l l 57 l l l l Oli da taglio inter i (3.2.1 . 1) l Oli minerali puri l l Gli oli minerali puri, grazie al loro naturale potere lubrificante, agiscono formando dell'utensile e un del velo protettivo truciolo, tale sulle da superfici ridurre sensibilmente coefficiente di attrito tra le superfici metalliche relativo, con sviluppato. conseguente Il velo però riduzione non resiste conseguenti a forti pressioni di all ' i~piego del taglio. l attrito l di alte temperature la lavorazione di l Si può quindi ricorrere di oli minerali puri per lavorazioni poco soprattutto per l il in movimento calore alle metalliche metalli facilmente gravose l e lavorabili l (alluminio, rame, ottone , zinco, ecc.). Gli oli minerali pur·i hanno più l bassa favorisce la scorrevolezza ed il ricambio del fluido e con- l una viscosi tà compresa tra l, 5 e 3 °E a 50°C. La viscosi tà ferisce all'olio un maggiore potere refrigerante. l l Oli c a.posti o lardini l Gli oli composti, detti anche lardini , costituiscono una classe di p rodotti che si distingue per caratteristiche di untuosità decisamente più spinte rispetto ai comuni oli minerali puri. La loro untuosi tà è dovuta soprattutto alla presenza di grasse (animali o vegetali) o d~ sostanze cui vengon o a l l additivi sintetici . Gli additivi di oleosità esplic~no u~a duplice a z ione nei confronti dei metalli con l contat to: fisico ed un'azione di carattere chimico. un'az ione di carattere l l l l l l l l l 58 l Essi infatti cor.sentono lubri~icanti ~dsorbiti i un ancoraggio più soli do l òei dalle superfici metalliche e reagiscono metalli dando origine a saponi l metallici caratterizzati da basso coefficiente di attrito. I saponi metallici hanno però res:s:.enza meccanica piuttosto bassa e la l co~ loro temperatura di fusione l l l non l supera i 200-250°C. All'aumentare della temperatura diminuisce la reattività l degli l ( non l reagiscono affatto, o quasi, con i metalli duri; non reagiscono con l additivi di oleosità, il ti tanio; variabile anche da metallo a metall o l con il platino si trasformano in pellicole che fondono a l circa 45°C. Gli oli composti sono indicati per operazioni di tagli o l non molto gravose e sopratutto per acciai teneri a basso tenore òi l l carbonio e per leghe di rame e di alluminio. l l l l Oli clor-urati l l l Gli oli clorurati sono quelli che contengono adciitivi a case c:.. cloro (cloroparaffina con 40 -6~~ Cl), che reagiscono ad una certa l temperatura con l cloruri i metalli (ad metallici coefficiente di attrito dando origine esempio e cloruro a di pellicolE;! ferro) solide con l basso antis aldanti . caratteristiche di l l Le l pellicole di cloruri sopportano temperature fino a circa 350°C. Gli l ad di ti vi clorurati, se impiegati a bassa concentrazione, non danno l origine ad azioni chimiche tali da macchiare i metalli non ferrosi, l qui:1òi possono essere usati anche nella preparazione C:i l oli nor. s o lubili EP (estreme pressioni) per il rame, per l'allu~inio e per le loro impiegate leghe. Per maggiori le lavorazioni percentuali di di metalli additivi ferrosi clorurati in l l vengono l quanto l questi materic. li sono p:.ù di:ficilme::te lavorabili e reneralmente l l l l l l l l 59 non soggetti a macchiature. Poiché la r eattiv ità del cloro aumenta l con l'aumentare della temperatura, per operazioni pi-ù gravose che, l d'altro l canto, r ichi e dono p iù elevate percentual i di additi vo , recenteme nte vengono usati ad ditivi clorurati particolarmente sta- l bi lizza ti . Gli oli clorurati sono adatti alle lavorazioni di alluminio e sue l leghe, rame e sue leghe, acciai al carboni o e mediante leganti l anche acciai ad alto tenore di Ni, sui quali gli additivi a base d i l l l l zolfo possono dare origine a macchiature. Oli solforati l Anche gli oli solforati, come quelli clorurati, sono oli minerali l l l contenenti additivi EP. Nel caso degli oli solforati gli additivi sono a base di zolfo, e possono dividersi •acchiante sul in due classi distinte rame; solforati detti attivi seconda classe •acchianti , prima una classe in base al loro potere comprende gli additivi o macchianti, contenenti zolfo libero; comprende costituiti gli da additivi sostanze detti grasse non attivi o una l non l Gli solforate . l additivi in questione reagiscono, ad una certa temperatura, con i del l truci olo), e formano delle pellicole di solfuri metallici a basso l -.e tal li con cui vengono in contatto (cioè dell'utensile e coefficiente di attrito . l l'additivo deve essere capace di reagire nel brevissimo tempo in Cui il (<::irca truciolo si 10 - 3 10 trova a -4 contatto con la faccia dell'utensile se c ) . Le pellicole risul tantì sopportano te•perature fino a circa 700°C. ~-~ ie alla particolare reattività degli additivi a base di zolfo, l l l l l l 60 le reazioni chimiche avvengono in brevissimi tempi di contatto con i metalli. Gli oli solforati attivi, contenenti additivi a base di zolfo attivo posseggono caratteristiche antisaldanti nettamente. superiori a quelle di normali oli solforati non attivi, e trovano quindi impiego in operazioni di taglio particolarmente gravose sia per il tipo di materiale usato che per il tipo di lavorazione. D'altra parte però il loto impiego è limitato alle lavorazioni di materiali ferrosi non soggetti alla macchiabilità. Finora non si è riuscì ti a portare i l .li ve llo delle prestazioni degli oli solforati non attivi a quello dei solforati attivi. Ciò è dovuto al limi te di reatti vi tà dello zolfo combinato, limi te che non può raggiungere val.o ri notevoli anche se si aumenta la sua concentrazione nell'olio da taglio. D'altro canto, l'aumento di questo additivo nell'olio può originare, in servizio, fastidiose esalazioni. Oli solfa-clorurati Anche gli oli solfa-clorurati dovute particolare alla possiedono spiccate pr"prietà EP, additivazione ottenuta utilizzando opportune combinazioni di additivi a base di zolfo e di cloro. Tale impiego contemporaneo dei piccole quantità, dell'olio da consente taglio, due elementi di zolfo P. cloro, anche in esaltare le capacità an ti saldanti rendendole superiori a quelle di un olio contenente uno solo dei due elementi in quantità pari alla somma di essi; può consentire inoltre di lavorare anche materiali non ferrosi di scarsa lavorabilità senza il perico1o di macchiature dei pezzi . l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l ·---61 Oli da taglio emulsionabili ( 3.2. 1. 2) Propr i età Sono f o rmulati a base di o li minera li paraffini c i o n aften ici con emulga tor i ; a seconda d el l'applicaz ione s ono a gg iunti agen ti lubr i ficanti, in i b ì tori, a n t i sc hiuma, b ioc idi ed add i ti v i EP a b ase d i zolfo o eloro. Limitato è oggi l'impiego nei fluidi s intetici bas a t i sulle s o luzi o ni di nitrito di sodi~ p o liglicoli e s o lfammidi. Più diffusi sono oggi di olio minerale i prodotti semisintetici a basso con t enu t o (20% circa) basati su pacchetti emulsionabili antiruggine costituit i da amidi o ester:-i borici e saponi sedi c i. Impieghi Sono util i zzati nella zona di prevalentemente per ridurre taglio e ridurre il calore sviluppato l'attrito e l'usura sull ' utensile . Gener.almente in rettifica si usano soluzioni o emulsioni semisintetiche. Per le operazioni gravose si usano emulsioni EP. Oli per la.inazione ( 3. 2 . 2) Proprietà Per la laminazione sono usati oli interi o oli emulsionabili. Gli oli interi sono costituiti da kerosene, fine, isop a r affine e olio minerale gasolio, paraffinico normalparafcon o senza additivi lubrificanti e/o antiusura. Gli oli emulsionabili sono formulati con basi mineral i nafteniche o paraffiniche con esteri o sostanze grasse ed emulgatori. Impiego Sono utilizzati per raffreddare i cilindri di laminazione e ridurre l'attrito nella zona di deformazione. Gli oli emulsionabili sono usati per la laminazione del rame, dello alluminio a caldo e dell'acciaio a freddo; gli oli interi per la laminazione dell'alluminio a freddo e dello ì 62 Lubrificanti per imbutitura (3.2 . 3) I lubrificanti per imbutitura si po s sono raggruppare nelle s e guenti undici categorie principali. ,,, 1' Soluzioni saponose Consistono essenzialmente di oleati o stearati di sodio e/o potassio dispersi in acqua. La concentrazione di impiego dipende dalla severità dell'operazione da effettuare e l'applicazione può essere :·, effettuata a spazzola o, meglio, con un sistema a gocciolamento. Un vantaggio di tali prodotti ' sta nella loro facile asportabilità che si effettua con semplice lavaggio con acqua. Emulsioni di grassi e saponi l 'rl . '· lf l Si tratta di prodotti pastosi, l anche molto consistenti, contenenti l dal 30 al 60% di materia grassa. Si usano diluiti in acqua ad una l l concentrazione che dipende dalla severità dell'operazione e che può l andare dal 15 al 50%. l l l l La loro rimozione può creare dei problemi sia che venga effettuata mediante sgrassanti alcalini che con vapore. l l Aggiungendo dal 10 al 15% di ispessenti tipo calce, talco o mica al prodotto base effettuare l ' si ottengono operazioni difficoltosa la molto loro dei compounds severe . rimozione e Ciò che però consentono rende costituisce una ancora l di l più l l limitazione l notevole al loro impiego. l l Emulsioni l Le emulsioni di olio in acqua vengono impiegate solo per imbutiture l leggere l data la loro scarsa capacità di pressioni. Talvolta possono contenere add i tivi s opportare E.P. elevate per aumentare la capacità di sopportare carichi più elevat~. ma ciò può portare a px::.ablemi di eE>Fl'OSione dopo l'uso qual o r a non si accurato lavaggio dei pezzi lavorati. proceda ad un l l l l l l l 63 Oli mineral i A causa della loro ridotta capacità di prevenire graff1 e rigature anche a car i ch i n o n elevati gli oli mi nerali vengono usati sol o in operazioni molto leggere. {pennello, spruzzo , a Vengono applicati e pioggia ) rimossi c on si a var i con metodi sgrassanti alcalini che mediante vapore . Con l'aggiunta di untuosanti e di additivi E.P. si può conferi r e a questa elevate classe di prodotti proprietà E.P. in sia un modo buon da potere lubrificante renderli idonei che anche per operazioni più gravose . Sostanze grasse Tali prodotti sono più efficaci delle miscele ' o lio minerale+ untu o sant i ', ma 1n genere sono più cari e meno fa cil i da a s port are . Il prodotto più efficace e diffuso di questa categoria d i composti è senza dubbio l'olio di costituiscono il lar do seguito da oli vegetali che spesso lubr ificante da stampaggio residuo dopo la laminazione dell'acciaio. Oli interi E .P. Quando la deformazione plastica è part icolarmente severa utilizzati in pratica oli solforizzati o cloroparaffine prodotti clorurati prolunga no la vita degli stampi e sono agli oli solforizzati anche se i l loro impiego può dar vengono pure. I prefer i ~ i luogo a forti corrosioni quando non siano r imossi accuratamente dopo l'uso . Gli oli solforizzati trovano impiego più per la tranciatura che per l'imbuti tura vera e propria in quanto pur offrendo più garanz1e contro la corrosione non consentono lunghe durate degli stampi. Rivestimenti fosfatici I rivestimenti punzo ne dalla fosfatici matrice assicurano anche specialmente se sono impiegat i il nelle corret to operaz io ni .. ---· --.--- ;""'f"'~r~; più in miscela con saponi. che limita fortemente il loro impiego è ------ - ~;1:- .:. d istacco \ IPr"'i del gravose Il fattore la lor o difficile P nrnnr ; r;lm rt; l"'nnvPrc:r ; nnP 64 chimica ed anche se il particolare lavorato viene successivamente verniciato esso deve essere nuovamente rifosfatato dato che il film viene danneggiato o largamente rimosso durante l'operazione di imbutitura. Rivestimenti a film secco Ci sono essenzialmente due tipi di lubrificanti a film secco: i rivestimenti a saponi solidi e quelli a polimeri plastici. Di essi i primi sono quelli di gran lunga più usati e diffusi. I saponi solidi sono applicati sia per immersione in loro opportune soluzioni che per rullatura seguita da essiccazione in stufa. La rimozione viene effettuata per lavaggio in acqua nel caso dei film di saponi o in solventi organici nel caso di film polimerici. · Entrambi proprietà i tipi di prodotti lubrificanti e sono trovano caratterizzati imp~ego da elevate specialmente nella imbutitura di lastre metalliche di grandi dimensioni . Confrontando i due tipi di prodotti si possono evidenziare i loro reciproci vantaggi e svantaggi. I film di saponi costano mediamente un quarto di quelli acrilici e sono solubili in acqua , ma il film plastico dà una maggiore protezione dalla ruggine duran te lo stoccaggio, specie in condizioni di elevata umidità relativa. Essi inoltre garantiscono una buona protezione meccanica durante le operazioni di normale movimentazione, ma la loro rimozione comporta l'impiego di solventi petroliferi. I film di saponi sono per contro più versatili e danno coefficienti · di attrito più bassi e, pertanto , sono più diffusi nella pratica industriale. Anche le cere possono essere considerate lubrificanti a film secco, però non sono limitazione al asportabili loro impiego, con acqua e ciò costituisce una anche se possono sopportare carichi molto elevati e sono dotate (specie quelle na'tura-li) di una elevata polari tà così da assicurare una efficace lubrificazione anche ___ ,...._._ __ ..: ......... : ....... _...,.,.,.,...""'-" ....... ~~.-Arti in ,..c,...,. ; l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 66 Ol i pe r t r afila tura (3.2.4) La trafi la tura è un'operazione meccanica di deformazione a freddo per mezzo della quale si impartisce al materia!~ una riduzione di sezione tramite il passaggio attraverso una filiera. ~ I lubrificanti sono usati per ridurre l 'attività o l 'usura delle filiere. La maggior parte dei lubrificanti utilizzati oggi nelle industrie sono quelli per la trafilatura a secco che ricopre circa il 90% del settore. Questi lubrificanti sono di natura granulare e sono formati da l stearati opportunamenti additivati . l Gli stearati utilizzati nella trafilatura sono generalmente a base l di calcio e sodio. I lubrificanti a secco a base utilizzati nella t r afilatura di di calcio in genere l l vengono acciaio a basso tenore di C l (0 , 3%) in quanto molto trafilabile . Presentano inoltre buone caratteristiche contro l' ossidazione l l e sono insolubili in acqua. I lubrificanti a secco a base di sodio resistono meglio alle alte l t emperature e sono solubili in acqua . l Vengono generalmente impiegati con acciai a tenore di C medio/ alto (0,3- 0 , 7%). Nel caso di acciai ad alto tenore di C ( > O, 7%) possono essere utilizzati lubrificanti a secco a base di litio . Per la trafilatura a bagno generalmente sono utilizzate emuls ioni a base di olio minerale con alta percentuale di sostanze grasse o esteri e soluzioni s1ntetiche a base di poli'glicole o tensioattivi l l l l l l l l 67 non ionici . Fer la trafila di profilati e tubi di acciaio legati si usano alt interi con elevate percentuali di cloro . Oli p er trattamenti termici (3 . 2.5) Proprietà Nel trattamento di tempra sono utilizzati oli minerali pur i naftenici o paraffinici con o senza ant1' oss1· dantl' . p er a 1cun1· impieghi si aggiungono emulgatori , esteri o sostanze grasse. Per tempra ad induzione si usano fluidi acquosi a base di poliglicole . Impieghi Sono utilizzati come flu idi di raffreddamento. Per i diversi materiali e le durezze richieste sono necessarie varie gradazioni per assicurare adeguata velocità di raffreddamento. Oli protettivi (3.2 . 6) Proprietà I protettivi più utilizzati nell'industria sono quelli . a base minerale paraffinica o naftenica la cui azione antiruggine è o t tenuta generalmente con solfonati di sodio , magnesio e bario. Per migliorare la lavabilità di questi oli si usano nell a formulazione anche . agenti emulganti . Nell'industria sono anche diffusi i protettivi al solvente formulati con acqua ragia o solventi clorurati in cui sono aggiunti come agen ti filmanti protettivi a base di saponi so lforici e cosolventi. Anche alcune emul sioni sono usate per la protezione dei metalli. Impieghi In genere questi prodotti sono usati per la pro tez ione di laminati , profi lati semilavorati e orga~ i di macchine e macch inari. 68 3.3 . Oll OLI DA PROCESSO . di per mescolaAgomme e materie. plastiche (3. 3. 1) l.mpiego per Usa t ~ la preparazione dell e mescole e la lavorazione delle gomme. favoriscono la lavorabil i tà degli elastomeri e agevolano l'aggiunta di pigmenti e additivi. Proprietà Oli a base naftenica , paraffinica o aromatica. Questi ultimi sono denominati estratti aromatici. Il impiego loro dalle dipende caratteristiche dell'elastomero e dalle proprietà f i nali richieste (ad es . resistenza estratti maggiore abrasione, elasticità, stabilità etc.). nel tempo, Gli alla aromatici alla produzione compatibilità con Oli per tessili sono g~i in destinati di pneumatici misura per la elastomeri . (3.3.2) Impiego Sono usati per la lubrificazione delle fibre. Proprietà Sono prodotti minerali costituiti (bianchi) prevalentemente sintetici da additivati oli con emulgatori . . Hanno funzione lubrificante ed antistatica e non devono dare luogo ad alterabilità macchie. Flu idi per inchiostri (3.3.3) Impiego Sono utilizzati come solventi . del colore e lasciare 69 Proorietà solventi I utilizzati dist il lano en~ro sono frazion i l'intervallo di petrolifere ebollizione che del gasolio (200-330°C caj. E' in via di eliminazione l 'impiego di es~ratti solventi da sostituiti vengono che aromatici paraffinici , dearomatizzati e a medio o basso tenore in aromatici. (3.3.4) Solv enti Largamente usati nell'industria. Si ce rc a di minimizzare ~olve n ti aromatici a o eliminare l '1mp1ego dei favore dei solventi completamente paraffinici e alifatici , peraltro già util1zzati. Usi estrazione sgrassanti , Vernici, sostanze grasse, diluenti, etc. 3. 4 I GRASSI grassi generalmente sono ottenuti dalla dispersione d: un agente ispesserite in un olio minerale naftenico o paraffinico. A questi possono esse·re aggiunti addì ti vi antiruggine. antiossidanti , agenti E.P. Per impieghi speciali l'olio minerale è sostituito con basi sintetiche (es. siliconi ) . Gli ispessenti più usati sono saponi di sedie, calcio • liti o e terre organofile come per es. il bentone. Impieghi l grassi al calcio sono utilizzati per la lubrificazio- ~uide,principalmente dove il ne di supporti, bronzine, grasso viene in contat~o con acqua. Quest i vengono impiegati grassi generale. per lubrificazione l l l 70 l I grassi al sodio sono caratterizzati da alt o punto di gocciolamento (al tre 20G°C); sono controindicati l in presenza di acqua. l I grassi al li tio sono essere resistenti all'acqua e impiegati per cuscinetti e altri possono organi in l un ampio campo di temperature . 3.5 l CERE l Comprendono vaseline , petrolati e paraffine, a loro l volta suddivise in tecniche e per alimenti. Quelle per aliment i , come le paraffine ed i p etrolati, l si riferiscono agli impieghi in oggetti a contatto con gli alimenti ( carte, cartoni, gomma ) e per le paraffine l a contatto con alimenti (copertura formaggi) . Per la vaselina per cosmetica sono ric hi este le spec•- f i che F·. U. · (lfamacopea Uffici a le.)~ Le tecniche (paraffine e petrolati ) si u sano per candele, lumini ecc., per la gomma come antiossidanti , per creme ad azione antisolar~ . per prote~tivi antiruggine. l l l La vasellina tecnica viene usata come protettivo antiruggine. l Riferimenti bibliografici. 1) Attrito e lubrificazione~ Monografia Agip Petroli , 1980 . 2) Enciclopedia della Scienza e della Tecnica Mondadori- Xc Graw-Hill (VII ediz.) , Vol . 7, pp. 769-773, A. Mondadori Editore , Milano, 1980. l l l 3) Encyclopedia of Chemical Technology (3rd edition), Vol. 14, pp. 477-526 , J. Wiley & Sons, New York, 1981. 4) Standard Class ifi ca tion o f Me t al Working Fluids and Rel at ed Mate r ial s. I n : 1984 Annual Book of ASTM Standards. Vol . 0 5 .02 ; Desi gnat ion: D 2881-73 (Re approv e d 1983). American Socie ty f a r Tes ting a nd u ...... -. .... .; ""l ,... l·~" l l l 71 GLI OLI LUBRIFICANTI NELL'IGIENE DEL LAVORO F. Benvenuti Istituto Superiore pe r la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro Monteporzio Catone (Roma) PREMESS A ~ t • $ ~ ~ Gli oli lubrificanti rappresentano uno dei prodotti ma~ giormente diffusi nel mondò del lavoro a ragione delle loro in~rinseche proprietà tecniche che ne rendono indispensabile l'impiego per il funzionamento dei mo~ori, degli utensili, e delle macchine in genere, nonchè per l'ese rc izio degli impia~ ti. Ne deriva che in loro assenza non sarebbe possibile l'aE plicazione di gran parte di quelle tecnologie che attualmente consentono l'esecuzione delle varie - operazion i industriali e pertanto lo svolgime n to d e ll e lavorazioni e dei processi di produzione e/o di trasformazione. La diffusa pr~senza . di tali prodotti nei vari ambienti di lavoro e le po~enziali problematiche sanitarie che il loro impiego compor~a a carico dei soggetti professionalmente esposti al loro contatto od all ' inalazione dei loro aerosoli, rende lo argomento degli oli lubrifi~anti di grande in~eresse anche nel se~tore dell'Igiene del Lavoro. A tale riguardo si deve comunque precisare che, nella pr~ tica dell'Igiene del Lavoro, l ' esposizione agli oli lubrifican ~i ~ compresa nella voce più. 9enerica di esposizione a9li oli ~inerali, intendendo per ouesti ul~imi non solo la classe mer- ceologica che risponde alla definizione degli oli lubrificanti 72 propriamente detti, ma tutte quelle classi di composti oleo- si che derivano dalla distillazione sotto vuoto e successivi trattamen~i del residuo del "topping" del petrolio greggio. In tali classi sono pertanto previsti: gli oli base, gli oli lubrificanti "madre", gli oli lubrificanti additivati, ~on chè gli "oli di processo", cioè que~le frazioni derivate dal!a es~razicine al solvente degli oli base. Gli "oli di processo", che risultano costituiti per lo piD da "oli aromatiçi", vengono impiegati direttamente nella produzione e/o nella formulazione di una vasta gamma di prodotti indus~riali quali: gomme, inchiostri da stampa, bitumi, inset- ticidi, disarmanti, etc. !l loro impiego in questo caso non è legato solo alle loro proprietà lubrificanti, ma, in particola r~. alle loro caratteristiche di veicolanti, di ammorbidenti, e di plastificanti, di conservanti, etc. (St:evens, 1960; IARC, 1984). Per una des~rizione dettagliata dei processi di produzione degli oli. delle loro caratteristiche chimiche e chimico-fisiche, e degli additivi, si rimanda alle relazioni di Iobbi e di Soria. 74 TABELLA N. 1 Settori industriali e lavorazioni che impiegano abitualmente oli minerali LAVORA-ZIONE SETTORE Centraline di pompaggio, additivazione, . infustaggio. Petrolifero Metalmeccanica (Bullonifici e Viterie) Torni t ura, tag lio, foratura, re-ttifica, alesatura, fresatura,filettatura,rollatura , rifinitura, tempra, rinvenimento, tra fila. Piegatura, sagomatura, pressatura, laminazione, profilaturo (lub rificazione stampi). Metallurgia Lubrificaz. dei laminato i, lingottiere,. Siderurgia billette, tempra. Fonderia Pressofusione (lubrificaz. e raffreddamento stampi). Tessile Lubrjficaz.macchin~ da cucire, filiere, tessuti di vetro. Stampa Inchio a t r t e lubrificaz. stampatrici. Gomma Additivaz. oli aromatici, stampi. Ceramica-Vetreria Plastica-Cemento Lubrificazione stampi. Edilizia Oli disarmanti. Autofficine Oli esausti - Lavaggio pezzi con oli nitrofeno li. ~ Manutenzione Oli esausti. r l Lo stesso criterio ha spinto ad utilizzare gli oli esau sti per la irrorazione dei cumuli di materiali polverosi, per esempio materiali residui derivanti dall'estrazione . dei minerali. Ciò al fine di impedire lo spolvero. Anche in questo c! so l'impiego degli oli comporta notevoli rischi per gli addet ti e per l'ambiente. I rischi per gli addetti sono da collegarsi anche alla f' t f t mancanza di precauzioni e di esperienza in merito a ~ale tipo di attività. Gli oli esausti sono anche utilizzati, con grave r i:chio di espansionP.,quali disarmanti nella produzione di strutture edili prefabbricate (Ben_venuti, 1980; Menichin i ,1985 l. Da notare infine che n ella 1,, a gg i or p arte del l e ·i n d u strie che fanno uso di macchine lubrificanti con oli · minerali, anche in assenza di un inquinamento da nebbie di oli minerali, la polvere presente in sospensione nell'aria e raccolta sui filtri dell'impianto di ventilazione e/o di condizionamento presenta sempre un certo contenuto in oli minerali derivati dalla aerosolizzazione dei fluidi lubrificanti. Questo rende ~ltamente piG pericolose le polveri inalab! li in quanto le particelle diventano inevitabilmente un veico lo diretto di olio con un meccanismo di attacco s ul l e mucose dell'apparato respiratorio decisamente piG drastico, per effe! ti sinergici, di quello che si a vrebbe per inalazione diretta degli aerosoli oleosi. r i l' l l l l 76 RISCHI DI ESP OSIZIONE I rischi di esposizione agli oli minerali ed in particoo~i lare ·agli lubrificanti sono riconducibili a possibili esp~ sizoni per contatto diretto e o per inalazione alle nebbie vocate dalla aerosolizza~ione pr~ degli oli in conseguenza delle lavorazioni eseguite . A) I problemi legati al contatto diretto con gli oli lubrificanti con i pezzi ricoperti di olio determina una serie dì affezioni cutanee che possono andare dalle dermatiti da con tatto, follicoliti e acne da olio, ai melanomi cutanei. Le dermatiti sono causate per lo più dall'effetto delipi dizzante che gli oli minerali presentano sul mantello lipi dico protettivo della cute, effetto che viene aumentato dal la contemporanea presenza di agenti emulsionati a base di tensioattivi e di additivi re l'aspor~azione del dete~genti ~ruciolo aggiunti per fac i lita e delle impurezze . Sulla cute delipidizzata si concretizza facilmente· te irritante .degli idrocarburi aromatici e ~egli l'effe~ additivi presenti negli oli con processi infiammatori, e formazione di acne, pustole e follicoliti, favoriti anche dai batteri presenti nella cute e / o nelle tute, più chedalla carica batterie= degli oli (Vigliani, 1974). Tali dermatiti sono peraltro favorite dall ' effetto abra sivo degli sfridi n n n i ~ l r1 v nr at o . ~etallici se no n che contaminano gli oli che T; ~- ]. ~ r a t i ha~ ( V i g l i a n i, 19 7 4 ; N l O S H, 1·9 7 8 ; l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 77 l l l l Per quanto riguarda i tumori cutanei, questi potrebbero es sere messi in relazione con la presenza negli oli di trae- l ·i ce di idrocarburi polinucleati aromatici (PNA) tipo Benzopirenoidi i che normalmente sono presenti in piccole quantità negli oli l nuovi, ma che aumentano progressivamente all ' aumentare delle l ore di lavoro dell'olio in conseguenza della condizioni esa sperate di temperatura e pressione cui questi sono sottopo- l sti durante le lavorazioni. Ind agini epidemiologiche hanno evidenziato che tra le pop~ lazioni esposte agli oli minerali l'incidenza di cancro cuta neo l .a (preferenzialmente localizzato alle zone della cute più e- l l sposte al contatto ed allo serata, a causa della tuta intri l l ·l sa d ' olio e dell ' effetto di irritazione meccanica durante il / movimento) è di gran lunga superiore a quella della popolazione di riferimento non esposta. l l Si sono rinvenuti rapporti di 1 : 5, 1 ,, .!,t ad che salgono 15 ed oltre per qli addetti agli oli da l ta~lio. In Francia , nel dopoguerra, nella zona della Loira si sono l verificati: 25 casi su 100.000 abitan~i non esposti l 147 " " ,.00. 000 " esposti agli oli mineral i l 331 " " 100 . 000 " esposti agli oli da taglio l (Thony et al., 1975) .!:1 meccanismo di formazione dei loro contenuto negli oli esa~sti PNA l che incrementa il sembra derivare dall'effetto della temperatura su idrocarbur i aromatici che potrebbe fo rmare radicali attivi capaci di riarrangiarsi in molecol6 ~al~ l l 78 q~cleate stabili alla temperatura di 600 - 700 oc raggiungi bili durante certe lavorazioni. Tale ipotesi è confermata dal fatto che mentre negli oli nuovi i PNA sono presenti a livello di tracce inferiori ai 10 ~g/Kg di olio, dopo l'uso le concentrazioni possono arriva re: - neç:~li oli da taglio = 200 - 250 ,ug/Kg ne~li 1 ).. o_ = 400 - 500 )Jg/Kg ca tempra negli oli da motore a scoppio = ,_Q. 000 )J90~r.! Tale fatto porta a concludere la necessità di evitare lo uso di oli esausti o rigenerati, specie in lavorazioni che esponQono a contatti prolungati, quanto il rischio connesso al loro impiego aumenta in modo rilevante. La presenza degli additivi non sembra contribuire diretta ~ente ad un aumento del potere cancerogeno degli oli minerali, ma essi possono contribuire in modo indiretto a facilitare ~!instaurarsi del cancro riducendone i tempi di latenza. Ciò è dimostrato da prove . eseguite su ratti con oli additivati· di composti sol forati (Thony et al., 9) 1975). L'esposizione all ' inalazione di ~ebbie di oli lubrificanti c minerali in genere è connesso per lo più al moto delle · sup~ fici lubrificate, che aerosolizzano il fluido disperdendolo 79 A volte l ' aerosolizzazione può essere intenzionale, allor chè gli oli vengono nebulizzati con gli aerografi. Durante le ncrmali lav orazioni le nebbie di oli minerali possono variare a s8c onda delle modali~à operative, della pr~ senza di misure tecniche di prevenzione e del tipo di olio im piegato. Indagini condotte pres~o da~o alcune lavorazioni hanno i se9uenti risultati: ..., ..... 0 l._ 1. - 3 Il ~. 6 Il Macchine utensili 0,5 - 2,5 " Bultonificio 4 9 " Viterie 3 8 " Tempra 2 6 " Rinvenimento 1 4 " Aerosolizzazione oli disarmanti 6 11 Il Preparazione grassi lubrificanti 1 3 " lubrificanti ~ .1\dditivazione ? !nfustaçJç]iO oli lubrifican':i p mn/m 3 4 2 Centraline di pompcggio ... Le a n alisi granulomet r iche degli trino ed esaminati p~r via 0,5 a~rosoli microscopica~nnodato raccolti su v~ risultat i che mettevano in evidenza diametri delle particelle compresi ~ra 0 , 2 e 12 .}Jm co n un addensamento intorno ai 2 - 6 ,..um (50%). Le analisi depli estratti per la determinazione de~li i drocarburi polinucleati aromatici hanno dato risultati cha han n~ messo in evidenza la costante presenza di tali prodott~ nel le nebbie, in concentrazioni che ~utta v ia non hanno mai super! ~o lo 0,87.. della nebbia raccolta, con un addensarsi dei risultati intorno all'in.tervallo 0,4 - 0 , 67.. , nelle lavorazioni a più alta temperr:.tura . 80 L'esposizione all'inalazione degli oli minerali tevolmente le irritazioni all'apparato respiratorio. rio aumen~a no Al contra- risulta ancora molto problematico il riconoscimento di un rapporto di causa-effetto nel caso dei tumori all'apparato re spiratorio (polmone), anche in considerazione dei lunghi tempi di latenza degli effetti cancerogeni che, se svolti attua! mente, darebbero i risultati di esposizioni associate alle con dizioni lavorative di 20 - 30 anni fa (WHO, 198 2} . . Per prevenire 2li effetti di danno dell'esposizione alla inalazione di oli minerali, l'ACGIH fissa un valore limite di 5 mg/m 3 • Tale valore limite è stato confermato anche da liste di altri Paesi ed è stato proposto anche in Italia dalla Commissione per i valori limite di esposizione (ENPI, 1981) . Tale valore nel mentre sembra essere s iRnificati~o dal pu~ te di vista preventivo nel caso di impiego di oli nuovi, non sembra invece essere troppo cautelativo nel cesa di oli che ab biano subito alterazioni dovute a precedenti lavorazioni (ACGIH, 1980). Naturalmente tale limite di esposizione non può prescind! re dalla presenza eventuale di sostanze tossi~he che si accom- pagnano alle nebbie (Pb, PNA, PCB, etc.}; in tal caso si dovrà verificare il rispetto del valare _limite di tali sostanze indipendentemente dalla verifica dell e concentrazione ambientale delle nebbie. Al riguardo è essenziale il princip~o che, per una buona pratica di igiene industriale, l'esposizione dovrebbe essere mantenuta al livello pi~ basso tecnicamen~e attuabile al fine di evitare forme di "rischio indebito" ovvero da esposizioni l l l 81 l l l ·j l lÌ l l l l che comunque potrebbero essere evitate con interventi techici E. l ! o d i mo d a l i t à o p e r a t i v e ( Co n c a v1 e, 19 8 3 ; ACGI H, 1 9 8 4 ) . l l Quanto sopra anche in considerazione della possibile pr! l . senza di N-Nitrosoamine derivate dalla contemporanea presenza l di prodotti nitr osi e di prodotti di lavoro, 90trebbero intera~ire a~iriici l l che nelle condizioni l dando le suddette N-Nitrosoa- l l mine lNIOSH, 1983). ... l l Assolutamante inadeguato appare peraltro anche il limite ~ di 10 mgjm 3 per gli oli vegetali di cui sono note le ' aggressive ed irri~an~i l l l l l proprie~à sulle mucose. l l l l l l l l l INTERVENTI DI PREVENZIONE l l Una efficiente prevenzione dai rischi di esposizione agli l oli minerali deve avvalersi di interventi tec n ici mirati su l l più fronti. l l l 1) Scelte dell 'olio: vanno privilegiati oli raffinati a basso l contenuto di P N A , rinnovati CQn periodicità e filtrati, du l rante l ' impiego, per l'eliminazione degli sfridi metallici re l sponsabili di abrasioni e di aumento della carica batterica. l l l Non devono essere usati oli esausti e oli emulsionati con 1 resenza contemporanea di amine ed agenti nitrosanti. Sa~ebbe consi~liabile, infine, compatibilmente con le esi l l l l l l l 82 2) Prevenzione sulle macchine: le macchine che utilizzano oli e ~enerano aerosoli devono essere chiuse e dotate di impianti di aspirazione adeguati all'allontanamento delle nebbie. 3) Modalità operative e mezzi personali di protezione: devono essere evitati per quanto possibile i prolungati contatti diretti individuando i donee modalità operative e l'uso di guanti in neoprene per le operazioni di maggior rischio; vanno al tresì evitati i contatti diretti eliminando l'uso di stracci per la ~ipetuta pulizia delle macchine ed adottando stracci di tessuto non tessuto, a perdere. Nel caso di esposizione ad aerosoli vanno indossate tute che non ' lascino scoperte parti del corpo, evitando l'impregnazione delle tute con grembiuli di gomma. Le tute vanno lavate quanto più spesso possibile al fine di evitare di indossare in dumenti intrisi di olio che comportano un grave rischio di con tatto diretto e prolungato . Gli indumenti privati devono essere tenuti lontano dagli abiti di lavoro conservandoli in stipetti separati . Nel caso di esposizione a forti concentrazioni di nebbie, ad esempio durante le opere di manutenzione che durano tempi limitati, è raccornandabile l'uso di idonee maschere con filtro • J: • S peClJ. lCO. 4) ~r,iene personale : è di fondamentale importanza lavare fre- quentemente con acqua tiepida e sapone neutro l~ par~i del cor po esposte al contatto con l'olio. · Non vanno mai usati solventi o polveri abrasive che favori t~bbero l'a~sorbimento cutaneo dell'olio nonchè le irritazioni l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 83 e le affezioni cutanee. L'uso di detersivi ener9ici o lavaggi tro ppo frequenti potrebbero creare su soggetti predisposti, ir ritazione e sec chezza cutanea a causa di una eccessiva delipidazione della pelle . In tal caso è consigliabile aiutare il ripristino del mantello lipidico con l'impiego costante di creme emollienti. 5) Controlli medici: vanno aseguite periodiche visite mediche, specie di tipo dermatologico, al fine di evidenziare con tezza qualsiasi forma di al~erazione, pro~ ed in tal caso allenta- nare il lavoratore del posto di lavoro. 6) Informazione dei lavoratori: i lavoratori devono essere informati sui rischi che conseguono alla esposizione a~li oli minerali e indirizzati verso idonee modalità operative che pr~ vengono il rischio di esposizione a contatto e ad inalazione, mostrando loro le piG adeguate misure di sicurezza. si ivi compr! i mezzi personali di protezione ed il loro corretto uso. j i l l l l l l l 84 BIBLIOGRAFIA l ACGIH (1980) Documentation of the Thereshold Limit Values for Substances in Workroom Air. American Conference of Governmental Indu- stria! Hygienists, Cincinnati, U.S.A. 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Conoscenze degli sull'effetto caso - controllo di confronto mortalità tra la o di mortalità propbrzionale. proporzionale proporzione, sono su basati tutti ~ su di Gli un -decessi verificatisi tra gli esposti, spettante a una data causa di morte e l'analoga proporzione tra i neo-esposti. Raramente, tuttavia, e possibile escludere che in l l l cancerogeno olii minerali provengono da studi epidemiologici coorte, studi meno aneddotiche una c·e rta l l l l l l l l l l 88 biologicamente plausibile per la contaminazione degli minerali, anche oltrechè da da parte parte di nitrosamine di amine aromatiche (v. olii oltre), presenti come antiossidanti (Kirk - Othmer , 1981; Vineis e Di Prima, 1983). D'altra esposti parte , a naftilamina in un un olio sono piccolo studio antiruggine stati su 98 lavoratori contenente riportati due N-fenil-1- casi di cancro vescicale (un numero molto superiore· dell'atteso) ( Jarvholm e Lavenius, 1981). Gli delle studi cause diagnosi di coorte sono basati su una di morte o - più ricostruzione raramente - delle nuove di malattia in un gruppo di persone dotate di una certa esposizione; viene poi effettuato un confronto tra il numero degli ·attesi sulla base dell ' esperienza di una esposta. due si eventi Degli in gli eventi popolazione a l l'esposizione a olii una situazione in cui vi è non concomitante a solventi minerali in verosimilmente per esempio, potrebbe spiegare interferenza · da parte di altre esposizioni; un'esposizione degli studi di coorte riportati nella Tabella _4, riferiscono tipografia, osservati e il numero eccessi di tumori renali e di leucemie nello studio di Paganini-Hill. Per quanto riguarda gli studi concernenti la lavorazione di metalli conferma con asportazione oltre alla di una relazione causale tra e,sposizione ad olii minerali e cancro dello scroto, l Il!. di truciolo, va segnalato in due studi l 8"9 un eccesso di tumori gastrointestinali; putroppo, per ragio ni non note, lo studio di Decouflé (1978) non separa i tumori gastrici da quelli del colon. Jarvhom e qualunque tipico (1986) è troppo piccolo altri valutazione; degli mortalità studi tra i Infine, esso per mostra inoltre su coorti lo stud io di industriali, consenti re un e fenomeno cioe lavoratori più bassa di quella una attesa, a causa delle visite di assunzione che escludono i lavoratori con patologie in atto. In i conclusione, consentono dati epidemiol o gi c i disponibili di stabilire che l'esposizione ad olii minerali costituisce un rischio di cancro nell'uomo (particolarmente della pelle e della vescica), sostanze in essi presenti ma non di siano stabilire resp o nsabili quali di tale eccesso. ~ sPerimentali La tabella lavoratori una 5 esposti a fluidi da taglio è stata concentrazione <NDELA) 2~ mostra che nelle urine delle di (Spiegelhalden 8-1~ mg et al , di h di riscontratd N-Nitrosodietanolamina 1987). La NDELA è stata trovata a concentrazioni fino al 3% <Fan et al, 1977) in un le concentrazioni ab-ituali fluido da taglio non diluito; Paiono essere tuttavia nell'ordine della parte per milione <J.arvholm et al, :sperimentale; nell'acqua in 1986). La NDELA è un potente cancerogeno un esperimento a dosi di 3900-31250 da bere ha indotto carcinomi epatocellulari ppm in l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l t l l l l 90 tutti i topi trattati (Lijinsky et al, le nitrosamine, 1980). l l l In generale l l presenti come impurità negli olii minerali o nei fluidi da taglio , l costituis cono un'importante classe l di cancerogeni. Le N- nitrosamine sono state saggiate in l.\0 l specie animali, inducendo tumori in tutte e - in l l l l l ciascuna di esse- in diversi organi <Bartsch et al, 1987 ) . Per quanto riguarda la degli olii minerali come tali, che ha partecipato Monografia IARC cancerogenicità cancerogenicità sperimentale secondo il gruppo di lavoro alla stesura del Supplemento <una delle valutazione 7 riassuntiva sostanze chimiche l alle l l l della considerate nei l volumi 1-l.\2 delle Monografia; IARC, 1987), vi è sufficiente evidenza che gli oli non raffinati e blandamente producono cutanei tumori negli nei topi). animali da in possesso erano inadeguati; tumori plasmacellulari, iniezione raffinati esperimento (tumori Per gli oli severamente raffinati indizi leucemie essi hanno l l l l l l gli prodotto e reticolosarcomi intraperitoneale in certi ceppi di l l l topi dopo (IARC, l l l 1987). l Bibliografia - Bartsch H., relevance O'Neill I., Schulte-Hermann R. ( eds): of N-nitroso compounds to human cancer. Scie. Publ. No. St. IARC, Lyon, 1987 The IARC l l l l l l l l l 91 - Fan T. Y., Morrison J ., N-nitrosodiethano lamine fl u ids . Ro unbelher D. 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Latenza media: 3~ anni l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 94 TABEllA 2 ?!ygj f!~Q:fQD!rgJJg !n~!g!!Q 9 gj !Qf!!JJ!! ~IQP9fl12D!J ~ f~~ ~!DD~ ! gjjj !JD~!!ll ltuaor1 vescicali l~~~P9~11i9D~ esclusi l Autori , paese e anno Sede indagata Ely et al, Tutte le cause di t orte 13m USA, 1970 (aorta l i U e n. casi cancro dei seni nani i 1216 lc aso-controllo l casi) ' ~~s~ et al , USA, 198Ò Ca ratteri zzazaone del l 'esposizione Rtschio Relat1vo l avor atori d i officine eeccaniche; nebbi e di olio con concent razione di 0.07-110 eg/•3 lt edia 3.7 tg/t3l •ansioni di tornitore produttore e aggiustatore d1 ut ensili e altre eansioni con tsposi zione a oli i ainerali Roush et al, coee sopra canc ro dello scroto 145 casi i (c aso-contro Ilo l oper&tori di eacchine uten&ilì in generale l.C. 95X poleone: 1.0 lal 2.8 1.4-5. i 4! .9 1.8-5.9 USA , 1982 lloss, UK, 1972, 1973 l eor t. proporzionale l Gr eenberg, UK, 197:1 l 1ort . propo rzionale l llend e Henderson, USA, 1976 p (0.01 addetti alle rotative di un quotidiano di llanchester cancro del poleone: 2.0 id, 1a a Londra cancro del poleone: 1.2 tipografi di un quotidiano cancro del poleone: 1.3 p <O.v! cancro del pol tone 13938 casi) addetti al le rotative di quotidiani (bi SHK= 270 p <u.OI tutte le cause di torte 16701 eet bri di un sindacato di tipogrifi CinCfCI del cavo orile- p (0.05 tutte le cause di t or te 13485 ) tutte le cause di •orte 16701 lcaso-controllo l lloyd et al, USA, l q77 lt or t. proporzionale! fa rinqr:: 2.4 cincro dello 5touco: 1. 7 cancro del retto : I.S ~<!t~· a. non stand•rdizzito per et~ b. inforeazioni su lle pr~fess ioni desunte di due fonti diverse per 1 tiSI e contr oll i Jlllllllllll.....................s ...-•. ,...,.,.r~an......................~. .......-....~......~,a. .. - - .. . . . . . . .. 95 TABELLA 3 t~~t~~ ~~t ~t~~~t~ ~t ~~~~~~ !~~~t~!t~ ~~qt~ ~t U, !~·l~~!t~ u~H! l!'!~~Ht~ll~ q~ ~ !I!~!Ut (fonte: Vineis e ~~q n • ni, 1985 ì Autori, puu e i nno 11insioni tnd•q•te UUOhcUI et operatori uterrs!l1 ~~~~~~~ ~~ Rt schto Relittvo istindilrdtzu to per et~ l !.C e çsx d 1 l iiCC Ì\101! nt, o Anthony e Thoa•s, u~ , 1970 operat(lri dt aacchine ... a Ho•e e t al, Canad•, 1980 operatori utensili litehinl' é.i t ci i 1. 1- ?.é Tol • et i l, Finlindi•, 1180 (lper•tori dt l iCChlnl! utenst! 1 5.0 li l • (5 Cirt•riqht et il, torni tori e igg iusti l(lrt 2" c torni ~or i da pri111c1 del 1910 3.l t cl l i j1 USA, 1968 1 ! -i CciS l l c ut en~i ll 111 UK, 1982 Vineis e ~agni n i , lui i a, 1985 i ~ C ~'SI I c !il stindirdiz zito anche per fuao dt sigaret te ·' ili CiSl i CclSI I o. 9- 1·) .s - ------------ 96 TABELLA §!~gj gj f99f!~ jD !~~9~!J !9 9]ji ~ ~JD~f!lJ \fonti: IARC, 1984; Jirvhol• et al, 19aél Autori, paese ed anno Tipo di industria e n. d1 esposti Goldstein et a!, 1970 T1pografia di un quotidiano l~oOl SKR N. di cancro del pollone, Rapporto tra tassi: {1.9 {confronto tra addetti alle rotati~e e cotpositoril çasi osservati negli esposti 3 ----------------------------------------------------------------------------------------------------Decouflé, USA, 1978 Lo~vorazione eet.ill i dei 12~851 cancro ~ello sto1aco e del colon lal SKP.:: 200 15 lp <O .OSl ----------------------------------------------------------------------------------------------------Paganini-Hill et al, 1980 Addetti alle rotative di un giornale (1361) cancro del rene, SMR= 310 leucetii, SHR= 250 5 lp <0 .05i 7 lp <0.051 ----------------------------------------------------------------------------------------------------Jarvholt, Svezia, 198é Industria di produzione 4 tutori o5servati, di anelli in aetallo 7.o attes i !'effetto <219 rettificatori lavoratore sano ') esposti a olii da tagli~ contenenti nitrr:satinel -----------------------------------------------------------------------------------------------------Juvhol•, Svezia, 1987 Lavorazione dei 1etalli (792J <2-5 eg/t3 di ohi 1inerali. ·. cantro dello scroto: 7 asservati <bl {nessuno atteso l a. non ven9ono riportate analis1 separate per sto1aco e colon b. tutti in tornitori ,..,... 97 TABELLA 5 ç9~ç~~!r~~1~~~ 91 ~:~!!r~~~9J!!~fl91~!ifl~ i~Q;1~1 ~!~l! ~!l~~ Bl 1~~~r~!9!J !!~9~!! ~ f1~J9! 9! !!91!9 iD r!l~~i~fl! çgn il f9D!!n~!~ iD ~g~1~ 9!1 f1~!9! J!~9J! ~ QÉ! i§2i!9!l~~19!~ !! !l~ 1!§21 NDELA n~i (l qfll fluidi d• t•qlto NuELAnelle urtne delle luned1 2~ ore lug t venerd ì 25 7.8 ~ 9.i 13.6 11 7.9 ~ 6.2 10 .8 + 5.1 ~ 12.5 98 DERMATOPATIE ED ESPOSIZIONE AD OLI LUBRIFICANTI G. Angelini ,· G.A. Vena Clinica Derma t ologica Il , Universi t à di Bari Gli oli industriali possono indurre varie affezioni cutanee (tab.l) con diversi meccanismi patogenetici (1-5) , Le più comuni sono le dermatiti da contatto ed in particolare quella da contatto irritante , mentre sono oggi di eccezionale osservazione le neoplasie cutanee. Saranno di seguito presi in considerazione i striali, con alcuni ce nn i var i oli indu- sulle loro proprietà chimiche, e le singole dermatosi da essi causate. Oli industriali I diversi oli e fluidi industriali (tab.2) vengono largamente utilizz ati nell!industria ·per raffreddare e lubrificare le operazioni di lavorazione dei metalli, per esempio il taglio e la molitura. Per queste operazioni ci si serve di macchine utensili ad alta velocità. Senza una qualsiasi forma di raffreddamento le macchine utensili 1 che di acciaio temprato o carburo, calore prodotto manufatti, di a sono comunemente verrebbero distrutte dal causa della frizione. metallo o meno, fatte vengono Quasi tutti i prodotti con le suddette macchine utensili, oppure con particolari procedimenti a macchine. loro volta preparati Gli oli l' interfacie fra per mezzo delle stesse industriali vengono così diretti nella macchina da metallo da tagliare; taglio ed il pezzo di riducendo la frizione e disperdend o il calore, l'olio raffredda il processo del taglio. Oltre alle funzioni di raffreddamento e lubrificazione , questi oli lavano via i detriti metallici e contribuiscono ad ,,. • 99 Nella tab. 3 sono riportati tre i principali tipi di oli industriali : oli insolubili, oli solubili e soluzioni chimiche sintetiche. Oli insolubili Gli oli insolubili ( "cutting oils" , "neat oils", "oils", " mineral oils") sono costituiti usualmente da oli minerali (formatisi per decomposizione di materiali vegetali e animali nel corso di millenni) e sono usati soprattutto per la loro effetto azione del lubrificante. solo olio minerale, A causa del limitato le proprietà di questi oli vengono migliorate con l'aggiunta di additi vi vari. L ' aggiunta e il sci) di oli animali (grassi solidi come il sego lardo, oppure liquidi come gli oli derivati da peo vegetali (derivati da noci e semi ) migliora la bagnat ura delle superfici metalliche e riduce la frizione. L'addizione di zolfo (libero e combinato), cloro o fosforo migliora l'aderenza dell'olio alle superfici metalliche sotto inibitpri zinco, la pressione della reagiscono della cor rosione, con i macchina quale metalli il non da taglio. Gli ditiofosfato ferrosi a di formare films protettivi che aderiscono strettamente alle ·superfici metalliche. Nella formulazione dei " cutting oils " manca l'acqua. Vi sono vari tipi di oli da taglio insolubili: 1. Gli oli esclusivamente minerali , a limitata proprietà lubrificante, sono talora usati per argani e torni a revolver. 2. L'aggiunta di lardo o olio di colza agli oli minerali incrementa le proprietà lub rifi canti rende idoneo per torni e fresatori. dell'olio e lo l 100 3. Gli oli solforizzati hanno evidenti vantaggi, ma mac chiano i metalli. Son o largamente utilizzati per torni, frese e lavori di filettatura . 4. L'aggiunta di zolfo o cloro rende gli oli idonei per frese, l avori di avvitamento automatico · e filettatura . Gli oli da taglio in genere non contengono altri additi vi; talora possono contenere fenoli come antiossidanti , battericidi anti- ranci d ità ed altri composti anti-ruggine (vedi oli solubili). Gli oli insolubili sono più spesso causa di acne o follicoli ti . Se l ' esposizion e cutane a è prolungata , possono indu r re iperpigmentazion e , c heratosi e cancro dello scroto o di altre sedi esposte . Allo scopo di rimuovere gli idrocarburi policiclici carcinogeni , l ' olio minerale oggi usato è raffinato mediante solventi e non più prodotto per distillazione. La dermatite eczematosa da contatto è eccezionale , ed in genere è di tipo da contatto irritante piuttosto che allergizzante (tab.4) . Flui di a base di ~e qua L ' azione di questi fluidi è quella di raffreddare ' ( "coolant fluids " ) durante e lubrificare superfici. metalliche la lavorazione dei metalli. Il contenuto in ac - qua abbassa la temperatura , la le cor r osione delle e l'olio lubrifica e riduce superfici metalliche. Questi oli vengono lar gamente utilizzati nell'industria . Vi sono due tipi principali di fluidi da taglio solubili . l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 101 Oli st>lubil i. Il termine "o l io è solubile" improprio dal momento che il fluido consiste di gocce di olio emulsionato, e non solubilizzato, in acqua. Questi oli ( " coolant oils" , strre sotto "soup " , forma altri ~dditivi " suds") di v engono forni ti misture (tab.3) di olio, alle indu- emulsionanti (olio solubile concentrato). ed Essi vengono poi emulsionati con acqua dalla singola industria in concentrazioni varie. delle Gli oli sospensioni colloidali di solubili sono pertanto olio in ac.qua stabiliz- zate dall'aggiunta di emulsionanti. Quando la proporzione dell'emulsionante è del forma se lattiginosa; mic~sospensione come acqua. I più utilizzati; 15-25% l ' olio si presenta sotto la proporzione è del 35-40% la è così fine che il fluido appare chiaro fluidi lattiginosi essi diventano bianchi sono quelli grigi o brun i con l'uso, ma possono anche essere colorati con coloranti vari. La. loro alcalinità varia usualmente fra 8 e 10. Essi sono ampiamente impiegati per le loro effettive proprietà raffreddanti e per il costo relativamente basso, anche se sono instabili per diversi motivi. Gl.i oli solubili sono di due tipi: quelli "convenzionali" contenenti il 50- 80% di olio minerale raffinato, e quelli "se:::ni-sintet ici" contenenti olio minerale e/o animale; oleosa i La è ~licoli integrata da meno del 50% (15-40%) di in questi ultimi la porzione lubrificanti sintetici, quali polialchilenici. composizione base degli oli solubili è costituita da sospensioni colloLdali di olio ed emulsionanti, quali 102 solfonati di petrol~o e saponi dell ' acido carbossilico. Usualmente, essi sono formulati con vari additivi (tabb. 5e6) . Gli emulsionanti comunemente sono anionici con o senza componenti non-ionici; in genere quelli anionici sono ~i più aggressivi nei non- ionici, . anche confronti se diventano della cute rispetto probabilmente meno aggressivi quando miscelati con i non - ionici . Gli oli solubili inducono dermatiti eczematose da contatto, soprattutto del tipo da contatto irritante (tab.4). Flui di acquos i l ' esatto sinte tic i opposto degli ("synthetic oli coolants " ) . Sono insolubili • . Non contengono oli, bensì sono soluzioni di poliglicoli o loro derivati, di anticorrosivi, di agenti umettanti e di altri additivi in acqua (tab . 3). Un fluido sintetico appare anche se talora può essere colorato. Questi com~ acqua, fluidi , a preval ente azione raffreddante , vengono oggi sempre più usati rispetto agli oli solubili . Come questi ultimi, i fluidi acquosi sintetici causano dermatiti da contatto (t ab~ 4) . DERMATITE DA CONTATTO La dermatite eczematosa è l ' affezione più frequentemente indotta dagli oli industriali, ed in particolare dagli oli solubili e dai fluidi sintetici acquosi . Aspett i c l i n ici ge n era li Il quadro morfologico più da contatto è caratterist~co quello numrnulare con della dermatite interessamento del l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 103 dorso delle mani, degli spazi interdigitali e degli avambracci . Le chiazze nummulari sono rotonde o ovalari. Questa forma deve essere differenziata dall'eczema nummulare endogeno (costituzionale) diffuso. che cronica da altri la dermatite da contatto materiali, i rritante la dermatite è di tipo eritemat o-desquamativo; occasionalmente assume l'aspetto di un eczema follicolare diffuso. Talora la desquamazione degli spazi interdigitali rappresenta avan~ati l'unico segno clini c o. Negli stadi più le lesioni, diffuse sul dorso delle mani, hanno aspetto lichenificato con ragad ~ profonde. La storia clinica comincia in genere c on una s ecchezza progressiva delle mani , seguita da fissurazioni dolorose a livello della cute sovrastante le superfici dorsali delle articolazioni e dei polpastrelli. La maggior parte dei pazienti riferisce una storia di guar i gi one o miglioramento della dermatite nei periodi di allontanamento dal lavoro o nei weekends, ed una recidiva della stessa con il ritorno al lavoro. Gli oli rappresentano la causa più comune di dermatite da contatto professionale. La forma clinica più frequenè la dermatite da contatto l l l l l l l l l l l l Dermatite da contatto irritante te l l quali cemento e detersivi, può assumere le stesse caratteristic he morfologiche. A volte l l Non sono chiari i motivi degli aspetti nummulari della dermatite; è tuttavia ben noto l l irritan t e (DCI ) , che oggi l'affezione professionale a più alta incidenza. è l l l l 104 Chiaramente, la frequenza e l'intensità deJJh DCI variano 1 gV(Jf'FJ. tori hanno con il grad o di esposizione. Alcuni le mani e gli avambracci costantemente J mmersi negli oli da tutti taglio. i agli casi oli In di ( 6) . ( Inghil terr~J) Birmingham il 33% di derma ti te occupazionale ertJ. attribuita ovviamente, vad e. 1 , incidenza a seconda dei Paesi e dei tipi di industria, ma Gel)jn ( 7 ) ritiene che l'l% di tutti i lavoratori esposti aglJ ol i sviluppi delle dermatosi , che rappresentano la cau~s più freque n te di allontanamento dal lavoro . In una indust r ia di montaggio di punterie il senza guanti contatto 60% dei lavoratori con un olio che venivano insolubile a minerale presentava una dermatite da contatto ( 8 ) • .~Sono soprattutto gli oli solubili , ed quelli insolubili, che causano la DCI. n <.:c e::zionalmente Jn 1m nostro stu- dio condotto su un gruppo di 1200 pazientj ,:on DCI cronica , i meccanici hanno un ' incidenza del 22% per il contatto con oli solubili (tab.7) (g). In questi " oggetti nella maggior parte dei casi sono colpi ti strelli e le dita delle mani; i segue psl rni la o i polpa- localizzazione al dorso delle mani, mentre gli avambraccj sono interessati in una scarsa percentuale di casi. La causa reale della DCI da oli non è no t.~ . di un singolo agente eziologico è mile invece che differenti luppo dell ' affezione . fattori L'evenienza improb~ld l e; e. verosi- conco r·rJ no allo svi - Indubbiamente, il contenuto in emulsionanti degli o l i solubili è i 1 fa t t o r·o più signi fi- ,,' l l l' l cativo in senso causale; l'alcalinità n le particelle ·- l l 107 l l La può riabilitazione essere una può essere maggiore o necessaria; minore infatti, vi compromissione della l l funzione a seconda del tipo di lesioni cliniche (tab.lO). Ovviamente, le stesse considerazioni debbono essere fatte anche in caso di DAC. l l Dermatite allergica da contatto Sebbene gli oli, in particolare quelli solubili ed i fluidi sintetici, contengano molti additivi potenzialmente sensibilizzanti, riportano di l seguito gli additivi sensibilizzanti raggruppati secondo la loro funzione (tabb.6 -·. Etilendiamina. e 11 ). L'allergia da contatto all' etilendiamina idrocloruro contenuta negli oli da taglio, sia c.ome germicida sia per mascherare l'odore, è stata da noi evidenziata nel Autori 1977 ( 18, 19). ( 17) E' ed in seguito confermata da altri QUali dietilenetriamina, trietilenetetramina, dipropriletetraetilenepentamina, dietilaminopropilami- na e trimetilesametilenediamina {3). '!'rotetanolami.na. l l l l possibile una reazione crociata fra l'etilendiamina .e le altre poliamine presenti negli oli, netriamina, l l'incidenza di allergia da contatto è in pratica molto bassa (7,13-16). Si l Alcuni l l l oli solubili contengono quantità Varie di olio minerale con l'amina grassa trietanolamina Usata come emulsionante. La trietanolamina è largamente !~iegata anche in cosmetici. l l l l l l l 108 Mercaptobenzotiazolo(MBT). Il MBT viene usato allo scopo di prevenire la corrosione, specialmente del rame e delio stagno, per Fregert e abbassamento Skog ( 20) del pH degli hanno oss.ervato oli da taglio. 7 c·a si di DAC da MBT contenuto in oli ·solubili; solo uno di essi reagiva anche all'olio da taglio. Se non fossero stati testificati separatamente i singoli componenti dell'olio, negli altri 6 casi la dermatite sarebbe stata attribuita ovviamente ad un effetto primario irritante. Il MBT è. presente anche in altri biocidi (Vancide TH) come antibatterico e antifungino {3). Lanolina. La lanolina presente nella lana grassa è usata come antiruggine in alcuni fluidi e può causare dermatite in soggetti ad essa già sensibilizzati per contatto (3). Coloranti azoici. Quelli finora maggiormente incr-iminati sono l' orange G (acido 6, 8-disulfonico dell' azobenzene- B~naftolo) (20), l'azobenzene-2-naftolo e soprattutto il p-dimetilazobenzene {1), uh colorante giallo. Deodoranti. Allo scopo di mascherarne l'odore, agli oli vengano aggiunti olio di pino, profumi, balsamo del Perù, etilendiamina. Quattro di 50 soggetti con dermatite delle mani da oli solubili presentarono reazioni allergiche all'olio di pino (21). Idrazina. L • esposizione antiossidante ed questa anticorrosivo, l'industria meccanica crociato a ( 14). con Apresoline, e fenilidrazina (22). sostanza, è usata come alta nel- piuttosto Essa può reagire in senso acido nicotinico dell' idrazide l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 109 Metalli. In letteratura vi sono rarissimi casi di aller- gia a nichel, cromo e cobalto presenti negli oli (23,24) . Einarsson e coli. (25) hanno di cobalto tale reperto nichel e e oli abbia cromo di uso è ( 15); negli nei trovato un più alto contenuto usati, tuttavia non è rilevanza fluidi da clinica. La taglio nelle certo che presenza di condizioni stata cercata ma non trovata da Sami tz e Katz gli spot tests (il dimetilgliossima per il nichel la difenilcarbazide per il cromo) furono al riguardo negativi sul macchinario, nelle zone di lavoro e su campioni bruciati di oli nuovi e usati. Tuttavia studi di laboratorio dimostrano che nichel (e non puo il il cromo) essere liberato dai metalli lavorati. In un nostro studio ( 17) due meccanici ri - Formalde ide. sultarono allergici alla formaldeide contenuta in oli sintetici . La sostanza era stata aggiunta agli oli usati come agente antibatterico. Questi antimicrobici (fenoli, bis- Compos t i f enolic i . fenoli e fenoli · clorurati) vengono addì zionati agli oli per prevenire la crescita di batteri. Si noti che i bisfenoli sono fotosensibilizzanti e che i fenoli clorurati possono indurre leucodermia . Grotan BK . La inevitabile contaminazione batterica degli oli solubili, che avviene soprattutto a livello dell'interfacie olio-acqua, è causa di problemi di cattivo odore , di corrosione dei metalli e di alterazione dell'emul sione. Per questi antibatterici di quali formaldeide; le motivi agli oli formaldeide , salicilanilidi vengono addizionati fenoli o liberatori (esaclorofene) sono 110 meno frequentemente usate per il loro alto potere allergizzante. Il Grotan BK è un triazina battericida (esaidro - 1,3, 5-tris di ( 2- idrossietil )-s-triazina) formaldeide e viene e un liberatore largamente ut-ilizzato negli oli solubili alla concentrazione dello 0,15%. Vi è disparità di vedute circa la maggiore o minore incidenza di sensibiliz~azione potere che di al Grotan BK ( 26-28). è sensibilizzazione l ' allergia a Nella cavia il basso ( 29). E' suo possibile questa sostanza diventi più frequente a causa del suo attual e impiego in shampoos e cosmetici. Patch tes t s In tutti oli i casi di dermatite eczematosa persistente da è solubili allo scopo di necessario evidenziare eseguire i tests un'eventuale , epicutanei sia pu.r rara, allergia da contatto. Tali oli alle diluizioni di uso non sono in genere irritanti e pertanto Occasionalmente possono essere testificati come tali . possono provocare una modesta reazione irr itante a tipo "effetto sapone", o, ancora più eccezionalmente, una reazione irritante più forte. Vi è tuttavia anche il rischio di reazioni falsamente ·negative allergeni presenti in basse concentrazioni , agli e la dilui - zione eseguita allo scopo di evitare l'irritazione incrementa questa queste varie possibilità evenienze non di lui ti al fine di errore . permette di La conoscenza di testificare gli oli di evi t are false reazioni negati ve, tenendo conto comunque della possibilità di modeste risposte di tipo irritativo. l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 112 nuando il contatto con l'olio solubile. In caso ~ ~ns uc cesso tale contatto deve essere interrotto fino a guarigione dell ' affezione, giorni. Se la che derma ti te avviene si usualmente ripresenta con 10-15 ~ la ripresa del contatto, sarà opportuno trattarla come sopra riportato senza l'allontanamento dal lavoro. In caso~ ~suc cesso sarà necessario interrompere il contatto con l ' olio per 2-3 mesi. Intanto il soggetto potrà eseguire i epicutanei . Se industriale è questi ultimi ottimale, sono negativi tests e - l ' igiene ma la ripresa del contatto con l'olio è seguita da una recidiva della dermatite, allora si prenderà in considerazione l'allontanamento permanente dal contatto con l'olio solubile. Pre v e n zi one La prevenzione della dermatite da contatto con oli solubili deve essere attuata su tre diverse direzior.e: l'individuo , la macchina e l'olio stesso. L'in dividuo . I soggetti con storia personale di dermatite atopica, soprattutto con lesioni croniche al l e mani e ag l i . avambracci . devono essere informati sulla possibilità dell'aggravamento dell'eczema in seguito al contatto con gli oli. In realtà , questi individui non dev ono essere avviati al lavoro di meccanico . Salvo che in presenza di macchine automatiche . i guanti sono in genere sconsigliati per il rischio che s ' impiglino in strutture a rapida rotazione. I guanti possono inoltre facilmente rompersi , anche solo in maniera poco evidente, per l'azione dei frammenti taglienti di metallo -113 e permettere così il passaggio dell'olio che verrebbe occluso contro la cute. Le creme barriera vengono rapidamente rimosse dagli emulsionanti contenuti negli oli solubili. Alla fine del turno di lavoro devono essere usati dei detergenti deboli. Dopo il lavaggio, è consigliabile utilizzare creme emollienti per una migliore idratazione cutanea con conseguente aumentata resistenza alla derma ti te. L • impiego di queste creme deve essere fatto routinariamente e prima che la dermatite cominci. Il medico errate di fabbrica deve abitudini di lavoro sorvegliare dei vari su particolari soggetti. dimentichi infine che i fattori psico- sociali Non si nell'ambie~ te lavorativo possono influenzare notevolmente la risposta di un determinato individuo alla dermatite. La raacchina. La macchina ideale è quella che il minimo contatto fra l'olio solubile e la c ute permette dell'op~ ratore, come per esempio i macchinari completamente com- puterizzati. Al contrario. maggiori sono le possibilità di contatto e più facile sarà l'insorgenza della dermatite. Vi sono altri fattori che elevano il grado di contatto della cute con gli cambio manuale della macchina; del oli: pezzo la necessità frequente del lavorato o dell'aggiustamento la necessità di lavorare più di un tipo o di una misura del pezzo sulla stessa macchina; cessità continua di verificare i la ne- pezzi per misura e qua- lità; la necessità di rimuovere ripetutamente i frammenti metallici dalla a rea di lavoro della macchina, e così via. 114 L'ol i o s olubile. E' certamente molto difficile poter avere informazioni dal le Ditte produttrici di oli solubili circa la loro maggiore o minore azione offensiva · sulla cute . Se è vero c h e gli emulsionanti giocano il ruolo principale nell'irritazione , allora gli oli semi - sintetici, con i l l or,o più alto contenuto di emulsionanti , sa~olubili rebbe.ro più irr itanti degli oli e i fluidi sintetici sarebbero convenzionali, potenzialmente quelli più H·ri tanti . Particolari accorgimenti nella formulazione potrebbero essere in grado di ridurre la potenzialità di irritazione degli di oli sol ubili . convenzionali, emulsionanti emulsionanti anionici non-ioni ci, con o più anche come alte il bilancimento percentuali l'esclusione di completa degli anioni ci in favore dei non-ionici. Per moti vi tecnici, tuttavia , ciò è piuttosto difficile da ottenere. A tutt ' oggi non esistono purtroppo procedure d1agnostiche idonee per lo studio da oli solubili, dell ' irritazione cronica cutanea e pertanto una parte vitale della pre- venzione primaria viene a mancare. Fanno parte della prevenzione l'uso di additivi tecnicamente efficaci , l~mpiego ma il meno possibile sensibilizzanti e t degli stessi alle più basse concentrazioni utili. Le basse concentrazioni permettono infatti l'uso di so- stanze, quali la formaldeide ed il mercaptobenzotiazolo, che di per sè " a priori" sono facilmente allergizzanti . .E ' anche buon a norma non introdurre mai un olio solubile l l l l l l 115 l l l nuovo in addetti Se ad una ai un industria senza aver prima informato gli lavori cambio e consultato di olio il medico di fabbrica. senza adeguata consultazione l l l l in- l sorgerebbero sicuramente motivi di risentimento da parte l l dovesse dei seguire un aumento del danno dermatologico, lavoratori nei riguardi dell'industria e da parte dello stesso medico, escluso da una decisione di notevole importanza per la salute dei suoi pazienti. L'evaporazione dell'acqua, inducendo in maniera incon- trollabile un aumento di concentrazione e forza dell ' olio, sembra incrementare il rischio dermatologico. In generale , è quanto la più debole potenzialità è l'emulsione d'irritazione dei tanto suoi più debole costituenti. Tuttavia, poichè per motivi tecnici è richiesta una certa forza dell'olio, sarà necessario arrivare ad un. compro- messo fra la domanda meccanica indust rial e e quella dermatologica. trollo E' della pertanto raccomandabile un regolare conforza dell'emulsione da questi due punti di vista. Non è certo se gli oli solubili diventino di per sè più irritanti con l'uso, indipendentemente dall'effetto della concentrazione. Nelle industrie con problemi dermatologiCi da o l :i, PUlizia èe.i i l cambio completo suoi conteni tori continuo dell'olio e sembra ridurre la l'incidenza della dersatite. Questa impressione è tuttavia difficile da quan~.i!"icare, dal momento che le industrie non prendono mai L~ considerazione da solo questo fattore in rispo- sta ad l..:rl che ristagno il problema dermatologico. degli ol i ne 1 E' indubbio comunque conteni tori (coppe) per l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l 116 giorni o settimane ·favorisce probabilmente, di lo conseguenza, sviluppo microbico incrementa il e risch io di irritazione cutanea. A sua volta, l'eventuale aggiunta di. quantità superiori di biocidi agli oli è una ulteriore causa di irritazione, anche per l'aumento del loro pH. L 'impiego dei biocidi deve essere quindi adeguatamente monitorato. conclu~ione , In 1 mezzi futuri di prevenzione devono esere basati sui seguenti punti: impiego sempre maggiore di macchine computerizzate , maggiore cooperazione fra medici di fabbrica e dermatologi all ' interno dell' industria meccanica, continuo studio dei problemi scientifici, tecnici e medici inerenti gli oli solubili , e ricerca dei fattori di variazione nella suscettibilità individuale alla dermatite da oli. Acne e f o llicoliti follicoli ti e Le l'acne professionali da oli, eziologi- camente e clinicamente distinte dall'acne clorica ( cloracne), sono legata all'effetto irritante di particolari oli (tab . l2) (30) . Sono principalmente in causa gli oli insolubili da taglio e particolarmente que.lli contenenti frazioni distillate più pesanti e grossi composti di oli lubrificanti pesanti. La tab. 13 elenca alcuni fattori ambientali che possono aggravare l'acne professionale da oli, mentre nella tab.14 è riportata la diagnosi differenziale fra acne giovanile, acne da oli e cloracne da idrocarburi aromatici alogenati. I _.a _, dati sull'incidenza ---~--- ---- ....,.;:,,~~-- dell ' acne .... - -""',.._,...-( da A oli """'"'""' o da derivati \\t"\~\ T r\,...'i 117 da delle lavoro, varie statistiche e delle varie condizioni di essa varia fra il 7 e l'BO% ( 31-34). Con le mi- gliorate condizioni di lavoro e l'aumentata igiene perso- nale l'incidenza dell'acne è oggi notevolmente da oli diminuita. Gli oli che inducono questo tipo di patologia sono quelli insolubili. I derivati causare follicoliti di antracene, il del carbon fossile che possono sono gli oli medi e pesanti, l'olio catrame, la pece. Le categorie a più alto rischio per follicoliti e acne da oli sono riportate nella tabella 1 S. Patogenesi L'occlusione meccanica dell'astio follicolare da parte degli oli e della sporcizia e la conseguente ri tenzione della secrezione ghiandolare stimolano la cheratogenesi. La stimolazione cheratogenetica si zione sono o dal dei comedoni. causate Le papule follicolari dall'effetto passaggio del traduce nella forma- sebo diretto nei e irritante tessuti le pustole dell'olio circostanti dai follicoli ostruiti. In pratica però i meccanismi patogenetici si sovrappongono e si integrano. Il fattore microbico avrebbe scarso o nullo significato nella genesi delle follicoli ti, in quanto si è osservato che le lesioni compaiono anche con l'uso di oli sterili. Anche 11 fattore microtraumatizzante delle particelle metalliche sospese nell'olio usato ha scarsa importanza patogenetica poichè gli azione cheratoplastica, oli non usati sono capaci di così come si è potuto osservare l 'l 118 sperimentalmente sia su cute di cavia (35) e di coniglio (36) che su cute umana. Sintomato l o g ia I soggetti con cute seborroica , bruna e ricca di peli sono più spesso colpiti; l'affezione però può interessare qualunque soggetto. In genere, i soggetti seborroici e con molti peli hanno manifestazioni più evidenti, mentre quelli a cute normale e con scarsità di tano lesioni modeste a tipo comedonico pel~ o presen- cheratosico follicolare. Le sedi colpi te sono quelle a contatto con oli oppure con indumenti o tute impregnate di tali sostanze: avambracci, faccia estensoria delle braccia e delle cosce ; meno frequentemente il dorso delle mani, le regioni superiori del tronco e le gambe. Dopo un tempo di contatto variabile da settimane a mesi, si osservano dapprima modificazione di superficie della cute, che appare secca e ruvida , e graduale atrofia dei peli. In sede di sbocco follicolare compaiono progressivamente le caratteristiche lesioni: comedoni, follicoliti eritematose , follicoliti pustolose e papulo-pustolose~ Queste manifestazioni sono isolate o più spesso tra loro asSGCiate ed in vario grado di evoluzione. Il comedone è costituito da un punto nero della grandezza di una capocchia di spillo a sede follicolare. La follicoli te è caratterizzata da piccole rilevatezze coniche della grandezza di un grano di miglio o poco più , rossocongeste alla periferia e giallo-grigiastre al centro per la presenza di una modesta ipercheratosi. Nella forma 119 pustolosa sono dimensione, da una evidenti lesioni eri tematose piccola o cavità di maggiore entità e eri temato-violacee·, ripiena di centrate materiale puruloide giallastro. A queste manifestazioni abbastanza comuni possono accompagnarsi formazioni pseudocistiche e, specie al volto, al dorso delle mani e agli avambracci, melanosi e discheratosi. Meno frequente è il rilievo dell' ipercheratosi follicolare semplice o spinulosa diffusa, caratterizzata da rilievi ipercheratosici follicolari puntiformi, senza segni di flogosi. Quest'ultima forma è raramente osservabile in addetti a raffinerie o in benzinai. Istopatologia Il quadro dell'ostio istologico è caratterizzato da ipercheratosi follicolare, pseudocisti cornee a livello del follicolo pilifero, iperplasia dell'epitelio di invaginazione follicolare, infiltrato cellulare dermico costi tuito da elementi linfomonocitari, istiociti e fibrociti, e da ipotrofia delle ghiandole sebacee , più o meno evidente a seconda dell'entità delle lesioni. Decorso E' in rapporto lesioni. con il L'ipercheratosi tipo clinico morfologico delle follicolare e la follicolite regrediscono in genere abbastanza rapidamente, nel giro di qualche settimana o mese, una volta cessato il contatto con la noxa. Più lenta è la regressione delle follicoliti pustolose e delle lesioni pseudocistiche; tuttavia, anche in questi casi la· risoluzione della dermatosi si attua usualmente entro alcuni mesi.
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