GRATIS 18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi Bye bye Fini-Giovanardi AMSTERDAM CU PWIN N ER WWW.PARADISE-SEEDS.COM Atomical Haze ® In questo numero Double Dutch ›› 8 CBD Una delle maggiori scoperte della ricerca moderna è stato il secondo cannabinoide con la maggior concentrazione: il Cannabidiolo, abbreviato CBD. Il THC e il CBD sono i cannabinoidi presenti per natura in maggior concentrazione: il THC costituisce il 12-25% e il CBD>1-4% in media. Se solo un quarto di ciò che i ricercatori dicono del CBD fosse vero, questa scoperta medica potrebbe avere un impatto consistente sulla medicina naturale moderna, paragonabile alla scoperta degli antibiotici. ›› 21 Jorge Cervantes: Tre colture Numero 2 - 2014 ›› 49 Segnamocelo bene, perché il 12 febbraio sarà sicuramente un giorno da ricordare nella storia dell'antiproibizionismo italiano: dopo 8 lunghissimi anni la Corte Costituzionale ha dichiarato finalmente illegittima la FiniGiovanardi. I supremi giudici hanno disposto l'abrogazione della legge sulle droghe, sulla base violazione dell'articolo 77 comma 2 della nostra carta fondante che regola le procedure di conversione dei disegni di legge in leggi effettive. Come tutti ben sappiamo, infatti, la Fini-Giovanardi era stata inserita “a tradimento” nel pacchetto di leggi sulle Olimpiadi invernali di Torino del 2006 ed emendata in separata sede per l'approvazione definitiva il 21 febbraio 2006. La legge, un monstrum compresso nello spazio del solo articolo 4 della legge sulle Olimpiadi, era infatti un articolato prolisso e complesso: 95.944 caratteri per il solo articolo 4 sui 110.822 totali che componevano i sei articoli presenti nella “Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272, recante misure urgenti per garantire la sicurezza ed i finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la funzionalità dell’Amministrazione dell’interno. Disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi e modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309”. grow your own style. Una cosa formalmente inaccettabile anche agli occhi di chi non ha la minima idea di come si legiferi. I firmatari della legge sapevano perfettamente che questo modus operandi non poteva soddisfare i criteri di legittimità costituzionali ma lo sprezzo delle regole, per quella che allora era la bulgara maggioranza parlamentare berlusconiana, ha fatto sì che il provvedimento venisse comunque approvato. E poco importa che questo abbia riempito le carceri già stracolme o sia addirittura costata la vita a Stefano Cucchi, Aldo Bianzino o Alberto Mercuriali – per citare i tre più “famosi” – colpevoli soltanto dell'aver scelto liberamente di consumare i fiori di una pianta. 14 DA I GU 20 ® pass it on! Nuove Varietà 2014 Attenzione: i semi di canapa sono esclusi dalla nozione legale di Cannabis, ciò significa che essi non sono da considerarsi sostanza stupefacente. L.412 del 1974, art.1; comma 1,lett.B, convenzione unica sugli stepefacenti di New York del 1961 e tabella del decreto ministeriale 27/7/1992. In Italia la coltivazione di Canapa è vietata (artr.28 e 73 del dpr 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (art.17 dpr 309/90). In assenza di autorizzazione i semi potranno essere utilizzati esclusivamente per altri fini (zootecnico, collezionistico, etc). I semi vengono venduti con la riserva che essi non siano usati da terze parti in conflitto con la legge. di Giovanna Dark Le motivazioni della sentenza, al momento della scrittura di questo articolo, non sono state ancora pubblicate ma la Corte Costituzionale era chiamata anche ad esprimersi sull'evidente squilibrio tra la pena comminata e il reato commesso. Equiparando le droghe pesanti a quelle leggere, Fini e Giovanardi avevano di fatto contravvenuto al principio costituzionale per cui la severità della pena deve essere decisa sulla base della pericolosità sociale del crimine. Cosa accadrà ora, con il rientro in vigore della legge Craxi-JervolinoVassalli, lo scopriamo con Punto Legale a pagina 26. Nel frattempo rallegriamoci: per una volta, in Italia, giustizia è finalmente stata fatta. 3 EDITORIALE Anonymous antipro per #OpCannabis di Giovanna Dark Lo scorso 8 febbraio, a Roma, si è tenuta la grande manifestazione antiproibizionista di cui vi renderemo conto a pagina 44. Il gruppo Anonymous ha voluto dare il proprio contributo. Il collettivo di hacktivisti, famoso per i suoi attacchi ai siti istituzionali, come quelli avvenuti il 19 ottobre per la manifestazione contro l'Austerity o quello ai danni dei server della Polizia di Stato, ha deciso stavolta di prendersela con i totem del proibizionismo italiano. In questa occasione, il primo sito ed account mail ad essere violato è stato quello di Giovanni Serpelloni: sul sito web personale del capo del Dipartimento per le Politiche Antidroga, Anonymous ha fatto apparire il faccione di Guy Fawkes sovrastato dagli hashtag #FreeCannabis e #Legalizziamola. Per ribadire la propria posizione – una posizione durissima soprattutto nei confronti dei Se.r.t., le strutture che teoricamente dovrebbero essere funzionali alla riabilitazione dalle tossicodipendenze e che Anonymous indica invece come luoghi passabili sotto la “fattispecie del reato di tortura” – è stato poi il turno dell'operazione tango down nei confronti del sito del Ministero della salute: dal pomeriggio di sabato 8 febbraio alla mattina di lunedì 10, l'home page del Ministero è rimasta totalmente inaccessibile. Eppure l'operazione di febbraio non è stata l'unica. O meglio, per quanto riguarda la base italiana di Anonymous, quella che ha colpito Serpelloni e il ministero della Salute è stata effettivamente la prima ma per gli hacker più temuti dai poteri forti, la causa antiproibizionista è stata sempre una giusta causa. Stati Uniti, aprile 2012: il dibattito sulla legalizzazione della cannabis è più che mai vivo, in discussione ci sono quei quesiti referendari che nel novembre dello stesso anno porteranno la marijuana libera e legale negli stati del Colorado e di Washington. Il gruppo statunitense che ha fatto della maschera di V per Vendetta il suo vessillo e il suo marchio, decide di lanciare una campagna di sensibilizzazione attraverso lo smantellamento di siti dichiaratamente proibizionisti e, dall'altro lato, contribuendo ad una corretta informazione sulla questione grazie a video virali. Se siete fan delle varietà Skunk della vecchia scuola con raccolti cuscinetto, questa è la scelta perfetta. The Edge è una varietà a predominanza Sativa che offre abbondanti raccolti di cannabis di qualità elevatissima con un forte aroma Shiva che vi ricorderanno il passato. I livelli di THC del 17% sono tipici, si tratta quindi di una varietà potente. The Edge somiglia alla Skunk a livello di aspetto, ma si allunga un po’ di più. La maggior distanza internodale e i numerosi rami permettono di ottenere maggiori raccolti. Questa varietà preferisce avere nutrienti extra durante la fase vegetativa e richiede 8-9 settimane per la fioritura indoor, raggiungendo normalmente fino a 1 metro di altezza e rendendo fino a 500 g/m². The Edge darà grandi soddisfazioni anche in outdoor nei climi temperati e il rispettivo ciclo finirà a metà o fine settembre. The Edge ha un effetto potente e rigenerante che tende poi all’effetto forte e stonante. Si tratta di una varietà robusta che offre ottimi risultati anche ai coltivatori con meno esperienza e tollera condizioni che non sono sempre ideali. A prescindere da come coltiviate The Edge, otterrete un abbondante raccolto di erba di qualità. Genetica: Indica/Sativa 25/75% Tempo di fioritura: 8 - 9 settimane Altezza: 1 metro circa Contenuto di THC: 17% Buona indoor, outdoor e in serra Selezionatore: Dutch Passion The Edge The Edge L'operazione #OpCannabis a stelle e strisce partì ufficialmente il 20 aprile, nel giorno in cui gli americani “festeggiano” la loro personalissima holidaze, ovvero la giornata nazionale dei fumatori di marijuana, una festa pagana nata in California – a San Rafael per la precisione – nel 1971, grazie all'iniziativa di un gruppo di studenti del liceo autodefinitosi (per ovvie ragioni di privacy) The Waldos in onore del muretto (the wall) sui cui erano usi sedersi e rollarsi la meritata canna a fine lezioni. Un bel giorno gli Waldos apprendono di una piantagione di marijuana abbandonata da un ufficiale della guardia costiera, decidono di incontrarsi alle 4 e 20 per tentare di accaparrarsi il tesoro. Da allora 420 è diventata la parola in codice per descrivere e identificare il consumo di cannabis – su Craig's List, ad esempio, si possono trovare annunci per la ricerca di coinquilini targati “420 friendly” – e da allora ogni 20 aprile (4/20 secondo il calendario anglosassone) ha luogo questa “festa nazionale” in aperto spregio alle condanne ufficiali verso gli amanti di quella meravigliosa e miracolosa pianta che è la cannabis. Chiusa la parentesi statunitense, torniamo in Italia e vediamo cosa ha mosso la divisione nostrana di hacker. “Con questa operazione – si legge sul blog italiano degli hacktivisti – Anonymous vuole esprimere la sua più totale solidarietà alle persone che oggi manifestano a Roma per la legalizzazione della cannabis e per la fine della persecuzione poliziesca contro i consumatori e/o produttori di Tetra-Idro-Cannabinolo. Rivendichiamo il diritto di ogni individuo di produrre marijuana e consumarla per scopo ludico su modello di quanto avviene nei Paesi Bassi ed in Uruguay, Corea del Nord e parte degli USA. Anonymous non cesserà di combattere contro le continue discriminazioni alle quali, in Italia, i consumatori di cannabis e più in generale tutti gli amanti degli stupefacenti sono sottoposti”. Sono queste le parole con cui il gruppo italiano di hacker, ha aderito alla causa dell'antiproibizionismo perché, come affermano in calce alla nota, “Giusto o sbagliato, non può essere reato. Giusto o sbagliato, basta omicidi di Stato”. Grazie di cuore Anonymous. 4 LETTERE DAI LETTORI Ciao a tutti! E grazie Soft Secrets per quello che fai! Queste sono delle Autoskunk cresciute con una 400w e prodotti Biobizz. Sono quasi pronte e non vedo l ora di assaggiarle! MARIO Grazie della foto, ci piace vedere foto di ogni genere. Le tue piante sembrano soffrire di asfissia radicale a vederle così. Perché non opti per un substrato più areato? Sicuramente ti saliranno piante più in salute. Ciao amici di Soft Secrets, innanzitutto complimenti per la rivista e per quello che ci insegnate. Volevo condividere con voi la mia esperienza: queste sono le mie 4 bimbe, Super Skunk di Sensi Seeds, ormai prossime al raccolto. Cresciute in box 80*80*160 sotto hps 250 e con prodotti Biobizz. Non vedo l'ora di gustarmi i frutti di mesi di lavoro! Questa è la mia prima esperienza indoor, spero siano di vostro gradimento e se avete consigli da darmi son bene accetti! MASSYDC10 Massy hai coltivato delle bimbe veramente ben fatte. La prossima volta prova ad usare meno fertilizzante per vegetativa, che ci sembrano forse fin troppo nutrite. Di sicuro però avrai fumato un prodotto buonissimo ed indimenticabile. Un consiglio per la prossima? Una varietà di Kush, che stanno tanto spopolando adesso. Un saluto a tutta la redazione di Soft Secrets! Una bella felina con il mio albero di natale MAC MINDZ Cari amici, siete grandi! Non mollate mai! Ah, dimenticavo: vi mostro la photo della mia Powerkush accompagnata dalla mia meravigliosa compagna. Con la speranza di ricevere da voi,la mia prima coltivazione del 2014. ANDREA Grazie mille per la foto! Dalla cima che vediamo ha avuto uno sviluppo regolare, ben raggiunta dalla luce che ha fatto gonfiare i fiori e traboccare la resina dai calici! La prossima volta dicci però qualcosa sul setup! In bocca al lupo! Buon natale anche a voi, una felina con un albero di natale di tutto rispetto! Mandaci informazioni sul setup la prossima volta così possiamo consigliarti come intervenire. Unica nota: quelle decorazioni avranno un buon profumino ora... Attenzione lettori italiani! Volete vincere semi FEMMINIZZATI di DINAFEM? Mandateci una fotografia della vostra stanza di coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft Secrets. DINAFEM vi manderà una confezione da 3 semi femminizzati. Se nella fotografia dovessero figurare anche la vostra bellissima moglie o ragazza che indossano un micro bikini sexy o dell’intimo molto allettante, riceverete una confezione 2 x 3 di semi femminizzati. La fotografia del mese riceverà una confezione 3 x 3 di semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è un omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM! Mandate le vostre fotografie via e-mail a [email protected] o mandatele alla nostra PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfocate e non ci piacciono le fotografie di piante in fase vegetativa. Vogliamo vedere grosse cime e belle donne! Buona fortuna! E-mail: [email protected] ® N! 3s. 5s. 10s. NEW Black Jack F1 Fast Version N! 3s. 5s. 10s. 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Aiutatemi voi a darle un nome. È il mio primo tentativo. Comunque ho usato una hps 250 e dei fertilizzanti generici. 90 giorni circa e ha vissuto a temperature un po' rigidine, tra i 10 e i 20 gradi. Ecco la foto, purtroppo manca la seconda donna ma datemi tempo e al prossimo giro provvedo, magari con dei semi Dinafem professionali. Grazie e a presto. GIRO Ciao Giro o meglio ola' in portoghese. La tua pianta è molto verde, nel senso che ha tante, forse troppe, foglie. Le temperature e forse il fenotipo hanno fatto sì che ti uscisse una pianta un poco lattughina che, se vogliamo darle un nome, la chiameremo Salada de Verao. Al prossimo giro, dai 5 gradi in più ai tuoi fiori e cerca di non piantare solo trovatelli o rischi un raccolto non soddisfacente... Un abbraccio dalla redazione e buonissime fioriture! Ciao a tutti! Purtroppo queste sono le uniche donne che possiamo mostrarvi, ma siamo sicuri che ci daranno lo stesso delle grandi soddisfazioni! Le bellezze sono tre AutoMazar della Dutch Passion e la più alta supera i 160 cm, tanto da diventare il nostro albero per questo Natale. Il risultato di tanti sbattimenti e amore, quando l'AutoMazar non è più auto. I GREENGROWERS Ciao ragazzi di Soft Secrets, vi presentiamo le nostre Blue Dream di Humboltd Seeds Organization, sotto 400 hps, filtro ai carboni attivi, e molto altro. Abbiamo avuto un piccolo blocco di qualche microelemento durante la fase finale della fioritura ma il prodotto finale è eccellente. Saluti dall'Italia! MASSIMO Ragazzi che donne mostruose! Vince la foto del mese quella dei Green Growers! Avete coltivato dei mostri giganteschi, complimenti ancora. Speriamo siano organiche per delle fumate di solo sapore, la prossima volta diteci qualcosa in più. Continuate così e buone fioriture! Ciao massimo, grazie per le foto. Ci piace tanto la Blue Dream, buonissima. Le tue dici che hanno avuto una carenza di micro? Probabilmente hai tenuto troppo alte le somministrazioni degli altri così da indurre la pianta allo squilibrio e alla carenza di cui parli. Buone fioriture da tutta la redazione, a presto! 7 FLASH PRODOTTI PIANTA OUTDOOR DELL'ANNO DUTCH PASSION Dutch Passion ha annunciato che il premio per la migliore varietà outdoor 2013 va a 'Mr High', che ha coltivato una magnifica Frisian Dew alta 4,5 metri in Repubblica Ceca. La pianta ha reso 1,5 kg di erba di eccellente qualità per il fortunato coltivatore e Dutch Passion ha commentato che non è certo frequente vedere una Frisian Dew raggiungere più di 4 metri di altezza. INDICASATIVA TRADE INTERNATIONAL HEMP TRADE FAIR Torna per il secondo anno, dal 20 al 22 giugno 2014, la fiera della canapa in Italia. La location prescelta, la stessa dell'anno scorso, è il centro fieristico Fermo Forum, comoda struttura nel cuore delle Marche. 'Mr High' è riuscito a coltivare la sua epica Frisian Dew outdoor alla luce naturale del sole ceco e le ha dato ottime condizioni per crescere e un sacco di acqua per superare il caldo estivo. Questo ha consentito alla genetica della Frisian Dew di crescere in condizioni ottimali e il risultato è stato una pianta mostruosa di cui tutti i coltivatori sarebbero stati orgogliosi. A differenza dell'anno passato la fiera del prossimo giugno presenterà alcune importanti novita: la fiera sarà pubblicizzata attraverso differenti attività, un evento musicale di portata farà da richiamo al numeroso pubblico previsto, i collegamenti saranno facilitati grazie al potenziamento della segnaletica stradale e con l'attivazione di un servizio di bus navetta presso le stazioni ferroviarie prossime al centro fieristico Un raccolto di 1,5Kg di Frisian Dew non è certo insolito. Quando le piante vengono coltivate in serra, possono spesso superare i 2 kg e, occasionalmente, i 3 kg. La stagione di coltura outdoor comincia presto per l'Europa e Dutch Passion lancerà delle promozioni speciali per i semi di Frisian Dew. Visitate il nostro sito per maggiori informazioni. Tutte le informazioni, incluso il programma completo e l'elenco degli espositori, saranno presto disponibili sul sito: Al momento il programma completo di IndicaSativaTrade è ancora in via di definizione, quello che resterà inviariato dall'anno passato saranno certamente i dibattiti le conferenze di alta qualità, con ospiti di livello dal mondo della politica, della cultura, del giornalismo, della scienza e dello spettacolo. www.indicasativatrade.com www.dutch-passion.nl Euro Pebbles della Plagron SUBSTRATO NON FERTILIZZATO IL CATALOGO DUTCH PASSION 2014 È DISPONIBILE Dutch Passion ha lanciato il 27° catalogo annuale. È disponibile in formato PDF scaricabile sul sito di Dutch Passion e la versione cartacea è disponibile gratuitamente in molti centri di giardinaggio e semi in tutto il mondo. Il catalogo Dutch Passion include eccellenti immagini a colori di alcune delle migliori varietà disponibili. Coltivare in idroponica per il massimo rendimento Plagron Euro Pebbles è un substrato inerte di alta qualità. Euro Pebbles della Plagron è considerata dagli esperti come 'L' argilla più pulita sul mercato'. Il substrato viene trattato con la massima cura, quindi sono più puliti e più robusti rispetto ad altri prodotti analoghi. La materia prima è argilla pura e senza sale, viene cotta in forno aperto per produrre i caratteristici granuli irregolari. I micropori di Euro Pebbles sono in grado di assorbire grandi quantità di umidità e sostanze nutritive che possono essere rilasciate alla pianta in modo graduale. Plagron Euro Pebbles è ampiamente adattabile, perché il valore nutritivo è regolabile e il valore del pH è neutro. Dopo ogni coltivazione, se Euro Pebbles deve essere lavato accuratamente e poi immerso per 24 ore nella soluzione Plagron Hydro A & B e Plagron Pure Enzym e può essere riutilizzato innumerevoli volte. Euro Pebbles può anche essere miscelato con altri substrati per migliorane il drenaggio. Vantaggi di Euro Pebbles : t 1JáQVMJUPFQJáSPCVTUPSJTQFUUPBQSPEPUUJBOBMPHIJ t &MFWBUBDBQBDJUËEJUSBUUFOFSFBDRVBFEPTTJHFOP t "EBUUPQFSJNQJBOUJEJSJDJDMP * Per ottenere risultati migliori, abbinare l'utilizzo di Euro Pebbles con Plagron Hydro A & B Avete delle domande? [email protected] Per ulteriori informazioni su Promix ed altri prodotti consultare www.plagron.com Fra le nuove varietà della collezione Dutch Passion 2014 figurano l'AutoUltimate e l'AutoDurban Poison, che sono delle new entry della collezione Dutch Passion AutoFem. La CBD Kush e la ComPassion sono due varietà nuove, ricche di CBD con un rapporto THC:CBD di 1:1. Dutch Passion ha anche due nuove varietà tradizionali: Orange Hill Special e The Edge. La Orange Hill Special unisce la genetica della California Orange e della Orange Bud, e la 'The Edge' è una nuova selezione superpotente di Skunk, estremamente ricca di THC. www.dutch-passion.nl 8 STRAIN REPORT RISVEGLIATO DA THE DOC: UN GIGANTE ADDORMENTATO Double Dutch Testi e immagini: Green Born Identity – G.B.I. ce-foglia, la cui struttura ricorda le tipiche strutture allungate "dei popcorn" della Warlock. A causa del peso consistente, potrebbe essere necessario legare le cime. Secondo Serious Seeds, questo ceppo si comporta bene con substrati bio, cocco e idro. Per i cloni, si consiglia una fase vegetativa di 7-14 giorni, per le piante coltivate da semi circa 35 giorni. Maturando in ottobre sotto la luce naturale, la Double Dutch può anche essere coltivata outdoor e dovrebbe avere una resistenza ragionevole alle muffe. Questa incredibile combinazione dei due ceppi di Dutch ha dominato la ICMag Cup 2007, vincendo trionfalmente sia il Trofeo Coltivatori che il Trofeo Selezionatori. Ha inoltre ottenuto un terzo posto nella categoria outdoor della Highlife Cup 2006. Ciononostante, ci vorrebbero molti altri premi affinché la qualità eccellente e l'enorme potenziale della Double Dutch siano davvero rispecchiati. Mentre que- Grazie al connubio con Magus Genetics di 2 anni e mezzo fa, Serious Seeds si è guadagnata una serie di tesori genetici che hanno arricchito la già superba selezione dei migliori ceppi di marijuana. Uno dei tesori è Double Dutch, un ibrido d'indica/sativa dal 60/40% al 70/30%, che consiste nel precedente fiore all'occhiello di Magus, Warlock (Skunk x Afghan) e nella Chronic di Serious (nella versione iniziale, prima del 2000, che l'ex-selezionatore di Magus Gerrit aveva usato su gentile concessione di Serious, quindi Double Dutch è un caso di ceppo Serious che torna alle sue origini). Con il suo aroma dolce di miele e l'effetto cerebrale, oltre al fatto che rende molto, la Chronic è stata una partner perfetta nella selezione della Warlock, che ha migliorato il suo potenziale di resa "solo buono" e ha attenuato l'aroma acre e l'effetto devastante di indica. Ne deriva un effetto forte, complesso ma ben equilibrato, che è sia cerebrale (vedi sativa) che fisico (vedi indica, con la sua forte sensazione fisica), il tutto alimentato da un contenuto di THC del 15-18%. Le cime avranno una piacevole fragranza fruttata, dovuta alla forte influenza della Chronicle. La Double Dutch ha bisogno di 55-65 giorni di fioritura per maturare, dopo di che si ottiene un'eccellente quantità di cime essiccate, da 500 a oltre 600 grammi per metro quadrato. Allo stadio di pianticella e nella fase vegetativa, mostra il suo pedigree di indica con le spesse foglie e gambi, un modello di crescita cespuglioso, che però prevede anche uno sviluppo dinamico dei rami laterali. Durante la fioritura, la Double Dutch produce innumerevoli cime a predominanza sativa enormi e spesse con un'elevata proporzione cali- sto ceppo ha naturalmente molti fan, ritengo che abbia senza dubbio il potenziale per rivestire un ruolo ancora più importante nella comunità mondiale di coltivatori, anche e soprattutto nel settore della coltivazione commerciale. La considero quindi un gigante addormentato... e The Doc si è divertito a risvegliare questo gigante nella stanza di coltura. Per questa missione, ha usato cinque semi femminizzati di Double Dutch. Questa volta li ha piantati direttamente in vasi da 11 litri riempiti con il mix The Doc di Plagron più il 5% di argilla espansa e trucioli. Dopo due giorni e mezzo, tutte e cinque hanno fatto capolino dal terreno, crescendo rapidamente. Sotto due fonti MH da 600 watt e una fonte HPS da 400 watt, la crescita vegetativa è stata vigorosa, forte e notevolmente uniforme e le cinque piante si sono sviluppate fino a diventare piante ramificate, cespugliose e compatte con internodi vicini, che formavano la base ideale per una fioritura abbondante e una ricca resa. Dopo 30 giorni in fase vegetativa, con un'altezza di 40-50 cm, The Doc ha indotto la fioritura cambiando il fotoperiodo da 18/6 a 12/12. Ci sono voluti 5-6 giorni perché si vedesse che la pianta era femmina. Dopo 2 settimane e mezzo di fioritura, quando le piante si stavano allungando in maniera più decisa, le prime "roselline" hanno fatto la loro comparsa sui rami. Una settimana dopo, The Doc ha riportato: "Come mi aspettavo, le piante continuano ad allungarsi, ma hanno ancora l'aspetto di un cespuglio compatto. Una di queste sembra essere molto più alta delle altre. La fioritura sta raggiungendo il suo pieno potenziale". Dopo cinque settimane di fioritura, ha proseguito: "Si stanno ancora allungando, ma quasi tutte le piane adesso hanno raggiunto più del doppio dell'altezza. Le cime stanno diventando dinamicamente grandi e consistenti e c'è già molta resina. Sembra che il modello di fioritura di tre delle piante mostri un'influenza sativa più forte rispetto a quella delle altre due. Ciononostante, fortunatamente hanno tutte una proporzione calice-foglia molto elevata". Una settimana dopo, l'effetto di allungamento è terminato. Dopo otto settimane di fioritura, The Doc ha fatto notare: "I pilucchi dei fiori hanno cominciato ad avvizzirsi e le piante hanno cominciato a maturare. Caspita, queste cime di Double Dutch sono semplicemente sorprendenti: così grandi, dense e numerose, è un vero piacere vedere queste piante piene di cime e odorarle, mentre diffondono questo profumo piacevole, un po' fruttato e con un tocco di miele selvatico. Inoltre, il ricco contenuto di resina è più che soddisfacente e anche le foglie più grandi sono coperte interamente di ghiandole di resina, il che significa, considerando che queste masse di belle e grosse cime, che finirò con molto materiale resinoso 9 per la produzione di hashish! Ciononostante, secondo il tempo di fioritura dichiarato da Serious, l'inizio della finestra di maturazione di 55-65 giorni è già stato raggiunto ed è ovvio che alcune delle piante lo supereranno. Ma a chi importa se avete delle piante che tutti sognano?”. In effetti, tre delle piante erano mature dopo 66 giorni e le altre due hanno avuto bisogno di una settimana in più. "Ne è valsa la pena", ha cime essiccate hanno mantenuto l'aroma dolce di miele e fruttato e lui ha cercato di convincersi che sarebbero state soddisfacenti anche dal punto di vista della potenza. Dopo alcune prove, è apparso evidente che la Double Dutch non avrebbe deluso The Doc neanche qui: un forte effetto è iniziato nella sua testa, diffondendo rapidamente vibrazioni rigeneranti e i geni di sativa della Double Dutch hanno fatto incredibilmente il loro lavoro. Ciononostante, dopo circa mezzora, l'effetto ha cominciato a spostarsi più a livello fisico, provocando un senso di profonda pigrizia, mentre The Doc non ha avuto l'effetto sfumato allo stesso tempo, dato che l'influenza della sativa era ancora in corso, ma a livello inferiore. Questa piacevole sensazione mentale e fisica è durata ancora più di un'ora e mezza. The Doc ha concluso: "La Double Dutch non lascia nulla da desiderare, è uno dei ceppi più soddisfacenti che abbia coltivato in tutti questi decenni. Sono le piante più facili da coltivare, con una resa sensazionale di cime meravigliosamente Dati coltivazione: affermato The Doc, "dato che la crescita è continuata durante l'ultima settimana e la resina è aumentata ulteriormente. Le piante hanno raggiunto rispettivamente un'altezza di 84, 89, 92, 93 e 118 cm, con cime fantastiche dal fondo alla punta. Molti rami laterali allungati hanno formato delle cime davvero sorprendenti”. Grazie all'elevata proporzione calicefoglie delle piante, il raccolto è stato più facile sebbene molte cime abbiano dovuto essere lavorate. Considerate queste incredibili quantità di cime, The Doc era stato estremamente ottimista sul fatto che la resa si sarebbe dimostrata molto generosa, ma quando ha pesato le cime essiccate alcune settimane dopo, il risultato ha superato le sue aspettative: le cinque piante hanno avuto una resa totale di 610 grammi di eccellenti cime di Double Dutch, con una media di 122 grammi per pianta. "E sono state in stadio vegetativo soltanto 30 giorni e non i 35 consigliati da Serious...", ha sottolineato The Doc, cercando d'immaginare euforicamente cosa sarebbe successo con 60 giorni di crescita! Le aromatiche e potenti in un periodo di fioritura moderato. Concordo con G.B.I. sul fatto che il suo potenziale commerciale non sia ancora stato sfruttato appieno a livello internazionale. Ha senz'altro quello che serve per essere un gigante fra i ceppi di marijuana. Ancora un gigante addormentato, ma non è certo stato risvegliato per l'ultima volta nella mia stanza di coltura…” Ceppo Double Dutch (Warlock x Chronic) Fase vegetativa qui: 30 giorni Fase di fioritura qui: 66-73 giorni, 55-65 giorni in generale Substrato Plagron Standard Mix con il 5% di argilla espansa e trucioli, vasi da 11 litri pH 6.2–6.8 EC Fase vegetativa: 1.2–1.5 mS Fioritura: 1.6-1.8 mS Luci Fase vegetativa: 2x 600 W MH, 1x 400 W HPS Fioritura: 2x 600 W HPS + 1x 400 W HPS Temperatura 23-27°C (giorno) 17-19°C (notte) Umidità dell'aria Fase vegetativa: 40–60% Fioritura: max. 50% Irrigazione A mano Fertilizzanti Compo Algoflash 6-6-6, più PK 13-14 dalla 4a settimana di fioritura Stimolatori/Additivi Plagron Power Roots, Plagron Vita Race Altezza 84, 89, 92, 93 e 118 cm Resa 610 g 12 WORLD CANNABIS LA SECONDA ETÀ DELL'ORO Colorado Sono passati più di 200 anni da quando carovane di “cercatori” attraversavano le sterminate praterie americane per dirigersi verso Ovest e trovare fortuna. Ora al posto dell'oro ci sono le verdissime cime di marijuana e la storia fatalmente si ripete: per i giovani dell'East Coast è già la nuova corsa all'Ovest, ma anche gli invecchiati protagonisti della Summer of Love non disdegnano una puntatina a Denver, da quando, il primo gennaio 2014, lo Stato famoso per le sue pepite ha legalizzato a tutti gli effetti la cannabis. Nel 2000, gli elettori del Colorado avevano già approvato un emendamento per legalizzare il possesso di marijuana terapeutica per i pazienti con condizioni debilitanti, definendo degli lasciano Las Vegas per la nuova “città del peccato”. Il quotidiano americano Denver Post, il giornale più venduto nella capitale del Colorado, ha addirittura istituito all'interno della sua redazione una specifica sezione “marijuana” perché, come ha spiegato il redattore capo del giornale, Kevin Dale, la legalizzazione in Colorado sarà la “grande storia” giornalistica del 2014, con una ampia necessità di copertura. Ma gli introiti ci saranno anche a livello statale: se le diverse stime per il primo anno parlano di ricavi (privati) in media per circa 600 milioni di dollari, lo Stato ha in programma di raccogliere circa 70 milioni di dollari l'anno in tasse, che saranno utilizzati per finanziare l’istruzione e per il controllo dell’industria della marijuana. Serre, coffee-shops, negozi d'oggetti- turistiche compaiono già alcuni itinerari della marijuana. E chissenefrega dei canyon e delle riserve indiane! Nella contea si stanno anche raccogliendo attivisti e associazioni come il Women Marijuana Movement, con il dichiarato intento di abbattere i pregiudizi, fondando una cultura della cannabis che non è solo cultura dell'evasione. In neanche un mese il fermento è notevole. Stando alle statistiche commissionate dal governo locale, nel 2013 in Colorado si sono trasferite 36.284 persone, circa 8 mila in più rispetto all'anno precedente. Sgonfiato l'effetto novità, bisognerà vedere nei prossimi mesi l'impatto complessivo del nuovo cannabusiness. Alcuni aspetti dell'emendamento 64 – quello votato a maggioranza nel novembre 2012 – che apre alla coltivazione sotto licenza e all'uso limitato della canapa (con relativa accisa statale) sono infatti di interpretazione controversa, come il divieto di consumo di marijuana nello stesso luogo dove si è acquistata e negli spazi pubblici. Non CON UN RICAVO DI 5 MILIONI DI DOLLARI SOLO NELLA PRIMA SETTIMANA IN COLORADO AL VERDE DELLA MARIJUANA SI SOMMA QUELLO DEI DOLLARI embrionali Cannabis Medical Clubs. Originariamente, i pazienti potevano delegare a un amico o a un vicino (definiti assistenti) la coltivazione di massimo sei piante di marijuana ed ogni assistente poteva aver al massimo cinque pazienti. Nel 2007, Sensible Colorado, un’associazione impegnata nella legalizzazione della cannabis, ha fatto causa al dipartimento della Sanità statale e il tribunale ha dichiarato il limite di cinque pazienti incostituzionale. Nei due anni successivi hanno aperto oltre 1.000 dispensari, dove è possibile acquistare marijuana. Ora però è tutta un'altra storia e al verde della marijuana si somma quello dei dollari. Un business con tutti crismi che, solo nella prima settimana, ha prodotto introiti per oltre 5 milioni di dollari agli addetti ai lavori, per una stima di più 100 mila acquirenti. E siamo solo agli inizi. Un nuovo impressionante indotto sta nascendo, a tempo record, con banche, agenzie e fornitori di servizi, decisi a traslocare nello Stato per investire nel cannabusiness. Altro che “un milione di posti lavoro”: in Colorado la marijuana sta facendo molti più miracoli rispetto alle mirabolanti promesse dell'ormai decaduto Berlusconi! Secondo un rapporto di ArcView Market Research, la vendita di marijuana legale in Colorado aggiungerà 359 milioni di dollari all’economia. A beneficiare dalla legalizzazione, fra gli altri, sono le fabbriche (ad esempio quelle che producono sacchetti di plastica), il settore immobiliare (gli agenti puntano sulla possibilità di coltivare erba in casa) e il turismo: la Colorado Highlife Tours promette visite porta a porta nei centri di produzione di cannabis e gli investitori del mattone stica e growing, eventi promozionali, degustazioni e tour: come direbbero gli yankees “Colorado is definitely the place to be”. E, a giudicare dai primi – e grandissimi – numeri Amsterdam rischia di subire un calo drastico di prenotazioni a favore dello Stato Usa ma anche per la Jamaica, a una manciata di ore con voli quotidiani da New York, si preannunciano tempi di vacche magre. Sulle guide solo parchi, ma, a voler essere rigorosi, anche luoghi interni come bar e saloon. Piena libertà, invece, di coltivarsi e fumarsi la soglia consentita in casa o in qualsiasi proprietà privata con il permesso del proprietario. È bene ricordare che la cannabis risulta ancora classificata a livello federale come narcotico di primo livello e tutti coloro che ne facilitano la coltivazione o la distribuzione – anche in Stati dove è legale – violano il Controlled Substances Act e rischiano di fare i conti con la DEA, la super-narcotici a stelle e strisce. Per questo motivo le banche non possono fornire servizi alle aziende dell’industria della marijuana, alle quali è impedito di aprire conti correnti o di fare transazioni con carte di credito. Molte di queste sono inoltre costrette a pagare tasse e licenze – decine di migliaia di dollari – in contanti. Se le banche accettassero soldi da aziende illegali a livello federale, rischierebbero di essere condannate per riciclaggio. Alla fine di gennaio, però, il ministro della Giustizia Eric Holder ha dichiarato che le aziende che operano nell’industria della marijuana legale dovranno avere accesso al sistema bancario americano e che il governo si impegnerà a trovare una soluzione. Nel frattempo schiere di imprenditori progettano sale e locali ad hoc per fumatori consenzienti, nell'intenzione di eludere il divieto pubblico. A giugno anche lo Stato di Washington avvierà la vendita e, per il giro d’affari di entrambe le free zones, gli amministratori calcolano quasi 2 miliardi di euro nel 2014 – anche se, come abbiamo visto dalle varie fonti, è ancora difficile quantificare l'esatto indotto del nuovo mercato. Sta di fatto che l'erbavoglio non è più proibita nel Far West, eterna nuova frontiera degli Usa ed è bello sapere che ora tornare all'epoca del proibizionismo sarà praticamente impossibile. 14 IL CANAPAIO Crearsi la propria varietà di cannabis di Franco Casalone Una premessa: per ognuno, ogni prodotto destinato all’autoconsumo, se prodotto da sé sarà il migliore. Sarà quello che è legato intimamente al suo creatore in modo sottile, che lo farà stare meglio. Nel caso di una varietà di cannabis, ognuno ha il diritto di non dipendere dalle re ogni tipo di vegetale, come meglio gli aggrada, usando ogni tipo di varietà esistente, incrociandole e creandone di nuove. La proprietà su un essere vivente è un assurdo e il tentativo delle multinazionali di “brevettare” i semi e di manipolarli geneticamente, inserendo geni di LE VARIETÀ SCELTE DOVRANNO AVERE UNA GENETICA STABILE, CHE DIA AFFIDAMENTO NEGLI ANNI IN QUANTO A RIPRODUCIBILITÀ DEI TRATTI RILCERCATI. scelte (e dai prezzi) di un mercato che sta diventando sempre più orientato a scelte commerciali piuttosto che al rispetto della pianta di cannabis e dei suoi fruitori. Ognuno degli estimatori di questo dono divino ha esigenze diverse, uniche. E ognuno deve avere il diritto di poter scegliere come rapportarsi a questo dono. E ognuno deve avere il diritto di cresce- organismi diversi, è da condannare e da bloccare rapidamente. Per crearsi la propria varietà di cannabis, innanzitutto bisogna avere chiaro in mente cosa si vorrebbe ottenere. Come dovrebbe essere la pianta, che portamento dovrebbe avere, quali dimensioni, quali tempi di maturazione, quali aromi, che sapore, quale effetto. Scelte due varietà esistenti che nell’insieme abbiano caratteristiche che ci soddisfano, potremo incrociarle fra loro e, dalla loro mescolanza di geni, se saremo fortunati, potremo trovare qualcosa che sarà la somma delle caratteristiche desiderate in una pianta sola. Sarà necessario partire da varietà dioiche, regolari. Semi che diano piante maschio e piante femmina. Nelle piante femminizzate, figlie della stessa madre, la depressione da inbreeding (incrociare le piante con consanguinee) sarà presente fin dalla prima generazione di incroci, e nelle nuove piante troveremo un’espressione di numerosi caratteri recessivi e indesiderati. Le varietà scelte dovranno avere una genetica stabile, che dia affidamento negli anni in quanto a riproducibilità dei tratti ricercati. Dovranno possibilmente essere in grado di adattarsi ad ambienti diversi e potranno essere simili o anche molto diverse fra loro. Per colpa del proibizionismo sono andate perdute numerosissime varietà locali, adattatesi all’ambiente magari da secoli, selezionate per alcune caratteristiche che sono riuscite a mantenere nel tempo, perché quei caratteri selezionati sono funzionali a quel particolare ambiente. Le diverse varietà di cannabis si sono evolute per selezione dovuta alla pressione ambientale e per selezione esercitata dall’uomo, che ha cercato di ricavare numerosi prodotti da questa pianta e si è accorto che in diversi ambienti si potevano ricavare raccolti diversificati: seme, fibra, fusti, resina… Se la cannabis ritornasse ad essere considerata alla stregua degli altri vegetali, come per gli altri vegetali si potrebbe assistere ad un ritorno delle varietà locali (che per la maggior parte delle coltivazioni stanno sparendo, con un danno enorme in termini di biodiversità e di potenziale conservazione della specie), dove la pianta potrebbe esprimere le sue capacità in ambienti molto diversi fra loro. Come per i pomodori, o le fragole, ci potrebbero essere piante selezionate per uno scopo particolare e che proprio in quel particolare microclima danno qualcosa di diverso e di speciale. Tradizionalmente, nella fascia equatoriale-tropicale le piante vengono utilizzate principalmente per la resina, senza sepa- 15 pianta, compattezza delle cime (questo dipende essenzialmente dalla intensità di luce), larghezza delle foglie, saranno simili al maschio genitore. Quelli più “sottili”, come profumo, tipo di resina, gusto, tempo di maturazione, saranno più facilmente portati dalle madri Sarà importante quindi che i semi da cui nasceranno le piante destinate a essere la base per la nostra nuova varietà siano semi di piante regolari e di varietà stabili, e non di ibridi. Il meglio sarebbe poter partire con due landraces originali, di semi provenienti dal loro luogo di origine, adattarle separatamente al clima dove si lavora, selezionando gli individui migliori (più rispondenti alle nostre esigenze) e meglio adattati al nuovo ambiente; in seguito (dopo 2-3 generazioni almeno) si potranno incrociare fra loro ed iniziare la creazione di qualcosa di nuovo e diverso.Oppure si può ad esempio incrociare qualcosa di locale, già adattato all’ambiente ma non soddisfacente appieno, con una varietà conosciuta stabile e vigorosa (ad esempio Skunk n.1, oppure Divina, oppure Haze…). rarla dalle infiorescenze; e l’uso dei semi, della fibra e del fusto è secondario. Nella fascia sopra al tropico la resina viene separata dalla parte vegetale, costituisce ancora il maggior raccolto (e quello in assoluto più pregiato), anche se vengono selezionate piante per produzioni di fibra e semi. Nei climi temperati e temperatifreddi, la produzione tradizionale migliore della canapa è la fibra, e la produzione di resina è limitata dalle condizioni climatiche; in questi climi anche la produzione di semi è notevole, e la qualità del seme, in termini di proprietà alimentari, è migliore rispetto ai climi più caldi. Definiamo un momento i termini “incrocio” e “ibrido”: un incrocio è il risultato di un’impollinazione fra un maschio ed una femmina che sono di varietà diverse ma presentano la maggior parte dei caratteri dominanti molto simili fra loro (ad esempio Super Skunk e Cheese). Il risultato di un incrocio è una pianta con caratteristiche intermedie fra quelle dei genitori, non raramente immediatamente stabile per alcuni caratteri (quelli presenti in entrambi i genitori). Un ibrido è invece un incrocio fra due piante che presentano caratteri decisamente diversi (ad esempio Blueberry e Haze). Nella prima generazione di ibridi (F1) si assiste spesso a quello che viene definito “vigore ibrido”, dove la nuova progenie mostrerà la maggior parte dei caratteri dominanti vincenti nella maggior parte degli ambienti: crescita rapida ed esplosiva, maturazione precoce, resistenza alle malattie, alta produttività di organi riproduttivi, alta produzione di resina. Spesso gli ibridi F1 sono più grandi, più robusti, più produttivi, più veloci e più potenti di entrambi i genitori di partenza. Se incrociamo un maschio e una femmina di questi ibridi F1 così ottenuti avremo, nella generazione che verrà, un grande rimescolamento genetico e una grossa differenziazione fra gli individui. Da qui potremo partire selezionando le piante che presenteranno i caratteri desiderati e nel giro di 3-4 generazioni potremo avere una nuova qualità, stabile e rispondente alle nostre esigenze. Per stabile, qui intendo piante che, riproducendosi fra loro, presenteranno uniformità nella maggior parte dei caratteri, potendo però differenziarsi nell’espressione di altri. Si avrà così un “genotipo” comune (presentano lo stesso corredo genetico); ma, avendo alleli diversi sui geni, si mostreranno diversi fenotipi (individui della stessa genetica ma con caratteri diversi). In genere, in una varietà stabilizzata si troveranno due-tre fenotipi diversi, di cui uno rappresenterà circa la metà degli individui, un altro il 30-40% ed il terzo il restante delle piante: i primi due sono quelli meglio adattati all’ambiente, ed il terzo è la “riserva” in caso di microclimi dove i primi due non si adattano bene. In genere, la pianta più vigorosa e con una genetica più stabile sarà quella che porterà la maggior parte dei caratteri dominanti ed espressi nella prima generazione. Se le piante genitrici scelte presentano un vigore simile, e hanno avuto entrambe condizioni ottimali di vita, allora (non è un dato scientifico, ma dato dall’osservazione negli anni) i caratteri più “fisici”, come portamento e ramosità della Ricordo che in base alla provenienza delle nuove piante si potranno avere stagioni di crescita e fioritura più corte o più lunghe rispetto a quanto sarebbe stato nel loro paese d’origine: piante provenienti da luoghi più a nord, dove le giornate d’estate sono più lunghe, rischieranno di cominciare prima la fioritura (spesso un fattore molto utile, specie nel caso di coltivazioni di sinsemilla, dove si può e si deve prolungare il periodo di fioritura. Controproducente altre volte, dove può essere importante la taglia della pianta). Se le nuove piante provengono da luoghi più a sud, al contrario, non entreranno in fioritura fin quando le giornate si saranno accorciate abbastanza da equivalersi, in tempi di luce/buio, al periodo di inizio fioritura nel loro paese d’origine (spesso in ritardo per poter maturare appieno). Bisognerà tener ben presente questo fatto, per poter far concordare i tempi di fioritura dei maschi e di possibilità di essere impollinate delle femmine. In genere, nella stessa varietà, gli individui di sesso maschile cominciano a produrre fiori (e quindi polline) prima delle femmine. Nel caso di voler creare una nuova varietà sarà necessario isolare i maschi, per poter capire quali saranno adatti a fecondare le femmine prescelte. Al momento dell’apertura dei primi fiori, le piante maschio dovranno essere isolate individualmente, il loro polline raccolto (la carta da forno va molto bene) e conservato in luogo fresco, asciutto e buio. Il polline viene emesso dai fiori quando si aprono e questo processo va avanti per numerosi giorni, fino a più di un mese. Osservare i maschi fino alla fine del loro ciclo vitale darà una migliore idea di quali potranno essere gli individui meglio adatti a portare il loro patrimonio genetico nel nuovo incrocio. Ad esempio, alcuni di loro potrebbero mostrare una grossa produzione di fiori durante la fioritura (da preferire), oppure dimostrarsi sensibili alle muffe (da scartare). Scegliere una femmina ideale sarà più facilmente comprensibile che scegliere un maschio (a parte le scelte fatte per una fibra di qualità fine, ma penso che per questo tipo di piante dovrei fare un articolo a parte…), ma il tempo in cui la femmina dovrà essere impollinata sarà decisamente anteriore alla sua maturazione. Per questo motivo non potremo sapere come la pianta si comporterà alla fine della fioritura e come sarà poi il prodotto finale. Quindi sarà necessario che per ogni pianta femmina si realizzino (almeno) due talee, una delle quali di riserva. Le talee potranno essere fatte nel momento in cui si mostreranno i primordi florali, fra il quinto e l’ottavo palco di foglie (e rami), all’incirca fra i 45 e i 55 giorni dell’emergenza della pianta dal terreno, dopo che il seme è stato messo a germinare. Per le varietà autofiorenti l’entrata in fioritura avviene fra la seconda e la quarta settimana dall’emergenza. Le talee potranno essere mantenute in fase di accrescimento vegetativo per un periodo sufficiente a permetterci di portare a maturazione, di analizzare e di “provare” il prodotto finale, così da poter capire quali individui saranno i migliori per essere riprodotti Quando le piante “madri” avranno terminato il loro ciclo, e saranno preparate per l’essiccagione, potremo lasciar fiorire le talee, ed impollinare solo gli individui (per noi) migliori. Il momento migliore per l’impollinazione è quando ci sono numerose infiorescenze ben formate, con numerosi pistilli bianchi: a seconda delle varietà e delle condizioni di crescita, fra la terza e la sesta settimana di fioritura. Per esigenze di impaginazione, l'articolo termina qui. Il seguito verrà pubblicato sul prossimo numero. 16 MEDICAL CANNABIS CBD quanto basta di Davide Calabria COME TRATTARE AL MEGLIO L'ESTRAZIONE A FINI TERAPEUTICI Si parla sempre di marijuana medica, o sintetica, sotto forma di infiorescenze femminili ma nell’era moderna non viene mai ufficialmente trattato l’argomento hashish per l’utilizzo medicamentoso, a differenza di quanto avveniva prima del divieto. Eppure, l’hashish è semplicemente la resina che ricopre il fiore di marijuana, la sostanza ricca di proprietà ricercata da tutti i fruitori. Le leggi italiane, purtroppo, non permettono la libera circolazione di questa meravigliosa medicina, eppure anche con l’auto-coltivazione è possibile ottenere anche hashish di altissima qualità per il trattamento medico, oltre che per l’uso ricreativo. È il caso dell’Ice-o-lator, un hashish ottenuto mettendo l’erba nell’acqua ghiac- attivo e sul mio amico D.A., per esempio, è riuscito a far scomparire un dolore articolare che nemmeno il miglior marocchino o Charas di Amsterdam riusciva sfiammare. Andando a letto, fa letteralmente sprofondare nel materasso, per un riposo eccezionale e pertanto potrebbe essere utile a chi soffre di spasmi muscolari e non riesce a dormire. Essenzialmente, Mauro riesce a raccogliere il gambo del tricotoma e lascia passare la parte sferica, ricca di THC, per raccoglierla in un secondo momento, al fine d’ottenere un prodotto adatto anche a scopo ricreativo. Partendo da due piante Indica, notoriamente più ricche di CBD, Mauro, dopo aver analizzato l’erba al microscopio per una più sottile ancora da 38 micron, per ottenere prodotti ricchi di THC, fino al 40-50%. Mauro invece ha preferito aggiungere un passaggio per avere un prodotto sui 70 e sui 38 micron migliore, più puro, e ha utilizzato, dopo il 220 micron, una rete 185 micron per raccoglie i gambi del tricotoma. Questi gambi, raccolti, asciugati e setacciati in un colino, sono un ottimo prodotto medico, consistente in una polvere granulare grigiastra e leggermente odorante. Visto al microscopio, lo Stony, a differenza dell’Ice-o-lator, non è composto da una miriade di sfere resinose, ma la forma dominante è quella cilindrica. In termini quantitativi il raccolto ottenuto ha rapporto un CBD-THC 1-2 a 10. Se, per esempio, otterremo 1-2 grammi di QUANDO CI SI APPRESTA A CONSUMARE CANNABIS A SCOPO TERAPEUTICO È SPESSO IMPORTANTE TROVARSI NELLA POSSIBILITÀ DI CONSUMARE UN PRODOTTO CON UN BUON LIVELLO DI CBD ciata per far staccare i cristalli di resina e successivamente raccoglierli attraverso dei setacci di differenti dimensioni, dove restano depositati in diversa qualità. Più il setaccio è fine più è alta la qualità del prodotto. Alla Pollinator Company di Amesterdam mi hanno raccontato che con questo metodo è possibile ottenere anche un prodotto a base di CBD (cannabidiolo), un cannabinoide molto terapeutico ma non psicoattivo. Una prodotto che probabilmente si può ottenere anche da piante di canapone – che, si sa, per legge sono prive di THC e quindi legali, ma a volte contengono del CBD. La Pollinator Company di Amsterdam (www.pollinator.nl) è la casa produttrice di macchinari per la separazione delle resine di marijuana. Questa azienda appartiene alla mitica Mila Jansen, imprenditrice nel mondo della canapa fin dagli anni ‘70, quando aprì, in compagnia di un paio d’amici, il primo locale pubblico di Amsterdam per la vendita di cannabis, il Kink 22 Teashop, a cui seguì la moda dei più famosi Coffeshop. Al suo interno, il gentile Mauro, sudamericano di antiche origini italiane, mi ha illustrato il suo metodo per ottenere un prodotto medico di altissima qualità, da lui chiamato amichevolmente Stony, a base di CBD. Non ho avuto modo di fare analizzare il prodotto per vederne le quantità di principi attivi, ma ho potuto sperimentarlo. Si tratta di una merce non ricercata da chi fa uso ricreativo dell’erba, ma ottimo per togliere i dolori quotidiani e rilassare completamente. Non è psico- capire quali setacci utilizzare, mette l’erba nel Bubbleator con acqua e ghiaccio, lasciando lavorare la macchina nella mescola per 15 minuti circa. La macchina può essere azionata anche 2-3 volte prima di scolare il tutto, o si possono effettuare più scoli. Nel caso del prodotto in questione, Mauro ha scolato l’acqua all’interno di un sacchetto con una rete sul fondo da 220 micron. Questa rete lascia passare i tricomi a una rete successiva più sottile, fermando il materiale vegetativo. Successivamente, per esempio, si utilizza un sacchetto con rete da 70 micron, e prodotto con CBD, l’Ice-o-lator con THC ammonterà a circa 10 grammi. Anche il peso specifico del hashish con CBD risulta essere più o meno dello stesso rapporto con l’Ice-o-lator. Un cucchiaino di polvere di CBD pesa 1-2 a 10 un cucchiaino di Ice-o-lator con THC. Il CBD è uno dei cannabinopidi più ricchi di proprietà terapeutiche nella cannabis. È un ottimo neuroprotettore, vasorilassante, anti-spasmodico, antiischemico, anti-proliferante, anti-cancro, anti-emetico, anti-batterico, analgesico, stimolante osseo e immunosopressivo. Quando ci si appresta a consumare cannabis a scopo terapeutico, quindi, è spesso importante trovarsi nella possibilità di consumare un prodotto con un buon livello di CBD e, fortunatamente, stanno aumentando gli studi su questo cannabinoide. L’erba fornita dall’Asl Italiana, per esempio, importata dall’Olanda, è di quattro tipi: il Bedrocan, THC 19% e CBD minore dell’1%, il Bedrobinol, THC 12% e CBD minore dell’1%, il Bediol con THC 6% e CBD 7,5% e il Bedica, una varietà Indica con THC al 14% e CBD sotto l’uno, ma ricca di mircene, un terpene molto calmante. Il Bediol ha un rapporto più che 1:1 tra THC e CBD ed è un’ottima medicina per chi è alle prime esperienze con la marijuana terapeutica o comunque per chi preferisce non riscontrare un effetto psicoattivo. Ovviamente, utilizzando il metodo d’estrazione citato con piante ricche di CBD come il Bediol, si può ottenere un prodotto ancor più valido dal punto di vista medico. Per orientarsi tra le varietà in commercio, secondo le analisi di campioni svolte nelle fiere della Cannabis, posso dire che in quasi tutte i livelli di THC oscillano tra l’8 e il 19% e CBD tra lo 0,13 e 0,73%, un po' come il Bedrocan e il Bedrobinol, mentre la varietà d’erba Cannatonic della banca del semi spagnola Resin Seeds, per esempio, ha un rapporto 1:1 tra THC e CBD, come il Bediol, con THC intorno al 6% e cbd 6,5-7%. Buoni livelli di CBD si riscontrano anche i nei campioni di hashish marocchino, quando ottimo, con livelli di THC attorno al 20% e CBD 7,7%. NEW NEW 25€ 22€ 3 CRITICAL+ 2.0 AUTOFLOWERING NEW 20€ 3 CRITICAL CHEESE AUTOFLOWERING 25€ BLUE CHEESE AUTOFLOWERING 22€ 3 22€ 3 WHITE WIDOW AUTOFLOWERING 23€ 3 19€ 3 3 CHEESE WHITE CHEESE NEW NEW AUTOFLOWERING 25€ 3 AUTOFLOWERING 27€ 3 25€ 3 3 AUTOFLOWERING MOBY DICK ORIGINAL AMNESIA AUTOFLOWERING AUTOFLOWERING AUTOFLOWERING CRIRICAL+ DINACHEM DINAMEX NEW NEW NEW NEW NEW NEW 21€ 3 KUSH’N’CHEESE 26€ 3 ORIGINAL AMNESIA 21€ 3 DEEP CHEESE 28€ 3 CRITICAL+ HAZE 2.0 18€ 3 20€ 24€ 3 BLUE CHEESE 3 BLUE THAI 33€ MOBY DICK 3 CHEESE 25€ 3 3 OG KUSH ORIGINAL STRAWBERRY COUGH 21€ 3 25€ 23€ 3 CRITICAL JACK 25€ 3 WHITE WIDOW 18 BELPAESE Comunicare la cannabis di Giovanna Dark UN ESEMPIO DI COME I MEDIA MAINSTREAM NOSTRANI TRATTANO LA PIANTA DI CANNABIS Non è per fare l'hipster (detesto gli hipster) ma io di televisione ne guardo davvero poca. Preferisco lo streaming sub ita e i cari vecchi libri. È solo che dopo che il tuo ragazzo ti lascia dopo 8 anni di convivenza, un periodo di catatonia sul divano a sbavare davanti al teleschermo, non te lo leva davvero nessuno. E così l'altra sera stavo facendo distrattamente zapping quando mi è capitato di imbattermi in Lucignolo, il programma “trasgressivo” per i gggiovani (l'enfasi sulla lettera G è volutissima) che racconta i gggiovani. Mentre parlavano di non so quale ultima moda tra i “millennials” – la prima vera generazione digitale n.d.a.– un bannerino a fondo schermo anticipava il servizio che avrebbe seguito e la parola “cannabis” mi ha convinto, mio malgrado, a restare su Italia 1. La manifestazione di Roma si era svolta proprio quel giorno e mi aspettavo un servizio che avrebbe trattato il tema del proibizionismo in Italia. È pur sempre un programma gggiovane e trasgressivo no? Come al solito, mi sbagliavo. Posto che avrei dovuto sapere che Lucignolo non è una testata giornalistica (sebbene si fregi di essere un rotocalco del tg Studio Aperto – si proprio quello che ha la scaletta fissa fatta, nell'ordine, da cronaca nera, meteo e fighe ben poco vestite), quello che mi sono ritrovata a guardare ha veramente raggiunto la soglia di bassezza più alta (perdonate il gioco di parole) che io mai potessi aspettarmi da un programma che, per definizione, dovrebbe essere “di approfondimento”. Il servizio veniva presentato come un mega scoop in cui la giornalista era riuscita ad agganciare uno spacciatore di marijuana, intento a fare il giro di consegne nella Milano-bene. “Ok – mi sono detta – vediamo un po' cosa riescono ad estorcergli”. Siete pronti al peggio? Allora partiamo. Il servizio comincia con il classico tipo dalla faccia sfocata per garantire l'anonimato – e fin li ci siamo, la privacy è un diritto inalienabile, più che mai quella delle fonti – ma la voce non è modificata e dall'accento si intuisce subito che il ragazzo è un milanese: fonte sputtana- ta. La giornalista sale in macchina con lui per fare, stando a quello che dice il pusher, «il giro di consegne». Subito mi dico: “Oh, lo voglio anch'io io pusher a domicilio! Sai quanti sbattimenti in meno? Come ordinare una pizza!” − Si pronto, salve, vorrei 2 grammi di Amnesia, un grammo di Cheese e uno di Blueberry. − Per le otto va bene? − Perfetto, il campanello è Dark, quarto piano, non c'è l'ascensore. Poi ci penso e mi dico che questa cosa puzza molto di fiction ma voglio concedere il beneficio del dubbio e continuo nel mio autolesionismo televisivo. Nel tragitto la giornalista comincia a chiedergli quale sia il suo giro. Il ragazzo risponde che lui cerca sempre clienti «coi soldi» perché sono quelli che non battono ciglio quando gli fai il prezzo. E qui casca subito l'asino: solitamente questo atteggiamento – sempre che sia veritiero – è rapportato a droghe come la cocaina, non certo alla cannabis che, lo sappiamo tutti, ha dei costi molto più contenuti anche nel regime del mercato nero. Ma andiamo oltre. La giornalista gli chiede quali siano i suoi prezzi e il pusher risponde che il minimo è 15-16 euro al grammo perché lui la paga «10 euro il grammo». Ecco, dopo questa battuta ho avuto la conferma che il servizio fosse pura fuffa. A meno che la giornalista non abbia trovato lo scemo del villaggio, non è assolutamente credibile che uno spacciatore compri la merce all'ingrosso a 10 euro per poi rivenderla a 15 quando si fa anche lo sbattimento del giro in macchina per venirtela a portare a domicilio! Roba da matti. 19 progrediti e liberalissimi Stati Uniti – abbiamo visto a pagina 12 che il Denver Post ha istituito una sezione speciale per occuparsi esclusivamente dell'argomento cannabis –, così come manca tantissimo in Italia. Si sa ancora troppo poco delle proprietà di questa pianta ma troppo spesso se ne parla a sproposito, citando vetusti cliché o leggende metropolitane. L'argomento è stato sempre relegato all'underground ma il vento di cambiamento dello scorso anno – con la legalizzazione in Colorado e Washington e soprattutto con la rivoluzione uruguayana di Jose Mujica – ha fatto assurgere la cannabis agli onori delle cronache nell'universo mainstream. Universo da maneggiare con cura, soprattutto per quanto riguarda l'informazione del tubo catodico, quella dei tg e dei talk show, quella degli approfondimenti e dei dibattiti con ospiti in studio. L'approssimazione, il pressapochismo e le dinamiche da tifo calcistico che caratterizzano l'informazione nostrana hanno creato in Italia una divisione netta tra proibizionisti e antiproibizionisti, come se l'argomento cannabis e derivati (non solo per scopi di assunzione) fosse una cosa manichea: o è giusta o è sbagliata. Ma la marijuana, come ogni cosa, ha infinite sfumature e trattarla o in toni totalmente entusiastici, o in toni del tutto spregiativi, è di certo riduttivo e fuorviante. Stesso servizio, cambio scena. Siamo a casa di una ragazza affetta da fibrosi mialgica. “Ecco – penso – finalmente si parla di cose serie”. Invece mi ritrovo una paziente che considera la cannabis alla stregua della morfina e dice di «non sognarsi minimamente di fumarla perché la cannabis è pur sempre una droga pesante ed è giusto che sia regolamentata come gli altri farmaci». Devono averla davvero cercata col lanternino questa... Segue piccolo siparietto alla Masterchef in cui si vede la paziente preparare i cookies per l'assunzione tramite ingestione. Fine della parentesi Medical Cannabis. Nel frattempo, sul fondo dello schermo venivano pubblicati i tweet che gli spettatori inviavano alla redazione: metà era a favore della legalizzazione, l'altra metà era contro sulla base dell'assunto per cui la cannabis sarebbe il primo passo verso la tossicodipendenza perché – letteralmente – “la droga fa maleeeeeeeeee!”. Probabilmente questi ultimi, viste le articolate motivazioni, erano i tweet di Giovanardi o del suo fan club. Tanto di cappello ai social media editor di Lucignolo per aver reso così perfettamente bipartisan la questione dei pro e dei contro. Nemmeno l'ex premier trombato, il mesto e scisso Enrico Letta, avrebbe saputo fare di meglio. L'ultima parte del “servizio” era invece dedicata ai tecnici del CRA, il Centro di Ricerca per le Colture Industriali di Rovigo. Una carrellata dovuta per dare voce ai “tecnici” che tanto piacciono allo spettatore. Un minuto sulle serre, 30 secondi di parola al ricercatore che, ovviamente, lamenta il taglio drastico dei fondi statali per la ricerca medica e botanica. Fine del servizio. Ora, se questo è il modo di comunicare la cannabis che dobbiamo aspettarci da quello che, teoricamente, dovrebbe essere un programma per giovani, siamo davvero perduti. Dopo aver visto Certo, mi direte voi, ma però ci sono un sacco di giornali e giornalisti che fanno vera informazione sulla cannabis. Sottoscrivo, qui a Soft Secrets ne abbiamo di ottimi e preparatissimi sull'argomento. Il problema fondamentale è che l'informazione di settore, come la nostra, è appunto un'informazione di nicchia che, in quanto tale, non può certo raggiungere il grande pubblico, quello del mainstream. Ed è proprio quel tipo di pubblico, quello composto dalle casalinghe di Voghera e dei pensionati in fissa su Rete 4, quello che deve essere correttamente informato sulle infinite proprietà della cannabis. In Italia l’interesse verso le nuove applicazioni dei principi attivi della cannabis c'è e si sta traducendo anche in alcune proposte di legge. Quella del senatore del Pd Luigi Manconi, sulla depenalizzazione dei reati collegati al consumo e alla coltivazione della canapa, ha avuto il pregio di riaccendere i riflettori sulle centinaia di pazienti che pur di non rivolgersi al mercato nero si arrischiano a coltivare in casa piantine di marijua- di rifornire le ASL che per l’approvvigionamento all’estero dei derivati della canapa sostengono costi enormi. Eppure di questo nei telegiornali non si parla affatto. Così come non si è parlato della manifestazione dell'8 febbraio o dell'abolizione della Fini-Giovanardi, che in tutti i maggiori TG è stata trattata come un semplice aggiornamento da dare in diretta, al momento del pronunciamento della Consulta. I nostri telegiornali preferiscono dedicare servizi al “padre che compera la droga per la figlia” oppure si avventano sulle tristi storie di cronaca nera – come quella di Stefano Cucchi o Federico Aldrovandi – dipingendo la morte come diretta conseguenza dell'essere dei “drogati”, poco importa di cosa tanto son tutte uguali. “Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente in allerta le forze dell'ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”. Così parlava Giuseppe Fava nel suo articolo “Lo spirito di un giornale” pubblicato l'11 ottobre 1981 sul Giornale del Sud. Il giornalista, ucciso da Cosa Nostra il 5 gennaio 1984, con queste parole ci ricorda di quanto informare correttamente sia soprattutto un dovere etico, prima ancora che sociale. Un dovere che è teso al miglioramento del Paese e nell'interesse della cittadinanza tutta: parlando della marijuana come una droga “che fa i buchi nel cervello” non si fa un favore a nessuno se non alle narcomafie, che tutt'ora si ingrassano impunemente alle spalle dei consumatori. La “grande storia” giornalistica del 2014 – come l'ha definita Kevin Dale, il caporedattore del Denver Post – Soft Secrets la segue dal 1985. E continuerà a tenere fede al suo impegno di aggiornarvi sulle nuove tecniche di coltivazione, sugli usi migliori per i trattamenti terapeutici, sulle ultime sentenze e tendenze in fatto di marijuana. Con un occhio sulla nostra disgraziata Italia e uno sul mondo. Senza per forza fare proseliti, l'invito è quello di divulgare quante più informazioni possibili su una pianta, quella di cannabis, che tanti benefici potrebbe portare se solo fosse compresa da tutti nella sua vera natura. Che non è necessariamente quella di avere “proprietà droganti”, L'ARGOMENTO È STATO SEMPRE RELEGATO ALL'UNDERGROUND MA IL VENTO DI CAMBIAMENTO DELLO SCORSO ANNO HA FATTO ASSURGERE LA CANNABIS AGLI ONORI DELLE CRONACHE NELL'UNIVERSO MAINSTREAM questo scempio della professione giornalistica mi sono detta che quello che più manca, affinché la canapa riconquisti il posto che merita nel mondo, è soprattutto informazione. Manca nei na, e che per questo vanno incontro a severe conseguenze penali. Il CNR ha invece promosso una proposta di legge per avviare coltivazioni protette di cannabis in Italia, allo scopo naturalmente come ci viene continuamente comunicato da quella scatola parlante che in realtà faremmo meglio a tenere spenta... “Sapere è potere” dicono i saggi. E i saggi non sbagliano quasi mai. 21 BACKGROUND IL CANNABINOIDE MENO CONOSCIUTO CBD Di Golgi Apparatus Sappiamo tutti che la marijuana contiene il cannabinoide THC o delta 9-tetraidrocannabinolo, dato che ci è stato detto che è proprio questo che ci stona e ci fa provare i suoi incredibili effetti. Come coltivatori, coltiviamo cannabis per ottenere l’effetto che crea quando viene consumata e di solito abbiamo il desiderio di ottenere ceppi con il maggior contenuto possibile di THC. Con tutte le conoscenze che stiamo acquisendo grazie ai test condotti sulla pianta della marijuana, adesso sappiamo che la cannabis contiene all’incirca 85cannabinoidi, quindi sembra incredibile che si abbia familiarità solo con uno di essi. Nel mondo di oggi la cultura della cannabis è in rapida crescita. S’inizia a condurre test scientifici all’avanguardia in tutto il mondo e stiamo imparando che ci sono molte altre cose da scoprire a livello di contenuto di questa magica pianta. Il CBD è come un fratello o una sorella del THC, perché come tutti i fratelli a volte si funziona simbioticamente e altre si combatte o si compensa l’altro. A differenza del Cannabidiolo, il THC è un composto psicoattivo (il che significa che influisce Royal Queen Seeds è una Società europea che vende olio di CBD per uso medico. Il contenuto di THC in questo prodotto a base di olio d'oliva è < 0,2%, quindi chi ne fa uso non ha alcun effetto. Una delle maggiori scoperte della ricerca moderna è stato il secondo cannabinoide con la maggior concentrazione: il Cannabidiolo, abbreviato CBD. Il THC e il CBD sono i cannabinoidi presenti per natura in maggior concentrazione: il THC costituisce il 12-25% e il CBD>14%in media. Se solo un quarto di ciò che i ricercatori dicono del CBD fosse vero, questa scoperta medica potrebbe avere un impatto consistente sulla medicina naturale moderna, paragonabile alla scoperta degli antibiotici. sulla funzionalità cerebrale agendo a livello del sistema nervoso centrale, il che risulta in un’alterazione di stato d’animo, comportamento, percezione e funzioni cognitive) e i suoi effetti sono quelli che sentono maggiormente coloro che fumano cannabis. Fra gli effetti c’è un senso di relax, l’aumento della sensibilità e naturalmente l’inevitabile fame che ci porta a desiderare un sacco di snack. Ha inoltre un uno officinale in una serie di sintomi, fra cui: dolore da lieve a moderato, insonnia, depressione, nausea e perdita di appetito, solo per citarne alcuni. Per alcuni però il THC può rivelarsi fonte di ansia e paranoia, spesso in relazione alla sensazione di rallentamento dello scorrere del tempo, che naturalmente non corrisponde a realtà. Il CBD è considerato un cannabinoide non psicoattivo, sebbene possa sembrare che abbia alcuni effetti psicoattivi. Ha un effetto sedativo e grazie al fatto che allevia vari dolori e sintomi, la maggior parte di coloro che ne fanno uso lo ricerca per questo. I suoi Se i cannabinoidi THC e CBD hanno molte proprietà benefiche se presi singolarmente, quando li si utilizza insieme, dato che derivano dalla pianta della marijuana, i loro effetti sono di gran lunga più sorprendenti. Quando agisce con le molecole di THC, il CBD può lenire parte dell’ansia provocata dal THC e alleviare vari tipi di dolore che invece il THC non riesce a lenire. Questo rende la natura il miglior medico se si considera che i due si ritrovano uniti nella stessa pianta, perché sono molto più efficaci se somministrati insieme, soprattutto per chi ha molteplici sintomi. Il CBD sembra essere anche antagonista degli LASCIARE CHE LE PIANTE SUPERINO LA FASE DI FIORITURA O LASCIARE CHE I TRICOMI DIVENTINO COMPLETAMENTE AMBRATI PORTA IL THC A OSSIDARSI, TRASFORMANDOLO IN CBN. usi officinali superano quelli di qualsiasi altro cannabinoide noto, fra cui: la riduzione o la prevenzione d’infiammazione e nausea, diabete, alcolismo, PTSD, schizofrenia, artrite reumatoide, epilessia, patologie cardiovascolari, antipsicotico, ansiolitico e antidolorifico per gli spasmi muscolari o i dolori neuropatici, tradizionalmente più difficili da curare con qualsiasi rimedio medico, anche farmaceutico. effetti eccitanti del THC, in quanto ritarda l’insorgenza dell’effetto e lo fa durare fino al doppio del tempo. Alcuni di noi lo chiamano ‘strisciante’, perché sembra che non ci sia effetto dopo averlo consumato, ma poi d’improvviso… BOOM…arriva da non si sa dove e ti colpisce come una tonnellata di mattoni. Sebbene la marijuana abbia effetti diversi sulle persone, probabilmente avete vissuto questi effetti antagonisti. 22 I mammiferi, gli uccelli, i rettili e i pesci hanno tutti composti endocannabinoidi che prodotti dai loro organismi, che sono costituiti da un THC “naturale” chiamato anandamide. Tecnicamente, l’anandamide (Ananda = beatitudine interiore in sanscrito + amide = tipo chimico) è un neurotrasmettitore composto naturale che circola nel nostro organismo. Sia il THC che l’anandamide agiscono attraverso i recettori dei cannabinoidi posti sulle cellule del nostro organismo e hanno un effetto simile su dolore, appetito e memoria. I recettori sono semplicemente proteine di sorveglianza che si trovano nelle cellule che dirigono i segnali chimici dall’esterno delle molecole alle cellule, dicendo loro cosa fare, come una sorta di controllore aereo delle nostre cellule, ma queste comunicazioni si verificano solo dopo che una molecola o un composto si lega a loro. Una molecola che si lega a un recettore si chiama ligando e i recettori sono molto specifici a livello di cosa si possa legare a loro e solo determinati composti si legheranno a ogni tipo di recettore. E’ come un lucchetto e una chiave: solo determinate chiavi aprono delle porte specifiche e quando la porta è aperta, si ha un passaggio. Nel caso dei recettori, si tratta di un passaggio per un segnale direzionale. Una sola cellula può avere vari tipi di recettori attaccati a essa che hanno lo scopo di comunicare con vari composti. I cannabinoidi influiscono sul nostro organismo perché questo contiene i suddetti recettori, fatti per legarsi a specifiche molecole dei cannabinoidi. Il cervello umano in effetti contiene più recettori dei cannabinoidi di qualsiasi altro recettore accoppiato a proteine G!Le nostre cellule che contengono così tanti recettori che si legano specificamente al THC e il fatto che il nostro organismo produca la sua forma di “THC naturale” (anandamide), per quanto in concentrazioni molto basse, ha senso nello spiegare perché gli essere umani sono così attratti da questa pianta. Non c’è nulla di non naturale nel modo in cui il nostro organismo utilizza i cannabinoidi e la marijuana si sta dimostrando molto efficace come rimedio naturale e dovrebbe essere disponibile per i pazienti che ne hanno bisogno. Finora ci sono solo due recettori dei cannabinoidi noti nel nostro organismo che si legano con il THC: i recettori CB1 che si trovano nel cervello e nel sistema nervoso centrale e i recettori CB2 che si trovano in tutto il corpo, soprattutto nel sistema immunitario. A parte i cannabinoidi che si trovano nella cannabis (che naturalmente sono i più potenti) e quelli che produce naturalmente il nostro organismo, ci sono molte altre sostanze che agiscono lievemente sul nostro sistema endocannabinoide interno, come: Echinacea, turmerico, *HUHWHPV+\JHSL 7(94( pepe nero, cacao, ecc. Si è scoperto che queste e altre sostanze si legano con gli stessi recettori dei cannabinoidi. Il Cannabidiolo o CBD, tuttavia, non ha molta affinità di legame con nessuno dei due recettori dei cannabinoidi noti. Ha invece un effetto soppressivo sull’enzima FAAH (o‘Fatty Acid Amide Hydroxylase’), che è responsabile della scissione e distruzione dell’anandamide.Questa reazione soppressiva con il CBD significa che rimarrà più anandamide nel sistema e per più tempo. L’anandamide favorisce il recettore CB1, come il THC, lasciando così meno possibilità di azione per il THC che si deve legare con questi recettori e, a sua volta, meno effetto. Mentre al CBD non interessa legarsi con il CB1 o il CB2, è stato dimostrato che interagisce con altri recettori per attivare i suoi effetti officinali. Ci sono un paio di recettori accoppiati alle proteine G che si trovano nel sistema nervoso centrale e periferico che interagiscono con il CBD. Poi c’è il TRPV-1(abbreviazione tecnica di ‘TransientReceptorPotentialCation Channel Subfamily V’) che reagisce a questo. Il recettore TRPV-1 che è attivato anche dalla capsaicina, il composto ‘piccante’ che si trova nel peperoncino, si sa che media la percezione del dolore, l’infiammazione e la temperatura corporea, come probabilmente avrete sentito mangiando un peperoncino molto molto piccante. HJX\PZ[VZLTP! JHUHWHPVWHYTH'NTHPSJVT Un’importante funzione nell’ambito dell’ansia nel nostro organismo viene rivestita dalla famiglia dei recettori 5-HT, attivati dal neurotrasmettitore serotonina. Questi recettori scatenano reazioni via messaggi chimici che eccitano o inibiscono a seconda del contesto chimico del legame. Il recettore della serotonina 5-HT1A fa parte della famiglia dei recettori che si legano al CBD e quando viene attivato, esercita i forti effetti antidepressivi dei cannabinoidi, che poi portano ad altre delle funzioni officinali del CBD, perché questo recettore agisce anche in un’ampia gamma di processi come ansia, dipendenza, appetito, sonno, percezione del dolore, nausea, vomito, ecc. Lo fa attivando una risposta inibitoria, rallentando i suoi segnali, rispetto ad altre droghe come l’LSD, i funghetti e gli allucinogeni che attivano un recettore 5-HT diverso che produce una risposta di eccitazione. Il CBD produce parte degli effetti ansiolitici attivando dei recettori chiamati recettori dell’adenosina. Questi regolano le funzioni cardiovascolari, il consumo di ossigeno del miocardio e il flusso sanguigno delle coronarie, alleviando molti sintomi di ansia, tensione, rigidità del petto, fiato corto, ecc. Questi recettori regolano notevolmente altri neurotrasmettitori nel cervello, come la dopamina e il glutammato. La dopamina non è solo responsabile delle sensazioni positive che possono incidere su sonno, stato d’animo, memoria, attenzione e movimenti volontari. Altre droghe come la cocaina e la metanfetamina agiscono amplificando anche gli effetti dei recettori della dopamina, ma su scala più ampia. Mentre il THC potenzia temporaneamente i livelli di dopamina, il CBD non lo fa e negli studi condotti su topi e ratti, si è scoperto che il suo effetto sporadico è quello d’ini- 23 bitore. Saranno necessari altri studi per capire il motivo alla base di questo e la modalità secondo cui avviene, in modo casuale. Probabilmente ha a che fare con uno degli altri 83cannabinoidi di cui conosciamo così poco. Sia il CBD che il THC hanno dimostrato, se presi singolarmente, di funzionare contro i tumori, ma hanno anche delle sinergie se usati insieme. Abbiamo bisogno di trial clinici più approfonditi per individuare esattamente le funzioni che hanno quando agiscono insieme sotto forma di cannabis. Purtroppo, dato che la coltivazione e il consumo di cannabis sono ancora limitati o vietati nella maggior parte dei Paesi al mondo, mancano i finanziamenti e le risorse necessarie da parte di governi e agenzie per condurre questo tipo di ricerca. Mentre alcune università e scuole hanno condotto studi in tutto il mondo che portano a evidenze chiare su come L’effetto provocato dalle piante (o alimenti) ricchi di CBD è generalmente più fisico, mentre l’effetto del THC è più mentale, ma possono variare a seconda del rapporto CBD:THC. La differenza può essere distinta facilmente quando si paragonano la sensazione del fumare cannabis e quella del mangiare alimenti che contengono cannabis. Questo è dovuto a vari motivi. Uno è che c’è più CBD nelle foglie della pianta rispetto alle cime e la maggior parte di noi tiene le cime da fumare e usa la potatura delle foglie per cucinare. Un secondo motivo è che se riscaldato, il THC comincia a bruciare a 150-157 gradi centigradi, mentre il cannabinoide CBD ha una soglia di 160-180 gradi. Non so voi, ma io non conosco molte ricette di biscotti o prodotti da forno che possano essere cucinati a meno di 150 gradi e a meno che non siate al corrente di metodi per regolare i tempi e le temperature di cottura, avrete molte probabilità di man- SE SOLO UN QUARTO DI CIÒ CHE I RICERCATORI DICONO DEL CBD FOSSE VERO, QUESTA SCOPERTA MEDICA POTREBBE AVERE UN IMPATTO CONSISTENTE SULLA MEDICINA NATURALE MODERNA, PARAGONABILE ALLA SCOPERTA DEGLI ANTIBIOTICI. ci sia un rapporto cannabis/tumori, tali conclusioni non sono definitive. Questo possibile legame coinvolge un altro recettore accoppiato alle proteine G, chiamato GPR55, talvolta descritto come il recettore orfano perché non è stato inserito scientificamente in una famiglia di recettori, sebbene molti ricercatori ritengano che sia un terzo recettore dei cannabinoidi. Il recettore GPR55 si trova prevalentemente nel cervello, concentrato attorno e all’interno del cerebello e si utilizza per regolare la densità ossea e la pressione sanguigna. Un esempio: quando si ha un recettore GPR55 iperattivo, i segnali aumentano e questo può essere legato all’osteoporosi. Il recettore promuove l’attività della cellula osteoclasto e l’osteoclasto è responsabile del riassorbimento osseo, un processo in cui il calcio delle ossa viene scisso e trasferito dalle ossa al sangue, rendendolo più debole. Quando viene attivato, questo recettore contribuisce anche alla rapida crescita (proliferazione) delle cellule tumorali ed è legato a molti tipi di tumore. In alcuni studi è stato dimostrato che il CBD blocca i segnali del GPR55, riducendo la proliferazione delle cellule tumorali e il riassorbimento osseo ed esercitando effetti anticancerogeni. La maggior parte dei test sulla cannabis illegale sono test che rilevano il THC e nella maggior parte dei Paesi il CBD è totalmente LEGALE e si può acquistare in molte forme. Purtroppo non ha gli stessi effetti che avrebbe nella cannabis, combinato, ma può fare meraviglie dal punto di vista medico anche da solo. Alcuni studi universitari hanno dimostrato che ha effetti incredibili sui topi, riducendo l’infiammazione dell’artrite reumatoide del 50% e riducendo anche la necrosi del 65% se assunto subito dopo un infarto. giare manicaretti pieni di CBD. Anche i gambi contengono più CBD delle cime, quindi vale la pena usare tutta la pianta. Al contrario di quanto ritengono in molti, una pianta non può diventare una pianta ricca di CBD se non ha il corredo genetico adeguato. La proporzione di THC, CBD e di tutti gli altri cannabinoidi è stabilita geneticamente. Il fatto che ci siano pochissime piante a elevata produzione di CBD è una bufala (elevata percentuale significa più del 4%): questo deriva da anni e anni d’incroci di piante per ottenere un elevato contenuto di THC. Solo il 25-30% dei semi disponibili oggi può potenzialmente diventare un ceppo ricco di CBD (ossia>4%). Quando questi ceppi potenziali creano semi, questo gruppo di semi produrrà diversi fenotipi di germogli, creando piante ricche di CBD e piante ricche di THC in ogni generazione. In media, un seme su quattro che proviene da una pianta di cannabis ricca di CBD creerà una pianticella con fenotipo ricco di CBD. Anche nelle occasioni più rare, si otterrà un caso su quattro, il che significa che la possibilità di ottenere una pianticella ricca di CBD è del 25-50%. L’unico modo semplice per diffondere un ceppo ricco di CBD è trovare questi fenotipi dominanti e farli crescere per avere una pianta madre da cui prelevare cloni. Tutti questi cloni conterranno l’esatta proporzione CBD:THC della madre o della pianta donatrice. Come si fa a sapere se si ha un ceppo ricco di CBD? Esistono test sui composti chimici che si possono condurre sulle piante in fase vegetativa per individuare i germogli con caratteristiche tipiche di quelli ricchi di CBD. Questi test consentono ai selezionatori di avere informazioni sul rapporto CBD:THC senza dover aspettare il raccolto per testare i fiori o le cime. Quando avete raccolto un campione di cima, testatelo per rilevare la percentuale di cannabinoidi. Ci sono due metodi per effettuare i test: quantitativo o qualitativo. La differenza fra i due metodi sta sostanzialmente che uno è mirato alla qualità e l’altro alla quantità. Ci sono kit per effettuare i test a casa. I metodi che hanno usato in passato i coltivatori per ottenere il massimo del potenziale di CBD nelle piante non sem- brano funzionare e tendono ad avere un effetto montagne russe che riduce la quantità di THC nelle piante, dato che si trasforma in un altro tipo di tetraidrocannabinolo chiamato CBN. L’unico metodo di cui molti coltivatori parlano è quello di lasciare che le piante superino la fase di fioritura, ossia il momento del raccolto e lasciare che i tricomi diventino completamente ambrati ovunque li possiate vedere con un microscopio. Anche se questo metodo sembra aumentare la produzione di CBD, non ci sono studi a sostegno di questa tesi e ogni giorno in più porta alla riduzione del THC, poiché viene degradato o si ossida diventando CBN. La risposta probabile sta nel fatto che potrebbe essere dovuto all’invecchiamento oppure che la trasformazione del THC in CBN potrebbe far sentire di più gli effetti del CBD senza però aumentare nulla. Oppure che il CBN vi farà sentire più stanchi e pesanti di quanto non faccia il THC. La trasformazione del THC in CBN in parte ha luogo anche durante l’essiccatura, il che riduce la quantità di THC mentre le cime invecchiano. Il mio studio ha rivelato soltanto alcuni ceppi ricchi di CBD, che sono rari e si dica abbiano >4-15% di Cannabidiolo: charlotte’s web, harlequin, sour tsunami & cannatonic. Tuttavia, man mano che le conoscenze sul Cannabidiolo si diffondono, l'esigenza e il desiderio di assumere cannabis a scopo medicinale aumenteranno incredibilmente e arriverà quindi il momento in cui i selezionatori cercheranno di produrne di più. Ma se siete coltivatori che usano quello che hanno imparato per selezionare i ceppi giusti, incrociate quelli selezionati per fenotipo e cercate di ottenere una pianta madre per sostenere un ceppo nuovo di zecca con un contenuto altissimo di CBD: potrete diventare dei veri maghi del pollice verde nella cultura della coltivazione. 24 GUSTO Autoproduzione a gogo Di CBG Sempre più persone sono attratte dal mondo dell'autoproduzione. Soprattutto oggi con la scarsa ma soprattutto confusa informazione e la crescente perdita di potere d'acquisto, l'autoproduzione diviene sia un metodo di approvvigionamento di beni sia l'occasione di controllare passo a passo la produzione divenendo garanti di qualità. Quando si tratta di cibo la differenza è sempre notevole: il classico pomodoro da supermercato comparato col pomodoro dell'orto. Così anche i consumatori di canapa hanno cominciato a farsi delle domande e a trovare molto molto bassa la qualità in giro. Non è una notizia nuova, le grandi città sono invase di panetta bassa, panetta alta, panetta nera, panetta col timbro e via dicendo in una sequela di fantasiosi prodotti lontani anni luce dal prodotto originale negativa, certi prodotti esistono solo perchè sono sottoprodotti della fioritura, quindi recuperati dagli scarti. Non bisogna dimenticare l'illegalità della coltivazione e il costo che può assumere in questi termini una fioritura: troppo spesso un consumatore preferisce la quantità dei fiori rispetto alla poca quantità di estrazione ottenibile. In realtà è possibile anche farsi la charas indoor, basta utilizzare le medesime tre dita per tenere le cime quando le si puliscono e dopo un'oretta avremo tre polpastrelli dal giallino al nero passando per il marrone hashish. Ovviamente va fatta seccare perché conterrà sicuramente residui d'acqua e non è questo un bene per la nostra fumata. Anche il battuto secco è fattibile in casa, battendo le foglie resinose (chiamate trim) tagliate durante la pulizia (o manicure). E anche l'Ice-o-Lator in casa si può fare, sempre però avendo elogiare prodotti pacco e premiare schifezze dozzinali (storie di ordinaria amministrazione). Sui prodotti da utilizzare per una fioritura saporita non ho molto da dire, sicuramente chi coltiva da anni avrà già notato un certo retrogusto tipico di certi fertilizzanti (il guano ad esempio). La mia maniera di vedere la coltivazione è molto semplice: premio ciò che la genetica ha da darmi, senza aspettarmi di dover fare interventi da chirurgo sulle mie piante. Niente serie di 10 prodotti, io sono per imitare la natura e far crescere le piante nelle migliori condizioni che potrebbero incontrare in natura: nulla di aggiunto oltre a quello che troverebbe mediamente nella normalità di un bosco. Prima di comprare un fertilizzante, consiglio sempre di leggere l'etichetta e di informarsi sul contenuto: domandate al vostro growshopper di fiducia e se non sa rispondervi cambiate negozio. Capita di trovare prodotti con lo stesso contenuto di nutrienti a prezzo diversissimo o ancora capita di voler seguire le indicazioni di un produttore e ritrovarsi ad aver comprato lo stesso prodotto in diluizioni diverse. Solo l'esperienza potrà chiarire tutti i dubbi che in un manuale riempirebbero le prime mille pagine ed oltre. La cosa importante è l'esperienza, che si può acquisire solo praticando, ed ovviamente una buona dose di criticità verso qualsiasi storiella sentita in giro, perché stiamo parlando di coltivazione e tutto (quasi tutto) è spiegabile con la chimica e la fisica. L'autoproduzione è un approccio in tanti campi, ad esempio avete mai paragonato una birra artigianale a una lattina del discount? Tutto ciò che è artigianale comporta dei sacrifici ma quando si assaggiano i frutti del proprio impegno ci si sente soddisfatti il doppio. Buone autoproduzioni a tutti! PREMIO CIÒ CHE LA GENETICA HA DA DARMI, SENZA ASPETTARMI DI DOVER FARE INTERVENTI DA CHIRURGO SULLE MIE PIANTE di cui vanno millantando le medesime caratteristiche. Non oso immaginare nei paesi delle province più remote... Mi sale il terrore a pensarci. Basterebbe farsi un giro in Marocco o in India per rendersi conto di cosa sia un vero estratto di canapa senza tagli di nessun tipo. Spesso il primo tiro non da mal di testa, ne lascia sgradevoli odori in bocca, la nausea non si presenta e la gola è tranquilla e senza bruciori. Se ancora queste differenze non vi sono balzate agli occhi, allora evitate di leggere questo articolo sull'autoproduzione perché perdereste tempo: continuate a farvi rifilare delle sòle. Quando poi un coltivatore alle prime armi arriva al suo prodotto secco e preparato ad esser consumato, si trova di fronte alla nuda e cruda semplicità della natura, senza elaborazioni artificiali, con tutta la sua qualità superiore. Mi ricordo tante persone che, ringraziandomi di cuore per avergli aperto gli occhi, mi hanno giurato di non tornare più a consumare schifezze commerciali. Credo sia normale, dopo aver assaggiato la genuinità non si può tornare indietro alla pattumiera. Quando però arringo un appassionato alle prime armi, mi capita spesso la domanda classica "come faccio a farmi il fumo da solo"? Chiaramente dopo aver fumato un Ice-o-Lator 90-73 o un battuto secco o una charas da indoor essiccata, anche io vorrei poter coltivare ed estrarre come piace a me. Purtroppo però la risposta è sempre cura di aggiungere un 5 o 10% di cime al nostro trim, per dargli forza. Per il motivo già detto sopra, può essere fortemente sconveniente fare estrazioni in casa da autoproduzioni, sia per le quantità in gioco sia perché il costo rischia di divenire proibitivo. Nessuno vieta di gettare interi raccolti in una lavatrice per Ice-o-Lator, i migliori prodotti che ho fumato in vita mia venivano tutti da estrazioni da cime ma sono casi rarissimi rispetto alla grande quantità di prodotti estratti da scarti che ho provato. Qualche estrattore anni fa mi diceva "i migliori prodotti si ottengono dal trim e non dai fiori, per come è conformato il materiale". Personalmente fumerei solo Ice-o-Lator ma non ho mai avuto un intero raccolto disponibile per poter estrarre liberamente in più, da dove vengo io, l'erba è sempre stata un prodotto carissimo e quindi tutti noi coltivatori preferivamo tenere un prodotto già di alta qualità che andare ad estrarre per averne di ottimo ma in scarsissima quantità. Un'altra domanda che mi viene posta spesso è la seguente "ma mi esce fuori un prodotto buono? Che prodotti devo usare?". Rispondendo a questa domanda si apre un discorso di ore ed ore. Innanzitutto consiglio sempre di tenere la bocca chiusa e di consumare il maggiori numero di prodotti diversi affinché ci si crei il palato. Perché sul buono c'è sempre da discutere. Nella mia vita ho visto e continuo a veder La K2 è una bellissima pianta in crescita che produce cime bianche come la neve e crea così un senso di estasi nei coltivatori! Anche i consumatori parlano molto positivamente di questa saporita erba. Le cime scoppiano di cristalli e il profumo e il sapore sono superbi! A proposito: l’effetto è davvero devastante! 26 PUNTO LEGALE Craxi-Jervolino-Vassalli: la nuova vecchia legge COSA ASPETTARSI DAI TRIBUNALI DOPO L'ABOLIZIONE DELLA FINI-GIOVANARDI Ora che il buon Carlone Giovanardi e l'ormai già eclissato Gianfranco Fini sono stati finalmente relegati alla damnatio mamoriae delle leggi italiane, quali sono le prospettive giuridiche che si aprono di fronte al vasto mondo dei consumatori e produttori di canapa? Di certo non si può parlare di depenalizzazione ma ora che la distinzione tra droghe pesanti e leggere è definitivamente caduta, possiamo almeno tirare un piccolissimo sospiro di Giovanna Dark di sollievo. Vediamo perché. Quando una legge vigente viene cassata per mancato rispetto dei principi costituzionali, o ce n'è una nuova nuova subito pronta a sostituirla, oppure si ritorna alla norma precedente. Dato che il nostro Parlamento è, come si suol dire, “in tutt'altre faccende affaccendato” dallo scorso 12 febbraio, per quanto riguarda la regolamentazione delle sostanze stupefacenti, siamo tornati indietro di 24 anni. le condanne rimediate grazie a quella legge. Con le modifiche apportate dal duo Fini-Giovanardi si è arrivati a un picco di detenuti per droga di 27.459 nel 2011 e, secondo gli esperti, i detenuti per reati legati alle droghe leggere sono il 40% di quelli attualmente in carcere. Oggi si torna quindi al vecchio regime e questo comporta in primis una riduzione delle pene per il possesso e anche per lo spaccio di hashish e marijuana. Prima la non porta sistematicamente alla pena detentiva. Torna anche l’istituto della “lieve entità”, che riguarda quantità che eccedono di poco il consumo personale e una generale situazione personale lontana dai canoni delinquenziali. Nel caso della cannabis, questo potrebbe portare a reclusioni abbreviate fra i sei mesi e i quattro anni. Cambia poi anche il regime della detenzione per uso personale, quello depenalizzato dal referendum del ’93, che non è più “esclusivo” ma può essere, in linea teorica, anche di gruppo. Uno dei paletti più controversi posti dalla Fini-Giovanardi era infatti quella di indicare come penalmente rilevante tutto ciò che andava oltre “l'esclusivo consumo personale”, con la conseguente stretta repressiva nei confronti anche dei consumatori più morigerati e attenti SI TORNA AL VECCHIO REGIME E QUESTO COMPORTA UNA RIDUZIONE DELLE PENE PER IL POSSESSO E ANCHE PER LO SPACCIO DI HASHISH E MARIJUANA, ORA SCESE DAI 2 AI 6 ANNI. La legge Craxi-Jervolino-Vassalli, meglio conosciuta come Testo Unico sulle Droghe, è stata promulgata il 9 ottobre 1990 e, già allora, era stata considerata dal mondo antiproibizionista e dai giuristi più attenti una legge ingiusta e liberticida, tant'è che venne modificata e conseguentemente ridimensionata con il famoso referendum del 1993. Gli storici del diritto ricordano come quella legge fosse in realtà ascrivibile al patron di San Patrignano, quel Vincenzo Muccioli indimenticato e instancabile gestore di comunità di recupero e figura decisamente controversa – ancora oggi si parla delle violenze e delle costrizioni che dovettero subire i “ragazzi” di Muccioli in nome della riabilitazione dalla tossicodipendenza –, che la volle fortissimamente. La Craxi-JervolinoVassalli fu anche sponsorizzata dall’allora capo del governo socialista che ci teneva a dare l'immagine di tolleranza zero verso il crimine – e poco importa che di lì a poco avrebbe dovuto scappare dal paese e dai cittadini infuriati per i suoi ladrocini, per finire i suoi giorni da latitante (per gli estimatori da “esilato”), ad Hammamet in Tunisia, ospite del locale dittatore, il generalissimo Zine El-Abidine Ben Ali. Dati i sopracitati presupposti fu normale e naturale che il risultato di questo brainstorming fosse una legge fortemente liberticida, tanto che ai tempi un terzo dei detenuti era in quella condizione per pena prevista andava dai 6 ai 20 anni per il possesso di qualunque sostanza, ora la pena per il possesso di droghe leggere oltre i limiti concessi per il consumo personale torna a essere compresa tra i 2 e i 6 anni. Una differenza non da poco perché, grazie ai vari indulti e condoni che sono stati approvati negli ultimi anni, la condanna minima (entro i 3 anni) che avevano invece beneficiato delle modifiche apportate dal referendum del 1993. Con quella consultazione popolare, infatti, la giurisprudenza e la prassi tendevano a lasciare fuori dal circuito penale i consumatori, anche se detentori di dosi superiori al vago limite quantitativo che segnava la sottile linea tra uso personale e spaccio, valutando attenta- mente le circostanze prima di decidere se gli imputati fossero effettivamente spacciatori oppure semplici consumatori che, passatemi il termine, preferivano acquistare con prezzi da ingrosso. In linea teorica, l'ammissione dell'acquisto di gruppo lascia poi un margine giurisprudenziale per avvallare l'istituzione dei Cannabis Social Club, per ora solo a scopi medico-curativi, viste le aperture di molte Regioni. In linea ancor più teorica e strizzando l'occhio all'ottimismo più sfrenato, potremmo dire che che ci sono i presupposti legali per legiferare sulla possibilità di Cannabis Social Club anche per lo scopo meramente ludico. Ma purtroppo è ancora troppo presto per sbilanciarsi e, nonostante vagonate di sondaggi d'opinione facciano intendere che il popolo italiano è pronto per affrontare in modo maturo il tema della depenalizzazione (o addirittura di una completa legalizzazione), dal versante della politica i segnali non sono del tutto incoraggianti. Come tutti sappiamo la Fini-Giovanardi è stata invece più che clemente nell’abbassare il minimo della pena per spaccio di droghe pesanti da 8 a 6 (ora tornerà a 8), perché di fatto l’equiparazione permetteva di condannare alla galera certa anche gli spacciatori, veri o presunti, di droghe leggere. A Giovanardi piaceva definire gli spacciatori “mercanti di 27 puntare per mancanza di valide alternative. Gli assunti per cui la cannabis è una sostanza in grado di portare danni irreversibili alla salute fisica e mentale di quanti la consumano sono stati abbandonati persino dai grandi alfieri americani del proibizionismo. Fenomeno che è nato proprio negli Stati Uniti e che Washington ha fatto di tutto per imporre al resto del pianeta, arrivando a dichiarare la War on Drugs – che probabilmente era un pretesto per coprire attività ancora meno presentabili – ma che oggi comunque è stata dichiarata persa e inutile praticamente da tutti, dall’ONU in giù. Tanto che persino negli Stati Uniti è partita la corsa alla legalizzazione della cannabis, unica soluzione razionale e sensata. morte” ma è impossibile negare che agli spacciatori di droghe pesanti non fosse stato fatto un grosso sconto con la legge che fortunatamente ci siamo lasciati alle spalle. Il problema che comunque resta è che, ora come allora, un consumatore trovato in possesso di una quantità anche di poco superiore al limite consentito – limite che, ricordiamolo, non è quantificato in grammi ma ancora nella misura della percentuale di principio attivo contenuto – può essere comunque incriminato per spaccio. Lo spettro di una condanna non svanisce, basta qualche decina di grammi per incorrere in una condanna che, anche se non porterà quanti giudicati colpevoli in carcere, diventerà comunque un precedente, andando a sporcare irrimediabilmente la fedina penale del condannato. E non evapora neppure lo spettro delle altre sanzioni amministrative che, è bene ricordare, non sono legate a circostanze tipiche. Ad esempio la patente ai conducenti colti alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti la tolgono comunque in virtù di una legge che riserva pene precise e pesanti a chi guida in quelle condizioni. Test clinici, esami delle urine e del capello restano e restano sempre interamente a carico dell'accusato. Così come resta la possibilità di togliere il porto d'armi e il passaporto sulla base dell'inasprimento delle pene previste a seguito delle revisioni del Codice della strada, l'ultima delle quali è stata convertita con decreto legislativo lo scorso ottobre. La limitata portata del quesito referendario del 1993 ha lasciato infatti intonsa la possibilità di erogare sanzioni amministrative e i legislatori del 2006 vi si sono infilati con entusiasmo, ma la sentenza della Consulta del 12 febbraio non risolve il peccato originale della legge del 1990, che è quello di essere una legge comunque proibizionista, socialmente inutile e indubbiamente criminogena come tutti i proibizionismi. E ben poco hanno potuto nel limitare i danni, le pezze messe nel tempo dalle corti superiori che, in un'evidente schizofrenia, sono state costrette a sentenziare caso per caso. Per tutti quelli che in questi 8 anni hanno subito penalmente gli effetti della vecchia legge sulle droghe si apre ovviamente la possibilità di un ricorso, che verrà sfruttata di certo da un sacco di persone. Si presume che l’effetto sarà molto impattante sulle carceri italiane (circa 10.000 persone dovrebbero esserne toccate immediatamente e, presumibilmente, lasciare la galera), con più di un quinto dei detenuti che scontano pene relative alla Fini Giovanardi. I giudici di sorveglianza valuteranno le situazioni caso per caso e, chiaramente, ci sarà un effetto anche sui procedimenti ancora in corso. Ma, anche in questo caso, è purtroppo ancora troppo presto per esprimersi con dati certi. Ed ora una botta di realismo: la decisione della Corte Costituzionale potrebbe portare alla liberazione o a sconti di pena per migliaia di persone semplicemente perché il numero dei consumatori di droghe leggere è molto superiore e ridurre le pene, per dare un’idea l’indagine 2013 sulla popolazione studentesca (su un campione di 34.385 soggetti di età compresa tra i 15-19 anni) ha rilevato le seguenti percentuali di consumatori (una o più volte negli ultimi 12 mesi): cannabis 21.43%, cocaina 2,01%, eroina 0,33%, stimolanti metamfetamine e/o ecstasy 1,33% e allucinogeni 2,08%. Se anche le condanne per le droghe leggere finiscono per ridursi, il loro numero resterà comunque imponente nei confronti delle condanne legate ad altre sostanze. Certo questi sono numeri che rendono evidente la dimensione del fenomeno che queste leggi criminalizzano. Un fenomeno che si riassume nel consumo di massa di una sostanza nota per essere molto meno nociva e pericolosa di altre in libera vendita, gli alcolici su tutti, che viene criminalizzato fuori da ogni logica sulla base del puro e semplice pregiudizio ideologico. I cavalli di battaglia di politici come Giovanardi sono vecchi ronzini sui quali in Italia si continua a E per quanto riguarda la coltivazione? Anche secondo la Craxi-JervolinoVassalli l'autoproduzione è una condotta penalmente rilevante e, data la quantità media di prodotto ricavabile, rimane sempre la regola aurea per cui basta una pianta per essere imputati (e solitamente condannati) per il reato di spaccio. Verrebbe proprio da dire “mai una gioia!”. L'unica scappatoia grazie alla quale si potrebbe eludere una condanna in questo senso, potrebbe essere quella appellarsi al principio della “lieve entità” di cui dicevamo sopra. Dimostrando in modo inattaccabile che la pianta (parliamo sempre al singolare) è coltivata al solo ed esclusivo scopo del consumo personale e fornendo prove tangibili di non appartenere ai circuiti delle narcomafie, né di far parte di associazioni atte a delinquere, allora si potrebbe pensare di sfangarla con una reclusione di un anno – per effetto dell'amnistia del 2006, infatti, i primi tre anni della pena comminata vengono automaticamente scontati. Da quello che avrete potuto leggere fino ad ora, quindi, non c'è propriamente molto di che gioire. C'è però margine per sperare che, dopo l’intervento della magistratura, sia la volontà politica del parlamento ad esprimersi concretamente e a tappare i buchi che questa nuova vecchia legge lascia comunque scoperti. Di sicuro ci sono degli interventi che saranno necessari per dare una definizione più precisa della quantità intesa come d’uso personale, ma non si può dire in che misura questi saranno immediati. La strada della depenalizzazione completa sembrerebbe concretamente percorribile e le proposte non mancano, come abbiamo visto in questi ultimi mesi. “Giovanardi, pesa di più un grammo di erba o un grammo di fumo?” hanno chiesto le Iene. “Non son mica un tossicologo” la risposta. Vogliamo ricordarlo così il nostro Carlone, nella speranza di non sentire più parlare di lui o di non sentirlo più parlare. Fate vobis. Almeno questa è davvero una buona notizia! 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Chiuso la Domenica www.skunkatania.it Tel: 340- 8703024 30 MEDICAL CANNABIS Il Tao della marijuana Non sono un dottore, tanto meno cinese, ma la cannabis spesso aiuta anche a capire, o pensar d’aver capito, le diverse culture, perché parla una lingua universale, e l’interesse per la medicina alternativa mi ha spinto ad interessarmi anche ai concetti della medicina tradizionale della Cina e alla pratica, in caso di bisogno, del Tai Chi, per esempio. In fondo le più antiche testimonianze dell’impiego medico della cannabis risalgono proprio all’antica Cina, sicuramente l’uso medico della cannabis ha pure dato forma a questo popolo e ristabilire un Cristo, quelle d’utilizzo medico sono databili attorno all’era dell’Imperatore cinese Shen Nung, tra il 2838 e il 2698 A.C. Shen Nung consigliava la marijuana, suggerendone un utilizzo cauto, per tutte condizioni caratterizzate da un diminuzione di Yin, l’energia femminile. Probabilmente si trattava di piante Indica e l’accento va posto sul fatto che l’Imperatore Shen suggerisse un approcio cauto. È meglio andarci piano, insomma! e Yang (maschile, attività, estate, giorno, duro, positività, fermezza, esterno, virilità, sole, caldo, vita, guerra, pieno, salato, movimento, bene). L’energia Yang è associata al peso, all’aumento di pressione, alla forza di gravità, si muove verso il centro della Terra, mentre l’energia Yin è associata alla leggerezza, alla diminuzione di pressione, alla forza creata dalla rotazione della Terra, di tipo centrifugo, e alla direzione verso l’alto. Faccio però prima una piccola introduzione alla cultura del taoismo. L’antica Sono concetti che nascono dal naturalismo sciamanico, basato sulla relazione tra il mistico e il logico, e sull’intimità profonda con la natura e la visione dell’uomo in armonia con l’Universo. Nel Taoismo la luce (Yang) genera l’ombra (Yin), o viceversa, e la creazione avviene grazie un’energia sottile, presente ovunque, chiamata QI in cinese ed esposta al concetto di anima. Per sentire quest'energia basta avvicinare i palmi delle mani fino a un centimetro di distanza, mantenere la posizione per un minuto ascoltando la sensazione tra le due mani, fino al sentire una sorta di dischetto d’aria compressa tra le due estremità del copro. LA CANNABIS PONE IN ARMONIA CON LA TERRA, LA LUNA E L’UNIVERSO E PER FARLO PARTE DAL MIGLIORARE IL RESPIRO contatto con quella saggia cultura penso possa essere proficuo per capire come approcciarsi alla cura anche in questi tempi apparentemente più moderni. Se le prime tracce d’uso tessile della canapa risalgono al 6000-8000 avanti cultura cinese è basata sull’armonia e il Tao, letteralmente via o sentiero verso l'illuminazione, con il bilanciamento tra l'energia Yin (femminile, riposo, autunno, notte, molle, luna, interiore, passività, negatività, difesa, terra, freddo, male, morte, pace, vuoto, dolce, riposo, amore) Va rilevato come nel taoismo, ma anche in altre religioni e filosofie orientali, gli aspetti femminili della personalità, quelli basati sul misticismo, l’arrendevolezza e l’intuito, siano ritenuti importanti per mantenere l'armonia equilibrata dell'uomo con la Terra e i Pianeti che ne condizionano la vita, il Sole (Yang, manda energia) e la Luna (Yin, attira energia). Questo perché l’Universo è espanso, a riposo, e il vuoto, il colore scuro (Yin) è predominante (circa il 99%) rispetto alla luce e l’energia dei soli e al movimento delle galassie (Yang). L’energia Yin è più abbondante dello Yang. Metaforicamente, quindi, possiamo sostenere l’Universo o Dio, che dir si voglia, sia per lo più femmina (Yin) e il riposo, come quello garantito dalle infiorescenze femminili (Yin) di cannabis, sia fondamentale per la guarigione, ma anche per non contrarre malattie. Ancora, il bambino nasce congenitamente ricco di energia Yang (Yang puro) e questa forza cresce fino all’adolescenza, per essere piena nella giovinezza (1821 anni), facendo sperimentare, durante tutto quest’arco di vita, le esperienze più terrene e corporee. A ventuno anni, la maggiore età fino al 1975 in Italia, diventa più forte l’energia Yin e s’inizia a attribuire più importanza agli aspetti spirituali della vita. La persona è matura, in grado di badare a sé stessa e l’energia ereditata dai genitori comincia a indebolirsi, lasciando divenire più importante quell'acquisita nella vita, per formare la personalità dell’individuo. L’energia acquisita è procurata tramite il respiro, il cibo, le esperienze e i pensieri, tutte cose su cui la cannabis ha una buona azione. L’aria e il cibo di quali- di Davide Calabria tà, una bella immaginazione, le buone compagnie e le emozioni positive fanno quindi bene alla salute, sono curative e garantiscono un miglior potere visionario, a sua volta terapeutico, per chi si cura con cannabis. Nulla è solo Yin o solo Yang, neppure Dio, ma tutto è classificato secondo la maggior proporzione delle due energie: l’uomo è maggiormente Yang, forte cioè, per la caratteristica esterna visibile del suo corpo, ma è Yin, debole, internamente. Viceversa, nella donna l’energia dominante è Yin, risultante in molta forza di animo interiore, ma da debolezza esteriore. Per uomini e donne, poi, la parte sinistra del corpo è Yin, mentre la destra è Yang, eccetto i mancini. Le eccezioni, come possono essere delle eclissi di luna o di sole, per esempio, sono rappresentate con i piccoli cerchi rotondi all’interno del Tao e fanno parte, a loro volta, della normalità. La parte sinistra del corpo è collegata a quella destra del cervello (intuizione, religione, sogno, poesia, immaginazione) e viceversa la parte destra è collegata all’emisfero sinistro (intelletto, logica, filosofia, ragione, scienza), con la stessa logica del Tao, in cui lo Yin e lo Yang, sono opposti ma complementari. Circa il consumo di cannabis, l’Imperatore Shen Nung, che la sapeva molto lunga, avvertiva: «Ma-fem (il frutto della canapa) è acre e bilanciato. Tratta principalmente i sette danni e disinibisce le cinque viscere, e accelera il sangue e raffredda il QI. Preso in eccesso, produce la visione di fantasmi e fa correre freneticamente. Preso a lungo, permette di comunicare con gli spiriti e d’illuminare il proprio corpo. Il seme di cannabis è dolce e bilanciato … Il consumo protratto può rendere una persona grassa, forte e mai vecchia …. Cresce lungo i fiumi e le valli» (Shouzhong Yang, The Divine Farmer's Materia Medica: A Translation of the Shen Nong Ben Cao Jing) Ai tempi, per diventare imperatori, era necessario intendersene di certe cose. La cannabis ha un sapore acre, Yin, ed è bilanciata (significa che è appena Yin, mentre l’alcol e le droghe, ma pure i farmaci, per esempio, sono molto più Yin, fino a squilibrare se presi in eccesso, mentre il tabacco è molto Yang (infatti si equilibra con l’alcol, ma estremamente). In medicina cinese, i “sette danni” riparabili con la marijuana sono alcune emozioni interne: gioia, rabbia, preoccupazione, ossessione, dolore, paura e terrore. Le cinque viscere disinibite sono invece gli organi Yin: cuore, fegato, milza, polmoni e reni. Curiosamente, sostiene Shen, la cannabis, presa in eccesso, fa correre freneticamente, un po’ come a volte si vede nei 31 vecchi documentari sugli hippy, dove ragazzi e ragazze partono lanciati in corse sui pendii delle campagne, felici, a bocca aperta, forse proprio per non vedere i fantasmi di una fumata esagerata. Il primo corridore, poi, chi lo sa, potrebbe proprio esser nato da un’esperienza cannabica fuori dal comune, al fine di ridurre l’effetto della marijuana. Il movimento come quello della corsa, infatti, fa produrre al corpo umano gli endocannbinoidi, delle sostanze analoghe ai cannabinoidi della cannabis, ma antagonisti all’effetto della pianta. Se non ci stai più dentro, insomma, datti alla corsa. Assunta a lungo, invece, la cannabis permette d’illuminare il proprio corpo, sostiene Shen, un po’, guarda caso, come succedeva ai profeti, sempre ne avessero bisogno. Sempre consumandola per anni, secondo le corrette osservazioni di Shen, la cannabis può fare ingrassare, per la fame prodotta, o rendere forte. Qui la cosa dipende dal consumatore e per rafforzarsi e non ingrassare è necessario sfruttare il dono al movimento offerto dalla cannabis ben dosata. Dall’osservazione, Shen notò anche come la pianta femmina è proporzionalmente ricca di principi Yin, creativi come la donna, e la raccomandava per correggere gli sbilanciamenti spirituali. In Medicina Tradizionale Cinese, la cannabis è usata per le diminuzioni di Yin (di amore), verificabili, per esempio, per eccessivo lavoro e poco riposo, quindi per lo stress. Lo stress potrebbe essere anche la causa di calvizie. I capelli sono Yin e, infatti, crescono più velocemente nelle donne e nei consumatori di cannabis. I capelli lunghi, con i boccoli (Yang), come quelli dei RasTa, in pratica, donano equilibrio al corpo, un po' come suggerisce l’immagine di Shiva. La diminuzione di Yin avviene anche per la perdita di liquidi (elementi Yin) dovuta, per esempio, a un’eccessiva sudorazione, vomito, diarrea, emorragia o mestruo abbondante. Una mancanza di sangue, per esempio, può essere causa di cefalee, patologia per la quale, come per il vomito, la dissenteria e il mestruo, la cannabis è sempre stata considerata un rimedio efficace anche in Occidente. Quando diminuiscono i liquidi nel corpo, quindi, la cannabis funziona, anche perché, olisticamente, porta alla secchezza della bocca, quindi a bere, per riportare l’equilibrio idrico. Siamo nati dalla Terra (Yin, la Madre), grazie al calore mandato dal Sole (Yang, il Padre) e all’attrazione della Luna (Yin). L’energia della Terra sale nel corpo attraverso le gambe, il tronco e la testa, su fino al cielo, contrariamente all’energia Yang. Quest'effetto Yin, caratterizzato dalla leggerezza e la direzione verso il cielo, nel consumo di cannabis occidentale è definito High (trad. dall’inglese, Alto, in italiano) ed è il frutto ricercato dagli assuntori consapevoli. La cannabis, insomma, pone in armonia con la Terra, la Luna e l’Universo e per farlo parte dal migliorare il respiro. A qualcuno è necessaria quando il distacco dalla natura ha portato ad una malattia, in altri per non perdere il contatto. L’energia Yin dei fiori femminili di cannabis può quindi essere utilizzata indicativamente dai diciotto anni, saltuariamente, ma può divenire un rimedio regolare solo dopo i ventuno, quando l’energia Yin inizia a prevalere. Prima non dovrebbe neppure venire in mente se non c’è un bisogno medico. Dopo i 28-30 anni e la crescente necessità d’energia Yin, la cannabis diventa per molti un rimedio o una protezione, a seconda dei soggetti, sempre più necessario. Con l’età adulta, poi, la vita diventa un problema di equilibrio sostenibile tra la conservazione dell’energia congenita dei genitori (il temperamento) e quella acquisita. Con la vecchiaia e l’estinzione dell’energia congenita, invece, si arriva al puro Yin, la dolcissima morte, il vuoto. Per questo le leggi e la medicina dovrebbero naturalmente cercare di dare alle persone una morte il più dolce possibile, senza accanirsi per prolungare la vita più di quanto la natura abbia stabilito. Volendo fare delle considerazioni personali con la pretesa d’avvicinare le culture orientali a quelle occidentali, basate sulle mie osservazioni, la cannabis femmina è Yin come la sera, ed ecco spiegato come mai molti americani ed inglesi la prediligono alle 16.20, quando l’ombra inizia a farsi largo tra la luce. Esistono poi, sia per maschi che femmine, corporature Yang, con testa massiccia, ossa robuste, corpo tarchiato, mani e piedi grandi, e corpurature Ying, con ossa, mani e piedi sottili e la testa allungata. Le persone Yang tendo ad aver sempre appetito e alla salute per lavori che richiedono molta energia, mentre le Yin sono più gracili e propense ai lavori intellettuali. La mia impressione è quindi che quelle Yang, in fondo, non abbiano così bisogno della cannabis, se non nei rari casi in cui si ammalano, mentre quelle Yin a volte tentano di fare anche un uso preventivo della cannabis nei confronti della malattie, come coadiuvante per l’appetito e il buon riposo. Ritrovato l’equilibrio, si è nel Tao, in armonia con il Moto Rivoluzionario della Terra e l’Universo. E sei sulla giusta strada! BIG BUDS AT YOUR FINGERTIPS! ED ROSENTHAL’S BIG BUDS APP IS HERE! 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L'acqua si muove attraverso i pori nelle radici per ridurre la concentrazione nella pianta. Lo stesso processo viene utilizzato per spostare l'acqua dalle radici al gambo e alle foglie. I pori delle radici agiscono come barriere selettive per i nutrienti per mantenere questo equilibrio. Rifiuti alimentari, resti del giardino e piccole quantità di miscela di coltura usata sono gli ingredienti che vengono messi nel contenitore di compostaggio. Il contenitore, di circa un metro cubico, ci mette un anno a riempirsi e matura poi in un altro anno. Il processo di compostaggio utilizza la decomposizione batterica e delle muffe e vermi rossi e oniscidi. Le radici hanno un rapporto con altri organismi per formare una comunità simbiotica. Per esempio, alcune micorrize producono ife che entrano nelle radici. Altri organismi vivono liberi o formano uno scudo attorno alle radici. Questi altri organismi forniscono alle radici i nutrienti disciolti di cui ha bisogno la pianta e le radici della pianta forniscono loro alimenti, ossia gli zuccheri prodotti durante la fotosintesi. Affinché le radici si sviluppino bene, devo- no trovarsi in condizioni adeguate. Devono avere accesso a ossigeno, acqua e nutrienti e poter così crescere nel mix di coltura. In outdoor, un terreno fertile con un buon drenaggio e un'elevata concentrazione di nutrienti non ha bisogno di ulteriore preparazione. Di solito questo non vale per i terreni che non sono stati utilizzati in colture produttive, perché le piante spontanee non hanno bisogno della stessa fertilità delle colture. Il compost maturo viene setacciato mediante una maglia di 2,5 cm. I ramoscelli e il resto del materiale parzialmente compostato vengono rimessi nel contenitore perché si decompongano ulteriormente. Vengono tolti la plastica rimasta e i detriti. 34 Il terreno è una miscela complessa di argilla e di altri minerali alterati, sabbia e sostanza organica digerita, come anche una miriade di organismi, fra cui piante (radici), insetti e altri artropodi, muffe, batteri e organismi che rappresentano altri regni. È una miscela così complessa che non possiamo crearla dal nulla. Ciononostante, possiamo produrre delle cosiddetto effetto Venturi. Man mano che l'acqua scorre in giù, crea il vuoto cominciando dalla superficie del contenitore. Attira dunque l'aria nel contenitore man mano che scorre. In outdoor, i terreni sabbiosi e limosi che contengono solo piccole quantità di argilla drenano bene e sono ottimi per la Ciononostante, penso che le piante si comportino meglio quando le miscele di coltura contengono nutrienti. La miscela che stiamo producendo è arricchita di compost e nutrienti, quindi le piante riceveranno nutrienti sia dal terreno che dalla soluzione nutritiva/acquosa. PERCHE' CREARE IL PROPRIO MIX DI COLTURA La maggior parte delle miscele commerciali sono a base di un solo ingrediente, in genere polvere di torba o corteccia. Alcune di queste contengono fibra di cocco come base o come ingrediente aggiuntivo. La maggior parte delle miscele contiene inoltre nutrienti, fra cui alimenti per la pianta, minerali e prodotti animali. Il motivo per cui preferisco preparare da solo le miscele è che preferisco non coltivare in miscele che contengano polvere di torba, prodotti boschivi o animali morti. Sono stati aggiunti degli ingredienti al miscelatore di terra: prima la base e poi gli additivi. Per trasformare la betoniera in un miscelatore di terra, non l'ho mai usato per il cemento. miscele di coltura che possono creare un ambiente sano per le radici per favorire la crescita di una pianta in salute e vigorosa. crescita delle radici. L'argilla è composta di piccole molecole strettamente interconnesse formate soprattutto da alluminio Cosa c'è che non va con la polvere di torba? Tre cose: prima di tutto, perde rapidamente la sua struttura e sotto pressione si comprime nei contenitori grandi, creando talvolta condizioni anaerobiche. Quando una miscela diventa anaerobica, sviluppa un odore acre di ammoniaca. In secondo luogo ha un pH basso e anche dopo essere DI QUALI CONDIZIONI HANNO BISOGNO LE RADICI? POROSITA' E STABILITA' Le radici della cannabis hanno bisogno di un substrato poroso a sufficienza affinché le radici possano crescervi e formare una rete per tenere il gambo dritto. Un substrato troppo poroso può danneggiare le radici consentendo loro di staccarsi dai legami che formano. Dato che è colonizzato dalla comunità di organismi che si guadagnano da vivere digerendo la sostanza organica e fornendo nutrienti alle radici in cambio degli zuccheri prodotti dalla pianta e di altri prodotti, la comunità va a formare una "colla" che tiene insieme le varie particelle. DRENAGGIO Il substrato deve drenare bene. Il substrato che diventa compatto o che s'inzuppa non fa arrivare aria alle radici, dato che non c'è molto spazio fra le varie particelle. Non è che il substrato trattenga troppa acqua, il fatto è che non trattiene aria a sufficienza. A differenza delle foglie che utilizzano l'anidride carbonica come ingrediente della fotosintesi, le radici hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere e vengono ferite e possono morire in condizioni anaerobiche. Quando si aggiunge acqua sulla superficie di una miscela o su un terreno ben drenato, questo inizia a filtrarla. Le particelle del substrato trattengono l'acqua al punto di saturazione, ma lasciano che il resto di essa scorra verso il basso. Nei contenitori, la pressione dell'acqua spinge l'aria verso il basso. Quando l'acqua scorre attraverso i fori sul fondo del contenitore, anche l'aria viene richiamata verso il basso per il Sono stati aggiunti degli ingredienti al miscelatore di terra: prima la base e poi gli additivi. Per trasformare la betoniera in un miscelatore di terra, non l'ho mai usato per il cemento. stata regolata con della calce, il pH si abbassa gradatamente, quindi deve essere costantemente regolato. In terzo luogo, non è ecologica. La torba proviene dai climi settentrionali temperati. Nonostante la propaganda condotta per mostrare quanto sia ecologico estrarla, non penso lo sia, in quanto si usa la torba per qualche mese e poi la si sotterra in una discarica a cielo aperto. La corteccia è un derivato dell'industria del legno. Anche se gli alberi non vengono abbattuti per la loro corteccia, l'impatto ecologico c'è, poiché la vendita di prodotti derivati rende questa attività più redditizia. La corteccia ha un pH maggiormente neutro e ci mette più tempo a decomporsi, quindi mantiene più a lungo la sua struttura di quanto non faccia la polvere di torba. Il motivo per cui non mi piacciono i prodotti animali come la farina di ossa, sangue, pelle o carcasse è la cattiva reputazione di questi prodotti per le malattie come la mucca pazza, il batterio E. coli e la patologia correlata e altre condizioni croniche e patologie. Per esempio, i ricercatori hanno scoperto che l'E. coli può essere trasferito dai fertilizzanti e dai nutrienti infetti agli umani passando attraverso le piante. Le deiezioni dei mammiferi dovrebbero essere compostate per sei mesi prima di essere utilizzate, ma spesso questo passaggio viene accorciato o saltato, lasciando potenzialmente attivi i batteri. Anche le deiezioni dei polli, che precedentemente erano considerate estremamente sane, vengono ora viste con sospetto, da quando si è presentata l'aviaria o altre patologie di questi animali. Perciò, anziché usare ingredienti potenzialmente pericolosi, preferisco usare ingredienti vegetali e deiezioni sterilizzate per ottenerne nutrienti. Il motivo finale per cui preferisco preparare le mie miscele è che onestamente penso di utilizzare ingredienti di qualità nettamente superiore rispetto a quelli forniti nella maggior parte delle miscele e posso crearne una con caratteristiche personalizzate per quanto riguarda la capacità di trattenere acqua e aria. e silicio che creano degli strati densi, in modo tale che l'argilla diventa plastica quando è umida, ma s'indurisce quando asciuga. Quando si trovano in piccole percentuali nel terreno sabbioso o limoso, contribuiscono a trattenere acqua e mantenere una consistenza stabile che resiste all'erosione. Quando il terreno contiene grosse quantità di argilla, il drenaggio sarà lento e l'aria verrà mandata fuori. NUTRIENTI Le miscele di coltura contengono nutrienti solo se sono state arricchite. Si può coltivare in un substrato senza nutrienti come fibra di cocco, polvere di torba o corteccia, oppure un substrato minerale come vermiculite o perlite. Tutti questi substrati sostengono la crescita microbica una volta irrigati con una soluzione nutriente acquosa. Il miscelatore viene accesso per alcuni minuti e miscela completamente gli ingredienti. È ora pronto per essere usato. 35 INGREDIENTI DELLA MISCELA LA BASE: fibra di cocco, perlite, vermiculite e compost FIBRA DI COCCO Piane coltivate in miscele di coltura commerciali nella coltivazione di Dennis Peron a San Francisco. Dennis utilizza soprattutto contenitori più piccoli, in modo tale che li possa muovere per seguire l'andamento del sole. Riutilizza la miscela di coltura, aggiungendovi del nuovo materiale. Pianta coltivata in un'aiuola riempita con miscela di coltura. Anziché utilizzare polvere di torba o corteccia, useremo della fibra di cocco come base. La fibra di cocco è lo strato esterno del cocco. È di gran lunga la base più ecologica che esista, perché è un prodotto derivato naturale della produzione del cocco che non ha scopi economici. Fino a poco tempo fa lo si considerava prodotto di scarto che si accumulava in ammassi giganti. Ora la coltura indoor ha trovato un utilizzo valido. La fibra di cocco ha pH neutro e mantiene la sua struttura a lungo. È disponibile in pezzi piccoli o grossi, fibre rotte separate o triturate molto fini. A seconda della parte della noce di cocco utilizzata e di come viene lavorata, la fibra di cocco ha caratteristiche diverse nel trattenere e assorbire l'acqua. Mantiene la sua struttura più a lungo della polvere di torba, di conseguenza può essere riutilizzata varie volte e può contribuire a mantenere in vita piante di una certa età come piante madri o sative a fioritura lenta. Vi consiglio di usare prodotti di fibra di cocco diversi per la base, dal momento che possono essere lavorati in modo diverso per ottenere caratteristiche distinte a livello di assorbimento di acqua e aria. Ciononostante, nella maggior parte dei casi, la fibra di cocco non è pronta per l'uso e quindi utilizzeremo la fibra di cocco standard che si trova nei punti vendita e la misceleremo con perlite e vermiculite. PERLITE Il processo di compostaggio utilizza la decomposizione batterica e delle muffe e vermi rossi e oniscidi. La perlite si produce riscaldando l'ossidiana vulcanica idratata. Se surriscaldata a circa 816ºC, l'acqua nel minerale evapora e il vetro si espande fino a raggiungere uno stato poroso e leggero, simile a quello che avviene per un popcorn. Il materiale espanso non assorbe l'acqua, ma trattiene delle goccioline d'acqua sulla superficie irregolare. Mantiene la sua struttura nella miscela per fornire spazio all'acqua che si deve muovere. Viene triturata in varie grandezze, da sabbia alla dimensione dei piselli. VERMICULITE La vermiculite viene prodotta dall'argilla silicea esfoliata mediante calore. Questo minerale forma spontaneamente degli strati sottili l'uno sopra l'altro, che si espandono quando vengono surriscaldati, creando spazi fra di loro che trattengono acqua e aria. Ha un'elevata capacità di scambio cationico, quindi ammortizza bene gli acidi e contribuisce a mantenere l'equilibrio della miscela. Questo minerale è morbido e in certo modo spugnoso quando viene compresso. È usato nella coltivazione da più di 50 anni. COMPOST/WORM CASTINGS Io riciclo tutti i miei rifiuti alimentari, compresa la carne, nel contenitore dell'umido. Inoltre, uso i rifiuti del giardino, come le erbacce e le foglie morte, comprese le foglie di cannabis. La pila, ossia due contenitori di compost di un metro cubico, lavorano i rifiuti per due anni. Dapprima viene riempito un contenitore. Viene fatto gradatamente man mano che il giardino e la cucina producono ingredienti da compostare e ci vuole un anno. Poi inizio a riempire il secondo contenitore. Aggiungo uno strato di rifiuti al contenitore, prendo uno strato di compost dal primo contenitore, poi copro gli strati aggiunti con foglie morte e detriti. Aggiungo altri strati quasi ogni settimana. Mentre la pila attiva effettua il compostaggio, la dimensione del materiale si riduce e quindi alla fine del secondo anno, la seconda pila è piena e due terzi del compost in invecchiamento sono già stati usati per coprire la nuova pila. Questo vi dà una pila di compost maturo di circa un terzo di metro cubico o due e tre quarti di metro cubico. Un terzo di metro cubico equivale a 30 litri. Setaccio il composto con una maglia di circa 2,5 cm per eliminare le parti più grandi, lasciando così solo il compost più fine e sabbioso che contiene noccioli di prugna. Queste parti non si deteriorano velocemente e costituiscono dunque elementi più grandi nella miscela. La pila è attiva e a volte si scalda, ma non alla temperatura di pastorizzazione di 71ºC. Ciononostante, ci sono molti vermi che trasformano il compost in parte in vermicompost. I nutrienti che conten- 36 dai patogeni. Si trovano nel prodotto RootShield®. VOLCANITE ROCK DUST®—Contiene una combinazione di polvere di roccia, compreso granito e minerali. Le polveri di roccia sembrano potenziare la vitalità e la crescita della pianta. LA RICETTA 15 ½ LITRI Fibra di cocco Perlite (Dimensione-Grado 3) Vermiculite (Dimensione-Grado 3) 11 LITRI Compost/vermicompost ½ LITRO Carbone attivo 177 MILLILITRI Erba medica Guano di pipistrello Greensand Alga Guano di gabbiano Fosfati di roccia tenera Caffè macinato 118 MILLILITRI Vulcanite Rock Dust® Chelati di ferro-zinco-manganese Test di compost/vermicompost I risultati di questo test mostrano come il compost abbia bassi livelli di Ca e Mg e contiene molti sali, il che limita la quantità di compost che può essere aggiunta alla miscela. Ciononostante, una buona parte dei nutrienti nella miscela deriveranno dal compost. gono sono pronti da utilizzare e sono arricchiti di enzimi utili mentre passano attraverso l'apparato digerente dei verbi. Vedi Tabella 1: contenuto di compost. ADDITIVI—Carbone attivo, erba medica, guano di pipistrello, caffè macinato, greensand, chelati di ferro-zinco-manganese, alga, mix di micorrize, fosfati di roccia tenera, trichoderma, vulcanite Rock Dust® CARBONE ATTIVO—Contribuisce ad ammortizzare la miscela assorbendo i nutrienti e gli elementi chimici in eccesso e può offrire altri vantaggi nel mantenere la struttura e la regolazione della miscela. Il carbone è legato a piante sane. ERBA MEDICA—Contiene il 2,5% di Azoto (N) e 1% di Fosforo (P) e 1% di Potassio (K). Contiene anche regolatori vegetali naturali come il triacontanolo. GUANO DI PIPISTRELLO 10-3-1— Contiene N già disponibile e piccole quantità di P e K (consiglio di usare qualsiasi combinazione di guano, fra cui pipistrello, gabbiano e deiezioni di pollame, per ottenere elevate quantità di N e P). CAFFE' MACINATO—Contiene il 2,2% di N e piccole quantità di P, K, Magnesio (Mg) e Rame (Cu). I nutrienti diventano disponibili nel giro di qualche mese. 30 MILLILITRI Miscela di micorrize RootShield® Ho lasciato poi che il miscelatore facesse il suo lavoro per alcuni minuti. Il risultato sono circa 60 litri di mix di coltura di livello AAA, pronti da versare in un contenitore. RISULTATI ANALITICI L'analisi mostra che la miscela di coltura è quasi perfetta per essere un raccolto altamente energetico. Ho dimenticato di aggiungere della calce dolomitica, quindi i valori di calcio e magnesio sono piuttosto bassi ed entrambi sono essenziali per una cima sana, ad elevata resa, con molta potenza. Ovvierò a questo problema utilizzando Cal-Mag e calce liquida quando irrigo le piante. Lo stesso vale per il basso valore di manganese, che risolverò utilizzando chelato di manganese. Forse avete notato che i valori di N e P sono bassi. C'è un motivo alla base di questo. Anziché caricare la miscela di coltura con materiale ricco in N e P durante la fase vegetativa e cercare poi di abbassare il valore di N durante la fioritura, il terreno è progettato per personalizzare la quantità fornendo la maggior parte degli stessi attraverso la soluzione acquosa/nutritiva. In questo modo le piante possono avere un valore alto di N durante la crescita vegetativa, ma durante la fioritura, quando il loro fabbisogno di P aumenta (mentre quello di N diminuisce), la formula d'irrigazione può essere facilmente modificata, in modo tale che le piante ricevano ciò di cui hanno bisogno. I RISULTATI IL METODO Metto tutti gli ingredienti nella betoniera che ho trasformato in un miscelatore di terra non mettendoci mai calcestruzzo. La miscela di coltura è piacevole al tatto. Trattiene umidità e aria, raramente si raggruma e ha un odore molto delicato e piacevole. Tutte le mie piante ne sono felici. GREENSAND—Contiene il 25% di Silicio (Si), il 15% di Ferro (Fe), il 7% di K, il 3% di Magnesio. È un'arenaria chiamata glauconite, nome dato ai minerali silicei ricchi di ferro. Si decompone gradualmente, rilasciando i suoi nutrienti. CHELATI DI FERRO (Fe)-ZINCO (Zn)MANGANESE-I minerali chelati aumentano il contenuto di questi nutrienti minori in poco tempo. ALGA—Contiene il 3% di N che rilascia gradatamente. MICORRIZE—Si tratta di muffe benefiche che sviluppano un rapporto simbiotico con le radici. Costituiscono una grossa fetta delle rizosfere attorno alle radici. GUANO DI GABBIANO 0-10-0—Si tratta di un fertilizzante ad azione rapida che fornisce il P necessario al terreno. Il guano di uccello e gabbiano sono intercambiabili o possono essere sostituiti con deiezioni di pollame (3-2-1) o escrementi d'insetto, per aumentare i valori di N-P-K. FOSFATI DI ROCCIA TENERA 0-12-0— Contiene una fonte di fosfati insolubile ma disponibile e la stessa quantità di calce. Rilascia gradatamente i nutrienti man mano che la pianta li usa. TRICHODERMA—Il trichoderma è una specie di muffe estremamente attive che proteggono le radici delle piante Test del mix di coltura I risultati del test mostrano come N, P, Mg, Ca e Manganese (Mn) siano piuttosto bassi. N e P sono stati tenuti bassi di proposito. Dato che sono necessarie proporzioni diverse a seconda della fase di crescita della pianta, la proporzione corretta verrà somministrata utilizzando fertilizzanti solubili per la fase vegetativa e la fioritura. Ca e Mg saranno integrati mediante calce liquida e Cal-Mag, miscelati nella soluzione acquosa/nutritiva. Il Mn sarà integrato mediante una forma chelata dell'elemento. +4500 ARTICLES +34 943 00 52 13 GET SEEDS IN 24/48 HOURS OPEN FROM 8:30AM TO 4:30PM (+1GMT) EVERYTHING FOR YOUR GROWSHOP E U R O P E A N W H O L E S A L E R [email protected] www.lamotadistribucion.com R E G I S T E R N O W A N D S TA R T S H O P P I N G 39 INTERVIEW Un medico eccezionale IL DOTTOR FABRIZIO CINQUINI SI RACCONTA IN ESCLUSIVA A SOFT SECRETS di Fabrizio Dentini nella canapa una medicina per curare se stesso. Da quel momento, Cinquini sperimenta, ricerca e coltiva per ottenere genetiche più forti e con un contenuto curativo migliore. Prima dell'ultimo arresto stava lavorando a 277 piante, in una serra di 60 metri quadri. A causa di questa sua ostinazione professionale, nel perseguire il benessere dei pazienti a prescindere dalla legge vigente, ha subito nel corso degli anni numerose carcerazioni e prolungati periodi di detenzione domiciliare. Le prime domande ovviamente si interessano della sua condizione personale, in seguito al periodo di privazione della libertà. Un preambolo doveroso, essendo le carceri del nostro paese fra le più sovraffollate e disumane di Europa. Carceri piene di persone che sono in stato di arresto per coltivazione o detenzione di canapa, persone che non avrebbero nulla a che spartire con la dimensione carceraria e alle quali questa intervista è dedicata. Foto di Niccolò Celesti Quest'intervista è stata realizzata in parte lo scorso dicembre, pochi giorni dopo la liberazione di Fabrizio Cinquini dal carcere di Massa, e in parte nel gennaio 2014. Con Soft Secrets abbiamo raccontato la sua vicenda al momento dell'arresto, oggi che è libero ci prendiamo il giusto tempo per una conversazione che il carcere ci aveva vietato per mesi. pochissimi medici nel nostro paese con una cultura sulle proprietà terapeutiche della cannabis) che da anni si batte per una medicina che preveda e integri nella sua offerta anche questa pianta, mentre sino ad ora, qui in Italia, nonostante dal 2007 ne sia prevista l'importazione per legge, resta relegata de facto al dominio della sperimentazione personale. Per chi ancora non lo conoscesse, Cinquini è un medico toscano (fra i In poche parole sono i pazienti che si curano, spesso e mal volentieri, a prescindere dai propri dottori e dalle prescrizioni che vengono negate soprattutto per una duplice ignoranza: ignoranza della legislazione vigente e ignoranza delle applicazioni curative di questa pianta. Di fatto sono i pazienti che spiegano ai propri medici di avere trovato una soluzione al proprio patire. Ma torniamo al nostro dottore. Fabrizio soffre di epatite C (contratta in seguito ad un intervento in ambulanza) e a partire dal 2003 ha scoperto Come stai Fabrizio? Nei 153 giorni di detenzione che hai subito, hai cambiato tre differenti strutture detentive molto differenti fra loro. Vuoi raccontarci qualcosa? Sto bene. Massa è stata una buona esperienza: un carcere dove il tentativo di distrazione dalla noia mortale alla quale si è condannati funziona: facevo teatro, scuola da lunedì a venerdì e addirittura yoga una volta alla settimana. Nell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) ci saranno stati 120 -150 detenuti. Le condizioni, nonostante il sovraffollamento, erano buone, con un buona presenza medica. Infine Lucca. Il carcere di Lucca è una fogna, non meriterebbero nemmeno l'idoneità per la lombricultura. Per me è scioccante in base a quali criteri il direttore Asl abbia dato l'idoneità sanitaria. 40 La sentenza di primo grado ti condanna a 6 anni con obbligo di dimora nel comune di residenza e 30.000 euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Come ti senti di commentare tale decisione del tribunale? Secondo me questa sentenza rappresenta una sconfitta sociale oltre che perso- Parlaci meglio di questa genetica medica. Abbiamo alzato il CBD sminuendo l'effetto psicoattivo e incrementando l'effetto anti infiammatorio periferico. La Cannatonic ha un rapporto più o meno di 1 a 1 fra THC e CBD ed è stata prodotta incrociando da un lato, la pianta Sativa anticamente da fibra con basso conte- rientra in quelle curabili definitivamente. Come hanno avuto i tossicologi forensi l'informazione che sia questa la dose? Mi sembra una valutazione che non nasce da un iter di studio e di verifica, considerando anche il fatto che questa dose non venga mai specificata con una valutazione della massa e superficie corporea VOLEVO PRODURRE SEMI DI UN PARTICOLARE CEPPO DI CANAPA MEDICA DAL NOME CANNATONIC, EFFICACE COME ANTI-NEOPLASTICO IN PARALLELO ALL'ASSUNZIONE DI CHEMIOTERAPIA. nale: ancora una volta si dimostra come gli interessi della lobby dei farmaci che agisce direttamente, con la pubblicità televisiva per raggiungere i pazienti, e indirettamente con l'azione dei comitati scientifici che condizionano le decisioni del Ministero della Salute, prevarichino i principi costituzionali. In particolare vedo la pena come sproporzionata, visto che le forze dell'ordine erano state messe da me a conoscenza, già nel 2008, della presenza di questa coltivazione. Allora perché non ti hanno arrestato prima? Perché, finché non arriva una segnalazione da terzi, le autodenunce non vengono considerate se non a livello di mitomania. E comunque mi avevano già arrestato 4 volte in precedenza, sempre per coltivazione. Quale obbiettivo volevi ottenere con questa serra? Volevo produrre una tonnellata di semi di un particolare ceppo di canapa medica dal nome Cannatonic, a mio parere di indubbia efficacia come anti-neoplastico in parallelo all'assunzione di chemioterapia. Da un lato la mia idea era di utilizzare parte delle semenze per diffondere in Spagna il mio ibrido in cessione gratuita a colleghi ricercatori che possono lavorare con più libertà e possono sperimentarla sui loro casi e, dall'altro lato, garantire con questo passaggio, maggiori possibilità di sopravvivenza alla genetica stessa. nuto di THC e dall'altro, ceppi selvatici di Ruderalis dell'Alaska e della Siberia. La tua attività non è assimilabile al traffico o allo spaccio. Tu coltivi per accrescere le potenzialità terapeutiche delle genetiche che utilizzi, perché a tuo parere sei stato condannato? Sono stato condannato perché i giudici hanno valutato che il quantitativo da me prodotto era troppo alto per essere calcolato come personale. E questo nonostante il fatto che per eseguire una bella selezione, dignitosa e di alto livello, nell'ottica di produrre semi di qualità, il minimo di piante che servono siano almeno un migliaio. E ora? Che ti aspetti per il futuro dal punto di vista dei tribunali? Credi di ricorrere in appello? Adesso la battaglia giudiziaria continua e spero di poter trovare un magistrato sufficientemente coraggioso per sottoporre la decisione al vaglio della Corte Costituzionale, cosa che in primo grado non è stata ritenuta plausibile proprio perché il giudice ha ritenuto la quantità non riconducibile all'uso personale, ma eccessivo perché calcolato su un dosaggio di 0,025 grammi. Questa dose però è arbitraria e decretata in modo politico, di certo non scientifico. Infatti, per decretarla in maniera scientifica, dovresti avere un feeedback dai pazienti che possano confermare a che dosaggio dominano i sintomi e con quale altro riescono a curare definitivamente la patologia, se che incontra, l'età, il sesso, il peso, e sul periodo di durata dell'effetto in seguito all'assunzione. Io conosco casi di sclerosi multipla che hanno necessità di 150 gr di principio attivo (5-6 etti di prodotto grezzo) e ci vanno avanti tutto l'anno e altri casi, ad esempio un trapiantato di cuore, che necessita 10 gr di principio attivo al giorno che significa un po' più di 3 kg e mezzo all'anno. E nel tuo caso personale? Dal canto mio, in un contesto di epatite C come nel mio caso, presumo, visto che non ho mai avuto occasione di potermi somministrare il dosaggio idoneo per un lungo periodo, la dose terapeutica sia dai 3-5 grammi di principio attivo al giorno. Dose però, che varia a seconda delle patologie e dell'alimentazione. Secondo me la somministrazione ideale è quella inalatoria con vaporizzatori a bassa temperatura perché si evita la formazione dei prodotti nocivi scaturiti dalla combustione, o per via alimentare visto che il valore nutrizionale dei semi di canapa, dell'olio e del germoglio, prima che sviluppi cellulosa, è altissimo. Come si potrebbe rendere l'accesso a questa medicina veramente a misura di paziente? Da una parte bisognerebbe servirsi dell'ASL e del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per poter disporre di una distribuzione capillare immediata su tutto il territorio e delegare la produzione alle facoltà di agraria, agli orti botanici e agli istituti farmaceutici militari. Dall'altro lato bisognerebbe incentivare e stimolare i pazienti a intraprendere una carriera personale di produzione, così che possano dialogare ed ispirare le ASL e i produttori nazionali sulle scelte da perseguire. Al paziente stesso dovrebbe essere lasciata la libertà di decidere se nel suo caso specifico sia più efficace la canapa prodotta dagli organi preposti o quella auto prodotta. Come medico non credi che sia pericoloso lasciare ai pazienti questa libertà? Io sono convinto che la situazione attuale debba essere invertita. Oggi abbiamo una piramide dove al culmine sta la classe politica, sotto la classe medica e per ultimi i pazienti. I medici sono su un piedistallo ed i pazienti stanno sotto. Questo rapporto si deve invertire: è il paziente che dal ruolo di ultima ruota del carro deve passare al ruolo di timoniere. Il medico non può conoscere meglio del paziente il suo stato di salute ideale (lo può conoscere solo in termini astratti relativi) perché si basa su troppi principi che esulano dal quadro fisico contingente e che invece fanno la differenza, penso alla dimensione psicologica, sociale, spirituale ed animica. Il fatto è che i medici di oggi sono troppo concentrati sulla malattia e poco sul malato stesso. Grazie alla tua esperienza tu rappresenti nel nostro paese una persona con un punto di vista privilegiato. Sei un paziente che si cura con la canapa, sei un medico che ne conosce le potenzialità curative e un ricercatore che sperimenta attivamente per potenziarle. Alla luce di questa tua posizione, come auspichi che si possa affrontare la regolarizzazione della canapa terapeutica, fra la libertà dei pazienti e l'azione di lobby delle case farmaceutiche? Visto che in medicina non si butta via nulla, alla luce della mia triplice esperienza, vorrei che il trattamento dei principi attivi naturali e cioè della pianta stessa, che si può coltivare nell'orto, divenisse di gestione diretta da parte del paziente, primo perché non ha mai ucciso nessuno e secondo perché, come dicevo prima, meglio del paziente stesso nessuno può testimoniare l'efficacia o inefficacia di colui che la sperimenta su se stesso. Lascerei in mano alle lobby del farmaco tutto lo sviluppo degli antidoti collegati alle proprietà di questa pianta, in particolare penso alla molecola che inibisce la fame, o a quella che stimola la memoria a breve termine, queste sono le più interessanti. Grazie Fabrizio, per il tuo coraggio e la tua ostinata coerenza. Lasciamoci con un'ultima domanda. Se dovessi fare un bilancio, fra ricerca e arresti, come ti percepisci alla luce della tua carriera professionale? Sento di fare un bilancio fra gli occhi di mia nonna, che diceva che ero un imbecille, e quelli di mio nonno, che invece diceva che ero un genio. 42 STRAIN REPORT DOLCE È IL SOFFIO DEL DRAGO! Testo e immagini: Green Born Identity – G.B.I Dutch Dragon The Doc è stato felice di coltivare un classico di sempre e bestseller di Paradise Seeds: Dutch Dragon, un ceppo a predominanza sativa con un pedigree sudafricano. La sua creazione per mano del selezionatore di Paradise Luc risale al 1994, quindi questo "mostro" botanico festeggerà il suo 20° compleanno il prossimo anno, mentre è stato geneticamente migliorato nel 2002. The Doc si è dunque chiesto se la Dutch Dragon avrebbe mantenuto il dolce e velenoso soffio del drago, la grande quantità di potenza sativa (15%-18% di THC), che secondo Paradise porta a un effetto duraturo ed evidente con accenti rilassanti che stimolano i sensi, che stimolano l'appetito e la ricettività per tutti i tipi di piacere come l'ascolto della musica e il ballo. Questo ceppo di sativa diventa alto, produce foglie allungate e punte grosse e resinose, richiedendo 9-10 settimane di fioritura. L'aroma è dolce e agrumato, potrebbe ricordare il mandarino secondo Paradise. Per l'origine sativa e la rispettiva tendenza all'allungamento, l'altezza può essere un problema in outdoor, che deve essere controllato inducendo precocemente la fioritura se necessario. La Dutch Dragon ha esigenze di pH piuttosto insolite, Paradise consiglia di tenerlo al di sotto di sei. In outdoor, ci si aspettano risultati migliori nei climi caldi, ma può essere coltivata con successo anche nei Paesi più freddi (fra il 50º parallelo nord e il 50º parallelo sud in generale), grazie al periodo di maturazione a metà ottobre. Queste piante possono raggiungere un'altezza di tre metri e potenzialmente produrre 600-700 grammi, secondo Paradise Seeds. Inoltre, Dutch Dragon è un ceppo che ha vinto riconoscimenti: si è classificato al primo posto nella categoria Bio della Highlife Cannabis Cup 2006. Di una confezione di cinque semi femminizzati, The Doc ne ha messi tre a germinare. Sono germinati rapidamente, posti fra due fogli di carta da cucina umida. Li ha poi piantati in vasi da 11 litri riempiti con terreno misto Plagron Standard (a cui, come al solito, aveva precedentemente aggiunto il 5% di argilla espansa e di trucioli) e dopo circa tre giorni, hanno fatto capolino dalla superficie, allungandosi verso la luce. Sin dall'inizio, i vasi sono rimasti nella stanza di coltura illuminata con due fonti MH da 600 watt e una fonte HPS da 400 watt. Una settimana dopo la germinazione, le tre piante erano già arrivate al terzo internodo, con un ritmo di crescita sostenuto. "Stanno diventando piante forti e solide!", ha riportato The Doc due settimane dopo, quando le piante hanno raggiunto un'altezza di 20 cm, con una forte crescita dei rami laterali. "Le foglie erano piuttosto ampie all'inizio, ma il gruppo seguente di foglie sta diventando gradatamente più sottile, con l'aspetto di una pianta a predominanza sativa", ha aggiunto. Ha allungato poi la fase vegetativa dalle 3 settimane e mezzo previste a 4 settimane e mezzo: "Ho deciso di farlo perché le tre Dutch Dragon stanno ancora crescendo estremamente compatte e cespugliose e ho molto spazio nella mia stanza al piano di sopra, quindi potrebbero allungarsi molto in fase di fioritura e non sarebbe comunque un problema per me". Quando ho indotto la fioritura a più di quattro settimane, le piante erano alte circa 45-54 cm e crescevano in modo notevolmente omogeneo, mostrando circa dieci internodi. Il fotoperiodo è stato ridotto da 18/6 a 12/11 e le due fonti MH sono state sostituite da fonti HPS. Le tre piante hanno risposto in modo insolitamente rapido al cambiamento di fotoperiodo, dopo 4-5 giorni in cui avevano già prodotto i primi prefiori. "Considerando la forte tendenza alla fioritura della Dutch Dragon, raramente ho visto una reazione così rapida", sottolinea The Doc. A tre settimane in fioritura, fa notare: "Come atteso, tendono ad allungarsi molto durante le prime settimane di fioritura e nel frattempo hanno raggiunto l'altezza di circa un metro. La produzione di fiori è sostenuta e sembra che questo ceppo abbia molta forza di fioritura". Due settimane dopo, prosegue: "Le piante stanno creando cime molto grandi e dense, è davvero un piacere vederle fiorire così attivamente e già in questa fase, ma sono bianche, ricoperte da uno spesso strato di resina. Sono anche sorpreso dall'elevata proporzione calice-foglie che corrisponde al pedigree a predominanza sativa della Dutch Dragon, ma la loro forma a lampadina richiama anche l'indica. L'allungamento è durato molto, ma adesso sembra essere finito. Le piante emanano una fragranza dolce agrumata, come dichiarato da Paradise". Dopo otto settimane di fioritura, le cime erano diventate ancora più spesse e ricche di resina e stavano per raggiungere il capolinea. Le piante Dutch Dragon di The Doc sarebbero maturate all'inizio del periodo di raccolta indicato da Paradise, mentre una 43 pianta era già matura dopo 61 giorni e le altre due dopo 63 e 65 giorni: chapeau! "Sono semplicemente delle piante meravigliose!", dichiara con entusiasmo The Doc. "Sono rimaste cespugliose e compatte fino alla fine, con molti rami laterali forti e belli, pieni di cime dense e dure e le lunghe estremità sono davvero la ciliegina sulla torta". L'altezza finale è stata di 107, 111 e 116 cm, di certo non un'altezza incredibile per un ceppo di sativa. Dopo la fine del processo di essiccatura, è arrivato il momento di pesare le cime che hanno reso un totale di 325 grammi, oltre 100 grammi per pianta in media, un fantastico risultato: queste cime di Dutch Dragon, dense, dure e appiccicose. The Doc aveva mantenuto l'aroma dolce agrumato che era rimasto molto delicato e ricordava il mandarino più che l'acre limone. "Dolce è il soffio del drago!", conferma The Doc, "ma sarà anche molto velenoso, pieno di magia?". Non vedeva l'ora di scoprirlo e si è rollato velocemente la sua prima fumata di Dutch Dragon... e il drago ha davvero soffiato delle bianche nuvole di vapore al THC che non hanno schiacciato The Doc, ma lo hanno davvero entusiasmato, creando un effetto entusiasmante di sativa che lo ha fatto sentire energico e in crescendo, come se il drago lo avesse preso sulle sue ali e fosse volato via. Questo volo mentale è durato circa un'ora e mezza, poi The Doc e il drago sono riatterrati nella realtà, che viaggio! Il suo viaggio è stato addolcito ulteriormente da un delizioso gusto, dato che le cime di Dutch Dragon hanno confermato quanto promesso dal loro aroma: un gusto dolce, fruttato e dolce, una sensazione golosa che è piaciuta molto a The Doc. “Dutch Dragon mi ha sorpreso sotto tutti i punti di vista, ha dimostrato di essere un mostro gentile del THC con un elevato potenziale di resa e, per un ceppo a predominanza sativa, ha una fioritura davvero breve e un'altezza che si può controllare facilmente. È uno dei miei ceppi preferiti di Paradise e anche un ceppo di sativa che è fra i preferiti di tutti. Beh, 20 anni non è certo un'età avanzata per un vero drago, ma per un drago della cannabis lo è e posso dirvi che Dutch Dragon è più forte e potente che mai!", conclude The Doc. Dati coltivazione: Ceppo Fase vegetativa Fase di fioritura Substrato pH EC Luci Temperatura Umidità dell'aria Irrigazione Fertilizzanti Stimolatori/Additivi Altezza Resa Dutch Dragon (75% sativa, 25% indica) qui: 4 settimane e mezzo qui: 61, 63 e 65 giorni, 63-70 giorni in generale Plagron Standard Mix con il 5% di argilla espansa e trucioli, vasi da 11 litri 6.2–6.8 Fase vegetativa: 1.2–1.6 mS Fioritura: 1.6-1.8 mS Fase vegetativa: 2x 600 W MH, 1x 400 W HPS Fioritura: 2x 600 W HPS + 1x 400 W HPS 24-28°C (giorno) 17-20°C (notte) Fase vegetativa: 40–60% Fioritura: max. 50% A mano Plagron Alga Grow + Alga Bloom, Plagron PK 13-14 dalla 4a settimana di fioritura Plagron Power Roots, Plagron Vita Race, Plagron Green Sensation 107, 111 e 116 cm 325 g 44 BELPAESE TUTTI A ROMA CONTRO LA LEGGE FINI-GIOVANARDI E il vento fa il suo giro di Enrico Fletzer Un grande corteo di oltre trentamila persone, con camion coloratissimi con musica reggae e tecno ha percorso con un cerchio completo le due sponde del Tevere nel pomeriggio di sabato 8 febbraio per chiedere la cancellazione della legge FiniGiovanardi. La manifestazione, promossa da una ampia convergenza di forze politi- radicale armati di bandierine bianche con Marco Pannella in testa. Gli organizzatori avevano dichiarato indesiderata la loro presenza, anche per una vecchia polemica della attuale segretaria Rita Bernardini rivolta contro la festa della cannabis organizzata dai centri sociali romani e in cui si distribuiva marijuana. Una storia che contrappone i Tutta questa gente qui riunita dimostra di essere il prodotto degli anticorpi che la legge stessa ha prodotto che e sociali, è stata deviata sulle rive del Tevere a causa della situazione meteorologica particolarmente drammatica dei giorni precedenti ed ha percorso dopo la partenza da Piazza Bocca della Verità il lungotevere per i due lati, per ritornare poi al punto di partenza. Alla manifestazione si è giunti dopo numerose iniziative locali e dopo due assemblee preparatorie al Forte Prenestino a cui avevano partecipato numerose associazioni e gruppi antiproibizionisti provenienti da tutta Italia come Ascia, FreeWeed, i centri sociali, alcuni rappresentanti di Cgil ed altri ancora. Ma il lavoro preparatorio si è sviluppato in molte parti d'Italia. A Torino e a Bologna ci sono state quasi una settimana di incontri e di feste organizzate mentre a Roma c'é stato un frequentatissimo Befana Party al Forte Prenestino e una conferenza nella splendida cornice del Teatro Valle Occupato con l'onorevole Manconi del Partito Democratico, già autore di una legge per la legalizzazione della coltivazione personale. I manifestanti si sono radunati alla Piazza Bocca della Verità. Inizialmente ci sono stati dei momenti di contrasto tra gli organizzatori e una pattuglia di esponenti del partito radicali ai centri sociali da molti anni nonostante e oltre i confini dell'antiproibizionismo e di cui si può trovare ampia traccia sul sito www.leggeillegale.org. Dopo un passaggio sotto scorta tra la folla di Marco Pannella, accompagnato da qualche contestazione, la situazione si è calmata ed è partito il corteo dove erano presenti in forza i centri sociali di tutta Italia a partire dal Leoncavallo di Milano, il Gabrio di Torino, TPO, Xm24 e Lazzaretto di Bologna seguiti dagli operatori del Vag e di Lab57, un'unità di strada indipendente che da più di un decennio opera alle feste e nei free-party. Dopo lo striscione di apertura “Illegale è la legge, il suo costo reale” si schierava la Comunità di San Benedetto al Porto con un richiamo al suo fondatore Don Gallo ed una conferenza proposta a fine mese a Genova. Per il suo rappresentante Domenico “Megu” Chionetti con la cancellazione della FiniGiovanardi sarebbero cancellate le pendenze di oltre 10.000 consumatori in galera che verrebbero risottoposti a giudizio secondo la precedente legge Jervolino-Vassalli. « Occorre la legalizzazione delle sostanze per rompere il mercato delle narco-mafie nel nostro paese – spiega Megu - anche per questo ci ritroveremo in convegno il 1 marzo a Genova con Cnca, Forum droghe, Antigone, Lila per parlare tra tanti e diversi di nuove politiche nel nostro paese che, finalmente, dopo 14 anni dall'ultima conferenza nazionale sulle droghe sembra riprendere importanza. Noi lo diciamo fermamente: siamo per una legalizzazione. Le droghe sono già libere. La legalizzazione apre nuove regole. È quello che Don Andrea soleva dire». E che si dovrebbe fare allora? «Occorre iniziare con un cambio delle tabelle, permettere l' autoproduzione, eliminare tutti quei reati che riguardano le piccole quantità». Per Mefisto, portavoce della Million Marijuana March la manifestazione ha dimostrato un'ottima partecipazione. «Abbiamo avuto dei momenti brutti perché la polizia, invece di permettere il nostro diritto, ha garantito la prepotenza di alcuni provocatori (n.d.r. i Radicali) che con noi non c'entrano nulla. Per tutte le scelte che vanno dal liberismo alla guerra. Per le posizioni sulla Palestina, tutto ben descritto nel nostro sito. La manifestazione era nostra. La polizia li ha protetti impuniti. Facendo un cordone per allontanare noi. Un'ora e mezza prima della partenza. A parte questa cosa, è importante che la Corte Costituzionale parli dell'incostituzionalità della legge, dopo che sono stati somministrati migliaia di anni di galera, dopo che persone come Aldo Bianzino sono morte per qualche pianta. Anche se il presidente del consiglio Enrico Letta ha scatenato l'Avvocatura dello Stato. Tutta questa gente qui riunita dimostra di essere il prodotto degli anticorpi che la legge stessa ha prodotto. Il partito democratico era una delle componenti del cartello ConFiniZero che si era battuto per l'abolizione di questa legge. Ora la situazione è cambiata con la sua alleanza con Angelino Alfano» Gli ho quindi chiesto quali sarebbero le proposte applicabili: «Innanzitutto è necessaria la cancellazione di questa legge che produce più di un terzo della carcerazione.Non ci accontenteremo di tornare alla 309/90. È chiaro che bisogna cambiare pagina: questa è l'ultima isola proibizionista. Dove Gianni Letta e altri si sono arroccati. Occorre avanzare verso politiche nuove di totale decriminalizzazione e depenalizzazione e il diritto a coltivare la cannabis come bene comune. Questa fase è solo il primo passaggio e poi avanzeremo». In piazza c'era anche la presidentessa della Lila, Alessandra Cerioli: «La legge ha riempito le carceri di persone e consumatori. E molti hanno patologie come l'Hiv. Alcuni dati ci dicono che in carcere una persona su sette ha l'HIV .Questa legge riempie il carcere di persone che dovrebbero essere curate». E al posto della legge? «Antiproibizionismo anche in Italia per tutte le droghe. Il proibizionismo produce danni, non funziona. Dobbiamo regolamentare tutte le droghe. Gruppi di giuristi inglesi lavorano da anni su vari modelli di regolamentazione. Bisogna cominciare a metterle in atto o almeno prenderle in considerazione. In Italia non se ne parla neanche. Noi ci occupiamo di chi si prende l'HIV consumando sostanze. Quindi spesso abbiamo come interlocutori il Ministero della Salute o lo stesso Dipartimento Antidroga su cui facciamo pressioni per cambiare mentre operiamo nel settore della bassa soglia sulle persone che assumono sostanze affinché non si prendano delle infezioni virali». Questi sono solo alcuni dei protagonisti di questa grande giornata ma anche degli attori di una possibile svolta nel nostro paese. Non mancavano poi tanti personaggi che compongono un quadro più ampio. Come la coppia di sadhu che ha inscenato una piccola sceneggia che sarà per sempre ricordata sia dai manifestanti che dai tanti agenti della guardia di finanza che armatissimi di scudi e manganelli presidiavano Regina Coeli, uno dei tanti carceri stracolmi a causa di una legge ingiusta ed inutile. Con una polifonia di voci e di musiche a Roma è iniziata un'altra fase di una lotta spesso contraddittoria e frastagliata ma importantissima: la fine de proibizionismo, un sistema ancora potente e produttore di tanta cattiveria e distruzione. Nel frattempo anche in Italia non si deve solo aspettare, consapevoli che il costo di questa legge è reale. KIT LUCE -10% NOVITÀ OGNI MESE GROWBOX COMPLETE -10% SPEDIZIONI IN 24 ORE SEMENZE DELLE MIGLIORI MARCHE STESSI PREZZI IN NEGOZIO E ONLINE NOVITÀ COLTIVARE E AUTOPRODURRE Lezioni di agricoltura urbana da Greentown I PROSSIMI SEMINARI PIANTE DA ORTO IN CITTÀ IL COMPOST 27.03 DIECI 17.04 FARE DA COLTIVARE IN PICCOLI SPAZI. CON I RIFIUTI DI CASA. VISITA IL NOSTRO SITO O CONTATTACI PER CONOSCERE L’INIZIATIVA E SAPERE COME PARTECIPARE WWW.GREENTOWN.IT - [email protected] - 0236510646 C’è il falegname alcolizzato che ha smesso di bere da quando ha scoperto la canapa, c’è la mamma dell’infermiere che, senza saperlo, con un buon thé aromatizzato si cura il glaucoma, c’è l’ex poliziotto, diventato esperto botanico, che allevia i sintomi della sclerosi multipla fumando abbondanti spinelli di canapa indica. C’è il medico che, in seguito alla chemioterapia, dopo averla testata su se stesso, ne studia le differenti genetiche e le diverse applicazioni e per questo adesso è agli arresti domiciliari, c’è il ferroviere epilettico che non sapeva nemmeno che la canapa avrebbe potuto accompagnarlo in alternativa a farmaci collaudati, ma dalle conseguenze pesanti. C’è il croupier malato di sindrome di Crohn che grazie alla canapa ha una famiglia, una vita dignitosa e può continuare a lavorare, c’è la studentessa universitaria che soffriva d’ansia, adesso ha risolto il problema, si è laureata e ha scritto una tesi sull’argomento. “Canapa Medica” si rivolge ai pazienti, ai medici, ai farmacisti, agli operatori del settore sanitario, ma anche agli assistenti sociali, alle forze dell’ordine, ai giudici dei tribunali e in generale a tutte le persone interessate a conoscere le plurime applicazioni mediche di questa pianta. “Canapa Medica” raccoglie, suddivisi secondo la patologia sofferta, racconti di tanta gente comune che per motivi di salute si è imbattuta nella canapa ed ha imparato a riconoscerla come preziosa alleata nel percorso che ogni malato compie per rendere la propria vita il più possibile simile alla vita dei sani. La canapa è percepita dalle istituzioni e dai loro rappresentanti come una droga da combattere ad ogni costo. Lo scopo di questo libro è mettere in dubbio questo costo, in termini sociali, penali e soprattutto sanitari. Critical Soma Seed bank: Advanced Seeds Simple words + Quick photos = Easy success! Marijuana Grow Basics The EASY Guide for Cannabis Aficionados by Jorge Cervantes €21.95 NEW Download FREE pages from Jorge’s books ONLINE www.amazon.com www.amazon.ca www.amazon.co.uk www.amazon.de www.amazon.fr www.amazon.jp Jorge’s simple easy guide shows American, Canadian and European techniques to grow the maximum yield of the most potent cannabis possible—including week-by-week photo-based instructions to grow a 12-week crop from seed and a 10-week crop of clones. Even first timers are guaranteed a heavy harvest! 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Una volta stabilito il fotoperiodo a 12 ore di buio e 12 di luce, la maggior parte delle varietà di cannabis fiorirà e potrà essere raccolta in 60–90 giorni. La coltivazione sulla destra è in anticipo di una settimana sulla coltivazione a sinistra e il raccolto avrà luogo una settimana prima. 01 aprile – Trasferite i cloni femmina ben radicati nella stanza sotto la luce per 18-24 ore. 21 aprile – Travasate i cloni in contenitori da 11 litri. 30 aprile – Inducete la fioritura con giorni e notti da 12 ore. 07 maggio – Prelevate delle talee e avviate il ciclo seguente di cloni. Date ai cloni 18-24 ore di luce. 30 giugno – Primo raccolto. Terzo raccolto Coltura autunnale indoor – 90 giorni Primo raccolto Coltura primaverile indoor – 90 giorni Le piante a sinistra saranno pronte per il raccolto in circa una settimana. Le piante a destra sono in fioritura da due settimane e saranno raccolte fra circa sei settimane. Questa coltura indoor cresce sotto fonti fluorescenti T5. Le T5 possono somministrare molta luce per la crescita vegetativa. Le piante si trovano in contenitori singoli e sono facilmente trasportabili da un punto all'altro della coltivazione. 01 gennaio – Spostate i cloni femmina radicati alti circa 30-45cm nella stanza sotto la luce per 18-24 ore. 21 gennaio – Travasate i cloni in contenitori da 11 litri. 30 gennaio – Inducete la fioritura con giorni e notti da 12 ore. 07 febbraio – Prelevate delle talee e avviate il ciclo seguente di cloni. Date ai cloni 18-24 ore di luce. 30 marzo – Primo raccolto. Secondo raccolto Coltura estiva indoor – 90 giorni 01 luglio – Trasferite i cloni femmina ben radicati nella stanza sotto la luce per 18-24 ore. 21 luglio – Travasate i cloni in contenitori da 11 litri. 30 luglio – Inducete la fioritura con giorni e notti da 12 ore. 07 agosto – Prelevate delle talee e avviate il ciclo seguente di cloni. Date ai cloni 18-24 ore di luce. 30 settembre – Primo raccolto. Coltivazioni in serra Le colture in serra possono essere raccolte due o tre volte l'anno, ma più spesso in serra si coltiva in primavera e vi è un solo raccolto in autunno. Nei climi freddi, le serre devono essere riscaldate. Tutte le serre devono essere arieggiate o raffreddate nei climi caldi. Lo scenario del raccolto base mostra come in un anno vi siano tre raccolti in serra. Primo raccolto Raccolto primaverile in serra – 90 giorni Questa serra messicana ha bisogno di una copertura per fare ombra e di luci aggiuntive di notte per mantenere le piante nella fase di crescita in fioritura. I giorni e le notti sono lunghe fra le 11 e le 13 ore durante l'anno. Si tratta del fotoperiodo perfetto per la fioritura della cannabis. 01 marzo – Trasferite i cloni cespugliosi ben radicati, alti 30-60 cm e le pianticelle in serra. 01 marzo – Allungare le notti a 12 ore e accorciare a 12 ore i giorni in primavera indica alla cannabis di fiorire. 50 15 marzo – Eliminate tutte le piante maschio. Per distinguere le piante, cercate i prefiori maschio. 15 marzo – Travasate i cloni e le pianticelle femmina in contenitori grandi. 15 aprile – Create buio nella serra dopo 12 ore di luce del giorno, poi raccogliete. 30 maggio – Raccolto: la luce del sole meno intensa compenserà la mancanza delle cime più piccole e il raccolto più tardivo. Secondo raccolto Raccolto estivo in serra – 90 giorni Plastica nera in questa serra con privazione di luce. Ogni giorno la plastica nera viene messa sulla serra per "oscurarla completamente" e creare quindi 12 ore di buio, il che induce la fioritura delle varietà indica e sativa di cannabis. 01 giugno – Trasferite cloni e pianticelle cespugliosi e ben radicati alti circa 30-60 cm nella serra. 15 giugno – Eliminate le piante maschio. I prefiori maschio differenziano le piante maschio da quelle femmina. 15 giugno – Travasate cloni e pianticelle in contenitori più grandi. 01 luglio – Inducete la fioritura "oscurando completamente" (coprendo) la serra dopo 12 ore di luce. 15 luglio – Verificate il genere di tutte le piante. Eliminate tutte le piante maschio rimaste. 01 agosto – Mantenete la fioritura coprendo la serra dopo 12 ore di luce fino al raccolto. 30 agosto – Raccogliete un'abbondante quantità di cime di cannabis di qualità per uso medico che hanno ricevuto livelli massimi di luce del sole. Piantate un raccolto primaverile nei climi caldi. La ridotta intensità della luce del sole porta a cime più piccole, circa metà o tre quarti delle altre. Se le piante prendono freddo di notte, la crescita viene rallentata. 01 marzo – Le lunghe notti indurranno la fioritura della cannabis. 15 marzo – Eliminate le piante maschio. I prefiori maschio differenziano le piante maschio da quelle femmina. 15 marzo – Travasate cloni e pianticelle in contenitori grandi. 15 marzo – Trasferite outdoor nei climi miti. Può darsi che dovrete coprire se le notti sono fredde. 15 aprile – Create il buio per le piante dopo 12 ore di luce del giorno se la fioritura rallenta. 30 maggio – Raccogliete le cime più piccole che hanno ricevuto luce solare primaverile meno intensa. Secondo raccolto Raccolto di mezza estate – 70–75 giorni Terzo raccolto Raccolto autunnale in serra – 75 giorni Questa pianticella autofiorente femminizzata è un esempio di come un seme germinato possa crescere e diventare una pianta matura pronta per il raccolto in solo 70 giorni e possa ricevere 18 ore di luce del sole! La piccola serra protegge la cannabis in fioritura dalle piogge e dal cattivo tempo. Inoltre la serra tiene le piante un po' più al caldo di notte. È necessario irrigare con più regolarità quando si coltivano piante in contenitori piccoli. 01 maggio – Piantate la varietà dominante ruderalis indoor (superautofiorente femminizzata). 15 maggio – Travasate la varietà autofiorente femminizzata in contenitori da 11,3 litri. 21 maggio – Travasate le piante forti e sane outdoor. 01 giugno – Si vedono i fiori femmina. 15 luglio – Raccogliete da 85 a 100 grammi di cime essiccate per pianta. Terzo raccolto Incroci di pura Indica/Sativa e Indica/Sativa 01 settembre – Trasferite cloni e pianticelle cespugliosi e ben radicati alti circa 30-60 cm nella serra. 15 settembre – Le lunghe notti e i giorni brevi dell'autunno indicano alla cannabis l'inizio della fioritura. 15 ottobre – I fiori di cannabis per uso medico si sviluppano ma i bassi livelli di luce limitano la crescita. 15 novembre – Raccogliete le cime più piccole che hanno ricevuto luce del sole autunnale meno intensa. Coltivazioni outdoor Generalmente le colture outdoor vengono piantate in primavera e raccolte in autunno. Mettendo in pratica i consigli di questo capitolo, si possono ottenere due o tre raccolti l'anno in outdoor, in climi da moderati a temperati. Travasare cloni e pianticelle e raccogliere un solo raccolto è l'unica soluzione nei climi freddi con una stagione di crescita di 90 giorni. Bisogna inoltre fare il possibile per proteggere ulteriormente le pianticelle e i cloni dalle pessime condizioni atmosferiche. Primo raccolto Raccolto primaverile in clima mite – 90 giorni. 01 marzo – Trasferite cloni e pianticelle di circa 30-60 cm in una serra riscaldata e sotto la luce del sole. Raccolto autunnale piantato in primavera – 210 giorni Una stagione completa di 7 mesi vi farà ottenere piante molto grandi se coltivate adeguatamente. Queste piante da 4,5 kg hanno ricevuto la luce del sole tutto il giorno e sono state coltivate in terreno organico di ottima qualità. 01 marzo – Piantate cloni e germogli indoor. 01 maggio – Trasferite cloni e pianticelle cespugliosi da circa 30-60 cm in outdoor nei climi temperati. 01 maggio – Compaiono i prefiori. Eliminate le piante maschio. 01 giugno – Trasferite cloni e pianticelle cespugliosi da circa 30-60 cm in outdoor in tutti i climi. 01 agosto – Iniziano a formarsi i fiori. Eliminate ogni pianta maschio rimasta. 30 settembre – Raccogliete abbondantemente da queste grandi piante. ========================== Questo è il primo di sei brani del nuovo libro di Jorge Cervantes, Cannabis Encyclopedia: Indoor, Outdoor and Greenhouse Cultivation, Concentrates and Cooking Medical Marijuana, formato 279 x 216 mm, 608 pagine a colori, 2.100 immagini a colori, 340.000 parole. Data di pubblicazione: settembre 2014. Per maggiori informazioni, incluso l'Indice completo e altri brani, visitate il sito di Jorge: www.marijuanagrowing.com. ========================== 7DUWXÀPDJLFLHNLWSHU 7DUWXÀPDJLFLHNLWSHU ODFROWLYD]LRQH*URZNLW &KLHGLDOWXRJURZKHDGVPDUWVKRSGL ÀGXFLDRYLVLWDZZZPDJLFWUXIÁHVFRP 52 GROWING Crescerle con metodo COME PORTARE A FIORITURA LE NOSTRE PIANTINE NEL MIGLIORE DEI MODI La fase vegetativa è un punto cruciale della coltivazione. Come dice il proverbio “chi ben comincia è a metà dell’opera” ma anche chi arriva ad inizio fioritura con piante forti e sane è a buon punto. Le cime sono la parte della pianta in cui i coltivatori usano riporre le più grande attenzioni, dimenticandosi però che le infiorescenze sono l’ultimo stadio di un se ovviamente le cloning room. Questo gli permette di mantenere piante madri della genetica più produttiva, gli permette di clonarle, portando a radicazione tante giovani copie destinate a divenire grandi e resinose infiorescenze. Anche in casa però è possibile fare tutto ciò, senza bisogno di stanze dedicate. Per mantenere delle madri e per La maggioranza dei coltivatori sono hobbisti, quindi hanno spazi ridotti e spesso non hanno la possibilità di riservare uno spazio alla crescita. Così molti comprano lampade cosiddette agro, con toni blu, per poter crescere e fiorire nello stesso spazio senza addirittura cambiare la sorgente luminosa. Questo proprio perché la differenza tra uno LA DIFFERENZA TRA UNO SPAZIO DI VEGETATIVA ED UNO DI FIORITURA STA NELLA SORGENTE LUMINOSA E NEL FOTOPERIODO IN CORSO processo lento di crescita e fioritura della durata di almeno 3 mesi. Per arrivare ad una fioritura abbondante e sana è evidente la necessità di avere piante ben cresciute e ben formate, con rami forti, pronti a sostenere il peso delle cime in formazione, e sani, per avere un prodotto esente da patogeni. Delle piante forti e sane produrranno sicuramente più che delle analoghe dal portamento fiacco. I più forti coltivatori che ho conosciuto in vita mia sono dotati di growroom dedicate alla fase vegetativa con annes- radicare dei cloni può bastare uno scaffale in un angolo di una stanza, senza troppo pensare al rischio di contaminazioni luminose. spazio di vegetativa ed uno di fioritura sta nella sorgente luminosa e nel fotoperiodo in corso, ossia la durata del ciclo giorno/notte. Abbiamo cominciato a parlare di piante madri e cloni perché avere uno spazio dedicato alla fase vegetativa significa avere tutta o quasi la logistica necessaria; inoltre una fase vegetativa prepara le pianta alla fioritura, non è forse la stessa cosa che si fa nella radicazione? Non si tratta sempre di preparare una pianta a fiorire al meglio? Nel caso di una zona destinata alla crescita delle nostre piante si adotteranno bulbi con temperature di colore intorno ai 6400 gradi Kelvin, nel caso invece si tratti di una zona dedicate alla fioritura allora andranno scelti bulbi con temperature di colore sui 2700 gradi Kelvin. Le sorgenti luminose devono essere del colore giusto e abbastanza intense da permettere alla pianta di trarne energia e vivere. Le vari fonti luminose disponibili sul mercato sono per tutti i gusti e per ogni singola esigenza. Dai neon siamo arrivati alle fluorescenti compatte, o CFL, lampade neon a forma di lampadina col vantaggio di avere l'accenditore direttamente nella base del bulbo potendosi perciò connettere direttamente alla rete elettrica senza il classico ballast. Stiamo parlando di una tecnologia validissima per la fase vegetativa, con soli 200 Watt si possono coprire 80 cm X 80 cm con 3 madri capaci di darci cloni in abbondanza. Dopo la grande ondata di fluorescenti compatte però abbiamo assistito al ritorno dei neon in plafoniera, in auge sino a qualche anno di CBG fa. Un moderno propagatore neon da 400 Watt può coprire sufficientemente un'area di 60 X 120 cm. Questo significa che si possono radicare 3 serrette di cloni una di fianco all'altra o si possono mettere 72 vasetti da 1 litro suddivisi nei loro comodi vassoietti da 24. O ancora, trovano posto 36 vasetti da 2 litri nei vassoietti da 12 per una crescita rigogliosa. Qualcuno le ha usate anche per la vegetativa senza lamentare particolar inconvenienti, a parte il relativamente alto costo iniziale e il poco vantaggio effettivamente incontrato nell'utilizzo specifico per cui sono pensate (utilizzo su ripiani). La regina della vegetativa rimane l'arcinota MH, l'HPS da vegetativa, quella luce bianca e fredda che funziona con ballast (meglio se elettronico) come una normale da fioritura, che però ha un colore diverso per soddisfare le richieste delle piante in crescita. Le MH si trovano facilmente di tutte le potenze, con ovviamente più offerta per le potenze disponibili analogamente per le HPS. L'area correttamente illuminata è uguale all'area illuminata da una HPS di pari potenza, tenendo sempre conto che alle piante non serve la stessa quantità di energia come se stessero in piena fioritura. Nel caso si voglia utilizzare una lampada di pari potenza basterà allontanare la sorgente da vegetativa o prepararsi ad un'invasione di cloni per tutti gli amici del quartiere. Un altro fattore di cui tener conto in maniera ossessiva è l'aria e il suo trattamento all'interno dello spazio di crescita. Nelle grandi serre si risolve tutto con grandi ventilatori che mantengono in movimento l'aria, così da non permettere la creazione di sacche di aria malsana (più umida in quanto stagnante). Il ricambio è affidato ad estrattori potenti, mentre in un armadio amatoriale è l'estrattore a garantire proprio il ricambio 53 dell'aria: meglio sempre se coadiuvato da un ventilatore interno. I ventilatori e gli estrattori vanno scelti in base alla loro capacità, integrandoli spesso con un potenziometro per poterne dosare la potenza. Scegliendo il sistema di trattamento dell'aria è bene testare le apparecchiature onde prevenire fastidiosi rumori di esercizio dovuti ad un incauto acquisto. L'esperienza insegna a pagare di più un ventilatore più moderno non dovendolo cambiare ogni tre settimane. Quando si tratta con l'aria è bene ricordare che ad un estrattore dovrà corrispondere una intrazione, passiva o attiva, di aria e che quest'aria deve essere filtrata per evitare di portare all'interno agenti patogeni o contaminanti. I più esperti scongiurano ogni possibile contaminazione con un filtro di quelli secondo gli standard Hepa. Così facendo si fermano anche i pollini in entrata e si può coltivare sinsemilla anche laddove è diffusa la coltivazione di canapa da fibra o dove per altri motivi è presente il rischio di una impollinazione non voluta. Uno dei peggiori incubi alla fine di una ottima fioritura è ritrovarsi le cime piene di semi, inutili per i coltivatori hobbisti che non dispongono dello spazio per poter mantenere decine e decine di piante madri diverse in quanto di provenienza ignota. Avere a che fare con l'aria significa anche poter controllare l'umidità nel nostro spazio di coltivazione. Nella fase vegetativa non è un grave pericolo avere l'aria secca o avere l'aria troppo umida. Diciamo che dal 40% al 70% di umidità relativa non ci sono problemi, l'umidità è cruciale per i cloni e solo nella prima settimana dal taglio (e ovviamente durante la fase di fioritura, se non si vogliono vedere ammuffire le cime). La fertilizzazione richiesta dalle piante in fase vegetativa è di tipo fortemente azotato. Una pianta in deficienza di azoto mostrerà foglie gialle spente e uno sviluppo stentato. È chiaro che il substrato determina quanto e di che tipo di azoto bisognerà aggiungere e a che momento della crescita. Un terriccio prefertilizzato con grande quantità di azoto organico tarderà l'ingiallimento delle piante più che una fibra di cocco tendenzialmente scarica. La buona norma è sempre cercare di dare un ritmo alle piante, senza overfertilizzare all'inizio per poi svuotarle e ricaricarle in fioritura. Una buona abitudine può essere quella di scrivere e controllare il piano di fertilizzazione della vegetativa a partire dai cloni, così da avere un quadro generale dell'andamento. Un amico molto rapido con le forbicine clona a 0,5 di EC dal decimo giorno, dopodiché' irriga con EC 1 alternato a 0,5 sino al ventesimo giorno e poi alterna 1,4 a 1 fino ad inizio fioritura. C'è da specificare che lui utilizza la fibra di cocco e una gamma di fertilizzanti specifici di pronta assimilazione. Sul mercato vi sono talmente tante soluzioni per tutti i gusti da far perder la testa tra marche e pubblicità. Un buon acquisto per la fase vegetativa, oltre alla base NPK, è uno stimolatore di crescita. I risultati si vedono effettivamente dopo una settimana dall'utilizzo e sono stupefacenti. Sia per il coltivatore hobbista che per i grandi produttori la zona di crescita dev'essere controllata e mantenuta pulita affinché non insorgano malattie o infestazioni di qualsiasi genere. Generalmente si usa intervenire prevenendo tramite l'utilizzo di prodotti (biologici e non). Anche se la temperatura e l'umidità non sono favorevoli alla comparsa dei problemi non bisogna mai abbassare la guardia. Le piante devono essere marcate subito quando presentano qualsiasi segnale o sintomo, successivamente vanno rimosse dall'area di crescita e dopo l'identificazione del problema vanno curate o eliminate, avendo cura di allontanare i resti e disinfettarsi prima di tornare nel sito. Anche solo abbassa la tensione superficiale dell'acqua quindi ci permette di mantenere il liquido irrorato ben aderente alla pianta in goccioline più piccole e ben distribuite. In più il sapone occupa spazio sulla pianta, sottraendolo ai patogeni che non hanno fisicamente dove posarsi. Un altro prodotto per il trattamento preventivo delle infermità della cannabis è senza dubbio l'olio di neem, estratto naturale dell'albero del neem. Questo albero produce un notevole quantitativo di azadiractina, un terpenoide dal forte effetto insetticida ed acaricida. L'olio di neem è innocuo per l'essere umano, presenta solo un caratteristico odore e una forte viscosità. Pur essendo un prodotto totalmente biologico, però, bisogna prestare attenzione applicandolo nelle prime 2 settimane di vita delle piante, in quanto può dare luogo a fenomeni di rallentamento e tossicità. Di solito si usa polverizzarlo sulle foglie, ma non è esclusa la possibilità di aggiungerlo alla normale soluzione fertirrigua come fanno in tanti, soprattutto durante il periodo di fioritura quando è sconveniente "sporcare" le cime. Personalmente ho sempre usato l'olio di neem polverizzato. Un altro intervento intervento biologico contro le infestazioni è l'utilizzo dei loro predatori naturali. Con i predatori si sfrutta la natura per averla vinta contro i parassiti. A seconda del parassita più diffuso nella zona o a seconda dell'attacco già in corso, si scelgono i predatori più efficaci e li si liberano nella piantagione dando il via al processo di nascere ogni attacco di parassiti arrivati da chissà dove. In commercio si trovano numerosi prodotti dedicati alla lotta ai predatori e alle infermità, si trovano soprattutto prodotti di sintesi ma un buon rivenditore avrà anche la soluzione biologica più adatta per la pianta che più amiamo. Un'ultima parentesi la riservo alla gestione delle piante madri, che sono facili da mantenere in vita ma è difficile prendere la mano ed imparare a potarle come ci servono. Solo l'esperienza potrà aiutarci a capire quando potare per favorire la formazione di nuovi cloni, perché ogni genetica reagisce in maniera diversa. Di norma un 15 giorni prima del taglio dei cloni si interviene potando le madri affinché abbiano il maggior numero di cloni in tempo per il taglio. I cloni, una volta radicati, sono come delle piantine L'UTILIZZO DEI PREDATORI NON È SOLO UNA CURA MA È ANCHE UNA SANA ABITUDINE PER CHI VUOLE MANTENERE PULITO E SANO UN PARCO MADRI l'accorgimento piccolo di lavarsi le mani prima di aprire il growbox contribuisce al prodotto finale per cui si sta lavorando. Sempre va ricordato che il momento migliore per spruzzare sulle nostre piante non è in fioritura, onde evitare di fumare fiori sporchi di qualche prodotto. Un ottimo preventivo è il classico sapone potassico, il sapone che tutti conosciamo e che probabilmente usiamo già per la nostra igiene personale. Il sapone pulizia. I predatori vengono venduti vivi, mescolati ad un substrato, in boccette con aperture per farli respirare, e non vanno conservati oltre la data indicata sulla confezione altrimenti non avremo nessuno o pochi effetti benefici. L'utilizzo dei predatori non è solo una cura ma è anche una sana abitudine per chi vuole mantenere pulito e sano un parco madri. Liberare regolarmente dei predatori permette di arrestare sul a tutti gli effetti, quindi vanno posti in un luogo ben illuminato per 18 ore al giorno e devono bere una soluzione fertirrigua azotata con EC intorno allo 0,5. I cloni sono un'ottima soluzione per chi vuole alzare la resa della sua coltivazione, per chi vuole risparmiare il costo delle sementi e per chi ha la fortuna di aver trovato un incrocio particolarmente buono e non può produrne semi. Non dimenticate la vegetativa: chi ben comincia è a metà dell'opera. Materiale per giardinaggio Indoor e Outdoor Nutrimenti per terra Semi da collezione Abbigliamento, accessori e cosmetici in canapa Articoli per fumatori Gadget e articoli da regalo Via Monte Nero, 23 33017 Tarcento (UD) 54 SHOP REVIEW / INDICE PUBBLICITÀ / COLOFON Kali, Palermo Siamo nel cuore della Sicilia, nell'assolata Palermo, dove Kali growshop festeggia con Soft Secrets i primi 10 anni di attività. Ecco cosa ci ha raccontato il loro staff: passate a visitarli, competenza e simpatia vi faranno apprezzare l'unicità di questo avamposto siculo. Come nasce il growshop Kali? Abbiamo cominciato con 5 anni di franchising che ci hanno permesso di acquisire esperienza e imparare il lavoro, grazie al confronto con altri professionisti del settore e con tante altre realtà italiane. In seguito, da 5 anni a questa parte, siamo diventati indipendenti e abbiamo preferito specializzarci nella coltivazione. Quali sono i segreti del vostro lavoro? Primo, prezzi buoni e aggiornati costantemente. Secondo, puntiamo tutto sulla qualità e sull'assistenza al cliente improntata sulla correttezza. Preferiamo non vendere un prodotto, se lo riteniamo inutile al caso specifico, perché lavoriamo per guadagnare la fiducia. Ascoltiamo i clienti per comprendere in maniera adeguata le esigenze manifeste e latenti di ogni singolo caso, immedesimandoci nelle necessità di chi ci parla. Seguendo la nostra esperienza tentiamo sempre di consigliare e direzionare secondo la scelta più efficace. In particolare con quali prodotti lavorate nel vostro negozio? Abbiamo un vasto catalogo di semi da collezione e cerchiamo di comprare direttamente dai produttori, in particolare stiamo parlando delle principali case internazionali: Dinafem, Sensi seeds, Eva seeds, Delicious Seeds, World of Seeds and White Label. Inoltre distribuiamo Dutch Passion, Greenhouse, Grassomatic, Serious seeds, Paradise seeds, Sweet Seeds etc e, su richiesta, qualsiasi altra marca in tempi brevi. E per il resto del materiale grow? Siamo un negozio ufficiale Indoorline e quindi abbiamo a disposizione l'intero catalogo con disponibilità immediata di tutti i prodotti più ricercati: impianti di illuminazione HPS/CFL/LED, strumenti di misurazione, sistemi idroponici, fertilizzanti, antiparassitari, terricci e substrati, growroom, ecc. Con passione e gentilezza lo staff di Kali vi aspetta a Palermo, in prima linea dal 2004 ai giorni nostri. Kalì Via Cavour 31 Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30 Lunedì mattina chiuso Tel: 091-7495219 Indice pubblicità Nome Advanced Hydroponics of Holland Altra Campagna Area 51 Atami Baboom Bio Grow Shop Buddha Seeds Campacavallo Campo di Canapa Canapa Medica Canapaio Ducale Canaperia Chacruna City Jungle Cultilite Dinafem Seeds Dinafem Seeds Dream Planet Dutch Passion Dutch Passion Easy-Grow Wholesale Ed Rosenthal Evergreen Exodus Fiori di Campo Foglie D'Erba Greentown Grow and Smoke Grow in Naples Growerline Growshop Reggio Guerrilla Garden Happy Life Hempatia Hempatia Milano Hemp-orio Hemporium Hierba del Diablo Humboldt Seed Organization Idrogrow Idrogrow Il Giardino Idroponico Indoorline Indoormania Jorge Cervantes Kali Kroon de Legalized MCK Bio Gardening My Grass Mycologics Mysticanza Natural Store New Energy Grow Nirvana Nuova Dimensione Organic Farm Orto Biologico Orto Biologico Shop Panoramix Paradise Seeds Plagron Pollice Verde Procare Secret Garden Secret's Garden Sensimillia Serious Seeds Shayanashop.com Skunkatania Smoketower.com Sun Inside Sweet Seeds Sweet Seeds Sweet Seeds Tatanka Smartshop Top Crop Colofon Pagina 2 51 28-29 56 49 51 13 51 51 46 22 52 28-29 53 27 1 17 45 10-11 25 41 32 51 51 52 28-29 45 44 44 28-29 30 52 51 41 52 28-29 28-29 51 37 21 27 45 45 35 48 14 54 28-29 1 33 51 28-29 28-29 51 51 39 28-29 49 28-29 51 1 1 39 51 53 30 53 6 20 28-29 18 4 1 5 55 53 38 Soft Secrets Italia è pubblicato da: Discover Publisher BV P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi Tel: 0031 - 73 54 98 112 Fax: 0031 - 73 54 79 732 e-mail: [email protected] Editore: Cliff Cremer Collaboratori: Collaboratori: Franco Casalone, Ed Rosenthal, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer, Clod, Giovanna Dark, Davide Calabria, Carlos Rafael Esposito, Little Lebowski, Golgus Apparatus, Kali Mist e tanti altri. Traduzioni: Valefizz Indirizzo redazione: Soft Secrets Italia E-mail: [email protected] Sito internet: www.softsecrets.nl Pubblicità: Fabrizio E-mail: [email protected] Tel: 0039 - 36 65 44 66 94 Soft Secrets Italia non intende in alcun modo incentivare condotte vietate. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi ai fini di una più ampia cultura generale. La redazione e i collaboratori non si assumono nessuna responsabilità per un uso imporprio delle informazioni contenute nella rivista. L’editore e i distributori non sono da intendersi implicitamente d’accordo con i contenuti pubblicati. 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L’imperdibile SSIT 3/2014 esce il 9 maggio 2014 ® ® www.sweetseeds.es LOWER OF · AUT ING LOWER OF Dark Devil ® Raccolta Indoor/Outdoor: 8½ settimane dalla germinazione Altezza: 80-130 cm Fiore Rosso: circa 80 % degli individui Anche Disponibile 3s. 23,90€ 5s. 39,50€ 10s. 78,80€ Green Poison ® Ingredienti Segreti Anche Disponibile 90% INDICA SATIVA INDICA SATIVA 10% LOWER OF 75% Big Devil #2 ® Jack 47 ® 100% Autofiorente Raccolta Indoor/Outdoor: 9 settimane dalla germinazione Altezza: 100-150 cm Cream Caramel ® Jack Herer x AK 47 3s. 25,00€ 5s. 42,00€ 10s. 84,00€ Anche Disponibile 3s. 22,50€ 5s. 37,50€ 10s. 75,00€ Indica/Sativa: 70%/30% Fioritura Interna: 7 settimane Raccolta Esterna: metà-fine settembre 25% ·A ING UT indica cocktail molotov Indica/Sativa: 25%/75% Fioritura Interna: 9½ settimane Raccolta Esterna: fine ottobre 3s. 33,00€ 5s. 55,00€ 10s. 110,00€ Anche Disponibile 3s. 24,00€ 5s. 40,00€ 10s. 80,00€ Indica/Sativa: 90%/10% Fioritura Interna: 8-9 settimane Raccolta Esterna: fine settembre, inizio ottobre Anche Disponibile ® S.A.D S1 Sweet Afgani Delicious Black Domina x Jack Herer 100% Autofiorente Indica/Sativa: 90%/10% Fioritura Interna: 8-9 settimane Raccolta Esterna: fine settembre Indica/Sativa: 50%/50% Fioritura Interna: 9 settimane Raccolta Esterna: inizio ottobre Raccolta Indoor/Outdoor: 7½ settimane dalla germinazione Altezza: 60-90 cm Anche Disponibile 3s. 5s. 10s. 19,50€ 32,50€ 65,00€ Anche Disponibile LOWER OF · AUT ING 18,50€ 30,50€ 61,00€ Sweet Skunk Auto ® 100 % ·A ING UT 3s. 5s. 10s. 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