Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte

IL PUNTO DI VISTA DEL
CONSULENTE E DEI GESTORI: CRITICITÀ
NELL’APPLICAZIONE DEL D.LGS. 46/14
Seminario Tecnico
D.Lgs. 46/14, modifica del D.Lgs. 152/06
ed attuazione della Direttiva Europea 2010/75/UE:
criticità e problematiche aperte
Confindustria - c/o sala Convegni
Via IV Novembre, 132 Piacenza
14 novembre 2014
Relatore Valentina Zangrando
Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte
Le principali novità introdotte dal D.Lgs. 46/14 sono:
Durata AIA e rinnovo AIA: Per il rinnovo dell’autorizzazione vi è un riesame periodico a cura
dell’Autorità Competente. La durata è portata da 5 a 10 anni, da 16 a 12 anni per le aziende certificate
UNI EN 140001 e da 8 a 16 anni per le aziende in possesso di registrazione EMAS.
Impianti soggetti IPPC: È stato modificato l’All. VIII alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/06 che riporta
le tipologie di impianti soggetti alla disciplina IPPC, inserendo nuove tipologie di impianto e
modificando alcune soglie.
Valori limite: L’Autorità competente ha facoltà di indicare nell’autorizzazione il numero massimo, la
massima durata e la massima intesità di superamenti dei valori limite di emissione.
Sanzioni: Aggiornamento e modifica sanzioni in merito a esercizio senza autorizzazione, mancato
rispetto di prescrizioni autorizzative, modifiche sostanziali senza autorizzazione, gestione rifiuti non
autorizzati, superamento limiti, utilizzo combustibili non autorizzati.
Incenerimento e coincenerimento rifiuti: abrogazione D.Lg. 133/2005, modifiche parametri e nuovi
limiti di emissione.
Grandi impianti combustione: modifiche limiti di emissione (01/01/2016 oppure rinnovo o riesame
AIA).
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Criticità per il gestore – RINNOVO E DURATA AIA
Rinnovo e durata AIA: L’Art. 29-octies, relativo al rinnovo dell’AIA, è stato sostituito. Al
posto del rinnovo dell’AIA si parla ora di un riesame periodico svolto dall’autorità competente
in merito all’autorizzazione integrata ambientale, riesame che ha valenza di rinnovo dell’AIA e
deve essere disposto secondo le seguenti tempistiche:
Entro 4 anni dalla data di pubblicazione nella GU dell’Unione Europea delle decisioni
relative alle conclusioni sulle BAT del settore relativo all’attività in oggetto;
In caso siano trascorsi 10 anni dal rilascio dell’AIA o dall’ultimo rinnovo;
Su giudizio dell’Autorità competente, in caso di inquinamento provocato dall’attività tale da
richiedere revisione dei valori limite o prescrizione di nuovi valori, in caso di modifiche
sostanziali delle BAT che consentano notevole riduzione delle emissioni, etc.
Decade quindi l’obbligo di presentare la documentazione entro 6 mesi dalla scadenza
dell’autorizzazione, mentre la determinazione delle tempistiche diviene competenza
dell’autorità.
Per i grandi impianti di combustione, nel caso il rinnovo dell’autorizzazione non risulti previsto
entro il 01/01/2016, dovrà essere inviata richiesta di aggiornamento dell’autorizzazione entro
il 01/01/2015.
Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte
Soluzioni proposte: PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO
Consente ai gestori degli impianti di gestire le prescrizioni contenute nell’Autorizzazione
Integrata Ambientale, definendo modalità e modalità di registrazione ed i luoghi di
archiviazione della documentazione. Tale documento diventa pertanto un manuale
operativo di gestione delle prescrizioni autorizzative.
Riporta modalità di applicazione/adempimento alle prescrizioni autorizzative poco chiare o
per le quali le AIA non specificano modalità o tempi di adempimento.
Inoltre, in sede di domanda di autorizzazione e di rinnovo AIA, tale documento è un utile
strumento per proporre all’Autorità i controlli più idonei per il proprio stabilimento, evitando
che vengano riproposti controlli relativi ad altre tipologie di impianto non applicabili per
quello in questione.
Infine può essere utilizzato come strumento, nel corso dei rinnovi delle AIA, per proporre
modifiche ai controlli prescritti, nel caso si sia dimostrato con la buona prassi che tali
controlli sono oramai obsoleti e andrebbero rivisti quantomeno nelle tempistiche.
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Criticità per il gestore – SUPERAMENTO VALORI LIMITE
È stato inserito all’Art. 29-sexies il comma 7-bis il quale prevede che l’Autorità competente
abbia la facoltà di indicare preventivamente nell’autorizzazione il numero massimo, la
massima durata e la massima intensità (comunque non eccedente il 20%) di superamenti
dei valori limite di emissione, dovuti ad una medesima causa, che possono essere
considerati, nel corso di validità dell’autorizzazione stessa, situazioni diverse dal normale
esercizio e nel contempo non rientrare tra le situazioni di incidente o imprevisti.
Ai sensi dell’Art. 237-octdecies (introdotto dal D.Lgs.46/14), comma 3, in ogni caso
comunque gli impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti per nessun motivo, in
caso di superamento dei valori limite di emissione, possono continuare ad incenerire rifiuti
per più di quattro ore consecutive e la durata cumulativa del funzionamento in tali
condizioni in un anno deve essere inferiore a sessanta ore.
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Criticità per il gestore - SANZIONI -1
L’Art. 29-quattuordecies “Sanzioni” è stato sostituito. Le sanzioni previste sono state
modificate ed aggiornate e riguardano i seguenti casi:
• Chi esercita una delle attività senza essere in possesso dell’autorizzazione
integrata ambientale, o dopo che la stessa sia stata sospesa o revocata.
• Chi non rispetta le prescrizioni previste dall’autorizzazione integrata ambientale in
particolare nel caso in cui l’inosservanza:
– sia costituita da violazione dei valori limite di emissione, rilevata durante i
controlli previsti nell’autorizzazione o nel corso di ispezioni di cui all’articolo 29decies, commi 4 e 7;
– riguardi il superamento dei valori limite di emissione determina anche il
superamento dei valori limite di qualità dell’aria previsti dalla vigente
normativa;
– sia relativa alla gestione di rifiuti;
– sia relativa allo scarico di sostanze pericolose tab. 5 e 3/A dell’Allegato 5 Parte
Terza del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.;
– sia relativa a scarichi recapitanti nelle aree di salvaguardia delle risorse idriche
destinate al consumo umano di cui all’articolo 94, oppure in corpi idrici posti
nelle aree protette di cui alla vigente normativa;
– sia relativa all’utilizzo di combustibili non autorizzati;
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Criticità per il gestore - SANZIONI -2
• sia relativa ad una installazione ad una modifica sostanziale senza l’autorizzazione
prevista;
• sia relativa ad una omissione di trasmissione all’autorità competente la
comunicazione prevista all’articolo 29-decies comma 1 (comunicazione relativa
all’attuazione di quanto previsto dall’AIA), nonché il gestore che omette di effettuare
le comunicazioni di cui all’articolo 29-undecies, comma 1, (eventi incidentali e
imprevisti);
• sia relativa a comunicazioni di dati falsificati o alterati;
• sia relativa ad una mancata presentazione, nel termine stabilito dall’autorità
competente, della documentazione integrativa prevista all’articolo 29-quater,
comma 8, o la documentazione ad altro titolo richiesta dall’autorità competente per
perfezionare un’istanza del gestore o per consentire l’avvio di un procedimento di
riesame.
Sanzioni fino ad un max di 60.000 Euro
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Soluzioni proposte: PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO E
SCADENZIARIO
Piano di Monitoraggio e Controllo
Consente di gestire i controlli ambientali al fine di garantire il monitoraggio continuo e
puntuale delle varie matrici ed emissioni, atto a verificare il rispetto dei limiti previsti
dall’autorizzazione e normativa. Riporta inoltre, per ciascuna matrice, le azioni da
intraprendere nel caso di eventi accidentali, anomali, superamenti ed emergenze,
specificando chi informare, le comunicazioni da effettuare, le tempistiche da rispettare
e spesso fornendo dei fax simile di comunicazione da utilizzare nei casi contingenti.
SCADENZIARIO
Riporta puntualmente per ciascun mese le scadenze di legge ed autorizzative
previste.
Garantisce di avere la situazione prescrittiva perennemente sotto controllo e può
inoltre essere adattato comprendendo anche le analisi e i monitoraggi da
effettuare ai sensi dell’autorizzazione.
In tal modo il Gestore di mese in mese può verificare di aver adempiuto a tutti gli
obblighi per lui previsti.
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Criticità per il gestore – ESEMPIO IMPIANTI DI
INCENERIMENTO E COINCENERIMENTO - 1
Modifiche al Titolo Terzo della Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e successive
modificazioni – Titolo III-bis incenerimento e coincenerimento dei rifiuti
Il Titolo, che ha sostanzialmente «inglobato» il D.Lgs. 133/05, disciplina:
Valori limite di emissione degli impianti di incenerimento e coincenerimento dei rifiuti;
I metodi di campionamento, analisi e di valutazione degli inquinanti derivanti dagli
impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti;
I criteri e le norme tecniche generali riguardanti le caratteristiche costruttive e
funzionali, nonché le condizioni di esercizio con particolare riferimento all’esigenza
di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente contro le emissioni causate
dall’incenerimento e coincenerimento dei rifiuti;
Le definizioni contenute nel D.Lgs. 133/05;
Nuovi parametri e valori limite di emissione;
Disciplina inoltre l’abrogazione del D.Lgs. 133/2005 dal 01/01/2016, con
adeguamento per impianti esistenti entro il 10/01/2016.
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Criticità per il gestore - ESEMPIO IMPIANTI DI
INCENERIMENTO E COINCENERIMENTO - 2
Il decreto impone il monitoraggio in continuo di:
CO, NOx, SO2, polveri totali, COT, HCl, HF e NH3;
H2O, O2, temperatura, pressione, portata fumi;
Temperatura post combustione;
Il decreto impone il monitoraggio discontinuo con cadenza almeno quadrimestrale
dei parametri Cd+Tl, Hg, Sommatoria metalli (Sb+As+Pb+Cr+Co+Cu+Mn+Ni+V),
PCDD+PCDF, IPA e PCB - DL.
Vengono imposti dei valori limite giornalieri e semiorari per i vari parametri per gli
impianti di incenerimento (All. 1 al Titolo III-bis) e giornalieri per i vari parametri per
gli impianti coincenerimento (All. 1 al Titolo III-bis) . Rispetto al D.Lgs. 133/05 la
modifica più significativa riguarda la valutazione rispetto limiti emissione per il CO,
che sono:
50 mg/Nm3 come valore medio giornaliero;
100 mg/Nm3 come valore medio su 30 minuti;
il valore di 150 mg/Nm3 come valore medio su 10 minuti.
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Criticità per il gestore – ESEMPIO IMPIANTI DI INCENERIMENTO E
COINCENERIMENTO - 3
Allegato 1 punto C:
I valori medi su 30 minuti e i valori medi su 10 minuti sono determinati durante il periodo di
effettivo funzionamento (esclusi i periodi di avvio e di arresto se non vengono inceneriti rifiuti)
in base ai valori misurati, previa sottrazione del rispettivo valore dell’intervallo di confidenza al
95% determinato sperimentalmente: diviene OBBLIGATORIA LA UNI EN 14181:2005
I valori degli intervalli di confidenza di ciascun risultato delle misurazioni effettuate, non
possono eccedere le seguenti percentuali dei valori limite di emissione riferiti alla media
giornaliera:
Polveri totali: 30 %
Carbonio organico totale: 30 %
Acido cloridrico: 40 %
Acido fluoridrico: 40 %
Biossido di zolfo: 20 %
Biossido di azoto: 20 %
Monossido di carbonio: 10 %
Ammoniaca: 30%
I valori medi giornalieri sono determinati in base ai valori medi convalidati.
Per ottenere un valore medio giornaliero valido non possono essere scartati, a causa di
disfunzioni o per ragioni di manutenzione del sistema di misurazione in continuo, più di 5 valori
medi su 30 minuti in un giorno qualsiasi. Non più di 10 valori medi giornalieri all’anno possono
essere scartati a causa di disfunzioni o per ragioni di manutenzione del sistema di misurazione
in continuo.
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Criticità per il gestore – GRANDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE
Modifiche Allegati Parte V del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.
Analisi e valutazione delle emissioni in atmosfera:
I valori orari e giornalieri convalidati sono determinati in base ai valori medi orari validi misurati
previa detrazione del valore dell’intervallo di fiducia
I valori degli intervalli di fiducia di un singolo risultato di misurazione non possono superare le
seguenti percentuali dei valori limite di emissione:
Polveri totali: 30 %
Biossido di zolfo: 20 %
Biossido di azoto: 20 %
Monossido di carbonio: 10 %
Qualsiasi giorno nel quale più di 3 valori medi orari non sono validi a causa di un
malfunzionamento o manutenzione dello SME, non è considerato valido;
Se in un anno più di 10 giorni non sono validi per tali ragioni, l’ACC prescrive al Gestore di
assumere adeguati provvedimenti per migliorare l’affidabilità dello SME;
I sistemi devono essere sottoposti a verifiche in parallelo almeno una volta all’anno.
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Soluzioni proposte: Verifica di Conformità dello SME
CONFORMITA’
Verifica
Verifica del SW
Verifica punto di
certificazione
Verifiche in Campo
SME e
emissione e
analizzatori,
dello SME
Stati Impianto
sezione di prelievo quadro prescrittivo
e LG
Verifica dei
documenti
dello SME/
manutenzione e
taratura
Comunicazioni
ad EC/AC
Per dimostrare che il Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME), sia conforme
alle prescrizioni cogenti.
Per appurare l’effettiva applicazione al Sistema di Monitoraggio delle Emissioni
(SME) di quanto indicato e può essere considerata come un utile punto di
partenza per qualunque approfondimento da parte di AC/EC.
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Soluzioni proposte: Manuale SME
•
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•
•
•
•
•
1 – INTRODUZIONE GENERALE
Scopo e struttura documento
Gestione del manuale
2 – LEGISLAZIONE E NORMATIVE DI RIFERIMENTO
Legislazione nazionale e regionale
Normative tecniche
3 – DESCRIZIONE GENERALE DEL SISTEMA
Descrizione minimo tecnico
Descrizione tecnica sistemi di monitoraggio in continuo
Descrizione Sistemi di acquisizione, validazione,
elaborazione dati
4 – CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI STRUMENTI
•
Caratteristiche tecniche analizzatori e sonde facenti
parte dello SME
•
•
•
•
•
•
•
5 – SOF TWARE E GESTIONE DEI DATI
Descrizione del software di gestione dello SME
Descrizione procedure di gestione dei dati
Analisi acque reflue
Emissioni in atmosfera
Emissioni diffuse e fuggitive
Rumore
Controllo dei rifiuti in ingresso ed uscita
•
•
•
•
•
•
6 – TARATURA DEGLI STRUMENTI
Descrizione delle procedure di taratura degli strumenti
componenti il sistema di monitoraggio in continu
o
7 – MANUTENZIO NE DEL SISTEMA
Modalità operative per la manutenzione dei sistemi di
monitoraggio in continuo
Tempistiche di manutenzione
8 – VERIFICA DEL SISTEMA
Modalità operative per la verifica dei sistemi di
monitoraggio in continuo
Tempistiche di verifica
9 – GESTIONE DEI DATI
Modalità di acquisizione, elaborazione, archiviazione e
presentazione dei dati relativi al sistema
10 – ORGANIZZAZIONE PER LA GESTIONE DEL SISTEMA
•
Responsabilità delle figure coinvolte nella gestione dello
SME
•
Criteri gestionali adottati
Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte
Soluzioni proposte: PIANO E REGISTRO DI ANALISI
Piano di Analisi, nel quale vengono riportati per ciascuna matrice (emissioni in
atmosfera, acque reflue, suolo, rifiuti, ecc.) i parametri che devono essere
monitorati, le frequenze di analisi/controllo previste e le metodiche analitiche che
devono essere utilizzate. Può essere utilizzato come specifica tecnica per i
laboratori di analisi.
Registri di analisi in cui gli operatori dell'impianto riportano gli esiti delle
determinazioni analitiche effettuate. Questo consente di verificare efficacemente e
puntualmente il rispetto dei valori limite di emissione, delle tempistiche di analisi
previste e che siano stati determinati tutti i parametri previsti dalle prescrizioni
vigenti.
Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte
CRITICITÀ PER I GESTORI IPPC
Contingenza economica sfavorevole e la scarsità di risorse umane e
finanziarie a disposizione delle Aziende;
Il confronto con il mercato comunitario che impone garanzie e
certificazioni sulle prestazioni ambientali e qualitative delle Aziende;
Complessità del quadro Autorizzativo, Legislativo e Normativo che
richiede un approccio multidisciplinare ed sistemi di gestione
implementati non garantiscono il rispetto delle prescrizioni autorizzative.
SOLUZIONE
Approccio Integrato
Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte
APPROCCIO INTEGRATO AL MONDO IPPC
Gap Analysis: audit
di screening
iniziale
Integrazione PMC e
Manuale SME con
Sistemi SGI/SGE
Audit Integrati
L’approccio integrato al “mondo IPPC” comporta i seguenti vantaggi:
Permette di avere un quadro sempre aggiornato sulla realtà presente in
azienda;
Consente di non trascurare aspetti significativi e/o controlli rilevanti dal punto
di vista Normativo, Legislativo ed Autorizzativo;
Consente di monitorare ed aggiornare prontamente la gestione delle
prescrizioni in relazione agli aggiornamenti normativi, come nel caso del
D.Lgs. 46/14
Permette all’Ente di Controllo di trovare, nel corso delle proprie verifiche
ispettive, una situazione controllata e monitorata e, nel caso di Non
Conformità, può vedere come le stesse sono state gestite;
Permette di ottimizzare le tempistiche di controllo, impegnando per minor
tempo le risorse;
L’integrazione del PMC con il Sistema di Gestione dell’azienda e/o un
Programma di Gestione Energia consente al gestore di avere una
compensazione dei costi derivanti dall’applicazione del PMC tramite
meccanismi di incentivazione/detrazione fiscale e riduzione del costo
dell’Energia.
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PMC
FIGURE RESPONSABILI/COINVOLTE,
DESCRIZIONE IMPIANTO
LEGISLAZIONE
SGA E PMC:
INTEGRAZIONE
UNI EN ISO 14001:2004
Par. 4.2 POLITICA AMBIENTALE
Par. 4.3.1 ASPETTI AMBIENTALI
Par. 4.3.2 PRESCRIZIONI LEGALI
CONTROLLI AMBIENTALI:
- MONITORAGGIO RISORSA IDRICA ED ACQUE
REFLUE
- MONITORAGGIO EMISSIONI IN ATMOSFERA
- MONITORAGGIO CONSUMI E PRODUZIONE DI
ENERGIA E CONSUMI COMBUSTIBILI
- MONITORAGGIO SEDIMENTI E TERRENI
- EMISSIONI SONORE
- MONITORAGGIO COMBUSTIBILI IN INGRESSO
- MONITORAGGIO RIFIUTI IN USCITA
- MONITORAGGIO CAMPI ELETTRO-MAGNETICI
- PIANO DI SORVEGLIANZA AMBIENTALE
Par. 4.3.3 OBIETTIVI, TRAGUARDI E PROGRAMMA
Par. 4.4.1 RISORSE, RUOLI, RESPONSABILITÀ E
AUTORITÀ
Par. 4.4.2 COMPETENZA, FORMAZIONE E
CONSAPEVOLEZZA
Par. 4.4.3 COMUNICAZIONE
CONTROLLI OPERATIVI IMPIANTO:
- QUANTITATIVI COMBUSTIBILI ALIMENTATI
- CONTROLLO
PARAMETRI
CRITICI
DI
CONDUZIONE CENTRALE A DCS (es.:
temperatura esercizio caldaie)
- CONTROLLO PARAMETRI CRITICI CICLO
TERMICO ED ANALISI ACQUA CICLO
TERMICO
- CONTROLLO FUNZIONAMENTO SISTEMI DI
ABBATTIMENTO EMISSIONI IN ATMOSFERA
- CONTROLLO
FUNZIONAMENTO
SISTEMA
MONITORAGGIO IN CONTINUO EMISSIONI IN
ATMOSFERA E ACQUE REFLUE
- MONITORAGGIO CONSUMO MATERIE PRIME
- MONITORAGGIO
GESTIONE
AREE
STOCCAGGIO
- MANUTENZIONE IMPIANTO
INDICATORI DI PERFORMANCE
FORMAZIONE
Par. 4.4.4 e 4.4.5 DOCUMENTAZIONE
Par. 4.4.6 CONTROLLO OPERATIVO
Par. 4.4.7 PREPARAZIONE E RISPOSTA ALLE
EMERGENZE
Par. 4.5.1 SORVEGLIANZA E MISURAZIONE
Par. 4.5.2 VALUTAZIONE DEL RISPETTO DELLE
PRESCRIZIONI
PAR. 4.5.3 NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E
PREVENTIVE
Par. 4.5.4 CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI
PAR. 4.5.6 RIESAME DELLA DIREZIONE
Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte
UNI EN ISO 14001:2004
Par. 4.2 POLITICA AMBIENTALE
Par. 4.3.1 ASPETTI AMBIENTALI
Par. 4.3.2 PRESCRIZIONI LEGALI
Par. 4.3.3 OBIETTIVI, TRAGUARDI E PROGRAMMA
SGA E SGE:
INTEGRAZIONE
UNI CEI EN ISO 50001:2011
Par. 4.2.1 VERTICE AZIENDALE
Par. 4.2.2 RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE
Par. 4.3 POLITICA ENERGETICA
Par. 4.4.2 REQUISITI LEGALI E ALTRE PRESCRIZIONI
Par. 4.4.3 ANALISI ENERGETICA
Par. 4.4.4 DATI ENERGETICI DI BASE
Par. 4.4.1 RISORSE, RUOLI, RESPONSABILITÀ E
AUTORITÀ
Par. 4.4.2 COMPETENZA, FORMAZIONE E
CONSAPEVOLEZZA
Par. 4.4.3 COMUNICAZIONE
Par. 4.4.5 INDICATORI DI PRESTAZIONE ENERGETICA
Par. 4.4.6 OBIETTIVI, TRAGUARDI E PROGRAMMA/I
Par. 4.5.2 COMPETENZA, FORMAZIONE E
CONSAPEVOLEZZA
Par. 4.5.3 COMUNICAZIONE
Par. 4.4.4 e 4.4.5 DOCUMENTAZIONE
Par. 4.5.4 DOCUMENTAZIONE
Par. 4.4.6 CONTROLLO OPERATIVO
Par. 4.5.5 CONTROLLO OPERATIVO
Par. 4.4.7 PREPARAZIONE E RISPOSTA ALLE
EMERGENZE
Par. 4.5.6 PROGETTAZIONE
Par. 4.5.1 SORVEGLIANZA E MISURAZIONE
Par. 4.6.1 SORVEGLIANZA, MISURAZIONE E ANALISI
Par. 4.5.2 VALUTAZIONE DEL RISPETTO DELLE
PRESCRIZIONI
Par. 4.6.2 VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ AI
REQUISITI LEGALI E ALTRI REQUISITI
PAR. 4.5.3 NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E
PREVENTIVE
Par. 4.6.4 NON CONFORMITà, AZIONI CORRETTIVE E
AZIONI PREVENTIVE
Par. 4.5.4 CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI
Par. 4.6.5 CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI
PAR. 4.5.6 RIESAME DELLA DIREZIONE
PAR. 4.7 RIESAME DELLA DIREZIONE
Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte
AUDIT DI SCREENING INIZIALE E
INTEGRATO
Individuazione prescrizioni
Autorizzative, Legislative e
Normative cogenti per l’impianto
Analisi della documentazione presente in
impianto
Audit in Azienda con
redazione Check-list/Verbale
- elenco delle azioni da intraprendere
per l’adeguamento di ognuno degli Hot
spot rilevati rispetto al quadro
prescrittivo cogente per l’Azienda
Verifica della completezza delle
procedure
e
registri
ed
eventuale integrazione
Suddivisione degli argomenti/controlli, secondo le varie matrici e le specifiche
esigenze dell’impianto;
Pianificazione della frequenza di audit, che deve essere tale da garantire un
monitoraggio continuo ed efficace.
Seminario D.Lgs. 46/14 : criticità e problematiche aperte
AUDIT: GLI STRUMENTI OPERATIVI
Paragrafo di riferimento PMC/SGI e
definizione matrice/macroarea del controllo
Frequenza di auditing prevista
CHECK LIST
DI
SORVEGLIANZA
Controllo previsto e le modalità di esecuzione
Frequenza di esecuzione dello
specifico controllo
Figura responsabile dell’esecuzione del controllo /
figura responsabile della verifica dell’esecuzione del controllo
Modalità di registrazione del controllo
e luogo di archiviazione delle registrazioni
Riepilogo delle osservazioni rilevate nei precedenti audit
di verifica, descrizione delle modalità di presa in carico/
risoluzione delle stesse ed indicazione della chiusura
o meno di tali osservazioni
VERBALE DI
VERIFICA
Descrizione delle osservazioni riscontrate nel corso
dell’audit di verifica ed indicazione delle
modalità consigliate dagli Auditor per risolvere le stesse
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CONCLUDENDO…
L’approccio proposto comporta i seguenti vantaggi:
Permette di raggiungere e dimostrare un buon livello di
prestazione ambientale tenendo sotto controllo le prestazioni
dell’impianto e non perdendo di vista il concetto di miglioramento
continuo;
Permette di avere un Sistema di Gestione che garantisca il rispetto
delle prescrizioni Autorizzative, Legislative e Normative;
Permette all’Ente di Controllo di trovare una situazione monitorata
e controllata con una corretta gestione delle «anomalie» che
eventualmente emergono durante la gestione;
Permette di avere una compensazione dei costi derivanti
dall’applicazione del PMC mediante l’adozione di un Programma di
gestione dell’Energia.
Ringrazia per l’attenzione
StudioSMA
Studio Monitoraggio dei Beni Ambientali e Culturali
Sede Operativa: Via Tintoretto 11 31021 Mogliano Veneto (TV)
Tel.: 0414574053
Fax.: 0415971249
Web: www.studiosma.it
Mail: [email protected]
Azienda certificata da ACCREDIA