Istituto Comprensivo "Destra Torre"

Incontro tra Istituto e Sindaci:
i futuri assetti di vita
dell’Istituto Comprensivo –
Un’esposizione programmatica
Perteole, 28 aprile 2014
I dati del dimensionamento sul territorio
I.C. di Cervignano del Friuli : 9 scuole, 416+504+226= 1146 alunni (57
sezioni/classi)
I.C. di Palmanova: 8 scuole, 301+336+213=850 alunni (42 sezioni/classi)
I.C. di Aquileia: 10 scuole, 368+642+332 = 1342 alunni
Visco : dà all’Istituto di Aiello del Friuli 66 alunni nelle sc. prim. e sec. di I gr. , ma
fa parte ufficialmente dell’IC di Palmanova con una monosezione di sc.
dell’infanzia costituita di 20 alunni.
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Residenza
AQUILEIA
BAGNARIA ARSA
BICINICCO
CASTIONS DI STRADA
CERVIGNANO DEL FRIULI
CORNO DI ROSAZZO
FIUMICELLO
GRADISCA
OSOPPO
PALMANOVA
ROMANS D'ISONZO
SAGRADO
SAN CANZIAN D'ISONZO
SAN GIOVANNI AL NATISONE
SANTA MARIA LA LONGA
SAN LORENZO ISONTINO
TARCENTO
TURRIACO
TRIESTE
VILLA VICENTINA
VILLESSE
VISCO
totali res. Com diversi
TOTALI iscritti 13/14 al 18.02.2014
% riferita a ciascun plesso
infanz
inf SAN
AIELLO VITO
1
infanzia infanz
RUDA
TAP.
primaria primaria primar
AIELLO CAMPOL. RUDA
primar.
S. VITO
1 1,20%
3 3,64%
2
2 1,90% 1 0,81% 1
2 1,90% 1 0,81%
1,72%
2
1
1 2,38%
5,42% 2 4,76% 1
2,70%
1
1
2,38%
2,70%
1
1
1,72% 1
1
2,70% 1 2,38%
2,70%
1
3
1 1,21 %
1
1,20% 2
1,16%
2,32% 4 4,81% 2
1
1 1,16%
1
1 1,21%
1 1,21%
1,20%
1
1 1,16%
2
1,50%
0,75%
1,90% 4 3,25% 20 15,04%
0,95%
0,95%
0,95% 3 2,44%
1,90%
1 0,75%
1,20%
1 0,81%
5,17%
3 2,86%
1
1,16%
1
1
sec I gr. sec I gr
AIELLO Perteole TOT.
1,21%
2,64%
1 2,70%
1 0,75%
1 2,70%
2 5,26%
2 5,26% 5 8,63%
5
10
8
38
13,16
37
27,03
1
5
58
13,79
1,20%
13 15,13%
19
10
8
42
11,90
2
1 0,95%
2,40% 1 0,95%
83
9,64
86
22,09
18 13,54%
18 17,17% 28 22,77%
34
38
43
83
12,05
105
32,38
123
30,89
iscritti % su
totale
4
7
4
2
37
1
3
2
2
5
7
1
2
6
1
1
1
2
1
23
2
66
180
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
788
0,51
0,89
0,51
0,25
4,70
0,13
0,38
0,25
0,25
0,63
0,89
0,13
0,25
0,76
0,13
0,13
0,13
0,25
0,13
2,92
0,25
8,38
22,84
180
788
22,84
133
32,33
L’Istituto Comprensivo vive per quasi il 23% di alunni provenienti da Comuni
esterni al territorio di riferimento.
E’ un fatto del tutto anomalo per un Istituto di 1^ ciclo e riflette la particolarità
del territorio che è privo di numeri significativi di bambini, anche se ricco di
iniziative per non perdere un’identità forte che va salvaguardata con scelte forti e
coraggiose, senza nascondere dietro i particolarismi e le logiche autoreferenziali
le difficoltà di un depauperamento connesso con il fenomeno della denatalità.
Il territorio deve affrontare a testa alta una nuova situazione in cui la contrazione
del numero degli alunni condurrà inevitabilmente alla contrazione del numero di
plessi –del tutto sproporzionato attualmente rispetto alle consistenze effettive di
alunni- .
L’assenza quasi totale di dialogo fra gli amministratori dei 4 Comuni –
registrata in modo drammatico dal Dirigente Scolastico in questi 20 mesi di
esercizio della funzione dirigenziale, in cui è rimasto costantemente privo di
interlocutori con riguardo alle esigenze complessive dell’Istituto (e non riguardo
alle scuole del singolo Comune)- si deve mutare in un confronto costante e aperto,
al fine di pervenire a soluzioni efficaci che tutelino al massimo grado possibile le
specificità del territorio che lo rendono così peculiare rispetto ai territori limitrofi,
a pena della integrale dissoluzione dell’essere scuola in questo territorio.
ALUNNI ISCRITTI A.S. 14/15 in data 29.03.2014
INFANZIA
Piccoli
Medi
Grandi
TOTALI
PRIMARIA
Cl. 1^
Cl. 2^
Cl. 3^
Cl. 4^
Cl. 5^
TOTALI
Sec. 1° gr.
Cl. 1^ A
Cl. 1^ B
Cl. 2^ A
Cl. 2^ B
Cl. 3^ A
Cl. 3^ B
TOTALI
TOTALI
AIELLO
RUDA
SAN VITO
TAPOGLIANO
9
13
7
12
16
24
15
19
9
*-13
34 iscritti
precedente 38
15+2A=17
*-17
54-1=53
Buttignon
iscritti
precedente 58
AIELLO
CAMPOLONGO
12-1=11
*-10
10+1=11
42 iscritti
precedente 41
RUDA
SAN VITO
15
18
10 (1 H)
14
12
18
23
16
16
16
18
21
18
23
20
20
*-16
80 iscritti
precedente 83
PERTEOLE
38
22
22
17
17
56
24
26
19
17
116 iscritti
precedente 123
21
81 iscritti
precedente 86
AIELLO
*-22
*-23
21
*-20
*-12
33 iscritti
precedente 37
13
*-20
81 iscritti
precedente 83
TOT 13/14 TOT 14/15
174
163(162)
358
333
differenza
256
258
meno35
788
753
*-25
91 iscritti
precedente 106
*-23
*-24
142 iscritti
precedente 133
DECRETO-LEGGE 6 luglio 2011, n. 98
Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria. (11G0146) (GU n.155 del 6-7-2011 ) note:
Entrata in vigore del provvedimento: 06/07/2011.
Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 15 luglio 2011, n. 111 (in G.U. 16/07/2011, n. 164).
Art. 19 Razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica
5. Negli anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014 alle istituzioni scolastiche
autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 600 unita',
ridotto fino a 400 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni
montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificita'
linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con
incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a
dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche
autonome.
DECRETO LEGISLATIVO 31 marzo 1998, n. 112
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in
attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59.
Art. 139.
Trasferimenti alle province ed ai comuni
1. Salvo quanto previsto dall'articolo 137 del presente decreto legislativo, ai sensi dell'articolo 128
della Costituzione sono attribuiti alle province, in relazione all'istruzione secondaria superiore, e
ai comuni, in relazione agli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti:
a) l'istituzione, l'aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole in attuazione degli
strumenti di programmazione;
b) la redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche;
c) i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in
situazione di svantaggio;
d) il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature, d'intesa con le istituzioni
scolastiche;
e) la sospensione delle lezioni in casi gravi e urgenti;
f) le iniziative e le attivita' di promozione relative all'ambito delle funzioni conferite;
g) la costituzione, i controlli e la vigilanza, ivi compreso lo scioglimento, sugli organi collegiali
scolastici a livello territoriale.
segue
2. I comuni, anche in collaborazione con le comunita' montane e le province, ciascuno in relazione ai
gradi di istruzione di propria competenza, esercitano, anche d'intesa con le istituzioni
scolastiche, iniziative relative a:
a) educazione degli adulti;
b) interventi integrati di orientamento scolastico e professionale;
c) azioni tese a realizzare le pari opportunita‘ di istruzione;
d) azioni di supporto tese a promuovere e sostenere la coerenza e la continuita' in verticale e orizzontale
tra i diversi gradi e ordini di scuola;
e) interventi perequativi;
f) interventi integrati di prevenzione della dispersione scolastica e di educazione alla salute.
3. La risoluzione dei conflitti di competenze e' conferita alle province, ad eccezione dei conflitti tra
istituzioni della scuola materna e primaria, la cui risoluzione e' conferita ai comuni.
ALUNNI ISCRITTI A.S. 14/15 in data 01.03.2014
INFANZIA
AIELLO
Piccoli
9
TOTALI
PRIMARIA
Cl. 1^
RUDA
SAN VITO
9 medi 13/14
13
15medi+2
anticip
13/14
12 medi 13/14
11 medi 13/14
AIELLO
CAMPOLONGO
RUDA
SAN VITO
13
15
AIELLO
PERTEOLE
38
56
7
Cl. 1^
TOTALI
TOT 14/15
12+1grandi
18
TOTALI
Sec. 1° gr.
TAPOGLIANO
TOTALI
ORE 14.50 DEL 28.02.2014
* 49 alunni che A.S. 15/16 andranno in classe Prima Primaria
10
tot. 49*
Il tramonto definitivo del principio della irrinunciabilità della presenza di un
plesso di scuola
dell’infanzia e primaria in ogni Comune
Il trend segna irreversibilmente una direzione che non potrà mutare nel futuro: il numero
di bambini decresce in modo progressivo ma inesorabile e la legislazione scolastica
impone numeri rispetto ai quali le richieste di deroga non possono costituire l’unico modo
con il quale il territorio pensa di risolvere una difficoltà ormai insuperabile. In particolare il
dPR n° 81 del 20.03.2009 recante Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il
razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'articolo 64,
comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2008, n. 133 prevede la sussistenza della possibilità di derogare dal numero
minimo di alunni per classe/sezione, che riguarda i territori montani: tutto ciò non può
riguardare in alcun modo un territorio come quello di riferimento dell’Istituto.
In presenza di una situazione irreversibilmente indirizzata a patire gli effetti della
denatalità, gli strumenti da mettere in campo sono plurimi e le soluzioni non sono troppo
distanti dagli assetti consolidati, purché vi sia una effettiva volontà degli amministratori
di affrontare le questioni sollevate: la concentrazione degli alunni in un numero più ridotto
di plessi garantirà la tutela delle particolarità del territorio molto più efficacemente della
dispersione dei bambini in scuole esterne al territorio, come inevitabilmente accadrà con
la progressiva chiusura prima di classi e poi –compiuto il regime transitorio- di plessi.
Il tramonto definitivo del principio della irrinunciabilità della presenza di un
plesso di scuola
dell’infanzia e primaria in ogni Comune
Un ottimo punto di partenza, al fine di ottimizzare il ricorso a risorse per
interventi di manutenzione, potrebbe essere quello di individuare le scuole
dell’infanzia e primarie con le strutture più recenti e soggette a minori
esigenze di intervento per garantire la sicurezza degli edifici e il perfetto
funzionamento degli impianti: si tratta di una questione che investe la
competenza esclusiva degli Enti Locali, rispetto alla quale il Dirigente
Scolastico dà solo suggerimenti.
Iscrizioni a.s. 2015/16
Nelle scuole primarie in vista delle iscrizioni per l’a.s. 2015/16 gli alunni iscrivibili
alle classi prime sono 49 in tutto, inclusi gli alunni provenienti da Comuni esterni
al territorio di riferimento, attualmente frequentanti le scuole dell’infanzia
d’Istituto.
Per tale motivazioni, in forza della previsione dell’art. 10 del dPR 81/2009, non
saranno attivate le iscrizioni in tutti e 4 i plessi di sc. primaria attualmente
funzionanti: il Dirigente Scolastico attende dai Comuni entro il termine del
corrente anno scolastico (non oltre il 25.08.2014) l’indicazione dei plessi ove le
iscrizioni saranno attivate in vista dell’a.s. 2015/16. Le operazioni di assegnazione
del personale e di mobilità interna presuppongono che le informazioni a riguardo
siano pubbliche per l’esercizio di un diritto da parte del personale che non può
essere affievolito dall’assenza di decisioni degli organi competenti. Dopo la
pubblicazione dell’organico di scuola primaria saranno comunicati ai Comuni i dati
ufficiali e sulla base dei dati le Amministrazioni comunali eserciteranno le loro
funzioni istituzionali.
Le tempistiche devono tener conto del fatto che la contrazione delle classi/sezioni
determinerà soprannumerarietà del personale, con la conseguenza che le decisioni
devono essere rese pubbliche con molto anticipo rispetto all’apertura delle
iscrizioni (gennaio 2015).
Iscrizioni a.s. 2015/16
Per tali motivazioni la mancata comunicazione delle
scuole ove attivare le iscrizioni entro il termine
assegnato dal Dirigente Scolastico comporterà che esse
saranno attivate solo in quei plessi che saranno
individuati dall’Amministrazione scolastica in base al
numero degli alunni ragionevolmente individuabile (49
alunni = 2 classi prime di cui una da 24 e una da 25
alunni).
Il percorso dal 3 settembre 2012 ad oggi
Situazione amministrativa in ingresso e in itinere
Situazione in ingresso
Assenza della Direttiva del DS al DSGA ex art. 25, c. 5 del D. Lgs.
165/2001
Assenza dei procedimenti di selezione pubblica, obbligatori ex art. 7,
cc. 6 e ss. del D. Lgs. 30 marzo 2001, n° 165, in relazione agli incarichi
conferiti a :
1. RSPP
2. Amministratore di sistema
3. Mediatori culturali
Assenza totale della Carta dei servizi scolastici
ex dPCM 7 giugno 1995 ed ex D Lgs 33/2013
Assenza nel Regolamento d’Istituto:
a) di ogni disciplina delle procedure negoziali
b) della disciplina regolamentare ex art. 40 DI 44/2001
c)
di tutti i criteri ex art. 33 D.I. 44/2001
d) della disciplina delle verifiche d’ufficio ex art. 43 del dPR
28.12.2000, n° 445
Situazione in itinere e attuale
Adottata
Bandi di gara realizzati:
1.
RSPP
2.
Amministratore di sistema
3.
Mediatori culturali
Adottata dal Consiglio d’Istituto in data 20.05.2013
a)
disciplina delle procedure negoziali: generata commissione consiliare
b)
della disciplina regolamentare ex art. 40 DI 44/2001: da definire
contestualmente
c)
di tutti i criteri ex art. 33 D.I. 44/2001: definiti dal Consiglio d’Istituto
criteri per la concessione in uso dei locali scolastici e per la stipula di
contratti di sponsorizzazione
d)
Assenza di individuazione dei responsabili del procedimento
amministrativo e dell’istruttoria ex art. 7 e ss. della legge 7 agosto
1990, n° 241
Illegittimità o inadeguatezza del Regolamento di disciplina alunni
della disciplina delle verifiche d’ufficio ex art. 43 del dPR 28.12.2000,
n° 445: da realizzare
Individuati dalla Direttiva del DS al DSGA e dal Piano annuale di lavoro del
personale ATA
Adottato nuovo Regolamento di disciplina da parte del Consiglio d’Istituto
nell’adunanza del 28.11.2013
Evoluzione a livello curricolare
Adottato il curricolo d’Istituto in verticale, ai sensi
dell’art. 8 del Regolamento d’autonomia
promulgato mediante dPR 8 marzo 1999, n° 275, da
parte del Collegio Docenti plenario e del Consiglio
d’Istituto nelle adunanze congiunte del 27 febbraio
2014.
Evoluzione a livello didattico
Introduzione e poi generalizzazione dei Piani di studio personalizzati e dei Piani
didattici personalizzati nelle scuole primarie e secondarie di I grado;
Generalizzazione della rilevazione delle criticità in epoca precoce nelle scuole
dell’infanzia;
Definizione degli standard di prestazione a livello didattico;
Definizione e esecuzione dei criteri di valutazione del profitto e del
comportamento di alunni e studenti; definizione dei criteri relativi all’Esame di
Stato
La Rete di scuole per il perseguimento del successo formativo
e la lotta alla dispersione ed emarginazione scolastiche
Costituzione di una Rete di scuole , con l’IC di Aiello del Friuli come capofila,
per il perseguimento del successo formativo e la lotta alla dispersione e alla
emarginazione scolastiche: accordo di Rete sottoscritto in data 27 marzo 2014
unitamente agli Istituti Comprensivi di Aquileia, Cervignano del Friuli, Gonars,
Palmanova e con l’ISIS «Malignani 2000» di Cervignano del Friuli.
In data 30 aprile 2014 sarà definitivamente sottoscritta una Convenzione tra il
sistema dei servizi (territoriale, specialistico e dell’orientamento) e la Rete di
scuole per la collaborazione a livello sistemico volta alla lotta al disagio
scolastico e al raggiungimento di elevati esiti di apprendimento per tutti gli
studenti: l’Assemblea dei Sindaci ha approvato l’iniziativa in data 10 aprile
2014.
La Rete di scuole per il perseguimento del successo formativo
e la lotta alla dispersione ed emarginazione scolastiche
L’IC di Aiello del Friuli come Istituto capofila della Rete è l’unico
Istituto della Regione che ho ottenuto la valutazione di
100/100 nella ideazione, presentazione e illustrazione del
progetto relativo alla lotta alla dispersione scolastica attivato
dal Ministero in forza dell’art. 7 del D.L. 104 del 2013:
l’innovazione didattica e la valorizzazione del lavoro di sistema
a livello territoriale (ASS n° 5, SSC, COR) ha probabilmente
spinto il valutatore a riconoscere un valore aggiunto al
progetto il cui esito ha comportato la concessione di un
finanziamento per la Rete di scuole di oltre € 26.000.
L’alternanza scuola-lavoro
per 17 studentesse/studenti
E’ la misura più innovativa realizzata sino ad oggi a livello didattico sul
territorio: attivata a titolo oneroso per l’Istituto una collaborazione con la
Fattoria didattica e sociale «Primocampo» di Aiello del Friuli: il raccordo
pedagogico, curricolare ed organizzativo tra attività didattiche dentro la scuola
e in azienda sta per essere completato. Con riguardo a 2 studenti pluriripetenti
l’alternanza è attuata in istituti di formazione professionale mediante
convenzione con Civiform.
La valutazione dell’attività sarà operata a fine anno scolastico, ma già si
preannuncia come verosimile la «salvezza» finale di più studenti grazie
all’attività di alternanza messa in atto con il fine precipuo di personalizzare
l’offerta didattica in modo radicale, nella prospettiva del rispetto della
differenziazione negli stili e nei ritmi di apprendimento e dell’alternatività del
modo di concepire la scuola come laboratorio didattico decentrato, e non solo
come disciplinarismo oltranzista, che «uccide» i più deboli e «stermina
definitivamente» coloro che hanno già sperimentato il fallimento formativo.
La problematica dell’inidoneità dei locali
dell’ufficio amministrativo e di Presidenza
Profili di inidoneità:
1. STRUTTURALE
2. FUNZIONALE
LEGGE 11 gennaio 1996, n. 23 recante Norme per l'edilizia scolastica.
Art. 3.
Competenze degli enti locali
1. In attuazione dell'articolo 14, comma 1, lettera i), della legge 8 giugno 1990, n. 142,
provvedono alla realizzazione, alla fornitura e alla manutenzione ordinaria e
straordinaria degli edifici:
a) i comuni, per quelli da destinare a sede di scuole materne, elementari e medie;
b) le province, per quelli da destinare a sede di istituti e scuole di istruzione secondaria
superiore, compresi i licei artistici e gli istituti d'arte, di conservatori di musica, di
accademie, di istituti superiori per le industrie artistiche, nonche' di convitti e di istituzioni
educative statali.
2. In relazione agli obblighi per essi stabiliti dal comma 1, i comuni e le province
provvedono altresi' alle spese varie di ufficio e per l'arredamento e a quelle per le
utenze elettriche e telefoniche, per la provvista dell'acqua e del gas, per il
riscaldamento ed ai relativi impianti.
D Lgs. 16 aprile 1994, n. 297 recante Approvazione del testo unico delle
disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni
ordine e grado.
Art. 159.
Oneri a carico dei comuni
1. Spetta ai comuni provvedere al riscaldamento, alla illuminazione, ai servizi,
alla custodia delle scuole e alle spese necessarie per l'acquisto, la manutenzione,
il rinnovamento del materiale didattico, degli arredi scolastici, ivi compresi gli
armadi o scaffali per le biblioteche scolastiche, degli attrezzi ginnici e per le
forniture dei registri e degli stampati occorrenti per tutte le scuole elementari,
salvo che per le scuole annesse ai convitti nazionali ed agli educandati femminili
dello Stato, per le quali si provvede ai sensi dell'articolo 139.
2. Sono inoltre a carico dei comuni le spese per l'arredamento,
l'illuminazione, il riscaldamento, la custodia e la pulizia delle direzioni
didattiche nonche' la fornitura alle stesse degli stampati e degli oggetti di
cancelleria.
L’inidoneità…si perpetua dal 1^ settembre 1999…???
Il problema, per gli aspetti strutturali, sussiste sin dalla costituzione dell’Istituto:
Comuni e Presidenza non l’hanno rilevato a suo tempo e non si è preso atto del fatto
che il nuovo Istituto non poteva nascere già in difetto di locali idonei di segreteria e
Presidenza.
Sotto altri profili le criticità si sono notevolmente accentuate nel corso degli anni,
specie a decorrere dall’epoca in cui le Reti hanno preso il sopravvento e la separazione
degli edifici –divisi fisicamente dalla Via Manzoni- distinti tra segreteria e presidenza
collocate rispettivamente all’interno della scuola primaria e secondaria di I gr. , ha
generato impossibilità per il Dirigente Scolastico di lavorare con un minimo di
serenità con l’Ufficio amministrativo, essendone sistematicamente impedito.
La fornitura di locali idonei è un obbligo inderogabile
Non esiste la discrezionalità degli Enti proprietari nel fornire o meno locali idonei per l’ufficio
amministrativo e la Presidenza: non vi sono esimenti rispetto al mancato adempimento ad
obbligazioni che discendono da una pluralità di fonti legislative: Il legislatore penale fornisce gli
strumenti per colpire l’inadempimento
Codice Penale
LIBRO SECONDO
DEI DELITTI IN PARTICOLARE
TITOLO II
Dei delitti contro la Pubblica Amministrazione
Art. 328.
Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione.
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del
suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e
sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico
servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del
suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un
anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il
termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
Profili strutturali:
Ufficio amministrativo
Assenza di via di esodo – dislocazione all’interno di un medesimo locale di tutte le
postazioni di lavoro; assenza aggravata dal fatto che il bancone che separa l’ufficio dal
pubblico impedisce l’uscita in caso di emergenza;
Fotocopiatore-stampante collocato all’interno del locale senza aspiratore (l’ufficio
realizza centinaia di stampe e copie ogni giorno con quello strumento);
Sul pavimento sono collocati decine di cavi e ciabatte elettriche e i fili son scoperti e a
vista: il rischio di inciampare per gli assistenti amministrativi è elevatissimo ed è già
accaduto, per fortuna senza gravi conseguenze
Gravi carenze nella gestione del microclima (l’ufficio del DSGA ha temperature
inferiori alla norma tutto l’inverno mentre tutta l’estate l’ufficio ove lavorano le
assistenti amministrative ha temperature superiori ai 32°):cfr. Allegato IV al D. Lgs.
Il microclima
art. 63, c. 1 del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 recante “Attuazione dell'articolo 1
della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro” in materia di microclima, a tenore del quale << I
luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell'allegato IV >>
Il microclima
Estratto dall’Allegato IV al D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 recante “Attuazione dell'articolo 1 della
legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”:
1.9 Microclima
1.9.1. Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi
1.9.1.1. Nei luoghi di lavoro chiusi, e' necessario far si' che tenendo conto dei metodi di lavoro e
degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantita'
sufficiente ottenuta preferenzialmente con aperture naturali e quando cio' non sia possibile, con
impianti di areazione.
1.9.1.2. Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto
funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando cio'
e' necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.
1.9.1.3. Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell'aria o di ventilazione meccanica, essi
devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d'aria fastidiosa.
1.9.1.4. Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione,
pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori.
1.9.1.5. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la
salute dei lavoratori dovuto all'inquinamento dell'aria respirata deve essere eliminato
rapidamente.
Il microclima
1.9.2.1. La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro,
tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.
1.9.2.2. Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto della influenza che possono
esercitare sopra di essa il grado di umidita' ed il movimento dell'aria concomitanti.
1.9.2.3. La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense
e dei locali di pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di questi locali.
1.9.2.4. Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei
luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attivita' e della natura del luogo di lavoro.
1.9.2.5. Quando non e' conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa
dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi
personali di protezione.
1.9.2.6. Gli apparecchi a fuoco diretto destinati al riscaldamento dell'ambiente nei locali chiusi di lavoro di cui al
precedente articolo, devono essere muniti di condotti del fumo privi di valvole regolatrici ed avere tiraggio
sufficiente per evitare la corruzione dell'aria con i prodotti della combustione, ad eccezione dei casi in cui, per
l'ampiezza del locale, tale impianto non sia necessario.
1.9.3 Umidita'
1.9.3.1 Nei locali chiusi di lavoro delle aziende industriali nei quali l'aria e' soggetta ad inumidirsi notevolmente per
ragioni di lavoro, si deve evitare, per quanto e' possibile, la formazione della nebbia, mantenendo la temperatura e
l'umidita' nei limiti compatibili con le esigenze tecniche.
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Art. 68.
(( (Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente)
1. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:
a) con l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la violazione dell'articolo 66;
b) con l'arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da 1.000 a 4.800 euro per la
violazione degli articoli 64, comma 1, e 65, commi 1 e 2;
c) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 1.800 euro per la violazione dell'articolo 67, commi 1 e 2.
2. La violazione di piu' precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti
di sicurezza relativi ai luoghi di lavoro di cui all'allegato IV, punti 1. 1, 1.2, 1.3, 1.4,
1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1. 10, 1.11, 1.12, 1.13, 1.14, 2.1, 2.2, 3, 4, 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5, e 6.6, e'
considerata una unica violazione ed e' punita con la pena prevista dal comma 1,
lettera b). L'organo di vigilanza e' tenuto a precisare in ogni caso, in sede di
contestazione, i diversi precetti violati."))
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell'articolo 1
della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro.
Art. 18
Obblighi del datore di lavoro e del dirigente
3. Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per
assicurare, ai sensi del presente decreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli
edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le
istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell'amministrazione tenuta, per
effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli
obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi,
si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati,
con la richiesta del loro adempimento all'amministrazione competente o al soggetto
che ne ha l'obbligo giuridico.
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
Profili strutturali:
Ufficio di Presidenza
Assenza di separazione dai locali della scuola secondaria di I grado: la struttura
delle mura è tale da rendere impossibile qualsiasi forma di riservatezza
nell’ufficio del Dirigente Scolastico: ogni conversazione -sia in presenza sia
telefonica- è ascoltata da tutti i presenti nel locale della scuola secondaria:
docenti, collaboratori scolastici, genitori degli studenti. Tutta l’attività
amministrativa viene svolta in violazione sistematica del D. Lgs. 30 giugno
2003, n° 196 ed anche i dati sensibili sono oggetto di trattamento in forma non
corretta . La richiesta di sonorizzazione dell’ufficio del Dirigente Scolastico,
che è l’unico rimedio e come tale corrisponde per l’Ente proprietario ad atto
obbligato, corrisponde ad una spesa di per sé molto elevata .
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
Profili funzionali:
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
Ufficio amministrativo
La presenza in un unico locale di tutti gli uffici in cui deve essere suddivisa la segreteria è
incompatibile con il buon andamento dell’azione amministrativa: ufficio alunni, ufficio
personale, ufficio contabilità-bilancio trattano materie fra di loro del tutto distinte. In
particolare la compresenza all’interno dell’unico locale attuale di pubblico esterno e personale
interno che accede agli uffici, oltre ai 4 assistenti amministrativi e alla docente utilizzata in altri
compiti, genera violazione sistematica del D. Lgs. 30 giugno 2003, n° 196.
Le conversazioni telefoniche delle 4 assistenti si sovrappongono fra di loro ed anche in
presenza del pubblico che ascolta tutto, anche ciò di cui non dovrebbe venire a conoscenza
come i dati relativi alla salute di personale e alunni (trattamento illecito di dati sensibili).
Anche la collocazione delle 4 postazioni delle assistenti dovrebbe essere tale da impedire che
il pubblico che entra veda cosa c’è sul videoterminale, sempre per la questione del
trattamento dei dati. Inoltre la disposizione di tutte e 4 le postazioni dovrebbe essere in linea
con le esigenze di illuminazione adeguata e non dovrebbe esserci alcun riflesso sullo schermo
dovuto alla luce che penetra dalle finestre.
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
Profili funzionali:
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
Ufficio amministrativo 2
La problematica dello stress lavoro-correlato
Le assistenti hanno a più riprese dichiarato al datore di lavoro il forte disagio per
l’assoluta impossibilità di lavorare con calma e tranquillità a causa della
sovrapposizione di plurime conversazioni telefoniche, e simultaneamente accesso del
pubblico e ingresso del personale d’Istituto: la situazione caotica che si determina
costringe le assistenti a compiere una sorta di isolamento mentale che consenta loro
di non essere disturbate in continuazione dalle colleghe e dalle persone presenti
(genitori degli alunni, docenti ecc…).
Tale modalità di lavoro, che si protrae per 6 ore tutti i giorni di tutti i mesi di tutti gli
anni mette capo a situazioni di forte anomalia nella prestazione lavorativa e genera
elevato rischio di insorgenza di problematiche di vario tipo, anche radicali. L’ambiente
di lavoro diviene così luogo di malessere, in antitesi con la vigente legislazione
inerente al rapporto di lavoro alla dipendenza della Pubblica Amministrazione.
D. Lgs. 30 marzo 2001 n 165
Norme generali sull’ordinamento
del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche
Art. 7
Gestione delle risorse umane
1. Le pubbliche amministrazioni garantiscono parita' e pari opportunita' tra
uomini e donne e l'assenza di ogni forma di discriminazione, diretta e indiretta,
relativa al genere, all'eta', all'orientamento sessuale, alla razza, all'origine etnica,
alla disabilita', alla religione o alla lingua, nell'accesso al lavoro, nel trattamento
e nelle condizioni di lavoro, nella formazione professionale, nelle promozioni e
nella sicurezza sul lavoro. Le pubbliche amministrazioni garantiscono altresi'
un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo e si impegnano
a rilevare, contrastare ed eliminare ogni forma di violenza morale o psichica
al proprio interno.
Stress lavoro-correlato
Cfr. art. 28, c. 1 e ss. del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 recante “Attuazione
dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Nello specifico cfr. Ministero del lavoro e
delle politiche sociali, Indicazioni della Commissione consultiva per la
valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8 , lettera m-quater, e
28, comma 1_bis, d. lgs. n° 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni),
emanate mediante Circolare 18.11.2010 prot. n° 15/SEGR/0023692; cfr. inoltre
l’Accordo interconfederale per il recepimento dell’accordo quadro europeo sullo
stress lavoro-correlato concluso l’8 ottobre 2004.
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
Profili funzionali:
Ufficio di Presidenza
La disfunzionalità connessa con la gestione della Rete
Sussiste una disfunzionalità invincibile derivante dalla collocazione di segreteria e Presidenza
in due edifici separati dalla pubblica via Manzoni: il server è collocato presso l’ufficio
amministrativo a la condivisione della Rete da parte dell’Ufficio di Presidenza unitamente al
DSGA e agli assistenti amministrativi è risulta molto spesso gravemente deficitaria.
Nonostante i costanti interventi dell’Amministratore di sistema la Rete non funziona in modo
efficiente a distanza e il collegamento in remoto si rivela inadeguato poiché rende tutte le
operazioni di accesso e lavoro lente o lentissime a seconda delle giornate. A volte l’accesso è
inibito a causa della linea. In numerosissime occasioni il Dirigente Scolastico è stato impedito
nell’utilizzo del protocollo d’Istituto, e ciò è incompatibile con l’esercizio della funzione, tenuto
conto che il suo orario di lavoro va ben oltre il termine del servizio degli assistenti
amministrativi. Non di rado l’attività dirigenziale ha subito ostacolo e pregiudizio dalle
problematiche connesse con la Rete e l’accesso alle strumentazioni indispensabili.
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
Profili funzionali:
Ufficio di Presidenza
La disfunzionalità connessa con l’assenza di una linea telefonica dell’Ufficio di Presidenza.
Si tratta di un autentico attentato all’esercizio delle attribuzioni
dirigenziali: l’utilizzo del mezzo telefonico è vitale per l’Ufficio di Presidenza sia per i contatti con
le 10 scuole dell’Istituto e le relative esigenze ed emergenze, sia per il collegamento con l’ufficio di
segreteria, non essendo stato installato un impianto di citofonia od altro. A ciò si aggiunge il traffico
telefonico con le istituzioni, le famiglie degli alunni/studenti ecc… La linea unica con la scuola
secondaria di I grado (0431/973511) genera inoltre una delle più gravi e inescusabili violazioni del diritto
alla riservatezza del personale e delle famiglie di alunni e studenti: tutte le conversazioni del Dirigente
Scolastico possono essere ascoltate da chiunque sollevi la cornetta presso la scuola secondaria. In
particolare l’assenza di interconnessione tra gli apparecchi genera sovrapposizione delle conversazioni
e più e più volte nel corso della giornata il Dirigente Scolastico è impedito nell’utilizzo del telefono, o
vede interrotte o gravemente disturbate le sue conversazioni da parte del personale della scuola
secondaria. Per tre giorni la settimana è presente il 1^ collaboratore del Dirigente Scolastico e la
problematica si amplifica e aggrava ulteriormente.
L’Ente Locale, competente per legge, si espone in simili condizioni a richieste risarcitorie che il
Dirigente Scolastico può presentare all’autorità giudiziaria in qualunque momento, essendo
gravemente ostacolato tutti i giorni di servizio nell’esercizio delle attribuzioni di legge.
I profili dell’inidoneità in sintesi estrema
(cfr. plurime segnalazioni trasmesse dal DS)
Profili funzionali:
Ufficio di Presidenza
La disfunzionalità connessa con l’assenza di una linea telefonica dell’Ufficio di
Presidenza (….segue….)
La plurime segnalazioni e richieste scritte di intervento trasmesse dal
Dirigente Scolastico sono cadute nel vuoto e non vi è stata mai
neppure una minima presa d’atto da parte dell’Ente Locale, né due
righe di risposta, con la conseguenza che il Dirigente Scolastico
potrebbe ritenersi assoggettato ad una forma di autentico
maltrattamento con le conseguenze di legge che ne scaturirebbero a
carico delle Amministrazioni competenti per legge alla fornitura della
linea telefonica all’Ufficio di Presidenza, assente sin dall’insediamento
del DS , or sono 20 mesi . Il decorso del tempo e l’inerzia dell’organo
competente alla fornitura generano responsabilità, non essendo mai
stata data giustificazione dell’omesso intervento.
Il regime delle spese per l’ufficio di segreteria e
presidenza: si impone una svolta
E’ in fase esecutiva la dismissione della presa in carico delle spese d’ufficio da
parte del Comune di Aiello del Friuli, come da lettera del Sindaco che chiede la
condivisione delle spese da parte delle altre 3 Amministrazioni comunali.
Si tratta di una richiesta del tutto legittima ad avviso del Dirigente Scolastico:
la Presidenza e l’ufficio amministrativo generano spese correnti che
riguardano l’Istituto e non il singolo Comune, con la conseguenza che la
condivisione delle spese è un fatto, oltre che naturalissimo e diffusissimo negli
Istituti di primo ciclo, necessario a causa della contrazione delle risorse che ha
colpito tutte le Amministrazioni comunali.
Il regime delle spese per l’ufficio di segreteria e
presidenza: si impone una svolta
Nel momento attuale, già dall’atto del suo insediamento, tutti i concorrenti
elementi sottolineati nel corso della presente esposizione fanno sentire il
Dirigente Scolastico come un intruso in casa propria: la Presidenza è un peso
di cui pare nessuno voglia farsi carico.
Ciò si aggiunge, come elemento ulteriormente aggravante, alla situazione
molto pesante dell’inidoneità dei locali.
LEGGE 11 gennaio 1996, n. 23 recante Norme per l'edilizia scolastica.
Art. 3.
Competenze degli enti locali
omissis
2. In relazione agli obblighi per essi stabiliti dal comma 1, i comuni e le
province provvedono altresi' alle spese varie di ufficio e per
l'arredamento e a quelle per le utenze elettriche e telefoniche, per la
provvista dell'acqua e del gas, per il riscaldamento ed ai relativi impianti.
Il regime delle spese per l’ufficio di segreteria e
presidenza: si impone una svolta
La proiezione della suddivisione delle spese gravate negli ultimi 4 anni sul
bilancio del solo Comune di Aiello del Friuli, realizzata operativamente dalla
segreteria (ass. ammin. sig.ra Cancellieri dell’ufficio contabilità) rende
evidentissimo che i costi da sopportare, se suddivisi, sono molto meno
ingenti di quelli complessivi.
Il principio della suddivisione degli oneri per 4, e non in base al numero degli
alunni residenti in ciascun Comune, è stato individuato soggettivamente dal
Dirigente Scolastico a motivo del fatto che il 23% degli alunni dell’Istituto
risiede al di fuori dei 4 Comuni, pertanto non ha senso effettuare il computo
sulla base del numero degli alunni residenti di ciascun Comune.
Tutto ciò è ovviamente rimesso alla competenza esclusiva delle
Amministrazioni comunali, trattandosi di semplici proposte.
SPESE 01.09.2009-31.08.2013 UFFICI SEGRETERIA E PRESIDENZA AIELLO
ENERGIA ELETTRICA
QUOTA PARTE X
PRESIDENZA 59,61/1000
COMUNE
SEGRETERIA 118,33/1000
2009 (DA 01.09)
2010
2011
2012
2013 (FINO A 31.08)
1.387,98
4.322,27
4.307,73
4.900,69
2.942,70
164,24
511,45
509,73
579,90
348,21
109,48
341,99
306,46
350,12
242,68
27,37
85,50
76,62
87,53
60,67
591,65
1.538,29
1.685,79
2.058,94
1.372,63
GESTIONE CALORE
QUOTA PARTE X
PRESIDENZA 59,61/1000
COMUNE
147,91
9.666,00
576,19
384,57
24.000,00
1.430,64
421,45
25.162,57
1.499,94
514,74
23.346,90
1.391,71
343,16
21.000,00
1.251,81
QUOTA PARTE X
COMUNE
144,05
357,66
374,99
347,93
312,95
729,50
2.207,50
2.323,50
2.336,50
1.758,25
SPESE TELEFONICHE
QUOTA PARTE X
PRESIDENZA
COMUNE
182,38
551,88
580,88
584,13
439,56
473,50
1.388,00
1.244,00
1.092,00
889,00
QUOTA PARTE X
COMUNE
118,38
347,00
311,00
273,00
222,25
NOLEGGIO/MANUTENZIONE FOTOCOPIATRICI
QUOTA PARTE X
PRESIDENZA (IN UNIONE-AIELLO
COMUNE
61,5%)
12,92
180,00
110,70
0,00
540,00
332,10
0,00
448,20
275,64
0,00
541,13
332,79
0,00
555,38
341,56
0,00
391,97
241,06
0,00
227,48
139,90
QUOTA PARTE X
COMUNE
27,68
83,03
68,91
83,20
85,39
60,27
34,98
SEGRETERIA 118,33/1000
2009 (DA 01.09)
2010
2011
2012
2013 (FINO A 31.08)
5.000,00
13.000,00
14.246,49
17.400,00
11.600,00
SEGRETERIA
2009 (DA 01.09)
2010
2011
2012
2013 (FINO A 31.08)
SEGRETERIA (SOLO MANUTENZIONI)
2009 (DA 01.09)
2010
2010
2011
2012
2013 (FINO A 31.08)
2013 (FINO A 31.08)
84,00
51,66
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
41,06
127,86
127,43
144,97
87,05
1.836,60
5.737,12
5.141,14
5.873,44
4.071,19
QUOTA PARTE X
COMUNE
SPESE IN C/CAPITALE
2011
2011
2013
2013
ACQ.3 P.C. HP 3405 E 3 MONITOR ACER LCD V193WEO UFF.SEGRETERIA (CON CTB PROV.LE)
ACQ.FOTOCOPIATORE KYOCERA FS-6530 UFF.SEGRETERIA (CON CTB PROV.LE)
SOSTITUZIONE SERVER UFFICIO SEGRETERIA
CLIMATIZZAZIONE UFFICIO PRESIDENZA
TOTALE SPESA PER COMUNE
10.391,96
2.127,53
2.637,80
1.996,50
1.677,00
QUOTA PARTE X
COMUNE
531,88
659,45
499,13
419,25
Il regime delle spese per l’ufficio di segreteria e
presidenza: si impone una svolta
Le spese urgenti ed indifferibili: vanno sostituiti 3 computer della segreteria a
motivo del rischio di contaminazione e perdita di dati connessi con il sistema
operativo, ormai estromesso dalla protezione ;
Altre spese meno urgenti ma non differibili sine die :
Servono armadi a chiusura per la custodia dei fascicoli personali dei dipendenti
e degli alunni: è una questione di tutela della riservatezza dei dati ivi contenuti;
La stampante-fotocopiatore in uso da anni in segreteria è stata più e più volte
riparata: servirebbe uno strumento nuovo più adatto alle esigenze dell’ufficio,
anche in relazione all’evoluzione della tecnologia.
La sede della Presidenza collocata dove??
Una questione di leadership educativa
e non solo di strutture
Sanzioni disciplinari irrogate nell’a.s. 2013/14 sino alla data odierna a
studenti di scuola secondaria di 1^ grado: 13 di cui 3 presso la sede di
Aiello del Friuli e 10 presso la sede di Perteole;
sanzioni disciplinari irrogate nell’a.s. 2012/13 a studenti di scuola
secondaria di 1^ grado: 16 di cui 5 presso la sede di Aiello del Friuli e 11
presso la sede di Perteole;
si aggiunga che presso la sede di Perteole sono accaduti fatti illeciti per i
quali non si è neppure potuto avviare il procedimento disciplinare a causa
dell’impossibilità di risalire ai responsabili (furti ecc…).
La sede della Presidenza collocata dove??
Una questione di leadership educativa
e non solo di strutture
Il Preside, interessato maggiormente agli alunni che agli adulti e alle loro
logiche, chiede agli Enti proprietari di adoperarsi per realizzare l’Ufficio di
Presidenza presso la scuola secondaria di I grado di Perteole a motivo
della situazione di emergenza educativa che si è riscontrata in talune
occasioni, sebbene ciò non debba far ritenere sussistente una situazione
di grave disordine, specie grazie all’azione costante dei docenti che
vigilano sulla condotta di studentesse e studenti.
Per quanto riguarda gli aspetti strutturali cede la parola al RSPP
d’Istituto prof. Mattiussi