CONTIGO Nº 5. Gennaio 2014 OPINIONE IN EVIDENZA Javier Arellano, amministratore delegato del Complesso Ospedaliero di San Luis, Palencia, Spagna “Per noi sono fondamentali la cura personalizzata la sensibilità e il rispetto dei diritti di ogni persona” Javier Arellano Il Complesso Ospedaliero di San Luis Palencia, in Spagna, fondato nel 1889 da San Benedetto Menni, è diventato un centro di riferimento nel Paese grazie al lavoro, allo sforzo e all'impegno di tutti coloro che sono stati in qualche modo coinvolti nella sua attività nel corso di tutta la sua storia. L'attività è attualmente suddivisa in tre aree: salute mentale, cura delle dipendenze e disabilità intellettuale, con circa 600 posti letto gestiti da 7 suore e da oltre 350 dipendenti. “Unità di convivenza per anziani Santa Teresa” Concentriamo i nostri sforzi per offrire un servizio di assistenza completa ad ogni persona, rispettando sempre le singole esigenze. Perseguendo questo obiettivo, nel mese di ottobre abbiamo inaugurato l'”Unità di convivenza per anziani Santa Teresa”, un'iniziativa all'insegna dell'innovazione, grazie allo sviluppo di un concetto di cura che permette agli anziani di continuare a vivere in un ambiente simile alla propria casa, anche in presenza di livelli importanti di dipendenza. “Concentriamo i nostri sforzi per offrire un servizio di assistenza completa” Quest'unità, dotata di 13 posti letto, promuove la continuità dello stile di vita di ogni persona, consentendo di essere circondati dalle cose più care e dai propri ricordi. Il primo obiettivo è ridurre al minimo l'impatto che è sempre correlato con il cambiamento di residenza, di amicizie, ecc. Preservare la loro indipendenza e privacy, impegnandoci allo stesso tempo per fare sì che continuino a prendere le loro decisioni e ad avere il controllo della loro vita, giorno dopo giorno, è questo il modello da seguire. “Residenze Benedetto Menni” e “Residenze Maria Josefa Recio II e III” Sulla stessa linea, a San Luis, siamo inoltre impegnativi in un nuovo progetto, rivolto a persone con disabilità intellettiva, attraverso la costruzione di 9 Unità di convivenza, tra cui 7 denominate “Residenze Benedetto Menni” e le restanti “Residenze Maria Josefa Recio II e III”, destinate a fornire uno spazio che preservi l’integrità e la privacy dei residenti, unitamente a dotazioni adeguate che uniscano la qualità e il calore di una casa. 1 CONTIGO Queste mini residenze ospiteranno un minimo di 7 persone fino a un massimo di 10, nello stile di quella che sarebbe una famiglia molto numerosa. Consentiranno di vivere una vita secondo i loro desideri e le loro capacità, pur disponendo di un'assistenza continua. L'obiettivo è offrire loro autonomia, potenziare le loro capacità, realizzare ogni tipo di attività e, ove sia possibile, partecipare ai laboratori pre-assunzione del Centro Occupazionale, che consentirà loro di candidarsi per un posto di lavoro presso il Centro speciale per l'impiego, creato per questo scopo. “Nella progettazione di questo nuovo modello di convivenza hanno preso parte professionisti del Centro attraverso gruppi di lavoro multidisciplinari” Nella progettazione di questo nuovo modello di convivenza hanno preso parte professionisti del Centro attraverso gruppi di lavoro multidisciplinari, costituiti dai rappresentanti di tutte le aree coinvolte nel processo di cura e assistenza. Negli ultimi due anni, i collaboratori hanno ricevuto una formazione specifica in questo nuovo modello, che costituisce un cambiamento nella concezione dell'assistenza. Per noi è fondamentale una cura personalizzata, la sensibilità e il rispetto dei diritti di ogni persona, valori che ci rappresentano e ci incoraggiano in tutto ciò che facciamo. Unità di convivenza Santa Teresa “Possiamo sempre dare e ricevere più di quanto pensiamo” Felipa Merino García Felipa Merino García, 88 anni e una vita dedicata al volontariato nel Centro di San Luis, lo scorso novembre è stata insignita della Menzione d'Onore ai Premi Nazionali al Volontariato Sociale 2013. Questi riconoscimenti, concessi dal Ministero spagnolo della Sanità, dei Servizi Sociali e delle Pari Opportunità, sottolineano l´importanza di un lavoro di eccellenza sviluppato in questo settore. “Per me il volontariato è stato una vocazione. L'ho amato sin dal primo momento, cercando sempre di portare felicità a coloro che sono al mio fianco”, dice Feli. Per molti anni, insieme ad altri volontari e a diversi pazienti dal Centro, ho diretto un laboratorio teatrale. Attualmente cerco di consolidare una sessione di narrazione, mi piace che gli utenti spieghino le conclusioni percepite da ogni storia e dai relativi personaggi. Non faccio alcuna distinzione, tutti coloro che desiderano affiancarmi in quest'attività sono per me i benvenuti, rispettando ciò che li interessa di più all'interno del Laboratorio. Il mio più grande desiderio e unico obiettivo è vederli emozionati e felici, aggiunge. “Non dobbiamo mollare mai, fintanto che abbiamo forza: AVANTI. Possiamo sempre dare e ricevere più di quanto pensiamo”. Residenze Benedetto Menni 2 CONTIGO ISTITUZIONALE Centenario San Benedetto Menni: Parola e Ospitalità Il 2014 è appena iniziato e per l'Istituto di Suore Ospedaliere assume un significato molto speciale, in quanto la mattina del 24 aprile 1914 morì, a Dinan (Francia), il nostro Fondatore e Restauratore dell'Ordine Ospedaliero in Spagna, Portogallo e Messico, San Benedetto Menni. Per celebrare questo anniversario, Fratelli e Sorelle, abbiamo preparato questa iniziativa: Parola e Ospitalità. “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano” (Lc 11,28) Gesù, nel Vangelo di Luca, proclama beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica. Indirizzate a coloro che le ascoltano, queste parole esaltano in modo speciale Maria, sua Madre, una donna la cui esistenza è totalmente forgiata dalla Parola. Partendo da questa stessa beatitudine, possiamo guardare alla vita di San Benedetto Menni, l'uomo che ha saputo ascoltare la Parola e renderla viva durante il suo cammino ospedaliero. entrare nella Parola e far sì che la Parola divina entri in noi per trarre i frutti della vita eterna. La beatitudine proclamata da Gesù e incarnata nella vita di Maria e di San Benedetto Menni richiede due atteggiamenti fondamentali: l'ascolto e la pratica della Parola. L'ascolto della Parola ci chiama a creare spazi di accoglienza, a “lasciarci trovare dalla Parola” che ci viene sempre incontro, a “lasciarci toccare” dalla Parola, a “permanere ai piedi del Maestro” assaporando le sue parole, accogliendole nel terreno del nostro cuore. “La beatitudine proclamata da Gesù e incarnata nella vita di Maria e di San Benedetto Menni richiede due atteggiamenti fondamentali: l'ascolto e la pratica della Parola” Agli inizi del centenario del “passaggio alla vita” del nostro Fondatore, abbiamo avviato questa iniziativa “camminare ogni giorno con la Parola”, dandone una “rilettura ospedaliera”, per aiutarci a compiere il cammino insieme a lui, imparando ad ascoltare la Parola e a tradurla nei gesti di vita. In questo modo possiamo rendere l'esperienza della vera gioia, la vera felicità, che nasce per renderci consapevoli che solo il Signore ha parole di vita eterna (cfr. Gv 6,68). La gioia è frutto dello Spirito Santo (cfr. Gal 5,22); soltanto attraverso Lui possiamo Incontrare la Parola, quella beatitudine che Benedetto Menni seppe vivere pienamente, sfida tutti noi che facciamo parte della Comunità Ospedaliera a plasmare la nostra esistenza secondo la Parola e a scoprire, alla fine di ogni giornata, i semi del Verbo incarnato nei cammini della vita e della missione ospedaliera. Questo “cammino” con la Parola, nella Parola e dalla Parola ci aiuta a vivere intensamente questo anno del Centenario, ascoltando e seguendo la Parola ed accettando di essere strumenti di misericordia, compassione e ospitalità di cui il mondo di oggi ha bisogno, dal momento che, come ci dice lo stesso San Benedetto Menni, la Parola ci insegna che “Colui che è venuto nel mondo per salvare i peccatori, non ha disdegnato di avvalersi anche di peccatori per compiere i prodigi della sua infinita misericordia”. Anabela Carneiro HSC Superiora generale 3 CONTIGO Jose Miguel Sanabria “L'associazione HCM ha lo scopo di aiutarci a vicenda e trarre vantaggio della nostra conoscenza ed esperienza” Jose Miguel Sanabria, amministratore delegato dell'Ospedale Beata María Ana di Madrid, in Spagna, ha condiviso con l'intera famiglia ospedaliera le caratteristiche principali di un'iniziativa pionieristica, l'Associazione HCM (Hospitales Católicos de Madrid). Che cos'è e da chi è costituita? Si tratta di un'alleanza, tra le 7 istituzioni cattoliche e gli ospedali generali di Madrid, istituita allo scopo di fornire un valore reale al peso e alla rappresentatività della sanità di proprietà cattolica nella nostra Comunità Autonoma. Quando è stata costituita? Con quale obiettivo? Sebbene abbiamo lavorato più di due anni al progetto, è stata formalmente costituita nel luglio 2013. Si prefigge lo scopo di raggiungere l´ obiettivo, indicato nel nostro XX Capitolo Generale, di promuovere partenariati tra istituti di proprietà cattolica, cercando al contempo di garantire la realizzabilità futura delle nostre opere. Lo scopo principale dell'associazione è aiutarsi a vicenda e trarre vantaggio dalla ostra conoscenza per incrementare la nostra posizione, creando valore nel mercato della sanità e compiendo il nostro impegno sociale e umano. Quali sono le principali priorità? Fondamentalmente la rappresentanza del gruppo HCM nei forum di interesse, il conseguimento di sinergie attraverso progetti comuni, lo scambio esclusivo con utenti e fornitori e la condivisione di conoscenze e informazioni. Il tutto integrato con la promozione di standard di qualità globali, propri del gruppo HCM, che comprendono l'assistenza e rispondono alle esigenze dei nostri pazienti e delle loro famiglie offrendo una cura umana, spirituale e di informazione. A cosa sta lavorando attualmente? Sin dalla sua recente costituzione, siamo concentrati sullo sviluppo di un piano di comunicazione che ci aiuti a pubblicizzare il gruppo HCM. In parallelo, Jose Miguel Sanabria abbiamo avviato un dialogo con alcuni dei nostri utenti alla ricerca di tale riconoscimento e rappresentatività. Abbiamo inoltre sviluppato alcune iniziative che sono già una realtà, come l'adesione progressiva di tutti i membri dell'alleanza alla centrale acquisti dei Fratelli di San Giovanni di Dio, che ha portato a un risparmio medio del 13% sugli acquisti di farmacia nei centri partecipanti. Che cosa apporta il gruppo all'identità cattolica dei centri e dei rispettivi carismi?Quali sono i valori comuni di ogni 4 CONTIGO 24 anni di amore e di servizio a Kinshasa Ospedale del gruppo? Gli HCM sono centri avanzati, in costante aggiornamento per migliorare il servizio e il benessere dei nostri pazienti. La motivazione sociale che ci contraddistingue ci spinge ad evolverci, a lottare ed a conformarci a un servizio di qualità, alla ricerca dell'eccellenza. Avete intenzione di sviluppare tematiche trasversali quali l'etica, la bioetica, la pastorale della salute...? Sebbene questi aspetti trasversali siano molto “intrinseci” a ciascuna istituzione, non rinunceremo a trattarli più avanti. Uno dei capisaldi del gruppo HCM, senza il quale l'alleanza sarebbe stata impossibile, consiste nel far prevalere sempre gli interessi individuali delle nostre istituzioni rispetto a quelli che potrebbe avere il gruppo. In futuro… Uno dei possibili modi di sviluppo futuro presentato ai provinciali è l'adesione, progressiva e a medio termine in caso di consolidamento e successo del gruppo originale, di altri centri appartenenti alle 7 istituzioni, indipendentemente dalla regione in cui si trovano e dall'attività da loro svolta. Centro Telema Repubblica Democratica del Congo Siamo esperti nel campo della salute, coinvolti con i pazienti, offriamo tutte le conoscenze e le risorse necessarie per raggiungere la soluzione ottimale ad ogni problema. Distinguendoci per i principi cattolici che guidano i nostri passi, offriamo la garanzia che con HCM si è in buone mani. Proprio come la fondazione della Congregazione fu una risposta alle esigenze al tempo dei nostri Fondatori, il 29 settembre 1989, su invito della Chiesa locale di Kinshasa, le Suore Andrea Calvo, Angela Gutiérrez e María Covadonga González giunsero a Kinshasa con la missione di accogliere, curare e assistere i malati di mente, infondendo al tempo stesso il carisma ospedaliero in Congo, donandogli un volto congolese. Il Cardinale MALULA, a quel tempo Arcivescovo di Kinshasa, espresse la sua preoccupazione per la cura dei malati di mente che vagavano per le strade di Kinshasa e che erano stati abbandonati a se stessi. La Congregazione fu toccata dalla sofferenza degli emarginati nelle nostre società. Cominciarono frequentando un corso di studi presso il Centro di Neuropsicopatologia di Kinshasa al fine di assorbire la realtà della malattia mentale di Kinshasa e di padroneggiare le tecniche di cura della salute mentale utilizzate in questa nuova realtà. Terminato questo periodo di tirocinio, nel 1991, le sorelle iniziarono la loro attività attraverso la creazione di un Centro di Salute Mentale, che prese il nome di “TELEMA” (“L'uomo in piedi” in lingua lingala). Seguendo l'esempio dei nostri Fondatori, esse incarnarono, con audacia e creatività, il servizio al malato che soffre e inaugurarono percorsi missionari, portando l'ospitalità ancora più lontano, perché “l'amore del Cuore di Cristo non conosce limiti”. 5 CONTIGO Casa di cura Idanha II Seminario di etica II Seminario di etica Lo scorso 5 dicembre, presso la casa di cura Idanha, si è tenuto il Secondo Seminario di Etica sul tema “Saper comunicare, un dovere etico”. Questo evento è stato rivolto a professionisti del campo sanitario interni ed esterni all’istituzione, per un totale di 120 partecipanti. I lavori sono iniziati con la sessione di apertura presieduta dalla presidente delle IIHSGJ (Irmãs Hospitaleiras do Sagrado Coração de Jesus Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù) - Suor Maria do Sameiro, dall’Amministratore Delegato della CSI – Dottor José Eusébio e dal Direttore sanitario della CSI – Dottor Pedro Varandas. Delle parole iniziali evidenziamo il messaggio pronunciato da Suor Maria Sameiro, la quale ha sottolineato che fin dall’inizio, l’opera ospedaliera è sempre stata guidata dai principi del rispetto per la vita e la dignità della persona, anche se spesso questa persona ha visto compromessa la sua capacità di giudizio, come nel caso di persona con malattia mentale. Sappiamo che in questa area della medicina agire eticamente è un dovere di competenza e di comportamento professionale per tutti quelli che sono coinvolti. Nella Carta d’Identità della nostra istituzione l’etica è presentata come un valore istituzionale, ossia una caratteristica identificativa della nostra istituzione. Il tema centrale del seminario, “Saper comunicare, un dovere etico”, costituisce una sfida per tutti noi che facciamo parte della Comunità Ospedaliera. Viviamo in costante interazione l’uno con l’altro e per questo l’etica è imprescindibile nel nostro agire quotidiano, in quanto ci permette di costruire la nostra vita e la nostra storia, lasciando segni che apportano autonomia e autodeterminazione nella vita di coloro che accudiamo. Nell’ambito Ospedaliero, in coerenza con la missione che ci definisce, accettiamo la sfida e il compromesso di vivere l’esigenza etica della cura in tutti i campi e di prendere decisioni. Nostra Sra. del Carmine Marchio d'eccellenza Società d'Aragona Il Centro Neuropsichiatrico Nostra Signora del Carmine delle Suore Ospedaliere ha ottenuto il Marchio d'eccellenza Società d'Aragona, come società fondatrice. Tale Marchio riconosce il forte impegno del Centro spagnolo, situato a Saragozza, nell'eccellenza attraverso l'applicazione di strumenti e modelli gestionali che esaltano il suo ruolo di istituzione di riferimento nel campo della salute mentale sin dalla sua fondazione nel 1971. Il dottor Alfonso Cerdán, amministratore del Centro e respon- sabile dell'ottenimento del Marchio, ha sottolineato l'importanza di questo riconoscimento per l'istituzione e per tutte le persone che in qualche modo vi collaborano, nonché per l'avanzamento verso la normalizzazione delle malattie mentali: “Questo Marchio è un riconoscimento dell'attenzione alla salute mentale, dell'impegno quotidiano dei nostri professionisti per adeguare il nostro modello gestionale all'evoluzione dei disturbi mentali così da offrire la migliore assistenza ai pazienti e alle famiglie e porre fine allo stigma che grava su questo tipo di malattie”. Cerimonia di riconoscimento Grazie a questo Marchio, che sarà rinnovato ogni 4 anni mediante un processo di diagnosi e valutazione, si vuole trasmettere e promuovere l'uso di strumenti e modelli gestionali. 6 CONTIGO San Benedetto Menni Alcuni membri del team di ricerca Nel corso dell'ultimo trimestre del 2013 è stato pubblicato un articolo scientifico sulla prestigiosa rivista internazionale “Alzheimer’s Disease and Related Disorders” a seguito del Progetto EDUCA - DOS condotto presso l'Istituto di Ricerche in Psichiatria della Provincia di Palencia (Fondazione Maria Josefa Recio). Lo studio è volto a valutare l'efficacia di un programma di intervento psicosociale (EDUCA - DEM) applicato a un modello di gruppo, per ridurre o prevenire l'onere dei familiari di persone affette da malattia di Alzheimer o altre demenze. Lo studio è stato condotto su un totale di 22 centri psicogeriatrici diurni della rete assistenziale delle Suore Ospedaliere in Spagna e Portogallo, nonché del Servizio Sanitario di Navarra. Il progetto EDUCA -DOS ha permesso di mettere a punto lo strumento di intervento psicosociale EDUCA - DEM, disponibile presso l'Istituto. La sua efficacia è già stata dimostrata in un precedente lavoro. Nel corso dello studio attuale si è lavorato alla sua applicazione a un gruppo di assistenti familiari di cure (caregiver) e i risultati sono molto interessanti. I professionisti sono stati molto soddisfatti dello strumento, in quanto vi è stato un miglioramento in alcuni aspetti, come l'ansia dei caregiver. Tuttavia, è probabile che sia necessaria un´applicazione per periodo prolungato o associata ad un modello individuale per il personale sottoposto a un carico di lavoro maggiore. Provincia di Francia Istituto di Ricerche in Psichiatria Risultati dello studio EDUCA-DOS In occasione del centenario della morte di San Benedetto Menni, 1914-2014, la PROVINCIA DI FRANCIA ha scelto un nuovo mezzo per immergersi, in modo divertente e piacevole, nel cuore della vita e della missione del Fondatore della Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù: un fumetto, in uscita a breve, in diverse lingue. I lettori scopriranno pagina dopo pagina un uomo che muoveva il cielo e la terra per soddisfare le esigenze dei suoi simili con generosità e apertura di spirito, un uomo che si distingueva per le sue grandi imprese, le sue opere gigantesche e soprattutto le sue virtù religiose, un uomo che ha aperto le braccia e il cuore per accogliere tutti i suoi fratelli sofferenti arrivando fino all'amore più profondo: un uomo senza confini. Un altro risultato positivo del progetto è stato lo sviluppo di una versione breve della scala a 12 item di Zarit (Zarit Burden Interview) sull'onere dei caregiver, che consente una più facile applicazione, contenendo o migliorando le proprietà psicometriche della versione precedente. Il programma EDUCA continua a rimanere attivo grazie al Progetto EDUCA - TRES, incentrato sul carico di lavoro sull'oner dei professionisti che assistono persone affette da gravi malattie mentali. 7 CONTIGO Villa San Benedetto Menni Un ringraziamento ai nostri volontari Martedì 19 Novembre è stato un giorno particolare ad Albese con Cassano. Con due giorni di anticipo Villa San Benedetto ha voluto festeggiare l’anniversario della Canonizzazione di San Benedetto, proclamato Santo il 21 Novembre 1999. Questa ricorrenza è stata anche l’occasione per ringraziare tutti i volontari dell’associazione Solidarietà e Servizio. Nella sua semplicità, è stato un pomeriggio molto significativo. Nella liturgia Padre Davide, cappellano di Villa San Benedetto, ha ricordato le immense qualità di serietà e dedizione ai sofferenti del nostro Fondatore. Il sacerdote ha anche ricordato come i Santi siano, prima ancora che figure a cui rivolgersi nelle preghiere, soprattutto modelli da imitare: esempi concreti e reali di vita secondo lo stile evangelico, da avere come riferimento per la vita di tutti noi. È bello pensare che tutti i volontari siano ispirati, almeno un poco, da quello stesso spirito di carità che ha animato San Benedetto e tutti i Santi della Chiesa; spirito in grado di orientare l’uomo verso la fratellanza e il soccorso al prossimo. Per questo ad Albese si è voluto ringraziare San Benedetto Menni per la sua vita e per l’eredità spirituale che ha lasciato a tutti; nello stesso tempo un sen- Superiora con un gruppo di volontari tito ringraziamento è stato rivolto a tutti volontari per le piccole opere che quotidianamente compiono: essi fanno un grande servizio e ricevono in cambio emozioni, gioia, calore e grandi soddisfazioni personali. Viceprovincia di Brasile Sistema Unico della Salute Gli ospedali delle Sorelle Ospedaliere di São Paulo hanno prorogato per un altro anno i loro rispettivi contratti con la Segreteria Municipale della Salute per l’assistenza ai pazienti del Sistema Unico della Salute – SUS. Dopo un anno difficile e ricco di incertezze su quali sarebbero state le strategie che i nuovi amministratori municipali avrebbero adottato per il quadriennio 2013-2016, incluse le voci insistenti secondo le quali i contratti con le istituzioni che prestano assistenza psichiatrica ai pazienti ricoverati non sarebbero stati rinnovati, è stato deciso nel corso di una riunione alla quale era presente il segretario della salute del comune di São Paulo signor Jose de Felippi, insieme ai suoi assessori, e a Suor Marilene Saveli, con i direttori dei Centri di São Paulo, che i contratti delle Case di Cura di Nossa Senhora de Fátima e Nossa Senhora do Caminho sarebbero stati rinnovati per un altro anno. Tale stallo è stato generato dalla grande stigmatizzazione esis- tente con la quale ci si riferisce al trattamento psichiatrico verso i pazienti ricoverati, rinforzato dall’attuale politica sanitaria nazionale, che promuove il trattamento in unità extra ospedaliere come i CAPS (Centros de Atenção Psicossocial – Centri di Attenzione Psicosociale) e le Residenze Terapeutiche, tra gli altri. Dati statistici mostrano che il territorio di São Paulo è abitato da 11 milioni di persone e attualmente il governo ha a disposizione circa 500 posti letto per pazienti psichiatrici in ospedali specializzati per la popolazione, per un totale di 0,00005 posti letto per abitante. 8 CONTIGO Ospitalità senza frontiere... Centro di Riabilitazione Psicosociale di Mahotas È stato fondato nel 1998, nei dintorni di Maputo – nel quartiere di Mahotas. È un centro di Riabilitazione Psicosociale diurno sostenuto dal Ministero della Salute e con una doppia vocazione: monitorare adulti con problemi di salute mentale e bambini con disabilità multiple. Il suo orario di apertura è dalle 7 alle 16 dal lunedì al venerdì. Questo centro è sostenuto dalla Congregazione della Sorelle Ospedaliere soprattutto attraverso la Fondazione Bento Menni, nonché con l’appoggio di benefattori locali. Dal Ministero della Salute sono stati trasferiti professionisti di vari settori, in particolare: una psicologa, un terapista professionale e due specialisti in psichiatria. La direzione del Centro attualmente è curata da Suor Maria José Roldão con la collaborazione di altre 6 suore e 24 collaboratori. I pazienti che frequentano il centro sono persone con scarse risorse economiche. Il centro è un punto di riferimento per i quartieri circostanti; Mahotas Albazine, Magoanine e C.M.C. La sezione adulti ha una capacità di 40 utenti in regime diurno e svolge essenzialmente programmi di riabilitazione psicosociale, oltre a quelli di supporto medico, infermieristico, psicologico e spirituale. La sezione infantile, fondata nel 2002 ha una capacità di 55 bambini tra 0 e 12 anni con disabilità multiple: paralisi cerebrale, autismo, miopatie, sindrome di Down, ritardi mentali, microcefalia, osteogenesi imperfetta o epilessia. Sono assistiti inoltre bambini con altre patologie, come AIDS, tubercolosi... Le attività svolte includono stimolazione psicomotoria, fisioterapia, insegnamento ed educazione per i bambini, con l´obiettivo di potenziare al massimo lo sviluppo delle loro capacità per aumentare il più possibile la loro autonomia nel compiere attività quotidiane. Si svolgono inoltre azioni di educazione pedagogica destinata alle madri di questi bambini relativamente alla cura della salute, all´alimentazione e alla stimolazione psicomotoria. Dall’inizio della sua attività il centro di Riabilitazione di Mahotas ha offerto assistenza a circa 504 utenti. Questa struttura è unica a Maputo per l’intervento completo e di qualità che fornisce. È uno dei centri della Provincia del Portogallo che riceve i candidati per il volontariato missionario nelle diverse aree nel corso dell’anno, potendo contare anche su tirocini curriculari e professionali di aree tecniche specializzate, che nella quotidianità dell’ospedale aiutano a portare sorrisi e allegria a tutte le persone assistite. Centro di Riabilitazione Psicosociale di Mahotas 9 Date da ricordare Dicembre-Febbraio 2014. Visita Canonica alla Provincia d'Italia. Febbraio 2014. Cinquantesimo anniversario della fondazione della Comunità Terapeutica Puntiti di Cochabamba, in Bolivia (02/02/2014). Febbraio 2014. Cinquantesimo anniversario della Fondazione Immacolata Concezione di Granada, in Spagna (10/02/2014). Febbraio 2014. XXII Consiglio Plenario 18-25 febbraio in Portogallo. Febbraio 2014. Giornata Mondiale del Malato (11/02/2014) [email protected] www.hospitalarias.org
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