METODI E NORME metodi e norme I l monitor delle aste del Sole24ore e dello studio legale CBM & Partners (Milano) si compone di due parti: l’analisi della sessione e l’analisi delle diverse aste della sessione. La rilevazione dati, l’analisi tecnico-finanziaria, commenti e il controllo storicoartistico sono di Guido Candela, Massimiliano Castellani, Francesca Marini, Pierpaolo Pattitoni, Marilena Pirrelli e Barbara Ravagli. Nel monitor sono rilevate le principali aste delle seguenti case d’aste multinazionali: • per gli Old Master, le aste di Bonhams, Christie’s, Sotheby’s tenute a Londra e New York; • per l’arte moderna, le aste Impressionist e Modern Art di Christie’s e Sotheby’s tenute a Londra, New York e Milano; • per l’arte contemporanea, le aste di Contemporary Art di Christie’s, Phillips e Sotheby’s tenute a Londra, New York e Milano; • per la fotografia, le aste di Christie’s, Phillips e Sotheby’s tenute a Londra, New York e Parigi. Quando è necessario, per consentire comparazioni ed aggregazioni, i valori monetari espressi nelle diverse valute nazionali (dollaro, euro e sterlina), nel Quadro A sono convertiti in euro correnti al tasso di cambio medio dell’anno precedente (euro costanti). Nel Quadro B, invece, si mantengono i valori monetari nelle rispettive monete correnti. Le analisi mensili vengono pubblicate nel Monitor Aste su Arteconomy24, entro la prima decade del mese successivo. I lotti presentati con stima a richiesta sono considerati sempre distintamente sia nell’analisi di sessione sia nell’analisi delle aste; infatti per questi masterpiece la casa d’aste stessa ritiene “impossibile” formulare delle previsioni, da divulgare in catalogo. Conseguentemente, i rimanenti numeri – fisici (numero dei lotti), in valore (ed es. fatturato) ed indicatori (le performance) – sono tutti calcolati escludendo i lotti presentati con stima a richiesta. ArtEconomy24 - Novembre 2014 Quadro A: analisi di sessione L’analisi di sessione pone a confronto gli indicatori aggregati di tutte le aste della sessione corrente confrontandoli con i valori medi delle precedenti aste dello stesso segmento di mercato (antiquariato, dipinti antichi, arte moderna, arte contemporanea e fotografia). I valori medi sono determinati nell’anno; la prima sessione dell’anno di ogni segmento di mercato è confrontata con i valori medi dell’intero anno precedente. Il confronto fra gli indicatori correnti (valori marginali) e quelle passati (valori medi) permette di concludere sulla tendenza di fondo dell’osservazione corrente: se il valore corrente (marginale) è superiore a quello medio, il trend della variabile osservata è a crescere; se il valore corrente (marginale) è inferiore a quello medio il trend della variabile osservata è a calare. Gli indicatori sono divisi in tre tabelle: i) Catalogo, con riferimento ai valori attesi prima dell’asta; ii) Esisti d’asta, con riferimento ai valori realizzati dopo l’asta; iii) la terza tabella riporta gli indicatori sintetici, cioè le tre performance: performance di vendita, performance d’asta e performance d’asta aggiustata per il rischio (risk adj.). Quadro B: analisi delle aste L’analisi delle aste, divisa in due parti (Parte I Catalogo ed esisti d’asta e Parte II Analisi del venduto) riporta le osservazioni specifiche di ogni singola asta della sessione, non proponendo particolari paragoni, ma lasciando al lettore la selezione dei punti di riferimento rispetto ai valori passati e correnti: poiché tutti gli indicatori di performance sono indipendenti dai valori monetari, si possono confrontare le performance del Quadro A, colonna delle medie, con quelle di vendita e d’asta del Quadro B, per queste ultime però limitatamente al computo sui lotti dispersi, il cui calcolo fra i due Quadri è coincidente; inoltre, per maggiore informazione nel solo Quadro B si forniscono anche le performance d’asta computate sui soli lotti venduti in ogni singola asta. 2 metodi e norme L’analisi d’asta del Quadro B, Parte II, si completa con alcune indicazioni specifiche sulle caratteristiche dei lotti venduti, non comprese nel Quadro A: 1. Un indicatore composito, analisi del venduto, che consente di rilevare se le vendite si sono concentrate sui lotti con alto o basso prezzo atteso e sui lotti con alta o bassa volatilità attesa: lotti di maggiore prezzo e minore divario fra le due stime (alto prezzo, bassa volatilità); lotti di maggiore prezzo e maggiore divario fra la due stime (alto prezzo, alta volatilità); lotti di minore prezzo e minore divario fra le due stime (basso prezzo, bassa volatilità); lotti di minore prezzo e maggiore divario fra la due stime (basso prezzo, alta volatilità). La figura riporta tutte le combinazioni possibili ed indica in nero quella verificatasi nell’asta considerata. 2. Esiti e descrizione dei lotti presentati con stima a richiesta. 3. I top lot dell’asta esclusi i lotti presentati con stima a richiesta, riportati in valori decrescenti rispetto al prezzo realizzato, indicando per ciascuno il numero del lotto, l’artista, il titolo, la tecnica, il prezzo di aggiudicazione comprensivo delle commissioni e la relativa performace risk adjusted (sono considerati i tre top lot, conservando i “pari merito”). 4. Altre aggiudicazioni segnalate della casa d’asta, indicando per ciascuno numero del lotto, artista, titolo e tecnica dell’opera, prezzo di aggiudicazione comprensivo delle commissioni e relativa performace risk adjusted. 5. Le sorprese in asta evidenziate dalle maggiori performance risk adjusted verificate in asta, indicando per ciascuna la performace risk adjusted e il numero del lotto, l’artista, il titolo e la tecnica dell’opera (sono considerate le tre performance maggiori, conservando i “pari merito” e comunque tutte quelle maggiori o pari a 10). 6. I nuovi record d’asta, come sono indicati nei comunicati stampa della casa d’asta. 7. Quanti lotti presentati con una stima media oltre la stima media dell’asta rimangono invenduti, indicando il numero del lotto. ArtEconomy24 - Novembre 2014 Legenda A) I valori della tabella: Catalogo • Numero dei lotti con stima a richiesta: numero dei lotti presentati con stima a richiesta. I valori medi annuali sono condizionali alla presenza di questi lotti in asta. • Numeri lotti: lotti complessivamente dispersi, esclusi i lotti con stima a richiesta. • Fatturato atteso: coerentemente con i principi economico-fiananziari, si identifica l’aspettativa con il valore medio totale delle stime. • Prezzo medio atteso: si ottiene dividendo il fatturato atteso per il numero di lotti dispersi, entrambi al netto dei lotti con stima a richiesta. • Volatilità attesa: coerentemente con i principi economico-finanziari, si identifica la volatilità (il rischio) implicito nel catalogo con la variabilità delle stime, data dalla differenza fra il totale delle stime massima e minima rapportata al fatturato atteso. B) I valori della tabella: Esiti d’asta • Numero dei lotti presentati con stima a richiesta: indica il numero di questi lotti venduti (per differenza rispetto alla corrispondente riga della tabella Catalogo si ottiene l’invenduto). I valori medi annuali sono condizionali alla presenza di questi lotti in asta. • Fatturato lotti presentati con stima a richiesta: indica il fatturato specifico realizzato con questi lotti. I valori medi annuali sono condizionali alla presenza di questi lotti in asta. • Numero lotti: indica il numero dei lotti venduti, esclusi quelli con stima a richiesta (per differenza rispetto alla corrispondente riga della tabella Catalogo si ottiene l’invenduto). • Fatturato: indica il fatturato dell’asta, esclusi i lotti con stima a richiesta. Sommando a questo fatturato quello dei lotti presentati con stima a richiesta si ottiene il fatturato complessivo dell’asta. • Prezzo medio: si ottiene dividendo il fatturato per il numero dei lotti venduti, entrambi al netto dei lotti con stima a richiesta. 3 metodi e norme C) Le performance • Performance di vendita: è la percentuale del venduto in numero di lotti. • Performance d’asta: si calcola con il rapporto (fatturato/fatturato atteso); per l’analisi dell’asta (Quadro B) il calcolo viene riferito sia a tutti i lotti dispersi sia ai soli lotti venduti, prescindendo sempre dai lotti con stima a richiesta. • Performance d’asta risk adj: si calcola con il rapporto (fatturato – stima mi- Performance d’asta 1,25 1,00 0,80 ArtEconomy24 - Novembre 2014 Il valore di riferimento della performance d’asta è l’unità: il fatturato realizzato corrisponde in pieno al fatturato atteso. Tuttavia poichè è uso delle case d’asta indicare il fatturato comprensivo delle commissioni mentre le stime sono indicate al netto delle commissioni, si consiglia di assumenre come indicazioni di un’asta di buon successo il valore soglia di 1,25. Analogamente come indicazione di un’asta di limitato successo si consiglia di assumere il valore soglia di 0,80 nima)/(stima massima – stima minima); per l’analisi dell’asta (Quadro B) il calcolo viene riferito sia a tutti i lotti dispersi sia ai soli lotti venduti, prescindendo sempre dai lotti con stima a richiesta. Mentre la performance di vendita è di immediata interpretazione, per quelle d’asta si consiglia di fare riferimento alla seguente chiave di lettura: Performance d’asta risk adj 1,00 0,50 0 Il valore di riferimento della performance d’asta risk adj sono due, lo zero e l ’unità: per lo zero il fatturato realizzato corrisponde alla stima minima; per l’unità il fatturato corrisponde alla stima massima; valori negativi della performance indicano un fatturato inferiore alla stima minima; valori superiori all’unità indicano un fatturato che supera la stima massima. Tuttavia poiché è uso delle case d’asta indicare il fatturato comprensivo delle commissioni mentre le stime sono indicate al netto delle commissioni, si consiglia di assumenre come valore soglia 0,50 piuttosto che zero per ripartire le aste con esito positivo o con esito negativ o 4
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