Rapporto annuale 2014 Luglio 2014 5. Gli acquisti delle famiglie IN SINTESI In Italia, la spesa per beni alimentari, bevande e tabacco, calcolata a valori costanti, è diminuita nel 2013 del 3,1%. Si tratta della terza variazione negativa consecutiva (dopo il -1,1% del 2011 e il -3% del 2012). Entrambe le voci dell’aggregato, “alimentari e bevande non alcoliche” e “bevande alcoliche e tabacchi”, segnano un calo di pari intensità. Tale flessione è dovuta ad una riduzione delle quantità acquistate dalle famiglie e non ad un rallentamento dei prezzi (nella media dell’anno, l’indice dei prezzi al consumo degli alimenti e bevande non alcoliche è cresciuto del 2,4% rispetto al 2012). A valori correnti, infatti, il calo risulta più contenuto (-0,9%). Nel 2013, per il perdurare della crisi economica, le famiglie hanno tirato la cinghia cercando di risparmiare su tutte le voci di spesa, ad eccezione dei consumi obbligati, cioè la spesa per l’abitazione e i servizi energetici che risulta stabile rispetto al 2012 a valori costanti, ma registra un aumento (+1,8%) a valori correnti, alimentato dal rincaro delle voci dell’aggregato. Nell’ottica di medio-periodo, l’esame delle serie storiche della spesa per consumi delle famiglie, dettagliata per macro-voci, evidenzia che la quota in valore destinata ad alimentari, bevande e tabacchi, ha subìto una flessione nel biennio 2008-2009, per rimanere quindi stabile sino al 2011 e poi ricominciare a flettere nel 2012 e nel 2013, dimostrando di non essere più una componente incomprimibile del bilancio familiare. Nell’ultimo decennio, poi, la spesa delle famiglie, a valori costanti, è rimasta pressoché stabile (-0,2% in media ogni anno) ma al suo interno i beni alimentari sono tra quelli ad aver registrato un segno negativo (-0,9%, ma ancora più rilevante nell’ultimo quinquennio, -1,9%), insieme a vestiario e calzature, arredamento e trasporti (sottoposti a un forte aumento dei prezzi). I beni ed i servizi ai quali le famiglie hanno rinunciato meno sono stati computer, smartphone (inclusi nella voce ricreazione e cultura) e alberghi e ristoranti. Anche i dati provenienti dal Panel Famiglie GfK-Eurisko relativi agli acquisti domestici del 2013 indicano una flessione su base annua della spesa destinata ai beni alimentari, pari al 3,1% (prezzi correnti) ed una corrispondente dei volumi dell’1,3%. Il calo della spesa è superiore per le bevande alcoliche e analcoliche (-3,9%), rispetto ai generi alimentari (-3%); dinamiche invertite, invece, sul fronte dei volumi (rispettivamente -0,9% e -1,5%). Guardando ai dati degli ultimi cinque anni, il calo dei volumi acquistati di prodotti agroalimentari nel complesso è un fenomeno iniziato a partire dal 2010 e proseguito fino al 2013 con una contrazione media annua dello 0,5%, probabilmente in risposta delle famiglie alla riduzione del loro potere d’acquisto. Nel 2013, le strategie di risparmio delle famiglie sembrano essere guidate da due dinamiche principali. In primo luogo, emerge una riduzione dei volumi acquistati, anche al fine di contenere gli sprechi, soprattutto per i prodotti freschi e freschissimi (carni, ortofrutta, pesce, latte), mentre tengono i prodotti da dispensa e maggiormente conservabili (biscotti, conserve, surgelati). Inoltre, si assiste ad un probabile spostamento dei consumatori verso prodotti dai prezzi competitivi, quindi primo prezzo, private label o in promozione. In particolare, fa pensare a quest’ultima tendenza il calo della spesa superiore rispetto a quello dei volumi, non giustificato da un rallentamento dei prezzi, che, come già sottolineato, segnano un aumento. 1 A livello settoriale, nel 2013 tutte le macro-categorie di prodotti registrano una contrazione della spesa su base annua, ad eccezione di quella dei vini (sostenuta dai rincari dei prezzi di vendita della scorsa annata di produzione) e degli oli e grassi, la cui crescita è da imputare unicamente all’olio di oliva sfuso. Anche per quanto riguarda le quantità consumate, i cedimenti sono generalizzabili a tutte le categorie; solo pochi prodotti e segmenti hanno registrato una crescita dei volumi. Volendo dettagliare ulteriormente per settore l’andamento dei consumi, ci sono alcuni elementi interessanti da sottolineare. Tra i derivati dei cereali crescono, soprattutto i consumi dei prodotti appartenenti al segmento della biscotteria e pasticceria, trainati dai prodotti da colazione, crescita questa più evidente in volume (+2,2%) che in valore (+0,2%). Nell’ottica di medio periodo, ossia negli ultimi cinque anni, questo segmento ha registrato una sensibile crescita in termini monetari, guadagnando il 2% in media ogni anno. In controtendenza i consumi del segmento della pasta e gnocchi, soprattutto a causa di un calo della spesa diretta dalle famiglie alla pasta di semola, pari al 7,7% nel 2013 rispetto al 2012 e allo 0,8% in media negli ultimi cinque anni. Tra le carni e i derivati, nel 2013 si segnala una flessione su base annua della spesa destinata alle carni fresche (-1,3%), alla quale si contrappone un lieve aumento di quella destinata ai derivati della carne (+0,5%). Diversificate le dinamiche che interessano il segmento del fresco: si spende meno per le carni di tutte le tipologie, ad eccezione dell’avicola, spinta sostanzialmente da una dinamica favorevole dei prezzi al dettaglio. Cresce, invece, la spesa destinata dalle famiglie alle carni elaborate, soprattutto la tipologia suina. I risultati confermano poi anche la maggiore preferenza accordata dai consumatori ad altri alimenti proteici, come ad esempio le uova, i cui consumi crescono del 6,6% in volume e del 5,7% in valore, sostenuti dai rincari dei prezzi al dettaglio del prodotto. La crescita della spesa dei derivati della carne (salumi e insaccati) deriva dal segmento a Denominazione di Origine (+2%), vista la contemporanea lieve flessione registrata dal segmento convenzionale (-0,4%). Allargando l’analisi agli ultimi cinque anni, si evidenzia un aumento del valore assegnato dalle famiglie ai derivati della carne (+0,5% in media ogni anno). Nel 2013 la flessione della spesa per prodotti lattiero-caseari è da ricondurre più al segmento del latte e altri derivati (-6,2%), che a quello dei formaggi (-2%). Le dinamiche che hanno interessato gli acquisti domestici del latte sono esemplificative delle strategie di risparmio attuate dalle famiglie italiane nel corso dell’ultimo anno. Queste, infatti, hanno sensibilmente diminuito i consumi di latte fresco (-6,2% in valore e -3,9% in volume), ma hanno acquistato più latte a lunga conservazione, che cresce leggermente in volume (+0,7%) a fronte di un calo della spesa (-3,7%), facendo pensare ad uno spostamento verso prodotti dal prezzo più contenuto e meno deperibili, che consentono un maggiore controllo degli sprechi. Sebbene nell’ultimo anno si sia assistito ad una riduzione della spesa destinata ai formaggi, le dinamiche dell’ultimo quinquennio segnalano una crescita media annua dell’1,2%, rimandando all’idea che anche i formaggi abbiano in parte surrogato i proteici più costosi (carni e pesce). Una delle categorie a risentire più intensamente della crisi dei consumi delle famiglie italiane è stata quella dei prodotti ittici, soprattutto i freschi che segnano un calo della spesa del 19,3%, a fronte di un calo dei volumi sensibilmente inferiore (-4,3%). Il segmento del trasformato segna una flessione del 2,8% in valore ed una sostanziale tenuta dei volumi (-0,2%). Sulla buona tenuta dei volumi del trasformato, nel 2013, hanno soprattutto influito i prodotti surgelati, visto il contemporaneo calo del tonno inscatola, che ha registrato un -2,2%, dopo l’andamento positivo osservato nel periodo 20092012. Va tuttavia tenuto presente che la spesa delle famiglie per il tonno in scatola ha continuato a crescere, in ragione del rialzo dei prezzi medi del prodotto, mentre quella per i surgelati ha subìto una flessione (-6,3%). Procede poi la flessione della spesa delle famiglie per i prodotti appartenenti al segmento dell’ortofrutta fresca, rivelandosi più marcata per frutta e agrumi (-2,4%) che per ortaggi (-2%). Rispetto al 2012 calano anche le quantità dei prodotti più comuni (-3,4% gli agrumi, -3,9% mele, -1,4% banane, -1,4% ortaggi e legumi e -2,6% patate). Va ricordato che la spesa destinata a questi prodotti, fino al 2012, aveva seguito una dinamica positiva, in linea con il rincaro dei prezzi medi di frutta e verdura. In riferimento poi al segmento dell’ortofrutta trasformata, nel 2013 registra una flessione della spesa (-3,6%), derivante dalla dinamica negativa di frutta e agrumi (-3%) e di ortaggi, legumi e patate (-3,7%). Guardando ai volumi, al contrario, si registra nel complesso una buona tenuta dovuta essenzialmente agli ortaggi surgelati (+2,1%) ed alle marmellate (+5,5%). Calano, 2 7 luglio 2014 invece, i consumi di conserve di pomodoro (-4,9% in valore e -0,7% in volume). In ulteriore calo poi, nel 2013, anche gli acquisti domestici di oli e grassi vegetali a causa soprattutto delle flessioni che hanno interessato l’olio extravergine di oliva confezionato (-7,8% in volumi, -5,6% in valore). Pure per i vini prosegue il contenimento degli acquisti delle famiglie (-6,1%), che in valore, di converso, crescono (+3,6%). In questo segmento, il fenomeno della contrazione dei volumi acquistati è stato osservato a partire dal 2010 (la flessione media annua è pari a -1,8%), mentre la contestuale crescita in valore risulta sfalsata e decorrente dal 2012, quando, come già sopra detto, si è avuto un rincaro dei prezzi al dettaglio, motivato dalla contrazione dei quantitativi vendemmiati, seppure di buona qualità. Tra le altre bevande, infine, nel 2013 crescono i volumi delle acque minerali (+1,4%), a fronte di una notevole calo della spesa (-4,2%); mentre per i succhi di frutta si segnala una consistente riduzione (-12,1% in valore, -14,6 in volume). 5.1 I consumi finali delle famiglie pag. 4 5.2 Gli acquisti domestici delle famiglie pag. 6 3 7 luglio 2014 5.1 I consumi finali delle famiglie Fig. 1 - Indice (base 2005-2006=100) della spesa per consumi finali delle famiglie italiane per macrovoci di spesa (valori costanti, anno di riferimento 2005) * abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili. Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat Tab. 1 - Spesa per consumi finali delle famiglie (valori costanti, anno di riferimento 2005) alimentari, bevande e tabacco alimentari e bevande non alcoliche bevande alcoliche, tabacco,narcotici vestiario e calzature abitaz, acqua, elettr., gas ed altri combust. mobili, elettrodomestici e manut. casa sanità trasporti e comunicazioni trasporti comunicazioni ricreazione, cultura e istruzione ricreazione e cultura istruzione alberghi e ristoranti beni e servizi vari totale sul territorio economico totale beni beni durevoli beni semidurevoli beni non durevoli servizi mln euro 2013 134.144 114.297 19.876 57.564 177.734 56.233 27.593 116.865 90.926 27.483 73.079 65.331 7.774 83.204 84.178 811.722 381.172 64.407 83.089 232.476 429.959 10/09 0,3 0,5 -0,7 3,5 1,0 4,5 1,0 -1,6 -2,8 4,7 4,8 5,4 0,1 1,0 4,4 1,5 1,7 -0,3 5,1 1,1 1,4 Var. % annue 11/10 12/11 -1,1 -3,0 -1,2 -2,8 -0,9 -4,2 0,8 -9,8 -0,3 -0,6 -0,7 -5,4 6,8 -1,1 -3,1 -7,5 -3,9 -8,3 1,0 -3,0 1,6 -4,4 1,9 -4,6 -0,2 -2,7 0,9 -1,7 1,5 -3,9 -0,1 -3,8 -1,4 -6,5 -4,1 -12,0 0,5 -9,0 -1,3 -4,2 1,1 -1,3 13/12 -3,1 -3,1 -3,3 -5,2 0,0 -4,0 -5,7 -3,3 -3,3 -3,2 -3,0 -3,1 -2,3 -2,1 -2,7 -2,5 -4,0 -5,2 -5,2 -3,4 -1,2 T.v.m.a. 03-13 08-13 -0,9 -0,6 -2,0 -1,9 0,5 -1,0 1,6 -1,2 -2,3 4,3 1,1 1,3 -0,6 0,5 0,4 -0,2 -1,1 -1,5 -1,4 -1,0 0,7 -1,9 -1,8 -2,3 -3,1 0,4 -2,3 0,7 -3,5 -4,3 0,5 0,0 0,1 -0,8 -0,3 -0,5 -1,2 -2,6 -5,2 -2,4 -1,9 0,1 Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat 4 7 luglio 2014 Tab. 2 - Spesa per consumi finali delle famiglie (valori correnti) mln euro Quote % 2013 alimentari, bevande e tabacco 164.339 17,3 alimentari e bevande non alcoliche 137.960 14,5 bevande alcoliche, tabacco,narcotici 26.379 2,8 vestiario e calzature 64.677 6,8 abitaz, acqua, elettr., gas ed altri combust. 228.210 24,0 mobili, elettrodomestici e manut. casa 64.978 6,8 sanità 26.943 2,8 trasporti e comunicazioni 138.291 14,5 trasporti 118.067 12,4 comunicazioni 20.224 2,1 ricreazione, cultura e istruzione 76.156 8,0 ricreazione e cultura 66.589 7,0 istruzione 9.567 1,0 alberghi e ristoranti 96.803 10,2 beni e servizi vari 91.981 9,7 totale sul territorio economico 952.379 100,0 totale beni 447.185 47,0 beni durevoli 64.979 6,8 beni semidurevoli 92.410 9,7 beni non durevoli 289.796 30,4 servizi 505.194 53,0 10/09 0,8 0,6 1,8 4,5 2,7 5,7 1,0 1,9 1,6 3,2 5,5 5,8 3,4 2,7 4,7 2,9 2,9 0,7 6,0 2,5 3,0 Var. % annue 11/10 12/11 1,6 0,0 1,5 -0,3 2,4 1,5 2,6 -7,5 2,8 3,8 1,0 -3,4 7,0 -1,5 2,0 -2,5 2,6 -1,9 -0,8 -5,6 1,9 -3,7 1,9 -4,2 2,2 -0,5 3,1 -0,4 5,5 -4,7 2,7 -1,2 1,7 -3,0 -3,8 -11,9 2,2 -7,0 3,1 0,8 3,6 0,4 13/12 -0,9 -0,7 -1,8 -4,5 1,8 -3,1 -5,3 -3,1 -2,1 -8,2 -2,5 -2,9 0,2 -0,6 -0,7 -1,2 -3,0 -6,0 -4,5 -1,9 0,5 T.v.m.a. 03-13 08-13 1,6 1,5 2,4 -0,2 4,1 0,8 1,6 0,9 1,1 0,0 1,7 1,6 2,4 2,7 1,8 2,0 0,9 -1,7 0,1 1,8 3,1 0,5 0,4 1,3 -1,6 3,2 -0,6 0,7 -0,9 -0,7 -1,9 0,6 0,4 1,9 1,4 -1,1 0,6 -0,6 -4,9 -1,1 0,8 1,7 Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat 5 7 luglio 2014 5.2 Gli acquisti domestici delle famiglie Tab. 3 – Dinamica degli acquisti domestici di prodotti agroalimentari delle famiglie in valore (variazioni e pesi %) Prodotti Peso % in valore 2013 Derivati dei cereali, di cui: 7,5 Prodotti biscotteria e pasticceria Var. % annue T.v.m.a. 09/08 10/09 11/10 12/11 13/12 08-13 2,0 1,0 1,1 -0,5 -4,7 0,2 2,0 3,1 1,7 2,9 2,1 0,2 2,0 Pasta e gnocchi 2,7 -1,5 1,7 4,1 0,6 -8,3 -1,6 Carne e Derivati della carne, di cui: 26,5 -0,1 0,2 0,7 0,6 -0,8 0,2 Carne fresca 17,8 0,7 0,2 0,2 -0,1 -1,3 0,1 Derivati della carne, di cui: 8,2 -1,9 0,2 2,0 1,9 0,5 0,5 Derivati della Carne DOP/IGP 3,3 -2,8 -0,1 2,7 2,2 2,0 0,6 Derivati della Carne non DOP/IGP 5,0 -1,4 0,4 1,6 1,8 -0,4 0,4 Latte e Derivati, di cui: 19,1 0,1 -1,3 2,3 0,5 -3,4 0,0 Formaggi e latticini 12,8 1,1 0,0 3,1 2,9 -2,0 1,2 Latte e altri derivati, di cui: 6,2 -1,5 -3,5 0,9 -3,8 -6,2 -2,2 Latte fresco 3,6 -5,7 -6,6 -0,2 -1,9 -6,2 -3,5 Latte UHT 1,8 -2,4 -4,5 1,6 -6,0 -3,7 -2,7 Prodotti Ittici, di cui: 6,6 6,9 4,5 0,8 0,0 -12,7 1,1 Freschi 3,7 3,7 -0,7 -1,9 -3,5 -19,3 -2,5 Trasformati, di cui: 2,9 14,1 15,5 5,7 5,8 -2,8 7,8 Tonno in scatola 1,4 8,4 8,9 7,4 0,2 1,4 5,1 Ittici surgelati 0,9 0,8 5,1 4,7 -3,2 -6,3 0,8 Ortofrutta, di cui: 22,2 1,6 0,6 0,5 1,5 -2,4 0,6 Ortofrutta fresca, di cui: 18,9 1,4 0,3 0,2 0,4 -2,2 0,2 Frutta e agrumi 8,3 0,2 0,2 0,3 0,2 -2,4 0,0 Ortaggi, legumi e patate 10,6 2,3 0,4 0,1 0,6 -2,0 0,3 Ortofrutta trasformata, di cui: 3,3 3,1 2,4 2,1 8,0 -3,6 3,0 Frutta/Agrumi 0,3 2,0 6,0 9,1 4,7 -3,0 4,8 Ortaggi, legumi e patate 3,0 3,2 2,0 1,4 8,3 -3,7 2,6 Oli e grassi vegetali, di cui: 2,0 -6,6 -10,5 -9,0 -8,4 1,7 -6,8 Olio Extravergine di oliva cfz. 0,8 -6,3 -2,8 -1,1 -6,3 -5,6 -3,9 Altri prodotti alimentari, di cui: 5,8 1,6 9,6 3,3 0,6 -1,6 2,8 Uova 1,3 1,4 8,4 2,2 8,4 5,7 4,6 2,2 3,5 0,7 -3,3 2,0 3,6 0,9 Bevande alcoliche e analcoliche, di cui: 8,2 Acque minerali 2,2 4,8 -0,8 3,1 -1,2 -5,7 0,5 2,9 -3,5 -0,9 -2,8 -4,2 -1,3 Generi alimentari 89,7 1,0 0,6 0,9 0,4 -3,0 0,3 Bevande analcoliche e alcoliche 10,3 4,5 -0,5 1,8 -0,6 -3,9 0,6 Totale agroalimentare 100 1,3 0,5 1,0 0,3 -3,1 0,3 Vini Fonte: elaborazione ISMEA su dati Panel famiglie GfK-Eurisko 6 7 luglio 2014 Tab. 4 - Dinamica degli acquisti domestici dei principali prodotti agroalimentari delle famiglie in volumi (variazioni %) Var. % annue Prodotti 09/08 Prodotti biscotteria e pasticceria 10/09 T.v.m.a. 11/10 12/11 13/12 08-13 2,7 1,3 0,4 1,5 2,2 1,4 Pasta e gnocchi, di cui: -0,8 -2,5 -0,8 0,1 -0,7 -0,9 Pasta di semola -0,8 -1,0 -2,8 -0,6 0,3 -0,3 Carne fresca, di cui: 1,8 0,9 -0,5 -0,9 -2,2 0,0 Carne fresca naturale 1,0 0,5 -0,7 -2,0 -3,9 -0,6 Carne fresca elaborata 6,5 3,4 0,6 4,9 5,8 3,6 Derivati della carne, di cui: 0,5 1,0 0,4 2,4 -1,0 0,8 Derivati della Carne DOP/IGP 1,5 -0,2 0,5 2,2 -1,4 0,7 Derivati della Carne non DOP/IGP 0,1 1,6 0,4 2,4 -0,8 0,8 Formaggi e latticini 2,2 0,5 1,3 2,1 0,6 1,3 Latte e altri derivati, di cui: -0,4 -2,7 -0,6 -2,9 -1,4 -1,4 Latte fresco -1,1 -4,1 -3,2 -3,4 -3,9 -2,8 Latte UHT -0,7 -2,7 0,7 -3,8 0,7 -1,2 3,7 1,1 2,1 1,3 -3,0 1,3 Yogurt Prodotti ittici freschi -2,7 -3,1 -3,8 -3,2 -4,3 -3,0 Prodotti ittici trasformati, di cui: 5,8 7,8 3,6 5,1 -0,2 4,4 Tonno in scatola 4,6 5,0 3,9 0,3 -2,2 2,5 Prodotti ittici surgelati 0,4 1,9 3,7 -1,6 -0,1 0,9 Frutta e agrumi freschi, di cui: -0,1 0,1 -0,9 -2,4 -2,5 -0,9 Agrumi -0,8 1,1 -0,5 -2,8 -3,4 -0,9 Mele -0,9 0,4 -2,0 -3,2 -3,9 -1,6 Banane -1,4 -0,3 -0,8 -1,0 -1,4 -0,8 Ortaggi, legumi e patate freschi, di cui: 1,4 0,5 -1,1 -1,6 -1,6 -0,3 Ortaggi e legumi 1,8 0,6 -1,0 -1,5 -1,4 -0,2 Patate -0,8 -0,2 -1,6 -1,9 -2,6 -1,1 Frutta/Agrumi trasformati, di cui: 1,8 3,4 6,2 0,5 -0,1 2,3 Confetture e marmellate 3,6 5,5 3,3 4,1 3,5 2,6 Ortaggi, legumi e patate trasformati -1,3 -0,5 -0,6 4,0 0,5 0,3 Conserve di pomodoro -2,7 -1,0 -1,5 -2,7 -0,7 -1,7 0,5 4,2 1,1 -0,2 2,1 1,3 Ortaggi surgelati Olio Extravergine di oliva cfz. -1,1 -2,6 2,0 0,6 -7,8 -1,0 Uova 0,9 6,9 0,2 5,0 6,6 3,2 Dolci -0,3 8,7 -0,6 -0,3 0,9 1,5 Vini 0,3 -0,3 -2,6 -3,4 -6,1 -1,8 -1,5 -2,8 0,2 2,0 1,4 -0,3 Succhi di frutta - Smoothies 0,3 1,1 1,8 -5,5 -14,6 -2,0 Bevande gassate 1,5 -3,1 1,6 -2,7 -4,8 -1,0 Generi alimentari 0,3 -0,4 -0,9 -1,2 -1,5 -0,6 -0,4 -2,5 0,6 0,6 -0,9 -0,4 0,0 -1,2 -0,3 -0,5 -1,3 -0,5 Acque minerali Bevande analcoliche e alcoliche Totale agroalimentare Fonte: elaborazione ISMEA su dati Panel famiglie GfK-Eurisko 7 7 luglio 2014
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