Lezione 10: Sistemi a più gradi di libertà: sistemi discreti (4) Federico Cluni 2 Aprile 2014 Esempio: telaio multipiano Si consideri un telaio realizzato con traversi rigidi e montanti di massa trascurabile, rigidezza flessionale E I e indeformabili assialmente, secondo il seguente schema: Figura 1: Schema del telaio a traversi rigidi. Si assume: m = 25000 kg = 25 Mg (= 25 t) E = 30000 MPa = 30e9 N/m2 = 30e6 kN/m2 (cemento armato) I = 1.6e−3 m4 (sezione 30 cm x 40 cm) H = 3.0 m Le coordinate lagrangiane sono gli spostamenti dei traversi in direzione orizzontale. Ciascun montante è una trave in qui i due estremi possono subire uno spostamento relativo in direzione ortogonale all’asse, ma avendo le rotazioni e gli spostamenti in direzione dell’asse alle estremità nulle. Per cui il legame fra lo spostamento relativo alle estremità e la forza applicata alle estremità è: (H/2)3 12 E I δ = 2F ⇒F = δ 3E I H3 1 ovvero il montante si comporta come se fosse una molla (orizzontale) di rigidezza k = 12HE3 I . Di conseguenza la funzione potenziale U vale, ricordando che per la singola molla il contributo è pari a − 21 kδ 2 : 1 12 E I 1 12 E I 1 12 E I 2 2 2 U =− 3 3 3 (q1 ) − (q2 − q1 ) − (q3 − q2 ) 2 H3 2 H3 2 H3 L’energia cinetica vale invece: T = 1 1 1 m q˙12 + m q˙22 + m q˙32 2 2 2 Le equazioni di Lagrange: ∂T ∂U d ∂T − − =0 dt ∂ q˙h ∂qh ∂qh per h = 1, 2, . . . , n in questo caso consentono di scrivere le equazioni del moto come: m q¨1 + 36 m q¨2 + 36 EI EI q1 + 36 3 (q2 − q1 )(−1) = 0 3 H H EI EI (q2 − q1 ) + 36 3 (q3 − q2 )(−1) = 0 3 H H m q¨3 + 36 EI (q3 − q2 ) = 0 H3 che in forma matriciale diventano: [M ] {¨ q } + [K] {q} = {0} 1 0 0 [M ] = m 0 1 0 , 0 0 1 2 −1 0 36 E I −1 2 −1 , [K] = H3 0 −1 1 q1 q2 {q} = q3 L’equazione caratteristica è data da: 2 − αω 2 −1 0 m H3 −1 2 − αω 2 −1 = 0 con α = det [K] − ω 2 [M ] = 36 E I 0 −1 1 − αω 2 da cui: α (ω 2 )3 − 5 α2 (ω 2 )2 + 6 α (ω 2 ) − 1 = 0 Le radici sono le seguenti: ω12 = 507.0, ω22 = 3980.7, ω32 = 8312.3 cui corrispondono le pulsazioni: ω1 = 22.52 rad/s, ω2 = 63.09 rad/s, ω3 = 91.17 rad/s ed i periodi: T1 = 0.279 s, T2 = 0.100 s, T3 = 0.069 s 2 Gli autovettori normalizzati rispetto alla matrice delle masse sono i seguenti: −0.1182 0.1474 0.0656 0.1474 0.0656 0.1182 , u3 = , u2 = u1 = −0.0656 −0.1182 0.1474 Figura 2: Modi. Si supponga ora di applicare in maniera quasi-statica una forza di 1000 kN all’ultimo piano, perciò il vettore delle forze è: 0 0 {F } = 1000 Gli spostamenti sono quindi pari a: {qs } = [K]−1 0.0156 0.0312 {F } = 0.0469 Si rimuova bruscamente la forza. Il telaio sarà soggetto ad oscillazioni libere con condizioni iniziali: 0.0156 0.0312 {q0 } = 0.0469 0 0 { q ˙ } = 0 0 Per le condizioni al contorno si ha: A = 1 {q˙ }T [M ] {u } 0 k k ω B = {qk }T [M ] {u } k 0 per k = 1, 2, . . . , n k Nel presente caso A1 = A2 = A3 = 0, mentre le Bk valgono: B1 = 0.2907, B2 = −0.0297, B3 = −0.0079 3 Il moto del sistema è dato dalla seguente: 0.0656 0.1474 0.1182 0.0656 {q(t)} = 0.2907 cos 22.52 t − 0.0297 cos 63.09 t+ 0.1474 −0.1182 −0.1182 0.1474 cos 91.17 t −0.0079 −0.0656 Si riporta come esempio lo spostamento associato alla coordinata lagrangiana q3 . Figura 3: Spostamento q3 (t). La matrice modale è la seguente: 0.0656 0.1474 −0.1182 0.0656 0.1474 [U ] = 0.1182 0.1474 −0.1182 −0.0656 per cui le condizioni iniziali, attraverso le: ( {ϕ0 } = [U ]T [M ] {q0 } {ϕ˙ 0 } = [U ]T [M ] {q˙0 } diventano: {ϕ } = 0 { ϕ ˙ } = 0 4 0.2907 −0.0297 −0.0079 0 0 0 con cui, ricordando cje la soluzione dell’oscillatore elementare non smorzato è: x(t) = x˙ 0 sin w1 t + x0 cos w1 t si determina la soluzione: 0.0656 0.1474 0.1182 0.0656 {q(t)} = (0.2907 cos 22.52 t) + (−0.0297 cos 63.09 t)+ 0.1474 −0.1182 −0.1182 0.1474 (−0.0079 cos 91.17 t) + −0.0656 che è ovviamente la stessa ottenuta in precedenza. 5
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