Capanne e monti coi giovani Assemblea della Federazione alpinistica ticinese: l’impegno per le nuove generazioni di Fausta Pezzoli-Vedova L’assemblea Ci sarà nuova linfa per il ‘Progetto giovani e montagna’ promosso dalla Federazione alpinistica ticinese (Fat) e sostenuto dall’Associazione ticinese sentieri escursionistici (Atse). A deciderlo gli alpinisti ticinesi affiliati alla Fat, riuniti in assemblea sabato al Centro scolastico ai Ronchini di Aurigeno. Con una modifica al Preventivo 2014 soste- nuta a maggioranza dai presenti è stato votato un importo di 5mila franchi da aggiungere ai 10mila già inseriti da destinare al progetto che sta conoscendo costante espansione (circa 700 partecipanti nel 2013) presso le scuole dove vengono reclutati i giovani. L’esigenza di un maggiore sostegno finanziario nasce dal fatto che per il 2015 l’Atse non parteciperà al progetto; rinuncia dovuta a nuovi carichi legati, come spiegato dal presidente Ettore Cavadini «al previsto riassetto turistico che prevede per la nostra associazione, che cura 3’600 chilometri di vie pedestri, aggiuntivi oneri». Ospite della Società alpinistica valmaggese (Sav) l’assemblea, presieduta dal sindaco di Maggia Aron Piezzi, è iniziata con il benvenuto del presidente della Sav Arturo Rothen e del presidente di Vallemaggia Turismo Renzo Piezzi. Relatori che hanno evidenziato il ruolo rivestito dalle capanne e dai sentieri anche d’alta montagna per il turismo, luoghi sempre più visti quale benessere e valore aggiunto per il settore che deve impegnarsi nel mantenimento delle vie pedestri e del territorio in generale. Circostanziata la relazione del presidente della Fat Giorgio Matasci «ci vuole molto impegno e passione per condurre queste società» ha esordito, snocciolando i numerosi interventi durante il 2013. «Sempre più gente visita le nostre capanne, l’anno scorso abbiamo avuto 20mila pernottamenti: ma non mi basta, dobbiamo portare il nostro settore a un livello ancora più alto». Un lungo applauso ha accolto il consigliere di Stato Claudio Zali, che ha messo in luce gli aspetti umani del mondo alpinistico fatti di amicizie, confidenze, passi e fatiche condivise: «Il Dipartimento del territorio che dirigo è attento e sostiene con particolare applicazione la conservazione dei beni culturali in ambito alpino e la gestione del patrimonio boschivo, faunistico e naturale».
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