" Certi bambini finiscono per pagare un prezzo esorbitante per il tipo di cervello con cui sono nati. Pur senza colpa, possiedono una mente in qualche misura inadatta a soddisfare le richieste della società, come per esempio scrivere in modo chiaro e senza errori di ortografia, leggere in maniera scorrevole, lavorare con efficienza o ricordare a memoria le tabelline. Una volta cresciuti , impareranno a sfruttare al meglio la specificità della loro mente, ma finché sono bambini vengono giudicati in base alla capacità di fare bene tutte queste cose. Ciò mi ha spinto a impegnarmi per aiutare questi piccoli, i loro genitori e gli insegnanti, tutti vittime inconsapevoli e incolpevoli dei particolari circuiti neurologici del cervello del bambino " Mel Levine, 2004 Nella scuola italiana, secondo le ultime stime, il numero di alunni con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) oscilla attorno al 5% e proprio per questo diventa indispensabile saper integrare con successo sia i ragazzi con DSA sia gli altri studenti con BES (Bisogno Educativi Speciali). La recente normativa estende la necessità di trovare e applicare adeguate strategie didattiche di intervento previste dalla L. 170/2010 a tutti i ragazzi con BES. I docenti non possono sottrarsi a questo compito, tanto più che le scelte didattiche e i cambiamenti metodologici che si devono attuare per gli alunni con BES si rivelano utili a tutti gli allievi, perché rendono più efficace la pratica didattica, più consapevole il metodo di studio, più duraturi e profondi gli apprendimenti. Ecco la necessità di una didattica inclusiva, che ingloba strategie e metodologie che l'insegnante deve mettere in atto per promuovere l'interesse e la partecipazione di ogni allievo nei confronti delle attività di classe e per creare un produttivo ambiente di lavoro. Il Collegio dei docenti ed i Consigli di classe sono corresponsabili dei progetti formativi elaborati e realizzati per gli alunni con difficoltà di apprendimento, ma diventa indispensabile anche la presenza, all'interno della scuola, di un docente esperto con compiti di referente. L'insegnante referente per la dislessia dovrebbe rappresentare un valido punto di riferimento, fornire consigli agli insegnanti sulla corretta gestione delle difficoltà in classe e accogliere i bisogni dell'alunno, della famiglia e le richieste degli specialisti. L'insegnante referente rappresenta, quindi, un punto di raccordo tra scuola, famiglia e strutture specialistiche.. A questa figura spetta il compito di istituire uno sportello di consulenza sui DSA che si configura come un intervento teso a promuovere una corretta gestione del problema all' interno del contesto scolastico al fine di ridurre al minimo il disagio vissuto dall'allievo e dalle famiglie. Lo sportello diventa funzionale alla pianificazione di un intervento didattico educativo che tiene conto dei punti di forza e di debolezza del bambino in difficoltà, come previsto dalla legge n.170/10; l'insegnante referente è, dunque, una figura importante per avviare un percorso didatticoeducativo personalizzato e consente alla scuola di riconoscere compiti e responsabilità ben definiti nei percorsi per i bambini con Disturbi specifici dell'apprendimento. Il nostro Istituto comprensivo, già da qualche anno, si avvale della presenza di un referente DSA e a partire da questo anno scolastico 2013/14 ha attivato lo sportello DSA, rivolto a genitori, insegnanti e specialisti. In riferimento al tipo di informazioni erogate durante l'attività del nostro sportello è possibile individuare le seguenti categorie: - Informazioni teorico-applicative. In questa categoria sono classificate tutte le informazioni che vengono erogate sulla natura del disturbo, sulle manifestazioni tipiche in termini di comportamenti osservabili ( ad esempio, difficoltà a copiare dalla lavagna, difficoltà a leggere in maniera corretta ) e sulle manifestazioni associate (ad esempio, difficoltà a mantenere informazioni in sequenza, come i mesi dell'anno, i giorni della settimana, difficoltà a distinguere la destra dalla sinistra ). - Informazioni di ordine pratico- operative. Si tratta di informazioni relative ai professionisti, alle strutture specializzate a cui ci si può rivolgere per la diagnosi e l'intervento in materia di DSA. Spesso, infatti, i genitori si trovano disorientati su quale iter sia necessario seguire per rivolgersi a uno specialista e possono sentire il bisogno di essere informati e tranquillizzati sul contenuto e le modalità del processo diagnostico. - Informazioni di tipo formativo, concernenti gli enti a cui rivolgersi per la formazione specifica sul tema della dislessia. - Informazioni di intervento e di recupero, riguardanti i software disponibili per la riabilitazione dei DSA e i diversi approcci al trattamento dei DSA. - Informazioni di tipo legislativo. Fanno riferimento ai diritti dei bambini e dei ragazzi con dislessia. Spesso gli insegnanti e i genitori chiedono informazioni specifiche sui diritti riconosciuti agli allievi con DSA ( ad esempio, uso di strumenti compensativi e di misure dispensative, adozione di forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti e su quanto viene previsto dalla legge 170/10 ). - Consulenza ai genitori. Si tratta di informazioni funzionali a una corretta gestione del problema nel contesto familiare ( ad esempio, suggerimento di avvalersi di un tutor per lo svolgimento dei compiti o di realizzare percorsi di autonomia per i ragazzi ). - Consigli pratici al corpo docente. Si tratta di fornire informazioni su come sostenere l'alunno nei suoi punti di forza per favorire un adeguato sviluppo dell'autostima e della motivazione allo studio. - Consulenza di tipo didattico-operativa su casi specifici. Il referente può erogare informazioni utili all'elaborazione di una didattica che tenga conto dei punti di forza e di debolezza sul piano cognitivo del singolo alunno. Lo sportello DSA è attivo ogni mercoledì presso la scuola Traversi dalle ore 14.30. La richiesta di appuntamento viene effettuata via mail al seguente indirizzo: [email protected]
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