LITURGIA DEL MANDATO PER IL SERVIZIO DI ANIMATORE DEI “GRUPPI DI ASCOLTO DEL VANGELO” Sabato 29 novembre 2014 (Rm 10,9-18; Mr 16,9-15) ITALO CASTELLANI Arcivescovo di Lucca Nella mia “Lettera ai cristiani della Chiesa di Lucca”, per quest’anno pastorale, chiedevo: “In ogni comunità, nascano almeno due o tre ‘luoghi’ dove stabilmente si ascolta il Vangelo”. E aggiungevo: “Questi ‘Centri di lettura’ della Parola di Dio costituiranno un importante luogo di formazione cristiana …”. Infine facevo una proposta: “I ‘Centri di lettura’ saranno affidati a Fedeli laici chiamati a svolgere il servizio di ‘Animatori del Vangelo’”. Dopo un percorso di formazione da Settembre ad oggi –con tre incontri aperti a tutti in sette aree/zone della Diocesi, a cui sono seguiti in Seminario due incontri a cui ne seguiranno prossimamente altri– per chi si è reso disponibile a mettersi a ‘servizio della Parola’, eccoci qui nella nostra magnifica Cattedrale, cuore della Diocesi, per ricevere dal Vescovo il mandato personale come ‘Animatore dei gruppi di Ascolto del Vangelo’. Lasciamo alla Parola di Dio ascoltata d’illuminare il ‘servizio’, che da questa sera la Chiesa vi affida. “Vicina a Te è la Parola …” E’ la nostra certezza più grande! E’ la promessa di Dio al Popolo d’Israele da sempre: “Io sarò con Te …” (Es 3,12). Questa promessa di Dio, nella “pienezza dei tempi” (Gal 4,4), si 1 è fatta carne: “Il Verbo si fece carne” (Gv 1,14). Il Verbo, l’Emmanuele, si è fatto il “Dio con noi” (Is 7). Questa ‘Parola’ –di cui non ce n’ è uguale sulla terra –è stata come stampata nel cuore di ogni uomo sin dal “Principio” (cf Gn 1,1), da sempre: “Prima che tu fossi intessuto nel seno materno io ti conoscevo” ( Gr 1,4-5). Appena resi capaci dell’uso della ragione –da neonati in avanti – la Parola di Dio ha cominciato a risuonare nei nostri cuori e a guidare i nostri passi: da allora abbiamo cominciato a balbettare i nostri ‘Si’ e i ‘nostri ‘No’ alla Parola del Signore. Nel Battesimo Dio ha messo nel nostro cuore lo ‘Spirito di Figli’ che ci ha resi capaci di dire: “Abba Padre” (Rm 8,15). I ‘doni dello Spirito’ –riversati nel nostro cuore nel Battesimo e confermati nella Cresima, quando abbiamo pronunciato il nostro ‘Eccomi’ – hanno suggellato la presenza, quindi vicinanza indelebile dell’Amore di Dio, nella nostra vita. La ‘Parola’ si è fatta personalmente vicina a noi – “sulla tua bocca e sul tuo cuore” (Rm10,8) – nel dono della ‘Sapienza’: il più perfetto dei doni, come una luce –che non viene mai meno, anche nei momenti più bui della vita– che ci aiuta a discernere e a giudicare le cose per quello che sono, per quello che valgono realmente, senza lasciarsi ingannare dalle apparenze e da giudizi superficiali. La ‘Parola’ si è fatta personalmente vicina a noi –“sulla tua bocca e sul tuo cuore” – nel dono dell’«Intelletto»: il dono che ci aiuta a comprendere la vita andando in profondità e a ricercare la verità in ogni circostanza della vita quotidiana. 2 La ‘Parola’ di Dio si è fatta personalmente vicina a noi –“sulla tua bocca e sul tuo cuore” – nel dono del ‘Consiglio’: che ci aiuta a compiere la scelta giusta in ogni occasione, soprattutto per riconoscere il progetto di felicità che Dio ha su ciascuno di noi. Il Verbo, essenzialmente, si fa dono pieno e personale del suo Amore per noi e si fa vicino all’uomo nell’Eucaristia; la quotidiana e permanente comunicazione del dono dello Spirito, in cui si realizza la promessa: “Io sono con voi tutti i giorni …” (Mt 28,20). Nell’Eucaristia “Gesù per primo è venuto in mezzo e non ci ha dato qualcosa di sé, ma ci ha dato tutto se stesso” (Papa Francesco, Omelia Giornata della Gioventù, Domenica 28 luglio 2013). Mi piace anche pensare, e soprattutto ‘credere’, che “vicina a noi è la Parola” nell’amore dei fratelli e nei doni del creato, in cui tutto è a servizio dell’uomo! Non ci resta che dire ‘grazie’ perché –e lo abbiamo sperimentato infinite volte lungo i tornanti a volte tortuosi della vita e lo sperimentiamo ogni giorno – davvero “vicina è la Parola” di Gesù, Vangelo di Dio, a ciascun uomo di buona volontà! “Andate” Con queste parole, Gesù si rivolge a ciascuno di noi, in questa Divina Liturgia, che segna una concreta svolta per la nostra Chiesa, perché prenda coscienza della sua ‘vocazione missionaria’: “Andate e proclamate il Vangelo ad ogni creatura …” (Mc 14,15). Il Risorto invia i suoi a predicare il Vangelo in ogni tempo e in ogni luogo, in modo che la fede in Lui si diffonda in ogni angolo della terra. L’evangelizzazione, l’annuncio del Vangelo, obbedisce al mandato missionario che Gesù dà ai discepoli: i discepoli di Gesù siamo noi nell’oggi del nostro tempo, di questi giorni che ci sono donati e viviamo. 3 Nella Sacra Scrittura appare costantemente questo dinamismo di “uscita” che Dio vuole provocare nei credenti. Abramo accettò la chiamata a partire verso una nuova terra (Cfr Gen 12,1-3). Mosè ascoltò la chiamata di Dio: «Và, io ti mando» (Es 3,10) e fece uscire il popolo verso la terra promessa (cfr Es 3,17). A Geremia disse: «Andrai da tutti coloro a cui ti manderò» (Ger 1,7) … «Tutti siamo chiamati a questa nuova “uscita” missionaria. Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo … La Parola del Vangelo ha in sé una potenzialità che non possiamo prevedere. Il Vangelo parla di un seme che, una volta seminato, cresce da sé anche quando l’agricoltore dorme … Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura” (Papa Francesco, cf Evangeli Gaudium, nn. 21-23). “Attenzione però!”, ci testimonia Papa Francesco, “Gesù non ha detto: se volete, se avete tempo, andate, ma ha detto: “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Condividere l’esperienza di fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo è il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa anche a Te …” (Papa Francesco, Omelia Giornata della Gioventù, 28 luglio 2013). “Il cristiano” –sono sempre parole di Papa Francesco – è discepolo per camminare, per andare … Un cristiano che rimane fermo è ammalato nella sua identità cristiana” (Omelia S. Marta, 14 Febbraio, 2014). 4 Conclusione Desidero riassumere quanto ho nel cuore, nel momento in cui vi affido la missione di ‘annunciare il Vangelo’ a quanti Dio metterà sul vostro cammino, –possibilmente uscendo dal solito giro di quanti già frequentano le nostre parrocchie– l’immagine dell’antica Scrittura ripresa da S. Paolo nel testo poc’anzi ascoltato: “Come sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene”(Rm 10,14). Sono piedi “belli” i piedi del messaggero, che d’ora in poi siete Voi, perché portate la “parola di Dio”: “da voi accolta non come parola di uomini, ma qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti” (1 Tes 2,13), annunciandola e condividendola con grande umiltà e rispetto dei fratelli che incontrerete; da voi accolta come “lampada ai vostri passi” (Sal 118,105), di cui anzitutto sarete testimonianza silenziosa, luce riflessa nella quotidianità, facendovi ‘compagni di cammino’ dei vostri fratelli; da voi accolta, come Maria, confidando sulla Sua potenza creativa, senza paura (cf Ger1,7-8), quindi senza chiedervi più di tanto: “Non ho nessuna preparazione speciale, quindi come posso andare a annunciare il Vangelo?”. Però disponibili, non senza qualche sacrificio, ai ‘percorsi di formazione’ che la Diocesi continuerà ad offrirvi, con la consapevolezza che Dio ci accompagna sempre e dice anche a Voi quello che ha detto a Geremia: “Non aver paura … perché io sono con te per proteggerti” (Ger 1,7-8). da voi accolta, in spirito di servizio –come Gesù, la cui vita è una vita per gli altri, è una vita di servizio –senza alcun tornaconto o vanagloria personale, testimoniando in prima 5 persona l’amore di Dio, superando i nostri egoismi, nella consapevolezza di essere chiamati a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Lui. Vi consegno in sintesi, con Papa Francesco, tre parole: “Andate, senza paura, per servire la Parola …”. Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve più gioia … Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo … Gesù Cristo conta su di Voi: La Chiesa conta su di Voi … Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Papa Francesco Omelia Giornata della Gioventù, 28 luglio 2013). 6
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