ex ISOCHIMICA SpA - Lucio Romano – Senatore

Avellino, li 10 aprile 2014
Dipartimento Provinciale Avellino
- Relazione Tecnica –
Monitoraggio fibre aerodisperse – area industriale
“ex ISOCHIMICA S.p.A.”
Dipartimento Provinciale di Avellino
Area Territoriale
Personale coinvolto:
Dott.ssa Lucia D’Arienzo – Dirigente Area Territoriale – Dipartimento di Avellino
Dott Giancarlo De Tullio – Dirigente U.O. Aria e Agenti Fisici – Dipartimento di Avellino
T.P.A.L. Francesco Scala – Coordinatore delle attività di campionamento
T.A. Nico Lo Conte – campionamenti
Ing. Tiziana Capolupo – campionamenti
T.A. Silvestro Fiore – campionamenti
1 - Generalità: .......................................................................................................................................................... 3
1.1 - Definizioni:...................................................................................................................................................3
2 - Rischi per la salute ..............................................................................................................................................4
2.1 - Patologie collegate all´esposizione ad amianto .......................................................................................... 5
3 - Principale normativa di riferimento ...................................................................................................................5
4. Monitoraggio .......................................................................................................................................................6
4.1 Fase preliminare ............................................................................................................................................6
4.2 Campionamenti e risultati analitici ...............................................................................................................7
4.3 Analisi dei Risultati ......................................................................................................................................10
5. Conclusioni ........................................................................................................................................................10
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Area Territoriale
1 - Generalità:
L´amianto (o asbesto) è un insieme di minerali del grupp o dei silicati, appartenente alle serie mineralogiche del
serpentino e degli anfiboli. Tali materiali godono delle caratteristiche di incombustibilità, isolamento al calore,
fonoassorbenza, flessibilità, inattaccabilità da parte degli acidi, filabilità. La pericolosità dell´amianto consiste
nella potenziale cancerogenicità per l´apparato polmonare, ma soltanto se il materiale che contiene amianto si
trova in condizioni di friabilità, con possibilità di dispersione di fibre nell´aria. Infatti, la presenza di amianto nei
materiali NON è, necessariamente, sinonimo di pericolo se questi si presentano in condizioni di compattezza .
Dal Piano Nazionale Amianto:
… sul territorio nazionale sono ancora presenti complessivamente diversi milioni di tonnellate di materiali e beni
contenenti amianto; in particolare molte tonnellate di amianto friabile sono localizzate in siti a destinazione
industriale e residenziale, pubblici e privati.
Si tratta di:
-
siti interessati da attività di estrazione dell’amianto;
siti industriali dismessi legati alla produzione di manufatti in amianto;
siti e aree industriali dismesse che hanno utilizzato amianto nelle rispettive attività produttive,
dove possono essere ancora stoccati manufatti o altri beni e residui di amianto;
edifici ubicati in aree urbane, nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto
libero o in matrice friabile, in particolare si tratta di edif ici pubblici, di locali aperti al pubblico o di
utilizzazione e interesse collettivo (ad esempio scuole, caserme e ospedali.)
1.1 - Definizioni:
Amianto: dal greco amiantos "incorruttibile " (silicato fibroso derivante da trasformazione metamorfica di
serpentino o anfiboli).
Asbesto: dal greco asbestos "inestinguibile".
I due termini sono sinonimi e vengono usati indifferentemente per indicare un insieme di minerali
fibrosi diversi tra loro per la composizione chimica e quella cristallina (silicati idr ati), che cristallizzano in forma
di fibre lunghe, forti e flessibili, che possono facilmente separarsi in fibre estremamente sottili.
I minerali che si trovano in natura sono divisi, in funzione della loro struttura cristallina, in due gruppi:
-
Minerali serpentini
Minerali anfiboli
Dai primi si estrae l´amianto conosciuto come crisotilo, o amianto bianco, mentre dagli anfiboli si estraggono
cinque tipi di amianto denominati: amosite, crocidolite o amianto blu, antofillite, tremolite e actinolite.
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L´amianto è un materiale molto utilizzato per le sue caratteristiche di incombustibilità, isolamento al calore,
fonoassorbenza, flessibilità, inattaccabilità da parte degli acidi, filabilità. La sua resistenza al calore e la
sua struttura fibrosa lo hanno reso adatt o come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di
fuoco, ma la sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l´uso in molti Paesi.
Oggi l´utilizzo dell´amianto è bandito in molti paesi della UE, ma il Crisotilo è ancora estratto e largamente
utilizzato in varie parti del mondo, per esempio Canada, Russia, Sudafrica, India, Cina e Giappone.
La tendenza generale è rivolta verso una graduale riduzione della produzione, in quanto le manifatture di
prodotti rinforzati con fibr e tendono sempre più alla sostituzione con fibre di tipo organico e inorganico, ma
sintetiche e apparentemente meno tossiche .
In relazione al tipo di matrice in cui è inserita la fibra e allo stato di osservazione del manufatto, il materiale
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contenente amianto viene definito "compatto" o "friabile" .
2 - Rischi per la salute
La potenziale pericolosità dei materiali di amianto dipende dall´ eventualità/possibilità che siano rilasciate
fibre aerodisperse nell´ambiente che possano venire inalate . Il criterio più importante da valutare in tal
senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali . I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamente
per la scarsa coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, corre nti
d´aria, infiltrazioni di acqua) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione o
da parte degli occupanti dell´edificio, se sono collocati in aree accessibili.
In base alla friabilità, i materiali contenenti amianto pos sono essere classificati come:
FRIABILI: materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione
manuale;
COMPATTI: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l´impiego di attrezzi
meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani, ecc.).
L´insorgere di patologie tumorali non è sempre legato ad una lunga esposizione a fibre di amianto, ma è stato
provato che è possibile contrarre malattie anche con basse esposizioni.
Il rischio di esposizione, quindi, non interessa solo i lavoratori che operano su materiali contenenti amianto, ma
anche tutte quelle persone che risiedono o frequentano ambienti in cui è presente amianto sotto forma di
manufatti.
Data la lunga latenza della malattia, nella pro tezione della popolazione, particolare attenzione dovrà essere
posta alla salvaguardia delle popolazioni più giovani (bambini e ragazzi).
La pericolosità deriva dalla struttura delle fibre, rigide e sottili, che inalate penetrano facilmente nell´interstizi o
polmonare. Gli anfiboli, caratterizzati da fibre rigide sono considerati il tipo di amianto più pericoloso per l´uomo.
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http://www.arpa.emr.it
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2.1 - Patologie collegate all´esposizione ad amianto
Asbestosi
Fibrosi polmonare, causa l´ispessimento e indurimento del tessuto polmo nare rendendo difficoltosa
l´ossigenazione del sangue. E´ una malattia irreversibile, si manifesta per esposizioni medio -alte e per lungo
tempo ad amianto (10 / 15 anni).
Colpisce principalmente chi ha lavorato l´amianto a livello industriale per la costruzione di manufatti o di
particolari industriali.
L´asbestosi è una malattia che tenderà a scomparire in quanto la lavorazione dell´amianto è stata vietata in
Italia con la legge 257/92.
Carcinoma Polmonare
Può comparire anche per esposizion i minime anche a distanza di 15/ 20 anni da quando è terminata
l´esposizione.
Il rischio aumenta all´aumentare dell´esposizione. L´insorgere della patologia è maggiore per i soggetti fumatori.
Mesotelioma
Tumore della pleura (membrana di rivestimento del polmone) o d el peritoneo (intestino). Può manifestarsi
anche dopo 25 / 40 anni da esposizioni anche a basse dosi. Questo tipo di tumore (molto raro) si manifesta
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quasi esclusivamente a seguito di esposizioni ad amianto (specialmente crociodilite).
3 - Principale normativa di riferimento
D.Lgs n. 277/91
Protezione dei lavoratori dal rischio amianto
L. 257/92
Norme relative alla cessazion e dell’impiego dell’amianto
D.M. 6.9.94, Ministero della Sanità
Decreto di applicazione della L. 257/92
D.Lgs 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm. e ii.
Testo Unico Ambientale
D.Lgs n. 106 del 3 agosto 2009
Gli articoli compresi dal n. 113 al n. 125 riguardano la protezione dai rischi connessi all´esposizione all´amianto
e le sanzioni.
Direttiva 2003/18/CE
"Protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un´esposizione all´amianto durante il lavoro"
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http://www.arpa.emr.it
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Area Territoriale
D.Lgs n. 81 del 9 aprile 2008
Attuazione dell´articolo 1 del Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. Il Titolo IX, Capo III e Capo IV
(articoli 246-265) si occupa della pr otezione dai rischi connessi all´esposizione all´amianto e delle sanzioni.
4. Monitoraggio
4.1 Fase preliminare
Il monitoraggio delle fibre aerodisperse è stato preceduto da una fase progettuale, per la scelta dei punti di
campionamento. In data 5 agosto 2013, presso gli uffici di questa Area Territoriale, si è tenuto un incontro
tecnico con l’Architetto Michelangelo Sullo, del Servizio Ecologia e Verde pubblico Settore Pianificazione, Uso
del Territorio. Allo scopo di garantire una certa continuità, anche allo scopo di poter confrontare i risultati, si è
partiti dalla planimetria indicante i punti già oggetto di monitoraggio da parte dell’Università degli Studi di
Salerno. In base all’esperienza personale dei convenuti, confortati dai dati prelevati dal sito
www.eurometeo.com, si è deciso di comune accordo di confermare sette degli otto pu nti già monitorati,
eccezion fatta per il punto numero 5, che si è ritenuto opportuno, per quanto appena esposto, spostare
sottovento, vale a dire a nord -est dell’area, precisamente all’interno dello stabilimento confinante a nord con
l’area “ex Isochimica”, come da planimetria allegata.
Il posizionamento poi definitivo dei punti è stato operato in base a necessità prettamente logistiche, come
possibilità di parcheggiare il mezzo e montare le attrezzature in sicurezza, disponibilità di alimentazione elettrica
etc., oltre che a considerazioni di carattere tecnico . In tal senso, si è ritenuto opportuno unificare i punti di
campionamento n. 2 e 3 e i punti 7 e 8 in quanto vicini ed egualmente significativi ai fini del monitoraggio, e si è
esteso il monitoraggio allontanandosi dall’area di stabilimento, verso l’istituto scolastico F. Tedesco (200 m a
sud) e il distributore di gas metano/gpl (200 m a nord).
I punti di campionamento cosi scelti sono indicati in planimetria allegata, e sono elencati di seguito:
tab. 1 - punti di campionamento
Punto di prelievo
descrizione
n. 1
100 m a valle dall’ingresso dell’ex Isochimica
n. 2 (unificato 2-3)
Lato a monte dall’ingresso dell’ex Isochimica
n. 3
Area pertinenziale Istituto comprensivo F. Tedesco
n. 4
Ingresso strada Bonatti
n. 5
Lato posteriore dell’ex Isochimica
n. 6
Lato ex Isochimica confinante strada Bonatti
n. 7 (unificato 7-8)
Area pertinenziale minimarket Via Pianodardine
n. 8
300 m dall’ingresso della strada Bonatti (distributore)
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4.2 Campionamenti e risultati analitici
I campionamenti sono stati eseguiti in un arco temporale abbastanza ampio (18/11/2013 - 13/02/2014), in
quanto, per ottenere risultati accurati e soprattutto rappresentant i delle reali condizioni di presenza di fibre
aerodisperse, è necessario eseguire i campionamenti dopo un congruo periodo di condizioni meteorologiche di
stabilità.
I campioni sonostati di volta i volta inviati al Laboratorio Regionale Amianto e Inquinamento Atmosferico,
afferente al Dipartimento di Salerno.
I risultati analitici, ottenuti dal Laboratorio Regionale sono riportati nella seguente tabella:
tab. 2 – risultati analitici
Campionamenti effettuati in aree circostanti l’ex Isochimica.
Data
campionamento
Luogo
Rapporto di prova
risultato
18/11/2013
Area pertinenziale Istituto comprensivo F. Tedesco
N. 20130000133 EM
3.2 ff/l
N. 20130000134 EM
10.0 ff/l
N. 20140003370
8.0 ff/l
N. 20140001227
27.6 ff/l
N. 20140003384
12.9 ff/l
N. 20140001232
1.2 ff/l
N. 20140003373
11.1 ff/l
18/11/2013
17/02/2014
17/01/2014
18/02/2014
17/01/2014
17/02/2014
Area pertinenziale minimarket Via Pianodardine
1. 100 m a valle dall’ingresso dell’ex Isochimica
300 m dall’ingresso della strada Bonatti
13/02/2014
Lato posteriore dell’ex Isochimica
N. 20140002997
13.8 ff/l
13/02/2014
Lato ex Isochimica confinante strada Bonatti
N. 20140002999
1.0 ff/l
N. 20140003000
5.5 ff/l
N. 20140003371
1.1 ff/l
N. 20140003075
1.4 ff/l
13/02/2014
17/02/2014
13/02/2014
Ingresso strada Bonatti
3. Lato a monte dall’ingresso dell’ex Isochimica
Da come si evince dalla tabella su riportata, nonostante la convenzione col Comune di Avellino,
prevedesse otto campionamenti, questo Ufficio ha ritenuto di dover ripetere il campionamento in quei punti nei
quali il valore di fibre aerodisperse è risultato particolarmente elevato.
È opportuno precisare che , in assenza di valori normativi riferiti ad ambienti aperti, il risultato del
rapporto di prova è confrontato con il valore limite previsto dal D.M. 6/9/1994, riferito ad ambienti di vita chiusi il
quale, in base alla tecnica analitica utilizzata (Metodo M.O .C.F.), prevede che valori inferiori a 20 ff/l non
indicano situazioni di inquinamento in atto.
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Va segnalato comunque che la tecnica analitica utilizzata (Metodo M.O.C.F.) non permette di accertare
la natura della fibra. I criteri di conteggio, infatti, pr evedono di considerare ogni particella dalla forma allungata
avente lunghezza superiore a 5 µm, diametro inferiore a 3 µm e rapporto lunghezza/diametro superiore a 3:1.
Di seguito una rappresentazione grafica dei valori di concentrazione rilevati:
graf. 1 – concentrazione delle fibre aerodisperse
30
25
20
15
10
5
0
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Per una più agevole comprensione, sono stati raccolti i dati medi delle concentrazioni e riportat i graficamente in
funzione dei punti cardinali
graf. 2 – concentrazione media delle fibre in funzione dei punti cardinali
20,3
13,8
9,0
6,2
3,3
1,4
1,0
nord est
3,2
est
sud est
sud
sud ovest
ovest
nord
ovest
nord
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4.3 Analisi dei Risultati
Dal’esame dei risultati ottenuti si evince un notevole arricchimento di fibre nei campioni analitici prelevati
sottovento, cioè la zona nord ovest – ovest – sud ovest, ciò oltre a indicare la fondatezza della scelta fatta
all’inizio, vale a dire di eliminare un punto di monitoraggio sopravento per aggiungerne uno ulteriore sottovento,
indica chiaramente che il passaggio di aria , sull’area industriale ex isochimica, provoca un notevole rilascio di
fibre in atmosfera.
5. Conclusioni
Da quanto su esposto e nella c onsiderazione che già questo Ufficio, a seguito di sopralluogo ispettivo, in data
10/07/2012 ha comunicato la presenza serie criticità all’interno del sito , e soprattutto da quanto emerso in sede
di monitoraggio, è palese che è necessario un intervento di contenimento d’emergenza e vanno attuate nel più
breve tempo possibile le operazioni di bonifica del sito.
Questo Ufficio, attesa la serietà della situazione, continuerà ad operare (compatibilmente con le condizioni
meteorologiche) un continuo e costante monitoraggio, con particolare attenzione per i punti maggiormente critici
e allargando anche il raggio di indagine a qualche centinaio di metri dal l’area in esame. Dei risultati ott enuti
saranno prontamente interessati il comune e le altre Autorità competenti in materia.
Si resta a disposizione per ogni ulteriore chiarimento .
Avellino, li 10 aprile 2014
Il Coordinatore delle
attività di campionamento
T.P.A.L. Francesco Scala
Il Dirigente della U.O. Aria e Agenti Fisici
Dott. Giancarlo De Tullio
Il Dirigente dell'Area Territoriale
Dott.ssa Lucia D'Arienzo
Allegati:
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Aerofotogrammetria riassuntiva con i risultati analitici;
Mappa del sito con indicazione dei punti di campionamento ;
Rapporti di prova.
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All. 1 - Mappa del sito con indicazione dei punti di campionamento
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all. 2 - Aerofotogrammetria riassuntiva con i risultati analitici
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All. 3 – Rapporti di prova.
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