Il valore della biodiversità 4 febbraio 2014 Mariella Nicastro – Parco Regionale della Valle del Lambro Con il contributo di: CHE COS’E’ LA BIODIVERSITA’ I LIVELLI DI BIODIVERSITA’ I LIVELLI DI BIODIVERSITA’ Biodiversità Intraspecifica Capsicum annuum I LIVELLI DI BIODIVERSITA’ Biodiversità interspecifica CONCETTO DI COMUNITA’ I LIVELLI DI BIODIVERSITA’ Biodiversità ecosistemica LE RAGIONI DELLA BIODIVERSITA’ Essendo la maggior parte delle risorse dell’ambiente limitate, l’eventuale concorrenza per procurarsele determina diverse conseguenze evolutive La selezione naturale favorisce maggiormente l’accrescimento delle differenze ecologiche tra le specie concorrenti. La selezione naturale in questo modo favorisce l’instaurarsi di nuove nicchie La concorrenza è un importante fattore di divergenza evolutiva e, quindi, di accrescimento di diversità biologica. Di conseguenza alla nascita di nuove caratteristiche ambientali si origineranno nuove specie In ecologia un grande numero di specie consente di sfruttare nel modo più efficiente e diversificato le risorse energetiche all’interno di ecosistemi caratterizzati da condizioni di equilibrio dinamico ADATTAMENTO DIVERSITA’ • In senso strettamente ecologico, la diversità di una comunità deve esprimere la complessità della sua struttura. • La diversità è massima quando la probabilità che due individui estratti a caso appartengano alla stessa specie è minima. • Ovvero, la diversità è massima quando tutte le specie hanno abbondanze uguali. RICCHEZZA DI SPECIE E’ il numero complessivo di specie reperibili in un determinato sito o area Perché varia la ricchezza di specie? • Latitudine e altitudine (inversamente proporzionale) • Complessità strutturale (direttamente proporzionale) • Produttività (relazione complessa) • Stabilità (direttamente proporzionale) • Insularità • … GRADIENTE DI DIVERSITA’:nord-sud S= cAz S= numero specie A= area c, z= costanti TASSI DI ESTINZIONE VITA MEDIE DELLE SPECIE • invertebrati 11 milioni di anni • diatomee 8 milioni di anni • bivalvi terziari 10 milioni di anni • echinodermi 6 milioni di anni • mammiferi 1 milione di anni IL CALCOLO Se esistono 10-30 milioni di specie con una vita media di 1-10 milioni di anni, il normale tasso di estinzione dovrebbe essere di 1-30 specie all’anno Invece il tasso di estinzione attuale è maggiore a 25.000 specie/anno (su una stima di 10 milioni di specie) Il 50% delle 23.000 specie di uccelli, mammiferi e rettili saranno perse entro 300- 400 anni CAUSE ULTIME DELLE ESTINZIONE 1. 2. 3. FATTORI BIOTICI a) Competizione b) Predazione c) Parassitismo d) Epidemie ISOLAMENTO Caduta della popolazione al di sotto del punto di equilibrio tra selezione naturale e deriva genetica con conseguente effetto “corrosivo” di quest’ultima PERDITA DELL’HABITAT a) Cambiamento climatico b) Catastrofe c) Azione antropica CAUSE DELL’ESTINZIONE ATTUALE DEGRADAZIONE DELL’HABITAT DISTRUZIONE DELL’HABITAT Provincia Tasso di variazione Tasso di variazione % urbanizzato % agricolo (1999-2007) (1999-2007) Varese +5,5 -4,8 Como +6,3 -4,3 Lecco +8,6 -9,9 Sondrio +12,2 -2,9 Milano +10,5 -6,3 Monza e Brianza +6,4 -8,2 Bergamo +12,9 -5,4 Brescia +14,2 -7,1 Pavia +9,7 -2,4 Lodi +15,6 -2,6 Cremona +13,3 -1,5 Mantova +21 -2,8 TOTALE LOMBARDIA 11,3 -3,4 GENETICA E POPOLAZIONI La variabilità genetica è fondamentale per consentire alle popolazioni di adattarsi ai cambiamenti ambientali Popolazioni che si riducono molto (“collo di bottiglia”) vanno incontro ad una perdita pesante di alleli rari; tuttavia la perdita totale di variabilità genetica potrebbe non essere eccessiva ma dipendente dalla capacità di recupero demografico della popolazione superstite. In popolazioni piccole, può avvenire che individui imparentati si accoppino tra loro (inbreeding), determinando la diminuzione dell’eterozigosi e, quindi, della variabilità intra-popolazione. La depressione da inbreeding è legata al fatto che l’incrocio tra parenti consente l’espressione di eventuali alleli dannosi ereditati dal progenitore comune. Ciò può provocare: • Prole poco numerosa • prole poco vitale • successo riproduttivo basso o sterilità nelle successive generazioni
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