TIVAS All’att. Signor Luigi Badilatti Ufficio fiduciario Via dal Poz 86 7742 Poschiavo 22 agosto 2014 Tratta stradale La Motta – Forcola di Livigno Egregio Signor Badilatti Gentili Signore, egregi Signori Come convenuto in occasione dei vari contatti avuti tra il Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste e il Comitato TIVAS in merito alla situazione del traffico di transito in Valposchiavo ci permettiamo trasmettervi qui di seguito un breve chiarimento giuridico per quanto riguarda le basi legali o contrattuali per l’apertura della tratta stradale La Motta – Forcola di Livigno: 1.Basi legali Il 28 gennaio 1964 il Gran Consiglio grigionese approvò l’assunzione da parte del Cantone della tratta stradale La Motta – Forcola di Livigno. Base legale per l’assunzione costituiva l’allora vigente legge stradale (vecchia LStra del 1957). Al disposto dell’art. 4 cpv. 2 di suddetta legge era statuito che il Gran Consiglio su richiesta del Governo poteva decidere sulla realizzazione di nuove strade rispettivamente sul trasferimento di tratti stradali in altre categorie. In mancanza di precisazioni legislative restringenti la capacità decisionale, il Gran Consiglio era libero di decidere se persisteva un interesse pubblico all’ampliamento e all’assunzione di tale strada. Dal punto di vista strettamente giuridico si trattò dunque di un’assunzione volontaria in qualità di strada di collegamento in base all’art. 4 cpv. 2 vecchia LStra. 2. Motivo dell’assunzione 2.1 Situazione iniziale Oltre all’interesse dimostrato dal Comune di Poschiavo, che più volte ne aveva chiesto l’assunzione in vista dei benefici (consistenti nello scambio di merce e nel “turismo dei veicoli”) di cui ne avrebbe goduto, i motivi che spinsero il Gran Consiglio a prendere tale decisione erano legati alle relazioni internazionali con l’Italia nell’ambito delle trattative sulle concessioni di diritti d’acqua tra le “Engadiner Kraftwerke” (EKW AG) e il Comune di Livigno, il quale intendeva autorizzare alla EKW AG l’acquisizione delle superfici necessarie allo sfruttamento idrico sul territorio italiano solamente a condizione che la Svizzera realizzasse l’ampliamento della tratta La Motta – Forcola di Livigno. 2.2 Relazioni internazionali L’art. 9 della Convenzione tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica Italiana per l’utilizzazione della forza idraulica dello Spöl, entrata in vigore l’8 aprile 1959 (RS 0.721.809.454.1) e tuttora valida, prevedeva invariatamente ad oggi che, “spetterà al concessionario designato dal Governo svizzero acquistare in territorio italiano, secondo la legislazione italiana, i beni immobili e i diritti di terzi necessari alla costruzione e all’esercizio del serbatolo di Livigno” nonché che, “il Governo italiano a questo scopo ammetterà il concessionario a beneficiare del diritto di esproprio”. Siccome già durante le prime trattative il Comune di Livigno non mostrava alcun interesse per indennizzi derivanti da un’eventuale procedura d’espropriazione da parte della EKW, ma aspirava piuttosto alla costruzione della strada La Motta – Forcola di Livigno nell’ambito di un’amichevole acquisizione di terreni sul suolo italiano, si decise di soddisfare le richieste del Comune di Livigno in vista dei diritti di concessione e della costruzione della diga su territorio italiano da parte della EKW AG, dei quali ne avrebbe usufruito anche il Cantone quale azionario e beneficiario delle prestazioni derivanti dall’energia idrica sfruttata. Tenendo conto degli investimenti effettuati dalla EKW a favore di un collegamento stradale sul versante opposto verso l’Engadina bassa, il Cantone e l’EKW convennero che i lavori di costruzione sarebbero stati finanziati anticipatamente dalla EKW AG per poi venir successivamente risarciti a rate dal Cantone. Con il pagamento alla EKW AG della prima rata nell’anno 1972 avveniva così, secondo la condizione di cui alla cifra n. 3 della decisione del Gran Consiglio, l’assunzione definitiva della strada e dei costi di manutenzione da parte del Cantone. 3.Conclusione A prescindere dagli accordi connessi alla EKW AG e la Repubblica italiana rispettivamente il Comune di Livigno, di cui il Cantone, tuttavia, non è parte contraente, nessun accordo lega il Cantone dei Grigioni rispettivamente la Confederazione svizzera con il Comune di Livigno rispettivamente la Repubblica italiana riguardo alla tratta La Motta – Forcola di Livigno. 4.Nota sulle attuali competenze In merito all’attuale mantenimento della tratta si applicano le corrispettive norme legali sulle tratte cantonali. Giusta l’art. 3 n. 12 dell’Ordinanza stradale del Cantone dei Grigioni (Ostra; CS 807.110), la Forcola di Livigno dall’ufficio doganale La Motta fino al confine nazionale Svizzera/Italia è considerato un passo. Secondo l’art. 34 cpv. 1 della Legge stradale del Cantone dei Grigioni (LStra; CS 807.100), il Governo designa le strade cantonali che devono essere chiuse in inverno, mentre al cpv. 2 si prevede che sia il Dipartimento a decidere il momento della chiusura e della riapertura di questi tratti. Attraverso l’art. 14 cpv. 1 OStra il Governo ha così deciso che, fra gli altri, il Passo della Forcola di Livigno non viene tenuto aperto dal Cantone in inverno. Inoltre giusta il cpv. 2 di suddetto articolo, tale tratta stradale deve essere mantenuta aperta in autunno soltanto fino a quando le condizioni meteorologiche e la sicurezza della circolazione lo consentono e fino a quando l’onere per lo sgombero è ancora sostenibile. Gli stessi presupposti valgono per la riapertura in primavera. Questa decisione spetta, in conformità con l’art. 34 cpv. 2 LStra al Dipartimento rispettivamente all’Ufficio tecnico (art. 2 cpv. 4 LStra). Con interesse attendiamo ora le vostre possibili proposte di contenimento del traffico, così come preannunciato in occasione dell’incontro avuto la scorsa primavera. Sarà quindi compito del Dipartimento sottoscritto di dare un chiarimento politico e giuridico sulle possibilità del Cantone in merito alle vostre proposte di limitazione del traffico. Nel frattempo, cogliamo l’occasione per porgervi i nostri più distinti saluti. Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste dei Grigioni Direttore: Dr. Mario Cavigelli, Presidente del Governo
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