RASSEGNA STAMPA del 2 ottobre 2014 Il Sole 24 ORE Adempimenti Visto conformità: nei gruppi spazio alle integrative Giorgio Gavelli pag. 40 I chiarimenti resi dall’Agenzia delle Entrate sul visto di conformità a valere per la compensazione dei crediti maturati nelle imposte dirette e nell’Irap possono produrre, soprattutto a causa del ritardo con cui sono stati diffusi, una dichiarazione correttiva, in particolare nei casi in cui il credito è realizzato da una società ma utilizzato da un’altra. Con la Circolare n. 29 del 30 settembre Assonime esamina il contenuto della Circolare dell’Agenzia n. 28/E del 25 settembre, soffermandosi, in particolare, su due aspetti: la “circolazione” che avviene nell’ambito del consolidato fiscale e la cessione delle eccedenze Ires ai sensi dell’art.43-ter d.P.R. n. 602/73. Assonime segnala che, nell’incertezza, alcune società consolidate hanno provveduto a certificare (tramite un professionista abilitato o l’organo di controllo) le proprie basi imponibili mediante l’espletamento di verifiche analoghe a quelle che, secondo la Circolare n. 28/E, avrebbe dovuto svolgere la consolidante. Assonime ritiene che, almeno in sede di prima applicazione, questo modo di operare possa soddisfare le esigenze di verifica perseguite dalla norma. Se l’attestazione per il cessionario (peraltro limitata al mero riscontro del credito ceduto, indicato in dichiarazione, con l’utilizzo in compensazione) era ampiamente prevista, altrettanto non può dirsi per il visto della società cedente, che si riteneva dovuto solo per i crediti utilizzati “sopra soglia” dal cessionario in compensazione orizzontale. Attesa la complessità delle verifiche implicate dalla attestazione e considerato il ritardo nei chiarimenti, Assonime ritiene che le società cedenti interessate possano uniformarsi (senza conseguenze sanzionatorie) alle indicazioni dell’Agenzia entro i 90 giorni previsti per la dichiarazione “tardiva” dall’art.7, co.2, d.P.R. n.322/98, ripresentando il modello munito di “visto”. Peraltro, per le eccedenze formatesi in periodi anteriori al 2013, la verifica dovrebbe limitarsi al corretto riporto nei modelli, senza coinvolgere scritture o altra documentazione contabile. Catasto Catasto, ricorsi aperti alle associazioni Saverio Fossati pag. 41 Il Parlamento (e la proprietà immobiliare) riescono a ottenere che il Governo soddisfi anche all’ultima «condizione» per il sì al varo del decreto legislativo sulle commissioni censuarie. Al CdM è passata la seconda versione del decreto legislativo attuativo della delega fiscale (L. n.23/14) e questa versione dovrebbe avere buone possibilità di ottenere il sì delle commissioni Finanze della Camera e Finanze e Tesoro del Senato. Il tassello mancante era la possibilità, negata sino a pochi giorni fa, di consentire a Comuni e associazioni di categoria di ricorrere alla commissione censuaria centrale contro le decisioni delle commissioni censuarie locali, in merito al quadro delle categorie e delle classi delle unità immobiliari urbane. Contratti Rent to buy a doppio binario Giulio Boselli e Fabio Landuzzi pag. 40 Nel mercato immobiliare si sono diffuse forme contrattuali che, pur assumendo configurazioni diverse, sono comunemente indicate con il termine di rent to buy. Si tratta di negozi che richiamano la figura della locazionevendita, caratterizzati dal fatto di trasferire al locatario-acquirente, già al momento della stipula, il pieno godi- 1 Rassegna stampa del 2/10/14 mento dell’immobile a fronte del pagamento di canoni periodici di locazione, e di posticipare il passaggio della proprietà al successivo momento del pagamento del saldo del prezzo pattuito, il quale terrà conto - in tutto od in parte - di quanto già corrisposto per la locazione. Quando il contratto di rent to buy contiene una clausola di trasferimento della proprietà vincolante per entrambe le parti, tanto da non necessitare più alcun atto di consenso ulteriore per il suo perfezionamento, ai fini fiscali, sia per le imposte sul reddito che per le imposte indirette, l’effetto del trasferimento della proprietà viene anticipato già alla stipula del contratto stesso; l’operazione sarà quindi assoggettata alla fiscalità della cessione assumendo come imponibile l’intero corrispettivo della cessione, e se il cedente è una impresa il ricavo tratto dalla cessione concorrerà per intero a formare il risultato imponibile dell’esercizio stesso, ed il bene sarà espunto dal bilancio d’esercizio entrando nella sfera contabile del locatario-acquirente il quale, se agisce in regime d’impresa, avrà titolo per conteggiare e dedurre gli ammortamenti. Quando invece il contratto di rent to buy contiene un patto di futura vendita non vincolante per entrambe le parti, gli effetti civilistici e fiscali sono ricomposti, nel senso che il trasferimento della proprietà, sotto ogni profilo, avrà effetto alla data in cui l’opzione di acquisto (o di vendita) verrà esercitata dal soggetto titolato. In questo caso, la gestione degli adempimenti fiscali presenta degli aspetti differenti a seconda che la clausola contrattuale preveda che dal pagamento del corrispettivo stabilito per la vendita del bene siano sottratti i canoni di locazione nel frattempo corrisposti dal locatario-acquirente, oppure che il corrispettivo stabilito per la vendita venga diminuito nel suo ammontare dai canoni di locazione già corrisposti. Nel primo caso, infatti, si pone un tema di riqualificazione dei canoni di locazione in acconti a valere sul corrispettivo di vendita, il quale comporta interventi volti a rendere nel suo complesso omogenea la tassazione indiretta della vendita. Delega fiscale Minimi con platea più ampia Marco Mobili e Giovanni Parente pag. 41 Il regime dei minimi va verso un ampliamento del numero dei beneficiari. L’obiettivo del riordino con l’attuazione della delega fiscale è quello di «ampliare la platea, non certo di ridurla, e di semplificare il sistema». A dichiararlo è stato ieri il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, a margine dei lavori presso la commissione Finanze della Camera dove ha letto le risposte al question time. Casero ha quindi confermato che il Governo è al lavoro sul punto. Mentre, nella risposta al quesito, il viceministro ha fatto presente che l’ambito in cui è ipotizzabile un intervento sul punto è il decreto attuativo della delega (L. n.23/14) sul riordino delle imposte su reddito d’impresa e lavoro autonomo e dei regimi fiscali per chi esercita un’attività economica. La domanda di Laffranco ha sottolineato l’utilità di innalzare a 50mila o 60mila euro la soglia dei ricavi e l’allungamento dell’ambito di applicazione del regime a 10 anni. Iva Project financing con Iva al 10% sul costo delle opere Massimo Sirri e Riccardo Zavatta pag. 40 L’aliquota Iva ridotta del 10% spetta solo sulle somme erogate per partecipare alla copertura del costo delle opere rientranti nel cosiddetto project financing. Lo ha detto ieri il viceministro Luigi Casero in commissione Finanze alla Camera rispondendo in un question time. Con l’obbligo d’acquisto il canone è esente da Iva Angelo Busani pag. 40 Ogni ragionamento sulla tassazione del contratto di rent to buy deve necessariamente prendere atto che, agli effetti dell’Iva (art.2, co.2 d.P.R. n.633/72), si devono considerare come “cessioni” le «locazioni con clausola di trasferimento vincolante per entrambe le parti». Pertanto, in tal caso, l’Iva si applica sull’intero prezzo pattuito per la futura vendita, mentre il pagamento dei canoni, considerati componenti del prezzo della cessione, è escluso dall’imposta. Alla medesima conclusione dovrebbe pervenirsi (in tal senso pare la Circolare dell’Agenzia delle Entrate n.28/E/11), oltre che per i contratti nei quali il trasferimento si produce automaticamente senza necessità di ripetizione del consenso, anche nei casi in cui è prevista la successiva conclusione di un contratto di trasferimento. Quest’ultimo, pertanto, dovrebbe essere registrato con applicazione dell’imposta di registro 2 Rassegna stampa del 2/10/14 in misura fissa perché relativo ad un’operazione soggetta a Iva. Diverso potrebbe essere, invece, il discorso se l’operazione di rent to buy venisse configurata come locazione combinata con un’opzione, in base alla quale l’inquilino, a una determinata scadenza e per un dato prezzo, abbia facoltà di acquistare la proprietà. In questo caso, infatti, dovrebbe ritenersi applicabile dapprima la disciplina Iva relativa al contratto di locazione e, successivamente, quella relativa al contratto di trasferimento, ma con le seguenti peculiarità a seconda di quale sia lo schema operativo concretamente adottato. Valido l’accertamento Iva con merci solo in contabilità Laura Ambrosi pag. 41 È legittimo l’accertamento Iva fondato sul valore delle merci risultanti dalla contabilità ma non rinvenute in magazzino in sede di verifica: la norma (art.1 del d.P.R. 441/97) introduce, infatti, una presunzione legale in favore dell’amministrazione valida anche in presenza di regolarità delle scritture contabili. Ad affermarlo è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20699/2014 depositata ieri. Lavoro e previdenza Tutto il Tfr in busta paga, scelta ai lavoratori Marco Mobili pag. 8 Tutto il Tfr maturando in busta paga, ma solo su scelta del lavoratore. Sarebbe questo l’ultimo orientamento del Governo sulla possibilità di spalmare il trattamento di fine rapporto che matura mese dopo mese direttamente nella busta paga dei lavoratori dipendenti del solo settore privato. Resta ancora tutta aperta la partita sulla tassazione in capo al lavoratore, che potrebbe essere fortemente penalizzato da un passaggio da una tassazione separata, come avviene oggi con un’aliquota Irpef calcolata sulla media degli ultimi cinque anni (oggi tra il 23 e il 26%), a una tassazione ordinaria ad aliquota marginale Irpef, che potrebbe toccare anche il 43% nei casi di redditi più elevati. Prestazioni Inail riaggiornate Mauro Pizzin pag. 43 Con la circolare 46/14 del 30 settembre scorso Inail ha reso note le rivalutazioni annuali applicabili dall’1 luglio 2014 alle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale. Il provvedimento riguarda gli occupati nell’industria, compreso il settore marittimo, agricoltura, medici esposti a radiazioni ionizzanti e tecnici sanitari di radiologia autonomi. Via libera dal Parlamento alla sesta “salvaguardia” Matteo Prioschi pag. 43 Approvazione definitiva per la sesta salvaguardia dalla riforma previdenziale Monti-Fornero del 2011. Ieri il DDL 1558, già approvato dalla Camera il 3 luglio scorso, ha ricevuto il via libera all’unanimità della commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato in sede deliberante. Manovre fiscali Clausola Iva da 12,4 miliardi. Imprese, taglio ai contributi Marco Mobili e Marco Rogari pag. 2 Il taglio del cuneo fiscale per le imprese da 2-3 miliardi farà principalmente rotta sulla riduzione dei contributi sociali. Ma non è ancora del tutto escluso anche un intervento sull’Irap. Per i lavoratori dipendenti, invece, la riduzione del carico fiscale si realizzerà attraverso la stabilizzazione del bonus Irpef di 80 euro, confermata dalla nota di aggiornamento al Def. Che vincola “a sorpresa” l’obiettivo di medio termine del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2017 a una nuova clausola di salvaguardia da inserire nella legge di stabilità 2015: «sulle aliquote Iva e sulle imposte indirette» per un ammontare «di 12,4 miliardi nel 2016, 17,8 miliardi e 21,4 miliardi nel 2017 e nel 2018». La clausola, confezionata anche per rassicurare Bruxelles, come si legge nella nota di aggiornamento del Def «se esercitata avrebbe un effetto recessivo pari a 0,7 punti percentuali di Pil nel triennio 2016-2018 dovuta a una contrazione complessiva di consumi e investimenti per 1,3 punti percentuali». 3 Rassegna stampa del 2/10/14 Patrimoni Autoriciclaggio, sanzioni graduali Alessandro Galimberti pag. 39 La laboriosa definizione del nuovo reato di autoriciclaggio continua a tenere bloccato l’iter della legge sul rientro dei capitali. Ieri il Governo non ha presentato alla commissione Finanze della Camera il testo “di sintesi” tra le varie istanze. In serata, il guardasigilli Andrea Orlando ha spiegato che «un’intesa sostanziale» comunque è stata trovata e che, dopo un’ulteriore verifica tecnica con il Ministero dell’Economia, il testo sarà pronto, quantomeno, per la presentazione alla commissione Finanze. Lo scenario che si va delineando, con il calendario che scorre inesorabile verso la chiusura dell’esercizio 2014 e con un DDL arenato ormai da più di tre mesi alla Camera, lascia emergere all’orizzonte l’opzione “taglia–indugi” di migrare l’intero A.C.2247 (il progetto di legge sul rientro dei capitali) dentro la legge di stabilità, che andrà in discussione a metà ottobre. Reati tributari Reato di omesse ritenute se c’è la certificazione Antonio iorio pag. 41 Senza la prova del rilascio della certificazione ai sostituiti non può essere condannato l’imprenditore che ha successivamente omesso di versare le ritenute operate. La prova incombe peraltro sull’accusa che intende perseguire il delitto di «omesso versamento di ritenute certificate» (previsto dall’art.10-bis del D.Lgs. n.74/00). Così la Cassazione, Terza sezione penale, con la sentenza n.40526 depositata ieri segna un importante cambio di orientamento. Societario Il socio della Sas si esclude senza assemblea Angelo Busani pag. 45 L’esclusione di un socio di una società di persone (un accomandatario di accomandita semplice) non richiede la convocazione dell’assemblea dei soci e l’espressione della volontà di esclusione in sede assembleare; è infatti sufficiente che l’esclusione sia decisa dalla maggioranza dei soci (a prescindere dalle modalità di espressione di tale volontà) e che essa sia comunicata al socio escluso, in modo da porre quest’ultimo in condizione di esercitare la facoltà di opposizione avanti al tribunale nel termine di 30 giorni previsto dalla legge. Lo ha deciso il Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di imprese, con ordinanza del 24 settembre 2014. Tributi locali Il fallimento non ferma la Tasi Pasqale Mirto pag. 42 Se già la lettura della disciplina Tasi faceva prevedere un caos a causa delle numerose lacune presenti nell’impianto di base, la sua applicazione ne sta rivelando molte altre. Tra queste c’è l’obbligo per i curatori fallimentari di pagare la Tasi sugli immobili acquisiti all’attivo fallimentare e in attesa di vendita. La disciplina sul nuovo tributo prevede solo, attraverso il rinvio all’art.9, co.3, del D.Lgs. n.23/11, che il versamento debba essere effettuato (in teoria) negli stessi termini dell’Imu, ovvero con due rate di pari importo al 16 giugno e al 16 dicembre. Il richiamo a questa disposizione però non permette di estendere «per analogia» anche l’ulteriore disposizione che prevede per l’Imu la sospensione dei versamenti durante la procedura fallimentare. Si ritiene che questo vuoto possa essere colmato solo con una modifica normativa che richiami espressamente anche per la Tasi il regime speciale previsto per i fallimenti, perché non appare sufficiente un’interpretazione ministeriale riparatrice. In assenza di norma derogatrice delle regole ordinarie, il curatore fallimentare sarà quindi tenuto a pagare la Tasi come qualsiasi altro contribuente, essendo ormai pacifico (Cassazione n. 5035/12) che le spese di natura fiscale maturate in corso di procedura fallimentare sono debiti contratti per l’amministrazione del fallimento. 4 Rassegna stampa del 2/10/14 Terzo settore, canale online dopo il 13 ottobre pag. 42 Il sistema telematico chiamato a governare il complicato meccanismo dell’Imu/Tasi per gli enti non commerciali fatica a vedere la luce. In un comunicato diffuso ieri, il dipartimento Finanze avverte, che i canali Entratel e Fisconline, attraverso i quali va spedita la dichiarazione, saranno disponibili “non prima del 13 ottobre”. La scadenza per la dichiarazione che era stata fissata al 30 settembre, è appena stata spostata al 1° dicembre (il 30 novembre è di domenica). 5 Rassegna stampa del 2/10/14 RASSEGNA STAMPA del 2 ottobre 2014 Italia Oggi Adempimenti Il cassetto fiscale chiama Fabrizio G. Poggiani pag. 31 Entro il prossimo 31 ottobre, si rende necessario sottoscrivere l’adesione per l’accesso al «cassetto fiscale». In assenza di tale adesione da parte degli intermediari, dal prossimo 1° novembre, decadranno tutte le deleghe conferite dai propri clienti. Così l’Agenzia delle Entrate che, lo scorso 23 settembre e sul proprio sito (www. agenziaentrate.gov.it), nella sezione «servizi online», ha indicato nel 31/10/2014 il termine per sottoscrivere le «Condizioni generali di adesione al servizio di consultazione». Start up solo se ha la Scia Cinzia De Stefanis pag. 33 La start up innovativa è tenuta contestualmente all’ iscrizione nella sezione speciale del registro imprese e alla presentazione della Scia al competente sportello unico, anche attraverso la comunicazione unica, ove tale adempimento sia prevista dalla regolamentazione amministrativa locale. Se l’impresa non comunica l’inizio dell’attività contestualmente all’iscrizione non può richiedere la registrazione presso la sezione speciale del registro delle imprese e quindi si iscrive nella sezione ordinaria del registro delle imprese con il pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria. La richiesta di iscrizione di una società innovativa di nuova costituzione nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese deve essere sempre accompagnata dalla denuncia dell’avvio dell’attività, da intendersi come denuncia dell’avvio dell’attività di sviluppo, produzione e commercializzazione dei prodotti o servizi innovativi. Questo è quanto si legge nella circolare Mise – dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del 29 settembre 2014 prot. n. 0169135. Catasto Il catasto all’esecutivo Beatrice Migliorini pag. 27 Commissioni censuarie nelle mani del governo. Le Commissioni finanze di Camera e Senato sono, infatti, in attesa di conoscere l’orientamento dell’esecutivo in merito all’introduzione, all’interno del D.Lgs. di riforma della composizione delle Commissioni censuarie, delle procedure deflative del contenzioso. Il testo è ora in fase di trasmissione al Parlamento ma il contenuto del parere rafforzato dipenderà dal confronto che le Commissioni finanze avvieranno con l’esecutivo a giorni. Solo in caso di esito positivo, infatti, il Parlamento sceglierà di proporre nuovamente l’introduzione in capo alle Commissioni censuarie di procedure deflative del contenzioso. In caso contrario, invece, data la mole di lavoro a cui entrambe le Commissioni devono fare fronte, l’opzione potrebbe essere quella di non esprimere il parere rafforzato e di far ripassare, questa volta per il passaggio conclusivo, il testo dal Consiglio dei ministri così come è stato licenziato martedì 30 settembre. Delega fiscale Tabacchi da rivedere Beatrice Migliorini pag. 27 Il D.Lgs. di riforma delle accise sui tabacchi scalda i motori. Ieri, infatti, in Commissione finanze al senato si sono svolte le audizioni delle categorie interessate, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul rapporto tra contribuenti 6 Rassegna stampa del 2/10/14 e fisco. A partire dalla settimana prossima, invece, i lavori entreranno nel vivo al fine di poter licenziare il parere il prima possibile. Minimi, modifiche con la delega fiscale Cristina Bartelli pag. 31 La riforma del regime dei minimi nella legge delega fiscale ma con limiti anagrafici stretti. L’ampliamento della durata fino a 10 anni con un fatturato di 30 mila euro comporterebbe una perdita di gettito tra i 700 mila e i 222 mln di euro. Perdita che cresce con l’aumentare della soglia del fatturato da 30 mila a 50 mila euro. Sono queste le proiezioni fornite da Luigi Casero, viceministro dell’economia in commissione finanze della Camera a una interrogazione sulle modifiche al regime dei minimi. Iva Detrazione Iva, regole rigide Debora Alberici pag. 31 L’ufficio può negare la detrazione Iva anche per una mera violazione formale riscontrata in contabilità, come, ad esempio, l’annotazione delle fatture su fogli mobili invece che sul registro. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 20698 del primo ottobre 2014, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Lavoro e previdenza Più pesanti le rendite dell’Inail Daniele Cirioli pag. 34 Via libera alla rivalutazione delle rendite Inail. Dal 1° luglio 2014 le prestazioni per infortuni e malattie professionali sul lavoro salgono dell’1,13% nei settori dell’industria, compreso quello marittimo, dell’agricoltura e per i medici radiologi e tecnici sanitari di radiologia autonomi. A spiegarlo è l’Inail nella circolare n. 46/2014, annunciando la spedizione agli interessati di una comunicazione con i dettagli sulla riliquidazione e relativo conguaglio (moduli 170/I e 171/I). Salvaguardia per altri 32mila esodati Simona D’Alessio pag. 34 L’«ombrello» dello stato si apre su 32.100 esodati: tanti, infatti, i lavoratori inclusi nella sesta salvaguardia (DDL 1558), approvata ieri definitivamente a palazzo Madama. E, grazie al semaforo verde acceso nell’XI commissione attraverso la «corsia preferenziale» della sede deliberante (senza, cioè, l’approdo in Aula), superano globalmente le 170 mila unità i tutelati, intrappolati nel «limbo» della mancanza di retribuzione e pensione dopo l’entrata in vigore della riforma dell’ex ministro Elsa Fornero. Patrimoni Capitali, stretta autoriciclaggio Cristina Bartelli pag. 27 Un doppio autoriciclaggio. Sarà punito, per il nuovo reato di autoriciclaggio, chi sostituisce, trasferisce o comunque impiega denaro, beni o altra utilità in attività economiche o finanziarie in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa. E anche chi commette un delitto non colposo punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni, se il denaro, i beni o le altre utilità provengono dal delitto stesso. Esclusa dai confini delittuosi la condotta destinata all’utilizzazione o al godimento personale. Mentre la pena è aumentata quando i fatti sono commessi nell’esercizio di attività bancaria, finanziaria o altra attività professionale. Sono questi gli elementi caratterizzanti del delitto di autoriciclaggio, il nuovo art.648-ter 1 c.p., contenuti nell’emendamento al DDL sulla voluntary disclosure a firma del governo che sarà presentato oggi. 7 Rassegna stampa del 2/10/14 Reati tributari Omissione nel Cud: non scatta il reato Debora Alberici pag. 31 L’imprenditore non può essere punito per l’omesso versamento delle ritenute se non ha rilasciato il Cud ai dipendenti. È questo, infatti, uno degli elementi costitutivi del reato. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, con la sentenza n.40526 del primo ottobre 2014, ha annullato con rinvio la condanna inflitta dalla Corte d’Appello dell’Aquila a un imprenditore che non aveva versato, in qualità di sostituto, le ritenute in favore dei suoi dipendenti. 8 Rassegna stampa del 2/10/14 L’INFORMAZIONE QUOTIDIANA DA PROFESSIONISTA A PROFESSIONISTA NEWS Direttori: SERGIO PELLEGRINO e GIOVANNI VALCARENGHI 2 OTTOBRE 2014 Adempimenti Tenuta e stampa dei libri obbligatori di Federica Furlani Business english Filling Forms: come tradurre ‘modulo’ in inglese? di Stefano Maffei Dichiarazioni Assonime sul (sorprendente) visto di conformità per i crediti ceduti di Sergio Pellegrino Iva Cambiano i flussi delle dichiarazioni d’intento di Sandro Cerato Reddito d’impresa e Irap No all’eco-bonus per gli impianti con tecnologia led di Aurelio Cerioli e Sara Marconi Riscossione Serit paga le spese processuali avendo iscritto ipoteca post sgravio di Luigi Ferrajoli 9 Rassegna stampa del 2/10/14
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