RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N. 32 DEL 26 SETTEMBRE 2014 EDITORIALE Cari Colleghi, vorrei dedicare questo editoriale ha una notizia che pensa debba inorgoglire tutti coloro che hanno aderito ad Anapa e la vedono crescere e prosperare ogni giorno, con anche un considerevole numero di iscritti, in questi circa due anni di attività. Mi riferisco al fatto che il nostro vicepresidente Enrico Ulivieri è stato rieletto alla guida del gruppo agenti Zurich. Non è la prima volta che un membro dell’esecutivo di Anapa, che ricopre anche la carica di presidente di un gruppo aziendale sia riconfermato nel suo ruolo, dopo aver aderito ed essere attivo nella nostra associazione. Questo conferma che la nostra politica e quello che abbiamo fatto finora è visto correttamente e soprattutto ribadisce quanto da noi sostenuto, ossia che le due cariche non si sovrappongono e non sono incompatibili, a dispetto di chi invece attraverso politiche strumentali, attacchi personali e subdoli non fa altro che screditare e imporre la propria visione. Lo spirito democratico che caratterizza questa nostra nuova associazione di categoria e le persone che ne fanno parte rappresentano la più bella risposta che possiamo fornire a questi soggetti, che nonostante dei sotterfugi e doppi giochi non sembrano aver raggiunto il loro obiettivo, ossia: screditare e spodestare i presidenti di gruppo ideatori e fondatori di Anapa e/o coloro che vi hanno aderito successivamente. Come sapete per statuto in Anapa il coordinamento dei gruppi aziendali ha un ruolo fondamentale per le strategie politiche da adottare e i loro presidenti rappresentano una parte importante dell'organo esecutivo. Questo legame denota uno spirito democratico e di reale confronto. Mentre vi scrivo sono venuto a conoscenza che lo Sna, dopo che la scorsa settimana, nel rispetto della mozione congressuale, aveva inneggiato allo sciopero e alla mobilitazione nazionale al fine di salvare il fondo, invitando agenti attivi e soprattutto i non attivi a scendere in piazza contro l'Ania, ieri ha scritto proprio all’associazione delle imprese di voler partecipare al tavolo di lavoro indetto per il 6 ottobre. Prendo atto con estremo piacere che l' appello di Anapa di ritornare a miti consigli, lanciato tramite le nostre newletter, sia stato accolto dai vertici dello Sna, ma mi è stato riferito che questo " giusto ripensamento" sia dovuto soprattutto alle pressioni attuate da diversi gruppi aziendali aderenti allo Sna nei confronti dell'esecutivo del sindacato, in quanto contrari a manifestazioni di piazza, utili solo a esternare, ai cittadini, cioè ai nostri clienti la stessa incapacità a saper gestire la nostra pensione. Mi permetto di ringraziare tali gruppi anche a nome di Anapa, seppur non aderenti alla nostra associazione, per essere riusciti non solo a far sentire la propria voce, ma anche a farla rispettare. Ci auguriamo, però, che questo cambiamento di atteggiamento non sia solo un frutto estemporaneo per ritornare alla ribalta, ma rappresenti la vera volontà di sedere a un tavolo comune con le altre parti sociali per trovare una soluzione condivisibile e condivisa e non per fare del nuovo ostruzionismo. Buona lettura. Il Presidente Nazionale Vincenzo Cirasola NOTIZIE DAL MONDO ASSOCIATIVO GA ZURICH, ULIVIERI CONFERMATO PRESIDENTE FONTE: INSURANCE TRADE (25/09/2014) UN’AMPIA MAGGIORANZA HA RICONFERMATO ENRICO ULIVIERI PRESIDENTE DEL GRUPPO AGENTI ZURICH FONTE: ADS (25/09/2014) Enrico Ulivieri è stato confermato presidente del gruppo agenti Zurich. Si tratta del quarto mandato di fila per l'agente Zurich. Tutto si è svolto nel week end scorso, 20 e 21 settembre, a Zurigo dove il gruppo agenti aveva deciso di convocare il congresso elettivo, molto vicino alla sede centrale della compagnia. Una scelta che il presidente rivendica come coraggiosa e che testimonia l'attaccamento degli intermediari alla compagnia, anche in questi anni difficili, dove il disagio e le difficoltà economiche sono state più volte portate all'attenzione. Il congresso è stato molto sentito dagli agenti, vista l'ampia partecipazione (tra presenti e deleghe, intorno al 95%) e il coinvolgimento nel dibattito, che è stato vario e caratterizzato da molti interventi. Ma soprattutto c'è stata competizione vera, con la presentazione di due liste a sfidarsi: l'ha spuntata a larga maggioranza Ulivieri e la sua linea, cui gli agenti hanno dato ancora fiducia. Al congresso hanno partecipato anche il top management italiano e il responsabile della distribuzione agenziale a livello globale: quest'ultimo ha ribadito l'importanza dell'Italia per il business di Zurich e la volontà di investire ulteriormente. A distanza di due anni dall’ultima Assemblea Generale di Bologna, gli Agenti Zurich sono stati chiamati ad esprimere il proprio voto per il rinnovo delle cariche a Zurigo dove è stata convocata la XXVI Assemblea Generale dal 19 al 21 settembre. Gli oltre 230 Agenti presenti, circa 413 contando le deleghe, dopo un acceso dibattito a larga maggioranza hanno riconfermato Enrico ULIVIERI quale Presidente del Gruppo Agenti Zurich. Gli Associati con una maggioranza di oltre il 70% hanno eletto la lista così composta: Presidente: Enrico Ulivieri (Modena). Componenti del Comitato Esecutivo: Marco Manfredini (Viareggio), Paolo Revel (Torino), Giovanni Previtali (Bergamo) e Giuseppe Lottini (Firenze). Supplenti del Comitato Esecutivo: Samuele Antinori (Macerata), Stefano Bosco (Alba‐CN) e Rocco Principe (Cosenza). Completano la squadra del ConsiglioDirettivo i Delegati Territoriali: Marco Peressi (Novara), Annalisa Folli (Imola), Andrea Pieri (Montecatini)Mainolfi (Benevento)Con la lettura della propria relazione,approvata all’unanimità, il Presidente Enrico Ulivieri ha IN PUBBLICA CONSULTAZIONE LE MODIFICHE AL REGOLAMENTO ISVAP 10/2008 FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (25/09/2014) evidenziato il grande lavoro svolto dal Consiglio Direttivo e dalle Commissioni Tecniche nel corso dei due anni di mandato. Molto apprezzato è stato l’intervento del consulente legale del Gruppo Agenti Zurich, Avv. Andrea Bullo, che ha ripercorso le tante trasformazioni introdotte all’attività dell’intermediario assicurativo dalle modifiche normative succedutesi dal 2006 ad oggi. Il Congresso, oltre che molto partecipato, è stato anche ricco d’interventi a testimonianza di una ritrovata vitalità del Gruppo Agenti Zurich e, di fatto, ha confermato l’assoluta necessità di guidare e non subire le grandi trasformazioni in atto nella nostra attività. Hanno acceso gli animi le tematiche legate al bisogno di un deciso rinnovamento dei sistemi informatici d’Agenzia oltre ad una visione delle Agenzie non più come semplici ed ormai arcaici punti vendita, ma fondamentali collettori delle diverse esigenze della clientela italiana. E’ emersa anche l’esigenza di predisporre un Accordo Integrativo che abbia una durata almeno triennale. Sfide importanti da affrontare che sono state affidate alla squadra guidata da Enrico Ulivieri. Con il documento 10/2014, l’IVASS ha posto in pubblica consultazione le modifiche al Regolamento ISVAP 10/2008 per quanto riguarda le procedure di accesso all’attività assicurativa e Albo delle imprese di assicurazione. Le modifiche e le integrazioni apportate al Regolamento 10/2008 – scrive l’Istituto nella relazione introduttiva – “hanno carattere formale in quanto costituiscono un aggiornamento delle disposizioni in esso contenute rispetto al mutato quadro normativo di riferimento, con particolare riguardo al decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 11 novembre 2011, n. 220 – in materia di requisiti di onorabilità, professionalità ed indipendenza degli esponenti aziendali nonché di onorabilità dei titolari di partecipazioni – ed alle nuove previsioni in tema di “interlocking” (art. 36 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214), la cui verifica rappresenta uno specifico adempimento in sede di autorizzazione all’esercizio dell’attività assicurativa/riassicurativa di una nuova impresa”. Eventuali osservazioni, commenti e proposte possono essere inviate all’IVASS entro il 9 ottobre 2014 al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected], utilizzando le apposite tabelle (disponibili nel file allegato in calce all’articolo). Al termine della fase di pubblica consultazione saranno rese pubbliche sul sito dell’Istituto: Le osservazioni pervenute, con indicazione del mittente, fatta eccezione per i dati e le informazioni per i quali il mittente stesso richieda la riservatezza, motivandone le ragioni; COVIP: LASCIA MONORCHIO; AL SUO POSTO MASI, SARÀ ANCHE A.D. FONTE: ASSINEWS (23/09/2014) STUDIO ANIA‐CERVED “COPERTURE ASSICURATIVE E PROBABILITÀ DI DEFAULT DELLE PMI” FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (22/09/2014) Le conseguenti risoluzioni assunte dall’IVASS. Dopo 14 anni Andrea Monorchio lascia la presidenza della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione. Al suo posto subentra come presidente Mauro Masi, ex direttore generale della Rai, che sarà designato anche come a.d.. In commissione subentrano Daniela Della Rota, avvocato internazionalista e Andrea Peruzy consigliere del Mediocredito Centrale e segretario della Fondazione Italiani europei. A prescindere dai vari fattori che influenzano il merito creditizio di una PMI, diversi studi* hanno osservato che le imprese più assicurate, in termini di numero di garanzie attivate, hanno un migliore accesso al credito, sia dal punto di vista del costo e delle condizioni del finanziamento, sia da quello del numero di istituti disposti a concederlo. Questa evidenza ha spinto l’ANIA, come primo passo, a costruire un indicatore quantitativo del grado di copertura assicurativa delle PMI, differenziato per settore di attività e altre caratteristiche, che sintetizzasse la capacità delle possibili configurazioni assicurative di coprire l’universo dei rischi assicurabili dalla particolare impresa. Per l’associazione delle imprese assicurativa “è evidente, infatti, che il semplice numero di garanzie assicurative attivate risulta essere un’informazione che non tiene adeguatamente conto del contenuto e della qualità delle garanzie stesse”. Lo studio “Coperture assicurative e probabilità di default delle PMI”, realizzato assieme a Cerved, ha messo in luce l’esistenza di una relazione statistica, non strettamente lineare, tra l’estensione delle coperture assicurative ed il rischio di credito stimato sulla base del modello interno proprio di Cerved e osservato sulla base dei tassi di insolvenza breve termine (a 12 mesi). “La significatività del fenomeno – segnala ANIA – appare peraltro variabile tra i comparti, più forte nei settori più ‘pesanti’ dell’edilizia e manifatturiero e più sfumata nel commercio, trasporti e servizi”. “Ricorrendo ad un modello di regressione multivariata – si legge nella nota di presentazione dello studio – abbiamo verificato la combinazione dei segnali che maggiormente è in grado di qualificare il profilo delle PMI con coperture assicurative ‘influenti’ e ‘neutre’ dal punto di vista del rischio di insolvenza a breve. L’esperimento ha mostrato la rilevanza dei segnali comportamentali connessi alle coperture assicurative che potrebbero contribuire a migliorare la predittività dei modelli di previsione del rischio di credito”. In particolare, sottolinea l’associazione delle imprese assicurative, “si è dimostrato che delle particolari configurazioni di alcune variabili assicurative (il mancato rinnovo, la presenza/assenza ed il numero delle garanzie presenti) potrebbero essere adottate come parametri per affinare l’accuratezza dei modelli predittivi. I segnali comportamentali negativi (mancato rinnovo) rappresentano situazioni rare, ma che quando si verificano sono estremamente predittive”. In aggiunta è stato inoltre possibile “costruire delle particolari configurazioni di diverse variabili assicurative fortemente significative”. La correlazione con l’attuale ponderazione dell’indicatore del grado di copertura assicurativa (GCA) “è apparsa meno evidente”. Le evidenze dello studio, ad avviso dell’ANIA, potrebbero essere affinate in un passo successivo “ampliando le osservazioni statistiche su di un profilo temporale più ampio, per poter incorporare nei risultati relazioni maggiormente strutturali”, esaminando, da un lato, la propensione alla copertura assicurativa su più periodi e, dall’altro, verificando la sopravvivenza dell’impresa in una prospettiva di più lungo termine (non solo a distanza di 1 anno). L’associazione constata inoltre come gli esiti dell’analisi statistica oggetto del presente documento non possono essere considerati definitivi, auspicandosi però “che possano contribuire ad un dibattito che coinvolga in primo luogo il mondo bancario sulla valorizzazione della presenza di coperture assicurative nel processo valutativo del merito creditizio”. Lo studio è diviso in quattro capitoli e in una doppia sezione di appendice: Nel capitolo 1, “Analisi descrittive e rischiosità media delle PMI assicurate”, viene esaminato il campione statistico delle imprese costruito con l’ausilio delle compagnie, evidenziandone le peculiarità in termini di composizione geo‐settoriale e di rischiosità rispetto al resto delle PMI. Nel capitolo 2, “I risultati dell’indagine statistica in merito alla relazione tra solvibilità e coperture assicurative”, sono riportate le evidenze statistiche in merito alla relazione tra l’indicatore di sintesi del grado di copertura assicurativa (GCA) e il tasso di insolvenza creditizia a breve termine. Nel terzo capitolo, “Il modello di valutazione del merito di credito di Cerved”, è riportata una descrizione dettagliata del modello di credit scoring adottato da Cerved e di come esso classifica il merito di credito delle PMI assicurate. Nell quarto e ultimo capitolo, “Il contributo dell’informazione sul comportamento assicurativo nella previsione del merito di credito: un’analisi esplorativa”, viene testato statisticamente la correlazione multivariata tra profilo assicurativo e tasso di insolvenza, selezionando i segnali che possono contribuire ad aumentare l’accuratezza dei modelli di credit scoring. Come detto precedentemente, lo studio si conclude con una doppia sezione di appendice: La descrizione di calcolo dell’indicatore GCA – “grado di copertura assicurativa delle PMI” – ed infine la descrizione del passaggio dal campione rilevato da ANIA a quello conclusivo (oggetto dell’analisi statistica), tramite l’eliminazione dei record non utilizzabili nella fase di aggregazione con i dati sul merito creditizio di Cerved. NOTIZIE DAL MERCATO ASSICURATIVO L’AGENTE ASSICURATIVO E IL BROKER? TRA 10 ANNI NON ESISTERANNO PIU’ FONTE: TUTTO INTERMEDIARI (23/09/2014) POLIZZE, IL DIGITALE TAGLIERÀ DEL 10% I PREMI DANNI FONTE: IL SOLE 24 ORE (25/09/2014) Viene presentata come una «grande indagine esclusiva», quella pubblicata sul numero di questa settimana di Panorama e relativa alla mappatura delle professioni che nel prossimo decennio risulteranno vincenti e, al contrario, perdenti. L’INDAGINE, che è stata condotta dalla società di consulenza tedesca Roland Berger, descritta come una delle più importanti al mondo, si è posta l’obiettivo di «scoprire quali professioni rischiano di essere travolte dalle nuove tecnologie e quali invece sono più al sicuro. Attenzione: un dato importante è che il gruppo di studio della società di consulenza riporta le analisi riguardanti l’Italia (uno studio in esclusiva per Panorama). Dunque la visione non è, per cosi dire, mondiale. «Naturalmente l’impatto dipende dalla velocità con cui ciascun paese adotterà le nuove tecnologie», tiene a precisare la Roland Berger Italia. Le professioni monitorate sono state circa 600. L’indagine non farà contenti gli agenti di assicurazione. Lo dico subito. La ricerca assegna un grado di rischio pari al 99% alla professione di agente assicurativo. Secondo la società di consulenza, questa professione rischia una vera e propria estinzione, al pari del consulente fiscale, dell’esperto di assicurazioni e sinistri, del perito assicurativo, del credit advisor e dell’analista del credito. Anche il broker assicurativo ha un grado di rischio elevato (92%). Secondo l’indagine sarebbe a rischio persino il consulente finanziario personale (58%). Ma come è possibile? Proprio adesso che si parla tanto di consulenza…? Insomma fra dieci anni gli intermediari assicurativi non esisteranno più, al posto delle agenzie ci saranno magari fast food cinesi e per sottoscrivere un contratto assicurativo basterà un semplice clic. Francamente mi pare uno scenario improbabile. L’avvento delle nuove tecnologie sta certamente cambiando qualcosa, ma da qui a pensare che nel 2024 del mercato della distribuzione assicurativa tradizionale ci sarà soltanto cenere, ce ne passa. La rivoluzione tecnologica nel mondo delle assicurazioni può valere 21 punti di combined ratio e, conseguentemente, oltre a un notevole incremento di reddittività per le compagnie una riduzione del valore dei premi vicina al 10%. Sono alcuni dei numeri chiave che emergono dall'analisi globale condotta da Boston Consulting Group e da Morgan Stanley sugli effetti di una possibile evoluzione digitale che investa una delle industrie tecnologicamente più "arretrate". Lo studio parte dal presupposto che il business assicurativo è sul punto di vivere una profonda rivoluzione. Una rivoluzione che, a detta di Ugo Cotroneo, partner di Bcg e tra i firmatari dell'analisi, «dovrà realizzarsi entro il prossimo triennio, ossia dovrà essere compresa nel business plan di tutte le aziende». Pena la perdita di un'occasione formidabile per le compagnie assicurative tradizionali, che già ora rischiano di scontare gli L’RC AUTO ADESSO VIAGGIA IN ORDINE SPARSO FONTE: CORRIERE ECONOMIA‐ IO MI ASSICURO (22/09/2014) effetti legati alle innovazioni portate dai nuovi operatori. Il punto chiave dell'analisi è la necessità di mettersi al servizio del cliente in maniera diversa rispetto al passato. Al momento il profilo di ogni assicurato viene redatto sulla base di un approccio statistico, diversamente grazie all'utilizzo di device specifici è possibile raccogliere una mole di informazioni tali da poter misurare real time il rischio, con un conseguente impatto netto sui termini delle polizze. «Uno dei dati che ci ha stupito di più è che il 25% degli intervistati si è detto diponibile a condividere informazioni personali con l'assicuratore pur di ottenere uno sconto sul premio pagato. La percentuale sale addirittura al 60% nel caso in cui si tratti di un assicuratore di fiducia» spiega Cotroneo sottolineando che questo dettaglio può rivelarsi fondamentale per il futuro. Lo studio di Bcg e Morgan Stanley ha infatti stimato che l'uso di tecnologie specifiche in casa piuttosto che su moto o auto può valere una riduzione del rischio rispettivamente del 40% e del 15‐25%. «La digitalizzazione del settore sia in termini di distribuzione che di operazioni è vitale affinché il settore assicurativo tradizionale possa restare competitivo», ha aggiunto Cotroneo. Tanto più ora che, sul mercato, si stanno affacciando anche fenomeni nuovi e potenzialmente chiave per definire il futuro del settore. Cotroneo porta ad esempio un caso specifico: «È la storia di Rakuten, l'Amazon giapponese, che recentemente si è buttato nel settore assicurativo e, individuato un partner tecnico, ha sfruttato il vantaggio competitivo della mole di dati disponibili sui propri clienti per fare offerte mirate». Un big data alla quale i gruppi tradizionali non potrebbero mai accedere. Basti pensare che il contatto tra compagnia e cliente si riduce normalmente a un incontro all'anno in sede di rinnovo della polizza. Ecco perché la digitalizzazione, abbinata ai device più evoluti può rappresentare il punto di svolta per il settore. Continua la corsa del comparto vita, calano i rami danni a causa della frenata dell’Rc auto. Malgrado il ribasso registrato a livello complessivo, in questo settore le tariffe rimangono elevatissime e anzi segnano qualche aumento nelle aree più critiche: alcune città del Sud, i giovani e i veicoli a due ruote. Il bilancio di metà anno del mercato assicurativo italiano sconta in modo pesante i segni della crisi economica. A parte le polizze vita tradizionali, che per le loro caratteristiche continuano a mantenere un forte appeal presso i risparmiatori, il settore resta asfittico e le gravi esigenze di protezione di famiglie e imprese, dalla previdenza alle calamità naturali e alle piccole e medie imprese, continuano a rimanere in gran parte non soddisfatte. Le cifre In base ai dati dell’Ania, nei primi sei mesi del 2014 la raccolta complessiva è stata di 74,129 miliardi di euro, il 5,3% in più rispetto alla prima metà dell’anno scorso. Il comparto vita si è attestato a 55,529 miliardi di euro, +30,2% sul corrispondente periodo del 2013. I rami danni hanno segnato invece un calo del 3,2%, a 18,6 miliardi di euro; il settore auto, in particolare, ha accusato una frenata più netta, ‐6,6%, a 9,772 miliardi di euro. A fronte di una stabilità o di un leggero calo del parco circolante, il dato denota quindi un ribasso dei prezzi, confermato del resto dall’ultimo monitoraggio trimestrale realizzato dall’Ivass. L’indagine si basa sui prezzi di listino praticati in ventuno province italiane per sei profili tipo di assicurati, cui corrispondono diversi livelli di rischiosità, e quindi di tariffa. Così, per esempio, si va da un diciottenne nella quattordicesima classe di bonus malus (quella d’ingresso, per chi si assicura per la prima volta) con un ciclomotore o una vettura di 1.300 cc., a un quarantenne che guida la stessa auto ma si trova nella miglior classe. Fra l’aprile scorso e il corrispondente mese del 2013 i prezzi medi di listino a livello nazionale hanno mostrato variazioni comprese fra il meno 1,4% per un automobilista cinquantacinquenne e il più 4,3%, per un neopatentato alla guida di un motorino. DOVE COSTA DI PIU’ Le tariffe sono decisamente più elevate in alcune città del Sud, e in particolare a Napoli, dove sono le più care per tutti i profili considerati: nel capoluogo campano, un diciottenne che si assicura per la prima volta paga in media 3.532 euro, il doppio rispetto a un suo coetaneo ad Aosta. Variazioni più significative hanno interessato i mezzi a due ruote: per un quarantenne in quarta classe di bonus malus con un motociclo di 200 cc. e per un diciottenne in prima classe con un motorino i listini sono aumentati rispettivamente del 4% e 4,3%. L’Ania offre una lettura diversa dei dati dell’Ivass. «I prezzi di listino non considerano gli sconti praticati dagli intermediari — sottolinea Vittorio Verdone, direttore centrale auto, distribuzione e consumatori dell’Ania —. Se invece si guarda alla stima di quelli effettivamente pagati, a parte pochissime eccezioni si registrano cali in tutte le province e per tutti i profili. L’Ivass ha presentato anche la prima relazione sull’attività antifrode, che mostra segnali positivi sull’impegno delle imprese nella lotta alle truffe». Quali consigli si possono dare all’assicurato che vuole risparmiare? «Fare confronti, ma oltre ai prezzi guardare con attenzione alle principali clausole delle polizze — risponde Verdone—. In particolare quelle su esclusioni e rivalse, quando la garanzia non opera. E inoltre controllare sul sito dell’Ivass, www.ivass.it, se la compagnia e l’intermediario sono autorizzati». «Nell’Rc auto esiste una vera e propria discriminazione territoriale — sostiene invece Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia — tanto che è diffusissimo il fenomeno di chi, per pagare meno, dichiara una falsa residenza in territori dove il rischio e il premio sono più bassi. Per contenere le tariffe Rc auto, si può prevedere l’installazione su ogni macchina della scatola nera che monitora il comportamento alla guida». Mobilità In base all’indagine conoscitiva sulla Rc auto realizzata dal Movimento difesa del cittadino e Codacons nell’ambito del progetto «Rc auto su misura», finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, aumentano gli automobilisti propensi a valutare nuove offerte e cambiare compagnia. Il 33% di quanti si avvalgono dei preventivatori online o del semplice passaparola per valutare nuove polizze appartiene alle regioni del Sud dove, a causa dei prezzi più elevati, si avverte in misura maggiore la necessità di ricercare risparmio e convenienza.
© Copyright 2024 ExpyDoc