Valutazione economica dei marchi.

La valutazione dei marchi
Giacomo Saverio Ravanetti
Alessandro Ballabeni
Marchi: beni immateriali non strutturali
Al pari degli altri beni immateriali, perché un marchio sia meritevole di autonoma stima, deve essere:
1) oggetto di un significativo flusso di investimenti
2) in grado di attribuire benefici economici differenziali all'azienda che lo possiede
3) trasferibile
I marchi, traendo il proprio valore dalle relazioni che si instaurano tra impresa e mercato, vengono
classificati come beni immateriali non strutturali.
In particolare, da questi intangibles, congiuntamente ai beni
immateriali strutturali, origina il sovrareddito dell'impresa
industriale che produce "per il mercato".
Disciplina giuridica: le fonti nazionali
• Codice Civile: Libro V, Titolo VIII, Capo III (artt. 2569-2574).
• "Legge Marchi": D.Lgs. 480/1992.
Profonda riforma della legge sui marchi, in particolare per quanto riguarda il trasferimento.
• Codice della proprietà industriale: D.Lgs. 30/2005.
Riordinamento complessivo della materia.
Classificazioni dei marchi
di fabbrica: applicato dal produttore
1.
Marchio
di commercio: applicato dal rivenditore
di servizio: contraddistingue attività di imprese di pubblicità, trasporti, assicurazioni
individuale: facente capo ad un titolare
2.
Marchio
collettivo: facente capo a soggetti che svolgono la funzione di garantire origine, natura,
qualità di determinati prodotti o servizi
Classificazioni dei marchi
registrato
3.
Marchio
di fatto
forte: caratterizzato da elevata capacità distintiva (es. marchio di pura fantasia),
protetto anche da imitazioni parziali
4.
Marchio
debole: marchio dotato di scarsa capacità distintiva (es. perché costituito da nomi
comuni, ancorché combinati in modo originale)
Marchi registrati e marchi di fatto
"Possono costituire oggetto di registrazione come marchio di impresa tutti i nuovi segni suscettibili di
essere rappresentati graficamente".
Requisiti validità:
• Novità: il segno non deve essere già noto al mercato (marchio di fatto: diffusione ultraregionale).
• Liceità: il segno non deve essere contrario a legge, ordine pubblico e buon costume.
• Verità: il segno non deve essere idoneo ad ingannare il pubblico.
• Originalità: il segno deve possedere una capacità distintiva.
- Marchi registrati: ampia tutela e diritto di esclusività (art. 2569 c.c.).
- Marchi di fatto: tutela limitata al pre-uso (art. 2571 c.c.).
Circolazione del marchio
Trasferimento
a titolo definitivo
a titolo di licenza
per la totalità
per parte
esclusiva
non esclusiva
d.lgs. 480/1992
dei beni e del territorio dello Stato per i quali è stato registrato
Circolazione del marchio
CONDIZIONI PER LA CIRCOLAZIONE
1) Dal trasferimento o dalla licenza non derivi inganno in quei caratteri dei prodotti o servizi che sono
essenziali nell'apprezzamento del pubblico.
2) Nel caso di licenza (esclusiva o non), i licenziatari si obblighino a commercializzare prodotti e servizi
eguali a quelli commercializzati dal titolare del marchio o da altri licenziatari.
Contratti di licenza
franchising
Tipici contratti di licenza del marchio
merchandising
• I prodotti trattati dal licenziatario hanno
natura notevolmente diversa da quelli
per cui il marchio è stato
precedentemente utilizzato.
• Esempio evidente di come un marchio,
nato con la funzione primaria di indicare
l’origine di un prodotto o servizio,
diventi un bene autonomo di grande
valore.
• Marchio solitamente parte importante del
franchising package.
• Concesso per i medesimi prodotti/merci
trattati dal cedente a fronte della
corresponsione di initial fee + royalties.
Metodi di
Valutazione
Indicatori
Empirici
EconomicoReddituali
Costi
Finanziari
Indicatori Empirici
Utilizzati frequentemente per la valutazione di banche e assicurazioni, si concretizzano
nell’applicazione di una percentuale o un moltiplicatore ad una grandezza, ritenuta qualificante
l’elemento da valutare.
Leadership
Stabilità
Mercato
Tale indicatore
riflette il valore
di:
Supporti di
Marketing
Trend
Protezione Legale
Internazionalità
Economico-Reddituali
Utilizzati per quantificare l’apporto che il marchio
fornisce alla complessiva redditività aziendale; può
essere espresso nei seguenti modi:
Basato sull'attualizzazione
dei redditi differenziali attesi
Basato sull’attualizzazione
delle royalties che il mercato
sarebbe disposto a
corrispondere per acquisire
in licenza il marchio
Basato sulla cessione del
marchio insieme ad altri
elementi del capitale
dell'impresa cedente
Basato sulla cessione del
marchio insieme ad altri
elementi accessori e
complementari
Costi
Costo Storico
•Insieme degli oneri sostenuti per l’ideazione, il lancio e ciclo di vita del marchio. In particolare: costi di ideazione del
marchio e verifica della disponibilità, costi di design, costi di registrazione, costi di promozione e pubblicità
Costo Storico Rivalutato
•Utilizzato per tenere monitorato del cambiamento di valore della moneta negli anni, nell'applicazione professionale
non vengono considerati tutti i costi sostenuti, ma solo una percentuale.
Costo di Sostituzione o riproduzione
•Vengono considerati i costi virtuali che al momento della valutazione sarebbe necessario sostenere per disporre di un
marchio equivalente
Costo della Perdita
•Stima il valore economico del marchio, attualizzando i margini di differenziali negativi, nel caso in cui l’imprenditore
decidesse di privarsi del marchio
Finanziari
Consistono nell’individuazione ed attualizzazione ad un tasso adeguato dei flussi monetari
disponibili generati dal marchio considerato nei diversi esercizi futuri.
Le formule impiegate sono le medesime in uso per la valutazione del sistema aziendale nel suo
complesso.
Cessione
Trasferimento
marchio con
azienda
Trasferimento
marchio con
ramo d’azienda
Franchising
Merchandising
Caso Alvi S.p.A.
Cosa era Alvi S.p.A.
ALVI S.P.A.
•Società che operava nel settore della G.D.O.:
• gestione piattaforme distributive
• controllo società operative nella gestione di
ipermercati e supermercati
• gestione diretta di alcuni esercizi commerciali.
•Dichiarata fallita dal Tribunale di Salerno nel 2009.
•Oggetto della valutazione: marchi di cui risulta titolare.
Il gruppo
Le società del gruppo da considerare per la stima del valore dei marchi di proprietà di Alvi S.p.A.:
1. Alvi S.p.A.
2. Superalvi S.p.A.
3. Iperalvi S.r.l.
C.a 3.000 dipendenti in totale.
Il crac
Marchi di Alvi S.p.A.
Marchi di Alvi S.p.A.
Utilizzati come brand
• Alvi: piccole strutture
• Iperalvi: grandi strutture
• Superalvi: medie strutture
• Alvi discount: minore assortimento di prodotti di marca
• Pasta corona: marchio distributivo apposto sulle
confezioni di vari formati di pasta secca e fresca
prodotta da terzi.
Impiegati come parte di insegne
Contratti di licenza
Alvi S.p.A.
Euro 8.000.000
Durata: 10 anni
Licenza non esclusiva
con facoltà di sub-concessione
dei marchi iperalvi, alvi
discount, superalvi
Superalvi S.p.A.
Euro 100.000 annui
Sub-concessione
dei marchi
Iperalvi S.r.l.
Contratti di licenza
Contrattualmente previsto pagamento
in due tranches, entrambe entro l'anno
Contratto di licenza tra Alvi S.p.A. e Superalvi S.p.A.
Euro 8.000.000/10 anni=euro 800.000
annui
•
Se i marchi hanno un valore così alto da
giustificare royalties di questo importo,
perché Alvi S.p.A. non aveva già provveduto a
richiederne la registrazione?
Ciò, insieme all'entità del corrispettivo pattuito,
lascia supporre l'esistenza di una
interdipendenza finanziaria tra le società.
Problemi di stima
Metodi basati sul tasso di royalty, su indicatori empirici e su flussi finanziari e reddituali poco praticabili in quanto:
a) Confronto con transazioni precedenti aventi ad oggetto gli stessi marchi: pattuizioni nei
contratti di concessione e sub-concessione tra Alvi S.p.A., Superalvi S.p.A. ed Iperalvi S.r.l. di
cui alla slide precedente non utili per un confronto, in quanto società non indipendenti.
b) Confronto con il mercato per la determinazione dei redditi differenziali generabili: non
attuabile in quanto, salvi pochi casi, tutte le medie e grandi strutture operano sotto insegne
note (Carrefour, Conad..).
c) Previsione puntuale dei flussi futuri (finanziari o derivanti da royalties): non praticabile data
la scarsa prevedibilità del fatturato raggiungibile da un potenziale acquirente.
Metodi di
Valutazione
Criterio del costo
storico residuale
Criterio del tasso di
royalty
Criterio dei costi di
riproduzione
Criterio del costo storico residuale
Utilizzato per stimare il valore dei marchi alvi, iperalvi, superalvi ed alvi discount attraverso la considerazione degli investimenti pubblicitari e
promozionali effettuati. Nel procedimento di valutazione si è proceduto alla deduzione degli ammortamenti proporzionalmente al rapporto tra
residua vita utile e vita complessiva.
Con questo metodo, quei i costi di pubblicità che, in obbedienza ai principi contabili nazionali, non sono stati capitalizzati, ma sono stati portati
a CE come costi di esercizio, vengono considerati come aventi potenziale utilità pluriennale alla pari di immobilizzazioni immateriali (da qui gli
ammortamenti dedotti dal costo attualizzato).
Caso Alvi S.p.A.
Risultato=Euro 360.353,21
Criterio del tasso di royalty
Il metodo dei tassi di royalty fonda la determinazione del valore del marchio sul reddito generabile dalle royalties, cioè dai canoni pattuiti per
la concessione in uso del marchio.
Tassi di mercato tra lo 0,5% e il 2,5%, nel calcolo viene utilizzato l’1,5%, ossia il tasso medio.
Revisore Contabile
Consulente Tecnico Tribunale
Dott. Aldo Perriello
Tel. 089/2580704 - Fax 089/2754543 - Email: [email protected]
Partita Iva 03496800651 - C.F. PRRLDA64L31B555A
Relazione di stima del valore dei marchi di proprietà di Alvi S.p.A. in Liquidazione
Criterio del tasso di royalty
Riepilogo valutazione
Metodo utilizzato
Valore marchio
Metodo Relief from Royalties
€
Method (R/R)
Assumptions
Marchio
"pasta corona"
FORMULA DEL METODO
Descrizione sintetica del Metodo di valutazione del marchio
W=R x an¬i
Attualizzazione del reddito netto ritraibile negli anni di durata residua.
Il Reddito annuo è stato ottenuto applicando al fatturato previsto dai prodotti
utilizzanti la marca il tasso medio di royalty desunto dal mercato (R = FATTURATO x
ROYALTY)
6.752
Tasso Risk free
Rischio di
mercato
Beta
3,50%
5,00%
1
COE
Vita residua
(Anni)
Tasso di
inflazione
Tasso sviluppo
annuo fatturato
(g)
Tasso ROYALTY
applicato
8,50%
10
0,00%
0,00%
1,50%
Reddito netto
Reddito al netto
inflazione
Tassi di royalty di mercato
REDDITO NETTO
Fatturato "nominale" previsto per i
prodotti a marchio
Minimo
Massimo
100.000,00
0,50%
2,50%
31,40%
Reddito lordo
Imposte
1.500
471
1.029
1.029
Criterio dei costi di riproduzione
Utilizzato per stimare il valore del marchio sulla base dei costi che sarebbe necessario sostenere al momento della
valutazione per ricostruire lo stesso patrimonio d’immagine e di mercato che il marchio ha raggiunto in quel momento.
Fonti
• Sito web Il sole 24 Ore
• Sito web Camera dei Deputati
• Sito web Ufficio Brevetti
• Sito web La Città di Salerno
• Sito web Il Fatto Quotidiano
• Sito web BFN Avvocati Associati
• Sito web Altalex
• Sito web e-glossa
• Libro di Testo “ La Valutazione delle Aziende”