ASSOCIAZIONE VICENTINA PER LE LEUCEMIE ED I LINFOMI PERIODICO TRIMESTRALE - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2, DCB VICENZA - ANNO XXVII N. 82 - 1 Marzo 2014 Buona Pasqua! Pasqua: Speravamo Questo nostro bollettino presenta la delicata pagina dell’azione meritoria della sperimentazione e la mirabile tecnica della ricerca, di cui va orgogliosa l’Ematologia. Sono due pagine di speranza, inserita dentro termini scientifici. La speranza si infiltra sempre là dove l’uomo si adopera per il benessere di altre persone. C’è un rapporto tra la Pasqua di Gesù e queste pagine, o anche tra la Pasqua di Gesù e l’azione del volontariato? La Risurrezione di Gesù è l’avvenimento che scatena la realizzazione dell’oggetto della speranza. Di fronte alla morte si può ancora sperare? Nella malattia si può sperare? Ci sono ricerche che indicano un aumento costatabile di risultati benefici nel malato che collabora all’azione dei medici con la propria speranza, o nel malato verso il quale si indirizzano le preghiere di chi spera per lui. Dal Vangelo sappiamo che due discepoli di Gesù camminavano scoraggiati verso Emmaus, dopo la morte crocefissa di Gesù. Dicevano: “Speravamo … “ Gesù li sveglia con la sua presenza di risorto, per farli passare dalla disperazione alla costatazione che lui, risorto, era vivo, vivo per sempre dopo la morte. Ogni risurrezione dalla malattia è partecipazione a quella Risurrezione. La Risurrezione di Gesù è il catalizzatore di qualsiasi sperare: quello dei medici, quello dei malati, quello dei volontari. Nella Pasqua anche l’AViLL-AIL e l’Ematologia si rispecchiano. Buona Pasqua, perciò. Giuseppe Celso Mattellini UOVA DI PASQUA 4-5-6 aprile 2 Cos’è una sperimentazione clinica Con il termine “sperimentazione clinica” si intende una ricerca scientifica rivolta ai pazienti con lo scopo di identificare risposte specifiche a nuove terapie o procedure oppure nuovi modi di utilizzo di terapie già praticate. Ormai da diversi anni anche nella nostra U.O. di Ematologia sono attive alcune di queste sperimentazioni cliniche che sono andate via via crescendo nell’ultimo periodo, tanto da portare alla creazione nel 2012 dell’Unità Studi Clinici e data Management della Fondazione Progetto Ematologia. Essa è costituita da alcuni giovani laureati che si occupano di dare supporto ai medici nella gestione e organizzazione dei protocolli di studio attivi nell’Unità Operativa. Ogni sperimentazione si basa infatti su protocolli clinici: questi descrivono le caratteristiche dei pazienti che possono essere curati nell’ambito della stessa, il programma di terapia, gli esami necessari, i dettagli sulla cura. A volte alcuni di questi studi non si prefiggono di testare una nuova terapia, ma di raccogliere semplicemente dati (sempre in forma anonima) derivati dalla storia del paziente, con lo scopo di approfondire la conoscenza scientifica su una patologia, magari non ancora del tutto chiara nei suoi aspetti peculiari. Si parla in questo caso di “studi osservazionali” in cui il paziente è coinvolto solo marginalmente, ma il contributo di ricerca rimane comunque notevole. Anche quando questi studi prevedono di utilizzare nuovi programmi di terapia o nuovi farmaci, il tutto si svolge nel pieno rispetto dei diritti del paziente. Scrupolose linee guida internazionali hanno il compito di tutelare chi sceglie di partecipare ad una sperimentazione clinica. Tutti gli studi condotti sono approvati e monitorati dai Comitati Etici della struttura nella quale si svolgono, allo scopo di garantire che i rischi siano ridotti al minimo e che siano nettamente minori dei potenziali benefici offerti al paziente. Il Comitato Etico è un organismo indipendente composto da medici, farmacologi, infermieri, bioetici, esperti in materia giuridica che garantiscono l’eticità dello studio e la tutela dei diritti dei partecipanti; valuta la rilevanza scientifica di una ricer- ca, l’adeguatezza del piano sperimentale, l’analisi statistica e il rapporto rischio/beneficio. Inoltre i medici che conducono questi studi devono attenersi alle cosiddette norme di “buona pratica clinica”, regole di etica e qualità scientifica, riconosciute a livello internazionale, che permettono di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei pazienti, ma anche l’attendibilità dei risultati derivanti da un protocollo di studio. Le sperimentazioni cliniche danno un importante contributo alla conoscenza ed al progresso nella lotta contro le malattie. Molte delle terapie attualmente in uso, le scelte di combinazioni di farmaci da utilizzarsi “in prima linea”(cioè alla diagnosi) o nelle possibili ricadute, il corretto dosaggio di farmaci, ma anche le conoscenze attuali dell’impatto sulla qualità di vita di alcune patologie sono il risultato di lunghi studi di sperimentazione clinica avvenuti in passato e rappresentano la premessa per nuove direzioni della futura ricerca. Da qualche anno mi occupo di seguire alcuni protocolli di studio attivi nel nostro Reparto e mi sono accorta di quanta iniziale diffidenza vi sia talvolta di fronte all’opportunità di partecipare ad una sperimentazione. Spesso vi è infatti la paura di fungere da “cavie” per nuovi farmaci senza sapere se saranno efficaci o meno, se possono nuocere; a volte il comprensibile sconcerto derivato magari da una diagnosi recente, fa sembrare tutto ancora più incomprensibile e difficile da capire. Nel rispetto ovviamente delle decisioni del singolo e della dignità della persona, cerco di sedermi accanto ai pazienti e leggere con loro il “consenso informato”, un lunghissimo, ma completo scritto che spiega nel dettaglio tutto ciò che comporta partecipare alla sperimentazione, nel rispetto, in primis, dell’anonimità dei dati raccolti. A leggere tutto con calma, ci si accorge infatti che si tratta di percorrere strade sicure e già note e che il “protagonista” di queste sperimentazioni è il paziente stesso che, tutelato nei suoi diritti, può intraprendere un efficace percorso di cura e contribuire alla ricerca scientifica. Dr.ssa Silvia Finotto Dipartimento di Terapie Cellulari ed Ematologia 3 Il Laboratorio di manipolazione cellulare Presso l’Ematologia dell’Ospedale di Vicenza, grazie al finanziamento di AVILL-AIL sono in corso importanti e ambiziosi progetti. É stato realizzato il laboratorio di manipolazione minima cellulare (camera bianca) che permette di effettuare in condizioni asettiche procedure di selezione e manipolazione cellulare. Infatti, il fulcro del laboratorio è un dispositivo molto sofisticato (CliniMacs) che consente di selezionare dal sangue o dal midollo osseo del donatore specifiche cellule che si desidera trapiantare (per arricchire per esempio le cellule antitumorali anche nelle forme più gravi), o eliminare cellule che potrebbero rivelarsi dannose al ricevente (per esempio innescando il rigetto). Il CliniMacs, permette la rimozione o l’arricchimento di popolazioni cellulari attraverso la selezione immunomagnetica, con grandi vantaggi per la cura dei pazienti trapiantati. Un potente magnete all’interno dello strumento trattiene le cellule desiderate che poi vengono rilasciate sospendendo l’attrazione magnetica. Le cellule raccolte, essendo state manipolate in condizioni di assoluta sterilità e purezza, potranno essere direttamente infuse nel paziente. A novembre sono iniziate le prime deplezioni di linfociti CD8 da DLI per una paziente in ricaduta di malattia. Parallelamente alla realizzazione del laboratorio di manipolazione minima cellulare la FPE sta sviluppando protocolli di terapia cellulare avanzata ad uso preclinico con l’obiettivo di trasferire i risultati direttamente sui pazienti. In particolare da alcuni anni si studia la selezione e l’attivazione specifica di sottopopolazioni cellulari linfocitarie quali le “Citokine-Induced Killer cells” (CIK). Le cellule CIK sono linfociti T che hanno dimostrato un’attività antitumorale verso diversi target tumorali. Quelli preferenziali si sono dimostrati la leucemia mieloide acuta (LAM), la leucemia mieloide cronica (LMC) e la leucemia linfatica cronica (LLC). Lo studio sulle MSC è stato ulteriormente implementato con approfondimenti sull’attività im- munomodulatoria data la loro capacità di inibire la proliferazione delle cellule T responsabili della malattia da rigetto dopo trapianto. Inoltre sono in atto protocolli sperimentali per l’isolamento di MSC provenienti da fonti alternative al midollo osseo quali il sangue del cordone ombelicale. Più recentemente si è sviluppato il protocollo di selezione e attivazione specifica di linfociti ad attività anti-infettiva (ad esempio, anti citomegalovirus), la cui infusione potrebbe fornire un importante aiuto nella terapia di una delle più frequenti infezioni post trapianto, spesso letale per pazienti immunocompromessi. Sono state messe a punto procedure per l’isolamento, l’espansione e la caratterizzazione di linfociti T specifici per citomegalovirus (CMV-T) per protocolli pre-clinici di immunoterapia cellulare adottiva. Dott. Giuseppe Astori Direttore Tecnico Laboratorio di Terapie Cellulari Avanzate (LTCA) Dipartimento Funzionale di Terapie Cellulari ed Ematologia Dott.ssa Martina Bernardi Biologa - Fondazione Progetto Ematologia 4 I ragazzi di Bassano e le Stelle di Natale Hanno risposto in tanti all’appello dell’Associazione AViLL-AIL per aiutarci nella manifestazione Stelle di Natale. Sono i ragazzi dell’Istituto Scotton di Bassano del Grappa, coordinati dalla professoressa Spiller, che con grande altruismo e sensibilità si sono turnati nei giorni della campagna AIL, nella postazione della loro città, per offrire le Stelle di Natale insieme a grandi sorrisi, gioia e tanta speranza. Le Volontarie della zona di Thiene, riunite per il consueto incontro annuale, salutano tutti i sostenitori ed amici dell’AViLL-AIL. I nostri Volontari di Vicenza offrono Stelle di Natale a Bertesinella. 5 Grazie a tutti i Volontari che ci hanno aiutato nelle Piazze, Parrocchie e Centri Commerciali nella manifestazione Stelle di Natale AIL. E grazie a tutti i sostenitori che con generosità hanno contribuito all’iniziativa con l’acquisto delle Stelle di Natale. Il Vostro prezioso sostegno ha permesso il finanziamento e l’attivazione dell’Assistenza Domiciliare, iniziata ad ottobre 2013, seguita da due medici e due infermieri che seguono i Pazienti ematologici nelle proprie abitazioni. Per questo motivo, l’Associazione si è dotata di un automobile, poiché i Pazienti sono dislocati sia a Vicenza che nella Provincia. “Curare è prendersi cura” come cita il titolo del nuovo libro del Professor Mandelli, e, grazie a tutti voi, possiamo continuare a prenderci cura dei Pazienti sempre nel miglior modo possibile. GRAZIE DI CUORE A TUTTI “Al centro della malattia, di qualsiasi malattia o situazione di sofferenza, c’è una persona. Non importa che io la conosca o no. E’ una persona che lotta e spera di non essere lasciata sola, di non essere dimenticata, di non dover impallidire giorno dopo giorno, nell’indifferenza.” Un volontario AIL Chi è il volontario AViLL-AIL? Amico, confidente, infermiere, organizzatore, un volontario AViLL-AIL è una persona disponibile, una persona che si mette in gioco, una persona che ama. Diversi sono gli ambiti di attività in cui operano i volontari. Alcuni si trovano a diretto contatto con i malati negli ospedali e nelle Case AIL, si relazionano con i medici, con gli infermieri e con le famiglie, per guidare e sostenere i pazienti durante tutto il percorso della malattia. Altri collaborano con la Sezione nelle molteplici attività di carattere organizzativo e amministrativo e donano il proprio tempo per le manifestazioni di piazza che vengono promosse sia per raccogliere fondi che per informare sui progetti e sulle attività finanziate dall’associazione. È grazie ai volontari se l’associazione è riuscita a raggiungere i risultati attuali; grazie al loro impegno infatti è possibile organizzare le iniziative di raccolta fondi, sensibilizzare i cittadini alla solidarietà e rendere operativi i servizi che l’AViLL-AIL mette a disposizione dei malati. Alcuni di loro vivono a stretto contatto con i malati e con le loro famiglie, partecipi del contesto fisico e organizzativo, ma soprattutto emotivo di chi soffre. Svolgono la loro opera nell’U.O. di Ematologia e nella Casa Amica. Un grazie particolare è dedicato a loro, che sono sempre disponibili anche per le faccende più umili come gli aiuti domestici, il disbrigo di pratiche burocratiche e per tutte le altre piccole incombenze quotidiane. Per informazioni su come diventare volontario, abbiamo in programma il corso per Volontari AViLL-AIL che operano in Ematologia. Se sei interessato contattaci in sede allo 0444-928853 oppure tramite e-mail a [email protected]. 6 UOVA DI PASQUA Ci troverete in tutte le piazze di Vicenza e provincia nei giorni 4-5-6 aprile 2014 dove offriremo UOVA DI PASQUA a quanti condividono sensibilmente l’operato della nostra associazione. Con un Uovo di Pasqua puoi contribuire a sostenere l’associazione nell’aiuto ai malati Diamo vita alla ricerca! QUOTA ASSOCIATIVA 2014 e 15,00 I versamenti si possono effettuare sul c/c n. 1256/21 della Banca Popolare di Vicenza IBAN IT81W0572811810010570001256, sul c/c 5054843 della Unicredit Banca IBAN IT90B0200811803000005054843, o sul c/c postale intestato all’AViLL-AIL n. 11644366. Consiglio direttivo Presidente: Sandra Daniela Vedana Vicepresidente:Maria Grazia Lucianetti Segretario: Giancarlo Marini Consiglieri: Maria Rosa Cingano Franco Iannò Bruna Malandrin Alessandro Simionato Giovanni Spolaor Igino Zarantonello LA GENTE DEVE SAPERE CHE… Non esiste nessun incaricato dell’AVILL-AIL, autorizzato alla raccolta di denaro, anche se si presenta in possesso di documenti e fotografie che facciano riferimento alla nostra Associazione. L’AVILL-AIL ringrazia per la collaborazione che serve ad evitare spiacevoli episodi. Le uniche modalità per versare contributi sono i versamenti bancari o postali. A.Vi.L.L. NOTIZIE periodico dell’Associazione Vicentina per le Leucemie i Linfomi e Mieloma SEDE: VIALE DAL VERME, 41 36100 VICENZA TEL./FAX 0444/928853 Dir. Resp. Giuseppe C. Mattellini Autorizzazione del Tribunale di Vicenza n. 547 del 21/4/1987 Tipolitografia PAVAN snc - Vi
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