si sviluppa in due aree principali con le seguenti capacità di sosta: Parcheggio Ovest: 650 posti auto di cui 20 per utenti diversamente abili. Parcheggio Est: 950 posti auto di cui 30 per utenti diversamente abili. Sono inoltre state ricavate aree di sosta esclusive per pullman turistici, moto e bici nelle seguenti quantità: Pullman: 17 interni e 12 esterni alla barriera di ingresso Moto: 100 stalli coperti Bici: 50 stalli coperti Per quanto riguarda gli addetti, stimati in circa 500 unità contemporaneamente presenti, questi disporranno di stalli di sosta esclusivi posti nella fascia Nord del comparto ai quali è possibile accedere attraverso un varco posto nell’estremità Nord del parcheggio Est. Il numero di posti auto per gli addetti (500 unità) è stato stabilito stimando un uso del mezzo privato da parte di questi ultimi pari a circa il 65% pari quindi a 325 unità. LOGISTICA DELLE MERCI La circolazione dei mezzi di servizio accedenti al Parco ed indirizzati alle due aree di scarico localizzate nelle estremità del corpo di fabbrica viene fatta transitare sulla viabilità di accesso degli utenti visto che la preponderante percentuale di ingressi merci avverrà nelle prime ore del mattino, salvo casi sporadici. La composizione del traffico merci si può stimare ripartita in pari quota tra mezzi di grandi dimensioni e furgoni assimilabili al traffico leggero. Il volume dei flussi merci si può stimare per analogia con altre piattaforme commerciali di grandi dimensioni e in base ai dati a disposizione si può quantificare in circa 45-50 mezzi/giorno distribuiti tra mezzi di grandi dimensioni e una quota di furgoni e van. Le aree di scarico previsto dispongono ognuna di 4 baie di carico per un totale di 8 e di pag. 60 ampie aree di avvicinamento per i mezzi di dimensioni più contenute garantendo ampia disponibilità di manovra per i mezzi in arrivo. Stralci planimetrico delle aree di magazzino Nord e Sud In particolare l’accesso all’area di scarico Nord avverrà lungo un percorso perimetrale al lotto in comune con i flussi dei mezzi degli addetti e coinvolgerà solo marginalmente i flussi di accesso alle aree di sosta per gli utenti. L’accesso all’area di carico Sud avverrà invece immediatamente a nord della rotatoria di preselezione dei flussi già descritta e consentirà ai mezzi di raggiungere l’area di manovra destinata ai mezzi pesanti. pag. 61 Per quanto riguarda i mezzi pubblici accedenti a F.I.CO., sia bus che taxi, percorreranno gli stessi percorsi degli utenti indirizzati al parcheggio Ovest raggiungendo apposite aree di “kiss & ride” e pensiline di fermata individuate sia in corrispondenza delle zone di entrata che di uscita dalla struttura. Stralcio planimetrico area kiss&ride e fermata bus ACCESSIBILITÀ CICLO-PEDONALE La particolare conformazione della viabilità del comparto esistente, concepita e realizzata per assorbire gli importanti flussi veicolari, di mezzi sia leggeri che pesanti, destinati al CAAB, non consentirebbe un agevole e sicuro accesso all’area per i pedoni e per chi intende raggiungere il Parco agroalimentare in bicicletta. Di conseguenza, il progetto ha affrontato il tema individuando un percorso ciclo-pedonale in gran parte svincolato dai percorsi veicolari all’interno del Parco. Il percorso si realizzerà sfruttando una viabilità di servizio già oggi esistente e posta in fregio all’asse viario principale del comparto nella sua parte perimetrale ovest e sud, in corrispondenza della Facoltà di Agraria. Si rimanda agli elaborati grafici per una più precisa individuazione, che si riporta comunque nello stralcio planimetrico seguente. pag. 62 Individuazione percorso ciclo-pedonale Il percorso così individuato inizia dal viale Fanin in corrispondenza della viabilità esistente al contorno della Facoltà di Agraria. Utilizzando la citata strada di servizio, il percorso costeggia la viabilità principale senza interferenze con quest’ultima fino a raggiungere lo spigolo Sud-Ovest dell’area di parcheggio Ovest. In questa posizione è presente l’unico punto di potenziale conflitto con la viabilità interna al Parco in gran parte costituita, in quella zona, dai flussi merci del CAAB e dei mezzi di servizio a F.I.CO, risolto con un doppio attraversamento pedo-ciclabile. La sostanziale distinzione tra gli orari previsti per il funzionamento del CAAB e quelli degli arrivi dei mezzi di approvvigionamento del Parco riduce al minimo le interferenze con i flussi ciclo-pedonali previsti. L’interferenza tra i flussi sopra descritta è costituita sostanzialmente da un doppio attraversamento ciclo-pedonale dopo il quale gli utenti su bicicletta si troveranno sul lato estero dell’area di parcheggio e potranno raggiungere in sicurezza le aree di percorrenza esclusivamente pedonale di contorno al Parco, trovandosi nell’area corrispondente all’ingresso principale. Qui sono previste aree di sosta per le bici dimensionate secondo i flussi prevedibili. pag. 63 ACCESSIBILITÀ E SOSTA PER GLI ADDETTI L’organizzazione del Parco Alimentare prevede l’impiego di 600 addetti suddivisi in due turni di lavoro con 300 addetti ciascuno. La domanda di sosta che ne deriva, considerando come prevalente il turno serale con minor propensione all’uso dei mezzi pubblici, si può stimare assegnando il 60% degli addetti che utilizzano l’auto privata con un fattore di condivisione di 1,2 persone/auto per complessivi: 300 x 60% = 180 / 1,2 = 150 posti auto Si aggiunge la previsione di circa 60 posti moto ricavati sotto all’area coperta della struttura di collegamento con il Nuovo Mercato. I posti auto destinati agli addetti verranno ricavati nell’area Nord del Lotto a ridosso con il confine con il Nuovo Mercato. La viabilità per i mezzi degli addetti seguirà i percorsi degli utenti fino al limite Nord-Est del lotto dove sarà localizzato un varco esclusivo che da accesso all’area di sosta dedicata. Il percorso di uscita degli addetti sarà in comune con la viabilità perimetrale utilizzata anche per l’accesso dei mezzi pesanti desinati al magazzino Nord. Da qui la viabilità perimetrale confluisce negli ampi assi viari che portano alla barriera di uscita bypassando la rotatoria di progetto. OPERE ESTERNE DESCRIZIONE GENERALE Sostanzialmente le aree esterne oggi destinate a piazzali di sosta e parcheggi verranno riorganizzate e suddivise tra parcheggi per i mezzi leggeri dei visitatori, parcheggi per pullman e per moto e scooter , percorsi pedonali, aree didattiche e aree di carico/scarico merci. Le aree pedonali verranno ripavimentate con asfalti pigmentati in colori diversi per evidenziarne l’uso pedonale e dare risalto alle zone di ingresso ed uscita. Le aree di parcheggio saranno ripavimentate mantenendo in essere le porzioni oggi costruite con il sistema verde green-block (betonelle). Le esistenti tettoie di copertura poste all’esterno dell’edificio diverranno aree didattiche e di transito pedonale. All’esterno di queste verranno realizzate aree delimitate da cordoli e muretti recintati destinate alle culture dimostrative. Nelle zone destinate alla presenza degli animali facenti parte della filiera alimentare, gli animali troveranno ricovero sotto le tettoie ed avranno a disposizione aree di “cortile o pascolo” esterne. pag. 64 Sezione tipo colture esterne Sezione tipo allevamenti esterni dimostrativi VASCA ORNAMENTALE Nell’area dell’ex Nucleo Servizi Generali, destinato dal progetto agli usi congressuali con la realizzazione di Auditorium per circa 650 persone e servizi annessi, il progetto delle sistemazioni esterne prevede la realizzazione di una grande vasca ornamentale con valenza architettonica e paesaggistica. La vasca sarà realizzata delimitando un’area di circa 1400 mq con un muretto di perimetro rivestito che potrà fungere anche da seduta posto a confine di un grande specchio d’acqua di limitata profondità (circa 25 cm) con il fondo rivestito in sassi di fiume. La vasca sarà dotata di tutti i sistemi per la circolazione, la filtrazione ed il trattamento dell’acqua e sarà dotata di illuminazione propria. pag. 65 Stralcio planimetrico della vasca ornamentale TOTEM E SIPARIO ARCHITETTONICO Il progetto preliminare architettonico prevedeva una scenografia architettonica costituita da totem posti nei punti di ingresso e uscita principali recanti sul rivestimento il logo commerciale del Parco Agroalimentare oltre ad uno scenario posto a cavallo del Nucleo Servizi Generali come rappresentato nel rendering di seguito riportato. I totem saranno realizzati con struttura metallica reticolare su fondazione in c.a. Avranno un’altezza pari a 16,00 ml e saranno rivestiti con una finitura in alluminio tipo Alucobond. pag. 66 Per quanto riguarda il sipario architettonico questo avrà una struttura simile in carpenteria metallica posta su pilastri in c.a. in opera e sarà anch’esso rivestito in Alucobond. pag. 67 pag. 68 SECONDA PARTE – ADEGUAMENTO DELLA STRUMENTAZIONE URBANISTICA E DELLA PROGRAMMAZIONE pag. 69 6. 6.1 PIANIFICAZIONE COMUNALE PSC VIGENTE – VARIANTE CON MODIFICA DELL’ART.20 DEL QUADRO NORMATIVO DELLA SCHEDA D’AMBITO N.133 “CAAB” Nella scheda “n.133 CAAB” del PSC non occorrono modifiche sostanziali, in quanto gli obiettivi della trasformazione e il ruolo sono confermati anche a seguito dell’approvazione dell’Accordo di programma. Il testo vigente è il seguente: a) Strumenti attuativi della trasformazione Piano per gli insediamenti produttivi (Pip) ex art. 27 della L. 865/1971, approvato con O.d.G. n. 104 del 12 aprile 1996, esecutivo dal 19 giugno 1996, e sue varianti normative (O.d.G. n. 123 del 20 maggio 2002 e O.d.G. n. 190 del 17 ottobre 2005), confermato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 247 del 12 dicembre 2005. Validità: 10 anni dalla data di scadenza (19 giugno 2016). Accordo territoriale per il "Polo CAAB" con Provincia e Comuni di Castenaso e Granarolo, approvato con OdG n. 97 del 26 maggio 2008. b) Carichi insediativi previsti Comparto CAAB del Pip previgente: Su massima 150.704 mq. Comparto Aree annesse a sud del Pip previgente compreso nell'Ambito specializzato: Su massima 80.150 mq. c) Obiettivi della trasformazione Completare l'insediamento con funzioni di rango sovracomunale di tipo mercatale, commerciale e di servizio, direzionali e universitarie. d) Ruolo Il comparto in trasformazione costituisce una parte caratteristica della Città della Ferrovia, destinato a nuovi insediamenti per la piena realizzazione del polo funzionale. L'adiacenza con l'Ambito CAAB di Quarto Superiore, "luogo" della Citta del Savena, configura l'intero settore come cerniera tra le due Città dove si traducono le strategie sovralocali del PSC. Per un allineamento della scheda n.133 di PSC agli obiettivi ed ai contenuti del progetto FICo, si propongono le seguenti modifiche: paragrafo a) Strumenti attuativi della trasformazione: si aggiunge all’elenco degli strumenti attuativi e loro varianti la variante specifica al POC (art. 4 delle Norme del POC), con valore ed effetti di PUA (art.87 comma 2 del RUE) Alla frase “validità: 10 anni dalla data di scadenza (19 giugno 2016)” la frase pag. 70 - “prorogata ai sensi dell’art.20 c. 3 del PSC al 19 giugno 2021” Alla frase “Accordo territoriale per il Polo CAAB ….”, la frase: “come modificato ai sensi dell’accordo di programma …..” e approvato con OdG n. … del ……. Si propone di modificare il paragrafo b) Carichi insediativi previsti inserendo per il Comparto CAAB del PIP previdente una Su massima 160.000 mq. Si propone di modificare il paragrafo c) Obiettivi della trasformazione aggiungendo un richiamo a funzioni “didattiche e laboratoriali” e al progetto di Parco agroalimentare Il punto d) non richiede modifiche. Il testo modificato della scheda n.133 – CAAB è pertanto il seguente: a) Strumenti attuativi della trasformazione Piano per gli insediamenti produttivi (Pip) ex art. 27 della L. 865/1971, approvato con O.d.G. n. 104 del 12 aprile 1996, esecutivo dal 19 giugno 1996, e sue varianti normative (O.d.G. n. 123 del 20 maggio 2002 e O.d.G. n. 190 del 17 ottobre 2005), confermato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 247 del 12 dicembre 2005. Variante specifica al POC (art. 4 delle Norme del POC), con valore ed effetti di PUA (art.87 comma 2 del RUE) Validità: 10 anni dalla data di scadenza (19 giugno 2016), prorogata ai sensi dell’art. 20 c.3 del PSC al 19 giugno 2021. Accordo territoriale per il "Polo CAAB" con Provincia e Comuni di Castenaso e Granarolo, approvato con OdG n. 97 del 26 maggio 2008, come modificato ai sensi dell’accordo di programma …..” e approvato con OdG n. … del …….. b) Carichi insediativi previsti Comparto CAAB del PIP previgente: Su massima 150.704 170.000 mq. Comparto Aree annesse a sud del PIP previgente compreso nell'Ambito specializzato: Su massima 80.150 mq. c) Obiettivi della trasformazione Completare l'insediamento con funzioni di rango sovracomunale di tipo mercatale (NAM – Nuovo Mercato Alimentare), commerciale e di servizio, direzionali, universitarie, laboratoriali, didattiche (Parco agroalimentare). d) Ruolo Il comparto in trasformazione costituisce una parte caratteristica della Città della Ferrovia, destinato a nuovi insediamenti per la piena realizzazione del polo funzionale. L'adiacenza con l'Ambito CAAB di Quarto Superiore, "luogo" della Città del Savena, configura l'intero settore come cerniera tra le due Città dove si traducono le strategie sovralocali del PSC. pag. 71 6.2. POC – VARIANTE SPECIFICA CON VALORE ED EFFETTI DI VARIANTE AL PUA La variante al POC è una variante specifica ai sensi dell’art.4 comma 1 delle Norme del POC. Essa ha effetti e valore anche di Piano urbanistico Attuativo (PUA), ai sensi del comma 4 dell’art.30 della L.R. 20/2000 e ss.mm.ii, e dell’art.87 c.2 del RUE; tale ruolo è assunto “al fine di programmare la contestuale realizzazione e completamento degli interventi di trasformazione e delle connesse dotazioni territoriali e infrastrutture per la mobilità, anche in deroga ai normali limiti temporali del POC”. L’art.12 delle Norme del POC “Strumenti urbanistici preventivi del PRG ‘85” al comma 3 richiama l’art.20 c.3 del Quadro normativo del PSC stabilendo che “all’interno di questi Ambiti valgono le norme e i parametri stabiliti dagli strumenti urbanistici vigenti al momento dell’approvazione del PSC, o gli accordi i cui contenuti sono stati recepiti dal PSC. (…) Gli strumenti attuativi potranno essere variati con la finalità di orientarne i contenuti agli obiettivi di carattere strutturale e strategico definiti dal PSC”. Nella variante al POC sono comprese una scheda normativa (che sviluppa quella dell’ambito di PSC) e una scheda di ValSAT, che precisano, in coerenza con le determinazioni dell’accordo di programma e con le risultanze dello SCAT, condizioni e misure per la sostenibilità degli interventi previsti dal PUA. L’art. 4 delle Norme tecniche di Attuazione del PUA vigente stabilisce che “Gli usi insediabili nelle aree disciplinate dal presente piano particolareggiato con destinazione CAM sono quelli previsti dall’articolo 61 delle Norme di Attuazione del vigente PRG, così come modificate dalle “varianti di adeguamento” adottate con OdG n.49 del 6 febbraio 1995, con l’unica esclusione dell’uso U1 – abitazioni”. In dettaglio gli usi ammessi sono: U2 (limitatamente a uffici e studi professionali), U6 esercizi e strutture commerciali di vicinato, complessi di vicinato o gallerie di vicinato, pubblici esercizi, U9 - artigianato produttivo e industria, U10 - artigianato di servizio (casa, persona, auto), U11 - commercio all’ingrosso e magazzini, U13 - depositi a cielo aperto. Le idoneità commerciali definite in seguito all’adeguamento della strumentazione urbanistica vigente alla nuova disciplina delle attività commerciali in sede fissa (D.Lgs. 114/98, L.R. 14/99 e delibera del Consiglio regionale n. 1253 del 23 settembre 1999) sono le seguenti: gli usi U7 e U8 sono consentiti solo nel sub comparto AREE CAAB ANNESSE A SUD (medie e grandi strutture non alimentari, una struttura medio-grande alimentare fino ad un massimo di 38.400 mq di Su) e nel comparto AREA EX ASAM (una grande struttura alimentare di livello inferiore, strutture medio-piccole non alimentari fino ad un massimo di 10.000 mq di Su, con possibilità di insediamento contestuale alla realizzazione della LungoSavena). pag. 72 La flessibilità dello strumento attuativo Gli elaborati di progetto evidenziano in maniera del tutto indicativa per i comparti AREE CAAB ANNESSE A SUD, AREA EX ASAM, AREE A NORD (esclusa la zona già realizzata in attuazione del precedente PIP denominata sub-comparto A), una possibile localizzazione di una parte degli usi insediabili. Nell’ambito degli usi previsti modifiche anche sostanziali di tali indicazioni non costituiranno variante al piano particolareggiato. Le invarianti definite Gli elaborati grafici, oltre a riportare le suddivisioni in sub-comparti della zona CAM, evidenziano, nell’ambito di tali comparti, i seguenti elementi che costituiscono invariante progettuale da conservare in eventuali soluzioni planivolumetriche alternative: ► Il comparto AREA CAAB costituisce invariante nel suo complesso; la variante al POC, confermando l’assetto complessivo del comparto, introduce una suddivisione in cinque sub-comparti: A – NAM –Nuova Area Mercato (A1); Sede Seribo, Edificio Facchini (A2) B – FICo (Fabbrica Italiana contadina) – Parco agroalimentare di Bologna C – Area ex Florovivaistico D – Sede Dipartimento di Scienze Agrarie (non oggetto della Variante) E – Magazzini surgelati F – Nuovo insediamento produttivo - logistico agroalimentare ► AREE CAAB ANNESSE A SUD: viabilità primaria di collegamento dell’intera zona CAM con la viabilità primaria esistente o prevista a livello cittadino costituita dal sistema viale e rotatorie, il lotto relativo al centro direzionale privato (lotto 4) con relativi standard (tale lotto, unitamente al centro direzionale pubblico compreso nell’area CAAB e alla relativa viabilità di servizio costituisce invariante). ► AREA EX ASAM: il sistema del verde pubblico (V1). ► AREE A NORD: il sistema del verde pubblico (V1) (invariante parziale limitatamente al mantenimento della viabilità storica compresa nel sistema ed alla composizione di base strutturante lo stesso), il raccordo ferroviario di collegamento tra centro agroalimentare e scalo San Donato; l’individuazione delle aree necessarie per la regimazione idraulica dell’intera zona CAM. pag. 73 MODIFICHE NORMATIVE Destinazioni d’uso: ► Gli usi U7 e U8 NON sono ammessi solo nel sub-comparto Aree annesse a sud e nell’area Ex ASAM (usi introdotti con specifica variante ………), ma anche nel subcomparto “B – FICo - Parco agroalimentare” delle AREE CAAB. ► La Variante introduce nel comparto A gli usi seguenti: U2 Attività direzionali, sociali, ricreative (eliminando le limitazioni agli usi Uffici e Studi professionali) U3 Istruzione U7 Medie strutture commerciali, ecc. (Sv fino a 2.500 mq.) U8 Grandi strutture commerciali, ecc. (Sv oltre 2.500 mq.) ► e nel sub-comparto C: U2 Attività direzionali, sociali, ricreative (eliminando le limitazioni agli usi Uffici e Studi professionali) U7 Medie strutture commerciali, ecc. (Sv fino a 2.500 mq.) Queste nuove destinazioni sono limitate ai sub-comparti A (Parco agroalimentare – FICo) e C (ex Florovivaistico), mentre negli altri sub-comparti sono mantenuti gli usi previsti dal PIP per il comparto Area CAAB. Potenzialità edificatorie ammesse in totale (Norme di Attuazione del PIP, Titolo IV, art.11) La Variante, in coerenza con il PSC modificato, modifica il dimensionamento complessivo da 150.704 mq. di Su a 170.000 mq. Tale quantità complessiva viene articolata nei nuovi sub-comparti, assegnando attraverso la Variante: al sub-comparto A (Nuovo Mercato) una capacità edificatoria massima di 51.830 mq. di Su; al sub-comparto B (FICo - Parco agroalimentare) una capacità correlata al riuso delle superfici esistenti, entro il valore massimo di 66.000 mq. di Su al sub-comparto C (ex florovivaistico), una capacità edificatoria massima di 8.500 mq D (sede Dipartimento di Scienze Agrarie) : non oggetto della variante E (Magazzini surgelati) una capacità edificatoria massima di 12.940 mq al sub-comparto F (nuovo insediamento logistico agroalimentare) una capacità pag. 74 edificatoria massima di 5.000 mq. di Su. Quantità ammesse per i singoli usi La Variante non introduce limitazioni ai singoli usi ammessi, se non per le medie e le grandi strutture commerciali al dettaglio (presenti solo nei sub-comparti A e C). La Sv massima è limitata a: 10.000 mq. nel sub-comparto A: a tale quantità massima sono correlate l’autorizzazione commerciale per la nuova tipologia (grande struttura di vendita di livello superiore), e la verifica delle dotazioni di parcheggi pubblici e di parcheggi pertinenziali, in base alle norme del PIP e a quelle della Del.1253/99 della Regione Emilia-Romagna. 3.500 mq nel sub comparto C: a tale quantità massima sono correlate l’autorizzazione commerciale per le medie strutture di vendita, e la verifica delle dotazioni di parcheggi pubblici e di parcheggi pertinenziali, in base alle norme del PIP e a quelle della Del.1253/99 della Regione Emilia-Romagna. Tali dotazioni risultano già soddisfatte nelle dotazioni previste dal progetto e dalla variante al PIP. Il rispetto delle dotazioni pubbliche e private richieste dal piano è verificato attraverso il bilancio sull'intero comparto. Verifica dotazioni territoriali pubbliche e pertinenziali private V1+V1A P1 P3 V3 totali DOTAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE DOVUTE NEL PIP VIGENTE (mq.) 61.069 30.534 15.070 30.141 136.815 DOTAZIONI DEFINITE E ATTUATE NEL PIP VIGENTE (mq) 84.782 34.854 210.462 29.306 359.404 DOTAZIONI MINIME RICHIESTE NELLA VARIANTE AL PIP 70.010 42.455 58.249 32.300 203.014 DOTAZIONI PREVISTE DALLA VARIANTE AL PIP E DAI PROGETTI NAM E FICo 73.568 45.915 137.987 38.841 296.311 Totale dotazioni pubbliche (parcheggi e verde pubblico) Nel PIP vigente richiesti attuati 91.603 mq. 119.636 mq. Nella Variante al PIP richiesti previsti 112.465 mq. 119.483 mq. pag. 75 Totale dotazioni private (parcheggi pertinenziali e verde privato) Nel PIP vigente richiesti previsti 78.570 mq. 177.851 mq. Nella variante al PIP richiesti previsti 90.549 mq. 176.828 mq. pag. 76 1. SCENARIO DI PROGETTO NELL'IPOTESI DI MANTENIMENTO DELLA SU TOTALE DELL'AMBITO CAAB A 150.704 MQ - DOTAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE PIP: STATO DI DIRITTO E STATO DI FATTO ST (mq) Su (mq) A - NUOVO MERCATO 610.689 150.704 STANDARD DOVUTI PIP CAAB ESISTENTI (mq) AGRARIA TOTALI DELTA B - FICo 181.041 44.605 RICHIESTI INDIVIDUATI RICHIESTI C - FLORO D - AGRARIA 325.641 59.208 41.945 INDIVIDUATI RICHIESTI Ut medio E - SURG 47.866 PROGETTO 2014 14.196 46.891 610.689 150.704 RICHIESTI INDIVIDUATI 0,25 INDIVIDUATI DOTAZIONI PUBBLICHE DELTA P1 (*) 30.534 29.810 5.044 34.854 4.320 9.052 3.786 23.683 29.810 5.200 5.044 37.936 38.640 V1+V1A (*) Totale 61.069 91.603 68.112 97.922 16.670 21.714 84.782 119.636 23.713 28.032 18.104 27.156 13.366 17.152 35.525 59.208 25.508 55.318 10.401 15.601 21.441 26.485 64.030 101.965 198.459 29.306 227.765 12.003 210.462 195.392 29.306 835 239.768 194.557 4.460 8.921 13.381 30.540 32.120 62.660 39.279 11.842 61.752 44.061 9.378 53.439 48.429 30.141 78.570 129.303 48.548 177.851 180.535 DELTA 276.806 96.271 60.315 98.955 704 3.715 DOTAZIONI PRIVATE P3 (**) V3 (***) totali (*) (**) (***) 15.070 30.141 45.211 12.003 P1 = 5% di ST; V1 = 10% di ST P3 = 10% di Su = 0,10 x 150700 V3 = 20% du Su ST escluso FICo ST FICo 325.641 EX ITTICO V1 FICo P1 FICo P3 FICo Commercio P3 FICo Altri P3 FICo Pubbl.esercizi P3 FICo terziario P3 FICo Totali 285.048 28.504,80 V1 richiesto extra FICo 35.525 23.683 31.250 3.053 2.077 2.899 39.279 80.874 18.407 60% di Su 40% di Su SV / 8 x 25 10% di Su 17.588 di ST ST COMPARTI Su NAM Su PICKING attuale 4.689 54.702 9.378 7.050 61.752 14.067 TOTALE DOTAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE 44.604,68 17.276,80 27.327,88 A B C D E TOT escluso FICo 181.041 IL DEFICIT DI V1 PUO' ESSERE COMPENSATO DIMINUENDO LA DOTAZIONE (PRIVATA) DI V3 325.641 41.945 47.866 14.196 610.689 285.048 FICo pubblici eserc terziario direzionale Laboratori commercio 10.383 7.248 30.534 10.000 P3 (% SU) 20% 2.077 40% 2.899 10% 3.053 31.250 pag. 77 2. SCENARIO DI PROGETTO NELL'IPOTESIDI INCREMENTO DELLA SU TOTALE DELL'AMBITO CAAB A 170.000 MQ - DOTAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE PIP: STATO DI DIRITTO E STATO DI FATTO ST (mq) Su (mq) A - NUOVO MERCATO 610.689 181.041 150.704 51.830,00 B - FICo 315.641 66.000,00 C - FLORO 41.945 8.500,00 D - AGRARIA 47.866 25.730,00 Ut medio E - SURG F - NUOVO PRODUTTIVO 14.196 10.000,00 12.940,00 5.000,00 PROGETTO 2014 610.689 170.000 ESISTENTI (mq) STANDARD RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI DOVUTI PIP CAAB AGRARIA TOTALI DELTA DOTAZIONI PUBBLICHE 710 P1 (*) 31.411 29.810 5.044 34.854 3.443 9.052 5.551 26.400 32.664 3.400 2.400 2.393 4.800 500 500 42.455 45.915 1.419 1.950 V1+V1A (*) 62.822 68.112 16.670 84.782 21.960 18.104 36.191 39.600 24.417 5.100 2.360 4.787 7.650 1.000 1.000 70.010 73.568 112.465 119.483 Totale 94.233 97.922 21.714 119.636 25.403 27.156 41.742 66.000 57.081 8.500 4.760 1.500 1.500 7.180 12.450 2.129 1.950 DOTAZIONI PRIVATE 7.469 25.600 58.249 137.987 P3 (**) 15.070 198.459 12.003 210.462 195.392 5.183 42.482 41.230 54.662 2.573 6.785 1.294 7.958 500 500 2.404 32.300 38.841 V3 (***) 30.141 29.306 29.306 835 10.366 3.343 13.200 22.428 1.000 1.000 5.146 9.666 2.588 90.549 176.828 totali 15.070 227.765 12.003 239.768 194.557 15.549 45.825 54.430 77.090 7.469 28.004 7.719 16.451 3.882 7.958 1.500 1.500 TOTALE DOTAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE 3.000 3.000 203.014 296.311 DELTA 93.297 (*) (**) (***) P1 = 5% di ST; V1 = 10% di ST P3 = 10% di Su = 0,10 x 150700 V3 = 20% du Su ST esclu so FICo ST FICo 307.641 Su NAM Su NAM attuale 303.048 30.304,80 V1 richiesto extra FICo 39.600 26.400 31.250 3.800 60% di Su 40% di Su SV / 8 x 25 10% di Su 2.580 20% di Su 3.600 40% di SU 41.230 44.604,68 17.276,80 27.327,88 FICo pubblici eserc terziario dir ezionale Laboratori commercio SV Su = 66000 V1 FICo P1 FICo SV = 10000 P3 FICo Commercio Su = 38000 P3 FICo Altri Su = 12900 P3 FICo Pubbl. esercizi Su = 9000 P3 FICo terziario P3 FICo Totali 12.900 9.000 38.000 10.000 P3 (% SU) 20% 2.580 40% 3.600 10% 3.800 31.250 totale 41.230 ST COMPARTI A 181.041 B 307.641 41.945 C D 47.866 14.196 E F (nuovo 18.000 TOT 610.689 esclu so FICo 303.048 SU % 51.830 66.000 8.500 39,5% 5.000 131.330 3,8% FLOROVIVAISTICO Su (mq) Uso SU / SV P1 40% Su V1 60& Su P3 50% Su V3 8.500 U2 4.000 1.600 2.400 2.000 SU U8 4.500 SV U8 0,28 DELTA 3.460 3.558 7.018 79.738 6.541 totali 3.500 8.500 1.800 3.400 2.700 5.100 5.469 7.469 0 50,3% 6,5% Il rispetto delle dotazioni pubbliche e private richiesta dal piano è verificato attraverso il bilancio sull'intero comparto CAM. L'equilibrio è stato ottenuto anche attraverso la trasformazione di dotazioni private del PIP vigente in dotazioni pubbliche. 100% pag. 77 Poiché la peroposta di variante no prevede m odifiche alla Su assegnata nel PIP al sub-com parto “Agraria”, le dpotazioni com plessive sono state verificate anche in assenza degli apporti di questo sub-com parto Ut medio 3. SCENARIO DI PROGETTO NELL'IPOTESIDI INCREMENTO DELLA SU TOTALE DELL'AMBITO CAAB A 170.000 MQ - DOTAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE (ESCLUSO IL SUB-COMPARTO "AGRARIA") PIP: STATO DI DIRITTO E STATO DI FATTO A - NUOVO MERCATO 61 0.689 181.041 15 0.704 51.830,00 ST (mq) Su (mq) ST ANDARD DOVUTI PIP CAAB DOTAZIONI PUBBLICHE P1 (*) 31.411 V1+V1A (*) 62.822 T otale 94.233 DOTAZIONI PRIVATE P3 (**) V3 (***) tota li 15.070 30.141 15.070 29.810 68.112 97.922 198.459 29.306 227.765 ESISTENTI (mq) AG RARIA TOT ALI DELT A B - FICo 315.641 66.000,00 C - FLORO 41.945 8.500,00 5.044 34.854 16.6 70 84.782 21.7 14 119.636 3.443 21.960 25.403 9.052 18.104 27.156 5.551 36.191 41.742 26.400 39.600 66.000 12.0 03 210.462 19 5.392 29.306 835 12.0 03 239.768 19 4.557 5.183 10.366 15.549 42.482 3.343 45.825 41.230 13.200 54.430 32.664 24.417 57.081 3.400 5.100 8.500 39.600 60% di Su (**) (***) P3 = 10% di Su = 0,10 x 150700 V3 = 20% du Su P1 FICo SV = 1000 0 P3 FICo Commercio Su = 3800 0 P3 FICo Altri Su = 1290 0 P3 FICo Pubbl.eserc izi 26.400 40% di Su 31.250 SV / 8 x 25 3.800 10% di Su 2.580 20% di Su Su = 9000 3.600 40% di SU 41.230 303.048 30.304,80 V1 richiesto extra FICo Su NAM 44.604,68 Su NAM attuale 17.276,80 ST COMPART I P3 (% SU) A B C 20% 40% 10% D E F (nuovo 27.327,88 FICo pubblici eserc terziario direzionale Laboratori 12.900 9.000 38.000 commercio SV 10.000 P3 FICo terziario P3 FICo T otali totale 2.580 3.600 3.800 31.250 41.230 T OT escluso FICo SU 39,5% 18.000 5.000 3,8% 610.689 303.048 131.330 100% 307.641 41.945 - - 1.419 1.950 2.129 1.950 - 1.294 2.588 3.882 7.958 7.958 710 - FLOROVIVAISTICO Su (mq) Uso SU / SV P1 40% Su V1 60& Su P3 50% Su V3 500 1.000 1.500 500 1.000 1.500 40.062 65.223 105.285 41.115 65.918 107.033 1.053 695 1.748 500 1.000 1.500 3.000 500 1.000 1.500 3.000 55.676 27.154 82.830 188.115 131.202 29.175 160.377 267.410 75.526 2.021 8.500 U2 4.000 1.600 2.400 2.000 SU U8 4.500 DELTA 79.295 SV U8 totali 3.500 8.500 1.800 3.400 2.700 5.100 5.469 7.469 0 % 51.830 66.000 8.500 181.041 2.400 2.360 4.760 54.662 7.469 25.600 22.428 2.404 77.090 7.469 28.004 TOTALE DOTAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE Su = 6600 0 V1 FICo 307.641 0,28 DELT A P1 = 5% di ST ; V1 = 10% di ST ST FICo E - SURG F - NUO VO PRODUTTIVO PROGETTO 2014 14.196 10.000,00 610.689 12.940,00 5.000,00 170.000 RICHIESTI REPERITI RICHIEST I REPERIT I RICHIEST I REPERIT I RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI RICHIESTI REPERITI (*) ST escluso FICo D - AGRARIA 47.866 25.730,00 50,3% 6,5% 47.866 14.196 pag. 78 6.3 VARIANTE CARTOGRAFICA AL RUE Le modifiche normative e cartografiche introdotte dalla Variante al POC hanno effetti sulla tavola del RUE “Disciplina dei materiali urbani e classificazione del territorio”. Mentre infatti la variante non modifica la Classificazione del territorio in ambiti, sui modifica la perimetrazione delle “Attrezzature e spazi collettivi””, ed in particolare di: proprietà pubbliche e uso pubblico: - aree verdi (art.40 RUE) parcheggi in superficie (art. 38 RUE) I fogli da modificare sono il n.33 e il n.34. 6.4 VALUTAZIONE AMBIENTALE DELLA VARIANTE AL PSC, AL POC e AL RUE Lo SCAT – che ai fini della variante coincide con lo Studio della sostenibilità ambientale e territoriale di cui all'art. 88, lettera g) del RUE - assume i contenuti: - della procedura di screening (di competenza del Comune) per le opere soggette - della ValSAT/VAS delle varianti al PSC e al POC. pag. 81 7. PIANIFICAZIONE PROVINCIALE 7.1 PTCP – POLO FUNZIONALE CAAB ACCORDO TERRITORIALE RELATIVO AGLI ASSETTI, URBANISTICI, INFRASTRUTTURALI E TERRITORIALI DEL POLO FUNZIONALE “CAAB” sottoscritto il 9 luglio 2008. tra Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Castenaso, Comune di Granarolo dell’Emilia. (…) • Il PTCP riconosce che il Polo Funzionale “CAAB” per l’estensione territoriale, il numero e la specializzazione delle funzioni localizzate o previste, per le rilevanti capacità edificatorie potenziali e per il buon livello di accessibilità, risulta l’ambito a maggiore vocazione insediativa per funzioni di eccellenza di rango metropolitano. L’obiettivo specifico per le aree del Polo “CAAB” è da indicare nella realizzazione di una parte di città caratterizzata da funzioni di rango metropolitano, integrate con i sistemi urbani esistenti e con le aree rurali circostanti. • Lo stesso PTCP prevede che per una piena integrazione delle aree “CAAB” con il sistema delle reti infrastrutturali è necessario rispondere a due esigenze prioritarie, alla cui realizzazione dovranno contribuire i nuovi insediamenti previsti nell’ambito: a) la realizzazione di un sistema di trasporto rapido di massa, urbano ed extraurbano, per la mobilità pubblica; b) il completamento delle previste opere infrastrutturali per la mobilità privata (la strada Lungosavena). • In data 20/11/2007 è stato approvato dalla Giunta Provinciale, con delibera n. 478, l’Atto di indirizzo per la costituzione del gruppo di lavoro tecnico interistituzionale, per la definizione dell’Accordo Territoriale del Polo funzionale “CAAB” e, parimenti, con propri atti hanno proceduto i Comuni interessati. • In relazione agli orientamenti assunti dalle Amministrazioni sottoscriventi, il gruppo di lavoro tecnico interistituzionale all’uopo nominato ha approfondito: - l’assetto urbanistico e territoriale, la definizione delle caratteristiche qualitative, dimensionali, dei requisiti ambientali e infrastrutturali da assicurare anche in relazione alle funzioni metropolitane collocabili in questo ambito; - l’assetto infrastrutturale necessario alla sostenibilità trasportistica ed i requisiti prestazionali della viabilità di adduzione al Polo Funzionale; - la stima dei costi degli interventi infrastrutturali necessari all’ambito; - le misure di mitigazione necessarie e le integrazioni con le aree circostanti. Art. 9.4 - Disposizioni in materia di poli funzionali 1.(I) In materia di poli funzionali il PTCP assume i seguenti obiettivi specifici: pag. 82 - valorizzare nella dimensione nazionale-internazionale ciascuna delle funzioni di eccellenza che qualificano il sistema economico e territoriale bolognese; - contenere e ridurre l’impatto ambientale dei poli funzionali e in particolare il consumo di risorse non rinnovabili e la produzione di rifiuti, qualora non sia specificamente previsto il loro riutilizzo, recupero o riciclaggio; migliorare le condizioni di compatibilità con le funzioni del contesto circostante; - sviluppare le funzioni e la capacità dei poli funzionali esistenti e di quelli progettati, nei limiti di compatibilità derivanti dalla mitigazione dei loro impatti ambientali e dal contestuale obiettivo di decongestionare l’area conurbata bolognese nella quale la gran parte di essi è collocata; - sviluppare l’integrazione e le sinergie fra i poli funzionali e le risorse del territorio provinciale, promuovendo, ove possibile la proiezione e l’articolazione delle funzioni dei poli nel territorio provinciale; - migliorare l’accessibilità di ciascuno dei poli funzionali alla scala urbana e alla scala territoriale e regionale, sia con il trasporto collettivo che con quello privato e la mobilità non motorizzata, secondo le specifiche esigenze di ciascun polo; - favorire, ove consentito da valide condizioni di accessibilità, l’integrazione del mix funzionale, ossia la compresenza sinergica di più funzioni attrattive nell’ambito dello stesso polo; - per rispondere alla domanda di formazione di nuovi poli funzionali, individuare ambiti idonei che garantiscano condizioni ottimali di accessibilità alla scala territoriale e regionale, siano sufficientemente distanti dall’area centrale conurbata bolognese e minimizzino l’interferenza con la salvaguardia delle risorse ambientali, storiche e paesaggistiche. 2.(D) Il PTCP, in applicazione dell’art. A-15 della L.R. 20/2000, e sulla base di criteri di definizione e di soglie quantitative di cui al Quadro Conoscitivo, individua i poli funzionali esistenti da consolidare, sviluppare, riqualificare, nonché quelli già previsti con atti di pianificazione o programmazione precedenti. Tali poli, individuati sulla base di criteri e valutazioni espressi nella Relazione del PTCP, sono di seguito elencati, e sono inoltre individuati, con grafie puramente simboliche, nella tav. 3 del PTCP: (…) 5 CAAB 5.1 Centro Agroalimentare Bolognese (CAAB) (c) 5.2 Facoltà di Agraria (f) 5.3 Città Scambi (b) 5.4 Ex ASAM (b) pag. 83 3.(D) Per ciascuno dei poli funzionali elencati al punto precedente deve essere sottoscritto un Accordo territoriale ai sensi dell’art. 15 della L.R. 20/2000 fra la Provincia, il Comune o i Comuni nei quali il polo ricade, gli eventuali altri comuni interessati o influenzati dalle prospettive del Polo, nonché la Regione nei casi ove siano coinvolte sue specifiche competenze e il Circondario imolese per i poli ricadenti nel territorio di sua competenza. L’accordo riguarda: - la definizione delle aree interessate dalle unità e dalle funzioni che costituiscono il polo funzionale, a precisazione, integrazione e individuazione di quanto elencato nelle norme del PTCP; - la definizione delle linee evolutive del polo, ivi compresa la precisazione delle tipologie di attività insediabili, e in particolare i limiti all’ammissibilità dell’insediamento di strutture commerciali; - la definizione degli interventi necessari, in relazione alle condizioni e alle problematiche specifiche del polo, per perseguire gli obiettivi di cui al primo punto e gli indirizzi specifici espressi, con riferimento a determinati poli, nella Relazione del PTCP; - gli interventi opportuni per il contenimento dei consumi energetici e idrici del polo, ai sensi dell’art. 13.4 punti 3 e 4, anche attraverso, ove opportuno, la realizzazione di impianti idrici e/o energetici dedicati, nonché gli interventi opportuni per il contenimento della produzione di rifiuti e la loro gestione; - gli interventi per il miglioramento della qualità ecologica dell’insediamento e del contesto, anche contribuendo ove possibile, attraverso le dotazioni ecologiche dell’insediamento stesso o destinando a tali finalità parte delle dotazioni prescritte di aree per attrezzature e spazi collettivi, alla realizzazione, al potenziamento o al ripristino di elementi funzionali della rete ecologica, di cui agli artt 3.5, con particolare riferimento al punto 15, e 3.6; - le eventuali previsioni di ulteriori espansioni insediative, qualora necessarie, e le condizioni di infrastrutturazione, per la qualità ambientale e per la mobilità, a cui tali espansioni sono subordinate; - la definizione delle risorse necessarie in relazione agli interventi previsti, delle fonti finanziarie, e in particolare le forme di contribuzione finanziaria da parte dei soggetti gestori del polo funzionale; - gli aspetti riguardanti la programmazione temporale e l’attuazione degli interventi, nonché, ove opportuno, quelli relativi alla gestione delle opere realizzate; - l’adesione degli Enti locali firmatari al fondo per la compensazione territoriale delle risorse derivanti dagli insediamenti produttivi di cui all’art.15.6. pag. 84 4.(I) L’Accordo territoriale può utilmente recepire e assumere specifici accordi fra gli Enti locali e l’ente o gli enti gestori delle funzioni del polo. 4 - Gli Accordi territoriali definiscono le superfici commerciali complessive di qualsiasi tipologia, in ciascuno dei Poli funzionali e degli ambiti per insediamenti commerciali di rilevanza provinciale di cui al successivo comma 5, fatto salvo il rilascio delle relative autorizzazioni ad opera della Conferenza dei Servizi, da riferirsi alle sole strutture che per dimensione sono subordinate al rispetto del range di variazione di cui al successivo punto 10. Gli Accordi territoriali, in recepimento delle disposizioni di cui al successivo comma 5, definiscono le condizioni di sostenibilità a cui l’attuazione delle strutture commerciali è subordinata nonché i contenuti in ordine alla disciplina della perequazione territoriale di cui al successivo p.to 14. 5 - Facendo riferimento alle differenti tipologie definite nell’elenco di cui al comma 1 del precedente punto 2, le specifiche determinazioni del presente articolo che costituiscono riferimento vincolante per la definizione degli strumenti di pianificazione comunale ed i contenuti degli Accordi Territoriali, sono le seguenti: Ambito 01 – BOLOGNA Polo Funzionale CAAB Area Ex Asam Sono ammesse grandi strutture delle tipologie 7 e 8, eventualmente all'interno di Aree commerciali integrate delle tipologie 12, 13 in alternativa potrà essere realizzato un centro commerciale della tipologia 9,10 con esplicita esclusione delle tipologie 1, 2, 3, 4, 5, 6. Vista la valutazione positiva, attraverso procedura di screening, formulata dal Comune di Bologna (U.I. Qualità Ambientale - P.G. 51360) che certifica la non significatività dell’impatto generato dalla struttura di vendita potenzialmente insediabile sulla rete viabilistica esistente, l’attuazione dell’opera in oggetto è subordinata al solo soddisfacimento dei requisiti urbanistici di cui al art. 5 della D.C.R. 1253/1999 e s.m. MODIFICHE ALLA NORMATIVA DEL PTCP L’art. 9.4 “Disposizioni in materia di poli funzionali” deve essere integrato al comma 5 inserendo nella scheda normativa relativa all’ambito 01 – BOLOGNA la denominazione del polo funzionale “PARCO AGROALIMENTARE” con le sue principali caratteristiche, e il rimando alla versione aggiornata dell’Accordo Territoriale, di cui al punto successivo. MODIFICHE ALL’ACCORDO TERRITORIALE L’Accordo sottoscritto nel 2008 relativo al polo funzionale Caab non richiede un pag. 85 aggiornamento, in quanto l’iniziativa della realizzazione del Nuovo Mercato e quella del riuso delle strutture esistenti per l’attuazione del progetto FICo corrispondono a pieno titolo agli obiettivi e alle indicazioni programmatiche definite dall’Accordo in essere. Tuttavia, come si è visto, l’introduzione della struttura del commercio al dettaglio per le dimensioni previste richiede, ai sensi dell’art. 9.4 del PTCP, la sottoscrizione di un accordo territoriale (comma 4), che definisca tipologia della struttura e quantità di superfici di vendita ammesse. Si propone di definire, d’intesa tra Comune di Bologna e Provincia, una INTEGRAZIONE ALL’ACCORDO TERRITORIALE VIGENTE che, recependo le decisioni e le condizioni definite nell’Accordo di programma, preveda la possibilità di attuare, nell’ambito del polo funzionale, una grande struttura di vendita alimentare con Sv fino a 10.000 mq., con le caratteristiche definite dal progetto “FICo”. Art. 3 - Obiettivi e finalità dell’Accordo 1. Gli obiettivi e le finalità generali del presente Accordo sono individuati, in coerenza con gli indirizzi previsti dall’art. 9.4 del PTCP: • nella costruzione di una nuova parte della città di Bologna a cui viene riconosciuto un ruolo strategico nel più ampio sistema metropolitano; • nella valorizzazione delle funzioni presenti, previste o insediabili, che devono risultare coerenti con il ruolo sovracomunale di questo ambito; • nel miglioramento dell’accessibilità alla scala urbana e alla scala territoriale, con riferimento al trasporto pubblico, privato e alla mobilità ciclo pedonale; • nell’incentivazione dell’insediamento sinergico di più funzioni attrattive; • nel perseguire gli obiettivi generali della perequazione territoriale, garantendo il reperimento, con la realizzazione dei nuovi insediamenti, di risorse finalizzate ad interventi ed opere di valenza pubblica e di rilevanza sovracomunale. • contenere e ridurre l’impatto ambientale del Polo funzionale, in particolare il consumo di risorse non rinnovabili. Inoltre, costituiscono specifici obiettivi del presente Accordo: • la promozione di politiche di qualificazione e ricucitura urbana tra le parti di insediamento esistenti e quelle pianificate (ambito 149, 151, aree annesse sud ed ex Asam, sede e insediamento Hera), attraverso la realizzazione di un sistema di connessioni e di spazi pubblici qualificati; • la qualificazione dell’offerta commerciale e di altri servizi (didattici, congressuali, espositivi, laboratoriali, pubblici esercizi, ristorazione) legati al tema dell’agroalimentare pag. 86 • l’attuazione di interventi di riuso degli edifici esistenti del complesso CAAB, con nuovo assetto delle strutture mercatali e attuazione del progetto di Parco tematico agroalimentare di Bologna (“Progetto FICo”) • la promozione, per l’ambito 32 – Pilastro, di politiche di riqualificazione, di miglioramento del mix funzionale, attraverso il trasferimento, in tale ambito, di funzioni terziarie, ricettive e direzionali ed il miglioramento sociale attraverso un’offerta abitativa differenziata e a “canone sostenibile”; • l’integrazione del sistema del trasporto pubblico locale migliorando l’attuale servizio degli insediamenti universitari, direzionali e commerciali, e prolungando il servizio fino a raggiungere la nuova sede di Hera, a nord dell’ambito, ed infine gli insediamenti con finalità sociali; • l’integrazione del sistema della mobilità privata completando l’asse Lungosavena; • la creazione di un corridoio ecologico-ambientale e storico-paesaggistico di connessione tra le dotazioni presenti nell’insediamento del Pilastro, il sistema ambientale dello scolo Zenetta e il cuneo agricolo di “Calamosco e Villola” indicato dal PSC adottato dal Comune di Bologna. Questo corridoio potrà altresì rappresentare una prima attuazione della fascia di ambientazione ecologico/ambientale tra gli insediamenti esistenti e previsti e il termovalorizzatore; • la valorizzazione del sistema di interesse storico-paesaggistico afferente alla chiesa di Quarto superiore, con particolare attenzione alla percezione dello stesso sistema dalla via San Donato. Art. 4 – Assetto strategico 1. L'Accordo definisce il perimetro del Polo funzionale, come riportato nell’allegato n.2. Si conviene peraltro che, al fine di analizzare e valutare le interazioni del Polo con il sistema metropolitano bolognese e promuovere le politiche di integrazione con la città esistente e con le sue infrastrutture, lo stesso Accordo non possa prescindere da alcune considerazioni rivolte ad ambiti esterni più estesi, in termini generali riferibili all’intero sistema metropolitano e, per aspetti più particolari, all’insediamento del Pilastro e alla frazione di Quarto. 2. L’Accordo riconosce che il Polo è vocato, in ragione della sua stessa qualifica funzionale, ad ospitare insediamenti e funzioni di rango metropolitano, caratterizzati dalla loro “unicità” nella pianificazione del territorio provinciale per qualità, dimensione ed attrattività. 3. Sulla base delle valutazioni e delle determinazioni assunte dagli Enti sottoscrittori dell’Accordo, si conviene che il Polo assuma prioritariamente la vocazione all’insediamento di funzioni metropolitane riferibili alla pratica dello sport (sia agonistico pag. 87 che per una fruizione collettiva), al tempo libero, a manifestazioni culturali e spettacoli, alla cura ed al benessere della persona. Tali funzioni primarie potranno essere integrate da altre di tipo terziario, direzionale e ricettivo. 4. Viene inoltre riconosciuta la vocazione a sviluppare e potenziare nella parte nord dell’ambito funzioni rivolte alla ricerca, innovazione e sviluppo di attività in campo energetico-ambientale, indicando nell’insediamento e nelle infrastrutture di Hera il primo nucleo costitutivo e qualificante tale proposta. Eventuali sviluppi di insediamenti a carattere tecnologico ed impiantistico dovranno essere assoggettati a preventiva verifica degli Enti sottoscrittori del presente Accordo, al fine di analizzare e valutare la loro sostenibilità territoriale ed ambientale. 5. Per le aree annesse sud, poste a margine del Quartiere Pilastro, si riconosce l’opportunità di pianificare insediamenti caratterizzati da mix funzionale, compreso l’uso residenziale, anche di tipo sociale, con caratteristiche morfologiche-edilizie orientate a tipologie urbane, in grado di costituire un elemento di cerniera e di connessione con il sistema insediativo dello stesso Quartiere Pilastro e, in senso più esteso, con la città di Bologna. In considerazione di tale particolare finalità si conviene sulla opportunità di escludere tale ambito dalla perimetrazione del Polo funzionale. Per corrispondere all’obiettivo sopra richiamato, il Comune di Bologna provvederà a promuovere con le proprietà interessate specifici accordi procedimentali, a norma di legge, al fine di assicurare adeguati livelli di coordinamento relativamente agli assetti da prevedere tra le citate Aree annesse sud e l’ambito denominato Pioppe, valutando il carico urbanistico da insediare complessivamente sull’area, prevedendo un sistema di spazi, percorsi e collegamenti di carattere pubblico, in grado di costituire elemento di connessione con il quartiere Pilastro e con gli insediamenti direzionali e commerciali esistenti, puntando anche a promuovere, attraverso una progettazione coordinata, contestualmente la riqualificazione di insediamenti, luoghi e spazi di connettivo, accentuando così i momenti di integrazione e coesione del contesto sociale interessato. 6. Il dimensionamento massimo delle attività insediabili nel Polo è assunto in conformità alle previsioni urbanistiche attualmente contenute nello strumento urbanistico vigente del Comune di Bologna, peraltro riconfermate dal PSC. In sede di pianificazione operativa degli insediamenti saranno puntualmente valutate le soglie di compatibilità e sostenibilità dimensionale rispetto all’assetto territoriale e alle politiche di salvaguardia e valorizzazione condivise con il presente Accordo. 6bis Le “funzioni di rango metropolitano, integrate con i sistemi urbani esistenti e con le aree rurali circostanti” a cui fa riferimento l’Accordo Territoriale, sono oggi e in prospettiva da individuare conservando la vocazione storica del CAAB nei confronti del mercato agroalimentare, ma sapendo cogliere le opportunità di livello nazionale e internazionale che si presentano a Bologna nell’ambito dei servizi connessi alla pag. 88 crescente valenza e attrattività del food italiano nella sua accezione più estesa, in termini di zone produttive e di tipologia di prodotti. Si configura così un duplice obiettivo: ► riorganizzare la struttura di CAAB per il commercio all’ingrosso, rendendola adeguata (per dimensione, servizi offerti, organizzazione, tecnologie, sostenibilità gestionale) alle esigenze di un moderno mercato all’ingrosso (progetto NAM); ► realizzare, nella struttura principale liberata dalle attività mercatali all’ingrosso, un Parco Agroalimentare, “Fabbrica Italiana Contadina” dedicata alle attività di coltivazione, trasformazione, produzione, vendita e consumo al dettaglio dei prodotti alimentari (progetto FICo). Il progetto prevede di creare a Bologna un grande centro espositivo, gustativo, per la spesa, didattico, congressuale dedicato al cibo e all’agro-alimentare italiano. L’idea innovativa è quella di associare all’acquisto la visita ai laboratori di produzione, il contatto con esempi di produzione (coltivazioni, allevamenti, …), la ristorazione di qualità, la didattica. In relazione a tale progetto il dimensionamento complessivo del PSC e del POC potrà essere incrementato per il comparto CAAB fino ad un massimo di 170.000 mq. di Su, previa approvazione di variante al PSC e al POC. Tale quantità complessiva sarà articolata in sub-comparti, assegnando attraverso la Variante al POC le capacità edificatorie relative ai sub-comparti del Nuovo Mercato (A), del sub-comparto FICo - Parco agroalimentare (B), dei sub-comparti ex florovivaistico (C) e Magazzino surgelati (E), oltre che di un nuovo sub-comparto per un nuovo insediamento logistico agroalimentare (F). Il sub-comparto sede del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna (D) non è oggetto della Variante 7. Obiettivo primario della progettazione urbanistica e insediativa del Polo è indicato nel superamento dell’attuale assetto monofunzionale degli insediamenti presenti nell’ambito, perseguendo la finalità di recuperare una maggiore percezione di uno spazio urbano strutturato ed organizzato. In particolare si conviene che, relativamente all’ambito di sviluppo delle aree nord (151), gli Enti sottoscrittori promuoveranno l’attuazione degli insediamenti mediante una progettazione unitaria che garantisca gli obiettivi sopra richiamati. In ragione della strategicità del contesto si conviene sull’opportunità che la progettazione operativa, al fine di favorire il più ampio confronto culturale e scientifico, dovrà essere svolta mediante concorso di progettazione, da effettuare d’intesa e con la collaborazione degli Enti sottoscrittori. Le aree comprese nell’ambito 151, localizzate tra l’ambito in trasformazione 133 e la via San Donato, a sud di via delle Viti, in ragione della loro stretta correlazione con l’adiacente zona esistente di via del Commercio Associato, potranno essere utilizzate con interventi diretti limitatamente al soddisfacimento di pag. 89 bisogni espressi da aziende ivi già insediate. 8. Si condivide l’obiettivo di superare l’attuale situazione di isolamento delle strutture sociali presenti nell’ambito, promuovendo anche in questo caso politiche di maggiore integrazione territoriale e di più agevole connessione con il trasporto pubblico. 9. Per l’ambito territoriale posto al margine ovest del Polo, in fregio alla via S.Donato, si prefigura la finalità primaria di fascia di salvaguardia ambientale e storico culturale, con particolare riferimento alla riconoscibilità dei nuclei di S.Sisto e Calamosco. 10. Nel rispetto dello stato di diritto consolidato, si condivide l’obiettivo di non prevedere nuovi insediamenti di logistica all’interno del Polo, se non quelli funzionalmente collegati alle attività insediate e da insediare e comunque nei limiti dell’atto di indirizzo assunto dal Consiglio provinciale richiamato in premessa. 11. Le parti convengono infine che per l’ambito consolidato di qualificazione diffusa specializzato n. 110 (Breda-Menarinibus), in caso di modifiche sostanziali dell’assetto attuale, le stesse vengano valutate e assentite previe valutazioni urbanisticamente e funzionalmente integrate alle trasformazioni previste nel Polo, ai suoi progetti di sviluppo e alle prestazioni di sostenibilità per esso richieste. 12.L’assetto complessivo del polo è rappresentato nell’elaborato allegato n.1. art. 4 bis – Programmazione commerciale e aspetti attuativi 1. Dimensioni Commerciali È possibile insediare all’interno del comparto CAAB – sub-comparto B -, fino ad un massimo di 10.000. mq di Superficie di Vendita alimentare e non alimentare. 2. Attuazione delle previsioni commerciali L’attuazione dell’insediamento commerciale previsto è correlata alla contestuale realizzazione degli interventi necessari a garantire la sostenibilità territoriale, infrastrutturale ed ambientale di cui al precedente art. 5 e con specifico riferimento agli interventi previsti dalla D.C.R. n. 1253/1999 e s.m. 3. Qualificazione energetico ambientale delle strutture commerciali Secondo quanto previsto al p.to 12 dell’Art. 9.5 del PTCP, per tutti gli interventi urbanistici ed edilizi all’interno del Polo Funzionale, dovranno essere raggiunte le condizioni urbanistico-architettoniche rispondenti alle Linee Guida ACEA, di cui all’Allegato N dell’art. 9.5 del PTCP. Considerata tuttavia la fase di prima applicazione dei dispositivi normativi relativi alle tematiche ambientali contenuti nel POIC, nonché l’avanzata fase di implementazione del progetto dell’area commerciale oggetto del presente Accordo (presentazione richiesta autorizzazione commerciale), i requisiti di cui al precedente comma sono da considerarsi pag. 90 soddisfatti anche se raggiungono solo in maniera parziale quanto riportato nelle Linee Guida di cui all’Allegato N dell’art. 9.5 del PTCP. PTCP – art. 9.5 L’insediamento di FICo si connota come polo funzionale fortemente integrato, in cui gli usi commerciali non sono prevalenti, ma al contrario costituiscono nel progetto presentato poco più del 10% della superficie utile totale. Pertanto la struttura non rientra in senso stretto in nessuno dei tipi descritti nell’art.9.5 del PTCP; l’adeguamento del PTCP può pertanto consistere in: - definizione del polo funzionale come “PARCO TEMATICO DELL’ALIMENTAZIONE”, che includa il complesso degli usi previsti (laboratoriale, didattico, pubblici esercizi, commercio al dettaglio) - presenza, entro il complesso di funzioni, di esercizi di vendita alimentare al dettaglio che nel loro insieme costituiscano una GRANDE STRUTTURA DI VENDITA ALIMENTARE DI LIVELLO SUPERIORE per una superficie di vendita totale fino ad un massimo di 10.000 mq.; i futuri cambiamenti di assetto delle strutture presenti (ad esempio da vicinato a media struttura, o viceversa; oppure incremento o riduzione della Sv a parità di classificazione commerciale) dovranno essere espressamente ammessi (sia dal punto di vista della conformità urbanistica che da quello dell’autorizzazione commerciale) a condizione che la somma delle superfici di vendita si mantenga entro al soglia massima prestabilita di 10.000 mq. di Sv. Il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione commerciale è quello previsto dalla L.r.14/99, con convocazione della conferenza dei servizi e verifica delle condizioni di sostenibilità ambientale e territoriale e della conformità urbanistica. Nel caso specifico si potrebbe aprire la conferenza del commercio immediatamente dopo la chiusura di quella urbanistica, ed eventualmente rilasciare l’autorizzazione commerciale subordinata al perfezionamento delle varianti urbanistiche (decreto del Presidente della Regione). CARTOGRAFIA DEL POIC Nella tavola REL-01 del POIC è individuato il polo funzionale CAAB come polo funzionale di rilevanza commerciale, ad elevata caratterizzazione commerciale. Non occorre pertanto modifica dell’elaborato cartografico. pag. 91 8. IL PROCEDIMENTO PER IL RILASCIO DELL’AUTORIZZAZIONE COMMERCIALE Il rilascio dell’autorizzazione commerciale per la grande struttura di vendita alimentare prevista nell’ambito del Parco Agroalimentare di “FICo” avviene in sede di Conferenza dei Servizi, indetta dal Comune di Bologna previa intesa con la Regione e la Provincia, ai sensi dell’art.9 del D.Lgs 114/98. Ciò in quanto l’intervento richiesto rientra in una struttura commerciale di rilievo sovracomunale, la cui autorizzazione è quella prevista attraverso tale procedura. Alla domanda di apertura della struttura alimentare devono essere allegati, in base alla Del. G.R. 10 ottobre 2000 n.1705 (L.R. 5 luglio 1999 n.14, art.11 – Approvazione modulistica)”: ALLEGATI TECNICI alla domanda di apertura Allegato 1 – Dati tecnici e informazioni sulla proposta Allegato 2 – Studio degli effetti ambientali degli interventi proposti. MODULISTICA COMUNALE da integrare alla documentazione allegata alla domanda, ai fini dei lavori della conferenza comunale dei servizi ex art.9 del DLgs 114/98. 6 ALLEGATI TECNICI 6 D Lgs 114 del 1998 – articolo 9 1. L'apertura, il trasferimento di sede e l'ampliamento della superficie di una grande struttura di vendita, sono soggetti ad autorizzazione rilasciata dal comune competente per territorio. 2. Nella domanda l'interessato dichiara: a) di essere in possesso dei requisiti di cui all'articolo 5; b) il settore o i settori merceologici, l'ubicazione e la superficie di vendita dell'esercizio; c) le eventuali comunicazioni di cui all'articolo 10, commi 2 e 3, del presente decreto. 3. La domanda di rilascio dell'autorizzazione è esaminata da una conferenza di servizi indetta dal comune, salvo quanto diversamente stabilito nelle disposizioni di cui al comma 5, entro sessanta giorni dal ricevimento, composta da tre membri, rappresentanti rispettivamente la regione, la provincia e il comune medesimo, che decide in base alla conformità dell'insediamento ai criteri di programmazione di cui all'articolo 6. Le deliberazioni della conferenza sono adottate a maggioranza dei componenti entro novanta giorni dalla convocazione; il rilascio dell'autorizzazione è subordinato al parere favorevole del rappresentante della regione. 4. Alle riunioni della conferenza di servizi, svolte in seduta pubblica, partecipano a titolo consultivo i rappresentanti dei comuni contermini, delle organizzazioni dei consumatori e delle imprese del commercio più rappresentative in relazione al bacino d'utenza dell'insediamento interessato. Ove il bacino d'utenza riguardi anche parte del territorio di altra regione confinante, la conferenza dei servizi ne informa la medesima e ne richiede il parere non vincolante ai fini del rilascio della autorizzazione. 5. La regione adotta le norme sul procedimento concernente le domande relative alle grandi strutture di vendita; stabilisce il termine comunque non superiore a centoventi giorni dalla data di convocazione della conferenza di servizi di cui al comma 3 entro il quale le domande devono ritenersi accolte qualora non venga comunicato il provvedimento di diniego, nonchè tutte le altre norme atte ad assicurare trasparenza e snellezza dell'azione amministrativa e la partecipazione al procedimento ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modifiche. pag. 92 Gli allegati Tecnici (Allegato 1 della Del.G.R. n.1705 del 10 ottobre 2000; Del.G.R. n.480 del 24 marzo 2003; Del.G.R. n.2198 del 19 dicembre 2005) sono pubblicati nel Comunicato del Responsabile del Servizio Programmazione della distribuzione commerciale (BUR parte seconda n.121 – n.163 del 21 settembre 2009). Parte A Allegato 1 – Dati tecnici e informazioni sulla proposta Sui tratta di una scheda di sintesi, sottoscritta dal richiedente, che contiene i principali dati tecnici e le informazioni sulla proposta. Le voci da compilare sono: 1) Dati generali 2) Tipologia dell’intervento 3) Dimensioni urbansitico-edilizie dell’intervento 4) Aree da cedere ad uso pubblico per standard urbanistici 5) Dotazioni di parcheggi pertinenziali 6) Aree per carico e scarico merci 7) Opere infrastrutturali previste dal progetto per l’adeguamento della viabilità afferente all’area e per il miglioramento degli accessi 8) Caratteristiche economiche del programma di intervento 9) Programma temporale di attuazione 10) Informazioni sul piano finanziario previsto 11) Presenza di elementi da considerare per la valutazione di priorità tra domande concorrenti (art.12, L.R. 14/99). Allegato 2 – Schede tecniche di indirizzo per al redazione degli effetti ambientali degli interventi proposti La Delibera regionale citata contiene “Schede tecniche di indirizzo” per la redazione dello Studio di cui all’Allegato 2. Esse riguardano i seguenti temi e aspetti: scheda n.1 Stima traffico generato e attratto – Ridistribuzione sulla rete della viabilità scheda n.2 Inquinamento acustico scheda n.3 Inquinamento atmosferico pag. 93 scheda n.4 Acque superficiali scheda n.5 Acque sotterranee scheda n.6 Paesaggio scheda n.7 Impatto energetico scheda n.8 Impatto socioeconomico. Nel caso in oggetto, le problematiche sui temi citati sono state trattate nello SCAT – Studio di compatibilità ambientale e territoriale – i cui esiti possono quindi costituire l’Allegato 2 alla domanda di apertura della struttura. Come richiesto dalla norma regionale, ciascuno dei capitoli di analisi si fonda, in base ai criteri individuati nelle schede tecniche dell’Allegato 2, su: - stato attuale della componente ambientale interessata - valutazione degli effetti connessi all’esercizio delle attività già insediate - individuazione delle problematiche specifiche da esaminare - definizione degli obiettivi e livelli di qualità da verificare - analisi del carico urbanistico nello scenario di riferimento (nuovo assetto della struttura commerciale) - svolgimento delle analisi e delle simulazioni - calcolo e valutazione degli effetti ambientali - definizione delle eventuali misure di mitigazione. Parte B Modulistica comunale Alla domanda va allegata una modulistica compilata dal Comune, secondo il modello approvato dalla Regione con Del. G.R. n.1705 del 10 ottobre 2000 (e smi), pubblicata nel Comunicato del Responsabile del Servizio Programmazione della distribuzione commerciale (BUR n.163 del 21 settembre 2009). Le sezioni da compilare sono: 1) Quadro della programmazione relativa all’intervento 2) Caratteristiche della proposta 3) Previsioni urbanistiche 4) Segnalazione di casi particolari previsti dalla normativa relativi alla dotazione pag. 94 di standard urbanistici 5) Accessibilità all’area – Quadro infrastrutturale 6) Condizioni e prescrizioni relative all’accessibilità e all’assetto infrastrutturale 7) Valutazione di intesi degli impatti ambientali (Scheda – Giudizio sintetico – Note di sintesi sugli interventi di mitigazione previsti e Note finali) 8) Valutazione degli effetti socioeconomici e rapporti con le politiche pubbliche 9) Valutazioni in merito al completamento della gamma tipologica dei servizi presenti nell’ambito territoriale di riferimento 10) Considerazioni dell’Amministrazione comunale in merito agli aspetti di cui al punto 3.b dei “Criteri e condizioni per regolare obiettivi di presenza e sviluppo delle grandi strutture di vendita”: Indirizzi progettuali e requisiti. pag. 95 TERZA PARTE – PIANO DI COMUNICAZIONE pag. 96 pag. 97 IL PIANO DI COMUNICAZIONE Il RUE all’art. 77 (“Coinvolgimento degli abitanti”) richiama l'art. 40 del Quadro normativo del PSC, che definisce gli obiettivi, i soggetti da coinvolgere, le caratteristiche irrinunciabili dei percorsi partecipativi promossi dall'Amministrazione comunale per coinvolgere gli abitanti nelle scelte di programmazione e progettazione delle trasformazioni urbane. In particolare, si sottolinea che Il PSC riconosce inoltre l'importanza di una completa e trasparente informazione e individua i responsabili dei principali strumenti (SIT, Urban center, Quartieri). La redazione di ogni Piano urbanistico attuativo - o progetto di trasformazione dello spazio pubblico - deve essere accompagnata da un progetto di comunicazione che preveda l'informazione dei cittadini in tutte le diverse fasi, dall'avvio del percorso di elaborazione ai suoi esiti finali. Il progetto di comunicazione deve rispettare criteri e regole che tutelino l'immagine istituzionale del Comune di Bologna. I costi del progetto sono a carico del soggetto promotore dell'opera. Per interventi soggetti a POC e/o PUA (progetti urbanistici per l'assetto urbano dei comparti, disegno urbano di comparti urbanistici, ecc.) il RUE indica che “è consigliata la promozione di percorsi partecipativi di approfondimento e verifica delle indicazioni normative contenute nelle Schede di Situazione cui gli interventi devono riferirsi. Tali percorsi, che devono essere di volta in volta progettati sulla base del contesto urbano, dei tempi, dei soggetti già attivi sul territorio, vanno intrapresi in una fase utile a portare contributi alla definizione dei piani stessi”. Il progetto di comunicazione è da sviluppare con la collaborazione dell'Urban Center, struttura deputata dal Comune di Bologna a occuparsi di comunicazione sul territorio, del cui Comitato fa parte anche CAAB. Il progetto di comunicazione è legato agli aspetti urbanistici, e deve essere ovviamente coerente con gli altri momenti di comunicazione dell'iniziativa, pur essendo distinto da essi. II progetto FICo è già stato presentato il Sala Borsa nel novembre 2013 ed è in programma una nuova presentazione tra ottobre e novembre 2014. Una presentazione di carattere urbanistico è stata effettuata in occasione dell’incontro organizzato dall’INU Emilia-Romagna il 17 maggio 2014 “Progetti per Bologna”. La relativa presentazione è stata inserita nei materiali dell’Urban Center. pag. 98 Il Comune gestirà la comunicazione di FICo all'interno di questi due filoni: "Bologna City of Food" (valorizzando il sistema di relazioni con il brand del marketing della città) e "Pilastro 2016" (progetto-sintesi delle politiche di riqualificazione e sviluppo dell'intero settore nord-est della città). Il sito internet di Urban Center è già uno dei luoghi deputati alla Comunicazione. È inoltre installato presso la sede di Urbani Center un corner informativo sul progetto FICo che sarà ampliato e arricchito di nuovo informazioni. Saranno organizzati incontri di presentazione sia presso la sede di Urban Center sia presso il Quartiere per fornire agli amministratori e ai cittadini tutte le informazioni sullo sviluppo del progetto e del suo funzionamento a regime (orari, modalità di acceso, forme di didattica, visite guidate, ecc.) Si propone di organizzare il primo incontro dopo l’apertura della Conferenza dei Servizi. pag. 99
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