APPLICAZIONE IN CAMPO DI STRUMENTAZIONE PORTATILE FTNIR E UV-VIS PER LA DETERMINAZIONE DEL GRADO DI MATURAZIONE DI FRUTTI CLIMATERICI Elisa Bertone*, Marianna Calderara*, Alessandro Giraudo*, Alberto Venturello*, Francesco Geobaldo* * Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia, Politecnico di Torino, Corso Duca degli Abruzzi, 24 – 10129 Torino Riassunto La scelta della data di raccolta influisce profondamente sulla qualità finale dei frutti climaterici. Lo scopo di questo lavoro è quello di stimare il momento ottimale per la raccolta attraverso il monitoraggio del grado di maturazione dei frutti, effettuato direttamente sull’albero grazie alla messa a punto di strumentazione portatile. E’ stato preso in esame il melo (cv Gala e Fuji), frutto particolarmente importante per l’industria agro-alimentare del Piemonte; per il monitoraggio in campo sono stati utilizzati due spettrofotometri portatili, il primo nel range del vicino infrarosso, il secondo nel range UV-Vis-NIR. La tecnica NIR associata alla chemiometria (è stato usato l’algoritmo PLS) ha permesso di elaborare modelli predittivi per stimare il contenuto di diversi parametri convenzionali: si ottiene per la varietà Gala un RMSECV di 0.37 Indice Lugol per il contenuto di amido, 0.31 kg/cm2 per la durezza e 0.17 °Brix per il contenuto di solidi totali. Il metodo UV-Vis ha consentito invece di misurare il contenuto di clorofilla, marker di maturazione, nella buccia dei frutti durante tutto il periodo di sviluppo dei frutti. Attraverso l'integrazione dei risultati ottenuti dalla misura dei parametri qualitativi e della clorofilla è stato possibile sviluppare un metodo non distruttivo e applicabile direttamente in campo per la determinazione della data di raccolta ottimale delle mele, applicabile anche ad altri frutti climaterici. Introduzione Per garantire lo sviluppo ottimale delle proprietà organolettiche di un frutto climaterico al momento del consumo, lo stacco del frutto deve avvenire durante una specifica fase della maturazione (il cosiddetto minimo climaterico, legato alla diminuzione del contenuto di etilene). In generale, più il frutto rimane sulla pianta, migliore è il gusto finale. Infatti, al procedere della maturazione, le proprietà sensoriali si evolvono: il contenuto di zuccheri e di componenti aromatiche aumenta, mentre gli acidi totali diminuiscono. Nonostante ciò, i frutti vengono solitamente raccolti in una fase iniziale di maturazione, per evitare che la movimentazione causi danni sulla superficie del prodotto, a causa della polpa troppo morbida. Se la raccolta avviene troppo presto però vi è il rischio che i frutti restino acerbi e non raggiungano lo stadio di maturazione ottimale. 1 La data di raccolta viene generalmente determinata sulla base di indicatori quali il trend climatico, l’esperienza del coltivatore e utilizzando alcuni indici di maturazione (durezza, contenuto di amido, di solidi totali e di clorofilla). Questi indici si basano su metodi distruttivi, spesso non rappresentativi della variabilità all'interno del lotto e, soprattutto, non consentono di monitorare i cambiamenti fisiologici sugli stessi campioni durante l'intero periodo di maturazione. Recentemente sono stati messi a punto diversi metodi spettroscopici nel range dell’UV-Vis e NIR per l’analisi di parametri qualitativi di prodotti ortofrutticoli, metodi che hanno il vantaggio di essere veloci e non distruttivi [1]; particolarmente interessante risulta l’applicazione di strumentazione portatile in questi intervalli spettrali [2]. In queste applicazioni la spettroscopia UVVis viene usata per l’analisi di specifiche bande di assorbimento legate a pigmenti presenti nella buccia dei frutti, come la clorofilla, mentre la tecnologia NIR risulta utile per l’elaborazione di modelli di regressione multivariati per la predizione del contenuto di diversi parametri di qualità [34]. Questo lavoro è focalizzato sull'applicazione in campo della spettroscopia UV-Vis e NIR, in modalità di riflettanza diffusa e utilizzando strumentazione portatile al fine di monitorare il grado di maturazione dei frutti direttamente sull’albero. In parallelo vengono eseguite le misure distruttive per i parametri convenzionali e questi valori correlati agli spettri NIR attraverso un’elaborazione dei dati multivariata. Materiali e Metodi Questo lavoro è stato svolto presso i frutteti sperimentali del CReSO (Centro Ricerche per la Frutticoltura, Manta di Saluzzo, CN, Italia). La sperimentazione ha riguardato principalmente il melo, cultivar Gala. La scelta di tale frutto è motivata sia da logiche economico-geografiche (in quanto il melo è un frutto importante per l’industria agricolo-alimentare del Piemonte) che per le sue caratteristiche di maturazione, di tipo scalare, con periodo di raccolta dalla metà di agosto. Oltre al melo sono stati esaminati altri tipi di frutti climaterici, in particolare il pesco e l’albicocco, e il melo cv Fuji; il numero esiguo di campioni analizzati non ha consentito di ottenere un modello statisticamente significativo per questi frutti. La sperimentazione ha riguardato gli anni 2011 e 2012; le misure sono state eseguite durante l’intero periodo di maturazione. Il calendario dei rilievi ha previsto 6 sessioni di misura per il raccolto 2011 e 5 sessioni per l’anno 2012, organizzate rispetto alla data di raccolta stimata dal coltivatore. Per ogni rilievo tutti i campioni scelti sono stati sottoposti ad analisi non distruttive di tipo spettroscopico; i medesimi frutti sono poi stati utilizzati per la determinazione dei parametri distruttivi (durezza della polpa, residuo secco rifrattometrico – TSSC-, contenuto di amido e di clorofilla [5]). Per il monitoraggio in campo dei frutti sono stati utilizzati due strumenti portatili: il primo è uno spettrofotometro NIR (prototipo Bruker Optics, 2 Ettlingen, Germania, Figura 1a), il secondo uno spettrofotometro nel range UV-Vis-NIR (Jaz, Ocean Optics, Dunedin, USA, Figura 1b). a) b) Figura 1 – Strumentazione portatile utilizzata per le misure in campo a) Spettrofotometro NIR; b) spettrofotometro Jaz nel range UV-Vis-NIR I campioni del raccolto 2011 sono stati esaminati con lo strumento portatile Jaz e con uno spettrofotometro NIR fisso (MPA, Bruker Optics, Ettlingen, Germania), mentre i rilievi del 2012 sono stati eseguiti con i due strumenti portatili. Questi dispositivi sono stati utilizzati in modalità di riflettanza diffusa, mediante una sfera di integrazione e utilizzando una fibra ottica. Per le misure in campo i parametri strumentali sono stati settati in modo da far fronte all’intensa luminosità presente durante la stagione estiva. Lo spettrometro portatile NIR è stata gestito mediante un tablet (IconiaTab, Acer Inc., Taiwan) appositamente predisposto. La messa a punto dei parametri strumentali, l’acquisizione degli spettri ed il trattamento dei dati sono stati effettuati mediante il software OPUS (Bruker Optics, Ettlingen, Germania); gli spettri NIR sono stati acquisiti in triplo nel range 4000-12000 cm-1. Sugli spettri sono stati provati diversi pretrattamenti ed è stata applicata una selezione delle variabili spettrali, identificando i migliori risultati in termini di RMSECV. E’ stato poi applicato l’algoritmo PLS per ogni parametro di qualità misurato con metodo distruttivo: contenuto di amido, contenuto dei solidi solubili e durezza. I modelli ottenuti con algoritmo PLS sono stati validati utilizzando una cross validazione con 5 gruppi di cancellazione. La misura con lo spettrofotometro UV-Vis-NIR Jaz ha previsto tre ripetizioni per ogni campione; ogni spettro è stato ottenuto mediando 20 acquisizioni. Il range di acquisizione è stato impostato tra 400 e 1000 nm, e il tempo di integrazione a 1000 s. Il trattamento dei dati è stato effettuato mediante il software Origin (OriginLab, V 8.0, Northampton, USA). I valori di altezza del picco di assorbimento della colorofilla sono stati esaminati a 678 nm. Il pre-trattamento dei dati ha previsto la conversione degli spettri mediante la funzione di Kubelka-Munk: l’intensità del segnale dopo 3 trasformazione con questa funzione risulta infatti legata direttamente al contenuto dell’analita [5]. La quantificazione del pigmento è stata ottenuta dallo spettro grazie alla correlazione con una taratura precedentemente realizzata utilizzando due standard di clorofilla (chl a e chl b, Sigma Aldrich, St. Louis, USA) e un test set di frutti a diverso grado di maturazione. I metodi di estrazione, concentrazione e quantificazione con analisi HPLC (LC 920, Agilent Technologies, Santa Clara, USA), sono l’adattamento di metodi presenti in letteratura [6]. Risultati e Discussione Sugli spettri NIR è stata eseguita la selezione delle variabili spettrali (range selezionati: per amido 9411-7498 cm-1 e 6109-5770 cm-1, per TSSC 9411-7498 cm-1 e 6109-5770 cm-1, per durezza 75135446 cm-1) e il pretrattamento degli spettri (normalizzazione Min-Max), ed è stato poi applicato l’algoritmo PLS per la creazione di tre diversi modelli di regressione multivariata. Gli spettri NIR vengono così correlati ai rispettivi valori determinati con analisi distruttive; su questi modelli è stata poi effettuata una validazione (cross validation). Figura 2 – Grafici dei valori predetti vs. misurati ottenuti dai modelli PLS dei parametri qualitativi (Gala, rilievi 2012) a) Contenuto di amido; b) Contenuto di solidi solubili totali; c) Durezza 4 La Figura 2 riporta i grafici dei valori misurati vs. predetti per il contenuto di amido (Figura 2a), per il contenuto di solidi solubili totali (Figura 2b) e per la durezza (Figura 2c). Si osserva per tutti i modelli un esiguo numero di campioni outliers (in rosso). Si ottiene un errore RMSECV di 0.37 Indice Lugol (amido), 0.31 kg/cm2 (durezza) e 0.17 °Brix (TSS); questi errori sono confrontabili con quelli ottenuti mediante strumentazione fissa e consentono di misurare i parametri qualitativi in esame con una certa accuratezza. Per aumentare la significatività statistica risulterebbe necessario ampliare il dataset con nuovi rilievi, anche al fine di esaminare la robustezza dei modelli rispetto a diverse annate di raccolto. A partire dagli spettri UV-Vis-NIR è stato quantificato, mediante le apposite rette di taratura, il contenuto di clorofilla nella buccia dei frutti durante tutto il periodo di maturazione. La Figura 3 mostra l’andamento del contenuto di clorofilla a per i rilievi dell’anno 2012 sulle mele Gala. Figura 3 – Andamento del contenuto di clorofilla a, mele Gala, rilievi anno 2012 Si osserva una diminuzione del contenuto di clorofilla nel tempo, in linea con i dati di letteratura; questo trend si osserva per tutti le tipologie di frutti analizzati, evidenziando come il metodo risulta adatto a monitorare in modo non distruttivo il contenuto del marker clorofilla nella buccia dei frutti durante l’intero periodo di maturazione, attraverso un monitoraggio in campo con strumentazione portatile. Questi risultati sono poi stati infine comparati con i dati delle altre prove distruttive: l’amido segue un andamento decrescente, in linea con la degradazione, così come la clorofilla; la durezza mostra un trend decrescente, mentre la quantità di zuccheri aumenta nel tempo. Conclusioni Questo lavoro mira a valutare la fattibilità dell’utilizzo in campo di strumentazione spettroscopica portatile nel range dell’UV-Vis e NIR come metodo non distruttivo per il monitoraggio del grado di 5 maturazione di frutti climaterici. Tale approccio è stato utilizzato in particolare sul melo, cv Gala e ha riguardato due diverse annate di raccolto. Il metodo UV-Vis ha permesso di monitorare il contenuto della clorofilla (marker di maturazione) nella buccia dei frutti durante l'intero processo di maturazione. La spettroscopia NIR associata alla chemiometria ha consentito di elaborare modelli predittivi per i parametri di maturazione convenzionali quali durezza, quantità di zuccheri e degradazione dell’amido; questi modelli hanno mostrato buone performance in cross validazione. L’integrazione tra i dati relativi al contenuto di clorofilla, ottenuti mediante spettri UV-Vis, e i dati NIR correlati ai dati delle prove distruttive, è stato molto incoraggiante: è stato infatti ottenuto un metodo non distruttivo e applicabile direttamente sull’albero, utile per la misura del tempo di raccolta ottimale delle mele e di altri frutti climaterici, seppur con i limiti e le criticità che uno strumento da campo può presentare. Ringraziamenti Questo lavoro è stato realizzato nell’ambito del Progetto SAFEFOOD CONTROL (Sviluppo Di Sistemi E Tecnologie Innovative Per La Produzione, Conservazione, Trasformazione E Valorizzazione Dell’orto-Frutticoltura Piemontese Di Qualità) della Piattaforma Agrolimentare. La sperimentazione è stata realizzata presso i frutteti sperimentali del CReSO (Manta di Saluzzo, CN, Italia). Bibliografia [1] E. Mehinagic et al., 2003. Relationship between sensory analysis, penetrometry and visible–NIR spectroscopy of apples belonging to different cultivars. Food Qual. Prefer. 14, 473-484. [2] J. Nyasordzi et al., 2013. Utilizing the IAD index to determine internal quality attributes of apples at harvest and after storage. Postharvest Biol. Technol. 77, 80-86. [3] A.E. Solovchenko et al., 2005. Relationships between chlorophyll and carotenoid pigments during on- and off-tree ripening of apple fruit as revealed non-destructively with reflectance spectroscopy. Postharvest Biol. Technol. 38, 9-17. [4] E. Bertone et al., 2012. Prediction of the optimum harvest time of 'Scarlet' apples using DR-UVVis and NIR spectroscopy, Postharv. Biol. Technol. 69, 15-23. [5] A. Venturello et al., 2012. Fast non-destructive determination of chlorophylls in apple skin, Ital. J. Food Sci. 24, 168-172. [6] M. Edelenbos et. al., 2001. HPLC Determination of Chlorophyll and Carotenoid Pigments in Processed Green Pea Cultivars (Pisum sativum L.), J. Agric. Food Chem. 49, 4768-4774. 6
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