Officina Secondo Welfare SUGGESTIONI DAL DIBATTITO 27 maggio 2014 Brescia Lo schema di ragionamento 1 I partecipanti dell’Officina hanno presentato esperienze ed approcci diversi, a partire dai quali abbiamo tratto spunti interessanti su varie tematiche che ruotano intorno a quella più generale del Secondo Welfare. Nelle slide che seguono la restituzione in sintesi: • Esperienze realizzate o in corso • Iniziative in cantiere e/o nuovi approcci • Prospettive di innovazione Nel corso della discussione sono emerse alcune questioni ancora da affrontare e/o risolvere, che segnaleremo come possibili ulteriori spunti di lavoro futuro. Necessità di innovazione Criticità rilevate Direzioni di lavoro per il futuro Welfare, una questione di approcci 2 Welfare aziendale • Focus = dipendenti di una singola azienda • Possibili aree di intervento: benefit, cultura, organizzazione • Es. maggiordomo aziendale, flessibilità oraria • Focus = lavoratrici e lavoratori dei diversi settori (CCNL) • Obiettivo: integrazione del welfare state attraverso specifici fondi o enti • Es. assistenza sanitaria integrativa, previdenza complementare, formazione Welfare continua contrattuale Welfare territoriale • Focus si sposta sui rapporti tra azienda e territorio • Nuovo sistema di rappresentanza, non limitato alla normale negoziazione in azienda • Es. Servizi condivisi tra imprese e PA (accordi di rete) Temi e bisogni 3 Selezione focus tematico Risposta al bisogno • Analisi dei bisogni • Individuazione filoni di interesse e priorità di intervento • Es. Mobilità • Target, servizi e interventi • Monitoraggio impatti • Es. Attivazione car pooling, bus-navetta aziendale, convenzione parcheggi, Bike Park • Andare oltre la risposta ai bisogni individuati • L’obiettivo si sposta sulla riduzione del bisogno Riduzione del • Es. Centri operativi dislocati sul territorio, remote working, telelavoro bisogno Fondazioni di comunità per il Secondo welfare 4 Fondazioni comunitarie • Enti non profit di diritto privato • Obiettivo: favorire l’attività filantropica a favore di progetti d’utilità sociale • Fondazione = intermediario fra chi dona e gli enti senza finalità di lucro che necessitano di un sostegno economico Aggregazione e redistribuzione risorse • Antenne sui bisogni territoriali • Funzioni di moltiplicatore ed intermediatore sociale • Es. ambiti di intervento: assistenza sociale e socio-sanitaria, tutela del patrimonio artistico ed ambientale, istruzione e cultura Facilitatori di reti territoriali • Spingere sul coinvolgimento crescente dei cittadini nelle attività della fondazione e sulla creazione e il consolidamento di network tra diversi soggetti • Andare oltre il ruolo erogativo • Es. bandi tematici e supporto alla elaborazione ed implementazione dei progetti Progettare il welfare 5 Risposta individuale Sistemi territoriali Welfare di comunità • Focus su singole organizzazioni e bisogni selezionati • Risposte ad hoc • Es. Rilevazione e matching domanda-offerta • Collaborazioni ed economie di scala • Sinergie pubblico/privato • Es. Ampliamento del sistema di offerta • Interrogarsi sui bisogni • Ripensare la governance e innescare meccanismi di innovazione sociale • Es. Trasformazione ruoli dei diversi attori e logiche di sussidiarietà Il Terzo Settore si ripensa 6 Servizi esistenti Coinvolgimento Reti • Mappatura dell’esistente • Attivazione e/o adattamento propri servizi alla domanda • Es. Accudimento bambini nei periodi di chiusura delle scuole: non solo estate, ma anche Natale, Pasqua e ponti • Valorizzazione delle proprie reti di collaborazione abituale • Ottimizzazione dei contatti tra PA e privati • Es. Accordi con le scuole per utilizzo degli spazi (riduzione dei costi del servizio) • Assunzione di un ruolo nuovo da parte del Terzo settore • Reti di imprese e fornitori • Es. Servizi “su misura”, personalizzazione, aumento efficacia/efficienza Cultura manageriale 7 Dati Cultura Strumenti • Selezione di un campione rappresentativo di intervistati • Rilevare la diffusione delle politiche di benessere aziendale • Es. Solo due aziende su dieci (22%) le stanno già attuando. Poco più di un decimo pensa di farlo (11%) • Le resistenze: cultura del benessere, approccio del top management, scetticismo su risultati e indicatori, aspetti economici • Il coraggio di passare dal “dire” al “fare” • Es. Road show su welfare-benessere-produttività. Obiettivo: fare cultura • Formazione, comunicazione, valorizzazione best-practice, progetti • Strumenti e supporto alle imprese • Es. Sportello informativo e di consulenza c/o associazioni di categoria Territorio e conciliazione 8 Piano territoriale Rete Alleanze • Attuazione della D.G.R. Regione Lombardia n. 381/2010 • Carattere sperimentale - focus sui territori • Es. Piano di intervento territoriale Asl Brescia • Pubblica amministrazione, imprese,Terzo settore • Governance locale: cabina di regia regionale, capofila (Asl), comitato di valutazione e monitoraggio locale • Es. Ricognizione iniziative locali, analisi domanda e bisogni territoriali, definizione priorità territoriali, azioni e progetti sperimentali di rete, comunicazione pubblica • Attuazione D.G.R. 1081/2013 – nuova fase di programmazione territoriale • Promozione ed implementazione di interventi di sviluppo delle azioni di conciliazione famiglia-lavoro e delle reti di impresa • Es. Bando Asl BS scad. 30 maggio 2014: voucher servizi di cura, contributi e consulenza alle imprese Welfare e competitività 9 • Programma di rete su azioni di welfare • Trasversalità settori e dimensioni aziendali Contratto di • Es. Rete Giunca rete • Confronto e collaborazione tra le imprese aderenti su modelli di intervento in ambito welfare • Attivazione di iniziative di welfare aziendale per i dipendenti delle aziende aderenti Ampliamento • Es. Convenzioni per scontistica e servizi con banche, assicurazioni, commercio • Fine del binomio tra piccole e grandi imprese • Attrattività anche delle piccole • Es. Ulteriore sviluppo di iniziative di conciliazione via-lavoro, time-saving, per Competitività liberare risorse economiche e promuovere salute e benessere Questioni aperte 10 Ripensare ruoli PA e Terzo settore Riforma del modello di relazioni sindacali Come trasformare gli obblighi nomativi in opportunità? Cultura manageriale Sostenibilità e consolidamento delle reti … Ringraziamenti 11 Mission Continuity ringrazia i relatori che hanno partecipato all’ “Officina Secondo Welfare” il 27 maggio 2014 a Brescia: • • • • • • • • • • • • Filippo Abramo, AIDP Lorenzo Bandera, Percorsi di Secondo Welfare Edvige Della Torre, Gruppo Donne Manager di Manageritalia Milano Anna Maria Gandolfi, Consigliera di Parità della Provincia di Brescia Paola Gilardoni, CISL Lombardia Piergiorgio Guizzi, ASL Brescia Franca Maino, Università degli Studi di Milano e Percorsi di Secondo Welfare Roberta Moretti, Cooperativa Agoghè Mario Giuseppe Napoli, UBI Banca Anna Rosa Rocca, Associazione Artigiani Brescia Lucia Riboldi, Rete Giunca Monica Villa, Fondazione Cariplo CONTATTI BMC - Mission Continuity Via San Barnaba, 49 - 20122 Milano Tel. +39 02 84248116 Fax +39 02 84248117 Cell. Paola Palmerini +39 335 6392434 Cell. Erika Freschi +39 340 2944527 Cell. 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