La memoria svelata

Vita dei soci
La memoria svelata
di Anh Thu Nguyen,
Master in Education & Training presso l’USI, cotitolare di Formamentis Sagl
Nel
numero di marzo abbiamo posto
le basi per sfatare il mito di un
degrado inesorabile delle capacità
mnemoniche umane. Per ricordare meglio possiamo
ricorrere alle immagini, alle associazioni e alle emozioni. Innanzitutto, ricordiamo meglio le immagini
delle parole: visualizzare immagini è un’attività che
il nostro cervello svolge in modo del
tutto spontaneo, anche quando la
A tale scopo, gli
nostra mente conscia è meno vigile.
esperti di memoria In secondo luogo, associare le nuove
informazioni a quanto a noi già noto
hanno coniato
ne facilita ulteriormente la ritenzioil principio PAV,
ne, poiché queste sono rapidamente
integrate nel nostro modello mentaacronimo di
le. Infine, ricordiamo più facilmente
Paradosso, Azione, tutto ciò che tocca da vicino la nostra
emotività. Le emozioni amplificano i
Vivido
ricordi e li rendono più vividi, favorendone la permanenza in memoria.
Fondamentalmente, per ricordare dobbiamo ricreare nella nostra mente una scena visiva della nuova
informazione e trasformarla in un’immagine concreta, che sia associata a qualcosa di conosciuto,
in maniera tale da suscitare in noi delle forti emozioni. A tale scopo, gli esperti di memoria hanno
coniato il principio PAV, acronimo di Paradosso,
Azione, Vivido.
Paradosso
L’immagine che visualizzate deve essere il più possibile paradossale. Le situazioni che vediamo, sperimentiamo e viviamo tutti i giorni, non sono più
in grado di suscitare la nostra curiosità o sorpresa.
Per attirare l’attenzione del nostro cervello, è necessario fare uno sforzo cosciente per creare delle scene
sufficientemente particolari, capaci di risvegliare la
mente dal torpore cognitivo cui è abituato. Sfruttate
il paradosso: più le vostre visualizzazioni saranno
strane, macabre, divertenti o inusuali, più sarà facile ricordarle. Un esempio? Se dovete visualizzare un
gatto, potete immaginarlo enorme, con i baffi variopinti a forma di girandola, con il manto a pois rossi
e una coda a forma di siluro. Non è buffo?
Azione
Oltre ad essere paradossale, l’associazione da voi
creata deve rappresentare un’azione, poiché una
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scena dinamica si ricorda più facilmente rispetto
a una statica. Fin dai tempi antichi, quando per
sopravvivere e procacciarsi il cibo era necessario
possedere ottime capacità di percezione, osservazione e reattività, il cervello dell’essere umano è naturalmente portato a prestare attenzione a ciò che si
muove. Di conseguenza, è utile creare delle scene in
movimento. Ancor meglio, per infondere maggiore
consistenza e credibilità, è consigliabile visualizzare
la situazione da ogni prospettiva possibile: dall’alto,
dal basso, di lato, ecc..
Vivido
La scena visualizzata deve essere il più possibile vivida. Maggiori dettagli realistici siete in grado di
immaginare, maggiore sarà la ritenzione mnemonica nel medio-lungo termine. Chiudete gli occhi,
osservate ogni minimo dettaglio e immergetevi nella situazione creata, per dare al vostro cervello la
sensazione di vivere realmente quanto immaginato.
Ove possibile, arricchite il tutto con dettagli uditivi, tattili, gustativi e olfattivi, cosicché dimenticare
sarà pressoché impossibile! Ad esempio, per visualizzare un’arancia, oltre alla forma e al colore, immaginatene la consistenza, la sensazione della buccia ruvida al tatto, il gusto aspro e dolce al morso di
uno spicchio, l’odore che permane nell’aria e che vi
pizzica il naso, ecc..
Nei prossimi numeri passeremo in rassegna le tecniche mnemoniche per ricordare parole, nomi, numeri e altro ancora. Sfruttando immagini, associazioni, emozioni e il principio PAV, chiunque sarà in
grado di sperimentare, in maniera rapida e immediata, queste potenti tecniche.
Formamentis Sagl
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