Contigo n. 5 Gennaio 2014

CONTIGO
Nº 5. Gennaio 2014
OPINIONE IN EVIDENZA
Javier Arellano, amministratore delegato del Complesso Ospedaliero di San Luis, Palencia, Spagna
“Per noi sono fondamentali la cura
personalizzata la sensibilità e il rispetto dei
diritti di ogni persona”
Javier Arellano
Il Complesso Ospedaliero di San Luis
Palencia, in Spagna, fondato nel 1889
da San Benedetto Menni, è diventato
un centro di riferimento nel Paese
grazie al lavoro, allo sforzo e all'impegno di tutti coloro che sono stati
in qualche modo coinvolti nella sua
attività nel corso di tutta la sua storia.
L'attività è attualmente suddivisa in
tre aree: salute mentale, cura delle
dipendenze e disabilità intellettuale,
con circa 600 posti letto gestiti da 7
suore e da oltre 350 dipendenti.
“Unità di convivenza per anziani
Santa Teresa”
Concentriamo i nostri sforzi per offrire un servizio di assistenza completa ad ogni persona, rispettando
sempre le singole esigenze. Perseguendo questo obiettivo, nel mese di
ottobre abbiamo inaugurato l'”Unità
di convivenza per anziani Santa Teresa”, un'iniziativa all'insegna dell'innovazione, grazie allo sviluppo di un
concetto di cura che permette agli
anziani di continuare a vivere in un
ambiente simile alla propria casa,
anche in presenza di livelli importanti
di dipendenza.
“Concentriamo i
nostri sforzi per
offrire un servizio di
assistenza completa”
Quest'unità, dotata di 13 posti letto,
promuove la continuità dello stile di
vita di ogni persona, consentendo di
essere circondati dalle cose più care
e dai propri ricordi. Il primo obiettivo
è ridurre al minimo l'impatto che è
sempre correlato con il cambiamento di residenza, di amicizie, ecc.
Preservare la loro indipendenza e
privacy, impegnandoci allo stesso
tempo per fare sì che continuino a
prendere le loro decisioni e ad avere
il controllo della loro vita, giorno
dopo giorno, è questo il modello da
seguire.
“Residenze Benedetto Menni” e “Residenze Maria Josefa Recio II e III”
Sulla stessa linea, a San Luis, siamo
inoltre impegnativi in un nuovo progetto, rivolto a persone con disabilità
intellettiva, attraverso la costruzione
di 9 Unità di convivenza, tra cui 7 denominate “Residenze Benedetto
Menni” e le restanti “Residenze
Maria Josefa Recio II e III”, destinate
a fornire uno spazio che preservi l’integrità e la privacy dei residenti, unitamente a dotazioni adeguate che
uniscano la qualità e il calore di una
casa.
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CONTIGO
Queste mini residenze ospiteranno un minimo di 7
persone fino a un massimo di 10, nello stile di quella
che sarebbe una famiglia molto numerosa. Consentiranno di vivere una vita secondo i loro desideri e le
loro capacità, pur disponendo di un'assistenza continua. L'obiettivo è offrire loro autonomia, potenziare
le loro capacità, realizzare ogni tipo di attività e, ove
sia possibile, partecipare ai laboratori pre-assunzione
del Centro Occupazionale, che consentirà loro di candidarsi per un posto di lavoro presso il Centro speciale
per l'impiego, creato per questo scopo.
“Nella progettazione di
questo nuovo modello di
convivenza hanno preso
parte professionisti del
Centro attraverso gruppi di
lavoro multidisciplinari”
Nella progettazione di questo nuovo modello di convivenza hanno preso parte professionisti del Centro
attraverso gruppi di lavoro multidisciplinari, costituiti
dai rappresentanti di tutte le aree coinvolte nel processo di cura e assistenza. Negli ultimi due anni, i collaboratori hanno ricevuto una formazione specifica
in questo nuovo modello, che costituisce un cambiamento nella concezione dell'assistenza.
Per noi è fondamentale una cura personalizzata, la
sensibilità e il rispetto dei diritti di ogni persona, valori
che ci rappresentano e ci incoraggiano in tutto ciò
che facciamo.
Unità di convivenza Santa Teresa
“Possiamo sempre
dare e ricevere più di
quanto pensiamo”
Felipa Merino García
Felipa Merino García, 88 anni e una vita dedicata
al volontariato nel Centro di San Luis, lo scorso
novembre è stata insignita della Menzione d'Onore ai Premi Nazionali al Volontariato Sociale
2013.
Questi riconoscimenti, concessi dal Ministero
spagnolo della Sanità, dei Servizi Sociali e delle
Pari Opportunità, sottolineano l´importanza di
un lavoro di eccellenza sviluppato in questo settore.
“Per me il volontariato è stato una vocazione.
L'ho amato sin dal primo momento, cercando
sempre di portare felicità a coloro che sono al
mio fianco”, dice Feli.
Per molti anni, insieme ad altri volontari e a diversi pazienti dal Centro, ho diretto un laboratorio teatrale. Attualmente cerco di consolidare
una sessione di narrazione, mi piace che gli
utenti spieghino le conclusioni percepite da ogni
storia e dai relativi personaggi. Non faccio alcuna distinzione, tutti coloro che desiderano affiancarmi in quest'attività sono per me i
benvenuti, rispettando ciò che li interessa di più
all'interno del Laboratorio. Il mio più grande
desiderio e unico obiettivo è vederli emozionati
e felici, aggiunge.
“Non dobbiamo mollare mai, fintanto che abbiamo forza: AVANTI. Possiamo sempre dare e
ricevere più di quanto pensiamo”.
Residenze Benedetto Menni
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ISTITUZIONALE
Centenario San Benedetto Menni: Parola e Ospitalità
Il 2014 è appena iniziato e per l'Istituto di Suore Ospedaliere assume un significato molto speciale, in
quanto la mattina del 24 aprile 1914 morì, a Dinan
(Francia), il nostro Fondatore e Restauratore dell'Ordine Ospedaliero in Spagna, Portogallo e Messico,
San Benedetto Menni.
Per celebrare questo anniversario, Fratelli e Sorelle,
abbiamo preparato questa iniziativa: Parola e Ospitalità.
“Beati coloro che ascoltano la
Parola di Dio e la osservano”
(Lc 11,28)
Gesù, nel Vangelo di Luca, proclama beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la
mettono in pratica. Indirizzate a
coloro che le ascoltano, queste
parole esaltano in modo speciale Maria, sua Madre, una
donna la cui esistenza è totalmente forgiata dalla Parola.
Partendo da questa stessa beatitudine, possiamo guardare
alla vita di San Benedetto
Menni, l'uomo che ha saputo
ascoltare la Parola e renderla
viva durante il suo cammino ospedaliero.
entrare nella Parola e far sì che la Parola divina
entri in noi per trarre i frutti della vita eterna.
La beatitudine proclamata da Gesù e incarnata
nella vita di Maria e di San Benedetto Menni richiede due atteggiamenti fondamentali: l'ascolto
e la pratica della Parola.
L'ascolto della Parola ci chiama a creare spazi di
accoglienza, a “lasciarci trovare dalla Parola” che
ci viene sempre incontro, a
“lasciarci toccare” dalla Parola,
a “permanere ai piedi del
Maestro” assaporando le sue
parole, accogliendole nel terreno del nostro cuore.
“La beatitudine
proclamata da Gesù
e incarnata nella vita
di Maria e di San
Benedetto Menni
richiede due
atteggiamenti
fondamentali:
l'ascolto e la pratica
della Parola”
Agli inizi del centenario del “passaggio alla vita” del
nostro Fondatore, abbiamo avviato questa iniziativa
“camminare ogni giorno con la Parola”, dandone una
“rilettura ospedaliera”, per aiutarci a compiere il cammino insieme a lui, imparando ad ascoltare la Parola
e a tradurla nei gesti di vita.
In questo modo possiamo rendere l'esperienza della
vera gioia, la vera felicità, che nasce per renderci
consapevoli che solo il Signore ha parole di vita
eterna (cfr. Gv 6,68). La gioia è frutto dello Spirito
Santo (cfr. Gal 5,22); soltanto attraverso Lui possiamo
Incontrare la Parola, quella beatitudine che Benedetto Menni
seppe vivere pienamente, sfida
tutti noi che facciamo parte
della Comunità Ospedaliera a
plasmare la nostra esistenza
secondo la Parola e a scoprire,
alla fine di ogni giornata, i
semi del Verbo incarnato nei
cammini della vita e della missione ospedaliera.
Questo “cammino” con la Parola, nella Parola e dalla Parola ci aiuta a vivere intensamente questo anno del Centenario,
ascoltando e seguendo la Parola ed accettando di
essere strumenti di misericordia, compassione e
ospitalità di cui il mondo di oggi ha bisogno, dal
momento che, come ci dice lo stesso San Benedetto Menni, la Parola ci insegna che “Colui che è
venuto nel mondo per salvare i peccatori, non ha
disdegnato di avvalersi anche di peccatori per
compiere i prodigi della sua infinita misericordia”.
Anabela Carneiro HSC
Superiora generale
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CONTIGO
Jose Miguel Sanabria
“L'associazione HCM ha lo scopo di aiutarci
a vicenda e trarre vantaggio della nostra
conoscenza ed esperienza”
Jose Miguel Sanabria, amministratore delegato dell'Ospedale
Beata María Ana di Madrid, in
Spagna, ha condiviso con l'intera famiglia ospedaliera le caratteristiche
principali
di
un'iniziativa pionieristica, l'Associazione HCM (Hospitales Católicos de Madrid).
Che cos'è e da chi è costituita?
Si tratta di un'alleanza, tra le 7
istituzioni cattoliche e gli ospedali generali di Madrid, istituita
allo scopo di fornire un valore
reale al peso e alla rappresentatività della sanità di proprietà
cattolica nella nostra Comunità
Autonoma.
Quando è stata costituita?
Con quale obiettivo?
Sebbene abbiamo lavorato più
di due anni al progetto, è stata
formalmente costituita nel luglio 2013. Si prefigge lo scopo
di raggiungere l´ obiettivo, indicato nel nostro XX Capitolo Generale,
di
promuovere
partenariati tra istituti di proprietà cattolica, cercando al
contempo di garantire la realizzabilità futura delle nostre
opere.
Lo scopo principale dell'associazione è aiutarsi a vicenda e trarre
vantaggio dalla ostra conoscenza per incrementare la nostra
posizione, creando valore nel
mercato della sanità e compiendo il nostro impegno sociale e umano.
Quali sono le principali priorità?
Fondamentalmente la rappresentanza del gruppo HCM nei
forum di interesse, il conseguimento di sinergie attraverso
progetti comuni, lo scambio esclusivo con utenti e fornitori e la
condivisione di conoscenze e informazioni.
Il tutto integrato con la promozione di standard di qualità globali, propri del gruppo HCM, che
comprendono l'assistenza e rispondono alle esigenze dei nostri
pazienti e delle loro famiglie offrendo una cura umana, spirituale e di informazione.
A cosa sta lavorando attualmente?
Sin dalla sua recente costituzione, siamo concentrati sullo
sviluppo di un piano di comunicazione che ci aiuti a pubblicizzare il gruppo HCM. In parallelo,
Jose Miguel Sanabria
abbiamo avviato un dialogo con
alcuni dei nostri utenti alla ricerca di tale riconoscimento e
rappresentatività.
Abbiamo inoltre sviluppato alcune iniziative che sono già una
realtà, come l'adesione progressiva di tutti i membri dell'alleanza
alla centrale acquisti dei Fratelli
di San Giovanni di Dio, che ha
portato a un risparmio medio del
13% sugli acquisti di farmacia nei
centri partecipanti.
Che cosa apporta il gruppo
all'identità cattolica dei centri
e dei rispettivi carismi?Quali
sono i valori comuni di ogni
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CONTIGO
24 anni di amore e di
servizio a Kinshasa
Ospedale del gruppo?
Gli HCM sono centri avanzati, in
costante aggiornamento per migliorare il servizio e il benessere
dei nostri pazienti. La motivazione
sociale che ci contraddistingue ci
spinge ad evolverci, a lottare ed a
conformarci a un servizio di qualità, alla ricerca dell'eccellenza.
Avete intenzione di sviluppare
tematiche trasversali quali l'etica, la bioetica, la pastorale
della salute...?
Sebbene questi aspetti trasversali
siano molto “intrinseci” a ciascuna
istituzione, non rinunceremo a
trattarli più avanti. Uno dei capisaldi del gruppo HCM, senza il
quale l'alleanza sarebbe stata impossibile, consiste nel far prevalere
sempre
gli
interessi
individuali delle nostre istituzioni
rispetto a quelli che potrebbe
avere il gruppo.
In futuro…
Uno dei possibili modi di sviluppo
futuro presentato ai provinciali è
l'adesione, progressiva e a medio
termine in caso di consolidamento e successo del gruppo originale, di altri centri appartenenti
alle 7 istituzioni, indipendentemente dalla regione in cui si trovano e dall'attività da loro svolta.
Centro Telema
Repubblica Democratica del Congo
Siamo esperti nel campo della salute, coinvolti con i pazienti, offriamo tutte le conoscenze e le
risorse necessarie per raggiungere la soluzione ottimale ad ogni
problema. Distinguendoci per i
principi cattolici che guidano i
nostri passi, offriamo la garanzia
che con HCM si è in buone mani.
Proprio come la fondazione della Congregazione fu una
risposta alle esigenze al tempo dei nostri Fondatori, il 29
settembre 1989, su invito della Chiesa locale di Kinshasa,
le Suore Andrea Calvo, Angela Gutiérrez e María Covadonga González giunsero a Kinshasa con la missione di
accogliere, curare e assistere i malati di mente, infondendo al tempo stesso il carisma ospedaliero in Congo,
donandogli un volto congolese.
Il Cardinale MALULA, a quel tempo Arcivescovo di Kinshasa, espresse la sua preoccupazione per la cura dei malati di mente che vagavano per le strade di Kinshasa e che
erano stati abbandonati a se stessi. La Congregazione fu
toccata dalla sofferenza degli emarginati nelle nostre società.
Cominciarono frequentando un corso di studi presso il
Centro di Neuropsicopatologia di Kinshasa al fine di assorbire la realtà della malattia mentale di Kinshasa e di
padroneggiare le tecniche di cura della salute mentale
utilizzate in questa nuova realtà. Terminato questo periodo di tirocinio, nel 1991, le sorelle iniziarono la loro attività attraverso la creazione di un Centro di Salute
Mentale, che prese il nome di “TELEMA” (“L'uomo in
piedi” in lingua lingala).
Seguendo l'esempio dei nostri Fondatori, esse incarnarono, con audacia e creatività, il servizio al malato che
soffre e inaugurarono percorsi missionari, portando l'ospitalità ancora più lontano, perché “l'amore del Cuore di
Cristo non conosce limiti”.
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Casa di cura Idanha
II Seminario di etica
II Seminario di etica
Lo scorso 5 dicembre, presso la
casa di cura Idanha, si è tenuto
il Secondo Seminario di Etica sul
tema “Saper comunicare, un
dovere etico”.
Questo evento è stato rivolto a
professionisti del campo sanitario interni ed esterni all’istituzione, per un totale di 120
partecipanti. I lavori sono iniziati
con la sessione di apertura presieduta dalla presidente delle
IIHSGJ (Irmãs Hospitaleiras do
Sagrado Coração de Jesus Suore Ospedaliere del Sacro
Cuore di Gesù) - Suor Maria do
Sameiro, dall’Amministratore
Delegato della CSI – Dottor José
Eusébio e dal Direttore sanitario
della CSI – Dottor Pedro Varandas. Delle parole iniziali evidenziamo il messaggio pronunciato
da Suor Maria Sameiro, la quale
ha sottolineato che fin dall’inizio,
l’opera ospedaliera è sempre
stata guidata dai principi del rispetto per la vita e la dignità della
persona, anche se spesso questa
persona ha visto compromessa
la sua capacità di giudizio, come
nel caso di persona con malattia
mentale.
Sappiamo che in questa area
della medicina agire eticamente
è un dovere di competenza e di
comportamento professionale
per tutti quelli che sono coinvolti. Nella Carta d’Identità della
nostra istituzione l’etica è presentata come un valore istituzionale, ossia una caratteristica
identificativa della nostra istituzione.
Il tema centrale del seminario,
“Saper comunicare, un dovere
etico”, costituisce una sfida per
tutti noi che facciamo parte della
Comunità Ospedaliera. Viviamo
in costante interazione l’uno con
l’altro e per questo l’etica è imprescindibile nel nostro agire
quotidiano, in quanto ci permette di costruire la nostra vita e
la nostra storia, lasciando segni
che apportano autonomia e autodeterminazione nella vita di
coloro che accudiamo. Nell’ambito Ospedaliero, in coerenza
con la missione che ci definisce,
accettiamo la sfida e il compromesso di vivere l’esigenza etica
della cura in tutti i campi e di
prendere decisioni.
Nostra Sra. del Carmine
Marchio d'eccellenza Società d'Aragona
Il Centro Neuropsichiatrico
Nostra Signora del Carmine
delle Suore Ospedaliere ha ottenuto il Marchio d'eccellenza
Società d'Aragona, come società fondatrice. Tale Marchio riconosce il forte impegno del
Centro spagnolo, situato a Saragozza, nell'eccellenza attraverso
l'applicazione di strumenti e
modelli gestionali che esaltano
il suo ruolo di istituzione di riferimento nel campo della salute
mentale sin dalla sua fondazione nel 1971.
Il dottor Alfonso Cerdán, amministratore del Centro e respon-
sabile dell'ottenimento del Marchio, ha sottolineato l'importanza di questo riconoscimento
per l'istituzione e per tutte le
persone che in qualche modo vi
collaborano, nonché per l'avanzamento verso la normalizzazione delle malattie mentali:
“Questo Marchio è un riconoscimento dell'attenzione alla salute
mentale, dell'impegno quotidiano dei nostri professionisti per
adeguare il nostro modello gestionale all'evoluzione dei disturbi
mentali così da offrire la migliore
assistenza ai pazienti e alle famiglie e porre fine allo stigma che
grava su questo tipo di malattie”.
Cerimonia di riconoscimento
Grazie a questo Marchio, che sarà
rinnovato ogni 4 anni mediante
un processo di diagnosi e valutazione, si vuole trasmettere e promuovere l'uso di strumenti e
modelli gestionali.
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CONTIGO
San
Benedetto
Menni
Alcuni membri del team di ricerca
Nel corso dell'ultimo trimestre del 2013 è stato pubblicato un
articolo scientifico sulla prestigiosa rivista internazionale “Alzheimer’s Disease and Related Disorders” a seguito del Progetto
EDUCA - DOS condotto presso l'Istituto di Ricerche in Psichiatria della Provincia di Palencia (Fondazione Maria Josefa Recio).
Lo studio è volto a valutare l'efficacia di un programma di intervento psicosociale (EDUCA - DEM) applicato a un modello
di gruppo, per ridurre o prevenire l'onere dei familiari di persone affette da malattia di Alzheimer o altre demenze. Lo studio è stato condotto su un totale di 22 centri psicogeriatrici
diurni della rete assistenziale delle Suore Ospedaliere in
Spagna e Portogallo, nonché del Servizio Sanitario di Navarra.
Il progetto EDUCA -DOS ha permesso di mettere a punto lo
strumento di intervento psicosociale EDUCA - DEM, disponibile presso l'Istituto. La sua efficacia è già stata dimostrata in
un precedente lavoro. Nel corso dello studio attuale si è lavorato alla sua applicazione a un gruppo di assistenti familiari di
cure (caregiver) e i risultati sono molto interessanti. I professionisti sono stati molto soddisfatti dello strumento, in quanto
vi è stato un miglioramento in alcuni aspetti, come l'ansia dei
caregiver. Tuttavia, è probabile che sia necessaria un´applicazione per periodo prolungato o associata ad un modello individuale per il personale sottoposto a un carico di lavoro
maggiore.
Provincia di Francia
Istituto di Ricerche in Psichiatria
Risultati dello studio
EDUCA-DOS
In occasione del centenario
della morte di San Benedetto
Menni, 1914-2014, la PROVINCIA DI FRANCIA ha scelto un
nuovo mezzo per immergersi,
in modo divertente e piacevole,
nel cuore della vita e della missione del Fondatore della Congregazione
delle
Suore
Ospedaliere del Sacro Cuore di
Gesù: un fumetto, in uscita a
breve, in diverse lingue.
I lettori scopriranno pagina
dopo pagina un uomo che
muoveva il cielo e la terra per
soddisfare le esigenze dei suoi
simili con generosità e apertura
di spirito, un uomo che si distingueva per le sue grandi imprese, le sue opere gigantesche
e soprattutto le sue virtù religiose, un uomo che ha aperto
le braccia e il cuore per accogliere tutti i suoi fratelli sofferenti arrivando fino all'amore
più profondo: un uomo senza
confini.
Un altro risultato positivo del progetto è stato lo sviluppo di
una versione breve della scala a 12 item di Zarit (Zarit Burden
Interview) sull'onere dei caregiver, che consente una più facile
applicazione, contenendo o migliorando le proprietà psicometriche della versione precedente.
Il programma EDUCA continua a rimanere attivo grazie al Progetto EDUCA - TRES, incentrato sul carico di lavoro sull'oner
dei professionisti che assistono persone affette da gravi malattie mentali.
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CONTIGO
Villa San Benedetto Menni
Un ringraziamento ai nostri volontari
Martedì 19 Novembre è stato un
giorno particolare ad Albese con
Cassano. Con due giorni di anticipo Villa San Benedetto ha voluto festeggiare l’anniversario
della Canonizzazione di San Benedetto, proclamato Santo il 21
Novembre 1999.
Questa ricorrenza è stata anche
l’occasione per ringraziare tutti i
volontari dell’associazione Solidarietà e Servizio.
Nella sua semplicità, è stato un
pomeriggio molto significativo.
Nella liturgia Padre Davide, cappellano di Villa San Benedetto,
ha ricordato le immense qualità
di serietà e dedizione ai sofferenti del nostro Fondatore. Il sacerdote ha anche ricordato
come i Santi siano, prima ancora
che figure a cui rivolgersi nelle
preghiere, soprattutto modelli
da imitare: esempi concreti e
reali di vita secondo lo stile
evangelico, da avere come riferimento per la vita di tutti noi.
È bello pensare che tutti i volontari siano ispirati, almeno un
poco, da quello stesso spirito di
carità che ha animato San Benedetto e tutti i Santi della Chiesa;
spirito in grado di orientare
l’uomo verso la fratellanza e il
soccorso al prossimo.
Per questo ad Albese si è voluto
ringraziare San Benedetto
Menni per la sua vita e per l’eredità spirituale che ha lasciato a
tutti; nello stesso tempo un sen-
Superiora con un gruppo di volontari
tito ringraziamento è stato rivolto a tutti volontari per le piccole opere che quotidianamente
compiono: essi fanno un grande
servizio e ricevono in cambio
emozioni, gioia, calore e grandi
soddisfazioni personali.
Viceprovincia di Brasile
Sistema Unico della Salute
Gli ospedali delle Sorelle Ospedaliere di São Paulo hanno prorogato per un altro anno i loro
rispettivi contratti con la Segreteria Municipale della Salute per
l’assistenza ai pazienti del Sistema Unico della Salute – SUS.
Dopo un anno difficile e ricco di
incertezze su quali sarebbero
state le strategie che i nuovi amministratori municipali avrebbero adottato per il quadriennio
2013-2016, incluse le voci insistenti secondo le quali i contratti
con le istituzioni che prestano
assistenza psichiatrica ai pazienti ricoverati non sarebbero
stati rinnovati, è stato deciso nel
corso di una riunione alla quale
era presente il segretario della
salute del comune di São Paulo
signor Jose de Felippi, insieme
ai suoi assessori, e a Suor Marilene Saveli, con i direttori dei
Centri di São Paulo, che i contratti delle Case di Cura di
Nossa Senhora de Fátima e
Nossa Senhora do Caminho sarebbero stati rinnovati per un
altro anno.
Tale stallo è stato generato dalla
grande stigmatizzazione esis-
tente con la quale ci si riferisce al
trattamento psichiatrico verso i
pazienti ricoverati, rinforzato
dall’attuale politica sanitaria nazionale, che promuove il trattamento in unità extra ospedaliere
come i CAPS (Centros de Atenção Psicossocial – Centri di Attenzione Psicosociale) e le
Residenze Terapeutiche, tra gli
altri.
Dati statistici mostrano che il territorio di São Paulo è abitato da
11 milioni di persone e attualmente il governo ha a disposizione circa 500 posti letto per
pazienti psichiatrici in ospedali
specializzati per la popolazione,
per un totale di 0,00005 posti
letto per abitante.
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CONTIGO
Ospitalità senza frontiere...
Centro di Riabilitazione Psicosociale di Mahotas
È stato fondato nel 1998, nei dintorni di Maputo – nel quartiere di
Mahotas. È un centro di Riabilitazione Psicosociale diurno sostenuto
dal Ministero della Salute e con una doppia vocazione: monitorare
adulti con problemi di salute mentale e bambini con disabilità multiple. Il suo orario di apertura è dalle 7 alle 16 dal lunedì al venerdì.
Questo centro è sostenuto dalla Congregazione della Sorelle Ospedaliere soprattutto attraverso la Fondazione Bento Menni, nonché
con l’appoggio di benefattori locali. Dal Ministero della Salute sono
stati trasferiti professionisti di vari settori, in particolare: una psicologa, un terapista professionale e due specialisti in psichiatria.
La direzione del Centro attualmente è curata da Suor Maria José
Roldão con la collaborazione di altre 6 suore e 24 collaboratori. I
pazienti che frequentano il centro sono persone con scarse risorse
economiche. Il centro è un punto di riferimento per i quartieri circostanti; Mahotas Albazine, Magoanine e C.M.C.
La sezione adulti ha una capacità di 40 utenti in regime diurno e
svolge essenzialmente programmi di riabilitazione psicosociale,
oltre a quelli di supporto medico, infermieristico, psicologico e spirituale.
La sezione infantile, fondata nel 2002 ha una capacità di 55 bambini
tra 0 e 12 anni con disabilità multiple: paralisi cerebrale, autismo,
miopatie, sindrome di Down, ritardi mentali, microcefalia, osteogenesi imperfetta o epilessia. Sono assistiti inoltre bambini con altre
patologie, come AIDS, tubercolosi... Le attività svolte includono stimolazione psicomotoria, fisioterapia, insegnamento ed educazione
per i bambini, con l´obiettivo di potenziare al massimo lo sviluppo
delle loro capacità per aumentare il più possibile la loro autonomia
nel compiere attività quotidiane.
Si svolgono inoltre azioni di educazione pedagogica destinata alle
madri di questi bambini relativamente alla cura della salute, all´alimentazione e alla stimolazione psicomotoria.
Dall’inizio della sua attività il centro di Riabilitazione di Mahotas ha
offerto assistenza a circa 504 utenti.
Questa struttura è unica a Maputo per l’intervento completo e di
qualità che fornisce. È uno dei centri della Provincia del Portogallo
che riceve i candidati per il volontariato missionario nelle diverse
aree nel corso dell’anno, potendo contare anche su tirocini curriculari e professionali di aree tecniche specializzate, che nella quotidianità dell’ospedale aiutano a portare sorrisi e allegria a tutte le
persone assistite.
Centro di Riabilitazione Psicosociale
di Mahotas
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Date da ricordare
Dicembre-Febbraio 2014. Visita Canonica alla Provincia d'Italia.
Febbraio 2014. Cinquantesimo anniversario della fondazione della Comunità Terapeutica
Puntiti di Cochabamba, in Bolivia (02/02/2014).
Febbraio 2014. Cinquantesimo anniversario della Fondazione Immacolata Concezione
di Granada, in Spagna (10/02/2014).
Febbraio 2014. XXII Consiglio Plenario 18-25 febbraio in Portogallo.
Febbraio 2014. Giornata Mondiale del Malato (11/02/2014)
[email protected]
www.hospitalarias.org