Rilevamento qualità (PDF)

Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP
Ufficio federale della migrazione UFM
Ambito direzionale Immigrazione e integrazione
Divisione Integrazione
Rilevamento della situazione in essere per
quanto riguarda la garanzia e lo sviluppo delde
la qualità nella prassi in materia di promoprom
zione linguistica
Sintesi
Maggio 2014
Autrici: Malgorzata Barras e Mirjam Andexlinger, Istituto di plurilinguismo dell’Università di
Friburgo e dell’Alta Scuola Pedagogica di Friburgo, su incarico dell’UFM.
Numeri di riferimento/incarto: COO.2180.101.7.315446 / 53/2010/02562
Obiettivo del rilevamento e modus operandi
Il progetto «Piano di qualità
tà per l’offerta di corsi linguistici fide» ha analizzato la situazione in
essere per quanto riguarda la garanzia e lo sviluppo della qualità nella prassi in materia di
promozione linguistica in ambito migratorio in Svizzera. Il rilevamento doveva rispondere
risponde in
primis ai quesiti seguenti:
sv
- quali misure e/o strumenti applicano i promotori di corsi linguistici per garantire e sviluppare la qualità?
- Qual è il profilo delle istituzioni che beneficiano dei sussidi (entità, forma giuridica,
formazione e formazione continua dei docenti, gestione e certificazione della qualità,
approcci didattici, ecc.)?
Per ottenere informazioni al riguardo sono state svolte interviste, sulla base di una pertinente
linea guida, in sette Cantoni selezionati in tre regioni linguistiche.
linguistiche. In ogni Cantone è stato/a
sentito/a:
- un(a) responsabile del servizio cantonale specializzato in materia d’integrazione;
- un(a) responsabile di un organizzatore di corsi in ambito migratorio che beneficia di
un sussidio corrisposto dal servizio cantonale specializzato in materia d’integrazione;
- un(a) docente impiegato/a dall’organizzatore di corsi di lingua intervistato.
Sono state svolte in tutto 21 interviste (della durata media di ca. un’ora).
Panoramica delle asserzioni emerse dalle interviste
I propositi
siti emersi sia dalle interviste svolte presso i servizi specializzati in materia
d’integrazione sia dalle informazioni fornite dagli organizzatori dei corsi, denotano una grangra
de eterogeneità per quanto riguarda le esigenze qualitative formulate nei confronti
confro degli organizzatori di corsi sovvenzionati e il loro profilo. In tutti e sette i Cantoni intervistati vengono
sovvenzionati organizzatori di corsi di diversa entità, che perlopiù rivestono la forma giuridica
di associazioni, Comuni, Sagl e fondazioni. Un solo servizio specializzato in materia
d’integrazione ha indicato che tutti gli organizzatori di corsi sovvenzionati nel Cantone beneben
ficiano di un certificato eduQua. Tale certificazione non è tuttavia stata presentata espresespre
samente quale criterio per beneficiare
beneficiare dei sussidi. Gli altri sei Cantoni hanno indicato che la
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certificazione eduQua è richiesta soltanto per i grossi organizzatori di corsi. Sono i servizi
specializzati in materia d’integrazione a decidere dove applicare il criterio e dove no. Due dei
sette Cantoni pongono determinate esigenze per quanto riguarda la formazione dei docenti.
In quattro Cantoni, i servizi specializzati in materia d’integrazione formulano esigenze didattiche o pertinenti raccomandazioni, mentre i restanti Cantoni delegano agli organizzatori dei
corsi le decisioni riguardanti l’approccio didattico.
Di norma, i servizi cantonali specializzati in materia d’integrazione formulano nei riguardi delle istituzioni sovvenzionate perlopiù esigenze amministrative. Sono per esempio richieste
indicazioni sulle finanze, sui locali disponibili, sul pubblico target e sui motivi delle interruzioni
dei corsi. Nelle interviste, i servizi specializzati in materia d’integrazione hanno rilevato che lo
scambio con gli organizzatori dei corsi è positivo e che questi possiedono una visione più
competente in particolare sotto il profilo didattico. Pertanto è del tutto pertinente che i servizi
specializzati in materia d’integrazione «non s’immischino» in questioni di didattica, pianificazione dell’insegnamento e affini ma lascino queste decisioni agli organizzatori dei corsi.
Nelle interviste, i rappresentanti delle autorità che erogano i sussidi illustrano diversi provvedimenti e strumenti finalizzati alla garanzia e allo sviluppo della qualità applicati nei Cantoni.
Dall’analisi emergono differenze, da un Cantone all’altro, per quanto riguarda sia l’entità di
siffatti provvedimenti e strumenti di garanzia e sviluppo della qualità sia il margine di manovra di cui godono gli organizzatori dei corsi in termini di organizzazione e impostazione dei
corsi. In tutti i Cantoni analizzati, il controllo di qualità è assicurato mediante rapporti di prestazione che gli organizzatori dei corsi sono chiamati a sottoporre alle autorità sussidianti
almeno una volta l’anno. In alcuni Cantoni il controllo qualitativo si limita a questi rapporti
scritti, mentre altri Cantoni curano un fitto scambio con gli organizzatori dei corsi e,
all’occorrenza, formulano raccomandazioni inerenti alla didattica, convengono con gli organizzatori dei corsi soluzioni comuni in caso di problemi e visitano i corsi per farsi un’idea più
precisa.
Dalle istituzioni che organizzano i corsi e dai docenti si ottiene un’immagine un po’ più uniforme. Gli organizzatori intervistati informano sulla garanzia qualitativa interna per la loro
offerta di corsi, sulle esperienze maturate grazie alle procedure di garanzia di qualità applicate al momento e sulle esigenze in termini qualitativi formulate dalle autorità che erogano i
sussidi. In sintesi si può dire che gli organizzatori intervistati valutano perlopiù positivamente
i provvedimenti adottati dai servizi cantonali specializzati in materia d’integrazione per garantire la qualità dei corsi, giudicandoli concludenti sebbene talvolta un po’ onerosi in termini di
tempo.
Anche i docenti intervistati trovano queste misure concludenti e atte a migliorare la qualità,
nonostante alcune di esse siano percepite come sgradevoli o ostiche (si pensi in particolare
alle visite di esperti o alle autovalutazioni). Tutti i docenti intervistati confermano di partecipare attivamente al processo di garanzia qualitativa e di concorrere all’aumento della qualità
dei corsi di lingua svolgendo determinati incarichi in tal senso. Fanno parte della garanzia
qualitativa lo scambio con altri docenti, la partecipazione a corsi di perfezionamento e la raccolta dei riscontri dei partecipanti.
Le variazioni cantonali per quanto riguarda le strutture di promozione sono perlopiù il risultato delle possibilità e risorse diverse di cui dispongono gli attori. Tutte le persone intervistate
sostengono di prodigarsi per migliorare la qualità dell’offerta di corsi linguistici così da accrescere il beneficio per i partecipanti. Sostengono però anche che tale prodigarsi è frenato da
fattori esterni. I servizi specializzati in materia d’integrazione rilevano ripetutamente i limiti
imposti alla loro libertà di manovra proprio a causa dell’assenza di risorse, spiegando che al
momento delle assunzioni non è possibile controllare in maniera soddisfacente la qualità
dell’offerta di corsi di lingua. Idem per le istituzioni organizzatrici di corsi, che sostengono di
poter assumere (quasi) esclusivamente docenti pagati a ore. Gli organizzatori di corsi deplorano questa situazione lavorativa sub ottimale per i docenti.
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Profilo dell’offerta di corsi sovvenzionati
Nei sette Cantoni oggetto dell’analisi gli organizzatori dei corsi sovvenzionati differiscono
fortemente tra loro in termini di entità (numero di docenti, numero di corsi). Beneficiano dei
sussidi sia importanti organizzatori professionalizzati con sedi regionali anche in altri Cantoni, sia organizzatori che dispongono di un numero esiguo di docenti, perlopiù volontari. Nessun Cantone pone la certificazione eduQua quale condizione sine qua non per beneficiare
dei sussidi, anche se talvolta la certificazione è considerata un presupposto per quanto riguarda le istituzioni più importanti. In due dei sette Cantoni sono formulate determinate esigenze per quanto riguarda la formazione dei docenti. In quattro dei sette Cantoni, i responsabili del servizio specializzato in materia d’integrazione formulano esigenze didattiche o
pertinenti raccomandazioni. Negli altri Cantoni sono gli organizzatori dei corsi a incaricarsene. I sette servizi specializzati in materia d’integrazione intervistati descrivono l’offerta di corsi linguistici sovvenzionati nel loro Cantone nei termini seguenti:
nel Cantone A, gli organizzatori di corsi che beneficiano dei sussidi del servizio specializzato
in materia d’integrazione sono parzialmente certificati secondo i criteri eduQua. Sono perlopiù sovvenzionati corsi organizzati da associazioni e Comuni. Di norma per i docenti è richiesto un certificato FSEA. Il servizio specializzato in materia d’integrazione raccomanda agli
organizzatori di corsi sovvenzionati di proporre un insegnamento incentrato sulla comunicazione e sulla quotidianità, di formulare obiettivi d’insegnamento in linea con il quadro di riferimento europeo per le lingue e di applicare metodologie interattive e comunicative che incoraggino l’apprendimento autonomo. Nell’intervista, il servizio specializzato rileva che gli organizzatori dei corsi vantano una grande esperienza per quanto riguarda la scelta degli approcci didattici e svolgono abitualmente un ottimo lavoro.
Nel Cantone B tutti gli organizzatori di corsi sovvenzionati sono certificati secondo i criteri
eduQua e devono essere in grado di svolgere test telc o Goethe. Sono altresì tenuti ad adottare provvedimenti volti a garantire la qualità. Il servizio specializzato in materia
d’integrazione sovvenziona Sagl e fondazioni. I docenti dei corsi sovvenzionati devono possedere come minimo il certificato FSEA e impostare i corsi secondo il curriculum quadro per
la promozione linguistica dei migranti, promuovendo le competenze per quanto riguarda gli
atti linguistici e offrendo corsi a bassa soglia (sul posto, a basso costo, con un servizio di
custodia per i bambini).
Nel Cantone C sono sovvenzionati corsi linguistici offerti da istituzioni non profit quali fondazioni e associazioni, ma anche da autorità, ambasciate, sindacati e scuole private o semiprivate. Non sono formulate esigenze concrete riguardo alla formazione dei docenti, tuttavia
l’assenza di determinate qualifiche (p. es. del certificato FSEA) può essere un criterio
d’esclusione dai sussidi (a seconda dell’entità dell’organizzatore dei corsi: criteri più severi
nei riguardi delle istituzioni più importanti). Idem per la certificazione eduQua. Il materiale
didattico degli organizzatori dei corsi sovvenzionati dev’essere dichiarato ed essere sottoposto a un controllo annuale da parte della persona responsabile della qualità presso
l’organizzatore dei corsi. I contenuti e le metodologie devono essere adeguati al gruppo
target.
Nel Cantone D, il maggiore organizzatore di corsi sovvenzionati offre 68 corsi l’anno, mentre
il più piccolo ne offre due. Sono sovvenzionati corsi organizzati da associazioni e Comuni,
con un particolare focus sui corsi a bassa soglia rivolti a un pubblico target con un basso
livello d’istruzione e con un basso livello salariale.
Nel Cantone D non sono poste esigenze per quanto riguarda la formazione dei docenti e le
misure di garanzia qualitativa. Una parte degli organizzatori dei corsi è certificata secondo i
criteri eduQua. In termini di approcci didattici, il Cantone richiede un insegnamento orientato
all’azione e alla quotidianità.
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Nel Cantone E sono sovvenzionati perlopiù corsi organizzati da Comuni e da associazioni
fondate appositamente in vista dell’insegnamento linguistico. Non sono formulate esigenze
per quanto riguarda la formazione dei docenti, le misure di garanzia qualitativa e gli approcci
didattici.
Nel Cantone F sono sovvenzionati corsi proposti da organizzatori di entità disparata, da quelli che organizzano corsi particolari (ripetizione in caso di problemi specifici) a quelli che organizzano corsi con una quarantina di partecipanti. La maggior parte degli organizzatori di corsi
sovvenzionati sono associazioni. Il 60 per cento degli organizzatori dispone di una certificazione eduQua. Il servizio specializzato in materia d’integrazione adduce che per le istituzioni
più piccole la procedura di certificazione è troppo onerosa, sia in termini di costi sia in termini
di tempo, per cui queste istituzioni non sono tenute a farsi certificare secondo i criteri eduQua. Per l’insegnamento è tuttavia richiesto materiale didattico autentico. Di norma, i docenti
devono disporre come minimo del certificato FSEA. Gli organizzatori dei corsi devono garantire la formazione continua interna dei docenti volontari, giacché - secondo il servizio specializzato - anche i docenti volontari offrono un insegnamento di qualità e devono pertanto beneficiare di una formazione continua corrispondente. Il servizio specializzato in materia
d’integrazione rileva che nel Cantone regna un forte fabbisogno di corsi linguistici in ambito
migratorio e che è stata creata una pertinente lista d’attesa.
Nel Cantone G sono sovvenzionati due grandi organizzatori professionalizzati di corsi linguistici; per il resto, i sussidi sono corrisposti a piccole associazioni o Comuni. Non sono formulate esigenze per quanto riguarda la formazione dei docenti. I due maggiori organizzatori
possiedono una certificazione eduQua. Per quanto riguarda gli approcci didattici, il Cantone
esige che i corsi promuovano non soltanto le competenze linguistiche ma anche, in particolare, l’integrazione sociale e l’uso della lingua in situazioni quotidiane.
Definizione della qualità per i corsi di lingua in ambito migratorio
I servizi cantonali specializzati in materia d’integrazione sono stati interrogati in merito alla
loro concezione della qualità per quanto riguarda i corsi linguistici in ambito migratorio. Le
risposte sono state assai variegate1 e spaziano da un controllo di qualità da parte di una persona competente, alla soddisfazione dei partecipanti e alla possibilità di ottenere una conferma di partecipazione, passando da una pianificazione trasparente dell’offerta di corsi e da
una regolare valutazione dei docenti. Il servizio specializzato in materia d’integrazione del
Cantone A intende, per qualità, una buona pianificazione dei corsi, l’attuazione di regolari
valutazioni e, sulla base dei risultati di queste valutazioni, la possibilità di riflettere sul futuro
modus operandi. Per piano qualitativo dei corsi linguistici in ambito migratorio a livello istituzionale, questo servizio specializzato intende l’esistenza di un ciclo qualitativo all’interno delle istituzioni sovvenzionate e una riflessione preliminare da parte degli organizzatori per
quanto riguarda i gruppi target, i docenti, le possibilità di pubblicizzare l’offerta, i locali ecc.
Il servizio specializzato in materia d’integrazione del Cantone C ha rilevato i punti seguenti:
una descrizione chiara dell’offerta di corsi, una definizione chiara del gruppo target, una consulenza destinata ai partecipanti, un’impostazione dell’insegnamento basata sul livello di
formazione e conoscenze dei partecipanti, metodologie di valutazione adeguate, una conferma di partecipazione alla fine del corso, una documentazione dei progressi osservati lungo l’iter formativo, una dichiarazione dei motivi d’interruzione dei corsi e una dichiarazione
del materiale didattico impiegato. Per piano qualitativo dei corsi linguistici in ambito migratorio a livello istituzionale, questo servizio specializzato intende una linea guida vincolante e
scritta dell’organizzatore dei corsi, contenente i punti summenzionati.
Per qualità a livello istituzionale, il servizio specializzato in materia d’integrazione del Cantone D intende lo svolgimento di verifiche qualitative e di visite di esperti, nonché una buona
1
Due servizi specializzati in materia d’integrazione non hanno risposto a questa domanda.
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cultura del feedback. Per quanto riguarda l’insegnamento, i criteri di qualità sono
l’orientamento alla quotidianità, l’applicazione di metodologie adeguate al gruppo target e la
ripartizione dei partecipanti in piccoli gruppi. Sono altresì menzionate le possibilità di formazione continua per i docenti e un’infrastruttura dell’organizzatore confacente
all’insegnamento. Secondo il servizio specializzato in materia d’integrazione del Cantone D,
un piano qualitativo a livello istituzionale deve contenere asserzioni in merito a ciò che
l’istituzione considera un buon insegnamento e alle aspettative dell’organizzatore nei riguardi
dell’insegnamento e dell’infrastruttura.
Per qualità dei corsi linguistici in ambito migratorio, il servizio specializzato in materia
d’integrazione del Cantone F intende un’impostazione dell’insegnamento che tenga conto
delle esigenze dei partecipanti, che assegni i partecipanti a corsi confacenti al loro livello,
che si rapporti con la realtà dei partecipanti e che rilasci una conferma di partecipazione alla
fine del corso.
Per qualità dei corsi linguistici in ambito migratorio, il servizio specializzato in materia
d’integrazione del Cantone G intende una chiara informazione dei partecipanti in merito alla
tipologia e al contenuto del corso e la certificazione eduQua dei docenti. Secondo questo
servizio specializzato, un piano qualitativo dei corsi linguistici in ambito migratorio a livello
istituzionale deve prevedere una valutazione intermedia e finale dei corsi offerti, un’analisi
della statistica delle presenze e un’analisi dei motivi di interruzione dei corsi. Deve altresì
prevedere che i corsi siano conformi ai contenuti e obiettivi formulati preliminarmente.
Anche agli organizzatori dei corsi è stato chiesto cosa intendono per qualità dei corsi linguistici in ambito migratorio. Sei dei sette organizzatori ritengono che la qualità
dell’insegnamento si misuri in funzione della soddisfazione e dei progressi dei partecipanti.
Quattro organizzatori trovano inoltre che la qualità si traduca in un insegnamento impostato
secondo le esigenze dei partecipanti, tre dei quali precisano che ciò possa essere garantito
adeguando gli obiettivi dell’insegnamento e il materiale didattico al profilo dei partecipanti.
Quali importanti segni di qualità, gli organizzatori menzionano inoltre il fatto di promuovere la
capacità d’azione dei partecipanti nella realtà di ogni giorno, un numero di partecipanti adeguato per gruppo o classe, buoni risultati dei partecipanti agli esami telc e Goethe, un insegnamento che risponda alle esigenze, una giusta attribuzione dei partecipanti ai corsi, la
soddisfazione dei docenti, la loro esperienza, know-how e modus operandi orientato alle
soluzioni, il fatto di conformarsi alle prescrizioni eduQua e la soddisfazione dei sussidianti.
Per qualità dell’insegnamento linguistico in ambito migratorio, i sette organizzatori di corsi
intervistati intendono un approccio che ponga il focus principale sui partecipanti, le loro esigenze, i loro progressi e la loro integrazione nella società ospite. Due docenti definiscono la
qualità anche in riferimento alle loro proprie competenze professionali e all’osservanza degli
standard qualitativi richiesti.
Coordinamento tra servizi specializzati in materia d’integrazione e autorità preposte al mercato del lavoro
Nei Cantoni esiste un’offerta di corsi linguistici per adulti sovvenzionata dai servizi specializzati in materia d’integrazione e un’offerta di corsi linguistici nel settore MML di competenza
degli uffici del lavoro. Sinora in nessuno dei Cantoni analizzati esiste una cooperazione tra il
servizio specializzato in materia d’integrazione e l’autorità preposta al mercato del lavoro per
quanto riguarda il coordinamento della promozione linguistica. In un Cantone, le offerte di
promozione linguistica proposte dalle due autorità si rivolgono a un pubblico target diverso,
per cui sono sovvenzionati corsi linguistici separati proposti dal servizio specializzato in materia d’integrazione e dall’autorità del mercato del lavoro. In tre Cantoni si svolge sporadicamente uno scambio d’informazioni tra le autorità in merito alle rispettive offerte di corsi. In
quattro Cantoni è stato espresso il desiderio di un maggiore scambio tra sussidianti e di un
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migliore sfruttamento delle sinergie. In un Cantone sono già in corso pertinenti accertamenti
in vista di un coordinamento interdipartimentale della promozione linguistica.
Conclusione e bilancio
Dalla valutazione delle interviste, finalizzate a vagliare l’avanzamento della garanzia e dello
sviluppo della qualità nella prassi di promozione linguistica in ambito migratorio in Svizzera,
emergono grandi divergenze tra un Cantone analizzato e l’altro. I profili degli organizzatori di
corsi sovvenzionati variano molto da Cantone a Cantone. Anche le esigenze formulate nei
riguardi degli organizzatori dei corsi variano parecchio da un Cantone all’altro. In alcuni Cantoni le misure di garanzia qualitativa sono molto avanzate ed è stato instaurato un buono
scambio tra organizzatori dei corsi e servizi specializzati in materia d’integrazione; in altri
Cantoni le misure di garanzia qualitativa sono, per diversi motivi, piuttosto limitate. Dalla valutazione è emerso però anche che i servizi specializzati in materia d’integrazione intervistati
sono interessati a una gestione qualitativa elaborata che consenta di migliorare la qualità dei
corsi linguistici nell’interesse dei partecipanti e in risposta alle loro esigenze.
Le persone intervistate sono state interrogate anche per quanto riguarda le esperienze maturate con fide. Dai riscontri emerge che tendenzialmente fide è accolto positivamente e che il
suo valore aggiunto è apprezzato. Al tempo stesso le interviste evidenziano un grande bisogno d’informazioni in merito a fide, sia in termini didattici, sia per quanto riguarda l’ulteriore
modus operandi per l’introduzione nazionale di fide nella prassi di promozione
dell’integrazione in ambito migratorio. I servizi cantonali specializzati in materia
d’integrazione e gli organizzatori dei corsi di lingua desiderano essere informati segnatamente riguardo allo scadenzario e alle modalità d’attuazione. I risultati delle interviste corroborano tale analisi, evidenziando le fortissime divergenze fra i Cantoni per quanto concerne la
promozione linguistica. L’analisi evidenzia inoltre come i piani d’attuazione per la garanzia e
lo sviluppo della qualità nella prassi di insegnamento linguistico in ambito migratorio abbisognino, per poter essere applicati con successo, dell’appoggio di tutti gli attori (a livello cantonale, organizzatori dei corsi e docenti). In questo contesto occorre tenere conto della situazione specifica da cui parte ciascun Cantone. È una grossa sfida che i diversi attori sono
tuttavia chiamati a fronteggiare se vogliono che fide possa essere introdotto con successo.
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