Vallanzasca, condanna a 10 mesi: aveva rubato degli slip. I No-Tav rischiano nove anni e mezzo per terrorismo. Falsificare un bilancio conviene di più Sabato 15 novembre 2014 – Anno 6 – n° 315 y(7HC0D7*KSTKKQ( +&!=!#!#!\ e 1,40 – Arretrati: e 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 I garantisti forcaioli di Marco Travaglio iccome la storia si ripete ma non insegna nulS la, si replica in questi giorni un copione vecchio di vent’anni. Una nuova destra becera e de- Venticinque piazze CONTRO RENZI Si allarga a macchia d’olio (operai e studenti) la contestazione al governo: per il Jobs Act e non solo. Scontri in molte città tra manifestanti e polizia, ma si consolida il blocco sociale che Cannavò e Milosa » pag. 6 - 7 attacca il premier. Camusso e Landini insieme ricompattano la Cgil » L’ALTRA CAPITALE » Sono straniere, stavolta non c’è protesta SUPERCANDIDATI Tor Sapienza, baby squillo davanti a scuola: tutti zitti Mario Draghi LaPresse Nel quartiere della rivolta, ci sono minorenni che si prostituiscono. Accanto ai transessuali e vicino agli ingressi di un asilo e di un istituto superiore. La municipalità denuncia: “Siamo stati abbandonati dal Campidoglio”. Roma Est scoppia Schiesari » pag. 3 Il marciapiede vicino all’ingresso di un asilo e di una scuola superiore Draghi alla Camera per spiegare che non sale al Colle Udi Daniela Ranieri Per la prima volta da presidente della Bce sarà in Parlamento a parlare non solo di crisi. L’invito è di Capezzone. Feltri » pag. 7 e ragazzine sul marciaL piede, apparentemente invisibili, provano che l’affare COSE NON DI SINISTRA LE PERIFERIE DELLE FIGLIE DI NESSUNO VIA CRUCIS Marino fischiato (e criticato dal Pd). Ma almeno ci mette la faccia di Tor Sapienza è un coacervo di cecità e ipocrisia. » pag. 3 NEI SECOLI FEDELE RIBALTONI Rodano » pag. 2 » IL SOTTOSOPRA Il ritorno di Mancini: C’è l’anti-Nazareno Renzi parte civile Thohir ci mette i soldi contro B. a Bari Massari » pag. 9 e Moratti la vendetta La grande beffa delle case popolari: tutte all’asta, ma a prezzo salato » pag. 4 Paralisi all’Arma: il comandante è già in pensione però non molla Palombi » pag. 11 Inter: esonerato Mazzarri, panchina all’uomo degli scudetti post Calciopoli Pisapia » pag. 15 LA CATTIVERIA Milano, la Curia ai prof di religione: “Segnalateci tutte le scuole pro omosessuali”. Vi piace vincere facile eh? » www.forum.spinoza.it magogica – quella della Lega 2.0 di Salvini – sta sostituendo quella, diversamente becera e demagogica, di B. e pesca voti anche fra i 5Stelle, scomparsi dalle tv e dunque dalla testa della gente. E il centrosinistra più stupido del mondo fa di tutto per favorirla, sottovalutando la rabbia delle periferie contro l’illegalità indigena e d’importazione e ripetendo vecchie ricette buoniste e inefficaci che gettano altra benzina sul fuoco. Anziché sfidare Salvini sul terreno della legalità con soluzioni rigorose e giuste, anche ma non solo sull’immigrazione clandestina, al contrario di quelle fallimentari della Lega di governo (quando Salvini non era in fasce, ma consigliere comunale e deputato europeo: ininterrottamente negli ultimi vent’anni), si preferisce lasciarle campo libero e alimentare la leggenda del “nuovo” leader che ha rotto col “vecchio” Carroccio, nella speranza che prosciughi l’elettorato grillino. È esattamente quel che accadde nel 2006, quando il centrosinistra andò al governo e non trovò di meglio che esordire con un indulto extra-large che scarcerò 30 mila delinquenti dalle celle e dalle pene alternative, diffondendo a piene mani insicurezza e impunità, precipitando nei consensi e regalando dopo soli due anni l’Italia a B.& Bossi per la terza volta. Ora, dopo aver giustamente depenalizzato il reato di clandestinità, che aveva prodotto poche decine di condanne inutili, più che altro a multe mai pagate, complicato vieppiù le procedure di espulsione degli irregolari, costretto inutilmente le polizie a identificare decine di migliaia di senzanome e le procure ad aprire altrettanti fascicoli, il governo taglia selvaggiamente fondi, mezzi e personale alle forze dell’ordine. E intanto il Pd sforna una legge che riduce ancora la custodia cautelare in cella: cioè l’unico strumento visibile – nel paese delle prescrizioni e dei decreti svuotacarceri (quattro negli ultimi quattro anni) – per levare qualche criminale dalla strada per un po’. L’ideona è degli on. Ferranti, Leva, Orlando e altri: questo trust di cervelli ha pensato bene di firmare un ddl, licenziato dalla commissione Giustizia e in aula alla Camera da lunedì, che prevede gli arresti domiciliari come misura cautelare principale e il carcere come eccezione. Per arrestare qualcuno prima del processo, il magistrato dovrà dimostrare che i pericoli di fuga, inquinamento delle prove e ripetizione del reato sono “concreti e attuali”. Una sorta di Comma 22, che richiede al giudice doti divinatorie ed espone lo Stato a un duplice rischio: o l’impunità generalizzata o l’aumento delle richieste di danni per ingiusta detenzione. Una scemenza incommensurabile. Salvo impiegare migliaia di poliziotti nella sorveglianza dei detenuti a domicilio – cosa impossibile in tempi di tagli perenni – si sa benissimo che i domiciliari non servono a scongiurare nessuno dei pericoli che la custodia cautelare deve scongiurare: chi vuole può inquinare le prove (minacciando testimoni o concordando versioni di comodo), reiterare il reato o darsi alla fuga comodamente da casa sua. Senza contare che i domiciliari sono inapplicabili agli immigrati irregolari delinquenti, quasi tutti senza fissa dimora. Ma soprattutto gli spacciatori di droga – una delle categorie più odiose della criminalità da strada – possono ricevere i clienti tranquillamente a domicilio. Come abbiamo scritto più volte e come i magistrati denunciano inascoltati da mesi, l’effetto più demenziale dei decreti svuotacarceri è già oggi l’impossibilità di arrestare gli spacciatori: la polizia è costretta a fermarli e i giudici a rilasciarli subito dopo. Ora i furboni pidini vorrebbero estendere questo scandalo a tutti i reati, di strada e dei colletti bianchi. Così la gente vede tornare i criminali a delinquere nello stesso posto e, disperata e inferocita, chiama Salvini e Borghezio. Il solito capolavoro dei garantisti all’italiana, che confondono le garanzie con impunità e aprono la strada alle forche.
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