20 L’ECO DI BERGAMO SABATO 15 MARZO 2014 Città Al Comune un milione dai dividendi di A2A I dividendi 2013 di A2A, la multiutility detenuta all’1,4% da Palafrizzoni, hanno fruttato al Comune 1,2 milioni. Soldi che però sono già stati spesi A pagina 25 [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Boom di cause La crisi abita in condominio Sfratti e spese non pagate, procedure in aumento «Decreti e pignoramenti? Costosi, e spesso inutili» ELISA RIVA Inquilini che si improvvisano addetti alla pulizie e giardinieri, pensionati o casalinghe che prendono calcolatrici, carta e penna e si trasformano in amministratori condominiali. Il tutto per abbassare il più possibile i costi di gestione di palazzi e palazzine. Casi in cui «la necessità aguzza l’ingegno», a cui si affiancano episodi ben più gravi con famiglie che per mesi non provvedono al pagamento delle spese condominiali, mettendo in difficoltà amministratori e vicini di pianerottolo. Dirimpettai che a volte mettono il mancante di tasca propria, altre in cui arrivano ad accettare lo spegnimento del riscaldamento centralizzato per accendere stufette elettriche nelle sole stanze da tenere calde. Sono gli effetti della crisi dal punto di vista degli inquilini e degli amministratori che negli ultimi anni, sempre con maggiore frequenza, devono fronteggiare buchi di bilancio. Conseguenze della recessione che si riscontrano anche nei numeri degli sfratti (procedure di convalida) aumentati di oltre il 61% in tre anni, passando da 828 a 1.338. Effetti confermati anche dal ricorso alla nuova normativa entrata in vigore lo scorso giugno e che consente agli amministratori condominiali di ottenere dal giudice l’autorizzazione a tagliare le forniture qualora gli abitanti siano morosi. Da giugno, il Tribunale di Bergamo ha HAPPY affrontato una decina di casi, di cui uno accolto, due respinti (gli altri sono ancora in corso). Intanto anche i gestori degli immobili pensano a strumenti alternativi: «Una delle soluzioni possibili – è il suggerimento di Carlo Morosini, segretario provinciale dell’Associazione nazionale amministrazioni condominiali e immobiliari (Anaci) – è di creare un fondo cassa sul conto corrente per coprire eventuali ritardi nei pagamenti». La recessione, dunque, si sta In aumento i casi di manutenzione e pulizia «fai da te» per contenere i costi importi rilevanti, per cui nella maggior parte dei casi gli amministratori devono trovare soluzioni alternative. «Come la creazione di un fondo» ipotizza, non convito dall’efficacia del taglio delle forniture: «Il costo dell’acqua, ad esempio, ha un’incidenza minima sulle spese condominiali. Mentre per il riscaldamento centralizzato con valvole termostatiche, consente il recupero non totale. Un inquilino si assume circa il 60/70% del totale, poiché la parte restante viene ripartita sulla base delle quote millesimali per la copertura della dispersione». Anche il pignoramento, passaggio successivo al decreto ingiuntivo, non è un’arma abbastanza appuntita: «Quello mobi- liare non porta grandi entrate. Per quella immobiliare, comporta costi eccessivi, tempi molto lunghi e spesso la somma finisce alle banche che hanno concesso il mutuo». Resta il fondo di solidarietà «da costituire con la disponibilità dei condomini – aggiunge – destinandovi il 10% delle quote. Potrà consentire di far fronte a situazioni di emergenza». Il consiglio di Morosini è comunque di rivolgersi a professionisti: «Non bisogna pensare solo al prezzo, perché un amministratore qualificato garantisce un’ottima gestione. Se un condominio funziona, funziona tutto il quartiere e anche tutta la città». 1 I sindacati: una tragedia che si scarica sui proprietari Al Sicet, dunque, non si rivolgono più solamente gli inquilini per le problematiche legate alla casa, ma anche i proprietari: «È su di loro che si rivalgono gli amministratori – prosegue Bertola – qualora un affittuario non abbia provveduto alla sua quota. I proprietari si trovano spesso a dover mettere mano al portafogli per servizi e costi che non solo di loro competenza». Rispetto al provvedimento che consente la chiusura di gas e metano, ha dei dubbi sull’effettiva applicabilità nella Bergamasca: «Nel nostro territorio – spiega il geometra – il 99% degli immobili con impianto centralizzato non consentono l’interruzione di una sola uten- «Difficile pagare i fornitori» Gli amministratori: un fondo cassa di solidarietà per far fronte alle emergenze abbattendo anche sull’abitare, come dimostrano i numeri della Cancelleria riguardanti le procedure di sfratto e condominiali, trattate al momento dalla Sezione Terza civile del Tribunale di Bergamo. Le procedure di convalida sono passate da 828 del 2011 a 1.005 del 2012, con un balzo in avanti nel 2013 fino a 1.338 (tenuto conto che lo scorso Wedding Day OPEN DAY dedicato agli sposi DOMENICA anno comprende, da settembre, le sezioni di Treviglio, Clusone e Grumello). Con l’introduzione a giugno della nuova normativa (la legge 220 del 2012) il Tribunale di Bergamo ha trattato due provvedimenti d’urgenza che hanno rigettato la sospensione della delibera assembleare e due revoche di amministratori anche queste non accolte. A ciò si aggiungono una decina di provvedimenti cautelari su richiesta dell’amministratore contro condomini morosi nel pagamento delle spese per utenze, di cui due respinti, uno accolto, gli altri in itinere. Questi numeri dimostrano che i condomini sono alle prese con la crisi e con vari tentativi di contenimento delle uscite. 16 MARZO dalle 10.30 alle 18.00 «Ci sono famiglie – spiega Morosini – che rinunciano alle imprese di pulizia o ai giardinieri, mettendosi a disposizione a provvedere ai servizi a turno». Oppure pensionati o casalinghe che, per abbassare i costi, si propongono come amministratori. «Lo possono fare – spiega Morosini – purché la palazzina sia composta da meno di otto condomini. Ma devono sapere che hanno le stesse responsabilità e doveri delle figure riconosciute». Quando però le famiglie piombano in cassa integrazione o perdono il lavoro, gli amministratori si trovano con quote scoperte: «La difficoltà principale che incontriamo – aggiunge il segreta- rio provinciale di Anaci – è il recupero degli importi nei tempi necessari per il pagamento dei fornitori, tenuto conto che il bilancio di gestione viene suddiviso proprio perché ogni tre mesi arrivano le bollette a cui si aggiungono le spese di manutenzione dell’ascensore, di pulizia e di giardinaggio». La nuova legge consente agli amministratori di poter chiedere un decreto ingiuntivo di pagamento, che però non è gratis: «Può arrivare anche a mille euro – puntualizza – e se serve per recuperarne 500, non ha senso, soprattutto se andrà ad affossare la situazione economica di una famiglia già compromessa». Morosini spiega dunque che si ricorre a tale strumento solo per presso Ristorante “La Laguna” MONASTEROLO DEL CASTELLO (BG) Via Biali, 1 ore 10.30 Apertura area espositiva ore 16.30 SFILATA EVENTO con la collaborazione degli espositori coinvolti inoltre buffet d’assaggio, degustazione vini, dimostrazione trucco e acconciature Per info: Veleria 347.8193859 «Dire che è una situazione drammatica non è un’esagerazione, perché è una tragedia che colpisce gli inquilini e che si scarica anche sui proprietari». È tranciante il commento di Roberto Bertola, segretario provinciale del sindacato inquilini Casa e territorio della Cisl di Bergamo. Il riferimento è ai mancati pagamenti delle spese condominiali che attribuisce alla crisi e non a un atteggiamento «furbetto». «Non c’è volontarietà in questa cosa – dice Bertola – ma sono famiglie che si trovano con un’improvvisa riduzione dello stipendio essendo finite in cassa integrazione o addirittura che sono rimaste senza reddito. In queste condizioni, si pensa prima di tutto ai bisogni fondamentali, come la spesa e la farmacia, se poi avanza qualcosa allora si utilizza per il saldo delle utenze del palazzo». Nei suoi vent’anni di esperienza, conferma di aver riscontrato un tendenziale aumento degli episodi di morosità, che si è acuito con l’avvento della recessione economica, in particolare dal 2007, che ha comportato anche la sparizione «dello spirito di mutuo soccorso di vicinato che è frutto di questo fenomeno». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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