volantino monumento 1.pub

Con il patrocinio della
Claudio Pesci
nasce a Trebbo di Reno Castel Maggiore
(Bologna) nel 1947,
diplomato in pittura presso l’Accademia di Belle
Arti di Bologna, allievo di
Pompilio Mandelli e
Paolo Manaresi, cresciuto alla scuola di
Alessandro Cervellati, Francesco Fantuzzi,
Walter Hergenrother e Albe Steiner ha
alternato l’attività di grafico, illustratore e di
poeta-scrittore, a quella di pittore
esponendo i suoi lavori in varie mostre in
Italia e all’estero.
STELE D' ACCIAIO
CON ALTORILIEVO IN ARGILLA,
DEDICATO ALLA RESISTENZA
E A TUTTI I PARTIGIANI DEL COMUNE DI MEDICINA
Mauro Olivi
nasce a Bologna nel
1937, perito industriale,
disegnatore progettista,
viene licenziato dalla Sasib per rappresaglia politica nel 1960. Assunto
come tecnico dalla
Cooperativa Fornaciai,
ne diventa presidente a trent’ anni. Funzionario del PCI dal 1971, succede nel 1973 a
Vincenzo Galletti alla guida della
federazione di Bologna.
Lascia l’incarico nel 1976 quando viene
eletto deputato in Parlamento, dove
resterà per tre legislature. In seguito diventa
presidente della Legacoop di Bologna.
Da sempre ha modellato l’argilla e i suoi
lavori sono esposti presso numerose Gallerie
d’Arte in Italia.
Lo avrai,
camerata Kesselring il monumento
che pretendi da noi italiani,
ma con che pietra si costruirà, deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati,
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio,
non colla terra dei cimiteri,
dove i nostri compagni giovinetti riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne,
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli, che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati.
Più duro d’ogni macigno, soltanto con la roccia
di questo patto giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono per dignità e non per odio,
decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare,
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno,
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ORA E SEMPRE RESISTENZA
Chi volesse effettuare donazioni a favore della
realizzazione dell’opera,
può farlo mediante bonifico a:
UNIPOL BANCA-Agenzia 61
IBAN: IT41 M031 2702 4100 0000 0112 076
Intestato all’ ANPI
(Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)
Comitato Provinciale, via S. Felice 25 40122 Bologna (BO)
Causale:
Donazione all’ANPI di Medicina,
per costruzione monumento a Villa Fontana
Questa iniziativa che la sezione A.N.P.I. di Medicina ha
organizzato, deriva soprattutto dal fatto che, a Villa Fontana
non vi è nessun monumento o lapide, visibile da tutti, che
ricordi l’epopea della Lotta Partigiana e della Resistenza.
Il tutto parte nel 2009 da una iniziativa organizzata dalla
nostra sezione a Villa Fontana, che ricordava il 65°
anniversario della battaglia di Porta Lame a Bologna.
Lino “William” Michelini, presidente provinciale dell’ANPI,
ci raccontò delle gesta eroiche dei partigiani che vi
combatterono, ma iniziò il racconto con queste parole:
La vostra importante frazione medicinese, Villa Fontana, è
stata quella che ha dato vita a un distaccamento gappista
valorosissimo, che ha lasciato un segno profondo e
indelebile nella storia della Resistenza, sia di questo
territorio sia in Bologna-città.
Quelle parole hanno lasciato un segno indelebile nelle nostre
menti e da subito ci siamo detti: Villa Fontana deve avere un
monumento dedicato alla Resistenza e a tutti i Partigiani del
Comune di Medicina.
Da allora con l’aiuto della Amministrazioni Comunali che si
sono succedute fino ad oggi, abbiamo individuato l’area
dove collocare il monumento, ma abbiamo anche incontrato
molte difficoltà nel mettere insieme tutti i tasselli che ci
consentissero di procedere alla realizzazione del monumento.
Poi nel 2012 la svolta: due grandi amici dell’ANPI di
Medicina, Giuseppe Argentesi e Giovanni ”Gianni”Bragaglia
durante il nostro pranzo annuale, ci hanno proposto di
formare un comitato “ pro-monumento” e si sono anche
impegnati a farci conoscere chi ci poteva aiutare nella sua
realizzazione, Claudio Pesci e Mauro Olivi appunto, che si
presentano in questo opuscolo.
L’idea e la motivazione che ci hanno presentato e che potete
vedere e leggere in queste pagine ci ha convinto a perseguire
questa strada: l’idea che danno i due ragazzi, partigiani,
raffigurati nell’atto di spostare la tenda che rappresenta l’era
fascista, e si avviano ad un mondo migliore, crediamo sia il
miglior messaggio che come ANPI di Medicina possiamo
dare in occasione del 70° Anniversario della Lotta di Liberazione che festeggeremo il 25 Aprile 2015, data in cui verrà
inaugurato il monumento.
Abbiamo voluto inserire sotto ai due partigiani la famosa
epigrafe che Piero Calamandrei scrisse nel 1952 in segno di
protesta per l’avvenuta scarcerazione del criminale nazista.
Albert Kesselring, condannato per crimini di Guerra
(Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti), e che dà il senso di cosa è stata la Resistenza e la lotta
di Liberazione in Italia.
Contribuire alla realizzazione dell’opera significa rendere
omaggio a tutti i Partigiani del Comune di Medicina,
che hanno lottato contro l’oppressione nazi-fascista, ovunque
lo abbiano fatto, e lasciare alle generazioni future una
testimonianza, affinché si sappia cosa il nostro Comune,
attraverso i suoi figli, ha dato alla causa della
Lotta di Liberazione e della Resistenza.
Il 25 Aprile non muore mai, è per sempre.
A.N.P.I. Sez. di Medicina
La scultura vuole rappresentare due Partigiani, un ragazzo
e una ragazza, che spostano, superandolo, un tendaggio
simboleggiante il periodo buio del fascismo, muovendo il
primo passo verso un futuro diverso, pensato migliore e
libero.
Entrambi sono scalzi per entrare senza violenza nel giovane
prato del tempo nuovo che hanno conquistato e che li
aspetta.
La ragazza indossa pantaloni corti, così come il ragazzo, e
canottiera come d’uso alle mondine delle risaie di queste
valli, omaggio che abbiamo voluto fare loro, al pittore Aldo
Borgonzoni e al fotografo Enrico Pasquali che con rara
sensibilità e maestria hanno saputo ritrarle e hanno ispirato,
senza dubbio, il capolavoro cinematografico “Riso amaro”.
La giovane è più alta del compagno a sottolineare, se ce ne
fosse bisogno, il ruolo d’importanza fondamentale che le
donne hanno avuto, come oggi e sempre, durante la
Resistenza.
Il Partigiano ha il braccio destro alto in avanti a spostare il
sudario opprimente del tempo appena trascorso, tenendo
per mano la sua compagna, a significare la condivisione
d’intenti a perseguire con la lotta il comune obiettivo di
libertà, nel contempo la Partigiana sposta con la mano sinistra il drappo che le incombe di fianco.
Abbiamo voluto ritrarli con le sembianze di giovani d’oggi
poichè è nostra convinzione che la Resistenza ai soprusi,
all’inconprensione, all’intolleranza, alla sopraffazione continua anche oggi e che sia compito dei ragazzi del nostro
tempo, e di domani, proseguire e difendere gli ideali dei
ragazzi di ieri che sacrificando anche la loro vita ci hanno
regalato la libertà della quale possiamo attualmente godere.
Volutamente abbiamo tolto qualsiasi riferimento alla lotta
armata perchè questa stele deve essere anche un simbolo di
pacificazione, tuttavia abbiamo pensato che fosse giusto
dare a loro un segno della memoria, come il fazzoletto da
Partigiana a lei, la fascia del CLN a lui con uno scorcio di
cartucciera che occhieggia appena sotto la camicia.
Con la speranza che questo progetto sia condiviso negli
ideali e negli intenti e abbia il consenso della popolazione
tutta degli abitanti di Medicina e Villa Fontana.
Grati, vi rendiamo omaggio, per il contributo che vorrete
dare per la sua realizzazione.
Mauro Olivi, Claudio Pesci