INTRODUZIONE AL PRIMO SOCCORSO CONDOTTA DEL SOCCORRITORE LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA PRIMO SOCCORSO: è l’aiuto che chiunque può prestare ad una o più persone vittime di un incidente o di un malore, per evitare l’aggravamento delle condizioni di un soggetto infortunato in attesa che intervenga un soccorso sanitario qualificato. PRONTO SOCCORSO: sono le prime cure che personale sanitario qualificato presta all’infortunato, con l’utilizzo di attrezzature adeguate e terapie farmacologiche, direttamente sul posto dell’evento, durante il trasporto sul mezzo di soccorso e nell’ambito di un Presidio Ospedaliero Tutto questo viene definito come Sistema di Emergenza-Urgenza e corrisponde ad un numero gratuito istituito su tutto il territorio nazionale per le chiamate relative al soccorso sanitario (118). Il “primo soccorritore” non può e non deve sostituirsi al soccorso sanitario qualificato, deve limitarsi a coprire l’intervallo di tempo che intercorre dalla chiamata all’arrivo dei soccorritori qualificati COMPIENDO ALCUNI ATTI SEMPLICI E BEN DETERMINATI CHE PERMETTONO DI PRESERVARE DA ULTERIORI RISCHI L’INFORTUNATO, DI EVITARGLI AGGRAVAMENTI, DI MIGLIORARE LE SUE CONDIZIONI GENERALI E, AL LIMITE, DI SALVARGLI LA VITA. Il “Primo Soccorso” è una tecnica che si apprende e si perfeziona con esercizi pratici ripetuti: dare correttamente l’allarme, saper valutare le funzioni vitali dell’infortunato, deve saper praticare una Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP), fermare un’emorragia, porre la vittima in adeguate posizione, ecc. URGENZA: situazione grave in cui l’infortunato presenta un immediato pericolo di vita (es. emorragie imponenti). L’entità dell’urgenza è direttamente proporzionale al pericolo immediato di vita dell’infortunato. Bisogna intervenire subito e rapidamente. GRAVITA’: condizione in cui l’infortunato non presenta un immediato pericolo di vita anche se la lesione è grave. Per es. lesione alla colonna vertebrale è di estrema gravità, ma se le funzioni vitali sono presenti, non richiede urgenza assoluta. CONDOTTA DA TENERE IN CASO DI INCIDENTE INFORTUNATO E’ UNO SOLO Prima di tutto calma e ragionamento - NON muovere l’infortunato - NON trasportarlo con manovre o mezzi adeguati - NON dargli da bere (soprattutto alcolici) - NON…… MEGLIO NON FARE CHE FARE MALE! COSA BISOGNA FARE Valutare la situazione, lo scenario, l’ambiente. Agire sempre in SICUREZZA e AUTOPROTEZIONE, proteggendo sé stessi e gli altri da pericoli incombenti e prevenendo ulteriori incidenti. Allontanare da chi è di disturbo e farsi aiutare a creare uno spazio libero intorno all’infortunato, per evitargli ulteriori danni e per facilitare le manovre di assistenza e soccorso. Valutare la natura e la dinamica dell’evento: ci si può trovare di fronte a un evento di natura TRAUMATICA, oppure MEDICA (informarsi sulle patologie preesistenti) o eventi di ALTRA NATURA. Prima valutazione del tipo di incidente va fatta rapidamente, poi si approfondirà. Esame dell’infortunato CONTROLLO PRIMARIO: FUNZIONI VITALI. Cosciente/non cosciente; se incosciente respira/non respira e controllo emorragie imponenti. CONTROLLO SECONDARIO: ISPEZIONE ACCURATA DEL SOGGETTO. Si valuta se la persona è ferita, se sanguina, se sospetta frattura, colorito del viso, ecc. Parlare al paziente se cosciente e ascoltarlo. Valutare SEGNI e SINTOMI (segni=ciò che il soccorritore rileva sul paziente, ogni manifestazione evidente di lesione o malattia; sintomi=ciò che il paziente riferisce riguardo alla sua condizione). SOCCORSO PSICOLOGICO: parlare all’infortunato con calma e infondergli coraggio, evitare commenti sullo stato del soggetto. Allarme o chiamata: telefonare o far telefonare al numero unico per le Emergenze Sanitarie (118) dinamica dell’evento (traumatico, medico, di altra origine) numero degli infortunati funzioni vitali indicazione del luogo dell’evento eventuali pericoli ambientali manovre di primo soccorso effettuate Praticare i gesti previsti dal Primo Soccorso per quel tipo di incidente. Agire sempre con cautela. Completamento dell’assistenza: non abbandonare l’infortunato fino all’arrivo del personale sanitario qualificato. AUTOPROTEZIONE E SICUREZZA SEMPRE INFORTUNATI SONO PIU’ DI UNO Valgono le stesse regole ma al punto “gesti da praticare” bisogna seguire la scala delle urgenze per l’ordine delle cure da prestare. ESTREMA URGENZA: lesioni che alterano gravemente respiro e circolo comprese le emorragie imponenti URGENZA PRIMARIA: emorragie contenibili, traumi e ustioni gravi, amputazioni URGENZA SECONDARIA: fratture di colonna vertebrale o bacino, fratture esposte degli arti, ferite gravi SENZA URGENZA: fratture non esposte degli arti, ferite leggere, escoriazioni contusioni, piccole ustioni Chi urla di più non sempre è il più grave; non tutti hanno la stessa soglia del dolore. EQUIPAGGIAMENTO: tutto può essere utile basta farsi guidare dal buon senso e dall’immaginazione LE FUNZIONI VITALI La vita di un organismo è assicurata da 3 funzioni essenziali collegate strettamente l’una all’altra: COSCIENZA RESPIRO CIRCOLO FUNZIONE NERVOSA FUNZIONE RESPIRATORIA FUNZIONE CIRCOLATORIA ESAME DELL’INFORTUNATO VALUTAZIONE DELLA COSCIENZA La coscienza è lo stato di consapevolezza della propria esistenza e in Cosciente: se si muove, risponde a stimoli verbali o dolorosi; se cosciente sono presenti respiro e circolo. Per valutare lo stato di coscienza mi inginocchio vicino all’infortunato, lo guardo in viso, scuoto leggermente le spalle e gli chiedo: “signore/a, signore/a mi sente?” Se il soggetto ha risposto in qualche modo può essere considerato COSCIENTE; se è cosciente respira e il suo cuore batte. Se il soggetto non risponde né alle domande né agli stimoli può essere considerato INCOSCIENTE immediatamente allarme chiamando e facendo chiamare il 118 e valutare immediatamente se RESPIRA o NON RESPIRA. VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ RESPIRATORIA - ASSICURARE PERVIETA’ VIE AEREE: infortunato supino con tronco e arti allineati;inginocchiarsi di fianco; togliere tutto ciò che stringe e scoprire per quanto possibile il torace; una mano sulla fronte per tenere fermo il capo; con l’altra mano aprire la bocca e controllo rapido del cavo orale; SOLO SE NECESSARIO RIMUOVERE MATERIALE OSTRUTTIVO CHE DEVE ESSERE BEN VISIBILE E AFFIORANTE. IPERESTENSIONE DEL CAPO: una mano sulla fronte e due dita dell’altra mano sotto il mento; sollevare il mento verso l’alto, queste manovre permetteranno all’aria di passare in modo completo impedendo alla lingua di ostruire il passaggio. - VALUTAZIONE DEL RESPIRO: faccio G.A.S. per 10 secondi G = GUARDO A = ASCOLTO S = SENTO Una persona che respira ha il torace che si solleva e si abbassa, ha presenza di alito Una persona che non respira ha il torace immobile e non alita. Fare G.A.S. = tenendo sempre una mano sulla fronte dell’infortunato e due dita dell’altra mano sotto al mento (iperestensione del capo e sollevamento della mandibola), il soccorritore si china e pone il proprio orecchio sulla bocca dell’infortunato, guardando contemporaneamente il torace. La valutazione deve effettuarsi entro 10 secondi. Se respira normalmente le funzioni vitali ci sono, si passa al controllo secondario Posizione Laterale di Sicurazza (PLS che non va usata su un trauma) Se non respira estrema urgenza procedere alla Rianimazione Cardio Polmonare (RCP) INFORTUNATO INCOSCIENTE CHE RESPIRA L’incoscienza rappresenta di per sé un pericolo. Un incosciente abbandonato rischia il soffocamento: la muscolatura è completamente rilasciata (lingua si rilascia e scivola all’indietro occludendo le vie respiratorie) e manca il controllo di alcune funzioni (riflesso deglutizione, della tosse, la saliva e i liquidi biologici possono scendere lungo le vie respiratorie) POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA Infortunato incosciente, supino, controllo cavo orale, iperestensione, G.A.S., e respira. Il soccorritore allunga ad angolo retto rispetto al corpo il braccio della vittima che si trova dalla sua parte. Ripiega l’altro braccio sul torace portando la mano fino alla spalla opposta. Flette il ginocchio dell’arto opposto a lui. Ponendo una mano sulla spalla e una sul bacino del lato opposto, ruota l’incosciente verso di sé, sino a farlo appoggiare su un fianco: nella rotazione la testa va ad appoggiarsi sulla mano che era stata portata su quel lato. Iperestende il capo sostenendolo con una mano, mentre spinge in alto il mento con due dita; sistema infine definitivamente la mano sotto la guancia. Controllare che la posizione sia stabile e che il paziente non cada prono né ritorni supino posizione di sicurezza perché, così sistemato, l’infortunato non corra rischi di soffocamento. Monitorare sempre. CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA È una schematizzazione del comportamento da tenere in presenza di un soggetto incosciente. Ogni anello contribuisce alla “resistenza” della catena. Gli anelli della catena sono: - RICONOSCIMENTO E CHIAMATA PRECOCI: attivare il sistema di emergenza sanitaria (118) chiamando o facendo chiamare questo numero dando l’allarme! - BLS PRECOCE: inizio precoce delle manovre di rianimazione: BLS = Basic Life Support ovvero sostegno delle funzioni di base (respirazione e circolazione). - DEFIBRILLAZIONE PRECOCE uso del defibrillatore - CURE POST-RIANIMAZIONE PRECOCI – trattamento medico e farmacologico. ACLS (Advanced Cardiac Life Support ovvero sostegno delle funzioni vitali con metodiche e strumenti “avanzati”. CHE COS’E’ IL BLS Il BLS (Basic Life Support) è una sequenza di manovre ratificate a livello mondiale atte a mantenere le funzioni vitali di un soggetto che non è cosciente e non respira. In questa sequenza è compresa la Rianimazione Cardio Polmonare (R.C.P.). PERCHE’ SI FA? Dopo 4/6 minuti di mancanza di ossigeno, quindi di sofferenza, le cellule cerebrali subiscono lesioni irreversibili. Obiettivo del B.L.S. è la prevenzione dei danni da “anossia” (mancanza di ossigeno) al cervello. È un ponte che permette all’infortunato di sopravvivere senza danni irreversibili nell’attesa del Soccorso Avanzato. La semplice perdita di coscienza può portare a compromissione delle funzioni vitali; l’arresto respiratorio primario può evolvere in 5-7 minuti in arresto cardiaco; l’arresto cardiaco primario porta quasi immediatamente (30-45 secondi) ad arresto respiratorio. Non richiede l’utilizzo di particolari strumenti o attrezzature e può salvare una vita. È quello che viene detto l’A B C del soccorso. A Airways = vie Aeree controllare lo stato di coscienza o incoscienza e assicurare la pervietà delle vie aeree B Breathing = Respiro controllare la respirazione – GASPING = assenza di respiro C Circulation = Circolazione in assenza di respire praticare la R.C.P. ASPETTI LEGALI DEL SOCCORSO REATO DI OMISSIONE DI SOCCORSO (Art. 593 C. P.) “Chiunque… trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso alle autorità… è punito con la reclusione fino a tre mesi. Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata.” STATO DI NECESSITA’ (Art. 54 C. P.) “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo…” Cioè una situazione pericolosa in cui viene a trovarsi qualcuno contro la sua volontà e, non potendola evitare con altri mezzi, è costretto a compiere un’azione contraria al diritto.
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