Speciale San Valentino 2014

Criminologia / Diritto / Giustizia
Neuroscienze / Psicologia / Medicina / Comportamento
N. 3/ Speciale San Valentino 2014 / € 10.00
L’abito non fa il
monaco... ma fa la
monaca
L’amore non voluto
Ti amo. Talvolta!
S. Valentino
Sedurre in cucina
Il Paradigma di Red&Toby
Quando l’amore si ammala
Istituto Europeo di Scienze Forensi e Biomediche - Editore
1
BRUCIO PER TE
STELLE E STALLE
quando il fuoco della
passione arde e se ne
infischia delle regole
sociali
come emozioni e
sentimenti
trasformano
la nostra vita in
una corsa sulle
montagne russe
(come e perché amiamo)
Prezzo di copertina: 20.00 €
ISBN: 978-88-98559-06-0
Autori: Aceranti A., Vernocchi S., Morelli A.,
Sambrotta V., Scarcella M.R.
SE NON SARAI
MIO NON SARAI
DI NESSUNO
stalking e bullismo
quando l’amore e l’odio
diventano ossessione
Prezzo di copertina: 20.00€
ISBN: 978-88-98559-09-1
Autori: Aceranti A., Vernocchi S., Bellebono
C., Bertazzoni M., Bonforte A., Carfagna A.,
Nikehasani M., Sambrotta V.
Prezzo di copertina: 25.00 €
ISBN: 978-88-98559-00-8
Autori: Aceranti A., Vernocchi S., Bellebono
C., Sambrotta V.
MAGHI,
STREGHE E
RESURREZIONI
come il gioco ti salva
e la vita diventa un
gioco
Prezzo di copertina: 20.00 €
ISBN: 978-88-98559-02-2
Autori: Aceranti A., Vernocchi S., Colombo
Lozza A., Coscia F.N., Pagliaro S., Pini S., Sambrotta V.
SEI LIBERO DI
DIRMI DI SI’
MANUALE DI
CRIMINOLOGIA
doppio legame, omicidio psichico e ricatto
affettivo
la seduzione
del male
Prezzo di copertina: 20.00€
ISBN: 978-88-98559-04-6
Autori: Aceranti A., Vernocchi S., Sambrotta
V., Zanini A.
Prezzo di copertina: 20.00€
ISBN: 978-88-6047-060-7
Autore: Sambrotta V.
Prefazione di A. Aceranti
PROSSIMAMENTE
Al
Settimo
Cielo
Io non
merito
di
esistere
Tu fai
schifo
Non può
essere
vero
Uscita
Prevista:
Mar ‘14
Uscita
Prevista:
2014
Uscita
Prevista:
2014
Uscita
Prevista:
2014
Io
bloggo,
tu twitti
Angeli e
Demoni
Sei un
Mostro!
Distruggerò
tutto!
Uscita
Prevista:
2014
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Prevista:
2014
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2014
Uscita
Prevista:
2014
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2
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EDITORIALE
di Andreas Aceranti
Amour....
c’est l’amor!
Tutti, o almeno la maggior parte di noi, conosciamo i sintomi dell’amore.
Le farfalle nello stomaco, il nodo in gola, i sudori freddi, i tremori fini, inappetenza, insonnia…
Insomma gli stessi sintomi dell’ansia.
E, in alcuni casi, della depressione.
Sull’origine dell’amore sono state fatte milioni
di ipotesi e sono stati versati fiumi di inchiostro.
Dall’ipotesi della derivazione divina al percorso dell’illuminazione interiore, dalla necessità di rinnegare se stessi all’ascesa dell’anima verso reami spirituali più o meno delineati.
Ogni cultura, e ogni persona, interpreta i concetti di vita, di
morte, di anima, di peccato, di giusto e di sbagliato secondo
la propria visione.
Ma tutti sono d’accordo su una cosa: tutti abbiamo bisogno
di essere amati. Ognuno ama e cerca di essere amato a modo
proprio.
Ma cosa accade quando il “modo proprio” di uno non coincide con il “modo proprio” dell’altro?
Allora ci troviamo davanti all’amore indesiderato, o non
corrisposto. Quell’amore che ci lacera il cuore e trasforma i
sogni rosei degli innamorati negli oscuri incubi dell’abbandonato e del rifiutato.
A volte questo amore scema, o viene sostituito da un altro.
In altri casi si trasforma. Muta. Sublima.
Ma potrebbe anche diventare un’ossessione. L’ossessione
d’amore, da sempre, ha distrutto regni, famiglie, aziende, uomini e donne.
Quando l’amore diventa ossessione sia avvera il detto “finché morte non ci separi”.
Eh sì, l’amore - qualunque sia la forma che assume - termina solo con la morte… Finché c’è vita c’è amore… Anche se,
a volte quell’amore vorremo non fosse
mai iniziato.
Ma noi, come scienziati, non crediamo agli stereotipi. È per questo che
abbiamo deciso di far uscire questo
speciale su San Valentino, la festa degli innamorati, dopo la festa.
Perché l’amore è personale, è unico, e non può essere incatenato in forme, regali, giorni o feste decisi dalla
società.
3
SOMMARIO
SPECIALE SAN VALENTINO:
68 San Valentino
di Valentina Sambrotta
Da sempre San Valentino è considerata la festa degli innamorati. Ma
quel è la sua origine? Si è evoluto il suo significato nel corso degli anni?
Come?
14 L’amore non voluto
di Adolfo Bonforte e Arcangela Carfagna
L’amore fa girare il mondo... ma a volte non è corrisposto. E può accadere che non solo non sia corrisposto, ma nemmeno desiderato. E quello che è
iniziato come un semplice corteggiamento diventa
un incubo da cui a volte è difficile, se non impossibile uscire. E anche una volta fuori gli incubi non
smettono più di tormentarci.
22
Ti amo! Talvolta!
di Domenico Antonazzo
L’amore è eterno.... a volte sì, a volte no. A volte,
per renderlo eterno serve un diversivo. La noia e
l’abitudine sono la tomba dell’amore che, per rimanere vivo, ha bisogno di essere coltivato con
idee sempre nuove e sorprese infinite. Ma quando
questo manca, a volte, bisogna ricorrere a nuovi
espedienti, come il tradimento.
32 Il Paradigma di Red & Toby
di Andreas Aceranti
Si dice che una delle forme più alte che esistano
sia l’amicizia. Alcuni filosofi sostengono addirittura che l’amicizia, quella vera, sia ben più rara
dell’amore. Ma cosa spinge due amici a diventare
rivali? Quali dinamiche intervengono tra due amici perché l’idillio si infranga o, ancor peggio, uno
dei due si rivolti contro l’altro?
4
non fa il monaco..
6 L’abito
ma fa la monaca
di Simonetta Vernocchi
Identità di genere, orientamento sessuale e preferenze d’amore sono stati da sempre al centro
dell’attenzione delle culture puritane e “normali”.
Ma cos’è la normalità? Cosa distingue la “verità”
dalla moda? Si può essere normali e socialmente accettati?
RUBRICHE
3 Editoriale
12 Romeo e Giulietta
20 La leggenda di Xoroi
38 Antonio e Cleopatra
50 Orfeo ed Euridice
54 L’amore è una poesia
56 La seduzione in cucina
di Andreas Aceranti
di Roberta Tonini
46 Quando l’amore si ammala
di Michele Miccoli
Esistono momenti in cui il sogno di una vita si
infrange. Esistono altri momenti in cui il sogno
non si infrange ma la paura che accade prende il
sopravvento. E quando la paura prevale, si sa, la
parte razionale scompare e l’irrazionalità prende
il sopravvento. Fantasia, incubi e paure si trasformano presto in una gelosia devastante che manda
in frantumi anche il rapporto più solido.
Fin dalla notte dei tempi il cibo è stato al centro delle più fantasiose tecniche di approccio e di
seduzione. Secondo gli antichi alcuni cibi erano
talmente impregnati di potere seduttivo da essere addirittura proibiti. Oggi i cibi proibiti sono
presenti sono in alcune culture ma anche noi, chi
più chi meno, si affida alle proprietà seduttive del
cibo, anche se non vogliamo ammetterlo.
Fonti delle immagini del sommario:
http://1.bp.blogspot.com/-iqSUYEzEpPY/URxUuRy0WCI/AAAAAAAAB5A/M0ogfB1mXtM/s1600/st-valentine.jpg;
http://madameparadox.files.wordpress.
com/2012/02/dead-cupid1.jpg; http://www.boorp.com/sfondi_gratis_desktop_pc/sfondi_gratis/sfondi_3d_computer_grafica/cupido.jpg; http://www.wallpaperswala.com/wp-content/gallery/friendship/friendship01.jpg; http://www.ohtallinn.com/wallpaper/people-males-free-gay-angel_926039.jpg; http://cache.desktopnexus.
com/thumbnails/416935-bigthumbnail.jpg; http://www.hqfreewallpapers.com/files/Japanese%20Food%20Wallpaper.jpg
5
L’abito non fa il
monaco... ma fa la
monaca!
di Simonetta Vernocchi
L
a sessualità umana è quanto mai complessa, spesso si
parla di orientamento sessuale confondendolo con il travestitismo, e di interventi chirurgici
per cambiare sesso (nel transessualismo) associandolo all’orientamento sessuale.
Ci sono vari livelli di complessità
che cercheremo di rendere in modo
molto semplice spero anche per i
non addetti ai lavori. Nella tabella
allegata avete a sinistra una colonna che rientra nella “fisiologia”
ossia in ciò che non è patologico.
Nella colonna di destra ciò che invece non è sicuramente normale e
quindi lo definiamo patologico.
La sessualità ha molteplici significati e finalità.
6
Può esprimere emozioni positive
come affetto, amore, passione, bisogno di intimità emotiva e fisica (sesso amoroso), o negative, quali odio,
distruttività, sadismo. Può esprimere anche voglia fisica, attrazione,
gusto del piacere erotico e/o della
trasgressione (sesso ricreativo); desiderio di un figlio (sesso procreativo); bisogno di ottenere dei vantaggi emotivi personali (tacitare ansia,
angoscia, solitudine, fame d’amore,
scaricare tensione, confermare la
propria identità o il proprio potere),
relazionali (ridurre l’aggressività del
partner, ottenere attenzione e così
via), o vantaggi oggettuali (denaro,
oggetti, viaggi, facilitazioni, carriera
come nel sesso strumentale).
Pensiamo al fenomeno della
prostituzione, alla pedofilia, al turi-
Noi non
vediamo le
cose come sono;
vediamo le cose
come siamo noi.
Anais Nin
7
smo sessuale tanto per citare forme
di patologia della sessualità molto
complesse.
Perché?
Più motivazioni possono essere
co-presenti.
Possono cambiare nel tempo e/o
nella stessa persona e coppia a seconda della fase della vita personale
e della relazione.
La società
Fattori socioculturali condizionano il tipo di educazione sessuale,
il sistema di valori di riferimento,
il grado di polarizzazione dei
ruoli nella coppia, gli stereotipi
sessuali, il livello di libertà sessuale, la percezione di eventuali
problemi, le modalità di espressione verbale del disturbo sessuale, la ricerca o meno di aiuto
terapeutico. Possono modulare
la percezione del problema sessuale, i tabù che ne inibiscono
la verbalizzazione, e quindi il
ricorso al medico, e le stesse
modalità di espressione verbale
del disturbo sessuale.
Nei Paesi con grande repres-
8
Perché un
unlabelled ha
tanta difficoltà
ad accettarsi?
sione sembrerà che non vi siano
per nulla problemi sessuali.
In realtà si dispongono di alcuni
dati (fonte OMS) che ci devono far
riflettere.
Circa il 30% degli uomini di razza araba non riesce a mantenere
una erezione per più di 20 secondi e
soffre di eiaculazione precoce, molti
milioni di donne africane presentano mutilazioni genitali ed alterazioni che impediscono un rapporto
sessuale normale, le infestazioni da
vermi e parassiti possono colonizzare nella donna le vie genitali causando vaginiti croniche… tanto per
citare alcuni esempi, e questi
sono solo alcuni degli aspetti
che con un minimo sforzo grazie allo stato delle attuali conoscenze sarebbero facilmente
modificabili.
La sessualità umana
La sessualità umana comprende:
1.
Il sesso biologico
determinato dai cromosomi, e
da tutti i fattori endocrini, nervosi, recettoriali che portano
alla normale differenziazione
Simonetta Vernocchi - Medico fisiopatologo e criminologa è professore
associato di Fisiologia all’Univ. LUdeS di Lugano e docente di Neurofisiologia
del comportamento presso l’Università “La Sapienza” (Roma).
sessuale.
2. L’identità sessuale che si
struttura attorno all’identità di genere (sono un uomo, sono una donna), di ruolo (padre/madre/fratello/
sorella), di méta o orientamento
(ossia il genere sessuale della persona desiderata e qui rientrano gay,
lesbiche, bisessuali ed unlabelled).
3. La funzione sessuale che
contiene il desiderio sessuale, l’eccitazione, l’orgasmo (con eiaculazione nell’uomo) e la soddisfazione.
4. La relazione di coppia comprende le dinamiche affettive d’amore, passione, intimità; gli stili
comunicativi, le dinamiche di potere e controllo; il rapporto sessuale
e la sua qualità; il tipo di relazione
rispetto al genere dei partner (eterosessuale o omosessuale).
L’identità sessuale
E’ nell’identità sessuale che si
concentrano la maggior parte delle alterazioni psicosessuali dell’adolescenza. Innanzitutto esiste la
possibilità di non avere un definito e preciso orientamento sessuale,
chiamando “unlabelled” ossia “senza etichetta” questa disposizione.
Queste persone si percepiscono
molto duttili in materia di orientamento sessuale rivendicando il diritto ad “amare chi mi piace” senza
doversi definire una categoria rigida: omo-etero-bisex.
Molti degli unlabelled infatti modificano il proprio orientamento sessuale verso una relazione
chiaramente etero, soprattutto le
donne, per gli uomini poco meno
del 50% degli ex unlabelled optano
per una relazione omosessuale.
Parrebbe quindi che l’essere senza etichetta possa far parte di un
processo fisiologico della crescita e
della maturazione dell’orientamento sessuale dell’adolescente, tanto
più che nella nostra società comportamenti adolescenziali si protraggono oltre il II e il III e talvolta
il IV decennio di vita.
L’identità sessuale è dinamica,
Molti
unlabelled
modificano il
proprio
orientamento
sessuale verso
una relazione
etero
9
perché espressione di un vissuto
modificabile da fattori endogeni ed
esogeni, biologici e psichici.
Ha la massima plasticità durante
la vita fetale, la prima e seconda infanzia e l’adolescenza.
Può andare incontro a modificazioni strutturali significative a tutte
le età, in risposta a fattori biologici
e psicodinamici, in particolare ad
eventi traumatici affettivi o somatici. I periodi di massima vulnerabilità per l’identità sessuale sono la
fase prenatale, la pubertà e l’adolescenza.
Pubertà e adolescenza
La pubertà e l’adolescenza sono
decisive per il completamento ed il
normale sviluppo dell’identità sessuale.
Si definisce pubertà la transizione biologica dall’infanzia alla maturità sessuale.
L’adolescenza comprende invece
l’insieme delle trasformazioni psico-emotive e psicosessuali che accompagnano la pubertà.
In passato pubertà e adolescenza
tendevano temporalmente a coincidere.
Oggi assistiamo a un progressivo sfasamento tra i due periodi, con
importanti conseguenze dal punto
di vista medico, psicologico, sessuale e relazionale.
La pubertà tende ad anticipare.
L’adolescenza, come processo
psichico di maturazione, tende a protrarsi oltre i vent’anni,
con la dipendenza economica e logistica dalla famiglia.
Di crescente importanza ed
incidenza sono i disturbi del
comportamento alimentare,
anoressia e bulimia, per le
loro implicazioni sull’identità
sessuale, sulla salute generale
e ginecologica, per i fattori
di rischio per alt re patologie
10
DRAG
la nuova forma
dello show
business
che ad essi si accompagnano.
Il desiderio sessuale
Il desiderio sessuale costituisce
una dimensione importante nella
sessualità umana.
È l’espressione di una funzione
corticale associativa complessa, attivata da stimoli endogeni (ormonali,
timer biologico, ipotalamo, pensieri, ricordi, evocazione) o esogeni
(stimolazione dei sensi), che induce
il bisogno e il desiderio di comportarsi in modo sessualmente attivo.
Il desiderio può essere considerato come la risultante della somma
delle forze che ci portano verso il
comportamento sessuale o ce ne al-
Il desiderio
sessuale è
l’espressione di
una funzione
corticale
associativa
complessa
Carmen Carrera (vero nome Christopher Roman; 13 April 1985 - vivente) è una drag queen, modella e performer di burlesque
apparsa sulle reti nazionali americani per le prima volta nel reality televisivo RuPaul’s Drag Race nel 2012, e nello spin off RuPaul’s
Drag U dove è apparsa come “drag professor” in due episodi.
Il termine drag queen di solito si riferisce a persone che si vestono da donna (appunto in “drag”) con lo scopo di eseguire performance sul palco, cantare dal vivo o in playback, danzare in luoghi come pub, cabaret e discoteche.
Famose drag queen includono RuPaul , Jackie Beat e Lady Bunny .
L’etimologia del termine “drag queen” è contestata.
Il termine drag queen appare nel Polari, uno slang (dialetto) inglese che era popolare in alcune comunità gay agli inizi del 20°
secolo ma il suo primo uso documentato per riferirsi agli attori vestiti in abiti femminili risale già al 1870.
Il termine “Queen” (regina) può fare riferimento al tratto della regalità che si trova in molti personaggi del mondo drag. È anche
legato alla parola dell’inglese antico “quean” o “cwene”, che in origine significava semplicemente “donna” ma che poi ha assunto
il significato di “ragazza sfacciata”.
Il termine “drag” (trascinare) riferito all’abbigliamento femminile indossato da uomini, ha origini meno chiare. Secondo una
teoria, è stato utilizzato in riferimento ai travestiti, almeno fin dal 18° secolo, a causa della tendenza delle loro gonne a trascinarsi
sul terreno. Un’altra possibilità è che derivi da lingue diverse dall’inglese. Bardah era una parola persiana che significa “schiavo”,
che si è sviluppato nel bardaje spagnolo, termine che si riferisce ad un efebo. Questo è stato preso in prestito dal francese come
bardache. La parola francese è stato poi utilizzato in America nella forma berdache, ed è stato utilizzato in riferimento a uomini
indigeni che assumevano il ruolo di domestici mentre le mogli lasciavano la casa per assumere compiti di guerrieri.
lontanano: stimoli biologico-istinPer saperne di più
tuali, fattori motivazionali-affettivi
e cognitivi.
Il desiderio sessuale nasce ed è
Brucio per te
modulato da fattori biologici, psiQuando il fuoco della passione arde e
chici e relazionali.
se ne infischia delle regole sociali
E’ difficile per un adolescente, e
ancor più per un adulto, ammettere il proprio orientamento sessuale
se questo non coincide con l’essere
eterosessuale o quello richiesto dal
contesto in cui vive.
La vita adulta
cultura e scienza
E nel giovane adulto?
Istituto Europeo di Scienze Forensi e
Perché è così difficile mantenere
Biomediche Editore
ISBN: 978-88-98559-06-0.
a lungo una relazione felice?
Perché è così difficile ammettere
la propria omosessualità, la propria
eterosessualità o il proprio stato di
unlabelled?
Molte coppie gay di persone anche istruite, colte, con una buona
posizione sociale, una bella famiglia
d’origine, faticano a mostrarsi per
quel che sono, vivono in clandestinità il loro amore.
Così come un ragazzo cresciuto
nella comunità gay trova difficoltà a
dichiararsi eterosessuale.
D’altro canto un altro ragazzo,
scoprendosi unlabelled potrebbe
spaventarsi di questa sua caratteristica e rifugiarsi in un’apparente decisione (etero o gay) che, però, non
è l’espressione vera della sua natura.
Domande senza risposta?
Se lo schema dei disturbi della
sfera sessuale è talmente chiaro da
farne una tabella perché allora tanta
confusione?
Perché un travestito dovrebbe
essere il testimonial di gruppo gay?
Cosa hanno a che fare i trans sessuali con l’omosessualità?
Cosa cerca un uomo in una relazione sessuale a pagamento?
Perché un unlabelled ha tanta
difficoltà ad accettarsi?
A queste e altre domande l’autrice e i suoi collaboratori hanno cercato di rispondere nel libro “Brucio per te” (Quando il fuoco della
passione arde e se ne infischia delle
regole sociali; Sessualità e orientamento sessuale tra cultura e scienza; Istituto Europeo di Scienze Forensi e Biomediche Editore; ISBN:
978-88-98559-06-0).
Sessualità e orientamento sessuale tra
11
Romeo
e
Giulietta
di W. Shakespeare
Nel prologo, il coro racconta come due nobili
famiglie di Verona del 1500, i Montecchi e i
Capuleti, si siano osteggiate per generazioni
e che “dai fatali lombi di due nemici discende
una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella,
il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto”.
Il primo atto comincia con una rissa di strada tra le servitù delle due famiglie, interrotta da Escalus, principe di Verona, il quale
annuncia che, in caso di ulteriori scontri, i
capi delle due famiglie saranno considerati
responsabili e pagheranno con la vita. Quindi fa disperdere la folla. Il conte Paride, un
giovane nobile, ha chiesto al Capuleti di dargli in moglie la figlia poco meno che quattordicenne, Giulietta. Capuleti lo invita ad
attirarne l’attenzione durante il ballo in maschera del giorno seguente, mentre la madre
di Giulietta cerca di convincerla ad accettare
le offerte di Paride. Questa scena introduce
la nutrice di Giulietta, l’elemento comico del
dramma.
Il rampollo sedicenne dei Montecchi, Romeo, è innamorato di Rosalina, una Capuleti
(personaggio che non compare mai). Mercuzio (amico di Romeo e congiunto del Principe) e Benvolio (cugino di Romeo) cercano
invano di distogliere Romeo dalla sua malinconia, quindi decidono di andare mascherati
alla casa dei Capuleti, per divertirsi e cercare
di dimenticare. Romeo, che spera di vedere
Rosalina al ballo, incontra invece Giulietta.
Romeo e Giulietta, dipinto di Ford Madox
Brown
I due ragazzi si scambiano poche parole, ma
sufficienti a farli innamorare l’uno dell’altra e
a spingerli a baciarsi. Prima che il ballo finisca, la Balia rivela a Giulietta il nome di Romeo. Rischiando la vita, Romeo si trattiene
nel giardino dei Capuleti dopo la fine della
12
festa. Durante la famosa scena del balcone,
i due ragazzi si dichiarano il loro amore e
decidono di sposarsi in segreto. Il giorno seguente, con l’aiuto della Balia, il francescano
Frate Lorenzo unisce in matrimonio Romeo
e Giulietta, sperando che la loro unione possa portare pace tra le rispettive famiglie.
Le cose precipitano quando Tebaldo, cugino di Giulietta e di temperamento iracondo,
incontra Romeo e cerca di provocarlo a un
duello. Romeo rifiuta di combattere contro
colui che è ormai anche suo cugino, ma Mercuzio (ignaro di ciò) raccoglie la sfida. Tentando di separarli, Romeo inavvertitamente
permette a Tebaldo
di ferire Mercuzio,
che muore augurando “la peste a
tutt’e due le vostre
famiglie”. Romeo,
nell’ira, uccide Tebaldo.
Il Principe condanna Romeo solo
all’esilio
(perché
Mercuzio era suo
congiunto e Romeo
l’ha solo vendicato): dovrà lasciare la
città prima dell’alba
del giorno seguente.
I due sposi riescono a passare insieme un’unica notte
d’amore. All’alba,
svegliati dal canto
dell’allodola, messaggera del mattino (che vorrebbero
fosse il canto notturno dell’usigno-
lo), si separano e Romeo fugge a Mantova.
Giulietta dovrebbe però sposarsi tre giorni dopo con Paride. Frate Lorenzo, esperto
religioso in erbe medicamentose, dà a Giulietta una pozione-sonnifero che la porterà
a una morte apparente solo per quarantadue
ore, in realtà sonno, per non sposare Paride
e fuggire. Nel frattempo il frate manda un
messaggero a informare Romeo affinché egli
la possa raggiungere al suo risveglio e fuggire
da Verona.
Sfortunatamente il messaggero del frate non
riesce a raggiungere Romeo poiché Mantova
è sotto quarantena per la peste, e Romeo viene a sapere da un suo amico della morte di
Giulietta. Romeo disperato si procura un veleno (arsenico), torna a Verona in segreto e si
inoltra nella cripta dei Capuleti, determinato
ad unirsi a Giulietta in un breve saluto-lutto
e nella morte, in realtà solo sonno. Paride,
anche egli in lutto per Giulietta, giunge nella
cripta, ma anche come imboscata, dato che
sapeva che Romeo sarebbe venuto, avendo
intuito il sentimento tra i due, e lo minaccia.
Ne nasce un duello a spade sguainate, nel
quale Paride rimane ucciso, mentre Romeo,
dopo aver guardato teneramente Giulietta
un’ultima volta e sul punto di raggiungerla
nella morte, si avvelena pronunciando la famosa battuta “E così con un bacio io muoio”.
Quando Giulietta si sveglia, trovando l’amante e Paride morti accanto a lei, si uccide
trafiggendosi con il pugnale di Romeo, per
unirsi a lui.
Nella scena finale, le due famiglie e il Principe accorrono alla tomba, dove Frate Lorenzo gli rivela l’amore e il matrimonio segreto
di Romeo e Giulietta. Le due famiglie, come
anticipato nel prologo, sono riconciliate dal
sangue dei loro figli e pongono fine alla loro
guerra.
Fonte: Wikipedia
13
L’amore non voluto
di Adolfo Bonforte e Arcangela Carfagna
L
a nuova legge sul “femminicidio” anche se è stata varata sull’onda di un
fenomeno segnalato dai media con
toni allarmanti, nasce da un dato
di fatto che segnala una particolarità italiana: nel nostro paese, infatti,
il 44% dei casi, quando una donna
viene uccisa è per mano di un partner: marito, fidanzato, convivente.
Ciò ha spinto il legislatore verso un nuovo potenziamento degli
strumenti per la prevenzione e la
repressione della violenza di genere,
soprattutto nella sua ambientazione
domestica.
Le nuove norme
Le nuove norme si basano soprattutto sull’inasprimento delle
pene e delle misure cautelari. È stato introdotto l’arresto in flagranza
obbligatorio per i reati di maltrattamenti in famiglia e stalking.
La polizia giudiziaria potrà, su
autorizzazione del Pubblico Ministero, disporre l’allontanamento
d’urgenza dalla casa familiare e il
14
divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Gli aggressori allontanati dalla
casa familiare potranno essere controllati attraverso un braccialetto
elettronico e dispositivi simili, e in
caso di stalking potranno essere disposte anche le intercettazioni telefoniche.
Rispetto al decreto legge, il nuovo testo prevede l’inasprimento delle pene quando la violenza è commessa contro una persona con cui
si ha una relazione, e non soltanto
se si convive o si ha un vincolo (recesso o meno) di matrimonio.
Le aggravanti sono
previste anche quando
i maltrattamenti avvengono in presenza di minori e contro le donne
incinte.
Come funziona
La legge non consente le segnalazioni
anonime, ma mantiene
La nuova legge
sul
“femminicidio”
nasce da un
dato di fatto
15
segreta l’identità di chi le fa. Stabilisce inoltre che la persona che ha
subito i maltrattamenti possa fare la
denuncia e raccontare la sua testimonianza in modalità protetta, cioè
senza la presenza del compagno. È
stato risolto con una via di mezzo
anche uno dei punti più controversi
del decreto, che riguardava la possibilità di revocare o meno la querela.
D’ora in poi la querela sarà irrevocabile per le minacce più gravi, tra
cui quelle in cui sono coinvolte le
armi, mentre potrà essere revocata
nei casi di stalking più leggeri.
La remissione sarà comunque
decisa in tribunale davanti all’autorità giudiziaria. L’irrevocabilità
era stata decisa così da proteggere
le donne da eventuali intimidazioni successive alla denuncia: molti
sottolineano che la misura potrebbe trattenere ancora di più le donne
dal denunciare i maltrattamenti, altri invece sostengono che la misura
in modo “paternalista” non tiene
conto a sufficienza della libertà di
scelta delle donne.
Da quando
Sotto il profilo del diritto intertemporale, il d.l. n. 93/13 e’ entrato
in vigore in data 17 agosto 2013, il
giorno successivo alla pubblicazio-
16
Le modifiche si
applicano solo
ai fatti
commessi dalla
data di entrata
in vigore della
norma
ne nella G.U. Da quella data sono
state applicate le nuove disposizioni, tutte immediatamente operative (ad eccezione di quella relativa
all’arresto obbligatorio per espressa
disposizione in tal senso).
La legge di conversione, 15 ottobre 2013 n. 119 è entrata in vigore il
16 ottobre 2013, il giorno successivo alla pubblicazione nella G.U. del
15 ottobre 2013.
Le novità
In generale, le nuove disposizioni, anche se modificano le norme,
sostanziali o procedurali, previgenti operano dalla data di entrata
in vigore del d.l. ove ivi contenute,
ovviamente se non soppresse dalla
legge di conversione, ovvero dalla
data di entrata in vigore della legge
di conversione se da questa introdotte.
Le modifiche alle fattispecie incriminatrici si applicano solo ai fatti
commessi dalla data di entrata in
vigore del decreto legge ovvero della legge di conversione che contiene
tale modifica.
In particolare, nel caso di introduzione di nuove aggravanti, queste
operano solo se la relativa condotta
è stata realizzata dopo l’entrata in
vigore della modifica.
Adolfo Bonforte - Dottore in Giurisprudenza e Cultore di Diritto Penale
presso L’università degli Studi di Lugano (LUdeS) è componente Segreteria
Regionale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (SIAP)
Le modifiche alle disposizioni del codice di rito operano, dalla data di entrata in vigore del d.l.
ove ivi contenute ovvero dalla data
di entrata in vigore della legge di
conversione se da queste introdotte,
anche con riferimento ai procedimenti pendenti per gli atti che non
hanno esaurito i loro effetti,
laddove non siano inserite
norme transitorie.
I medesimi principi trovano applicazione per le
nuove misure introdotte o
per l’ampliamento dei casi di
quelle esistenti, trattandosi
di materia processuale e in
assenza di diversa disposizione transitoria.
Le querele
Le querele presentate prima del 17 agosto 2013 sono
tutte rimettibili.
Quelle presentate dal 17 agosto
2013 al 15 ottobre 2013 sono irrevocabili solo nei casi oggi previsti e
che, se revocabili, sono rimettibili
innanzi all’Autorità giudiziaria che
procede ed infine, quelle presentate
dal 16 ottobre 2013 sono assoggettate pacificamente alla disciplina
oggi vigente.
La competenza
Le modifiche che incidono sulla
competenza, nella specie, su quella
del giudice di pace, trovano applicazione immediata, in mancanza
di espresse disposizioni transitorie,
sulla base del principio tempus regit
actum, sempre che il giudice non sia
stato già legittimamente investito
del relativo giudizio.
In tale ultimo caso, trova applicazione la normativa in vigore nel
momento in cui il PM esercita l’azione penale e la competenza cosi
determinata rimane ferma in forza
dell’ulteriore principio della perpetuatio jurisdictionis, anche in caso
di sopravvenuta modifica della normativa, a meno che la nuova legge
non introduca una specifica disciplina transitoria.
Nel procedimento innanzi al Giudice di pace l’esercizio dell’azione penale va individuato, ai sensi dell’art. 15,
comma 1, d.lgs. n. 274/2000,
nel momento in cui e formulata l’imputazione ed è chiesta
l’autorizzazione alla citazione
dell’imputato, pertanto coincide con l’emissione del decreto
di citazione a giudizio, dopo
avere ottenuto la data dell’udienza richiesta.
Basterà?
Ma queste importanti novità legislative, possono bastare a fermare
l’impulso alla carneficina?
Perpetuatio iurisdictionis
Principio di diritto processuale civile, secondo il quale, una
volta istituito validamente il rapporto processuale, nessun cambiamento sopravvenuto può influire su esso e far venir meno la
competenza; non determina, cioè, la translatio iudicii.
Il principio, già conosciuto nel diritto romano (ubi semel acceptum iudicium, ibi finem accipere debet), è accolto nel vigente codice di procedura civile; infatti l’art. 5, modificato dalla l. n.
353/1990, dispone che la giurisdizione e la competenza si determinano con riguardo alla legge vigente e allo stato di fatto esistente al momento della proposizione della domanda, e non hanno
rilevanza rispetto ad esse i successivi mutamenti della legge o dello
stato medesimo.
Il principio si applica a qualunque specie di competenza: per
territorio (i mutamenti in corso di giudizio della residenza, domicilio, dimora non hanno su essa alcuna influenza), per valore e
funzionale.
Fonte: Treccani.it
17
Arcangela Carfagna - Dottoressa in Scienze Politiche e in Comunicazione Internazionale, ha un Master di II livello in Criminologia e uno in Antipedofilia. E’ Isp. Capo della Polizia di Stato della Procura d. Repub c/o Trib. PV
I suoi sostenitori dicono che è
un primo passo, ma non sono pochi
a sostenere che bisognerebbe fare
come in Inghilterra, dov’è stato varato un efficace piano antiviolenza
che in pochi anni ha ridotto i femminicidi del 60%. e quindi anche
nel nostro paese, dovrebbe essere
previsto una riforma strutturale
che coinvolga tutte le istituzioni affinché la legge non rimanga solo un
inutile dichiarazione d’intenti.
Questo basterà
a fermare
l’impulso alla
carneficina?
Per saperne di più
Se non sarai mio
non sarai di nessuno
Quando l’amore e l’odio
diventano ossessione.
Lo stalking alla luce delle modifiche introdotte dal Decreto Legge del 14 agosto
2013, n. 93 e dalla successiva Legge di
conversione del 15 ottobre 2013, n. 119
Istituto Europeo di Scienze Forensi e
Biomediche Editore
ISBN: 978-88-98559-09-1
Tempus regit actum
Tempus regit actum è una locuzione in lingua latina usata nel mondo del diritto, solitamente tradotta in italiano
con l’espressione “il tempo regge l’atto”. L’interpretazione ordinaria della frase è quella data in diritto processuale sia
civile che penale sulla base del quale il diritto processuale in vigore al momento della causa regge l’actio (con tempus
soggetto e actum oggetto).
Il principio di diritto processuale “tempus regit actum” e perciò quello in virtù del quale l’atto processuale è soggetto alla disciplina vigente al momento in cui viene compiuto, sebbene successiva all’introduzione del giudizio. Ne
consegue che per il principio tempus regit actum deve essere applicata la normativa vigente al momento dell’adozione del provvedimento.
Tale principio, peraltro, si applica alle regole processuali (che mutano la procedura) ma non invece a quelle sostanziali (che regolano i diritti) per le quali invece la modifica della normativa non inciderebbe sui rapporti sorti
prima della modifica della normativa stessa; pertanto la modifica di una norma sostanziale non sarebbe per sé
applicabile ai rapporti sorti antecedentemente alla modifica stessa a differenza dei rapporti processuali che, come
detto, sarebbero sempre regolati dalla norma vigente all’epoca di utilizzo della norma, a prescindere dal momento
di accadimento del fatto.
In altri termini solo per norme a carattere processuale vi sarebbe una sorta di retroattività. In tema di successione
delle leggi nel tempo il principio del “tempus regit actum”, proprio della materia processuale, non trova invece applicazione nel caso in cui dalla norma processuale discenda in via diretta la determinazione di una pena o situazione
più favorevole.
Fonte: Wikipedia
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L
e Terre d’Illyria è un’associazione ludico culturale, operante fra il Nord e Centro Italia, che
vuole porsi come punto di riferimento per i giocatori della zona.
Il nostro intento è diffondere il
concetto di “gioco intelligente”, sostenerlo e promuoverlo. Crediamo
fortemente nel gioco come strumento per il miglioramento dell’individuo: vediamo infatti che il Gioco di Ruolo non come un momento
di divertimento fine a se stesso, ma
come strumento per socializzare,
affinare le doti cognitive ed intuitive
e sviluppare la fantasia dei partecipanti.
Ma Le Terre d’Illyria è anche un
gruppo di persone che vuole divertirsi e far divertire. I suoi membri
sono appassionati di Giochi di Ruolo, amano mettersi in discussione,
sfidarsi e recitare interpretando differenti ruoli in storie raccontate dai
Narratori e confrontarsi con altre
persone, che siano esse amanti dei
Giochi di Ruolo o dei semplici curiosi, perché più siamo più ci divertiamo e cresciamo.
Il gioco di ruolo dal vivo è una
forma di intrattenimento ludico
derivata dall’esperienza teatrale.
In questo tipo di eventi i giocatori
assumono le vesti di un personaggio fantastico che vive in un mondo simile a quello che era l’Europa
durante i Secoli Bui ma modificato
dai fenomeni sovrannaturali della
magia e popolato da esseri che sono
più mito e leggenda che realtà.
Gli eventi si svolgono in boschi o
borghi medievali, per la durata di uno
o più giorni, ci incontriamo con altri
appassionati e con persone che per
la prima volta si avvicinano a questo
hobby, e vestiamo i panni di personaggi di fantasia vivendo avventure fuori
dall’ordinario.
Ogni evento è un giorno speciale,
vissuto in un mondo fantastico costruito sull’immaginazione, sull’interpretazione di tutti i presenti e sulla loro interazione. E’ un po’ come interpretare
una storia fantasy di cui si è protagonisti, che si evolve e cambia a seconda
delle scelte e delle azioni individuali, e
a cui ogni volta che giochiamo si aggiunge un nuovo capitolo scritto da
noi.
Ogni personaggio viene poi caratterizzato in modo personale attraverso
la scrittura della sua storia
e della sua psicologia, oltre
alla preparazione di un costume adeguato: vesti, armatura, armi ed oggettistica
appropriata.
I giocatori non recitano un copione già scritto, ma “improvvisano” su
un canovaccio costituito
dall’Ambientazione, ovvero la descrizione geografica,
politica, sociale del mondo
di gioco. Interagiscono con
gli altri personaggi giocanti
e con le comparse (o personaggi non
giocanti), che vengono invece mosse
dai cosiddetti master: sceneggiatori,
registi e arbitri dell’evento.
Sito
www.leterredillyria.com
Indirizzo email
[email protected]
Forum
leterredillyria.forumfree.it
Le Terre d’Illyria
Associazione ludico-culturale
senza scopo di lucro
CF 95109160135
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La leggenda di Xoroi
La leggenda narra che moltissimi anni fa Xoroi, un pirata turco, naufragò sull’isola e trovò riparo in una grotta
naturale a picco sul mare.
Di lì a poco i contadini della zona iniziarono a subire piccoli furti, generalmente di generi alimentari, ma nessuno sospettava di Xoroi, poichè nessuno ne conosceva l’esistenza.
La vita di Xoroi trascorreva tranquilla fino a quando, durante una delle sue scorribande notturne, si innamorò
perdutamente di una ragazza.
Decise allora di rapirla e di portarla con sè all’interno della grotta.
All’inizio la ragazza supplicava continuamente Xoroi di liberarla e di lasciarla tornare a casa, ma a poco a poco
l’amore li travolse. Intanto tutti i minorchini si misero a cercare senza sosta la ragazza. Protetti ed invisibili
all’interno della caverna, Xoroi e la ragazza vissero insieme felicemente per quasi 10 anni e il loro amore fu
rafforzato dalla nascita di tre bambini.
Una notte accadde però qualcosa di incredibile per Minorca: una spessa coltre di neve
ricoprì tutta l’isola!
Quando Xoroi e il maggiore dei suoi figli
uscirono durante la notte per procurarsi del
cibo, lasciarono numerose orme sulla neve.
I contadini, viste quelle orme, decisero
di seguirle per vedere dove portassero
e arrivarono così al nascondiglio di Xoroi.
Approfittando dell’assenza del pirata, la ragazza e i figli più piccoli
furono riportati alla famiglia d’origine.
Xoroi, una volta tornato alla
grotta, capì che in nessun
modo avrebbe potuto riavere la sua famiglia e quindi, in
preda al tormento, decise di
gettarsi dalla scogliera con il
figlio maggiore.
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Fonte:
http://nonlosodovevadomaviaggio.wordpress.com/2013/08/08/minorca-la-leggenda-di-xoroi/
MAGHI, STREGHE E
RESURREZIONI
Le critiche ai giochi di ruolo si focalizzano sugli adolescenti che diventano ossessionati dal gioco. Esse suggeriscono che questa ossessione porti
ad ogni sorta di difficoltà, tra cui la violenza e suicidio. È credenza diffusa che i giochi siano uno strumento pericoloso che deforma le menti di
bambini perfettamente normali e li trasforma in mostri disumani capaci
di uccidere i loro genitori. Esse suggeriscono che la riproduzione di un
gioco di ruolo è il primo passo sulla lunga strada di un incubo nella vita
reale.
Siamo stati tutti in grado di identificare le cricche che si formano a
scuola: gli atleti, i secchioni, gli sfigati, gli appassionati di auto, le reginette di bellezza, la band e gli outsider. Prima o poi tutti abbiamo desiderato,
chi più chi meno, di entrare in uno di questi gruppi, o abbiamo temuto di
essere etichettati come membri di uno di essi.
BRUCIO PER TE!
Un viaggio affascinante tra i meandri del sesso, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere sotto la guida scientifica degli autori che
esplorano col lettore questo mondo ancora sconosciuto ai più.
Lo scopo della pubblicazione non è trattare ciò che è giusto, ma ciò che
è vero. Scienza, fede e morale sono cose diverse che devono rimanere
separate.
Gli autori riconoscono che molto di ciò che è vero non è giusto e che,
spesso, ciò che sembra giusto non lo è. E proprio per questo guidano il
lettore con un approccio scientifico, areligioso e apolitico evitando accuratamente di entrare nel merito dei campi esterni allo studio che propongono. Questo libro non parla di giustizia, di salvezza dell’anima o di
diritti umani. Si limita a guidare i lettori nell’esplorazione di quel mondo
ancora arcano delle verità che giacciono sotto la superficie.
STELLE E STALLE
D i p a r t i m e n t o
Sociopsicologiche
e
d i S c i e n z e
Comportamentali
D i p a r t i m e n t o
Sociopsicologiche
e
Collana Neuroscienze e Comportamento
Collana Neuroscienze e Comportamento
Diretta da Simonetta Vernocchi
Andreas Aceranti
Stelle e Stalle
Diretta da Simonetta Vernocchi
Gli autori esplicano il loro pensiero, chiaro, rigoroso e scientifico,
Simonetta Vernocchi sul
Chiara Bellebono
complesso mondo delle emozioni, delle loro origini e delle
loro conseStelle
guenze.
Se il lettore durante questa opera ha pronunciato (o pensato) anche solo una volta la
frase “ecco, questo non lo sapevo” oppure “ho
imparato una cosa nuova” e nello stesso tempo
gli paia di non esser più tanto sicuro di quanto
credeva di sapere prima di iniziare la lettura
allora abbiamo raggiunto il nostro scopo.
e
Noi crediamo, che la verità vera, assoluta e inappellabile sulla natura dell'essere e della psiche umani, non solo non sia ancora stata
enunciata ma riteniamo che non ne sia stata
esposta nemmeno la reale superficie.
Magari qualcosa che diremo potrebbe
sembrare azzardata o “stiracchiata” ma la domanda che vi pongo è: se le teorie che vi esponiamo trovano applicazione in tutti quelli esaminati, siete davvero sicuri che non si applichino anche a voi?
Aceranti A. -Vernocchi S. - Sambrotta V.
Magari - scrivono - qualcosa che diremo potrebbe sembrare Stalle
azzardata o
“stiracchiata” ma la domanda che vi pongo è: se le teorie che vi esponiamo
trovano applicazione in tutti quelli esaminati, siete davvero sicuri che non
si applichino anche a voi?
Consideri, infatti, il lettore che, come
scienziati, siamo sempre alla ricerca della verità.
d i S c i e n z e
Comportamentali
Andreas Aceranti - Simonetta Vernocchi
Chiara Bellebono - Valentina Sambrotta
Stelle e Stalle
Come emozioni e sentimenti trasformano
la nostra vita in una corsa sulle
montagne russe
Noi crediamo - continuano - che la verità vera, assoluta e inappellabile
sulla natura dell’essere e della psiche umani, non solo non sia ancora stata
enunciata ma riteniamo che non ne sia stata esposta nemmeno la reale
superficie.
Ricordiamocelo mentre leggiamo, soprattutto quando diremo: no, questa cosa per me
non vale: io non sono così!
ISBN: 978-88-98559-00-8
Istituto Europeo di Scienze Forensi e Biomediche Editore - eFBI
21
22
Ti amo. talvolta!
ragioni ed evoluzioni del tradimento
di Domenico Antonazzo
I
l concetto di tradimento nella coppia in genere si riferisce a un comportamento
sentimentale e sessuale accaduto al
di fuori della relazione. Possono essere considerati tradimenti diversi
tipi di comportamento. Un partner
può sentirsi tradito anche quando il
comportamento dell’altro denuncia
una visione della coppia che svilisce il ruolo della loro unione; come
per esempio quando ci si accorge
che l’altro mette al centro dei propri interessi la famiglia di origine
oppure la professione. Il tradimento
è la percezione di un cambiamento
importante rispetto alle aspettative
ideali in cui si era creduto.
Per molti il tradimento inizia
come un modo per evadere la routine quotidiana, dalle sabbie mobili
delle abitudini e delle frustrazioni
di ogni giorno. La nostra società è
diventata più narcisista dove l’Io è
prevalente sul Noi e dove ogni desiderio richiede un soddisfacimento
nell’immediato.
Le ricerche
Secondo la maggior parte delle
ricerche europee e americane oltre
il 50% degli uomini e delle donne
ha tradito almeno una volta. I dati
emersi da una ricerca Censis del
2006 evidenziano che il 13% delle
ragazze single italiane vedono il sesso sganciato dalla procreazione ma
anche lontano dal sentimento.
Anche la scrittrice Marilù Manzini, nel libro “Io non chiedo permesso”, sottolinea che in molti di
questi rapporti non vi è trasporto
né attrazione fisica, il sesso è fatto
in modo meccanico ed è proprio
questa nuova situazione sessuale
che sradica completamente il ses-
23
so dalla procreazione e a maggior
ragione dal sentimento, ciò crea le
condizioni ideali per il tradimento, palesemente diverse da quelle
delle generazioni passate. L’ erotizzazione della cultura mediatica e la
pubblicità, fanno sì che la sessualità
felice sia diventata un dovere. E di
conseguenza, l’infedeltà si diffonde
come un’obbligatoria ricerca di feli-
Oggi nella società occidentale le
donne tradiscono tanto quanto gli
uomini
cità. Oggi nella società occidentale
le donne tradiscono tanto quanto
gli uomini anche grazie alla diffusione dei metodi contraccettivi.
Finché morte non ci separi
Il divorzio è visto in maniera puritana perché sancisce la fine di un
legame che fino a qualche tempo fa
era considerato unico. Nei paesi latini non c’è tutta questa urgenza di
divorziare, per il semplice fatto che
vige il modello arcipelago, dove al
centro c’è il matrimonio, ovvero una
relazione stabile, mentre intorno si
creano diverse relazioni secondarie.
Si diceva che il matrimonio rappresentasse la tomba dell’amore, e
la scienza non fa altro che sostenere questa tesi, nel senso che dopo i
tre anni la dopamina(neurormone
alla base del desiderio) viene sostituita dalla ossitocina(ormone della
tenerezza), che orienta l’amore travolgente di una coppia verso sentimenti più democratici, come la
tenerezza e il rispetto per l’altro. E
ci sono persone che non si sentono
completate da questo mutamento
24
del rapporto, ma vogliono sentirsi
ancora innamorati.
Le cause del tradimento
Il primo motivo può essere rappresentato dalla noia, si è infedeli
per sfuggire alla routine quotidiana,
a una vita che sembra non offrire
più sorprese, né dal punto di vista
emozionale, Né dal punto di vista
erotico. Si può tradire per ripicca,
quando si dice “chiodo schiaccia
chiodo” non esclude gli adulteri da
tale definizione. Sono molti i casi di
tradimenti per rappresaglia, quando chi è tradito si sente ferito nel
proprio narcisismo e compie una
vendetta dello stesso tipo. Si può
tradire anche per sesso. Tanti uomini sostengono di aver bisogno di
fare sesso con una certa frequenza,
ma ci sono anche donne che hanno
un’iperattività erotica, spesso nascosta.
Un ruolo importante lo gioca la
trasgressione.
Ci sono persone che non possono farne a meno e ritengono che non
ci sia desiderio senza trasgressione.
Può capitare che la libido sia alto nei
confronti della propria fidanzata,
ma che diminuisce drasticamente
quando la fidanzata diventa moglie.
Si può tradire anche quando si va in
là con gli anni, quando si ha paura del tempo che passa. Fare sesso
diventa una conferma della propria
capacità di seduzione. Sono uomini e donne in continua lotta con la
vecchiaia, il cui narcisismo è nutrito
dal bisogno di conquista.
Freud diceva che quando si affacciavano desideri omosessuali,
l’uomo tendeva ad accentuare i propri comportamenti eterosessuali,
per mettere un coperchio sulla sua
identità ambigua.
Questo non per dire che gli amatori siano gay mascherati, ma solo
che dietro l’iperattività sessuale si
nascondono spesso talune incertezze psicologiche.
Ci sono anche persone che non
riescono ad instaurare rapporti di
coppia duraturi perché hanno in sé
la paura che l’intimità li renda deboli.
Sono soprattutto gli uomini ad
aver paura dell’amore, con gli anni,
si trasformano in Peter Pan attempati.
Aldo Naouri pensa che l’adulterio sia una passione che l’uomo si
trascina dall’infanzia, per non aver
risolto il complesso di Edipo.
Esiste nel traditore la convinzione di trovare la persona perfetta,
che in realtà non esiste, ma è solo
la proiezione dei fantasmi edipici.
Poi c’è chi tradisce
semplicemente
perché una donna o
un uomo non basta a
soddisfare tutte le esigenze, la moglie per
l’affetto e la stabilità,
l’amante per l’erotismo e la novità. Questo accadeva anche in
passato, dove la gran
parte dei matrimoni
erano combinati e ,
soprattutto la gente di
potere, si sposava per
interesse e non per
amore.
Quindi, tutto questo non faceva
altro che spingere la persona a tradire il consorte.
La Craveri afferma in proposito: “l’unica amante che veramente
odiavano le regine era sempre la
prima, alla seconda non ci facevano
più caso”.
I tempi sono cambiati perché ora
anche le donne hanno una vita parallela, il marito e l’amante sono le
figure di cui la donna non può fare
a meno, e a cui chiede ovviamente
Sono soprattutto gli uomini ad aver
paura dell’amore cose differenti. Jean-Paul Sartre e
Simone de Beauvoir, affermavano
di provare un “amore essenziale”,
cioè il loro, e amori contingenti,
quello provato verso altri.
Non c’è limite al peggio...
Ci sono dei tradimenti che sono
addirittura peggio di quelli appena
elencati, come ad esempio tradire
il proprio partner con un membro
della famiglia, è un doppio tradimento, terribile e urticante per chi
lo subisce. Anche quelle che riguardano la “famiglia
degli amici” hanno
un peso psicologico
abbastanza rilevante. Si pensa sempre a
quanto un tradimento possa infrangere le
nostre barriere, come
una lama conficcata
nel cuore, ma bisogna anche pensare a
quanto male possa
fare al corpo, perché
sono veicolo di malattie sessuali. La situazione è molto più
grave quando attraverso il tradimento
non si trasmette una
banale Herpes o Candida, bensì Hiv. In Svizzera la metà
dei casi di Aids è dovuta all’adulterio del coniuge.
..e al pericolo
Un’altra tipologia di tradimenti
“pericolosi” è quella in cui si mischiano sentimenti e ruolo sociale,
un connubio che li rende ancora più
gravi. Come ad esempio il medico
o lo psichiatra, non possono avere
rapporti intimi con i loro pazienti.
La maggior parte dei tradimenti si
25
consumano negli uffici o sul posto
di lavoro. In tutti questi tradimenti
non c’è ombra d’amore, ma sono governati da sentimenti per lo più negativi come l’orgoglio, la vendetta,
la rabbia e l’egoismo. Quindi non è
l’adulterio che è “nero” ma la faccia
nascosta dei sentimenti. Ricordiamoci che Abele è morto e noi siamo
tutti figli di Caino.
Nuove e vecchie scappatelle
Al giorno d’oggi i “nuovi” adulteri sono mediatici e tecnologici, e si
avvalgono dei più sofisticati sistemi
di comunicazione come le chat e internet. In questa società ormai tutti
fanno outing: dichiarano la propria
omosessualità, dicono di aver sofferto per svariate malattie o aver
fatto uso di droghe etc. Confessioni pubbliche che se da un lato sono
terapeutiche dall’altro hanno la funzione di puntare i riflettori addosso almeno per un quarto d’ora. Un
comportamento ormai normale per
la gente dello spettacolo, ma anche
per la gente comune, che prima nascondeva tradimenti e divorzi ora li
esibiscono.
Il tradimento attraverso il web
ormai sta prendendo piede, anche
perché basta stare comodamente
seduti sulla poltrona. Si inizia con
chiacchiere e grandi discorsi: si
parla di libri, di film, della vita, ci si
sfoga delle piccole noie quotidiane
26
e, magari, di un matrimonio che
non funziona più. E poi, la fascinazione diventa dipendenza : la chat,
la chiacchiera via web , diventa un
appuntamento quotidiano e indispensabile.
Il passo successivo può essere
l’appuntamento, ma non sempre.
Perché, molti sostengono, sul
web non si da importanza al corpo
o alla posizione sociale che si ricopre, ma si da importanza alle emozioni, ad un incontro di personalità.
Una situazione più vicina alle fantasie che alla realtà, il codice civile
punisce l’adulterio reale, non il fantasma. Ci sono numerosi saggi di
psicologi e sociologi sul fenomeno,
perché da quando internet è entrato
nelle case, il tradimento via web è
diventato sempre più diffuso.
Lo psichiatra e presidente dell’associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici, Tonino Cantelmi,
ha studiato il fenomeno. Ha scritto
un libro in cui afferma che sono più
di 3 milioni gli italiani che utilizzano la chat, che si collegano per due
ore al giorno, e il 70% del popolo
dei chatta, la maggior parte è costituito da donne.
Lo psichiatra afferma che la relazione via web è considerata più gestibile e controllabile, rispetto a una
relazione reale. Ci sono persone che
vivono due storie parallele per un
periodo più o meno lungo, e si trat-
Per saperne di più
al settimo cielo
Le ragioni e le conseguenze di amore,
infatuazione, gioia e felicità
Istituto Europeo di Scienze Forensi
e Biomediche Editore
ISBN: 978-88-98559-07-7
ta di cose ben diverse dai flirt casuali. In queste situazioni si trovano
soprattutto le donne, sia casalinghe
sia manager.
Il termine tradimento è troppo
generico, già, perché possiamo distinguere il tradimento di sesso da
quello di cuore, anche se sempre
di tradimento si tratta. Mi viene in
mente la divina commedia in cui
Dante diede risalto alla figura di Paolo e Francesca, due adulteri. Ma il
poeta cerca di risaltare il sentimento che c’era tra i due. E, in ogni caso,
possiamo considerare Paolo e Francesca, con i loro sospiri e tremori,
il modello degli infedeli “di cuore”.
E oggi ci sono numerosissime storie
di donne che tradiscono trasportate
dal sentimento. C’è chi tradisce perché vive due attrazioni diverse per
due persone diverse: separa, quindi,
la sicurezza e la tenerezza dall’erotismo, che è emozionante ma instabile.
Tradimenti di cuore sì, ma anche
frequentissime sono le relazioni che
hanno come fine ultimo quello del
solo atto sessuale. Sono soprattutto gli uomini che dominano questa
parte di tradimento. Ci sono uomini spinti dalla curiosità di tutte le
novità della vita, quindi anche di
quelle erotiche.
Voglio citare l’ex presidente Bill
Clinton che si è lasciato trascinare
da innumerevoli eccessi sessuali, e
la vicenda con Monica Lewinsky ha
di fatto messo in gioco la sua carriera politica e la sua famiglia. Negli
uomini i tradimenti per curiosità
erotica sono stati sempre visti con
benevolenza o descritti con orgoglio. Gli eccessi sessuali femminili
sono stati etichettati come ninfomania, che è una pulsione urgente
e irrefrenabile di fare sesso anche
con sconosciuti, e quindi a discapito della relazione.
Molti
sostengono
che sul web
non si da
importanza al
corpo o alla
posizione
sociale che si
ricopre, ma si
da importanza
alle emozioni,
ad un incontro
di personalità.
La paura del tradimento
Sia negli uomini sia nelle donne
esiste la paura di essere traditi, e qui
riporterò quelle che sono le cause
più determinanti.
Il primo e non può essere altrimenti, soprattutto per quello che ho
scritto nel terzo capitolo, è la gelosia.
Il secondo è l’insicurezza e la
bassa autostima.
Il terzo sono i disturbi di personalità, che possono essere: La diffidenza, che a volte può essere un utile strumenti di difesa, ma non deve
essere un’ossessione. Il narcisismo,
colui che si serve dell’altra persona e
hanno bisogno di una sicurezza più
pubblica che privata, perciò temono il tradimento perché potrebbe
incrinare per sempre la loro immagine sociale. Il controllante, gli uomini che soffrono di eiaculazione
precoce hanno generalmente paura
di venir traditi, perché l’insicurezza che è alla base del loro sintomo
sessuale è parte essenziale della loro
vita. Il quarto punto sono i disturbi
della personalità legati al partner,
che possono essere: Il seduttore, Ci
sono donne e uomini che fanno della seduzione la loro filosofia di vita
e, quindi, non possono essere fedeli.
27
Ci se ne innamora teme sempre il
tradimento, ed è una paura fondata.
Il trasgressore, sono uomini e donne che in passato hanno già tradito e
che amano trasgredire. E’ solo nella
trasgressione che riescono a provare le emozioni forti. Poi ci sono coloro che hanno una forte dipendenza sessuale sono quelle persone che
hanno indotto o subìto una situazione di sesso precoce nell’infanzia,
e questo li permette di seguire i loro
impulsi al di fuori della
relazione. Infine c’è chi
ha a che fare con gente
psicopatica, che agiscono in funzione dei propri bisogni e dei propri
interessi. Persone che
non si fanno scrupoli
a tradire, dato che non
hanno il senso del limite
e dell’alterità. Il quinto
punto sono l’aumento
delle tentazioni, gli uomini temono le tentazioni per la moglie e per
le figlie adolescenti. L’ultimo punto sono le ragioni che si trovano al di
fuori della coppia, molte
persone importanti temono non solo di essere traditi, ma
soprattutto di essere piazzati sulle
copertine dei giornali.
Il dopo
Il momento successivo al tradimento è affollato da sentimenti
negativi come la rabbia, l’amarezza
la vergogna e il dolore. Il sospetto e
la gelosia rimangono dentro, anche
quando il tradimento è ormai archiviato oppure è stato negato, e diventato un ombra sulla propria vita,
un malessere che logora l’esistenza
dell’individuo giorno per giorno.
Un problema a cui si può andare
incontro, è la depressione che può
colpire le persone che hanno subìto
un tradimento, relazioni patologi-
28
che che possono arrivare fino al suicidio aggressivo, per dimostrare al
traditore la gravità delle sue azioni.
Un altro problema persistente per
la persona tradita e la rabbia, che
può indurre a gesti d’impulso dettati dal rancore. La rabbia spesso ci
porta a gesti estremi anche in pubblico, gesti di cui ci pentiremo in un
secondo momento, magari a mente
lucida. L’individuo nel momento in
cui viene colpito, in quelli che sono
i suoi punti deboli, cerca ti tornare alla ribalta
vendicandosi di quella
persona che l’ha privata
di qualcosa di importante. La vendetta necessità
dell’uso di energie nuove, energie che aiutano a
distrarre dal tradimento.
Perdonare il tradimento, questo è l’argomento che divide molta gente. Perdonare è
sintomo di debolezza
per alcuni, per altri è la
formula giusta per continuare la vita di coppia,
sempre che vi siano le
energie necessarie per
stare insieme. Spesso si
tratta di un periodo solo apparente,
vale a dire, si crede di aver perdonato ma invece la ferita è ancora ben
viva. In molti casi si perdona sopratutto per paura di perdere quella
persona. Anche il perdono di un
tradimento richiede la sua elaborazione, come il lutto. Poi ci si può
riconciliare senza avere rapporti
intimi, in questa unione rattoppata
dal perdono, però, non c’è più coinvolgimento. Molte coppie effettuano delle analisi sul proprio rapporto, cercando di analizzare quelle che
sono le possibili cause che hanno
condotto la coppia nello stato attuale. Capire se ci sono ancora i margini per stare insieme, oppure le ferite
sono troppo profonde, da non per-
Domenico Antonazzo - Dottore in Scienze e tecniche psicologiche con
campo di specifica competenza in Relazioni Patologiche e crimini correlati a
gelosia, stalking e tradimento.
metterlo.
La conclusione è appunto la separazione, più facile per le giovani
coppie, più complesso per le famiglie con dei figli a carico, soprattutto se sono ancora in età infantile, ed
è anche da non sottovalutare, l’impatto economico che può comportare il divorzio.
Possiamo per assurdo elencare
dei vantaggi nel tradimento, che
sono: I vantaggi erotici, perché il
tradimento può spingere alla curiosità e stimolare il superamento dei
limiti. Vantaggi economici, donne
che come ricompensa per i torti
subìti, acquisiscono una fortuna.
Vantaggi esistenziali, molte volte il
tradimento è accolto come un sospiro di sollievo, perché aiuta a mettere fine ad una storia ormai giunta
al capolinea.
Oggi il numero crescente di divorzi dipende anche dalle richieste eccessive che vengono fatte alla
coppia.
Allora l’adulterio può essere il
Sia negli
uomini sia
nelle donne
esiste la paura
di essere traditi
momento in cui si scioglie la comunicazione ingarbugliata tra i partner, o si chiariscono le aspettative
troppo pressanti che gravano sulla
relazione. Nel rapporto di coppia è
fondamentale una buona comunicazione, cosa che sembra scontata
ma non lo è, dato che ci sono coppie che parlano senza dirsi nulla.
Questa dote è importante quando
si parla di tradimento, perché una
buona comunicazione può permettere alla coppia di risollevarsi dalle
macerie. Bisogna saper utilizzare il
linguaggio non verbale, perché se
con le parlo si dice una cosa, ma il
corpo ne fa un’altra, allora questo
può rappresentare un problema.
Per usare la frase di Georges Herbert, “l’amore inespresso è come il
vino tenuto in bottiglia: non appaga
la sete”. Bisogna accettare il pericolo: non si può amare senza la paura
di essere traditi.
29
Istituto Europeo di
Scienze Forensi e Biomediche
e
Università degli Studi
“Sapienza” di roma
presentano
master univeristario in
CRIMINOLOGIA
30
SE NON SARAI MIO NON SARAI
DI NESSUNO
1,4 milioni di persone sono vittime di stalking ogni anno negli Stati
Uniti. Le statistiche ci dicono che mediamente 1 donna su 12 e 1 uomo
su 45 saranno vittima di stalking almeno una volta nella vita. Il 77%
delle donne e il 64% degli uomini conosce i propri stalker. L’87% degli
stalker è di sesso maschile. Meno del 2% di stalking si trasformano in
casi di omicidio. Tuttavia, il costo emotivo che incide sulle vittime è significativo, soprattutto se non si sa chi lo stalker sia, o se è mentalmente
squilibrato o malato di mente.
Un’attenzione particolare viene offerta alle le modifiche introdotte dal Decreto Legge del 14 agosto 2013, n. 93 e dalla successiva
Legge di conversione del 15 ottobre 2013, n. 119
CRIMINOLOGIA
La seduzione del male
Questo testo mira a dimostrare che la teoria criminologica non è statica e legata sempre alle stesse scuole di pensiero, ma dinamica.
In realtà, la maggior parte degli eminenti studiosi non passano il loro
tempo commentando e / o ripetendo le prove delle proposizioni teoriche
che esistono da molti anni.
Piuttosto, si muovono in più di nuovi spazi -aree spesso situate nei
momenti interstiziali tra le teorie più tradizionali.
SEI LIBERO DI DIRMI DI SI’
Nel corso della storia abbiamo visto regni e governi caduti per opera
dell’intromissione della “Gezabele” di turno. Pensiamo a Cleopatra,
a Erodiade, a Elena di Troia, a Yoko Ono, a Maria Stuart e l’elenco
potrebbe andare avanti per pagine e pagine.
Si dice sempre che dietro un grande uomo ci sia una grande donna.
Ma spesso dietro a un disastro che un uomo fa (solo determinati tipi
di uomini sono sensibili a una Gezabele, e li chiamerò Acab) c’è una
Gezabele che tesse le sue tele.
Per un bambino è praticamente impossibile difendersi da queste armi
della madre (o del padre) ricattante, e anche per un adulto sano può
risultare difficile.
31
Il paradigma di
Red & Toby
Nemici-amici in amore e in amicizia e il paradosso del fallimento
di Andreas Aceranti
G
eneralmente io vado in
palestra al mattino presto. Mi alzo verso le 6.30
e alle 7.00 circa sono già là. Non
amo i luoghi affollati ma qualche
giorno fa, avendo un’udienza al
mattino, ho optato mio malgrado di
andare di sera. Mentre correvo sul
tapis roulant ho notato due ragazzi
che si aiutavano a vicenda a svolgere alcuni esercizi.
In particolare ho notato come
i due, che conosco e so essere ben
più che amici, attivassero, in pubblico, dinamiche molto singolari. Per
comodità (e per referenza al titolo
32
dell’articolo) li chiamerò Red uno, e
Toby l’altro.
Red è il maggiore dei due mentre
Toby è di qualche anno più piccolo
(credo 8 o 9 anni più piccolo). Sono
come due fratelli, e anche di più. Ridono, scherzano, e hanno entrambi
recentemente rotto con la rispettiva
fidanzata.
Sono entrambi eterosessuali ma
decisamente omoaffettivi (per maggiori dettagli il lettore veda la nostra
opera “Brucio per te”). Ma ultimamente c’è qualcosa che ha attirato,
come dicevo, la mia attenzione.
Toby conosce molto bene le de-
Fallisci ancora.
Fallisci meglio.
Samuel Beckett
33
bolezze di Red, i suoi timori, le sue
fragilità. Come è vero il contrario.
Ma la cosa interessante è che Toby
sembra cogliere ogni occasione per
ferire Red. O per fargli saltare i nervi.
Se Red gli chiede qualcosa, Toby
lo ignora, o gli risponde solo dopo
diverse richieste del primo di avere una risposta. Toby sa che Red è
estremamente sensibile a certe dinamiche ed egli le mette in atto apparentemente come forma di provocazione.
Credo sia successo a tutti di avere una relazione con qualcuno a cui
vogliamo bene (e che dice di volerci
bene) che sembra fare apposta e fare
di tutto per ferirci o per farci scattare. A questo punto, però, vorrei
chiarire alcune dinamiche che accadono e che prendono vita all’insaputa di Toby e che lo obbligano
a “trattar male” Red. E più Toby si
indaga e cerca di capire cosa non va,
dove sbaglia e come cambiare, più
affiora il bene che vuole al suo amico, e peggio lo tratterà.
34
Più affiora
il bene che
vuole al suo
amico, peggio lo
tratterà.
Ma perché?
Vorrei analizzare due casistiche
specifiche, che di solito appaiono
insieme anche se a livelli differenti.
Innanzitutto perché questa dinamica (che chiamerò appunto la
dinamica Red&Toby – prendendo
libero spunto dal cartone animato
della Walt Disney Red e Toby nemici-amici) inizi i due soggetti non
devono sentirsi sullo stesso piano.
Ovvero, entrambi devono nutrire, in forma più o meno esplicita,
un senso di inferiorità nei confronti
dell’altro. Questo senso di inferiorità può essere un complesso di inferiorità vero e proprio, o manifestarsi come doverosa riverenza, come
senso di continua inadeguatezza,
necessità di redenzione, senso di
abbandono e così via.
Come secondo elemento deve
esserci un fattore estraneo che spinge Toby ad attivare meccanismi di
repulsione.
Di solito l’elemento avverso è
un soggetto narcisista (se uomo)
o istrionico (se donna) che detie-
ne un controllo quasi completo di
Toby. Sempre per fare riferimento
al cartone animato chiamerò questo
narcisista Amos, come il cacciatore
che cresce Toby addestrandolo per
cacciare Red.
Amos ha un controllo pressoché
completo su Toby anche se quest’ultimo non solo non se ne accorge ma
potrebbe, a un certo livello, anche
essere convinto di non subire l’influsso del narcisista. Tuttavia le dinamiche che Amos usa per tenere al
guinzaglio Toby sono segnali chiari
di quelli che chiamiamo, in linguaggio tecnico “doppio legame”. E più Red cercherà
di allentare la presa e
lasciare Toby libero, più
Amos lo aizzerà contro
di lui.
Ma torniamo all’inizio.
Come?
Amos percepisce l’enorme potenziale di
Red (professionalmente, come persona, come
amico ecc…) e cercherà
di farselo amico. Ma sapendo che non può reggere il confronto inizierà
un’opera distruttrice per
impedire a Toby di rimanere legato a Red.
Quest’opera di controllo di solito si manifesta in questo modo:
1. Amos prende, per Toby, una
serie di decisioni apparentemente innocue (andare in una
palestra piuttosto che in un’altra, gli orari di partenza e di
ritorno di un viaggio, cosa fare
domenica prossima e così via)
e le sottoporrà a Toby come
ipotesi, scelte che solo in appa-
renza possono essere influenzate da Toby ma che in realtà
non possono essere manipolate.
2. Amos cercherà di incastrare
Red nella sua rete decisionale.
Se quest’ultimo dovesse opporsi, rifiutandosi di sottostare alle
regole imposte, Amos romperà
il rapporto gettando la colpa di
Red. Qualora quest’ultimo cerchi una riconciliazioni Amos
non accetterà guardandosi
bene dal dire a Toby di essere
stato lui a rifiutare la mano tesa
dell’altro.
3. Amos cercherà di
coinvolgere Toby nelle
sue liti, cercherà di convincerlo a odiare quelli
che lui odia, ad amare
quelli che lui ama, ad
ignorare quelli che lui
ignora. E Toby si ritroverà presto isolato circondato solo da quelli
che Amos permette e che
non rappresentano una
minaccia al suo totale
controllo.
4. Amos
potrebbe
cercare di portare Toby
a livelli di privazione
(ad esempio facendogli
spendere i propri soldi
in investimenti fallimentari; creando problemi
che solo lui, Amos, sarà
poi in grado di risolvere;
mettendo Toby in situazioni
particolarmente complesse, sia
personali sia lavorative, sapendo che questi non ha le risorse o le capacità per cavarsela,
convincendolo ad investire
soldi che non ha in cose vane
come vestiti, cene al ristorante o per vivere oltre le proprie
possibilità)
35
Una volta che questa dinamica si è instaurata Toby sviluppa
un tratto (o, nei casi peggiori, un
disturbo) dipendente. Essendo
Amos in rivalità con Red, anche
Toby entrerà in rivalità con Red.
Più Red si sottomette e si
mostra aperto e disponibile, più
Toby colpirà ferocemente per ferirlo. Perché questo è quello che
Amos vuole. Toby in realtà vuole
molto bene, azzarderei che ami
proprio, Red. Ma non può farne
a meno. E nemmeno se ne accorge.
Ma non se ne accorge?
Allora potremmo chiederci:
Com’è possibile che Toby non
si accorga di come si comporta?
In realtà Toby se ne rende
conto solo se viene messo davanti alle prove. Alle evidenze.
Toby non è delirante. È in contatto con la realtà. Semplicemente attiva alcuni meccanismi
senza rendersene conto.
Ma questo soprattutto perché
non s rende conto di quanto sia
dipendente da Amos. Questo lo
manipola, può fargli fare tutto
quello che vuole. È una caratteristica dei narcisisti: sono estre-
36
mamente carismatici, convincenti,
affascinanti.
E sottolineerei che Toby non è
uno stupido. Non è uno sprovveduto. Non è un cretino. Ma, verosimilmente, è estremamente sofferente.
Ha subito una grossa perdita, o un
grosso trauma, nel passato che ha
fortemente minato la sua autostima
e la sua capacità di amare.
Non essendo in grado di amare
e gioire liberamente non è in grado
di amare liberamente nemmeno se
stesso.
Si può rimediare?
Se Red esce dalla foresta per
cercare l’amico, fa un passo avanti,
cerca un dialogo, una spiegazione,
allora Toby scappa perché il suo timore di Amos è talmente radicato
dentro di lui che non gli permette
nemmeno lontanamente di prendere in considerazione l’idea di cambiare.
O meglio, consciamente Toby
vorrà cambiare, ogni singola volta
in cui gli verrà fatto notare come
si comporta sceglierà di cambiare.
Fino a che non trascorrerà nuovamente del tempo con Amos. Allora,
quest’ultimo attiverà nuovamente i
suoi comportamenti di controllo e
Per saperne di più
Sei libero di
dirmi di sì
Doppio legame, omicidio psichico e
ricatto affettivo
Istituto Europeo di Scienze Forensi e
Biomediche Editore
ISBN: 978-88-98559-04-6
Andreas Aceranti - Psichiatra e criminologo è specializzato in Profiling e Ana-
lisi Comportamentale. E’ Professore associato di Psichiatria Clinica e Forense all’Univ.
LUdeS di Lugano e docente di Criminolgia Clinica e Psicopatologia Forense presso
l’Università “Sapienza” di Roma
Toby si ritroverà nuovamente incastrato nella dinamica.
de:
Perdono o amor proprio?
E qui si pongono nuove doman-
Per quanto Red deve sopportare
le vuote promesse di Toby? Fino a
quando è giusto perdonare e sopportare?
Sul perdono filosofi e teologi
hanno scritto fiumi d’inchiostro
senza, a mio parere, cavare un ragno dal buco. Non fraintendetemi:
io sono il primo a sostenere che tutti, ripeto tutti, abbiano diritto a una
seconda, terza, quarta, quinta, sesta
e settima possibilità Ma settanta
volte sette mi sembra esagerato. Almeno quando l’altro non fa il minimo progresso.
Diverso è il caso in cui Toby faccia dei piccoli passi. Ci prova. E fallisce. Ma almeno ci prova.
Ma se Toby si limita a fare promesse. A prendere impegni che non
rispetta… beh allora mi sentirei di
dire che i tempi dipendono solo da
Red. Finché ha voglia di fare il martire, di farsi prendere “per i fondelli”
e sprecare il suo tempo in una relazione che, a priori, già promette
Per quanto
Red deve
sopportare
le vuote
promesse di
Toby?
male, allora che continui pure.
Per quello che mi riguarda la mia
pazienza è poca e dopo pochi mesi
il tempo è già scaduto. Sembrerò
duro, severo, cinico. Ma io credo
che se uno ama allora il tentativo
di cambiare lo può fare. E, notate
bene, non sto giudicando il risultato
ma il tentativo.
Un buon amico, un buon compagno, un buon partner non è quello perfetto che cambia allo schiocco delle dita, ma quello che capisce
quando ti ferisce e cerca di non rifarlo.
Lo rifarà. Sicuramente. Ma questo non conta. Questo si può perdonare. Quello che non si può tollerare, a mio avviso, è che Toby continui
a farsi i fatti suoi.
E ancor meno se anziché, o oltre a, ad Amos, Toby, ubbidisce a
Crudelia (sì so che è il personaggio
di un’altra storia ma rende bene l’idea). Crudelia..... o come si chiama
solitamente: la suocera!
37
Antonio e
di W. Shakespeare
Antonio, triumviro di Roma insieme ad Ottaviano e a Marco Emilio Lepido, si è fermato in Egitto dopo essersi
innamorato della regina Cleopatra. Antonio riceve la notizia che sua moglie, Fulvia, si è ribellata contro Ottaviano, ed è morta. Ora il triumvirato è minacciato da Sesto Pompeo, figlio del Pompeo avversario di Giulio
Cesare. Pompeo ha raccolto una flotta, insieme ai pirati Menecrate e Mena e controlla la Sardegna e la Sicilia.
A causa di questa situazione, Antonio è consapevole che deve tornare a Roma. Nonostante l’opposizione di
Cleopatra, parte.
Tornato a Roma, Ottaviano convince Antonio a sposare sua sorella, Ottavia, per saldare i legame tra i due
generali. Il luogotenente di Antonio, Enobarbo, sa che Ottavia non potrà appagarlo, dopo esser stato con Cleopatra. In un famoso passo, egli descrive il fascino di Cleopatra con un’iperbole: “L’ età non può appassirla, né
l’abitudine rendere insipida la sua varietà infinita: le altre donne saziano i desideri che esse alimentano, ma ella
affama di sé laddove più si prodiga: poiché le cose più vili acquistano grazia in lei, così che i sacerdoti santi la
benedicono nella sua lussuria.”
Un indovino mette in guardia Antonio: “se giochi con lui ad un gioco qualunque, sei sicuro di perdere”
In Egitto, Cleopatra viene a sapere del matrimonio di Antonio, e mette in atto una terribile vendetta nei confronti del messaggero che le riferisce la notizia. La sua collera si placa solo quando le sue cortigiane le assicurano che Ottavia è brutta, almeno secondo i canoni estetici elisabettiani: bassa, rozza, con il viso rotondo e con
capelli sciupati.
I triumviri discutono con Pompeo, e gli offrono un accordo: egli può mantenere il controllo della Sicilia e della
Sardegna ma deve aiutarli a “liberare tutto il mare dai pirati” e mandargli un tributo in grano. Dopo qualche
esitazione, Pompeo accetta. I generali s’intrattengono in un festino sulla galea di Pompeo. Mena consiglia a
Pompeo di uccidere i triumviri per diventare condottiero di Roma, ma egli non accetta. Più tardi, Ottaviano e
Lepido rompono la tregua con Pompeo, e i combattimenti ripartono. Questa decisione è disapprovata da Antonio, che è furente.
Una volta ritornato ad Alessandria, Antonio incorona se stesso e Cleopatra sovrani dell’Egitto e del terzo orientale dell’impero romano, che era il territorio posseduto da Antonio in quanto triumviro. Egli accusa Ottaviano
di non aver spartito con lui le terre conquistate a Pompeo, ed è arrabbiato che Lepido, imprigionato da Ottaviano, è stato escluso dal triumvirato. Ottaviano cede all’ultima richiesta, ma è molto deluso dal comportamento
di Antonio.
Antonio si prepara a dare battaglia ad Ottaviano. Enobarbo lo spinge a dare battaglia sulla terraferma, dove egli
sarebbe avvantaggio, anziché in mare, dove le navi di Ottaviano sono più leggere e meglio condotte. Antonio
rifiuta, in quanto era stato sfidato da Ottaviano ad una battaglia navale. Cleopatra s’impegna a mettere la sua
flotta a disposizione di Antonio; ma, durante la battaglia navale, la regina abbandona il campo con le sue sessanta navi. Antonio la insegue causando così la disfatta del suo esercito. Vergognandosi per i suoi gesti, dovute
all’amore che egli prova per Cleopatra, Antonio la richiama per averlo fatto sembrare un codardo, ma pone
anche il suo amore sopra ogni altra cosa, dicendo “datemi un bacio, questo basta a compensarmi.”
Ottaviano manda un messaggero a chiedere a Cleopatra di consegnarli Antonio, e di allearsi con lui. Ella esita,
e flirta col messaggero; nel frattempo, Antonio entra in scena e, rabbioso, condanna il comportamento della
principessa. Fa frustare il messaggero, e finalmente perdona Cleopatra, e le promette di combattere un’altra
battaglia per lei, questa volta sulla terraferma.
38
Cleopatra
Alla vigilia della battaglia, i soldati di Antonio odono strani oracoli, che interpretano come la perdita di protezione per il loro condottiero, da parte del dio Ercole. Inoltre, Enobarbo, lo storico luogotenente di Antonio, lo
abbandona per passare dalla parte del nemico. Invece di confiscare i beni di Enobarbo, che erano stati lasciati
presso Antonio durante la fuga da Ottaviano, Antonio ordina che tali beni siano riportati a Enobarbo. Enobarbo è talmente colpito dalla generosità di Antonio, e così pieno di vergogna per la sua infedeltà, che si suicida.
La battaglia comincia bene per Antonio, finché Ottaviano non la tramuta in una battaglia navale. Ancora una
volta, Antonio perde, la sua flotta si arrende, ed egli denuncia Cleopatra: “questa infame egiziana mi ha tradito.”
Antonio decide allora di uccidere la regina per il suo ennesimo tradimento. Cleopatra capisce che l’unico modo
per riconquistare l’amore di Antonio, è quello di fargli credere che si è uccisa, col nome di Antonio come ultime
parole. Ella si rinchiude nel suo mausoleo, e aspetta il ritorno di Antonio.
Il suo piano, però, fallisce: invece che correre per vedere Cleopatra morta, con il cuore pieno di rimorso, Antonio decide che la sua vita non ha più senso. Chiede a Erote, uno dei suoi più intimi amici, di trapassarlo con
una spada; Erote non riesce però ad uccidere il suo generale, e si suicida. Antonio ammira il coraggio di Erote
e cerca di morire allo stesso modo, ma si ferisce solamente. In uno stato di dolore lancinante, scopre che, in
realtà, Cleopatra è ancora viva. Si trascina fino al suo mausoleo, e muore tra le sue braccia.
Il suicidio di Cleopatra, busto in marmo di Claude Bertin, 1690 circa, Louvre, Parigi.
Ottaviano si reca da Cleopatra e cerca di convincerla ad arrendersi. Ella però rifiuta orgogliosa, per non essere
trascinata in trionfo per le vie di Roma come una schiava qualsiasi. La cortigiana Ira descrive la loro probabile sorte: “istrioni di pronto ingegno improvviseranno commedie su di noi, rappresentando i nostri conviti
alessandrini; Antonio sarà raffigurato ubriaco, ed io vedrò qualche giovanotto travestito da stridula Cleopatra
avvilire la mia grandezza in atteggiamento di puttana.” Questo discorso è intriso di ironia drammatica, perché,
al tempo di Shakespeare, la parte di Cleopatra era veramente recitata da un “giovanotto travestito”, e la tragedia
di Shakespeare, raffigura i festini di un Antonio ubriaco.
Cleopatra decide di suicidarsi, insieme alle sue ancelle Carmiana e Ira, usando il veleno di un aspide. Muore
serena, pensando di rivedere Antonio nell’aldilà. Ottaviano scopre i corpi morti e ordina che sia data loro sepoltura con un funerale solenne.
Fonte: wikipedia
Immagini:
1. h t t p : / / h d w a l l p a p e r. f r e e h d w.
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2. http://www.artvalue.com/photos/
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39
S. Valentino
tra vecchie e nuove tradizioni
di Valentina Sambrotta
F
ebbraio, secondo il calendario gregoriano è il secondo mese dell’anno e l’unico
a contare meno di 30 giorni. I romani, che in origine consideravano
l’inverno un periodo senza mesi, lo
conobbero a partire da Numa Pompilio che lo aggiunse insieme a gennaio, come ultimo mese dell’anno.
Per i romani era un mese dedicato a riti di purificazione, simboleggiando la condizione della natura in
atto di ridestarsi dal torpore invernale. Iniziano, infatti, a sbocciare in
questo mese le prime viole del pensiero, le margherite e le mimose. Per
i cristiani, particolarmente rilevante, è la festa della Candelora il 2 febbraio con cui si ricorda la presentazione al tempio di Gesù e alla quale
la tradizione contadina attribuiva
un significato dal punto di vista meteorologico, nel passaggio dal clima
invernale a quello primaverile.
40
Il mese di febbraio era dedicato
alla dea Febris, dea della febbre e
della guarigione dalla malaria, celebrata il 14 del mese. A questa tradizione si richiamò la Chiesa cattolica
consacrando il giorno inizialmente
a Santa Febronia e più tardi a San
Valentino, protettore degli innamorati.
S. Valentino
Il giorno è dedicato a San Valentino, vescovo e martire, nato a Interamna Nahars, (oggi Terni), nel 176
e morto a Roma nel 273.
Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e
successivamente dalla Chiesa anglicana, fu convertito al cristianesimo
ed ordinato vescovo da san Feliciano di Foligno nel 197.
Nell’anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell’oratore greco e latino Cratone, per
predicare il Vangelo e convertire
i pagani. Invitato dall’imperatore
Claudio II il Gotico a sospendere la
celebrazione religiosa e ad abiurare
la propria fede, rifiutò di farlo tentando anzi di convertire l’imperatore al cristianesimo.
41
Claudio II lo graziò dall’esecuzione capitale affidandolo ad una
nobile famiglia. Valentino venne
arrestato una seconda volta sotto
Aureliano, succeduto a Claudio II.
L’impero proseguiva nelle sue
persecuzioni contro i cristiani ed i
vertici della Chiesa di Roma e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati
romani lo catturarono e lo
portarono fuori città lungo
la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere
in sua difesa. Questo terzo
arresto gli fu fatale.
Una seconda versione
aggiunge che mentre Valentino era in prigione in attesa dell’esecuzione si fosse
innamorato della figlia cieca del guardiano, Asterius,
e che con la sua fede avesse
ridato miracolosamente la
vista alla fanciulla. Si racconta che prima di morire
Valentino le avesse mandato un messaggio d’addio
che si concludeva con “dal
vostro Valentino”.
L’era moderna
Nell’era della globalizzazione, della commercializzazione e del passaggio
dal reale al virtuale San
Valentino, secondo quanto indicano le statistiche,
perderebbe però parte del suo significato originario. Si calcola ad
esempio che almeno il 15% delle
donne si spedisca fiori da sola e che
il 40% dei cioccolatini regalati a
San Valentino finisca nelle mani, e
nella pancia, dei bambini. Non solo,
seconda una statistica, nel San Valentino del 2013 le coppie sposate
con una relazione extraconiugale e
che si scambiavano un regalo, erano
42
circa il 63%.
Per quanto riguarda la tecnologia, uno studio indica che dal 2010
al 2011 siano aumentate del 162%
(percentuale attualmente ancora in
crescita) le ricerche di regali effettuate da smartphone, con un conseguente aumento del giro d’affari
legato al mCommerce.
Nelle due settimane
precedenti al 14 febbraio, le ricerche legate
ai “regali di San Valentino” sono pressoché
triplicate tra il 2010 e il
2011.
Secondo
Google
Statistiche di ricerca le
parole più cercate spaziano abitualmente da
un generico “idee per
San Valentino” alla ricerca di regali specifici
come “anelli” e “gioielli” sino ad arrivare a
chi si affida al web per
trovare
l’ispirazione
per comporre una frase
d’effetto con cui stupire
il proprio partner.
Rispetto ai paradigmi del marketing tradizionale, il mondo digitale ha modificato in
maniera significativa
gli spazi e i tempi di interazione cliente-prodotto/servizio aprendo
crescenti opportunità
di business per gli advertiser. PC,
tablet ma ancor di più cellulari e
smartphone diventano strumenti
fondamentali non solo nella fase di
acquisto e nella fruizione di servizi
di assistenza post vendita o fidelizzazione, ma anche nei momenti che
precedono l’acquisto.
Il mondo contemporaneo
Le nuove tendenze del 2014 han-
Valentina Sambrotta - Sociologa specializzata in Criminologia e presi-
dentessa dell’Ass. Cult. “Afrodite” è docente di Vittimologia Applicata presso
l’Università degli Studi di Novedrate (CO)
no abolito e messo in un angolo
remoto le ormai vecchie usanze, in
cui bastava un semplice biglietto o,
per i più audaci, una poesia abbinata ad un mazzo di rose per la donna
della propria vita. L’avvento dei social network e degli smartphone di
ultima generazione ha fatto sì che,
secondo le statistiche, il giorno di
San Valentino 2014 le frasi arriveranno per il 90% dall’online.
Alcuni studi si focalizzano sui
comportamenti relazionali che si
realizzano sui social network e in
particolare su Facebook. In una
scena del film di Fincher “The social network” si vede Mark Zuckerberg correre nella sua stanza al dormitorio di Harvard e inserire gli
status sentimentali – prima di mettere online la sua creatura.
Interessante è annotare come
davanti a una discussione o a una
litigata anche non definitiva con il
proprio partner, si ricorra spesso al
cambiamento di status sentimentale su facebook per annunciare al
“mondo virtuale” quanto accaduto.
Questo fa
altresì pensare che facebook possa
diventare uno
strumento
per scoprire
abitudini
e
spostamenti
di qualcuno
che si vuole
cor teggiare.
Big F potrebbe diventare
un gigantesco sistema di
ricerca personale della
propria anima
gemella secondo criteri
Alcuni studi si
focalizzano sui
comportamenti
relazionali
di affinità.
Tanto che probabilmente l’irruzione di questo motore di ricerca
interno a facebook spazzerà via le
numerose applicazioni nate proprio
per questo scopo.
Si calcola che il 14 febbraio 2014
il social network registrerà il 200%
in più di relazioni sentimentali,
percentuale simile anche a quella
dei matrimoni celebrati in questo
giorno.
Gli studi
Tre diversi studi presi in considerazione dall’università del Kansas
hanno portato i ricercatori di psicologia alla conclusione che la pubblicità sui propri sentimenti faccia
male alla coppia e l’intimità violata
dal social network aumenti le probabilità che la coppia si separi.
I sondaggi dicono che su mille
utenti di facebook circa un terzo
ha postato almeno un contenuto ri-
43
guardo alla sua vita sentimentale di
cui si è in seguito pentito.
I rischi
Ciò che si rischia di perdere in
questa ricerca spasmodica del regalo e della visibilità, improntata
all’avere e non all’essere è l’esperienza emotiva. L’esperienza emotiva è
alla base dello sviluppo, in quanto ci
permette di agire tenendo in considerazione i diritti degli altri, i bisogni e la dignità del prossimo.
L’impersonalità sempre più diffusa e la crisi della famiglia, fondamentale nido della nostra civiltà,
rappresentano quindi un pericolo
per lo sviluppo mentale di molti
individui. Se aumentasse il numero
di persone spinte nell’agire dall’impulso e dall’istinto senza nessun
fondamento emotivo, la società
diventerebbe più imprevedibile e
pericolosa, aumenterebbero i comportamenti antisociali e violenti
e diminuirebbero autocontrollo e
compromessi.
Le persone diventerebbero sempre più estremiste e chiuse in se
stesse.
Il pensiero generativo e creativo
diminuirebbe e le capacità cognitive
meccaniche finirebbero per sostituire la vera innovazione. Queste tendenze sono già in atto. Buona parte
dei cittadini dimostra di essere al di
sotto dei livelli evolutivi più alti e un
alto numero di giovani si comporta
come se il suo sviluppo emotivo andasse regredendo.
Competitività, ricerca dell’efficienza a ogni costo ed espansione
della burocrazia, sono sempre più
accentuate.
Mettere al primo posto l’educazione dei bambini, le relazioni umane e la qualità delle esperienze emotive nella scuola, nella psicoterapia,
nel matrimonio e nelle istituzioni di
oggi diventa quindi fondamentale.
Gli autentici valori della famiglia, incentrati sull’importanza delle interazioni intime, richiedono di
44
Competitività,
ricerca
dell’efficienza
a ogni costo ed
espansione
della
burocrazia, sono
sempre più
accentuate.
capire che la vita emotiva è il fondamento dell’intelletto, del giudizio
e del senso morale di cui la società
democratica ha bisogno.
I genitori che allevano i figli
nell’atmosfera caotica e stressante
di famiglie monoparentali o di famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, senza l’aiuto della famiglia
allargata, spesso sono troppo stanchi per dedicare ai figli l’attenzione
necessaria per un rapporto intimo.
Una cultura in cui essere madre
o padre non fosse un problema personale ma il compito più importante che un adulto si possa assumere,
incoraggerebbe un maggiore impegno.
Il gravoso compito di allevare
un membro della prossima generazione dovrebbe essere riconosciuto
come un lavoro svolto per il bene
comune.
Le riforme attuate recentemente, come introdurre tempi di lavoro
più flessibili, mettere a disposizione
dei lavoratori più asili e concedere
più permessi per motivi di famiglia,
sono solo piccoli passi.
Spesso trovare il
tempo per
sviluppare
relazioni sociali
sane e
positive diventa
anticonvenzionale
La vera riforma deve interessare i valori su cui si basano le nostre
decisioni, la nostra natura umana.
Finché persiste la divisione fra la visione soggettiva, spirituale ed emotiva della natura umana e quella
oggettiva, razionale e materialista,
non ci sarà progresso.
Il desiderio del possesso, quasi
sempre estetico, piuttosto che reale,
impedisce di apprezzare quello che
si ha, in una lotta continua contro il
tempo e lo spazio. Cercando la soddisfazione completa o il successo in
ogni campo, si finisce per non avere
il tempo necessario per instaurare
relazioni emotive che diano vera
soddisfazione.
Anticonvenzionale
In una società ossessionata dal
lavoro e dallo status sociale, spesso
trovare il tempo per sviluppare relazioni sociali sane e positive diventa
anti convenzionale. Può voler dire
affermare i propri valori personali a dispetto delle convinzioni più
diffuse. La visione dualistica dello
sviluppo mentale nasconde il fatto
che il dono migliore che un individuo possa fare all’altro non è l’insegnamento di qualcosa o il regalo di
un bene materiale, ma il tempo che
decide di dedicargli.
Le prime esperienze di una persona, dal finire gli studi al trovare
un lavoro, insegnano che sforzandosi per raggiungere il massimo
si ottengono grandi ricompense,
anche se questo può significare ottenere risultati modesti, se non scadenti in altre sfere.
L’illusione che l’intelletto si sviluppi indipendentemente dall’affetto permette di trascurare l’importanza delle interazioni intime, che
sono la base per creare esperienze
emotive essenziali.
Provenendo da famiglie sempre
più anaffettive, i giovani sono portati a trascurare le prime esperienze emotive e a separarle dallo sviluppo della mente. Per preparare i
genitori a capire i bisogni dei loro
figli, lo sviluppo umano dovrebbe
diventare materia di studio al pari
di altre materie insegnate a scuola.
Per soddisfare i bisogni evolutivi
di un bambino, questi ha bisogno
di almeno un rapporto importante,
intimo e duraturo.
E’ il contatto e non solo l’insegnamento, a permettere al bambino di apprendere sia le nozioni sia i
meccanismi dell’apprendimento.
Per quanto riguarda la crisi della famiglia, va evidenziato che il
cinquanta per cento dei matrimoni finisce perché la coppia non ha
imparato ad affrontare le tensioni
della vita e a sviluppare capacità di
introspezione che permetterebbero
di comprendere l’altro.
Comprendere che logica ed
emozione non sono in antitesi ma
sono due aspetti della stessa medaglia, può portare quindi a una maggiore cooperazione e al progresso di
una sana intelligenza emotiva.
45
46
P
otrebbe apparire discrasico parlare di amore malato
ma, purtroppo, è un problema di coppia molto frequente,
molto più di quanto si possa pensare.
Da un punto di vista scientifico,
quando si può definire la gelosia patologica?
La gelosia malata può essere incardinata in 3 grandi categorie, in
relazione a caratteristiche precise,
formali e soprattutto alla gravità
della stessa, che, talvolta, porta al
completo disfacimento della coppia
poiché viene recepita dal partner
quale assoluta mancanza di fiducia.
1) Nella prima categoria va inserita la cosiddetta Gelosia Ossessiva, in cui le manifestazioni comportamentali possono tranquillamente
essere ricomprese ed inquadrate in
quelle che il DSM IV definisce come
disturbo ossessivo compulsivo;
2) Nella seconda categoria troviamo la Sindrome di Mairet, in cui
i pensieri riguardanti la gelosia diventano assolutamente primari;
3) In ultimo si colloca la Gelosia Delirante, anch’essa inquadrata
nei disturbi deliranti ascrivibili al
DSM IV, nota comunemente come
“Sindrome di Otello”;
Entriamo ora, nell’esame capillare delle patologie “ut supra” catalogate.
La Gelosia Ossessiva
Nella Gelosia Ossessiva, il dubbio
di infedeltà è assolutamente assillante e non contenibile, pertanto,
chi ne soffre vive tale patologia con
un’intensa carica ansiogena ed alla
continua ricerca di prove o presunte tali che, possano confermarlo o
lenirlo, per poi proclamare che si
aveva ragione.
I gelosi ossessivi, si trasformano
Quando l'amore
si ammala
di Michele Miccoli
47
letteralmente in detectives improvvisati, pensando per tutto il tempo a
disposizione, come trovare un qualcosa che possa avvalorare la loro
tesi.
Iniziano così a sottoporre il proprio partner ad estenuanti e ripetitive domande al fine di verificare la
più piccola incongruità comunicativa, per poi far esplodere il caso.
Nei momenti (rari) di “lucidità”,
essi stessi, sono i primi ad accorgersi che tale comportamento è patologico e fuorviante e spesso provoca
in loro anche un senso di vergogna
ma, poi, non resistendo, i pensieri
gelosi ed intrusivi li pervadono e
quindi ritornano alla disperata ricerca di ciò che, in realtà, non esiste.
Alla luce di quanto sopra esposto, è facile comprendere come
molti gelosi ossessivi soffrano di
egodistonia.
Quello che talvolta può risultare
del tutto incredibile è, come il partner riesca ad accettare tutto questo,
e, si renda disponibile a rispondere
sempre alle medesime domande e, a
volte, si renda persino prono a chiedere “scusa”.
Non vi è alcun dubbio sul defi-
48
nire l’insieme come “coppia patologica”.
La Sindrome di Mairet
Nella Sindrome di Mairet, il soggetto vive in un clima pervaso da
un passato vissuto nella gelosia non
solo esclusivamente di tipo amoroso ma, tutte le idee di gelosia costituiscono e contraddistinguono in
modo permanente lo stile di vita ed
il pensiero in maniera costante.
Queste idee si presentano, in
tutti i circuiti relazionali ma, ovviamente, toccano il vertice apicale nei
rapporti amorosi.
Vivono nelle perenni angoscia
ed ansia di poter essere traditi da
tutto il contesto in cui vivono. Spesso ricorrono alle benzodiazepine
(farmaci calmati tra cui i più famosi
sono il Valium, il Tavor e il Lexotan) per poter avere un momento
di alienazione dalla realtà e di pace,
placando lo stato ansiogeno che
rende la loro vita un vero inferno
interiore.
La Gelosia Delirante
In ultima analisi, anche per la
gravità superiore della patologia,
L’egodistonia
indica
l’incompatibilità
di impulsi,
emozioni o idee
con l’Io, o con i
valori e le
rappresentazioni
ideali in cui
quest’ultimo
tende a
riconoscersi
Michele Miccoli - Laureato in Sociologia e in Giurisprudenza. Ha conseguito Master in Criminologia ed è esperto di CNV e ipnosi. E’ professore di
Diritto e Legislazione Sanitaria presso l’Univ. degli Studi di Novedrate (CO)
analizzeremo il disturbo di Gelosia Delirante nota come Sindrome
di Otello (che prende il nome dalla
omonima tragedia Shakespeariana). In questo caso il soggetto vive
nella piena convinzione dell’infedeltà del partner, e passa la vita a
ricercare qualsiasi traccia che possa
ricondurla alla conferma della sua
convinzione, ovvero aver finalmente smascherato il traditore.
In ogni modo e con ogni tecnica, anche la più subdola, cercherà di
strappare a tutti i costi una confessione di tradimento al proprio compagno/a. Inoltre porrà in essere, per
restringere l’autonomia del partner,
tecniche ed espedienti cercando di
averlo sempre sotto il proprio controllo e farà in modo che nessuno
possa più avvicinarlo, ciò che volgarmente viene definito con il termine “terra bruciata intorno”.
La fondamentale differenza tra
la gelosia ossessiva e quella delirante è che in quest’ultima vi è la
scomparsa del dubbio che viene
sostituita dall’assoluta certezza del
tradimento, basata solamente sulla
sindrome della quale soffre. Ma vi
è di più, cercherà in modo costante di crearsi crediti morali basati su
presunti sensi di colpa che crederà,
patologicamente, di aver creato sul
convivente.
Il risultato a cui porta tale delirio
è la rottura del rapporto. Qui ci troviamo nel campo delle vere e proprie psicosi, pertanto la figura del
medico psichiatra assume una valenza assoluta. Infatti, tale patologia
può sconfinare in veri e propri atti
di violenza e può portare all’utilizzo
di sostanze psicotrope, all’abuso di
psicofarmaci o ancor peggio all’alcoolismo.
Solo grazie all’aiuto di uno psichiatra ed una adeguata terapia, si
potranno alleviare i sintomi ma, in
questi casi è veramente difficile po-
ter parlare di completa guarigione.
Se l’amore
è sano
anche la
gelosia
sarà sana
Sempre e solo un male?
A questo punto, dopo aver letto
le devianze più comuni sulla gelosia, il lettore potrebbe chiedersi se la
gelosia sia sempre “un male”.
Beh, direi che una gelosia sana
è sinonimo di autenticità del vicolo amoroso. Non può esserci amore
senza un pizzico di gelosia.
Il collega Alberoni sostiene, parere da me condiviso, che chi ama
veramente una persona è sicuramente più gelosa del passato di quest’ultima.
Ratio di tale teoria, è proprio
quello basato sul solo pensiero che
l’oggetto del nostro amore è appartenuto a qualcuno diverso da noi.
Ovviamente si tratta solo di un
pensiero “transe unte” che non attua di per sé alcun comportamento
preoccupante.
Possiamo quindi concludere dicendo che se l’amore è sano anche la
gelosia sarà sana.
Il DSM
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, noto anche
con la sigla DSM derivante dall’originario titolo dell’edizione statunitense Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, è
uno dei sistemi nosografici per i disturbi mentali o psicopatologici
più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia
nella pratica clinica che nell’ambito della ricerca.
Nel corso degli anni il manuale, arrivato alla 5° edizione, si è progressivamente evoluto, aggiornato, migliorato e arricchito in linea
con l’attuale sviluppo e i risultati della ricerca psicologica e psichiatrica in numerosi campi, modificando e introducendo nuove definizioni di disturbi mentali: la sua ultima edizione classifica un numero di disturbi mentali pari a tre volte quello della prima edizione.
49
Orfeo ed Euridice
Orfeo, il più famoso poeta e musicista
che la storia abbia mai avuto, che non aveva
eguali tra uomini e dei era figlio di Eagro, re
della Tracia e della musa Calliope (o secondo
altri di Apollo e di Calliope).
Il Dio Apollo un giorno gli donò una lira
e le muse gli insegnarono a usarla e divenne talmente abile che lo stesso Seneca narra
(Ercole sul monte Oeta): “Alla musica dolce
di Orfeo, cessava il fragore del rapido torrente, e l’acqua fugace, obliosa di proseguire il
cammino, perdeva il suo impeto ... Le selve
inerti si movevano conducendo sugli alberi
gli uccelli; o se qualcuno di questi volava,
commuovendosi nell’ascoltare il dolce canto,
perdeva le forze e cadeva ... Le Driadi, uscendo dalle loro querce, si affrettavano verso il
cantore, e perfino le belve accorrevano dalle
loro tane al melodioso canto (...)”.
Acquistò una tale padronanza dello strumento che aggiunse anche altre due corde
portando a nove il loro numero per avere
una melodia più soave.
Ogni creatura amava Orfeo ed era incantata dalla sua musica e dalla sua poesia ma
Orfeo aveva occhi solo per una donna: Euridice, figlia di Nereo e di Doride che divenne
sua sposa. Il destino però non aveva previsto
per loro un amore duraturo infatti un giorno
la bellezza di Euridice fece ardere il cuore di
Aristeo che si innamorò di lei e cercò di sedurla. La fanciulla per sfuggire alle sue insistenze si mise a correre ma ebbe la sfortuna
di calpestare un serpente nascosto nell’erba
che la morsicò, provocandone la morte istantanea.
Orfeo, impazzito dal dolore e non riuscendo a concepire la propria vita senza la
sua sposa decise di scendere nell’Ade per cercare di strapparla dal regno dei morti. Convinse con la sua musica Caronte a traghettarlo sull’altra riva dello Stige; il cane Cerbero
e i giudici dei morti a farlo passare e nonostante fosse circondato da anime dannate che
tentavano in tutti i modi di ghermirlo, riuscì
50
a giungere alla presenza di Ade e Persefone.
Una volta giunto al loro cospetto, Orfeo
iniziò a suonare e a cantare la sua disperazione e solitudine e le sue melodie erano così
piene di dolore e di disperazione che gli stessi
signori degli inferi si commossero; le Erinni
piansero; la ruota di Issione si fermò e i perfidi avvoltoi che divoravano il fegato di Tizio
non ebbero il coraggio di continuare nel loro
macabro compito. Anche Tantalo dimenticò
la sua sete e per la prima volta nell’oltretomba si conobbe la pietà come narra Ovidio
nelle Metamorfosi (X, 41-63).
Fu così che fu concesso a Orfeo di ricondurre Euridice nel regno dei vivi a condizione che durante il viaggio verso la terra la
precedesse e non si voltasse a guardarla fino
a quando non fossero giunti alla luce del sole.
Orfeo, presa così per mano la sua sposa
iniziò il suo cammino verso la luce.
Durante il viaggio, un sospetto cominciò
a farsi strada nella sua mente pensando di
condurre per mano un’ombra e non Euridice.
Dimenticando così la promessa fatta si voltò
a guardarla ma nello
stesso istante in cui i
suoi occhi si posarono
sul suo volto Euridice
svanì, e Orfeo assistette impotente alla sua
morte per la seconda
volta.
Invano Orfeo per
sette giorni cercò di
convincere Caronte a
condurlo nuovamente
alla presenza del signore degli inferi ma
questi per tutta risposta lo ricacciò alla luce
della vita.
Si rifugiò allora Orfeo sul monte Rodope,
in Tracia trascorrendo il tempo in solitudine
e nella disperazione. Rifiutava le donne e riceveva solo ragazzi e adolescenti maschi che
istruiva all’astinenza e sull’origine del mondo
e degli dei.
Dopo la sua morte, la sua lira fu portata a
Lesbo nel tempio di Apollo che però decise
di porla nel cielo in modo che tutti potessero vederla a ricordo del fascino della poesia
e delle melodie dello sfortunato Orfeo, alle
quali anche la natura si arrendeva, creando
la costellazione della Lira.
51
Istituto Europeo di Scienze
Forensi e Biomediche
Ente di Formazione no-profit
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formazione
Analisi Comportamentale
Criminologia
Grafologia
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Psicopatologia Forense
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Criminal Profiling
Criminologia
Criminologia Penitenziaria
Letteratura Italiana
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Psicologia
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Si organizzano corsi
(in presenza e a distanza)
e seminari anche su richiesta
52
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Counselling
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A.N.D.D.O.S
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Discriminazioni da Orientamento Sessuale
E’ un’associazione senza fine di lucro nata per contrastare l’emarginazione delle persone con orientamenti sessuali diseguali e diffondere
la cultura del rispetto dell’identità di genere qualunque essa sia.
ANDDOS - Associazione Nazionale contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale. P.iva/C.f 97708510587
Telefono : 06 64824220
Email : [email protected]
Indirizzo : Via Sallustiana 15 – 00187 Roma
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Editoriale
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L’abito non fa il monaco... ma fa la monaca
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Romeo e Giulietta
L’amore non voluto
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Ti amo. Talvolta!
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La leggenda di Xoroi
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3.
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Orfeo e Euridice
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2.
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Il paradigma di Red & Toby
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6.
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S. Valentino
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4.
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Quando l’amore si ammala
1.
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2.
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Sedurre in cucina
1.
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2.
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3.
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4.
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53
L
CHIARU-SCURU
CHIARO-SCURO
Lùsciu
‘lli jorna du scuru,
quannu u mali
intra tuppia e fora chiovi,
curcati cu mmia
ppi putìrimi sùsiri
omu nuovu di filicità chinu.
Avvampa ppi sempri, cori mia,
jettati ‘llu sua,
cinniri lavica addiventa
ca lu sciroccu luntanu simìna,
Sutta a finescia di lu sorrisu sua,
‘un t’astutari,
tinirizza d’amuri,
videmma si fora stizzia.
Luce
nei giorni del buio,
quando la sofferenza
bussa dentro e fuori piove,
stenditi con me
perché possa alzarmi
uomo nuovo di felicità pieno.
Brucia per sempre, cuore mio,
gettati nel suo,
cenere lavica diventa
che lo scirocco lontano disperde.
Sotto la finestra del suo sorriso,
non spegnerti,
tenerezza d’amore,
anche se fuori pioviggina.
Immagine: http://freehdwalls.net/mood-book-heart-love-hd-wallpaper/
54
p
na
u
è
e
r
o
m
a
’
a
i
s
e
o
Poesie tratte da silloge edite da La Zisa edizioni
Mario Tamburello - scrive “poesie” nel dialetto delle sue origini siciliane.
La sua prima opera dal titolo “On – Off ” ha ricevuto diversi riconoscimenti
in più concorsi letterari nazionali e internazionali.
MATURITA’
MATURITA’
Lli labbra tua
pusavu lu suonnu mia,
tra i capiddi sciugliuti e scuri
intrizzavu u duluri riggidu e friddu,
dintra l’uocchi alluciati d’amuri
vitti a via di la vita,
‘llù cori tua
trasì l’anima mia.
E ‘ntantu u tiempu di li jorna
acchiana e scinni
precisu precisu, sempri uguali scurri.
A primavera assicuta l’estati,
l’autunnu s’appoja a lu mmiernu.
Oi a vita mia ccu ttia passìa
u tirrenu apiertu, senza agnuna.
Vesti un sulu culuri
l’eternu amuri.
U rroggiu di lu veru beni
l’ura signa di na sula stasciuni,
caricatu ppi sempri è
ppi lu tiempu senza tiempu,
di l’amuri senza fini.
Sopra le labbra tue
posai il sogno mio.
tra i capelli sciolti e scuri
intrecciai il dolore rigido e freddo
dentro gli occhi illuminati di amore
vidi la via della vita,
Nel cuore tuo
entrò l’anima mia.
Nel mentre il tempo dei giorni
sale e scende
esatto e puntuale, sempre uguale cadenza.
La primavera insegue l’estate,
l’autunno si appoggia all’inverno.
Oggi la vita mia con te percorre
lo spazio aperto, senza angoli.
Veste un solo colore
l’eterno amore.
L’orologio del vero bene
l’ora segna di una sola stagione.
caricato è per sempre
per il tempo senza tempo,
dell’amore senza fine.
La parola è come acqua di rivo che riunisce in
sé i sapori della roccia dalla quale sgorga, e dei
terreni per i quali è passata.
55
I
l legame tra il cibo e il suo
potere seduttivo risale all’alba dei tempi.
Il cibo è veicolo di un grande
piacere, spesso fine sé stesso, spesso preludio di seduzione e chiave
per un piacere sessuale atteso e sognato.
Tanti sono gli appuntamenti che
iniziano con una cena, e spesso si
considera la stessa come un vero
preliminare di seduzione.
Cinema e letteratura hanno
sempre mostrato l’indissolubilità di
56
questi due aspetti di piacere.
Questo perché mangiare è il primo gratificante atto che il bambino
compie e rimane un aspetto soddisfacente per tutta la vita e fare l’amore è la sublimazione del piacere
stesso.
La cura e l’attenzione nella preparazione di se stessi, della tavola e
nella scelta degli alimenti sono un
vero preliminare di seduzione.
L’attenzione mette di animo favorevole, seduce, ma soprattutto fa
sentire coccolata accettata e com-
Sedurre in cucina
il potere e il ruolo del cibo nell’arte amatoria
di Roberta Tonini
57
La cura e
l’attenzione
nella
preparazione
di se stessi,
della tavola
e nella scelta
degli alimenti
sono un vero
preliminare di
seduzione.
presa la persona a cui sono rivolte le
attenzioni. In questo modo la centralità non è il cibo in sé ma l’idea
che si è costruita a livello mentale.
Perché no?
Ma anche se il cibo non fosse altro che un inganno psicologico perché non utilizzarlo? L’uomo ha sempre cercato di trovare una soluzione
immediata anche alla seduzione e
quale migliore mezzo se non un alimento?
Nel corso dei secoli passati si
sono cercati piatti che potessero
esaltare e potenziare le capacità
amatorie.
Se noi non siamo altro che quello che mangiamo allora se si fosse
trovato un alimento capace di fare
innamorare o sedurre sarebbe stato
più facile ed è dagli albori del tempo
che l’uomo ci prova...
Fin dall’alba dei tempi
Il primo riscontro lo abbiamo nel
libro della Genesi con la mela di Eva
il frutto della conoscenza del bene e
del male, ma perché intenderlo non
solo come il frutto di un peccato di
superbia ma anche di lussuria?
Eva che mangiata la mela smette
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di essere un essere asessuato e scopre di essere nuda e provare pulsioni?
Da sempre sessualità e il potere sessuale hanno condizionato il
mondo degli uomini diventando
prova di valore .
Gli antichi egizi avevano le loro
ricette e consideravano la lattuga
sacra a Min: dio della fertilità e la
cipolla era addirittura proibita a chi
faceva voto di celibato. Un potere
così grande era attribuito alla cipolla, così grande da doverla proibire.
Nella civiltà greca il concetto
della sessualità era più libero e la ricerca di cibi che potessero potenziare le prestazioni fu altissima soprattutto per le classi più agiate anche
per il costo di questi rimedi.
Era così rilevante che fu per la
prima volta coniato il termine di
Afrodisiaco. Deriva ovviamente da
Afrodite dea greca nata nuda dalla
spuma del mare : dea della bellezza,
della passione, della lussuria. Con
afrodisiaco si intende ogni cibo o
aiuto capace di risvegliare o esaltare
il potere sessuale.
In Grecia tali cibi erano freschi,
esotici, di difficile reperibilità, e
proprio per la loro rarità diventa-
Roberta Tonini - Soccorritrice del 118 e collaboratrice della Redazione di
Varese e de “il Vares8.it” è esperta di dinamiche interpersonali e comunicazione istituzionale.
vano maggiormente efficaci, come
per tutto quello che non è a disposizione di tutti. Ippocrate consigliava
invece lenticchie con zafferano che
erano usate a guisa di antico viagra
da persone in là con gli anni.
Nell’antica Roma regno di baccanali e dissolutezza Ovidio scrive
un trattato:
Ars Amatoria in particolare tratta di un’erba cara al dio Priapo perché cresceva attorno alle sue statue
falliche.
L’erba d’eruca oggi chiamata rucola era considerata capace di provocare un’erezione .
Particolarmente attenti ai piaceri della carne i romani avevano
eletto i frutti di mare in particolare l’ostrica a cibo per eccellenza
afrodisiaco (citata in una scena di
banchetto erotico di Giovinale) e
rimasta fino ad oggi uno principali
alimenti afrodisiaci.
Nel periodo della nascita e sviluppo del cristianesimo si assiste a
una repressione sia sessuale sia di
dissolutezza e della gola.
Fu un periodo negativo per cibo
e sessualità o almeno lo fu in modo
pubblico esternato.
In concomitanza con il medioevo e la caccia alle streghe si sviluppa
la credenza di pozioni rinvigorenti
e magiche, veri filtri d’amore. Spesso erano vino miscelato con fiori e
miele ottimi e corroboranti.
Durante il rinascimento e successivamente con la scoperta dell’America si riprende anche in modo
pubblico la ricerca di cibi afrodisiaci e l’arrivo di nuovi alimenti esotici
ha un enorme successo. Per esempio i pomi d’oro che richiamano la
leggenda delle Esperidi diventano
subito subito un alimento afrodisiaco.
Proseguendo nei secoli si continua a ricercare il cibo miracoloso.
Intimità e potenza
Il cibo usato per creare intimità
e potenza. Probabilmente tale cibo
non esiste, ma esiste un’alchimia di
profumi, colori e sapori e la cura
nella preparazione e attenzione alla
scelta ne fanno un cibo afrodisiaco
perché predispongono e stimolano
mettendo in condizioni di essere
desiderate e desiderare. Consigliamo quindi cibi delicati, semplici,
una cura nella gestualità del pasto
e un’atmosfera giocosa e rilassata e
soprattutto di lasciare telefonino e
tensioni fuori dalla tavola!!!!
“La golosità è una strada che porta dritto alla lussuria e,
se la si percorre con troppa indulgenza, alla perdizione
dell’anima. Per questo luterani, calvinisti e altri aspiranti alla perfezione cristiana mangiano male. I cattolici invece, che nascono rassegnati al peccato originale e alle
debolezze umane e che grazie al sacramento della confessione ritornano puri e pronti a peccare di nuovo, sono
totalmente più flessibili nei confronti della buona cucina
da aver coniato l’espressione “boccone del prete” per
definire una pietanza deliziosa.” I. Allende
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TRA I NOSTRI AUTORI
Andreas Aceranti
Laureato in Medicina e Chirurgia e Psicologia è uno psichiatra forense specializzato in Analisi Comportamentale e Profiling al Trinity
College di Londra. Consulente per la Procura e per le Forze dell’Ordine, è Prof. Ass. di Psichiatria all’Univ. degli Studi di Lugano
(LUdeS) di cui coordina il Centro di Criminologia ed è Prof. di Criminologia Clinica e Psicopatologia Forense presso l’Univ. degli
Studi di Novedrate (CO). Esercita come formatore e dirige l’Unità Analisi Comportamentale dell’Istituto Europeo di Scienze Forensi e
Biomediche. E’ annoverato dall’IBC di Cambridge come uno dei 100 scienziati che segneranno il XXI secolo grazie alle sue pubblicazioni nel Campo dell’Analisi Comportamentale.
Domenico Antonazzo
Dottore in Scienze e tecniche psicologiche con campo di specifica competenza in Relazioni Patologiche e crimini correlati a gelosia,
stalking e tradimento.
Adolfo Bonforte
Dottore in Giurisprudenza e Cultore di Diritto Penale presso L’università degli Studi di Lugano (LUdeS) è componente Segreteria
Regionale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (SIAP).
Arcangela Carfagna
Dottoressa in Scienze Politiche e con una seconda Laurea in Comunicazione Internazionale, ha un Master di II livello in Criminologia
e uno in Antipedofilia.
E’ Ispettore Capo della Polizia di Stato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia
Roberta Tonini
Soccorritrice del 118 e collaboratrice della Redazione di Varese e de “il Vares8.it” è esperta di dinamiche interpersonali e comunicazione istituzionale.
Michele Miccoli
Laureato in Sociologia con seconda laurea in Giurisprudenza a pieni voti, e licensiado en derecho alla prestigiosa università di Madrid,
dove ha conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato. Ha conseguito inoltre un master in Criminologia. Ha frequentato più
corsi sulla comunicazione e l’ipnosi presso il CID CNV di Stefano Benemeglio. Attualmente è Professore a contratto presso l’Università
E-Campus di diritto sanitario.
Valentina Sambrotta
Laureata in Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano e specializzata in Criminologia è presidentessa dell’Associazione
Culturale “Afrodite”. Esperta di Counselling vittimologico e assistenza alle vittime di violenza è consulente di Criminologia e Vittimologia dell’Istituto Europeo di Scienze Forensi e Biomediche. E’ cultore presso la cattedra di Criminologia Clinica e Psicopatologia
Forense e docente di Vittimologia presso l’Università degli Studi di Novedrate. Tra le sue ultime pubblicazioni troviamo: Genesi del
Crimine Violento (Aceranti, A., et al - Lugano 2013); Come e perché amiamo (Aceranti, A., et al - Lugano 2013); Stelle e Stalle
(Aceranti, A., et al - Milano 2013); La sindrome di Muchausen per procura (Sambrotta, V., Milano 2013).
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Mario Tamburello
Dopo gli studi in Medicina, nel 2003, la malattia di Parkinson, non l’ha obbligato all’immobilismo, ma l’ha spinto all’impegno sociale e
ne ha ispirato la creatività. Già prof. di matematica e biologia è stato vice Presidente di una ONLUS dedicata alla disabilità da malattie
neurologiche e Difensore Civico comunale. Scrive nel dialetto delle sue origini siciliane. La sua prima opera, “On – Off”, ha ricevuto
riconoscimenti in concorsi letterari nazionali e internazionali. La giuria del 39° Premio Internazionale di Poesia “Città di Marineo”, ha
così motivato l’assegnazione del 2° premio: “Non è casuale che l’opera di Tamburello “On-Off”, abbia come sottotitolo “Sentimenti e
pensieri in dialetto sicano”, laddove invece trattasi di una raccolta di autentica e moderna poesia dialettale siciliana”.
Simonetta Vernocchi
Laureata in Medicina e Chirurgia è medico fisiopatologo. E’ Professore Associato di Fisiopatologia all’Università degli Studi di Lugano (LUdeS) di cui è consulente del Centro di Criminologia ed è Professore di Anatomofisiologia del Comportamento e di Criminologia presso l’Università degli Studi di Novedrate (CO). Dirige il Dipartimento di Scienze Biomediche e della Nutrizione dell’Istituto
Europeo di Scienze Forensi e Biomediche. E’ elencata da Marquis Who’s Who tra i 2.000 scienziati più brillanti del 2012 per le sue
pubblicazioni sugli attacchi di panico da ipercapnia e per le sue pubblicazioni sulla neurofisiologia delle emozioni.
Tutti i nostri autori collaborano gratuitamente. Le spese di redazione vengono coperte esclusivamente attraverso la vendita di spazi pubblicitari e offerte volontarie. Questo perché la nostra filosofia è quella di credere che la cultura sia
patrimonio dell’umanità e per questa ragione l’utente non debba pagare. Anche tutti i corsi e seminari (in presenza o a
distanza) offerti dall’Istituto Europeo di Scienze Forensi e Biomediche e dai suoi partner sono a titolo gratuito o a costo
simbolico per il rimborso delle pure spese di segreteria. Per contattare uno dei nostri autori o per richiedere una consulenza potete scrivere a [email protected] specificando nell’oggetto il destinatario.
IN USCITA A MARZO
AL SETTIMO CIELO
Perché amiamo chi amiamo?
Come funziona l’innamoramento?
Perché alcune persone non riescono a provare gioia o entusiasmo?
Cosa accade nel nostro cervello quando ci innamoriamo?
A queste domande cercano di dare un risposta gli autori attraverso un
approccio multi-discplinare e rigorosamente scientifico.
Gli autori, note autorità nel campo delle neuroscienze e dell’analisi comportamentale, affrontano con rigore scientifico e portando dati e ricerche
a supporto di quanto esposto, cercando di portare il lettore ad una comprensione di fenomeni particolarmente complessi e, a volte, ostici con
sorprendente semplicità senza banalizzarli.
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NEI PROSSIMI NUMERI
I Serial killer
Chi sono e come pensano.
Cosa accade nella loro mente
quando scelgono la vittima e
decidono cosa farne?
Perchè? non riescono a fare a
meno di uccidere?
Pi anti s e g re ti
Il nostro cervello è abilissimo nel proteggersi dal dolore. E quindi attraverso meccanismi particolari riesce non solo a non soffrire, ma a rendersi invulnerabile alla sofferenza. Almeno ad un certo livello. Ma, in
realtà, nessuno è immune alla sofferenza. E quando sembra che qualcosa non ci tocchi è proprio quello il momento in cui dobbiamo temere : è
proprio lì che il nostro cervello ha alzato le difese più forti. Ed è quello il
momento in cui siamo più vulnerabli. Soprattutto gli uomini.
Amori
proibiti e
amori
segreti
Io Bloggo, tu twitti
Negli ultimi anni la tecnologia ha di gran lunga sobbarcato i rapporti interpersonali. Chat,
videochat, social network, videochiamate, sms, mms, whatsapp, cellulari e internet hanno
sconvolto il nostro modo di interagire con gli altri. Ma se da un lato le comunicazioni sono
più veloci, dall’altro diventano sempre meno efficienti e, infine, il rapporto si rompe.
Luci e Ombre
Organo interno di comunicazione e informazione di:
Istituto Europeo per le Scienze Forensi e Biomediche
Sede legale: Via PierCapponi 83, 21013 Gallarate (VA)
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Supervisione editoriale: Simonetta Vernocchi
Direttore responsabile: Andreas Aceranti
Commissione Scientifica:
Andreas Aceranti (Comportamento e Profiling), Andrea
Colombo Lozza (Grafica e la Fotografia), Michele Miccoli
(Giurisprudenza e Diritto), Chiara Bellebono (Comunicazione
e Media), Valentina Sambrotta (Sociologia e Criminologia),
Davide Orlandi (Informatica e Automatica), Simonetta Vernocchi (Medicina e Neuroscienze).
Pubblicità
Istituto Europeo per le Scienze Forensi e Biomediche
Tel 0331-142.05.42 e-mail: [email protected]
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Hanno collaborato:
Andreas Aceranti, Domenico Antonazzo, Adolfo Bonforte, Arcangela Carfagna, Roberta Tonini, Michele Miccoli, Valentina
Sambrotta, Simonetta Vernocchi
Abbonamenti e numeri arretrati
Istituto Europeo per le Scienze Forensi e Biomediche
Via PierCapponi 83 - 21013 Gallarate (VA)
Tel 0331-142.05.42 Fax 0331-142.05.39
Pubblicazione parte della Collana “Luci e Ombre” edito e pubblicato da Istituto Europeo per le Scienze Forensi e Biomediche.
Stampato in italiano. Febbraio 2014. ISBN 978-88-98559-04-6
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della presente pubblicazione può
essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza autorizzazione scritta dell’editore.
Si collabora alla pubblicazione solo previo accordo con l’editore e non si accettano articoli non richiesti. La presente pubblicazione non costituisce testata
giornalistica, non ha carattere periodico ed è prodotta e pubblicata secondo la
disponibilità del materiale. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
IN VACANZA COI PROFILER
Una settimana fianco a fianco di alcuni tra i
profiler e i criminologi più rinomati per scoprire
il segreto della loro professione
Il corso si prefigge lo scopo di formare coloro che desiderano una alta formazione specifica in Profiling e nelle scienze
applicate allo studio della personalità umana con un'attenzione particolare al Criminal Profiling. Il corso è strutturato
in modo da sviluppare conoscenze sia teoriche sia pratiche dei principi basilari del profiling e l'applicazione di tali
principi sia in ambito sociale sia in ambito scientifico; il programma è stato progettato da analisti comportamentali
certificati ABAI in collaborazione con l'Università degli Studi ECampus di novedrate e l'Istituto Europeo per le Scienze
Forensi e Biomediche. Il numero massimo di iscritti è di 20.
Destinatari del corso
Questo corso è indirizzato a tutti coloro che hanno un interesse nel campo del Profiling e in particolare del Criminal
Profiling.
Attestato
Al termine del corso verrà rilasciato il Certificato di Alta Formazione Specialistica in Profiling.
Programma del corso:
Lunedì
8.30-10.30
10.30-11.00
11.00-13.00
13.00-14.00
14.00-16.00
Psicologia Generale (Prof. G. Cavalli)
Pausa
Psicologia della personalità (Prof. A. Aceranti)
Pausa pranzo
Psicologia delle masse e dei media (Prof. C. Bellebono)
Martedì
8.30-10.30
10.30-11.00
11.00-13.00
13.00-14.00
14.00-16.00
Psicopatologia Generale I (Prof. A. Aceranti)
Pausa
Psicopatologia generale II (Prof. S. Vernocchi)
Pausa pranzo
Psicopatologia della personalità (Prof. A. Aceranti)
Mercoledì
8.30-10.30
10.30-11.00
11.00-13.00
13.00-14.00
14.00-16.00
Criminologia Generale (Prof. V. Sambrotta)
Pausa
Profiling I (Prof. S. Vernocchi)
Pausa pranzo
Profiling I (Prof. A. Aceranti)
Giovedì
8.30-10.30
10.30-11.00
11.00-13.00
13.00-14.00
14.00-16.00
Criminal Profiling I (Prof. A. Aceranti)
Pausa
Criminal Profiling II (Prof. S. Vernocchi)
Pausa pranzo
Criminal Profiling III (Prof. A. Aceranti)
Venerdì
8.30-10.30
10.30-11.00
11.00-13.00
13.00-14.00
14.00-16.00
Tecniche d’indagine I (Prof. M. Miccoli)
Pausa
Tecniche d’indagine II (Prof. V. Sambrotta)
Pausa pranzo
Tecniche d’indagine III (Prof. A. Aceranti)
Sabato
10.00-12.00 Prova finale
Per informazioni: [email protected]
tel: 0331-142.05.42
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Niente è come l’amore di una mamma. Ma a volte anche le mamme
sbagliano. E se un errore può essere perdonato a chiunque, l’errore di
una mamma - anche se perdonato - lascia tracce indelebili nel cuore e
nella mente del bambino.
Quest’opera esplora le agghiaccianti realtà del doppio legame, del
ricatto affettivo e dell’omicidio psichico.
Dinamiche erronee che si instaurano malgrado la buona fede di chi
le mette in atto.
Quando il bersaglio di queste dinamiche schizofrenogene è un bambino allora dovrà affrontare la schiavitù del doppio legame per il resto
della vita finché non troverà il modo di liberarsene... ma se il bersaglio
è una bambina allora, forse, la sua strada è già segnata dall’essere una
schizofrenogena in erba.
Sei libero di dirmi di sì
ISBN: 978-88-98559-04-6
Istituto Europeo per le Scienze Forensi e Biomediche
www.fbi-bau.eu [email protected]
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