Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Numero 37 18 Marzo 2014 123 Pagine Periodico elettronico di informazione motociclistica Volvo S60 Su strada con il D4 Drive-E Geartronic Motore promosso a pieni voti, anche grazie a consumi contenuti | PROVA SU STRADA | Mercedes CLA 45 AMG Suzuki Grand Vitara A prova di tormenta Si conferma comodo, spazioso e a suo agio anche lontano dall’asfalto. Un po’ rumoroso il motore diesel Citroen C4 Picasso 1.6 e-HDi ETG6 Spazio alla tecnologia Il cambio ETG6 va capito esclusivo Enrico De Vita IL futuro dell’auto Bmw da Pag. 2 a Pag. 19 All’Interno Speciale: Salone di Ginevra 2014 | Le 10 più belle novità in 150 secondi | Tutte le nuove supercar | Audi: 17 novità nel 2014 | Volkswagen: rinnovamenti di gamma più veloci | F1: Le pagelle del GP di Melbourne PROVA SU STRADA Mercedes CLA 45 AMG Come lei nessun’altra Il due litri turbo da 360 CV e la trazione integrale assicurano prestazioni da urlo. Peccato per il prezzo di 57.695 euro e per il sottosterzo, che a basse andature la rende meno piacevole del previsto di Emiliano Perucca Orfei 2 3 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica Trazione integrale e cambio DCT Media L a nuova CLA 45 AMG non è una Mercedes-Benz sportiva qualsiasi: è compatta e cattiva, come si conviene ad una Stella di Affalterbach, ma allo stesso tempo nasconde un primato tecnologico che solo cinque anni fa sarebbe stato fantascientifico. Parliamo naturalmente del motore quadricilindrico, due litri turbo, in grado di erogare una potenza massima di 360 CV. Un valore eccezionale - soprattutto se si considera che un’arma da Mondiale Rally come sua maestà Lancia Delta Integrale nella sua massima evoluzione è arrivata ad averne 215 - in grado di spingere la più filante delle berline prodotte a Stoccarda fino ad una velocità di 250 km/h assicurando la capacità di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi. 4 Merito di tutti questi valori “positivi” in termini di prestazione, consumo ed emissione sono da attribuire anche all’efficienza del sistema di trazione integrale a controllo elettronico 4Matic AMG ed al cambio Speedshift DCT a sette rapporti gestiti da due frizioni. Un cambio, quest’ultimo, che basa la sua logica di funzionamento su 3 modalità d’uso, a partire da quella più confortevole Controlled Efficiency, con start/stop (C) per arrivare alla più sportiva (S) passando per una sportivissima (M) i cui tempi di cambiata sono identici a quelli dalla modalità automatica più sportiva ma la cui gestione avviene manualmente attraverso i paddles al volante disposti a 9:15. Una possibilità di gestione, quella assicurata al cambio, che nelle modalità d’uso più sportive attiva un’aggressiva doppietta in scalata oltre che un un sistema di partenza “razzo” che in AMG definiscono Race Start: si attiva schiacciando entrambi i pedali contemporaneamente e si utilizza rilasciando il freno al verde (solo in pista, ovviamente): da quel momento in poi, a meno che si si sia in manuale, c’è solo l’elettronica a pensare a come tirare fuori il massimo potenziale dalla vettura, lavorando anche sulla ripartizione della trazione integrale che nella vita di tutti i giorni lavora come una normale trazione anteriore passando ad una ripartizione 50:50 sui due assi quando i 360 CV richiedono il massimo dell’aderenza possibile per essere scaricati a terra. Con l’elettronica si personalizza Una ripartizione su cui non è possibile intervenire, nemmeno lavorando sulla taratura del sistema antisbandamento ESP, che prevede tre tipologie di programmi differenti: la prima, ESP On, è la più sicura ed in linea con le esigenze del classico percorso casa lavoro. La seconda, Sport Handling Mode, è meno pressante e vicina alle Motore firmato AMG Numeri da capogiro, frutto di un compressore Twinscroll, di un sistema di iniezione diretta molto sofisticato e di una cura per lo sviluppo della parte termica davvero eccezionale, in particolar modo per quanto concerne pistoni e testata: in questo il due litri più potente al mondo può dire di avere molto in comune con il nuovo V6 da 1.6 litri che spinge sei vetture in F1 più quelle ufficiali di Rosberg ed Hamilton. Un connubio strettissimo, che non ha portato particolari svantaggi in termini di consumi ed emissioni, anzi: AMG dichiara per questa “installazione” un consumo medio di 14,5 km/litro, un livello di emissione di CO2 di 161 g/km ed il rispetto della normativa antinquinamento Euro6. 5 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica esigenze di una guida meno conservativa, mentre la terza ESP Off prevede la totale disattivazione dei sistemi di controllo dinamico. Freni Brembo In termini di allestimento la CLA 45 AMG propone notevoli migliorie rispetto ai più potenti dei modelli standard: l’impianto frenante, Brembo, è di tipo potenziato e l’assetto è stato completamente rivisto e ribassato per migliorare la reattività ed, allo stesso tempo, abbassare il baricentro a tutto vantaggio della precisione di guida. Dedicato, ovviamente, anche il look esterno, che si fregia di nuovi paraurti, di una calandra inedita, di un sistema di scarico molto aggressivo e di un treno di gomme 235/40 (nel nostro caso Yokohama V105) montato su specifici cerchi AMG da 18”. 6 Look: tante raffinatezze made in AMG Dentro le cure degli stilisti di Affalterbach hanno portato in dote sedili sportivi, rivestimenti in pelle con cuciture rosse a contrasto, soglie d’accesso firmate AMG, bocchette d’areazione con cornici cromate ed inserti in alluminio con finiture longitudinali, mentre per quanto concerne gli aspetti elettronici la strumentazione è stata ampliata con la nuova schermata AMG che comprende anche la funzione Racetimer, che consente di rilvere i tempi in pista e molto altro. Si sposta anche la leva del cambio: dalla comoda, ma stradale, posizione dietro al volante lato destro, la Drive Unit AMG prende posto al centro della consolle, favorendo così la selezione dei programmi di marcia. Per chi cercasse il massimo della esclusività è disponibile, solo nei primi mesi di lancio, 7 8 9 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica agli ospiti oversize: per chi rientra nella media nazionale, invece, c’è spazio a sufficienza per le gambe. Niente male, anche se non è certamente l’elemento chiave di questa versione, il vano bagagli: i 470 litri disponibili, ovvero 129 in più della Classe A, sono davvero tanti per un’auto di questa categoria. Su strada Sportiva ma senza eccessi la posizione di guida della CLA 45 AMG sorprende per la capacità di adattarsi ai piloti di tutte le taglie ma il pacchetto Edition 1, in listino a 7.198. L’offerta comprende cerchi in lega AMG da 19” verniciati in nero opaco e gommati 235/35 R 19, pacchetto Night AMG con terminali di scarico cromati, coprimozzo AMG nel look con chiusura centrale in rosso/nero con Stella cromata, stripes laterali AMG (adesive) in grigio grafite opaco, spoiler posteriore in nero lucido e gruppi ottici con cornici rosse. Dal vivo: com’é fuori La CLA 45 AMG non è una vettura che nasce per passare inosservata, in particolar modo se si scelgono le colorazioni più sgargianti o la Edition 1 con tanto di stripes laterali. Nelle tinte più sobrie, però, l’esuberanza delle forme si mitiga un po’ e l’attenzione cade con più facilità sulle novità introdotte dagli stilisti di Affalterbach, che anticipano senza mezzi termini cosa si nasconde sotto al cofano: tra gli elementi più caratteristici ci sono indubbiamente il paraurti anteriore, con le enormi prese d’aria per il raffreddamento del 10 soprattutto per la capacità di assicurare contenimento laterale in curva pur senza rinunciare a nulla in termini di confort di marcia: alla stregua delle versioni standard, insomma, la nuova Stella di Affalterbach sa anche essere comoda. Ben leggibile e completa la strumentazione, molto piacevole grazie ad un’impugnatura generosa ma ben sagomata, il cockpit della CLA 45 AMG viene invaso da un sound molto piacevole quando, finalmente, si dà vita al quattro cilindri in linea da 360 CV: il lavoro dei tecnici tedeschi per rendere estremamente appagante questo quattro cilindri da 360 CV, ma anche le feritoie verticali poste ai lati del paracolpi posteriore, che ben si intonano al profilo delle due coppie di terminali di scarico posizionati il più esternamente possibile. Dal vivo: com’è dentro Rispetto alla CLA standard la prima cosa che si nota sono gli interni in pelle, i sedili sportivi ed il volante multifunzione con paddles e profilo sagomato sportivo. Salendo a bordo, però, si notano le numerose modifiche apportate dai tecnici AMG, in primis il riposizionamento della leva del cambio che passa dalla pratica (ma stradale) posizione dietro al volante ad una più aggressiva soluzione al centro della console. Decisamente molto buone le finiture, ottimi gli assemblaggi ed i materiali utilizzati: la percezione di qualità è la stessa delle Mercedes AMG di classe superiore. Lo spazio a bordo è in linea con le aspettative per chi siede davanti mentre dietro il profilo spiovente limita l’accesso e lo spazio per la testa 11 Periodico elettronico di informazione motociclistica “ Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova La CLA 45 AMG non costa di certo poco ma è senza dubbio un’auto speciale momento è evidente ed il risultato è indubbiamente uno dei migliori mai percepiti su un’auto di serie. Una volta imboccata la via della pista ci dirigiamo ad una breve sessione di drag&stop in cui proviamo le caratteristiche di accelerazione e di frenata: in modalità confort, automatica, la vettura parte comunque a razzo al semaforo verde, senza particolari strappi o buchi di erogazione. L’accelerazione è morbida, lineare ma allo stesso tempo davvero brutale. In modalità M, tenendo premuto acceleratore e freno contemporaneamente, però, la CLA 45 AMG attiva la funzione Race Start ed a quella progressione da 10 e lode si aggiunge un’aggressività nel scaricare la potenza a terra davvero eccezionale: il rilascio della frizione è francamente molto aggressivo, ruvido, e sulle prime si teme per la salute della 12 vettura. In realtà i tecnici tedeschi ci hanno assicurato che il sistema è tarato per lavorare in quel modo e che non c’è alcun limite nel numero di partenze “razzo” che si possono effettuare. Nel contesto dello stesso test abbiamo anche provato l’efficacia dei freni Brembo, che si sono rivelati nell’occasione molto efficaci nell’assicurare spazi di arresto ridotti, ma allo stesso tempo anche molto ben modulabili ed accoppiati ad un sistema ABS decisamente in linea con le esigenze di una vettura con velleità sportive come questa. Tra le curve della pista di Modena la CLA 45 AMG ha fatto valere i suoi freni e l’incredibile efficacia del motore nel rilanciarsi fuori dalle curve, ben assistito da un sistema di trazione integrale che assicura il massimo dell’aderenza ed un cambio a doppia frizione il cui unico limite resta ancora nello scarso “mordente” in scalata, ma in termini d’assetto è evidente che i tecnici AMG hanno lavorato con un occhio di riguardo in più per la sicurezza: il retrotreno, anche per via della gommatura generosa, è davvero incollato alla strada e non si avvertono mai - nemmeno con tutti i controlli disattivati - reazioni brusche al retrotreno in fase di accelerazione e frenata. Di contro questo plus si riflette sull’avantreno, che per forza di cose si rivela sottosterzante in ingresso curva. Molto piacevole, invece, la sensazione sul veloce: l’appoggio è notevole e la sensazione di stabilità viene esaltata da sospensioni che contengono il rollio - senza ridurre troppo il confort - permettendo di sfruttare al meglio la precisione dello sterzo, davvero tra i migliori mai visti su una vettura a trazione integrale. 13 14 15 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica In conclusione Con un prezzo d’attacco fissato in Italia a 57.695 euro la CLA 45 AMG non costa di certo poco - soprattutto se confrontata alla Classe A AMG offerta a circa 13.000 euro in meno (- 13.035 euro per l’esattezza) - ma è senza dubbio un’auto speciale, un po’ per le prestazioni elevatissime, un po’ per il look esclusivo ed un po’ per la capacità di non essere davvero uguale a nessun’altra. La versione da acquistare è la standard, magari arricchendola con qualche optional, mentre la più aggressiva Edition1 sembra più in linea con le aspettative estetiche del pubblico tedesco, decisamente più aperto nei confronti di operazioni di tuning estetico da noi italiani spesso considerate ai limiti dell’eccesso. 16 BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Mercedes CLA 45 AMG Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della casa » Test drive » Sito dedicato » Virtual Tour » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 17 18 19 PROVA SU STRADA Volvo S60 Su strada con il D4 Drive-E Geartronic Abbiamo provato la Volvo S60 restyling con il nuovo motore D4 Drive-E da 181 CV, abbinato al nuovo automatico ad otto rapporti. Motore promosso a pieni voti, anche grazie a consumi contenuti. Il cambio potrebbe migliorare in scalata di Alessandro Colombo 20 21 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica Media porzione di coda evidenzia un diffusore alle cui estremità sono integrati i terminali di scarico cromati a sezione romboidale. Aperta la portiera, la Volvo S60 restyling mette in mostra un ambiente interno molto ordinato, caratterizzato da un’ampia presenza di elementi cromati che vanno ad arredare tunnel centrale, volante e portiere, oltre che da una bella strumentazione digitale che fa il paio ad un display collocato al centro della plancia e preposto a gestire le funzioni di infotainment. Largo ricorso alla tecnologia digitale Pilota e passeggero possono, come anticipato, gestire il sistema di infotainment tramite un display a colori da 5 pollici e dispongono, di serie, di lettore CD/MP3 dotato di impianto Performance Sound con radio RDS, il quale può contare su sei C ome vi avevamo anticipato in un articolo dedicato, Volvo ha rinnovato la gamma 60 – ovvero V60, XC60 e S60 portando sotto al cofano tre diversi nuovi propulsori, tutti quadricilindrici, di cui uno alimentato a gasolio e due alimentati a benzina, ovvero il D4 da 2.0 litri da 181 CV e 400 Nm di coppia, il T5 da 2.0 litri da 245 CV e 350 Nm e il T6 da 2.0 litri da 306 CV e 400 Nm. Forte di una rivisitazione stilistica caratterizzata da un linguaggio ora semplice e lineare, la gamma 60 presenta numerosi elementi volti a prometterne un design più “pulito”, come ad esempio gli ugelli lavavetri - prima molto visibili - riposizionati al di sotto del cofano o la tinta nera lucida impiegata per rivestire il pannello di copertura del dispositivo radar al fine di rendere quest’ultimo occultato all’interno della griglia, ma anche la rimozione della cornice cromata intorno alla griglia frontale per dare invece 22 altoparlanti e su un amplificatore 4x20W, oltre che di un ingresso AUX per la connessione dei dispositivi esterni e di un computer di bordo. E’ lunga 4.635 mm Lunga 4.635 mm, larga 1.865, alta 1.484 e dotata di un passo di 2.776 mm, oltre che caratterizzata da una massa a vuoto di 1.346 kg, la Volvo S60 restyling vanta delle sospensioni anteriori di tipo MacPherson con barra antirollio, mentre al posteriore troviamo uno schema Multilink a ruote indipendenti con barra antirollio. Dinnanzi a queste troviamo dei cerchi con dimensioni che partono da 16 pollici, alle cui spalle si stagliano dei dischi freno da 300 mm di diametro e 28 mm di spessore all’avantreno e da 302 mm di diametro e 11 mm di spessore al retrotreno, entrambi di tipo autoventilato. maggior spazio al logo Volvo in metallo. A quanto elencato si aggiungono i nuovi scarichi integrati, disponibili in abbinamento ad alcune varianti di motorizzazioni, oltre ad una gamma di cerchi più ampia in termini dimensionali e stilistici. Aperta la portiera è inoltre possibile notare una serie di ulteriori nuovi contenuti, tra cui nuove tonalità per i rivestimenti, nuovi inserti in legno, un nuovo rivestimento del padiglione e nuove cornici in metallo satinato poste intorno alle bocchette dell’aria e ai comandi delle luci. La S60 Abbiamo messo alla prova sulla Volvo S60 (proposta a partire da 29.050 euro chiavi in mano e IVA inclusa) queste novità. Caratterizzata da una sezione frontale dominata da una calandra dotata, come precisato, di elementi cromati ai cui lati si stagliano i gruppi ottici di ampie dimensioni, la Volvo S60 mette in mostra delle fiancate che presentano quattro accessi a bordo, mentre la 23 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica Tre propulsori Drive-E per la gamma 60 I nuovi modelli S60, V60 e XC60 sono equipaggiati con tre dei motori della nuova gamma: il T6 turbo benzina da 306 CV, il T5 da 245 CV e il D4 turbo diesel da 181 CV. Il T5 e il D4 sono anche disponibili sulle nuove Volvo V70, XC70 e S80. Motori diesel con tecnologia i-Art Come precisato, i motori diesel sono dotati della tecnologia i-Art, che sfrutta il ritorno di pressione di ciascun iniettore del carburante al posto di utilizzare il tradizionale sensore di pressione singolo nel common rail, permettendo quindi di monitorare e adattare l’iniezione del carburante per ogni combustione in ciascuno dei quattro cilindri. Ogni iniettore monta nella parte superiore un piccolo computer volto a controllare la pressione di iniezione. Basandosi su queste informazioni, il sistema auto-adattante i-Art controlla che nel corso di ogni ciclo di combustione venga iniettata la quantità ideale di carburante. Questa tecnologia viene inoltre affiancata da un sistema bi-turbo ad attrito ridotto, oltre che da un sistema di valvole intelligenti per l’impianto di raffreddamento al fine di promettere un riscaldamento più rapido dopo le partenze a freddo. Molta l’attenzione riservata alla sicurezza Alla voce sicurezza la Volvo S60 restyling mette in luce una dotazione composta da ABS, EBD; EBA e DSTC, oltre che dai canonici airbag. A quanto elencato, in via opzionale, è possibile aggiungere il pacchetto Driver Support Basic (proposto ad un prezzo di 1.060 euro IVA inclusa), che include i sistemi BLIS (Blind Spot Information System), LCMA (Lane Change Merge Aid) e CTA (Cross Traffic Alert), oltre al Driver Alert System, che include l’avviso di anticollisione, l’Active Head Beam con fari allo xeno, il Lane Departure Warning e il sistema di riconoscimento 24 dei cartelli stradali. Per chi desiderasse una dotazione di sicurezza ancor più completa è inoltre disponibile il pacchetto Driver Support Pro, commercializzato ad un prezzo di 2.470 euro IVA inclusa, che aggiunge, tra le altre cose, l’Adaptive Cruise Control e il rilevamento di pedoni e ciclisti, oltre alla frenata d’emergenza automatica. Propulsori Drive-E Grande novità della rinnovata gamma 60 sono le unità Drive-E da 2.0 litri quadricilindriche (che vengono lanciate anche sulle nuove V70, XC70 e S80) volte a pulsare al di sotto del cofano e preposte a pensionare le vecchie unità più grandi ed assetate di carburante. Il motore turbodiesel è dotato della tecnologia i-Art, mentre i propulsori a benzina abbinano il compressore ad un turboalimentatore. Tutti i motori sono affiancabili da una nuova trasmissione automatica ad 8 velocità. L’intera gamma di motori Drive-E è quindi essenzialmente costituita da due unità a quattro cilindri; un diesel common rail ed un benzina a iniezione diretta. Questi propulsori vanno a sostituire otto diverse architetture in tre piattaforme. I diesel hanno un range di potenza che spazia da 120 a 230 CV, mentre i a benzina partono da 140 e arrivano ad oltre 300 CV di potenza massima. Motore a benzina con compressore e turbo L’utilizzo del super-alimentatore contribuisce a creare un effetto di aspirazione naturale del motore. Il compressore collegato meccanicamente entra in funzione immediatamente ai bassi regimi, mentre il turbo si attiva quando il flusso dell’aria aumenta. Le altre migliorie delle unità a benzina Drive-E includono un livello di attrito ridotto ottenuto grazie all’impiego di cuscinetti a sfere sull’albero a camme, un sistema ad alta velocità di variazione continua dei tempi di azionamento delle valvole e una gestione del calore intelligente con pompa idraulica elettrica a portata variabile. 25 26 27 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Prova Pronti per l’elettrificazione I propulsori Drive-E nascono già predisposti per una futura elettrificazione. Le componenti chiave, come ad esempio il Generatore d’Avviamento Integrato, possono essere facilmente collegate permettendo l’installazione del motore elettrico sia nella sezione anteriore che in quella posteriore del veicolo, mentre il pacco batterie potrà essere collocato al centro della vettura. Posizione di guida e visibilità Ben studiata la posizione di guida - che mette a portata di mano quanto necessario senza costringere il guidatore a distrazioni per gestire i sistemi presenti a bordo – permettendo al pilota di regolare come meglio desidera la triangolazione di guida grazie ad un sedile ampiamente regolabile tanto in altezza quanto in profondità alla stregua del volante. Migliorabile la visibilità posteriore, che per via dell’inclinazione del lunotto e della lunghezza della coda, rende praticamente indispensabile includere i sensori di parcheggio nella lista degli optional con cui dotare la vettura. Alla guida Al di sotto del cofano della vettura da noi provata pulsava l’unità quadricilindrica D4 da 2.0 litri in grado di sviluppare una potenza massima di 181 CV a 4.250 giri e 400 Nm a 2.500 giri affiancata da una trasmissione automatica ad otto rapporti di fabbricazione Aisin. È un’unità molto silenziosa e che vibra poco quella messa in campo dalla Casa di Göteborg. Il propulsore svedese convince per la sua consistenza, dimostrandosi molto pieno sin dai bassi regimi. La sostanza compare subito a partire da 1.200/1.500 giri. Basta una piccola pressione sul pedale dell’acceleratore per percepire di che pasta questo propulsore è fatto grazie al basso regime a cui la coppia massima è disponibile. Grazie al cambio automatico ad otto rapporti (anche se è disponibile il sei marce manuale) è possibile godere appieno della linearità d’erogazione di questo motore, in 28 29 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito quanto quando la pressione sul pedale del gas rimane costante le cambiate avvengono in maniera impercettibile, fornendo una sensazione di spinta costante grazie ad una logica di cambiata che porta la trasmissione ad inserire il rapporto più alto con molta rapidità intorno ai 1.500 giri. Quando il pilota decide di necessitare di maggior sostanza, oppure sceglie di adottare una guida più sportiva, può invece optare fra tre diverse soluzioni; ovvero affondare con maggior decisione il piede sull’acceleratore per fruire di logiche di cambiata a regimi più elevati, oppure decidere di effettuare le cambiate manualmente agendo sui paddles posti alle spalle del volante o portando il selettore posto al centro del tunnel sulla posizione preposta all’attuazione manuale delle marce. Il Geartronic ad otto velocità ben affianca l’ottimo funzionamento del propulsore svedese. I cambi di marcia avvengono con sufficiente rapidità e senza il minimo sussulto; solo in fase di scalata è 30 Periodico elettronico di informazione motociclistica Prova di tanto in tanto percepibile un intervento un po’ secco, ma comunque non brusco, dello stesso, senza però mai scadere nel fastidioso. Quando richiamata all’ordine da parte del guidatore, l’unità di Göteborg dimostra una buona inclinazione sportiva, dimostrandosi in grado di allungare in maniera convincente fino ad oltre 4.000 giri. Il tutto contenendo anche consumi ed emissioni. Queste ultime risultano infatti pari a 99 g/ km, con un consumo medio che non si discosta troppo dai 3.8 l/100 km dichiarati dal costruttore nel ciclo misto, rimanendo compreso tra i 4 e i 5 l/100 km segnalati dal computer di bordo. Il tutto con uno scatto verso i 100 km/h con partenza da fermo che viene coperto in 7,4 secondi di tempo per una velocità massima di 230 km/h. Buona la precisione di percorrenza in curva. La vettura risulta essere agile nei cambi di direzione e precisa negli inserimenti, facendo così il paio con dei freni tanto potenti quanto modulabili. 31 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 32 Periodico elettronico di informazione motociclistica Prove 33 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Volvo S60 Sfoglia i cataloghi in PDF Conclusioni La Volvo S60 si è rivelata una vettura convincente ed in grado di abbinare sportività e sobrietà grazie ad un linguaggio stilistico dominato dalla razionalità dei volumi, andando così a braccetto con un’unità sostanziosa tanto capace di divertire quanto di rendersi incline alla fruizione quotidiana. 34 Brochure Configuratore della casa » Test Drive » Store online » Virtual Tour » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 35 36 37 PROVA su strada Suzuki Grand Vitara A prova di tormenta Abbiamo provato su strada, e ovviamente fuori strada, il SUV giapponese. Si conferma comodo, spazioso e a suo agio anche lontano dall’asfalto. Un po’ rumoroso il motore diesel. La versione top costa 33.300 euro di Andrea Perfetti 38 39 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica Media 40 Compatta fuori, grande dentro. E con una trazione a prova di tormenta I pregi della Suzuki Grand Vitara sono presto detti. È compatta fuori (è lunga 457 cm, si parcheggia bene anche in città), spaziosa dentro e fa giustamente vanto della trazione integrale permanente con differenziale bloccabile e cambio con riduttore. Di fatto è quasi inarrestabile e se la cava alla grande anche sul fango e sulla neve. La Suzuki Grand Vitara è disponibile con tre motori (1.6 e 2.4 a benzina VVT, e 1.9 diesel DDiS), sia con cambio manuale che automatico. L’1.6 VVT ha un prezzo di 23.800 euro, mentre la versione Evolution 5P+ 1.9 DDiS oggetto della nostra prova si posiziona a 33.300 euro e “ L a Suzuki Grand Vitara è stata aggiornata di recente nel frontale, che ha un’estetica più attuale, ma la sostanza non cambia e continua a fare la felicità di chi non si accontenta di un banale SUV (magari con la sola trazione anteriore), ma cerca una vettura ben rifinita che se la sappia cavare anche dove l’asfalto è solo un ricordo. La Suzuki Grand Vitara conferma le attese e soddisfa chi ha bisogno di un SUV con grandi doti fuoristradistiche. Non è un caso che la vettura giapponese sia così diffusa, oltre che nelle città, nelle località di montagna, dove l’affidabilità e la trazione 4X4 sono doti irrinunciabili per garantire la mobilità sia nel tempo libero che per lavoro. rappresenta il top di gamma. È dotata, tra l’altro, di interni in pelle, tetto apribile, ruote da 18 pollici, navigatore, fari allo xeno, clima automatico e lettore MP3. Attraverso il pomello sulla plancia si può selezionare la marcia normale (4H), quella con blocco del differenziale centrale (4H Lock) e con le ridotte (4L Lock), utilissima per procedere su forti pendenze o dove la trazione è difficoltosa (fango e sabbia) e si rischia di affaticare la frizione e il motore. Una fuoristrada vera La Suzuki Grand Vitara conferma le attese e soddisfa chi ha bisogno di un SUV con grandi doti fuoristradistiche La Suzuki Grand Vitara è alta 169 cm e larga 188; è interessante anche la sua altezza minima da terra di ben 19 cm, che le consente di superare ostacoli di un certo livello in fuoristrada. Qui si 41 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito apprezza anche la solidità del telaio, che sfrutta lo schema dei longheroni in acciaio sui cui poggia la carrozzeria, proprio come sulle auto da fuoristrada vere. Le sospensioni posteriori impiegano un raffinato schema multi link, che migliora la guida su asfalto. Sono presenti i freni a disco su tutte le ruote e non manca ovviamente il controllo di stabilità ESP. L’angolo di attacco è di 29°, quello di uscita di 27°: quanto basta per muoversi con scioltezza anche su pendenze importanti, aiutati in questo dal riduttore nel cambio. Considerata la lunghezza della vettura, è interessante lo spazio riservato ai bagagli. Si passa dai 398 litri a filo della cappelliera ai 758 con i sedili posteriori reclinati. Il peso con conducente è di 1.729 42 Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica kg, in linea quindi con la tipologia di vettura e con lo schema costruttivo. La massa rimorchiabile è di 2.000 kg. Il serbatoio ha una capacità di 66 litri, che promette quindi un’autonomia interessante. Il motore 4 cilindri turbo diesel nell’extraurbano percorre circa 14 km/l, mentre in città un litro basta a coprire 11,5 km. Forte di 1.870 cc, con 4 valvole per cilindro e sistema Common Rail, il propulsore della Grand Vitara eroga 129 cavalli a 4.000 giri e ha una bella coppia (300 Nm) disponibile già da 1.750 giri. La trasmissione si affida a un robusto cambio con 5 marce. I rapporti sono ben scalati, mentre la manovrabilità è migliorabile per via dell’ampia escursione della leva. Gli interni. Suzuki bada al sodo La Suzuki Grand Vitara protagonista della nostra prova sfoggia interni in pelle e finiture di radica. Si notano, e si apprezzano, gli assemblaggi ben fatti. Le plastiche sono rigide al tatto come da prassi dell’industria dell’auto giapponese. Non appagano più di tanto al tatto, ma durano nel tempo e sono robuste. I tre quadranti della strumentazione sono chiari e ben leggibili, complete sono anche le informazioni riportate. I rivestimenti in pelle traforata dei sedili (riscaldabili) sono di ottima qualità; a bordo della Grand Vitara si sta con piacere anche in virtù dell’abitabilità, adatta a ospitare comodamente 5 persone. Lo spazio è infatti abbondante sia davanti che 43 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito dietro, e il comfort offerto dalle sospensioni è eccellente. Isolano infatti con efficacia dalle asperità cittadine come dai dossi e dalle buche in offroad. È invece migliorabile l’insonorizzazione del motore, avvertibile sia a caldo che a freddo. Su strada. Tanta coppia e un po’ di rumore. Consumi ok La Suzuki Grand Vitara 1.9 DDiS non è mai in affanno, segno che i 129 cavalli e la grande coppia fanno il loro lavoro sin dai regimi più bassi. La risposta del motore è infatti pronta a ogni regime e consente di fare un uso limitato del cambio, che ha innesti precisi ma con una corsa della leva molto ampia. Il SUV giapponese ha 5 marce, con la quinta giustamente lunga che tiene il motore sotto i 3.000 giri a 130 km/h. La velocità massima è di poco superiore ai 170 km/h effettivi. Il volante è leggero e consente di fare poca fatica sia in città che nei passaggi angusti in fuoristrada. La taratura delle sospensioni evidenzia un 44 Periodico elettronico di informazione motociclistica Prova compromesso corretto, è infatti morbida per consentire l’assorbimento delle asperità sugli sterrati, ma il beccheggio e il rollio non inficiano assolutamente la tenuta di strada su cui vigila sempre l’ESP. La frenata privilegia la modulabilità con un comando leggero, ma all’occorrenza sfodera la potenza che serve ad arrestare in poco spazio l’auto. Fuoristrada senza timori La Suzuki Grand Vitara ha un aspetto a tratti elegante, molto curato, che non la fa sfigurare nel confronto con i SUV cittadini oggi tanto diffusi. Se però la portate lontano dall’asfalto, l’auto giapponese sarà in grado in poco di prendere le distanze dalla concorrenza anche più recente con una facilità di guida disarmante. Il trucco sta nel settare correttamente la giusta modalità della trasmissione, al resto pensa la Grand Vitara. Con le ridotte e il blocco del differenziale inseriti consente anche ai neofiti di affrontare percorsi 45 46 47 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito impegnativi. E si rivela l’auto perfetta per chi ad esempio ha la casa in campagna o in montagna e desidera raggiungerla con facilità anche quando il meteo non sarebbe della stessa idea. Complici gli angoli di attacco e di uscita, la Suzuki Grand Vitara può affrontare tracciati seri senza peraltro toccare con la scocca il fondo stradale. In questi frangenti si apprezzano ancora di più la risposta del motore ai bassi, lo sterzo leggero e l’abbondante escursione delle sospensioni. 48 Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Suzuki Grand Vitara Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Test drive » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 49 50 51 PROVA SU STRADA Citroen C4 Picasso 1.6 e-HDi ETG6 Spazio alla tecnologia Abbiamo messo alla prova la nuova Citroen C4 Picasso con il 1.6 e-HDi da 115 CV. Ci ha colpito per design, abitabilità, consumi e prestazioni. Il cambio robotizzato ETG6 va capito per essere apprezzato, mentre l’ausilio al parcheggio è troppo complicato di Ippolito Fassati 52 53 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica Dal vivo: com’è fuori Media Fa fede al proprio nome la C4 Picasso, con linee futuriste capaci di conferirle grande personalità. Vuoi per le luci diurne a led dal taglio orizzontale, vuoi per le luci posteriori 3D (optional) che danno alla Citroen un’aria da astronave buona. Un notevole cambiamento c’è stato anche in termini di forme rispetto alle versioni precedenti più “ovoidali”. Oggi i tagli sono più squadrati, in particolare posteriormente e perfino più muscolosi sulle fiancate. Fatto sta che la Picasso non passa inosservata. Il grande parabrezza poi gioca il ruolo principale dando una superficie complessiva vetrata ai passeggeri bella e utile per viaggiare in libertà e sicurezza (i montanti sono davvero poco invasivi). Dal vivo: com’è dentro D Comoda, ariosa, spaziosa e pratica. Non male per un’auto che proprio di queste caratteristiche dovrebbe fare i suoi punti di forza. Ebbene la Picasso raggiunge tutti gli obiettivi. Sedili regolabili sia per guidatore che passeggero, ma opo il primo contatto avvenuto in occasione della presentazione stampa, abbiamo avuto occasione di mettere alla prova in maniera più approfondita e prolungata la nuova Citroen C4 Picasso. Ci siamo messi al volante della versione equipaggiata con il turbo diesel 1.6 e-HDi da 115 CV con Start&Stop di seconda generazione, abbinato al cambio pilotato ETG6 (Efficient Tronic Gearbox 6), che non è altro che un cambio manuale robotizzato dove i rapporti vengono inseriti in maniera automatica attraverso attuatori che agiscono sulla frizione. Con un prezzo d’attacco fissato a quota 22.800 euro, la C4 Piccasso deve vedersela con tutte le monovolume di medie dimensioni, come Ford C-Max, Kia Carens, Opel Zafira Tourer, Dacia Lodgy e Fiat 500L . 54 55 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica anche per la fila posteriore che può scegliere fra due diverse inclinazioni dello schienale. Davanti la seduta è ben configurabile, sia per le classiche regolazioni del posto guida che per la personalizzazione della posizione del volante in lunghezza e altezza. Tutto è facilmente raggiungibile e il livello di apprendimento d’uso dei comandi è rapido. Magari richiede più tempo abituarsi a guardare al centro per capire se sono accesi gli anabbaglianti piuttosto che gli antinebbia ma il grande display da 12 pollici in alta risoluzione aiuta molto a dare leggibilità a tutte le informazioni utili. La fila posteriore è composta da tre sedili indipendenti, ciascuno capace di scorrere facilmente avanti e indietro per dare maggiore spazio alle gambe o al bagagliaio a seconda delle necessità. Sempre dietro fanno bella presenza le bocchette regolabili dell’aria a destra e a sinistra 56 Comoda, ariosa, spaziosa e pratica. Non male per un’auto che proprio di queste caratteristiche dovrebbe fare i suoi punti di forza 57 58 59 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb e, centralmente, la presa da 12 V. Il bagagliaio se già è molto capiente con i sedili arretrati, assume dimensioni decisamente “famigliari” quando si portano tutti e tre i sedili in avanti (537-1750 litri). Quasi mai si sentirà la necessità di togliere la cappelliera. Sotto al bagagliaio trova posto la ruota di scorta, mentre una pratica torcia è alloggiata sul fianco di sinistra. Strumentazione: largo al digitale Al centro del cruscotto trova posto il più grande dei due display, quello da 12 pollici. Si possono scegliere tre diverse grafiche, tutte offrono a sinistra il tachimetro/contachilometri, al centro una serie di indicazioni selezionabili dall’utente e a destra il contagiri. La risoluzione, la luminosità e i colori sono ottimi, molto comoda anche la funzione di “spegnimento”, selezionabile dai comandi al volante. Sotto al grande display ne troviamo un secondo più piccolo, touch. Da qui 60 è possibile impartire tutti i comandi utili: radio, navigatore, multimedia, settaggi, regolazione dell’aria, telefono. Ogni funzione svolge egregiamente il proprio compito ed è davvero facile impratichirsi con i menu. Unico difetto, occorre scegliere quando interagire per non distrarsi troppo dalla guida. Cosa che però riguarda tutti i touchscreen. Ottima anche la retrocamera posteriore, anche se, data la grande visibilità offerta dalla Picasso, non è un optional che riteniamo possa essere indispensabile come su altre auto. Oltre all’utile segnalatore di corsia occupata presente sugli specchietti, avremmo gradito la presenza di qualche altro sistema di sicurezza preventiva aggiuntivo. In compenso troverete facile e veloce agganciare il vostro telefono che via bluetooth condividerà rubrica e musica con l’auto in poco tempo, compresi i sistemi di streaming quali Spotify o Deezer. Il vivavoce funziona bene ma richiede di alzare un po’ il tono per farsi sentire bene. Il lettore CD è presente all’interno del cassettino portaoggetti ma saranno ormai utilizzate solo le tante prese USB e Aux presenti sotto al display da 7 pollici. Bene i comandi al volante, forse leggermente sovraffollato per dare spazio a tutti i tasti. Un difetto? L’assistente al parcheggio. Se sono ottimi i sensori, presenti sia davanti che dietro, altrettanto non lo è l’ausilio alla sosta automatico, davvero complicato da utilizzare per il numero di comandi da impartire. Prima di impadronirsi del sistema…si ha già parcheggiato manualmente. Le nostre impressioni di guida La versione da noi provata è la 1.6 e-HDi da 115 CV. Consigliata per l’ottimo rapporto peso-prestazioni-prezzo, garantisce che si sia da soli o in cinque con carico, ottime prestazioni con una coppia soddisfacente in ogni situazione. In città, in autostrada e in fase di sorpasso la C4 Picasso è sempre a suo agio. Il merito è certamente attribuibile anche al grande lavoro fatto per alleggerire la vettura con la nuova piattaforma modulare Emp2 riservata alle vetture medie del gruppo PSA. La sensazione di avere un’auto “snella” da condurre è evidente sia in accelerazione e ripresa che in salita che in curva. La Picasso non nega una guida divertente sul misto, senza gravare i passeggeri di evidenti oscillazioni, anzi, è ben piantata a terra. Le sospensioni supportano l’ottimo lavoro fatto sul fronte del peso e consentono al motore di esprimersi bene in ogni situazione senza problemi. Consumi: promossa! Un altro evidente risultato dell’alleggerimento è il dato sui consumi. Abbiamo percorso più di mille chilometri su statali e autostrade (poca città) sempre piuttosto carichi e superando diversi tratti collinari con salite spinte e i consumi si 61 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb sono attestati intorno ai 5,5-5,8 l/100 km, davvero un ottimo risultato, soprattutto considerando che la nostra Picasso era fornita del cambio “automatico” robotizzato a sei marce. Proprio a questo cambio dedichiamo un paragrafo a parte. Cambio robotizzato ETG6: va capito Il cambio che equipaggiava la nostra Citroen C4 Picasso è un 6 marce robotizzato, ormai poco utilizzato dai costruttori (lo stesso Gruppo PSA ha già altri automatici “veri”), è un cambio che va capito per essere apprezzato. All’inizio infatti la sensazione che se ne ricava è negativa. Sia per il posizionamento della leva sul piantone di sterzo dove spesso si tende a confonderla con quella dei tergicristalli, sia per la “lentezza” con cui entra in azione. Una volta fatta l’abitudine, 62 Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica Start&Stop: è efficace ma bisogna abituarsi Il Gruppo PSA ha probabilmente sviluppato uno dei migliori sistemi di Start&Stop attualmente in produzione. Capace di spegnere il motore quando ancora l’auto è in movimento, permette di risparmiare sui consumi di carburante in maniera marcata. Bisogna però anche in questo caso abituarsi. Da principio infatti ci si scaglierà contro l’invadenza del sistema che entra in funzione troppo spesso. Un esempio su tutti: avvicinandosi ad una rotonda, l’auto si spegne, dandovi l’impressione di lasciarvi proprio quando voi dovreste accelerare per uscire rapidi. La realtà è che, prese le misure, non vi interesserà più sapere se il motore è o no in funzione, perché la ripartenza è talmente istantanea da non lasciare spazio a preoccupazioni. Anzi imparerete a giocarci, ottenendo i migliori risultati in ogni situazione. l’opinione cambia. Già perché ne risulta un cambio intelligente, capace ad esempio di “interpretare” la guida e comprendere se frenare o far correre l’auto sulle strade in discesa, oppure scalare sulle curve strette dei percorsi misti per dare maggiore spunto in uscita, oppure essere docile e tranquillo in città e autostrada. Non ci è piaciuta invece la lentezza di scalata in fase di improvviso sorpasso o su salite molto ripide (l’auto sembra che si debba spegnere). Per fortuna per entrambi i casi viene in aiuto il cambio in modalità manuale sequenziale con le leve al volante, tipo Formula 1. In questo modo diventa facile rimediare selezionando di volta in volta il rapporto migliore. Vero è che sul misto sarà meglio affidarsi al robotizzato in quanto le leve del cambio manuale non girano insieme al volante e diventa quindi difficile trovarle e azionarle in curva. 63 64 65 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Conclusioni Citroen ha compiuto un importante passo avanti con questa nuova versione della C4 Picasso. Estetica, abitabilità, peso, motori e multimedialità danno tante frecce all’arco di questa nuova Citroen. Il tutto racchiuso in un ingombro di soli 443 x 183 x 161 cm. Consigliata alle famiglie che hanno bisogno di flessibilità posti-bagagliaio, che vogliono consumare poco e godersi tanto i viaggi grazie all’ariosità fornita da quest’auto. E per le famiglie più numerose…c’è sempre la Grand C4 Picasso! 66 Prova Periodico elettronico di informazione motociclistica BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Citroen C4 Picasso 1.6 e-HDi ETG6 Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della Casa » Test drive » Sito dedicato » Finanziamenti » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 67 68 69 Salone di Ginevra 2014 tutte le novità Il Salone di Ginevra 2014 anche quest’anno ha deciso di non deludere gli appassionati mettendo in mostra 146 modelli in anteprima 70 71 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica mondo dei tuner, con modelli che reinterpretano i concetti di lusso, sportività e prestazioni in una maniera tutta particolare. Le regine del Salone sono italiane: Ferrari, Lamborghini e Maserati Per andare alla scoperta di tutte le novità dell’edizione 2014, anche quest’anno non possiamo fare a meno di iniziare con i costruttori più blasonati, che svelano i modelli più attesi da tutti gli appassionati. Apre le danze quindi la Casa del Cavallino Rampante, che a Ginevra svela in anteprima assoluta la nuova Ferrari California T, una supercar tutta da scoprire perché oltre alla rinnovate forme del suo design, nasconde sotto al cofano il nuovo V8 biturbo da 560 CV. A Sant’Agata Bolognese però, a pochi passi da Maranello, non stanno di certo a guardare, mettendo in mostra la nuova Lamborghini Huracán, cattivissima P er tutti coloro che amano le automobili il Salone dell’Auto di Ginevra è una certezza. Qui, all’esposizione internazionale che va in scena ogni anno vicino alle rive del Lago Lemano, tutti i costruttori automobilistici di fama mondiale mandano in scena un vero e proprio spettacolo, fatto di luci, musiche e colori che svelano una dopo l’altra le forme delle più importanti novità dell’anno portate alla luce dal mondo dell’auto. Un palcoscenico unico al mondo Il Salone di Ginevra 2014, giunto alla 84a edizione, non ha deluso le aspettative, dimostrandosi anche quest’anno una meta quasi obbligata per ciascun appassionato di motori e delle quattro ruote. 250 espositori, provenienti da 30 Paesi 72 svelano all’interno del Palexpo 146 anteprime mondiali ed europee, su una superficie di oltre 80.000 metri quadrati. Il palcoscenico del Salon de l’Auto, tenutosi quest’anno dal 4 al 16 marzo, è così prestigioso da attirare in Svizzera tutti i principali costruttori internazionali di supercar, che sfruttano la vetrina ginevrina per mostrare al mondo le loro ultime creature. A loro fianco spiccano poi i marchi premium e tutti i costruttori generalisti, che oltre agli ultimi modelli mettono in mostra nuove tecnologie sviluppate nel campo della sicurezza, dell’efficienza e degli equipaggiamenti di bordo. Non mancano nemmeno i marchi di design più celebri, che attraverso concept e automobili esclusive anticipano l’evoluzione dello stile nel mondo dell’auto, ma Ginevra è un punto di riferimento anche per il variegato 73 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito erede della Gallardo, che resta equipaggiata con un dieci cilindri aspirato, ma ancora più potente rispetto al passato. Il V10 del Toro eroga 610 CV che vengono scaricati sulle quattro ruote motrici attraverso il cambio a doppia frizione. Grandi novità anche in quel di Modena. La Casa del Tridente infatti, a fianco della Quattroporte Ermenegildo Zegna Limited Edition, anche la nuova Maserati Alfieri, concept destinata a dettare lo stile e la tecnologie di una futura vettura sportiva ma anche a celebrario il centenario del marchio italiano. McLaren, Porsche e Bugatti: motori al massimo I “colleghi” d’Oltre Manica con sede a Woking rispondono con la nuovissima McLaren 650S, versione rivista della MP4-12C che oltre ad un nuovo design ispirato alla hypercar ibrida P1, sfrutta un V8 biturbo da 3.8 litri rivisto, in grado di 74 Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica produrre 650 CV, che promette uno scatto da 0 a 100 km/h in 3 secondi. Al suo fianco, all’interno dello stand, compare a sorpresa anche la McLaren 650S Spider, versione en plein air che promette di mantenere intatto lo stesso piacere di guida della versione coupé. Grande protagonista del Salone di Ginevra è senza dubbio anche la Casa di Zuffenhausen che presenta in anteprima mondiale la nuova Porsche 911 RSR da competizione, basata sull’ultima serie 991 e soprattutto l’attesa Porsche 919 Hybrid, prototipo sofisticatissimo ibrido che prenderà parte al Mondiale Endurance 2014, con al volante, tra gli altri, l’ex pilota di F1 Mark Webber. Non manca nemmeno la Casa di Molsheim, che sceglie Ginevra per mostrare la nuova “Leggenda”. Si tratta della Rembrandt Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse, edizione speciale dedicata al fratello di Ettore Bugatti, fondatore del marchio. Lusso e prestazioni Made in the U.K. Torniamo in territorio britannico con i costruttori che hanno fatto della massima espressione del lusso conessa alle prestazioni la loro bandiera. La Casa di Crewe si presenta sulle sponde del lago Lemano con la nuova Bentley Flying Spur V8, equipaggiata con il motore biturbo a benzina di origine Audi in grado di produrre 507 CV che si va a collocare in gamma a fianco dell’iconico W12 da 6.0 litri, ma anche con la Bentley Continental GT Speed 2014, che con 635 CV ora è ancora più potente e prestazionale. Il costruttore con sede a Gaydon invece mette in mostra a Ginevra la Aston Martin V8 Vantage N430, particolare versione con dettagli estetici vistosi e motore da 436 CV, ma anche le inedite DB9 Carbon Black e Carbon White, che si distinguono per un allestimento dedicato. Chiude la carrellata RollsRoyce, che svela la Ghost Series II, versione aggiornata della “piccola” del costruttore inglese, che mette in mostra un look tutto nuovo. Audi, BMW e Mercedes-Benz: rivoluzioni e grandi classici Grandissime novità anche per i marchi premium tedeschi, che come sempre dimostrano di tenere in grande considerazione la kermesse svizzera. Partiamo con la Casa di Ingolstadt che svela in anteprima mondiale la nuova Audi TT, una delle novità più attese dal pubblico del Salone, che si presenta come un vero concentrato di tecnologia e design. La Casa tedesca ha già svelato anche la variante sportiva TTS e il prototipo TT Sport quattro concept da 420 CV. Al suo fianco i Quattro Anelli mettono in mostra anche la nuova Audi S1, versione ad alte prestazioni della A1 che viene spinta dal 2.0 TSI da 231 CV abbinato alla trazione integrale quattro. Nello stand c’è spazio anche per la nuova Audi S3 Cabriolet da 300 CV 75 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito e per la particolare RS4 Avant Nogaro Selection da 450 CV che celebra i 20 anni della gamma sportiva RS. Il costruttore di Monaco di Baviera invece sceglie Ginevra per presentare la BMW Serie 2 Active Tourer, una monovolume che, con il suo schema a trazione anteriore, è destinata a suscitare grande dibattito tra gli appassionati del marchio dell’Elica. Al suo fianco si lascia ammirare poi la BMW Serie 4 Gran Coupé, che sulla scia di quanto fatto già da altri competitor del mondo premium, interpreta il concetto di coupé sportiva a quattro porte. La Casa della Stella mette in mostra i muscoli svelando in anteprima mondiale la nuova Mercedes-Benz Classe S Coupé, massima interpretazione di lusso e sportività, equipaggiata con la curiosa tecnologia Magic Body Control di ultima generazione, che permette alla vettura di inclinarsi sino a 2,5°nel lato interno della curva, ad una velocità compresa tra Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica 30 e 180 km/h, così da abbattere i valori di forza G laterale. All’interno dello stand del costruttore di Stoccarda il pubblico del Salone può toccare con mano anche l’ammiraglia a 12 cilindri Classe S 600, la nuova S 65 AMG da 630 CV e la crossover compatta ad alte prestazioni GLA 45 AMG. Volvo, l’alba di una nuova era È destinata a rubare una buona parte della scena anche la Casa di Göteborg, che a Ginevra mostra per la prima volta la Volvo Concept Estate, terzo ed ultimo prototipo destinato ad anticipare lo stile e la tecnologia dei modelli di prossima generazione del costruttore svedese. Al suo fianco si possono scoprire da vicino V40, V40 Cross Country, V60, XC60, V70 e XC70 in versione Ocean Race, con un pacchetto estetico dedicato alla celebre regata intorno al mondo. Mini, Jaguar e Land Rover Mini, brand del Gruppo BMW, vuole stupire il pubblico del Salone facendo conoscere da vicino la nuova Mini, ma soprattutto svelando in anteprima mondiale la Mini Clubman concept, esercizio stilistico che anticipa la prossima versione “famigliare” del modello di terza generazione. I marchi premium britannici si fanno notare con Jagaur che svela in anteprima assoluta la nuova XFR-S Sportbrake, variante da 550 CV della station wagon spinta da un V8 Supercharged, oltre all’inedita XF-R Sport, che propone un allestimento estetico sportivo abbinato al motore 2.2 turbo diesel da 163 CV, campione nel contenimento dei consumi. Il Giaguaro sceglie Ginevra poi per annunciare i primi dettagli in merito alla futura Jaguar XE, la berlina di segmento D realizzata in alluminio. La cuguna Land Rover invece mette in mostra le nuove Range Rover Evoque Autobiography e la Defender nelle inedite versioni Black e Silver Pack. 76 Lexus, Infiniti, Cadillac: l’altra faccia del premium Il marchio di lusso di casa Toyota svela a Ginevra l’inedita Lexus RC Coupé F Sport, con un pacchetto sportivo che si fa di certo notare, senza arrivare agli eccessi della RC F con motore V8, ma anche la RC F GT3 concept, un esercizio stilistico che anticipa una futura variante da competizione. Il brand premium di Nissan invece ha scelto la cornice del Salone di Ginevra per svelare tutte le caratteristiche tecniche della Infiniti Eau Rouge concept, un prototipo che prefigura una variante sportiva della nuova Q50, attingendo a piene mani dall’esperienza maturata in Formula 1 all’interno del team Red Bull Racing. All’interno dello stand anche l’Infiniti Q50 equipaggiata con il nuovissimo 2.0 litri sovralimentato. Il lusso secondo gli Americani si chiama Cadillac. Ecco quindi comparire a Ginevra le nuove Cadillac ATS Coupé ed Escalade, affiancate dalla concept Elmiraj e dalla elettrica ad autonomia estesa di lusso ELR. 77 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Volkswagen, Seat e Skoda: offensiva alla tedesca Come sempre molto ricco lo stand della Casa di Wolfsburg, che quest’anno mette in mostra la nuova Volkswagen Golf GTE, ibrida plug-in con prestazioni da sportiva e consumi da record, ma anche l’inedita T-Roc concept, un prototipo studiato per prefigurare un futuro crossover sportivo. Il costruttore tedesco sceglie Ginevra anche presentare due importanti aggiornamenti. Si tratta della Polo restyling e della Scirocco restyling, che oltre ad un maquillage estetico ora dispongono di motorizzazioni ed equipaggiamenti aggiornati. Completano l’esposizione le rinnovate CrossPolo, Polo BlueMotion e Polo BlueGT. Continuiamo a viaggiare nella galassia del 78 Gruppo Volkswagen grazie alla Casa di Martorell che sceglie la vetrina del Salone svizzero per far conoscere da vicino la nuova Seat Leon Cupra, versione ad alte prestazione che in Italia arriverà solo nella versione più potente con motore 2.0 TSI da 280 CV, abbinabile anche al sofisticato cambio a doppia frizione DSG. La Casa di Mladá Boleslav porta a Ginevra l’affascinante Skoda VisionC concept, che sembra voler annunciare l’intenzione di portare sul mercato nel prossimo futuro una coupé dal taglio sportivo a quattro porte su base Octavia. All’interno dello stand però si possono conoscere anche modelli più concreti come l’Octavia Scout con un allestimento ispirato al mondo off-road o l’Octavia G-Tec, che propone il 1.4 TSI in versione bi-fuel a metano. Alfa Romeo, Jeep, Fiat, Abarth e Lancia Per quanto riguarda il Gruppo Fiat Chrysler Automobiles non possiamo che iniziare dal marchio del Biscione, che ad un anno di distanza sceglie di nuovo Ginevra per presentare un’importante novità. Si tratta della tanto vociferata Alfa Romeo 4C Spider - presentata in versione semi-definitiva - variante en plein air della sportiva s motore centrale italiana, che promette di mantenere il peso comunque sotto alla soglia dei 1.000 kg, grazie al sapiente utilizzo della fibra di carbonio. La Casa di Arese presenta poi le rinnovate Mito e Giulietta Quadrifoglio Verde con il 1.750 turbo da 240 CV. L’altra grande novità del colosso italoamericano viene da un marchio d’Oltreoceano. Si tratta della nuova Jeep Renegade, attesissimo SUV compatto di segmento B che verrà prodotto in Italia, nello stabilimento di Melfi, dalle linee che porteranno alla luce anche la futura Fiat 500X. Il brand nato a Torino si presenta a Ginevra con la curiosa Fiat Panda Cross e con la Fiat Freemont Cross, mentre lo Scorpione svela la 695 bipsoto, l’Abarth più veloce mai realizzata prima d’ora. Chiude il ventaglio di novità di FCA il brand Lancia, che mette in mostra la Ypsilon Elefantino 2014 e la Ypsilon ELLE. Renault, Citroen e Peugeot: vive la France! Molto interessante spostarsi anche in territorio francese. Il merito è senza dubbio della Losanga che presenta la nuova Renault Twingo, che, giunta alla terza generazione, ritorna fedele alle sue 79 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb origini come auto innovativa e di rottura rispetto alle convenzioni. La nuova Twingo infatti, realizzata su una piattaforma condivisa con Daimler sulla quale nasceranno le future smart fortwo e fourfour, sfrutta un curioso schema meccanico con motore e trazione entrambi posteriori. Molto affollato anche lo stand del Double Chevron, che affila i denti con una ventata di novità davvero particolari. La regina dell’aerea espositiva è senza dubbio l’innovativa Citroen C4 Cactus, un’auto che fa di originalità costruttiva ed originalità la sua vera forza. Al suo fianco il pubblico può conoscere la nuova C1, citycar prodotta grazie alla joint venture fra PSA e Toyota, che mette in mostra un design simpatico ed equipaggiamenti molto più ricchi e curati nei dettagli rispetto al passato. Altra novità è la Citroen C5 CrossTourer, variante “avventurosa” della station d’Oltralpe, mentre le curiose C4 Cactus Aventure e C1 Swiss & Me offrono spunti interessanti per tutti gli amanti dei concept. I cugini di Peugeot scelgono il Salone di Ginevra per mostrare la nuova 108, parente stretta delle nuove Citroen C1 e Toyota Aygo, ma anche la nuova 308 SW, variante 80 Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica Giapponesi: Toyota, Honda e Mazda in pole position Tra i costruttori nipponici troviamo le più importanti novità con Toyota, Honda e Mazda. La Casa di Nagoya presenta la nuova Toyota Aygo, citycar strettamente imparentata con le sorrelle Citroen C1 e Peugeot 108, mentre il marchio della grande H scende in pista con la Honda Civic Typer R concept, che anticipa la futura versione ad alte prestazioni cono motore sovralimentato e trazione anteriore. Anche il costruttore di Hiroshima arriva al Palexpo con un prototipo. Si tratta della nuova Mazda Hazumi concept, che nello stile anticipa la futura Mazda2 di segmento B. Non manca nemmeno Subaru, che porta a Ginevra la nuova WRX STi già vista a Detroit e la Viziv 2 concept. Tra i costruttori nipponici si fanno notare infine Suzuki, che porta a Ginevra la nuova citycar Celerio, un’auto globale destinata a sostituire in un sol colpo Alto e Splash, ma anche Mitusbishi, che oltre a mostra l’Outlander PHEV ibrido plug-in, in arrivo anche in Italia, mette in mostra le concept GC-Phev, XR-Phev e AR. I Coreani sempre più forti I coreani guardano al futuro con Hyundai che presenta la Intrado concept, esercizio stilistico che si propone di anticipare un crossover di nuova generazione alimentato a idrogeno forte di un linguaggio stilistico ricercato, mentre SsangYong presenta la XLV concept che anticipa un futuro SUV compatto con powertrain ibrido. station wagon della segmento C del Leone, che pur offrendo una capacità di carico davvero eccezionale riesce a mantenere intatto il suo carattere tagliente e sportiveggiante. Opel pensa alla sportività, Ford alla connettività Spostandosi in casa General Motors si fa notare senza Opel che all’interno del Palexpo permette al pubblico di toccare con mano la nuova Adam Rocks, particolare versione con look ispirato al mondo offroad e tetto in tela scorrevole, ma soprattutto la nuova Opel Astra OPC Extreme, versione ad alte prestazioni spinta da un 2.0 turbo da 300 CV che promette prestazioni davvero elevate. Nello stand anche la curiosa Adam S con allestimento sportivo e motore da 150 CV. La Casa dell’Ovale Blu Ford arriva a Ginevra con la Ford Focus restyling, che eredita il design dei più recenti modelli della gamma, con la grande calandra centrale, ma che soprattutto ora offre l’avanzato sistema multimediale Sync 2 con display a colori da 8 pollici. 81 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica le 10 più belle novità in un video di 150 secondi di poca personalità. 4) Porsche invece ci fa fare un tuffo nelle competizioni endurance con la nuova 919 Hybrid, il prototipo sviluppato per la 24 Ore di Le Mans che verrà guidato anche dall’ex pilota di F1 Mark Webber. Sotto al cofano un curioso V4 turbo da 2.0 litri ibrido. Pronti per la guerra fratricida con Audi? 5) Era una delle auto più attese e non ha smentito le aspettative. Stiamo parlando della nuova Audi TT, che viene riprogettata dalla prima all’ultima vite, ma che non si dimentica delle sue origini con un design nel segno della continuità. Fari matrix led, trazione quattro e motori turbo fino a 310 CV la rendono il nuovo oggetto del desiderio. 6) BMW Serie 2 Active Tourer. È lei l’eretica, che ha osato infrangere ogni tabù. E’ la prima monovolume del costruttore di Monaco di Baviera e per di più è a trazione anteriore! Stile e qualità però sono 100% BMW e le dotazioni di bordo sono eccezionali. La possiamo perdonare? 7) Non sarà una vera novità assoluta ma è una delle auto più fotografate del Salone, che fa ben sperare nella rinascita del Biscione. Stiamo parlando della Alfa Romeo 4C Spider, che arriverà l’anno prossimo. Via il tetto e... via anche i tanto criticati fari della versione attuale! 8) A Ginevra arriva anche la nuova Jeep Renegade, nome sfacciato e look simpatico per la SUV compatta che sarà prodotta in Italia insieme alla Fiat 500X. Inizia una nuova era per Fiat Chryseler. 9) E’ una citycar ma è diversa da tutte le altre. La nuova Renault Twingo riscopre l’ anima innovativa della prima serie e propone uno schema meccanico fuori dagli schemi. Motore posteriore e trazione posteriore. Pensate se dovessero fare una versione sportiva firmata RS, il divertimento sarebbe assicurato! 10) 695 biposto. Che quelli di Abarth ci abbiamo abituato all’impossibile è un dato di fatto ma questa volta si sono davvero superati. 997 kg, 1.4 turbo da 190 CV, scarico Akrapovic e cambio ad innesti frontali, come nelle corse! Chi non la vorrebbe? di Matteo Valenti | Abbiamo condensato in un video di 150 secondi le dieci più belle novità del Salone di Ginevra 2014, per avere un assaggio rapido ma completo delle auto più affascinanti in mostra sulle rive del Lago Lemano V isitare tutto il Salone di Ginevra da cima a fondo, andando alla scoperta delle novità più importanti, può essere un’impresa ardua e che nella migliore delle ipotesi richiede diverse ore di impegno. Per facilitare le cose abbiamo pensato di condensare in 150 secondi le dieci più belle novità dell’edizione 2014, per avere un assaggio rapido ma completo delle auto più affascinanti in mostra sulle rive del Lago Lemano. 1-2) Siamo italiani quindi partiamo da Ferrari e Lamrborghini, concedetecelo. Resta il fatto che 82 la nuova California T, con il nuovo V8 biturbo da 560 CV, e la cattivissima Huracán, con il suo 10 cilindri aspirato da 610 CV, sono senza dubbio tra le più affascinanti dream car del Salone. 3) I colleghi di Woking però non stanno di certo a guardare e sfoderano dal cilindro l’inaspettata McLaren 650S, in versione Coupé e Spider. Se pensate che sia un semplice aggiornamento della MP4 vi sbagliate. Qui c’è tecnologia presa in prestito da sua maestà McLaren P1. Motore biturbo rivisto, 650 CV, assetto ancora più estremo e un nuovo look pensato per chi accusava la MP4 83 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica problema, arriva la Ermenegildo Zegna Limited Edition con gli interni che sembrano usciti freschi freschi da una sartoria artigianale d’elite. La trovate troppo classica? Aprite il cofano poi ne riparliamo! Qui pulsa il V8 biturbo made in Ferrari da 530 CV! Alfa Romeo 4C Spider e Nissan GT-R Nismo: supercar in antitesi tutte le nuove supercar nel nostro video sprint di Matteo Valenti | Tutte insieme sprigionano 10.500 CV. Sono tutte le nuove supercar del Salone di Ginevra, andiamo a conoscerle da vicino nel nostro video sprint S alone di Ginevra, andiamo alla scoperta delle nuove supercar del 2014. Tutte insieme sprigionano 10.500 CV, non ci resta che conoscerle da vicino, da quelle più abbordabili fino alle più esclusive! Mercedes, Jaguar e Maserati: un trionfo di V8 sovralimentati 1) Partiamo da Mercedes con la Classe S Coupé. Non fatevi ingannare dallo stile elegante e 84 sontuoso. È la prima auto che in curva va in piega come una moto e sotto al cofano nasconde un V8 biturbo da 455 CV pronto a ruggire! 2) Se qualcuno vi dice che le station wagon non sanno essere sportive, provate a presentarvi con la Jaguar XFR-S Sportbrake. Otto cilindri supercharged all’inglese e 550 CV per andare in pista anche con moglie e bambini al seguito! 3) Pensate che la Maserati Quattroporte non sia abbastanza elegante per il vostro stile? Nessun 4) Stiamo in Italia con l’Alfa Romeo 4C Spider. Qui i cavalli sono 250, ma il peso non supera i 1.000 kg. Metteci il cambio TCT, un assetto eccezionale e il gioco è fatto. Non resta che togliere il tetto e godersi il sound dello scarico akrapovic! 5) I giapponesi di Nissan non finiranno mai di mettere mano al loro gioiellino. A Ginevra arriva la GT-R Nismo ancora più cattiva con il suo V6 biturbo portato a 600 CV. Vi posson Bastare? Diciamo solo che gira in 7 minuti e 8 al Ring... 6) E’ una piccola casa artigianale danese ma ha tirato fuori qualcosa di eccezionale. Il suo nome è Zenvo ST1, si ispira ad un aereo da caccia, ha 1.101 CV e tocca i 375 km/h. Ma solo perché è autolimitata elettronicamente.... Prestazioni, lusso e sportività Made in the U.K. 7) Facelift di mezza età per la Ghost, la piccola – si fa per dire - di Casa Rolls-Royce. Mentre il suo dodici cilindri sovralimentato vi porta a spasso potete anche navigare in Internet con la connessione wi-fi di bordo. Per non farsi mancare nulla... 8) In Inghilterra devono aver considerato la Aston Martin V8 Vantage una supercar troppo seria. Detto fatto, arriva la curiosa N430 tutta colorata! La sostanza però rimane. Se volete il suo otto cilindri vi regala 436 CV 9) Un salotto supersonico. Era questa l’idea che dovevano avere in mente quelli di Bentley quando hanno pensato di realizzare la Continentantl GT Speed. Siccome 625 CV sembravano pochi però, gli ingegneri inglesi ora hanno deciso di regalargliene 635. Ferrari, McLaren, Lamborghini: continua la lotta a colpi di nuovi modelli 10) Iniziamo ad entrare nell’Olimpo delle supercar con Ferrari che svela la California T. Nuovo design, via i tanto criticati scarichi della versione precedente e nuovo cuore pulsante. Il Cavallino torna a credere nel turbo e svela il suo nuovo V8 da 560 CV! 11) Facciamo un paio di bracciate, attraversiamo la Manica e siamo a Woking in Inghilterra. Qui scopriremo la nuova McLaren 650S, coupé e spider. Look preso in prestito da mamma P1, 650 CV e cambio progettato con un pizzico di fantasia la rendono unica 12) Il Toro, si sa, è sempre pronto alla carica. Direttamente dalle linee di Sant’Agata arriva la nuova Lamborghini Huracán. Bisogna stare attenti a sfiorarla perché ci si rischia di tagliare con tutti quegli spigoli aerospaziali! Il suo dieci cilindri rimane rigorosamente aspirato ma ora fa eplodere 610 CV! Bugatti, Pagani, Koenigsegg 13) A Molsheim devono finire le scorte di magazzino a colpi di edizioni limitate da 2 milioni di euro. Ecco la Rembrandt Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse, dedicata al fratello scultore del fondatore Ettore, quello che ha disegnato il celebre dancing elephant della Royale. 16 cilindri quadriturbo, 1.200 CV e 10 radiatori per raffreddare il tutto. Qui non c’è crisi! 14) Quel genio di Horacio Pagani porta a Ginevra, per il piacere di molti, ma per le tasche di pochi, la Zonda Revolucion. Poco più di 1.000 kg sulla bilancia e 800 CV. Insomma per chi vuole un’auto da corsa con targa e frecce. 15) Alla Koeniegsegg in Svezia si erano messi in testa di voler produrre un’auto capace di produrre 1 megaWatt di potenza. Bene, lo hanno fatto con la One:1. Il rapporto peso potenza, lo dice il nome, è uno a uno. 1360 CV per 1.360 kg. Basetrà l’ala posteriore a non farla decollare? 85 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica D Audi Group Night tutte le novità del 2014, da Lamborghini a Ducati Ha avuto luogo a Monaco di Baviera l’Audi Group Night 2014, in occasione di cui il Gruppo dei Quattro Anelli ha mostrato le principali novità di prodotto e sportive per l’anno in corso di Lamborghini, Audi e Ducati 86 opo aver chiuso un 2013 da record con 1.575.480 vetture consegnate, raggiungendo così 1,5 milioni di immatricolazioni due anni prima del previsto, il marchio Audi ha annunciato – nel corso dell’ormai tradizionale conferenza annuale del Gruppo – che i ricavi ammontano a 49,88 miliardi di euro, ovvero un incremento del 2,3% rispetto al 2012, ed ha mostrato sul palco i principali modelli presentati a cavallo tra 2013 e 2014 con cui la Casa dei Quattro Anelli ed i brand ad essa legati (Lamborghini e Ducati) punteranno ad intensificare l’offensiva di prodotto (oltre che sportiva) nell’anno in corso. Durante il tradizionale evento che si tiene a Monaco di Baviera, il Gruppo Audi ha quindi portato al debutto modelli, tecnologie e prodotti sportivi che costituiranno presente e prossimo futuro del Gruppo. Tante le protagoniste chiamate in causa (e presenti alla serata) ad assolvere questi compiti: dalla recentemente rinnovata Audi TT alla Lamborghini Huracán, passando attraverso Aventador Roadster, TTS e Ducati Monster, ma anche per il mondo delle corse con la R18 e-tron quattro nell’endurance, con la RS 5 nel DTM e la Ducati Desmosedici GP 14 in MotoGP. «Questa serata – ha dichiarato Rupert Stadler, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Audi AG - ha lo scopo di illustrare la velocità mozzafiato con cui i nostri 10.000 ingegneri, tecnici e progettisti riescono a produrre innovazione. Oltre 1.000 brevetti nel 2013 dimostrano che stiamo percorrendo la strada giusta sulla preparare il futuro». Tantissimi gli ospiti illustri della serata: Chris Reinke, Head of LMP, Audi Sport; Dieter Gass, Head of DTM Audi Sport; Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow, piloti ufficiali del Team Ducati MotoGP; Tom Kristensen, Audi factory driver LMP; Ulrich Hackenberg, Membro del Board di AudiAG; Mike Rockenfeller, Audi factory driver nel DTM; Rupert Stadler, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Audi AG; Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini S.p.A.; Filippo Perini, Capo del Design del Centro Stile Automobili Lamborghini S.p.A.; Walter de Silva, Capo del design del Volkswagen Group e Claudio Dominicali, CEO di Ducati Motor Holding S.p.A.. Le protagoniste dell’Audi Group Night 2014: le novità di prodotto Nuova Audi TT: Forte di una evoluzione stilistica che mira ad aggiornarne il design senza stravolgerlo, la nuova Audi TT mette in mostra dei gruppi ottici rivisitati dotati, in via opzionale, di tecnologia LED. Lunga 4.180 mm (20 in meno del modello che va a sostituire), la nuova Audi TT presenta una larghezza di 1.832 mm, un’altezza di 1.353 mm e un interasse cresciuto di 37 mm, mentre l’ago della bilancia viene fermato ad un valore di 1.230 kg a vuoto per la versione 2.0 TFSI (circa 50 kg in meno della versione precedente). Basata sulla piattaforma modulare MQB del Gruppo Volkswagen, la nuova Audi TT è ora dotata di un bagagliaio da 305 litri di capienza (13 in più della TT di seconda generazione), mentre una volta aperta la portiera è possibile notare un cockpit fortemente rinnovato alle cui spalle di un volante a fondo piatto svetta una strumentazione TFT con schermo da 12,3 pollici gestita da un processore Nvidia Tegra 30. Al di sotto del cofano pulseranno, al momento del lancio, tre unità turbo quadricilindriche da 2.0 litri a iniezione diretta, di cui due alimentate a benzina, ovvero la 2.0 TFSI da 230 CV e 370 Nm e la 2.0 TFSI della TTS da 310 CV e 380 Nm, ed un 2.0 TDI alimentato a gasolio che promette 184 CV di potenza massima e 380 Nm di coppia. Lamborghini Huracán La Huracán rivoluziona il linguaggio stilistico della Gallardo, pur rimanendo subito identificabile come una Lamborghini grazie a bordi affilati, volumi monolitici scolpiti e superfici tese. Gli interni sono dominati da un abitacolo in puro stile Lamborghini, con evidenti richiami al mondo aeronautico. Uno schermo TFT a colori da 12,3 pollici mostra tutte le informazioni necessarie 87 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Speciale Ginevra Periodico elettronico di informazione motociclistica ISR a sette marce che permette alla scoperta del Toro di scattare da 0 a 100 km/h in 3 secondi netti per una velocità massima di 350 km/h. Nuova Ducati Monster La nuova Ducati Monster è disponibile nelle versioni 1200 e 1200 S, ed è dotata del motore 1198 Testastretta 11° DS di derivazione Superbike, oltre che di sistema di controllo della trazione regolabile su 8 livelli, con ABS e Ride-by-Wire associati ai Riding Mode Ducati, selezionabili dal manubrio. La nuova Ducati Monster viene proposta nella versione 1200 da 135CV e nella versione 1200 S da 145CV con una coppia di 12.7 kgm e un peso a secco di 182kg. Le protagoniste dell’Audi Group Night 2014: le novità sportive Audi R18 e-tron quattro 2014 L’Audi R18 e-tron quattro 2014 è la vettura di classe LMP1 che quest’anno avrà il compito di riconfermare i successi di Ingolstadt nel Campionato Mondiale Endurance. Alta 1.050 mm (20 mm in più rispetto alla vettura 2013) e caratterizzata da una larghezza diminuita di 100 mm, l’Audi R18 e-tron quattro 2014 è mossa da un V6 TDI volto a trasferire i valori di coppia e potenza alle al guidatore, dal contagiri alle mappe del navigatore GPS fino alle funzioni del sistema di infotainment, e può essere configurato da chi guida in modi differenti. Cuore pulsante della Huracán è una versione completamente rivista del V10 aspirato da 5.2 litri di cilindrata. Questa unità sviluppa 610 CV a 8.250 giri/min e una coppia di 560 Nm a 6.500 giri/min. Nel nuovo sistema a “Iniezione Diretta Stratificata” IDS, l’iniezione diretta ed indiretta di carburante sono combinate intelligentemente per garantire più potenza e più coppia, contestualmente a consumi ed emissioni che diminuiscono rispetto al V10 montato sulla Gallardo, tanto da rientrare nelle normative Euro 6. 88 ruote posteriori, e da un motore elettrico destinato a muovere quelle anteriori. Dotata di un rinnovato sistema di recupero dell’energia cinetica – di tipo ERS-K (Energy Recovery System Kinetic) – che comprende un volano per l’accumulo dell’energia rivisitato, l’Audi R18 e-tron quattro 2014 vanta un tubocompressore elettrico collocato all’interno del motore a combustione che permette di convertire l’energia termica del flusso dei gas di scarico in energia elettrica. Audi RS 5 DTM Caratterizzata da un pacchetto aerodinamico dedicato che comprende canard laterali rivisitate, passaruota e profili alari dedicati, l’Audi RS 5 DTM presenta degli inediti specchietti retrovisori, una nuova griglia a nido d’ape e dei condotti d’aerazione volti a condurre aria a motore e freni dedicati. Oltre ai particolari aerodinamici dedicati, sull’Audi RS 5 DTM presenta delle sospensioni rivisitate, sia all’anteriore che al posteriore. Ducati Desmosedici GP 14 La Ducati Desmosedici GP 14 è la moto con cui Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso affronteranno la stagione MotoGP 2014. Cuore pulsante della Desmosedici resta il quattro cilindri a V di 90° Lamborghini Aventador Roadster La Lamborghini Aventador LP 700-4 Roadster rappresenta la variante en plein air dell’hypercar di Sant’Agata Bolognese ed è dotata di un tetto rimovibile composto da due elementi in fibra di carbonio. Il cofano motore ha una sorta di “spina dorsale” centrale su cui si innestano lateralmente due coppie di vetri esagonali che hanno la funzione di raffreddare il motore, far defluire correttamente l’acqua piovana e, naturalmente, far ammirare al propulsore. La Lamborghini Aventador LP 700-4 Roadster è dotata di un propulsore V12 aspirato da 6,5 litri in grado di sviluppare 700 CV di potenza a 8.250 giri/min e 690 Nm di coppia a 5.550 giri/min abbinato ad un cambio 89 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica News aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb raffreddato a liquido con comando distribuzione desmodromico a cascata d’ingranaggi. La potenza dichiarata è superiore ai 235 cavalli, mentre le sospensioni sono Öhlins di tipo TTX-TR (Through-Rod, le più sofisticate fra le proposte della Casa svedese, non disponibili per applicazioni stradali). All’avantreno troviamo una forcella con steli da 48 mm, mentre al retrotreno, ovviamente, un monoammortizzatore. Diametro da 16,5” per entrambi i cerchi, mentre l’impianto frenante è fornito dalla Brembo e presenta dischi in fibra di carbonio da 320 mm all’anteriore – solo per 90 la gara di Motegi, la più stressante per i freni, è concessa una maggiorazione del diametro dei dischi, che arrivano fino a 340 millimetri di diametro. La serata, animata dall’esibizione dinamica delle ultime novità del Gruppo, ha inoltre visto Stadler sottolineare gli ambiziosi obiettivi che il Gruppo della Casa dei Quattro Anelli si pone per i prossimi anni: entro il 2016 una produzione suddivisa in 16 stabilimenti auto e 3 moto, 80.000 dipendenti entro il 2018 e oltre 2 milioni di auto vendute ogni anno entro il 2020, con una gamma composta da 60 modelli; ben oltre i 49 attuali. 91 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Intervista Martin Winterkorn, CEO VW «I nuovi modelli si evolveranno con più frequenza e velocità» di Emiliano Perucca Orfei | Martin Winterkorn, CEO del Gruppo Volkswagen, ha parlato in occasione dell’apertura del Salone di Ginevra del futuro dell’azienda tedesca e delle sfide che la attendono per rimanere competitiva C Come vuole la tradizione, la serata che precede l’apertura dei cancelli - almeno per i giornalisti - del Salone di Ginevra, vede andare in scena la Volkswagen Group Night, all’interno della quale i diversi marchi del colosso di Wolfsburg svelano ciascuno le proprie novità. La serata è sempre un’occasione importante per ascoltare le parole di Martin Winterkorn, CEO del Gruppo Volkswagen. Parole che, se ben interpretate, permettono di delineare quali saranno gli sviluppi futuri dei marchi che ricadono sotto il controllo dell’Azienda tedesca. Continuiamo ad investire «Per noi Ginevra è sinonimo di mobilità sostenibile. Proprio qui del resto, a Ginevra, abbiamo dato il via alla rivoluzione ecologica del nostro Gruppo 92 tanto che un anno fa siamo stati i primi produttori a raggiungere l’obiettivo di una media di emissioni pari a 95 g/km CO2 per l’intera gamma. Sappiamo benissimo che le promesse fatte in pubblico sono una faccia della medaglia perché quello che contano sono i fatti. Noi però non ci limitiamo alle parole perché preferiamo agire. Il nostro Gruppo si muove sulla sua strada a passi da gigante, proponendo automobili e stabilimenti sempre ecocompatibili. Lo scorso anno per la prima volta abbiamo speso più di 10 miliardi di euro in Ricerca&Sviluppo e la parte del leone in questi investimenti l’hanno fatta le tecnologie verdi». La gamma ecologica più efficiente del mondo «La nostra flotta di modelli in Unione Europea lo scorso anno ha realizzato un valore medio di emissioni pari a 128 g/km di CO2 e questo, oltre ad essere un record, è un risultato già ben al di sotto dei limiti fissati per il 2015. Facciamo passi da gigante anche sull’ammordenamento delle fabbriche. Entro il 2018 vogliamo abbattere del 25% il consumo di acqua e le emissioni dei nostri stabilimenti. Non ci limitiamo a costruire automobili e stabilitmenti ecologici. Noi di Volkswagen costruiamo mobilità a 360°, dalla produzione di energia al riciclaggio con una strategia strutturata e misurabile. Già oggi offriamo motori diesel, benzina, a metano, ma anche veicoli elettrici ed ibrid e i nostri clienti possono scegliere tra 54 varianti di modelli che garantiscono emissioni medie inferiori ai 100 g/km 93 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Siamo orgogliosi dei traguardi che abbiamo raggiunto ma non ci fermiamo di certo qui. Sono profondamente convinto che il nostro settore nei prossimi anni si troverà ad affrontare uno dei più grandi riassestamenti della sua storia CO2 e tra più di 120 varianti con emissioni inferiori ai 120 g/km. Per questo possiamo dire che il Gruppo Volkswagen offre la flotta di automobili con ridotte emissioni di CO2 più grande al mondo. Golf BlueMotion, Audi A3 TDI o modelli a metano da 3 euro per 100 km ma anche veicoli elettrici a zero emissioni. Stiamo parlando di modelli che sono già oggi realtà, consegnati a decine di migliaia di clienti che li utilizzano quotidianamente». Non ci dimentichiamo del piacere di guida «La prossima Volkswagen Passat, che verrà proposta anche in versione ibrida plug-in, garantirà efficienza ma anche un grande dinamismo per una guida davvero divertente. Per noi questo punto è davvero importante, perché per noi mobilità 94 Intervista Periodico elettronico di informazione motociclistica sostenibile non significa rinunciare alla passione, mettendo al centro la mente e da parte il cuore. Noi continuiamo a lavorare con la stessa passione e lo stesso piacere sviluppando modelli che sappiano essere sempre performanti. Pensiamo ancora che le auto con 10, 12 cilindri o 16 cilindri avranno un proprio posto in futuro. Siamo orgogliosi dei traguardi che abbiamo raggiunto ma non ci fermiamo di certo qui. Sono profondamente convinto che il nostro settore nei prossimi anni si troverà ad affrontare uno dei più grandi riassestamenti della sua storia. Stanno cambiando le esigenze delle persone, le loro richieste ed i loro desideri. Gli stili di vita cambiano da una regione all’altra del mondo e la digitalizzazione sta ridisegnando i confini del mondo in cui viviamo in una maniera completamente nuova». Proporre più modelli, più velocemente «Alla luce di queste sfide non dobbiamo chiudere gli occhi. L’industria deve interpretarle e formulare una strategia imboccando nuove strade con un modo di pensare e di agire nuovi. Una delle maggiori sfide che la nostra industria deve risolvere è quella delle esigenze che cambiano più velocemente rispetto al passato. Questo ci fa riflettere sulla riduzione del ciclo di vita di un modello. I clienti ci chiederanno sempre di più auto giuste al momento giusto con la tecnologia giusta e noi dobbiamo agire nella maniera più veloce e flessibile. L’auto diventerà sempre di più un computer portatile e questo avrà conseguenze rivoluzionarie. La nuova Audi TT con il cockpit virtuale ne dà un assaggio. Forse un giorno il cliente tramite un aggiornamento software dal suo garage potrà fare un restyling della propria auto e questo potrebbe essere anche un modo per dare valore aggiunto al cliente. Questo spiega perché Audi abbia fatto un’ampia collaborazione con Google». Noi di VW viaggiamo già nel futuro «Se le richieste dei clienti cambieranno e si faranno sempre più variegate dobbiamo chiederci come evolvere le gamme di prodotto più velocemente. Le persone probabilmente ci chiederanno varianti di carrozzeria differenti, che oggi non conosciamo e questi quesiti sono l’anima del futuro nel nostro settore. Non abbiamo paura di queste sfide perché con i sistemi modulari abbiamo la prima chiave per essere in condizione di realizzare diversi modelli di auto con una certa velocità e flessibilità. Anche mdoelli di nicchia che potranno essere prodotti in modo proficuo. Questo processo riguarderà tutti i settori, tutti i brand e qualsiasi tipo di propulsione. Sono questi i temi del nuovo propgramma Future Tracks con cui Volkswagen inizia a pensare al suo domani. Le menti migliori del nostro Gruppo lavoreranno per trovare risposte alle sfide che ci siamo posti». 95 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Intervista carlo Della Casa, McLaren «650S? Abbiamo estremizzato la 12C, anche con un pizzico di fantasia» Emiliano Perucca Orfei |Carlo Della Casa, Chief Technical Officier di McLaren Automotive, ci porta alla scoperta delle nuove McLaren 650S e 650S Spider, supercar che adottano alcune soluzioni tecniche davvero originali L La Casa di Woking rimane fedele alla promessa di continuare a presentare nuovi modelli anno dopo anno, stupendo il pubblico del Salone di Ginevra con le nuove McLaren 650S e 650S Spider. Uno sforzo enorme in termini di investimenti, per un costruttore automobilistico tutto sommato giovane nel panorama internazionale (McLaren Automotive nasce ufficialmente nel 1989, ndr) che nasconde però una precisa strategia di marketing e una orginale filosofia aziendale. Il marchio britannico infatti vuole continuare a sorprendere i suoi clienti, proponendo di volta in volta prodotti e soluzioni tecniche innovative e fuori dagli schemi. Delle nuove 650S e 650S Spider ne abbiamo parlato con Carlo Della Casa, Chief Technical Officier di McLaren Automotive. 96 Come procede la crescita della divisione McLaren Automotive? «Dal punto di vista dello sviluppo tecnico e dell’ingegnerizzazione stiamo facendo delle cose egregie. Pensate che la nuova McLaren 650S adotta già alcune delle tecnologie sviluppate per la ibrida P1, e, avendo programmato un nuovo lancio ogni anno, stiamo lavorando a pieno regime per realizzare nuove soluzioni tecniche, che appena si dimostrano affidabili vengono applicate a modelli di serie». La nuova 650S cosa offre in più rispetto ad una MP4-12C? «La P1 a mio avviso è un’auto che è risucita a creare qualcosa di nuovo dal punto di vista della dinamica di guida. Per questo abbiamo voluto che la 650S ereditasse proprio dalla P1 le logiche di cambiata. Abbiamo migliorato l’upshift, ovvero l’innesto del rapporto superiore, che ora è più costante e veloce. Abbiamo poi cercato di mettere fantasia nel cambio della 650S, mettendo a disposizione tre diverse modalità di guida». E’ strano parlare di fantasia quando si prende in considerazione una componente inanimata e meccanica come può essere un cambio... Come funzionano le logiche di cambiata della 650S? «Sì, è vero, è strano, ma è proprio questo approccio che rende unica McLare. Selezionando la modalità di guida Normal abbiamo voluto enfatizzare il comfort di guida, con cambiate veramente dolci, mentre il programma Sport si concentra sul piacere di guida. Qui la cambiata è più veloce e abbiamo 97 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Intervista Periodico elettronico di informazione motociclistica creato il cylinder cut. Questo significa che durante l’up shift, sopra ai 2.500 giri/min, vengono “tagliati fuori” due cilindri e così diamo vita ad ul sound migliore possibile in fase di cambiata. Selezionando la modalità Track infine troviamo ancora un altro tipo di cambiata - solo quando si superano i 5.000 giri/min - che riesce a produrre una spinta eccezionale durante l’upshift grazie alle frizioni del cambio che si chiudono in una maniera tutta particolare. In sostanza quando si imposta la modalità Track ad un basso numero di giri ho la cambiata comfort, ad un range medio ho la cambiata con cylinder cut e quando si chiede il massimo dalla vettura ho la cambiata con una spinta aggiuntiva, per il massimo del coinvolgimento di guida. Abbiamo realizzato un cambio che può offrire automaticamente tre diversi tipi di cambiata, questo significa usare la fantasia durante le fasi di progettazione». Come sono migliorate le prestazioni della 650s? Che tipo di modifiche avete fatto al motore? «Innanzitutto la 650S può contare su 25 CV e 78 Nm di coppia in più che ci hanno permesso di raggiungere valori prestazionali spaventosi. Abbiamo cambiato la testa del motore, anche per facilitare il raffreddamento, 98 abbiamo sostituito il cielo dei pistoni per creare più turbolenza nei cilindri e abbiamo modificato le valvole, in particolare quelle di scarico. Lavorando su tante finezze – abbiamo sostituito dal 10 al 15% delle componenti - siamo riusciti a tirare fuori dal nostro V8 prestazioni ancora più sbalorditive». Si tratta di modifiche sostanziali. Come mai avete “tirato fuori” 25 CV, un valore tutto sommato non esagerato? «In realtà più che i cavalli cercavamo la coppia, soprattutto per esigenze software in modo da lavorare sulla calibrazione. Abbiamo così ottenuto una coppia che sale, poi rimane molto costante e che poi scende con meno violenza rispetto a prima. Questo garantisce un piacere di guida ancora più elevato rispetto a prima». Uno dei difetti che veniva riconosciuto alla MP4-12C era di essere una supercar dopo tutto troppo stradale e non così estrema dal punto di vista dell’assetto come ci si aspetterebbe da una supercar di questo calibro. Con la 650S avete curato questo aspetto? «E’ vero ed è per questo che sulla 650S abbiamo irrigidito diverse componenti, a partire dalle sospensioni. Abbiamo ottenuto un’auto ancora più pronta e ancora più 99 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Intervista aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb sorprendente dal punto di vista dell’handling». Il lancio della 650S fa pensare alla MP4-12C come ad un progetto sempre in evoluzione. E’ proprio così? «Assolutamente sì, la MP4-12C possiamo considerarla come un’auto sempre in evoluzione. Abbiamo ancora dei partner esterni per la parte hardware, come per esempio Ricardo per il cambio, ma ora tutta la parte dei controlli viene effettuata in casa, con il 90% delle strategie – dal powertrain, al cambio, all’elettronica - che sono totalmente sotto la supervisione di McLaren Automotive. Per esempio le tre logiche 100 di cambiata differenti sono nate da McLaren, per volere di McLaren con logiche imposte da McLaren. Questo controllo diretto è il segreto che consente alla nostra auto di sfruttare l’hardware al massimo livello». Cosa significa che McLaren intrattiene un rapporto tutto particolare con i propri clienti? «Forse fa proprio parte di una certa cultura britannica, ma in McLaren c’è una continua attenzione a capire che cosa vuole il cliente, ad ascoltare i suggerimenti e ad imparare dagli errori fatti. In questo modo vogliamo creare qualcosa che sia sempre una sorpresa». Da italiano com’è lavorare con gli Inglesi? «Il brand McLaren sta crescendo grazie alle vetture e quindi noi vogliamo continuare a dare discontinuità ai nostri prodotti, offrendo sempre delle nuove sorprese. Un aspetto, quest’ultimo, che a mio parere si è un po’ perso nelle aziende italiane. Né Lamborghini, né Ferrari, due costruttori che certamente realizzano auto straordinarie, hanno proposto nell’ultimo periodo soluzioni sorprendenti. Proporre una modalità di guida Race, con tre diversi tipi di cambiata. Questa la chiamo discontinuità». 101 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Intervista sven De Smeth, volvo «Le nostre nuove auto tornano ad essere autentiche Volvo, 100% svedesi» di Ippolito Fassati | Sven de Smet, Marketing & Corporate Communications Director di Volvo Auto Italia, ci ha parlato di com’è cambiata e di come cambierà la Casa svedese, che si prepara ad entrare in una nuova era S Sven de Smet, Marketing & Corporate Communications Director di Volvo Auto Italia, ci ha parlato di com’è cambiata e di come cambierà la Casa svedese, che si prepara ad entrare in una nuova era grazie al lancio di una nuova linea di prodotti sviluppata in maniera completamente indipendente. Qual è la novità principale della Concept Estate? «Senza dubbio l’abitacolo, che anticipa come saranno gli interni delle future Volvo. Un abitacolo che mette al centro la tecnologia, dove abbiamo voluto eliminare tutti quei tasti e bottoni, per puntare sull’essenzialità». 102 Com’è cambiata oggi Volvo rispetto al periodo in cui il marchio era proprietà di Ford Motor Company? «Da parte mia non sentirete mai una parola di critica nei confronti della gestione Ford, che nel corso di dieci anni sono convinto abbia fatto molto bene al nostro marchio. Oggi però possiamo dire che le nostre auto sono molto più autenticamente Volvo, sono molto più svedesi. Oggi, con i nostri partner Geely, siamo molto più liberi di essere svedesi e di essere noi stessi. Bisogna precisare poi che Ford ci aveva colonizzato, mentre Geely ha acquistato il pacchetto finanziario, per cui Volvo è rimasta 100% svedese e c’è molta meno contaminazione rispetto al passato». Oggi siete più liberi perché non siete vincolati dalle logiche che pervadono i grandi Gruppi automobilistici, non è vero? Del resto Geely fa prodotti con un target diametralmente opposto al vostro... «Quando grandi Gruppi automobilistici si ritrovano ad avere molti marchi sotto lo stesso tetto ognuno deve avere il suo raggio d’azione ben definito, in modo da non darsi fastidio l’un con l’altro. Questo alla lunga può far perdere un po’ di personalità ai singoli marchi, indebolendoli. Per intenderci quando 103 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Intervista Periodico elettronico di informazione motociclistica anche alle tecnologie Android». Non è corretto affermare che il vostro futura sistema multimediale sarà sviluppato da Apple, non è vero? «No, non è corretto. Il nostro sistema multimediale Sensus Connect funziona in maniera completamente autonoma dalla tecnologia Apple. D’ora in poi però tutti coloro che sono in possesso di dispositivi Apple (iPhone, iPod, ecc.) potranno usufruire a bordo delle nuove Volvo anche di CarPlay, un servizio aggiuntivo che permette di riportare, grazie alla tecnolgia Mirror Link, il proprio desktop, con tutte le principali eravamo di proprietà Ford, insieme a Jaguar e Land Rover, non avremmo mai potuto realizzare un’auto come la XC60 – che oggi è il nostro modello più venduto a livello mondiale - perché avrebbe messo i bastoni ai fuoristrada del marchio britannico». L insieme a Ford. È chiaro che quando arriverà l’erede della nostra ammiraglia (la futura S90, ndr) questa sarà prodotta in una fabbrica nostra. Al momento in ogni caso in Cina produciamo soltanto modelli che vengono veduti sul mercato locale». Quali saranno in volumi di produzione di Volvo in Cina? «La fabbrica di Chengdu, che dovrebbe entrare a pieno regime entro la fine di quest’anno, raggiungerà un volume di produzione di 100.000 unità all’anno. Inoltre continuiamo a produrre a Changing la S80 Per una futura espansione sul mercato cinese siete avvantaggiati rispetto agli altri costruttori? «Tutti i costruttori automobilistici devono avere un partener per produrre in Cina. Il nostro partner Geely invece è anche il nostro proprietario. 104 applicazioni, sul display della propria auto.». Chi non ha Apple potrà quindi utilizzare il Sensus Connect, giusto? «Chi non ha un device della Mela potrà continuare ad usare normalmente tutte le funzionalità del nostro Sensus Connect, ad eccezione della tecnologia aggiuntiva Apple CarPlay». Sviluppate internamente il Sensus Connect? «Il nostro sistema Sensus Connect non viene sviluppato internamente, ma da un’azienda esterna». Ciò significa che saremo molto più liberi di esportare i nostri modelli nei mercati asiatici». Avete cercato voi Apple, oppure è stata l’azienda di Cupertino a bussare alla vostra porta per proporvi CarPlay? «Diciamo che ci siamo incontrati, ognuno ha cercato l’altro. Le nostre indagini rivelano che la maggior parte dei nostri clienti per ora utilizza sistemi Apple, quindi siamo ben contenti di ospitare per primo la tecnologia iOS all’interno del nostro sistema multimediale Sensus Connect. Niente ci vieta però di aprire le nostre auto 105 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Strategie Periodico elettronico di informazione motociclistica importantissimi. Continuiamo ad assumere dipendenti, non solo in Germania, ma anche in tutte le nazioni dove siamo presenti (anche in Italia) e dai 73.000 dipendenti vogliamo arrivare a 80.000 in breve tempo. Diversi sondaggi hanno definito Audi come la migliore azienda in cui lavorare in Germania; ogni 51 secondi riceviamo una candidatura spontanea. Quest’anno distribuiremo 6.900 Euro ai nostri dipendenti come premio sui risultati raggiunti dall’azienda. Vogliamo raggiungere questi obiettivi continuando con forza nei prossimi anni a progettare automobili con bassissime emissioni ma emozionanti. Spingeremo sulla riduzione del peso e ricerca di materiali quali alluminio e carbonio, sullo sviluppo di propulsori sempre più sofisticati e high tech, ma anche su concetti legati alla sicurezza con la nostra trazione integrale quattro e sulla guida assistita. Fondamentale anche il concetto di connettività a bordo. Su queste basi abbiamo un programma di sviluppo che ci porterà ad avere 60 modelli in gamma entro il 2020, di cui 17 (tra modelli e revisioni, ndr) saranno lanciati l’anno prossimo». Gli fa eco Axel Strotbek, CFO e membro del Board Audi AG: «I numeri sono il risultato di investimenti continui. Entro il 2018 spenderemo 22 miliardi di Euro in ricerca e innovazioni tecnologiche. Nello stesso tempo puntiamo a raggiungere i 50 miliardi di Euro di fatturato già dal 2014, mantenendo una marginalità tra l’8 e il 10%. Abbiamo superato l’obiettivo di 1,5 milioni di Audi vendute ben due anni prima del previsto. Possiamo permetterci questo programma soprattutto grazie alla marginalità che riusciamo a mantenere sui prodotti venduti. Non ci interessa entrare nelle guerre degli sconti. Possiamo contare su 14 miliardi di Euro di liquidità e questo ci consente di investire solo soldi rupert Stadler, Audi «Nel 2014 17 nuovi modelli. Premiati i dipendenti con 6.900 Euro nel 2013» di Ippolito Fassati | Alla conferenza annuale di bilancio Audi AG, i numeri parlano di un’azienda in continua crescita anche se con un utile minore del 2012. Sviluppo tecnologie, prodotto e nuovi stabilimenti le carte del futuro U n milione e 575 mila Audi vendute nel mondo nel 2013, 49,9 miliardi di fatturato (+2,3% sul 2012), 15 nuovi modelli. Gli investimenti straordinari per ampliare i siti produttivi fanno calare l’utile complessivo di qualche punto, attestandosi sui 5 miliardi di Euro, ma la marginalità del 10,1% sulle vendite resta al di sopra dell’obiettivo (810%). Anche Ducati e Lamborghini registrano 106 nel 2013 (come avevano fatto nel 2012) un anno record, puntando sui nuovi prodotti e sui risultati sportivi per il 2014. Dati positivi che però non accontentano Audi, anzi. Come spiega Rupert Stadler, CEO, in Audi dal 1990 in apertura di conferenza nella sede centrale di Ingolstadt: «Siamo passati da 10 siti produttivi in 9 Paesi a 12 siti in 10 Paesi ed entro il 2016 avremo anche i nuovi impianti in Messico e Brasile, strategicamente 107 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Strategie Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb provenienti da forze finanziarie interne». Non manca uno sguardo al prodotto, ne parla Ulrich Hackenberg, Resp. Sviluppo tecnico prodotto e racing: «10.000 dei 40.000 tecnici e ingegneri impegnati nell’R&D del Gruppo Volkswagen appartengono ad Audi. Noi viviamo l’avanguardia tecnica. Abbiamo uno sguardo fisso al futuro e dobbiamo essere sempre più veloci a soddisfare le nascenti esigenze dei clienti, ma sempre mantenendo lo spirito Audi. Stiamo lavorando con convinzione sulle auto a conduzione autonoma. Partecipiamo attivamente ad una tavola rotonda in Germania in cui sono coinvolti tutti i costruttori più importanti per comprendere e risolvere le questioni burocratiche che gravitano intorno a queste tecnologie. Sono ostacoli difficili da affrontare, con regole vecchie di 50 anni, soprattutto quelle legate alla responsabilità del conducente in un sistema di guida automatico. 108 Ma questa “fatica di Ercole” non ci ferma, vogliamo pensare oltre. Gradualmente introdurremo sistemi di ausilio, ma soprattutto di sicurezza per aiutare il guidatore in alcune situazioni. Con l’aiuto di sensori interni ed esterni l’auto sarà in grado di apprendere e crescere nelle funzioni di ausilio». «Così come andiamo avanti nella missione di abbassare le emissioni ancora del 25% entro il 2016. Lavoreremo sull’efficienza dei motori, ottimizzando le grandi cilindrate e le auto più potenti. Anche le tecnologie plug-in verranno sviluppate, estendendone la diffusione nella gamma, già per il 2020 è prevista l’elettrificazione per ogni famiglia di Audi. Svilupperemo le motorizzazioni alimentate a gas e continueremo ad alleggerire le nostre auto, lavorando sui materiali, sull’allumino e sul carbonio. Metteremo il materiale giusto al posto giusto. Ma il nostro cliente potrà anche viaggiare sempre connesso grazie ad interfacce che non distrarranno dalla guida, sull’esempio del nuovo “virtual cockpit” presentato sulla TT di ultima generazione. Puntiamo molto sulla seconda generazione della nostra piattaforma MLB che vedrà la luce a breve e ci permetterà di ottimizzare costi e processi produttivi, “annullando” la distanza che separa i diversi stabilimenti nel mondo». «I prossimi modelli che vedranno la luce saranno la A8, la S1 e S1 Sportback, la S3 cabrio, la Q1 e poi la nuova Q7. Ma il nostro ultimo obiettivo, guardando avanti, è di passare dalle auto che oggi definiamo Ultra, cioè estremamente ottimizzate nelle emissioni e nei consumi, alle auto “non plus ultra” cioè auto ad emissioni zero. Sempre mantenendo la sportività e il piacere di guida al centro dell’attenzione. Già la nuova R8 e-tron passa dai 250 ai 450 Km di autonomia, pur mantenendo prestazioni incredibili». 109 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Viaggio nel futuro Bmw Come sarà l’auto di domani? di Enrico De Vita | Una volta credeva nell’idrogeno, ora lo ha abbandonato e preferisce auto elettriche e ibride plug-in. Tuttavia, quella elettrica non ha le carte in regola, mentre l’altra è pensata solo col motore a benzina. Ma nel futuro BMW ci sono anche un faro laser e tanto carbonio N on capita tutte le sere di cenare con i responsabili dello sviluppo di una grande Casa e di poter chiacchierare apertamente su tutti i temi dell’auto di domani. Giovani ingegneri, preparatissimi, determinati e motivati, decisamente 110 Attualità Periodico elettronico di informazione motociclistica Bmw E1, una vera auto elettrica, con batteria sodio-zolfo della Brown-Boveri, accreditata di grande autonomia e in predicato di entrare presto in produzione. Peccato che l’accumulatore fosse di tipo caldo (al suo interno covavano oltre 340° C di temperatura) e che abbia trasferito questo suo bollore, durante una notte del 1993, all’intero stabilimento, mandandolo a fuoco, distruggendo tutto e convincendo la Casa di Monaco a dimenticare per tre lustri l’auto elettrica. Innamorata pazza convinti di lavorare alle soluzioni vincenti del futuro. Li ascoltiamo con l’esperienza di chi ha testato prototipi da qualche lustro, ha ascoltato molto spesso proclami vincenti e più di qualche volta li ha visti cadere nell’oblio. Ricordiamo ai nostri interlocutori di aver guidato nel 1991 la Rammentiamo anche l’innamoramento struggente che la Bmw nutriva nel 2001 per l’idrogeno. Non come elemento chimico col quale produrre energia elettrica nelle fuel cell, ma come combustibile gassoso da bruciare nei motori. Era talmente convinta che l’H2 sarebbe diventato il combustibile di domani che organizzò un giro mondiale con 10 Bmw Serie 7 a 12 cilindri. Andarono perfino nei Paesi Arabi per convincere gli sceicchi a investire nell’idrogeno, ma non ci riuscirono. Riuscì invece a convincere Formigoni, governatore della Lombardia e primo utente di una Serie 7 a idrogeno, a finanziare un impianto da 9 miliardi di lire per la distribuzione dell’H2, nei pressi della Bicocca, polo universitario di Milano. Subito chiuso e abbandonato per mancanza di clienti. Stessa sorte subì il progetto tedesco di bruciare nei motori l’elemento più diffuso sulla terra, ma introvabile separato da altri elementi. La nostra intervista agli ingegneri BMW Con tali precedenti, mantenere i piedi per terra e ascoltare gli ingegneri tedeschi con una sana dose di scetticismo era d’obbligo. Così come la prima domanda che formuliamo loro: Credete 111 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito di più all’auto elettrica o a quella ibrida, visto che ora le producete entrambe? «La nostra i3 risparmia 300 kg di peso, grazie all’uso intensivo della fibra di carbonio, il che ci consente di incrementare peso e autonomia delle batterie, fino ad ottenere prestazioni accettabili, anche se a caro prezzo. Troveremo sempre clienti disposti a pagare un costo elevato per distinguersi nella corsa all’ecologia, con la nostra auto elettrica». Il presidente della Toyota, Takeshi Uchiyamada, ha recentemente dichiarato che la sua Casa non produrrà auto elettriche perché la tecnologia non è ancora matura. D’altro canto, 112 Attualità Periodico elettronico di informazione motociclistica ha anche detto che la tecnologia ibrida è troppo costosa per venir applicata sulle piccole cilindrate. Cosa ne pensate? «Anche noi riteniamo che la capacità delle attuali batterie – di 70-80 wattora per chilo di peso - è ancora insufficiente per far decollare l’auto elettrica. Il nostro fornitore coreano è sicuro che nel 2020 questa capacità di immagazzinare energia verrà aumentata di tre volte, cioè si toccheranno 220 Wh/kg, e allora l’auto elettrica si potrà diffondere su vasta scala. Noi ci crediamo. Nel frattempo, per raggiungere bassi valori di anidride carbonica nei Paesi ove il diesel non viene apprezzato, bisogna ricorrere alla tecnologia ibrida applicata al motore a benzina». Perché non avete messo l’ibrido sul motore diesel? «Il diesel è già molto basso nei consumi e quindi nella emissione di CO2. Possiamo ridurli ulteriormente rendendo più leggere e aerodinamiche le carrozzerie, ottimizzando i cambi e soprattutto rendendo la guida più intelligente e collegata con l’ambiente circostante». Questo è lo scoppiettante prologo di un seminario tecnico che la Bmw ha tenuto sulla sua pista di Miramas in Francia, nello scorso febbraio, alla quale hanno potuto partecipare solo due giornalisti italiani, uno dei quali è il vostro editorialista. Colpi bassi e numeri mirabolanti Bisogna riconoscere che la Casa bavarese ha ridotto i consumi misurati nel ciclo misto Europa in modo considerevole: del 25% nel periodo tra il 1995 e il 2008. E promette di scendere ancora del 25% entro il 2020, estendendo una serie di accorgimenti che va sotto il nome di Efficient Dynamics. Sappiamo altresì che i valori miracolosi ottenuti nel ciclo derivano da strategie che poi l’utente non riesce a riprodurre su strada, ma la competizione è estesa a tutti i livelli, come il marketing, colpi bassi inclusi. Per non sbagliare, a Monaco dichiarano ufficialmente che il gruppo offrirà, in un futuro prossimo, sia automobili 113 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Attualità Periodico elettronico di informazione motociclistica scarti di tessuto in carbonio e guadagnarne in peso e in leggerezza. Addirittura, volanti multifunzione in fibra di carbonio super accessoriati e leggeri. A parità di funzioni, il CFRP pesa circa il 30 per cento in meno dell’alluminio e il 50 per cento in meno dell’acciaio. In futuro, anche altre vetture Bmw e Mini trarranno profitto dal materiale leggero. Grazie al riciclaggio degli scarti di taglio di CFRP nel processo produttivo, è possibile realizzare - a costi competitivi e a basso impatto ambientale - componenti alleggeriti fino al 30 per cento, per esempio gusci di sedili, supporti del cockpit o ruote di scorta. Le previsioni dicono che nel 2020 il carbonio entrerà anche nelle abitazioni e che nell’auto sarà grandemente diffuso per sostituire l’acciaio, l’alluminio, il magnesio e le resine plastiche. Risparmiare anche una goccia d’energia con motori a combustione interna altamente efficienti, sia vetture ad alimentazione esclusivamente elettrica, destinate alle grandi metropoli, sia modelli ibridi plug-in per i tragitti più lunghi. A lungo termine, invece, punta sulla tecnologia delle fuel cell con l’idrogeno come fonte di energia, in modo da ottenere autonomie elevate e basse emissioni, anche con vetture di dimensioni più grandi e tempi di rabbocco più brevi. Un esempio dei numeri mirabolanti che può regalare la tecnica ibrida nel ciclo di misura è la Bmw i8 ibrida plug-in (motore elettrico accoppiato a un motore a benzina sovralimentato): con una potenza di totale di 266 kW/363 CV, una coppia massima di 570 Nm, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi, può denunciare ufficialmente nel 114 ciclo di prova UE un consumo di soli 2,1 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 49 g/km. Ovviamente tali numeri sono ottenuti solo perché i burocrati di Bruxelles, per incentivare le nuove tecniche, hanno offerto vantaggi esclusivi ad auto elettriche, ibride, ibride plug-in e a combustibili alternativi. Un’ossessione per la fibra di carbonio Una delle innovazioni che a Monaco ha fatto proseliti è la fibra di carbonio (CFRP) e la sua diffusione in ogni angolo dell’auto. Abbiamo visto cerchi in lega dimezzare il loro peso passando al tutto-carbonio, pressofusioni di supporto della plancia abbandonare il magnesio per riciclare Nelle vetture esclusivamente elettriche (BEV) e nei modelli ibridi a propulsione plug-in (PHEV) ogni singolo watt risparmiato (per esempio nel climatizzare l’abitacolo) rimane disponibile per percorrere chilometri supplementari. Quanto sia ancora insufficiente la capacità di immagazzinare energia da parte delle batterie attuali, lo dimostrano due costose ma significative invenzioni della Bmw, che riescono a risparmiare qualche goccia di energia. Una riguarda un sistema per conservare il calore dell’aria nell’abitacolo attraverso uno scambiatore, prima che venga dissipato all’esterno, e consente di riutilizzare tale energia per pre-riscaldare l’aria aspirata dall’impianto di climatizzazione. Nella stessa ottica di risparmio, ma con uno straordinario miglioramento della funzionalità, rientra il proiettore a raggio laser che abbiamo provato a Miramas, montato su una i8 ibrida plug-in. Si tratta di un gruppo dotato normalmente di potenti proiettori full-Led ad elevata efficienza energetica, al quale è possibile abbinare come optional, in prima mondiale, un proiettore di profondità a raggio laser. Esso genera una luce bianca pura, estremamente chiara, piacevole all’occhio. Tale luce viene prodotta mediante la conversione dei raggi, emessi da piccoli diodi laser, operata da un cristallo di fosforo, e poi riflessi da un minuscolo specchio parabolico. La luce laser è monocromatica, cioè ha sempre la stessa lunghezza d’onda, quindi il fascio generato è parallelo e offre una illuminazione mille volte più intensa di quella prodotta dalle tradizionali unità a Led. In aggiunta, ogni watt consumato genera circa 170 lumen di flusso luminoso, mentre i Led ne raggiungono solo 100, garantendo quindi anche una riduzione di oltre il 50% nel consumo di energia elettrica. Entrambi questi metodi consentono risparmi che percentualmente appaiono importanti, ma si tratta pur sempre di briciole di energia. L’ibrido non avrà problemi a diffondersi perché con una batteria di limitata capacità riesce a dimostrare – soprattutto a politici e a burocrati – di essere in grado di dimezzare i consumi e le emissioni di CO2 nel ciclo. L’auto elettrica, invece, ha bisogno di una vera, grande batteria, leggera, ricaricabile rapidamente, affidabile, duratura nel tempo. E soprattutto molto meno costosa di quella attuale. Riserve di litio permettendo… 115 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Attualità Periodico elettronico di informazione motociclistica Allarme noleggio auto mai più al Sud Italia? di Alfonso Rago | Troppi furti e truffe: le grandi società di autonoleggio minacciano di abbandonare le località turistiche del Meridione C i mancava anche questa: non solo a Pompei crollano le vestigia del passato, ma si rischia che non ci possano più arrivare neppure le auto dei turisti. Lì ed in tutto il Sud della penisola, infatti, è allarme rosso per quanto riguarda i furti di auto a noleggio: sono cresciuti del 40%, superando ogni possibile livello di tolleranza e costringendo quindi le grandi compagnie di autonoleggio a minacciare azioni davvero clamorose. Immagine e posti a rischio Infatti, se il trend non cambierà nei prossimi mesi, si potrebbe arrivare alla sospensione del servizio di noleggio a breve termine, con l’abbandono delle località a maggiore rischio (Sicilia, Campania e Puglia) da parte dei principali player internazionali e nazionali, con evidenti ricadute per i servizi di mobilità per i turisti, i livelli occupazionali di queste aree e, non ultimo, per l’immagine del nostro Paese all’estero. E’ l’accorato grido d’allarme lanciato da ANIASA, l’Associazione 116 Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici, che rappresenta all’interno di Confindustria il settore del noleggio veicoli (a lungo e a breve termine e in fleet management), per un fatturato complessivo di oltre 5 miliardi di euro, 7.000 addetti diretti (21mila indiretti) e 2 miliardi di entrate fiscali garantite all’Erario ogni anno. Furti in crescita del 40% nel 2013 Da sempre i “topi d’auto” e le organizzazioni criminali mostrano particolare predilezione per le vetture a noleggio; ma negli ultimi mesi si è registrato un vero exploit che mette a serio rischio la redditività delle attività di renting in alcune zone della nostra Penisola. Lo scorso anno, i furti di auto a noleggio a breve termine (quello turistico e per business) sono cresciuti in Italia di quasi il 40% (passando da 879 a 1.224 vetture) rispetto al 2012. In pratica, ogni giorno oltre 3 auto sono sottratte alle aziende del settore. Il danno economico complessivo supera i 20 milioni di euro e nei primi mesi del 2014 il trend sembra addirittura in ulteriore crescita. La classifica delle Regioni più colpite dal fenomeno vede la leadership della Campania (485 contro i 364 del 2012), seguita dalla Puglia, dove i furti di auto a noleggio del rent-a-car sono cresciuti addirittura del 64%: da 146 a 246 vetture. In terza posizione, in questa poco invidiabile hit-parade, si rafforza la Sicilia (+60% nel 2013, dai 103 casi del 2012 ai 168 furti); in quest’area, poi, un caso unico è rappresentato dalla città di Catania, dove nel 2013 si è concentrato l’80% del totale furti della Regione (132). Queste tre Regioni da sole costituiscono il 73% dei furti totali nazionali, con 899 episodi. Altre aree oltre la media Situazioni sopra i livelli di guardia si registrano anche nel Lazio (117 furti) e in Lombardia (119); ma qui il dato si spiega per l’elevato flusso di attività che gravita soprattutto intorno alle aree metropolitane di Roma e Milano. Tutto ciò accade senza che le istituzioni centrali e locali riescano a contrastare il fenomeno e rischia di costringere i grandi operatori multinazionali e nazionali del noleggio a breve termine a ritirarsi da aree strategiche per l’offerta turistica del nostro Paese, mettendo a rischio oltre 1.000 posti di lavoro nelle sole Campania, Puglia e Sicilia; senza considerare l’incalcolabile danno di immagine per il nostro Paese, visto l’approssimarsi dei mesi caldi e considerato che in tutti i siti web il blocco delle prenotazioni in queste zone avrebbe un’eco deflagrante. «Da mesi - dichiara Fabrizio Ruggiero, Presidente ANIASA - stiamo sensibilizzando le istituzioni sul fenomeno, ma il trend è in costante peggioramento. Siamo la categoria più colpita dal fenomeno dei furti e in alcune Regioni, in cui portiamo servizi, mobilità e occupazione, ci sentiamo oggi quasi abbandonati dalle istituzioni. Chiediamo l’attivazione di un tavolo sulla sicurezza che coinvolga amministrazioni locali e centrali che definisca modalità di collaborazione con le Forze dell’Ordine al fine di individuare efficaci contromisure per arginare il fenomeno». 117 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Formula 1 Periodico elettronico di informazione motociclistica zero, ma quasi. Voto 10 allora a Kevin Magnussen, strepitoso in qualifica sul bagnato come in gara: bello e spettacolare da vedere, ma anche molto concreto e capace di non commettere il minimo errore. Certo, la McLaren quest’anno è tutta un’altra cosa rispetto all’elettrodomestico portato in pista lo scorso anno, ma per tutto il week end ha surclassato un pilota di talento e intelligente come Button, e scusate se è poco. Stupefacente. E voto 9 a Kvyat, che a 19 anni (ne compirà 20 il 26 aprile) e un palmarès tutto sommato leggerino ha sorpreso tutti: in qualifica sul bagnato è entrato in Q3 e anche in gara ha fatto vedere belle cose, terminando a punti pur alle spalle del compagno di team Vergne e di un campioncino come Hulkenberg. Il tutto con la piccola Toro Rossa motorizzata da quello che almeno alla vigilia pareva il “motore” (le virgolette sono d’obbligo, visto che quello termico ormai è solo una componente tra le tante del sistema di propulsione) meno competitivo. Sorpresa. Mercedes: dominatori Francamente ingiudicabile invece, per carenze del mezzo, la gara dell’altro debuttante Ericsson, così ora possiamo finalmente concentrarci sul dominatore della gara: voto 9 a Rosberg, che non ottiene il massimo dei voti solo perché in qualifica le prende da Hamilton e in gara una bella mano gli arriva da una monoposto nettamente superiore a tutte le altre. Lui però non commette il minimo errore in alcuni momenti semina il panico tra la concorrenza infliggendo distacchi inquietanti. Il tedesco si candida così prepotentemente al titolo iridato, forte anche di 25 punti di vantaggio su quello che potrebbe essere il suo unico avversario, ovvero il compagno di squadra. Dominatore. A proposito di Hamilton, per lui voto 8: un po’ per la pole e un po’ come premio di consolazione per una gara da cui esce subito e senza colpe, privandoci tra l’altro di un duello sicuramente molto interessante con Rosberg. Peccato. debutto in Australia le pagelle del GP di Melbourne di Giovanni Bregant | La prima tappa del Mondiale di F1 in Australia vede brillare i rookie di McLaren e Toro Rosso. Bene Rosberg ed Hamilton con le Mercedes, deludono le Ferrari M ai come quest’anno erano grandi l’attesa e l’incertezza alla vigilia della prima gara del Mondiale e del resto non poteva essere diversamente, considerando la rivoluzione tecnica messa in atto. E in effetti, accanto ad alcune conferme di quanto visto durante i test invernali, non sono mancate le sorprese. La prima ha riguardato l’affidabilità complessiva, molto meno disastrosa del previsto con 15 monoposto al traguardo, ma qui ci occupiamo di piloti e così la sorpresa che maggiormente ci interessa è stato il rendimento dei debuttanti Magnussen e Kvyat. 118 Rookie: la sorpresa al via del Mondiale Il loro compito, alla vigilia, sembrava il più difficile di sempre per un esordiente in F1: disputare il primo gran premio con vetture estremamente complesse da gestire, per di più con pochissimi chilometri alle spalle (per la limitazione ai test e i problemi di affidabilità nelle tre sessioni collettive). Ebbene, si pensava che l’esperienza avrebbe fatto la differenza in questo frangente, ma non è stato così, un po’ per il talento del danese e del russo, un po’ perché forse il nuovo regolamento ha costretto un po’ tutti a ripartire se non da 119 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Formula 1 Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Red Bull: Ricciardo è già un avversario per Vettel? Chi invece arriva al traguardo, fa tutto al meglio ma poi si trova comunque con un pugno di mosche è Ricciardo: in qualifica va fortissimo con una Red Bull con pochissimi chilometri alle spalle, mentre il campionissimo Vettel dichiara di non riuscire ancora a essere in sintonia con l’auto, e anche in gara, dove in Toro Rosso ci aveva abituato a scomparire dopo pochi giri, corre in modo costante e veloce, pure troppo, come scoprirà amaramente nel dopo gara. Però una cosa è certa: Ricciardo doveva essere poco più di uno spuntino per Vettel, ma se guiderà sempre così potrebbe rivelarsi un compagno molto più scomodo di Webber. Per lui quindi voto 10, e almeno questo nessun commissario della FIA glielo può portare via. Sorprendente. Il quattro volte campione del mondo Vettel, invece, in gara è subito vittima dell’affidabilità, 120 ma in qualifica lascia interdetti il fatto che resti fuori dalla Q3 per problemi di guidabilità: per lui quindi voto 5 e l’attesa di un pronto riscatto già dalla prossima gara. Voto 7,5 a Button, che con la squalifica di Ricciardo eredita il terzo gradino del podio, giusto premio per una gara comunque in crescendo: però in qualifica è surclassato dal compagno debuttante e anche se in gara risale con la consueta maestria finisce comunque alle spalle del danese. Furbo. Voto 8 a Bottas, che si qualifica bene sul bagnato con una Williams che ha forse l’unico difetto in una certa carenza di carico al posteriore, parte nelle retrovie per la sostituzione del cambio, rimonta come una furia, sbatte (stavolta sì per colpa sua), rientra ai box e complice la safety car rimonta nuovamente fino al 5° posto. Gran gara per il finlandese, che quest’anno può finalmente far vedere il suo talento, però senza quell’errore il podio sarebbe stato suo... Combattente. Ferrari: c’è già un pizzico di delusione Spiace per i tifosi di Maranello, ma la media dei giudizi si abbassa drasticamente con il duo ferrarista, che è certamente frenato dai problemi tecnici, ma forse qualcosina in più era lecito attendersi dalla coppia più prestigiosa del campionato, per lo meno in qualifica sull’acqua, condizione che dovrebbe esaltare il pilotaggio nascondendo un po’ le carenze del mezzo: anche così, però, Alonso in qualifica non fa meglio del 5° posto e Raikkonen addirittura sbatte, mentre in gara lo spagnolo svolge il compitino senza particolari acuti (anche se è sempre molto bravo nei duelli ravvicinati) mentre Raikkonen patisce il fatto di non essere mai riuscito in tutto il week end a trovare un assetto decente, cosa che però si fatica a perdonare a un campione della sua esperienza. Voto 6,5 quindi allo spagnolo e 5 al finlandese, sperando in un pronto riscatto anche se la sensazione è che si prospetti un altro anno difficile nel box rosso. Dà l’impressione di impegnarsi molto di più, al di là del risultato finale, Hulkenberg, sebbene favorito dal motore Mercedes: bello da vedere e “cattivo” il giusto in qualifica e anche in gara, per lui voto 7,5 e il solito interrogativo su com’è possibile che non sia in un top team. E voto 7,5 anche a Vergne, che per una volta va forte anche in qualifica, entrando in Q3, e in gara si conferma al solito un pilota molto concreto andando a punti. Voto 5 invece a Perez, che prende sì un punto ma soprattutto le prende in prova e in gara dal compagno Hulkenberg. Infine, voto 3 a Maldonado, più per la capacità di muoversi sul mercato che per la guida, francamente ingiudicabile viste le condizioni della Lotus in Australia: per buona parte dello scorso anno ha fatto di tutto per andare via dalla Williams e approdare in Lotus, ma molto probabilmente se ne sta già pentendo. 121 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Sport Periodico elettronico di informazione motociclistica EDITORE: CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. Iva 11921100159 REDAZIONE Ippolito Fassati Emiliano Perucca Orfei Alessandro Colombo Aimone Dal Pozzo Francesco Paolillo Andrea Perfetti Matteo Valenti GRAFICA Thomas Bressani COLLABORATORI Massimo Clarke (Tecnica) Enrico De Vita Claudio Pavanello (Epoca) Alfonso Rago Antonio Gola COPYRIGHT Tutto il materiale contenuto su Automoto.it Magazine è oggetto di diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in Milano, Via Melzo 9. 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