Rapporto Istisan 88/39 (Pag. 57 - 119) [PDF

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57
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Oli da taglio inter i (3.2.1 . 1)
l
Oli minerali puri
l
l
Gli oli minerali puri, grazie al loro naturale potere lubrificante,
agiscono formando
dell'utensile
e
un
del
velo
protettivo
truciolo,
tale
sulle
da
superfici
ridurre
sensibilmente
coefficiente di attrito tra le superfici metalliche
relativo,
con
sviluppato.
conseguente
Il
velo
però
riduzione
non
resiste
conseguenti a forti pressioni di
all '
i~piego
del
taglio.
l
attrito
l
di
alte
temperature
la
lavorazione
di
l
Si può quindi ricorrere
di oli minerali puri per lavorazioni poco
soprattutto per
l
il
in movimento
calore
alle
metalliche
metalli
facilmente
gravose
l
e
lavorabili
l
(alluminio, rame, ottone , zinco, ecc.). Gli oli minerali pur·i hanno
più
l
bassa favorisce la scorrevolezza ed il ricambio del fluido e con-
l
una viscosi tà compresa tra l, 5 e 3
°E a
50°C.
La viscosi tà
ferisce all'olio un maggiore potere refrigerante.
l
l
Oli c a.posti o lardini
l
Gli oli composti, detti anche lardini , costituiscono una classe di
p rodotti
che
si
distingue
per
caratteristiche
di
untuosità
decisamente più spinte rispetto ai comuni oli minerali puri.
La loro untuosi tà è dovuta soprattutto alla presenza di
grasse (animali o vegetali) o
d~
sostanze
cui
vengon o
a
l
l
additivi sintetici .
Gli additivi di oleosità esplic~no u~a duplice a z ione nei confronti
dei metalli con
l
contat to:
fisico ed un'azione di carattere chimico.
un'az ione
di
carattere
l
l
l
l
l
l
l
l
l
58
l
Essi
infatti
cor.sentono
lubri~icanti ~dsorbiti
i
un
ancoraggio
più
soli do
l
òei
dalle superfici metalliche e reagiscono
metalli dando origine a saponi
l
metallici caratterizzati da basso
coefficiente di attrito. I
saponi metallici hanno però res:s:.enza
meccanica piuttosto bassa
e
la
l
co~
loro
temperatura di
fusione
l
l
l
non
l
supera i 200-250°C.
All'aumentare
della
temperatura
diminuisce
la
reattività
l
degli
l
( non
l
reagiscono affatto, o quasi, con i metalli duri; non reagiscono con
l
additivi di oleosità,
il ti tanio;
variabile anche da metallo a metall o
l
con il platino si trasformano in pellicole che fondono a
l
circa 45°C. Gli oli composti sono indicati per operazioni di tagli o
l
non molto gravose e sopratutto per acciai teneri a basso tenore òi
l
l
carbonio e per leghe di rame e di alluminio.
l
l
l
l
Oli clor-urati
l
l
l
Gli oli clorurati sono quelli che contengono adciitivi a case c:..
cloro (cloroparaffina con 40 -6~~ Cl), che reagiscono ad una certa
l
temperatura con
l
cloruri
i
metalli
(ad
metallici
coefficiente
di
attrito
dando origine
esempio
e
cloruro
a
di
pellicolE;!
ferro)
solide
con
l
basso
antis aldanti .
caratteristiche
di
l
l
Le
l
pellicole di cloruri sopportano temperature fino a circa 350°C. Gli
l
ad di ti vi clorurati, se impiegati a bassa concentrazione, non danno
l
origine ad azioni chimiche tali da macchiare i metalli non ferrosi,
l
qui:1òi possono essere usati anche nella preparazione C:i
l
oli
nor.
s o lubili EP (estreme pressioni) per il rame, per l'allu~inio e per
le
loro
impiegate
leghe.
Per
maggiori
le
lavorazioni
percentuali
di
di
metalli
additivi
ferrosi
clorurati
in
l
l
vengono
l
quanto
l
questi materic. li sono p:.ù di:ficilme::te lavorabili e reneralmente
l
l
l
l
l
l
l
l
59
non soggetti a macchiature. Poiché la r eattiv ità del cloro aumenta
l
con l'aumentare della temperatura, per operazioni pi-ù gravose che,
l
d'altro
l
canto,
r ichi e dono
p iù
elevate
percentual i
di
additi vo ,
recenteme nte vengono usati ad ditivi clorurati particolarmente sta-
l
bi lizza ti .
Gli oli clorurati sono adatti alle lavorazioni di alluminio e sue
l
leghe, rame e sue leghe, acciai al carboni o e mediante leganti
l
anche acciai ad alto tenore di Ni, sui quali gli additivi a base d i
l
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l
l
zolfo possono dare origine a macchiature.
Oli solforati
l
Anche gli oli solforati, come quelli clorurati, sono oli minerali
l
l
l
contenenti additivi EP.
Nel caso degli oli solforati gli additivi sono a base di zolfo, e
possono dividersi
•acchiante
sul
in due classi distinte
rame;
solforati detti attivi
seconda
classe
•acchianti ,
prima
una
classe
in base al loro potere
comprende
gli
additivi
o macchianti, contenenti zolfo libero;
comprende
costituiti
gli
da
additivi
sostanze
detti
grasse
non
attivi
o
una
l
non
l
Gli
solforate .
l
additivi in questione reagiscono, ad una certa temperatura, con i
del
l
truci olo), e formano delle pellicole di solfuri metallici a basso
l
-.e tal li con cui vengono in contatto
(cioè
dell'utensile
e
coefficiente di attrito .
l
l'additivo deve essere capace di reagire nel brevissimo tempo in
Cui
il
(<::irca
truciolo si
10 - 3
10
trova a
-4
contatto con la faccia dell'utensile
se c ) .
Le
pellicole
risul tantì
sopportano
te•perature fino a circa 700°C.
~-~ ie alla particolare reattività degli additivi a base di zolfo,
l
l
l
l
l
l
60
le reazioni chimiche avvengono in brevissimi tempi di contatto con
i metalli. Gli oli solforati attivi, contenenti additivi a base di
zolfo
attivo
posseggono
caratteristiche
antisaldanti
nettamente.
superiori a quelle di normali oli solforati non attivi, e trovano
quindi impiego in operazioni di taglio particolarmente gravose sia
per il tipo di materiale usato che per il tipo di lavorazione.
D'altra parte però il loto impiego è limitato alle lavorazioni di
materiali ferrosi non soggetti alla macchiabilità.
Finora non si è riuscì ti a portare i l .li ve llo delle prestazioni
degli oli solforati non attivi a quello dei solforati attivi. Ciò è
dovuto al limi te di reatti vi tà dello zolfo combinato,
limi te che
non può raggiungere val.o ri notevoli anche se si aumenta la sua
concentrazione nell'olio da taglio.
D'altro canto, l'aumento di questo additivo nell'olio può originare, in servizio, fastidiose esalazioni.
Oli solfa-clorurati
Anche gli oli
solfa-clorurati
dovute
particolare
alla
possiedono spiccate pr"prietà EP,
additivazione
ottenuta
utilizzando
opportune combinazioni di additivi a base di zolfo e di cloro. Tale
impiego contemporaneo dei
piccole quantità,
dell'olio da
consente
taglio,
due elementi
di
zolfo
P.
cloro,
anche
in
esaltare le capacità an ti saldanti
rendendole superiori a
quelle
di
un
olio
contenente uno solo dei due elementi in quantità pari alla somma di
essi;
può
consentire
inoltre
di
lavorare
anche
materiali
non
ferrosi di scarsa lavorabilità senza il perico1o di macchiature dei
pezzi .
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·---61
Oli da taglio emulsionabili ( 3.2. 1. 2)
Propr i età
Sono f o rmulati a base di o li minera li paraffini c i o n aften ici con
emulga tor i ; a seconda d el l'applicaz ione s ono a gg iunti agen ti lubr i ficanti,
in i b ì tori,
a n t i sc hiuma,
b ioc idi ed add i ti v i EP a b ase d i
zolfo o eloro.
Limitato è oggi l'impiego nei fluidi s intetici bas a t i sulle s o luzi o
ni di nitrito di
sodi~
p o liglicoli e s o lfammidi.
Più diffusi sono oggi
di
olio
minerale
i
prodotti semisintetici a basso con t enu t o
(20% circa)
basati
su
pacchetti
emulsionabili
antiruggine costituit i da amidi o ester:-i borici e saponi sedi c i.
Impieghi
Sono
util i zzati
nella zona di
prevalentemente per ridurre
taglio e
ridurre
il calore sviluppato
l'attrito e l'usura sull ' utensile .
Gener.almente in rettifica si usano soluzioni o emulsioni semisintetiche.
Per le operazioni gravose si usano emulsioni EP.
Oli per la.inazione
( 3. 2 . 2)
Proprietà
Per la laminazione sono usati oli interi o oli emulsionabili.
Gli oli interi sono costituiti da kerosene,
fine,
isop a r affine
e
olio
minerale
gasolio,
paraffinico
normalparafcon
o
senza
additivi lubrificanti e/o antiusura.
Gli oli emulsionabili sono formulati con basi mineral i nafteniche o
paraffiniche con esteri o sostanze grasse ed emulgatori.
Impiego
Sono utilizzati per raffreddare i cilindri di laminazione e ridurre
l'attrito nella zona di deformazione.
Gli oli emulsionabili sono usati per la laminazione del rame, dello
alluminio a caldo e dell'acciaio a freddo;
gli oli interi per la laminazione dell'alluminio a
freddo e dello
ì
62
Lubrificanti per imbutitura (3.2 . 3)
I
lubrificanti
per
imbutitura
si
po s sono
raggruppare
nelle
s e guenti undici categorie principali.
,,,
1'
Soluzioni saponose
Consistono essenzialmente di oleati o stearati di sodio e/o potassio
dispersi
in
acqua.
La
concentrazione
di
impiego
dipende
dalla
severità dell'operazione da effettuare e l'applicazione può essere
:·,
effettuata a spazzola o, meglio, con un sistema a gocciolamento. Un
vantaggio di tali prodotti ' sta nella loro facile asportabilità che
si effettua con semplice lavaggio con acqua.
Emulsioni di grassi e saponi
l
'rl
.
'·
lf
l
Si tratta di prodotti pastosi,
l
anche molto consistenti, contenenti
l
dal 30 al 60% di materia grassa. Si usano diluiti in acqua ad una
l
l
concentrazione che dipende dalla severità dell'operazione e che può
l
andare dal 15 al 50%.
l
l
l
l
La loro rimozione può creare dei problemi sia che venga effettuata
mediante sgrassanti alcalini che con vapore.
l
l
Aggiungendo dal 10 al 15% di ispessenti tipo calce, talco o mica al
prodotto
base
effettuare
l
'
si
ottengono
operazioni
difficoltosa
la
molto
loro
dei
compounds
severe .
rimozione
e
Ciò
che
però
consentono
rende
costituisce
una
ancora
l
di
l
più
l
l
limitazione
l
notevole al loro impiego.
l
l
Emulsioni
l
Le emulsioni di olio in acqua vengono impiegate solo per imbutiture
l
leggere
l
data
la
loro
scarsa
capacità
di
pressioni. Talvolta possono contenere add i tivi
s opportare
E.P.
elevate
per aumentare
la capacità di sopportare carichi più elevat~. ma ciò può portare a
px::.ablemi di
eE>Fl'OSione dopo
l'uso qual o r a non si
accurato lavaggio dei pezzi lavorati.
proceda ad un
l
l
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l
63
Oli mineral i
A causa della loro ridotta capacità di prevenire graff1 e rigature
anche a car i ch i n o n elevati gli oli mi nerali vengono usati sol o in
operazioni
molto
leggere.
{pennello,
spruzzo ,
a
Vengono
applicati
e
pioggia )
rimossi
c on
si a
var i
con
metodi
sgrassanti
alcalini che mediante vapore .
Con l'aggiunta di untuosanti e di additivi E.P. si può conferi r e a
questa
elevate
classe
di
prodotti
proprietà
E.P.
in
sia
un
modo
buon
da
potere
lubrificante
renderli
idonei
che
anche
per
operazioni più gravose .
Sostanze grasse
Tali
prodotti
sono
più
efficaci
delle
miscele
' o lio
minerale+
untu o sant i ', ma 1n genere sono più cari e meno fa cil i da a s port are .
Il prodotto più efficace e diffuso di questa categoria d i composti
è senza dubbio l'olio di
costituiscono
il
lar do seguito da oli vegetali che spesso
lubr ificante
da
stampaggio
residuo
dopo
la
laminazione dell'acciaio.
Oli interi E .P.
Quando la deformazione plastica è part icolarmente severa
utilizzati
in pratica oli solforizzati
o
cloroparaffine
prodotti clorurati prolunga no la vita degli stampi e sono
agli
oli
solforizzati anche se i l loro impiego può
dar
vengono
pure.
I
prefer i ~ i
luogo a
forti corrosioni quando non siano r imossi accuratamente dopo l'uso .
Gli oli solforizzati trovano impiego più per la tranciatura che per
l'imbuti tura vera e propria in quanto pur offrendo
più
garanz1e
contro la corrosione non consentono lunghe durate degli stampi.
Rivestimenti fosfatici
I
rivestimenti
punzo ne
dalla
fosfatici
matrice
assicurano
anche
specialmente se sono impiegat i
il
nelle
corret to
operaz io ni
..
---·
--.---
;""'f"'~r~;
più
in miscela con saponi.
che limita fortemente il loro impiego è
------ - ~;1:- .:.
d istacco
\ IPr"'i
del
gravose
Il fattore
la lor o difficile
P
nrnnr ;
r;lm
rt;
l"'nnvPrc:r ; nnP
64
chimica ed anche se il particolare lavorato viene successivamente
verniciato esso deve essere nuovamente rifosfatato dato che il film
viene
danneggiato
o
largamente
rimosso
durante
l'operazione
di
imbutitura.
Rivestimenti a film secco
Ci sono essenzialmente
due tipi di lubrificanti a film secco:
i
rivestimenti a saponi solidi e quelli a polimeri plastici.
Di essi i
primi sono quelli di gran lunga più usati e
diffusi.
I
saponi solidi sono applicati sia per immersione in loro opportune
soluzioni che per rullatura seguita da essiccazione
in stufa.
La
rimozione viene effettuata per lavaggio in acqua nel caso dei film
di saponi o in solventi organici nel caso di film polimerici.
· Entrambi
proprietà
i
tipi
di
prodotti
lubrificanti
e
sono
trovano
caratterizzati
imp~ego
da
elevate
specialmente
nella
imbutitura di lastre metalliche di grandi dimensioni .
Confrontando i due tipi di prodotti si possono evidenziare i
loro
reciproci vantaggi e svantaggi. I film di saponi costano mediamente
un quarto di quelli acrilici e sono solubili in acqua , ma il film
plastico
dà
una
maggiore
protezione
dalla
ruggine
duran te
lo
stoccaggio, specie in condizioni di elevata umidità relativa. Essi
inoltre garantiscono
una
buona
protezione
meccanica
durante
le
operazioni di normale movimentazione, ma la loro rimozione comporta
l'impiego di solventi petroliferi.
I film di saponi sono per contro più versatili e danno coefficienti ·
di attrito più bassi e, pertanto ,
sono più diffusi
nella pratica
industriale.
Anche le cere possono essere considerate lubrificanti a film secco,
però
non
sono
limitazione al
asportabili
loro impiego,
con
acqua
e
ciò
costituisce
una
anche se possono sopportare carichi
molto elevati e sono dotate (specie quelle na'tura-li) di una elevata
polari tà così da assicurare una
efficace lubrificazione anche
___ ,...._._ __ ..: ......... : .......
_...,.,.,.,...""'-" ....... ~~.-Arti
in
,..c,...,. ;
l
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l
l
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66
Ol i pe r t r afila tura
(3.2.4)
La trafi la tura è un'operazione meccanica di deformazione a freddo
per mezzo della quale si impartisce al
materia!~
una riduzione di
sezione tramite il passaggio attraverso una filiera.
~
I lubrificanti sono usati per ridurre l 'attività o l 'usura delle
filiere.
La maggior parte dei lubrificanti utilizzati oggi nelle industrie
sono quelli per la trafilatura a secco che ricopre circa il 90% del
settore.
Questi lubrificanti sono di
natura granulare
e
sono formati
da
l
stearati opportunamenti additivati .
l
Gli stearati utilizzati nella trafilatura sono generalmente a base
l
di calcio e sodio.
I
lubrificanti
a
secco
a
base
utilizzati nella t r afilatura di
di
calcio
in
genere
l
l
vengono
acciaio a basso tenore di
C
l
(0 , 3%) in quanto molto trafilabile .
Presentano inoltre buone caratteristiche contro
l' ossidazione
l
l
e
sono insolubili in acqua.
I lubrificanti a secco a base di sodio resistono meglio alle alte
l
t emperature e sono solubili in acqua .
l
Vengono generalmente impiegati con acciai
a
tenore di
C medio/
alto (0,3- 0 , 7%).
Nel caso di acciai ad alto tenore di C (
>
O, 7%) possono essere
utilizzati lubrificanti a secco a base di litio .
Per la trafilatura a bagno generalmente sono utilizzate emuls ioni a
base di olio minerale con alta percentuale di sostanze grasse o
esteri e soluzioni s1ntetiche a base di poli'glicole o tensioattivi
l
l
l
l
l
l
l
l
67
non ionici .
Fer la trafila di profilati e tubi di acciaio legati si usano alt
interi con elevate percentuali di cloro .
Oli p er trattamenti termici
(3 . 2.5)
Proprietà
Nel trattamento di tempra sono utilizzati oli minerali pur i naftenici o paraffinici con o senza ant1' oss1· dantl' . p er a 1cun1· impieghi
si aggiungono emulgatori , esteri o sostanze grasse.
Per tempra ad induzione si usano fluidi acquosi a base di poliglicole .
Impieghi
Sono utilizzati come flu idi di raffreddamento.
Per i diversi materiali e le durezze richieste sono necessarie varie gradazioni per assicurare adeguata velocità di raffreddamento.
Oli protettivi
(3.2 . 6)
Proprietà
I
protettivi
più
utilizzati
nell'industria
sono
quelli . a
base
minerale paraffinica o naftenica la cui azione antiruggine è o t tenuta
generalmente con solfonati di sodio , magnesio e bario.
Per
migliorare
la
lavabilità
di
questi
oli
si
usano
nell a
formulazione anche . agenti emulganti .
Nell'industria
sono
anche
diffusi
i
protettivi
al
solvente
formulati con acqua ragia o solventi clorurati in cui sono aggiunti
come
agen ti
filmanti
protettivi
a
base
di
saponi
so lforici
e
cosolventi.
Anche alcune emul sioni sono usate per la protezione dei metalli.
Impieghi
In genere questi prodotti sono usati per la pro tez ione di laminati ,
profi lati semilavorati e orga~ i di macchine e macch inari.
68
3.3
.
Oll
OLI DA PROCESSO
.
di
per mescolaAgomme e materie. plastiche (3. 3. 1)
l.mpiego
per
Usa t ~
la
preparazione
dell e
mescole
e
la
lavorazione delle gomme.
favoriscono
la
lavorabil i tà
degli
elastomeri
e
agevolano l'aggiunta di pigmenti e additivi.
Proprietà
Oli a base naftenica , paraffinica o aromatica.
Questi ultimi sono denominati estratti aromatici.
Il
impiego
loro
dalle
dipende
caratteristiche
dell'elastomero e dalle proprietà f i nali richieste (ad
es .
resistenza
estratti
maggiore
abrasione,
elasticità,
stabilità
etc.).
nel tempo,
Gli
alla
aromatici
alla
produzione
compatibilità con
Oli per tessili
sono
g~i
in
destinati
di
pneumatici
misura
per
la
elastomeri .
(3.3.2)
Impiego
Sono usati per la lubrificazione delle fibre.
Proprietà
Sono
prodotti
minerali
costituiti
(bianchi)
prevalentemente
sintetici
da
additivati
oli
con
emulgatori . .
Hanno funzione lubrificante ed antistatica e non devono
dare
luogo
ad
alterabilità
macchie.
Flu idi per inchiostri
(3.3.3)
Impiego
Sono utilizzati come solventi .
del
colore
e
lasciare
69
Proorietà
solventi
I
utilizzati
dist il lano
en~ro
sono
frazion i
l'intervallo
di
petrolifere
ebollizione
che
del
gasolio (200-330°C caj.
E'
in
via
di
eliminazione
l 'impiego
di
es~ratti
solventi
da
sostituiti
vengono
che
aromatici
paraffinici , dearomatizzati e a medio o basso tenore in
aromatici.
(3.3.4)
Solv enti
Largamente usati nell'industria.
Si
ce rc a
di
minimizzare
~olve n ti aromatici a
o
eliminare
l '1mp1ego
dei
favore dei solventi completamente
paraffinici e alifatici , peraltro già util1zzati.
Usi
estrazione
sgrassanti ,
Vernici,
sostanze
grasse,
diluenti, etc.
3. 4
I
GRASSI
grassi
generalmente
sono ottenuti
dalla dispersione
d: un agente ispesserite in un olio minerale naftenico o
paraffinico. A questi possono esse·re aggiunti addì ti vi
antiruggine. antiossidanti , agenti E.P.
Per impieghi speciali l'olio minerale è sostituito con
basi sintetiche (es. siliconi ) .
Gli ispessenti più usati sono saponi di sedie, calcio •
liti o e terre organofile come per es. il bentone.
Impieghi
l grassi al calcio sono utilizzati per la lubrificazio-
~uide,principalmente dove il
ne di supporti,
bronzine,
grasso viene in
contat~o
con acqua.
Quest i
vengono
impiegati
grassi
generale.
per
lubrificazione
l
l
l
70
l
I grassi al sodio sono caratterizzati da alt o punto di
gocciolamento
(al tre
20G°C);
sono
controindicati
l
in
presenza di acqua.
l
I grassi al li tio sono
essere
resistenti all'acqua e
impiegati per cuscinetti e
altri
possono
organi
in
l
un
ampio campo di temperature .
3.5
l
CERE
l
Comprendono
vaseline ,
petrolati
e
paraffine,
a
loro
l
volta suddivise in tecniche e per alimenti.
Quelle per aliment i , come le paraffine ed i
p etrolati,
l
si riferiscono agli impieghi in oggetti a contatto con
gli alimenti ( carte, cartoni, gomma ) e per le paraffine
l
a contatto con alimenti (copertura formaggi) .
Per
la
vaselina
per
cosmetica sono ric hi este
le spec•-
f i che F·. U. · (lfamacopea Uffici a le.)~
Le
tecniche
(paraffine
e
petrolati )
si
u sano
per
candele, lumini ecc., per la gomma come antiossidanti ,
per creme ad azione
antisolar~ .
per
prote~tivi
antiruggine.
l
l
l
La vasellina tecnica viene usata come protettivo antiruggine.
l
Riferimenti bibliografici.
1) Attrito e
lubrificazione~
Monografia Agip Petroli , 1980 .
2) Enciclopedia della Scienza e della Tecnica Mondadori- Xc
Graw-Hill (VII ediz.) , Vol . 7, pp. 769-773, A. Mondadori
Editore , Milano, 1980.
l
l
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3) Encyclopedia of Chemical Technology (3rd edition), Vol.
14, pp. 477-526 , J. Wiley & Sons, New York, 1981.
4) Standard Class ifi ca tion o f Me t al Working Fluids and Rel at ed Mate r ial s.
I n : 1984 Annual Book of ASTM Standards. Vol . 0 5 .02 ; Desi gnat ion:
D 2881-73 (Re approv e d 1983). American Socie ty f a r Tes ting a nd
u ...... -. .... .; ""l ,...
l·~"
l
l
l
71
GLI OLI LUBRIFICANTI NELL'IGIENE DEL LAVORO
F. Benvenuti
Istituto Superiore pe r la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro
Monteporzio Catone (Roma)
PREMESS A
~
t
•
$
~
~
Gli oli lubrificanti rappresentano uno dei prodotti ma~ giormente diffusi nel mondò del lavoro a ragione delle loro
in~rinseche proprietà tecniche che ne rendono indispensabile
l'impiego per il funzionamento dei mo~ori, degli utensili, e
delle macchine in genere, nonchè per l'ese rc izio degli impia~
ti.
Ne deriva che in loro assenza non sarebbe possibile l'aE
plicazione di gran parte di quelle tecnologie che attualmente
consentono l'esecuzione delle varie - operazion i
industriali e
pertanto lo svolgime n to d e ll e lavorazioni e dei processi di
produzione e/o di trasformazione.
La diffusa pr~senza . di tali prodotti nei vari ambienti di
lavoro e le po~enziali problematiche sanitarie che il loro impiego compor~a a carico dei soggetti professionalmente esposti
al loro contatto od all ' inalazione dei loro aerosoli, rende lo
argomento degli oli lubrifi~anti di grande in~eresse anche nel
se~tore
dell'Igiene del Lavoro.
A tale riguardo si deve comunque precisare che, nella pr~
tica dell'Igiene del Lavoro, l ' esposizione agli oli lubrifican
~i ~ compresa nella voce più. 9enerica di esposizione a9li oli
~inerali,
intendendo per ouesti ul~imi non solo la classe mer-
ceologica che risponde alla definizione degli oli lubrificanti
72
propriamente detti, ma
tutte quelle classi di composti oleo-
si che derivano dalla distillazione sotto vuoto e successivi
trattamen~i del residuo del
"topping" del petrolio greggio.
In tali classi sono pertanto previsti: gli oli base, gli
oli lubrificanti "madre", gli oli lubrificanti additivati, ~on­
chè gli "oli di processo", cioè que~le frazioni derivate dal!a
es~razicine
al solvente degli oli
base.
Gli "oli di processo", che risultano costituiti per lo piD
da "oli aromatiçi", vengono impiegati direttamente nella produzione e/o nella formulazione di una vasta gamma di prodotti
indus~riali quali:
gomme, inchiostri da stampa, bitumi, inset-
ticidi, disarmanti, etc. !l loro impiego in questo caso non è
legato solo alle loro proprietà lubrificanti, ma, in particola
r~.
alle loro caratteristiche di veicolanti, di ammorbidenti, e
di plastificanti, di conservanti, etc.
(St:evens, 1960; IARC, 1984).
Per una des~rizione dettagliata dei processi di produzione
degli oli. delle loro caratteristiche chimiche e chimico-fisiche, e degli additivi, si rimanda alle relazioni di Iobbi e di
Soria.
74
TABELLA
N. 1
Settori industriali e lavorazioni che impiegano
abitualmente oli minerali
LAVORA-ZIONE
SETTORE
Centraline di pompaggio, additivazione, .
infustaggio.
Petrolifero
Metalmeccanica
(Bullonifici e Viterie)
Torni t ura, tag lio, foratura, re-ttifica,
alesatura, fresatura,filettatura,rollatura , rifinitura, tempra, rinvenimento,
tra fila.
Piegatura, sagomatura, pressatura, laminazione, profilaturo (lub rificazione
stampi).
Metallurgia
Lubrificaz. dei laminato i, lingottiere,.
Siderurgia
billette, tempra.
Fonderia
Pressofusione (lubrificaz. e raffreddamento stampi).
Tessile
Lubrjficaz.macchin~
da cucire, filiere,
tessuti di vetro.
Stampa
Inchio a t r t e lubrificaz. stampatrici.
Gomma
Additivaz. oli aromatici, stampi.
Ceramica-Vetreria
Plastica-Cemento
Lubrificazione stampi.
Edilizia
Oli disarmanti.
Autofficine
Oli esausti - Lavaggio pezzi con oli
nitrofeno li.
~
Manutenzione
Oli esausti.
r
l
Lo stesso criterio ha spinto ad utilizzare gli oli esau
sti per la irrorazione dei cumuli di materiali polverosi, per
esempio materiali residui derivanti dall'estrazione . dei minerali. Ciò al fine di impedire lo spolvero. Anche in questo c!
so l'impiego degli oli comporta notevoli rischi per gli addet
ti e per l'ambiente.
I rischi per gli addetti sono da collegarsi anche alla
f'
t
f
t
mancanza di precauzioni e di esperienza in merito a
~ale
tipo
di attività.
Gli oli esausti sono anche utilizzati, con grave r i:chio
di espansionP.,quali disarmanti nella produzione di strutture
edili prefabbricate (Ben_venuti, 1980; Menichin i ,1985 l.
Da notare infine che n ella
1,,
a gg i or p arte del l e ·i n d u strie
che fanno uso di macchine lubrificanti con oli · minerali, anche
in assenza di un inquinamento da nebbie di oli minerali, la
polvere presente in sospensione nell'aria e raccolta sui filtri dell'impianto di ventilazione e/o di condizionamento presenta sempre un certo contenuto in oli minerali derivati dalla
aerosolizzazione dei fluidi lubrificanti.
Questo rende
~ltamente
piG pericolose le polveri inalab!
li in quanto le particelle diventano inevitabilmente un veico
lo diretto di olio con un meccanismo di attacco s ul l e mucose
dell'apparato respiratorio decisamente piG drastico, per effe!
ti sinergici, di quello che si a vrebbe per inalazione diretta
degli aerosoli oleosi.
r
i
l'
l
l
l
l
76
RISCHI DI ESP OSIZIONE
I rischi di esposizione agli oli minerali ed in particoo~i
lare ·agli
lubrificanti sono riconducibili a possibili
esp~
sizoni per contatto diretto e o per inalazione alle nebbie
vocate dalla
aerosolizza~ione
pr~
degli oli in conseguenza delle
lavorazioni eseguite .
A) I problemi legati al contatto diretto con gli oli lubrificanti con i pezzi ricoperti di olio determina una serie dì
affezioni cutanee che possono andare dalle dermatiti da con
tatto, follicoliti e acne da olio, ai melanomi cutanei.
Le dermatiti sono causate per lo più dall'effetto delipi
dizzante che gli oli minerali presentano sul mantello lipi
dico protettivo della cute, effetto che viene aumentato dal
la contemporanea presenza di agenti emulsionati a base di
tensioattivi e di additivi
re
l'aspor~azione
del
dete~genti
~ruciolo
aggiunti per fac i lita
e delle impurezze .
Sulla cute delipidizzata si concretizza facilmente·
te irritante .degli idrocarburi aromatici e
~egli
l'effe~
additivi
presenti negli oli con processi infiammatori, e formazione
di acne, pustole e follicoliti, favoriti anche dai batteri
presenti nella cute e / o nelle tute, più chedalla carica
batterie= degli oli
(Vigliani, 1974).
Tali dermatiti sono peraltro favorite dall ' effetto abra
sivo degli sfridi
n n
n
i ~
l
r1
v nr at o .
~etallici
se
no n
che contaminano gli oli che
T; ~- ]. ~ r a t i
ha~
( V i g l i a n i, 19 7 4 ; N l O S H, 1·9 7 8 ;
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
77
l
l
l
l
Per quanto riguarda i tumori cutanei, questi potrebbero es
sere messi in relazione con la presenza negli oli di trae-
l
·i
ce di idrocarburi polinucleati aromatici (PNA) tipo Benzopirenoidi
i
che normalmente sono presenti in piccole quantità negli oli
l
nuovi, ma che aumentano progressivamente all ' aumentare delle
l
ore di lavoro dell'olio in conseguenza della condizioni esa
sperate di temperatura e pressione cui questi sono sottopo-
l
sti durante le lavorazioni.
Ind agini epidemiologiche hanno evidenziato che tra le
pop~
lazioni esposte agli oli minerali l'incidenza di cancro cuta
neo
l
.a
(preferenzialmente localizzato alle zone della cute più e-
l
l
sposte al contatto ed allo serata, a causa della tuta intri
l
l
·l
sa d ' olio e dell ' effetto di irritazione meccanica durante il
/
movimento)
è di gran lunga superiore a quella della popolazione
di riferimento non esposta.
l
l
Si sono rinvenuti rapporti di 1 : 5,
1
,,
.!,t
ad
che salgono
15 ed oltre per qli addetti agli oli da
l
ta~lio.
In Francia , nel dopoguerra, nella zona della Loira si sono
l
verificati:
25 casi su
100.000
abitan~i
non esposti
l
147
"
"
,.00. 000
"
esposti agli oli mineral i
l
331
"
"
100 . 000
"
esposti agli oli da taglio
l
(Thony et al., 1975)
.!:1 meccanismo di formazione dei
loro contenuto negli oli
esa~sti
PNA
l
che incrementa il
sembra derivare dall'effetto
della temperatura su idrocarbur i aromatici che potrebbe fo rmare radicali attivi capaci di riarrangiarsi in molecol6
~al~
l
l
78
q~cleate
stabili alla temperatura di 600 - 700
oc
raggiungi
bili durante certe lavorazioni.
Tale ipotesi è confermata dal fatto che
mentre negli
oli nuovi i PNA sono presenti a livello di tracce inferiori ai
10
~g/Kg
di olio, dopo l'uso le concentrazioni possono arriva
re:
-
neç:~li
oli da taglio
=
200 - 250
,ug/Kg
ne~li
1 )..
o_
=
400 - 500
)Jg/Kg
ca tempra
negli oli da motore
a scoppio
=
,_Q. 000
)J90~r.!
Tale fatto porta a concludere la necessità di evitare lo
uso di oli esausti o rigenerati, specie in lavorazioni che esponQono a contatti prolungati, quanto il rischio connesso al
loro impiego aumenta in modo rilevante.
La presenza degli additivi non sembra contribuire diretta
~ente
ad un aumento del potere cancerogeno degli oli minerali,
ma essi possono contribuire in modo indiretto a facilitare
~!instaurarsi
del cancro riducendone i tempi di latenza. Ciò è dimostrato
da prove . eseguite su ratti con oli additivati· di composti sol
forati (Thony et al.,
9)
1975).
L'esposizione all ' inalazione di
~ebbie
di oli lubrificanti
c minerali in genere è connesso per lo più al moto delle ·
sup~
fici lubrificate, che aerosolizzano il fluido disperdendolo
79
A volte l ' aerosolizzazione può essere intenzionale, allor
chè gli oli vengono nebulizzati con gli aerografi.
Durante le ncrmali lav orazioni le nebbie di oli minerali
possono variare a s8c onda delle
modali~à
operative, della
pr~
senza di misure tecniche di prevenzione e del tipo di olio im
piegato.
Indagini condotte
pres~o
da~o
alcune lavorazioni hanno
i
se9uenti risultati:
...,
.....
0 l._ 1.
-
3
Il
~.
6
Il
Macchine utensili
0,5 -
2,5
"
Bultonificio
4
9
"
Viterie
3
8
"
Tempra
2
6
"
Rinvenimento
1
4
"
Aerosolizzazione oli disarmanti
6
11
Il
Preparazione grassi lubrificanti
1
3
"
lubrificanti
~
.1\dditivazione
?
!nfustaçJç]iO oli lubrifican':i
p
mn/m 3
4
2
Centraline di pompcggio
...
Le a n alisi granulomet r iche degli
trino ed esaminati
p~r
via
0,5
a~rosoli
microscopica~nnodato
raccolti su
v~
risultat i che
mettevano in evidenza diametri delle particelle compresi ~ra
0 , 2 e 12
.}Jm
co n un addensamento intorno ai 2 - 6
,..um (50%).
Le analisi depli estratti per la determinazione de~li i
drocarburi polinucleati aromatici hanno dato risultati cha han
n~ messo
in evidenza la costante presenza di tali prodott~ nel
le nebbie, in concentrazioni che ~utta v ia non hanno mai super!
~o
lo 0,87.. della nebbia raccolta, con un addensarsi dei risultati intorno
all'in.tervallo 0,4 - 0 , 67.. , nelle lavorazioni a più alta temperr:.tura .
80
L'esposizione all'inalazione degli oli minerali
tevolmente le irritazioni all'apparato respiratorio.
rio
aumen~a
no
Al contra-
risulta ancora molto problematico il riconoscimento di un
rapporto di causa-effetto nel caso dei tumori all'apparato re
spiratorio (polmone), anche in considerazione dei lunghi tempi di latenza degli effetti cancerogeni che, se svolti attua!
mente, darebbero i risultati di esposizioni associate alle con
dizioni lavorative di 20 - 30 anni fa (WHO, 198 2} . .
Per prevenire 2li effetti di danno dell'esposizione alla
inalazione di oli minerali, l'ACGIH fissa un valore limite di
5 mg/m 3
•
Tale valore limite è stato confermato anche da liste
di altri Paesi ed è stato proposto anche in Italia dalla Commissione per i valori limite di esposizione (ENPI, 1981) .
Tale valore nel mentre sembra essere
s iRnificati~o
dal
pu~
te di vista preventivo nel caso di impiego di oli nuovi, non
sembra invece essere troppo cautelativo nel cesa di oli che ab
biano subito alterazioni dovute a precedenti lavorazioni
(ACGIH, 1980).
Naturalmente tale limite di esposizione non può prescind!
re dalla presenza eventuale di sostanze
tossi~he
che si accom-
pagnano alle nebbie (Pb, PNA, PCB, etc.}; in tal caso si dovrà
verificare il rispetto del valare _limite di tali sostanze indipendentemente dalla verifica dell e concentrazione ambientale delle nebbie.
Al riguardo è essenziale il
princip~o
che, per una buona
pratica di igiene industriale, l'esposizione dovrebbe essere
mantenuta al livello
pi~
basso
tecnicamen~e
attuabile al fine
di evitare forme di "rischio indebito" ovvero da
esposizioni
l
l
l
81
l
l
l
·j
l
lÌ
l
l
l
l
che comunque potrebbero essere evitate con interventi techici
E.
l
! o d i mo d a l i t à o p e r a t i v e ( Co n c a v1 e, 19 8 3 ; ACGI H, 1 9 8 4 ) .
l
l
Quanto sopra anche in considerazione della possibile pr!
l
. senza di N-Nitrosoamine derivate dalla contemporanea presenza
l
di prodotti nitr osi e di prodotti
di lavoro, 90trebbero
intera~ire
a~iriici
l
l
che nelle condizioni
l
dando le suddette N-Nitrosoa-
l
l
mine lNIOSH, 1983).
...
l
l
Assolutamante inadeguato appare peraltro anche il limite
~
di 10 mgjm 3 per gli oli vegetali di cui sono note le
'
aggressive ed
irri~an~i
l
l
l
l
l
proprie~à
sulle mucose.
l
l
l
l
l
l
l
l
l
INTERVENTI DI PREVENZIONE
l
l
Una efficiente prevenzione dai rischi di esposizione agli
l
oli minerali deve avvalersi di interventi tec n ici mirati su
l
l
più fronti.
l
l
l
1) Scelte dell 'olio: vanno privilegiati oli raffinati a basso
l
contenuto di P N A , rinnovati CQn periodicità e filtrati, du
l
rante l ' impiego, per l'eliminazione degli sfridi metallici re
l
sponsabili di abrasioni e di aumento della carica batterica.
l
l
l
Non devono essere usati oli esausti e oli emulsionati con
1
resenza contemporanea di amine ed agenti nitrosanti.
Sa~ebbe
consi~liabile,
infine, compatibilmente con le esi
l
l
l
l
l
l
l
82
2) Prevenzione sulle macchine: le macchine che utilizzano oli
e
~enerano
aerosoli devono essere chiuse e dotate di impianti
di aspirazione adeguati all'allontanamento delle nebbie.
3) Modalità operative e mezzi personali di protezione: devono
essere evitati per quanto possibile i prolungati contatti diretti individuando i donee modalità operative e l'uso di guanti in neoprene per le operazioni di maggior rischio; vanno al
tresì evitati i contatti diretti eliminando l'uso di stracci
per la
~ipetuta
pulizia delle macchine ed adottando stracci di
tessuto non tessuto, a perdere.
Nel caso di esposizione ad aerosoli vanno indossate tute
che non ' lascino scoperte parti del corpo, evitando l'impregnazione delle tute con grembiuli di gomma. Le tute vanno lavate
quanto più spesso possibile al fine di evitare di indossare in
dumenti intrisi di olio che comportano un grave rischio di con
tatto diretto e prolungato .
Gli indumenti privati devono essere tenuti lontano dagli
abiti di lavoro conservandoli in stipetti separati .
Nel caso di esposizione a forti concentrazioni di nebbie,
ad esempio durante le opere di manutenzione che durano tempi
limitati, è raccornandabile l'uso di idonee maschere con filtro
• J: •
S peClJ. lCO.
4)
~r,iene
personale : è di fondamentale importanza lavare fre-
quentemente con acqua tiepida e sapone neutro
l~
par~i
del cor
po esposte al contatto con l'olio. ·
Non vanno mai usati solventi o polveri abrasive che favori
t~bbero
l'a~sorbimento
cutaneo dell'olio nonchè le irritazioni
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
83
e le affezioni cutanee.
L'uso di detersivi ener9ici o lavaggi tro ppo frequenti
potrebbero creare su soggetti predisposti, ir ritazione e sec
chezza cutanea a causa di una eccessiva delipidazione della
pelle . In tal caso è consigliabile aiutare il ripristino del
mantello lipidico con l'impiego costante di creme emollienti.
5) Controlli medici: vanno aseguite periodiche visite mediche,
specie di tipo dermatologico, al fine di evidenziare con
tezza qualsiasi forma di
al~erazione,
pro~
ed in tal caso allenta-
nare il lavoratore del posto di lavoro.
6) Informazione dei lavoratori: i lavoratori devono essere informati sui rischi che conseguono alla esposizione
a~li
oli
minerali e indirizzati verso idonee modalità operative che
pr~
vengono il rischio di esposizione a contatto e ad inalazione,
mostrando loro le piG adeguate misure di sicurezza.
si
ivi compr!
i mezzi personali di protezione ed il loro corretto uso.
j
i
l
l
l
l
l
l
l
84
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l
l
l
l
86
l
l
l
l
CANCEROGENICITA' DEGLI OLI MINERALI
l
P. Vineis
l
l
Servizio di Epidemiologia dei Tumori, Ospedale Maggiore, Torino
l
l
l
l
l
l
Conoscenze epidemiologiche
l
A
dello
partire dal 1910,
scroto o di altre sedi cutanee sono state
in Inghilterra,
Francia,
Germania
lavoratori
in
dell'industria
1981..).
Le
scroto
sono
Thony
(1975)
descritte
l
USA, Canada, Svezia, Australia e
dell'industria
tessile
esposti a olii minerali
meccanica,
riportate nella Tabella 1.
l'esposizione
Nello
olii
era · a
da
l
l
l
e
<IARC,
tre serie più ampie concernenti i tumori
concentrazioni
l
l
l
più di 30 serie di casi' di cancro
l
dello
studio
l
l
l
l
l
di
taglio
con
di benzo {a) pirene comprese tra 0,6 e
170
mg/Kg.
Conoscenze
degli
sull'effetto
caso - controllo
di
confronto
mortalità
tra
la
o di mortalità propbrzionale.
proporzionale
proporzione,
sono
su
basati
tutti
~
su
di
Gli
un
-decessi
verificatisi tra gli esposti, spettante a una data causa di
morte e l'analoga proporzione tra i neo-esposti. Raramente,
tuttavia,
e
possibile
escludere
che
in
l
l
l
cancerogeno
olii minerali provengono da studi epidemiologici
coorte,
studi
meno aneddotiche
una
c·e rta
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
88
biologicamente plausibile per la contaminazione degli
minerali,
anche
oltrechè
da
da
parte
parte di nitrosamine
di
amine
aromatiche
(v.
olii
oltre),
presenti
come
antiossidanti (Kirk - Othmer , 1981; Vineis e Di Prima, 1983).
D'altra
esposti
parte ,
a
naftilamina
in
un
un
olio
sono
piccolo studio
antiruggine
stati
su
98
lavoratori
contenente
riportati
due
N-fenil-1-
casi
di
cancro
vescicale (un numero molto superiore· dell'atteso) ( Jarvholm
e Lavenius, 1981).
Gli
delle
studi
cause
diagnosi
di coorte sono basati su una
di
morte o
- più
ricostruzione
raramente
- delle
nuove
di malattia in un gruppo di persone dotate di una
certa esposizione; viene poi effettuato un confronto tra il
numero
degli
·attesi
sulla base dell ' esperienza di una
esposta.
due
si
eventi
Degli
in
gli
eventi
popolazione
a l l'esposizione a
olii
una situazione in cui vi è
non
concomitante a solventi
minerali
in
verosimilmente
per
esempio,
potrebbe
spiegare
interferenza · da parte di altre esposizioni;
un'esposizione
degli
studi di coorte riportati nella Tabella _4,
riferiscono
tipografia,
osservati e il numero
eccessi di tumori renali e di leucemie nello studio di
Paganini-Hill.
Per quanto riguarda gli studi concernenti la lavorazione
di
metalli
conferma
con
asportazione
oltre
alla
di una relazione causale tra e,sposizione ad
olii
minerali e cancro dello scroto,
l
Il!.
di
truciolo,
va segnalato in due
studi
l
8"9
un
eccesso
di
tumori
gastrointestinali;
putroppo,
per
ragio ni non note, lo studio di Decouflé (1978) non separa i
tumori gastrici da quelli del colon.
Jarvhom
e
qualunque
tipico
(1986) è troppo piccolo
altri
valutazione;
degli
mortalità
studi
tra i
Infine,
esso
per
mostra inoltre
su coorti
lo stud io di
industriali,
consenti re
un
e
fenomeno
cioe
lavoratori più bassa di quella
una
attesa,
a
causa delle visite di assunzione che escludono i lavoratori
con patologie in atto.
In
i
conclusione,
consentono
dati
epidemiol o gi c i
disponibili
di stabilire che l'esposizione ad olii minerali
costituisce un rischio di cancro nell'uomo (particolarmente
della
pelle e della vescica),
sostanze
in
essi
presenti
ma non di
siano
stabilire
resp o nsabili
quali
di
tale
eccesso.
~
sPerimentali
La
tabella
lavoratori
una
5
esposti a fluidi da taglio è stata
concentrazione
<NDELA)
2~
mostra che nelle urine delle
di
(Spiegelhalden
8-1~
mg
et al ,
di
h
di
riscontratd
N-Nitrosodietanolamina
1987).
La NDELA
è
stata
trovata a concentrazioni fino al 3% <Fan et al, 1977) in un
le concentrazioni
ab-ituali
fluido
da taglio non diluito;
Paiono
essere tuttavia nell'ordine della parte per milione
<J.arvholm et al,
:sperimentale;
nell'acqua
in
1986).
La NDELA è un potente cancerogeno
un esperimento a dosi di 3900-31250
da bere ha indotto carcinomi epatocellulari
ppm
in
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
t
l
l
l
l
90
tutti i topi trattati (Lijinsky et al,
le nitrosamine,
1980).
l
l
l
In generale
l
l
presenti come impurità negli olii minerali
o nei fluidi da taglio ,
l
costituis cono un'importante classe
l
di cancerogeni.
Le N- nitrosamine sono state saggiate in l.\0
l
specie animali,
inducendo tumori in tutte e - in
l
l
l
l
l
ciascuna
di esse- in diversi organi <Bartsch et al, 1987 ) .
Per
quanto
riguarda la
degli olii minerali come tali,
che
ha
partecipato
Monografia
IARC
cancerogenicità
cancerogenicità
sperimentale
secondo il gruppo di lavoro
alla stesura del Supplemento
<una
delle
valutazione
7
riassuntiva
sostanze chimiche
l
alle
l
l
l
della
considerate
nei
l
volumi 1-l.\2 delle Monografia; IARC, 1987), vi è sufficiente
evidenza che gli oli non raffinati e blandamente
producono
cutanei
tumori
negli
nei topi).
animali
da
in possesso erano inadeguati;
tumori
plasmacellulari,
iniezione
raffinati
esperimento
(tumori
Per gli oli severamente raffinati
indizi
leucemie
essi hanno
l
l
l
l
l
l
gli
prodotto
e reticolosarcomi
intraperitoneale in certi ceppi di
l
l
l
topi
dopo
(IARC,
l
l
l
1987).
l
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R.'
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Tessema
N.:
Scrotal
1936 -76. Br J ind Me d il:
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
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l
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l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
93
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
TABELLA l
Serie 1toriche
~ ~ ~
cancro dello scroto
in esposti
~
2.l.ll minerali
l
autore
l
l
l
l
l
professione
3~5
Henry, 1937
decessi
CUlO
11~2
Thony, 1975
(Francia)
decessi
mulespinners
(ind . tessile )
l
l
l
l
altre professioni
(ind . tessile o
meccanica)
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
operai di macchine
utensili esposti
a olii da taglio
l
Waldron et al,
(UIO
198~
l
l
l
l
l
il 62% si era
verificato in
professioni che
esponevano a o lii
minerali. Latenza
media: 3~ anni
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
94
TABEllA 2
?!ygj
f!~Q:fQD!rgJJg
!n~!g!!Q
9 gj !Qf!!JJ!! ~IQP9fl12D!J ~ f~~ ~!DD~
! gjjj !JD~!!ll ltuaor1 vescicali
l~~~P9~11i9D~
esclusi l
Autori , paese
e anno
Sede indagata
Ely et al,
Tutte le cause
di t orte 13m
USA, 1970
(aorta l i U
e n. casi
cancro dei seni
nani i 1216
lc aso-controllo l casi)
'
~~s~
et al ,
USA, 198Ò
Ca ratteri zzazaone
del l 'esposizione
Rtschio Relat1vo
l avor atori d i
officine eeccaniche;
nebbi e di olio con
concent razione di
0.07-110 eg/•3
lt edia 3.7 tg/t3l
•ansioni di tornitore
produttore e aggiustatore
d1 ut ensili e altre
eansioni con tsposi zione
a oli i ainerali
Roush et al,
coee sopra
canc ro dello
scroto 145 casi i
(c aso-contro Ilo l
oper&tori di eacchine
uten&ilì in generale
l.C. 95X
poleone:
1.0 lal
2.8
1.4-5. i
4! .9
1.8-5.9
USA , 1982
lloss,
UK, 1972, 1973
l eor t. proporzionale l
Gr eenberg,
UK, 197:1
l 1ort . propo rzionale l
llend e
Henderson,
USA, 1976
p (0.01
addetti alle rotative
di un quotidiano di
llanchester
cancro del
poleone: 2.0
id, 1a a Londra
cancro del
poleone: 1.2
tipografi di un
quotidiano
cancro del
poleone: 1.3
p
<O.v!
cancro del
pol tone
13938 casi)
addetti al le rotative
di quotidiani (bi
SHK= 270
p
<u.OI
tutte le cause
di torte 16701
eet bri di un sindacato
di tipogrifi
CinCfCI del
cavo orile-
p (0.05
tutte le cause
di t or te
13485 )
tutte le cause
di •orte
16701
lcaso-controllo l
lloyd et al,
USA, l q77
lt or t. proporzionale!
fa rinqr:: 2.4
cincro dello
5touco: 1. 7
cancro del
retto : I.S
~<!t~·
a. non stand•rdizzito per et~
b. inforeazioni su lle pr~fess ioni desunte di due fonti diverse per 1 tiSI e
contr oll i
Jlllllllllll.....................s ...-•. ,...,.,.r~an......................~. .......-....~......~,a. .. - - .. . . . . . . ..
95
TABELLA 3
t~~t~~ ~~t ~t~~~t~ ~t ~~~~~~ !~~~t~!t~ ~~qt~
~t U, !~·l~~!t~ u~H! l!'!~~Ht~ll~ q~ ~ !I!~!Ut
(fonte: Vineis e ~~q n • ni, 1985 ì
Autori, puu e i nno
11insioni tnd•q•te
UUOhcUI et
operatori
uterrs!l1
~~~~~~~ ~~
Rt schto Relittvo
istindilrdtzu to per et~ l
!.C
e
çsx
d 1 l iiCC Ì\101!
nt, o
Anthony e Thoa•s,
u~ , 1970
operat(lri dt aacchine
... a
Ho•e e t al,
Canad•, 1980
operatori
utensili
litehinl'
é.i t ci i
1. 1- ?.é
Tol • et i l,
Finlindi•, 1180
(lper•tori dt l iCChlnl!
utenst! 1
5.0 li l
• (5
Cirt•riqht et il,
torni tori e igg iusti l(lrt
2"
c
torni ~or i da pri111c1 del
1910
3.l t cl l
i j1
USA, 1968
1 ! -i CciS l l
c
ut en~i ll
111
UK, 1982
Vineis e ~agni n i ,
lui i a, 1985
i ~ C ~'SI I
c
!il stindirdiz zito anche per fuao dt sigaret te
·'
ili
CiSl i
CclSI I
o. 9- 1·) .s
-
------------
96
TABELLA
§!~gj
gj
f99f!~
jD
!~~9~!J
!9 9]ji
~
~JD~f!lJ
\fonti: IARC,
1984; Jirvhol• et al, 19aél
Autori, paese ed anno
Tipo di industria
e n. d1 esposti
Goldstein et a!, 1970
T1pografia di un
quotidiano l~oOl
SKR
N. di
cancro del pollone,
Rapporto tra tassi:
{1.9
{confronto
tra addetti alle
rotati~e e cotpositoril
çasi osservati
negli esposti
3
----------------------------------------------------------------------------------------------------Decouflé, USA, 1978
Lo~vorazione
eet.ill i
dei
12~851
cancro ~ello sto1aco
e del colon lal
SKP.:: 200
15 lp <O .OSl
----------------------------------------------------------------------------------------------------Paganini-Hill et al,
1980
Addetti alle rotative
di un giornale (1361)
cancro del rene, SMR= 310
leucetii, SHR= 250
5 lp <0 .05i
7 lp <0.051
----------------------------------------------------------------------------------------------------Jarvholt, Svezia, 198é
Industria di produzione 4 tutori o5servati,
di anelli in aetallo
7.o attes i !'effetto
<219 rettificatori
lavoratore sano ')
esposti a olii da
tagli~ contenenti
nitrr:satinel
-----------------------------------------------------------------------------------------------------Juvhol•, Svezia, 1987
Lavorazione dei
1etalli (792J
<2-5 eg/t3 di
ohi 1inerali.
·. cantro dello scroto:
7 asservati <bl {nessuno
atteso l
a. non ven9ono riportate analis1 separate per sto1aco e colon
b. tutti in tornitori
,..,...
97
TABELLA 5
ç9~ç~~!r~~1~~~ 91 ~:~!!r~~~9J!!~fl91~!ifl~ i~Q;1~1 ~!~l! ~!l~~ Bl 1~~~r~!9!J !!~9~!! ~
f1~J9! 9! !!91!9 iD r!l~~i~fl! çgn il f9D!!n~!~ iD ~g~1~ 9!1 f1~!9! J!~9J! ~ QÉ!
i§2i!9!l~~19!~ !! !l~ 1!§21
NDELA
n~i
(l qfll
fluidi d• t•qlto
NuELAnelle urtne delle
luned1
2~ ore
lug t
venerd ì
25
7.8
~
9.i
13.6
11
7.9
~
6.2
10 .8 + 5.1
~
12.5
98
DERMATOPATIE ED ESPOSIZIONE AD OLI LUBRIFICANTI
G. Angelini ,· G.A. Vena
Clinica Derma t ologica Il , Universi t à di Bari
Gli
oli
industriali
possono
indurre
varie
affezioni
cutanee (tab.l) con diversi meccanismi patogenetici (1-5) ,
Le più comuni sono le dermatiti da contatto ed in particolare
quella
da
contatto
irritante ,
mentre
sono
oggi
di eccezionale osservazione le neoplasie cutanee. Saranno
di seguito presi in considerazione i
striali, con alcuni ce nn i
var i
oli indu-
sulle loro proprietà chimiche,
e le singole dermatosi da essi causate.
Oli industriali
I diversi oli e fluidi industriali (tab.2) vengono largamente utilizz ati nell!industria ·per raffreddare e lubrificare
le
operazioni
di
lavorazione
dei
metalli,
per
esempio il taglio e la molitura.
Per queste
operazioni ci
si serve di macchine utensili
ad alta velocità. Senza una qualsiasi forma di raffreddamento
le
macchine
utensili 1 che
di acciaio temprato o carburo,
calore
prodotto
manufatti,
di
a
sono
comunemente
verrebbero distrutte dal
causa della frizione.
metallo o
meno,
fatte
vengono
Quasi
tutti
i
prodotti
con
le
suddette macchine utensili, oppure con particolari procedimenti
a
macchine.
loro volta preparati
Gli oli
l' interfacie
fra
per mezzo
delle
stesse
industriali vengono così diretti nella macchina da
metallo da tagliare;
taglio
ed il pezzo di
riducendo la frizione e disperdend o
il calore, l'olio raffredda il processo del taglio. Oltre
alle funzioni di raffreddamento e lubrificazione , questi
oli
lavano via i
detriti metallici e
contribuiscono ad
,,.
•
99
Nella
tab.
3
sono
riportati
tre
i
principali
tipi
di
oli industriali : oli insolubili, oli solubili e soluzioni
chimiche sintetiche.
Oli insolubili
Gli oli insolubili
( "cutting oils" ,
"neat oils", "oils",
" mineral oils") sono costituiti usualmente da oli minerali
(formatisi
per
decomposizione
di
materiali
vegetali
e animali nel corso di millenni) e sono usati soprattutto
per
la
loro
effetto
azione
del
lubrificante.
solo olio minerale,
A causa del
limitato
le proprietà di
questi
oli vengono migliorate con l'aggiunta di additi vi vari.
L ' aggiunta
e
il
sci)
di
oli
animali
(grassi
solidi
come
il
sego
lardo, oppure liquidi come gli oli derivati da peo
vegetali
(derivati
da noci
e
semi ) migliora la
bagnat ura delle superfici metalliche e riduce la frizione.
L'addizione di zolfo (libero e combinato), cloro o fosforo migliora l'aderenza dell'olio alle superfici metalliche
sotto
inibitpri
zinco,
la
pressione
della
reagiscono
della
cor rosione,
con
i
macchina
quale
metalli
il
non
da
taglio.
Gli
ditiofosfato
ferrosi
a
di
formare
films protettivi che aderiscono strettamente alle ·superfici
metalliche.
Nella formulazione
dei
" cutting oils "
manca
l'acqua.
Vi sono vari tipi di oli da taglio insolubili:
1. Gli oli esclusivamente minerali , a limitata proprietà
lubrificante,
sono
talora
usati
per
argani
e
torni
a revolver.
2.
L'aggiunta di lardo o olio di colza agli oli minerali
incrementa
le
proprietà lub rifi canti
rende idoneo per torni e fresatori.
dell'olio
e
lo
l
100
3. Gli oli solforizzati hanno evidenti vantaggi, ma mac chiano i metalli. Son o largamente utilizzati per torni,
frese e lavori di filettatura .
4.
L'aggiunta di zolfo o cloro rende gli oli idonei per
frese, l avori di avvitamento automatico · e filettatura .
Gli oli da taglio in genere non contengono altri additi vi;
talora possono contenere fenoli
come antiossidanti ,
battericidi anti- ranci d ità ed altri composti anti-ruggine
(vedi oli solubili).
Gli oli insolubili sono più spesso causa di acne o follicoli ti .
Se
l ' esposizion e
cutane a
è
prolungata ,
possono
indu r re iperpigmentazion e , c heratosi e cancro dello scroto o di altre sedi esposte . Allo scopo di rimuovere gli
idrocarburi
policiclici
carcinogeni ,
l ' olio
minerale
oggi usato è raffinato mediante solventi e non più prodotto per distillazione. La dermatite eczematosa da contatto è eccezionale , ed in genere è di tipo da contatto
irritante piuttosto che allergizzante (tab.4) .
Flui di a base di
~e qua
L ' azione di questi fluidi è quella di raffreddare ' ( "coolant
fluids " )
durante
e
lubrificare
superfici.
metalliche
la lavorazione dei metalli. Il contenuto in ac -
qua abbassa la temperatura ,
la
le
cor r osione
delle
e l'olio lubrifica e riduce
superfici
metalliche.
Questi
oli
vengono lar gamente utilizzati nell'industria .
Vi sono due tipi principali di fluidi da taglio solubili .
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
101
Oli
st>lubil i.
Il
termine
"o l io
è
solubile"
improprio
dal momento che il fluido consiste di gocce di olio emulsionato, e non solubilizzato, in acqua. Questi oli ( " coolant
oils" ,
strre
sotto
"soup " ,
forma
altri ~dditivi
" suds")
di
v engono forni ti
misture
(tab.3)
di
olio,
alle
indu-
emulsionanti
(olio solubile concentrato).
ed
Essi
vengono poi emulsionati con acqua dalla singola industria
in concentrazioni varie.
delle
Gli oli
sospensioni colloidali di
solubili sono pertanto
olio
in ac.qua stabiliz-
zate dall'aggiunta di emulsionanti. Quando la proporzione
dell'emulsionante è
del
forma
se
lattiginosa;
mic~sospensione
come
acqua.
I
più utilizzati;
15-25% l ' olio si presenta sotto
la
proporzione
è
del
35-40%
la
è così fine che il fluido appare chiaro
fluidi
lattiginosi
essi diventano
bianchi
sono
quelli
grigi o brun i con l'uso,
ma possono anche essere colorati con coloranti vari.
La.
loro
alcalinità
varia
usualmente
fra
8
e
10.
Essi
sono ampiamente impiegati per le loro effettive proprietà
raffreddanti
e
per
il
costo relativamente basso,
anche
se sono instabili per diversi motivi.
Gl.i oli solubili sono di due tipi: quelli "convenzionali"
contenenti il 50- 80% di olio minerale raffinato, e quelli
"se:::ni-sintet ici"
contenenti
olio minerale e/o animale;
oleosa
i
La
è
~licoli
integrata
da
meno
del
50%
(15-40%)
di
in questi ultimi la porzione
lubrificanti
sintetici,
quali
polialchilenici.
composizione
base
degli
oli
solubili
è
costituita
da sospensioni colloLdali di olio ed emulsionanti, quali
102
solfonati di
petrol~o
e
saponi dell ' acido carbossilico.
Usualmente, essi sono formulati con vari additivi (tabb.
5e6) .
Gli
emulsionanti
comunemente
sono
anionici
con
o senza componenti non-ionici; in genere quelli anionici
sono
~i
più
aggressivi
nei
non- ionici, . anche
confronti
se
diventano
della cute
rispetto
probabilmente
meno
aggressivi quando miscelati con i non - ionici .
Gli oli solubili inducono dermatiti eczematose da contatto, soprattutto del tipo da contatto irritante (tab.4).
Flui di
acquos i
l ' esatto
sinte tic i
opposto
degli
("synthetic
oli
coolants " ) . Sono
insolubili • . Non
contengono
oli, bensì sono soluzioni di poliglicoli o loro derivati,
di anticorrosivi, di agenti umettanti e di altri additivi
in acqua (tab . 3). Un fluido sintetico appare
anche
se
talora può essere
colorato.
Questi
com~
acqua,
fluidi ,
a
preval ente azione raffreddante , vengono oggi sempre più
usati
rispetto
agli
oli
solubili .
Come
questi
ultimi,
i fluidi acquosi sintetici causano dermatiti da contatto
(t ab~ 4) .
DERMATITE DA CONTATTO
La dermatite eczematosa è l ' affezione più frequentemente
indotta dagli
oli
industriali,
ed in particolare dagli
oli solubili e dai fluidi sintetici acquosi .
Aspett i c l i n ici ge n era li
Il quadro morfologico più
da
contatto
è
caratterist~co
quello numrnulare
con
della dermatite
interessamento del
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
103
dorso delle mani, degli spazi interdigitali e degli avambracci .
Le
chiazze
nummulari
sono
rotonde
o
ovalari.
Questa forma deve essere differenziata dall'eczema nummulare endogeno (costituzionale) diffuso.
che
cronica da altri
la dermatite da contatto
materiali,
i rritante
la dermatite
è di
tipo eritemat o-desquamativo;
occasionalmente assume l'aspetto di un eczema follicolare
diffuso. Talora la desquamazione degli spazi interdigitali
rappresenta
avan~ati
l'unico
segno
clini c o.
Negli
stadi
più
le lesioni, diffuse sul dorso delle mani, hanno
aspetto lichenificato con ragad ~ profonde.
La storia clinica comincia in genere c on una s ecchezza
progressiva delle mani , seguita da fissurazioni dolorose
a
livello
della
cute sovrastante
le
superfici
dorsali
delle articolazioni e dei polpastrelli. La maggior parte
dei pazienti riferisce una storia di guar i gi one o miglioramento
della
dermatite
nei
periodi
di
allontanamento
dal lavoro o nei weekends, ed una recidiva della stessa
con il ritorno al lavoro.
Gli oli rappresentano la causa più comune di dermatite
da contatto professionale. La forma clinica più frequenè
la
dermatite da contatto
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
Dermatite da contatto irritante
te
l
l
quali cemento e detersivi,
può assumere le stesse caratteristic he morfologiche.
A volte
l
l
Non sono chiari
i motivi degli aspetti nummulari della dermatite; è tuttavia ben noto
l
l
irritan t e
(DCI ) ,
che
oggi l'affezione professionale a più alta incidenza.
è
l
l
l
l
104
Chiaramente, la frequenza e l'intensità deJJh DCI variano
1 gV(Jf'FJ. tori hanno
con il grad o di esposizione. Alcuni
le mani e gli avambracci costantemente J mmersi negli
oli
da
tutti
taglio.
i
agli
casi
oli
In
di
( 6) .
( Inghil terr~J)
Birmingham
il
33%
di
derma ti te occupazionale ertJ. attribuita
ovviamente,
vad e.
1 , incidenza
a
seconda
dei Paesi e dei tipi di industria, ma Gel)jn ( 7 ) ritiene
che l'l% di tutti i
lavoratori esposti aglJ ol i sviluppi
delle dermatosi , che rappresentano la
cau~s
più freque n te
di allontanamento dal lavoro . In una indust r ia di montaggio
di
punterie
il
senza
guanti
contatto
60% dei
lavoratori
con un
olio
che
venivano
insolubile
a
minerale
presentava una dermatite da contatto ( 8 ) •
.~Sono
soprattutto
gli
oli
solubili ,
ed
quelli insolubili, che causano la DCI.
n <.:c e::zionalmente
Jn 1m nostro stu-
dio condotto su un gruppo di 1200 pazientj ,:on DCI cronica , i meccanici hanno un ' incidenza del 22% per il contatto con oli solubili (tab.7) (g). In questi " oggetti nella
maggior parte dei casi sono colpi ti
strelli
e
le
dita delle
mani;
i
segue
psl rni
la
o i
polpa-
localizzazione
al dorso delle mani, mentre gli avambraccj sono interessati in una scarsa percentuale di casi.
La causa reale della DCI da oli non è no t.~ .
di un singolo agente eziologico è
mile
invece che differenti
luppo
dell ' affezione .
fattori
L'evenienza
improb~ld l e;
e. verosi-
conco r·rJ no allo svi -
Indubbiamente,
il
contenuto
in
emulsionanti degli o l i solubili è i 1 fa t t o r·o più signi fi-
,,' l
l
l'
l
cativo
in
senso
causale;
l'alcalinità n
le
particelle
·-
l
l
107
l
l
La
può
riabilitazione
essere
una
può
essere
maggiore
o
necessaria;
minore
infatti,
vi
compromissione della
l
l
funzione a seconda del tipo di lesioni cliniche (tab.lO).
Ovviamente, le stesse considerazioni debbono essere fatte
anche in caso di DAC.
l
l
Dermatite allergica da contatto
Sebbene
gli
oli,
in
particolare
quelli
solubili ed
i
fluidi sintetici, contengano molti additivi potenzialmente sensibilizzanti,
riportano
di
l
seguito
gli
additivi
sensibilizzanti
raggruppati secondo la loro funzione (tabb.6
-·.
Etilendiamina.
e 11 ).
L'allergia da contatto all' etilendiamina
idrocloruro contenuta negli oli da taglio, sia c.ome germicida sia per mascherare l'odore, è stata da noi evidenziata nel
Autori
1977
( 18, 19).
( 17)
E'
ed in seguito confermata da altri
QUali dietilenetriamina, trietilenetetramina, dipropriletetraetilenepentamina,
dietilaminopropilami-
na e trimetilesametilenediamina {3).
'!'rotetanolami.na.
l
l
l
l
possibile una reazione crociata fra
l'etilendiamina .e le altre poliamine presenti negli oli,
netriamina,
l
l'incidenza di allergia da contatto
è in pratica molto bassa (7,13-16).
Si
l
Alcuni
l
l
l
oli solubili contengono quantità
Varie di olio minerale con l'amina grassa trietanolamina
Usata come emulsionante.
La trietanolamina è largamente
!~iegata anche in cosmetici.
l
l
l
l
l
l
l
108
Mercaptobenzotiazolo(MBT). Il MBT viene usato allo scopo
di prevenire la corrosione, specialmente del rame e delio
stagno,
per
Fregert
e
abbassamento
Skog
( 20)
del
pH
degli
hanno oss.ervato
oli
da taglio.
7 c·a si
di
DAC da
MBT contenuto in oli ·solubili; solo uno di essi reagiva
anche all'olio da taglio. Se non fossero stati testificati
separatamente
i
singoli
componenti
dell'olio,
negli
altri 6 casi la dermatite sarebbe stata attribuita ovviamente ad un effetto primario irritante. Il MBT è. presente
anche
in altri
biocidi
(Vancide TH) come antibatterico
e antifungino {3).
Lanolina. La lanolina presente nella lana grassa è usata
come antiruggine in alcuni fluidi e può causare dermatite
in soggetti ad essa già sensibilizzati per contatto (3).
Coloranti azoici. Quelli finora maggiormente incr-iminati
sono
l' orange G (acido 6, 8-disulfonico dell' azobenzene-
B~naftolo)
(20),
l'azobenzene-2-naftolo
e
soprattutto
il p-dimetilazobenzene {1), uh colorante giallo.
Deodoranti. Allo scopo di mascherarne l'odore, agli oli
vengano aggiunti olio di pino, profumi, balsamo del Perù,
etilendiamina. Quattro di 50 soggetti con dermatite delle
mani
da
oli
solubili
presentarono
reazioni
allergiche
all'olio di pino (21).
Idrazina.
L • esposizione
antiossidante
ed
questa
anticorrosivo,
l'industria meccanica
crociato
a
( 14).
con Apresoline,
e fenilidrazina (22).
sostanza,
è
usata
come
alta
nel-
piuttosto
Essa può
reagire
in senso
acido nicotinico dell' idrazide
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
109
Metalli.
In letteratura vi sono rarissimi casi di aller-
gia a nichel, cromo e cobalto presenti negli oli (23,24) .
Einarsson e coli. (25) hanno
di
cobalto
tale
reperto
nichel
e
e
oli
abbia
cromo
di uso è
( 15);
negli
nei
trovato un più alto contenuto
usati,
tuttavia non è
rilevanza
fluidi
da
clinica.
La
taglio
nelle
certo che
presenza di
condizioni
stata cercata ma non trovata da Sami tz e Katz
gli spot tests (il dimetilgliossima per il nichel
la difenilcarbazide per il cromo)
furono al
riguardo
negativi sul macchinario, nelle zone di lavoro e su campioni bruciati di oli nuovi e
usati.
Tuttavia studi di
laboratorio dimostrano che
nichel
(e non
puo
il
il
cromo)
essere liberato dai metalli lavorati.
In un nostro studio ( 17) due meccanici ri -
Formalde ide.
sultarono
allergici
alla
formaldeide
contenuta
in
oli
sintetici . La sostanza era stata aggiunta agli oli usati
come agente antibatterico.
Questi
antimicrobici
(fenoli,
bis-
Compos t i
f enolic i .
fenoli e
fenoli · clorurati) vengono addì zionati agli oli
per prevenire la crescita di batteri. Si noti che i bisfenoli sono fotosensibilizzanti e che i fenoli clorurati
possono indurre leucodermia .
Grotan BK .
La inevitabile contaminazione batterica degli
oli solubili, che avviene soprattutto a livello dell'interfacie olio-acqua, è causa di problemi di cattivo odore , di corrosione dei metalli e di alterazione dell'emul sione.
Per
questi
antibatterici
di
quali
formaldeide;
le
motivi
agli
oli
formaldeide ,
salicilanilidi
vengono addizionati
fenoli
o
liberatori
(esaclorofene)
sono
110
meno frequentemente usate per il loro alto potere allergizzante. Il Grotan BK è un triazina battericida (esaidro
- 1,3, 5-tris
di
( 2- idrossietil )-s-triazina)
formaldeide
e
viene
e
un
liberatore
largamente ut-ilizzato negli oli
solubili alla concentrazione dello 0,15%. Vi è disparità
di vedute circa la maggiore o minore incidenza di sensibiliz~azione
potere
che
di
al
Grotan
BK
( 26-28).
è
sensibilizzazione
l ' allergia a
Nella cavia il
basso ( 29).
E'
suo
possibile
questa sostanza diventi più frequente
a causa del suo attual e impiego in shampoos e cosmetici.
Patch tes t s
In
tutti
oli
i
casi di dermatite eczematosa persistente da
è
solubili
allo
scopo
di
necessario
evidenziare
eseguire
i
tests
un'eventuale ,
epicutanei
sia pu.r
rara,
allergia da contatto.
Tali oli alle diluizioni di uso non sono in genere irritanti
e
pertanto
Occasionalmente
possono essere testificati come tali .
possono
provocare
una modesta
reazione
irr itante a tipo "effetto sapone", o, ancora più eccezionalmente, una reazione irritante più forte. Vi è tuttavia
anche
il
rischio
di
reazioni
falsamente ·negative
allergeni presenti in basse concentrazioni ,
agli
e la dilui -
zione eseguita allo scopo di evitare l'irritazione incrementa
questa
queste
varie
possibilità
evenienze
non di lui ti al fine
di
errore .
permette
di
La
conoscenza
di
testificare gli oli
di evi t are false reazioni negati ve,
tenendo conto comunque della possibilità di modeste risposte di tipo irritativo.
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
112
nuando il contatto con l'olio solubile. In caso
~
~ns uc­
cesso tale contatto deve essere interrotto fino a guarigione
dell ' affezione,
giorni.
Se
la
che
derma ti te
avviene
si
usualmente
ripresenta
con
10-15
~
la
ripresa
del contatto, sarà opportuno trattarla come sopra riportato senza l'allontanamento dal lavoro. In
caso~
~suc­
cesso sarà necessario interrompere il contatto con l ' olio
per 2-3 mesi. Intanto il soggetto potrà eseguire i
epicutanei .
Se
industriale è
questi
ultimi
ottimale,
sono
negativi
tests
e - l ' igiene
ma la ripresa del contatto con
l'olio è seguita da una recidiva della dermatite, allora
si prenderà in considerazione l'allontanamento permanente
dal contatto con l'olio solubile.
Pre v e n zi one
La prevenzione della dermatite da contatto con oli solubili deve essere attuata su tre diverse direzior.e: l'individuo , la macchina e l'olio stesso.
L'in dividuo . I soggetti con storia personale di dermatite
atopica,
soprattutto
con
lesioni
croniche
al l e
mani
e
ag l i . avambracci . devono essere informati sulla possibilità dell'aggravamento dell'eczema in seguito al contatto
con gli
oli. In realtà , questi individui non dev ono essere
avviati al lavoro di meccanico .
Salvo che in presenza di macchine automatiche .
i
guanti
sono in genere sconsigliati per il rischio che s ' impiglino
in
strutture
a
rapida
rotazione.
I
guanti
possono
inoltre facilmente rompersi , anche solo in maniera poco
evidente, per l'azione dei frammenti taglienti di metallo
-113
e
permettere
così
il
passaggio dell'olio che
verrebbe
occluso contro la cute.
Le creme barriera vengono rapidamente rimosse dagli emulsionanti
contenuti
negli
oli
solubili.
Alla
fine
del
turno di lavoro devono essere usati dei detergenti deboli.
Dopo
il
lavaggio,
è consigliabile utilizzare creme
emollienti per una migliore idratazione cutanea con conseguente
aumentata
resistenza alla derma ti te.
L • impiego
di queste creme deve essere fatto routinariamente e prima
che la dermatite cominci.
Il
medico
errate
di
fabbrica deve
abitudini
di
lavoro
sorvegliare
dei
vari
su particolari
soggetti.
dimentichi infine che i fattori psico- sociali
Non
si
nell'ambie~
te lavorativo possono influenzare notevolmente la risposta di un determinato individuo alla dermatite.
La raacchina.
La macchina ideale
è
quella che
il minimo contatto fra l'olio solubile e la c ute
permette
dell'op~
ratore, come per esempio i
macchinari completamente com-
puterizzati. Al contrario.
maggiori sono le possibilità
di contatto e più facile sarà l'insorgenza della dermatite. Vi sono altri fattori che elevano il grado di contatto della cute con gli
cambio manuale
della macchina;
del
oli:
pezzo
la necessità frequente del
lavorato o
dell'aggiustamento
la necessità di lavorare più di un tipo
o di una misura del pezzo sulla stessa macchina;
cessità continua di verificare i
la ne-
pezzi per misura e qua-
lità; la necessità di rimuovere ripetutamente i frammenti
metallici dalla a rea di lavoro della macchina, e così via.
114
L'ol i o
s olubile.
E'
certamente
molto
difficile
poter
avere informazioni dal le Ditte produttrici di oli solubili circa la loro maggiore o minore azione offensiva · sulla
cute .
Se
è
vero c h e
gli
emulsionanti giocano il ruolo
principale nell'irritazione , allora gli oli semi - sintetici,
con i l
l or,o più alto contenuto di emulsionanti , sa~olubili
rebbe.ro più irr itanti degli oli
e
i
fluidi
sintetici
sarebbero
convenzionali,
potenzialmente
quelli
più H·ri tanti .
Particolari
accorgimenti
nella
formulazione
potrebbero
essere in grado di ridurre la potenzialità di irritazione
degli
di
oli
sol ubili . convenzionali,
emulsionanti
emulsionanti
anionici
non-ioni ci,
con
o
più
anche
come
alte
il
bilancimento
percentuali
l'esclusione
di
completa
degli anioni ci in favore dei non-ionici. Per moti vi tecnici,
tuttavia ,
ciò è piuttosto difficile da ottenere.
A tutt ' oggi non esistono purtroppo procedure d1agnostiche
idonee
per
lo
studio
da oli solubili,
dell ' irritazione
cronica
cutanea
e pertanto una parte vitale della pre-
venzione primaria viene a mancare.
Fanno parte della prevenzione l'uso di additivi tecnicamente
efficaci ,
l~mpiego
ma
il
meno
possibile
sensibilizzanti e
t
degli stessi alle più basse concentrazioni utili.
Le basse concentrazioni permettono infatti
l'uso di so-
stanze, quali la formaldeide ed il mercaptobenzotiazolo,
che di per sè " a priori" sono facilmente allergizzanti .
.E ' anche buon a norma non introdurre mai un olio solubile
l
l
l
l
l
l
115
l
l
l
nuovo
in
addetti
Se
ad
una
ai
un
industria senza aver prima informato gli
lavori
cambio
e
consultato
di
olio
il
medico di
fabbrica.
senza adeguata consultazione
l
l
l
l
in-
l
sorgerebbero sicuramente motivi di risentimento da parte
l
l
dovesse
dei
seguire un aumento del danno dermatologico,
lavoratori
nei
riguardi
dell'industria e
da parte
dello stesso medico, escluso da una decisione di notevole
importanza per la salute dei suoi pazienti.
L'evaporazione
dell'acqua,
inducendo
in maniera
incon-
trollabile un aumento di concentrazione e forza dell ' olio,
sembra incrementare il rischio dermatologico. In generale ,
è
quanto
la
più
debole
potenzialità
è
l'emulsione
d'irritazione
dei
tanto
suoi
più debole
costituenti.
Tuttavia, poichè per motivi tecnici è richiesta una certa
forza dell'olio,
sarà necessario arrivare ad un. compro-
messo fra la domanda meccanica indust rial e e quella dermatologica.
trollo
E'
della
pertanto raccomandabile un regolare conforza
dell'emulsione
da questi
due
punti
di vista.
Non è certo se gli oli solubili diventino di per sè più
irritanti con l'uso, indipendentemente dall'effetto della
concentrazione. Nelle industrie con problemi dermatologiCi
da o l :i,
PUlizia èe.i
i l
cambio completo
suoi conteni tori
continuo dell'olio e
sembra ridurre
la
l'incidenza
della dersatite. Questa impressione è tuttavia difficile
da quan~.i!"icare, dal momento che le industrie non prendono mai
L~
considerazione da solo questo fattore in rispo-
sta ad
l..:rl
che
ristagno
il
problema dermatologico.
degli
ol i
ne 1
E'
indubbio comunque
conteni tori
(coppe)
per
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
116
giorni
o
settimane ·favorisce
probabilmente,
di
lo
conseguenza,
sviluppo
microbico
incrementa
il
e
risch io
di irritazione cutanea.
A sua volta,
l'eventuale aggiunta di. quantità superiori
di biocidi agli oli è una ulteriore causa di irritazione,
anche
per
l'aumento del loro pH.
L 'impiego dei biocidi
deve essere quindi adeguatamente monitorato.
conclu~ione ,
In
1
mezzi
futuri
di
prevenzione
devono
esere basati sui seguenti punti: impiego sempre maggiore
di
macchine
computerizzate ,
maggiore
cooperazione
fra
medici di fabbrica e dermatologi all ' interno dell' industria meccanica, continuo studio dei problemi scientifici,
tecnici
e
medici
inerenti
gli
oli
solubili ,
e
ricerca
dei fattori di variazione nella suscettibilità individuale alla dermatite da oli.
Acne e f o llicoliti
follicoli ti e
Le
l'acne professionali da oli, eziologi-
camente e clinicamente distinte dall'acne clorica ( cloracne), sono legata all'effetto irritante di particolari
oli
(tab . l2)
(30) .
Sono principalmente in causa gli oli
insolubili da taglio e particolarmente que.lli contenenti
frazioni
distillate
più
pesanti
e
grossi
composti
di
oli lubrificanti pesanti.
La tab. 13 elenca alcuni fattori ambientali che possono aggravare
l'acne professionale da oli, mentre nella tab.14 è riportata la diagnosi differenziale fra acne giovanile, acne
da oli e cloracne da idrocarburi aromatici alogenati.
I
_.a _,
dati
sull'incidenza
---~---
----
....,.;:,,~~--
dell ' acne
.... -
-""',.._,...-(
da
A
oli
"""'"'""'
o da derivati
\\t"\~\ T r\,...'i
117
da delle
lavoro,
varie statistiche e delle varie condizioni di
essa varia fra il 7 e l'BO% ( 31-34). Con le mi-
gliorate condizioni di lavoro e l'aumentata igiene perso-
nale
l'incidenza
dell'acne
è oggi notevolmente
da oli
diminuita.
Gli oli che inducono questo tipo di patologia sono quelli
insolubili.
I
derivati
causare follicoliti
di
antracene,
il
del
carbon fossile
che
possono
sono gli oli medi e pesanti, l'olio
catrame,
la pece.
Le categorie a
più
alto rischio per follicoliti e acne da oli sono riportate nella tabella 1 S.
Patogenesi
L'occlusione
meccanica
dell'astio
follicolare
da parte
degli oli e della sporcizia e la conseguente ri tenzione
della secrezione ghiandolare stimolano la cheratogenesi.
La stimolazione cheratogenetica si
zione
sono
o
dal
dei
comedoni.
causate
Le papule follicolari
dall'effetto
passaggio
del
traduce nella forma-
sebo
diretto
nei
e
irritante
tessuti
le pustole
dell'olio
circostanti
dai
follicoli ostruiti. In pratica però i meccanismi patogenetici si sovrappongono e si integrano.
Il fattore microbico avrebbe
scarso o nullo significato
nella genesi delle follicoli ti,
in quanto si è osservato
che le lesioni compaiono anche con l'uso di oli sterili.
Anche
11
fattore
microtraumatizzante
delle
particelle
metalliche sospese nell'olio usato ha scarsa importanza
patogenetica
poichè
gli
azione cheratoplastica,
oli
non
usati
sono
capaci
di
così come si è potuto osservare
l
'l
118
sperimentalmente sia su cute di cavia (35) e di coniglio
(36) che su cute umana.
Sintomato l o g ia
I
soggetti
con cute
seborroica ,
bruna e
ricca di peli
sono più spesso colpiti; l'affezione però può interessare qualunque soggetto.
In genere,
i
soggetti seborroici
e con molti peli hanno manifestazioni più evidenti, mentre quelli a cute normale e con scarsità di
tano
lesioni
modeste
a
tipo
comedonico
pel~
o
presen-
cheratosico
follicolare.
Le
sedi
colpi te
sono quelle
a
contatto con oli oppure
con indumenti o tute impregnate di tali sostanze: avambracci,
faccia
estensoria delle braccia e delle cosce ;
meno frequentemente il dorso delle mani, le regioni superiori del tronco e le gambe.
Dopo un tempo di contatto variabile da settimane a mesi,
si osservano dapprima modificazione di superficie della
cute,
che appare secca e ruvida , e graduale atrofia dei
peli. In sede di sbocco follicolare compaiono progressivamente le caratteristiche lesioni: comedoni, follicoliti
eritematose ,
follicoliti
pustolose
e
papulo-pustolose~
Queste manifestazioni sono isolate o più spesso tra loro
asSGCiate ed in vario grado di evoluzione.
Il comedone è costituito da un punto nero della grandezza
di una capocchia di spillo a sede follicolare. La follicoli te
è
caratterizzata da piccole
rilevatezze
coniche
della grandezza di un grano di miglio o poco più , rossocongeste
alla
periferia
e
giallo-grigiastre
al
centro
per la presenza di una modesta ipercheratosi. Nella forma
119
pustolosa
sono
dimensione,
da
una
evidenti
lesioni
eri tematose
piccola
o
cavità
di
maggiore
entità e
eri temato-violacee·,
ripiena di
centrate
materiale
puruloide
giallastro.
A queste manifestazioni abbastanza comuni possono accompagnarsi
formazioni
pseudocistiche e,
specie al volto,
al dorso delle mani e agli avambracci, melanosi e discheratosi.
Meno frequente
è
il
rilievo dell' ipercheratosi
follicolare semplice o spinulosa diffusa, caratterizzata
da rilievi ipercheratosici follicolari puntiformi, senza
segni di flogosi. Quest'ultima forma è raramente osservabile in addetti a raffinerie o in benzinai.
Istopatologia
Il quadro
dell'ostio
istologico è caratterizzato da ipercheratosi
follicolare,
pseudocisti
cornee
a
livello
del follicolo pilifero, iperplasia dell'epitelio di invaginazione follicolare, infiltrato cellulare dermico costi
tuito da elementi linfomonocitari, istiociti e fibrociti,
e da ipotrofia delle ghiandole sebacee , più o meno evidente a seconda dell'entità delle lesioni.
Decorso
E'
in
rapporto
lesioni.
con
il
L'ipercheratosi
tipo
clinico morfologico delle
follicolare
e
la
follicolite
regrediscono in genere abbastanza rapidamente, nel giro
di qualche settimana o mese, una volta cessato il contatto con la noxa. Più lenta è la regressione delle follicoliti pustolose e delle lesioni pseudocistiche; tuttavia,
anche
in questi casi la· risoluzione della dermatosi si
attua usualmente entro alcuni mesi.