Caratteristiche del materiale Caratteristiche generali del PE (polietilene) Grazie all’evoluzione continua che i materiali da stampaggio in PE hanno conosciuto negli ultimi anni, la capacità di prestazione di tubi in PE e pezzi stampati è sensibilmente migliorata. Di questa circostanza hanno tenuto conto le nuove norme internazionali (ISO 9080, EN1555, EN12201), per cui attualmente sono ammesse pressioni di esercizio più alte. Il polietilene (PE) non viene più differenziato a seconda della densità (PE-LD, PE-MD, PE-HD), bensì suddiviso in classi di resistenza MRS. Rispetto ad altri materiali termoplastici, il PE presenta una marcata resistenza alla diffusione, pertanto viene impiegato da molti anni per il trasporto sicuro di gas. Altri vantaggi importanti offerti da questo materiale sono la stabilizzazione UV (con pigmentazione nera) e la sua flessibilità (“sistemi di tubi flessibili”). Sicurezza fisiologica Il polietilene è conforme, nella sua composizione, alle disposizioni applicabili per il contatto con prodotti alimentari (secondo ÖNORM B 5014 Parte 1, BGA, Direttive KTW). Tubi e pezzi stampati in PE sono verificati quanto alla loro idoneità al trasporto di acqua potabile e sono omologati secondo la Direttiva W270 DVGW. Comportamento in caso di radiazioni In linea di massima i tubi in polietilene possono essere impiegati nel campo della radiazione ricca di energia. Da molti anni i tubi in PEHD vengono utilizzati con ottimi risultati per lo scarico di acque reflue radioattive calde da laboratori e come tubazioni per acqua fredda nella tecnica nucleare. Le consuete acque reflue radioattive contengono raggi beta e gamma. Le tubazioni in PE non diventano radioattive neppure dopo anni d'esercizio. Anche in ambiente di alte attività i tubi in PE non si danneggiano, se nel corso della loro intera durata d’esercizio l'irraggiamento non ha superato una dose di 104 Gray distribuito in maniera uniforme. Vantaggi del PE resistenza ai raggi UV flessibilità bassa densità pari a 0,95 g/cm³ possibilità di trasporto favorevoli (per es. fasci di anelli) eccellente resistenza chimica resistente contro le intemperie resistente contro raggi radioattivi buona saldabilità eccellente resistenza contro l'abrasione nessun deposito ed attacco di alghe perdita di pressione più bassa rispetto per es. ai metalli, grazie alla minore resistenza di attrito insensibile al gelo resistente contro i roditori resistente contro qualsiasi degradazione microbatterica Polietilene tipo PE 100 Questi materiali sono chiamati anche polietilene della terza generazione (PE-3) oppure materiali MRS 10. Si tratta di un’evoluzione dei materiali PE, che tramite un modificato procedimento di polimerizzazione presenta una differente distribuzione della massa molecolare. Ciò conferisce ai tipi PE 100 una densità più elevata e caratteristiche meccaniche migliorate, oltre a una rigidità e durezza superiore. Anche il carico unitario di rottura per scorrimento e la resistenza contro la propagazione di cricche hanno potuto essere sensibilmente migliorati. Questo materiale è pertanto idoneo ad esempio per la produzione di condotte forzate di grandi dimensioni, perché rispetto alle tubazioni tradizionali in PE il livello di pressione corrispondente viene raggiunto con spessori della parete più piccoli. Polietilene modificato PE 80-el (polietilene elettricamente conduttivo) In virtù della sua conduttività elettrica il PE 80-el viene spesso impiegato per il trasporto di mezzi facilmente infiammabili (per es. carburanti) oppure per il trasporto di polveri, perché questi sistemi di tubazioni possono essere collegati alle reti di terra. ( formula ) Formula della struttura chimica del polietilene Caratteristiche specifiche del PE Proprietà Norma Unità PE80 PE80 (HD) PE100 PE80-el 0,94 0,95 0,95 0,99 0,9 0,50 0,3 (MD) Densità specifica a 23°C ISO 1183 g/cm³ Melt flow index ISO 1133 g/10 min MFR 190/5 MFR 190/2 16 < 0,1 MFR 230/5 Caratteristiche meccaniche MFI range T003 T001 ISO 527 MPa 20 22 25 26 ISO 527 % 10 9 9 7 Allungamento a rottura ISO 527 % >600 >600 >600 ISO 179 kJ/m² no rotture no rotture no rotture no rotture no rotture no rotture 12 12 16 5,0 4,5 4,5 6 3,0 Resilienza non intagliato a +23°C Resilienza non intagliato a -30°C Resilienza intagliato a +23°C Resilienza intagliato a 0°C ISO 179 kJ/m² Resilienza intagliato a -30°C Durezza con sfera sec. Rockwell ISO 2039-1 MPa 36 42 46 ISO 178 MPa 18 21 24 ISO 527 MPa 750 950 1100 1150 ISO 306 °C 63 72 77 83 ISO 75 °C 60 70 75 Coeff. dilatazione a caldo lineare DIN 53752 K-1 x 10-4 1,8 1,8 1,8 1,8 Conduttività termica a 20°C DIN 52612 W/(mxK) 0,4 0,4 0,4 0,43 94 HB 94 HB 94 HB B2 B2 B2 B2 Modulo elastico Temperatura di rammollimento Vicat VST/B/50 Stabilità dimensionale a caldo HDT/B Infiammabilità UL94 - DIN 4102 Resistività di massa elettriche T006 Allungamento per snervamento (sollecitazione di flessione 3,5%) Caratteristiche T012 Tensione di snervamento Rigidità alla flessione Caratteristiche termiche ISO1872/1873 specifica Resistenza superficiale specifica Costante dielettrica relativa a 1 MHz Rigidità dielettrica VDE 0303 OHM cm > 1016 > 1016 > 1016 <=105 VDE 0303 OHM > 1013 > 1013 > 1013 <=104 DIN 53483 - 2,3 2,3 2,3 VDE 0303 KV/mm 70 70 70 CEE 90/128 - Sì Sì Sì No FDA - - Sì Sì Sì No Stabilizzazione UV - - Nerofumo Nerofumo Nerofumo Nerofumo Colore - - nero nero nero nero Sicurezza fisiologica Curve modulo di scorrimento per PE80 (secondo DVS 2205, Parte 1) Modulo di scorrimento (N/mm²) 1 anno Temperatura di esercizio (°C) Modulo di scorrimento (N/mm²) 10 anni Inizio dell’invecchiamento Temperatura di esercizio (°C) Modulo di scorrimento (N/mm²) 25 anni Inizio dell’invecchiamento Temperatura di esercizio (°C) Riduzione del modulo di scorrimento Il modulo di scorrimento determinato dai diagrammi qui raffigurati deve essere ulteriormente ridotto, per i calcoli di stabilità, di un coefficiente di sicurezza di 2. Le influenze dovute a sollecitazione chimica o eccentricità e acircolarità devono essere considerate separatamente. Curve del modulo di scorrimento per PE 100 Poiché per PE 100 attualmente non esistono ancora delle curve del modulo di scorrimento valide, raccomandiamo di aumentare del 10% i valori del modulo di scorrimento desunti dai diagrammi per PE 80. Tecnica di giunzione Requisiti generali La qualità dei giunti saldati dipende dalla qualifica dei saldatori, dall’idoneità delle macchine e apparecchiature impiegate, nonché dal rispetto delle direttive di saldatura. Il controllo del cordone di saldatura può avvenire mediante metodi distruttivi e/o non distruttivi. I lavori di saldatura devono essere oggetto di sorveglianza. Tipo ed entità della sorveglianza devono essere convenuti fra le parti contraenti. Si raccomanda di documentare i dati procedurali in protocolli di saldatura oppure su supporti dati. Ogni saldatore deve essere debitamente istruito e in possesso di un certificato di qualifica valido. Il campo d’impiego previsto può essere determinante per il tipo di qualifica. Per la saldatura di testa di elementi termici di lastre e nella costruzione industriale di tubazioni si applica DVS 2212 Parte 1. Per tubi con diametro esterno >225mm deve essere presentato un certificato di abilitazione integrativo. Le macchine e apparecchiature impiegate per la saldatura devono essere conformi ai requisiti di DVS 2208 Parte 1. Per la saldatura di materie plastiche in installazioni domestiche si applicano anche i requisiti della norma DVS 1905 Parte 1 e Parte 2. Misure prima della saldatura L’area di saldatura deve essere protetta contro influenze atmosferiche avverse (per es. umidità e temperature inferiori a +5°C). Laddove mediante provvedimenti idonei (per es.: preriscaldamento, ripari mobili, riscaldamento) deve essere garantito che possa essere mantenuta una temperatura del semilavorato sufficiente per la saldatura, è possibile lavorare con qualsiasi temperatura esterna - purché il saldatore non sia ostacolato nella sua manualità. Eventualmente il produttore deve presentare una certificazione supplementare di cordoni di prova con le condizioni indicate. Se a causa dell’irradiamento solare il semilavorato si riscalda in maniera non uniforme, deve essere prodotta una compensazione della temperatura nella zona della saldatura mediante l’applicazione puntuale di una copertura. Deve essere evitato un raffreddamento dovuto a correnti d’aria durante l’operazione di saldatura. Nella saldatura di tubi, inoltre, le estremità dei tubi devono essere chiuse. I tubi in PE e PP di un fascio ad anello devono essere ovali subito dopo lo svolgimento. L’estremità del tubo da saldare deve essere raddrizzata prima della saldatura, ad esempio riscaldandola con cautela con l’ausilio di un apparecchio ad aria calda e l’impiego di un tenditore e/o attrezzo di compressione circolare idoneo. Le superfici di giunzione dei pezzi da saldare devono essere non danneggiate e prive di imbrattamenti (per es. sporco, grasso, trucioli). In tutte le tecniche l’area di saldatura deve essere mantenuta libera da sollecitazioni di flessione (per es. immagazzinaggio attento, supporti dei rotoli). Le direttive di saldatura AGRU sono valide per la saldatura di semilavorati, tubi e pezzi stampati realizzati nei materiali termoplastici riportati nella tabella. Per i semilavorati ARGU il cui valore MFR si situa al di fuori dei campi qui indicati, l’idoneità alla saldatura deve essere comprovata mediante delle prove. Designazione del materiale Polietilene PE 80, PE 100 Polipropilene PP-H, PP-R PP-H con PP-R Tipi speciali PE 80-el PP-R-el PP-R-s-el Idoneità alla saldatura MFR (190/5) = 0,3 - 1,7 (g/10min) MFR (190/5) = 0,3 - 1,0 (g/10min) con PE 80 con PP-H e PP-R con PP-H, PP-R e PP-R-el Saldatura a gas caldo (secondo DVS® 2207, Parte 3 per PP, PE-HD, PVDF e analogamente per ECTFE) Metodo di saldatura Nella saldatura a gas caldo le superfici di giunzione e le zone esterne del materiale d’apporto vengono portate allo stato plastico con gas caldo - di regola con aria calda - e unite fra loro esercitando una lieve pressione. Il gas caldo impiegato deve essere privo di acqua, polvere e olio. Questa direttiva vale per la saldatura a gas caldo di tubi e lastre in materiali termoplastici come PP e PE-HD. Lo spessore del materiale del semilavorato da saldare generalmente è di 1 - 10 mm. Questa tecnica di saldatura trova applicazione nella costruzione di apparecchi, serbatoi e tubazioni. Le tubazioni per la fornitura di gas e acqua non possono essere saldate con la tecnica a gas caldo! Idoneità alla saldatura del materiale di base e del materiale d’apporto L’idoneità alla saldatura del materiale di base e del materiale d’apporto deve essere garantita secondo la direttiva DVS® 2201, Parte 1. Condizione preliminare per una saldatura di alta qualità è l’impiego di un materiale d’apporto dello stesso genere e possibilmente dello stesso tipo, la cui condizione e il cui requisito devono essere conformi alla norma DVS® 2211. I metalli di apporto più comunemente utilizzati sono fili tondi del diametro di 3 e 4 mm. Ma vengono impiegati anche profili speciali come bacchette d’apporto ovali, triangolari e triplici, oltre a nastri. Per motivi di semplificazione, nel prosieguo si parla di filo di apporto. Parametri di saldatura Valori indicativi per una temperatura esterna di circa 20°C (secondo DVS 2207) Materiale PEHD, PEHD-el PP-H, PP-R PP-R-el, PP-H-s PP-R-s-el PVDF ECTFE Forza di saldatura (N) Filo Ø 3 mm Filo Ø 4 mm 10 16 25 35 Temperatura aria calda 1) (°C) 300 350 Quantità di aria (l/min) 40 60 10 16 25 35 280 330 40 60 12 17 12 17 25 35 25 35 350 400 340 350 40 60 48 522) 1) misurata in corrente di aria calda a circa 5 mm nell’ugello 2) azoto (a 2 bar) Requisiti per saldatori e apparecchi di saldatura Il saldatore di materie plastiche deve possedere le conoscenze e abilità necessarie per l’esecuzione della saldatura. Di regola questo significa aver portato a termine una formazione per saldatori di materie plastiche con esercizio costante o una pratica pluriennale. Gli apparecchi di saldatura a gas caldo devono essere conformi alla norma DVS® 2208, Parte 2. Saldatura di ECTFE Contrariamente ad altri materiali termoplastici, il riscaldo di ECTFE alla temperatura di saldatura non avviene con una corrente di aria calda, bensì tramite azoto caldo. L’azoto risulta necessario perché diversamente nella zona del cordone di saldatura si potrebbe verificare un’ossidazione del materiale plastificato, che pregiudicherebbe la qualità del giunto saldato. La temperatura dell’azoto caldo con una portata in volume di circa 50 l/min sull’apertura di scarico 1) deve essere di circa 340 - 350°C. Misure di sicurezza Con temperature di fusione dell’ECTFE di > 300°C vengono liberati acido cloridrico e acido fluoridrico. Queste sostanze possono essere velenose in alte concentrazioni e pertanto non devono essere respirate. Il limite di carico raccomandato secondo TWA per HCl è di 5ppm, per HF di 3ppm. In caso di contatto di vapori di ECFTE con le vie respiratorie, la persona interessata deve essere portata immediatamente all’aria fresca e deve essere richiesto l’intervento di un medico (pericolo di febbre da polimeri !). Devono quindi essere adottate le seguenti misure di sicurezza: Deve essere prevista una buona ventilazione nella zona di lavoro (altrimenti utilizzare una maschera) Utilizzare una protezione per gli occhi Utilizzare una protezione per le mani L’ugello erogatore deve essere conforme alla sezione trasversale del relativo filo di apporto. Per poter generare la pressione di contatto richiesta per la saldatura di grandi sezioni, in questi ugelli può essere necessaria della pressione supplementare. Ugelli a fessura speciali consentono la saldatura di nastri. Direttive di lavorazione Saldatura a gas caldo Preparazione della postazione di saldatura Predisporre l’apparecchio di saldatura (preparare gli accessori), controllare la direzione di saldatura. Montare una tenda di protezione o altro dispositivo simile. Preparazione del cordone di saldatura (deve avvenire subito prima della saldatura). Le superfici di giunzione e le zone marginali adiacenti devono essere levigate prima della saldatura (per es. tramite un raschietto). È consigliabile anche l’estrazione dei fili di apporto, che non è tuttavia indispensabile per il PP. I pezzi che presentano una superficie danneggiata da agenti atmosferici o sostanze chimiche devono essere levigati fino alla zona non danneggiata. Le forme dei cordoni di saldatura per componenti in plastica corrispondono essenzialmente a quelle per i metalli. Per la scelta della forma del cordone su serbatoi e apparecchi deve essere consultata la norma DVS® 2205, Parte 3 e 5. In particolare è necessario tenere conto dei principi di configurazione tecnici della saldatura. Le forme di cordone più importanti sono le seguenti: cordone a V, a doppio V, HB e d’angolo In caso di accessibilità su entrambi i lati, a partire da uno spessore della lastra di 4 mm si raccomanda l’utilizzo del cordone a doppio V, che in linea di massima dovrà essere adottato a partire da 6 mm. La saldatura a lati alternati consente di limitare la deformazione della lastra. Preparazione alla saldatura Prima di iniziare la saldatura deve essere controllata la temperatura dell’aria calda impostata. La misurazione viene eseguita con un elemento termosensibile a circa 5 mm dall’ugello, nel caso di ugelli tondi al centro dell’ugello, nel caso di trafile nell’apertura dell’ugello principale. Il diametro dell’elemento termosensibile può essere al massimo di 1 mm. La misurazione della quantità di aria viene effettuata davanti all’entrata nell’apparecchio di saldatura con l’ausilio di un misuratore di portata. ( figure) Direttive di lavorazione Saldatura a gas caldo Esecuzione dell’operazione di saldatura Il saldatore deve acquisire la sensibilità per la velocità di saldatura e la forza di saldatura tramite l’esercizio. La forza di saldatura può essere determinata mediante l’esecuzione di saldature di prova su una pesa a ponte. Il filo di apporto viene riscaldato nell’ugello e compresso nel giunto saldato con un aggetto a forma di becco nella parte inferiore dell’ugello. Il movimento di avanzamento dell’ugello produce di regola il trascinamento automatico del filo di apporto. Eventualmente il filo di apporto può anche essere avanzato manualmente, per evitare lo stiro conseguente all’attrito nell’ugello. Struttura del cordone di saldatura La prima posizione del cordone viene saldata con filo di apporto Ø 3 mm (eccetto in caso di spessore della parete di 2 mm). La struttura successiva fino al completo riempimento può avvenire con fili di apporto di diametro superiore. Prima della saldatura del cordone successivo, il vano di saldatura del precedente deve essere levigato con un raschietto adatto. Lavorazione del cordone di saldatura Normalmente i cordoni di saldatura non vengono ripassati. Qualora sia necessaria una lavorazione, non può comunque essere superato per difetto lo spessore del materiale di base. Controllo visuale del giunto saldato I giunti saldati vengono controllati visivamente per verificare il riempimento del cordone, la condizione della superficie, saldatura passante della radice del cordone e la centratura della giunzione. ( figura ) Filo di apporto Apparecchio di saldatura Cordone di saldatura Pezzo in lavorazione Gas caldo Requisiti relativi all’apparecchio di saldatura per saldatura a gas caldo (secondo DVS® 2208, Parte 2) Apparecchi di saldatura manuale (con afflusso di aria esterno) Gli apparecchi sono composti essenzialmente da impugnatura, riscaldamento, ugello, tubo flessibile per l’afflusso di aria e cavo di collegamento elettrico. Sulla base delle loro caratteristiche costruttive si rivelano particolarmente adatti per lavori di saldatura che durano per un tempo prolungato. Requisiti relativi alla struttura Peso il più ridotto possibile Baricentro favorevole Impugnatura ergonomica Assorbimento di potenza con possibilità di regolazione continua Comando integrato nell’impugnatura Elementi di comando disposti in modo tale da impedire uno spostamento accidentale Materiale dell’impugnatura infrangibile, isolato termicamente, non elettricamente conduttivo, termostabile Tubi di conduzione del gas caldo che non formano scoria, resistenti alla corrosione Tubi flessibili leggeri, senza restringimento della sezione in caso di schiacciamento Requisiti di sicurezza Gli apparecchi devono offrire all’operatore una sicurezza contro lesioni di qualsiasi genere. In particolare sono prescritti i seguenti requisiti: Le zone degli apparecchi che presentano un pericolo di combustione devono essere mantenute il più piccole possibile I pezzi vicini all’impugnatura non devono raggiungere temperature superiori a 40°C neppure dopo un uso prolungato Deve essere prevista una sicurezza contro il surriscaldamento dell’apparecchio (causato ad esempio da una carenza di aria) I dispositivi elettrici devono essere conformi alle disposizioni VDE Afflusso di aria Per la saldatura a gas caldo normalmente viene utilizzata aria, erogata da una rete di aria compressa, da un compressore oppure da una bombola di aria compressa. L’aria alimentata deve essere pulita, priva di acqua e olio, perché diversamente oltre alla qualità del giunto saldato può risultare pregiudicata anche la durata dell’apparecchio di saldatura stesso. Pertanto devono essere previsti degli appositi separatori di olio e acqua. Il volume di aria erogato all’apparecchio deve essere regolabile e mantenuto costante (importante per il comando di temperatura dell’apparecchio). Apparecchi di saldatura (con compressore integrato) Tali apparecchi sono composti essenzialmente da impugnatura, compressore integrato, riscaldamento, ugello e cavo di collegamento elettrico. Sulla base delle loro caratteristiche costruttive possono essere impiegati dove non è presente un afflusso di aria esterno. A causa delle loro dimensioni non risultano tuttavia adatti per lavori di saldatura che durano per un tempo prolungato. Requisiti relativi alla struttura Il compressore deve erogare per tutti gli ugelli previsti la quantità di aria necessaria per la saldatura delle diverse materie plastiche (vedere DIN 16 960 Parte 1). L’allacciamento elettrico deve garantire che il riscaldamento possa essere azionato soltanto con il contemporaneo funzionamento del compressore. Il livello di rumorosità del compressore deve essere conforme ai requisiti applicabili. Requisiti di sicurezza Gli ugelli impiegati per i singoli apparecchi devono essere facilmente sostituibili anche in condizione calda ed essere fissati in modo saldo. Il materiale non deve formare scoria e deve essere resistente alla corrosione. Per limitare l’irradiazione di calore, la superficie dell’ugello deve essere il più possibile liscia, per es. lucidata. Per ridurre l’attrito le superfici interne dei pattini degli ugelli devono essere lucide. Lo stesso dicasi per le superfici di scorrimento di ugelli di puntatura. Per evitare forti vortici d’aria sull’uscita dell’ugello, gli ugelli tondi devono presentare davanti alla bocca una sezione diritta di almeno 5 x d (d è il diametro di uscita dell’ugello). Saldatura ad estrusione (secondo DVS® 2207, Parte 4 e DVS 2209, Parte 1) Metodo di saldatura La saldatura ad estrusione viene utilizzata per unire dei pezzi con parete spessa (costruzione di serbatoi, apparecchi e tubazioni), per la saldatura di materiale in fogli (impermeabilizzazioni di fabbricati, rivestimento di opere in terra) e per operazioni speciali. Questo metodo di saldatura si contraddistingue per le seguente caratteristiche: Si lavora con materiale d’apporto che viene estratto da un’unità di plastificazione Il materiale d’apporto è plastificato in modo omogeneo e completo Le superfici di giunzione sono riscaldate alla temperatura di saldatura La giunzione avviene sotto pressione Idoneità alla saldatura del materiale di base e del materiale d’apporto Il semilavorato e il materiale d’apporto devono essere idonei alla saldatura ad estrusione. Il materiale di base e il materiale d’apporto devono essere presenti in condizione perfetta, per assicurare la saldabilità secondo DVS® 2207, Parte 4. Il materiale d’apporto deve essere adatto alla lavorazione nel relativo apparecchio di saldatura ad estrusione e al tipo di materiale del semilavorato utilizzato. Il materiale d’apporto è presente in forma di granulato o filo. Non possono essere lavorati materiali d’apporto di composizione od origine non nota. Non è ammessa la lavorazione di rigenerato o rigranulato. Il materiale d’apporto deve essere pulito e asciutto (non deve essere esposto alle intemperie). Requisiti per saldatori e apparecchi di saldatura Il saldatore di materie plastiche deve possedere le conoscenze e abilità necessarie per l’esecuzione della saldatura. Di regola questo significa aver portato a termine una formazione per saldatori di materie plastiche con esercizio costante o una pratica pluriennale. Per la saldatura ad estrusione sono disponibili numerose varianti di apparecchi (vedere DVS® 2209, Parte 1). Il tipo più comunemente utilizzato è l’apparecchio di saldatura portatile, che è composto da un piccolo estrusore e da un apparecchio ad aria calda. La pressione di saldatura viene esercitata tramite l’ugello di teflon corrispondente alla forma del cordone, fissato direttamente sull’estrusore. A seconda della struttura dell’apparecchio e del diametro del filo di apporto la portata massima del materiale d’apporto arriva a 4,5 kg/h. Direttive di lavorazione - Saldatura ad estrusione Preparazione della postazione di saldatura Predisporre l’apparecchio di saldatura (preparare gli accessori), controllare la direzione di saldatura. Preparazione del cordone di saldatura (deve avvenire subito prima della saldatura). Le superfici di giunzione e le zone marginali adiacenti devono essere levigate prima della saldatura (per es. tramite un raschietto). I pezzi che presentano una superficie danneggiata da agenti atmosferici o sostanze chimiche devono essere levigati fino alla zona non danneggiata. Questa operazione deve essere eseguita in particolare nel caso di lavori di riparazione. Per la pulizia delle superfici di giunzione non possono essere impiegate sostanze aventi un effetto rigonfiante sulle materie plastiche. Per compensare ampie differenze di temperatura fra i diversi pezzi in lavorazione, questi devono essere mantenuti alle stesse condizioni della postazione di lavoro per un tempo sufficiente prima delle operazioni di saldatura. Forme dei cordoni Per la scelta della forma del cordone su serbatoi e apparecchi deve essere consultata la norma DVS® 2205, Parte 3 e 5. In particolare è necessario tenere conto dei principi di configurazione tecnici della saldatura. Nella saldatura ad estrusione vengono usati in generale cordoni a una passata. Se in un semilavorato spesso non è possibile utilizzare il cordone a doppio V, possono essere eseguiti anche cordoni a più passate. Il cordone di saldatura deve sporgere lateralmente di circa 3 mm oltre il giunto saldato preparato. ( figure ) Forme dei cordoni per la saldatura ad estrusione Giunto saldato preparato Cordone a V senza ripresa al rovescio Giunto di testa con cordone a doppio V Giunto a T, cordone a V con Giunto a T, con cordone a doppio V Direttive di lavorazione - Saldatura ad estrusione Preparazione del cordone di saldatura (deve avvenire subito prima della saldatura). Giunto a sovrapposizione Per poter riscaldare e saldare in misura soddisfacente durante l’esecuzione, deve essere previsto un traferro che dipende dallo spessore della parete e deve essere almeno di 1 mm. Esecuzione dell’operazione di saldatura Tramite il gas caldo che fuoriesce sull’ugello dell’apparecchio di saldatura, le superfici di giunzione del pezzo da saldare vengono riscaldate alla temperatura di saldatura. Il materiale di apporto che fuoriesce in maniera continua dall’apparecchio guidato manualmente viene compresso nel giunto. Il flusso di materiale in uscita fa avanzare l’apparecchio e determina la velocità di saldatura. Il riscaldo delle superfici di giunzione deve essere armonizzato alla velocità di saldatura. Fondamentalmente i cordoni di saldatura devono essere realizzati in modo tale da non rendere necessaria una lavorazione successiva. Se deve essere comunque eseguita una lavorazione, essa deve avvenire soltanto dopo il collaudo, al fine di poter rilevare eventuali errori di saldatura durante il controllo a vista. Durante l’esecuzione della ripassatura devono essere evitati intagli. ( figura ) Pattino Cordone di saldatura Aggiunta del materiale di apporto (dall’estrusore) Apparecchio di saldatura Gas caldo Pezzo in lavorazione Controllo visivo del giunto saldato Durante il controllo visivo vengono valutate la condizione della superficie del cordone di saldatura, la conformità al disegno dell’esecuzione e l’uniformità. ( figure a destra ) Giunto a sovrapposizione con saldatura d’angolo Giunto a sovrapposizione con cordone sovrapposto (per nastri con spessore 3,5 mm) Giunto a sovrapposizione con saldatura con riporto (per nastri con spessore 3,5 mm) Pattini Estrusore di saldatura manuale tipo K1
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