linguistica generale Seconda parte A Lessico e Sintassi due prospettive sul concetto di parola abbiamo fin qui definito la parola in quanto unità delimitabile all‘interno di sequenze di parole asse sintagmatico la parola è però definibile come oggetto all‘interno del sistema di scelte offerto da una lingua asse paradigmatico - PAROLA - LESSICO - CLASSI DI PAROLE la parola grafica dal punto di vista grafico, la parola viene definita come ciò che è compreso tra due spazi bianchi una prima obiezione: tale definizione vale solo per quelle lingue che sono provviste di un sistema di scrittura cfr. primarietà del parlato (salvo coarticolazione) in cinese accade frequentemente che vengano usati due caratteri per scrivere una sola parola la parola ciò che conta come parola in una lingua non sempre vale per altre lingue lingue e parole ITALIANO il ragazzo ha dato una rosa alla ragazza VS LATINO puer dedit rosam puellae lingue polisintetiche NAHUATL tech.huica.h • loro ci stanno accompagnando Yupik Tuntussuqatarniksaitengqiggtuq "He had not yet said again that he was going to hunt reindeer." la parola fonologica dal punto di vista fonologico, la parola è definita come “ciò che si raggruppa intorno ad un accento primario” criterio fonologico VS grafico/morfosintattico: parole atone (clitici) Carattere soprasegmentale accentuale sulla catena segmentale dei foni prestamelo VS me lo presti criterio fonologico VS morfologico: capostazione [,kapostat’tsjone] possibile autonomia criterio: una parola è un elemento linguistico che può essere usato in isolamento enunciato di occasione alcune parole ( grammaticali) non hanno questa proprietà (a meno di “citazione”) articoli (il, un) preposizioni (di, a) congiunzioni (e, ma) non interrompibilità criterio: una parola è un’unità al cui interno non è possibile inserire altro materiale linguistico differenze interlinguistiche italiano: tu senti tu lo senti latino: sentis portoghese abriloei, abriloas, abriloa (fut.sempl) polirematiche 1 unità lessicali superiori alla parola: ferro da stiro aria condizionata criterio semantico il significato dell’espressione complessa non è mera funzione del significato delle sue parti polirematiche criterio di non-interrompibilità: *ferro buono da stiro *ferro da ottimo stiro criterio di stabilità interna: *da stiro ferro *condizionata aria 2 polirematiche costruzioni analitiche inglese (phrasal verbs): pick up, turn off italiano: buttare giù, mettere in moto ma cfr. relativa interrompibilità (!) please turn your mobile-phones off butta subito giù le chiavi della moto! 3 una definizione operativa di parola (tratti prototipici) una parola è un segmento della catena parlata o del testo scritto tale che: non sia interrompibile da altri elementi sia virtualmente possibile una pausa dopo e/o prima di esso tonicità possa comparire da solo (autonomia) sia mobile (dislocabilità all’interno dell’entità di ordine superiore) abbia un significato semplice (non scomponibile) il significato delle parole: lessicale VS grammaticale l‘accezione comune di significato è quella di significato denotativo, che comporta il riferimento ad oggetti, eventi/stati, proprietà tuttavia, le parole possono avere due tipi di significato: lessicale (= denotativo, o semanticamente pieno): nomi, verbi, aggettivi grammaticale (= relazionale, o semanticamente vuoto): preposizioni, articoli LESSICO il lessico parola come unità lessicale, o lemma lessico come insieme delle possibili scelte tra tali unità all’interno di una lingua (livello della langue) VS dizionario: rappresentazione del lessico di una lingua forme e occorrenze quante parole ci sono nella frase seguente? gli amici dei miei amici sono miei amici 8 occorrenze 5 tipi distinti (forme di parola) lemmi quante parole ci sono nella frase seguente? il suo amico è dove sono la mia amica e il suo compagno 13 occorrenze 11 tipi distinti (forme di parola) 8 lemmi (entrate lessicali) cfr. forma di citazione le parti del discorso classi di parole in grammatica, parti del discorso: nomi verbi aggettivi (qualificativi) avverbi pronomi (e aggettivi pronominali) articoli preposizioni congiunzioni numerali interiezioni classi aperte e classi chiuse le classi aperte contengono un alto numero di lemmi (potenzialmente infinito) e sono in grado di accogliere elementi nuovi nomi, verbi, aggettivi (qualificativi), avverbi, interiezioni (numerali?) le classi chiuse contengono un numero ridotto (finito) di lemmi e non permettono l’inserimento di elementi nuovi al loro interno pronomi (e aggettivi pronominali), articoli, preposizioni, congiunzioni, avverbi non in -mente criteri di definizione delle classi semantico morfologico denotazione sottoclassificazione semantica parti variabili VS invariabili categorie morfosintattiche inerenti funzionale – distributivo -sintattico funzioni grammaticali • soggetto, predicato, oggetto diretto/indiretto, circostanziale, modificatore reggenza argomentale criteri di definizione delle classi distribuzionale/sintagmatico distribuzione all’interno del sintagma (cfr. tipo di sintagma) e della frase criterio di sostituibilità criterio della distribuzione complementare * il mio per / oggi/ e / leggo/ esso/ lo / alto preferito è rosso il mio /libro / (quaderno / maglione) preferito è rosso nome (criterio semantico) denotazione denota un individuo/classe, concepito come un insieme unitario di proprietà stabili sottoclassificazione: • • • [±comune]: denota una classe di individui che condividono una o più proprietà [±concreto] (cane VS pazienza) [±numerabile] (bottiglia VS acqua; cfr. inglese) [-comune] (proprio): denota un singolo individuo senza esprimerne alcuna proprietà (Nome proprio) nome criterio morfologico parte variabile categorie morfosintattiche inerenti: • genere, • numero criterio funzionale-distributivo funzione logico-grammaticale: • soggetto, oggetto, parte nominale del predicato possibilità di reggenza argomentale (valenziale) • nomi di ruolo, deverbali, generali nome criterio distribuzionale/sintagmatico testa di sintagma nominale (SN) La ragazza di mario Il gatto con le macchie nere la ragazzza che ho visto ieri la macchina rossa il fatto che tu sei venuto tardi verbo (criterio semantico) Denotazione (intuitiva) denota un evento, concepito come un insieme unitario di proprietà in relazione al loro “accadere” (nel tempo) Insufficienza per la distinzione dal nome • play / love / fight verbo (sottoclassificazioni semantiche-funzionali) Sottocategorizzazioni grammativali • • • ausiliari Modali circostanziali • incominciare a, finire di, essere dell’idea di Differenze di valenza o reggenza • transitivi vs. intransitivi Differenze aspettuali (iniziare, finire, continuare, persistere) • stati, eventi, processi verbo criterio morfologico parte variabile categorie morfosintattiche interenti: modo, tempo, persona, numero, diatesi • Datesi (attiva, passiva, Riflessiva (mi sono lavato le mani), media (si è scolato un litro, mi sono mangiato) • selezione dell’ausiliare: avere / essere criterio funzionale funzione logico-grammaticale: predicato reggenza argomentale (atmosferici, monovalenti, bivalenti, trivalenti) • valenze sintagmatiche e/o frastiche La distinzione Nome - Verbo Non si conoscono lingue a cui non si applica la nozione di parola non si conoscono lingue a cui non si applica la distinzione nome-verbo aggettivo (criterio semantico) denotazione denota una proprietà, concepita indipendentemente da un individuo o da un evento (come possibile modificazione) sottoclassificazioni valutativi VS non valutativi [bello] [rosso] di relazione [solare] (“del sole”) di misura [lungo Pronominali (altro – nessuno) possessivi (mio - tuo ) domostrativi ( questo - quello ) aggettivo criterio morfologico parte variabile categorie morfosintattiche inerenti: genere, numero (come il nome), grado distribuzione vs morfologia vs semantica bello bella belli belle gatto gatta gatti gatte La qualità come denotazione non è esclusiva saggezza - bontà saggio - buono E’ stato classificato con il nome fino al medio evo e chiaramente distinto solo nel 700 aggettivo criterio funzionale-distributivo funzione logico-grammaticale: • modificatore di N (attribuzione), • parte nominale del predicato possibilità di reggenza argomentale • Grado superlativo o comparativo • Valutativi: sicuro, certo, vero, giusto • Di misura: lungo / peso • Mario è di me peso 90 chili lungo due metri sicuro di sé certo di venire • più grande • • • • aggettivo criterio distribuzionale testa di sintagma aggettivale (SA) gli aggettivi, ma non i nomi, possono essere intensificati (assai, così, davvero) • fido è davvero bello vs * fido è davvero cane diversamente dai nomi quando sono modificati da un quantificatore questo è invariabile • molti libri • libri molto belli avverbio di modo di luogo (ieri, oggi, prima, dopo… ) intensificatori (qui, là, sopra, sotto…) di tempo ( velocemente, probabilmente, necessariamente, lentamente… (molto, abbastanza, poco…) pro-frasi (si, no) avverbio (criterio semantico) denotazione sottocategorizzazioni classe chiusa denota una proprietà, concepita indipendentemente da un evento ma come possibile modificazione (di un evento, di una proposizione o di un’altra proprietà) profrasi (sì/no), deittici di luogo e di tempo (qui, laggiù, ora, domani…) intensificatori (molto, abbastanza, poco) classe aperta: avverbi di modo (in -mente) avverbio criterio morfologico criterio funzionale parte invariabile lessicali (qui, ieri) VS derivazionali (-mente) funzione logico-grammaticale: modificatore non ha reggenza criterio distribuzionale (”scope” della modificazione: frastico (parentetico di frase) Pro-frastico, ovvero variabile di frase verbale, aggettivale (cfr. avverbiale/preposizionale) solo classe chiusa pronomi pronomi personali (nominativi: io, tu, egli, … accusativi: me te lui lei loro clitici o pronomi atoni (lo, ci, ce, ne, mi, me, te, ve, vi,) riflessivi (me stesso, te stesso, egli stesso possessivi (mio, tuo, suo, nostro …. pronomi dimostrativi (questo, quello…) pronomi indefiniti (tutti, qualcuno, nessuno ) [quantificatori] pronomi interrogativi (chi, cosa..) pronomi relativi (cui, il quale ) Ambiguità Ho visto mio marito Ho visto quel pittore Vs. Questo è un libro Il mio è più bello Il libro è questo il libro è mio preposizioni specifica la relazione tra ciò che precede e ciò che segue vado a casa di guido Mangio a casa di guido Saluto la sconfitta dei tedeschi di, a, da, per, con, in, su dopo, prima dentro, sopra precede o segue un nome o un verbo congiunzioni La congiunzione lega tra loro due frasi e ne fa una frase subordinanti (che, se, perché, quando, prima, dopo) sono stato al cinema se / perché / quando / dopo che / prima che / ho litigato con mia moglie coordinanti (e, o, ma sono stato al cinema e / o / ma ho litigato con mia moglie La frequenza delle parti del discorso nell’uso dati di frequenza (analisi dei corpora) liste di frequenza ordinate per classe di parola numero di lemmi e numero di occorrenze Lessici di frequenza Usando il computer, si possono raccogliere grandi quantità di testi in formato elettronico (un corpus) e riordinare le parole contenute: per es. ordine alfabetico, ordine alfabetico inverso, ordine di frequenza LIF - Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea: 500.000 parole (scritte) circa 5.000 lemmi in ordine alfabetico e in ordine di frequenza – Il corpus del LIF contiene testi teatrali (T) romanzi (R) copioni cinematografici (C) periodici (P) sussidiari (S) – Le parole più frequenti dell’italiano sono: il, di, egli, a, essere, e, uno, in, che, non, io, avere, da ecc. – Le liste di frequenza possono aiutare nello studio delle lingue – Le prime 100 parole più frequenti arrivano a coprire il 60% di qualsiasi testo – Le prime 1.000, l’85% – Le prime 4.000, il 97% lessici di frequenza RANK 1 2 3 4 5 6 7 8 10 LEMMA IL ESSERE DI E UNO AVERE NON A CHE TAG ART VER PRE CON ART VER AVV CON REL FREQ. 16158 13995 11942 6864 6709 5771 5056 4767 4545 [dati dalla sezione italiana del corpus C-ORAL-ROM, 300.000 occorrenze, 13.191 lemmi esclusi i nomi propri] Lessici di frequenza Corpora di riferimento LIP - Lessico di frequenza dell’italiano parlato: dimensioni simili al LIF C-ORAL-ROM (Intaliano, Francese, Spagnolo, Portoghese) Il vocabolario del «parlato» per il 97% è costituito da parole ben radicate nell’italiano • Il parlato è relativamente povero dal punto di vista lessicale rispetto allo scritto • Non sembra esistere un lessico specifico del parlato molto diverso dal lessico della lingua scritta Dizionari di frequenza Usando il computer, si possono raccogliere grandi quantità di testi in formato elettronico (un corpus) e riordinare le parole contenute: per es. ordine alfabetico, ordine alfabetico inverso, ordine di frequenza LIF - Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea: 500.000 parole (scritte) circa 5.000 lemmi in ordine alfabetico e in ordine di frequenza – Il corpus del LIF contiene Il corpustesti delteatrali LIF contiene (T) testiromanzi teatrali(R) (T) copioni cinematografici (C) romanzi (R) periodici (P) copioni cinematografici (C) sussidiari (S) –periodici Le parole(P) più frequenti dell’italiano sono: il, di, egli, sussidiari (S)a, essere, e, uno, in, che, non, io, avere, da ecc. – Le liste di frequenti frequenza dell’italiano possono aiutare nello studio delle lingue Le parole più sono: –il,Ledi,prime parole più a coprire il 60% qualsiasi testo egli,100 a, essere, e, frequenti uno, in, arrivano che, non, io, avere, dadiecc. – Le prime 1.000, l’85% – Le prime 4.000, il 97% Dizionari di frequenza LIP - Lessico di frequenza dell’italiano parlato: dimensioni simili al LIF Raccoglie campioni di «italiano parlato» in quattro città: Milano, Firenze, Roma e Napoli Vari tipi di interazioni linguistiche: • • • • • • scambi faccia a faccia conversazioni telefoniche dibattiti lezioni conferenze trasmissioni radio e TV Il vocabolario del «parlato» per il 97% è costituito da parole ben radicate nell’italiano • Anglicismi ed esotismi sono minimi • Il parlato è relativamente povero dal punto di vista lessicale rispetto allo scritto • Non sembra esistere un lessico specifico del parlato molto diverso dal lessico della lingua scritta Fasce del lessico di frequenza I dizionari più recenti introducono indicazioni sulla frequenza d’uso delle parole Per esempio, il De Mauro - Paravia usa queste categorie: fondamentale (vocaboli frequentissimi, come a, di, il, faccia, andare; da soli coprono il 90% dello scritto o del parlato) alto uso/frequenza (parole come bensì, viso, recarsi che coprono all’incirca il 6-8% dei testi e discorsi, note a chi ha un livello almeno medio di istruzione) di alta disponibilità (relativamente rari nel parlare o scrivere, ma legati a oggetti o atti della vita quotidiana, come coperchio, furgone, garza, pantofola) TOTAL LEMMAS Fundamental Open Class Closed Class ITALIAN 15286 2390 2118 187 FRENCH 11801 1981 1778 178 SPANISH 11743 1749 1489 165 PORTUGUESE 11453 1684 1381 224 Le prime 100 parole più frequenti arrivano a coprire il 60% di qualsiasi testo Le prime 1.000, l’85% Le prime 4.000, il 97% . Percentage of Open class and Closed class forms in the C-ORAL-ROM corpora tavola sinottica (corpus C-ORAL-ROM) occorr. % lemmi % nomi (comuni) 52563 17,14% 6255 47,42% verbi 60706 19,80% 2052 15,56% aggettivi 11740 2289 17,35% avverbi 34870 11,37% TOTALE 306638 3,83% 579 13191 4,39% nome 3 criterio di frequenza la classe dei nomi conta il più alto numero di lemmi entro un lessico le frequenze di ciascun lemma nominale sono piuttosto basse l’insieme delle occorrenze nominali costituiscono dal 13 al 18% di un corpus (differenza tra corpora di scritto e di parlato) verbo criterio di frequenza la classe dei verbi conta il 3° più alto numero di lemmi entro un lessico frequenze di ciascun lemma superiori a quelle dei nomi l’insieme delle occorrenze verbali costituisce circa il 20% di un corpus (differenza tra corpora di scritto e di parlato) aggettivo criterio di frequenza la classe degli aggettivi conta il 2° più alto numero di lemmi entro un lessico frequenze di ciascun lemma basse (inferiori a quelle dei nomi) l’insieme delle occorrenze aggettivali costituisce dal 3 al 5% delle entrate di un corpus avverbio criterio di frequenza la classe degli avverbi conta un numero di lemmi piuttosto contenuto le frequenze di ciascun lemma variano a seconda del tipo di avverbio: basse per quelli di classe aperta, molto alte per quelli di classe chiusa l’insieme delle occorrenze costituisce circa il 10% delle entrate di un corpus (notevoli differenze tra scritto e parlato (cfr. uso di sì e no) Parti del discorso ambiguità o omofonia / omografia Maria mi ha dato un bacio Quando bacio Maria sono felice Mario ha aperto la porta Mario porta le patate alla mamma parole e classi: i participi valore di nome valore di verbo non dobbiamo dimenticare il passato Il tronco è passato sotto al ponte, valore di aggettivo per il ragù uso solo pomodoro passato ambiguità dell’avverbio avverbio preposizione congiunzione il sindaco parlerà dopo il cane mangerà sotto * il sindaco parlerà quando * il sindaco parlerà in il sindaco parlerà dopo l’assessore il cane mangerà sotto la cucina il cane mangerà in cucina il sindaco parlerà all’assessore il sindaco parlerà dopo che tutti avranno detto la loro Il sindaco parlerà quando tutti avranno detto la loro Aggettivi possessivi e dimostrativi Questo, quello, mio modificano il nome come gli aggettivi qualificativi • questo libro è bello • mio zio è bello formano un predicato nominale come gli aggettivi qualificativi • questo libro è mio / rosso • il libro è questo / difficile distribuzione di aggettivi dimostrativi (questo) articoli/determinanti (il/questo) pronomi (questo) al nome si unisce sia l’aggettivo che l’articolo il libro questo libro questo mio libro il mio libro Ambiguità vs Classe dei determinanti * il questo libro vs il pesante libro * questo il libro Il mio libro questo mi piace molto * il mi piace molto mia madre mi ha picchiato, anche la mia Ambiguità con la Classe dei pronomi Molti libri giacevano sul tavolo Molti sono andati a vedere la partita determinanti (distribuzione complementare) articoli e aggettivi possessivi (mio – tuo ..) il mio cane – questo mio cane abbaia molto * Mio cane abbaia molto *le mon chien …. *cette mon chien … *the my dog … *this my dog … variabilità categoriale interlinguistica elementi di classe chiusa: restrizioni distribuzionali criteri distribuzionali individuazione dei contesti sintagmatici in cui una determinata classe di parole può ricorrere o meno High frequency ambiguity classes involving a few forms OTHER TYPES Auxiliary <> Verb (essere, avere) [V VW] Numerals <> Indefinites (uno) [IND N R] Conjunction <> Relative pronoun (che) [CS REL] High frequency ambiguity classes involving a large amount of forms (~2000) Category shift Past participle <> Adjective (illuminato) Verb > Noun: Deverbal nouns (potere, fatto, dato) Noun <> Adjective (politico, giovane, caldo) Adjective <> Verb (vivo) Grammatical construction (nominalization) Adjective > Noun (piccolo, bello) High frequency ambiguity classes involving a large amount of forms (~2000) [S V] [A S] [A S V] [A V] Verb <> Noun: omography due to large amount of inflectional variation (porta) A few omography phenomena (se –se stesso vs se vieni) [CS PER]] La reggenza e il sintagma Valenza: argomenti interni e esterni (circostanziali) verbo criterio funzionale funzione logico-grammaticale: reggenza argomentale (atmosferici, monovalenti, bivalenti, trivalenti) Piove Mario corre Mario spreme l’uva Mario mangia la minestra Mario ha dato la penna a Antonio Mario ha scambiato la penna con Antonio per una figurina Mario pensa che la terra è appoggiata su una tartaruga 1. La valenza Ogni verbo richiede un certo numero obbligatorio di parole nella frase: questa è la valenza verbale Argomento: elemento richiesto obbligatoriamente da un verbo Verbi avalenti (o zerovalenti): nessun argomento • es. verbi «meteorologici», piove vs. *egli piove Verbi monovalenti: un argomento • es. verbi «intransitivi», camminare - Gianni cammina Verbi bivalenti: due argomenti • es. verbi «transitivi», catturare - Gianni ha catturato il ladro il secondo argomento può essere una frase dipendente. Gianni crede che Pietro verrà Verbi trivalenti: tre argomenti • es. verbi di «dire» e «dare»: Gianni ha dato un libro a Maria Il professore ha detto ai ragazzi di fare silenzio 1. La valenza Oltre agli argomenti (obbligatori, ovvero interni, pena la grammaticalità), in una frase possono essere presenti molti altri elementi «facoltativi» Tali elementi sono detti circostanziali(argomenti esterni) si distinguono dagli argomenti per una maggiore «mobilità posizionale»: • • A mezzanotte il poliziotto catturò il ladro Il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte Il poliziotto catturò il ladro con le manette in una frase italiana sono presenti: 1. 2. 3. il verbo il numero di argomenti richiesti dal verbo in base alla sua valenza facoltativamente, uno o più circostanziali nome il fatto che tu sei venuta tardi è normale la speranza che Maria mi telefoni è svanita La distruzione della città lo scivolone di Maria la presa della Bastiglia la spremuta di uva è stato un disastro il marito di / la cugina di / il parente di Mario è scappato aggettivo possibilità di reggenza argomentale • superlativo o comparativo • sicuro certo vero giusto • lungo / peso) Mario è il ragazzo più grande di me peso 90 chili lungo due metri sicuro di sé certo di venire avverbio non ha reggenza le parti del discorso di parte chiusa non hanno reggenza valenza, circostanziali e costituenza in una frase italiana sono presenti: 1. il verbo 2. il numero di argomenti richiesti dal verbo in base alla sua valenza 3. facoltativamente, uno o più circostanziali Tali elementi sono detti circostanziali (argomenti esterni) si distinguono dagli argomenti per una maggiore «mobilità posizionale»: • • A mezzanotte il poliziotto catturò il ladro Il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte Il poliziotto catturò il ladro con le manette Una Parte del Discorso (o Categoria) è una classe distributiva di parole il nobile re deve picchiare il nobile re a il ristorante un caro conte vuole prestare un caro conte in un giardino questo ricco fabbro può incontrare questo ricco fabbro per questo stradone quel debole baro quel debole baro DET ADJ N DET ADJ N AUX V quel PRE DET N LA GERARCHIA: la lingua non è una successione lineare di elementi appartenenti ad una categoria - criterio di sostituibilità dei raggruppamenti la – mamma - ha - picchiato - quel - ragazzo la - mamma - di - Lia - ha - picchiato - quel - ragazzo - maleducato I gruppi di parole e sostituibilità - La stessa funzione (argomento o di circostanziale) in una frase può essere svolta sia da una parola sola, sia da una serie di parole (sintagma o costituente sintagmatico): Gianni Il poliziotto piange piange il poliziotto con la pistola il poliziotto (con la pistola) che ha arrestato Luigi il poliziotto (con la pistola) cha ha arrestato Luigi sotto il ponte •Gianni picchia •Gianni picchia •Gianni picchia il poliziotto con la pistola il poliziotto che ha arrestato Luigi il poliziotto con la pistola cha ha arrestato Luigi piange piange piange la struttura di frase e l’analisi in costituenti sintagmatici il sintagma (costituente sintagmatico) Il modo con cui le espressioni semplici si raggruppano in sintagm costituisce una struttura gerarchica STRUTTURA SINTATTICA DI FRASE SV AUX la mamma di Lia V DET ha picchiato quel ragazzo SA maleducato I gruppi di parole: classi di sintagmi I sintagmi, come le parole, appartengono a diverse categorie grammaticali L'elemento centrale di un sintagma è la sua testa la testa di un sintagma è l'unico elemento obbligatorio (non può essere omessa) e determina la sua categoria • • • il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte testa: N testa: V testa: P • molto buono testa: A • molto prudentemente testa ADV sintagma nominale sintagma verbale sintagma preposizionale (SN) (SV) (SP) sintagma aggettivale sintagma avverbiale (SA) (SADV) Proprietà del sintagma Le unità strutturali possono essere dimostrate sintagmi e distribuzione i sintagmi dello stesso tipo hanno la stessa distribuzione (possono essere sostituiti salva correttezza formale) relazioni lineari vs relazioni strutturali ambiguità strutturale è vietato attraversare le strade con le automobili è vietato [[attraversare [con le automobili] SP] SV [le strade] SN ] SV è vietato [attraversare [[le strade] SN [con le automobili] SP ] SN ] SV sintagmi- Posizione 1 Un costituente può essere situato in diverse posizioni della frase (come se si potesse muovere) Mario ha mangiato la pasta molto velocemente molto velocemente Mario ha mangiato la pasta Gianni è tornato l’anno scorso nella sua città natale Gianni è tornato nella sua città natale l’anno scorso sintagmi - Posizione 2 il costituente non è interrompibile (può essere posizionato in diverse collocazioni della frase ma non dentro un altro costituente) Gianni è tornato nella sua città natale l’anno scorso Gianni è tornato l’anno scorso nella sua città natale * Gianni è tornato nella sua città l’anno scorso natale sintagmi enunciati di occasione o atto linguistico in forma primitiva enunciabilità in isolamento: dato un contesto opportuno, le parole che formano un sintagma possono essere pronunciate da sole (cioè non inserite in una frase completa) • Chi ha catturato il ladro? a. Il poliziotto b. *Il poliziotto ha c. * il poliziotto ha catturato Chi ha catturato il poliziotto ? Il ladro OK ! Ha catturato il ladro sintagmi e distribuzione solo sintagmi dello stesso tipo possono essere congiunti il poliziotto catturò il ladro il poliziotto catturò il ladro e il complice il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte e con prudenza * il poliziotto catturò il ladro e a mezzanotte il poliziotto catturò il ladro brutto il poliziotto catturò il ladro molto brutto e presuntuoso * il poliziotto catturò il ladro brutto e a mezzanotte il poliziotto catturò il ladro velocemente e coraggiosamente ? il poliziotto catturò il ladro velocemente e con prudenza il poliziotto catturò il ladro velocemente e aroma *? il poliziotto catturò il ladro molto brutto e molto velocemente SN + SN SP + SP *SN+SP SA + SA *SA + SP SADV+ SADV SADV + SP SADV + SP *SA + SADV sintagmi e distribuzione congiunti solo sintagmi dello stesso tipo possono essere congiunti indipendentemente dalla posizione Indipendentemente dalla loro lunghezza il poliziotto catturò il ladro il poliziotto e Mario catturarono il ladro SN + SN il poliziotto e il soldato che è stato inviato dal ministro catturarono il ladro * il poliziotto e a mezzanotte il poliziotto e coraggioso catturò il ladro catturò il ladro *SN+SP *SN + SA Il soggetto non è un argomento interno del verbo F sintagmi e distribuzione anafore i pronomi si riferiscono a sintagmi e non a parti del discorso sintagmi dei vari tipi hanno pronomi anaforici specifici e possono essere sostituiti solo da essi Ho incontrato il signore della porta accanto e non lo voglio più vedere mi ha detto che sono arrivati i marziani, ma non credo che ciò sia vero sono stato nella città di Pisa e ci voglio tornare pro-SN pro-F pro-SP Rapporto testa – modificatore e ricorsività testa di sintagma verbale (SV) valenze sintagmatiche e/o frastiche • venne a Roma rapidamente • pensò che la giornata fosse ancora lunga testa di sintagma nominale (SN) la gatta rossa La gatta rossa di mario La gatta rossa di mario con i baffi neri La gatta rossa di mario con i baffi neri che ho visto ieri SN SA > SN SN SP > SN SN SP > SN SN F > SN La ricorsività Un costituente può essere espanso con costituenti dello stesso tipo dando luogo a sequenze comunque lunghe che dipendono da una testa SN Il ragazzo della sorella del postino …. che ha portato la lettera del Ministro …. che ha licenziato i fannulloni … che hanno infestato l’Università della città …. piange F Montalbano pensa che la ragazza ha dubitato che il postino avrebbe creduto che l’ispettore sospettasse che .. grammaticalità e agrammaticalità Non tutte le combinazioni di parole sono possibili, non tutte suonano grammaticali («ben formate») all’orecchio di un parlante nativo (ovvero che le accetta): il poliziotto catturò il ladro velocemente e con prudenza * il poliziotto catturò il ladro velocemente e a Roma La grammaticalità di una frase è indipendente dal senso della frase: Il cerchio quadrato suona la cornamusa *Cornamusa la suona quadrato cerchio il Gianni vuole andare al mare *Gianni vuole andare al mare e con Mario (gramm. senza senso) (agram. senza senso) (grammaticale, con senso) (agrammaticale, con senso) La competenza linguistica (Chomsky) La sintassi studia i motivi per cui certe combinazioni sono ben formate, mentre altre non lo sono le frasi ben formate si dicono grammaticali le frasi malformate si dicono agrammaticali Le frasi sono giudicate grammaticali o agrammaticali dai parlanti nativi di una lingua tale giudizio è informato dalle loro conoscenze non consce L’insieme delle conoscenze non consce relative ad una lingua è detto “Competenza Linguistica” Competenza ed esecuzione (Noam Chomsky 1965) Competenza: tutto ciò che l’individuo «sa» della propria lingua per poter parlare come parla e per poter capire come capisce Esecuzione: tutto ciò che l’individuo «fa» (linguisticamente) atto concreto di realizzazione (come parole e messaggio) L’esecuzione corrisponde abbastanza bene alla nozione di parole saussuriana La competenza è profondamente diversa dalla langue: la langue è un concetto sociale e trascende l’individuo la competenza è individuale e ha sede nella mente dell’individuo SV AUX la mamma di Lia V DET ha picchiato quel ragazzo SA maleducato Le frasi Definizione tradizionale: «gruppo di parole che esprime un senso compiuto» gruppo di parole che è passibile di giudizio di verità Ma è difficile definire che cosa sia «senso compiuto»: non tutti i gruppi di parole che chiamiamo frasi esprimono un senso compiuto (es. che aveva appena svaligiato ) non tutte le espressioni di senso compiuto sono gruppi di parole (es. Gianni!, Vieni!, Ahi!) Nella storia della linguistica sono state proposte oltre 300 definizioni del concetto di frase … Le frasi Si può provare che le frasi sono diverse dagli altri gruppi di parole (sintagmi): solo le frasi hanno una struttura predicativa e esprimono una proposizione • - predicato / argomento (saturazione dell’elemento funzionale (predicato) • - soggetto / predicato soggetto e predicato sono in un rapporto di dipendenza reciproca (l'uno dipende dall'altro e viceversa) • [l’albero è verde] • *[l’albero] *[è verde] (frase grammaticale) (agrammaticali in quanto frasi) i costituenti di un sintagma sono invece in un rapporto di dipendenza non-reciproca (la testa può esserci senza modificatori, ma non viceversa) • [l’albero verde] • [l'albero] / *[verde] (SN) (in quanto sintagmi nominali) Tipi di frasi Semplice: non contiene altre frasi • [Gianni è partito] Complessa: contiene altre frasi, in rapporti di coordinazione: due o più frasi semplici sullo stesso piano • [ [Gianni è partito] e/o/ma [Maria è rimasta a casa] ] subordinazione: due o più frasi semplici non sullo stesso piano frase principale frase dipendente o secondaria Mario pensò che l’estate era ancora lunga Il poliziotto catturò il ladro che aveva svaligiato la casa Tipi di frasi: classificazione delle frasi semplici Cinque punti di vista che si applicano a ogni frase Dipendenza Modalità Diatesi Polarità Segmentazione Tipi di frasi: Classificazione delle frasi semplici Modalità: Dichiarative: Interrogative • interrogative sì/no: • interrogative «wh-»: Esclamative: Imperative: Gianni è partito Gianni è partito? (domande totali) Chi è partito? (domande parziali) Che sorpresa mi ha fatto Gianni! Gianni, parti! Tipi di frasi: Classificazione delle frasi semplici Polarità: Affermative: Negative: Gianni è partito Gianni non è partito Diatesi: Attive: Passive: Gianni ama Maria Maria è amata da Gianni Tipi di frasi: Classificazione delle frasi semplici segmentate Non segmentata: Non avevo mai letto questo libro Ieri ho visto Gianni, non Paolo Io mangio la mela Segmentata: un sintagma è separato dal resto della frase da una pausa • Dislocata a destra: • Dislocata a sinistra: • Focalizzata: Non lo avevo mai letto, questo libro la mela, la mangio io la mela, mangio io Gianni ho visto ieri, non Paolo • Scissa: • Pseudo scissa: • A tema sospeso: È questo libro, che non avevo mai letto quello che non avevo mai letto, è questo libro Questo signore, Dio gli ha toccato il cuore Tipi di frasi dipendenti argomentali argomenti del verbo della frase principale o del nome Completive oggettive: sono argomenti di verbi Gianni crede che Paolo abbia mentito Completive nominali: sono argomenti di nomi argomentali Il fatto che Paolo abbia mentito non mi meraviglia • Infinitive Gianni crede di essere intelligente Mario cerca di trovare lavoro Il desiderio di sentire musica ti fa onore Soggettive: la dipendente è il soggetto della principale Che la Terra giri intorno al Sole è noto da molto tempo Interrogative indirette: Gianni non sa chi partirà domani mi domando chi partirà domani Tipi di frasi dipendenti circostanziali (della frase) svolgono la funzione di un circostanziale (non sono obbligatorie) Temporale: Quando Gianni è arrivato, Maria è partita Ipotetica: Se G. fosse arrivato prima, avremmo potuto cenare con lui Causale: Dato che Gianni è arrivato in ritardo, ce ne siamo andati Ce ne siamo andati per4ché perché Gianni è arrivato in ritardo Concessiva: Benché G. fosse arrivato in orario, non trovò nessuno Finale: Abbiamo fatto tutto perché Gianni potesse arrivare in orario Consecutiva: G. ci ha fatto attendere tanto a lungo che ce ne siamo andati Comparativa: Abbiamo atteso G. più a lungo di quanto fosse necessario Tipi di frasi dipendenti relative modificano un nome in modo non non-argomentale Restrittive: identificano un «sottoinsieme», una sottoclasse ristretta del nome modificato Gli studenti che non hanno studiato non passeranno l'esame Appositive: aggiungono informazioni sul nome modificato Gianni, che non ha studiato, non può passare l'esame Gianni, il quale non ha studiato, non può passare l'esame gli studentii, che non hanno studiato, non passeranno l’esame Pseudo relative Ho visto Maria che guarda la TV Maria che guarda la TV mi ha stancato Attanti e Argomenti Una frase rappresenta un evento o uno stato gli argomenti del verbo individuano oggetti coinvolti nell’evento (attanti) Emanuelaarg mangiav la bisteccaarg attanti e argomenti Una frase rappresenta un evento o uno stato gli argomenti del verbo individuano oggetti coinvolti nell’evento (attanti) solo alcuni attanti nell’evento possono svolgere funzione di argomento Ruoli tematici Agente colui che intenzionalmente fa l’azione espressa dal verbo. Paziente la persona o cosa che subisce l’azione espressa dal predicato. Esperiente l’entità che esperimenta uno stato l’entità che esperimenta uno stato (psicologico) espresso dal predicato. Tema la persona o cosa che si trasforma nell’azione espressa dal predicato. Ruoli tematici Benefattivo/Beneficiario l’entità che trae beneficio dall’azione espressa dal predicato. Destinazione l’entità verso la quale è diretta l’attività espressa dal predicato. Sorgente l’entità dalla quale qualcosa si muove in seguito all’attività espressa dal predicato. Locativo il luogo in cui sono situati l’azione o o stato espressi dal predicato. Ruolo tematico e ruolo funzionale tema Mario ha aperto la porta la porta è aperta Mario ha volato via il quaderno fuori dalla finestra il quaderno vola via fuori dalla finestra la nave affonda Il capitano ha affondato la nave
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