Nella lettera inviata ai vescovi riuniti in assemblea ad Assisi, Papa Francesco ha scritto: Quanti (preti) abbiamo conosciuti! Quanti con la loro testimonianza hanno contribuito ad attrarci a una vita di consacrazione! Da quanti di loro abbiamo imparato e siamo stati plasmati! Nella memoria riconoscente ciascuno di noi ne conserva i nomi e i volti. Li abbiamo visti spendere la vita tra la gente delle nostre parrocchie, educare i ragazzi, accompagnare le famiglie, visitare i malati a casa e all’ospedale, farsi carico dei poveri, nella consapevolezza che “separarsi per non sporcarsi con gli altri è la sporcizia più grande” (L. Tolstoj). Liberi dalle cose e da sé stessi, rammentano a tutti che abbassarsi senza nulla trattenere è la via per quell’altezza che il Vangelo chiama carità; e che la gioia più vera si gusta nella fraternità vissuta. I sacerdoti santi sono peccatori perdonati e strumenti di perdono. La loro esistenza parla la lingua della pazienza e della perseveranza; non sono rimasti turisti dello spirito, eternamente indecisi e insoddisfatti, perché sanno di essere nelle mani di Uno che non viene meno alle promesse e la cui Provvidenza fa sì che nulla possa mai separarli da tale appartenenza. Questa consapevolezza cresce con la carità pastorale con cui circondano di attenzione e di tenerezza le persone loro affidate, fino a conoscerle ad una ad una. Sì, è ancora tempo di presbiteri di questo spessore, “ponti” per l’incontro tra Dio e il mondo, sentinelle capaci di lasciar intuire una ricchezza altrimenti perduta. Preti così non si improvvisano: li forgia il prezioso lavoro formativo del Seminario e l’Ordinazione li consacra per sempre uomini di Dio e servitori del suo popolo. Ma può accadere che il tempo intiepidisca la generosa dedizione degli inizi, e allora è vano cucire toppe nuove su un vestito vecchio: l’identità del presbitero, proprio perché viene dall’alto, esige da lui un cammino quotidiano di riappropriazione, a partire da ciò che ne ha fatto un ministro di Gesù Cristo. Del resto, fratelli, voi sapete che non servono preti clericali il cui comportamento rischia di allontanare la gente dal Signore, né preti funzionari che, mentre svolgono un ruolo, cercano lontano da Lui la propria consolazione. Solo chi tiene fisso lo sguardo su ciò che è davvero essenziale può rinnovare il proprio sì al dono ricevuto e, nelle diverse stagioni della vita, non smettere di fare dono di sé; solo chi si lascia conformare al Buon Pastore trova unità, pace e forza nell’obbedienza del servizio; solo chi respira nell’orizzonte della fraternità presbiterale esce dalla contraffazione di una coscienza che si pretende epicentro di tutto, unica misura del proprio sentire e delle proprie azioni. 1 Nel messaggio inviato da noi vescovi italiani ai presbiteri si legge: In questo tempo la missione della Chiesa e la vita delle comunità cristiane devono affrontare delle sfide che per molti aspetti ricadono sui preti, ne rendono particolarmente gravoso il ministero: quanta ammirazione e gratitudine vi dobbiamo per quello che fate! Ma insieme dobbiamo prenderci cura del ministero del prete perché le fatiche e le prove non spengano la gioia, non stanchino lo slancio missionario, non offuschino la lucidità del discernimento, non impediscano l’intensità della preghiera e la disponibilità a quell’incontro con le persone che arricchisce tutti, consola, rende sapienti, se è vissuto secondo lo Spirito di Dio. Insieme! La formazione dei ministri ordinati e la riforma della loro vita sono il compito di tutta la comunità cristiana, sono responsabilità del vescovo e di tutto il presbiterio. Insieme! Il cammino che ci aspetta non può che essere compiuto insieme, in un presbiterio che diventa luogo di paternità e fraternità, di discernimento e di accompagnamento. Siamo infatti persuasi che il fattore determinante del rinnovamento della vita del clero è l’assunzione dell’appartenenza al presbiterio come determinazione essenziale della nostra identità sacerdotale. Insieme, in quella comunione che il sacramento costituisce tra noi, vogliamo intravedere e percorrere i sentieri che lo Spirito di Dio ci suggerisce per essere pastori secondo il cuore di Cristo. ore 15.00 INCONTRO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA c/o Parrrocchia Santa Maria degli Angeli Termoli ore 18.00 CONSULTA DEI LAICI – Cittadella della Carità a Termoli V. e M. Patrono della Diocesi h. 07,00 S. MESSA (è invitato tutto il Presbiterio) h. 18.30 CONCERTO ALLA CITTÀ in Cattedrale Parrocchia Gesù Crocifisso a Termoli 2 MARTEDÌ DI FORMAZIONE DIOCESANA Presbiterio: ritiro di Avvento ore 9.30 c\o Casa di Formazione Giovanni XXIII Laici : 2° INCONTRO CON IL VANGELO DI MARCO, Prof. Gianni Carozza Ore 18.00 Parrocchia Gesù Crocifisso a Termoli. h. 18.00 Cinema S. Antonio a Termoli RASSEGNA DEI CORI Ore 18.30 c/o Parrocchia S. Maria Maggiore a Guglionesi Convegno diocesano “Gruppi di Preghiera di S. Pio” : INCONTRO DEL PRESBITERIO PER ZONE PASTORALI 3 FOCUS DI QUESTO MESE ZONA PASTORALE DI SANTA CROCE-CASACALENDA Caratteristiche generali La zona pastorale di Santa Croce di Magliano-Casacalenda è una zona transcollinare intorno al territorio di Santa Croce e a quello di Casacalenda fino a Lucito. Comprende 14 comuni, dei quali Santa Croce supera i quattromila abitanti. Due comuni superano di poco i duemila abitanti : Casacalenda e Colletorto. Bonefro, Rotello, Guardialfiera e San Giuliano superano di poco i mille abitanti. Lucito, Lupara, Morrone nel Sannio e Ripabottoni superano di poco i cinquecento abitanti, mentre Castelbottaccio, Montelongo, Montorio nei Frentani e Providenti sono al di sotto dei cinquecento abitanti. La popolazione complessiva si aggira attorno ai diciassettemila abitanti. I presbiteri attivi in servizio sono tredici, di cui uno religioso pallottino. Don Giovanni Licursi cura il servizio pastorale di Montelongo e Montorio, don Michele di Leo cura quello di Lupara e Castelbottaccio. In seguito al terremoto del 31 ottobre del 2002 le comunità hanno subito gravissimi danni alle persone, alle case, alle chiese e soprattutto sono aumentate le fatiche nei rapporti e nella fatica della vita quotidiana già di per sé fragile e povera. A distanza di dodici tanto è stato fatto, tanto resta ancora da fare nell’opera della ricostruzione. Per quanto riguarda le chiese c’è da dire che tutte le chiese danneggiate sono state restaurate e riaperte al culto e si può nuovamente godere del ricco patrimonio artistico in esse racchiuso. Le parrocchie sono state dotate di Centri della comunità, che si trovano nella maggior parte in buone condizioni. Nella zona c’è il Santuario Diocesano della Madonna della Difesa a Casacalenda. RISORSE Comunità Religiose I Frati Minori Francescani custodiscono il Convento di sant’Onofrio Discepole di Gesù Eucaristico sono presenti a Santa Croce dove gestiscono una Scuola per l’Infanzia ed una Casa di Riposo. Sono presenti saltuariamente a Rotello con una Comunità di EvangelizzazioneSuore dell’Immacolata di Nyere-Kenia sono Presenti a Guardialfiera e operano nell’apostolato parrocchiale e nell’animazione della Casa Famiglia San Giuseppe. - Operatori pastorali Consiglio pastorale o gruppo più ristretto di collaboratori . presente in tutte le parrocchie. 4 - - - - - - - - Ministri straordinari della comunione : presenti in alcune comunità: 6 a Santa Crocce, 4 a Bonefro, 9 a Colletorto, a Casacalenda. Catechiste : in tutte le parrocchie, in buon numero. Chiese e locali per la catechesi e le attività pastorali : in buon numero in tutte le parrocchie e in buon stato. Bilanci: regolari, a volte appena sufficienti per le spese, qualche volta in difficoltà a provvedere. Comunità pastorale Consiglio pastorale : nelle comunità più grandi si riunisce periodicamente, con regolarità, anche se non sempre è così progettuale come dovrebbe, nelle realtà più piccole si vivono degl’incontri saltuari come si può. Incontri di zona : si partecipa fruttuosamente e si vive una bella esperienza di fraternità. Una prima parte dell’incontro è dedicato agl’itinerari formativi suggeriti dal Vescovo, nella seconda parte c’è uno scambio del lavoro in zona e a qualche altra necessità del momento. Si conclude sempre con il pranzo. Anche per gl’incontri di zona, per il Convegno residenziale annuale c’è partecipazione e collaborazione. La promozione dei laici è continuamente incoraggiata e ripresa, ma il cantiere è appena aperto, anche perché c’è tanta passività e indolenza nella partecipazione in generale. C’è la presenza del gruppo catechistico in tutte le parrocchie. A Bonefro c’è l’esperienza del gruppo biblico, a Rotello a Casacalenda e a Colletorto c’è una buona esperienza di Azione Cattolica. In diverse parrocchie sono presenti i Gruppi di Preghiera di P. Pio, a San Giuliano è nato un gruppo neocatecumenale Evangelizzazione e Formazione Situazione e prospettive Incontri formativi per i gruppi di catechisti : si fanno un po’ dappertutto, con frequenza settimanale o mensile,m qualche volta si partecipa alle proposte diocesane, si utilizzano riviste catechistiche e si fanno conoscere i principali testi della CEI. Ritiri ee incontri di spiritualità : in avvento me in quaresima e in altri momenti particolari con tutta la comunità. Corsi della Scuola di S. Andrea : si è cominciato a Santa Croce con laa guida dell’equipe diocesana. Catechesi dell’iniziazione cristiana : è quella più presente in tutte le parrocchie con tempi e modalità particolari in ciascuna comunità. Da segnalare l’esperienza delle mamme catechiste a Santa Croce, che seguono un itinerario in quattro anni ( con l’auspicio di poterlo realizzare ) : a) Caro Dio Padre, in seconda elementare, con riferimento al sacramento del Battesimo b) Caro Gesù che mi vuoi bene e mi perdoni, con riferimento al sacramento della Penitenza c) Caro Spirito Santo, con riferimento al sacramento della Cresima d) Caro Gesù Eucaristia, con riferimento al sacramento dell’Eucaristia e) Incontri di crescita nella fede in gruppo : nelle scuole medie Incontri per ragazzi della scuola media, per giovanissimi e giovani : situazioni diverse nelle varie comunità, con celebrazione del sacramento della Cresima, e cammini di gruppo 8 soprattutto laddove c’è l’Azione Cattolica ). Itinerario per fidanzati : più regolare nelle parrocchie più grandi, con incontri occasionali e colloqui specifici da parte dei parroci. Pastorale battesimale : è in atto una sperimentazione a Santa Croce, con alcune coppie che visitano le famiglie prima del battesimo 5 - - - - - - Di solito è il parroco stesso che cura gl’incontri con le famiglie e con qualche incontro in parrocchia per preparare la liturgia del battesimo e per le confessioni. Pastorale familiare : laddove c’è l’Azione Cattolica si cura anche una qualche attenzione alle famiglie. In qualche parrocchia si sta sperimentando un gruppo di spiritualità familiare. LITURGIA Situazione e prospettive Partecipazione all’Eucaristia domenicale : mai abbastanza, ma si continua a lavorare senza fare tanti calcoli. Non ci sono casi di moltiplicazione delle celebrazioni domenicali. Si cura la formazione dei lettori e degli animatori liturgici, anche se non ci sono gruppi liturgici specifici. Ministranti : da segnalare soprattutto quanto si fa in merito nella parrocchia di Casacalenda, con giovanissimi e ragazzi ben preparati. Nelle altre parrocchie c’è la presenza di chierichetti più piccoli. Canto liturgico : c’è impegno in tutte le comunità. Vi sono parrocchie che hanno un coro polifonico che anima la liturgia nelle feste e nelle solennità. Battesimo : di solito si celebra una volta al mese e di domenica. Cresima : celebrazione annuale, di solito a maggio. Messa di prima Comunione : celebrazione annuale a maggio. Penitenza : disponibilità dei parroci negli orari precedenti e seguenti le celebrazioni, e prima dei sacramenti. In avvento, in quaresima e in qualche altra particolare circostanza si fa una celebrazione comunitaria con la partecipazione dei presbiteri della zona. Matrimonio. Non c’è difficoltà celebrarlo anche di domenica. Esequie : sono molto partecipate dai fedeli e si ha molto a cuore l’omelia da parte dei celebranti. Venerazione della Madonna e dei Santi : le feste e le processioni cono ancora tante in diverse parrocchie della zona. La religiosità popolare è stata la via principale della trasmissione e della esperienza di fede nelle nostre comunità. Oggi si fa molta attenzione alla preparazione alla liturgia e si organizzano nel modo migliore le giornate di festa con la collaborazione dei comitati festa. CARITAS PARROCCHIALE Referenti della caritas parrocchiale di solito sono i parroci. In qualche parte ci sono dei referenti laici, per esempio laddove c’è il Banco Alimentare come a Rotello e a Santa Croce. Principali attività : giornate della carità, giornate missionarie, piccoli aiuti alle famiglie indigenti, di solito a cura del parroco. Siamo nella fase di studio del Progetto cratere, proposto dal Vescovo e dalla Caritas diocesana. 6 Suore dell’Immacolata di Nyere-Kenia Domenica 23 novembre grande festa per la comunità parrocchiale di Guardialfiera. Con una solenne celebrazione Eucaristica è iniziato l’apostolato delle Suore di “Maria Immacolata di Nyeri-Kenia” nella comunità parrocchiale e nella casa Famiglia “San Giuseppe”. A presiedere la celebrazione, presentare le suore e benedire la nuova abitazione allestita per le suore è stato il Vescovo, Gianfranco De Luca. Grande è stata la gioia e la commozione dell’intera comunità e del Parroco don Nicola Tufilli. Dopo alcuni dalla partenza delle Discepole di Gesù Eucaristico e della chiusura della casa delle suore, la Provvidenza ha fatto questo bel dono alla comunità e alla solerzia infaticabile del Parroco, una vera benedizione di Dio per la comunità. Si tratta anche di un primato, infatti le Suore dell’Immacolata aprono nel nostro territorio la loro prima casa in Italia. La congregazione delle Suore di Maria Immacolata è una congregazione diocesana, fondata nel 1918 da Mons. Fillipo Perlo, che nacque a Caramagna in Piemonte (Torino) nel 1873. Fu ordinato sacerdote nel 1895. Un anno dopo fu nominato amministratore del Santuario della Consolata, dove come rettore in quel tempo era il Beato Giuseppe Allamano. Nel 1901, il Beato Giuseppe Allamano fondò l'Istituto missionario della Consolata e Fillipo Perlo fu uno dei primi membri il quale nello stesso anno ha fatto la sua professione religiosa. Nel 1902, Fillipo Perlo partì per il Kenya. Coraggiosamente, ha fondato missioni in terra Kikuyu portando Gesù alla gente che non lo aveva conosciuto prima. Nel 1907, la provincia del Kenya è stata proclamata vicariato apostolico e Fillipo Perlo ne fu ordinato vescovo è nominato il primo Vicario apostolico del Kenya da Papa Pio X. Nel 1918, Mons. Perlo fondò la Congregazione delle suore di Maria Immacolata di Nyeri. Radunò cinque ragazze che mostrarono la vocazione di diventare suore e le portò a Nyeri per la formazione. L’8 dicembre 1927, durante la festa dell'Immacolata 7 Concezione, il primo gruppo di dieci ragazze fecero la vestizione e poi divennero novizie. L’8 dicembre 1929, le prime dieci novizie fecero la prima professione Le opere delle suore di Maria Immacolata Fin dal inizio, le Suore di Maria Immacolata hanno vissuto e condiviso il loro carisma nelle seguenti opere: Catechesi e Pastorale a livello parrocchiale e diocesano, educazione dei giovani nelle scuole, cura dei malati, pastorale sociale in mezzo ai poveri e ai ragazzi di strada. Fin dai tempi in cui le Suore hanno iniziato a svolgere il lavoro apostolico, la Congregazione ha aperto tante comunità religiose nelle diverse parrocchie e diocesi in Kenya, Uganda, Tanzania, Zambia e negli Stati Uniti. In questi ultimi giorni , Dio ha voluto che la congregazione aprisse anche una comunità religiosa in Italia, nella diocesi di Termoli - Larino. Le Suore cercano di condividere il loro Carisma, partecipando alla catechesi e alla pastorale a livello parrocchiale e diocesano, e nello stesso tempo, prendendosi cura degli anziani nella casa famiglia San Giuseppe a Guardialfiera . Il carisma Immacolata delle Suore di Maria Tra molti istituti nella Chiesa, il fondatore ha dato la Beata Vergine Maria nel mistero della sua Immacolata Concezione alle ragazze aspiranti. Quindi, il carisma delle Suore di Maria Immacolata è il dono della purezza di cuore (Mt.5:1-12, 48), vissuto e trasmesso attraverso l'evangelizzazione, in mezzo alla gente, di ogni condizione ed età. Parola di Dio su cui si fonda la spiritualità della congregazione Mt 5:8 “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” Gv 4: 34 “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato" Il Motto Immacolata delle Suore di Maria "Agnelli Immacolati" con Gesù Agnello perfetto, (senza macchia, puro) di Dio, che ha imparato a obbedire attraverso le sofferenze e ha dato la sua vita sulla Croce per la pace e la salvezza del mondo. La via di santificazione delle Suore di Maria Immacolata: La Spiritualità mariana Il fondatore stesso ha dato alle prime ragazze la Beata Vergine Maria, nel mistero della sua Immacolata Concezione come la loro patrona. Da qui nacque il nome: Suore di Maria Immacolata. Il progetto di Mons. Perlo era che esse avrebbero dovuto seguire il modello di Maria Immacolata –che è stata concepita senza peccato originale. Questo già esprime la devozione personale del fondatore alla Beata Vergine Maria. Voleva che le 8 sue figlie avessero lo stesso spirito. Per le prime Suore, l’ Immacolata era di grande importanza; Era una vera motivazione per la loro vita spirituale. Lo stesso nome doveva ricordare e spingere loro a diventare quello che esse sarebbero dovute diventare, cioè "Immacolate (pure)" imitando la nostra Madre Amata. Cosi le SMI cercano di amare la Beata Vergine Maria, imitando i suoi doni spirituali soprattutto la sottomissione a Dio, l'amore per Gesù, l’umiltà, la fede e la sua maternità e fratellanza ai fedeli. In tutto questo, esse cercano di trasmettere il carisma al popolo di Dio. La Spiritualità apostolica Fin dall'inizio, le suore di Maria Immacolata sono cresciute in una spiritualità Apostolica in cui hanno imparato a vivere nella presenza di Dio in tutte le loro attività. (contemplazione in azione) Il fondatore è conosciuto per il suo zelo apostolico. Il suo unico desiderio era che tutti possano conoscere e amare Dio nella loro vita. Ha scritto nel suo testamento spirituale: "Se avessi cento vite avrei voluto offrirne per i non credenti che essi possono avere la grazia di raggiungere la vita eterna.” Imitando lo zelo apostolico del fondatore nel rispondere ai bisogni della gente nell’ apostolato, ogni SMI cercherà come la Beata Vergine Maria di adattare se stessa alla gente, cosi come il luogo e i segni dei tempi, per essere pronta al rinnovamento spirituale e personale, in modo che il suo servizio nella Chiesa possa essere più fruttuoso. Suor Piera, Suor Lidia e suor Maria, suore dell’Immacolata. Il 16 luglio 1881, Francesco Faà di Bruno, per ispirazione divina, fondava a Torino (Italia) la Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio, alla quale affidava il carisma e la direzione di tutte le sue opere. Il 30 Aprile 1940, la Congregazione veniva approvata quale Istituto Religioso di Diritto Pontificio, di indole apostolica. Francesco Faà di Bruno, Fondatore delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio, fu ultimo di dodici figli, nacque ad Alessandria (Italia) il 29 marzo 1825 e a nove anni rimase orfano di madre. Studiò alla Regia Accademia militare di Torino, partecipò alla prima guerra d’ Indipendenza ( 1848-49) e dimessosi dal servizio militare, si laureò in matematica e in astronomia alla Sorbona di Parigi. Da laico fondò nel 1859 l’Opera di S. Zita per le donne di servizio, giovani provenienti dalle montagne o dai paesi limitrofi della città di Torino; di seguito fondò altre opere ed altre ancora di assistenza sociale ed educative, privilegiando sempre la donna, giovane ed anziana. Annessi a tale opera vi erano l’Emporio Cattolico, una tipografia, una biblioteca circolante per tutta l’Italia, una lavanderia a vapore. Promosse la costruzione di bagni pubblici e l’apertura di cucine economiche. Fu socio attivo nelle Conferenze di S. Vincenzo a Parigi, a Torino e ne fondò una in Alessandria. Costruì la chiesa di Nostra Signora del Suffragio, centro di suffragi 9 specialmente per i caduti di tutte le guerre; ne progettò l’ardito campanile ( 75 metri), un miracolo di statica. Introdusse a Torino il mese dei morti e l’adorazione notturna per i soli uomini. A 51 anni fu ordinato sacerdote a Roma (22-10-1876). Iniziò ufficialmente la Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio (16-7-1881), cui lasciò in dono il carisma e l’impegno di continuare le opere da lui iniziate e che ora sono diffuse in Italia, Argentina, Colombia, Romania, Africa. Spentosi a soli 63 anni di età, (27-03-1888). Fu beatificato a Roma nel primo centenario della morte, il 25 settembre 1988 da Sua Santità Giovanni Paolo II. Il carisma, dono che Dio ha elargito al Padre Fondatore e di cui noi siamo eredi, è radicato in Cristo che discese agli inferi per redimere ogni uomo dal peccato e dalla morte. Il Risorto ci invita a scendere con Lui negli “inferi” di questa nostra umanità per suffragare ogni uomo che è nella sofferenza e nel male, annunciando il mistero pasquale e la speranza viva che non delude. Siamo chiamate ad essere donne di speranza, viviamo la nostra spiritualità, radicata in Cristo che, nella sua Kenosi, «amò fino alla fine» (Gv 13,1). L’amore senza limiti ci rende capaci di donare la vita, configurando il nostro «pregare, agire e soffrire» sulle orme di Cristo «Amore Eucaristico». In Maria, che continua la sua missione quale Madre di misericordia verso i vivi e i defunti, troviamo il nostro modello di vita. Viviamo il carisma avendo lo stesso atteggiamento compassionevole, che ha contraddistinto la vita di Gesù, verso coloro che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino. Immerse in questa realtà di morte e di risurrezione, prestiamo il nostro servizio ai bambini, ai giovani, agli adulti e agli anziani, aiutandoli a passare dall’egoismo all’amore, dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, attraverso: la catechesi e la formazione della coscienza, finalità a cui mira tutta l’azione educativa del nostro P. Fondatore, affinché ogni persona che avviciniamo possa essere aiutata ad acquisire una sempre maggiore consapevolezza della propria dignità e delle proprie capacità. Questa formazione ha come motivazione fondamentale riconoscere la propria dignità insieme a un’azione preventiva, che aiuta la persona a combattere il male e scegliere il bene. Siamo state chiamate e volute come consacrate, dal nostro Vescovo Gianfranco de Luca, per servire con il nostro apostolato, alla luce del nostro carisma, in questa diocesi di Termoli Larino nella parrocchia Santa Maria degli Angeli. Favoriamo attraverso una “rete” di relazione con le persone, lo spirito di comunione ecclesiale e partecipiamo al cammino della Diocesi e alle scelte pastorale del Vescovo. Rispondiamo alle esigenze spirituali di chi avviciniamo, annunciando che l’amore e la misericordia del Padre ha penetrato gli inferi per condurci fuori, annuncio che attrae perché risponde alle esigenze più profonde del uomo d’oggi, accompagnandolo a Cristo nostra unica Speranza. La vita consacrata sta vivendo un momento unico della sua storia, come Pietro è chiamata a camminare sulle acque, Gesù la chiama ad uscire e a entrare nell’acqua, a camminare sulle onde, li chiede fede, fiducia, speranza. Per nascere abbiamo bisogno di accettare l’umile lentezza d’ogni processo di crescita, cercare attivamente, rischiare, correggere la marcia, ma nello stesso tempo restare in ascolto sentendo e gustando intensamente il Dio della vita, accogliendo e lasciando che il suo impulso creatore genere in noi nuove abitudine del cuore, un nuovo esodo, un nuovo modo de pensare di sentire di fare e di amare, alla maniera di Gesù di Nazareth, cioè nello stile del suo vangelo. Sr Claudia Perez 10 11
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