NEPAL Trekking nel Regno del Mustang PROGRAMMA DI VIAGGIO: Giorno 1 Partenza dall’Italia con volo di linea per Kathmandu. Pernottamento a bordo. Giorno 2 Kathmandu Arrivo a Kathmandu. Accoglienza in aeroporto e trasferimento in hotel. Pernottamento. Giorno 3 Kathmandu Giornata libera di visita dei principali monumenti di Kathmandu: il tempio Pashupati nath, uno dei luoghi più sacri dell’intera valle di Kathmandu; si affaccia sulle rive del fiume sacro Bagnati che scendendo a valle si unisce al Gange dopo molti chilometri. Pashupatinath è da sempre meta di pellegrinaggio e posto prescelto per la cremazione dei morti; l’imponente stupa Bodhnath, situato nel cuore della città, punto di riferimento della cultura tibetana, che i pellegrini tibetani e i monaci circoambulano fra bandiere di preghiera mosse dal vento; Patan, altra città antica, del centro dell’artigianato artistico di Patna e della bella Durbar Square. Infine, il tempio Swayambunath, il “Tempio delle scimmie”, uno dei più antichi santuari buddisti del mondo ed uno dei più suggestivi, affollato da persone che giungono da ogni parte. Giorno 4 Kathmandu - Pokhara Trasferimento in aeroporto per il volo a Pokhara (ca. 45 min.), una città dall’atmosfera rilassata che con il lago Phewa, contornato dalla catena dell’Annapurna, la rende una località di un fascino unico al mondo. All’arrivo, trasferimento in hotel. Giornata libera per i preparativi del trekking e per una rilassante passeggiata sulle rive del lago. Pernottamento in hotel. Giorno 5 Pokhara – Jomsom, inizio del trek per Kagbeni Trasferimento in aeroporto per il volo a Jomsom (ca. 30 min.), il villaggio principale della valle del fiume Kali Gandaki. Il volo, per quanto sia breve, offre la possibilità di ammirare dei panorami spettacolari del Dhaulagiri, Manaslu, Annapurna e Fishtail. Iniziamo il trekking seguendo il corso del fiume - camminiamo seguendone il letto che si presenta come un rivoletto, lontano dalla stagione dei monsoni. I monti Nilgiri e Dhaulagiri sono ben visibili coi loro ghiacciai scintillanti alla luce del sole – un contrasto straordinario rispetto all’area dell’arido canyon in cui stiamo camminando. All’orizzonte, possiamo anche vedere il monastero di Kagbeni, che appartiene alla setta degli Sakya : esso segna la porta d’ingresso al Mustang ed il paesaggio desertico “lunare” del regno si intravede già di fronte a noi. 1 Il nome Kagbeni proviene da “kag” (masso di pietra) e “ben” (confluenza dei due fiumi) e vi sono campi di mais, orzo e patate che circondano questo villaggio incantevole, caratterizzato da edifici a due e tre piani con pareti bianche, tetti piatti dove legna da ardere e fieno vengono messi a seccare al sole per l’inverno. Le case sono costruite molto vicine le une alle altre con dei vicoli che conducono alle porte d’ingresso, dando al villaggio un assetto a labirinto. Giorno 6 Trek Kagbeni – Chele Iniziamo di buon mattino il trekking, per evitare i forti venti che si alzano in pieno giorno sollevando polvere e sabbia. Possiamo vedere il monte Nilgiri risplendere di colore arancio ai primi raggi del sole. Imbocchiamo il sentiero occidentale, seguendo la sponda est del fiume fino a che non raggiungiamo la fine dell’ampia valle, dove incrociamo il fiume Kali Gandaki. Dopo Kagbeni, il percorso inizia a salire, regalandoci un bel panorama del villaggio, della valle e del Nilgiri. Dapprima il sentiero segue perfettamente il corso del fiume e più tardi si distanzia verso est fino ad un terreno piatto, secco e simile al deserto. Qui lo scenario è veramente stupefacente e molto caratteristico del Mustang con pilastri di arenaria rossi e formazioni rocciose che assumono forme fantastiche e diverse colorazioni, determinate da migliaia di anni di erosione. Il primo villaggio importante che raggiungiamo, Tangbe, che ha case rosse e bianche e dall’altra parte del fiume, possiamo vedere una serie di grotte sovrapposte in una parete verticale, che un tempo erano abitate. Chele appare di fronte a noi come un puntino bianco alla fine del canyon. Il sentiero verso Chele discende gradatamente fino al letto del fiume – quest’area è abbastanza conosciuta per i suoi fossili. L’ampia vallata termina bruscamente di fronte ad un precipizio ed un ponte attraversa il Kali Gandaki, che fluisce attraverso un tunnel naturale nel dirupo. La valle si restringe ulteriormente a nord ed un ripido sentiero conduce in alto fino a Chele, una cittadina che offre delle belle vedute dei massicci montuosi dell’Himalaya. Chele sembra essere l’ultimo villaggio prima che si apra a noi il paesaggio arido lunare del Mustang. Durata : ca. 3 ore. Giorno 7 Trek Chele - Shyangboche Il trekking di questa giornata inizia con una ripida salita seguendo il sentiero verso ovest fino a quando vediamo il fiume Ghyakar dalla parte opposta di un profondo canyon; da qui il sentiero volta a destra, seguendo lo strapiombo. In seguito, il sentiero, scavato nella roccia, risale un po’ più in alto prima di ridiscendere con un dislivello di ben circa 100 metri. Dopo circa un’ora, ci troviamo su di un passo che offre un bel panorama del villaggio di Samar e della valle del Kali Gandaki e di molte montagne innevate. Dopo Samar, incrociamo una valle laterale, scendiamo alla sua base, attraversando un torrente, per poi risalire di nuovo dalla parte opposta. A due ore da Samar, si visita il monastero di Rangchyung chorten, scavato nella roccia, uno dei luoghi più sacri del Mustang. Il nome deriva dai chorten che caratterizzano questo monastero; infatti, all’interno della grotta, vi sono due grandi stalagmiti dalla forma simile ad un chorten. Due famosi santi buddhisti, Padmasambhava e Atisha vissero in questa grotta molti secoli fa. Vi sono molte bandiere di preghiera al soffitto ed i pellegrini depongono all’interno delle piccole figure di terracotta. Il sentiero prosegue attraverso una foresta di piccoli alberi e cespugli; ben presto, la valle si allarga e possiamo vedere delle mura edificate dinnanzi a delle grotte che fungono da abitazioni temporanee per i mandriani che qui portano i loro greggi a pascolare. A volte è possibile vedere le rarissime pecore blu di montagna. Il cammino fino a Syangboche sembra senza fine… ma è piuttosto facile, nonostante sia costantemente in salita fino ad incontrare un nugolo di case, ossia il villaggio di Syangboche. Durata : ca 8 h. 2 Giorno 8 Trek Shyangboche - Gemi L’itinerario di oggi inizia con il passaggio del passo di Yanda La, in corrispondenza del quale si incontrerà un particolare chorten color rosso dipinto con gli otto simbolo benaugurali del Buddhismo. In seguito, ci appare una valle terrazzata con gruppi di alberi giallastri e due gompa rossi che dominano il villaggio di Gelung. A differenza degli altri villaggi del Mustang, dove le case sono costruite molto vicine le une alle altre e sembrano fortezze, Gelung si espande in larghezza su una macchia di prateria verdeggiante. Sopra il villaggio, si ergono le colline aride e marroni e possiamo vedere il passo di Nyi La di fronte a noi. E’ abbastanza comune incontrare gente locale a piedi ed a cavallo in questa sezione del trekking. Il paesaggio è arido e sembra sconfinato ed è di una bellezza selvaggia straordinaria. Il percorso ridiscende gradualmente verso il passo di Gemi La attraversando un piccolo villaggio a valle. Da questo momento, il paesaggio diventa ancora più aspro – un profondo letto del fiume serpeggia sotto le rupi di terra rossa ed improvvisamente più avanti compaiono delle colline che hanno la forma ed il colore di enormi dune di sabbia. Un’altra ampia vallata si apre alla nostra sinistra con il suo centro a Gemi, la terza città del Mustang, che sorge in alto rispetto al fiume ed è circondata da campi coltivati. Questo luogo è incredibilmente silenzioso, lo dzong è in disuso ed il gompa vicino al forte è chiuso; possiamo vedere lo sterco ad essiccare al sole sui tetti delle case utilizzato come combustibile. Durata : ca. 6 / 7 h. Giorno 9 Trek Gemi – Tsarang (3.700 m.) Uscendo da Gemi, vediamo il più lungo muro Mani del Mustang – lungo circa 1000 m. e decorato con semplici intagli in armonia con lo scenario circostante. Vi è inoltre un gruppo di chorten che si stagliano di fronte al muro rosso che caratterizza la fine della valle. Ancora una volta, l’architettura è un tutt’uno con la natura. Secondo la leggenda, quando il famoso Guru Rinpoche (Padmasambhava) giunse in questi luoghi e vinse il combattimento contro un demone uccidendolo, i suoi intestini furono sepolti dove oggi si erge un muro mani, mentre i suoi polmoni furono seppelliti vicino ai burroni rossi ed il suo cuore dove fu costruito il più antico monastero del Mustang, Lo Gekar. Una salita regolare conduce ad un passo di 3.820 m, dopo il quale si estende all’orizzonte un paesaggio selvaggio ed arido. Non vi è segno di vegetazione o di vita umana qui. Il primo segno di presenza umana la troviamo con il chorten di Tsarang – il più grande stupa dipinto di rosso ed il palazzo di Tsarang. Un’ampia strada conduce a Tsarang, la seconda città del Mustang, con circa 1000 abitanti. Il gompa è un edificio massiccio che si erge su un colle dietro ai quali sono visibili i ghiacciai. In tempi passati, centinaia di monaci vivevano qui – oggi ve ne sono solo una cinquantina e la maggioranza non sono residenti. Sebbene imponente dall’esterno, il gompa è in stato decadente e molte stanze sono in disuso. Vi sono molti dipinti di pregio in una sala di assemblea, così come tankas e statue. L’altro punto di riferimento principale è il palazzo del re, anch’esso caduto in rovina non essendo in uso da mezzo secolo. Le sole due stanze rimanenti in buone condizioni sono la Gonkhang e la cappella, dove vi sono alcune statue raffinate, incluse i cosiddetti “I Tre Santi”, tre figure che hanno svolto un ruolo importante nella storia antica del Mustang, e dei libri tibetani. Nel Gonkhang, o “Stanza dei protettori”, vi è un leopardo delle nevi imbalsamato, alcune armi antiche e una “mano” che ha tre leggende popolari : la prima secondo la quale era di un ladro, la seconda era di un monaco che la offrì in sacrificio e la terza secondo la quale fu tagliata all’architetto di questo dzong, per impedirgli di creare una simile struttura altrove. Durata : ca. 7 ore. 3 Giorno 10 / 11 Trek Tsarang – Lo Manthang (3.760 m.) Il trekking di oggi inizia su terreno piano. Si valica in seguito un passo e si prosegue attraverso il passaggio di due rocce che formano una porta naturale per l’ingresso a Lo Mathang. La città fu fondata nel 1450 dal figlio del leggendario Ame Pal, conquistatore che unificò i piccoli regni del Mustang superiore. Il muro alto, lungo 300 metri e spesso 150 m, a forma di “ L “, ha protetto la città da banditi e venti feroci per centinaia di anni e gli archeologi affermano che non essendo mai stato più esteso il muro, la comunità rimase immutata per 500 anni. Circa 1.200 persone vivono qui in circa 150 abitazioni, collegati da vicoli stretti. Vi sono alcuni chorten di fronte all’ingresso principale, dopo il quale vediamo subito il palazzo del re. Vi sono inoltre tre monasteri del Lo Mathang, ma i monaci risiedono solo nel più vicino Chode Lhakhang, che è più antico di circa 200 anni. Gli altri due monasteri non sono più in uso, ma sono gestiti da diverse famiglie, che condividono i diritti di cambiare l’acqua ogni mattina e di accendere le lampade a burro di notte. Molta gente qui protegge le loro case dagli spiriti maligni appendendo delle “trappole per fantasmi” sopra le porte – queste sono delle teste di capre decorate con intrecci di corde. Il paesaggio intorno a Lo Mathang è straordinario nella sua diversità, caratterizzato da vallate, canyon, pianure , montagne coperte di neve e fiumi. Una giornata sarà dedicata per riposarci e per effettuare escursioni nei dintorni di Lo Manthang. Giorno 12 Trek Lo Manthang – Lugri La pass (4.200 m.) - Tamar Camminiamo attraverso campi di pascoli circondati da ginepri. Il percorso di ritorno è sullo stesso lato in andata del Kali Gandaki, perché la parte orientale è molto difficile ed è difficile trovare acqua. Gradatamente, abbandoniamo la pianura di Lo Mathang (conosciuta anche come la “Pianura delle Preghiere”) e dopo circa due ore scompare ogni traccia di insediamento umano. Di fronte a noi si staglia il massiccio dell’Himalaya e ci avviamo per attraversare il passo più altro del trek, il Lugri La (4.200 m.). Un piccolo torrente scorre sotto di noi dall’altra parte del passo ed iniziamo a vedere il prato con fiori e cespugli. Poco dopo, incontriamo uno dei più antichi ed importanti monasteri del Mustang, il Lo Gekar. E’ qui che furono scoperti i primi scritti nascosti di Padmasambhava (egli nascose i suoi insegnamenti in diversi posti nell’Himalaya per assicurarsi che si salvassero dalla minaccia di distruzione del Buddhismo). Nell’anticamera del monastero vi sono dei dipinti del Buddha Sakyamuni e di Bodhisatva. Il Gonkhang è illuminato da dozzine di lampade a burro, che esaltano le statue e le immagini dei santi buddhisti. Lasciato il monastero, si prosegue con una breve ma ripida discesa attraverso il canyon giallo fino a Tamar; lungo il cammino, il paesaggio è variopinto; compare il verde dei campi che contrastano con il colore rosso dei burroni rocciosi. Sopra ai villaggi, si intravedono le grotte accessibili sono agli arrampicatori di roccia. All’entrata del canyon, vi sono dei chorten dalla forma insolita - la sommità sembra un cespuglio per via delle numerose bandiere di preghiera che lo avvolgono. Intorno al chorten vi sono centinaia di stele religiose buddhiste. Giorno 13 Trek Tamar - Shyangboche Trek di ritorno fino a Syangboche. Riattraversiamo Gemi, incontrando il grande muro mani ed il passo che avevamo salito alcuni giorni prima. Vi sono altri due passi da attraversare e potremo ammirare dei panorami meravigliosi del massiccio dell’Annapurna. In seguito, incontriamo Jamyung, alla biforcazione tra Gelung e Shyangboche. Possiamo deviare verso Gelung, con due gompas costruiti sopra il villaggio ed un piccolo ma interessante monastero. Infine, ci ricongiungiamo al sentiero trekking regolare per arrivare a Syangboche. 4 Giorno 14 Trek Shyangboche - Tetang Il sentiero per Samar è nella prima parte un po’ faticoso per via dei precipizi, ma in compenso offre dei panorami straordinari del Tilicho e Nilgiri. Il massiccio dell’Annapurna è sempre più vicino e man mano che le montagne appaiono più alte ed imponenti, cresce anche la vegetazione che contrasta con le pareti innevate. Attraversiamo due profonde valli prima della sosta del pranzo a Samar. La seconda parte della giornata è una discesa abbastanza facile e diventa spettacolare presso Gyakar dove il sentiero segue alto il burrone. Possiamo sostare a Chele ed in seguito arriviamo al letto del fiume del Kali Gandaki per raggiungere infine Chusang. Giorno 15 Trek Tetang - Muktinath Visitiamo Tethang al mattino presto, che consiste in due insediamenti separati circondati da alte mura e che conferiscono in lontananza un aspetto di fortezza a questo villaggio. Il sentiero in salita conduce fino all’attraversamento di un passo che offre un panorama straordinario delle montagne vicine e dei ghiacciai; in seguito, inizia la discesa moderata fino a Muktinath con attraversamento di una lunga valle piena di fossili, anche qui con delle vedute fantastiche del Dhaulagiri e Annapurna. Le rare abitazioni iniziano a diventare sempre più numerose man mano che ci avviciniamo a Muktinath. Vi sono 108 sorgenti d’acqua a Muktinath e nei dintorni ed il bagnarsi in queste acque, si ritiene porti fortuna. Molta gente raccoglie l’acqua in bottiglie per portarle a casa dai propri familiari. Giorno 16 Trek Muktinath - Jomsom Alle primi luci del mattino, iniziamo la nostra ultima tappa di trekking con la vista sublime del Dhaulagiri dipinto di arancio e giallo. Ci dirigiamo in direzione di Lubra per vedere il monastero di Bon Puntsoling, prima di rientrare a Jomson per il volo di ritorno a Pokhara. Il sentiero ci conduce alla valle di Panga Khola, seguendo il corso del fiume in controcorrente. Attraversiamo il fiume e ben presto ci addentriamo in una foresta di pini prima di raggiungere l’insediamento di Lubra. Si tratta di un villaggio di circa 20 case vicino alla svolta del fiume ed a fianco fu costruito il monastero Bon Puntsoling nel 12° secolo. Questo è uno dei pochi monasteri “Bon” rimasti intatti del Nepal. Bon fu la religione predominante nel Tibet prima della diffusione del Buddismo ed è la quinta tradizione del Buddhismo Tibetano. All’interno del monastero, vi sono dipinti i quattro Lokapalas ed il Buddha Sakyamuni. Dopo questa visita, ci dirigiamo verso la confluenza dei fiumi Kali Gandaki e Panga, dove ad attenderci troviamo il pullman per il ritorno a Jomsom. Arrivo a Jomsom. Sistemazione in hotel. Pernottamento. Giorno 17 Jomsom - Pokhara Volo per Pokhara. Arrivo, sistemazione in hotel. Giornata libera per riposarsi e per eventuali escursioni nei dintorni. Pernottamento in hotel. Giorno 18 Pokhara - Kathmandu Trasferimento all’aeroporto per il volo di ritorno a Kathmandu. All’arrivo, trasferimento in hotel. Giornata libera per riposarsi e visitare la città. Giorno 19 Kathmandu Intera giornata libera a disposizione dei partecipanti per gli ultimi acquisti con possibilità di visita di Bhaktapur, ritenuta la città più affascinante del Nepal, con le sue vie intatte e le meravigliose 5 piazze ricche di templi e monumenti, in particolare Durbar Square, la piazza dove Bernardo Bertolucci ha girato alcune scene del film "Il Piccolo Buddha”. Pernottamento in guest house. Giorno 19 Kathmandu - Italia Trasferimento all’aeroporto internazionale di Kathmandu per il volo di ritorno in Italia. Arrivo in Italia. Fine dei servizi Quota indicativa per persona : (Gruppo da 6 a 12 pax) Euro 2.800,00 Salvo disponibilità voli La quota comprende : - Volo internazionale di linea, tasse aeroportuali incluse - Trasferimenti aeroportuali, come da programma - Trekking permit - Hotel in Kathmandu (Bhadgaon guest house), camera doppia, bed and breakfast - Voli interni (Kathmandu – Pokhara – Jomsom e ritorno) - Tutti i trasporti con mezzi privati - Pensione completa durante il trekking - Guida trek parlante inglese - Sistemazione in tenda durante il trekking e staff completo : cuoco + kitchen boy (equipaggiamento, stipendio, trasporti, cibo, assicurazione), tenda mensa, tenda cucina, tenda toilette, tende componenti due persone, equipaggiamento cucina, tavoli, sedie, luce elettrica, fornelli, combustibile. - Portatori (1 ogni 2 pax, ogni portatore trasporta 30 Kg) - Materassini - Assicurazione medico-bagaglio La quota non comprende: - Visto turistico nepalese - Sacco a pelo ed equipaggiamento personale per il trekking - Portatori extra - Pasti in hotel - Supplemento camera singola - Assicurazione annullamento viaggio di Riccardo Mazzi Corso Canalchiaro 26 41121 Modena [email protected] Cell. 3452221505 6
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