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Reg. Tribunale di Palermo n° 22/2007 - Anno X numero 2 Febbraio 2014
C APACI - C ARINI - C INISI - I SOLA DELLE F EMMINE - T ERRASINI - T ORRETTA
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Ricorso al TAR
contro la TARSU
pag. 6
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Sei di Carini se...
pag. 18

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Il Passero solitario
Mezzojuso
pag. 32
pag. 36
www.ilvespro.it
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SOMMARIO
10
08
Direttore Responsabile
Ambrogio Conigliaro
[email protected]
cell. 3389763840
in Redazione
Fabio Zerillo
14
[email protected]
36
Rubriche
Flavia Fontana, Franco Cicala,
Giovanni Armetta, Francesco
Caracausi, Pino Maranzano, Pino
Randazzo, Giampiero Finocchiaro,
Marcella Ruffino, Antonio Oliveri.
Pubblicità
[email protected]
cell. 3389763840
fax 0918660056
05 Editoriale
CARINI
06 Mondoconsumatori Carini pronta a
ricorrere al TAR contro la TARSU
08 Ambulatorio medico polispecialistico
al centro Amico Mio
10 Piano di inutilizzo della costa
19 Sei di Carini se...
20 Grande festa natalizia alla Calderone
21 Fiaccola di Luce
22 Scadenze dell’ultimo momento
STOP con le gambe
23 Consiglio Comunale dei Ragazzi
26 Memoria e inclusione all’I.C.
Calderone
27 Gospel Project Interenic Choir
28 La befana ed il gioco dell’oca
33 Dio perdona... ed i Vigili Urbani pure
CAPACI
12 Elezioni e competenze...
41 A.S.D. Capaci United
VARIE
14 Agorà... di minchioni
20 A cena con i VIP
21 Tennistavolo
30 Vento di Sicilia
34 I Mulini ad acqua
43 Fitness Club Carini
46 Orario Treni
RUBRICHE
Oroscopo
15 L’oroscopo di febbraio
Franco Cicala
16 Energie e corpi sottili
Le interviste di Flavia
18 Antonino Buscemi
Editore
Icaro s.c.a.r.l.
via S. D’acquisto, 23 - Carini
Stampa
Tipografia Priulla - Palermo
Chiuso in Redazione l’ 8/02/2014
Natura intorno a noi
32 Il Passero solitario
Il Paese del mese
36 Mezzojuso
Le ricette di Marcella
42 Un piatto per San Valentino
ed uno per i nostri bambini
Lo abbiamo letto per voi
46 Lucernario
La fiaba del mese
45 Insonnia
REDAZIONE
Cardellini
Foto Pino
Maranzano
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EDITORIALE
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E’ il destino dell’Italia, un lungo inverno dal quale sembra non voler uscire il
nostro paese. Un inverno culturale, politico, sociale, ambientale. Ogni
governo che si succede ci racconta che la crisi è alle spalle e da ora tutto
andrà per il meglio, solo che lo ripetono ormai da almeno un lustro.
La società invece di avanzare va sempre arretrando, in una spirale di
menefreghismo ed intolleranza che sembra non avere fine, con un aumento
continuo della micro criminalità che, vedendosi impunita, dilaga senza
sosta.
Anche la cultura risente del lungo inverno: monumenti saccheggiati, crollati,
abbandonati. La natura tenta di ricordarci che noi uomini facciamo parte del
sistema, che siamo coloro che dovrebbero aver cura del sistema... ma noi
siamo incapaci, superbi, convinti come siamo che NOI siamo esseri perfetti
e se c’è qualche problema la colpa è sempre di qualcun altro. Allora le
alluvioni sono colpa del clima che cambia (chissà perché...), le frane sono
colpa delle montagne brulle, le inondazioni dell’acqua alta... La colpa è
sempre di altri, mai nostra.
Gli istituti di statistica certificano ogni giorno di più l’impoverimento di
quelle che un tempo erano classi sociali benestanti, il continuo aumento dei
giovani disoccupati (nonostante l’Italia sia ormai da quasi un ventennio a
crescita demografica zero) ed il rapporto anziani/giovani ormai prossimo
all’1,5/1. Questo spiega, se mai ce ne fosse bisogno, perché nemmeno gli
anziani riescono più a sopravvivere con la pensione e di come molti di noi
“giovani” la pensione non la vedremo mai.
Intanto il “Titanic” della politica continua a navigare come se nulla fosse, la
nave affonda ma l’orchestra continua a suonare, imperterrita, sicura
dell’inaffondabilità della sua struttura. Ma fino a quando durerà? Ormai da
qualche tempo hanno sperimentato il sistema dei rinvii, solo che questi
ultimi sono sempre più a breve termine e la gente comincia a ricordarsene
ed il rischio che prima o poi qualcuno venga buttato giù dalla nave prima che
affondi è sempre più reale.
Intanto le tasse aumentano e, per distrarci, hanno cominciato a cambiargli il
nome ogni 3-4 mesi, con la speranza che nella confusione ognuno paghi non
capendo più cosa paga e per cosa paga. Il nostro cruccio è sempre quello
dell’immondizia, servizio onerosissimo e contemporaneamente scarsissimo.
Senza contare il caos combinato dai comuni sul finire del 2013: c’è chi è
tornato alla TARSU, chi è rimasto alla TARES applicando però la TARSU per i
conti, chi invece ha adottato pienamente la TARES. Sullo stesso servizio,
che non funziona, diverse interpretazioni di legge ma una sola certezza:
aumento dei costi e nuovi balzelli per i cittadini. Ma prima o poi qualcuno si
ribellerà seriamente e chi pagherà il conto?
Questo resta un mistero, perché la colpa è sempre di qualcun altro... (a.c.)
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
Se i cittadini di Carini parteciperanno, pronta l’impugnativa collettiva della delibera del
Consiglio Comunale n° 206/2013 che sostituisce la TARES con la TARSU e della delibera di
Giunta n° 166/2013 che aumenta le tariffeTARSU 2013 del 32,6%.
Con delibera di Consiglio Comunale n° 206 del 29
novembre 2013, pubblicata all'Albo Pretorio del Comune
di Carini il giorno 11 dicembre 2013, il Consiglio Comunale
di Carini ha disposto, tra l'altro, il ritorno al regime della
TARSU; ha inoltre delegato la Giunta Municipale alla
variazione della misura della ripristinata TARSU.
Tali provvedimenti sono, ad avviso di questa
associazione, illegittimi perché emanati in contrasto con
la normativa applicabile.
In particolare, riteniamo che la legge, a partire dal 2013,
abbia regolamentato il sistema dei tributi collegati alla
raccolta dei rifiuti attraverso l'istituzione della TARES
(art. 14 del D.L. 201/2011, convertito nella L. 214/2011); i
vecchi tributi (TARSU, TIA 1 e TIA 2) venivano soppressi e
sostituiti obbligatoriamente per tutti i comuni con la
TARES che, tra le altre cose, prevedeva l'intera copertura
del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti
ed anche una quota, pari ad Euro 0,30/mq destinata allo
Stato per i servizi indivisibili; contemporaneamente, la
stessa legge istitutiva della TARES prevedeva (al comma
20 del citato art. 14 del D.L. 201/2011) che, in caso di
disservizi (mancato svolgimento del servizio,
interruzione per motivi sindacali, imprevedibili
impedimenti organizzativi) che abbiano determinato
una situazione riconosciuta dall'autorità sanitaria di
danno o pericolo di danno alle persone e all'ambiente
una riduzione fino all'80% della tariffa .
Successivamente, il D.L. 102/2013, poi convertito nella L.
124/2013, con l'art. 5 ha, seppur in modo confuso,
previsto: “... per l'anno 2013 il comune... può
determinare i costi del servizio e le relative tariffe sulla
base dei criteri previsti e applicati nel 2012 con
riferimento al regime di prelievo in vigore in tale anno. In
tale caso, sono fatti comunque salvi la maggiorazione
prevista dal citato art. 14... Nel caso in cui il comune
continui ad applicare, per l'anno 2013, la tassa per lo
smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) in vigore
nell'anno 2012, la copertura della percentuale dei costi
eventualmente non coperti dal gettito del tributo è
assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai
proventi della tassa, derivanti dalla fiscalità generale del
comune stesso”.
Quindi tale norma ha attribuito al Comune il potere di
calcolare il tributo (TARES) secondo i criteri seguiti fino al
precedente anno 2012, non di ripristinare il vecchio
tributo.
Ciò si ritiene dovrebbe a maggior ragione valere per qui
comuni che, come il Comune di Carini, hanno iniziato
nell'anno 2013 a richiedere e riscuotere il nuovo tributo.
A Carini, è noto, il Comune ha richiesto e, da parecchi
contribuenti, ottenuto il pagamento degli acconti
TARES; aveva dato impulso per la predisposizione del
regolamento e delle tariffe della TARES; e prodotto vari
atti deliberativi di Giunta e di Consiglio Comunale per
avvalorare il regime TARES.
Questa associazione Mondoconsumatori, raccolte le
adesioni di numerosi contribuenti, con nota del
19/11/2013 protocollata al Comune di Carini con n°
63546, ha prospettato al Comune la necessità di dare
luogo alla riduzione prevista dalla legge (80% della
tariffa) in considerazione dei disservizi documentati.
Il Comune di Carini non ha mai riscontrato queste
proposte di Mondoconsumatori Carini e, entrato in
vigore il D.L. 102/2013 ha optato con la predetta delibera
di Consiglio Comunale del 29/11/2013, ha optato per il
ritorno alla TARSU. Tale ritorno, però, non era consentito
dalla legge, come sopra esposto.
La Giunta Comunale, dal canto suo, ha poi con la propria
delibera n° 166 del 30/11/2013, disposto l'aumento delle
tariffe TARSU per l'anno 2013 del 32,6%, aggiungendo
una ulteriore rata con scadenza 15 febbraio 2014.
Tale aumento presenta i propri profili di illegittimità,
perché la norma dell'art. 5 del D.L. 102/2013, sopra
richiamata, consentiva al più di riscuotere un tributo,
relativo alla gestione dei rifiuti, calcolato come nell'anno
precedente (TARSU 2012) ma non certamente di
variarne in aumento le tariffe.
Per tale motivo è intenzione di questa Associazione
Mondoconsumatori Carini ricorrere al Tribunale
A m m i n i s t r a t i v o Re g i o n a l e ( TA R) c h i e d e n d o
l'annullamento della Delibera del Consiglio Comunale n°
206/2013 e, di conseguenza, della Delibera di Giunta n°
166/2013 che prevede l'aumento della TARSU del 32,6%.
Ovviamente il ricorso al TAR ha dei costi che
Mondoconsumatori da sola non può sostenere, si
invitano pertanto i cittadini, che ritengono corretta la
procedura seguita sino ad oggi dall'Associazione, a
recarsi presso la sede di Mondoconsumatori Carini
tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle
19:00, o a contattare i referenti della stessa, per
ulteriori comunicazioni.
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Inaugurato ieri un centro medico per le
famiglie economicamente e
socialmente disagiate.
Un ambulatorio con uno sportello di consulenza
medica polispecialistica rivolto alle famiglie
economicamente e socialmente disagiate di Carini.
Questa la nuova sfida vinta da Don Angelo Inzerillo,
fondatore e animatore da quattro anni
dell'associazione "Amico Mio" che ha sede in un
bene confiscato alla mafia. Ieri l’inaugurazione alla
Inaugurazione centro medico Amico Miopresenza
delle autorità militari, dell’arcivescovo di Monreale,
Monsignor Michele Pennisi, del prefetto di Palermo
Francesca Cannizzo e del questore Maria Rosaria
Maiorino. Tra il pubblico il Presidente del Consiglio Comunale di Carini Totò Sgroi.
Presenti tra gli altri il Commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello",
Giacomo Sampieri e il commissario straordinario dell’Asp di Palermo Antonino Candela.
L’ambulatorio sarà attivo ogni giorno, dalle 9:00 alle 13:00; una ventina di medici volontari specializzati gratuitamente
visiteranno, prescriveranno e somministreranno farmaci (grazie ad un accordo con il Banco Farmaceutico). Il centro si
avvale anche di una convenzione con l'ASP di Palermo e l'Azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello"
per eseguire esami e approfondimenti clinici.
Per maggiori informazioni: www.amicomio.net
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
La polizia municipale di Carini informa che dallo scorso 7 febbraio e per ogni venerdì, dalle 10 alle 12, in Piazza
delle Vittorie a Villagrazia di Carini, stazionerà l'unità mobile in dotazione al Corpo.
In tale occasione si potranno richiedere i servizi e le informazioni solitamente forniti al comando di via Rossini.
Ogni venerdì, pertanto, le richieste di: contrassegno invalidi, zone rimozione temporanee, chiarimenti sulle
multe o quant'altro di competenza, potranno essere richieste direttamente attraverso il personale dell'unità
mobile. Anche per eventuali reclami o segnalazioni i cittadini non dovranno necessariamente recarsi a Carini.
“Si parla di polizia di prossimità” - dice il comandante del Corpo, Marco Venuti - “dimenticando che questa
esiste già, ed è la Polizia Locale che in Sicilia, sin dal 1991, dovrebbe già essere strutturata con i vigili di
quartiere. Purtroppo nel tempo i corpi hanno perso la loro identità e loro vocazione di stare accanto al cittadino,
cercando erroneamente di trovare spazi in settori, quali quelli della sicurezza pubblica il cui ruolo primario
spetta alle forze di polizia dello Stato”.
“Insieme all'amministrazione presieduta dal sindaco Giuseppe Agrusa e all'assessore alla polizia municipale
Salvatore Nazzarini, intendiamo rispolverare un vecchio progetto predisposto anni orsono e dotare la frazione
di Villagrazia di Carini al controllo con un'unita appositamente dislocate in attesa del rinvenimento di appositi
locali per assicurare una presenza costante”.
“Abbiamo rinviato più volte per la carenza organica ma ora vogliamo fare uno sforzo in più perché questa figura
possa operare sul territorio. Gli agenti saranno impegnati più in fase preventiva che repressiva e le unità
costituiranno il più immediato e diretto collegamento fra la cittadinanza e l'amministrazione comunale
raccogliendo informazioni e segnalazioni che verranno poi indirizzate alle competenti ripartizioni comunali”.
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Un’immnesa discarica di rifiuti pericolosi
Si avvicina la stagione estiva e Carini si prepara ad
accogliere tutti coloro che vorranno trascorrere in
serenità ed armonia con la natura le vacanze.
I suoi 9 chilometri di costa, un tempo magnifica
spiaggia e poi trasformati in un ininterrotto muro di
cemento, stanno tornando agli antichi splendori. Le
dune di sabbia bianchissima sono oggi sostituite da
dune di Eternit, enormi cumuli di amianto,
collinette di detriti di cemento, lunghe distese di
materiali inerti e rifiuti vari.
L’abbandono del territorio, dopo decenni di
sfruttamento indiscriminato, presenta il conto. Le
ultime demolizioni “fai da te”, risultato di una finta
politica di recupero, lasciano la propria
testimonianza. Aree abbandonate al saccheggio di
disperati che come un tornado lasciano desolazione
ed incuria.
Quella che un tempo era la “Terra graziosa e bella”
di Idrisi, paragonata ai giardini del paradiso, oggi è
sempre più un’immensa discarica abbandonata al
suo destino ed a quello dei suoi apatici abitanti.
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
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Dopo le elezioni nazionali di febbraio 2013, delusa
dall’enorme carico fiscale in Italia e desiderosa di
poter dare un apporto al mio Paese, mi era stato
proposto di candidarmi alle elezioni del comune di
Capaci. La mia risposta fu secca: dissi di no. Ormai ero
stata adottata dal paese di Carini, un bel paesino:
gente cortese e, nonostante sia palermitana, iniziai a
frequentare quel paesino così caratteristico. Ma dopo
più di tre anni era troppo trascurato, pieno
d’immondizia, era impossibile raggiungere e
parcheggiare in piazza: piazza dove i commercianti
lamentano, ancora oggi, un coprifuoco con rapine
addirittura in pieno giorno.
Dove parcheggiare l’auto? E quella famosa scala
mobile? La politica letta sui libri è così semplice! Io,
dopo la laurea in giurisprudenza, per poter insegnare
nelle scuole superiori oltre al diritto anche economia,
ho dovuto sostenere 4 esami relativi a materie
economiche presso la facoltà di economia e
commercio e a tal proposito mi sembra inverosimile
che stiamo sprofondando in un abisso di tasse,
contributi e balzelli vari senza avere nessun servizio
efficiente in cambio, nonostante il circuito finanziario
sia fatto così bene.
Ero reticente alla mia candidatura al comune di Capaci
ma poi ho ceduto ed è stata una esperienza che ancora
oggi non ho capito bene, ma che nella vita dovevo
provare. Dopo aver creduto che i cittadini volessero
diventare organi rappresentanti per migliorare lo stato
attuale delle cose ho capito che probabilmente non è
affatto così.
Intanto, dopo aver scelto la lista, le elezioni erano
slittate di un po’ perché l’on. Crocetta aveva fatto
apportare delle modifiche alla legge elettorale: si
poteva votare per ogni lista un candidato uomo ed un
candidato donna.
Dopo aver cercato un partito che pensavo
racchiudesse tutti i ceti sociali, mi era stato detto da
persona nota che “ogni voto suo sarebbe stato anche
mio” per beneficiare della modifica di cui sopra o
almeno così mi pareva di aver capito
Probabilmente avevo capito male, perché “la parola”
di quella persona non è andata a buon fine e molti
candidati sono stati eletti anche perché, molto
verosimilmente, avevano alle spalle famiglie
numerose. Non erano candidati che sapevano molto
di economia, di bene comune ma alla fine erano stati
eletti.
Poi mi pare di aver capito che una “ fimmina” che non
è nativa del paese di Capaci non andasse bene. Ho
sempre avuto il dubbio che io che un lavoro l’avevo già,
che non avevo nessun referente politico alle spalle,
che in quel periodo avevo vinto alcuni processi
di Annalisa Maria Vullo
pesantucci, potessi essere un peso per la lista. Di
contro, però, avevo pronto un atto per la costituzione
di una cooperativa che prevedeva 15 posti di lavoro
(per i quali sarebbero stati usati i fondi europei e della
qualcosa erano a conoscenza soltanto tre persone
perché non mi sembrava corretto spendere ciò in
campagna elettorale).
“Ma a cu apparteni sta fimmina”…. “fimmina” l’avrò
sentito dire mille volte. Poi avevo anche un po’ di
reticenza nel dire che ero laureata, perché alla fine mi
era proprio sembrato di capire che essere donna ed
anche istruita non fossero i requisiti giusti.
Comunque senza l’aiuto di alcuno, ma con la mia sola
determinazione tra schede valide e schede nulle, ho
ricevuto più di 50 preferenze. Ma allora cosa è
accaduto nella mia lista? Che diversi candidati tra cui
anche la persona nota, hanno votato tutti per una
“fimmina”, ovviamente del paese, la quale è stata
eletta ed alla quale va il mio plauso perché
rappresenta almeno una quota rosa della lista.
Dovevo anche parlare ad un comizio in paese, ma il
mio nominativo all’ultimo momento è sparito dalla
scaletta. Per magia !
C’erano in lista anche parecchi giovani laureati e molto
competenti, forse la loro sfortuna è stata quella di non
avere tanti parenti in paese!
Un’ultima cosa… E la competenza? Il Ministro
dell’economia è laureato in lettere, quello
dell’istruzione è diplomato, quello della sanità ha la
licenza liceale e via dicendo. Non sarebbe più idoneo
che nella realtà i Ministri avessero lauree per
competenza anche se si circondano di persone esperte
nei rispettivi campi in modo da poter dialogare alla
pari? E ancora… I candidati che si presentano alle
elezioni comunali non dovrebbero avere un minimo di
basi politiche per mettere la loro faccia in un’elezione?
Io sono dell’idea che non sono nessuno per cambiare il
mondo, o per vincere “veramente un’elezione”, ma
fino a quando non ci saranno persone preparate e che
davvero amano questo paese che si chiama Italia e
vogliono governarlo per motivi che non siano quelli
prioritari che riguardano il benessere dei cittadini,
allora continueremo ad assistere alle comiche che si
verificano oggi sia a livello nazionale che, in generale, a
livello locale.
Probabilmente pensavo che la politica fosse quella che
ho studiato sui manuali, probabilmente o non ho
capito nulla o forse ho capito troppo.
Concludo con le frasi di due grandissimi politici di
opposte fazioni che dovrebbero farci riflettere:
Ah, dimenticavo…. l’atto di cooperativa lo darò al mio
paese adottivo, ci vorrà del tempo ma spero andrà a
buon fine.
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

  
Ecco qualche considerazione empirica sulla partecipazione popolare alle nuove agorà, le agorà
elettroniche, Twitter, Facebook, etc.
Rispetto all'agorà d'epoca classica, l'agorà elettronica funziona anche quando piove, con freddo o
caldo, di giorno e di notte, e non si estende entro gli
stretti ambiti del forum ma per l'intero globo terraqueo. Non occorre vestirsi a festa per recarsi
all'ekklesiasterion, non c'è il fastidio di incontrare
sempre le stesse persone, e si può partecipare ....
stando seduti in poltrona, magari in vestaglia e pantofole, appena alzati dal letto o nelle notti insonni, come
peraltro fanno in tanti. Gli “antipatici” si disabilitano
con qualche click, meno scocciature, e non c'è il
timore di incontrarli de visu. Si fanno nuove conoscenze, a volte bizzarre, ci s'informa, e, se si vuole, si
possono fare discussioni, giochini, risate, ed anche un
po' di pettegolezzo……una gradevole miscela di serio
e faceto, come nella vita.
Ci si può tenere informati facilmente perché c'è
l'amico che inserisce le locandine dei film, il libro che
sta leggendo, un articolo di giornale, una musica,
l'invito per una gita, per una mostra, un concerto, un
evento, un accadimento, una poesia, un aforisma,
una vignetta, una barzelletta (ridere fa bene alla
salute!), un “pezzo” di storia, di politica, di cronaca, di
scienza….. Beh è vero che queste cose si possono
trovare con la semplice ricerca, invece lì, nell'agorà
elettronica, abbiamo le informazioni “pronte”, secondo l'iniziativa e l'entusiasmo dell'amico, che ha fatto
da filtro mentre noi eravamo impegnati, magari, a
nostra volta, a fornire per condividere le informazioni
ritenute più importanti.
Tutto bello? Possiamo definire le agorà elettroniche un potentissimo strumento d'elevazione sociale e
culturale? Certo che sì, ma in parte, e non per ragioni
strutturali intrinseche ma a causa del modo di essere
degli umani, indipendente dal “potente strumento”
da loro impiegato.
La velocità e semplicità d'uso non fanno più
riflettere, si scrive la prima sciocchezza che viene in
mente, senza punteggiatura, con accenti errati, con
consecutio temporum aleatoria, senza congiuntivo,
tuttavia se ne potrebbe pure sorridere con indulgenza, mentre invece appare piuttosto singolare che
s'intervenga senza conoscere gli antefatti e le questioni nel loro insieme, giudicando e sproloquiando
sul particolare e non sul generale, prima di, o senza,
aver capito. A volte solo per schieramenti, per appartenenze, con grande amarezza per chi legge, che
s'interroga sull'intelligenza dello scrivente ….amico
(sic).
Informarsi prima di parlare, sebbene sia oggi
un'operazione FACILE E GRATUITA, forse è considerato ancora troppo faticoso, meglio risparmiare
energie (intellettive? per quando?) ed intervenire
velocemente nel …salotto elettronico, anzi nel …cortile. E che dire dei maestri di ragionamenti apodittici, così bravi nel distogliere l'attenzione dai reali
motivi di un accadimento per commutarla verso
particolari insignificanti tanto cari ai pigri?
Che tenerezza i filosofi de noantri, che tutto il
giorno raccolgono (e pubblicano) massime e aforismi
di vita, d'amore, a volte contrastanti, a volte ne inventano perfino, “filosofi” che sanno sempre come si
devono comportare …gli altri. Ed indulgenza e comprensione per i “tolemaici”, che ci comunicano
costantemente lo scorrere della loro vita, anche nei
particolari intimi, ed ovviamente anche nei più semplici ….. “pausa caffé”, “cena”, “nanna”, etc. come se i
destini dell'umanità potessero trarre giovamento
dalla notizia di codesti loro umori.
L'aspetto politico, della Polis, della comunità
d'individui, ad eccezione di pochissime persone irriducibili (i famosi quattro gatti), invece è per lo più
ignorato, se ne vede soltanto la versione piagnucolosa, da cortile, nell'italico vezzo da disfida fra “bianchi”
e “neri”. Tutti a lamentarsi di questo o di quello ma
al momento di mettersi in gioco, ossia agire da cittadini arrabbiati, divagano oppure ignorano del tutto.
Però in presenza di una vignetta, un giochino, un
pettegolezzo, una marachella “pelosa”, insomma di
una minchiata, rispondono in tanti.
Agli italiani
basta sorridere ed è già nemesi, siamo soddisfatti,
vendicati. L'ultima rivoluzione vera, cioè di popolo,
qui in Sicilia, la facemmo 800 anni fa, e…per ragioni di
fimmini. Perché affannarsi? Cu tu fa fari? La rivoluzione può aspettare, c'è un nuovo giochino.
Si dice che per capire le poesie bisogna essere un
po' poeti, allora per capire le minchiate bisogna
essere MINCHIONI? Quindi se alle cose importanti,
alla diffusione delle conoscenze, alla sensibilizzazione
culturale, alla rivendicazione di una convivenza civile
elementare in questa nazione martoriata (porcogiuda!) non risponde nessuno (tranne i soliti quattro
gatti) ed invece alle minchiate rispondono quasi tutti,
allora deduco che faccio parte di un'agorà di
MINCHIONI, e mi viene il dubbio che MINCHIONE
possa esserlo anch'io. Ed essendo Facebook una
proiezione della società, può essere che faccio parte
di una Nazione di Minchioni?
Qui ci vogliono sociologi e psicologi…. ma bravi!
FEB2014
ilvespro | 15

a cura de “Il Sentiero”
Ariete:
Mese in salita, sia sul lavoro sia sugli affari di
cuore, il denaro forse scarseggerà (o non
aumenterà), un po’ come il vigore fisico,
l’organismo richiederà auto coccole.
Toro:
Il carisma vi farà brillare nel lavoro. Mercurio
storto può procurarvi guai seri in amore. La
vostra forma fisica sarà molto soddisfacente.
Gemelli:
Mercurio, Marte e Urano alleati in questo mese,
vi procureranno soddisfazioni sul lavoro e
sull’amore. La vostra forma fisica sarà
praticamente d’acciaio.
Cancro:
Appagherete i vostri desideri sul lavoro. In
amore sarete costretti a prendere delle
decisioni importanti per la vostra vita. Cautela
per la forma psicofisica.
Leone:
Mercurio vi renderà suscettibile e poco
cooperativo sul lavoro. Venere addolcirà la
vostra quotidianità amorosa. Attenzione alle vie
respiratorie sarete sotto l’influsso di Mercurio e
Saturno.
Vergine:
Possibili cambiamenti di lavoro e non saranno
negativi. Giove, Saturno e Plutone, potrebbero
riservarvi regali d’amore (nuova nascita).
Attenzione alla gola.
Bilancia:
Soddisfazioni lavorative e finalmente buoni
introiti. In amore orbita dissonante di Venere,
Marte, Giove, Urano e Plutone, siate pazienti.
Nervosismi e infiammazioni.
Scorpione:
Le vostre iniziative saranno proiettate verso il
successo. L’amore sarà brioso, serioso e pure
romantico. La salute? Sarete in una botte di
ferro…
Sagittario:
Incoraggiante movimento economico,
finalmente riuscirete ad avere soddisfazioni
lavorative. In amore ci sarà un risveglio e molte
effusioni. Salute in ripresa.
Capricorno:
Ancora incertezze lavorative, che potrebbero
portare eventuali problemi di vita privata, meglio
tenere separati i due ambiti. Potreste avere un
calo di energie.
Acquario:
Ancora incentivi lavorativi per l’aiuto della triade
Mercurio-Marte-Urano. L’amore sarà in questo
mese più ormonale che sentimentale. Non
rinviate eventuali visite mediche.
Pesci:
L’amore sarà più stabile, progetti speciali di vita
a due. Sul lavoro filerete come un Concorde,
merito di Venere, Giove, Saturno e Plutone.
Evitate di mangiare cibi ricchi di grassi.
16 | ilvespro FEB2014



Per individuare le dinamiche dell’equilibrio
individuale e mantenerle nel tempo, al fine di
conservare la salute e soprattutto di vivere in
armonia con se stessi e con il cosmo, è importante
saper ottemperare all’invito socratico, sempre
valido nel corso dei secoli, del “conosci te stesso”: e
poiché l’essere umano è un microcosmo che
riproduce in sé le leggi del macrocosmo,
scandagliando le profondità del suo essere egli può
arrivare a intuire i segreti del creato. D’altronde
l’uomo ha sempre cercato di scoprire il miracolo
della creazione dell’universo e della vita sulla terra:
ma quando crede di aver
trovato una risposta, si trova
di fronte ad altre incognite
che spalancano davanti a lui
un’immensità inesplorata e
inesplorabile, presentandogli
una realtà più sconvolgente e
impenetrabile della
precedente.
L’errore, oggi individuato dai
fisici, è forse quello di voler
studiare l’universo come una
parte separata da noi, come
un oggetto, mentre esso è un
intero a cui ciascuna parte
può ricollegarsi: noi stessi
possiamo diventare un intero,
influire con il pensiero sulla realtà circostante e
attingere ai poteri creativi dell’universo per
conoscere le leggi che lo regolano oppure per
curare e sanare la malattia.
Oggi anche la scienza si sta avvicinando a certe
intuizioni proposte dalla ricerca esoterica. La fisica
subatomica ha ribaltato, per esempio, le
precedenti concezioni dello spazio – tempo, oggi
sappiamo che tutto è composto dalla stessa
energia e quindi ogni parte del tutto è composto
dalla stessa energia e quindi ogni parte del tutto è
in relazione con le altre parti, le influenza e ne viene
influenzata e il loro rapporto dinamico dipende in
maniera irriducibile dall’intero sistema (tutto
questo lo dicevo circa 20 anni fa, ma alcune
persone fortunatamente non tutte mi definivano
un folle).
La realtà non è dunque fissa e immutabile ma in
continuo mutamento; per di più ogni elemento,
ogni dinamica viene influenzata oltre che dal
rapporto con gli altri elementi anche dal pensiero
dell’osservatore. Nonostante questa rivoluzione
scientifica, la concezione del mondo della maggior
parte delle persone è ancora quella newtoniana
che presenta l’universo come un insieme di oggetti
fisici, per cui siamo portati a pensare a noi a al
nostro corpo come a un insieme di pezzi collegati
tra loro in modo meccanico, dimenticando per
esempio che la psiche e la mente non sono concetti
astratti ma entità reali che interagiscono tra di loro.
Tutti spero conosciamo l’esistenza degli atomi e
delle particelle
elementari, ma in
g e n e r e
l i
consideriamo
concetti o peggio
oggetti e non realtà
in movimento. Così
pensiamo ancora al
tempo secondo uno
schema lineare,
come se scorresse
lungo una linea che
dal passato porta al
f u t u ro p a s s a n d o
attraverso il
presente: ma
Einstein ci ha
dimostrato che il tempo è relativo e che non esiste
da solo, bensì è un’entità strettamente connessa
con lo spazio. Tutti possiamo individuare il
presente, che è ciò che viene percepito all’istante,
ma poi vi sono tempi differenti che riguardano il
passato e il futuro, che hanno una durata e una
direzione diversa a seconda dell’intensità con la
quale si sono vissuti. Esiste il tempo scandito
dall’orologio, che vale solo per il nostro pianeta ed è
legato al ciclo solare, ma anche un tempo interiore,
differente da quello reale, come quello degli
avvenimenti psichici, dell’avventura onirica (i
sogni) o delle memorie rievocate con la regressione
ipnotica. Inoltre vi è anche l’ipotesi, come avviene
per l’elettrone, che in alcuni casi il futuro possa
precedere il passato o che si possa vivere
contemporaneamente in due situazioni, in due
esistenze differenti, in tempi separati.
NOV2013
ilvespro | 17
18 | ilvespro FEB2014



Avresti voluto classificarti primo?
Ahhhhhhhh!!!, si ,anche se non sono
contento della posizione che ho
raggiunto come semifinalista.
Cosa ti aspetti adesso? Vuoi
partecipare ad altri programmi
televisivi ?
Adesso mi aspetto che cresco,
l’esperienza fa tanto e poi magari si
vedrà in futuro il da fare, chi sa!
Forse parteciperò quando sarò
grande a Sanremo.
Perché hai scelto di partecipare alla nota
trasmissione Io Canto?
Perché essendo appassionato della musica e
del canto mi sono detto: perché non provare?
Qual'è il tuo più grande sogno nel cassetto?
Diventare un cantante e scrivere anche i testi
delle canzoni. Mi piace fare anche il
cantautore.
Visto che c'erano più di 50 partecipanti,
come ti sei trovato con gli altri bambini e
sopratutto ti sei trovato bene a stare davanti
alle telecamere e al pubblico?
Con gli altri compagni mi
sono trovato benissimo.
Che dire, stare davanti a
delle telecamere è stato
emozionante, il pubblico
mi dava tanto sostegno!
I tuoi genitori ti aiutano
in quello che fai e chi di
più?
I miei genitori mi
sostengono tanto, forse
più papà visto che è
sempre lui ad
accompagnarmi
ovunque io vada.
Hai studiato musica ?
Studio da circa 6 mesi e penso di
continuare.
Tu sei palermitano, ti sarebbe piaciuto fare
una serata sulla scia di “Io Canto” nella tua
città natia?
Certo, devo dire di si, a marzo, grazie sempre al
sostegno di mio papà, stiamo organizzando
una bella serata insieme ai bambini di “Io
Canto” e poi ci saranno tante belle sorprese.
Che dire, sarà una bella emozione cantare
nella mia Palermo.
FEB2014
Sei di Carini se...
ilvespro | 19

NASCE UN NUOVO GRUPPO SU FACEBOOK ED È SUBITO SUCCESSO
Un successo inaspettato pure per il suo, o i suoi, ideatore-i, che ha portato il neonato gruppo a oltre 3.000 iscritti in 2 giorni
e ad oltre 5.000 in una settimana. Carinesi da tutto il mondo che confluiscono nella piazza virtuale di Facebook
condividendo pensieri, foto, video e quant'altro è possibile mettere a disposizione di tutti, nel mondo virtuale dei socialnetwork.
Una unione tra carinesi che magari non si sono mai visti di presenza tra loro, non solo tra quelli emigrati ormai da anni o figli
di emigrati che mai sono tornati nel proprio paese di origine, ma anche tra carinesi che incontrandosi ogni giorno per strada
non si sono mai salutati ed invece grazie a Facebook si sono ritrovati con tanti punti in comune o magari parenti.
Come quando due carinesi si incontrano all'estero e, come per magia, si riconoscono e cominciano a parlare tra loro come
se fossero amici intimi, mentre incontrandosi a Carini non si erano mai salutati. Miracoli delle moderne piazze virtuali, che
poi si riflettono nella vita quotidiana.
Dopo i primi 2-3 giorni il gruppo è diventato virale, se poi hai la tua foto nel profilo Facebook e partecipi al gruppo
attivamente, commentando o postando qualcosa, diventi una piccola star locale, con tutti che ti salutano, ti fermano per
commentare o rilanciare su quanto scritto nella piazza virtuale. Nei negozi, nei pranzi domenicali in famiglia, incontrando
amici per strada, non si parla d'altro. Ecco che il virtuale diventa reale! La rete virtuale riesce la, dove non c'è più la socialità
di un tempo, di quando Carini era un piccolo paese dove ci si conosceva tutti, dove quando non si conosceva qualcuno la
prima domanda d'obbligo era “ma tu a cu appartieni?” e da li, se l'interlocutore era qualche anziano, partiva un albero
genealogico dove alla fine scoprivi che eravate addirittura parenti.
E' curioso che debbano essere le nuove tecnologie a farci riscoprire la nostra appartenenza, dopo anni di
“incittadinamento” (scusate il neologismo), che ci hanno fatto perdere la conoscenza di noi stessi, trasformati ormai in
abitanti di condomini dove non ci si conosce nemmeno tra gli stessi abitanti del pianerottolo, mentre prima ci si conosceva
tra tutti gli abitanti del quartiere.
Ecco allora spuntare ricordi lontani: personaggi di Carini che molti non hanno mai conosciuto; le foto della Carini di un
tempo, ma anche tante foto di momenti in famiglia; i soprannomi delle famiglie ('nciurie o 'ngiurie) con tanto di
spiegazione (almeno qualcuno ci prova...), le foto di scuola, il ricordo di amici scomparsi.
Una gran bella occasione di riappropriazione della propria identità in versione 2.0
20 | ilvespro FEB2014


Splendida e riuscitissima serata, con tutti i posti disponibili
occupati e oltre 200 presenze, nonostante il flagello del
tempo non proprio clemente, quella dello scorso venerdì 24
gennaio; degna di note meritevoli, colma di talenti e svoltasi
al New Mambo sulla S.S. 113 di Carini, nella nuova gestione
di Puleo, location di uno spettacolo a tutto tondo, nato da
un'idea di Franca La Fata, pieno di voci armoniose e alcune
delle quali, sebbene molto giovani (quelle degli allievi
dell'associzione “Gli amanti della Musica” del tenore
Daniele Lo Piccolo), tanto convincenti e considerevoli,
capeggiate dalla cantante Daniela Canè, conisciuta dai più
perché protagonista e animatrice in tanti locali del
capoluogo palermitano e che, nella sua esperienza ormai
consolidata, l'hanno portata anche oltreoceano.
Le Serio Sister, duo d'eccezione che si sta facendo largo nel
panorama musicale, che si sono esibite in un delizioso
siparietto con un partner eccellente (Umberto Romeo
stretto collaboratore e fratello di una più famosa Giusy...), in
un remake di “Alghero”.
Il rapper Vito Pipitone, la suadente voce di Giuliana
Benenati, ed altri ospiti che hanno fatto ottime
performance: i momenti di danza dell'associazione Artifex di
Carini, con i balli caraibici e di hip-hop, coreografati dagli
insegnanti Alice Cerchia e Antonio Finazzo e degli allievi di
“Movimento e Danza” di Isola delle Femmine con le
coreografie di Velentina Erta. Il tutto coordinato da una
scrupolosa regia condotta da Franca La Fata, che ha anche
dedicato spazi pubblicitari, a costo zero, a diverse ditte (12
per l'esattezza) che hanno aderito all'iniziativa ed hanno
avuto visibilità senza sostenere alcun costo se non quello
della cena che è stata eccellente, servita dall'encomiabile
staff del New Mambo, lasciando tutti gli ospiti soddisfatti.
La serata è stata realizzata con l'intento di dimostrare che,
senza investimenti importanti ed esosi, ci si può proporre
con formule facili (considerando il disagio economico che
tutti i settori viviamo) e che si possono ottenere dei risultati.
Un grazie particolare alla nostra preziosa hostess Francesca
Ingrao e al nostro fotografo di scena Maurizio Sampino.
Auspicando che la prossima volta veda commercianti più
coesi, più motivati e più numerosi, l'augurio che questo non
sia che che l'inizio di fortunatissimi appuntamenti futuri. Alla
prossima...
Un ringraziamento dovuto alle ditte: Abbigliamenti
Gambino, Caterina Bimbi, Francesco Zingale Group,
Sparacio Calzature, Lo Stile di Roma Parrucchieria, Stile e
Casa, DGA dal Gioiello di Mimma, Giambanco Biancheria
per la casa, Mondo Euro, Ultrasuoni e Servizi (PA), Ikebana di
Giuseppe Gambino, Al Cornettone Bar.
FEB2014


ilvespro | 21

dove ha ceduto in una tiratissima semifinale al solito
Russo per 3 set a 2. Prossimi obiettivi i Campionati
Regionali Juniores del 23 febbraio e la trasferta in Puglia,
a Brindisi, per un torneo Nazionale. Gli obiettivi sono
chiari e l'atleta sta cercando la forma ottimale, fisica e
mentale, per affrontare le nuove sfide che gli sono
davanti e cercare di portare a casa risultati e punti vitali
per la classifica assoluta e di categoria.
Manuel Mancini in azione di gioco
I Campionati Provinciali di Trapani, disputatisi in 2 fasi nel
mese di novembre e dicembre 2013 a Marsala, hanno
visto protagonista Manuel Mancini, tesserato con la
società TT Germain Le Coq di Marsala. Il nostro atleta ha
portato a casa il titolo di Campione Provinciale di III
Categoria, battendo in finale il più quotato Claudio
Amato per 3-2, e di Campione Provinciale Juniores.
Ottimo anche l'avvio della stagione 2014 con 2 vittorie
con la sua squadra che milita nel campionato di C/1 ed il
3° posto al recente Torneo Nazionale di Santa Venerina,
Sul podio di Santa Venerina il 26 gennaio 2014.
22 | ilvespro FEB2014



Il cittadino italiano si trova in un sistema complesso di tassazione dove spesso si trova di fronte allo stesso esattore ma
con richieste di pagamento provenienti da mittenti diversi. Alcuni sistemi sono diventati tristemente famosi per il
numero di fatti di sangue conseguenti alla notifica di debiti di alta entità. In questo caso il riferimento è generico ma le
lamentele dei cittadini non lo sono. La notifica o la consegna di richieste di pagamenti per servizi o tasse che arrivano o in
prossimità della scadenza financo il giorno prima come a posteriori della data di scadenza. In ogni caso non c'è un unico
colpevole o tanti colpevoli( uffici, spedizionieri, ecc. ) ma siamo sicuri che si possano individuare i destinatari dei problemi
che ne derivano: i cittadini. Tali pagamenti devono comunque essere effettuati a meno che non si ritenga di avere
ragionevoli dubbi sula fatto che le somme siano dovute. Però si affollano gli uffici postali, gli sportelli bancari o ci si
ingenga ad imparare come fare in modo autonomo. In ogni caso si tratta di giornate di lavoro, nei migliori casi di qualche
ora, perse a causa di una inefficienza che non verrà più reclamata perché rimbalzerà sul muro di gomma delle difese dei
vari Enti locali che emettono bollettini o allegano modelli di pagamento da spedire agli utenti. La digitalizzazione è
lontanta ma questo non è il modo per risolvere i problemi dei cittadini. In ogni caso riteniamo necessario per il cittadino
doversi confrontare con l'Ente per sollecitare soluzioni al caso che questo sistema crea ulteriori danni economici che
potrebbero andare ben oltre gli importi dovuti.

Nel territorio carinese i segnali di Stop sono maltrattati perché spesso inosservati. Lo dice l'esperienza; lo dicono i pezzi di
plastica sull'asfalto. Vorremmo lo dicessero anche le statistiche ma forse chiediamo troppo. Di sicuro si muovono. Sono
stati diversi i nuovi posizionamenti tanto che gli automobilisti non sono ancora abituati. Purtroppo la maggior parte dei
conducenti naviga a vista quando guida e poco o nulla si accorge del mondo che gli gira intorno. Così ci si può rendere
conto che si guida in modo abitudinario e se si percorre spesso la stessa strada le novità non vengono nemmeno
comprese.
Dopo decenni è stato tolto lo Stop in Via Roma angolo Via Manganelli. Appiccicato appunto in Via Manganelli senza altri
cartelli di preavviso ambo i lati. Spassosi gli insulti a carico di chi fino a poco tempo fa aveva la precedenza. Meno le
minacce a carico di chi sbaglia.
Ancora in Corso Italia angolo Via Padre Pietro Migliore; considerando che tutte le strade che accedono a Corso Italia
hanno uno Stop gli automobilisti ancora guardano con sorpresa quando degli avventati tirano dritto a mala pena
rallentando.
Sono situazioni che si presentano davanti agli automobilisti tutti i giorni ma dovremmo essere tutti preparati ad
affrontarli. Forse non è così. Forse ci sarebbe bisogno di curare meglio alcuni aspetti della circolazione stradale. Forse
bisognerebbe non dare troppo per scontata la quotidianità di alcuni gesti. Ma la buona volontà dovrebbero metterla sia i
cittadini che i curatori della segnaletica: mancano ancora troppi cartelli, secondo Codice. Speranza vuole che non siano
problemi economici che hanno una sola causa e un solo destino.

Se il termine dello scorso anno aveva lasciato il solito alone di immoralità nella politica siciliana, con l'arrivo del
nuovo anno potremmo avere la certezza di una patina indissolvibile. L'attesa riforma delle Provincie non si vede
ancora e i termini temporali per risolvere sono brevi. Il rischio di un disegno di legge creato a gran velocità possa dare
ai siciliani un altro insieme disomogeneo di enti e attività comincia ad essere forte. Come i tagli alla Legge finanziaria
da parte del Commissario dello Stato, che mettono a rischio i pagamenti e quindi parte dell'attività della Regione;
non se ne sentiva il bisogno di dare scuse ulteriori alla mancanza di soluzioni per lo sviluppo.
Nonostante la difficoltà degli ultimi tempi a trovare fondi per sopperire alle necessità ci si può rendere conto di
quanto male hanno lavorato i governi degli ultimi vent'anni: sono venuti a mancare tutti i cosiddetti effetti virtuosi
probabilmente dovuti alla dovizia di finanziamenti che hanno attraversato lo stretto ed il risultato è la difficoltà nel
momento del bisogno. La vicenda dei rimborsi parlamentari dell'Assemblea regionale è in pieno svolgimento ma
nell'animo dei siciliani si annida l'amarezza per la consapevolezza che potrebbero venire a mancare i responsabili,
mentre le direzioni politiche dei principali partiti al governo glissano perfino sull'imbarazzo. Insistere con primarie,
protocolli o contratti a cosa può servire? I siciliani hanno visto smontare le ideologie e gli schieramenti per trovare in
cabina elettorale un gruppo omogeneo con simboli diversi; pochi giovani, tanto nepotismo e falsi rinnovamenti. Tutti
al centro per rassicurarci.
FEB2014

Ricandidarsi... perchè?
ilvespro | 23

Sono fiero di essere carinese perché Carini ha un castello e
un patrimonio degno di essere ammirato da tutto il
mondo.
Sono fiero di essere carinese quando so che molti giovani
studenti si laureano.
Sono fiero di essere carinese quando si piantano gli alberi
e i nostri balconi sono ben fioriti.
Sono fiero di essere carinese quando noi ragazzi e gli
adulti rispettiamo l'ambiente.
Mi vergogno di essere carinese quando nella scuola c’è il
bullismo e i ragazzi non vanno a scuola.
Mi vergogno di essere carinese quando la citta brucia dalla
spazzatura.
Io sono fiero di Carini e voglio esserlo per sempre.
Mi chiamo Alberto Fabio Ferranti e sono un alunno della
classe I L dell’Istituto “Calderone Carini Torretta”, sede di
Carini.
Questa per me è la seconda esperienza come
Consigliere Comunale dei Ragazzi: la prima mi ha
entusiasmato tanto da darmi il coraggio di
ricandidarmi. Ho capito che le idee per migliorare la
nostra città possono arrivare anche da noi ragazzi.
Ringrazio il Presidente del Consiglio Salvatore Sgroi, i
Consiglieri, l’Amministrazione guidata dal Sindaco
Giuseppe Agrusa, il Segretario, il personale
dell’Ufficio della Presidenza del Comune, il Dirigente
Scolastico del mio Istituto Luigi Cona, la
Professoressa Vita Russo per l’opportunità che mi
danno di rifare questa esperienza e soprattutto
coloro che mi hanno votato. Ringrazio anche quelli
che non mi hanno votato perché so che la prossima
volta mi voteranno e so pure che si sono pentiti di non
avermi votato.
La mia lista è chiamata "PER UNA NUOVA CITTA'' e
ha avuto sessantasei voti. Sono stato il primo eletto
tra tutti i ragazzi di tre scuole del paese che hanno
partecipato all’iniziativa, “G. Falcone”, “L. Lanza” e
“Calderone Carini-Torretta”; e ho svolto la funzione di
Presidente del Consiglio per la prima seduta di
insediamento dello scorso 20 gennaio.
Io, i miei compagni e i miei amici vogliamo costruire
insieme una “citta nuova” che rappresenti il nostro
futuro. Infatti nella nostra lista chiediamo una piscina
comunale, una città con più verde, con dei balconi
fioriti; l’uso delle biciclette elettriche perché, come
sapete, Carini è in gran parte montuosa e con grandi
problemi di traffico e posteggio.
La città di Carini ha una storia tanto importante e
merita un adeguato sviluppo.
Il Presidente del Consiglio dei Ragazzi
Alberto Fabio Ferranti
24 | ilvespro SETT2013
SETT2013 ilvespro | 25
26 | ilvespro FEB2014




Il 27 gennaio si celebra in quasi tutto il mondo la Giornata
della Memoria, per ricordare lo sterminio del popolo
ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale.
In questa occasione nella nostra scuola sono state
organizzate diverse iniziative che hanno coinvolto tutte le
classi con percorsi diversi a secondo dell'età. Tutti hanno
potuto prendere visione di una mostra allestita dai ragazzi
nel corridoio che porta alla biblioteca, mentre musiche
degli ebrei del centro Europa (klezmer) si diffondevano
nell'aria, facendoci vivere delle particolari emozione.
Alla fine del percorso, ogni classe entrava nella nostra
bellissima biblioteca appena ristrutturata, dove alcuni
alunni leggevano brani e poesie sulla shoah, sempre con la
musica in sottofondo. Poi, coordinati da alcuni studenti di
terza, le Prime e le Seconde classi hanno assistito, in diversi
spazi, alla proiezione di due film sul tema. Tutte le Terze,
invece, si sono riunite in Aula Magna per partecipare ad un
incontro con dei ragazzi di colore, provenienti
prevalentemente dall'Africa e ospitati a Palermo in una
casa-famiglia dell'associazione "Stellaria". Loro non sono
ebrei ma quest'anno abbiamo voluto che la Memoria
includesse anche molti dei genocidi che purtroppo, ancora
oggi, sono perpetrati in varie parti del mondo come, per
esempio, è accaduto in Rwanda negli Anni Novanta o il
genocidio degli Armeni.
Questi ragazzi hanno raccontato la loro esperienza di
profughi in Italia, alla ricerca di migliori condizioni di vita e
della possibilità di aiutare le loro famiglie, rimaste nei paesi
di provenienza in situazioni disperate. Ci ha molto colpito il
racconto di uno di loro, Musa, di sedici anni. Scappato dalla
propria terra, dopo aver attraversato quattro paesi diversi
e dopo avere affrontato incredibili difficoltà tra polizie e
guerre, è riuscito ad arrivare in Italia. Quanto orrore hanno
visto i suoi occhi!
Mentre parlava si capiva che era pieno di tensione e
quando lo abbiamo visto piangere ci siamo commossi
tutti. Per fortuna ci ha pensato lo sport a sciogliere il nodo
in gola: infatti la Professoressa Mistretta, che ha
coordinato le attività della giornata, aveva previsto una
partita di calcio fra i ragazzi della comunità e gli alunni della
"Calderone". E così, inseguendo il pallone, fra urla e
schiamazzi di gioia di un pubblico nettamente schierato
per i Stellaria, si è conclusa la sfida della pace e
dell'amicizia: 10 a 4. Ovviamente per Musa e i suoi
compagni di ventura.
gli alunni della 3^ L
FEB2014
ilvespro | 27


Il teatro Politeama, prestigiosa sede della Fondazione
Orchestra Sinfonica Siciliana, famoso quanto il teatro
Massimo, si trova al centro di Palermo. Sia per la sua
posizione sia per la sua architettura ha sempre attirato la
mia curiosità.
Quando, il 17 Dicembre 2013, ho finalmente varcato la
soglia del suo grande ingresso, le ricche decorazioni e la
maestosità del teatro mi hanno lasciato quasi senza parola.
Già ero emozionata all’idea di assistere ad un concerto
"Gospel" cioè a canti e musiche anche della tradizione
natalizia declinata secondo i canoni dello standard jazz,
organizzato dall'associazione Amici della Musica e diretto
dal maestro Pietro Marchese.
Lo spettacolo iniziò con la canzone Happy Day. Forse per la
bravura dei coristi o forse perché la canzone mi era
familiare mi sentii trasportata verso orizzonti infiniti.
Attorno a me l'atmosfera si surriscaldava: tutti cantavano,
ballavano, battevano le mani. Avvertivo che tra noi alunni e
i coristi stava nascendo un'intensa relazione che piano
piano stava trascinando anche me. Quella musica così
ritmica, così viva e così coinvolgente ci stava preparando a
vivere in modo diverso, magico, il Natale.
Ad un certo punto, durante una canzone lenta, tutti
abbiamo acceso i telefonini e illuminato il teatro. Ciò ha
reso ancora più emozionante e folkloristico tutta la
manifestazione canora.
Lo spettacolo aveva in un certo qual modo compiuto un
miracolo: prima di entrare in questo “tempio sacro”
ognuno di noi era per i fatti propri, ma quando abbiamo
iniziato a cantare e a ballare, l’atmosfera “suggestiva” che
si era creata, sembrò unirci tutti "in un sol cuore".
Non ci importavano più le differenze di religione o del
colore della pelle, l’unica cosa che ci univa era la gioia,
l’allegria e soprattutto quella musica così “magica” che ci
trascinava.
Devo dire che questa esperienza è stata, in assoluto, quella
che mi ha colpito di più.
Io sono molto contenta di aver partecipato perché la
musica, il canto e il ballo sono la mia passione e ancora una
volta devo dire "grazie" alla professoressa Mucè e alla
scuola che ci permettono di vivere emozioni profondi che
segnano positivamente la vita di noi adolescenti
Alessia Ferranti 3°F
AVVISO ALLE FAMIGLIE ALUNNI DELLE CLASSI QUINTE SCUOLA PRIMARIA
L' I.C.S. Carini-Calderone-Torretta informa i genitori degli alunni delle classi quinte della scuola primaria che le
iscrizioni alla scuola secondaria di I Grado SONO ESCLUSIVAMENTE ON-LINE hanno come termine ultimo il 28
febbraio 2014.
La segreteria dell'IC Carini, via Emilia 1, per tutto il mese di febbraio, resta a disposizione dei genitori per dare
informazioni e/o supporto alle famiglie nella procedura delle iscrizioni on -line dei propri figli TUTTI I GIORNI DALLE
ORE 8:00 ALLE ORE 14:00 e IL MERCOLEDI' DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 17:00.
28 | ilvespro FEB2014



Ritornano le tradizioni a Carini
Si sa, la befana è una festività che coinvolge persone di
tutte le età, dai più piccoli ai più grandi. Se poi unita ad un
gioco molto tradizionale, come quello dell'oca, diventa
un'esperienza indimenticabile. Questa è stata
l'emozione che abbiamo provato noi alunni della sezione
di Carini dell'Istituto “Calderone Carini - Torretta”
partecipando all'iniziativa “LA BEFANA DEL LIBRO”
organizzata dalla Biblioteca comunale di Carini “F.
Scavo”, resa possibile grazie anche alla donazione di libri
da parte della Libreria Giunti.
Noi ragazzi ci siamo ritrovati giorno 8 gennaio nel
chiostro carmelitano di via R. Pilo, dove siamo stati
accolti dal Direttore della Biblioteca, dr. Vincenzo
Buzzetta, e dal personale dell'ufficio.
Dopo aver visitato il museo di Storia Antica di Carini, si è
dato inizio all'attività. Il Direttore ha spiegato ai
partecipanti il regolamento di gioco, leggermente
diverso da quello tradizionale che i nostri genitori
conoscevano. Ad ogni avanzamento di casella, infatti, i
concorrenti avrebbero dovuto rispondere a delle
domande di cultura scolastica; e durante il percorso si
sarebbero dovute affrontare delle “sfide”: la sosta per un
turno nella casella della locanda, il volo dell'oca, che
portava più avanti; al ponte il partecipante si sarebbe
fermato per ben due turni, mentre qualche casella dopo,
al n. 34, il giocatore avrebbe percorso un labirinto.
Come primo passo i ragazzi di ogni scuola hanno scelto il
compagno - pedina per lo svolgimento del gioco. Subito
dopo si è dato inizio alla “corsa” verso la conquista del
premio. Due sono state le manche: una in cui avrebbero
partecipato i ragazzi della scuola secondaria di primo
grado, l'altra i ragazzi della scuola primaria.
E' stata una sfida all'ultima domanda. All'inizio della
partita la pedina della scuola di
Torretta ha preso il distacco dalle
due pedine della nostra
“Calderone" di Carini che, con un
pizzico di fortuna e i giusti
suggerimenti dati dalla squadra di
noi compagni, sono riusciti però a
recuperare e ad arrivare alla fine,
dopo aver superato diversi ostacoli.
Giunti quasi alla fine del percorso, i
tre ragazzi si sono trovati sulla
stessa casella. La tensione era
molto alta soprattutto per noi
ragazzi della “Calderone” di Carini
che abbiamo accompagnato ogni
spostamento delle nostre pedine
con slogan e motti di
incoraggiamento. Purtroppo, però,
la partita ha avuto un risvolto non
del tutto felice per noi. Infatti, dopo
una “lotta all'ultimo numero”
durata vari minuti, la pedina di
Torretta, con molta fortuna, è
riuscita a far uscire dal dado il numero 2, quello che le ha
permesso di arrivare all'ultima casella e di vincere il tanto
atteso e desiderato premio.
Dopo questa prima manche di gioco, è arrivato il turno
anche per i ragazzi della scuola primaria “Giovanni
Falcone”, “Laura Lanza” e “Renato Guttuso”.
Il gioco si è svolto come quello precedente, ovviamente
con una ridotta difficoltà di domande.
Anche questa manche è stata concitata e piena di
sorprese e tutte le scuole hanno lottato con grinta ed
entusiasmo.
Durante la partita non poteva certo mancare la
protagonista di questa meraviglioso giorno: la Befana,
bionda e con gli occhi azzurri!
Vincitori siamo stati tutti i ragazzi perché, assieme a
tanto divertimento e allegria, abbiamo portato nelle
nostre scuole un bottino di libri eguale per tutti. In
particolare noi della “Calderone” di Carini siamo
particolarmente fieri di questo patrimonio librario
donatoci perché iniziamo ad ampliare la rinata biblioteca
del nostro istituto.
Per la cronaca, la vittoria è stata conquistata dalla scuola
“Renato Guttuso”.
La giornata è stata un grande successo e tutti i ragazzi
siamo rimasti entusiasti e felici di questa esperienza
culturale vissuta sotto forma di gioco. Speriamo di
riviverne al più presto qualche altra.
Simone Lucchese e Noemi Randazzo,
classe III A dell'I.C. “Calderone Carini-Torretta”
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

Esce in questi giorni “Vento di Sicilia” (titolo originale Sins Expiation),
un thriller del regista Carlo Fusco prodotto dalla VFilm Production di
Nunzio Vella e dello stesso Carlo Fusco.
La distribuzione italiana, grazie agli sforzi di Al Entertainment in
associazione con la EaglePictures, arriva dopo che il lungometraggio è
già approdato in molti paesi: Stati Uniti, Giappone, Canada, Francia,
Germania (dal 14 novembre), Norvegia, Svezia, Belgio, Finlandia, India,
Corea del Sud, Cina, Arabia Saudita, Nigeria (da dicembre), Albania,
Romania e Kosovo.
Questa, in breve la trama:
Davide Spicuzza (Giovanni Martorana), un uomo cieco sulla
cinquantina, è combattuto tra il desiderio di condurre una vita normale
e la realtà che lo lega al mondo della mafia. Per chiudere
definitivamente i ponti con la malavita, parte da Roma per rientrare in
Sicilia e, durante il viaggio in treno, incontra padre Leonard (Danny
Glover), un parroco sudafricano, con il quale scopre di avere molto in
comune: il prelato, prima di prendere i voti, è stato un gangster di San
Francisco. Intenzionati a cambiar vita e in cerca di serenità sono anche
Dan Mancino (Michael Madsen), un boss italo-americano ritornato ad
Agrigento, e una donna che, per vendetta, ha cambiato identità.
Scrollarsi di dosso i segni di un destino avverso non sarà facile per
nessuno.
Il film, made in Gela città natia di Nuccio Vella, ha già conquistato tre
premi al Festival internazionale di Mendicino-Cosenza, giunto
all'ottava edizione. La giuria della kermesse calabrese, ha premitato
l’opera come migliore film, migliore regista e migliore attore a Luigi
Maria Burruano.
Notevole il cast, trattandosi di una pellicola indipendente e prodotta da
una piccola e neonata casa di produzione: Danny Glover (che molti
ricorderanno in Arma Letale), John Savage (Il Cacciatore), Michael
Madsen (Le Iene, Kill Bill, Thelma & Louise), Hal Yamanouchi, Steven
Bauer, Ervin Bejleri, Luigi Maria Burruano, Francesco Casisa, Federico
Cimò, Veronica D'Agostino, Abraam Fontana, Toni Gambino, Cassandra
Gava, Anne Jeffreys, Alfredo Li Bassi, Giovanni Martorana, Karl Potter,
Mario Pupella, Elisabetta Rocchetti, Eebra Tooré, Franco Vella.
Le riprese sono state realizzate tutte in Sicilia e qualche scena doveva
essere girata anche a Carini, ma ancora si aspetta la risposta da parte
del Comune...
Obiettivo della neonata casa di produzione VFilm e dei due giovani ed
intraprendenti soci è quello di riuscire a produrre film importanti in
Sicilia e organizzare un grande festival internazionale del cinema a Gela.
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


Monticola solitarius, L., 1758
Molti pensano che quest'uccello non esista veramente e che sia un nome
di fantasia, e invece no, infatti esiste veramente ed è una bellissima specie
sia per le forme, per i colori ed anche per il suo canto, ed appartiene
all'ordine dei Passereformi, famiglia dei Musciacapidi, genere Monticola,
specie solitarius. E' un uccello di medie dimensioni ed è molto simile ad un
merlo, spesso anche scambiato con questa specie soprattutto la femmina,
infatti in siciliano, anche per i luoghi che frequenta, è chiamato “merru di
rocca”. Questa specie di uccello è famoso e conosciuto quasi sempre da
tutti solo di nome, grazie al grande poeta da me preferito Giacomo
Leopardi che a questa specie ha dedicato una bellissima poesia
“autobiografica” scritta molto probabilmente tra il 1829 e il 1831 ma
publicata solo nel 1835, e dopo circa sessant'anni nel 1931 anche il poeta
Giovanni Pascoli ha scritto un'altra poesia a lui dedicata: “Il passero
solitario”.
Questa specie é distribuita in Europa, Asia, in tutto il Mediterraneo e su
tutta la costa del nord dell'Africa. In Italia è presente dalla Liguria ed EmiliaRomagna fino in Sicilia, presente e nidificante anche su tutto il nostro
territorio. E' una specie stanziale e solo occasionalmente e in certi periodi
Passero solitario maschio
dell'anno è erratica; le sue dimensioni sono di circa 23 cm di lunghezza, il
maschio è di colore
interamente azzurro-ardesia, i piedi e il becco sono neri, mentre la femmina
è interamente brunastra con macchie e linee grigiastre, il becco e le zampe
sono nere. Le zone rocciose sono gli ambienti preferiti da questa specie, il
cui nome “solitario” deriva dal fatto che quest'uccello è una specie schiva e
solitaria e quasi sempre sosta in alto sui rilievi rocciosi. E' non facile scorgerlo
in montagna, ma la sua presenza viene spesso tradita dal suo bel canto e per
il suo verseggiare, essendo il suo repertorio molto vario e melodioso, nel
silenzio di questi ambienti risulta essere chiaro, armonioso e gradevole, in
montagna l'ho osservato da lontano anche con il binocolo e ascoltato il suo
canto diverse volte e a dire il vero mi e stato difficile fotografarlo anche con il
teleobiettivo. Questa specie vive principalmente nei siti di montagna, in
zone aperte con presenza di rocce e, al minimo allarme, si rifugia tra le rocce;
frequenta anche le zone urbane dei paesi di montagna, sostando sulle torri
Passero solitario femmina
o sui campanili ed emettendo il suo inconfondibile verso.
Il passero solitario si nutre soprattutto di insetti, piccoli invertebrati e anche di bacche e frutti selvatici. La riproduzione
del passero solitario inizia i primi di marzo, dopo che la coppia si è formata già agli inizi del mese di febbraio, il nido ha la
forma di una grande coppa ma un po' disordinata, viene costruito da entrambi, su una sporgenza o su una cavità della
roccia, o su alti e vecchi edifici rurali di campagna o anche in zone urbane nei vecchi campanili o nelle torri alte, viene
realizzato con muschio, erba e all'interno e rivestito con radichette, fili d'erba secchi, piume e crini, dove la femmina
subito dopo l'accoppiamento inizia a deporre le uova
quasi
sempre 4 o 5, dimensioni mm. 27,5 x 20 lucide e di
Passero solitario - disegno di Pino Maranzano
forma quasi ellittica, di colore celestino chiaro con
piccolissime macchioline rossastre, che la stessa
femmina cova, sostituita solo occasionalmente dal
maschio, per circa 14-15 giorni; durante la cova la
femmina viene alimentata dal maschio, mentre dopo la
schiusa i nidiacei vengono nutriti da entrambi i genitori
per almeno circa 18 giorni e ancora assistiti dai genitori
per altri 15 giorni anche fuori dal nido. Il passero
solitario è una specie da proteggere.
note Il passero solitario è inserito nella lista rossa dalla
I.U.C.N. delle specie minacciate, in Italia è protetto dalla
legge nazionale n° 157/92, e da quella regionale n°
33/97.
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di Luca Russo
  
   
Mi presento sono Jakino Colt, uno sceriffo del
SicilianWest, una via di mezzo tra Don Chisciotte e
Robin Hood.
Sono venuto in questa terra abbandonata da Dio,
chiamata Carini, dove la realtà non è ciò che sembra e
ciò che sembra non è mai la realtà. Accadono cose
lontane dall'umana ragione.
I cittadini sono dinnanzi un dilemma: rispettare o no
le regole?
E' quali sono le regole giuste?
Qui ci sono tante regole ignorate e tante della quale
se ne ignora il senso ed anche l'esistenza. Ogni
paesano guarda l'altro e si accoda al suo fare,
cercando giustificazione nell'agire altrui.
Anche le autorità si accodano spesso e con la loro
incoerenza sono l'emblema di questo dilemma.
Io sono venuto qui per fare giustizia e cancellare ogni
dubbio. Risolvere il dilemma!
Applausi!
La mia storia a Carini comincia, appunto, dove tutto
ebbe inizio.
Calda Domenica del Signore, dalla stazione mi dirigo
verso il paese ed il mio cammino è reso ancor più
arduo da mandrie impazzite di auto sparse
disordinate come funghi sulle strade.
Auto ovunque. Il lungo cavalcavia che scorre sulla
ferrovia, per aggirare il suo passaggio, è ridotto ad
una semplice “vanedda” dove due auto fanno fatica a
passare. Un enorme e mostruoso fiume di auto.
Per tutti i Sacramenti cosa sta accadendo mai! Lì
vicino una chiesa, è la giornata del Signore e tutti i
fedeli corrono, pii e devoti, in chiesa. Credo proprio
sia l'unica chiesa del paese. Cos'altro mai! Ma quei
cartelli?? Bho...
Eccomi, sono in piazza. Concittadini ho capito cosa vi
affligge! Il posteggio selvaggio! Tranquilli parlerò al
sindaco e farò mettere i divieti di sosta dove occorre!
Applauso!
Ma quale applauso! I divieti di sosta ci sono, signore,
e sono messi dove è giusto che siano disse Peppuccio.
Ma per tutte le auto del West, perché mai non sono
rispettati?!!
Sono rispettati in parte, per esempio in Piazza, se non
lo rispetti, possono fare la multa... vabbè... ti fanno
spostare (ecco), anche sul Corso Italia o Umberto
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
possono fare la multa se posteggi in divieto di sosta.
Ed allora perché mai alla stazione la domenica
mattina posteggiano anche con il divieto??
Non solo la mattina, ma anche il pomeriggio! I fedeli
sono tanti ed hanno bisogno della Parola del Signore
ed del suo amorevole perdono.
Ma nessuno di loro capisce il disordine che si crea?
Si accodano all'altro che posteggia prima di loro. "Se
lui lo fa allora sono legittimato pure io" - "Cos'altro
potrei fare?" - "Dove posteggio?" - "Ma poi, non ci
sono vigili e nessuno protesta!!" - "Se fanno la multa a
me la fanno a tutti!!" - "E poi noi stiamo andando a
trovare il Signore!!!"
Coscienza civile e morale pulita!
La stessa cosa avviene per l'immondizia ed altre
regole violate ed abusi perpetrati.
Sono cose che sfuggono alla mia ragione, abitudini
deliranti radicati in questa indelebile realtà.
Ma perché i padri della società, cioè coloro che
devono dare l'esempio ai figli-cittadini non sono
presenti???
E lì vi sono altre matasse di motivazioni e
giustificazioni aggrovigliate, anche lecite e che
discolpano.
Ed allora, se davvero vogliamo fare giustizia, togliamo
tutti questi inutili divieti!
Sbagliavo, questa è una terra nelle grazie di Dio ma
dimenticata dalle autorità locali.
Se la domenica Dio vi perdona, allora ogni giorno
anche i vigili devono perdonarvi, ovunque voi
sostiate!
Giustizia è fatta nella terra di Carini.
La realtà resterà questa e la colpa è solo di Jakino
Colt!
Applausi!
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



Un nuovo collaboratore ed una nuova rubrica per Il Vespro: Pino Randazzo
con la sua «ARS e RATIO». I due termini della nuova rubrica sintetizzano
il connubio dell'abilità dell'artista nel realizzare le opere d'arte,
che sia essa pittura, scultura o architettura, (l'Ars) e la capacità di
organizzare, sintetizzare e proporre il giusto modo di guardare l'opera
d'arte (la Ratio).
I mulini erano conosciuti nelle varie epoche storiche già
dagli Assiri e Babilonesi. Essi sorgevano lungo i corsi
d'acqua. Ebbero la loro massima espansione nell'alto
Medioevo divenendo la macchina più utilizzata per le
attività produttive. In Sicilia la loro presenza è
testimoniata già nel periodo arabo, ma s'incrementarono
di numero con la conquista normanna, poiché
rappresentavano una fonte di reddito per i sovrani, come
attestano i vari libri di conti della Corte. Numerosi sono gli
elenchi dei beneficiari delle elargizioni dei principi e degli
altri signori, ai monasteri, alle chiese ed anche ai privati
che s'incaricavano di gestire nel miglior modo le acque. A
Carini i monaci di san Lorenzo erano divenuti imprenditori
di macina intorno al XIII secolo. Si stipulano contratti a
metà tra gabelloto e mugnaio, che dividono il guadagno. Il
primo investe i soldi dell'affitto, la metà delle altre spese e
il lavoro di un uomo; il secondo promette di pagare l'altra
metà delle spese, la propria fatica e quella della sua
famiglia, animali compresi se necessario.
«Regalia» vengono chiamati i mulini, poiché facevano
parte delle cose regie. Pagavano un censo cioè un
augustale. Si pensa che fu Federico II a regolamentarne le
tariffe. Sotto il periodo normanno venivano date
autorizzazioni regie per la loro costruzione e ristrutturazione. La Dohana de Secretis si occupava di tutto.
Le nostre tre strutture, di cui abbiamo testimonianza già
dal 1230 (donati da Rahalmissimon) oggi versano in
pessimo stato di conservazione. Sono abbarbicate in
speroni di roccia che ne evidenziano l'adattamento alla
morfologia del territorio, visto che ricoprono un dislivello
di diversi metri. Il primo é visibile scendendo
dalla via Palermo. Sulla sua parete é riconoscibile
un'apertura, oggi murata, che un tempo
permetteva di entrare verosimilmente nella
struttura. Il secondo mulino si caratterizza per un
enorme corpo addossato, non coeva ai mulini,
con enormi finestroni e porte ad arco a tutto
sesto, per ciascun lato. Nel terzo distinguiamo
quattro arcate a tutto sesto che ci ricordano gli
acquedotti romani, lungo il canale di condotta
dell'acqua; struttura alta 16,15 m.
Hanno avuto il loro lustro in passato fino agli anni
Cinquanta, ma, oggi rimangono lì come derelitti.
La stupidità umana ha fatto si che rimanessero
inutilizzate, riducendole a mere strutture
fatiscenti. I privati ne hanno fatto deposito di
recipienti, magazzini di scarico, ecc.
Essi sorgevano lungo vie di fiumi, un tempo a cielo aperto,
trasformati poi in canali di scolo di acque nere, dove
l'acqua confluiva nella “vutti” (da qui il toponimo che ha
preso la zona). I nostri mulini sono disposti “in catena”
allo scopo di sfruttare al meglio il dislivello e la potenza
dell'acqua. Verosimilmente la presenza dell'acqua ha
fatto si che si scegliesse quella zona del paese.
L'importanza dei mulini nell'economia rurale fu importantissima. Il mugnaio si occupavo di tutto, i suoi compiti
vengono precisati dai contratti notarili: “Deve acconciare,
conciare o actari, la presa, il canale la ruota, le macine;
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deve pulire l'acquedotto e spurgalo della ghiaia di giorno e
di notte , deve macinare e martellare le macine quando è
necessario”. I mulini condizionarono per secoli la realtà
carinese, come strumenti per trasformare l'energia
idraulica in energia meccanica, soprattutto per macinare le
granaglie, ed il numero e la grandezza delle strutture
rappresentano sopratutto lo specchio di una realtà
economica fiorente del passato.
Tritavano il grano, grazie allo sfregamento della mola sulla
base fissa, mentre quella mobile era azionata dall'energia
idraulica. Attraverso una botola, venivano versati al livello
inferiore nella tramoggia, i cereali che ne regolavano il
flusso, lento e regolare, alla pesante mola. Il livello più
basso, interrato o seminterrato, ospitava il meccanismo di
trasmissione necessario per il movimento della mola.
Questa era infatti collegata,
tramite un perno verticale e degli
ingranaggi, alla grossa ruota
provvista di pale, mossa dalla
spinta dell'acqua. La ruota poteva
girare sia su un asse verticale (in
questo caso era ospitata nel locale
più basso) oppure orizzontale (in
genere, per motivi d'ingombro,
esterna alla struttura). Il mulino, a
volte poteva essere legato alla
panaderia, fornaio. Al canale
erano spesso associati i lavatoi.
L'attuale via fiume Molino era
disseminata da lavatoi che sono
stati oggi coperti da lastroni in
pietra di Billiemi. Le tre possenti
strutture sono da considerare un
importante bene culturale,
testimonianza della nostra
memoria storica, contaminate in
passato, da un furioso
e
i n co nt ro l l ato d e s i d e r i o d i
apportare modifiche. Il canale
dell'acquedotto terminava nel
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canale verticale di carico, la butten molendini, botte o
bottiglione, che doveva essere sempre pieno durante il
funzionamento, assicurando la pressione per attivare il
movimento della ruota. La botte veniva costruita con
blocchi parallelepipedi calcarei sovrapposti squadrati,
incastrati combinando sui bordi buchi o rilievi. Il canale
verticale costringente verso il basso, a cono rovesciato, era
costruito con le tistette, e cementate, se si disponeva di
cave idonee. Il primo elemento calcareo della botte veniva
chiamato guargia; l'elemento più basso a forma di cono
rovesciato, dove c'era il foro di uscita dell'acqua era
chiamato capo cono. L'acqua defluiva dalla botte, dopo
essere stata utilizzata, da una cavità ricavata nell'edificio
del mulino, coperto mediante una volta a botte chiamata
garraffo, cassu o cammira. Questa struttura muraria dei
mulini, formata dalla successione
architettonica di acquedotto, botte
e casa del mulino, sono elementi
costanti di tutti i manufatti del
periodo nella Sicilia occidentale,
mentre quella orientale aveva altre
due soluzioni: una aveva i blocchi
ancorati direttamente sul costone
di appoggio seguendo il profilo,
senza muratura di protezione;
un'altra mista.
Gli ambienti, con il mutare
dell'attività produttiva agrumaria
di fine Ottocento, hanno cambiato
architettonicamente le case del
mulino.
Un ipotetico restauro permetterebbe, a mio giudizio, il recupero della
nostra memoria storica e
soprattutto il sorgere di uno spazio
museale etnico - antropologico
unico nel suo genere, sia per la
bellezza architettonica che per il
recupero del paesaggio circostante.
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


Menzijusu, dista da Palermo circa 37 km. Con i suoi 3.000
abitanti circa, sorge ai piedi della boscosa collina dal
nome "Brinja" (dall'albanese costola) sul declivio
orientale della Rocca Busambra. All'inizio il casale era
abitato principalmente da militari, stabilitisi durante la
migrazione degli albanesi in Italia e Sicilia portando con
se lingua, usi e il rito ortodosso.
Il paese originariamente si chiamava Manzil Yūsuf
(Residenza di Yūsuf), successivamente dopo molte
variazioni grafiche e fonetiche, diventò l'odierno
Mezzojuso, mentre gli abitanti mezzojusari.
Anche se oggi in paese non si parla più la lingua madre,
l'identità etnica è percepibile nella diversità liturgica dei
due riti: quello latino e quello
greco. L'economia del paese si
basa essenzialmente sulla
coltivazione dei tradizionali
seminativi come il grano, la sulla,
i cereali, ortaggi, vigneti e uliveti.
Segue la zootecnia, bovini, ovini
e caprini che vengono allevati in
forma semibrada per la
produzione di carne e latticini.
Il comune fa parte dell'Unione
dei Comuni chiamato "Pizzo
M a r a b i t o ". D a t a l a s u a
interessante collocazione
geografica, da Mezzojuso è
possibile inoltre effettuare
numerose escursioni: verso il
Bosco della Ficuzza, ma anche nel vicino Bosco di Pizzo
Lacca, definito, insieme a quello di Ficuzza, l'ultimo
bosco di Sicilia per ricchezza faunistica e botanica.
Monumenti e luoghi di interesse:
Tante sono le chiese del paese, tra queste :
La Madrice dell'Annunziata, di rito latino, costruita nel
1572 ed in seguito rimaneggiata, nel cui interno si
trovano una scultura del Crocifisso, in legno policromo,
di ignoto scultore siciliano del 1693 e dipinti settecenteschi raffiguranti la Comunione di Santa Rosalia, la
Vergine che appare a San Domenico e l'Annunciazione;
pregevole, inoltre, la suppellettile sacra.
La Chiesa di San Nicolò di Mira, di rito bizantino,
fondata nel 1516
dagli esuli albanesi.
Anche questa con
s u c c e s s i v e
alterazioni architettoniche. All'interno
oggi troviamo,
all'altare maggiore,
un Crocifisso
d'avorio del XVIII
secolo, icone e
l'iconostasi
bizantina.
Il Monastero basiliano, eretto nel 1609, importante
centro religioso e culturale degli albanesi in Sicilia, dove
operarono monaci iconografi con una biblioteca
piena di rarissimi codici greci e cinquecentine, oggi sede
di un laboratorio di restauro del Libro Antico.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, eretta nel 1501 e
alterata nel '700 su progetto di Nilo Gizza, padre
basiliano, ricca di icone in stile tardo-bizantino, le cui
due tavole maggiori raffigurano il "Redentore Cristo Re
dei Re e Sommo Sacerdote" e la "Vergine". Sulle pareti
della navata vi sono sei medaglioni con affreschi di santi
e vescovi: Partenio - Gregorio il Teologo - Spiridione Epifanio - Cirillo - Nicola e
Atanasio; il sarcofago
dell'albanese Andrea Reres,
fondatore del Monastero,
affinché vi abitassero monaci e
chierici professanti il rito
orientale e fosse assicurato al
suo popolo esule il tramandarsi
e la conservazione immacolata
delle usanze ortodosse.
In piazza Principe Corvino, la
Fontana Vecchia, ornata da
cinque mascheroni di pietra.
Degno di nota infine è il
Castello Corvino, antica
costruzione fortificata del XVI
secolo, spesso sede di mostre e
manifestazioni locali.
Personalità legate a Mezzojuso
Nicolò Figlia, nacque a Mezzojuso il 14/05/1693. E'
apprezzato soprattutto per aver lasciato ai posteri
documenti scritti nel dialetto albanese parlato a
Mezzojuso; una sua opera è la Dottrina Cristiana del
1736, conosciuta anche come Il Cristiano albanese, un
dialogo tra il maestro-prete ed un fanciullo. Morì a
Mezzojuso il 18 novembre 1769.
Gabriele Buccola, nacque a Mezzojuso il 1854; è stato
uno psicologo e ricercatore italiano. Fu fra i primi
psichiatri italiani a studiare la psicologia sperimentale e
la psicologia fisiologica analizzando i tempi di reazione a
determinati stimoli, sia negli uomini che negli animali.
Organizzò i suoi lavori nella sua opera più importante, il
trattato La legge del tempo, scritto a Torino nel
1883. La sua ricerca, interrotta dalla sua scomparsa, ha
contribuito a formare le basi della fisiologia e della
psicometria. Inventò anche alcuni macchinari innovativi
per l'epoca con cui misurava i vari tempi di reazione. Morì
a Torino il 1885.
Enrico Cuccia, nacque a Roma il 24 novembre 1907 da
genitori siciliani, la famiglia paterna era originaria
arbëreshë di Mezzojuso. Dopo aver conseguito la laurea
in giurisprudenza, Cuccia fu assunto dall'I.R.I. nella
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sede distaccata di Londra, diventando un banchiere
italiano, tra i più importanti della seconda metà del
Novecento. Rappresenta una delle figure di spicco della
scena economico-finanziaria italiana del XX secolo. E'
morto a Milano il 23 giugno 2000.
Festività e tradizioni
Ricco il calendario di eventi e manifestazioni durante
l'anno, in special modo in occasione della Pasqua e delle
altre importanti festività religiose.
06 gennaio: una delle tradizioni più care ai mezzojusani
è "la festa dell'acqua battiata" e "a vulata d'à palumma".
Manifestazione che, il giorno dell'Epifania, rievoca il
battesimo di Gesù e la discesa dello Spirito Santo sotto
forma di colomba, secondo il rito bizantino greco.
U Mastru di Campu
17 gennaio: Sant'Antonio Abate, benedizione degli
animali.
Ultima domenica di Carnevale: il “Mastru di Campu ”. Tale
manifestazione che ebbe origine a Palermo, si svolge da
oltre due secoli nella Piazza Umberto I di Mezzojuso e
rappresenta ancora oggi una coloratissima pagina di
folklore unica nel suo genere su tutto il territorio nazionale.
Una pantomima carnevalesca ottocentesca, una farsa
teatrale con circa novanta attori indossanti costumi
spagnoleggianti siciliani, che si rifanno al secolo XV
impersonando il re, la regina, il barone, il segretario, la
baronessa, il tamburinaio, il comandante dell'artiglieria,
ed il personaggio principale del "Maestro di Campo", che
lotta contro il re. Il Mastro di campo, posto alla testa di
una piccola armata, deve marciare verso il castello e
prendere con sé la Regina. Mentre il Re si prepara alla
difesa e le truppe si combattono tra loro, il Mastro di
Campo, un figurante col volto coperto da una maschera
rossa, inerpicato su di una scala deve tentare il rapimento
della Regina, ma viene respinto dalle guardie che lo fanno
cadere giù.
Dopo svariati assalti al castello (un palco di legno)e dopo
avere ricevuto una ferita, in conseguenza
della quale fa la caratteristica "caduta", il Mastro di
campo alla fine vince la sfida e conquista il cuore della
regina. Il Re sconfitto viene fatto prigioniero e condotto in
catene dal Mastro di Campo, dalla sua Regina e da tutta la
Corte per le vie principali del paese sotto gli applausi degli
spettatori soddisfatti. Alla fine con tutti i personaggi si
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comincia a diffondere le note martellanti delle danze
della Tubiana, che si rifanno ad un antico ballo di
Carnevale, tipicamente siciliano.
19 marzo: Benedizione e distribuzione dei "Panuzza" e
della "Minestra" di San Giuseppe. Nove lenti rintocchi di
campana, il suono del tamburo e lo sparo dei mortaretti
stanno appunto ad indicare il momento della morte del
padre putativo di Gesù.
Il sabato prima della settimana Santa in occasione della
festa di S. Lazzaro alle ore 20:30, un coro percorre le vie
del paese eseguendo ad ogni crocevia il canto in
albanese “O mirë mbrëma” (“O buona sera”), che
annunzia la resurrezione di Lazzaro.
Durante la Settimana Santa, una volta chiamata in lingua
albanese Java e Madhe, officiata secondo
il rito bizantino, per le vie del paese si sentono i canti
notturni, il "Mire Mbrèma" greco e il "Popule mee" latino,
che sono un
costante invito
alla preghiera e
alla riflessione.
Il Giovedì Santo:
co n
l a
partecipazione
delle confraternite, i fedeli di
rito latino
portano in
Giovedì Santo - foto di Danilo Figlia
processione la
statua dell'Adolorata.
Il Venerdì Santo: i fedeli di rito bizantino–greco portano
in processione "l'Urna" con il Cristo morto, mentre le
funzioni in chiesa vengono accompagnate coralmente
con i toccanti "Sìmeron Kremàte" e con le "Lamentazioni".
Domenica di Pasqua: caratteristici i riti in entrambe
le parrocchie. In quella di rito bizantino vengono
distribuite le uova rosse, simbolo di nuova vita e di
divinità.
Terza domenica di maggio Fiera del SS. Crocifisso. Sfilata
di cavalcature riccamente bardate.
27 agosto, Fiera di San Giuseppe. Sfilata di bardature
riccamente bardate "A cunnutta".
06 dicembre, benedizione e distribuzione dei "Panuzza"
di San Nicola".
A Mezzojuso, da oltre un secolo, non si parla più
l'albanese. Si ha memoria, però, che tradizionalmente
dalla collina "Brigna", nel sabato, vigilia di Pentecoste, in
ricordo della caduta di Costantinopoli (sabato di
Pentecoste, 29 maggio 1453), i sacerdoti assieme ai
fedeli, rivolti verso Oriente, cantavano in albanese:
"O bella Patria mia,
come mai ti ho lasciata e non ti ho più vista!
Ivi ho il mio signor padre,
ivi ho la mia signora madre,
ivi ho anche il mio fratello.
O bella Patria mia,
come mai ti ho lasciata e non ti ho più vista!".
38 | ilvespro FEB2014
LP SERVICE
CAMBIA SEDE.
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Aurelio, dopo 2 anni LP Service cambia ancora.
Qualcuno aveva messo in giro la voce che avevate
chiuso, invece?
Per portare avanti un'azienda, da piccolo imprenditore
quale sono, penso sia importante apportare dei
cambiamenti all'interno di essa, per essere sempre al
passo con l'evoluzione del mercato.
Questi cambiamenti possono essere interpretati in
maniera diversa da quella che è la realtà, e da qui si arriva
a conclusioni affrettare che mettono in confusione la
gente.
La Lp Service, intesa come noleggio di attrezzature per lo
spettacolo, impianti audio, video, luci, etc. "non ha chiuso
i battenti", l'azienda è operativa a 360°, sempre pronta a
soddisfare le esigenze dei nostri clienti. E' stato chiuso
"Lp Service Store", ovvero il negozio di strumenti ed
accessori musicali, impianti audio e accessori per DJ.
Dal piccolo negozietto di Corso Italia ad oggi cosa è
cambiato?
Il negozietto di Corso Italia è stato un investimento che ho
fatto, sempre per la concezione che ho da imprenditore di
cosa è un'azienda, e di cosa si può fare per mandarla
avanti; notai che nel territorio carinese non era presente
alcun negozio di strumenti musicali e la maggior parte di
musicisti che conoscevo, doveva andare a Palermo per
comprare anche una muta di corde. Da qui l'idea di creare
un piccolo punto vendita, dove trovavi qualche chitarra,
pochi effetti e accessori generici, il tutto per offrire un
servizio in più a Carini.
Dopo qualche anno, vengo a conoscenza che il Corso
Italia, in prossimità del passaggio a livello, esattamente
vicino dove si trovava il negozio, sarebbe stato chiuso, di
conseguenza l'idea di trasferirsi in una strada più in vista
diventa quasi un'esigenza.
Ecco spiegato il perché del trasferimento sulla Strada
Statale 113.
Strada nuova, locali nuovi e più grandi, la “Lp Service”
come negozio di strumenti ed accessori musicali decide di
ingrandirsi e divenire “Lp Service Store”: chitarre di
diverse fasce economiche, diversi marchi, batterie
acustiche ed elettroniche, strumenti a fiato, pianoforti e
tastiere, tutti gli accessori per strumenti, impianti audio
di diversi marchi, effetti luce di qualsiasi genere, ed
accessori per DJ, ecco cosa era “LP SERVICE STORE” sulla
SS 113.
Dopo un anno di esistenza della Lp Service Store sulla
Statale, un po' per la crisi che sta colpendo tutti, un po'
per il mercato on line che ci dava non poche batoste, sono
arrivato alla conclusione di chiudere il negozio, lasciando
il Service.
In questi anni tanti successi nel lavoro e tante
soddisfazioni nella qualità dei servizi…
La qualità dei servizi che offriamo e la passione che
mettiamo nella realizzazione di qualsiasi evento,
indipendentemente dall'entità, l'essere sempre al passo
con le normative sulla sicurezza, questo è il nostro
successo!!!!
L'esperienza accumulata negli anni, ci ha portati alla
realizzazione del "20° anniversario della morte di Paolo
Borsellino", evento di rilevante importanza a livello
nazionale, con annesso il concerto di Daniele Silvestri e
quest'anno, in occasione del ventunesimo anniversario,
ci saremo nuovamente con la realizzazione del Service
completo, incluso di gabinetti chimici, transenne, gruppo
elettrogeno, etc. Abbiamo seguito la tournée teatrale in
tutta la Sicilia di una nota compagnia teatrale di Roma; le
manifestazioni di Beppe Grillo a Palermo, la realizzazione
di addobbi natalizi mediante l'applicazione di cordoniere
luminose a led, ad esempio quella realizzata per il centro
Commerciale Conca D'Oro o il Centro Commerciale
Poseidon negli anni passati; la realizzazione del tetto
luminoso presso la pista di pattinaggio del Giardino
Inglese a Palermo, unito ai vari allestimenti led effettuati
a Palermo, e quest'anno presso il litorale di Sferracavallo.
L'esperienza ci perfeziona, e la realizzazione di ogni
singolo lavoro, alla cui base vigono professionalità e
passione è il nostro successo!!!
Quali sono i nuovi servizi e cosa proponi ai tuoi clienti
?
Per l'anno appena iniziato stiamo elaborando diverse
promozioni per la nostra clientela, per esempio, ci
proponiamo a coloro che vogliono organizzare un evento
indimenticabile, per esempio il matrimonio, un
compleanno, un anniversario o un'occorrenza speciale,
con un pacchetto speciale, incluso di attrezzatura audio,
luci, struttura, e DJ, per renderlo indimenticabile,
assistenza tecnica durante la durata dell'evento ad un
prezzo veramente da sballo!!!
Abbiamo riformulato tutti prezzi per quanto riguarda il
noleggio a freddo e tante altre novità!!!
Cosa significa rivolgersi ad LP Service
La gente che ci conosce, o per nomea o perché ci ha visto
all'opera, ci riconferma sempre perché con noi oltre alla
realizzazione dell'evento senza alcun problema,
primeggia la professionalità, la serietà aziendale e la
sicurezza sotto tutti i punti di vista, elementi che al giorno
d'oggi sono di primaria importanza per chi fa questo
lavoro per mestiere e non per hobby.
FEB2014
ilvespro | 39
FEB2014
di Andrea Trapani

HA INIZIO IL RUSH FINALE
Nuovo anno ostile all'ASD Capaci United. Dopo la notte di
S. Silvestro i gialloblu sono riusciti a racimolare solamente
quattro punti sui dodici disponibili. Un calo oltre che fisico,
sicuramente anche mentale. I nove punti di vantaggio
dalla seconda in classifica ottenuti prima delle festività e il
campionato apparentemente “archiviato”, hanno
comportato un conseguente calo di tensione nei ragazzi
del duetto Buccheri-Filippi con annessa perdita della
concentrazione e della cattiveria agonistica,
caratteristiche sempre presenti a inizio anno. In periodi del
genere riesce tutto difficile: le giocate individuali
prevalgono su quelle di squadra a discapito del gruppo, le
gambe non girano come si vorrebbe, gli infortuni
tormentano l'organico, la concentrazione scema e
l'attenzione difensiva cala accrescendo lo score di gol
incassati. Ecco il percorso dell'ASD Capaci United dopo le
festività, nel mese di gennaio:
a
ASD Capaci United 4-4 Sporting Club P5 (15 giornata)
Marsala Futsal 2012 4-3 ASD Capaci United (16a g.)
a
ASD Capaci United 6-4 S. Vito (17 g.)
Zero 91 4-3 ASD Capaci United (18a g.)
ilvespro | 41

davvero doveroso. Esperienza decennale, etica e
preparazione hanno distinto i loro mesi di lavoro, fin dal
loro arrivo; Mister Buccheri è stato uno dei fondatori della
società e a livello tattico conosce ogni singolo giocatore e
le sue caratteristiche. Mister Filippi uomo spogliatoio, un
trascinatore dentro e fuori, colui il quale caricava a livello
emotivo i ragazzi prima di ogni match. Purtroppo dopo il
girone d'andata dominato, questo calo psico-fisico rischia
di costare caro al fine del raggiungimento dell'obiettivo e
sappiamo bene che nel mondo del calcio a farne le spese in
queste determinate situazioni, sono sempre gli allenatori.
Bisognava voltare pagina e cercare di ritrovare lo spirito
perduto, nell'assoluto rispetto dei due allenatori e del
gruppo. Il nuovo allenatore sarà Domenico Sanchez,
grande uomo d'esperienza e carisma. Questa settimana
avrà modo di allenare i suoi nuovi giocatori e di inculcargli
il proprio sapere tattico e la propria esperienza per quanto
sia possibile in questo breve lasso di tempo. Dalla
presentazione si evince subito che siamo di fronte a un
veterano del settore e un uomo che sa subito dove andare
a parare per cercare di riprendere la retta via. Benvenuto
Mister e buon lavoro.
Il calendario di certo non sarà un alleato dell'ASD Capaci
United. Nelle ultime otto
giornate i primi della classe se la
dovranno vedere con squadra
assettate di punti per uscire
dalla zona playout come Real
Futsal 2012, S. Gregorio,
Tochafootball e palermo Futsal
E.; ma anche contro squadra
che ambiscono alla zona playoff
e a alla vittoria del campionato
come Atletico Capaci (derby,
scontro cruciale per la vittoria
del torneo), Wisser e Ficarazzi.
Ecco il calendario fino al
termine della stagione:
ASD Capaci United - Real Futsal
2012 (ottavi)
Atletico Capaci - ASD Capaci
Questo andamento a rilento va necessariamente invertito
altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi fin ora fatti.
Bisogna recuperare lo smalto, la brillantezza e i
meccanismi tattici della prima parte di stagione. Per tutte
queste ragioni la dirigenza ha deciso all'inizio di questa
settimana di prendere una scelta dolorosa al quanto, in
seguito l'ultima battuta d'arresto contro lo Zero 91. Le
ultime prestazioni e i punti lasciati per strada hanno
suscitato timore ai vertici della squadra e dunque la
società ASD Capaci United, rappresentata dalle persone di
Fabrizio Alioto e Salavo Filiberto, ha scelto di dare una
scossa al gruppo e a malincuore ha deciso di esonerare il
duetto Buccheri-Filippi, ringraziandoli per i risultati fin ora
ottenuti. Spendere due parole per queste due persone è
United (secondi)
ASD Capaci United - S. Gregorio Papa (quattordicesimi)
Tochafootball - ASD Capaci United (noni)
ASD Capaci United - Palermo Futsal E. (undicesimi)
Wisser Club - ASD Capaci United (quarti)
ASD Capaci United - Ficarazzi C 5 (terzi)
Lo Zodiaco Alcamo - ASD Capaci United (settimi)
I prossimi due impegni saranno decisivi per il corso della
stagione per capire se le ambizioni societarie e l'elevato
tasso tecnico dell'intero organico dell'ASD Capaci United,
saranno sufficienti per vincere questo campionato fin ora
dominato.
42 | ilvespro FEB2014

    
 
Partendo dal calendario scolastico, il mese di febbraio è caratterizzato dal carnevale, festa che purtroppo va sempre
più scomparendo nel nostro paese.
Essendo seguita da molte MAMME-DONNE questo mese vi propongo 2 ricette.
Voi vi chiederete perché ?
Mi spiego subito: la prima l'ho chiamata “Pollo arlecchino” la propongo alle MAMME, dedicata ai miei piccoli fans,
che possono mangiare il pollo che (come vedete nella foto) si presenta molto colorato accompagnato da tante
buone verdurine, e noi sappiamo benissimo che a volte le verdure dai bambini vengono scartate; quindi quale buon
modo di fargli cambiare idea se non questa? Proviamoci!
La seconda invece... la propongo a tutte quelle DONNE che vogliono prendere per la gola (in senso metaforico) i
propri mariti, approfittando che il 14 febbraio si festeggia San Valentino. Quale buon modo di preparare qualcosa di
sfizioso e semplice? Come ad esempio un risotto allo champagne (o spumante) e fragole.
POLLO ARLECCHINO
Ingredienti:
½ kg di petto di pollo
1 zucchina genovese
1 grossa patata
Una manciata di pisellini
Una decina di pomodorini
Olio, sale, pepe, q.b
1 scalogno
½ bicchiere di vino bianco.
RISOTTO ALLO CHAMPAGNE
Ingredienti per 2 persone:
250g di riso basmati, olio, pepe, 400ml di brodo vegetale, 100ml di
champagne (o spumante), 1 scalogno, 3-4 fragole (medie dimensioni).
Procedimento:
Tostate per 30 secondi il riso in padella, dove abbiamo messo 2
cucchiai colmi di olio e lo scalogno tagliato molto finemente.
Aggiungiamo 50 ml di champagne o spumante (io ad es. ho usato un
brut Franciacorta) e facciamo sfumare qualche minuto, dopodiché
cuciniamo il riso in maniera classica aggiungendo man mano il brodo
vegetale. Tagliamo le fragole a pezzettini e le immergiamo in una
scodella con il restante champagne (50ml).
Quasi a fine cottura del riso aggiungiamo le fragole e mantechiamo
aggiungendo un cucchiaio colmo di philadelphia. Il riso allo champagne
e fragole risulta molto delicato ed è ottimo se viene preparato con
tanto amore (visto l'evento).
Se posso dire la mia opinione... San Valentino è un giorno, non
aspettate a concentrare il vostro amore solo il 14 febbraio. Ogni giorno
un piccolo gesto al vostro amato\a è un grande gesto. L' amore tra due
persone è una cosa meravigliosa, dove si alternano momenti belli e
brutti, l'importante è superare tutto non solo con una semplice scatola
di cioccolatini!
Vi lascio con una frase di Papa Francesco: Tiratevi pure i piatti ma poi
fate sempre la pace.
Procedimento:
Il petto di pollo lo tagliamo a tocchetti e lo
lasciamo insaporire con il vino in una
bolle.
Tagliamo nel frattempo la zucchina, la
patata e i pomodorini a quadratini e li
saltiamo in una padella, dove abbiamo
messo 3 cucchiai di olio e lo scalogno a
soffriggere. Aggiungiamo anche i pisellini
e ½ bicchiere d'acqua, lasciamo cucinare
per una decina di minuti. Appena le
verdure sono quasi cotte aggiungiamo il
pollo, aspettare il tempo di cottura del
pollo…
E il piatto è pronto, pronto per essere
impiattato… pronto per essere mangiato!
FEB2014


ilvespro | 43

Si è svolto lo scorso 16 dicembre, presso l'hotel Azzolini il saggio di danza orientale ed hip hop di fine anno. La
manifestazione è stata improntata sul tema della beneficenza, effettuando una raccolta volontaria che sarà
devoluta all'orfanotrofio “Mama Anakuja” in Kenya.
Artefice dell'organizzazione la nostra insegnante di danza orientale Lilly Di Francesco che il prossimo 7 febbraio si
recherà in Kenya a portare quanto raccolto e del
materiale didattico richiesto dall'orfanotrofio.
Le nostre bambine di danza orientale ed di hip
hop, curate nei settori da Lilly Di Francesco e da
Stephanie Genova, si sono esibite in diverse
coreografie che hanno mandato in visibilio
genitori e pubblico presente. Dulcis in fundo,
sempre curate da Lilly e da Valeria, il gruppo “AlAlmas” di danza orientale per le grandi, che ci ha
trasportati in oriente nel ricordo delle mille e una
notte. Ciliegina
della manifestaz i o n e
l'esibizione di danza afro-cubana della nostra maestra Ismara Noriega.
Ulteriori donazioni,
specialmente di
materiale didattico
(zaini, matite, gomme,
penne, quaderni etc..)
possono essere
consegnate presso la
palestra Fitness Club,
presso l'Hotel Azzolini,
che si farà carico di
spedirli in Kenya.
44 | ilvespro FEB2014




Josè Saramago - Feltrinelli, 2012
Quante storie prendono spunto dal ritrovamento di una lettera, un
manoscritto dimenticato? È esattamente questa l’origine di
Lucernario, un romanzo che Saramago scrisse intorno ai trent’anni
ma che non venne mai pubblicato. Come spesso accade, il suo
dattiloscritto fu inviato presso un editore dal quale però il futuro
Nobel per la letteratura non ebbe mai risposta. Quando, dopo
tantissimi anni, il testo venne ritrovato dagli eredi dell’editore
originario, Saramago frustrò le loro tardive aspettative negando il
suo consenso alla pubblicazione. Divieto che ha mantenuto per il
resto della sua vita, forse per risentimento nei riguardi di chi senza
alcun riguardo gli aveva negato persino una risposta, anche
negativa, ma pur sempre qualcosa di meglio rispetto al silenzio
indifferente. Quando qualcuno gli chiedeva, lui rispondeva
semplicemente che non gli pareva più adatto alla pubblicazione.
La Fondazione a lui intestata dopo la recente scomparsa lo ha invece
rispolverato e pubblicato. Grazie. Gliene siamo grati perché si tratta
di un romanzo già straordinario per la capacità di analisi psicologica
con cui l’allora trentenne Saramago riuscì a descrivere alcuni tipi umani, condomini di una palazzina in cui si
addensavano destini, caratteri, vergogne, sogni, frustrazioni e tutto quanto tesse il vissuto quotidiano, quello
sotterraneo come quello pubblico. L’autore segue ciascun personaggio oltre i margini del relativo profilo, fin
dentro l’anima. Il quadro che si compone è così ricco che lascia il desiderio impotente di un proseguimento. Io
stesso, ho letto con avidità in un paio di giorni arrestandomi a trenta pagine dalla fine. Ho atteso quasi una
settimana prima di concludere la lettura, ho avuto bisogno di metabolizzare l’imminente fine di un gran bel
libro, dispiaciuto di dovermene separare.
È così raro leggere libri tanto suggestivi in quest’epoca in cui si pubblicano milioni di sciocchezze insulse. Infine
mi sono deciso, l’ho concluso e custodisco adesso un ricordo vivo e caloroso degli spaccati di vita portoghese
degli anni Cinquanta che il grande José Saramago ha distillato in questo libro da non perdere.
«Oggi mi va di dire cose indecenti. La verità, a volte, sembra indecente. Tutto va bene finché non si comincia a
dire cose indecenti, finché non si cominciano a dire le verità!»
FEB2014

ilvespro | 45

 
Ad ognuno il suo dio come un avatar, un dio per ogni
uomo, un dio che non ci faccia soffrire molto, che ci
renda felici sul conto in banca, che non ci faccia
invecchiare.
Sempre felici insomma ed immortali, si eviterebbe di
bestemmiare, un dio che ci rende felici e quindi non va
offeso ma osannato.
Un dio che dia refrigerio quando il sole esagera e ci dia
la pioggia quando la terra è arida, che tramuti ogni
desiderio in realtà.
Sono sicuro che nascerebbe l'invidia per il dio del
nostro vicino: “Il mio dio è meglio del tuo”, si
scatenerebbe una guerra insomma, e noi siam bravi a
creare conflitti, non ci supera nessuno.
Bisogna accontentarsi del l'unico dio al di sopra di
tutti. L'offesa, l'imprecazione al cielo, serve a ben
poco, due sono le scelte o credi o non credi e quindi non
l'offendi.
Uomo Vivi se devi vivere e soprattutto se puoi… non
arrecare danno altrui.
...chia gnoranza!!!
... ma com’è possibile
che sono caduti???

Il gelato assorbe gli odori, perciò prima di riporlo
bisogna avvolgerlo in un sacchetto di plastica.
Consumare una mela con la buccia aiuta a rinforzare

La Pace fa ricchezza,
la ricchezza fa superbia,
la superbia porta guerra,
la guerra porta miseria,
la miseria porta l’umiltà
e l’umiltà porta nuovamente Pace.

Essere al verde - Non avere soldi.
Questo modo di dire deriva forse dall'antica usanza
di tingere di verde il fondo delle candele.

BON TEMPU E MALU TEMPU UN DURA SEMPRI UN TEMPU
46 | ilvespro FEB2014