Ordine del Giorno - Comune di Agrigento

Comune di Agrigento
Seduta del Consiglio Comunale del 13 Marzo 2014
Ordine del Giorno
1. Designazione scrutatori;
2. Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti;
3. Modifica dell'alt. 17 del "Regolamento comunale per il commercio su aree
pubbliche";
4. Approvazione delle linee guida per l'attuazione della Prescrizione Esecutiva n.
1 - CITTA' ISTITUZIONALE in ottemperanza al D.D.G. n. 1106/2009 di
approvazione del P.R.G. e delle N. di A. per come indicato dal GRU con voto n.
151 del 17 giugno 2009;
5. Approvazione delle linee guida per l'attuazione della Prescrizione Esecutiva n.
2-RIVIERA DUNE in ottemperanza al D.D.G. n. 1106/2009 di approvazione
del P.R.G. e delle N di A. per come indicato dal GRU con voto n. 151 del 17
giugno 2009;
6. Approvazione delle linee guida per l'attuazione della Prescrizione Esecutiva n.
3 - VIALE CANNATELLO in ottemperanza al D.D.G. n. 1106/2009 di
approvazione del P.R.G. e delle N di A. per come indicato dal GRU con voto n.
151 del 17 giugno 2009;
7. Approvazione delle linee guida per l'attuazione della Prescrizione Esecutiva n.
4 -MOSE' MERCATO in ottemperanza al D.D.G. n. 1106/2009 di
approvazione del P.R.G. e delle N di A. per come indicato dal GRU con voto n.
151 del 17 giugno 2009;
8. Approvazione delle linee guida per l'attuazione della Prescrizione Esecutiva n.
5 -CUGNO SALA in ottemperanza al D.D.G. n. 1106/2009 di approvazione del
P.R.G. e delle N. di A. per come indicato dal GRU con voto n. 151 del 17
giugno 2009;
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Redatto a cura di Real Time Reporting S.r.l.
9. Regolamento dei " Mercati riservati alle attività di vendita sporadiche ed
occasionali";
10. Riconoscimento legittimità del D.F.B. derivante dalla sentenza n. 1133/2010
emessa dal Tribunale di Agrigento - resa nel procedimento R.G. 2897/2007;
11. Regolamento per il servizio TAXI - Cons. Di Rosa;
12. Proposta di modifica ed integrazione del vigente Statuto comunale;
13. Nuovo regolamento per il Consiglio comunale;
14. Atto di indirizzo - liquidazione della fondazione Teatro Luigi Pirandello - Valle
dei Templi - Cons. Patti;
15. Metanodotto " Agrigento - Piazza Armerina" D.N. 1200 (48") - DP 75 Bar –
Parere ai sensi dell'art. 7 della L.R. 65/81 e ss.mm.ii.;
16. Mozione - Inserimento negli elaborati del P.R.G. della planimetria della Valle
dei Templi, di cui al D.M. 12.6.57. Consigliere Mallia;
17. Atto di indirizzo — Verifica conformità al P.R.G. dei fabbricati e aree censite in
ex zona "A" Gui Mancini- Consigliere Mallia;
18. Riconoscimento di legittimità del D.F.B. derivante dalla sentenza n. 2107/09
emessa dal Tribunale di Agrigento - Sez. Lavoro;
19. Riconoscimento di legittimità del D.F.B. derivante dal decreto ingiuntivo n.
95/2013 emesso dal Giudice di Pace di Agrigento reso nel procedimento R.G.
259/2013;
20. Riconoscimento di legittimità del D.F.B. derivante dalla sentenza n. 375/2013
emessa dal Tribunale di Agrigento nella causa civile iscritta nel procedimento
R.G. n. 3091/2009;
21. Determinazione del gettone di presenza da attribuire ai consiglieri comunali;
22. Mozione urgente - Annullamento aumenti di cui alla Delibera di Consiglio
comunale n. 122 del 25 settembre 2012 - Di Rosa;
23. Atto di indirizzo - Realizzazione di seminari concernenti una corretta
informazione sessuale ed alimentare nelle scuole. Commissione III.
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Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Buonasera a tutti.
Sono le ore 18:50, iniziamo la seduta con l’appello.
Grazie.
Il Segretario Generale, Dottor Sebastiano Piraino, procede all’appello nominale dei
Consiglieri.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Allora, presenti 25 Consiglieri, assenti 5.
Scrutatori: Puleri, Settembrino e Gramaglia. Senza opposizione.
Allora, ricordo che siamo, intanto, in seduta di prosecuzione.
Iniziamo con l’ordine del giorno. Il punto è il 4.
Punto N. 4 all’O.d.G.: “Approvazione delle linee guida per l'attuazione della
Prescrizione Esecutiva n. 1 - CITTA' ISTITUZIONALE in ottemperanza al
D.D.G. n. 1106/2009 di approvazione del P.R.G. e delle N. di A. per come
indicato dal CRU con voto n. 151 del 17 giugno 2009”
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Ringraziamo, questa sera, per essere presenti in aula, l’ingegnere Giacobazzi,
l’architetto Lutri e il Dottore Mazzini, che fanno parte dello staff tecnico che hanno
elaborato le linee guida. Per cui inviterei l’ufficio a relazionare.
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Un attimo, scusate, prima di dare avvio ai lavori, volevo dare lettura - e ricordare a
tutti i Consiglieri - che in base al regolamento, l’articolo 2, comma 4, in materia di
astensione obbligatoria, così recita: “In materia di pianificazione urbanistica
l’obbligo di astensione sussiste solo per i componenti del Consiglio Comunale, che
abbiano un concreto interesse economico proprio o di parenti o affini entro il quarto
grado, ovvero di imprese o Enti con i quali abbiano rapporti di amministrazione,
vigilanza o prestazione d’opera e la deliberazione comporti modifiche alla situazione
precedente. In ogni caso, i Consiglieri Comunali debbono astenersi dal prendere
parte a questo tipo di deliberazioni”. Quindi se si trovano in queste condizioni i
Consiglieri lo dichiarino e escano dall’aula prima di iniziare il dibattito.
(Intervento fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
L’articolo 42 comma 4.
Quindi ricordo che ho chiamato la prescrizione esecutiva numero 1: Città
Istituzionale.
Prego, Ingegnere Principato.
Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
Buonasera a tutti. Allora, come ci è stato modo in altre occasioni di parlare, con
queste prescrizioni esecutive si vuole passare alla pianificazione di ambiti definiti dal
territorio comunale che, per fare un cenno brevissimo storico, inizialmente, quando si
è proceduto alla revisione del PRG, erano state individuate in ben 9 zone che poi man
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mano sono state ridotte per essere ricondotte a soli 5 ambiti, all’interno dei quali
occorrerebbe ora, a completamento di quella che è la pianificazione e la revisione del
previgente Piano, passare alla pianificazione di dettaglio. Con le linee guida di questa
sera, in vero, si vogliono, praticamente, dettare quei criteri che occorre, in buona
sostanza, seguire, per potere, in tempo successivo, in futuro, passare a quella famosa
pianificazione di dettaglio e siccome l’intero ambito in cui la prescrizione ha valore è
stato suddiviso in più comparti, è chiaro che, per avere una sincronia tra i vari
comparti, occorre porre delle regole, che siano rispettate, che hanno un carattere
generale con valenza all’interno dell’ambito stesso. Tanto per intenderci con la
prescrizione esecutiva, intesa nel senso più classico del termine, si dovrebbe
prevedere all’interno di un certo ambito territoriale una pianificazione, che è alla
stregua di quello normalmente e comunemente chiamiamo Piano Particolareggiato,
quindi con una individuazione precisa di tutte le zone, di tutti i lotti, delle
urbanizzazioni primarie e secondarie, in modo tale da dare uno strumento compiuto,
che possa consentire, una volta approvato, di procedere direttamente all’acquisizione
delle singole concessioni per potere operare. Ciò comporta, chiaramente,
l’individuazione, come ho detto, sia delle urbanizzazioni primarie, quindi strade,
sottoservizi, sia delle aree da destinare all’urbanizzazione secondaria, al fine di
rispettare gli standard urbanistici. Questa previsione però contestualmente, incidendo
sulla proprietà di privati, dovrebbe essere suffragata, chiaramente oltre che di un
piano particellare anche da una quantificazione delle aree da espropriare con il
relativo impegno di spesa per potere procedere all’acquisizione delle aree. Con le
linee guida, in buona sostanza, con queste linee guida, riportandoci a quelle che sono
le previsioni dello strumento vigente, con le quali si riconosce la facoltà di
provvedere alla pianificazione di dettaglio all’iniziativa privata, noi, praticamente,
evitiamo un passaggio fondamentale che è quello per il quale impegna
l’Amministrazione ai fini dell’esproprio e si lascia la libertà di azione al privato che
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può addivenire alla libera scelta della autorizzazione del proprio terreno, della
propria proprietà in condizione di coesione con gli altri proprietari che fanno parte di
un certo comparto. In buona sostanza, le scelte vengono determinate dagli stessi
privati, senza che ciò comporta, a carico del Comune, alcuna spesa. È chiaro che
essendoci più comparti all’interno di ogni ambito della prescrizione esecutiva, come
ho detto poco fa, è necessario che nell’insieme, alla fine, questi comparti
obbediscono a una logica di unitarietà e affinché ciò accada e affinché ciò sia
possibile, è chiaro che è necessario dettare delle norme base che fissano i principi
generali che bisogna seguire, di modo che ognuno che vuole agire all’interno di un
sub-comparto sappia quali sono le regole da seguire, affinché coniugandosi con
quelli degli altri comparti, nell’insieme conferiscono quella unitarietà che è
necessaria per l’intera prescrizione esecutiva. Questo è il senso della proposta.
Quindi il principio, la base, il fondamento di questa azione è questa. Ora, se
vogliamo, passiamo nel dettaglio di ogni prescrizione, con le previsioni che
intrinsecamente sono previste. Prego.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
No, ingegnere mi scusi, stiamo solo trattando la prima, perché ogni punto prevede
una propria deliberazione.
Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
Sì, l’intervento mio è per capire qual è il principio su cui ci si muove.
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Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Ah, il principio, va bene.
Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
Adesso per analizzare ogni singola prescrizione, possiamo proprio trattare della
previsione, della soluzione progettuale per indicare quanti comparti ci sono. Lì noi
abbiamo una previsione che è di massima, che prevede viabilità principale e una serie
di comparti, all’interno di ogni sub-comparto, scusate, no comparto, sub-comparto, è
possibile pianificare, con iniziativa privata, e, come ho detto poco fa, affinché tra le
previsioni o l’iniziativa del privato che inerisce a un sub-comparto e quello contiguo
e quello contiguo ancora ci sia unitarietà di interventi, è chiaro che ognuno di loro
deve seguire delle regole e sono quelle che vogliamo dare stasera con queste linee.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Va bene. Allora, Consiglieri, noi potremmo, per continuare i lavori, o iniziare già
subito il dibattito e poi chiedere l’intervento dell’ingegnere Giacobazzi, oppure se
abbiamo bisogno di ulteriori chiarimenti chiederli all’ingegnere e, quindi, farci fare
una ulteriore relazione, sennò possiamo aprire il dibattito.
Apriamo il dibattito, Consigliere Vassallo.
Il Consigliere VASSALLO Alfonso
Grazie, Presidente. Buonasera a tutti, signori convenuti, signori della Giunta,
Sindaco, colleghi Consiglieri. Presidente, io le chiedo la gentilezza di ridarmi la
parola, perché vorrei approfittare della presenza dell’ingegnere Giacobazzi, anche
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perché c’è un dubbio che io mi sono portato dietro dal mese di dicembre a oggi, per
la quale non ho avuto nessuna risposta da parte degli uffici di competenza, e la
questione che mi sono posta è questa: noi abbiamo delle cosiddette linee guida.
Ovviamente le linee guida sono uno strumento urbanistico, queste linee guida, nella
loro operatività fanno, sicuramente, riferimento a una norma precisa, che li va a
governare e a organizzare. Ora, io se, magari, posso avere una risposta immediata,
così posso proseguire il mio intervento, mi chiedo qual è questa legge che funge da
musa ispiratrice per le linee guida. Non so se la mia domanda è chiara e invito anche
l’ingegnere Giacobazzi, se è possibile, a darmi anche una risposta.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Io inviterei, anche per il proseguo, a non fare un dibattito botta e risposta, cioè se
fosse possibile articolare.
Il Consigliere VASSALLO Alfonso
No, Presidente, purtroppo, il mio intervento si scandisce e funge sulla base di quella
che è questa risposta. Le prometto che non ci saranno domande e questioni così
dirette, però è importante. Le chiedo la gentilezza che ci sia una risposta. Grazie,
Presidente.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Risponde l’architetto Noto Campanella?
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L’architetto NOTO CAMPANELLA Calogero
Sì, rispondo io come ufficio tecnico sulla questione legata alle linee guida, dopodiché
l’ingegnere Giacobazzi darà la spiegazione più ampia, sulla base di un discorso
generale. Noi abbiamo - e lo abbiamo scritto pure nella proposta di delibera per il
Consiglio Comunale - quindi è una proposta scritta che abbiamo portato agli atti da
sei mesi a questa parte e in questa proposta abbiamo spiegato nel dettaglio da dove
nasce il concetto di linee guida. Evidentemente, le linee guida per noi sono atti di
indirizzo che l’Amministrazione deve dare all’ufficio tecnico per la corretta
attuazione delle prescrizioni esecutive; prescrizioni esecutive che la stessa Regione
Siciliana, nell’adottare il decreto di approvazione, evidenzia in un passaggio del
CRU, che essendo state caratterizzate sottoforma di linee guida, le stesse potevano
essere ulteriormente eseguite anche con piani di lottizzazione di iniziativa privata.
Questa
introduzione
della
lottizzazione
di
iniziativa
privata
nei
Piani
Particolareggiati per norma ed esecuzione non è possibile, perché la legge 71/78
ammette o i piani di lottizzazioni o i piani particolareggiati. Considerato che noi, per
effetto della legge 4 del 2003, abbiamo proposto il Piano Regolatore senza Piani
Particolareggiati, i quali potevano essere fatti in sede successiva, questo è stato
indicato dalla Regione come una indicazione di linee guida e la possibilità di andare
ad intervenire anche con piani di lottizzazione. Questa situazione del decreto è stata
sposata immediatamente dall’ufficio tecnico, dai progettisti e dall’Amministrazione
perché era coerente con la programmazione del Piano Regolatore in termini di
perequazione, compartecipazione, e, quindi, dava quel senso compiuto alle previsioni
di Piano Regolatore, per cui dall’approvazione del decreto, sia l’ufficio, sia i
progettisti, sia l’Amministrazione si sono attivati per predisporre le linee guida, che
sono quell’atto di indirizzo, quello strumento, come lo vogliamo chiamare, che ci
permette, a noi ufficio tecnico e alla popolazione, di predisporre i piani di
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lottizzazione, che oggi sono gli unici strumenti, come diceva l’ingegnere Principato,
che ci possono permettere di potere realizzare compiutamente un ambito territoriale
di espansione diretta, che possa avere, nel suo interno, sia le urbanizzazioni primarie,
sia le urbanizzazioni secondarie, sia l’edificabilità. Su queste linee si è impostata la
prescrizione e su queste linee abbiamo proposto i progetti che sono tutte e cinque,
bisogna dirlo, che sono relativi alle zone dal nord della città che è tra San
Giusippuzzu e il Tribunale, quindi tra l’Agenzia delle Entrate e il Tribunale, e in più,
tutti gli altri quattro piani che sono a sud-est della città, cioè nella zona di espansione
naturale che il Piano Regolatore ha voluto con l’adozione del 2005. In questi termini
si è operato e in questi termini si sono prodotte le linee guida. È chiaro che è una
indicazione
che
noi
abbiamo
portato
in
Consiglio,
condivisa
anche
dall’Amministrazione; tant’è che abbiamo fatto diversi incontri anche con i
capigruppo e su questo eravamo tutti - e siamo stati fino a poco tempo fa - coerenti
nella proposta delle linee guida. Dopodiché io spero di essere stato chiaro, in modo
tale che si possa un pochino evidenziare la situazione. Le cinque prescrizioni sono
tutte impostate in questi termini e tutte specificano la natura, da dove vengono e per
quale motivo sono state proposte. È chiaro poi che i piani di lottizzazione, che
saranno poi piani attuativi in funzione della legge 71/78, andranno di nuovo
all’esame del Consiglio Comunale, come vuole la legge, la legge regionale
sull’urbanistica, e lì possiamo poi andare a valutare, effettivamente, quello che è
previsto nel piano di lottizzazione che è conforme alle linee guida. L’altra cosa che
dovevo dire io – e chiudo – è che noi, praticamente, abbiamo la possibilità, anzi,
ecco, le linee guida impostate dall’ufficio e, quindi, anche dai progettisti
principalmente, seguono in maniera precisa le indicazioni del Piano Regolatore, sia
in termini di viabilità principale, sia in termini di servizi e attrezzature e anche in
termini di possibilità edificatorie. Per cui sono conforme al Piano Regolatore e danno
gli indirizzi per potere andare a fare la corretta attuazione del Piano Particolareggiato,
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in funzione di sotto-ambiti che possono essere edificati dai singoli proprietari, che
raggiungono comunque un comparto unitario, come piani di lottizzazione.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Va bene. L’ingegnere Giacobazzi.
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Grazie, Presidente. Intanto devo dirvi che sono molto contento di essere qui, dopo
tanti anni di lavoro, è stato un lavoro complicato, sapete che io ho cambiato attività,
questa è l’unica attività professionale che ho mantenuto, perché dopo più di dieci
anni di lavoro ci tenevo a vedere la conclusione di questa attività molto complessa,
che ha attraversato diverse Amministrazioni e, naturalmente, anche tante difficoltà e
se si riesce a chiuderla è anche per merito di un ufficio tecnico che si è impegnato
fino in fondo, l’ingegnere Principato e soprattutto l’architetto Noto Campanella che
con qualche intervallo e con qualche vacanza ha seguito da moltissimo tempo questa
attività. L’architetto Noto Campanella ha già detto le motivazioni giuridiche –
tecniche, io aggiungo qualche considerazione di sostanza, a proposito del fatto, mi
riservo poi, se serve, di fare delle altre considerazioni, ma rispondo alla domanda del
Consigliere Vassallo. Ci sono anche delle questioni di sostanza, una ha già accennata
l’architetto Campanella, il Piano cerca di perseguire delle logiche di tipo perequativo
e partecipativo, cioè ai privati i moderni strumenti urbanistici assegnano un ruolo
molto più importante rispetto al passato, in fase attuativa, la Pubblica
Amministrazione non è più in grado di imporre le proprie soluzioni, attraverso i Piani
Particolareggiati a iniziativa pubblica, oppure delle procedure espropriative, sulle
quali le sentenze degli ultimi anni della Corte di Cassazione, la Corte Costituzionale,
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danno una direzione molto precisa, l’acquisizione di terreni da parte della Pubblica
Amministrazione per qualsiasi scopo si scontra con la necessità di remunerare il
privato ai valori di mercato; questo rende impossibile oggi, per dirla in maniera
molto diretta, impossibile procedere all’esproprio. Di conseguenza al privato spetta
un ruolo diverso, più ricco, più importante e anche più interessante del passato. Il
piano cerca di andare in questa direzione con alcune norme, alcune procedure che
adesso è inutile richiamare, ma anche nell’attuazione delle aree cosiddette di
espansione, quindi quelle coinvolte dalle prescrizioni esecutive, lasciando ai privati
proprietari la possibilità di organizzarsi, gestirsi, di raggiungere degli accordi, di
godere in maniera equa con degli accordi che non impone il Comune, ma che fanno
tra di loro, dell’edificabilità generalmente attribuita a porzioni vaste di territorio.
Quindi questo è un primo motivo; per cui una strada diversa che avesse definito
esattamente gli assetti planivolumetrici e le opere di urbanizzazione avrebbe
comportato delle enormi difficoltà, non sarebbe stata attuabile. Io lo dico in maniera
molto semplice, un Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica, dettagliato avrebbe
finito per creare ingiustizie, perché avremmo avuto proprietari espropriati per fare
passare una strada e proprietari che avrebbero goduto di tutta l’edificabilità e questa
cosa non è più oggi accettabile. Secondo motivo è che c’è una situazione economica
che riguarda l’intero Paese, che conoscete, conosciamo tutti fin troppo bene, è inutile
richiamarla, siamo già malinconici abbastanza. Bisogna cercare di utilizzare tutte le
leve possibili per muovere delle iniziative, delle attività. L’edilizia è, storicamente, in
tutto il Paese, una delle leve che ha dato più occupazione, più valore aggiunto, ecco,
uno degli obiettivi di questa modalità, di questa procedura è rendere più facile
l’iniziativa privata, muovere delle cose, questo spirito ha pervaso l’intero Piano
Regolatore e cerchiamo di inserirlo, di farne le linee guida anche di questa fase finale
di costruzione delle prescrizioni esecutive, che oggi non sono completate,
naturalmente, con le linee guida, ma saranno completate ai sensi della vostra legge,
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con i piani di lottizzazione, i Piani Particolareggiati che poi svilupperanno i privati
all’interno della gabbia, della griglia di vincoli introdotti dalle linee guida, che
garantiscono però l’obiettivo fondamentale della legge urbanistica nazionale e della
vostra legge 71/78, cioè la dotazione degli standard, delle infrastrutture, la tenuta
della rete viaria, dei vincoli e dei numeri delle densità edilizie complessive, quindi il
rispetto delle norme, il rispetto delle leggi ma, contemporaneamente, ci si ferma
appena un po’ prima degli assetti definitivi, dettagliati, per dare ai privati la
possibilità di sceglierli, nel modo migliore per loro e indirettamente anche per la
collettività.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Grazie. Consigliere Vassallo, prego.
Il Consigliere VASSALLO Alfonso
Grazie, Presidente. Ebbene, Presidente, io sono contento della risposta che mi ha dato
l’ingegnere Giacobazzi, purtroppo, per le mie limitate capacità di apprendimento,
non sono riuscito a capire cosa intendesse nella sua risposta l’architetto Campanella.
A me piace, ingegnere Giacobazzi, perché perlomeno è partito da un riferimento
normativo, ben chiaro, ha parlato della cosiddetta legge 71/78 e io ne sono alquanto
contento, e non solo questo, ha utilizzato un termine che parla di sviluppo della città.
Ebbene, io siccome stasera sono qui chiamato, non per entrare nel merito tecnico
degli atti e dei fatti, ma nel merito politico, con questo voglio dire che, secondo me,
al concetto di sviluppo, forse, a queste linee guida, va applicato il concetto di
degrado della città e invito i colleghi Consiglieri a seguire un mio ragionamento.
Parto da una mia richiesta di accesso agli atti, protocollata il 12 dicembre, per la
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quale il Segretario me ne dia correzione, se ritiene necessario, la legge sul
procedimento amministrativo, che prevede l’accesso agli atti, prevede un tempo
limitato per avere risposta da parte degli uffici di competenza. Io ho richiesto un
accesso agli atti formale, che ho portato qui con me in copia originale, dove recito la
seguente: “Richiedo agli uffici di competenza - quindi - all’ufficio tecnico,
particolarmente al Dirigente del Settore VII, Ingegnere Giuseppe Principato, poi
inviato per copia conoscenza al Presidente del Consiglio, ai capigruppo consiliari, al
Presidente della Commissione Urbanistica”, che penso mi può dare conferma che ha
ricevuto questa mia copia, dove chiedo: “La copia dello schema planivolumetrico
degli edifici previsti nelle linee guida per l’attuazione delle prescrizioni esecutive
numero 1,2,3,4 e 5, in ottemperanza del DDG 1106 del 2009 di approvazione del
PRG per come indicato nel CRU con voto numero 151 del 17 giugno 2009, sia
quanto previsto dalla legge regionale 71/78”. Particolarmente, io ho cercato anche di
portare con me, la legge 71/78, all’articolo 9, sub F, recita che: “I contenuti dei Piani
Particolareggiati – che penso che devono servire pure come musa ispiratrice per le
linee guida – devono essere la suddivisione delle aree in isolati e lo schema
planivolumetrico degli edifici esistenti previsti”. Ebbene, io penso che già ci sia una
forte violazione che, secondo me, getta ombra su quella che è l’operatività
dell’ufficio tecnico, in quanto non mi è data nessuna risposta, Segretario, a un
accesso formale si risponde penso, positivo, negativo, esiste, non esiste, puoi
accedere, non puoi accedere, qualcosa bisogna rispondere, penso, secondo quanto
previsto dalla legge che prevede la disciplina di accesso agli atti, penso che me ne dia
conferma. Perfetto, il Segretario me ne dà conferma, quindi non sto raccontando
fesserie. Ora, mi voglio collegare a quello che è il concetto di degrado, secondo me,
perché io che parto da una analisi per implementare dei contesti di sviluppo delle
prescrizioni o linee guida, chiamiamole come vogliamo, indubbiamente devo partire
da un dato perché qualsiasi operatività all’interno di una città parte da una analisi, da
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una analisi che economicamente nelle aziende si chiama business plan, in campo
tecnico non so come andarlo a chiamare, ma l’analisi da dove parte? L’esigenza di
continuare a costruire in questa città; c’è esigenza di continuare a costruire in questa
città? O meglio facciamoci un’altra domanda: “La volumetria esistente soddisfa per
adesso la città?” Io non ho potuto trovare una risposta a questo. Perché parlo di
degrado? Perché sappiate, parliamo di centro storico, di rivalutazione del centro
storico, di rilanciare il centro storico e nel frattempo, invece, di utilizzare la
volumetria esistente del centro storico che facciamo? Continuiamo a costruire.
Economicamente non riesco a capire il motivo, del perché costruire ancora nella città
di Agrigento, visto che stiamo attraversando un contesto di crisi. Cioè io tutta questa
richiesta non la vedo; vedo al massimo una speculazione da parte di qualcuno; forse,
forse. Io, sicuramente, oggi chiedo: io faccio una analisi, la volumetria esistente di
questa città, soddisfa i reali bisogni? Qualcuno mi risponde? No, non ho nessuna
risposta, perché intanto all’accesso formale, si risponde formalmente nei termini
previsti; e nessuno mi risponde. Quindi, intanto già, per me, che a oggi non ho
ricevuto nessuna risposta su quella che è la mia richiesta, intanto, secondo me, getta
– continuo a ribadirlo – ombra all’operatività dell’ufficio tecnico intanto, punto
primo. Punto secondo: politicamente non si parla di sviluppo con le linee guida, ma
si parla di degrado, di degrado della città del centro storico. Punto numero tre: cosa
vogliamo fare delle aree che oggi non si sa che fine dovranno fare in futuro? Le
vogliamo sancire, una volta e per tutte, o le vogliamo abbattere? Perché se le
vogliamo sancire dovremmo andare a considerare questa volumetria, se le vogliamo
abbattere si abbattano, qui è l’Amministrazione che deve decidere. Io prego, perché
io dico sempre e lo ribadisco, solo all’interno delle regole, che guida, nel nostro
divenire c’è la sintesi del benessere comune; le circolari, la giurisprudenza
avventurata e le circolari assessoriali, sicuramente, non fanno legge; l’interpretazione
forzata non fa legge. Abbiamo avuto una sentenza del CGA e non siamo stati in
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grado di fare una interpretazione precisa; abbiamo avuto bisogno che ce lo dicesse il
TAR in una sentenza, perché noi non siamo in grado di interpretare, però quando c’è
da interpretare le circolari assessoriali o i dispositivi assessoriali, lì facciamo
giurisprudenza e facciamo nascere le linee guida. Mi dispiace che non c’è l’Avvocato
Insalaco stasera, alla quale avrei avuto il piacere di chiedergli un parere, se le
circolari hanno funzioni legiferante, perché a me non sembra che siano fonte di
diritto, ma soprattutto la cosa che mi fa arrabbiare è che questa 71/78 non viene citata
nelle linee guida, perché quando diciamo noi vengono assoggettate alle prescrizioni
esecutive; quando, invece, noi non vogliamo la 71/78 scompare, perché ci richiede il
piano volumetrico, che non c’è, perché non esiste, scusatemi, non esiste, o è stato
nascosto, non lo so; qualcuno mi risponda. Grazie, Presidente.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego. Ci sono altri interventi? Prego, Consigliere Miccichè, al microfono.
(Intervento fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego, prego, al microfono Consigliere Miccichè.
Il Consigliere MICCICHÈ Giuseppe
Io credo che il Consigliere Vassallo abbia proposto tutta una serie di cose che
sollevano dubbi e perplessità alquanto inquietanti, parla di piano plano-volumetrico,
parla di degrado, parla del perché bisognerebbe costruire, invece che non abbattere,
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cioè sono tutte domande che credo meritano, quantomeno in questa fase, l’intervento
dell’ingegnere Giacobazzi. Parla di qualcosa che sparisce, la 71/78 che prima viene
citata e poi non viene citata. Cioè sono delle cose importanti, Presidente, per potere
continuare questo nostro discorso; parla di piani plano-volumetrici che spariscono,
che non ci sono. Noi dobbiamo sapere se, effettivamente, queste cose che dice il
Consigliere Vassallo rispondono a verità o no.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
L’ingegnere Giacobazzi ci risponde a questo.
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Io, intanto, vi ricordo che - mi fa un po’ invidia il Consigliere Vassallo che riesce a
accalorarsi tanto, io proprio non ci riesco, mi dispiace, terrò il tono che mi è più
congeniale – devo ricordare a lui e a tutti i Consiglieri che il dimensionamento
generale del Piano ce lo abbiamo alle spalle da molto tempo, da diversi anni, il Piano
contiene dei calcoli complessi, fino a un certo punto, ma facili immaginabili, che
tengono conto di una ipotesi di sviluppo della popolazione, ma soprattutto, cosa più
importante, contiene una analisi dell’andamento di numerosità (non di numero), di
numerosità di nuclei familiari, che vede la dimensione media in calo, non solo a
Agrigento, ovviamente, ma particolarmente in alcune zone d’Italia, come Agrigento,
vede la numerosità in calo vertiginoso. Siccome le famiglie sono più piccole, ma gli
appartamenti non si stringono, a questa trasformazione delle famiglie, segue un
incremento della domanda. Tutti questi calcoli sono nel Piano Regolatore, sono stati
ritenuti congrui, originano delle scelte di destinazione d’uso del suolo e sono stati
ritenuti congrui dalla Regione, nel momento in cui ha approvato il Piano. Quindi, non
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ci sono state obiezioni e non era oggetto della discussione di questa sera, francamente
mi fermerei qui. Poi, capisco perfettamente so di cosa stiamo parlando, so che
sarebbe preferibile recuperare, piuttosto che costruire il nuovo, so però anche che
recuperare costa una volta e mezzo - due volte il nuovo e so che ci sono famiglie che
si possono permettere di comprare gli alloggi a 1.000,00, 1.200,00 1.500,00 euro
metro quadro non a 2.500,00 euro metro quadro. Quindi è una bella questione quello
che solleva il Consigliere Vassallo, ma non lo affrontiamo, sicuramente, questa sera
nel momento in cui parliamo di prescrizioni esecutive. Quindi, io sinceramente non
riesco a condividere per niente l’accostamento della parola degrado alle prescrizioni
esecutive che, peraltro, riguardano aree che in larga parte sono già urbanizzate, più o
meno regolarmente, ma sono già urbanizzate o sono inserite nel territorio urbanizzate
e comunque la scelta di quelle aree la ha fatta il Consiglio Comunale in maniera
assolutamente libera e sovrana. Sulla legge 71/78 insisto: lo strumento descritto dalla
legge 71/78 si otterrà dalla somma delle linee guida e dai Piani Particolareggiati che
presenteranno i privati, alla fine lo strumento sarà completo di tutti gli elaborati
richiesti. Abbiamo preferito però attuare questa modalità – credo di non dovere
ripetere le motivazioni di merito che ho già detto prima – perché è l’unica possibile,
risponde all’interesse pubblico, non si elude la legge, perché alla fine ci saranno
esattamente tutti quei contenuti, ma si rende la via praticabile, cosa che altrimenti
non sarebbe possibile.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Consigliere Mallia, prego.
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Il Consigliere MALLIA Michele
Grazie, Presidente. Signor Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali, signori tecnici,
facenti parte il gruppo di progettazione di questo strumento urbanistico. Io sono
stasera stupefatto di come ha avuto inizio questa seduta, perché, a mio avviso, io
intanto gradirei fare una premessa ai miei colleghi, che tra le prerogative nostre non
figurano affatto quelle di modificare o stravolgere giudicati di organismi preposti ad
atti e a sentenze che sono già state poste in essere e che sono inchiodate. Detto
questo, prima di entrare nel merito della questione, voglio leggere l’oggetto della
prescrizione esecutiva stasera in oggetto: “Approvazione linee guida per l'attuazione
della Prescrizione Esecutiva n. 1 – Città Istituzionale in ottemperanza al D.D.G. n.
1106/2009 di approvazione del P.R.G. e delle N. di A. per come indicato dal CRU
con voto n. 151 del 17 giugno 2009”. Ebbene, io volevo rivolgere, in questa prima
fase del mio ragionamento, una domanda all’ufficio tecnico e cioè, secondo me, il
computer è rimasto fermo al 24 dicembre 2009, nel senso che il decreto di
approvazione del Piano Regolatore è stato pubblicato in GURS, la numero 60, del 24
dicembre 2009. Questa pubblicazione è stata oggetto… mi dicono, ingegnere
Giacobazzi, che lei ha consigliato di proporre ricorso a questo decreto di
approvazione, ho sentito, dagli uffici, che lei ha consigliato di proporre ricorso a
questo decreto di approvazione. Ora, naturalmente, lei mi dovrà anche rispondere in
questo. Bene, rimango sempre nell’ambito generale ed è necessario, a questo punto,
fare alcuni riferimenti. Lei, a mio avviso, caro ingegnere, ha sbagliato il Piano e le
dico dove ha sbagliato, ha sbagliato il dimensionamento, lei è uscito fuori dalle linee
guida che gli ha dettato il Consiglio Comunale nel ’96, perché quelle linee guida
votate anche dal nostro Sindaco, qui presente, diceva una cosa e lei ha fatto tutt’altro
cosa, una delle cose dettate da quelle linee guida, da quelle prescrizioni, che si
chiamano direttive generali, lei ha fatto tutt’altra cosa. Le era stato chiesto di
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procedere al recupero di tutto il patrimonio edilizio esistente, gli è stato chiesto di
rendere le condizioni di vivibilità della popolazione migliore rispetto a quelli in cui
viveva, ma a distanza di dieci anni tutto ciò non è avvenuto, anzi la città è più
caotica, la viabilità è meglio non parlarne, per cui, a mio avviso, questo Piano è stato
un bluff. Dovrebbe, inoltre, a mio avviso, ritornare qualche centesimo alle casse
comunali e le dico per quale ragione. Lei nel 1997 ha sottoscritto un contratto con
l’Amministrazione e la sua parcella (di un 1.154.506.609) prevedeva la
pianificazione di tutto il territorio comunale…
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Consigliere Mallia, non si attenga alle cifre, cioè voglio dire, eventualmente poi
saranno problemi dell’ufficio.
Il Consigliere MALLIA Michele
No, no, Lei Presidente non sa da quanto tempo io aspetto questo momento, no mi
lasci sfogare. Allora io volevo dire questo. Bene, la parcella che lei ha proposto è per
la cifra che io ho rappresentato appena qualche secondo fa, e quella parcella nasceva
dal fatto che lei doveva pianificare tutto il territorio comunale. Ebbene a un certo
punto vi è stato uno stralcio di una parte significativa del territorio comunale, per cui
quella parcella doveva essere quantomeno rivista perché la pianificazione dell’area
della G2 è stata affidata alla pianificazione di un altro organismo. La cosa è
complicata; sa perché è complicata? Perché lei è stato - e lo è ancora - il coordinatore
dei due gruppi di progettazione, Piano Regolatore e Piano del Parco. Ora, non so se è
avvenuto che lei abbia riformulato la richiesta e abbia modificato la parcella, questo
gradirei di averne riscontro in questa circostanza. L’altro motivo per il quale lei ha
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sbagliato il Piano è nel dimensionamento errato, e le dico; io volevo esimermi
dall’entrare nello specifico, però a questo punto, se mi si pone un assist io lo prendo
al volo. Allora il PRG approvato non ha, affatto, tenuto conto, in alcun modo, degli
abitanti residenti nella zona G2, basti a tal fine considerare che gli abitanti esistenti
sono stati stimati, della popolazione agrigentina, in 55.010 abitanti, in base al
rilevamento ISTAT del 2001. Lei ha preso in considerazione solo gli edifici che sono
in area di inedificabilità assoluta, ma ha preso solo quelli che sono in G Grappelli,
cioè decreto assessoriale 23 dicembre ’68 , perché voglio ricordare ai miei colleghi
che l’unica area di inedificabilità assoluta è quella che vige sul nostro territorio
comunale nella zona G Grappelli, quei fabbricati sono stati censiti e considerati.
Bene, il suo ufficio, prevedendo un incremento di 17.645 abitanti, ha dimensionato il
Piano avendo di mira una capacità insediativa totale di 72655 abitanti. Il
dimensionamento a questo punto è errato, perché lei ha stralciato da questo compito
altri abitanti che erano in G2 che ammontano a 8 – 2000 abitanti, come se costoro
non fossero residenti, come se costoro abitassero sotto le stelle, come se costoro
abitassero sotto le tende, lei quella volumetria non la ha considerata e questo è un
dato essenziale per fare in modo che il dimensionamento fosse dichiarato errato; in
buona sostanza più di 2000 abitanti, cioè la popolazione residente in G2 non è stata
affatto considerata, perché quella popolazione è effettivamente insediata e residente.
Ammesso e non concesso che quelle abitazioni in G2 fossero considerate abusive, le
faccio presente che in atto sono tutte in pendenza di concessione edilizia in sanatoria.
Detto questo, esco anche dall’ambito prettamente specifico nel quale io mi sono
infilato e mi accingo a fare una ricostruzione di tutto il Piano Regolatore. Vedete,
cari colleghi, è errato dire: “Il Piano Regolatore di Agrigento è nullo, non c’è più”;
non è così. É nullo, è illegittimo il decreto di approvazione e vi spiego la ragione. Le
comunità devono essere per legge dotati di Piano Regolatore; i Piani Regolatori sono
perenni, hanno durata illimitata, ai sensi dell’articolo 11, della legge 1150 del ’42.
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Bene, cosa è che è stato dichiarato illegittimo, è stato dichiarato illegittimo il decreto
di approvazione dello strumento urbanistico. Ora veniamo allo strumento. Poco fa io
ho citato, nelle premesse del mio ragionamento, le cosiddette direttive generali, che
furono, così, date ai progettisti, dopodiché hanno presentato un progetto di massima,
e si ha avuta la prima adozione nel 2004 con delibera 54. Successivamente il
Consiglio Comunale ha operato alcune modifiche, il Piano è ritornato ai progettisti,
lo hanno riconsegnato e si è avuta una successiva adozione con delibera 108 del
2005. Dopo questa fase, questo Piano è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e
inizia la fase partecipativa dello strumento urbanistico, le cartografie vengono affisse
dentro questa aula per cui la fase partecipativa è quella nella quale ognuno, chiunque,
può presentare osservazioni alla individuazione della pianificazione del Piano che
hanno previsto i progettisti. Queste osservazioni sono state presentate, sono state
adottate dal Consiglio Comunale, successivamente ritornano ai progettisti, i quali
progettisti hanno espresso le proprie valutazioni. Queste osservazioni, unitamente ad
altri elaborati sono stati mandati all’ARTA, per essere controllati e verificati. Che
cosa è avvenuto successivamente? Che questo Piano è stato approvato da parte
dell’ARTA successivamente ai termini stabiliti dalla legge regionale. Cioè
l’intervento dell’Assessore, del suo Dirigente, meglio, è intervenuto tardivamente per
cui tutto l’iter approvativo è stato dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato; voglio
anche ricordare che quando il Consiglio di Stato, in Sicilia, non so altrove, esprime
un parere, una sentenza dopo di esso non può parlare più nessuno. Aggiungo anche
che di recente - me la hanno fatta vedere - è stata emessa un’altra sentenza, questa
volta TAR, che ha dichiarato il ricorso improcedibile, perché ha richiamato, a sua
volta, la sentenza CGA per cui il Piano è stato dichiarato, per l’ennesima volta, il
decreto di approvazione, illegittimo. Voglio aggiungere anche un altro aspetto, che
tra la data del decreto di approvazione e la sentenza o meglio la sentenza la ha fatta
propria il D.P.R.S. 1179 del 14 giugno del 2012, pubblicata in GURS il 2 novembre
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2012. Quella sentenza, quel decreto del Presidente della Regione non poteva e non
doveva discostarsi dal giudicato, anche in quella circostanza è stata operata una
illegittimità; ma qui andremo fino in fondo per vedere chi ha formulato la proposta al
Presidente della Regione per avere aggiunto quella parola: “parzialmente annullato”.
Perché, vedete, i ricorsi straordinari che si propongono al Presidente della
Repubblica in Italia e al Presidente della Regione in Sicilia, hanno una loro
specificità, cioè quella di dichiarare, qualora venissero accolti, all’annullamento
dell’intero provvedimento, quello che puntualmente è avvenuto in questo Piano.
Bene, dopo l’approvazione, a questo punto, il decreto è stato dichiarato illegittimo.
Avevo iniziato a enunziarlo però poi mi sono fermato, riprendo questo passaggio che
è importantissimo. Dalla data di pubblicazione in GURS del decreto 24 dicembre
2009, alla data dell’emissione del decreto del Presidente della Regione tutte quelle
concessioni edilizie che sono state rilasciate sono tutte illegittime, perché in contrasto
con la destinazione dei terreni, perché il decreto di approvazione ha consentito una
modifica dei terreni, per cui quella zonizzazione è una zonizzazione errata, quella che
si ha con il Piano approvato, perché come si vede l’approvazione è stata dichiarata
illegittima, per cui noi oggi abbiamo sì un Piano vigente, ma non è approvato ed è
efficace e vigente, ma alla pianificazione che era in essere al 2005. Poi, volevo
ribadire il fatto che noi qui questa sera - questo consentitemelo, caro Presidente - la
ritengo una forzatura ed è una grande forzatura, per costringerci a votare - e noi non
abbiamo le prerogative - perché le nostre attribuzioni non sono proprio quelle di
stravolgere giudicati da organismi preposti a ciò. Per cui io ribadisco il fatto che ci
sono palesi elementi di illegittimità, per cui ognuno, in questa sede, se ne assume
ogni responsabilità. Volevo, in ultimo, fare, all’ingegnere Giacobazzi, un’ultima
domanda, nella relazione generale che il suo ufficio ha elaborato, a pagina 62 quando
si parla di vincoli archeologici è riportata la seguente frase: “Il complesso normativo
GUI Mancini – Nicolosi costituisce un sistema di tutela incentrato sulla salvaguardia
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idrogeologica e urbanistica, ma non ha la natura giuridica di vincolo archeologico”.
Io non comprendo come mai lei non abbia pianificato nella zona G2 l’ambito che
afferisce alla sua disciplina, la sua professionalità, l’ambito urbanistico. Gradirei
avere una risposta in questo, perché non si evince affatto che lei abbia pianificato
esclusivamente in G2 l’ambito altamente urbanizzato, con opere di urbanizzazione,
con immobili catastali, con immobili ascritti presso l’ISTAT, perché quando si fa il
censimento si fa sulle persone e sui fabbricati, quei fabbricati insistono su pubbliche
vie, con numerazione civica e quant’altro. Grazie, Presidente.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego. Consigliere Di Rosa.
Il Consigliere DI ROSA Giuseppe
Grazie, Presidente. Io…
(Interventi fuori microfono)
Il Consigliere DI ROSA Giuseppe
Facciamo a domanda risponde con l’ingegnere?
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Permette che risponde l’ingegnere?
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Il Consigliere DI ROSA Giuseppe
Prego, ingegnere, prego, risponda lei e poi riprendo la parola io.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego ingegnere.
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Molte delle cose sollevate dal Consigliere Mallia la mia opinione su questa questione
la avevo già detta; sul dimensionamento - lo tranquillizzo - noi abbiamo utilizzato i
dati forniti dall’anagrafe del Comune di Agrigento…
(Intervento fuori microfono)
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Allora se sa già cosa rispondo, mi siederei, se il Presidente è d’accordo.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Facciamolo continuare. Ora lo facciamo rispondere.
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Non mi risulta di avere suggerito un ricorso…
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(Intervento fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Consigliere Mallia lasciamolo concludere.
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
La parcella non la ricordo, credo che lei abbia una informazione giusta, presumo che
sia, credo che sia quella giusta, quella era la parcella che usciva dal concorso, hanno
lavorato decine di persone, un gruppo scientifico, otto professori universitari,
abbiamo lavorato quindici anni, se lei avesse avuto intenzione di sottolinearne
l’entità mi sembra una osservazione un po’ debole, poco interessante, dal momento
che il lavoro ha comportato un impegno molto difficile da riconoscere in quella
dimensione che lei diceva. Noi abbiamo pianificato l’intero territorio comunale,
nell’area G2 noi abbiamo un consulente, avevamo un consulente giuridico di alto
livello, il Professore Mario Libertini, che ci ha dato una mano a costruire la parte
giuridica del Piano, che ci ha dato una mano a scrivere quella frase che lei ricordava,
l’intero territorio comunale è pianificato, non ci sono aree che non abbiano una
descrizione, anche le zone agricole sono descritti in termini vari, non c’è una
pianificazione di dettaglio, così come la zona G2, che lei richiamava prima. Poi lei a
un certo punto, a proposito della zona G2, ha parlato di abitanti e di volumetrie, io
francamente non ho capito che cosa voleva dire, ribadisco se la sua osservazione è:
“Non avete tenuto conto degli abitanti che sono insediati nella zona della Valle”, non
è vero perché se risulta all’anagrafe noi li abbiamo considerati, quindi io francamente
non ho molto altro da aggiungere.
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(Intervento fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Va bene, si può intervenire anche su questo, ma lui lo ha detto. Una breve replica,
Consigliere Mallia.
Il Consigliere MALLIA Michele
Grazie, Presidente. Brevissimamente. Allora io a questo punto devo, ingegnere,
risponderle: lei ha sottoscritto, intanto, il contratto, per pianificare l’intero territorio
comunale, questo è un dato di fatto; mentre, di fatto, lei ha pianificato un territorio
molto ridotto e considerato che le parcelle nascono da criteri che sono riportati su
alcune tabelle, il nostro territorio è 244 chilometri quadrati, lei ne ha pianificato
meno per cui, a mio avviso, e questo è il mio personale punto di vista, quella parcella
doveva essere rivista e ridotta. Comunque, detto questo. voglio anche fare un
riferimento a chi ha fornito, caro Presidente, i dati relativi al fatto che in G2 non ci
sono abitanti residenti, questo è gravissimo, perché chi ha fornito questi dati ha
attestato il falso, perché queste persone che vivono in quell’area sono persone che
sono residenti, elettori e sono inseriti nei ruoli amministrativi di questo Comune,
sotto questo punto di vista andremo fino in fondo, ingegnere Giacobazzi. Poi
un’ultima domanda e termino: lei ha posto come base vincolistica una legge, la legge
749 del 28 settembre 1966, le faccio presente, se non lo ha già fatto l’ufficio, che
quella legge è stata espressamente abrogata il 5 agosto 2008, lei ha tenuto a base del
sistema vincolistico di questo strumento una legge che non risulta nel mondo
giuridico di questa Repubblica Italiana. Per cui, a mio avviso, si rende indifferibile
procedere immediatamente, ecco la proposta, alla revisione e all’aggiornamento di
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questo Piano Regolatore, perché contiene all’interno tantissime anomalie e
incongruenze che hanno ricadute sulla popolazione di questo Comune di Agrigento.
Grazie, Presidente.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Quindi, Consigliere Mallia, lei dice che nella redazione del Piano è stato utilizzata
una norma non più in vigore.
Il Consigliere MALLIA Michele
Sì, io lo ho già detta, sì perfettamente, noi abbiamo un Piano…
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
No, no, era per capirlo, Consigliere Mallia era solo per capire. Sentiamo l’ingegnere
su questa affermazione, perché mi sembra abbastanza…
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Dimenticavo di dire prima che le linee guida del ’96, a cui ha fatto riferimento il
Consigliere Mallia, sono state esattamente il riferimento che il gruppo di lavoro ha
tenuto per costruire il Piano Regolatore. Il Consiglio Comunane, però, liberamente,
nel 2004 ha deciso diversamente, per esempio le prescrizioni esecutive, di cui
dovremmo parlare questa sera, sono differenti da quelle contenute nelle prescrizioni
esecutive; questa, però, è stata una libera scelta del Consiglio Comunale che nel
2004, a proposito di parcella, ci ha chiesto di rivedere completamente il Piano,
cambiando le linee guida. Quindi noi abbiamo subito e sofferto anche dei danni, nel
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senso che abbiamo lavorato molto di più e impegnato molto più tempo, anche per
una scelta libera del Consiglio Comunale, che io non mi sono mai permesso di
mettere in discussione, perché è legittima. Quindi, dimensionamento, linee
strategiche, collocazione e dimensione delle prescrizioni esecutive, sono il frutto di
scelte – stavo per dire vostre – del Consiglio Comunale di Agrigento, io non potevo
fare altro che adeguarmi. Noi ci siamo attenuti alla vostra legge 20/2000, che è del
Parco Archeologico della Valle dei Templi, dà una descrizione sufficiente, i nostri
esperti giuridici ci dicono quello è un riferimento. Io capisco, non sono contrario, in
linea di principio, all’idea di revisionare i Piani, soprattutto quando passa, come in
questo caso, molto tempo dal loro impianto, però revisionare un Piano è un’altra
questione, possiamo parlarne per delle settimane, con un atto come quello che è
all’ordine del giorno di stasera, questa idea di rimetterci mano, rivedere delle cose,
compresa la situazione della Valle, io non ho delle obiezioni di principio, ma non
possiamo rimettere indietro l’orologio di quindici anni e bloccare quello che è stato
fatto. Per attuare, almeno parzialmente, le previsioni del Piano bisogna che le
prescrizione esecutive, almeno in parte, nelle loro linee di indirizzo, siano rese
operative. Questo è quello che credo il Consiglio Comunale è chiamato a fare questa
sera.
(Intervento fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Ma l’ingegnere ha detto che erano state inserite.
(Intervento fuori microfono)
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Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Ingegnere Principato, prego.
(Interventi fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Consigliere Mallia, facciamo rispondere all’ufficio.
Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
La risposta è molto semplice. Nella programmazione, come in ogni altra
progettazione, per produrre, diciamo, un lavoro di intelletto, è necessario partire da
basi che si pongono come fondamento per la progettazione, non occorre sbatterci la
testa, è molto semplice. Per fare un esempio (giusto, concreto), per potere stabilire,
nella pianificazione urbanistica, una zona edificabile, rispetto a un’altra, che
edificabile non può essere, uno degli elementi che bisogna acquisire è lo studio
geologico, con i relativi sondaggi - mi faccia finire di parlare Consigliere Mallia - tra
i tanti parametri che occorre acquisire uno riguarda proprio la popolazione. A
riguardo, l’ufficio tecnico non può che riferirsi all’ufficio anagrafe per avere dati
certi sulla popolazione; popolazione, perché è quella che si pone alla base della
programmazione, non si sta ad andare a individuare casa per casa l’abitante che vi
risiede. Quindi il numero, glielo dico perché è così, perché si acquisisce il numero
della popolazione residente sulla base dei dati ISTAT, quelli ufficiali, così come si
acquisiscono i dati geologici e geotecnici per potere vedere la compatibilità
all’edificabilità di una zona; così come tanti altri parametri che sono fondamentali
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per potere programmare. Io vorrei cogliere l’occasione, intanto per scusarmi con il
Consigliere Vassallo perché di quella nota di cui faceva nota non ho, purtroppo,
memoria in questo minuto, ma non credo di averla mai vista, probabilmente sarà
arrivata – e di ciò me ne scuso – perché noi siamo, anche se siamo oberati, nel bene o
nel male siamo sempre nelle condizioni, anche con leggeri ritardi, a dare delle
risposte. Ovviamente da quanto si è dibattuto stasera, emerge che il piano
volumetrico non ci può essere in questa elaborazione, perché è un elaborato tipico,
caratteristico di una previsione di dettaglio, che è quella delle prescrizioni esecutive e
non delle linee delle prescrizioni esecutive, che saranno oggetto di elaborazione da
parte dei privati con i loro tecnici incaricati. Quindi, il piano volumetrico
tardivamente non ci può essere, non lo possiamo esibire, non lo possiamo dare. Poi
non lo so altre questioni.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Va bene, c’è l’intervento del Consigliere Di Rosa, se lei ha completato.
(Interventi fuori microfono)
Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
Se ci sono altre domande.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Ha risposto dicendo che è stato l’ufficio anagrafe che gli ha dato tutte le
informazioni.
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Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
Sono dati ufficiali ISTAT, debbono essere dati ufficiali ISTAT aggiornati, non è una
libera scelta.
(Intervento fuori microfono)
Il Consigliere MALLIA Michele
Ingegnere Principato, allora, la prego, quando si chiede un tabulato all’ufficio
anagrafe di una data popolazione, di un dato ambito, non è possibile che quell’ambito
riporti popolazione zero, perché in quell’ambito, in quegli elenchi analitici che si
chiamano ruoli amministrativi sono censiti tutti i residenti, tra l’altro che sono anche
votanti di questa comunità, per cui non è possibile avere dato un elaborato riportando
popolazione zero.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Ma lei ce lo ha qua questo elaborato? Consigliere Mallia, ce lo ha qua questo
elaborato?
Il Consigliere MALLIA Michele
Sì, certo. L’ingegnere lo sa. Io gradirei che lei ci desse riscontro proprio di questo: di
chi ha fornito questo documento – a questo punto è palesemente falso – è falso
l’avere riportato che in G2 non vi sono abitanti residenti. È un falso. Volevo anche
portare a conoscenza e degli uffici e del gruppo di progettazione e dei colleghi
Consiglieri che nel 2012, il 1° di febbraio 2012, con delibera 18, è stata effettuata la
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presa d’atto del decreto di approvazione. Vi comunico che quella delibera, caro
Presidente, deve essere ritirata in autotutela, perché produce effetti devastanti sulle
casse comunali e sulla popolazione, perché il decreto di approvazione quando viene
approvato, viene approvato con modifiche sostanziali e correzioni; quelle modifiche
e correzioni sostanziali sono state travolte dall’atto dichiarato illegittimo - come ho
rappresentato - dal CGA e dal TAR. Grazie, Presidente.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego. Possiamo dare la parola al Consigliere Di Rosa.
Il Consigliere DI ROSA Giuseppe
Grazie, Presidente. Certo parlare dopo il collega che è quasi esperto in Piano
Regolatore è quasi impossibile. Però io avevo due dubbi da togliermi, perché poi
andremo a votare noi, perciò di conseguenza siamo 30 persone, io non sono in
materia molto competente, anzi totalmente incompetente, però siccome mi fido molto
del collega Mallia, oltretutto il collega Mallia fa parte della II Commissione, della
quale io mi sono pregiato di far parte gli ultimi sei mesi della precedente consiliatura,
oltretutto fa parte di questa stessa Commissione e dello stesso gruppo politico di
Mallia l’Assessore, che è anche lui al ramo esperto. Di conseguenza, dico, parlando il
Consigliere Mallia in questo modo, un attimino di squilibrio mentale in questo
momento mi è venuto a me, dico questo è quello che pensa anche la nostra
Amministrazione, un attimino il dubbio mi è venuto, perché se parla così un
Consigliere di maggioranza, che ha due Assessori, un consulente, l’Assessore al
ramo, fa parte della Commissione e è il Presidente di quella Commissione, io oggi a
questo punto potrei tranquillamente dire che voterò contrario, assolutamente, perché
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pure, a mio modo di vedere, queste linee guida o prescrizioni non hanno modo di
esistere, perché se oggi noi parliamo di piano adottato è perché c’è un decreto
presidenziale che lo annulla, annulla il decreto che era stato predisposto nel 2009, è
stato annullato di fatto, il TAR ha sancito che era annullato. Dovremmo aspettare
quello che dice il CGA. Benissimo. Ma non possiamo oggi votare queste linee guida.
Assolutamente. Perché è sancito e c’è scritto, nel decreto del Presidente è scritto, che
è inutile parlarne perché annullato con quel decreto. Non c’è scritto “parzialmente”,
Vice Sindaco, assolutamente. Però, poi mi sorge un altro dubbio ed è un dubbio che
io avevo riportato in questa aula consiliare già nella mia discussione sul bilancio,
questo è un problema - e penso dovremmo avere questo dubbio un po’ tutti, tranne
quelli che sono nella materia esperti - ingegnere Giacobazzi noi non capiamo più una
cosa: noi abbiamo circa 7800 pratiche di sanatoria in itinere, poi abbiamo – questo è
il Comune di Agrigento che ce li ha, non è che ce li ho io, oppure un altro Comune
limitrofo - poi abbiamo 4000 case fantasma e lo sappiamo, abbiamo le schede; queste
7800, queste 4000 case, questi numeri sono stati calcolati nella volumetria
dell’elaborazione del Piano? Io mi rendo conto che noi oggi andremmo a approvare,
eventualmente, con queste linee guida delle indicazioni; noi andremmo a costruire,
faccio l’esempio, dieci metri cubi, quando invece non abbiamo tenuto in
considerazione che ne abbiamo dodici in itinere in sanatoria, significherebbe che noi
anzi dovremmo abbatterne due metri cubi, il mio esempio voleva essere proprio
semplice da capire, perciò come potremmo noi, pur tralasciando il fatto del decreto
del Presidente, che poi il Presidente della Regione fa un decreto, io aspetterei quello
che dice al limite il CGA io non aspetto, perché io ignorante sono e ignorante voglio
rimanere nella materia: per me è bocciato, c’è scritto così, basta; ciò che è scritto
legger si voglia mi dicono a me. Però il mio dubbio è anche quello: 7800, più 4000
case, più tutto quello che c’è, oltretutto noi, io l’altra volta parlando, ripeto non
essendo esperti, noi andremo a aumentare volumetrie, poi mi dicevano che le C4
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nascono (le case con orto) per sanare situazioni in certe zone di Agrigento, ma noi le
C4 ora ce le andremmo a ritrovare, con quello che io ho potuto capire, andremmo a
ritrovare C4 a Montaperto, l’altra volta io scherzosamente ho detto che nascerebbe
“Montaperto Beach”, ci andremmo a ritrovare una intera collina, che è quella della
Mosella C4, cioè ma le C4 mi dicevano a me che erano tutt’altra cosa. Ripeto, io
sono ignorante, poi tutto quello che si sente in giro, siccome sono io uno dei 30 che
dovrà votarlo, volevo capire cosa andiamo a votare e come lo votiamo, perché poi
c’era un collega famoso, ormai diventato, che diceva: a saccu r’ossa. Qua peggio è!
Qua andremo a votare con gli occhi tappati, ma da cosa? Dalle 7800 pratiche, dalle
4000 pratiche, e chi dice - e io, purtroppo, lo ho detto l’altra volta in Consiglio
Comunale, ripeto, io non è che posso oggi ritirare quello che io… quella è la mia idea
- chi dice che non sono uscite queste 7800 pratiche di sanatoria prima perché
dovevamo fare volumetria. Il collega Mallia annuisce, e io la capisco collega, io non
è che sono stupido, pure io qualcosa la riesco a capire, però in materia, purtroppo,
non sono, se ero esperto pure io… Di conseguenza io dovrò andare a votare, gli altri
miei colleghi, pace alla anima loro, se hanno qualche dubbio non lo chiedono. Io i
miei dubbi li voglio chiariti, ritengo e, ripeto, fidandomi ciecamente dei due colleghi,
addirittura uno è Assessore della Giunta, fidandomi io oggi, andrei tranquillamente
con gli occhi chiusi a votare no. Però voglio capirci, perché il voto sarà il mio e io
sono uno dei 30 Consiglieri che andrà, possibilmente, a decidere il futuro della città a
livello edilizio. Grazie.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Consigliere Vassallo.
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Il Consigliere VASSALLO Alfonso
Grazie, Presidente. Presidente sarò molto breve…
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Sì, mi allontano un attimo scusate, prego, continui.
Assume la Presidenza il Vice Presidente del Consiglio DI ROSA Giuseppe
Il Consigliere VASSALLO Alfonso
Sarò molto breve anche per rispondere a quanto detto dall’ingegnere Principato.
Intanto abbiamo richiesto, insieme al Consigliere Vaccarello, l’istituzione di una
Commissione d’indagine, forse ne dobbiamo fare un’altra, perché i protocolli forse
scompaiono. Io, con protocollo del 12 dicembre, 64226, ho presentato istanza e
l’architetto Campanella ha ricevuto la lettera, perché lo ha confermato a me sulla
scala all’ingresso del Comune, quindi , ingegnere Principato, che non è arrivato sul
suo tavolo è possibile, attenzione, per carità, ma l’architetto Campanella ne era
pienamente a conoscenza. Presidente, anche perché non voglio che passa il
messaggio dell’inconsistenza delle affermazioni dei Consiglieri Comunali, mi voglio
collegare velocemente alla risposta dell’ingegnere Giacobazzi quando diceva che
ristrutturare casa costa di più che andare a costruire sulle linee guida, assolutamente è
una piena fesseria, nonché demagogia, perché comprare casa nel centro storico
equivale al costo solamente di versare gli oneri di urbanizzazione, cioè il costo di un
immobile al centro storico, vale quanto il costo per versare gli oneri di
urbanizzazione per le linee guida all’interno delle linee guida. Quindi, già io compro
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casa, poi per andare a ristrutturare l’appartamento di 100 – 120 metri quadri facendo
tutti lavori di altissima fattura, ci vorrebbero forse 100.000,00 euro; non solo, oggi
abbiamo anche la detrazione fiscale e non solo, caro ingegnere Giacobazzi, deve
sapere che è istituito un fondo per l’abbattimento in conto interessi per le spese di
ristrutturazione all’interno dei centri storici da parte della Regione Siciliana, quindi
io chiedo 120.000,00 euro che vengono ammortizzati in venti anni, senza pagare
interessi, si paga solo la quota capitale, e non solo, di questi 100.000,00 euro se lo
faccio nel 2014 avremo la detrazione del 50% e, quindi, andremmo a ristrutturare
casa con 50.000,00 euro. Quindi, solo per amor di cronaca quanto ci vuole per
costruire un immobile all’interno di una linea guida? Io penso che le 50.000,00 euro
servono soltanto per pagare forse gli oneri di urbanizzazione al Comune di
Agrigento. Grazie, Presidente e comunico che abbandono questa seduta odierna,
perché è una cosa inutile oggi stare qua a discutere di queste linee guida che non
esistono, che non sono sorrette da nessun impianto normativo e per le quali oggi
ancora siamo qua a discuterne, neanche le voglio votare, Presidente.
Il Vice Presidente del Consiglio DI ROSA Giuseppe
Grazie. Prende la parola il collega Gibilaro.
Il Consigliere GIBILARO Gerlando
Grazie signor Presidente, signori della Giunta, colleghi Consiglieri. Permettetemi,
innanzitutto, di ringraziare i tecnici, il gruppo di progettazione per essere stasera in
aula a chiarire dubbi che sono stati sollevati in questa seduta. Preliminarmente, vorrei
fare una premessa in riferimento all’intervento fatto dal Consigliere, nonché Vice
Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Di Rosa. Veda, caro Consigliere,
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indipendentemente dal fatto se un soggetto politico o un gruppo politico fa parte
della maggioranza o dell’Amministrazione attiva, io credo che sia corretto e
doveroso muoversi sempre sui binari della legalità. Io credo che ci sono stati degli
interventi che ho condiviso, altri magari, caro ingegnere, che non ho condiviso,
perché sono entrati troppo nel merito e credo che questa non sia la sede adatta, però
in questi mesi è stato sollevato un dubbio e a onor della completa intelligenza, io
credo sia opportuno e doveroso fare questa premessa: il nostro Piano Regolatore
Generale è stato approvato con DDG 1106 del 2009, come lei ben sa, il Comune di
Agrigento ha effettuato un ricorso straordinario a questo decreto del Direttore
Generale dell’ARTA. Lei sa benissimo che un ricorso straordinario al Presidente
della Regione è equiparato a quello del Presidente della Repubblica, in poche parole,
in sintesi il Presidente della Regione si è rivolto al CGA, al Consiglio di Stato in
Sicilia, in sezioni riunite, e là è stato emesso questo decreto. La domanda che io
voglio fare a lei e se intervenivo per prima, sicuramente, non si arrivava a tutta questa
discussione che c’è stata, è la seguente: poniamo il caso che il decreto del Presidente
della Regione, il D.P.R. 1179 del 14 giugno 2012 ha annullato il decreto di
approvazione, ciò sta a significare che ha portato la vigenza del Piano Regolatore
Generale all’adozione. Se è così hanno ragion d’essere le linee guida delle
prescrizioni esecutive? Sì – no. Se sì, possiamo discuterne. Se no, non ha alcun senso
discutere delle linee guida, delle prescrizioni esecutive. Poc’anzi mi ha colpito una
sua considerazione, quando, giustamente, parlava che le linee guida, se vengono
approvate, poi all’interno di quella perimetrazione vengono effettuati dei Piani di
lottizzazione o Piani Particolareggiati. È chiaro che attualmente il Piano planovolumetrico all’interno, a esempio, di una prescrizione ben precisa che è quella della
Riviera Dune, a esempio, lei lo sa meglio di me, le costruzioni, le unità immobiliari
che sono là dentro quel perimetro non sono state considerate, cioè la volumetria non
è stata considerata, è stata stralciata. Ora io le chiedo se ciò corrisponde alla
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normativa vigente, si può fare o non si può fare. Io so soltanto che se io dico al
Consigliere Di Rosa: se ti togli le scarpe, guarda che c’è un mio scatolo che è vuoto,
apri lo scatolo e le tue scarpe le metti là dentro, nel momento in cui il Consigliere Di
Rosa apre lo scatolo e trova le mie scarpe, è chiaro che le sue scarpe non gliele può
mettere là dentro, e questo è quello che a esempio io ho visto da una analisi mediocre
non approfondita aprendo quella prescrizione, se vuole io posso chiamare i nostri
collaboratori e aprirla e fargliela vedere; ma quello che mi ha sorpreso di più, nel
corso della interessante discussione, è il fatto che oggi il PRG di cui noi stiamo
discutendo fa riferimento a una normativa giuridica che lo Stato italiano ha cestinato,
mi riferisco alla legge 749 del ’66 e ad altre leggi; non comprendo come mai non sia
stata inserita, a esempio, lei quando fa riferimento alla legge 20 del 2000, lei sa
meglio di me che la legge 20/2000 non è una legge impositiva di vincoli, ma è una
legge che ha istituito l’Ente Parco. Come lei ben sa il decreto legislativo 42/2004, che
è il Codice dei Beni Culturali, vigente nella Repubblica Italiana e si applica da
Bolzano a Linosa, all’art. 157, comma 1°, lettera B e lettera C, ha previsto un’altra
normativa vincolistica, voi avevate tutto il tempo di inserire quella normativa
vincolistica e non è stata inserita, però non voglio andare nel tecnico delle cose, la
mia domanda vuole essere solo questa: poniamo il caso che il PRG, oggi noi siamo a
seguito del ricorso straordinario un PRG adottato, hanno ragion d’essere queste linee
guida delle prescrizioni esecutive? E una ulteriore cosa che voglio ulteriormente
ricordare, dato che l’adozione risale al 2005, attraverso uno studio che io ho fatto
dall’86 al 2005 sono state esitate 1221 pratiche di sanatoria, significa volumetria che
è venuta fuori, dal 2005 al 2012 ne sono state esitate 3774, quindi una ulteriore
volumetria che è venuta fuori. Nell’andare a creare il nuovo fabbisogno immobiliare,
lei ha tenuto conto di questa nuova volumetria? Sì, no. Io vorrei soltanto delle
risposte sintetiche, un sì o un no, di modo che io e i miei colleghi Consiglieri
Comunali, lei ben capisce che noi non siamo urbanisti, siamo dei semplici
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Consiglieri Comunali eletti dal popolo che si appassionano magari a qualche materia
e possono dire anche qualche fesseria, ci può anche stare. Termino la mia ultima
considerazione facendo riferimento all’intervento del Consigliere Di Rosa, il quale
parlava delle C4 con frutteto o orto. Lei come ben sa, PRG, norme tecniche di
attuazione e regolamento edilizio. Nelle norme tecniche di attuazione, che sono le
norme che vanno a attuare lo strumento urbanistico vigente, a esempio, quando si fa
riferimento alle C4 con orto, c’è messo: ambito di applicazione; e l’ambito di
applicazione che lei ha previsto per questa tipologia, lo ha previsto fuori il perimetro
del D.P.R.S. 9191 e a ovest della foce del fiume Naro, non comprendo - anche
perché, ripeto, io non sono un esperto - come quella pianificazione urbanistica sia
arrivata in un’altra zona. Io ringrazio il Presidente per avermi dato la parola,
ringrazio i Consiglieri Comunali per avermi ascoltato e ringrazio l’ingegnere
Giacobazzi per le considerazioni che si accingerà a fare. Grazie.
Assume la Presidenza il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego, Ingegnere Giacobazzi, così manteniamo sempre la stessa linea.
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Francamente pensavo si parlasse delle prescrizioni esecutive questa sera, vedo che
torniamo a parlare di dimensionamento del Piano, confesso che, essendo passati
molti anni, che non sono in grado di citare a memoria i numeri, sarei stato in grado di
farlo se avessi saputo che avremmo parlato di questo stasera, però alcune cose,
insomma, le cose fondamentali me le ricordo. Gli edifici irregolari, abusivi, sotto
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istruttoria per la sanatoria, eccetera, sono, per la stragrande maggioranza dei casi,
collocati in zona C4. Vedo che qualcuno di voi ha esaminato il Piano e saprà che
quelle zone hanno proprio quella natura, quel tipo di zona nasce per sanare, mettere
ordine in una parte rilevante del territorio che era stata sottoposta a fenomeni di
urbanizzazione irregolare, diciamo così, spontanea, nonostante nel Piano Regolatore
del ’78 in sede di approvazione la Regione avesse stralciato tutta la grande area a
ovest del Fiume Naro, per ricordare una espressione dell’Assessore. Quindi, quelle
case sono conteggiate all’interno dell’edificabilità della zona C4, per essere chiari, il
problema lo ha sollevato il Consigliere Di Rosa e mi sembra anche l’Assessore
adesso. Il Consigliere Vassallo è andato via, usa delle espressioni francamente
inaccettabili, non posso rispondere, è andato via, valuterò se farlo in un altro modo e
in un’altra sede, io non dico fesserie, mi dispiace, non sono abituato. Per quanto
riguarda, invece, il decreto, le cose stanno così: il Presidente, per quello che ho
potuto ricostruire io, che non vivo quotidianamente la realtà giuridica –
amministrativa della Regione, però mi sembra che alcune cose siano molto chiare, il
Comune di Agrigento si è opposto al decreto, soprattutto per alcuni punti, adesso non
li ricordo tutti, sono cinque o sei, la maggior parte di questi faceva riferimento
all’inserimento nel decreto di approvazione di vincoli, un sistema di vincoli diciamo
di tutela ambientale sovraordinati, sovraintendenze, eccetera. Ha chiesto un parere, la
Presidenza della Regione, chiede un parere alla Corte di Giustizia, la Corte di
Giustizia emette un parere che dice: “Secondo me, sono scaduti i termini” ma è un
parere
della
Corte
di
Giustizia;
il
Presidente
della
Regione
Siciliana,
successivamente, emette un decreto che abroga, insomma, solo parzialmente il suo
decreto precedente. Secondo me, il significato, io non sono un giurista, lo dico, è
abbastanza chiaro, io non trovo in questa procedura motivi per considerare decaduto
il decreto originario. Poi voi siete liberi di fare valutazioni, non vi voglio convincere,
perché ripeto non sono un giurista. La legge 20/2000 non istituisce solo il Parco, la
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legge 20/2000 richiama tutti gli antefatti precedenti, ma tra l’altro individua tre zone
all’interno dell’area del Parco, tutte inedificabili. Poi, io ho detto fuori prima a
qualcuno e non ho paura a dirlo qui, lo dico molto semplicemente: la legge nasceva
con un intento - che io considero anche ragionevole - di rivedere il sistema di vincoli
dal GUI Mancini – Nicolosi, eccetera, la legge è nata per quella, io ne sono certo, ma
non ci è riuscita, perché il sistema di vincoli espliciti, all’interno del perimetro del
Parco Archeologico Paesaggistico, che coincide con il perimetro dei decreti
precedenti, quel sistema non ha risolto il problema; dicevo, sempre nei corridoi
prima, si vuole mettere mano a questo problema, si metta mano a questo problema,
ma con le linee di indirizzo, le prescrizioni esecutive non c’entra nulla, stiamo
parlando d’altro. Questo volevo dire. Quindi, non mi trovate indisponibile a
ragionare in questi termini, ma non mettiamo al muro le prescrizioni esecutive che
non c’entrano nulla con questo obiettivo, su cui si può anche, dal mio punto di vista,
che non c’entra niente con altre questioni locali, insomma, si potrebbe affrontare.
Questa affermazione a ovest del fiume Naro, adesso io, appunto, non sono in grado
di citare a memoria la relazione e le norme, ma è quello che è stato fatto, cioè la
grande area dove l’ondata di costruzioni spontanee si è collocata è esattamente quella
lì, a ovest del fiume Naro, dove c’è la stragrande maggioranza delle C4, delle aree
che sono proprie destinate; quindi non trovo nessuna incongruenza tra quella
affermazione e il Piano come è stato costruito. La stragrande maggioranza delle aree
sono lì, poi questo strumento è stato utilizzato dove la stessa concentrazione di
fenomeni spontanei e irregolari è stata riscontrata, ma la stragrande maggioranza è lì.
(Intervento fuori microfono)
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L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Sugli edifici esistenti all’interno delle prescrizioni esecutive, quelli irregolari o
abusivi, questo stava dicendo?
(Intervento fuori microfono)
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
No, non si è fatto finta che non ci sono, perché sono sulle tavole. Ci sono. Gli edifici
ci sono e sono individuati.
(Intervento fuori microfono)
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Per un motivo molto semplice, che se noi avessimo applicato la volumetria noi
avremmo avuto soggetti irregolarmente insediati, senza certezza, a proposito di
condono e di procedure in corso, senza certezza giuridica di avere regolarizzato quel
volume e che avrebbero sottratto edificabilità agli altri che negli anni non hanno fatto
nulla, è esattamente un problema che abbiamo affrontato nelle zone B, del GUI
Mancini, durante la costruzione del Piano, in cui si è deciso di non penalizzare i
proprietari che avevano, ragionevolmente, atteso di potere costruire se e quanto il
Piano lo avesse consentito, perché noi avremmo sottratto edificabilità agli altri.
Questa è una scelta fatta, certo che è una scelta, si poteva anche fare diversamente, si
poteva defalcare nei comparti gli edifici già esistenti regolarmente o irregolarmente
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che fossero, questo avrebbe danneggiato, ripeto, tutti coloro che hanno scelto nel
tempo di rispettare le norme e non ci sembrava, non sembrava a nessuno. Ecco.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Se non ci sono altri interventi. Prego, Consigliere Saeva.
Il Consigliere SAEVA Ennio
Grazie, Presidente, signori della Giunta, signori tutti. Presidente, io ho ascoltato fin
qui il dibattito molto interessante e alcune problematiche portate avanti dai miei
colleghi Consiglieri, soprattutto sulla nascita del PRG e su come questo PRG sia
arrivato fino ad oggi. Però, Presidente, siccome noi dovremmo discutere le linee
guida al Piano Regolatore Generale, quello che mi preme qui evidenziare in questo
momento è capire una cosa che è stata detta, ma ancora non abbiamo chiarito;
ovvero: da parti diverse, evidentemente l’ufficio porta avanti una tesi, alcuni
Consiglieri, alcune sentenze del TAR, la stessa pronunzia del Presidente della
Regione, al ricorso presentato dal Comune di Agrigento, hanno fatto nascere delle
perplessità. La perplessità che noi tutti conosciamo è quella se il Piano Regolatore sia
valido quello del 2005, per intenderci, mi scuso, perché non sono tecnico, se dico
delle cose inesatte, oppure sia quello del 2009, con tutte le implicazioni che ciò
comporta e, queste perplessità, cari colleghi, sono perplessità che anche
l’Amministrazione ha, tant’è che nel dicembre del 2013 dà un incarico a un legale, il
Consigliere Mallia poi magari mi correggerà se dico delle cose inesatte, anzi
approfitto della presenza del Vice Sindaco, nonché Assessore, per sapere a che punto
è questo ricorso; la Giunta Comunale dà a dicembre un incarico a un legale per
chiedere un giudizio di ottemperanza al CGA; il CGA dovrebbe risolvere questa
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questione, questo nodo fondamentale prima di addentrarci e discutere della bontà
delle linee guida e quindi sembrava logico per noi Consiglieri Comunali aspettare,
almeno per me, Presidente, visto che si era chiesto un giudizio al CGA di
ottemperanza, aspettare che il CGA si esprimesse per avere, Presidente, una
consapevolezza nell’esprimere un voto in un senso piuttosto che un altro, perché se il
CGA si dovesse esprimere dicendo che il PRG in essere, vigente oggi, è quello del
2005 noi non potremmo nemmeno entrare sul punto delle linee guida perché
parleremmo, di fatto, del nulla. Quindi, non siamo ancora entrati nelle linee guida,
però vorrei, Presidente, che gli uffici questa sera, come hanno fatto altre volte,
spiegassero qual è la loro posizione, e io ritengo che sia quella della vigenza del
Piano Regolatore del 2009, per intenderci, e capire anche perché l’Amministrazione
dà l’incarico a un legale per dirimere questa controversia, perché, come dicevo l’altra
volta, Presidente, qui non c’è un ufficio tecnico di Bolzano e una Amministrazione
Comunale di Agrigento, Amministrazione e ufficio tecnico dovrebbero dialogare tra
di loro e prima di portare avanti, visto che i dubbi ce li hanno, sennò non capisco il
senso di dare un incarico esterno e chiedere un giudizio di ottemperanza, avrebbero
evitato, probabilmente, anche la presenza (che ci fa piacere) dell’ingegnere
Giacobazzi e dell’ufficio di progettazione, perché non siamo, a mio avviso, nelle
condizioni di capire, di entrare nella discussione delle linee guida, dovremmo capire
innanzitutto quale Piano Regolatore è vigente, perché in discussioni informali, ma
anche nella conferenza dei capigruppo e in altre situazioni, abbiamo chiesto più volte
di essere supportati come Consiglio Comunale e mentre l’ufficio tecnico continua
nella sua direzione, che è quella del Piano Regolatore vigente quello del 2009,
l’Amministrazione a dicembre imbocca un’altra strada, forse gli vengono dei dubbi e
dà l’incarico a un legale per dirimere questa questione, non sarebbe stato più
opportuno una comunicazione tra chi è a capo dell’Amministrazione e gli uffici che
da essa dipendono per arrivare a delle valutazioni quantomeno concordi? Perché in
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questo momento mi sembra che ci sia una grandissima confusione e al di là,
Consigliere Mallia, delle valutazioni che lei ha fatto e dell’impegno che lei sta
mettendo in campo, quello che a me preme è capire a quale punto siamo arrivati
oggi. Avevo chiesto, Presidente, un incontro anche con chi all’Assessorato Regionale
Territorio Ambiente aveva curato il nostro Piano Regolatore, ma sembra, perché
poc’anzi qualcuno citava la sentenza del TAR; una sentenza del TAR che diceva:
“Non si entra nelle considerazioni, perché lo strumento urbanistico è illegittimo”. Nel
ricorso al Presidente della Regione si legge nel dispositivo…
(Intervento fuori microfono)
Il Consigliere SAEVA Ennio
No, la ringrazio, Consigliere Cicero, non voglio entrare nel tecnico, la leggerò dopo,
grazie. Nel ricorso al Presidente della Regione si legge che il ricorso presentato dal
Comune di Agrigento è accolto, ma qualche riga prima si dice che lo strumento è
illegittimo. Io ho preso quello che è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione
Siciliana, numero 47, del 2012, se non sbaglio. Quindi, Presidente, possiamo, grazie,
Consigliere, questo lo leggo: “Pertanto il provvedimento regionale impugnato,
adottato il 28 ottobre 2009, risulta essere intervenuto tardivamente è dunque
illegittimo”. Anche se poi dice: “Il ricorso è accolto”. C’è molta confusione e io non
capisco perché, capisco le legittime aspettative da parte di chi, da anni, aspetta questo
Piano Regolatore, ho visto pure che da almeno un anno l’Amministrazione ha
presentato alla città le linee guida, ma mentre presenta alla città le linee guida, poi fa
ricorso perché gli è venuto qualche dubbio a dicembre. Allora, Vice Sindaco
Luparello, può dire al Consiglio Comunale perché avete dato incarico a un legale
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affinché chiedesse un giudizio di ottemperanza al CGA? Perché non avete
comunicato o non avete dialogato con gli uffici per capire effettivamente come
stavano le cose, visto che loro continuano a sostenere una tesi, ma voi ne sostenete
un’altra? E poi, a mio giudizio, Presidente, almeno per quanto mi riguarda, non
entrerò in nessuna valutazione, se prima non attenderò l’esito del giudizio di
ottemperanza del CGA sempre che, oltre l’incarico, all’Avvocato sia stata data anche
una tempistica, oppure avete detto: “Senti: quando hai tempo, fai”, perché sembra
che non sia stato depositato nessun atto da parte del legale, gli si è dato anche un
tempo, oppure si è detto: “Quando vuoi chiedi il giudizio di ottemperanza, tanto le
linee guida stanno in Consiglio Comunale, magari quegli sbandati una decisione la
prenderanno”. Presidente, siccome si tratta di argomenti molto delicati, come vuole
essere serena l’Amministrazione, perché non vorrei poi dicesse: “Sì, ma noi abbiamo
chiesto un giudizio di ottemperanza”. Presidente, hanno aspettato tanti anni, si
aspetterà anche qualche mese, se è necessario, per quanto mi riguarda almeno.
Grazie.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
A onor di completezza è giusto di che questa Presidenza, più di un mese fa, ha
mandato
una
nota
al
Sindaco,
chiedendo
quali
erano
le
intenzioni
dell’Amministrazione in merito a queste linee guida, proprio in virtù del giudizio di
ottemperanza che la stessa Amministrazione aveva chiesto.
Il Consigliere SAEVA Ennio
Presidente, ha avuto risposta?
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Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
No, a oggi no.
Il Consigliere SAEVA Ennio
Grazie.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Vice Sindaco Luparello.
Il Vice Sindaco LUPARELLO Pietro
Signori Consiglieri, signor Presidente, signori tecnici. Per quanto riguarda la richiesta
del giudizio di ottemperanza è stato dato mandato, sì, effettivamente, a un legale, per
un giudizio di ottemperanza al CGA, che nasce da una nostra richiesta che era stata
fatta agli Avvocati che avevano seguito il ricorso, a proposito della nuova
approvazione di tutte le prescrizioni esecutive che erano state presentate e il legale
facendo un excursus che esponeva quello che era il giudizio legislativo che, secondo
lui, portava avanti, dicendo che, a suo avviso, il Piano Regolatore era approvato, ma
che questo non voleva essere un giudizio di ottemperanza e, quindi, in poche parole,
dava una sua valutazione su quella che era la situazione, l’Amministrazione ha
ritenuto opportuno dare mandato a un legale per avere un giudizio di ottemperanza al
CGA. Ancora non è stato depositato nulla e non le so dire perché; però il passaggio è
questo, il passaggio è di un chiarimento chiesto al legale, il quale espone un suo
pensiero, dice che, secondo lui, il Piano Regolatore è approvato con il decreto del
Presidente della Regione del 2009, ma che questa sua lettera che ha mandato
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all’Amministrazione, su richiesta della stessa, non voleva essere un giudizio di
ottemperanza, così stanno le cose; per cui la richiesta è stata data al legale di avere un
giudizio di ottemperanza, però i tempi ancora non glieli so dire, non è stato dato un
mandato immediato: “Presentalo e di corsa”. È stato dato mandato di farlo.
(Intervento fuori microfono)
Il Vice Sindaco LUPARELLO Pietro
Ma no, guardi, il dato nasce perché, lei lo sa bene, ci sono state varie Commissioni,
ci sono state varie riunioni, ci sono state varie interpretazioni su un Piano Regolatore
approvato o attuato, per cui anche io stesso, dico, che ho partecipato a diverse sedute
della Commissione, avevo un pochettino, così, non chiara la situazione, per cui la
richiesta mia è stata di chiedere a un legale, in una Commissione, dico l’ufficio legale
era presente e era rappresentato dal Dirigente, e anche lì non si ha avuta una unanime
interpretazione delle cose, a questo punto io stesso ho chiesto al Sindaco di vedere di
procedere a un chiarimento sulla legislazione in atto, il chiarimento è stato dato dal
legale che aveva seguito il ricorso, ma nella stessa relazione ha voluto chiarire che il
suo non voleva essere un giudizio di ottemperanza, ma si limitava solo e
esclusivamente, a suo avviso, chiarire la situazione vigente.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Miccichè e poi Settembrino.
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Il Consigliere MICCICHÈ Giuseppe
Sarò estremamente breve, perché stiamo trattando gli strumenti urbanistici
importanti, essenziali per lo sviluppo economico e sociale di questo paese e, quindi,
prima di andarli a votare e prima di andarli a trattare nel suo significato più profondo,
gradirei avere le idee chiare; idee che alla fine mi sono formato stasera, nella
ascoltare i vari interventi e mi pare di capire, anche dalla calma espositiva
dell’Ingegnere Giacobazzi, alcuni punti fermi, sicuramente. La prima è che,
sicuramente, diceva l’ingegnere Giacobazzi, che la pianificazione è stata fatta, nel
Piano Regolatore Generale, di tutto il territorio, mi corregga, ingegnere Giacobazzi.
Poi diceva, lo stesso, che si è tenuto conto di tutta la popolazione residente nei vari
territori di Agrigento, mi corregga ingegnere Giacobazzi eventualmente. Per quanto
riguarda il decreto del Presidente della Repubblica del 24/12/2009 c’è una netta presa
di posizione da parte degli uffici e un lieve dubbio da parte dell’ingegnere
Giacobazzi il quale dà anche una interpretazione personale dicendo che per lui il
Piano Regolatore è approvato ma è cassato in quei punti del ricorso, questo mi è
parso di capire, mentre l’ingegnere Principiato, da sempre, ha asserito che il Piano
Regolatore Generale di questa città è approvato. Noi in II Commissione abbiamo
trattato abbondantemente questo discorso, abbiamo invitato il responsabile
dell’ufficio legale, il quale dava tutta un’altra versione, abbiamo invitato i tecnici,
che danno tutta un’altra versione, in atto siamo qui a aspettare questo parere di
ottemperanza, che poi alla fine chi ha proposto il ricorso è convinto che il Presidente
del Regione Siciliana abbia approvato il Piano, cassando soltanto i punti del ricorso,
dobbiamo solo ed esclusivamente verificarlo. Poi, l’altro punto sulle linee guida delle
prescrizioni esecutive, c’è un passaggio nella normativa regionale che prevedeva la
discussione e l’approvazione entro 180 giorni dall’approvazione del Piano
Regolatore delle vere e proprie prescrizioni esecutive. Allora la legge regionale
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prevede che entro i 180 giorni dalla approvazione del Piano Regolatore Generale si
sarebbero dovute approvare anche quelle che sono le prescrizioni esecutive. Noi non
abbiamo adempiuto a questo compito e oggi ci ritroviamo, nel 2014, a parlare di
linee guida. Io credo che per proporle l’ufficio queste linee guida siano
assolutamente legittime, cioè credo che sia possibile portarle avanti le linee guida e
queste linee guida, diceva l’ingegnere Giacobazzi, hanno una loro funzionalità,
considerato che l’Ente Comune ormai non ha più risorse economiche per potere
procedere all’esproprio, considerato che se facessimo le prescrizioni esecutive in
senso stretto andremmo a involontariamente favorire o sfavorire chiunque abbia un
lotto di terreno all’interno dei comparti; considerato che le opere di urbanizzazione
primaria, poi alla fine, ricadono sui proprietari dei lotti; considerato che se si mettono
d’accordo tra di loro meglio per noi, ci portano i piani di lottizzazione che devono
rispondere a determinate norme, e il Consiglio Comunale, sovrano, le approva e o le
respinge, ci vengono proposte queste linee guida, che hanno un loro significato. Poi
c’era un unico punto, ingegnere Giacobazzi, che non ho un compreso bene, dalla
domanda del Consigliere Gibilaro, all’interno di questi comparti ci sono delle
volumetrie esistenti, e lei ha risposto: “Sì, lo sappiamo che ci sono delle volumetrie
esistenti, però volutamente non li abbiamo calcolati, perché ci sembra una cosa
ingiusta, rispetto a chi ha costruito - lei ha utilizzato una frase molto elegante - in
maniera difforme alle norme urbanistiche - si diceva una volta abusivo - e chi,
invece, non ha avuto il coraggio di fare questo”. Allora la domanda che le pongo:
questa scelta, è una scelta legittima, nel senso che è una opzione propria o noi
dovevamo necessariamente, per obbligo, tenere conto della volumetria esistente
all’interno di un comparto? Solo questo dubbio e poi le mie idee sono in proposito
chiare. Cioè riformulo la domanda.
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(Intervento fuori microfono)
Il Consigliere MICCICHÈ Giuseppe
È una scelta legittima giuridicamente sostenuta. Presidente, io ho finito. Mi sono già
chiarito i miei pochi dubbi. Grazie.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego. Consigliere Settembrino
Il Consigliere SETTEMBRINO Carmelo
Grazie Presidente. Signori tutti. Premesso che la scelta delle linee guida che sia i
progettisti, che l’ufficio ha fatto, mi convincono pienamente, perché da sempre, sul
Piano Regolatore Generale, si è sempre speculato e, finalmente, era arrivata l’idea
giusta, quella di potere dare la possibilità a tutti i proprietari dei vari comparti di
potere scegliere e essere attori principali per la loro sorte; perché cosa succedeva
prima di questa idea delle linee guida? C’erano delle scelte fatte a monte, dove
all’interno di un comparto c’era chi veniva beneficiato e aveva i terreni edificabili e
in quei tempi si arricchiva e c’è chi, nello stesso posto, accanto, veniva scelta una
area per il verde pubblico, per costruire la chiesa, la scuola, la strada e, quindi, non
aveva nessuna possibilità di potere edificare. Quindi il problema della perequazione
che si è sempre portato avanti, con le linee guida, veniva sicuramente soddisfatta.
Quindi, premesso che l’idea delle linee guida sono personalmente convinto che sia
una scelta giusta, però oggi su queste linee guida, purtroppo, c’è un problema che è
sopra questa idea e oggi ci impedisce di potere andare avanti, da quanto ho sentito
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dai Consiglieri Comunali. Il problema vero che oggi bisogna dirimere è quello se
questo decreto del Presidente della Regione, si deve intendere adottato o approvato.
Io, cari colleghi Consiglieri Comunali, ho davanti una lettera che ci manda, che è una
variante
approvata:
“Regione
Siciliana,
Assessorato
Territorio
Ambiente,
Dipartimento urbanistica, 24 febbraio 2014. Oggetto: Comune di Agrigento, variante
alle norme tecniche di attuazione al PRG, delibera Consiglio Comunale 161, del
20/11/2012. Premesso che - io chiedo un po’ di attenzione e di silenzio - al primo
punto dice: “Il Comune di Agrigento, in atto, è dotato di Piano Regolatore Generale
approvato con decreto dirigenziale 1106, del 28/10/2009” e questo lo dice
l’Assessorato al Territorio Ambiente non più di un mese…
(Intervento fuori microfono)
Il Consigliere SETTEMBRINO Carmelo
La data della lettera, te la dico subito, è 14 febbraio 2014, qua c’è il timbro della
spedizione. Quindi, io Consigliere Comunale - penso che l’ufficio urbanistica debba
ascoltare quanto ci dice continuamente l’Assessorato al Territorio e Ambiente ritengo e valuto che non più di un mese fa mi asserisce come primo punto proprio
questo e mi dice: “Il Comune di Agrigento in atto è dotato di Piano Regolatore
approvato regolarmente con questo decreto”. Ma c’è di più. A seguito di attività
amministrativa l’ufficio si sono proposte da parte dell’ARTA, si sono approvate le
seguenti varianti al PRG che fanno parte integrante e sostanziale del PRG, variante
approvata con DDG 459, del 13 luglio 2010; variante approvata DDG 759, del 26
ottobre 2010; un’altra ancora approvata il 2011 e poi tutto questo, tutto il PRG, le
norme di attuazione, il regolamento edilizio, così approvati e modificati sono stati
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visualizzati dal gruppo dei progettisti del PRG, con l’elaborazione di documenti
finali che il Consiglio Comunale con delibera 18 del 1/2/2012 ha approvato
prendendo atto del PRG come rimodulato. Quindi, io una considerazione, come
diceva qualche Consigliere Comunale, da non urbanista e leggo alcune carte, mi
arriva questo input che mi dice: da una parte un mese fa, approva ancora varianti e
approva su questo PRG e su questo decreto e una serie di varianti approvate anche
negli anni precedenti, si arriva a questo PRG conclusivo. Quindi la difficoltà nostra è
questa, stasera di capire bene come stanno le cose, anche se io leggendo queste sole
due carte sono convinto che quanto asserisce l’ufficio e i progettisti questa sera, nel
dare il loro contributo, io penso che l’unico organo che deve controllare e che
controlla l’ufficio urbanistico e gli Enti Locali è l’Assessorato al Territorio
Ambiente, quando loro recepiranno le sentenze del TAR, che dicono che questo
Piano non è approvato ma adottato, dovrebbero emettere un altro decreto dicendo:
“Signori del Comune di Agrigento fermatevi, non proponete altre varianti, perché è
tempo perso, perché il vostro decreto è stato dal TAR bocciato”. Sì, c’è scritto, ma io
leggo: “14 febbraio 2014 approvato…”
(Intervento fuori microfono)
Il Consigliere SETTEMBRINO Carmelo
Certo, sicuramente, però sai il giro che deve fare l’Amministrazione che va
all’Assessorato, va dall’architetto Quirino, che è quel signore che ha firmato qua il
14 febbraio 2014, a firma loro…
(Intervento fuori microfono)
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Il Consigliere SETTEMBRINO Carmelo
Sì, ma anche questi signori il 14 febbraio ce le hanno queste carte. Quindi, io dico ,
alla fine, la considerazione politica che io voglio fare è un’altra: vero è che ci sono
questi dubbi, però noi abbiamo una esigenza, abbiamo un dovere nei confronti della
città di dire chiaramente cosa vogliamo. Giusto è aspettare e dirimere definitivamente
questo problema, però nello stesso non possiamo dimenticare che una città deve pur
andare avanti. Ci sono delle aspettative che la gente, i cittadini, chi è proprietario, chi
ha fatto degli investimenti, tantissime cose sono successe in questi anni, non
possiamo noi, come Consiglio Comunale, oggi, da scelte anche fatti da altri, noi non
c’eravamo quando hanno fatto queste scelte, diceva bene l’ingegnere, dopo le
direttive generali, poi è stato stravolto, perché il Consiglio Comunale ha voluto altre
cose, non possiamo ancora andare avanti e portare per altri dieci anni e fare aspettare
la gente che sta aspettando questo strumento per potere dare un assento definitivo.
Quindi, io, da parte mia, apprezzo lo sforzo che sta facendo l’ufficio tecnico di dire e
sostenere fermamente sul loro operato, fin quando non hanno una disposizione
dall’Ente preposto a verificare le cose, e di portare avanti le loro attività quotidiane.
Quindi, io dico a questo Consiglio di valutare bene prima di non prendere decisioni
affrettate, è chiaro le linee guida le possiamo anche rimandarle a un’altra data e
rifarle, però non possiamo mandare a monte un lavoro di quindici anni. Ne approfitto
della parola, Presidente, per chiarire una situazione che sta diventando un po’ un
ritornello che alcuni Consiglieri ripetono quotidianamente, non so perché; perché si è
portata la C4 a Montaperto, perché la C4 deve stare solo, sicuramente, a valle della
città per gli abitanti proprietari di terreni che stanno vicino al mare, perché gli altri
abitanti non hanno questo diritto. Sempre la solita storia. Poi, volevo rassicurare che i
metri quadrati riservati per la C4 di Montaperto sono 160.000, se andate a vedere
quant’è la C4 in tutto il resto del territorio, dovrei parlare di milioni. Siccome si
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vuole fare passare un messaggio errato, 160.000 metri quadrati proprio detta come
diciamo noi dalle nostre parti “a fimminina”, se un lotto minimo è di 2000 metri,
dovrebbero nascere teoricamente - o anche sanare - 60 abitazioni, in questa area
bisogna prevedere l’urbanizzazione, le strade, il verde, le villette, tutto si riduce a 40,
cioè parlare, non so qual è la motivazione, o buttare fumo, la C4 non è stata fatta per
Montaperto o Giardina che non ce n’è, ma è stata fatta per altre zone e per sanare una
certa situazione. Quindi vi prego, cortesemente, prima di dire notizie errate, non
voglio ripetere quello che aveva detto un altro Consigliere, Montaperto 700
abitazioni, 700 ne lasceranno, cioè sono cose che, sicuramente, non stanno sulle
carte. Quindi questo lo volevo chiarire una volta e per tutte. Grazie.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Consigliere Gramaglia.
Il Consigliere GRAMAGLIA Simone
Presidente, colleghi Consiglieri, signori della Giunta e ingegnere Giacobazzi. Se non
fosse per quello che ho letto e che ho in mano mi potrei fidare di tutto quello che ha
detto poco fa il Consigliere Settembrino, perché è vero che è uno strumento
importante, serve allo sviluppo, ha le idee chiare, mi fa piacere. Però dico non è
nemmeno colpa mia se l’Assessorato non legge le carte. La sentenza che ho qua in
mano e che lei ha, Consigliere Settembrino, depositata il 10, se non mi sbaglio, del
settembre 2014, si rivolge all’Assessorato Territorio Ambiente, è una sentenza del
TAR, Sezioni unite, III Sezione, dove dichiara inappellabile, improcedibile una
sentenza, rivolgendosi al TAR, e le leggo quanto c’è scritto: “Ritenuto che il ricorso
è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, poiché il Piano Regolatore
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impugnato è già stato annullato con efficacia erga omnes - che giuridicamente
significa che si applica a tutto - con decreto del Presidente della Regione Siciliana del
14 giugno 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana numero
47 del 2/11/2012”. Ora, come faccio io ad avere le idee chiare quando leggo che il
TAR, III Sezione, quindi significa che sono tutte e tre le sezioni messe assieme,
dicono che è inappellabile, quindi, una sentenza e, quindi, si sostituisce anche al
CGA dicendo che il Piano Regolatore di Agrigento è annullato, il decreto, quindi
come faccio io oggi ad avere le idee chiare e a dire che cosa dobbiamo fare questa
sera? L’Amministrazione si faccia capo di questo problema e lo risolva
immediatamente, perché la città, o è quello del 2009 o è quello del 2005, ha bisogno
di uno strumento urbanistico per portare avanti l’economia di questa città, nessuno
mette in dubbio il lavoro che lei ha svolto, però si metta anche nei panni di 30
Consiglieri che oggi devono votare e non sanno se votare un atto illecito…
(Intervento fuori microfono)
Il Consigliere GRAMAGLIA Simone
Illegittimo, mi scusi. Grazie.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego, ingegnere.
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L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Allora, pur non essendo un Avvocato, un giurista, però su questo punto voglio
cercare di chiarire. Il Comune di Agrigento ricorre, dice lo stesso parere, dicono gli
atti questa è la Gazzetta Ufficiale, il Comune di Agrigento ricorre per l’annullamento
parziale del decreto, avverso le prescrizioni 1,2,3,4,8,11 previste dal parere del CTO,
quindi il Comune di Agrigento ha le idee chiare e dice: “Io non voglio parte quella
parte lì del decreto”. Il Presidente della Regione, a cui è rivolto il ricorso del
Comune, si rivolge alla Corte di Giustizia Amministrativa per avere un parere,
chiedo scusa prima mi sono sbagliato, credevo che la citazione fosse questa, per
avere un parere, la Corte esprime parere dicendo che secondo lei il decreto va
annullato per decadenza dei termini, per un problema non di contenuto, di decadenza
dei termini. Successivamente, il Presidente della Regione assume questo parere e
decide di annullare il decreto di nuovo parzialmente, è pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale. Tutto quello che sto leggendo è la Gazzetta Ufficiale…
(Interventi fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Lasciamolo parlare, scusate. Scusate un attimo. Lasciamolo completare.
L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Io non ho interrotto nessuno, vorrei finire. Quindi il Comune di Agrigento chiede
l’annullamento parziale, il Presidente della Regione chiede il parere al Consiglio,
riceve un parere di annullamento complessivo, ciò nonostante emette un decreto che
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fa decadere solo parzialmente il decreto e poi, successivamente, ne dà anche una
spiegazione con una circolare, che importa poco, ma si capisce perché si esprime
così, perché dice che in realtà i termini sono più lunghi, eccetera, eccetera. Ci sono
delle altre sentenze del TAR, quella citata ora dal Consigliere, che non riguardano un
giudizio direttamente - e questa è quella che è stata appena citata - che prende in
mano un parere e sulla base di quello dichiara l’improcedibilità; ma scusate, ma voi
non siete tenuti a rispettare quel tipo di sentenza, che non riguarda direttamente. Noi
siamo in presenza di un Presidente della Regione, che ha accolto un parere di un
organo giudiziario e lo trasforma in un decreto, come fate a non rispettarlo questo
decreto? Perché non è valido, per quale ragione ci dovrebbe essere sotto qualcosa
altro? A me pare abbastanza chiaro, però torno a dire non sono né un Avvocato né un
giurista, però mi faccio una domanda: Se così non fosse, di che cosa stiamo
parlando? Tornerebbe in vigore il piano del 2005, che prevedeva esattamente le
stesse prescrizioni esecutive, cioè non sono state inserite dopo le prescrizioni
esecutive, c’erano già. Quindi, in ogni caso, indipendentemente dal giudizio sulle
cose, che a me sembrano chiare, ma, insomma, potrebbero anche non esserlo,
indipendentemente da tutto ciò le prescrizioni esecutive sussistono, comunque con
quel perimetro, con quelle dimensioni, con quegli indici.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Ma che non sono queste linee guida, no?
(Intervento fuori microfono)
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L’ingegnere GIACOBAZZI Gabriele
Non importa…
(Interventi fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Allora, Consigliere Saeva, cinque minuti.
Il Consigliere DI ROSA Giuseppe
Di Rosa, Presidente.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Di Rosa, scusi.
Il Consigliere DI ROSA Giuseppe
La stanchezza. Grazie Presidente. Io inizio subito con il leggere: “Sottozona C4, case
unifamiliari con orto, ambito di applicazione. È l’area compresa tra il limite della
zona B, del D.P.R.S. 9191, le aree destinate al completamento in prossimità di
Villaggio Mosè; B3.4: quelle destinate ad espansione turistica nella fascia costiera
D2. Non mi voglio dilungare perché oltretutto andremmo pure fuori…
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Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Siamo già fuori argomento.
Il Consigliere DI ROSA Giuseppe
Volevo rispondere al collega, non me le invento io, collega Settembrino, qua è scritto
che nascono per; poi noi possiamo fare tutto. Possiamo dire pure che è legittimo fare
le prescrizioni, quando, invece, io per certo so, da addetto ai lavori, ripeto, io parlo,
io faccio politica, non sono né ingegnere, né architetto, io devo dare un voto politico,
la politica che in questo momento latita, quantomeno la maggioranza dovremo, qua
dentro, c’è maggioranza, minoranza, opposizione, non opposizione, opposizione
franca, opposizione dura, questo di oggi è un voto politico per quello che vogliamo
che succeda a Agrigento da ora a venire. Per quello che hanno precluso i nostri
predecessori, perché se dobbiamo aspettare dal 2004 al 2014 delle linee guida o
prescrizioni esecutive. Chi lo stabilisce se si dovevano fare le linee guida o le
prescrizioni esecutive? Ingegnere Giacobazzi, lei ha avuto direttive politiche per fare
questo o sbaglio? Cioè le direttive gliele dà il Comune, gliele hanno dato i nostri
predecessori per fare quello che state facendo? E perché prima si diceva che
dovevano essere delle linee guida e poi invece si parla di prescrizione, perché
questo? Sì, lei lo ha spiegato, però la legge lo ammette questo? Il decreto lo ammette
e, si può fare, l’uno e l’altro. Benissimo. Io i dubbi che mi sto togliendo manco c’è
bisogno che viene al microfono, sul fatto del decreto presidenziale manco ne parlo
più, perché a questo punto non ci interessa, è l’Amministrazione che non era
convinta di quello che aveva portato in Consiglio, lo ha portato oggi in Consiglio; a
questo punto, per portarlo in Consiglio, per essere qui, oggi sono qua, dovremmo
votarle, no? Benissimo. Oggi sono qua, stiamo discutendole, dovremmo votarle, sarà
un atto di responsabilità da parte del Consiglio Comunale, sarà un atto di
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responsabilità, ma noi facciamo politica e la politica, ripeto, noi abbiamo tre colleghi
che fanno gli Assessori e non sono in aula, una sola, uno è in aula ma a quanto
sembra è spietatamente contro quello che andremo a votare. Tutta la maggioranza ha
abbandonato l’aula. A questo punto devo pensare: il Sindaco lascia l’aula, nella
discussione, se aveva interesse politico, perché stiamo facendo politica o no? Stiamo
facendo politica abbiamo detto? Se aveva interesse politico a fare votare queste
prescrizioni sarebbe rimasto in aula. Io non ho interessi né politici e né di altro, io
sono qua per un atto di responsabilità verso la mia città, per quello che mi viene da
capire, tecnicamente i nostri colleghi della Commissione, poi vorrei capire qual è il
parere della Commissione. C’è il parere della Commissione? Non ha espresso parere,
di conseguenza non ho più altro da dire. Cioè di cosa parliamo!
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Va bene. Forse c’era l’ufficio che doveva intervenire, dopodiché se non ci sono altri
interventi, perché mi sembra che già l’argomento è stato ampiamente discusso,
potremmo passare alle dichiarazioni di voto, se non ci sono interventi da parte
dell’ufficio. Prego, ingegnere Principato.
Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
Riprendo una battuta iniziale, quella che deve ripercorrere in pochissimi secondi
l’iter che ci porta a ragionare su queste linee guida stasera. Abbiamo detto che
inizialmente nella programmazione che si proponeva l’Amministrazione aveva
individuato nel territorio comunale ben nove ambiti che sarebbero stati oggetto di
prescrizione esecutiva; prescrizione esecutiva, per dirla semplicemente, è una
pianificazione di dettaglio che noi comunemente meglio comprendiamo con i Piani
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Particolareggiati che prevedono in un certo ambito tutta una serie di previsioni che
vanno dall’edilizia residenziale privata/pubblica, strade, vie, piazze, spazi per
realizzare tutte le infrastrutture di interesse collettivo, le cosiddette urbanizzazioni
secondarie. Durante il procedimento da nove si è ridotto il numero di prescrizioni a
cinque; cinque prescrizioni esecutive significa che sono state individuati cinque
ambiti del territorio comunale, all’interno del quale si doveva operare una previsione,
uno studio, una pianificazione di dettaglio. La legge imponeva che il PRG e le
prescrizioni camminassero di pari passo, quindi non poteva portarsi in Consiglio un
PRG se non fosse stato corredato dalle prescrizioni esecutive. In Sicilia nessun
Comune era in condizioni di fare questo. Con la legge 4 (la cosiddetta legge
Cuffaro), fa un distinguo e consente di andare avanti con il PRG demandando
all’Amministrazione l’obbligo di dettagliare le prescrizioni esecutive, in maniera
separata, assegnando un termine di 180 giorni dalla approvazione del PRG, è
normale, lo dice la norma, non ci dobbiamo inventare nulla. Con questa separazione
comunque permaneva in carico all’Amministrazione proponente l’obbligo, con i suoi
progettisti, di andare a fare la pianificazione di dettaglio, entro i 180 giorni;
pianificazione di dettaglio che avrebbe comportato - come ho detto poco fa - con le
previsioni, chiaramente anche tra le altre cose l’individuazione delle urbanizzazioni
primarie nonché delle aree destinate alle urbanizzazioni secondarie; avrebbe
comportato la redazione di uno studio completo di tutti gli elaborati che sono
elencati, a mo’ di scuola elementare, dalla legge 71/78, perché un Piano
Particolareggiato, secondo la normativa regionale, si deve comporre di questo
elaborato, 2, 3, 4, 5, tutta una serie di elaborati, rispetto ai quali nessuno può sottrarsi.
Chiaro? Nello spirito che muove l’intero PRG, è una delle cose che mi ha, a me
personalmente, diciamo, colpito nel lontano ’99, ingegnere Giacobazzi, perché il
caso volle che io fossi interessato di questa problematica - essendo l’architetto Baio
pronto per andarsene in altri siti - a portare in Consiglio lo schema di massima, sono
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stato io a dovere affrontare, per il Consiglio, la proposta di delibera per lo schema
massima; quello che mi stupì allora è, praticamente, questo nuovo concetto che
certamente si adegua più alle esigenze della collettività, che è quella della
perequazione della partecipazione, in buona sostanza, con la programmazione
penalizzare i cittadini per privilegiare altri e fare dello strumento urbanistico, come si
è sempre fatto, uno strumento per valorizzare certi terreni piuttosto che altri, si
introduce questo concetto con il quale per non creare sperequazione tra i cittadini,
tutti hanno il diritto di godere, in base all’indice di fabbricabilità, di quel volume che
il terreno, la proprietà, gli consentirebbe, anche se quel volume lo va a sfruttare in un
altro ambito territoriale, sempre di quel comparto dove sti a ragionando, per cui se
sul mio terreno si fa una strada e su quell’ambito è previsto l’indice di fabbricabilità
di un metro cubo al metro quadrato e io ho mille metri quadrati, i miei dieci metri
cubi me li vado a fare nel terreno dell’architetto Campanella, questa è la logica del
PRG di Agrigento e degli strumenti urbanistici di nuova generazione. Anche perché
le Amministrazioni a momento non pagano neanche gli stipendi e non possono
assolutamente affrontare i costi per andare a fare gli espropri. Detto questo, già in
fase di progettazione si andava generando l’esigenza di far sì che anche per le
prescrizioni esecutive potessero, in qualche modo, essere coinvolti i privati, i
cittadini, ciò è stato consacrato, assorbito nel decreto approvativo del Piano, in cui si
demanda, tra le altre cose, la possibilità o all’Amministrazione di procedere con le
prescrizioni motu proprio o altrimenti si dà la possibilità ai privati di agire
autonomamente realizzando i piani di lottizzazione. Allora, questa sera si sta
semplicemente attuando nient’altro che un qualcosa che è già previsto dal decreto e
dall’impalcatura generale del Piano Regolatore Generale, ma mentre noi parliamo di
perequazione e partecipazione, qua, per quello che mi riguarda, si sta dibattendo
creando solo ed esclusivamente discriminazione. Perché non deve sfuggire a nessuno
che mentre noi discutiamo, in questi cinque ambiti il privato si vede privato dalla
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possibilità di potere operare. Il privato, perché questo consta agli uffici, sono dietro le
porte degli uffici, perché chiedono cosa debbono fare, e mentre chiedono da un lato
cosa debbono fare, dall’altro lato vengono perché si chiarisca la ragione per la quale
devono andare a pagare l’ICI atteso che quella terra è stata dichiarata edificabile.
Allora questo è un dilemma che va risolto e va risolto senza appellarsi a nessuna
illegittimità; perché ora dobbiamo andare nel dunque e nel merito della questione.
Intanto, è chiaro, è ovvio, è normale e è comprensibile quale sia la linea dell’ufficio.
La linea dell’ufficio è inconfutabile mi pare chiara e si spiega dal semplice fatto che
ci sono atti qui dentro proposti al Consiglio; è chiaro che questi atti proposti in
Consiglio traducono una semplice verità in ordine all’interpretazione dell’ufficio
urbanistica. L’ufficio urbanistica opera quotidianamente - come ho detto più volte nella consapevolezza che il PRG vigente è quello di cui al decreto assessoriale, così
come integrato e modificato con il decreto del Presidente della Regione Siciliana e di
ciò, l’ufficio urbanistica, è confortato dagli atti che si sono succeduti, per i quali
l’unico interlocutore a cui noi possiamo dare conto e ragione, è l’Assessorato
Territorio Ambiente, a tutti sfugge che il Piano, nonostante la legge conferisca al
Consiglio il potere di pianificare, contraddizione insita nella legge, da un lato la
legge dà la possibilità al Consiglio di pianificare, però chi mette il sigillo è
l’Assessorato Regionale; l’Assessorato Regionale, noi abbiamo oggi presentato in
Consiglio un’altra proposta di delibera, che è quella che ci porterà a controdedurre
all’ultima variante presentata dall’Assessorato, ebbene l’Assessorato ha espresso
proprio parere, è stato inviato, noi dobbiamo controdedurre e l’Assessorato
conferma, per l’ennesima volta, che il Piano vigente ad Agrigento è quello del
decreto assessoriale, così come modificato dal decreto presidenziale. Ma non voglio
più entrare nel merito di questa vicenda, perché, dico, noi, quotidianamente operiamo
con questa convinzione. Andiamo al dunque, si diceva illegittimo, legittimo, non c’è
nulla di illegittimo. Le linee guida oggi vogliono fornire quegli elementi che debbono
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consentire ai privati cittadini di operare all’interno dei sub-comparti in modo tale da
evitare conflitti tra i sub-comparti stessi. Forse sarebbe più semplice riferirci a un
esempio più pratico, supponiamo di essere cinque persone che vogliono fare una
palazzina con cinque piani, ci dobbiamo prendere un piano ciascuno, se non fissiamo
le regole, non ci possiamo mai più comprendere, se non diciamo che daremo una
scala unica condominiale, se non diciamo che l’ultimo piano sarà fatto dopo avere
fatto i primi quattro piani, è chiaro che quel palazzo non si potrà mai realizzare.
Ebbene se noi non diciamo ai cittadini che si vogliono sostituire, come debbono agire
all’interno di ogni sub-comparto e come i vari sub-comparti si debbono tra di loro
sincronizzare, noi non abbiamo concluso nulla. Oggi le linee guida consentono sempre muovendoci sulla base dei decreti che ho detto poco fa - unicamente di far sì
che i proprietari terrieri si possono sostituire alla mano pubblica, agli uffici pubblici.
Oggi approvare linee guida significa che gli stessi proprietari, in maniera di
appellarsi a quei principi fondamentali della perequazione e della partecipazione tra
di loro, si uniscono per decidere le sorti del loro terreno, nel rispetto di regole che
con le linee guida noi stiamo dando e nel rispetto, chiaramente, della regionale 71/78.
Oggi approvare le linee guida o non approvare le linee guida significa privare il
cittadino della facoltà di operare in quella situazione oppure no. Ebbene, anche
questa merita una riflessione, se voi pensate che la burocrazia - è sotto gli occhi del
mondo intero - si dice che è quella che paralizza l’economia di uno Stato, qualcuno
dice che la burocrazia paralizza l’economia dello Stato, scordandosi che la burocrazia
mette in atto le leggi che loro hanno legiferato, vale a dire che se io chiedo 45 giorni
per fare un contratto e a volerlo fare prima il contratto non lo posso fare, perché il
legislatore mi dice che è assolutamente perentorio il termine di 45 giorni, oltre il
quale possono abilitato a fare un contratto d’appalto, sono follie, ma che purtroppo
esistono. Quindi, la burocrazia rallenterebbe perché? Perché vorrebbe applicare
norme che lo stesso legislatore ha concepito. Non so se mi spiego. Allora vogliamo
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approvare le linee guida? Significa che noi riconosciamo ai privati la facoltà domani
mattina di presentare piani di lottizzazione. Allora abbiamo questi dubbi? Ma questi
dubbi, alla fine, si riducono alla possibilità o no di riconoscere al cittadino queste
facoltà, perché atteso che il periodo è quello che è, atteso che quello che è previsto
fare è già stato sancito in sede di PRG, stasera il Consiglio deve decidere: o di
riconoscere ancora questa facoltà al privato; o altrimenti, se ha il dubbio e vuole per
un istante pensare che il PRG vigente è quello del 2005, significa che, siccome la
prescrizione è la stessa, siccome le regole sono le stesse, dovrebbe rimettere il tutto
agli uffici affinché noi, come uffici, pigliamo queste carte e le rimettiamo al gruppo
di progettazione per fare, sempre coerentemente anche con quello che è il contratto
con cui si sono legati a questa Amministrazione, a andare avanti nella progettazione e
fare, da oggi a venire, quello che per un istante avremmo pensato di far fare ai
privati, cosa c’è in tutto ciò di assurdo e di strano? Qual è l’atto illegittimo? Quello di
privare il cittadino della possibilità di decidere le sorti del proprio terreno? Chi vuole
decidere le sorti del proprio terreno? Cosa migliore di quella di domandare agli stessi
proprietari; qual è l’infrazione che si commette? Qual è? Ci vogliamo forse noi
impossessare della facoltà di decidere su quello che deve essere la sorte di un terreno,
se è questo l’obiettivo o è un altro? Perché oggi le linee guida, consentono ai cittadini
privati, appartenenti a un certo ambito, di decidere la pianificazione nel rispetto dei
principi di perequazione e di partecipazione. Chiaro?
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Ingegnere Principato, noi vorremmo che anche i cittadini operassero in un ambito di
legittimità e di certezza su quelle che debbono essere gli strumenti…
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Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
Assolutamente. Ma l’ufficio è convinto di ciò. Io ho detto più volte che l’ufficio
opera in questo senso, perché è confortato, ripeto, signor Presidente, le abbiamo
inviato poco fa, oggi, una delibera, in cui l’Assessorato Territorio Ambiente,
riconoscendo la vigenza di questo PRG, porta avanti una variante richiesta da questo
Consiglio, confermando che il PRG vigente è quello che ho detto poco fa. Questo è il
dovere che mi sentivo.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Silenzio cortesemente. Un attimo.
Il Dirigente, Dott. PRINCIPATO Giuseppe
Io mi sentivo in obbligo di fare questo chiarimento e lo ho fatto.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Va bene. Allora l’ufficio ha fatto questo chiarimento. Se non ci sono interventi
significativi per dare altri contributi. Possiamo passare alle dichiarazioni di voto?
Il Consigliere SAEVA Ennio
No, Presidente. Perché io vorrei intervenire, posso?
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Prego.
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Il Consigliere SAEVA Ennio
Presidente, mi scusi, è la seconda volta che intervengo, ma da Consigliere Comunale,
Presidente, io devo censurare l’intervento dell’ingegnere Principato, perché ha voluto
dire alla città che l’economia di questa città è bloccata perché oggi questo Consiglio
Comunale vorrebbe impedire ai privati di dare uno sbocco e uno sviluppo
economico. Allora, ingegnere, allora diciamo le cose come stanno, per chi non lo
sapesse l’ufficio all’urbanistica, in questi anni, fra l’altro oggetto di interesse, non
solo da parte del Consiglio Comunale, in cui spesso ai cittadini agrigentini è stato
precluso di avere la certezza del diritto, perché spesso si è fatto quello che si è voluto,
non dando tempi certi, leggi certe e soluzioni univoche, quindi non accetto,
Presidente che si venga a dire che il Consiglio Comunale sta paralizzando il lavoro
dell’ufficio urbanistica, anche perché…
(Intervento fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Questo non è così.
Il Consigliere SAEVA Ennio
Presidente, mi scusi…
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Scusi, facciamo completare il Consigliere.
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Il Consigliere SAEVA Ennio
Presidente, mi scusi…
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Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Scusate, completiamo i lavori.
Il Consigliere SAEVA Ennio
Anche perché mi risulta - e non è una colpa che voglio fare all’ingegnere Principato che l’ufficio urbanistica è anche bloccato perché incombe sulla responsabilità
dell’ingegnere Principato due Settori fondamentali per l’economia di questa città: i
lavori pubblici e l’urbanistica. Quindi, diciamo, pure le cose come stanno che non
abbiamo un dirigente al Settore Urbanistica da circa un anno, che spesso e volentieri
gli uffici non hanno una figura - perché è un uomo, non è una macchina,
evidentemente - con cui rapportarsi quotidianamente e, quindi, anche questo ha
ingolfato, da un po’ di tempo a questa parte, l’ufficio urbanistica. Mi si dice (non so
se è vero), che spesso e volentieri negli orari di ricevimento gli uffici sono impegnati
a volte a fare altro e queste cose vanno dette, e, io, Presidente, poco fa sono
intervenuto per dire: visto che da dieci anni si aspettano queste linee guida, e io sono
d’accordo sul concetto che le linee guida potrebbero avere un concetto di maggiore
democrazia e di rispetto nei confronti dei cittadini, non mi voglio innamorare delle
prescrizioni esecutive, forse le linee guida, mi avete convinto, potrebbero dare
maggiore democrazia allo strumento urbanistico; ma, ingegnere, ma non è il
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Consiglio Comunale, è la sua Amministrazione, è il suo Sindaco che a dicembre ha
chiesto il giudizio di ottemperanza al CGA, non siamo stati noi. Allora il vostro
Sindaco, il nostro Sindaco e il suo Assessore, probabilmente, avranno una idea
diversa da voi, perché se così non fosse, non si sarebbero rivolti a un legale per
chiedere il giudizio di ottemperanza. Quello che io chiedevo ai miei colleghi è che
non si può dire adesso: state bloccando lo sviluppo della città. No, è stata una mossa
politicamente astuta, ma poco corretta, quella di portare le linee guida in questo
Consiglio Comunale, perché da un lato l’Amministrazione si è messa il ferro dietro la
porta chiedendo il giudizio di ottemperanza al CGA, dall’altro lato ha lasciato che gli
uffici continuassero - e magari avete ragione, io non voglio dire che la vostra tesi sia
quella sbagliata - però continuassero in un’altra e tutto ciò per dire, alle numerose
persone: “Ma noi in Consiglio Comunale le linee guida le abbiamo portate, ora tocca
al Consiglio Comunale”. No. Allora, visto che abbiamo aspettato dieci anni,
aspetteremo dieci anni e qualche mese, per quanto mi riguarda, perché, Presidente, se
si vuole andare al voto, ripeto, non mi sento nelle condizioni di serenità tali da potere
esprimere una valutazione, quando l’Amministrazione stessa non ha certezza di
quella che è la tesi da sposare, tant’è che ha chiesto, ripeto un’altra volta a un legale
di chiedere il giudizio di ottemperanza al CGA. Ma cosa cambia aspettare qualche
mese, Presidente, per potersi esprimere in maniera serena, libera da ogni equivoco,
cosa cambia? Perché questa necessità di dover forzare la mano e andare al voto
questa sera? Io non lo capisco. Cosa è successo? Dieci anni a dormire, in parte, con
le cose tutte a rilento e oggi dobbiamo votare. Presidente, io sarò sereno
nell’esprimere un voto quando un organo terzo, che sarà il CGA si esprimerà, in quel
momento farò le mie valutazioni. Per quanto mi riguarda se si dovesse andare al voto
lascerò questa aula, perché non sono messo nelle condizioni di votare; se, invece, i
miei colleghi dovessero sposare questa tesi, come da alcuni sostenuto, di aspettare
qualche altro mese e attendere il giudizio di ottemperanza del CGA, la invito
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ufficialmente, domani stesso, a mettersi in contatto con il legale incaricato dal
Comune per sapere a che punto è questa richiesta di giudizio di ottemperanza. Altro
penso che non possiamo fare. Se poi si vuole forzare la mano e andare in quella
direzione, io lascerò l’aula. Grazie.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Va bene. Prego, Consigliere Patti.
Il Consigliere PATTI Alessandro
Grazie. Presidente, colleghi Consiglieri, signori della Giunta, signori dello staff. Il
clima che si respira stasera è veramente surreale e forse è arrivato il momento di
dircela tutta; questo argomento lo abbiamo caricato o abbiamo lasciato che venisse
caricato di significati politici nel senso più becero del termine, che poco o nulla
dovrebbero avere a che fare con l’argomento che stiamo trattando. A conferma di
quello che sto dicendo io, se ci guardiamo intorno vediamo che la maggioranza o la
pseudo maggioranza non c’è; il Sindaco, mi duole dirlo, è sgattaiolato via, ma
soprattutto, illustre ingegnere Giacobazzi e signori dello staff, vi sarete resi conto - e
a scanso di equivoci ve lo dico io candidamente - che noi Consiglieri Comunali che,
ovviamente urbanisti non siamo, abbiamo pochissima, anzi per quanto mi riguarda
nessuna dimestichezza con questa materia, siamo giunti qui assolutamente
impreparati, con tanti interrogativi, alcuni bizzarri, alcuni sostanziosi e sostanziali,
ma tanti interrogativi e gli interrogativi non sono sorti questa sera, questi
interrogativi, questo Consiglio Comunale, questi singoli Consiglieri se li pongono dal
lontano novembre, credo fosse 2012, quando cioè venimmo a conoscenza di questo
famigerato decreto del Presidente della Regione e da allora a questa sera i nostri
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interrogativi, che abbiamo posto, non siamo dei pazzi che stasera ci siamo
improvvisamente svegliati dal torpore e vi abbiamo subissato di tutte queste
domande (più o meno bizzarre), da allora a stasera non abbiamo ricevuto risposta.
Stasera qualche risposta la abbiamo ricevuta. Ora, io posto che condivido in toto
quello che ha appena finito di dire il mio collega Saeva, su una cosa non sono, non
dico che non sono d’accordo, ma su quello che ha detto l’ingegnere Principato, mi sia
consentito di dire una cosa. Io che, quando ho ritenuto necessario farlo, sono stato
anche tutt’altro che tenero con l’ingegnere Principato, allora lasciatemi dire che
stasera l’ingegnere Principato, con questa sua accorata veemenza, dal mio punto di
vista, ha detto quello che io avrei voluto sentire dire dal Sindaco. Il punto è proprio
questo, questa, assolutamente, legittima e accorata veemenza con cui il dirigente
dell’UTC è venuto a difendere l’operato suo, degli uffici e, quindi, di questa
Amministrazione fino in questo momento la avesse messa in campo il Sindaco il
discorso sarebbe stato totalmente…
(Intervento fuori microfono)
Il Consigliere PATTI Alessandro
Ma scusami sto arrivando, se mi fai finire. Perché il discorso fatto dall’ingegnere
Principato non lascia spazio ad equivoci, è chiarissimo quello che dice, piaccia o non
piace quello che dive lo abbiamo capito tutti, per me è quella, perché c’è
l’Assessorato Regionale Territorio Ambiente che in Sicilia è per noi è il nostro
Ministero, quanto parla l’Assessore Regionale è come se a noi ci si rivolgesse il
Ministro, l’Assessorato Regionale Territorio Ambiente, ad oggi, nonostante qualche
pronunzia del TAR, eccetera, eccetera, mi dice che il Piano Regolatore valido e
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efficace a Agrigento è quello del decreto del dirigente generale del 2009, eccetera.
Questo discorso non fa una grinza e lo dico da modesto uomo di legge; dice: “Ma c’è
la sentenza del TAR che, invece, può creare qualche allarmismo, perché comunque è
un TAR”; dice: “Ma come il Ministro ti dice che è valido il decreto e tu ti preoccupi
di quello che ti dice un piccolo Tribunale di Provincia?” Io potrei assecondare la
linea dell’Amministrazione se quel discorso fattomi dall’ingegnere Principato me lo
avesse fatto l’Amministrazione, me lo avesse il Sindaco, invece, il Sindaco questo
non lo ha fatto, il Sindaco è sgattaiolato via e il Sindaco, come è stato da più parti
rilevato, con tutta la sua Giunta, nel dicembre 2013, ha ritenuto opportuno mettere in
campo la solita consueta ambiguità da una parte mandare avanti gli uffici - e ecco da
oggi l’accorata veemenza all’ingegnere Principato - dall’altro giocare con due mazzi
di carte, come si dice dalle nostre parti, e prepararsi l’opzione B. A noi Consiglieri
Comunali, che siamo l’ultima ruota del carro, l’anello debole di questa catena non ci
vengono lasciate due opzioni, ce ne viene lasciata una sola: Votare, esitare
favorevolmente queste linee guida o altrimenti, questo è il giochetto a cui voi siete
estranei e del quale non siete edotti illustri signori, il giochetto di dire se doveste
decidere di non approvarlo, vi assumerete la responsabilità politica dinanzi alla città,
perché siete voi che state creando un danno alla città, perché noi ve le abbiamo
portate qui e è questa la nostra volontà; ma non è così perché la volontà è ambigua e
segue due strade distinte e separate, per poi fare - come diceva Aldo Moro - le
convergenze parallele. Allora se non ci fosse stata questa ambiguità, io devo dire che
non avrei esitato a sollecitare il mio coraggio, nonostante le mie perplessità,
soprattutto dovute al fatto che, ripeto, io non ho nessuna dimestichezza con questa
materia, ma di fronte a una posizione coraggiosa, univoca determinata da parte
dell’Amministrazione io non avrei esitato un istante; ma a questi giochetti
onestamente, invece, ai quali oggi assistiamo, che oggi hanno visto il culmine e
l’apice, io onestamente, non intendo regalare né il mio nome, né la mia faccia. Allora
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si faccia chiarezza una volta per tutte. Ci si rivolga senza ulteriori indugi e senza
giochetti di cui sono a conoscenza, perché a oggi vi posso dire, fino a una settimana
fa, nonostante l’atto di indirizzo del dicembre 2013, fino a una settimana fa, ancora ci
si passava la palla con questo Avvocato a cui si è dato l’incarico, e dimmi cosa debbo
fare e dimmi cosa non debbo fare e scriveva agli uffici, ditemi quali sono le refluenze
di un eventuale accoglimento, ma cosa te ne frega a te di quali siano le refluenze.
Dobbiamo semplicemente chiedere l’interpretazione autentica al CGA. Punto.
Chiedere quali siano le refluenze e a questa richiesta gli uffici hanno risposto con
quella veemenza accorata e coraggiosa che abbiamo ascoltato questa sera e qua
ancora si perde del tempo e ci si incischia. Allora ci si rivolga senza ulteriori indugi
al CGA, non si metta in difficoltà il Consiglio Comunale che non vuole arrecare
danno a nessuno e che anzi vuole operare solo e esclusivamente per il bene della città
e che non sta a guardare, non si preoccupa - come qualcuno vorrebbe fare intendere di eventuali responsabilità personali o erariali in capo ai singoli Consiglieri; qua
quello di cui ci preoccupiamo è del danno che andremmo a arrecare alla città se
domani dovessero venire i dirci: “Guardate che il Piano Regolatore quello valido ed
efficace non è quello del 2009, è quello del 2005 e quali siano le refluenze di una
cosa del genere”. Punto. Solo quello. Nient’altro. Allora, di fronte all’ambiguità
dell’Amministrazione, non si può e non si deve chiedere al Consiglio Comunale una
decisione di una delicatezza come quella che viene portata qui stasera. Quindi per
quanto mi riguarda, io preannunzio che non intendo seguire questa linea
dell’Amministrazione sollecito, per l’ennesima volta, a dare corso, senza ulteriore
indugio, a questo benedetto giudizio di ottemperanza. Grazie.
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Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Se non ci sono interventi, effettivamente già tutti sono intervenuti, per cui se non ci
sono altri interventi, facciamo le dichiarazioni di voto e poi se c’è qualche…
(Interventi fuori microfono)
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Allora scusate un attimo se è possibile, colleghi Consiglieri, vi pregherei di
avvicinarvi un attimino.
Scusate, cinque minuti di sospensione.
Indi il Presidente dispone la sospensione dei lavori consiliari.
Indi il Presidente dispone la prosecuzione dei lavori consiliari.
Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Allora, sono le ore 22:00, riprendiamo la seduta con l’appello.
Il Segretario Generale, Dottor Sebastiano Piraino, procede all’appello nominale dei
Consiglieri.
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Il Presidente del Consiglio TRUPIA Aurelio
Sono presenti 10 Consiglieri, assenti 20, per mancanza di numero legale si scioglie la
seduta.
Il Consiglio verrà convocato nei modi e termini previsti dallo Statuto.
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