Prova di logica matematica Gli studenti si misurano in una prova di logica matematica che prevede la risoluzione di problemi di matematica ricreativa. In essi troverai notizie storiche, curiosità, spaccati di vita quotidiana, emergenze architettoniche e naturalistiche del territorio regionale. Foglianise 9 maggio 2014 Tipologia prova: concorso Àmbito: spazio e figure Difficoltà: 4/10 Destinatari: scuola I grado Liceo Scientifico “Virgilio” di Foglianise Raduno delle Mongolfiere Anche quest’anno, dal 2 al 5 ottobre, a Fragneto Monforte (BN) si terrà uno dei più importanti raduni italiani di mongolfiere, dove nasce spontanea la passione per il magico mondo delle Navi del Cielo. Le armoniose colline e i paesaggi incontaminati del Sannio beneventano, le verdi vallate coltivate soprattutto ad ulivi e vigneti, fanno da sfondo ad esperienze di volo ogni volta uniche ed irripetibili, mostrando dall'alto lo splendore di una delle più belle zone del meridione italiano. Ma come è fatta e come funziona una mongolfiera? La mongolfiera è un aeromobile che vola grazie al principio di Archimede: “Un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del volume del fluido spostato”. Tale principio, noto nell’immersione di corpi in un liquido, vale anche per fluidi come l’atmosfera. Una mongolfiera, come ogni altro corpo impegna uno spazio altrimenti occupato dall’aria, sostituendosi ad essa (fluido spostato). Per fare in modo che la mongolfiera galleggi nell'aria bisogna che pesi meno della quantità d’aria di cui ha preso il posto. Ebbene, la mongolfiera composta da cesta, passeggeri, telo ecc., ha un peso fisso, pertanto quello che si può modificare è il peso dell'aria presente nell’enorme telo. Più l'aria è calda, minore è la sua densità. Se si riscalda a sufficienza, ad un certo punto essa potrà sollevarsi dal suolo e fluttuare nel cielo. Qualche anno fa, partecipando a un raduno, ho apprezzato la geometria delle forme di una delle mongolfiere in mostra. Peccato che tale geometria fosse disposta nella parte superiore, dove la mongolfiera addolcisce le rotondità, rendendo vana, data la posizione, l’accattivante visione del decoro. Ho provato a riprodurre la geometria delle forme in questa composizione piana. In essa si contano ben 53 poligoni convessi di cui 23 regolari. Vuoi dire di che poligoni si tratta e quanti segmenti si disegnano per formare l’intera figura? Concorso “Alfredo Cotroneo” 2014 www.gigiboscaino.it Liceo Scientifico “Virgilio” di Foglianise Tipologia prova: concorso Àmbito: spazio e figure Difficoltà: 5/10 Destinatari: scuola I grado La Janua Major Le classi dell’Istituto “Virgilio” partecipano a un’escursione sul territorio per visitare il Duomo di Benevento e più precisamente, ammirare la Janua Major. Agli studenti sono state descritte le caratteristiche di questo straordinario manufatto duecentesco. La Janua Maior è la spettacolare porta di bronzo della Cattedrale di Benevento, definita, da Adolfo Venturi, il maggior poema sacro dell'età romanica nel Mezzogiorno d'Italia. Creata, in due periodi storici, da due diversi artisti, la porta è composta da due battenti e complessivamente divisa in 72 formelle delimitate da una doppia cornice di ovuli, fissate, nei punti di intersezione, da rose in rilievo. Quarantatré di queste formelle riguardano alcuni episodi del Vangelo e narrano la storia di Cristo a partire dall'annunciazione a Maria (primo pannello in alto a sinistra) fino all'ascensione di Gesù. Venticinque formelle raffigurano l'arcivescovo metropolita di Benevento ed i ventiquattro Vescovi suffraganei che facevano parte, tra il XII ed il XIII secolo, della Chiesa metropolitana beneventana. Infine, in quattro formelle sono rappresentate teste di leoni con anelli. Le for- melle sono arrivate fino a noi quasi tutte, tranne alcune danneggiate o distrutte dagli eventi bellici. La porta è larga 320 cm e alta 460 cm, Le 72 formelle sono sistemate su 9 righe e colonne e ognuna di esse corrisponde ai 8 43 dell’intera porta. 500 Sulla base delle informazioni fornite, qual è la percentuale delle formelle dedicate agli episodi del Vangelo e qual è quella della formelle dedicate ai Vescovi? E ancora, quali sono le dimensioni di ogni formella? Concorso “Alfredo Cotroneo” 2014 www.gigiboscaino.it Tipologia prova: concorso Àmbito: dati e previsioni Difficoltà: 6/10 Destinatari: scuola I grado Liceo Scientifico “Virgilio” di Foglianise Infiorata del Corpus Domini. Da sempre i fiori hanno assunto una forte connotazione simbolica in tutti i periodi storici ed in tutte le civiltà. Ne è un esempio l’Infiorata di Cusano Mutri giunta quest’anno alla diciannovesima edizione. Nata nel 1995 da una felice intuizione della Pro-Loco cusanese, è ormai diventata un importante evento artistico e religioso che vede la partecipazione di tanti cittadini. Qui vengono realizzati con originalità e creatività tappeti fatti in gran parte di fiori di campo che ricoprono una superficie di 2050 m2. L’ infiorata di Cusano Mutri è una rievocazione storico-religiosa che ha luogo nel giorno del Corpus Domini. Anticamente, in attesa della processione, i vicoli del borgo venivano adornati di fiori disposti in modo causale, successivamente si cominciò a conferire alle infiorate una forma sempre più artistica. Fino ad arrivare alla creazione di veri e propri disegni che oggi hanno raggiunto un elevato livello artistico. Gli infioratori di Cusano Mutri lavorano tutto l’anno per la preparazione della loro infiorata raccogliendo erbe e fiori in ogni stagione. Tuttavia, la maggior parte del lavoro viene fatto in primavera e, nei giorni che precedono l’evento, vere e proprie squadre di infioratori sono impegnate nella raccolta dei fiori destinati alla creazione di questi stupendi tappeti artistici che saranno esposti nelle strade e nelle chiese. Sapendo che 10 cesti di segatura di legno rappresentano l’1,64% del totale di cesti utilizzati per la realizzazione dei tappeti (vedi grafico), quanti sono i cesti per ogni specialità? L’istogramma presenta il numero di garofani utilizzato negli anni 2008 e 2009. Sapresti calcolare, con buona approssimazione, quanti garofani per metro quadrato sono stati utilizzati in più nel 2009? Concorso “Alfredo Cotroneo” 2014 www.gigiboscaino.it Liceo Scientifico “Virgilio” di Foglianise Tipologia prova: concorso Àmbito: dati e previsioni Difficoltà: 7/10 Destinatari: scuola I grado Maestri Pastai dal 1846 Nei secoli passati Benevento era zona strategica per l'antico mestiere dei mugnai. I commercianti dell'epoca, che trasferivano il loro grano dalla Capitanata (Area geografica corrispondente all’odierna provincia di Foggia) a Napoli, passando per Benevento ne approfittavano per trasformarlo in semola di altissima qualità. Nel 1846, con soli tre cavalli, la famiglia Rummo iniziò a percorrere le terre del Sannio alla ricerca dei migliori grani duri. Ogni viaggio iniziava e finiva a Benevento, sullo storico ponte di San Cosimo che permetteva alla via Appia di superare il fiume Sabato. Proprio lungo questo fiume era ubicato l’antico mulino Rummo. Le acque dei fiumi muovevano le macine di tanti mulini, tutti concentrati lungo un percorso che oggi si identifica in via dei Mulini. Proprio in via dei Mulini Antonio Rummo iniziò a produrre la pasta. Oggi, dopo quasi 170 anni, grazie a questa lunga tradizione e all'esperienza di sei generazioni di maestri pastai, si produce Rummo Lenta Lavorazione che nel 2011 ha ricevuto dal presidente Giorgio Napolitano il Premio Leonardo Qualità Italia. Come si presenti può notare nello dai grafici spazio web dell’azienda Rummo, nei ristoranti italiani più di un cliente su quattro sceglie il primo piatto. Si stima che, tra i consumatori di primi piatti, l’ottantacinque per cento mangia pasta. Qual è la percentuale di intervistati che mangia pasta a pranzo? Qual è la percentuale di intervistati che mangia pasta a cena? Sapendo che a scegliere il primo piatto di sera sono 59 clienti in più rispetto al pranzo, qual è il campione intervistato? Concorso “Alfredo Cotroneo” 2014 www.gigiboscaino.it Liceo Scientifico “Virgilio” di Foglianise Tipologia prova: concorso Àmbito: spazio e figure Difficoltà: 7/10 Destinatari: scuola I grado Cilindro magico? Il lampadario, a forma di cilindro, che ho acquistato qualche tempo fa per arredare e illuminare una delle mie stanze è stato preferito a tanti altri per due motivi: 1. Risponde ai requisiti di sobrietà e colore voluti in famiglia 2. Ha un originale sistema touch che permette di variare l’intensità della luce a piacere, toccando con un dito la base del lampadario si creano quattro situazioni di luce. Nell’istante in cui ho scattato la foto che vedete il lampadario era spento, pertanto, la luce che debolmente illuminava il lampadario era luce proveniente da un’altra fonte. Infatti, essa era prodotta da una lampada da tavolo il cui riflesso è ripreso artatamente in questa foto. La lampada da tavolo (segnalata dalla freccia), essendo piuttosto distante dal lampadario, sembra essere molto piccola (confrontando le dimensioni nella fotografia il loro rapporto è di circa 1 a 7). In realtà la prima è poco più della metà rispetto al secondo. Se intersecassimo il lampadario e un semipiano avente origine nell’asse del cilindro otterremmo una semisezione di forma quadrata e lato 22 cm, mentre nella lampada da tavolo la semisezione sarebbe un quadrato di lato pari a 6 del primo. In origine le lampade erano due 11 ma a causa dell’accidentale lacerazione della tela che riveste lateralmente tutti gli elementi di arredo, la lampada danneggiata è stata temporaneamente riposta. Avendo in mente di ripristinare il trittico mi sono rivolto al rivenditore. Questi mi ha invitato a sostituire la tela a tutte le fonti di luce poiché, a distanza di qualche anno, non vi sarebbe stata corrispondenza di colore tra nuovo e vecchio rivestimento. Sapendo che il rotolo di tela è largo 50 cm, puoi aiutarmi a calcolare la lunghezza di tela minima da acquistare per rivestire il lampadario e le due lampade uguali? Concorso “Alfredo Cotroneo” 2014 www.gigiboscaino.it Liceo Scientifico “Virgilio” di Foglianise Tipologia prova: concorso Àmbito: spazio e figure Difficoltà: 8/10 Destinatari: scuola I grado Il triangolo isiaco I reperti egizi rinvenuti a Benevento, relativi principalmente al Tempio di Iside, fanno della città un esempio unico fuori dall'Egitto: è il luogo in Occidente che presenta la maggiore concentrazione di manufatti egizi originali. Il Tempio di Iside di Benevento, oggi scomparso, era un santuario dedicato alla dea dall'imperatore Domiziano tra l'88 ed l'89 d.C.. Le opere conservate sono state ritrovate per la maggior parte nel 1903, durante gli scavi Rappresentazione di Iside sotto la porzione settentrionale delle mura longobarde. Oggi una sezione del museo del Sannio è riservata all'esposizione di esemplari originali di statue romane ed egizie: il corredo sacro del Tempio d'Iside, definita Signora di Benevento, è il più consistente nucleo di sculture egizie mai rinvenuto fuori dall'Egitto. Il mito della divinità riporta Iside quale figlia di Nut e Geb e sorella di Nefti, Seth ed Osiride. Quest’ultimo fu suo sposo e dall’unione nacque Horus. Secondo il mito, raccontato nei Testi delle Piramidi e da Plutarco nel suo Iside ed Osiride, con l'aiuto della sorella Nefti recuperò e assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo in vita. Sempre nella stessa opera, Plutarco, fornisce un'interpretazione molto interessante della santa trinità egizia, costituita da Osiride, Iside e Horus. A suo parere in essi si identificano l’Intelligenza, la Materia e il Cosmo, ed insieme formano il triangolo perfettissimo, altrimenti noto come triangolo isiaco, le cui parti esprimono un segreto divino: la base, pari a quattro, è Iside, l’elemento femminile che concepisce; l’altezza, pari a tre, è Osiride, il principio maschile che crea; l’ipotenusa, cinque, è Horus, la prole che unisce. Dunque il triangolo perfettissimo non è altro che il triangolo pitagorico cioè costituito da lati che hanno misure riconducibili a 3, 4 e 5 (terna pitagorica). Componendo, secondo la rappresentazione in figura, 8 triangoli isiaci si ottiene un rettangolo di perimetro 28. Sapresti costruire, con soli quattro triangoli isiaci, un quadrilatero convesso con lo stesso perimetro? Concorso “Alfredo Cotroneo” 2014 www.gigiboscaino.it
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