REGIONE MARCHE Giunta Regionale Tavolo permanente del Sistema regionale dei SUAP TAVOLO SUAP Gruppo di Lavoro TERRITORIO E AMBIENTE Report incontro 13 maggio 2014 E-mail di convocazione: giovedì 24 aprile 2014 Ordine del giorno: 1. Linee Guida AUA 2. Esame modulistica SUAP artt. 5 e 7 del DPR 160/2010; 3. Settore cave: coordinamento procedurale con la normativa SUAP e VIA (questione posta dalla Provincia di Ancona); 4. varie ed eventuali. Presenti: CRETI PATRIZIA REGIONE MARCHE – P.F. LIBERALIZZAZIONE SEMPLIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ D’IMPRESA REGIONE MARCHE – P.F. LIBERALIZZAZIONE SEMPLIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ D’IMPRESA COMUNE DI ANCONA MORETTI MAURO COMUNE DI PESARO RUGOLETTI DAVIDE SUAP PESARO SALTARI GIORDANO COMUNITA’ MONTANA MONTI AZZURRI CECERE GIOVANNI ANCE MARCHE – CONFINDUSTRIA DEGANELLO ROSARIA CONFINDUSTRIA DI BIAGIO MARIA GRAZIA PROVINCIA DI ANCONA ROMAGNA RAFFAELA PROVINCIA DI ANCONA BLASETTI CRISTIANO PROVINCIA DI ANCONA MOGETTA STEFANO PROVINCIA DI MACERATA SCIARRA SERENELLA PROVINCIA DI MACERATA BERTINI SILVIA PROVINCIA DI MACERATA STRAMIGNONI CARLA CARFAGNA LOREDANA E E 1 REGIONE MARCHE Giunta Regionale Tavolo permanente del Sistema regionale dei SUAP MASSARINI EROS PROVINCIA DI PESARO – URBINO TOPI MARINELLA ANCI MARCHE PALAZZETTI SIMONA REGIONE MARCHE – P.F VALUTAZIONE ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI REGIONE MARCHE – P.F CAVE E MINIERE CASADEI MICHELE POIANI MARTA REGIONE MARCHE – – P.F VALUTAZIONE ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI e P.F CAVE E MINIERE REGIONE MARCHE – P.F. CAVE E MINIERE AIUOLA MAURIZIO REGIONE MARCHE – P.F CAVE E MINIERE COSTANZI PAOLA ASUR MARCHE – AREA VASTA 2 ROSSETTI FRANCESCO ASUR MARCHE – AREA VASTA 2 DAVID PICCININI Esiti: Stramignoni introduce la riunione spiegando che il primo punto (Linee Guida AUA) è stato annullato su richiesta dell’ARPAM che ha inviato, in data 5 maggio, una nota in cui, tra l’altro, si ribadisce la posizione contraria alla qualificazione dell’Agenzia come Soggetto Competente in materia Ambientale. Preso atto che, su questo punto, c’è ancora divergenza con le altre componenti del Tavolo, abbiamo ritenuto opportuno inoltrare una richiesta di parere al Servizio legislativo che contempla anche altre questioni, affrontate nelle Linee Guida, che appaiono ancora dubbie. La richiesta di parere viene distribuita ai presenti. Moretti non condivide del tutto i quesiti inseriti nella richiesta di parere perché ci sono aspetti procedurali che potevano essere meglio risolti all’interno del Tavolo SUAP, utilizzando il criterio della massima celerità delle procedure. Il passaggio tramite il SUAP delle richieste di integrazione formulate dalla Provincia, se da un punto di vista strettamente letterale potrebbe essere corretto, comporta un allungamento inutile dei tempi e il rischio di non rispettare i termini previsti dalla norma. Stramignoni ritiene che posizioni di questo tipo mettano un po’ in discussione la centralità del SUAP che invece deve rimanere un punto fermo. L’obiezione che il passaggio dal SUAP complica la procedura ed allunga i tempi viene sempre sollevata quando si tenta di applicare il DPR 160/2010. Noi rimaniamo convinti che, con una visione più a medio-lungo termine, non sia così. 2 REGIONE MARCHE Giunta Regionale Tavolo permanente del Sistema regionale dei SUAP Moretti ribadisce che, nel caso specifico, la norma è contraddittoria e consente di mantenere dei rapporti diretti tra Provincia e soggetto privato, in quanto è la Provincia, quale responsabile del procedimento nell’ambito della conferenza dei servizi che richiede la documentazione integrativa. Una diversa interpretazione comporta un aumento considerevole di passaggi e rischia di fare esplodere i SUAP. Rugoletti condivide la preoccupazione di Moretti e chiede al Tavolo di seguire un criterio di massima semplificazione nelle Linee Guida. Moretti riprende poi la questione del coinvolgimento di ARPAM nell’istruttoria, proponendo che nel caso di modifica sostanziale o nuova autorizzazione, non si possa non convocare l’ARPAM, mentre, nel caso di rinnovo, le Linee Guida dovrebbero prevedere la non convocazione, salvo eccezioni che andrebbero individuate. Stramignoni ricorda che il punto è stato rinviato e che si potrà discutere di questa proposta, come del passaggio dal SUAP delle richieste di integrazione, nella prossima riunione, in cui il punto sarà nuovamente messo all’odg, con la presenza di ARPAM e del Servizio Legislativo, che ci auguriamo rilasci il parere richiesto in tempi brevi. Rugoletti segnala la questione delle autorizzazioni relative agli scarichi delle attività di acconciatore. Sarebbe molto utile introdurre modifiche al Piano di Tutela delle Acque per semplificarne le procedure. Stramignoni raccoglie la proposta e acquisirà informazioni presso il servizio regionale competente. Si passa alla trattazione del punto 2 relativo alla modulistica SUAP. Carfagna ricorda che, quando si è deciso di predisporre modelli distinti tra SUAP e SUE, si è concordato di rendere sia quello del procedimento automatizzato, che quello del procedimento unico, più simili possibile a quello del SUE. Ci sono differenze notevoli però con la modulistica proposta per la riunione odierna. Cecere ribadisce la necessità di ridurre al minimo le differenze per facilitare il lavoro degli operatori. Saltari precisa che il modello in uso nella provincia di Macerata è informatizzato e consente di guidare l’interessato verso gli endoprocedimenti che intende attivare, richiedendo la compilazione dei soli riquadri necessari. E’ un po’ complicato e fuorviante effettuare la trasposizione su modulo cartaceo. La check list, ad esempio, è funzionale a tale scopo. Sciarra conferma che il sistema consente di compilare solo i riquadri che interessano l’impresa e implicitamente la stessa dichiara che non sono necessari gli altri endoprocedimenti. La presenza di una lista di procedimenti consente agli enti terzi di capire con immediatezza se sono coinvolti o meno. 3 REGIONE MARCHE Giunta Regionale Tavolo permanente del Sistema regionale dei SUAP Moretti ricorda che l’approvazione di modelli regionali è funzionale a condividere i contenuti dei riquadri e delle dichiarazioni e per tale motivo occorre approvarli in forma cartacea. Poi ciascuno utilizza i propri sistemi per tradurli in moduli informatici. Carfagna osserva che ci sono anche distinzioni di contenuto tra il modulo SUE e quello proposto per il SUAP. Ad esempio, per il primo, c’è distinzione tra le dichiarazioni del professionista e quelle del titolare, che invece nel modulo SUAP non sono evidenziate. Moretti precisa che, a seconda della qualificazione dell’intervento, alcuni aspetti del modello cambiano in maniera significativa, perché le informazioni possono essere rese come asseverazioni o sono funzionali alle richieste di autorizzazione. Nel caso del SUE è possibile presentare una SCIA con contestuale richiesta di atti di assenso presupposti, che acquisisce efficacia al momento del rilascio di questi ultimi. Nel caso del SUAP occorre attivare un procedimento unico, nel quale si fa la valutazione direttamente del progetto e non delle asseverazioni. Nel modello SCIA del SUAP, di conseguenza, saranno tolti i riquadri delle asseverazioni perché le autorizzazioni sono acquisite nel procedimento unico. Non appare molto complicato predisporre il modulo della SCIA nel caso del SUAP perché si devono semplicemente depennare alcuni riquadri. Inoltre occorre definire bene la tipologia di intervento edilizio perché, in ragione della stessa, si definiscono i riquadri successivi. Carfagna chiede all’ANCI di inviare in breve tempo almeno il modulo della SCIA per il SUAP poi si lavorerà al modello per il titolo unico. Moretti segnala che è opportuno che ci si impegni ad uniformare le modalità procedurali per gli oneri di urbanizzazione, stabilendo se il calcolo deve essere allegato o viene richiesto all’Amministrazione. Rossetti segnala, sul riquadro della sicurezza sul lavoro, che occorre tener conto che la necessità della dichiarazione potrebbe scattare anche in un momento successivo alla realizzazione del capannone, quando si potrà conoscere il numero di dipendenti che in esso lavoreranno. Si passa alla trattazione del terzo punto all’odg relativo al coordinamento procedurale tra la disciplina delle attività estrattive, quella del SUAP e della VIA. Carfagna ricorda che la questione è stata posta della Provincia di Ancona alla quale passa la parola per l’illustrazione della problematica e delle possibili soluzioni. Blasetti precisa che il procedimento della LR 71/1997 si applica sia alle nuove autorizzazioni che alle varianti sostanziali ai progetti già approvati, che è la fattispecie più comune, se non sostanzialmente l’unica attualmente possibile. La procedura della legge regionale prevede già che la domanda si presenti al Comune, il quale rilascia l’autorizzazione, e che la Provincia gestisce la conferenza di servizi. Il Comune acquisisce i pareri che non sono ricompresi in quest’ultima. Con la disciplina del SUAP tutto dovrebbe rientrare in questa procedura. La questione essenziale per il rispetto della LR 71/1997 è che sia acquisito il parere della Provincia sulla conformità del progetto 4 REGIONE MARCHE Giunta Regionale Tavolo permanente del Sistema regionale dei SUAP al piano regionale e provinciale delle attività estrattive. Attualmente poi i progetti di cava vanno tutti almeno a valutazione di assoggettabilità a VIA, se non direttamente a VIA, pertanto occorre effettuare anche un coordinamento con tali procedure e stabilire se il parere di compatibilità è acquisito nel procedimento SUAP o in quello di VIA. Moretti ricorda che, ben tre anni fa, l’ANCI pose la questione dell’incompatibilità tra la LR 71/1997 e le procedure del SUAP, chiedendo di modificare la normativa regionale. Carfagna ritiene che si possa trovare una soluzione in via interpretativa, in quanto il DPR 160/2010 è successivo alla LR 71/1997 e, trattandosi di normativa regionale, è possibile che il legislativo fornisca un parere in merito. Se necessario poi si potrebbe inserire una norma nella pdl semplificazione che, pare, riprenda l’iter in Consiglio. Deganello ritiene preferibile procedere in via interpretativa per raggiungere il risultato in tempi brevi. L’iter in Consiglio di una pdl che modifica la legge sulle cave non sarebbe sicuramente agevole e le modalità operative continuerebbero ad essere differenti da provincia a provincia. Un parere e delle Linee Guida regionali potrebbero dare invece indicazioni uniformi. Romagna condivide e fornisce la propria ipotesi di coordinamento procedurale: è il SUAP che convoca la conferenza di servizi. La pubblicazione della VIA assorbe quella prevista dall’art. 13, comma 2 della LR 17/1997, purché se ne faccia menzione nell’avviso. Alla conferenza di servizi, che viene convocata all’esito delle pubblicazioni, quando sono già disponibili le osservazioni dei terzi, sono invitate le amministrazioni da coinvolgere ai sensi della legge cave e della VIA, che sono a questo punto in grado di formulare le proprie eventuali richieste di integrazione. In tal modo si rispetta il principio generale che le integrazioni possono essere richieste una sola volta. Moretti ritiene che, se si possano superare la disposizioni della LR 71/1997, si applichino le ordinarie procedure del DPR 160/2010, per cui il procedimento unico viene gestito allo stesso modo delle altre attività produttive. Se questa ricostruzione convince il Tavolo si potrebbe chiedere un parere al Legislativo e, in tal modo, dare un po’ di certezze ai SUAP. Piccinini condivide e ritiene che la ricostruzione sia adeguata. E’ evidente che la legge sulle cave, essendo del 1997 non poteva tener conto della disciplina del SUAP e neppure della VIA. Tuttavia la competenza del comune a ricevere l’istanza e rilasciare l’autorizzazione si pone nella stessa direzione del SUAP, come anche il ricorso alla conferenza di servizi. La competenza della Provincia, sia sulle cave che sulla VIA, aiuta poi a coordinare le procedure. Occorre invece un approfondimento quando la VIA è regionale. Romagna chiede anche un approfondimento sulla questione dell’applicabilità alle cave dell’Autorizzazione Unica Ambientale. La riunione termina alle ore 13.30 5
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