Inquadra con il lettore di QRCode del tuo tablet o smartphone. Reg. Tribunale di Palermo n° 22/2007 - Anno X numero 2 Febbraio 2014 C APACI - C ARINI - C INISI - I SOLA DELLE F EMMINE - T ERRASINI - T ORRETTA Ricorso al TAR contro la TARSU pag. 6 Sei di Carini se... pag. 18 Il Passero solitario Mezzojuso pag. 32 pag. 36 www.ilvespro.it FEB2014 ilvespro | 3 SOMMARIO 10 08 Direttore Responsabile Ambrogio Conigliaro [email protected] cell. 3389763840 in Redazione Fabio Zerillo 14 [email protected] 36 Rubriche Flavia Fontana, Franco Cicala, Giovanni Armetta, Francesco Caracausi, Pino Maranzano, Pino Randazzo, Giampiero Finocchiaro, Marcella Ruffino, Antonio Oliveri. Pubblicità [email protected] cell. 3389763840 fax 0918660056 05 Editoriale CARINI 06 Mondoconsumatori Carini pronta a ricorrere al TAR contro la TARSU 08 Ambulatorio medico polispecialistico al centro Amico Mio 10 Piano di inutilizzo della costa 19 Sei di Carini se... 20 Grande festa natalizia alla Calderone 21 Fiaccola di Luce 22 Scadenze dell’ultimo momento STOP con le gambe 23 Consiglio Comunale dei Ragazzi 26 Memoria e inclusione all’I.C. Calderone 27 Gospel Project Interenic Choir 28 La befana ed il gioco dell’oca 33 Dio perdona... ed i Vigili Urbani pure CAPACI 12 Elezioni e competenze... 41 A.S.D. Capaci United VARIE 14 Agorà... di minchioni 20 A cena con i VIP 21 Tennistavolo 30 Vento di Sicilia 34 I Mulini ad acqua 43 Fitness Club Carini 46 Orario Treni RUBRICHE Oroscopo 15 L’oroscopo di febbraio Franco Cicala 16 Energie e corpi sottili Le interviste di Flavia 18 Antonino Buscemi Editore Icaro s.c.a.r.l. via S. D’acquisto, 23 - Carini Stampa Tipografia Priulla - Palermo Chiuso in Redazione l’ 8/02/2014 Natura intorno a noi 32 Il Passero solitario Il Paese del mese 36 Mezzojuso Le ricette di Marcella 42 Un piatto per San Valentino ed uno per i nostri bambini Lo abbiamo letto per voi 46 Lucernario La fiaba del mese 45 Insonnia REDAZIONE Cardellini Foto Pino Maranzano 4 | ilvespro FEB2014 FEB2014 EDITORIALE E’ il destino dell’Italia, un lungo inverno dal quale sembra non voler uscire il nostro paese. Un inverno culturale, politico, sociale, ambientale. Ogni governo che si succede ci racconta che la crisi è alle spalle e da ora tutto andrà per il meglio, solo che lo ripetono ormai da almeno un lustro. La società invece di avanzare va sempre arretrando, in una spirale di menefreghismo ed intolleranza che sembra non avere fine, con un aumento continuo della micro criminalità che, vedendosi impunita, dilaga senza sosta. Anche la cultura risente del lungo inverno: monumenti saccheggiati, crollati, abbandonati. La natura tenta di ricordarci che noi uomini facciamo parte del sistema, che siamo coloro che dovrebbero aver cura del sistema... ma noi siamo incapaci, superbi, convinti come siamo che NOI siamo esseri perfetti e se c’è qualche problema la colpa è sempre di qualcun altro. Allora le alluvioni sono colpa del clima che cambia (chissà perché...), le frane sono colpa delle montagne brulle, le inondazioni dell’acqua alta... La colpa è sempre di altri, mai nostra. Gli istituti di statistica certificano ogni giorno di più l’impoverimento di quelle che un tempo erano classi sociali benestanti, il continuo aumento dei giovani disoccupati (nonostante l’Italia sia ormai da quasi un ventennio a crescita demografica zero) ed il rapporto anziani/giovani ormai prossimo all’1,5/1. Questo spiega, se mai ce ne fosse bisogno, perché nemmeno gli anziani riescono più a sopravvivere con la pensione e di come molti di noi “giovani” la pensione non la vedremo mai. Intanto il “Titanic” della politica continua a navigare come se nulla fosse, la nave affonda ma l’orchestra continua a suonare, imperterrita, sicura dell’inaffondabilità della sua struttura. Ma fino a quando durerà? Ormai da qualche tempo hanno sperimentato il sistema dei rinvii, solo che questi ultimi sono sempre più a breve termine e la gente comincia a ricordarsene ed il rischio che prima o poi qualcuno venga buttato giù dalla nave prima che affondi è sempre più reale. Intanto le tasse aumentano e, per distrarci, hanno cominciato a cambiargli il nome ogni 3-4 mesi, con la speranza che nella confusione ognuno paghi non capendo più cosa paga e per cosa paga. Il nostro cruccio è sempre quello dell’immondizia, servizio onerosissimo e contemporaneamente scarsissimo. Senza contare il caos combinato dai comuni sul finire del 2013: c’è chi è tornato alla TARSU, chi è rimasto alla TARES applicando però la TARSU per i conti, chi invece ha adottato pienamente la TARES. Sullo stesso servizio, che non funziona, diverse interpretazioni di legge ma una sola certezza: aumento dei costi e nuovi balzelli per i cittadini. Ma prima o poi qualcuno si ribellerà seriamente e chi pagherà il conto? Questo resta un mistero, perché la colpa è sempre di qualcun altro... (a.c.) ilvespro | 5 6 | ilvespro FEB2014 Se i cittadini di Carini parteciperanno, pronta l’impugnativa collettiva della delibera del Consiglio Comunale n° 206/2013 che sostituisce la TARES con la TARSU e della delibera di Giunta n° 166/2013 che aumenta le tariffeTARSU 2013 del 32,6%. Con delibera di Consiglio Comunale n° 206 del 29 novembre 2013, pubblicata all'Albo Pretorio del Comune di Carini il giorno 11 dicembre 2013, il Consiglio Comunale di Carini ha disposto, tra l'altro, il ritorno al regime della TARSU; ha inoltre delegato la Giunta Municipale alla variazione della misura della ripristinata TARSU. Tali provvedimenti sono, ad avviso di questa associazione, illegittimi perché emanati in contrasto con la normativa applicabile. In particolare, riteniamo che la legge, a partire dal 2013, abbia regolamentato il sistema dei tributi collegati alla raccolta dei rifiuti attraverso l'istituzione della TARES (art. 14 del D.L. 201/2011, convertito nella L. 214/2011); i vecchi tributi (TARSU, TIA 1 e TIA 2) venivano soppressi e sostituiti obbligatoriamente per tutti i comuni con la TARES che, tra le altre cose, prevedeva l'intera copertura del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed anche una quota, pari ad Euro 0,30/mq destinata allo Stato per i servizi indivisibili; contemporaneamente, la stessa legge istitutiva della TARES prevedeva (al comma 20 del citato art. 14 del D.L. 201/2011) che, in caso di disservizi (mancato svolgimento del servizio, interruzione per motivi sindacali, imprevedibili impedimenti organizzativi) che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall'autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone e all'ambiente una riduzione fino all'80% della tariffa . Successivamente, il D.L. 102/2013, poi convertito nella L. 124/2013, con l'art. 5 ha, seppur in modo confuso, previsto: “... per l'anno 2013 il comune... può determinare i costi del servizio e le relative tariffe sulla base dei criteri previsti e applicati nel 2012 con riferimento al regime di prelievo in vigore in tale anno. In tale caso, sono fatti comunque salvi la maggiorazione prevista dal citato art. 14... Nel caso in cui il comune continui ad applicare, per l'anno 2013, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) in vigore nell'anno 2012, la copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo è assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa, derivanti dalla fiscalità generale del comune stesso”. Quindi tale norma ha attribuito al Comune il potere di calcolare il tributo (TARES) secondo i criteri seguiti fino al precedente anno 2012, non di ripristinare il vecchio tributo. Ciò si ritiene dovrebbe a maggior ragione valere per qui comuni che, come il Comune di Carini, hanno iniziato nell'anno 2013 a richiedere e riscuotere il nuovo tributo. A Carini, è noto, il Comune ha richiesto e, da parecchi contribuenti, ottenuto il pagamento degli acconti TARES; aveva dato impulso per la predisposizione del regolamento e delle tariffe della TARES; e prodotto vari atti deliberativi di Giunta e di Consiglio Comunale per avvalorare il regime TARES. Questa associazione Mondoconsumatori, raccolte le adesioni di numerosi contribuenti, con nota del 19/11/2013 protocollata al Comune di Carini con n° 63546, ha prospettato al Comune la necessità di dare luogo alla riduzione prevista dalla legge (80% della tariffa) in considerazione dei disservizi documentati. Il Comune di Carini non ha mai riscontrato queste proposte di Mondoconsumatori Carini e, entrato in vigore il D.L. 102/2013 ha optato con la predetta delibera di Consiglio Comunale del 29/11/2013, ha optato per il ritorno alla TARSU. Tale ritorno, però, non era consentito dalla legge, come sopra esposto. La Giunta Comunale, dal canto suo, ha poi con la propria delibera n° 166 del 30/11/2013, disposto l'aumento delle tariffe TARSU per l'anno 2013 del 32,6%, aggiungendo una ulteriore rata con scadenza 15 febbraio 2014. Tale aumento presenta i propri profili di illegittimità, perché la norma dell'art. 5 del D.L. 102/2013, sopra richiamata, consentiva al più di riscuotere un tributo, relativo alla gestione dei rifiuti, calcolato come nell'anno precedente (TARSU 2012) ma non certamente di variarne in aumento le tariffe. Per tale motivo è intenzione di questa Associazione Mondoconsumatori Carini ricorrere al Tribunale A m m i n i s t r a t i v o Re g i o n a l e ( TA R) c h i e d e n d o l'annullamento della Delibera del Consiglio Comunale n° 206/2013 e, di conseguenza, della Delibera di Giunta n° 166/2013 che prevede l'aumento della TARSU del 32,6%. Ovviamente il ricorso al TAR ha dei costi che Mondoconsumatori da sola non può sostenere, si invitano pertanto i cittadini, che ritengono corretta la procedura seguita sino ad oggi dall'Associazione, a recarsi presso la sede di Mondoconsumatori Carini tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle 19:00, o a contattare i referenti della stessa, per ulteriori comunicazioni. NOV2013 ilvespro | 7 8 | ilvespro FEB2014 Inaugurato ieri un centro medico per le famiglie economicamente e socialmente disagiate. Un ambulatorio con uno sportello di consulenza medica polispecialistica rivolto alle famiglie economicamente e socialmente disagiate di Carini. Questa la nuova sfida vinta da Don Angelo Inzerillo, fondatore e animatore da quattro anni dell'associazione "Amico Mio" che ha sede in un bene confiscato alla mafia. Ieri l’inaugurazione alla Inaugurazione centro medico Amico Miopresenza delle autorità militari, dell’arcivescovo di Monreale, Monsignor Michele Pennisi, del prefetto di Palermo Francesca Cannizzo e del questore Maria Rosaria Maiorino. Tra il pubblico il Presidente del Consiglio Comunale di Carini Totò Sgroi. Presenti tra gli altri il Commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello", Giacomo Sampieri e il commissario straordinario dell’Asp di Palermo Antonino Candela. L’ambulatorio sarà attivo ogni giorno, dalle 9:00 alle 13:00; una ventina di medici volontari specializzati gratuitamente visiteranno, prescriveranno e somministreranno farmaci (grazie ad un accordo con il Banco Farmaceutico). Il centro si avvale anche di una convenzione con l'ASP di Palermo e l'Azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello" per eseguire esami e approfondimenti clinici. Per maggiori informazioni: www.amicomio.net La polizia municipale di Carini informa che dallo scorso 7 febbraio e per ogni venerdì, dalle 10 alle 12, in Piazza delle Vittorie a Villagrazia di Carini, stazionerà l'unità mobile in dotazione al Corpo. In tale occasione si potranno richiedere i servizi e le informazioni solitamente forniti al comando di via Rossini. Ogni venerdì, pertanto, le richieste di: contrassegno invalidi, zone rimozione temporanee, chiarimenti sulle multe o quant'altro di competenza, potranno essere richieste direttamente attraverso il personale dell'unità mobile. Anche per eventuali reclami o segnalazioni i cittadini non dovranno necessariamente recarsi a Carini. “Si parla di polizia di prossimità” - dice il comandante del Corpo, Marco Venuti - “dimenticando che questa esiste già, ed è la Polizia Locale che in Sicilia, sin dal 1991, dovrebbe già essere strutturata con i vigili di quartiere. Purtroppo nel tempo i corpi hanno perso la loro identità e loro vocazione di stare accanto al cittadino, cercando erroneamente di trovare spazi in settori, quali quelli della sicurezza pubblica il cui ruolo primario spetta alle forze di polizia dello Stato”. “Insieme all'amministrazione presieduta dal sindaco Giuseppe Agrusa e all'assessore alla polizia municipale Salvatore Nazzarini, intendiamo rispolverare un vecchio progetto predisposto anni orsono e dotare la frazione di Villagrazia di Carini al controllo con un'unita appositamente dislocate in attesa del rinvenimento di appositi locali per assicurare una presenza costante”. “Abbiamo rinviato più volte per la carenza organica ma ora vogliamo fare uno sforzo in più perché questa figura possa operare sul territorio. Gli agenti saranno impegnati più in fase preventiva che repressiva e le unità costituiranno il più immediato e diretto collegamento fra la cittadinanza e l'amministrazione comunale raccogliendo informazioni e segnalazioni che verranno poi indirizzate alle competenti ripartizioni comunali”. FEB2014 ilvespro | 9 10 | ilvespro FEB2014 Un’immnesa discarica di rifiuti pericolosi Si avvicina la stagione estiva e Carini si prepara ad accogliere tutti coloro che vorranno trascorrere in serenità ed armonia con la natura le vacanze. I suoi 9 chilometri di costa, un tempo magnifica spiaggia e poi trasformati in un ininterrotto muro di cemento, stanno tornando agli antichi splendori. Le dune di sabbia bianchissima sono oggi sostituite da dune di Eternit, enormi cumuli di amianto, collinette di detriti di cemento, lunghe distese di materiali inerti e rifiuti vari. L’abbandono del territorio, dopo decenni di sfruttamento indiscriminato, presenta il conto. Le ultime demolizioni “fai da te”, risultato di una finta politica di recupero, lasciano la propria testimonianza. Aree abbandonate al saccheggio di disperati che come un tornado lasciano desolazione ed incuria. Quella che un tempo era la “Terra graziosa e bella” di Idrisi, paragonata ai giardini del paradiso, oggi è sempre più un’immensa discarica abbandonata al suo destino ed a quello dei suoi apatici abitanti. DIC2013 ilvespro | 11 12 | ilvespro FEB2014 Dopo le elezioni nazionali di febbraio 2013, delusa dall’enorme carico fiscale in Italia e desiderosa di poter dare un apporto al mio Paese, mi era stato proposto di candidarmi alle elezioni del comune di Capaci. La mia risposta fu secca: dissi di no. Ormai ero stata adottata dal paese di Carini, un bel paesino: gente cortese e, nonostante sia palermitana, iniziai a frequentare quel paesino così caratteristico. Ma dopo più di tre anni era troppo trascurato, pieno d’immondizia, era impossibile raggiungere e parcheggiare in piazza: piazza dove i commercianti lamentano, ancora oggi, un coprifuoco con rapine addirittura in pieno giorno. Dove parcheggiare l’auto? E quella famosa scala mobile? La politica letta sui libri è così semplice! Io, dopo la laurea in giurisprudenza, per poter insegnare nelle scuole superiori oltre al diritto anche economia, ho dovuto sostenere 4 esami relativi a materie economiche presso la facoltà di economia e commercio e a tal proposito mi sembra inverosimile che stiamo sprofondando in un abisso di tasse, contributi e balzelli vari senza avere nessun servizio efficiente in cambio, nonostante il circuito finanziario sia fatto così bene. Ero reticente alla mia candidatura al comune di Capaci ma poi ho ceduto ed è stata una esperienza che ancora oggi non ho capito bene, ma che nella vita dovevo provare. Dopo aver creduto che i cittadini volessero diventare organi rappresentanti per migliorare lo stato attuale delle cose ho capito che probabilmente non è affatto così. Intanto, dopo aver scelto la lista, le elezioni erano slittate di un po’ perché l’on. Crocetta aveva fatto apportare delle modifiche alla legge elettorale: si poteva votare per ogni lista un candidato uomo ed un candidato donna. Dopo aver cercato un partito che pensavo racchiudesse tutti i ceti sociali, mi era stato detto da persona nota che “ogni voto suo sarebbe stato anche mio” per beneficiare della modifica di cui sopra o almeno così mi pareva di aver capito Probabilmente avevo capito male, perché “la parola” di quella persona non è andata a buon fine e molti candidati sono stati eletti anche perché, molto verosimilmente, avevano alle spalle famiglie numerose. Non erano candidati che sapevano molto di economia, di bene comune ma alla fine erano stati eletti. Poi mi pare di aver capito che una “ fimmina” che non è nativa del paese di Capaci non andasse bene. Ho sempre avuto il dubbio che io che un lavoro l’avevo già, che non avevo nessun referente politico alle spalle, che in quel periodo avevo vinto alcuni processi di Annalisa Maria Vullo pesantucci, potessi essere un peso per la lista. Di contro, però, avevo pronto un atto per la costituzione di una cooperativa che prevedeva 15 posti di lavoro (per i quali sarebbero stati usati i fondi europei e della qualcosa erano a conoscenza soltanto tre persone perché non mi sembrava corretto spendere ciò in campagna elettorale). “Ma a cu apparteni sta fimmina”…. “fimmina” l’avrò sentito dire mille volte. Poi avevo anche un po’ di reticenza nel dire che ero laureata, perché alla fine mi era proprio sembrato di capire che essere donna ed anche istruita non fossero i requisiti giusti. Comunque senza l’aiuto di alcuno, ma con la mia sola determinazione tra schede valide e schede nulle, ho ricevuto più di 50 preferenze. Ma allora cosa è accaduto nella mia lista? Che diversi candidati tra cui anche la persona nota, hanno votato tutti per una “fimmina”, ovviamente del paese, la quale è stata eletta ed alla quale va il mio plauso perché rappresenta almeno una quota rosa della lista. Dovevo anche parlare ad un comizio in paese, ma il mio nominativo all’ultimo momento è sparito dalla scaletta. Per magia ! C’erano in lista anche parecchi giovani laureati e molto competenti, forse la loro sfortuna è stata quella di non avere tanti parenti in paese! Un’ultima cosa… E la competenza? Il Ministro dell’economia è laureato in lettere, quello dell’istruzione è diplomato, quello della sanità ha la licenza liceale e via dicendo. Non sarebbe più idoneo che nella realtà i Ministri avessero lauree per competenza anche se si circondano di persone esperte nei rispettivi campi in modo da poter dialogare alla pari? E ancora… I candidati che si presentano alle elezioni comunali non dovrebbero avere un minimo di basi politiche per mettere la loro faccia in un’elezione? Io sono dell’idea che non sono nessuno per cambiare il mondo, o per vincere “veramente un’elezione”, ma fino a quando non ci saranno persone preparate e che davvero amano questo paese che si chiama Italia e vogliono governarlo per motivi che non siano quelli prioritari che riguardano il benessere dei cittadini, allora continueremo ad assistere alle comiche che si verificano oggi sia a livello nazionale che, in generale, a livello locale. Probabilmente pensavo che la politica fosse quella che ho studiato sui manuali, probabilmente o non ho capito nulla o forse ho capito troppo. Concludo con le frasi di due grandissimi politici di opposte fazioni che dovrebbero farci riflettere: Ah, dimenticavo…. l’atto di cooperativa lo darò al mio paese adottivo, ci vorrà del tempo ma spero andrà a buon fine. OTT2013 ilvespro | 13 14 | ilvespro FEB2014 Ecco qualche considerazione empirica sulla partecipazione popolare alle nuove agorà, le agorà elettroniche, Twitter, Facebook, etc. Rispetto all'agorà d'epoca classica, l'agorà elettronica funziona anche quando piove, con freddo o caldo, di giorno e di notte, e non si estende entro gli stretti ambiti del forum ma per l'intero globo terraqueo. Non occorre vestirsi a festa per recarsi all'ekklesiasterion, non c'è il fastidio di incontrare sempre le stesse persone, e si può partecipare .... stando seduti in poltrona, magari in vestaglia e pantofole, appena alzati dal letto o nelle notti insonni, come peraltro fanno in tanti. Gli “antipatici” si disabilitano con qualche click, meno scocciature, e non c'è il timore di incontrarli de visu. Si fanno nuove conoscenze, a volte bizzarre, ci s'informa, e, se si vuole, si possono fare discussioni, giochini, risate, ed anche un po' di pettegolezzo……una gradevole miscela di serio e faceto, come nella vita. Ci si può tenere informati facilmente perché c'è l'amico che inserisce le locandine dei film, il libro che sta leggendo, un articolo di giornale, una musica, l'invito per una gita, per una mostra, un concerto, un evento, un accadimento, una poesia, un aforisma, una vignetta, una barzelletta (ridere fa bene alla salute!), un “pezzo” di storia, di politica, di cronaca, di scienza….. Beh è vero che queste cose si possono trovare con la semplice ricerca, invece lì, nell'agorà elettronica, abbiamo le informazioni “pronte”, secondo l'iniziativa e l'entusiasmo dell'amico, che ha fatto da filtro mentre noi eravamo impegnati, magari, a nostra volta, a fornire per condividere le informazioni ritenute più importanti. Tutto bello? Possiamo definire le agorà elettroniche un potentissimo strumento d'elevazione sociale e culturale? Certo che sì, ma in parte, e non per ragioni strutturali intrinseche ma a causa del modo di essere degli umani, indipendente dal “potente strumento” da loro impiegato. La velocità e semplicità d'uso non fanno più riflettere, si scrive la prima sciocchezza che viene in mente, senza punteggiatura, con accenti errati, con consecutio temporum aleatoria, senza congiuntivo, tuttavia se ne potrebbe pure sorridere con indulgenza, mentre invece appare piuttosto singolare che s'intervenga senza conoscere gli antefatti e le questioni nel loro insieme, giudicando e sproloquiando sul particolare e non sul generale, prima di, o senza, aver capito. A volte solo per schieramenti, per appartenenze, con grande amarezza per chi legge, che s'interroga sull'intelligenza dello scrivente ….amico (sic). Informarsi prima di parlare, sebbene sia oggi un'operazione FACILE E GRATUITA, forse è considerato ancora troppo faticoso, meglio risparmiare energie (intellettive? per quando?) ed intervenire velocemente nel …salotto elettronico, anzi nel …cortile. E che dire dei maestri di ragionamenti apodittici, così bravi nel distogliere l'attenzione dai reali motivi di un accadimento per commutarla verso particolari insignificanti tanto cari ai pigri? Che tenerezza i filosofi de noantri, che tutto il giorno raccolgono (e pubblicano) massime e aforismi di vita, d'amore, a volte contrastanti, a volte ne inventano perfino, “filosofi” che sanno sempre come si devono comportare …gli altri. Ed indulgenza e comprensione per i “tolemaici”, che ci comunicano costantemente lo scorrere della loro vita, anche nei particolari intimi, ed ovviamente anche nei più semplici ….. “pausa caffé”, “cena”, “nanna”, etc. come se i destini dell'umanità potessero trarre giovamento dalla notizia di codesti loro umori. L'aspetto politico, della Polis, della comunità d'individui, ad eccezione di pochissime persone irriducibili (i famosi quattro gatti), invece è per lo più ignorato, se ne vede soltanto la versione piagnucolosa, da cortile, nell'italico vezzo da disfida fra “bianchi” e “neri”. Tutti a lamentarsi di questo o di quello ma al momento di mettersi in gioco, ossia agire da cittadini arrabbiati, divagano oppure ignorano del tutto. Però in presenza di una vignetta, un giochino, un pettegolezzo, una marachella “pelosa”, insomma di una minchiata, rispondono in tanti. Agli italiani basta sorridere ed è già nemesi, siamo soddisfatti, vendicati. L'ultima rivoluzione vera, cioè di popolo, qui in Sicilia, la facemmo 800 anni fa, e…per ragioni di fimmini. Perché affannarsi? Cu tu fa fari? La rivoluzione può aspettare, c'è un nuovo giochino. Si dice che per capire le poesie bisogna essere un po' poeti, allora per capire le minchiate bisogna essere MINCHIONI? Quindi se alle cose importanti, alla diffusione delle conoscenze, alla sensibilizzazione culturale, alla rivendicazione di una convivenza civile elementare in questa nazione martoriata (porcogiuda!) non risponde nessuno (tranne i soliti quattro gatti) ed invece alle minchiate rispondono quasi tutti, allora deduco che faccio parte di un'agorà di MINCHIONI, e mi viene il dubbio che MINCHIONE possa esserlo anch'io. Ed essendo Facebook una proiezione della società, può essere che faccio parte di una Nazione di Minchioni? Qui ci vogliono sociologi e psicologi…. ma bravi! FEB2014 ilvespro | 15 a cura de “Il Sentiero” Ariete: Mese in salita, sia sul lavoro sia sugli affari di cuore, il denaro forse scarseggerà (o non aumenterà), un po’ come il vigore fisico, l’organismo richiederà auto coccole. Toro: Il carisma vi farà brillare nel lavoro. Mercurio storto può procurarvi guai seri in amore. La vostra forma fisica sarà molto soddisfacente. Gemelli: Mercurio, Marte e Urano alleati in questo mese, vi procureranno soddisfazioni sul lavoro e sull’amore. La vostra forma fisica sarà praticamente d’acciaio. Cancro: Appagherete i vostri desideri sul lavoro. In amore sarete costretti a prendere delle decisioni importanti per la vostra vita. Cautela per la forma psicofisica. Leone: Mercurio vi renderà suscettibile e poco cooperativo sul lavoro. Venere addolcirà la vostra quotidianità amorosa. Attenzione alle vie respiratorie sarete sotto l’influsso di Mercurio e Saturno. Vergine: Possibili cambiamenti di lavoro e non saranno negativi. Giove, Saturno e Plutone, potrebbero riservarvi regali d’amore (nuova nascita). Attenzione alla gola. Bilancia: Soddisfazioni lavorative e finalmente buoni introiti. In amore orbita dissonante di Venere, Marte, Giove, Urano e Plutone, siate pazienti. Nervosismi e infiammazioni. Scorpione: Le vostre iniziative saranno proiettate verso il successo. L’amore sarà brioso, serioso e pure romantico. La salute? Sarete in una botte di ferro… Sagittario: Incoraggiante movimento economico, finalmente riuscirete ad avere soddisfazioni lavorative. In amore ci sarà un risveglio e molte effusioni. Salute in ripresa. Capricorno: Ancora incertezze lavorative, che potrebbero portare eventuali problemi di vita privata, meglio tenere separati i due ambiti. Potreste avere un calo di energie. Acquario: Ancora incentivi lavorativi per l’aiuto della triade Mercurio-Marte-Urano. L’amore sarà in questo mese più ormonale che sentimentale. Non rinviate eventuali visite mediche. Pesci: L’amore sarà più stabile, progetti speciali di vita a due. Sul lavoro filerete come un Concorde, merito di Venere, Giove, Saturno e Plutone. Evitate di mangiare cibi ricchi di grassi. 16 | ilvespro FEB2014 Per individuare le dinamiche dell’equilibrio individuale e mantenerle nel tempo, al fine di conservare la salute e soprattutto di vivere in armonia con se stessi e con il cosmo, è importante saper ottemperare all’invito socratico, sempre valido nel corso dei secoli, del “conosci te stesso”: e poiché l’essere umano è un microcosmo che riproduce in sé le leggi del macrocosmo, scandagliando le profondità del suo essere egli può arrivare a intuire i segreti del creato. D’altronde l’uomo ha sempre cercato di scoprire il miracolo della creazione dell’universo e della vita sulla terra: ma quando crede di aver trovato una risposta, si trova di fronte ad altre incognite che spalancano davanti a lui un’immensità inesplorata e inesplorabile, presentandogli una realtà più sconvolgente e impenetrabile della precedente. L’errore, oggi individuato dai fisici, è forse quello di voler studiare l’universo come una parte separata da noi, come un oggetto, mentre esso è un intero a cui ciascuna parte può ricollegarsi: noi stessi possiamo diventare un intero, influire con il pensiero sulla realtà circostante e attingere ai poteri creativi dell’universo per conoscere le leggi che lo regolano oppure per curare e sanare la malattia. Oggi anche la scienza si sta avvicinando a certe intuizioni proposte dalla ricerca esoterica. La fisica subatomica ha ribaltato, per esempio, le precedenti concezioni dello spazio – tempo, oggi sappiamo che tutto è composto dalla stessa energia e quindi ogni parte del tutto è composto dalla stessa energia e quindi ogni parte del tutto è in relazione con le altre parti, le influenza e ne viene influenzata e il loro rapporto dinamico dipende in maniera irriducibile dall’intero sistema (tutto questo lo dicevo circa 20 anni fa, ma alcune persone fortunatamente non tutte mi definivano un folle). La realtà non è dunque fissa e immutabile ma in continuo mutamento; per di più ogni elemento, ogni dinamica viene influenzata oltre che dal rapporto con gli altri elementi anche dal pensiero dell’osservatore. Nonostante questa rivoluzione scientifica, la concezione del mondo della maggior parte delle persone è ancora quella newtoniana che presenta l’universo come un insieme di oggetti fisici, per cui siamo portati a pensare a noi a al nostro corpo come a un insieme di pezzi collegati tra loro in modo meccanico, dimenticando per esempio che la psiche e la mente non sono concetti astratti ma entità reali che interagiscono tra di loro. Tutti spero conosciamo l’esistenza degli atomi e delle particelle elementari, ma in g e n e r e l i consideriamo concetti o peggio oggetti e non realtà in movimento. Così pensiamo ancora al tempo secondo uno schema lineare, come se scorresse lungo una linea che dal passato porta al f u t u ro p a s s a n d o attraverso il presente: ma Einstein ci ha dimostrato che il tempo è relativo e che non esiste da solo, bensì è un’entità strettamente connessa con lo spazio. Tutti possiamo individuare il presente, che è ciò che viene percepito all’istante, ma poi vi sono tempi differenti che riguardano il passato e il futuro, che hanno una durata e una direzione diversa a seconda dell’intensità con la quale si sono vissuti. Esiste il tempo scandito dall’orologio, che vale solo per il nostro pianeta ed è legato al ciclo solare, ma anche un tempo interiore, differente da quello reale, come quello degli avvenimenti psichici, dell’avventura onirica (i sogni) o delle memorie rievocate con la regressione ipnotica. Inoltre vi è anche l’ipotesi, come avviene per l’elettrone, che in alcuni casi il futuro possa precedere il passato o che si possa vivere contemporaneamente in due situazioni, in due esistenze differenti, in tempi separati. NOV2013 ilvespro | 17 18 | ilvespro FEB2014 Avresti voluto classificarti primo? Ahhhhhhhh!!!, si ,anche se non sono contento della posizione che ho raggiunto come semifinalista. Cosa ti aspetti adesso? Vuoi partecipare ad altri programmi televisivi ? Adesso mi aspetto che cresco, l’esperienza fa tanto e poi magari si vedrà in futuro il da fare, chi sa! Forse parteciperò quando sarò grande a Sanremo. Perché hai scelto di partecipare alla nota trasmissione Io Canto? Perché essendo appassionato della musica e del canto mi sono detto: perché non provare? Qual'è il tuo più grande sogno nel cassetto? Diventare un cantante e scrivere anche i testi delle canzoni. Mi piace fare anche il cantautore. Visto che c'erano più di 50 partecipanti, come ti sei trovato con gli altri bambini e sopratutto ti sei trovato bene a stare davanti alle telecamere e al pubblico? Con gli altri compagni mi sono trovato benissimo. Che dire, stare davanti a delle telecamere è stato emozionante, il pubblico mi dava tanto sostegno! I tuoi genitori ti aiutano in quello che fai e chi di più? I miei genitori mi sostengono tanto, forse più papà visto che è sempre lui ad accompagnarmi ovunque io vada. Hai studiato musica ? Studio da circa 6 mesi e penso di continuare. Tu sei palermitano, ti sarebbe piaciuto fare una serata sulla scia di “Io Canto” nella tua città natia? Certo, devo dire di si, a marzo, grazie sempre al sostegno di mio papà, stiamo organizzando una bella serata insieme ai bambini di “Io Canto” e poi ci saranno tante belle sorprese. Che dire, sarà una bella emozione cantare nella mia Palermo. FEB2014 Sei di Carini se... ilvespro | 19 NASCE UN NUOVO GRUPPO SU FACEBOOK ED È SUBITO SUCCESSO Un successo inaspettato pure per il suo, o i suoi, ideatore-i, che ha portato il neonato gruppo a oltre 3.000 iscritti in 2 giorni e ad oltre 5.000 in una settimana. Carinesi da tutto il mondo che confluiscono nella piazza virtuale di Facebook condividendo pensieri, foto, video e quant'altro è possibile mettere a disposizione di tutti, nel mondo virtuale dei socialnetwork. Una unione tra carinesi che magari non si sono mai visti di presenza tra loro, non solo tra quelli emigrati ormai da anni o figli di emigrati che mai sono tornati nel proprio paese di origine, ma anche tra carinesi che incontrandosi ogni giorno per strada non si sono mai salutati ed invece grazie a Facebook si sono ritrovati con tanti punti in comune o magari parenti. Come quando due carinesi si incontrano all'estero e, come per magia, si riconoscono e cominciano a parlare tra loro come se fossero amici intimi, mentre incontrandosi a Carini non si erano mai salutati. Miracoli delle moderne piazze virtuali, che poi si riflettono nella vita quotidiana. Dopo i primi 2-3 giorni il gruppo è diventato virale, se poi hai la tua foto nel profilo Facebook e partecipi al gruppo attivamente, commentando o postando qualcosa, diventi una piccola star locale, con tutti che ti salutano, ti fermano per commentare o rilanciare su quanto scritto nella piazza virtuale. Nei negozi, nei pranzi domenicali in famiglia, incontrando amici per strada, non si parla d'altro. Ecco che il virtuale diventa reale! La rete virtuale riesce la, dove non c'è più la socialità di un tempo, di quando Carini era un piccolo paese dove ci si conosceva tutti, dove quando non si conosceva qualcuno la prima domanda d'obbligo era “ma tu a cu appartieni?” e da li, se l'interlocutore era qualche anziano, partiva un albero genealogico dove alla fine scoprivi che eravate addirittura parenti. E' curioso che debbano essere le nuove tecnologie a farci riscoprire la nostra appartenenza, dopo anni di “incittadinamento” (scusate il neologismo), che ci hanno fatto perdere la conoscenza di noi stessi, trasformati ormai in abitanti di condomini dove non ci si conosce nemmeno tra gli stessi abitanti del pianerottolo, mentre prima ci si conosceva tra tutti gli abitanti del quartiere. Ecco allora spuntare ricordi lontani: personaggi di Carini che molti non hanno mai conosciuto; le foto della Carini di un tempo, ma anche tante foto di momenti in famiglia; i soprannomi delle famiglie ('nciurie o 'ngiurie) con tanto di spiegazione (almeno qualcuno ci prova...), le foto di scuola, il ricordo di amici scomparsi. Una gran bella occasione di riappropriazione della propria identità in versione 2.0 20 | ilvespro FEB2014 Splendida e riuscitissima serata, con tutti i posti disponibili occupati e oltre 200 presenze, nonostante il flagello del tempo non proprio clemente, quella dello scorso venerdì 24 gennaio; degna di note meritevoli, colma di talenti e svoltasi al New Mambo sulla S.S. 113 di Carini, nella nuova gestione di Puleo, location di uno spettacolo a tutto tondo, nato da un'idea di Franca La Fata, pieno di voci armoniose e alcune delle quali, sebbene molto giovani (quelle degli allievi dell'associzione “Gli amanti della Musica” del tenore Daniele Lo Piccolo), tanto convincenti e considerevoli, capeggiate dalla cantante Daniela Canè, conisciuta dai più perché protagonista e animatrice in tanti locali del capoluogo palermitano e che, nella sua esperienza ormai consolidata, l'hanno portata anche oltreoceano. Le Serio Sister, duo d'eccezione che si sta facendo largo nel panorama musicale, che si sono esibite in un delizioso siparietto con un partner eccellente (Umberto Romeo stretto collaboratore e fratello di una più famosa Giusy...), in un remake di “Alghero”. Il rapper Vito Pipitone, la suadente voce di Giuliana Benenati, ed altri ospiti che hanno fatto ottime performance: i momenti di danza dell'associazione Artifex di Carini, con i balli caraibici e di hip-hop, coreografati dagli insegnanti Alice Cerchia e Antonio Finazzo e degli allievi di “Movimento e Danza” di Isola delle Femmine con le coreografie di Velentina Erta. Il tutto coordinato da una scrupolosa regia condotta da Franca La Fata, che ha anche dedicato spazi pubblicitari, a costo zero, a diverse ditte (12 per l'esattezza) che hanno aderito all'iniziativa ed hanno avuto visibilità senza sostenere alcun costo se non quello della cena che è stata eccellente, servita dall'encomiabile staff del New Mambo, lasciando tutti gli ospiti soddisfatti. La serata è stata realizzata con l'intento di dimostrare che, senza investimenti importanti ed esosi, ci si può proporre con formule facili (considerando il disagio economico che tutti i settori viviamo) e che si possono ottenere dei risultati. Un grazie particolare alla nostra preziosa hostess Francesca Ingrao e al nostro fotografo di scena Maurizio Sampino. Auspicando che la prossima volta veda commercianti più coesi, più motivati e più numerosi, l'augurio che questo non sia che che l'inizio di fortunatissimi appuntamenti futuri. Alla prossima... Un ringraziamento dovuto alle ditte: Abbigliamenti Gambino, Caterina Bimbi, Francesco Zingale Group, Sparacio Calzature, Lo Stile di Roma Parrucchieria, Stile e Casa, DGA dal Gioiello di Mimma, Giambanco Biancheria per la casa, Mondo Euro, Ultrasuoni e Servizi (PA), Ikebana di Giuseppe Gambino, Al Cornettone Bar. FEB2014 ilvespro | 21 dove ha ceduto in una tiratissima semifinale al solito Russo per 3 set a 2. Prossimi obiettivi i Campionati Regionali Juniores del 23 febbraio e la trasferta in Puglia, a Brindisi, per un torneo Nazionale. Gli obiettivi sono chiari e l'atleta sta cercando la forma ottimale, fisica e mentale, per affrontare le nuove sfide che gli sono davanti e cercare di portare a casa risultati e punti vitali per la classifica assoluta e di categoria. Manuel Mancini in azione di gioco I Campionati Provinciali di Trapani, disputatisi in 2 fasi nel mese di novembre e dicembre 2013 a Marsala, hanno visto protagonista Manuel Mancini, tesserato con la società TT Germain Le Coq di Marsala. Il nostro atleta ha portato a casa il titolo di Campione Provinciale di III Categoria, battendo in finale il più quotato Claudio Amato per 3-2, e di Campione Provinciale Juniores. Ottimo anche l'avvio della stagione 2014 con 2 vittorie con la sua squadra che milita nel campionato di C/1 ed il 3° posto al recente Torneo Nazionale di Santa Venerina, Sul podio di Santa Venerina il 26 gennaio 2014. 22 | ilvespro FEB2014 Il cittadino italiano si trova in un sistema complesso di tassazione dove spesso si trova di fronte allo stesso esattore ma con richieste di pagamento provenienti da mittenti diversi. Alcuni sistemi sono diventati tristemente famosi per il numero di fatti di sangue conseguenti alla notifica di debiti di alta entità. In questo caso il riferimento è generico ma le lamentele dei cittadini non lo sono. La notifica o la consegna di richieste di pagamenti per servizi o tasse che arrivano o in prossimità della scadenza financo il giorno prima come a posteriori della data di scadenza. In ogni caso non c'è un unico colpevole o tanti colpevoli( uffici, spedizionieri, ecc. ) ma siamo sicuri che si possano individuare i destinatari dei problemi che ne derivano: i cittadini. Tali pagamenti devono comunque essere effettuati a meno che non si ritenga di avere ragionevoli dubbi sula fatto che le somme siano dovute. Però si affollano gli uffici postali, gli sportelli bancari o ci si ingenga ad imparare come fare in modo autonomo. In ogni caso si tratta di giornate di lavoro, nei migliori casi di qualche ora, perse a causa di una inefficienza che non verrà più reclamata perché rimbalzerà sul muro di gomma delle difese dei vari Enti locali che emettono bollettini o allegano modelli di pagamento da spedire agli utenti. La digitalizzazione è lontanta ma questo non è il modo per risolvere i problemi dei cittadini. In ogni caso riteniamo necessario per il cittadino doversi confrontare con l'Ente per sollecitare soluzioni al caso che questo sistema crea ulteriori danni economici che potrebbero andare ben oltre gli importi dovuti. Nel territorio carinese i segnali di Stop sono maltrattati perché spesso inosservati. Lo dice l'esperienza; lo dicono i pezzi di plastica sull'asfalto. Vorremmo lo dicessero anche le statistiche ma forse chiediamo troppo. Di sicuro si muovono. Sono stati diversi i nuovi posizionamenti tanto che gli automobilisti non sono ancora abituati. Purtroppo la maggior parte dei conducenti naviga a vista quando guida e poco o nulla si accorge del mondo che gli gira intorno. Così ci si può rendere conto che si guida in modo abitudinario e se si percorre spesso la stessa strada le novità non vengono nemmeno comprese. Dopo decenni è stato tolto lo Stop in Via Roma angolo Via Manganelli. Appiccicato appunto in Via Manganelli senza altri cartelli di preavviso ambo i lati. Spassosi gli insulti a carico di chi fino a poco tempo fa aveva la precedenza. Meno le minacce a carico di chi sbaglia. Ancora in Corso Italia angolo Via Padre Pietro Migliore; considerando che tutte le strade che accedono a Corso Italia hanno uno Stop gli automobilisti ancora guardano con sorpresa quando degli avventati tirano dritto a mala pena rallentando. Sono situazioni che si presentano davanti agli automobilisti tutti i giorni ma dovremmo essere tutti preparati ad affrontarli. Forse non è così. Forse ci sarebbe bisogno di curare meglio alcuni aspetti della circolazione stradale. Forse bisognerebbe non dare troppo per scontata la quotidianità di alcuni gesti. Ma la buona volontà dovrebbero metterla sia i cittadini che i curatori della segnaletica: mancano ancora troppi cartelli, secondo Codice. Speranza vuole che non siano problemi economici che hanno una sola causa e un solo destino. Se il termine dello scorso anno aveva lasciato il solito alone di immoralità nella politica siciliana, con l'arrivo del nuovo anno potremmo avere la certezza di una patina indissolvibile. L'attesa riforma delle Provincie non si vede ancora e i termini temporali per risolvere sono brevi. Il rischio di un disegno di legge creato a gran velocità possa dare ai siciliani un altro insieme disomogeneo di enti e attività comincia ad essere forte. Come i tagli alla Legge finanziaria da parte del Commissario dello Stato, che mettono a rischio i pagamenti e quindi parte dell'attività della Regione; non se ne sentiva il bisogno di dare scuse ulteriori alla mancanza di soluzioni per lo sviluppo. Nonostante la difficoltà degli ultimi tempi a trovare fondi per sopperire alle necessità ci si può rendere conto di quanto male hanno lavorato i governi degli ultimi vent'anni: sono venuti a mancare tutti i cosiddetti effetti virtuosi probabilmente dovuti alla dovizia di finanziamenti che hanno attraversato lo stretto ed il risultato è la difficoltà nel momento del bisogno. La vicenda dei rimborsi parlamentari dell'Assemblea regionale è in pieno svolgimento ma nell'animo dei siciliani si annida l'amarezza per la consapevolezza che potrebbero venire a mancare i responsabili, mentre le direzioni politiche dei principali partiti al governo glissano perfino sull'imbarazzo. Insistere con primarie, protocolli o contratti a cosa può servire? I siciliani hanno visto smontare le ideologie e gli schieramenti per trovare in cabina elettorale un gruppo omogeneo con simboli diversi; pochi giovani, tanto nepotismo e falsi rinnovamenti. Tutti al centro per rassicurarci. FEB2014 Ricandidarsi... perchè? ilvespro | 23 Sono fiero di essere carinese perché Carini ha un castello e un patrimonio degno di essere ammirato da tutto il mondo. Sono fiero di essere carinese quando so che molti giovani studenti si laureano. Sono fiero di essere carinese quando si piantano gli alberi e i nostri balconi sono ben fioriti. Sono fiero di essere carinese quando noi ragazzi e gli adulti rispettiamo l'ambiente. Mi vergogno di essere carinese quando nella scuola c’è il bullismo e i ragazzi non vanno a scuola. Mi vergogno di essere carinese quando la citta brucia dalla spazzatura. Io sono fiero di Carini e voglio esserlo per sempre. Mi chiamo Alberto Fabio Ferranti e sono un alunno della classe I L dell’Istituto “Calderone Carini Torretta”, sede di Carini. Questa per me è la seconda esperienza come Consigliere Comunale dei Ragazzi: la prima mi ha entusiasmato tanto da darmi il coraggio di ricandidarmi. Ho capito che le idee per migliorare la nostra città possono arrivare anche da noi ragazzi. Ringrazio il Presidente del Consiglio Salvatore Sgroi, i Consiglieri, l’Amministrazione guidata dal Sindaco Giuseppe Agrusa, il Segretario, il personale dell’Ufficio della Presidenza del Comune, il Dirigente Scolastico del mio Istituto Luigi Cona, la Professoressa Vita Russo per l’opportunità che mi danno di rifare questa esperienza e soprattutto coloro che mi hanno votato. Ringrazio anche quelli che non mi hanno votato perché so che la prossima volta mi voteranno e so pure che si sono pentiti di non avermi votato. La mia lista è chiamata "PER UNA NUOVA CITTA'' e ha avuto sessantasei voti. Sono stato il primo eletto tra tutti i ragazzi di tre scuole del paese che hanno partecipato all’iniziativa, “G. Falcone”, “L. Lanza” e “Calderone Carini-Torretta”; e ho svolto la funzione di Presidente del Consiglio per la prima seduta di insediamento dello scorso 20 gennaio. Io, i miei compagni e i miei amici vogliamo costruire insieme una “citta nuova” che rappresenti il nostro futuro. Infatti nella nostra lista chiediamo una piscina comunale, una città con più verde, con dei balconi fioriti; l’uso delle biciclette elettriche perché, come sapete, Carini è in gran parte montuosa e con grandi problemi di traffico e posteggio. La città di Carini ha una storia tanto importante e merita un adeguato sviluppo. Il Presidente del Consiglio dei Ragazzi Alberto Fabio Ferranti 24 | ilvespro SETT2013 SETT2013 ilvespro | 25 26 | ilvespro FEB2014 Il 27 gennaio si celebra in quasi tutto il mondo la Giornata della Memoria, per ricordare lo sterminio del popolo ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale. In questa occasione nella nostra scuola sono state organizzate diverse iniziative che hanno coinvolto tutte le classi con percorsi diversi a secondo dell'età. Tutti hanno potuto prendere visione di una mostra allestita dai ragazzi nel corridoio che porta alla biblioteca, mentre musiche degli ebrei del centro Europa (klezmer) si diffondevano nell'aria, facendoci vivere delle particolari emozione. Alla fine del percorso, ogni classe entrava nella nostra bellissima biblioteca appena ristrutturata, dove alcuni alunni leggevano brani e poesie sulla shoah, sempre con la musica in sottofondo. Poi, coordinati da alcuni studenti di terza, le Prime e le Seconde classi hanno assistito, in diversi spazi, alla proiezione di due film sul tema. Tutte le Terze, invece, si sono riunite in Aula Magna per partecipare ad un incontro con dei ragazzi di colore, provenienti prevalentemente dall'Africa e ospitati a Palermo in una casa-famiglia dell'associazione "Stellaria". Loro non sono ebrei ma quest'anno abbiamo voluto che la Memoria includesse anche molti dei genocidi che purtroppo, ancora oggi, sono perpetrati in varie parti del mondo come, per esempio, è accaduto in Rwanda negli Anni Novanta o il genocidio degli Armeni. Questi ragazzi hanno raccontato la loro esperienza di profughi in Italia, alla ricerca di migliori condizioni di vita e della possibilità di aiutare le loro famiglie, rimaste nei paesi di provenienza in situazioni disperate. Ci ha molto colpito il racconto di uno di loro, Musa, di sedici anni. Scappato dalla propria terra, dopo aver attraversato quattro paesi diversi e dopo avere affrontato incredibili difficoltà tra polizie e guerre, è riuscito ad arrivare in Italia. Quanto orrore hanno visto i suoi occhi! Mentre parlava si capiva che era pieno di tensione e quando lo abbiamo visto piangere ci siamo commossi tutti. Per fortuna ci ha pensato lo sport a sciogliere il nodo in gola: infatti la Professoressa Mistretta, che ha coordinato le attività della giornata, aveva previsto una partita di calcio fra i ragazzi della comunità e gli alunni della "Calderone". E così, inseguendo il pallone, fra urla e schiamazzi di gioia di un pubblico nettamente schierato per i Stellaria, si è conclusa la sfida della pace e dell'amicizia: 10 a 4. Ovviamente per Musa e i suoi compagni di ventura. gli alunni della 3^ L FEB2014 ilvespro | 27 Il teatro Politeama, prestigiosa sede della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, famoso quanto il teatro Massimo, si trova al centro di Palermo. Sia per la sua posizione sia per la sua architettura ha sempre attirato la mia curiosità. Quando, il 17 Dicembre 2013, ho finalmente varcato la soglia del suo grande ingresso, le ricche decorazioni e la maestosità del teatro mi hanno lasciato quasi senza parola. Già ero emozionata all’idea di assistere ad un concerto "Gospel" cioè a canti e musiche anche della tradizione natalizia declinata secondo i canoni dello standard jazz, organizzato dall'associazione Amici della Musica e diretto dal maestro Pietro Marchese. Lo spettacolo iniziò con la canzone Happy Day. Forse per la bravura dei coristi o forse perché la canzone mi era familiare mi sentii trasportata verso orizzonti infiniti. Attorno a me l'atmosfera si surriscaldava: tutti cantavano, ballavano, battevano le mani. Avvertivo che tra noi alunni e i coristi stava nascendo un'intensa relazione che piano piano stava trascinando anche me. Quella musica così ritmica, così viva e così coinvolgente ci stava preparando a vivere in modo diverso, magico, il Natale. Ad un certo punto, durante una canzone lenta, tutti abbiamo acceso i telefonini e illuminato il teatro. Ciò ha reso ancora più emozionante e folkloristico tutta la manifestazione canora. Lo spettacolo aveva in un certo qual modo compiuto un miracolo: prima di entrare in questo “tempio sacro” ognuno di noi era per i fatti propri, ma quando abbiamo iniziato a cantare e a ballare, l’atmosfera “suggestiva” che si era creata, sembrò unirci tutti "in un sol cuore". Non ci importavano più le differenze di religione o del colore della pelle, l’unica cosa che ci univa era la gioia, l’allegria e soprattutto quella musica così “magica” che ci trascinava. Devo dire che questa esperienza è stata, in assoluto, quella che mi ha colpito di più. Io sono molto contenta di aver partecipato perché la musica, il canto e il ballo sono la mia passione e ancora una volta devo dire "grazie" alla professoressa Mucè e alla scuola che ci permettono di vivere emozioni profondi che segnano positivamente la vita di noi adolescenti Alessia Ferranti 3°F AVVISO ALLE FAMIGLIE ALUNNI DELLE CLASSI QUINTE SCUOLA PRIMARIA L' I.C.S. Carini-Calderone-Torretta informa i genitori degli alunni delle classi quinte della scuola primaria che le iscrizioni alla scuola secondaria di I Grado SONO ESCLUSIVAMENTE ON-LINE hanno come termine ultimo il 28 febbraio 2014. La segreteria dell'IC Carini, via Emilia 1, per tutto il mese di febbraio, resta a disposizione dei genitori per dare informazioni e/o supporto alle famiglie nella procedura delle iscrizioni on -line dei propri figli TUTTI I GIORNI DALLE ORE 8:00 ALLE ORE 14:00 e IL MERCOLEDI' DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 17:00. 28 | ilvespro FEB2014 Ritornano le tradizioni a Carini Si sa, la befana è una festività che coinvolge persone di tutte le età, dai più piccoli ai più grandi. Se poi unita ad un gioco molto tradizionale, come quello dell'oca, diventa un'esperienza indimenticabile. Questa è stata l'emozione che abbiamo provato noi alunni della sezione di Carini dell'Istituto “Calderone Carini - Torretta” partecipando all'iniziativa “LA BEFANA DEL LIBRO” organizzata dalla Biblioteca comunale di Carini “F. Scavo”, resa possibile grazie anche alla donazione di libri da parte della Libreria Giunti. Noi ragazzi ci siamo ritrovati giorno 8 gennaio nel chiostro carmelitano di via R. Pilo, dove siamo stati accolti dal Direttore della Biblioteca, dr. Vincenzo Buzzetta, e dal personale dell'ufficio. Dopo aver visitato il museo di Storia Antica di Carini, si è dato inizio all'attività. Il Direttore ha spiegato ai partecipanti il regolamento di gioco, leggermente diverso da quello tradizionale che i nostri genitori conoscevano. Ad ogni avanzamento di casella, infatti, i concorrenti avrebbero dovuto rispondere a delle domande di cultura scolastica; e durante il percorso si sarebbero dovute affrontare delle “sfide”: la sosta per un turno nella casella della locanda, il volo dell'oca, che portava più avanti; al ponte il partecipante si sarebbe fermato per ben due turni, mentre qualche casella dopo, al n. 34, il giocatore avrebbe percorso un labirinto. Come primo passo i ragazzi di ogni scuola hanno scelto il compagno - pedina per lo svolgimento del gioco. Subito dopo si è dato inizio alla “corsa” verso la conquista del premio. Due sono state le manche: una in cui avrebbero partecipato i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, l'altra i ragazzi della scuola primaria. E' stata una sfida all'ultima domanda. All'inizio della partita la pedina della scuola di Torretta ha preso il distacco dalle due pedine della nostra “Calderone" di Carini che, con un pizzico di fortuna e i giusti suggerimenti dati dalla squadra di noi compagni, sono riusciti però a recuperare e ad arrivare alla fine, dopo aver superato diversi ostacoli. Giunti quasi alla fine del percorso, i tre ragazzi si sono trovati sulla stessa casella. La tensione era molto alta soprattutto per noi ragazzi della “Calderone” di Carini che abbiamo accompagnato ogni spostamento delle nostre pedine con slogan e motti di incoraggiamento. Purtroppo, però, la partita ha avuto un risvolto non del tutto felice per noi. Infatti, dopo una “lotta all'ultimo numero” durata vari minuti, la pedina di Torretta, con molta fortuna, è riuscita a far uscire dal dado il numero 2, quello che le ha permesso di arrivare all'ultima casella e di vincere il tanto atteso e desiderato premio. Dopo questa prima manche di gioco, è arrivato il turno anche per i ragazzi della scuola primaria “Giovanni Falcone”, “Laura Lanza” e “Renato Guttuso”. Il gioco si è svolto come quello precedente, ovviamente con una ridotta difficoltà di domande. Anche questa manche è stata concitata e piena di sorprese e tutte le scuole hanno lottato con grinta ed entusiasmo. Durante la partita non poteva certo mancare la protagonista di questa meraviglioso giorno: la Befana, bionda e con gli occhi azzurri! Vincitori siamo stati tutti i ragazzi perché, assieme a tanto divertimento e allegria, abbiamo portato nelle nostre scuole un bottino di libri eguale per tutti. In particolare noi della “Calderone” di Carini siamo particolarmente fieri di questo patrimonio librario donatoci perché iniziamo ad ampliare la rinata biblioteca del nostro istituto. Per la cronaca, la vittoria è stata conquistata dalla scuola “Renato Guttuso”. La giornata è stata un grande successo e tutti i ragazzi siamo rimasti entusiasti e felici di questa esperienza culturale vissuta sotto forma di gioco. Speriamo di riviverne al più presto qualche altra. Simone Lucchese e Noemi Randazzo, classe III A dell'I.C. “Calderone Carini-Torretta” FEB2014 ilvespro | 29 30 | ilvespro FEB2014 Esce in questi giorni “Vento di Sicilia” (titolo originale Sins Expiation), un thriller del regista Carlo Fusco prodotto dalla VFilm Production di Nunzio Vella e dello stesso Carlo Fusco. La distribuzione italiana, grazie agli sforzi di Al Entertainment in associazione con la EaglePictures, arriva dopo che il lungometraggio è già approdato in molti paesi: Stati Uniti, Giappone, Canada, Francia, Germania (dal 14 novembre), Norvegia, Svezia, Belgio, Finlandia, India, Corea del Sud, Cina, Arabia Saudita, Nigeria (da dicembre), Albania, Romania e Kosovo. Questa, in breve la trama: Davide Spicuzza (Giovanni Martorana), un uomo cieco sulla cinquantina, è combattuto tra il desiderio di condurre una vita normale e la realtà che lo lega al mondo della mafia. Per chiudere definitivamente i ponti con la malavita, parte da Roma per rientrare in Sicilia e, durante il viaggio in treno, incontra padre Leonard (Danny Glover), un parroco sudafricano, con il quale scopre di avere molto in comune: il prelato, prima di prendere i voti, è stato un gangster di San Francisco. Intenzionati a cambiar vita e in cerca di serenità sono anche Dan Mancino (Michael Madsen), un boss italo-americano ritornato ad Agrigento, e una donna che, per vendetta, ha cambiato identità. Scrollarsi di dosso i segni di un destino avverso non sarà facile per nessuno. Il film, made in Gela città natia di Nuccio Vella, ha già conquistato tre premi al Festival internazionale di Mendicino-Cosenza, giunto all'ottava edizione. La giuria della kermesse calabrese, ha premitato l’opera come migliore film, migliore regista e migliore attore a Luigi Maria Burruano. Notevole il cast, trattandosi di una pellicola indipendente e prodotta da una piccola e neonata casa di produzione: Danny Glover (che molti ricorderanno in Arma Letale), John Savage (Il Cacciatore), Michael Madsen (Le Iene, Kill Bill, Thelma & Louise), Hal Yamanouchi, Steven Bauer, Ervin Bejleri, Luigi Maria Burruano, Francesco Casisa, Federico Cimò, Veronica D'Agostino, Abraam Fontana, Toni Gambino, Cassandra Gava, Anne Jeffreys, Alfredo Li Bassi, Giovanni Martorana, Karl Potter, Mario Pupella, Elisabetta Rocchetti, Eebra Tooré, Franco Vella. Le riprese sono state realizzate tutte in Sicilia e qualche scena doveva essere girata anche a Carini, ma ancora si aspetta la risposta da parte del Comune... Obiettivo della neonata casa di produzione VFilm e dei due giovani ed intraprendenti soci è quello di riuscire a produrre film importanti in Sicilia e organizzare un grande festival internazionale del cinema a Gela. FEB2014 ilvespro | 31 32 | ilvespro FEB2014 Monticola solitarius, L., 1758 Molti pensano che quest'uccello non esista veramente e che sia un nome di fantasia, e invece no, infatti esiste veramente ed è una bellissima specie sia per le forme, per i colori ed anche per il suo canto, ed appartiene all'ordine dei Passereformi, famiglia dei Musciacapidi, genere Monticola, specie solitarius. E' un uccello di medie dimensioni ed è molto simile ad un merlo, spesso anche scambiato con questa specie soprattutto la femmina, infatti in siciliano, anche per i luoghi che frequenta, è chiamato “merru di rocca”. Questa specie di uccello è famoso e conosciuto quasi sempre da tutti solo di nome, grazie al grande poeta da me preferito Giacomo Leopardi che a questa specie ha dedicato una bellissima poesia “autobiografica” scritta molto probabilmente tra il 1829 e il 1831 ma publicata solo nel 1835, e dopo circa sessant'anni nel 1931 anche il poeta Giovanni Pascoli ha scritto un'altra poesia a lui dedicata: “Il passero solitario”. Questa specie é distribuita in Europa, Asia, in tutto il Mediterraneo e su tutta la costa del nord dell'Africa. In Italia è presente dalla Liguria ed EmiliaRomagna fino in Sicilia, presente e nidificante anche su tutto il nostro territorio. E' una specie stanziale e solo occasionalmente e in certi periodi Passero solitario maschio dell'anno è erratica; le sue dimensioni sono di circa 23 cm di lunghezza, il maschio è di colore interamente azzurro-ardesia, i piedi e il becco sono neri, mentre la femmina è interamente brunastra con macchie e linee grigiastre, il becco e le zampe sono nere. Le zone rocciose sono gli ambienti preferiti da questa specie, il cui nome “solitario” deriva dal fatto che quest'uccello è una specie schiva e solitaria e quasi sempre sosta in alto sui rilievi rocciosi. E' non facile scorgerlo in montagna, ma la sua presenza viene spesso tradita dal suo bel canto e per il suo verseggiare, essendo il suo repertorio molto vario e melodioso, nel silenzio di questi ambienti risulta essere chiaro, armonioso e gradevole, in montagna l'ho osservato da lontano anche con il binocolo e ascoltato il suo canto diverse volte e a dire il vero mi e stato difficile fotografarlo anche con il teleobiettivo. Questa specie vive principalmente nei siti di montagna, in zone aperte con presenza di rocce e, al minimo allarme, si rifugia tra le rocce; frequenta anche le zone urbane dei paesi di montagna, sostando sulle torri Passero solitario femmina o sui campanili ed emettendo il suo inconfondibile verso. Il passero solitario si nutre soprattutto di insetti, piccoli invertebrati e anche di bacche e frutti selvatici. La riproduzione del passero solitario inizia i primi di marzo, dopo che la coppia si è formata già agli inizi del mese di febbraio, il nido ha la forma di una grande coppa ma un po' disordinata, viene costruito da entrambi, su una sporgenza o su una cavità della roccia, o su alti e vecchi edifici rurali di campagna o anche in zone urbane nei vecchi campanili o nelle torri alte, viene realizzato con muschio, erba e all'interno e rivestito con radichette, fili d'erba secchi, piume e crini, dove la femmina subito dopo l'accoppiamento inizia a deporre le uova quasi sempre 4 o 5, dimensioni mm. 27,5 x 20 lucide e di Passero solitario - disegno di Pino Maranzano forma quasi ellittica, di colore celestino chiaro con piccolissime macchioline rossastre, che la stessa femmina cova, sostituita solo occasionalmente dal maschio, per circa 14-15 giorni; durante la cova la femmina viene alimentata dal maschio, mentre dopo la schiusa i nidiacei vengono nutriti da entrambi i genitori per almeno circa 18 giorni e ancora assistiti dai genitori per altri 15 giorni anche fuori dal nido. Il passero solitario è una specie da proteggere. note Il passero solitario è inserito nella lista rossa dalla I.U.C.N. delle specie minacciate, in Italia è protetto dalla legge nazionale n° 157/92, e da quella regionale n° 33/97. FEB2014 di Luca Russo Mi presento sono Jakino Colt, uno sceriffo del SicilianWest, una via di mezzo tra Don Chisciotte e Robin Hood. Sono venuto in questa terra abbandonata da Dio, chiamata Carini, dove la realtà non è ciò che sembra e ciò che sembra non è mai la realtà. Accadono cose lontane dall'umana ragione. I cittadini sono dinnanzi un dilemma: rispettare o no le regole? E' quali sono le regole giuste? Qui ci sono tante regole ignorate e tante della quale se ne ignora il senso ed anche l'esistenza. Ogni paesano guarda l'altro e si accoda al suo fare, cercando giustificazione nell'agire altrui. Anche le autorità si accodano spesso e con la loro incoerenza sono l'emblema di questo dilemma. Io sono venuto qui per fare giustizia e cancellare ogni dubbio. Risolvere il dilemma! Applausi! La mia storia a Carini comincia, appunto, dove tutto ebbe inizio. Calda Domenica del Signore, dalla stazione mi dirigo verso il paese ed il mio cammino è reso ancor più arduo da mandrie impazzite di auto sparse disordinate come funghi sulle strade. Auto ovunque. Il lungo cavalcavia che scorre sulla ferrovia, per aggirare il suo passaggio, è ridotto ad una semplice “vanedda” dove due auto fanno fatica a passare. Un enorme e mostruoso fiume di auto. Per tutti i Sacramenti cosa sta accadendo mai! Lì vicino una chiesa, è la giornata del Signore e tutti i fedeli corrono, pii e devoti, in chiesa. Credo proprio sia l'unica chiesa del paese. Cos'altro mai! Ma quei cartelli?? Bho... Eccomi, sono in piazza. Concittadini ho capito cosa vi affligge! Il posteggio selvaggio! Tranquilli parlerò al sindaco e farò mettere i divieti di sosta dove occorre! Applauso! Ma quale applauso! I divieti di sosta ci sono, signore, e sono messi dove è giusto che siano disse Peppuccio. Ma per tutte le auto del West, perché mai non sono rispettati?!! Sono rispettati in parte, per esempio in Piazza, se non lo rispetti, possono fare la multa... vabbè... ti fanno spostare (ecco), anche sul Corso Italia o Umberto ilvespro | 33 possono fare la multa se posteggi in divieto di sosta. Ed allora perché mai alla stazione la domenica mattina posteggiano anche con il divieto?? Non solo la mattina, ma anche il pomeriggio! I fedeli sono tanti ed hanno bisogno della Parola del Signore ed del suo amorevole perdono. Ma nessuno di loro capisce il disordine che si crea? Si accodano all'altro che posteggia prima di loro. "Se lui lo fa allora sono legittimato pure io" - "Cos'altro potrei fare?" - "Dove posteggio?" - "Ma poi, non ci sono vigili e nessuno protesta!!" - "Se fanno la multa a me la fanno a tutti!!" - "E poi noi stiamo andando a trovare il Signore!!!" Coscienza civile e morale pulita! La stessa cosa avviene per l'immondizia ed altre regole violate ed abusi perpetrati. Sono cose che sfuggono alla mia ragione, abitudini deliranti radicati in questa indelebile realtà. Ma perché i padri della società, cioè coloro che devono dare l'esempio ai figli-cittadini non sono presenti??? E lì vi sono altre matasse di motivazioni e giustificazioni aggrovigliate, anche lecite e che discolpano. Ed allora, se davvero vogliamo fare giustizia, togliamo tutti questi inutili divieti! Sbagliavo, questa è una terra nelle grazie di Dio ma dimenticata dalle autorità locali. Se la domenica Dio vi perdona, allora ogni giorno anche i vigili devono perdonarvi, ovunque voi sostiate! Giustizia è fatta nella terra di Carini. La realtà resterà questa e la colpa è solo di Jakino Colt! Applausi! 34 | ilvespro FEB2014 Un nuovo collaboratore ed una nuova rubrica per Il Vespro: Pino Randazzo con la sua «ARS e RATIO». I due termini della nuova rubrica sintetizzano il connubio dell'abilità dell'artista nel realizzare le opere d'arte, che sia essa pittura, scultura o architettura, (l'Ars) e la capacità di organizzare, sintetizzare e proporre il giusto modo di guardare l'opera d'arte (la Ratio). I mulini erano conosciuti nelle varie epoche storiche già dagli Assiri e Babilonesi. Essi sorgevano lungo i corsi d'acqua. Ebbero la loro massima espansione nell'alto Medioevo divenendo la macchina più utilizzata per le attività produttive. In Sicilia la loro presenza è testimoniata già nel periodo arabo, ma s'incrementarono di numero con la conquista normanna, poiché rappresentavano una fonte di reddito per i sovrani, come attestano i vari libri di conti della Corte. Numerosi sono gli elenchi dei beneficiari delle elargizioni dei principi e degli altri signori, ai monasteri, alle chiese ed anche ai privati che s'incaricavano di gestire nel miglior modo le acque. A Carini i monaci di san Lorenzo erano divenuti imprenditori di macina intorno al XIII secolo. Si stipulano contratti a metà tra gabelloto e mugnaio, che dividono il guadagno. Il primo investe i soldi dell'affitto, la metà delle altre spese e il lavoro di un uomo; il secondo promette di pagare l'altra metà delle spese, la propria fatica e quella della sua famiglia, animali compresi se necessario. «Regalia» vengono chiamati i mulini, poiché facevano parte delle cose regie. Pagavano un censo cioè un augustale. Si pensa che fu Federico II a regolamentarne le tariffe. Sotto il periodo normanno venivano date autorizzazioni regie per la loro costruzione e ristrutturazione. La Dohana de Secretis si occupava di tutto. Le nostre tre strutture, di cui abbiamo testimonianza già dal 1230 (donati da Rahalmissimon) oggi versano in pessimo stato di conservazione. Sono abbarbicate in speroni di roccia che ne evidenziano l'adattamento alla morfologia del territorio, visto che ricoprono un dislivello di diversi metri. Il primo é visibile scendendo dalla via Palermo. Sulla sua parete é riconoscibile un'apertura, oggi murata, che un tempo permetteva di entrare verosimilmente nella struttura. Il secondo mulino si caratterizza per un enorme corpo addossato, non coeva ai mulini, con enormi finestroni e porte ad arco a tutto sesto, per ciascun lato. Nel terzo distinguiamo quattro arcate a tutto sesto che ci ricordano gli acquedotti romani, lungo il canale di condotta dell'acqua; struttura alta 16,15 m. Hanno avuto il loro lustro in passato fino agli anni Cinquanta, ma, oggi rimangono lì come derelitti. La stupidità umana ha fatto si che rimanessero inutilizzate, riducendole a mere strutture fatiscenti. I privati ne hanno fatto deposito di recipienti, magazzini di scarico, ecc. Essi sorgevano lungo vie di fiumi, un tempo a cielo aperto, trasformati poi in canali di scolo di acque nere, dove l'acqua confluiva nella “vutti” (da qui il toponimo che ha preso la zona). I nostri mulini sono disposti “in catena” allo scopo di sfruttare al meglio il dislivello e la potenza dell'acqua. Verosimilmente la presenza dell'acqua ha fatto si che si scegliesse quella zona del paese. L'importanza dei mulini nell'economia rurale fu importantissima. Il mugnaio si occupavo di tutto, i suoi compiti vengono precisati dai contratti notarili: “Deve acconciare, conciare o actari, la presa, il canale la ruota, le macine; FEB2014 deve pulire l'acquedotto e spurgalo della ghiaia di giorno e di notte , deve macinare e martellare le macine quando è necessario”. I mulini condizionarono per secoli la realtà carinese, come strumenti per trasformare l'energia idraulica in energia meccanica, soprattutto per macinare le granaglie, ed il numero e la grandezza delle strutture rappresentano sopratutto lo specchio di una realtà economica fiorente del passato. Tritavano il grano, grazie allo sfregamento della mola sulla base fissa, mentre quella mobile era azionata dall'energia idraulica. Attraverso una botola, venivano versati al livello inferiore nella tramoggia, i cereali che ne regolavano il flusso, lento e regolare, alla pesante mola. Il livello più basso, interrato o seminterrato, ospitava il meccanismo di trasmissione necessario per il movimento della mola. Questa era infatti collegata, tramite un perno verticale e degli ingranaggi, alla grossa ruota provvista di pale, mossa dalla spinta dell'acqua. La ruota poteva girare sia su un asse verticale (in questo caso era ospitata nel locale più basso) oppure orizzontale (in genere, per motivi d'ingombro, esterna alla struttura). Il mulino, a volte poteva essere legato alla panaderia, fornaio. Al canale erano spesso associati i lavatoi. L'attuale via fiume Molino era disseminata da lavatoi che sono stati oggi coperti da lastroni in pietra di Billiemi. Le tre possenti strutture sono da considerare un importante bene culturale, testimonianza della nostra memoria storica, contaminate in passato, da un furioso e i n co nt ro l l ato d e s i d e r i o d i apportare modifiche. Il canale dell'acquedotto terminava nel ilvespro | 35 canale verticale di carico, la butten molendini, botte o bottiglione, che doveva essere sempre pieno durante il funzionamento, assicurando la pressione per attivare il movimento della ruota. La botte veniva costruita con blocchi parallelepipedi calcarei sovrapposti squadrati, incastrati combinando sui bordi buchi o rilievi. Il canale verticale costringente verso il basso, a cono rovesciato, era costruito con le tistette, e cementate, se si disponeva di cave idonee. Il primo elemento calcareo della botte veniva chiamato guargia; l'elemento più basso a forma di cono rovesciato, dove c'era il foro di uscita dell'acqua era chiamato capo cono. L'acqua defluiva dalla botte, dopo essere stata utilizzata, da una cavità ricavata nell'edificio del mulino, coperto mediante una volta a botte chiamata garraffo, cassu o cammira. Questa struttura muraria dei mulini, formata dalla successione architettonica di acquedotto, botte e casa del mulino, sono elementi costanti di tutti i manufatti del periodo nella Sicilia occidentale, mentre quella orientale aveva altre due soluzioni: una aveva i blocchi ancorati direttamente sul costone di appoggio seguendo il profilo, senza muratura di protezione; un'altra mista. Gli ambienti, con il mutare dell'attività produttiva agrumaria di fine Ottocento, hanno cambiato architettonicamente le case del mulino. Un ipotetico restauro permetterebbe, a mio giudizio, il recupero della nostra memoria storica e soprattutto il sorgere di uno spazio museale etnico - antropologico unico nel suo genere, sia per la bellezza architettonica che per il recupero del paesaggio circostante. 36 | ilvespro FEB2014 Menzijusu, dista da Palermo circa 37 km. Con i suoi 3.000 abitanti circa, sorge ai piedi della boscosa collina dal nome "Brinja" (dall'albanese costola) sul declivio orientale della Rocca Busambra. All'inizio il casale era abitato principalmente da militari, stabilitisi durante la migrazione degli albanesi in Italia e Sicilia portando con se lingua, usi e il rito ortodosso. Il paese originariamente si chiamava Manzil Yūsuf (Residenza di Yūsuf), successivamente dopo molte variazioni grafiche e fonetiche, diventò l'odierno Mezzojuso, mentre gli abitanti mezzojusari. Anche se oggi in paese non si parla più la lingua madre, l'identità etnica è percepibile nella diversità liturgica dei due riti: quello latino e quello greco. L'economia del paese si basa essenzialmente sulla coltivazione dei tradizionali seminativi come il grano, la sulla, i cereali, ortaggi, vigneti e uliveti. Segue la zootecnia, bovini, ovini e caprini che vengono allevati in forma semibrada per la produzione di carne e latticini. Il comune fa parte dell'Unione dei Comuni chiamato "Pizzo M a r a b i t o ". D a t a l a s u a interessante collocazione geografica, da Mezzojuso è possibile inoltre effettuare numerose escursioni: verso il Bosco della Ficuzza, ma anche nel vicino Bosco di Pizzo Lacca, definito, insieme a quello di Ficuzza, l'ultimo bosco di Sicilia per ricchezza faunistica e botanica. Monumenti e luoghi di interesse: Tante sono le chiese del paese, tra queste : La Madrice dell'Annunziata, di rito latino, costruita nel 1572 ed in seguito rimaneggiata, nel cui interno si trovano una scultura del Crocifisso, in legno policromo, di ignoto scultore siciliano del 1693 e dipinti settecenteschi raffiguranti la Comunione di Santa Rosalia, la Vergine che appare a San Domenico e l'Annunciazione; pregevole, inoltre, la suppellettile sacra. La Chiesa di San Nicolò di Mira, di rito bizantino, fondata nel 1516 dagli esuli albanesi. Anche questa con s u c c e s s i v e alterazioni architettoniche. All'interno oggi troviamo, all'altare maggiore, un Crocifisso d'avorio del XVIII secolo, icone e l'iconostasi bizantina. Il Monastero basiliano, eretto nel 1609, importante centro religioso e culturale degli albanesi in Sicilia, dove operarono monaci iconografi con una biblioteca piena di rarissimi codici greci e cinquecentine, oggi sede di un laboratorio di restauro del Libro Antico. La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, eretta nel 1501 e alterata nel '700 su progetto di Nilo Gizza, padre basiliano, ricca di icone in stile tardo-bizantino, le cui due tavole maggiori raffigurano il "Redentore Cristo Re dei Re e Sommo Sacerdote" e la "Vergine". Sulle pareti della navata vi sono sei medaglioni con affreschi di santi e vescovi: Partenio - Gregorio il Teologo - Spiridione Epifanio - Cirillo - Nicola e Atanasio; il sarcofago dell'albanese Andrea Reres, fondatore del Monastero, affinché vi abitassero monaci e chierici professanti il rito orientale e fosse assicurato al suo popolo esule il tramandarsi e la conservazione immacolata delle usanze ortodosse. In piazza Principe Corvino, la Fontana Vecchia, ornata da cinque mascheroni di pietra. Degno di nota infine è il Castello Corvino, antica costruzione fortificata del XVI secolo, spesso sede di mostre e manifestazioni locali. Personalità legate a Mezzojuso Nicolò Figlia, nacque a Mezzojuso il 14/05/1693. E' apprezzato soprattutto per aver lasciato ai posteri documenti scritti nel dialetto albanese parlato a Mezzojuso; una sua opera è la Dottrina Cristiana del 1736, conosciuta anche come Il Cristiano albanese, un dialogo tra il maestro-prete ed un fanciullo. Morì a Mezzojuso il 18 novembre 1769. Gabriele Buccola, nacque a Mezzojuso il 1854; è stato uno psicologo e ricercatore italiano. Fu fra i primi psichiatri italiani a studiare la psicologia sperimentale e la psicologia fisiologica analizzando i tempi di reazione a determinati stimoli, sia negli uomini che negli animali. Organizzò i suoi lavori nella sua opera più importante, il trattato La legge del tempo, scritto a Torino nel 1883. La sua ricerca, interrotta dalla sua scomparsa, ha contribuito a formare le basi della fisiologia e della psicometria. Inventò anche alcuni macchinari innovativi per l'epoca con cui misurava i vari tempi di reazione. Morì a Torino il 1885. Enrico Cuccia, nacque a Roma il 24 novembre 1907 da genitori siciliani, la famiglia paterna era originaria arbëreshë di Mezzojuso. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, Cuccia fu assunto dall'I.R.I. nella FEB2014 sede distaccata di Londra, diventando un banchiere italiano, tra i più importanti della seconda metà del Novecento. Rappresenta una delle figure di spicco della scena economico-finanziaria italiana del XX secolo. E' morto a Milano il 23 giugno 2000. Festività e tradizioni Ricco il calendario di eventi e manifestazioni durante l'anno, in special modo in occasione della Pasqua e delle altre importanti festività religiose. 06 gennaio: una delle tradizioni più care ai mezzojusani è "la festa dell'acqua battiata" e "a vulata d'à palumma". Manifestazione che, il giorno dell'Epifania, rievoca il battesimo di Gesù e la discesa dello Spirito Santo sotto forma di colomba, secondo il rito bizantino greco. U Mastru di Campu 17 gennaio: Sant'Antonio Abate, benedizione degli animali. Ultima domenica di Carnevale: il “Mastru di Campu ”. Tale manifestazione che ebbe origine a Palermo, si svolge da oltre due secoli nella Piazza Umberto I di Mezzojuso e rappresenta ancora oggi una coloratissima pagina di folklore unica nel suo genere su tutto il territorio nazionale. Una pantomima carnevalesca ottocentesca, una farsa teatrale con circa novanta attori indossanti costumi spagnoleggianti siciliani, che si rifanno al secolo XV impersonando il re, la regina, il barone, il segretario, la baronessa, il tamburinaio, il comandante dell'artiglieria, ed il personaggio principale del "Maestro di Campo", che lotta contro il re. Il Mastro di campo, posto alla testa di una piccola armata, deve marciare verso il castello e prendere con sé la Regina. Mentre il Re si prepara alla difesa e le truppe si combattono tra loro, il Mastro di Campo, un figurante col volto coperto da una maschera rossa, inerpicato su di una scala deve tentare il rapimento della Regina, ma viene respinto dalle guardie che lo fanno cadere giù. Dopo svariati assalti al castello (un palco di legno)e dopo avere ricevuto una ferita, in conseguenza della quale fa la caratteristica "caduta", il Mastro di campo alla fine vince la sfida e conquista il cuore della regina. Il Re sconfitto viene fatto prigioniero e condotto in catene dal Mastro di Campo, dalla sua Regina e da tutta la Corte per le vie principali del paese sotto gli applausi degli spettatori soddisfatti. Alla fine con tutti i personaggi si ilvespro | 37 comincia a diffondere le note martellanti delle danze della Tubiana, che si rifanno ad un antico ballo di Carnevale, tipicamente siciliano. 19 marzo: Benedizione e distribuzione dei "Panuzza" e della "Minestra" di San Giuseppe. Nove lenti rintocchi di campana, il suono del tamburo e lo sparo dei mortaretti stanno appunto ad indicare il momento della morte del padre putativo di Gesù. Il sabato prima della settimana Santa in occasione della festa di S. Lazzaro alle ore 20:30, un coro percorre le vie del paese eseguendo ad ogni crocevia il canto in albanese “O mirë mbrëma” (“O buona sera”), che annunzia la resurrezione di Lazzaro. Durante la Settimana Santa, una volta chiamata in lingua albanese Java e Madhe, officiata secondo il rito bizantino, per le vie del paese si sentono i canti notturni, il "Mire Mbrèma" greco e il "Popule mee" latino, che sono un costante invito alla preghiera e alla riflessione. Il Giovedì Santo: co n l a partecipazione delle confraternite, i fedeli di rito latino portano in Giovedì Santo - foto di Danilo Figlia processione la statua dell'Adolorata. Il Venerdì Santo: i fedeli di rito bizantino–greco portano in processione "l'Urna" con il Cristo morto, mentre le funzioni in chiesa vengono accompagnate coralmente con i toccanti "Sìmeron Kremàte" e con le "Lamentazioni". Domenica di Pasqua: caratteristici i riti in entrambe le parrocchie. In quella di rito bizantino vengono distribuite le uova rosse, simbolo di nuova vita e di divinità. Terza domenica di maggio Fiera del SS. Crocifisso. Sfilata di cavalcature riccamente bardate. 27 agosto, Fiera di San Giuseppe. Sfilata di bardature riccamente bardate "A cunnutta". 06 dicembre, benedizione e distribuzione dei "Panuzza" di San Nicola". A Mezzojuso, da oltre un secolo, non si parla più l'albanese. Si ha memoria, però, che tradizionalmente dalla collina "Brigna", nel sabato, vigilia di Pentecoste, in ricordo della caduta di Costantinopoli (sabato di Pentecoste, 29 maggio 1453), i sacerdoti assieme ai fedeli, rivolti verso Oriente, cantavano in albanese: "O bella Patria mia, come mai ti ho lasciata e non ti ho più vista! Ivi ho il mio signor padre, ivi ho la mia signora madre, ivi ho anche il mio fratello. O bella Patria mia, come mai ti ho lasciata e non ti ho più vista!". 38 | ilvespro FEB2014 LP SERVICE CAMBIA SEDE. Aurelio, dopo 2 anni LP Service cambia ancora. Qualcuno aveva messo in giro la voce che avevate chiuso, invece? Per portare avanti un'azienda, da piccolo imprenditore quale sono, penso sia importante apportare dei cambiamenti all'interno di essa, per essere sempre al passo con l'evoluzione del mercato. Questi cambiamenti possono essere interpretati in maniera diversa da quella che è la realtà, e da qui si arriva a conclusioni affrettare che mettono in confusione la gente. La Lp Service, intesa come noleggio di attrezzature per lo spettacolo, impianti audio, video, luci, etc. "non ha chiuso i battenti", l'azienda è operativa a 360°, sempre pronta a soddisfare le esigenze dei nostri clienti. E' stato chiuso "Lp Service Store", ovvero il negozio di strumenti ed accessori musicali, impianti audio e accessori per DJ. Dal piccolo negozietto di Corso Italia ad oggi cosa è cambiato? Il negozietto di Corso Italia è stato un investimento che ho fatto, sempre per la concezione che ho da imprenditore di cosa è un'azienda, e di cosa si può fare per mandarla avanti; notai che nel territorio carinese non era presente alcun negozio di strumenti musicali e la maggior parte di musicisti che conoscevo, doveva andare a Palermo per comprare anche una muta di corde. Da qui l'idea di creare un piccolo punto vendita, dove trovavi qualche chitarra, pochi effetti e accessori generici, il tutto per offrire un servizio in più a Carini. Dopo qualche anno, vengo a conoscenza che il Corso Italia, in prossimità del passaggio a livello, esattamente vicino dove si trovava il negozio, sarebbe stato chiuso, di conseguenza l'idea di trasferirsi in una strada più in vista diventa quasi un'esigenza. Ecco spiegato il perché del trasferimento sulla Strada Statale 113. Strada nuova, locali nuovi e più grandi, la “Lp Service” come negozio di strumenti ed accessori musicali decide di ingrandirsi e divenire “Lp Service Store”: chitarre di diverse fasce economiche, diversi marchi, batterie acustiche ed elettroniche, strumenti a fiato, pianoforti e tastiere, tutti gli accessori per strumenti, impianti audio di diversi marchi, effetti luce di qualsiasi genere, ed accessori per DJ, ecco cosa era “LP SERVICE STORE” sulla SS 113. Dopo un anno di esistenza della Lp Service Store sulla Statale, un po' per la crisi che sta colpendo tutti, un po' per il mercato on line che ci dava non poche batoste, sono arrivato alla conclusione di chiudere il negozio, lasciando il Service. In questi anni tanti successi nel lavoro e tante soddisfazioni nella qualità dei servizi… La qualità dei servizi che offriamo e la passione che mettiamo nella realizzazione di qualsiasi evento, indipendentemente dall'entità, l'essere sempre al passo con le normative sulla sicurezza, questo è il nostro successo!!!! L'esperienza accumulata negli anni, ci ha portati alla realizzazione del "20° anniversario della morte di Paolo Borsellino", evento di rilevante importanza a livello nazionale, con annesso il concerto di Daniele Silvestri e quest'anno, in occasione del ventunesimo anniversario, ci saremo nuovamente con la realizzazione del Service completo, incluso di gabinetti chimici, transenne, gruppo elettrogeno, etc. Abbiamo seguito la tournée teatrale in tutta la Sicilia di una nota compagnia teatrale di Roma; le manifestazioni di Beppe Grillo a Palermo, la realizzazione di addobbi natalizi mediante l'applicazione di cordoniere luminose a led, ad esempio quella realizzata per il centro Commerciale Conca D'Oro o il Centro Commerciale Poseidon negli anni passati; la realizzazione del tetto luminoso presso la pista di pattinaggio del Giardino Inglese a Palermo, unito ai vari allestimenti led effettuati a Palermo, e quest'anno presso il litorale di Sferracavallo. L'esperienza ci perfeziona, e la realizzazione di ogni singolo lavoro, alla cui base vigono professionalità e passione è il nostro successo!!! Quali sono i nuovi servizi e cosa proponi ai tuoi clienti ? Per l'anno appena iniziato stiamo elaborando diverse promozioni per la nostra clientela, per esempio, ci proponiamo a coloro che vogliono organizzare un evento indimenticabile, per esempio il matrimonio, un compleanno, un anniversario o un'occorrenza speciale, con un pacchetto speciale, incluso di attrezzatura audio, luci, struttura, e DJ, per renderlo indimenticabile, assistenza tecnica durante la durata dell'evento ad un prezzo veramente da sballo!!! Abbiamo riformulato tutti prezzi per quanto riguarda il noleggio a freddo e tante altre novità!!! Cosa significa rivolgersi ad LP Service La gente che ci conosce, o per nomea o perché ci ha visto all'opera, ci riconferma sempre perché con noi oltre alla realizzazione dell'evento senza alcun problema, primeggia la professionalità, la serietà aziendale e la sicurezza sotto tutti i punti di vista, elementi che al giorno d'oggi sono di primaria importanza per chi fa questo lavoro per mestiere e non per hobby. FEB2014 ilvespro | 39 FEB2014 di Andrea Trapani HA INIZIO IL RUSH FINALE Nuovo anno ostile all'ASD Capaci United. Dopo la notte di S. Silvestro i gialloblu sono riusciti a racimolare solamente quattro punti sui dodici disponibili. Un calo oltre che fisico, sicuramente anche mentale. I nove punti di vantaggio dalla seconda in classifica ottenuti prima delle festività e il campionato apparentemente “archiviato”, hanno comportato un conseguente calo di tensione nei ragazzi del duetto Buccheri-Filippi con annessa perdita della concentrazione e della cattiveria agonistica, caratteristiche sempre presenti a inizio anno. In periodi del genere riesce tutto difficile: le giocate individuali prevalgono su quelle di squadra a discapito del gruppo, le gambe non girano come si vorrebbe, gli infortuni tormentano l'organico, la concentrazione scema e l'attenzione difensiva cala accrescendo lo score di gol incassati. Ecco il percorso dell'ASD Capaci United dopo le festività, nel mese di gennaio: a ASD Capaci United 4-4 Sporting Club P5 (15 giornata) Marsala Futsal 2012 4-3 ASD Capaci United (16a g.) a ASD Capaci United 6-4 S. Vito (17 g.) Zero 91 4-3 ASD Capaci United (18a g.) ilvespro | 41 davvero doveroso. Esperienza decennale, etica e preparazione hanno distinto i loro mesi di lavoro, fin dal loro arrivo; Mister Buccheri è stato uno dei fondatori della società e a livello tattico conosce ogni singolo giocatore e le sue caratteristiche. Mister Filippi uomo spogliatoio, un trascinatore dentro e fuori, colui il quale caricava a livello emotivo i ragazzi prima di ogni match. Purtroppo dopo il girone d'andata dominato, questo calo psico-fisico rischia di costare caro al fine del raggiungimento dell'obiettivo e sappiamo bene che nel mondo del calcio a farne le spese in queste determinate situazioni, sono sempre gli allenatori. Bisognava voltare pagina e cercare di ritrovare lo spirito perduto, nell'assoluto rispetto dei due allenatori e del gruppo. Il nuovo allenatore sarà Domenico Sanchez, grande uomo d'esperienza e carisma. Questa settimana avrà modo di allenare i suoi nuovi giocatori e di inculcargli il proprio sapere tattico e la propria esperienza per quanto sia possibile in questo breve lasso di tempo. Dalla presentazione si evince subito che siamo di fronte a un veterano del settore e un uomo che sa subito dove andare a parare per cercare di riprendere la retta via. Benvenuto Mister e buon lavoro. Il calendario di certo non sarà un alleato dell'ASD Capaci United. Nelle ultime otto giornate i primi della classe se la dovranno vedere con squadra assettate di punti per uscire dalla zona playout come Real Futsal 2012, S. Gregorio, Tochafootball e palermo Futsal E.; ma anche contro squadra che ambiscono alla zona playoff e a alla vittoria del campionato come Atletico Capaci (derby, scontro cruciale per la vittoria del torneo), Wisser e Ficarazzi. Ecco il calendario fino al termine della stagione: ASD Capaci United - Real Futsal 2012 (ottavi) Atletico Capaci - ASD Capaci Questo andamento a rilento va necessariamente invertito altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi fin ora fatti. Bisogna recuperare lo smalto, la brillantezza e i meccanismi tattici della prima parte di stagione. Per tutte queste ragioni la dirigenza ha deciso all'inizio di questa settimana di prendere una scelta dolorosa al quanto, in seguito l'ultima battuta d'arresto contro lo Zero 91. Le ultime prestazioni e i punti lasciati per strada hanno suscitato timore ai vertici della squadra e dunque la società ASD Capaci United, rappresentata dalle persone di Fabrizio Alioto e Salavo Filiberto, ha scelto di dare una scossa al gruppo e a malincuore ha deciso di esonerare il duetto Buccheri-Filippi, ringraziandoli per i risultati fin ora ottenuti. Spendere due parole per queste due persone è United (secondi) ASD Capaci United - S. Gregorio Papa (quattordicesimi) Tochafootball - ASD Capaci United (noni) ASD Capaci United - Palermo Futsal E. (undicesimi) Wisser Club - ASD Capaci United (quarti) ASD Capaci United - Ficarazzi C 5 (terzi) Lo Zodiaco Alcamo - ASD Capaci United (settimi) I prossimi due impegni saranno decisivi per il corso della stagione per capire se le ambizioni societarie e l'elevato tasso tecnico dell'intero organico dell'ASD Capaci United, saranno sufficienti per vincere questo campionato fin ora dominato. 42 | ilvespro FEB2014 Partendo dal calendario scolastico, il mese di febbraio è caratterizzato dal carnevale, festa che purtroppo va sempre più scomparendo nel nostro paese. Essendo seguita da molte MAMME-DONNE questo mese vi propongo 2 ricette. Voi vi chiederete perché ? Mi spiego subito: la prima l'ho chiamata “Pollo arlecchino” la propongo alle MAMME, dedicata ai miei piccoli fans, che possono mangiare il pollo che (come vedete nella foto) si presenta molto colorato accompagnato da tante buone verdurine, e noi sappiamo benissimo che a volte le verdure dai bambini vengono scartate; quindi quale buon modo di fargli cambiare idea se non questa? Proviamoci! La seconda invece... la propongo a tutte quelle DONNE che vogliono prendere per la gola (in senso metaforico) i propri mariti, approfittando che il 14 febbraio si festeggia San Valentino. Quale buon modo di preparare qualcosa di sfizioso e semplice? Come ad esempio un risotto allo champagne (o spumante) e fragole. POLLO ARLECCHINO Ingredienti: ½ kg di petto di pollo 1 zucchina genovese 1 grossa patata Una manciata di pisellini Una decina di pomodorini Olio, sale, pepe, q.b 1 scalogno ½ bicchiere di vino bianco. RISOTTO ALLO CHAMPAGNE Ingredienti per 2 persone: 250g di riso basmati, olio, pepe, 400ml di brodo vegetale, 100ml di champagne (o spumante), 1 scalogno, 3-4 fragole (medie dimensioni). Procedimento: Tostate per 30 secondi il riso in padella, dove abbiamo messo 2 cucchiai colmi di olio e lo scalogno tagliato molto finemente. Aggiungiamo 50 ml di champagne o spumante (io ad es. ho usato un brut Franciacorta) e facciamo sfumare qualche minuto, dopodiché cuciniamo il riso in maniera classica aggiungendo man mano il brodo vegetale. Tagliamo le fragole a pezzettini e le immergiamo in una scodella con il restante champagne (50ml). Quasi a fine cottura del riso aggiungiamo le fragole e mantechiamo aggiungendo un cucchiaio colmo di philadelphia. Il riso allo champagne e fragole risulta molto delicato ed è ottimo se viene preparato con tanto amore (visto l'evento). Se posso dire la mia opinione... San Valentino è un giorno, non aspettate a concentrare il vostro amore solo il 14 febbraio. Ogni giorno un piccolo gesto al vostro amato\a è un grande gesto. L' amore tra due persone è una cosa meravigliosa, dove si alternano momenti belli e brutti, l'importante è superare tutto non solo con una semplice scatola di cioccolatini! Vi lascio con una frase di Papa Francesco: Tiratevi pure i piatti ma poi fate sempre la pace. Procedimento: Il petto di pollo lo tagliamo a tocchetti e lo lasciamo insaporire con il vino in una bolle. Tagliamo nel frattempo la zucchina, la patata e i pomodorini a quadratini e li saltiamo in una padella, dove abbiamo messo 3 cucchiai di olio e lo scalogno a soffriggere. Aggiungiamo anche i pisellini e ½ bicchiere d'acqua, lasciamo cucinare per una decina di minuti. Appena le verdure sono quasi cotte aggiungiamo il pollo, aspettare il tempo di cottura del pollo… E il piatto è pronto, pronto per essere impiattato… pronto per essere mangiato! FEB2014 ilvespro | 43 Si è svolto lo scorso 16 dicembre, presso l'hotel Azzolini il saggio di danza orientale ed hip hop di fine anno. La manifestazione è stata improntata sul tema della beneficenza, effettuando una raccolta volontaria che sarà devoluta all'orfanotrofio “Mama Anakuja” in Kenya. Artefice dell'organizzazione la nostra insegnante di danza orientale Lilly Di Francesco che il prossimo 7 febbraio si recherà in Kenya a portare quanto raccolto e del materiale didattico richiesto dall'orfanotrofio. Le nostre bambine di danza orientale ed di hip hop, curate nei settori da Lilly Di Francesco e da Stephanie Genova, si sono esibite in diverse coreografie che hanno mandato in visibilio genitori e pubblico presente. Dulcis in fundo, sempre curate da Lilly e da Valeria, il gruppo “AlAlmas” di danza orientale per le grandi, che ci ha trasportati in oriente nel ricordo delle mille e una notte. Ciliegina della manifestaz i o n e l'esibizione di danza afro-cubana della nostra maestra Ismara Noriega. Ulteriori donazioni, specialmente di materiale didattico (zaini, matite, gomme, penne, quaderni etc..) possono essere consegnate presso la palestra Fitness Club, presso l'Hotel Azzolini, che si farà carico di spedirli in Kenya. 44 | ilvespro FEB2014 Josè Saramago - Feltrinelli, 2012 Quante storie prendono spunto dal ritrovamento di una lettera, un manoscritto dimenticato? È esattamente questa l’origine di Lucernario, un romanzo che Saramago scrisse intorno ai trent’anni ma che non venne mai pubblicato. Come spesso accade, il suo dattiloscritto fu inviato presso un editore dal quale però il futuro Nobel per la letteratura non ebbe mai risposta. Quando, dopo tantissimi anni, il testo venne ritrovato dagli eredi dell’editore originario, Saramago frustrò le loro tardive aspettative negando il suo consenso alla pubblicazione. Divieto che ha mantenuto per il resto della sua vita, forse per risentimento nei riguardi di chi senza alcun riguardo gli aveva negato persino una risposta, anche negativa, ma pur sempre qualcosa di meglio rispetto al silenzio indifferente. Quando qualcuno gli chiedeva, lui rispondeva semplicemente che non gli pareva più adatto alla pubblicazione. La Fondazione a lui intestata dopo la recente scomparsa lo ha invece rispolverato e pubblicato. Grazie. Gliene siamo grati perché si tratta di un romanzo già straordinario per la capacità di analisi psicologica con cui l’allora trentenne Saramago riuscì a descrivere alcuni tipi umani, condomini di una palazzina in cui si addensavano destini, caratteri, vergogne, sogni, frustrazioni e tutto quanto tesse il vissuto quotidiano, quello sotterraneo come quello pubblico. L’autore segue ciascun personaggio oltre i margini del relativo profilo, fin dentro l’anima. Il quadro che si compone è così ricco che lascia il desiderio impotente di un proseguimento. Io stesso, ho letto con avidità in un paio di giorni arrestandomi a trenta pagine dalla fine. Ho atteso quasi una settimana prima di concludere la lettura, ho avuto bisogno di metabolizzare l’imminente fine di un gran bel libro, dispiaciuto di dovermene separare. È così raro leggere libri tanto suggestivi in quest’epoca in cui si pubblicano milioni di sciocchezze insulse. Infine mi sono deciso, l’ho concluso e custodisco adesso un ricordo vivo e caloroso degli spaccati di vita portoghese degli anni Cinquanta che il grande José Saramago ha distillato in questo libro da non perdere. «Oggi mi va di dire cose indecenti. La verità, a volte, sembra indecente. Tutto va bene finché non si comincia a dire cose indecenti, finché non si cominciano a dire le verità!» FEB2014 ilvespro | 45 Ad ognuno il suo dio come un avatar, un dio per ogni uomo, un dio che non ci faccia soffrire molto, che ci renda felici sul conto in banca, che non ci faccia invecchiare. Sempre felici insomma ed immortali, si eviterebbe di bestemmiare, un dio che ci rende felici e quindi non va offeso ma osannato. Un dio che dia refrigerio quando il sole esagera e ci dia la pioggia quando la terra è arida, che tramuti ogni desiderio in realtà. Sono sicuro che nascerebbe l'invidia per il dio del nostro vicino: “Il mio dio è meglio del tuo”, si scatenerebbe una guerra insomma, e noi siam bravi a creare conflitti, non ci supera nessuno. Bisogna accontentarsi del l'unico dio al di sopra di tutti. L'offesa, l'imprecazione al cielo, serve a ben poco, due sono le scelte o credi o non credi e quindi non l'offendi. Uomo Vivi se devi vivere e soprattutto se puoi… non arrecare danno altrui. ...chia gnoranza!!! ... ma com’è possibile che sono caduti??? Il gelato assorbe gli odori, perciò prima di riporlo bisogna avvolgerlo in un sacchetto di plastica. Consumare una mela con la buccia aiuta a rinforzare La Pace fa ricchezza, la ricchezza fa superbia, la superbia porta guerra, la guerra porta miseria, la miseria porta l’umiltà e l’umiltà porta nuovamente Pace. Essere al verde - Non avere soldi. Questo modo di dire deriva forse dall'antica usanza di tingere di verde il fondo delle candele. BON TEMPU E MALU TEMPU UN DURA SEMPRI UN TEMPU 46 | ilvespro FEB2014
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