Linguistica Generale - Seconda Parte

linguistica generale
Seconda parte A
Lessico e Sintassi
due prospettive sul concetto
di parola

abbiamo fin qui definito la parola in quanto
unità delimitabile all‘interno di sequenze di
parole  asse sintagmatico

la parola è però definibile come oggetto
all‘interno del sistema di scelte offerto da
una lingua  asse paradigmatico
- PAROLA
- LESSICO
- CLASSI DI PAROLE
la parola grafica

dal punto di vista grafico, la parola viene definita come
ciò che è compreso tra due spazi bianchi

una prima obiezione: tale definizione vale solo per
quelle lingue che sono provviste di un sistema di
scrittura
 cfr. primarietà del parlato (salvo coarticolazione)

in cinese accade frequentemente che vengano usati
due caratteri per scrivere una sola parola
la parola

ciò che conta come parola in una
lingua non sempre vale per altre
lingue
lingue e parole

ITALIANO
il ragazzo
ha dato
una rosa
alla ragazza
VS
LATINO
puer
dedit
rosam
puellae
lingue polisintetiche
NAHUATL
 tech.huica.h

• loro ci stanno accompagnando
Yupik
 Tuntussuqatarniksaitengqiggtuq

"He had not yet said again that he
was going to hunt reindeer."

la parola fonologica

dal punto di vista fonologico, la parola è definita
come “ciò che si raggruppa intorno ad un accento
primario”


criterio fonologico VS grafico/morfosintattico: parole
atone (clitici)


Carattere soprasegmentale accentuale sulla catena
segmentale dei foni
prestamelo VS me lo presti
criterio fonologico VS morfologico: capostazione

[,kapostat’tsjone]
possibile autonomia

criterio: una parola è un elemento linguistico che
può essere usato in isolamento


enunciato di occasione
alcune parole ( grammaticali) non hanno questa
proprietà (a meno di “citazione”)



articoli (il, un)
preposizioni (di, a)
congiunzioni (e, ma)
non interrompibilità

criterio: una parola è un’unità al cui interno non è
possibile inserire altro materiale linguistico

differenze interlinguistiche



italiano: tu senti  tu lo senti
latino: sentis
portoghese abriloei, abriloas, abriloa (fut.sempl)
polirematiche

1
unità lessicali superiori alla parola:
ferro da stiro
 aria condizionata


criterio semantico

il significato dell’espressione complessa non
è mera funzione del significato delle sue
parti
polirematiche

criterio di non-interrompibilità:
*ferro buono da stiro
 *ferro da ottimo stiro


criterio di stabilità interna:
*da stiro ferro
 *condizionata aria

2
polirematiche

costruzioni analitiche
inglese (phrasal verbs): pick up, turn off
 italiano: buttare giù, mettere in moto


ma cfr. relativa interrompibilità (!)
please turn your mobile-phones off
 butta subito giù le chiavi della moto!

3
una definizione operativa di
parola (tratti prototipici)

una parola è un segmento della catena parlata o
del testo scritto tale che:






non sia interrompibile da altri elementi
sia virtualmente possibile una pausa dopo e/o prima di esso
tonicità
possa comparire da solo (autonomia)
sia mobile (dislocabilità all’interno dell’entità di ordine superiore)
abbia un significato semplice (non scomponibile)
il significato delle parole:
lessicale VS grammaticale

l‘accezione comune di significato è quella di significato
denotativo, che comporta il riferimento ad oggetti,
eventi/stati, proprietà

tuttavia, le parole possono avere due tipi di significato:


lessicale (= denotativo, o semanticamente pieno):
nomi, verbi, aggettivi
grammaticale (= relazionale, o semanticamente vuoto):
preposizioni, articoli
LESSICO
il lessico
parola come unità lessicale, o lemma
 lessico come insieme delle possibili scelte tra
tali unità all’interno di una lingua (livello della
langue)


VS dizionario: rappresentazione del lessico di
una lingua
forme e occorrenze

quante parole ci sono nella frase seguente?

gli amici dei miei amici sono miei amici
8 occorrenze
 5 tipi distinti (forme di parola)

lemmi

quante parole ci sono nella frase seguente?

il suo amico è dove sono la mia amica e il suo
compagno
13 occorrenze
 11 tipi distinti (forme di parola)
 8 lemmi (entrate lessicali)


cfr. forma di citazione
le parti del discorso
classi di parole

in grammatica, parti del discorso:
 nomi
 verbi
 aggettivi (qualificativi)
 avverbi






pronomi (e aggettivi pronominali)
articoli
preposizioni
congiunzioni
numerali
interiezioni
classi aperte e classi chiuse

le classi aperte contengono un alto numero di lemmi
(potenzialmente infinito) e sono in grado di accogliere
elementi nuovi


nomi, verbi, aggettivi (qualificativi), avverbi, interiezioni
(numerali?)
le classi chiuse contengono un numero ridotto (finito)
di lemmi e non permettono l’inserimento di elementi
nuovi al loro interno

pronomi (e aggettivi pronominali), articoli, preposizioni,
congiunzioni, avverbi non in -mente
criteri di definizione delle
classi

semantico



morfologico



denotazione
sottoclassificazione semantica
parti variabili VS invariabili
categorie morfosintattiche inerenti
funzionale – distributivo -sintattico

funzioni grammaticali
• soggetto, predicato, oggetto diretto/indiretto, circostanziale,
modificatore

reggenza argomentale
criteri di definizione delle
classi

distribuzionale/sintagmatico

distribuzione all’interno del sintagma (cfr.
tipo di sintagma) e della frase
criterio di sostituibilità
 criterio della distribuzione complementare

* il mio per / oggi/ e / leggo/ esso/ lo / alto preferito è rosso
il mio /libro / (quaderno / maglione) preferito è rosso
nome (criterio semantico)

denotazione
denota un individuo/classe, concepito come un
insieme unitario di proprietà stabili


sottoclassificazione:
•
•
•

[±comune]: denota una classe di individui che condividono
una o più proprietà
[±concreto] (cane VS pazienza)
[±numerabile] (bottiglia VS acqua; cfr. inglese)
[-comune] (proprio): denota un singolo individuo
senza esprimerne alcuna proprietà (Nome proprio)
nome

criterio morfologico


parte variabile
categorie morfosintattiche inerenti:
• genere,
• numero

criterio funzionale-distributivo

funzione logico-grammaticale:
• soggetto, oggetto, parte nominale del predicato

possibilità di reggenza argomentale
(valenziale)
• nomi di ruolo, deverbali, generali
nome

criterio distribuzionale/sintagmatico
 testa di sintagma nominale (SN)
La ragazza di mario
 Il gatto con le macchie nere
 la ragazzza che ho visto ieri
 la macchina rossa
 il fatto che tu sei venuto tardi

verbo (criterio semantico)

Denotazione (intuitiva)

denota un evento, concepito come
un insieme unitario di proprietà in
relazione al loro “accadere” (nel
tempo)

Insufficienza per la distinzione dal
nome
•
play / love / fight
verbo (sottoclassificazioni
semantiche-funzionali)
Sottocategorizzazioni grammativali

•
•
•
ausiliari
Modali
circostanziali
•
incominciare a, finire di, essere dell’idea di
Differenze di valenza o reggenza

•
transitivi vs. intransitivi
Differenze aspettuali (iniziare, finire, continuare,
persistere)

•
stati, eventi, processi
verbo

criterio morfologico


parte variabile
categorie morfosintattiche interenti: modo, tempo,
persona, numero, diatesi
• Datesi (attiva, passiva, Riflessiva (mi sono lavato le mani), media
(si è scolato un litro, mi sono mangiato)
• selezione dell’ausiliare: avere / essere

criterio funzionale


funzione logico-grammaticale: predicato
reggenza argomentale (atmosferici, monovalenti,
bivalenti, trivalenti)
• valenze sintagmatiche e/o frastiche
La distinzione Nome - Verbo
Non si conoscono lingue a cui non si
applica la nozione di parola
 non si conoscono lingue a cui non si
applica la distinzione nome-verbo

aggettivo (criterio semantico)

denotazione


denota una proprietà, concepita indipendentemente
da un individuo o da un evento (come possibile
modificazione)
sottoclassificazioni

valutativi
VS
non valutativi
[bello]
[rosso]
di relazione [solare] (“del sole”)
di misura [lungo

Pronominali (altro – nessuno)

possessivi (mio - tuo )
domostrativi ( questo - quello )



aggettivo

criterio morfologico
parte variabile
 categorie morfosintattiche inerenti:
genere, numero (come il nome), grado

distribuzione vs morfologia
vs semantica

bello bella belli belle
gatto gatta gatti gatte

La qualità come denotazione non è esclusiva




saggezza - bontà
saggio - buono
E’ stato classificato con il nome fino al medio evo e
chiaramente distinto solo nel 700
aggettivo

criterio funzionale-distributivo

funzione logico-grammaticale:
• modificatore di N (attribuzione),
• parte nominale del predicato

possibilità di reggenza argomentale
• Grado superlativo o comparativo
• Valutativi: sicuro, certo, vero, giusto
• Di misura: lungo / peso
• Mario è
di me
peso 90 chili
lungo due metri
sicuro di sé
certo di venire
• più grande
•
•
•
•
aggettivo

criterio distribuzionale

testa di sintagma aggettivale (SA)

gli aggettivi, ma non i nomi, possono essere
intensificati (assai, così, davvero)
• fido è davvero bello vs * fido è davvero cane

diversamente dai nomi quando sono modificati da
un quantificatore questo è invariabile
• molti libri
• libri molto belli
avverbio

di modo


di luogo


(ieri, oggi, prima, dopo… )
intensificatori


(qui, là, sopra, sotto…)
di tempo


( velocemente, probabilmente, necessariamente, lentamente…
(molto, abbastanza, poco…)
pro-frasi

(si, no)
avverbio (criterio semantico)

denotazione



sottocategorizzazioni
classe chiusa




denota una proprietà, concepita indipendentemente
da un evento ma come possibile modificazione (di un
evento, di una proposizione o di un’altra proprietà)
profrasi (sì/no),
deittici di luogo e di tempo (qui, laggiù, ora, domani…)
intensificatori (molto, abbastanza, poco)
classe aperta:

avverbi di modo (in -mente)
avverbio

criterio morfologico



criterio funzionale



parte invariabile
lessicali (qui, ieri) VS derivazionali (-mente)
funzione logico-grammaticale: modificatore
non ha reggenza
criterio distribuzionale (”scope” della modificazione:



frastico (parentetico di frase)
Pro-frastico, ovvero variabile di frase
verbale, aggettivale (cfr. avverbiale/preposizionale)
solo classe chiusa
pronomi








pronomi personali (nominativi: io, tu, egli, …
accusativi: me te lui lei loro
clitici o pronomi atoni (lo, ci, ce, ne, mi, me, te, ve, vi,)
riflessivi (me stesso, te stesso, egli stesso
possessivi (mio, tuo, suo, nostro ….
pronomi dimostrativi (questo, quello…)
pronomi indefiniti (tutti, qualcuno, nessuno )
[quantificatori]
pronomi interrogativi (chi, cosa..)
pronomi relativi (cui, il quale )
Ambiguità


Ho visto mio marito
Ho visto quel pittore





Vs.
Questo è un libro
Il mio è più bello
Il libro è questo
il libro è mio
preposizioni

specifica la relazione tra ciò che precede e
ciò che segue



vado a casa di guido
Mangio a casa di guido
Saluto la sconfitta dei tedeschi

di, a, da, per, con, in, su
dopo, prima
dentro, sopra

precede o segue un nome o un verbo


congiunzioni
La congiunzione lega tra loro due frasi e ne fa una frase

subordinanti (che, se, perché, quando, prima, dopo)


sono stato al cinema se / perché / quando / dopo che /
prima che / ho litigato con mia moglie
coordinanti (e, o, ma

sono stato al cinema e / o / ma ho litigato con mia moglie
La frequenza delle parti del
discorso nell’uso

dati di frequenza (analisi dei corpora)
liste di frequenza ordinate per classe
di parola
 numero di lemmi e numero di
occorrenze

Lessici di frequenza

Usando il computer, si possono raccogliere grandi quantità di testi in
formato elettronico (un corpus) e riordinare le parole contenute:


per es. ordine alfabetico, ordine alfabetico inverso, ordine di frequenza
LIF - Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea:
500.000 parole (scritte)
circa 5.000 lemmi in ordine alfabetico e in ordine di frequenza
– Il corpus del LIF contiene
testi teatrali (T)
romanzi (R)
copioni cinematografici (C)
periodici (P)
sussidiari (S)
– Le parole più frequenti dell’italiano sono:
il, di, egli, a, essere, e, uno, in, che, non, io, avere, da ecc.
– Le liste di frequenza possono aiutare nello studio delle lingue
– Le prime 100 parole più frequenti arrivano a coprire il 60% di qualsiasi testo
– Le prime 1.000, l’85%
– Le prime 4.000, il 97%
lessici di frequenza
RANK
1
2
3
4
5
6
7
8
10
LEMMA
IL
ESSERE
DI
E
UNO
AVERE
NON
A
CHE
TAG
ART
VER
PRE
CON
ART
VER
AVV
CON
REL
FREQ.
16158
13995
11942
6864
6709
5771
5056
4767
4545
[dati dalla sezione italiana del corpus C-ORAL-ROM,
300.000 occorrenze, 13.191 lemmi esclusi i nomi propri]
Lessici di frequenza
Corpora di riferimento


LIP - Lessico di frequenza dell’italiano parlato:
dimensioni simili al LIF
C-ORAL-ROM (Intaliano, Francese, Spagnolo,
Portoghese)

Il vocabolario del «parlato» per il 97% è costituito da
parole ben radicate nell’italiano
• Il parlato è relativamente povero dal punto di vista lessicale
rispetto allo scritto
• Non sembra esistere un lessico specifico del parlato molto
diverso dal lessico della lingua scritta
Dizionari di frequenza

Usando il computer, si possono raccogliere grandi quantità di testi in
formato elettronico (un corpus) e riordinare le parole contenute:


per es. ordine alfabetico, ordine alfabetico inverso, ordine di frequenza
LIF - Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea:
500.000 parole (scritte)
circa 5.000 lemmi in ordine alfabetico e in ordine di frequenza
– Il corpus del LIF contiene
Il corpustesti
delteatrali
LIF contiene
(T)
testiromanzi
teatrali(R)
(T)
copioni cinematografici (C)
romanzi (R)
periodici (P)
copioni
cinematografici
(C)
sussidiari
(S)
–periodici
Le parole(P)
più frequenti dell’italiano sono:
il, di, egli,
sussidiari
(S)a, essere, e, uno, in, che, non, io, avere, da ecc.
– Le liste
di frequenti
frequenza dell’italiano
possono aiutare
nello studio delle lingue
Le parole
più
sono:
–il,Ledi,prime
parole più
a coprire
il 60%
qualsiasi testo
egli,100
a, essere,
e, frequenti
uno, in, arrivano
che, non,
io, avere,
dadiecc.
– Le prime 1.000, l’85%
– Le prime 4.000, il 97%
Dizionari di frequenza


LIP - Lessico di frequenza dell’italiano parlato:
dimensioni simili al LIF
Raccoglie campioni di «italiano parlato» in quattro città:


Milano, Firenze, Roma e Napoli
Vari tipi di interazioni linguistiche:
•
•
•
•
•
•

scambi faccia a faccia
conversazioni telefoniche
dibattiti
lezioni
conferenze
trasmissioni radio e TV
Il vocabolario del «parlato» per il 97% è costituito da parole ben radicate
nell’italiano
• Anglicismi ed esotismi sono minimi
• Il parlato è relativamente povero dal punto di vista lessicale rispetto allo scritto
• Non sembra esistere un lessico specifico del parlato molto diverso dal lessico
della lingua scritta
Fasce del lessico di
frequenza


I dizionari più recenti introducono indicazioni sulla frequenza d’uso delle
parole
Per esempio, il De Mauro - Paravia usa queste categorie:
fondamentale
(vocaboli frequentissimi, come a, di, il, faccia, andare; da soli
coprono il 90% dello scritto o del parlato)
alto uso/frequenza
(parole come bensì, viso, recarsi che coprono all’incirca il
6-8% dei testi e discorsi, note a chi ha un livello almeno medio di
istruzione)
di alta disponibilità
(relativamente rari nel parlare o scrivere, ma legati a oggetti o atti
della vita quotidiana, come coperchio, furgone, garza, pantofola)
TOTAL
LEMMAS
Fundamental
Open Class
Closed
Class
ITALIAN
15286
2390
2118
187
FRENCH
11801
1981
1778
178
SPANISH
11743
1749
1489
165
PORTUGUESE
11453
1684
1381
224
Le prime 100 parole più frequenti arrivano a coprire il 60% di qualsiasi testo
Le prime 1.000, l’85%
Le prime 4.000, il 97%
. Percentage of Open class and Closed class forms in the C-ORAL-ROM corpora
tavola sinottica
(corpus C-ORAL-ROM)
occorr.
%
lemmi
%
nomi
(comuni)
52563 17,14%
6255 47,42%
verbi
60706 19,80%
2052 15,56%
aggettivi
11740
2289 17,35%
avverbi
34870 11,37%
TOTALE
306638
3,83%
579
13191
4,39%
nome

3
criterio di frequenza
 la classe dei nomi conta il più alto numero di
lemmi entro un lessico

le frequenze di ciascun lemma nominale
sono piuttosto basse

l’insieme delle occorrenze nominali
costituiscono dal 13 al 18% di un corpus
(differenza tra corpora di scritto e di parlato)
verbo
criterio di frequenza

la classe dei verbi conta il 3° più alto numero
di lemmi entro un lessico

frequenze di ciascun lemma superiori a
quelle dei nomi

l’insieme delle occorrenze verbali costituisce
circa il 20% di un corpus (differenza tra
corpora di scritto e di parlato)
aggettivo

criterio di frequenza

la classe degli aggettivi conta il 2° più alto
numero di lemmi entro un lessico

frequenze di ciascun lemma basse (inferiori
a quelle dei nomi)

l’insieme delle occorrenze aggettivali
costituisce dal 3 al 5% delle entrate di un
corpus
avverbio

criterio di frequenza

la classe degli avverbi conta un numero di
lemmi piuttosto contenuto

le frequenze di ciascun lemma variano a
seconda del tipo di avverbio: basse per quelli
di classe aperta, molto alte per quelli di classe
chiusa

l’insieme delle occorrenze costituisce circa il
10% delle entrate di un corpus (notevoli
differenze tra scritto e parlato (cfr. uso di sì e
no)
Parti del discorso
ambiguità o omofonia /
omografia
Maria mi ha dato un bacio
 Quando bacio Maria sono felice

Mario ha aperto la porta
 Mario porta le patate alla mamma

parole e classi: i participi

valore di nome


valore di verbo


non dobbiamo dimenticare il passato
Il tronco è passato sotto al ponte,
valore di aggettivo

per il ragù uso solo pomodoro passato
ambiguità dell’avverbio
avverbio




preposizione




congiunzione


il sindaco parlerà dopo
il cane mangerà sotto
* il sindaco parlerà quando
* il sindaco parlerà in
il sindaco parlerà dopo l’assessore
il cane mangerà sotto la cucina
il cane mangerà in cucina
il sindaco parlerà all’assessore
il sindaco parlerà dopo che tutti avranno detto la loro
Il sindaco parlerà quando tutti avranno detto la loro
Aggettivi possessivi e
dimostrativi

Questo, quello, mio

modificano il nome come gli aggettivi qualificativi
• questo libro è bello
• mio zio è bello

formano un predicato nominale come gli aggettivi qualificativi
• questo libro è mio / rosso
• il libro è questo / difficile
distribuzione di
aggettivi dimostrativi (questo)
articoli/determinanti (il/questo)
pronomi (questo)
al nome si unisce sia l’aggettivo che l’articolo




il libro
questo libro
questo mio libro
il mio libro
Ambiguità vs Classe dei determinanti

* il questo libro vs il pesante libro
* questo il libro

Il mio libro


questo mi piace molto
* il mi piace molto

mia madre mi ha picchiato, anche la mia

Ambiguità con la Classe dei pronomi
Molti libri giacevano sul tavolo
Molti sono andati a vedere la partita
determinanti
(distribuzione complementare)

articoli e aggettivi possessivi (mio – tuo ..)






il mio cane – questo mio cane abbaia molto
* Mio cane abbaia molto
*le mon chien ….
*cette mon chien …
*the my dog …
*this my dog …
variabilità categoriale interlinguistica
elementi di classe chiusa:
restrizioni distribuzionali

criteri distribuzionali

individuazione dei contesti sintagmatici in cui
una determinata classe di parole può ricorrere
o meno
High frequency ambiguity
classes involving a few forms
OTHER TYPES
 Auxiliary <> Verb (essere, avere) [V VW]
 Numerals <> Indefinites (uno) [IND N R]
 Conjunction <> Relative pronoun (che) [CS
REL]
High frequency ambiguity classes
involving a large amount of forms
(~2000)
Category shift
 Past participle <> Adjective (illuminato)
 Verb > Noun: Deverbal nouns (potere, fatto, dato)
 Noun <> Adjective (politico, giovane, caldo)
 Adjective <> Verb (vivo)
Grammatical construction (nominalization)
 Adjective > Noun (piccolo, bello)
High frequency ambiguity classes
involving a large amount of forms
(~2000)
[S V] [A S] [A S V] [A V]

Verb <> Noun: omography due to large amount of inflectional
variation (porta)

A few omography phenomena (se –se stesso vs se vieni) [CS
PER]]
La reggenza e il sintagma

Valenza: argomenti interni e esterni
(circostanziali)
verbo

criterio funzionale

funzione logico-grammaticale: reggenza argomentale
(atmosferici, monovalenti, bivalenti, trivalenti)
 Piove
 Mario corre
 Mario spreme l’uva
 Mario mangia la minestra
 Mario ha dato la penna a Antonio
 Mario ha scambiato la penna con Antonio per una figurina
 Mario pensa che la terra è appoggiata su una tartaruga
1. La valenza

Ogni verbo richiede un certo numero obbligatorio di parole nella
frase: questa è la valenza verbale
 Argomento:
elemento richiesto obbligatoriamente da un verbo

Verbi avalenti (o zerovalenti): nessun argomento
• es. verbi «meteorologici», piove vs. *egli piove

Verbi monovalenti: un argomento
• es. verbi «intransitivi», camminare - Gianni cammina

Verbi bivalenti: due argomenti
• es. verbi «transitivi», catturare - Gianni ha catturato il ladro
il secondo argomento può essere una frase dipendente.
Gianni crede che Pietro verrà

Verbi trivalenti: tre argomenti
• es. verbi di «dire» e «dare»:
Gianni ha dato un libro a Maria
Il professore ha detto ai ragazzi di fare silenzio
1. La valenza

Oltre agli argomenti (obbligatori, ovvero interni, pena la grammaticalità), in
una frase possono essere presenti molti altri elementi «facoltativi»

Tali elementi sono detti circostanziali(argomenti esterni)

si distinguono dagli argomenti per una maggiore «mobilità posizionale»:
•
•
A mezzanotte il poliziotto catturò il ladro
Il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte
Il poliziotto catturò il ladro con le manette

in una frase italiana sono presenti:
1.
2.
3.
il verbo
il numero di argomenti richiesti dal verbo in base alla sua valenza
facoltativamente, uno o più circostanziali
nome
il fatto che tu sei venuta tardi è normale
 la speranza che Maria mi telefoni è svanita

La distruzione della città
 lo scivolone di Maria
 la presa della Bastiglia
 la spremuta di uva

è stato un disastro
il marito di / la cugina di / il parente di Mario è scappato
aggettivo

possibilità di reggenza argomentale
• superlativo o comparativo
• sicuro certo vero giusto
• lungo / peso)


Mario è
il ragazzo
più grande di me
peso 90 chili
lungo due metri
sicuro di sé
certo di venire
avverbio

non ha reggenza

le parti del discorso di parte chiusa
non hanno reggenza
valenza, circostanziali e costituenza

in una frase italiana sono presenti:
1. il verbo
2. il numero di argomenti richiesti dal verbo in base alla sua
valenza
3. facoltativamente, uno o più circostanziali

Tali elementi sono detti circostanziali (argomenti
esterni)
 si distinguono dagli argomenti per una maggiore
«mobilità posizionale»:
•
•
A mezzanotte il poliziotto catturò il ladro
Il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte
Il poliziotto catturò il ladro con le manette
Una Parte del Discorso (o Categoria) è una
classe distributiva di parole
il
nobile
re
deve
picchiare
il
nobile
re
a
il
ristorante
un
caro
conte
vuole
prestare
un
caro
conte
in
un
giardino
questo
ricco
fabbro
può
incontrare
questo
ricco
fabbro
per
questo
stradone
quel
debole
baro
quel
debole
baro
DET
ADJ
N
DET
ADJ
N
AUX
V
quel
PRE
DET
N
LA GERARCHIA:
la lingua non è una successione lineare di
elementi appartenenti ad una categoria
- criterio di sostituibilità dei raggruppamenti
la – mamma - ha - picchiato - quel - ragazzo
la - mamma - di - Lia - ha - picchiato - quel - ragazzo - maleducato
I gruppi di parole
e sostituibilità
- La stessa funzione (argomento o di circostanziale) in una frase
può essere svolta sia da una parola sola, sia da una serie di parole
(sintagma o costituente sintagmatico):





Gianni
Il poliziotto
piange
piange
il poliziotto con la pistola
il poliziotto (con la pistola) che ha arrestato Luigi
il poliziotto (con la pistola) cha ha arrestato Luigi sotto il ponte
•Gianni picchia
•Gianni picchia
•Gianni picchia
il poliziotto con la pistola
il poliziotto che ha arrestato Luigi
il poliziotto con la pistola cha ha arrestato Luigi
piange
piange
piange
la struttura di frase e l’analisi
in costituenti sintagmatici
il sintagma (costituente
sintagmatico)
Il modo con cui le espressioni semplici si raggruppano in sintagm
costituisce una struttura gerarchica
STRUTTURA SINTATTICA DI FRASE
SV
AUX
la mamma
di
Lia
V
DET
ha picchiato quel ragazzo
SA
maleducato
I gruppi di parole:
classi di sintagmi

I sintagmi, come le parole, appartengono a diverse categorie grammaticali


L'elemento centrale di un sintagma è la sua testa
la testa di un sintagma è l'unico elemento obbligatorio (non può essere
omessa) e determina la sua categoria
•
•
•
il poliziotto
catturò il ladro
a mezzanotte
testa: N
testa: V
testa: P
• molto buono
testa: A
• molto prudentemente testa ADV
sintagma nominale
sintagma verbale
sintagma preposizionale
(SN)
(SV)
(SP)
sintagma aggettivale
sintagma avverbiale
(SA)
(SADV)
Proprietà del sintagma

Le unità strutturali possono essere
dimostrate
sintagmi e distribuzione

i sintagmi dello stesso tipo hanno la
stessa distribuzione (possono essere
sostituiti salva correttezza formale)
relazioni lineari vs relazioni
strutturali

ambiguità strutturale
è vietato attraversare le strade con le automobili
è vietato [[attraversare [con le automobili] SP] SV
[le strade] SN
] SV
è vietato [attraversare [[le strade] SN [con le automobili] SP ] SN ] SV
sintagmi- Posizione 1
Un costituente può essere situato in diverse
posizioni della frase (come se si potesse muovere)
Mario ha mangiato la pasta molto velocemente
molto velocemente Mario ha mangiato la pasta
Gianni è tornato l’anno scorso nella sua città natale
Gianni è tornato nella sua città natale l’anno scorso
sintagmi - Posizione 2

il costituente non è interrompibile
(può essere posizionato in diverse collocazioni
della frase ma non dentro un altro costituente)
Gianni è tornato nella sua città natale l’anno scorso
Gianni è tornato l’anno scorso nella sua città natale
* Gianni è tornato nella sua città l’anno scorso natale
sintagmi enunciati di occasione
o atto linguistico in forma
primitiva

enunciabilità in isolamento:
dato un contesto opportuno, le parole che formano un
sintagma possono essere pronunciate da sole
(cioè non inserite in una frase completa)
• Chi ha catturato il ladro?
a. Il poliziotto
b. *Il poliziotto ha
c. * il poliziotto ha catturato
Chi ha catturato il poliziotto ?
Il ladro
OK ! Ha catturato il ladro
sintagmi e distribuzione

solo sintagmi dello stesso tipo possono essere congiunti
il poliziotto catturò il ladro
il poliziotto catturò il ladro e il complice
 il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte e con prudenza
 * il poliziotto catturò il ladro e a mezzanotte




il poliziotto catturò il ladro brutto
il poliziotto catturò il ladro molto brutto e presuntuoso
* il poliziotto catturò il ladro brutto e a mezzanotte
il poliziotto catturò il ladro velocemente e coraggiosamente

? il poliziotto catturò il ladro velocemente e con prudenza

il poliziotto catturò il ladro velocemente e aroma
*? il poliziotto catturò il ladro molto brutto e molto velocemente

SN + SN
SP + SP
*SN+SP
SA + SA
*SA + SP
SADV+ SADV
SADV + SP
SADV + SP
*SA + SADV
sintagmi e distribuzione
congiunti

solo sintagmi dello stesso tipo possono essere congiunti







indipendentemente dalla posizione
Indipendentemente dalla loro lunghezza
il poliziotto catturò il ladro
il poliziotto e Mario catturarono il ladro
SN + SN
il poliziotto e il soldato che è stato inviato dal ministro catturarono il ladro
* il poliziotto e a mezzanotte
il poliziotto e coraggioso
catturò il ladro
catturò il ladro
*SN+SP
*SN + SA
Il soggetto non è un
argomento interno del verbo
F
sintagmi e distribuzione
anafore








i pronomi si riferiscono a sintagmi e non a parti del discorso
sintagmi dei vari tipi hanno pronomi anaforici specifici e possono essere
sostituiti solo da essi
Ho incontrato il signore della porta accanto e non lo voglio più vedere
mi ha detto che sono arrivati i marziani, ma non credo che ciò sia vero
sono stato nella città di Pisa e ci voglio tornare
pro-SN
pro-F
pro-SP
Rapporto testa – modificatore
e ricorsività

testa di sintagma verbale (SV)

valenze sintagmatiche e/o frastiche
• venne a Roma rapidamente
• pensò che la giornata fosse ancora lunga

testa di sintagma nominale (SN)




la gatta rossa
La gatta rossa di mario
La gatta rossa di mario con i baffi neri
La gatta rossa di mario con i baffi neri che ho visto ieri
SN SA > SN
SN SP > SN
SN SP > SN
SN F > SN
La ricorsività
Un costituente può essere espanso con costituenti dello stesso
tipo dando luogo a sequenze comunque lunghe che dipendono
da una testa




SN
Il ragazzo della sorella del postino …. che ha portato la lettera del
Ministro …. che ha licenziato i fannulloni … che hanno infestato
l’Università della città …. piange
F
Montalbano pensa che la ragazza ha dubitato che il postino avrebbe
creduto che l’ispettore sospettasse che ..
grammaticalità e
agrammaticalità

Non tutte le combinazioni di parole sono possibili, non tutte suonano
grammaticali («ben formate») all’orecchio di un parlante nativo (ovvero
che le accetta):
il poliziotto catturò il ladro velocemente e con prudenza
* il poliziotto catturò il ladro velocemente e a Roma


La grammaticalità di una frase è indipendente dal senso della frase:
Il cerchio quadrato suona la cornamusa
*Cornamusa la suona quadrato cerchio il
Gianni vuole andare al mare
*Gianni vuole andare al mare e con Mario
(gramm. senza senso)
(agram. senza senso)
(grammaticale, con senso)
(agrammaticale, con senso)
La competenza linguistica (Chomsky)
La sintassi studia i motivi per cui certe combinazioni sono ben
formate, mentre altre non lo sono

le frasi ben formate si dicono grammaticali

le frasi malformate si dicono agrammaticali

Le frasi sono giudicate grammaticali o agrammaticali dai parlanti
nativi di una lingua

tale giudizio è informato dalle loro conoscenze non consce

L’insieme delle conoscenze non consce relative ad una lingua è
detto “Competenza Linguistica”
Competenza ed esecuzione
(Noam Chomsky 1965)

Competenza:
tutto ciò che l’individuo «sa» della propria lingua per poter parlare
come parla e per poter capire come capisce

Esecuzione:

tutto ciò che l’individuo «fa» (linguisticamente)
atto concreto di realizzazione (come parole e messaggio)

L’esecuzione corrisponde abbastanza bene alla nozione di
parole saussuriana

La competenza è profondamente diversa dalla langue:


la langue è un concetto sociale e trascende l’individuo
la competenza è individuale e ha sede nella mente dell’individuo
SV
AUX
la mamma
di
Lia
V
DET
ha picchiato quel ragazzo
SA
maleducato
Le frasi

Definizione tradizionale:
«gruppo di parole che esprime un senso compiuto»

gruppo di parole che è passibile di giudizio di verità

Ma è difficile definire che cosa sia «senso compiuto»:
 non tutti i gruppi di parole che chiamiamo frasi esprimono un
senso compiuto
(es. che aveva appena svaligiato )


non tutte le espressioni di senso compiuto sono
gruppi di parole
(es. Gianni!, Vieni!, Ahi!)
Nella storia della linguistica sono state proposte oltre 300
definizioni del concetto di frase …
Le frasi

Si può provare che le frasi sono diverse dagli altri gruppi di parole
(sintagmi):

solo le frasi hanno una struttura predicativa e esprimono una
proposizione
• - predicato / argomento (saturazione dell’elemento funzionale
(predicato)
• - soggetto / predicato

soggetto e predicato sono in un rapporto di dipendenza
reciproca (l'uno dipende dall'altro e viceversa)
• [l’albero è verde]
• *[l’albero] *[è verde]

(frase grammaticale)
(agrammaticali in quanto frasi)
i costituenti di un sintagma sono invece in un rapporto di
dipendenza non-reciproca (la testa può esserci senza modificatori,
ma non viceversa)
• [l’albero verde]
• [l'albero] / *[verde]
(SN)
(in quanto sintagmi nominali)
Tipi di frasi

Semplice: non contiene altre frasi
• [Gianni è partito]

Complessa: contiene altre frasi, in rapporti di

coordinazione: due o più frasi semplici sullo stesso piano
• [ [Gianni è partito] e/o/ma [Maria è rimasta a casa] ]

subordinazione: due o più frasi semplici non sullo stesso piano
frase principale
frase dipendente o secondaria
Mario pensò
che l’estate era ancora lunga
Il poliziotto catturò il ladro
che aveva svaligiato la casa
Tipi di frasi:
classificazione delle frasi
semplici

Cinque punti di vista che si applicano a ogni frase
 Dipendenza
 Modalità
 Diatesi
 Polarità
 Segmentazione
Tipi di frasi:
Classificazione delle frasi
semplici

Modalità:
 Dichiarative:
 Interrogative
• interrogative sì/no:
• interrogative «wh-»:
 Esclamative:
 Imperative:
Gianni è partito
Gianni è partito? (domande totali)
Chi è partito? (domande parziali)
Che sorpresa mi ha fatto Gianni!
Gianni, parti!
Tipi di frasi:
Classificazione delle frasi
semplici


Polarità:
 Affermative:
 Negative:
Gianni è partito
Gianni non è partito
Diatesi:
 Attive:
 Passive:
Gianni ama Maria
Maria è amata da Gianni
Tipi di frasi:
Classificazione delle frasi semplici segmentate


Non segmentata:
Non avevo mai letto questo libro
Ieri ho visto Gianni, non Paolo
Io mangio la mela
Segmentata: un sintagma è separato dal resto della frase da una pausa
• Dislocata a destra:
• Dislocata a sinistra:
• Focalizzata:
Non lo avevo mai letto, questo libro
la mela, la mangio io
la mela, mangio io
Gianni ho visto ieri, non Paolo
• Scissa:
• Pseudo scissa:
• A tema sospeso:
È questo libro, che non avevo mai letto
quello che non avevo mai letto, è questo libro
Questo signore, Dio gli ha toccato il cuore
Tipi di frasi dipendenti argomentali
argomenti del verbo della frase principale o del nome
Completive oggettive: sono argomenti di verbi
Gianni crede che Paolo abbia mentito

Completive nominali: sono argomenti di nomi argomentali
Il fatto che Paolo abbia mentito non mi meraviglia
• Infinitive
Gianni crede di essere intelligente
Mario cerca di trovare lavoro
Il desiderio di sentire musica ti fa onore

Soggettive: la dipendente è il soggetto della principale
Che la Terra giri intorno al Sole è noto da molto tempo

Interrogative indirette:
Gianni non sa chi partirà domani
mi domando chi partirà domani
Tipi di frasi dipendenti
circostanziali (della frase)
svolgono la funzione di un circostanziale (non sono obbligatorie)

Temporale:
Quando Gianni è arrivato, Maria è partita

Ipotetica:
Se G. fosse arrivato prima, avremmo potuto cenare con lui

Causale:
Dato che Gianni è arrivato in ritardo, ce ne siamo andati
Ce ne siamo andati per4ché perché Gianni è arrivato in ritardo

Concessiva:
Benché G. fosse arrivato in orario, non trovò nessuno

Finale:
Abbiamo fatto tutto perché Gianni potesse arrivare in orario

Consecutiva:
G. ci ha fatto attendere tanto a lungo che ce ne siamo andati

Comparativa:
Abbiamo atteso G. più a lungo di quanto fosse necessario
Tipi di frasi dipendenti
relative
modificano un nome in modo non non-argomentale

Restrittive: identificano un «sottoinsieme», una sottoclasse
ristretta del nome modificato
Gli studenti che non hanno studiato non passeranno l'esame

Appositive: aggiungono informazioni sul nome modificato
Gianni, che non ha studiato, non può passare l'esame
Gianni, il quale non ha studiato, non può passare l'esame
gli studentii, che non hanno studiato, non passeranno l’esame

Pseudo relative
Ho visto Maria che guarda la TV
Maria che guarda la TV mi ha stancato
Attanti e Argomenti

Una frase rappresenta un evento o
uno stato

gli argomenti del verbo individuano
oggetti coinvolti nell’evento (attanti)
Emanuelaarg mangiav la bisteccaarg
attanti e argomenti

Una frase rappresenta un evento o
uno stato

gli argomenti del verbo individuano
oggetti coinvolti nell’evento (attanti)

solo alcuni attanti nell’evento possono
svolgere funzione di argomento
Ruoli tematici

Agente colui che intenzionalmente fa l’azione
espressa dal verbo.

Paziente la persona o cosa che subisce l’azione
espressa dal predicato.

Esperiente l’entità che esperimenta uno stato l’entità
che esperimenta uno stato (psicologico) espresso dal
predicato.

Tema la persona o cosa che si trasforma nell’azione
espressa dal predicato.
Ruoli tematici

Benefattivo/Beneficiario l’entità che trae
beneficio dall’azione espressa dal predicato.

Destinazione l’entità verso la quale è diretta
l’attività espressa dal predicato.

Sorgente l’entità dalla quale qualcosa si muove
in seguito all’attività espressa dal predicato.

Locativo il luogo in cui sono situati l’azione o o
stato espressi dal predicato.
Ruolo tematico e ruolo
funzionale






tema
Mario ha aperto la porta
la porta è aperta
Mario ha volato via il quaderno fuori dalla
finestra
il quaderno vola via fuori dalla finestra
la nave affonda
Il capitano ha affondato la nave