strade & costruzioni Dal cantiere Il giorno del varo Federica Delucchi I l giorno del varo è di certo il momento più spettacolare ed emozionante della storia di un cantiere di costruzione di una nuova infrastruttura: in poche ore si assiste alla traslazione in opera del “gigante” adagiato sulla carreggiata stradale appena fatta, in attesa di essere posizionato sugli appoggi antisismici previsti e già realizzati sulle spalle de ponte. Con precisione assoluta, nel pomeriggio di una calda e intensa giornata di lavoro, due autogru contemporaneamente lo sollevano, calano in posizione, lavorando all’unisono, in contatto radio costante, posizionate dall’una e dall’altra parte delle sponde del Lambro. Luce 55 m; peso 190 tonnellate. 78 Gquarry 2014 construction iugno & La fase più emozionante del varo: la presa in carico della prima autogrù che “aspetta” il ponte dalla parte opposta del fiume Il progetto della variante di Villanterio, in provincia di Pavia, appena realizzato dall’ATI composta da Arros Spa e Ices Srl, ha visto in campo tecnologie d’avanguardia per il tracciamento, il trattamento a calce, la stesa degli asfalti e infine, e di certo la fase più interessante, il varospettacolo di un impalcato in acciaio corten del peso di 190 tonnellate per 54,50 m di lunghezza, assemblato in cantiere e varato con l’ausilio di due autogru, una Demag da 600 ton e una Liebherr da 200 ton. I lavori sono commissionati dalla Provincia di Pavia nell’ambito di interventi di riassetto del sistema viario. Report dal cantiere con le parole dei protagonisti strade & costruzioni All’opera squadre di professionisti e tecnici specializzati in queste tipologie di interventi. Si tratta del ponte in acciaio corten, a campata unica, per lo scavalco del Lambro Meridionale fuori dall’abitato di Villanterio, in provincia di Pavia, varato nella giornata di venerdì 6 giugno scorso. Il Lambro è uno dei fiumi che alimentano la pianura produttiva pavese e lodigiana. Siamo in una zona della pianura Padana nella quale la cultura dell’acqua è dominante e l’acqua stessa è da sempre magistralmente “addomesticata” per scopi agricoli e per disegnare ordinatamente la campagna produttiva. Le opere d’arte legate alle sistemazioni idrauliche sul territorio di questa zona sono tante: fra tutte citiamo il cavo Marocco, uno dei maggiori canali artificiali della Pianura. Nei pressi del cantiere si può ammirare l’ormai antico ponte-canale che trasferisce l’acqua del cavo Marocco. Il nuovo ponte e lo spettacolare varo non sono che l’ultimo tassello di un progetto che Impresa Ices, una consociata della Colombo Severo di Borgo San Giovanni, sta portando a termine con professionalità e tecnologie estremamente avanzate, come ci spiega durante il sopralluogo Alberto Franconti, Responsabile Tecnico di Ices, in particolare per l’attenzione all’ambiente e per le tecnologie d’avanguardia messe in campo. “Abbiamo eseguito un trattamento a calce-cemento con il recupero materiali da demolizione o terre di risulta trattate a calce e cemento dopo analisi di legge. Tutto derivato da impianti di recupero delle imprese collegate alla società esecutrice dei lavori. Il pacchetto stradale è stato confezionato con mista naturale di recupero mischiata a fresato, l’ecobase, un cementato. Al di sopra tout venant ad alto modulo e infine al di sopra tappetino anti skid. Si tratta di tecnologie più all’avanguardia in questo momento” afferma Fraconti e continua illustrando le tappe che hanno portato alla realizzazione dell’opera. Sin dall’origine sono state fatte scelte innovative come quella di utiStazione di controllo GPS lizzare il sistema a controllo GPS totale per il tracciamento, in modo da eliminare del tutto le operazioni di tracciamento standard in manuale. Le macchine in automatico mediante display a bordo fanno tutto da sole. Vediamo nelle foto il grader Cat con sistema satellitare. A prescindere dalle giornate del varo che hanno richiesto la presenza di Aziende e personale altamente speciaTrattamento a calce delle rotatorie Giugno 2014 quarry & construction 79 Grader con sistema satellitare a bordo lizzato, Ices è stata presente in cantiere mediamente con una squadra operativa di 15 persone, fra cui 5 carpentieri, 5 autisti con automezzi pesanti per le forniture e 5 operatori sulle macchine. Il progetto La variante di Villanterio è un progetto di costruzione di una nuova infrastruttura per mettere in collegamento la ex SS 235 alla vecchia SS 412 (Val Tidone) tagliando al di fuori l’abitato di Villanterio. Da lì partirà un secondo appalto che taglierà l’abitato di Valera Fratta. Quest’area della provincia pavese è infatti interessata da impor- 80 Gquarry 2014 construction iugno & tanti lavori di riqualificazione della rete infrastrutturale promossi dalla Provincia di Pavia. Sono in costruzione, e ad oggi quasi del tutto ultimati, i lavori per la realizzazione della nuova infrastruttura, in totale circa 2,8 km di nuova strada provinciale. Il progetto prevede inoltre la costruzione di quattro nuove rotatorie: la prima per la riqualificazione della rotatoria d’ingresso in Villanterio, una sulla SS 235; una sulla ex 412 e infine una rotatoria centrale, proprio prima dell’imbocco del nuovo ponte sul Lambro, che la Committente e i progettisti hanno voluto specificamente per rallentare il traffico per ragioni di sicurezza. In questo tratto ci sarebbero stati 2 km rettilinei senza interruzioni, che avrebbero potuto indurre i conducenti ad una velocità troppo elevata. Fra le altre opere d’arte da menzionare vi è un sifone sul canale Cavo Marocco, un sottopasso in prossimità del ponte e due manufatti Tensiter (prefabbricati articolati in corpi di calcestruzzo che costituiscono l’armatura principale delle strutture finite, quali spalle, ponti, gallerie artificiali, facilitando sia il trasporto sia il corretto posi- strade & costruzioni zionamento reciproco delle parti, garantito dalla particolare geometria delle strutture. Il getto di consolidamento e sigillatura conclude la posa in opera). L’importo contrattuale dei lavori ammonta a circa 11 milioni di euro. I lavori sono affidati alla Società Ices, Impresa Costruzioni Edili Stradali, di Arena Po (PV) che ha aperto i cantieri già da alcuni mesi e terminerà i lavori nel prossimo autunno. Responsabili del cantiere per Ices sono il geom. Massimiliano Poma e il geom. Ivan Rapaccioli. Il ponte, cuore del progetto che metterà in collegamento le infrastrutture, ha luce poco inferiore di 55 m ed è a campata unica. E’ stato progettato e realizzato dalla Maeg spa. Si tratta di una struttura in acciaio corten, del peso complessivo di 190 tonnellate. La struttura, costituita da trave centrale e remi laterali, è stata assemblata in cantiere, a pochi metri dalla sua posizione definitiva, sulla carreggiata stradale. Gli altri protagonisti di questo progetto sono la Maeg di Vazzola (TV), società specializzata nella progettazione e messa in opera di ponti e strutture di grande dimensione e la società Arduino trasporti di Moncalieri, in provincia di Torino, che ha fornito le autogrù e realizzato operativamente il varo. In cantiere abbiamo incontrato l’ing. Carlo Fabbi, reponsabile del cantiere per la Maeg, il geom. Fernando Parviero, coordinatore del cantiere per Arduino. Presente in forze anche l’Ente Committente, la Provincia di Pavia, nelle persone del Direttore dei Lavori, geom. Massimo Bardone; dell’ing. Nicola Vitali, DL opere strutturali, cementi armati e acciaio; del geom. Alessandro Mangia, RSPP della Provincia Pavia; del geom. Matteo Bobbiesi, assistente ai lavori; dell’ing. Pier Giuseppe Dezza, collaudatore strutture e dell’ing. Francesco Grecchi, collaudatore tecnico amministrativo. R.U.P. per la Provincia è l’ing. Barbara Galletti. La Committente, DL e i tecnici in cantiere il giorno del varo Ices - Arros, l’impresa esecutrice general contractor I.C.E.S. srl Impresa Costruzioni Edili Stradali, con sede ad Arena Po, in provincia di Pavia ha in carico l’esecuzione dei lavori per la realizzazione della nuova infrastruttura, in ATI con la Arros Spa. Ices è una consociata della Colombo Severo & C. Impresa di Borgo San Giovanni (Lodi), così come altre due società, la Platti Costruzioni Generali (Borgo San Giovanni) e il Consorzio Costruzioni Infrastrutture di Sant’Angelo Lodigiano. Le aziende operando in sinergia sono in grado di provvedere in autonomia a tutte le fasi di forniture per la costruzione delle infrastrutture. Dispongono infatti di tre impianti di produzione di materiali inerti (Borgo San Giovanni, Lodi e Arena Po), presso i quali vi sono anche impianti per il recupero e il riciclaggio di rifiuti speciali non pericolosi, quali materiali inerti provenienti da demolizioni edili, terre e rocce da scavo che qui vengono frantumati, vagliati e restituiti come mps in granulometrie controllate. Vi sono tre impianti per la produzione di conglomerati bituminosi a Borgo San Giovanni, Senna Lodigiana e Arena Po e infine l’impianto di produzione per i misti cementati che opera presso la sede Centrale di Borgo San Giovanni. In questo modo le Società, sotto la Direzione Generale e Tecnica del sig. Francesco Gallotta, sono presenti sul mercato con lavori di asfaltatura e fresature stradali, trattamenti a calce e cemento, misti cementati e riciclaggio a freddo, movimento terra e demolizioni generali, realizzazione fognature e impianti di depurazione, opere di difesa spondale e ingegneria naturalistica, realizzazioni di costruzioni industriali, ponti e viadotti, infissione palancole e opere strutturali speciali, riciclaggio materiali, interventi di bonifica e protezione ambientale. Giugno 2014 quarry & construction 81 Ing. Carlo Fabbi della Maeg Il varo Il varo è un gioco di squadra. Come ci spiega l’ing. Carlo Fabbi della Maeg, sin dalle prime fasi del progetto preliminare i progettisti devono lavorare fianco a fianco con l’impresa esecutrice dei lavori (Ices), ma anche con l’impresa che fornirà le autogrù per il varo (Arduino Trasporti). Come previsto, la movimentazione della struttura è stata realizzata nella giornata di venerdì 6 giugno, con la presenza di Ices e delle due aziende che avevano in affidamento i lavori, rispettivamente la Maeg di Treviso, azienda che opera in tutto il mondo per la progettazione di vari di grandi strutture e Arduino, Società di Moncalieri, che interviene mettendo a disposizione le autogrù e tanta esperienza necessaria allo svolgimento corretto e in sicurezza delle operazioni. Arduino, ci spiega il coordinatore di cantiere Fernando Parviero, è presente in cantiere sin dall’inizio della settimana per le operazioni preliminari al varo fra cui il montaggio della gru maggiore che prenderà in carico la struttura: la vediamo nelle foto, sull’altra sponda del fiume pronta a prendere in carico il ma- Sequenza di varo del ponte in acciaio 1 1. Il manufatto pronto in posizione affacciato sul vuoto sull’altra sponda è allestita la gru da 600 ton 2. Inizia la spinta dalla parte posteriore. 3. Particolare del timone e del mezzo di spinta. 4. Fase intermedia di spinta, fino a 27 m 5. Presa in carico da parte dell’autogrù sull’altra sponda 6. Operatore sulla gru, in contatto radio 7. Traslazione con due gru oltre i 27 m, prima del definitivo posizionamento sugli appoggi 3 2 82 Gquarry 2014 construction iugno & strade & costruzioni nufatto. Si tratta di una Demag con 600 ton di tiro, la quale a sua volta necessita di un’autogrù di servizio per il corretto allestimento e montaggio (viaggia su strada smontata e suddivisa in diversi treni di trasporto eccezionale). La struttura del ponte da movimentare è posata da una parte su un appoggio fisso entro il quale scorre e dall’altra su un carrello a 7 assi, ammortizzato con martinetti idraulici, collegato attraverso una sorta di barra-timone ad un autocarro che ha il compito di spingere la struttura, portandola fino ad una posizione ben precisa, ovvero quando circa 7 metà della lunghezza della struttura stessa risulta a sbalzo nel vuoto. Il punto preciso, calcolato dai tecnici, è indicato sulla struttura stessa (nella foto Parviero ce lo indica e corrisponde circa a 27 m). A questo punto la struttura è appoggiata a metà e ad una delle estremità. Una zavorra aggiuntiva di 40 tonnellate posizionata sopra la struttura all’estremità appoggiata al carrello su ruote garantisce la traslazione in sicurezza sino a 27 m e la possibilità della struttura di rimanere in questa posizione. Ecco che improvvisamente, tolti i fermi di sicurezza e verificate tutte le condi- Il coordinatore del cantiere per Arduino, Fernando Parviero 5 6 4 Giugno 2014 quarry & construction 83 40 tonnellate di zavorra assicurano la traslazione del ponte rispetto al rischio di ribaltamento quando esso è a sbalzo sul vuoto, ma non ancora in carico alla gru zioni al contorno, il “gigante” si mette in movimento e avanza lento e costante sul vuoto verso l’autogrù che lo aspetta. La traslazione avviene in maniera regolare, controllata da molte persone che verificano, soprattutto nelle fasi iniziali, la direzione corretta, che deve essere in asse con la struttura, il comporta- 84 Gquarry 2014 construction iugno & mento della stessa, le varie posizioni di avanzamento. Quando la struttura rimane a sbalzo nel vuoto per 27 m si conclude la prima fase importante del varo e ci si ferma. In questo momento con un’autogrù di servizio vengono rimosse le 40 ton di zavorra. Ha inizio la fase più emozionante e delicata dell’operazione di varo. A questo punto l’autogrù da 600 ton, posizionata sulla sponda opposta, prende in carico la struttura e la “tira” in posizione, mentre l’altra estremità ormai sganciata dal timone, scorre sull’appoggio. Quando la struttura arriva alla posizione desiderata, l’estremità libera viene agganciata alla seconda autogrù (Liebherr da 200 ton) e le due macchine lavorano insieme sollevando il manufatto da terra e portandolo progressivamente sugli appoggi nella posizione definitiva prevista dal progetto. Il peso del manufatto è ora interamente in carico alle due macchine. Gli operatori lavorano in contatto radio e “appoggiano” il ponte. Arduino, continua Parviero, è presente in cantiere con una squadra di 8 persone, tre autogrù, un autocarro che governa il timone di varo e alcuni mezzi di servizio, fra cui autogrù di minori dimensioni per la movimentazione dei pesi zavorra e dei materiali.
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