RUBRICHE Inail... per saperne di più Davide Roccaforte* Riemergo: un progetto per tornare protagonisti Recuperare l’autonomia guardando al futuro: è questo l’ambizioso obiettivo del percorso avviato dalla sede di Pavia. Destinatario un uomo di 42 anni, che ha subito un grave infortunio nel 2008 I disegni di questa sezione del Magazine sono di Saul Steinberg R iconquistare l’autonomia perduta. Ricostruire un’idea di futuro possibile. Riemergere. Sono queste le finalità del progetto che la sede Inail di Pavia ha avviato nel mese di febbraio per la durata di dieci mesi a favore di un uomo di 42 anni, infortunatosi gravemente nel 2008. L’infortunio ha compromesso la sua vita lavorativa, ma soprattutto i suoi affetti: la madre è morta a causa del dispiacere per quanto accaduto al figlio; la moglie è andata a vivere a Brescia e i loro contatti non sono frequenti, spesso limitati a telefonate, cosicché l’assicurato è stato costretto a vivere con il padre appoggiandosi a una sorella. Dai colloqui con il funzionario socio-educativo è emersa la difficile condizione dell’utente, che appare “rallentato” sia nella parola che nei movimenti, mostra apatia, ritiro sociale, profonda deflessione del tono dell’umore, è svogliato, demotivato. Sono quasi completamente azzerate le competenze sociali più semplici come fare la spesa, sistemare la propria stanza, andare all’ufficio postale. Da circa sei-otto mesi le sue giornate prevedono solo lo stare a letto per un tempo prolungato, alternato dai pasti e dal fumo. Al contempo sempre più forte ed esplicita è stata la richiesta di aiuto da parte del padre ormai stanco e totalmente concentrato sulla vita del figlio. Da questo contesto è stata formulata e condivisa l’ipotesi di indivi- e relazionale). Nell’ambito della cooperativa sono presenti tutte le figure professionali necessarie alle esigenze dell’assistito (educatori, psicologi, fisioterapisti, logopedisti), in grado di fornire garanzie in termini di qualità dell’intervento. Il progetto è distinto in due fasi. La prima, che durerà quattro mesi, prevede attività di reinserimento e socializzazione, con un supporto educativo domiciliare per due volte a settimana, aperto agli stimoli territoriali, con un’attività di potenziamento motorio e con un supporto psicologico rivolto anche alla famiglia. Al contempo si inizierà a porre in discussione il legame di dipendenza conflittuale che si è creato con il padre, attualmente incapace di porre dei limiti alle richieste del figlio. Nella seconda fase saranno incrementati gli interventi educativi, psicologici e sociali, avviando in duare – nelle opportunità offerte dal nuovo Regolamento Inail per l’erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno nella vita di relazione – la possibilità di definire un intervento di aiuto altamente personalizzato in grado di garantire una presa in carico globale della persona, con prestazioni di supporto e potenziamento educativo, comunicativo e relazionale con la finalità di reinserimento sociale, acquisizione di autonomie di vita quotidiana e riappropriazione di un ruolo attivo nel proprio contesto di riferimento. Il progetto ha registrato anche una riuscita collaborazione tra pubblico e privato in quanto le diverse fasi sono gestite dalla cooperativa sociale Come noi di Mortara, consociata con l’Anffas (Associazione nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva 36 APRILE 2014 aggiunta un percorso di sostegno alla comunicazione interpersonale. Nella riuscita del progetto è fondamentale un lavoro di coordinamento e supervisione che abbia come obiettivo quello di creare una sinergia tra i vari attori. Il coordinatore del progetto, quale agente di rete, sulla base delle informazioni raccolte dai vari interventi si farà carico di individuare spazi o attività territoriali idonee a favorire il graduale inserimento sociale da attivare nei tempi legati all’evolversi del progetto. Saper organizzare il proprio tempo, avere cura di sé, orientarsi in autonomia nel proprio contesto di vita, sviluppare gradualmente capacità comunicative e di espressione, potenziare il benessere fisico, “tornare in rete”. Sono questi gli ambiziosi risultati che si cercherà di raggiungere al termine del viaggio educativo intrapreso. * assistente sociale della Sede Inail di Asti
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