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CGIL, CISL E UIL
NON GODONO
DI MOLTO CREDITO
NEPPURE TRA
I PENSIONATI:
IL CONSENSO
Si FERMA AL 16%
Scende la fiducia nei sindacati
sale la stima negli imprenditori
ANordest in dieci anni le sigle di rappresentanza perdono 10 punti, gli industriali neguaaagnano 15
Natascia Porcellato
................................................................................
Se le rappresentanze dei lavoratori sembrano in crisi, quelle
degli imprenditori non devono
sentirsi più tranquille: questi i
principali elementi che emergono dai dati presentati da Demos
all'interno dell'Osservatorio sul
Nord Est. Sono le sigle sindacali
ad apparire più in difficoltà: la
fiducia nella Cgil è ferma al 17%,
quella in Cisl-Uil al 14%, e per
tutte, è possibile ravvisare un
calo di consensi di circa 10 punti
percentuali in 10 anni. Di segno
opposto appare il trend disegnato dalla fiducia nelle associazioni di imprenditori: dal 20% del
2004 al 35% odierno, il saldo è di
+15 punti percentuali. Questo
andamento, però, non dovrebbe
rilassare: tra gli imprenditori il
credito si ferma al 29%.
Gli ultimi mesi sono stati occupati dalla discussione intorno al
"Job Act" con cui il governo
Renzi ha sfidato il mondo del
lavoro. Come abbiamo rilevato
qualche settimana fa, i due provvedimenti che più hanno infiammato il dibattito e le piazze (TFR
in busta paga e modifica dell'art.
18) non godono del favore della
maggioranza dei nordestini. Questo, però, avviene senza intaccare il consenso di cui gode il
Governo, che si conferma ampio, ma anche senza ridare fiato
alla fiducia nella rappresentanza sindacale, che invece scende
ancora.
Storicamente, i sindacati non
hanno mai goduto di ampio gradi-
mento nel Nord Est, ma questo è
forse il momento in cui appaiono
più in difficoltà. Nel 2004, la Cgil
poteva contare sulla fiducia del
28% dei rispondenti, mentre Cisl-Uil si fermavano al 24%. Oggi,
è il 17% a riporre il proprio
consenso nella Cgil, mentre per
Cisl-Uil la quota scende intorno
al 14%. I saldi, quindi, sono di
-11 e -10 punti percentuali in 10
anni.
La crisi che investe la rappresentanza dei lavoratori, però, in
apparenza non riguarda le associazioni di imprenditori. Il trend
disegnato da queste ultime, infatti, sembra essere di segno diverso. Nel 2004 era il 20% a dichiarare di provare moltissima o molta
fiducia, mentre oggi la quota si
attesta intorno al 35%, con una
crescita di 15 punti percentuali.
Tuttavia, le associazioni degli
imprenditori non dovrebbero sentirsi tranquille. La ragione risiede nel profilo della fiducia, che
appare comune alle istituzioni
indagate. Per tutte, sono soprattutto i giovani under-25, gli studenti e i disoccupati a mostrare
un consenso (talvolta nettamente) superiore alla media: tutte
categorie, per ragioni diverse,
lontane dal mondo del lavoro.
Analizzando più nello specifico la fiducia nelle rappresentanze in base alle categorie sociali a
cui fanno riferimento, vediamo
che: tra gli imprenditori la fiducia nelle loro associazioni di
categoria è ferma al 29%; tra gli
operai e gli impiegati, il gradimento verso la Cgil è intorno al
16%, quello verso Cisl-Uil al
13%-17%. Inoltre, i sindacati non
sembrano godere maggiore credito neanche tra i pensionati: tra
loro, infatti, la fiducia nella Cgil
si ferma al 16%, in Cisl-Uil al
12%. Lontani da tutti, poi, sembrano i liberi professionisti: il
gradimento per le associazioni di
imprenditori è intorno al 16%,
mentre i sindacati si fermano al
9% (Cgil) e 7% (Cisl-Uil).
Il fattore politico, infine, mostra ulteriori elementi interessanti. I sostenitori della Lega guardano con una fiducia superiore alla
media le associazioni di imprenditori (40%), mentre appaiono
molto più distaccati rispetto ai
sindacati (11% Cgil, 3% Cisl-Uil).
Anche gli elettori del M5S guardano con un favore più ampio
alle associazioni imprenditoriali
(40%), oltre a Cisl-Uil (19%).
Quanti sono vicini al Pd e FI,
invece, mostrano un atteggiamento del tutto simile alla media
dell'area, fatto salvo per un maggiore credito di cui godono CislUil tra gli elettori forzisti (24%).
L'INDAGINE
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il
sondaggio è stato condotto nei giorni 14-16 ottobre 2014 e le interviste
sono state realizzate con tecnica CATI da Demetra . Il campione, di 1024
persone (rifiutilsostituzioni: 6498 ), è statisticamente rappresentativo della
popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in
Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area
geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.06%).1 dati
fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia
I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale
diverso da 100. Natascía Porcellato, con la collaborazione di Ludovico
Gardani, ha curato la parte metodologica , organizzativa e l'analisi dei dati.
Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. L'Osservatorio sul
Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.agcom,ít.
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© riproduzione riservata
LA SCHEDA
nfederaz ioni:
nella Ue Italia da metà classifica
Iscritti alle co
Ma qual è il tasso di sindacalizzazione in Italia e in Europa? Difficile
saperlo con esattezza. Il rapporto del
Cnel del 2010 (Consiglio italiano
dell' Economia e del Lavoro) sulle
relazioni sindacali in Italia e in
Europa dice che il numero degli
iscritti, nell'Unione a 27, va oltre i 42
milioni (lavoratori dipendenti, esclusi pensionati e disoccupati. In pratica la densità sindacale media è del
25,1%. E i Paesi hanno dati molto
differenti: 8,6% in Francia, 76% nella
Svezia. Oltre il 40% anche Finlandia,
Danimarca, Cipro, Malta, Belgio e
Lussemburgo; sotto del 20% Francia,
Lettonia, Ungheria, Portogallo, Estonia, Spagna, Lituania e Polonia. L'
Italia? Nel mezzo col 33,8%: superata
da Slovenia, Romania, Irlanda. Sotto
di noi stanno Austria, Slovacchia,
Regno Unito, Grecia, Olanda, Germa-
nia, Repubblica Ceca, Bulgaria.
In Italia la guerra delle cifre degli
iscritti dura da decenni tra le tre
sigle storiche. Cgil, per esempio,
annovera un numero altissimo di
pensionati (qualcuno dice più degli
iscritti in attività). Però questi numeri non sono controllabili. Nonostante
la Costituzione preveda registrazioni
dei sindacati nessuno ha mai mosso
un dito in questa direzione.
SINDACATO
Precari
della scuola
a Roma
(foto d'archivio)
LA DOMANDA
DELLA SETTIMANA
Quanta fiducia prova
nei confronti
delle seguenti organizzazioni,
associazioni,
gruppi sociali,
istituzioni
Pagine ; , cui,i di Adiriano FavarO
La fiducia nella rappresentanza
)nra
E' N1-1,ing
Mnita
Associazioni
imprenditori
Cgil
Cisl-Uil
Fonte Oemos, Osservatorio sul Nord Est, Ottobre 2014 (Base: 1000 casi)
Moltissima
32
3
2
15
12
2
aentlmetri
Come è cambiata nel tempo
Valori percentuali di quanti ripongono molta o moltissima fiducia - serie storica Nord Est
2004
a 2009 2014
so
35
33
28
25
24
20
20
17
14
Associazioni Imprenditoriali
Cisl-Uil
Cgil
LA FIDUCIA DELLE GENERAZIONI
Valori percentuali di quanti ripongono molta o moltissima fiducia in base alla classe d'età
Associazioni imprenditori
Cgil
Cisl-Uil
15-24
anni
25-34
anni
35-44
anni
45-54
anni
55-64
anni
65 anni
e più
TUTTI
56
20
17
33
20
31
13
11
24
33
21
35
15
12
35
17
20
19
12
17
Fonte Demos , Osservatorio sul Nord Est , Ottobre 2014 (Base 1000 casi)
Professioni e fiducia nella rappresentanza
Valori percentuali di quanti ripongono molta o moltissima fiducia in base
alla categoria socio-professionale
Operaio
Tecnico, I mprenditore,
impiegato,
lav.
Libero
funzionario autonomo
profess.
Associazioni imprenditori
33
29
29
16
Cgil
Cisl-Uil
16
16
17
3
7
13
Studente
Casalinga Disoccupato Pensionato
TUTTI
Associazioni imprenditori
56
35
45
29
35
Cgil
Cisl-Uil
20
17
15
12
23
16
12
17
20
14
IL FATTORE POLITICO
Valori percentuali di quanti ripongono molta o moltissima fiducia in base
all'orientamento politico
Associazioni imprenditori
Cgil
Cisl-Uil
Pd
Forza
Italia
Lega
Nord
Mov. 5
Stelle
36
36
40
40
18
24
11
3
19
16
Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Ottobre 2014 (Base: 1000 casi )
Altri
Incerti,
partiti Reticenti TUTTI
33
31
35
18
30
11
17
19
15
9
14
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14