Nella lettera inviata ai vescovi riuniti in assemblea ad Assisi, Papa

Nella lettera inviata ai vescovi riuniti in assemblea ad Assisi, Papa
Francesco ha scritto:
Quanti (preti) abbiamo conosciuti! Quanti con la loro testimonianza hanno
contribuito ad attrarci a una vita di consacrazione! Da quanti di loro abbiamo
imparato e siamo stati plasmati! Nella memoria riconoscente ciascuno di noi ne
conserva i nomi e i volti. Li abbiamo visti spendere la vita tra la gente delle nostre
parrocchie, educare i ragazzi, accompagnare le famiglie, visitare i malati a casa e
all’ospedale, farsi carico dei poveri, nella consapevolezza che “separarsi per non
sporcarsi con gli altri è la sporcizia più grande” (L. Tolstoj). Liberi dalle cose e da sé
stessi, rammentano a tutti che abbassarsi senza nulla trattenere è la via per
quell’altezza che il Vangelo chiama carità; e che la gioia più vera si gusta nella
fraternità vissuta.
I sacerdoti santi sono peccatori perdonati e strumenti di perdono. La loro esistenza
parla la lingua della pazienza e della perseveranza; non sono rimasti turisti dello
spirito, eternamente indecisi e insoddisfatti, perché sanno di essere nelle mani di
Uno che non viene meno alle promesse e la cui Provvidenza fa sì che nulla possa mai
separarli da tale appartenenza. Questa consapevolezza cresce con la carità
pastorale con cui circondano di attenzione e di tenerezza le persone loro affidate,
fino a conoscerle ad una ad una.
Sì, è ancora tempo di presbiteri di questo spessore, “ponti” per l’incontro tra Dio e
il mondo, sentinelle capaci di lasciar intuire una ricchezza altrimenti perduta.
Preti così non si improvvisano: li forgia il prezioso lavoro formativo del Seminario e
l’Ordinazione li consacra per sempre uomini di Dio e servitori del suo popolo. Ma può
accadere che il tempo intiepidisca la generosa dedizione degli inizi, e allora è vano
cucire toppe nuove su un vestito vecchio: l’identità del presbitero, proprio perché
viene dall’alto, esige da lui un cammino quotidiano di riappropriazione, a partire da
ciò che ne ha fatto un ministro di Gesù Cristo. Del resto, fratelli, voi sapete che
non servono preti clericali il cui comportamento rischia di allontanare la gente dal
Signore, né preti funzionari che, mentre svolgono un ruolo, cercano lontano da Lui la
propria consolazione. Solo chi tiene fisso lo sguardo su ciò che è davvero essenziale
può rinnovare il proprio sì al dono ricevuto e, nelle diverse stagioni della vita, non
smettere di fare dono di sé; solo chi si lascia conformare al Buon Pastore trova
unità, pace e forza nell’obbedienza del servizio; solo chi respira nell’orizzonte della
fraternità presbiterale esce dalla contraffazione di una coscienza che si pretende
epicentro di tutto, unica misura del proprio sentire e delle proprie azioni.
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Nel messaggio inviato da noi vescovi italiani ai presbiteri si legge:
In questo tempo la missione della Chiesa e la vita delle comunità cristiane devono
affrontare delle sfide che per molti aspetti ricadono sui preti, ne rendono
particolarmente gravoso il ministero: quanta ammirazione e gratitudine vi dobbiamo
per quello che fate! Ma insieme dobbiamo prenderci cura del ministero del prete
perché le fatiche e le prove non spengano la gioia, non stanchino lo slancio
missionario, non offuschino la lucidità del discernimento, non impediscano l’intensità
della preghiera e la disponibilità a quell’incontro con le persone che arricchisce
tutti, consola, rende sapienti, se è vissuto secondo lo Spirito di Dio. Insieme! La
formazione dei ministri ordinati e la riforma della loro vita sono il compito di tutta
la comunità cristiana, sono responsabilità del vescovo e di tutto il presbiterio.
Insieme! Il cammino che ci aspetta non può che essere compiuto insieme, in un
presbiterio che diventa luogo di paternità e fraternità, di discernimento e di
accompagnamento. Siamo infatti persuasi che il fattore determinante del
rinnovamento della vita del clero è l’assunzione dell’appartenenza al presbiterio
come determinazione essenziale della nostra identità sacerdotale. Insieme, in quella
comunione che il sacramento costituisce tra noi, vogliamo intravedere e percorrere
i sentieri che lo Spirito di Dio ci suggerisce per essere pastori secondo il cuore di
Cristo.
ore 15.00 INCONTRO DI FORMAZIONE PER
INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA c/o
Parrrocchia Santa Maria degli Angeli Termoli
ore 18.00 CONSULTA DEI LAICI –
Cittadella della Carità a Termoli
V. e M. Patrono della Diocesi
h. 07,00 S. MESSA (è invitato tutto il Presbiterio)
h. 18.30 CONCERTO ALLA CITTÀ in Cattedrale
Parrocchia Gesù Crocifisso a Termoli
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MARTEDÌ DI FORMAZIONE DIOCESANA
Presbiterio: ritiro di Avvento ore 9.30
c\o Casa di Formazione Giovanni XXIII
Laici : 2° INCONTRO CON IL VANGELO DI MARCO, Prof. Gianni Carozza
Ore 18.00 Parrocchia Gesù Crocifisso a Termoli.
h. 18.00
Cinema S. Antonio a Termoli
RASSEGNA DEI CORI
Ore 18.30 c/o Parrocchia S. Maria Maggiore a Guglionesi
Convegno
diocesano
“Gruppi di Preghiera di S. Pio”
: INCONTRO DEL PRESBITERIO PER ZONE PASTORALI
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FOCUS DI QUESTO MESE
ZONA PASTORALE DI SANTA CROCE-CASACALENDA
Caratteristiche generali
La zona pastorale di Santa Croce di Magliano-Casacalenda è una zona transcollinare intorno al
territorio di Santa Croce e a quello di Casacalenda fino a Lucito.
Comprende 14 comuni, dei quali Santa Croce supera i quattromila abitanti. Due comuni
superano di poco i duemila abitanti : Casacalenda e Colletorto. Bonefro, Rotello, Guardialfiera e
San Giuliano superano di poco i mille abitanti. Lucito, Lupara, Morrone nel Sannio e
Ripabottoni superano di poco i cinquecento abitanti, mentre Castelbottaccio, Montelongo,
Montorio nei Frentani e Providenti sono al di sotto dei cinquecento abitanti. La popolazione
complessiva si aggira attorno ai diciassettemila abitanti.
I presbiteri attivi in servizio sono tredici, di cui uno religioso pallottino. Don Giovanni Licursi
cura il servizio pastorale di Montelongo e Montorio, don Michele di Leo cura quello di Lupara e
Castelbottaccio.
In seguito al terremoto del 31 ottobre del 2002 le comunità hanno subito gravissimi danni alle
persone, alle case, alle chiese e soprattutto sono aumentate le fatiche nei rapporti e nella fatica
della vita quotidiana già di per sé fragile e povera.
A distanza di dodici tanto è stato fatto, tanto resta ancora da fare nell’opera della ricostruzione.
Per quanto riguarda le chiese c’è da dire che tutte le chiese danneggiate sono state restaurate e
riaperte al culto e si può nuovamente godere del ricco patrimonio artistico in esse racchiuso.
Le parrocchie sono state dotate di Centri della comunità, che si trovano nella maggior parte in
buone condizioni.
Nella zona c’è il Santuario Diocesano della Madonna della Difesa a Casacalenda.
RISORSE
Comunità Religiose
I Frati Minori Francescani custodiscono il Convento di sant’Onofrio
Discepole di Gesù Eucaristico sono presenti a Santa Croce dove gestiscono una Scuola per
l’Infanzia ed una Casa di Riposo. Sono presenti saltuariamente a Rotello con una Comunità di
EvangelizzazioneSuore dell’Immacolata di Nyere-Kenia sono Presenti a Guardialfiera e operano nell’apostolato
parrocchiale e nell’animazione della Casa Famiglia San Giuseppe.
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Operatori pastorali
Consiglio pastorale o gruppo più ristretto di collaboratori . presente in tutte le parrocchie.
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Ministri straordinari della comunione : presenti in alcune comunità: 6 a Santa Crocce, 4 a
Bonefro, 9 a Colletorto, a Casacalenda.
Catechiste : in tutte le parrocchie, in buon numero.
Chiese e locali per la catechesi e le attività pastorali : in buon numero in tutte le
parrocchie e in buon stato.
Bilanci: regolari, a volte appena sufficienti per le spese, qualche volta in difficoltà a
provvedere.
Comunità pastorale
Consiglio pastorale : nelle comunità più grandi si riunisce periodicamente, con regolarità,
anche se non sempre è così progettuale come dovrebbe, nelle realtà più piccole si vivono
degl’incontri saltuari come si può.
Incontri di zona : si partecipa fruttuosamente e si vive una bella esperienza di fraternità.
Una prima parte dell’incontro è dedicato agl’itinerari formativi suggeriti dal Vescovo,
nella seconda parte c’è uno scambio del lavoro in zona e a qualche altra necessità del
momento. Si conclude sempre con il pranzo.
Anche per gl’incontri di zona, per il Convegno residenziale annuale c’è partecipazione e
collaborazione.
La promozione dei laici è continuamente incoraggiata e ripresa, ma il cantiere è appena
aperto, anche perché c’è tanta passività e indolenza nella partecipazione in generale. C’è
la presenza del gruppo catechistico in tutte le parrocchie. A Bonefro c’è l’esperienza del
gruppo biblico, a Rotello a Casacalenda e a Colletorto c’è una buona esperienza di
Azione Cattolica. In diverse parrocchie sono presenti i Gruppi di Preghiera di P. Pio, a
San Giuliano è nato un gruppo neocatecumenale
Evangelizzazione e Formazione
Situazione e prospettive
Incontri formativi per i gruppi di catechisti : si fanno un po’ dappertutto, con frequenza
settimanale o mensile,m qualche volta si partecipa alle proposte diocesane, si utilizzano
riviste catechistiche e si fanno conoscere i principali testi della CEI.
Ritiri ee incontri di spiritualità : in avvento me in quaresima e in altri momenti particolari
con tutta la comunità.
Corsi della Scuola di S. Andrea : si è cominciato a Santa Croce con laa guida dell’equipe
diocesana.
Catechesi dell’iniziazione cristiana : è quella più presente in tutte le parrocchie con tempi
e modalità particolari in ciascuna comunità.
Da segnalare l’esperienza delle mamme catechiste a Santa Croce, che seguono un
itinerario in quattro anni ( con l’auspicio di poterlo realizzare ) :
a) Caro Dio Padre, in seconda elementare, con riferimento al sacramento del Battesimo
b) Caro Gesù che mi vuoi bene e mi perdoni, con riferimento al sacramento della
Penitenza
c) Caro Spirito Santo, con riferimento al sacramento della Cresima
d) Caro Gesù Eucaristia, con riferimento al sacramento dell’Eucaristia
e) Incontri di crescita nella fede in gruppo : nelle scuole medie
Incontri per ragazzi della scuola media, per giovanissimi e giovani : situazioni diverse
nelle varie comunità, con celebrazione del sacramento della Cresima, e cammini di
gruppo 8 soprattutto laddove c’è l’Azione Cattolica ).
Itinerario per fidanzati : più regolare nelle parrocchie più grandi, con incontri occasionali
e colloqui specifici da parte dei parroci.
Pastorale battesimale : è in atto una sperimentazione a Santa Croce, con alcune coppie
che visitano le famiglie prima del battesimo
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Di solito è il parroco stesso che cura gl’incontri con le famiglie e con qualche incontro in
parrocchia per preparare la liturgia del battesimo e per le confessioni.
Pastorale familiare : laddove c’è l’Azione Cattolica si cura anche una qualche attenzione
alle famiglie. In qualche parrocchia si sta sperimentando un gruppo di spiritualità
familiare.
LITURGIA
Situazione e prospettive
Partecipazione all’Eucaristia domenicale : mai abbastanza, ma si continua a lavorare
senza fare tanti calcoli. Non ci sono casi di moltiplicazione delle celebrazioni domenicali.
Si cura la formazione dei lettori e degli animatori liturgici, anche se non ci sono gruppi
liturgici specifici.
Ministranti : da segnalare soprattutto quanto si fa in merito nella parrocchia di
Casacalenda, con giovanissimi e ragazzi ben preparati. Nelle altre parrocchie c’è la
presenza di chierichetti più piccoli.
Canto liturgico : c’è impegno in tutte le comunità. Vi sono parrocchie che hanno un coro
polifonico che anima la liturgia nelle feste e nelle solennità.
Battesimo : di solito si celebra una volta al mese e di domenica.
Cresima : celebrazione annuale, di solito a maggio.
Messa di prima Comunione : celebrazione annuale a maggio.
Penitenza : disponibilità dei parroci negli orari precedenti e seguenti le celebrazioni, e
prima dei sacramenti. In avvento, in quaresima e in qualche altra particolare circostanza
si fa una celebrazione comunitaria con la partecipazione dei presbiteri della zona.
Matrimonio. Non c’è difficoltà celebrarlo anche di domenica.
Esequie : sono molto partecipate dai fedeli e si ha molto a cuore l’omelia da parte dei
celebranti.
Venerazione della Madonna e dei Santi : le feste e le processioni cono ancora tante in
diverse parrocchie della zona. La religiosità popolare è stata la via principale della
trasmissione e della esperienza di fede nelle nostre comunità. Oggi si fa molta attenzione
alla preparazione alla liturgia e si organizzano nel modo migliore le giornate di festa con
la collaborazione dei comitati festa.
CARITAS PARROCCHIALE
Referenti della caritas parrocchiale di solito sono i parroci. In qualche parte ci sono dei
referenti laici, per esempio laddove c’è il Banco Alimentare come a Rotello e a Santa
Croce.
Principali attività : giornate della carità, giornate missionarie, piccoli aiuti alle famiglie
indigenti, di solito a cura del parroco.
Siamo nella fase di studio del Progetto cratere, proposto dal Vescovo e dalla Caritas
diocesana.
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Suore dell’Immacolata di Nyere-Kenia
Domenica 23 novembre grande festa per la comunità parrocchiale di
Guardialfiera. Con una solenne celebrazione Eucaristica è iniziato l’apostolato delle
Suore di “Maria Immacolata di Nyeri-Kenia” nella comunità parrocchiale e nella casa
Famiglia “San Giuseppe”. A presiedere la celebrazione, presentare le suore e benedire la
nuova abitazione allestita per le suore è stato il Vescovo, Gianfranco De Luca. Grande è
stata la gioia e la commozione dell’intera comunità e del Parroco don Nicola Tufilli.
Dopo alcuni dalla partenza delle Discepole di Gesù Eucaristico e della chiusura della
casa delle suore, la Provvidenza ha fatto questo bel dono alla comunità e alla solerzia
infaticabile del Parroco, una vera benedizione di Dio per la comunità. Si tratta anche di
un primato, infatti le Suore dell’Immacolata aprono nel nostro territorio la loro prima
casa in Italia.
La congregazione delle Suore di Maria Immacolata è una congregazione
diocesana, fondata nel 1918 da Mons. Fillipo Perlo, che nacque a Caramagna in
Piemonte (Torino) nel 1873. Fu ordinato sacerdote nel 1895. Un anno dopo fu nominato
amministratore del Santuario della Consolata, dove come rettore in quel tempo era il
Beato Giuseppe Allamano. Nel 1901, il Beato Giuseppe Allamano fondò l'Istituto
missionario della Consolata e Fillipo Perlo fu uno dei primi membri il quale nello
stesso anno ha fatto la sua professione religiosa.
Nel 1902, Fillipo Perlo partì per il Kenya. Coraggiosamente, ha fondato missioni in
terra Kikuyu portando Gesù alla gente che non lo aveva conosciuto prima. Nel 1907, la
provincia del Kenya è stata proclamata vicariato apostolico e Fillipo Perlo ne fu
ordinato vescovo è nominato il primo Vicario apostolico del Kenya da Papa Pio X.
Nel 1918, Mons. Perlo fondò la Congregazione delle suore di Maria Immacolata
di Nyeri. Radunò cinque ragazze che mostrarono la vocazione di diventare suore e le
portò a Nyeri per la formazione. L’8 dicembre 1927, durante la festa dell'Immacolata
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Concezione, il primo gruppo di dieci ragazze fecero la vestizione e poi divennero
novizie. L’8 dicembre 1929, le prime dieci novizie fecero la prima professione
Le opere delle suore di Maria Immacolata
Fin dal inizio, le Suore di Maria Immacolata hanno vissuto e condiviso il loro carisma nelle
seguenti opere: Catechesi e Pastorale a livello parrocchiale e diocesano, educazione dei giovani
nelle scuole, cura dei malati, pastorale sociale in mezzo ai poveri e ai ragazzi di strada.
Fin dai tempi in cui le Suore hanno iniziato a svolgere il lavoro apostolico, la
Congregazione ha aperto tante comunità religiose nelle diverse parrocchie e diocesi in
Kenya, Uganda, Tanzania, Zambia e negli Stati Uniti.
In questi ultimi giorni , Dio ha voluto che la congregazione aprisse anche una comunità religiosa
in Italia, nella diocesi di Termoli - Larino. Le Suore cercano di condividere il loro Carisma,
partecipando alla catechesi e alla pastorale a livello parrocchiale e diocesano, e nello stesso
tempo, prendendosi cura degli anziani nella casa famiglia San Giuseppe a Guardialfiera .
Il carisma
Immacolata
delle Suore
di
Maria
Tra molti istituti nella Chiesa, il
fondatore ha dato la Beata Vergine Maria nel
mistero della sua Immacolata Concezione alle
ragazze aspiranti. Quindi, il carisma delle
Suore di Maria Immacolata è il dono della
purezza di cuore (Mt.5:1-12, 48), vissuto e
trasmesso attraverso l'evangelizzazione, in
mezzo alla gente, di ogni condizione ed età.
Parola di Dio su cui si fonda la
spiritualità della congregazione
Mt 5:8 “Beati i puri di cuore perché
vedranno Dio”
Gv 4: 34 “Il mio cibo è fare la volontà di
colui che mi ha mandato"
Il Motto
Immacolata
delle
Suore
di
Maria
"Agnelli Immacolati" con Gesù Agnello perfetto, (senza macchia, puro) di Dio, che
ha imparato a obbedire attraverso le sofferenze e ha dato la sua vita sulla Croce per la
pace e la salvezza del mondo.
La via di santificazione delle Suore di Maria Immacolata: La Spiritualità
mariana
Il fondatore stesso ha dato alle prime ragazze la Beata Vergine Maria, nel mistero
della sua Immacolata Concezione come la loro patrona. Da qui nacque il nome: Suore di
Maria Immacolata. Il progetto di Mons. Perlo era che esse avrebbero dovuto seguire il
modello di Maria Immacolata –che è stata concepita senza peccato originale. Questo già
esprime la devozione personale del fondatore alla Beata Vergine Maria. Voleva che le
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sue figlie avessero lo stesso spirito. Per le prime Suore, l’ Immacolata era di grande
importanza; Era una vera motivazione per la loro vita spirituale. Lo stesso nome doveva
ricordare e spingere loro a diventare quello che esse sarebbero dovute diventare, cioè
"Immacolate (pure)" imitando la nostra Madre Amata. Cosi le SMI cercano di amare la
Beata Vergine Maria, imitando i suoi doni spirituali soprattutto la sottomissione a Dio,
l'amore per Gesù, l’umiltà, la fede e la sua maternità e fratellanza ai fedeli. In tutto
questo, esse cercano di trasmettere il carisma al popolo di Dio.
La Spiritualità apostolica
Fin dall'inizio, le suore di Maria Immacolata sono cresciute in una spiritualità
Apostolica in cui hanno imparato a vivere nella presenza di Dio in tutte le loro attività.
(contemplazione in azione)
Il fondatore è conosciuto per il suo zelo apostolico. Il suo unico desiderio era che
tutti possano conoscere e amare Dio nella loro vita. Ha scritto nel suo testamento
spirituale: "Se avessi cento vite avrei voluto offrirne per i non credenti che essi possono
avere la grazia di raggiungere la vita eterna.” Imitando lo zelo apostolico del fondatore
nel rispondere ai bisogni della gente nell’ apostolato, ogni SMI cercherà come la Beata
Vergine Maria di adattare se stessa alla gente, cosi come il luogo e i segni dei tempi, per
essere pronta al rinnovamento spirituale e personale, in modo che il suo servizio nella
Chiesa possa essere più fruttuoso.
Suor Piera, Suor Lidia e suor Maria, suore dell’Immacolata.
Il 16 luglio 1881, Francesco Faà di Bruno, per
ispirazione divina, fondava a Torino (Italia) la Congregazione
delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio, alla quale
affidava il carisma e la direzione di tutte le sue opere. Il 30
Aprile 1940, la Congregazione veniva approvata quale Istituto
Religioso di Diritto Pontificio, di indole apostolica.
Francesco Faà di Bruno, Fondatore delle Suore Minime
di Nostra Signora del Suffragio, fu ultimo di dodici figli,
nacque ad Alessandria (Italia) il 29 marzo 1825 e a nove anni
rimase orfano di madre.
Studiò alla Regia Accademia militare di Torino,
partecipò alla prima guerra d’ Indipendenza ( 1848-49) e
dimessosi dal servizio militare, si laureò in matematica e in
astronomia alla Sorbona di Parigi. Da laico fondò nel 1859
l’Opera di S. Zita per le donne di servizio, giovani provenienti
dalle montagne o dai paesi limitrofi della città di Torino; di
seguito fondò altre opere ed altre ancora di assistenza sociale ed educative, privilegiando
sempre la donna, giovane ed anziana. Annessi a tale opera vi erano l’Emporio Cattolico, una
tipografia, una biblioteca circolante per tutta l’Italia, una lavanderia a vapore. Promosse la
costruzione di bagni pubblici e l’apertura di cucine economiche.
Fu socio attivo nelle Conferenze di S. Vincenzo a Parigi, a Torino e ne fondò una in
Alessandria. Costruì la chiesa di Nostra Signora del Suffragio, centro di suffragi
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specialmente per i caduti di tutte le guerre; ne progettò l’ardito campanile ( 75 metri), un
miracolo di statica. Introdusse a Torino il mese dei morti e l’adorazione notturna per i soli
uomini.
A 51 anni fu ordinato sacerdote a Roma (22-10-1876). Iniziò ufficialmente la
Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio (16-7-1881), cui lasciò
in dono il carisma e l’impegno di continuare le opere da lui iniziate e che ora sono diffuse in
Italia, Argentina, Colombia, Romania, Africa. Spentosi a soli 63 anni di età, (27-03-1888). Fu
beatificato a Roma nel primo centenario della morte, il 25 settembre 1988 da Sua Santità
Giovanni Paolo II.
Il carisma, dono che Dio ha elargito al Padre Fondatore e di cui noi siamo eredi, è
radicato in Cristo che discese agli inferi per redimere ogni uomo dal peccato e dalla morte.
Il Risorto ci invita a scendere con Lui negli “inferi” di questa nostra umanità per suffragare
ogni uomo che è nella sofferenza e nel male, annunciando il mistero pasquale e la speranza
viva che non delude. Siamo chiamate ad essere donne di speranza, viviamo la nostra
spiritualità, radicata in Cristo che, nella sua Kenosi, «amò fino alla fine» (Gv 13,1). L’amore
senza limiti ci rende capaci di donare la vita, configurando il nostro «pregare, agire e
soffrire» sulle orme di Cristo «Amore Eucaristico». In Maria, che continua la sua missione
quale Madre di misericordia verso i vivi e i defunti, troviamo il nostro modello di vita.
Viviamo il carisma avendo lo stesso atteggiamento compassionevole, che ha
contraddistinto la vita di Gesù, verso coloro che incontriamo ogni giorno sul nostro
cammino. Immerse in questa realtà di morte e di risurrezione, prestiamo il nostro servizio
ai bambini, ai giovani, agli adulti e agli anziani, aiutandoli a passare dall’egoismo all’amore,
dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, attraverso: la catechesi e la formazione della
coscienza, finalità a cui mira tutta l’azione educativa del nostro P. Fondatore, affinché ogni
persona che avviciniamo possa essere aiutata ad acquisire una sempre maggiore
consapevolezza della propria dignità e delle proprie capacità. Questa formazione ha come
motivazione fondamentale riconoscere la propria dignità insieme a un’azione preventiva,
che aiuta la persona a combattere il male e scegliere il bene.
 Siamo state chiamate e volute come consacrate, dal nostro Vescovo Gianfranco de
Luca, per servire con il nostro apostolato, alla luce del nostro carisma, in questa
diocesi di Termoli Larino nella parrocchia Santa Maria degli Angeli.

Favoriamo attraverso una “rete” di relazione con le persone, lo spirito di comunione
ecclesiale e partecipiamo al cammino della Diocesi e alle scelte pastorale del
Vescovo.
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Rispondiamo alle esigenze spirituali di chi avviciniamo, annunciando che l’amore e
la misericordia del Padre ha penetrato gli inferi per condurci fuori, annuncio che
attrae perché risponde alle esigenze più profonde del uomo d’oggi,
accompagnandolo a Cristo nostra unica Speranza.
La vita consacrata sta vivendo un momento unico della sua storia, come Pietro è
chiamata a camminare sulle acque, Gesù la chiama ad uscire e a entrare nell’acqua, a
camminare sulle onde, li chiede fede, fiducia, speranza. Per nascere abbiamo bisogno di
accettare l’umile lentezza d’ogni processo di crescita, cercare attivamente, rischiare,
correggere la marcia, ma nello stesso tempo restare in ascolto sentendo e gustando
intensamente il Dio della vita, accogliendo e lasciando che il suo impulso creatore genere in
noi nuove abitudine del cuore, un nuovo esodo, un nuovo modo de pensare di sentire di
fare e di amare, alla maniera di Gesù di Nazareth, cioè nello stile del suo vangelo.
Sr Claudia Perez
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