Consorzio Comunità Solidali - CSR, Unioncamere Lombardia

Consorzio
Comunità Solidali
MANUALE
per la valutazione della
qualità
delle strutture residenziali
psichiatriche
giugno 2004
Consorzio Comunità Solidali
via Rose di sotto, 53 - 25126 Brescia
tel. 030 28 93 428 - fax 030 28 93425 - P. Iva 02458140981
1. Premessa
3
2. La Carta dei Valori
3
3. L’iter di costruzione del Manuale
8
4. I processi di valutazione
17
5. I requisiti del Manuale
19
19
30
A. Politiche
B. Leadership e risorse umane
C. Risorse ‘strutturali’ (attrezzature, dotazioni, edifici
e arredi)
D. Modalità organizzative
D1. Organizzazione
43
49
49
D2. Strategie d’intervento (relativamente ai piani terapeutici,
al modello assistenziale-riabilitativo)
E. Valutazione e miglioramento qualità
61
75
E 1. Soddisfazione sistema cliente
75
E 2. Consonanza
80
E 3. Efficacia
82
E 4. Efficienza
86
91
Glossario
Consorzio Comunità Solidali
via Rose di sotto, 53 - 25126 Brescia
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1) PREMESSA
Il presente Manuale per la valutazione della qualità delle strutture residenziali
psichiatriche é relativo al Marchio “Comunità Solidali - strutture residenziali
psichiatriche”, promosso e gestito dal Consorzio Comunità Solidali, e costituisce la
guida attraverso la quale il Consorzio verifica la sussistenza o meno dei requisiti per
la concessione del Marchio Comunità Solidali.
Il Manuale è parte integrante del marchio Comunità Solidali ed è allegato al relativo
regolamento di utilizzo. Esso rappresenta
a) il disciplinare per l’attuazione e gestione, secondo buone prassi, delle strutture
residenziali psichiatriche, adottato dall’omonimo Consorzio Comunità Solidali,
b) lo strumento di valutazione delle stesse.
Il Manuale si fonda sulla Carta dei Valori del Consorzio Comunità Solidali, di seguito
riportata:
2) LA CARTA DEI VALORI
Premessa
La Carta dei valori di Comunità Solidali è il frutto del lavoro finora compiuto da Cgm
insieme alla Caritas, alle Associazioni dei familiari dei malati psichici ed ai referenti
tecnico-scientifici con cui ha operato nel percorso verso l’eccellenza nella Salute
Mentale, condividendo orientamenti, contenuti e linee guida. La Carta dei valori del
Consorzio Comunità Solidali fa riferimento al Progetto Obiettivo Tutela Salute
Mentale (1998-2000) del Ministero della Salute, al Piano Sanitario Nazionale 20022004, al Codice Etico di Federsolidarietà/Confcooperative ed ai Documenti
programmatici di Cgm.
La Mission
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Promuovere l’eccellenza nella Salute Mentale, attraverso la creazione di un
marchio collettivo di qualità, che definisca, verifichi, certifichi e promuova:
- cultura della solidarietà e della “psichiatria di comunità”
- buone prassi nei modelli gestionali
- strategie di empowerment dell’utenza
- processi di inclusione e di cittadinanza
Ciò in termini di:
promozione delle azioni di miglioramento continuo della qualità degli interventi,
come elemento caratterizzante;
• promozione di tecniche derivate dai concetti di TQM da implementare nei
segmenti: tecnico-professionale, manageriale/gestionale e relazionale;
• costante confronto dei modelli riabilitativi adottati, con il mondo scientifico
nazionale ed internazionale, al fine di creare sistemi aperti all’innovazione ed alla
ricerca;
• individuazione di sistemi di monitoraggio e di benchmarking;
• superamento degli interventi frazionati, a favore delle azioni di “filiera”, come
risposta integrata ai diversi problemi delle persone ed alla loro evoluzione;
• superamento della valutazione della qualità dai semplici processi agli esiti,
secondo il modello EFQM (European Foundation for Quality Management);
• promozione di modelli di welfare di comunità che valorizzino la funzione pubblica
del privato sociale, secondo il principio della sussidiarietà.
Sono altresì parte integrante del marchio le azioni di supporto, promozione e
implementazione di una cultura dell’impresa sociale caratterizzata da:
•
-
orientamento delle azioni al territorio
sviluppo dell’economia sociale
fini solidaristici dell’impresa
attivazione di processi di inclusione sociale e lavorativa dei cittadini più deboli,
secondo logiche di “servizio al territorio”
- orientamento alla realizzazione compiuta della sussidiarietà e della cittadinanza
attiva
- coinvolgimento e valorizzazione delle diverse risorse della comunità, sia nelle
basi sociali secondo una visione multistakeholders dell’impresa e sia nella
promozione della Salute Mentale e di nuove risposte alle problematiche
psichiatriche dei cittadini che la abitano.
In particolare le seguenti azioni :
•
privilegiare l’essere a servizio della comunita’ sociale, cioè una organizzazione
che non utilizzi strumentalmente i bisogni per lucrare, ma si ponga al servizio
delle persone di quella comunità, in particolare di quante vivono maggiori
difficoltà, per aiutarle a crescere nella capacità di accoglienza e di solidarietà
reciproca;
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•
•
•
•
•
trovare nella comunità radici, significati, stimoli al cambiamento e sempre nuove
risorse umane;
coinvolgere gli stakeholders (volontari, persone svantaggiate, famiglie, uomini e
donne di buona volontà, lavoratori, pensionati, giovani, sovventori, organizzazioni
pubbliche e private, etc.), al fine di realizzare autentiche imprese sociali
rappresentative dei territori;
promuovere cittadinanza attiva, intesa sia come impegno del cittadino (non solo a
prender parte agli organismi di partecipazione, ma anche ad operare direttamente
e attivamente nella creazione di reti solidali), che come insieme di azioni e cultura
della prevenzione del disagio psichico;
valorizzare e creare reti solidali, cioè relazioni di reciprocità, legami, scambi e
condivisione di opportunità e risorse;
superare i confini dell’impresa tradizionale che destina la ricchezza prodotta al
suo interno, con modelli di esternalizzazione del valore al territorio a agli
stakeholders.
Le Politiche
Le azioni di promozione del marchio devono:
•
•
•
avere le comunità locali come principali stakeholders e devono essere basate su
una solidarietà che:
- fonda su politiche di giustizia e sussidiarietà,
- consente di “ripartire dagli ultimi senza restare ultimi”,
- allarga i confini della condivisione e dell’inclusione e non i “contenitori” in cui
conservare il disagio,
- porta a costruire cittadinanza, socialità e partecipazione,
- certifica sia la qualità dei servizi che la capacità di essere portatori di interesse
forte a favore delle persone delle quali si è “servizio”,
- porta all’integrazione dei saperi, tra le diverse scuole e le differenti discipline;
condividere il processo politico-culturale del marchio con partners esterni, in
particolare con la Caritas, che siano orientati da valori che superino la sola
mutualità dei soci e che non accettino di “essere la valvola assistenziale del
mercato”. Partners con cui trovare un’alternativa alle due possibili derive del
neostatalismo conservatore o del neoliberismo esasperato, per ricercare la
giustizia sociale, anziché corporativismi statuali o interessi privati;
attuare un serio, consapevole e consistente sistema organizzativo che unisca il
Nord e il Sud dell’Italia nella creazione di un’innovazione basata
sull’”eccezionalità della normalità”, capace di realizzare comunità effettivamente
solidali;
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•
•
•
•
•
sostenere il riconoscimento della funzione pubblica del privato sociale, in
particolare della cooperazione sociale, a motivo del suo farsi carico della
mobilitazione delle comunità nelle risposte ai bisogni;
privilegiare i sistemi organizzativi con reti articolate in diversi livelli, in grado di far
coesistere la piccola e la grande dimensione, nella promozione di comunità
solidali inclusive e impegnate in processi di cambiamento, miglioramento e
contaminazione;
verificare che sia i servizi gestiti, sia le modalità operative degli stessi, rispondano
a criteri di advocacy e tutela dei diritti della persona, riconoscendo che un
costante confronto con gli enti e le associazioni di familiari più attive e
l’accoglimento delle più attente istanze della società civile in tale campo sono
parte integrante del modello riabilitativo;
promuovere l’integrazione delle esperienze non profit nei locali dipartimenti di
salute mentale, mediante:
- la valorizzazione delle caratteristiche etico-solidali e strategico-imprenditoriali,
- la sollecitazione delle pubbliche istituzioni perchè privilegino i propri compiti di
programmazione, acquisto e controllo, valorizzando, secondo logiche di
sussidiarietà orizzontale, la partecipazione del privato sociale presente nei
territori;
orientare l’azione in ambito europeo, creando opportune sinergie con gli
organismi operanti nel settore psichiatrico, presenti nei diversi Stati europei.
Le strategie riabilitative
Il Consorzio promuove, sperimenta e applica servizi e modelli assistenziali e
riabilitativi orientati al miglioramento della qualità della vita, all’empowerment e al
rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona.
Ciò in termini di :
• sviluppo della filiera degli interventi riabilitativi psichiatrici, così da offrire risposte
diversificate, personalizzate, flessibili e dinamiche, fornendo supporti mirati alle
persone con disturbi psichici, perché possano compiere processi di miglioramento
nell’autostima, nella fiducia in sé, nella capacità di vivere relazioni interpersonali
adeguate e nell’integrazione sociale e lavorativa;
• stimolo verso iniziative innovative per il miglioramento della qualità della vita e la
ricerca di risposte alternative, anche sperimentali, per le persone con
problematiche psichiatriche presenti nel territorio, negli ospedali psichiatrici
giudiziari e negli istituti penitenziari;
• definizione, nei servizi esistenti e in progettazione, di uno stile di lavoro
improntato al potenziamento delle abilità personali e interpersonali del malato
psichico, attraverso un metodo riabilitativo connotato dalla ricerca di relazioni
profonde e significative fra operatori e utenti, dalla condivisione della quotidianità
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e dall’accoglimento degli aspetti più gravosi della patologia, dal sostegno emotivo
offerto in ogni fase del percorso riabilitativo.
I modelli organizzativi
Il Consorzio promuove, sperimenta ed applica modelli organizzativi improntati, oltre
che al piu’ rapido ed efficace raggiungimento della mission, anche al miglioramento
continuo della qualita’, alla formazione continua, alla ricerca di sinergie con gli istituti
di ricerca e le università.
Cio’ in termini di:
• promozione di una cultura e una pratica della valutazione degli esiti e della
misurazione dell’efficacia degli interventi riabilitativi;
• coinvolgimento attivo e consapevole delle persone svantaggiate e dei loro
familiari nelle azioni di politica sociale attiva e nella verifica della qualità dei servizi
riabilitativi pubblici e privati;
• diffusione di una costante partecipazione a percorsi formativi di miglioramento
della qualità e di benchmarking relativi all’eccellenza nella Salute Mentale;
• sviluppo di modelli organizzativi basati su logiche di “deistituzionalizzazione delle
comunità psichiatriche”, anziché di autoconservazione delle organizzazioni,
privilegiando strategie che portino a “perdere i clienti” e far loro abitare i territori;
• “mix” della doppia catena della produzione del valore: sociale (solidarietà,
accoglienza, condivisione, dono, …) ed economico (imprenditorialità, sviluppo,
mercato, concorrenza, innovazione, eccellenza, …).
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3) L’ITER DI COSTRUZIONE DEL MANUALE
Fonti di riferimento
Per la realizzazione del presente Manuale sono stati utilizzati testi della letteratura
nazionale e internazionale, studiati dai responsabili del “Progetto marchio”,
insieme ai referenti consortili Salute Mentale, ai rilevatori ed ai direttori sanitari dei
Consorzi partecipanti al Progetto Salute Mentale, ai valutatori ed ai rappresentanti
della Caritas, con la consulenza degli specialisti che hanno indirizzato l’intero
Progetto del marchio, in particolare il
prof. Pierluigi Morosini (epidemiologo e
psichiatra, Direttore di ricerca nel Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica
dell’Istituto Superiore di Sanità), la prof.ssa Mirella Ruggeri (psichiatra, professore
associato del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica – Sezione di Psichiatria
dell’Università di Verona e presidente della SIEP: Società italiana di epidemiologia
psichiatrica) e il prof. Giuseppe Scaratti (docente all’Università Cattolica del S.
Cuore di Milano).
In particolare sono stati analizzati i seguenti testi:
a. Normative nazionali e regionali in materia psichiatrica: Progetto Obiettivo
‘Tutela Salute Mentale 1998-2000’ (allegato n°1), il DPR 14/1/1997 (allegato
n° 2), Il Piano Sanitario Nazionale 2002-2004 (allegato n° 3).
b. Le pubblicazioni specialistiche: “Introduzione alla riabilitazione sociale” di P.
Spivak, in “Rivista sperimentale di Freniatria”, 111, 1987; “Il piano di
trattamento secondo il metodo Spivak” di M. Spivak, in “Rivista sperimentale di
Freniatria”, 121, 1997; “Riabilitazione psicosociale in Italia: un quarto di
secolo. Almeno!” di L. Burti, in “Psichiatria di comunità”, Vol. II 2003, n. 3;
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“Come valutare l’esito nei Dipartimenti di Salute Mentale” di M. Ruggeri, R.
Dall’Agnola, Il Pensiero Scientifico; “Griglie di valutazione in Sanità” di P.
Morosini, Centro Scientifico Editore; altri della collana accreditamenti e qualità
o altri di Morosini ; “Accreditamento volontario tra pari delle strutture
residenziali riabilitative in salute mentale”, di R. Pioli, G. Rossi e P. Morosini,
Centro Scientifico Editore; “Manuale per la riabilitazione in Psichiatria: VADO Valutazione di Abilità Definizione di Obiettivi“, di P. Morosini, L. Margliano e L.
Brambilla, Edizioni Erickson; il “SAVE” di P. Morosini, R.Pioli et al. In “Italian
Journal of Psycopathology”, 9(3), 2003; “Quality of Psychiatric care: validation
of an instrument for measuring inpatient opinion” , di P. Morosini, A.
Gigantesco, A. Bazzoni in “International Journal for Quality in Health care”,
Vol. 15, n. I, 2003; Gigantesco A, Sbardella A, Morosini P. Confronto di due
scale di risposta e studio dei determinanti della soddisfazione complessiva in
un nuovo questionario autocompilato per la valutazione dell’opinione dei
pazienti di un day hospital psichiatrico. Rivista di Psichiatria 2003; 38:41-47;
“Efficacia in riabilitazione psichiatrica dell’approccio VADO: uno studio
controllato” di P. Morosini, R. Pioli et al., in “Epidemiologia
e Psichiatria
Sociale, 12, 1, 2003. “Qualità dei servizi di salute mentale” di M. Casacchia, P.
Morosini, R. Roncone, Pensiero Scientifico editore (2000); “Valutazione
dell’efficacia degli interventi sanitari” di P. Morosini, in “Salute e territorio”
108/109 (1998); “Griglie di valutazione in sanità. Miglioramento continuo di
qualità, valutazione di efficacia degli interventi e gestione aziendale” di P.
Morosini, Centro Scientifico Editore; “Valutazione breve, multidimensionale e
multiassiale dei pazienti dei servizi di salute mentale: “Social skills training per
il trattamento della schizofrenia” di Bellack, Mouser e Gingerich, Centro
Scientifico Editore (2003); “La qualità di vita dei pazienti psichiatrici”,
Epidemiologia e Psichiatria Sociale – editor M. Tansella, volume 8, 1999, di M.
Ruggeri, N. Santolini, M. Stegagno, G. Imperatore, R. dall’Agnola, Il Pensiero
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Scientifico Editore; “Qualità come strategia per l’impresa sociale di comunità”
a cura di G. Scaratti e G. Farinotti, Edizione Unicopli, 2003.
c. I materiali relativi ai documenti programmatici e ai piani di sviluppo del
Consorzio
nazionale
Cgm
(allegato
n°
4),
il
Codice
Etico
di
Federsolidarietà/Confcooperative (allegato n° 5), lo statuto (allegato n° 11) e
la Carta dei Valori del Consorzio nazionale Comunità Solidali.
d. Le pubblicazioni Cgm specifiche sulla Qualità e sulla salute Mentale: “La sfida
della cooperazione sociale in psichiatria”, Impresa Sociale 41/1998 (Atti del
convegno “L’eccezione è la regola” Como, Novembre 1998); Quaderno
Speciale “L’Impresa Sociale per la Salute Mentale” Impresa Sociale Agosto
2001 (Atti del convegno “L’impresa sociale per la salute mentale, Venosa,
ottobre 2000); “Speciale psichiatria” Cgm Impresa Sociale 63/2002 (mag/giu)
(Atti del convegno “Salute mentale: modelli di sviluppo dell’impresa sociale e
sistemi di valutazione” Milano, ottobre 2001).
Materiali complementari al Manuale
a. Progetto Obiettivo ‘Tutela Salute Mentale 1998-2000’ (documento n°1)
b. DPR 14/1/1997 e relativo DPCM 22/12/1989 (documento n° 2)
c. Piano Sanitario Nazionale 2002-2004 (documento n° 3)
d. Normative regionali di settore
e. Documenti relativi ai programmi e ai piani di sviluppo del Consorzio nazionale
Cgm (documento n° 4)
f. Codice Etico di Federsolidarietà/Confcooperative (documento n° 5),
g. Scheda di sintesi dei requisiti analizzati nel Manuale (documento n° 6)
h. Scheda anagrafica dell’ unità operativa (documento n° 7)
i.
Scheda anagrafica dell’ente gestore (documento n° 8)
j.
Scheda dati appartenenza reti (documento n° 9)
k. Scheda dati socio-anagrafici e diagnostici degli ospiti in carico alla comunità
psichiatrica (documento n° 10)
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l.
Statuto del Consorzio Comunità Solidali (documento n° 11)
m. Regolamento del Marchio Comunità Solidali (documento n° 12)
n. Fac-simili per autorizzazioni relative alla L.N. 675 /96
“Tutela dei dati
personali” (documento n° 13)
o. “Monitoraggio Outcome: Progetto Outcome – Cgm, Protocollo per la
valutazione dell’esito delle attività riabilitative presso le strutture residenziali
protette Cgm”: scheda di scoring della BPRS (Brief Psychiatric Rating Scale),
scala LQLP (Lancashire Quality of Life Profile), scala VSSS (Verona Service
Satisfaction Scale), scala CAN (Camberwell Assessment of Need) e modulo
VADO AR (Valutazione di Abilità Definizione di Obiettivi: scheda delle Aree
Riabilitative) (documento n° 14)
p. Altri moduli del Manuale VADO per la riabilitazione in psichiatria (documento
n° 15)
q. Strumento autocompilato per la valutazione degli esiti: SAVE, questionario
multidimensionale e multiassiale, in 3 versioni: per pazienti, per familiari-amici
e vicini, per operatori (documento n° 16)
r. Strumento autocompilato per la misurazione della soddisfazione relativamente
alla riabilitazione psichiatrica: ROS , in 3 versioni: per pazienti, per familiariamici e vicini, per operatori (documento n° 17)
s. Questionario Comunità Solidali-ISS per chi compie come Valutatore una visita
di valutazione (documento n° 18)
t. Questionario Comunità Solidali-ISS per Chi riceve una visita di valutazione
(documento n° 19)
L’elaborazione del Manuale
Rispondendo alla domanda ‘Perché un manuale ?’, le motivazioni del nostro
interesse nei confronti della qualità sono da associare all’importanza attribuita
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all’autovalutazione ed alla valutazione come modalità di approccio complementari
vocate al miglioramento continuo.
L’utilizzo del Manuale non presuppone una visione ‘verticistica’, ma piuttosto una
prospettiva in cui è la partecipazione diretta ed attiva della ‘base’ (le unità operative
delle cooperative) a dare pieno significato agli sforzi che la sperimentazione prevista
richiede.
Il Manuale è composto da 104 requisiti (103 più uno speciale) che, in relazione al loro
grado di soddisfacimento, consentono di attribuire all’unità operativa sottoposta ad
analisi un punteggio complessivo medio compreso tra un minimo di 0 punti e un
massimo di 5 punti capace di tradursi nell’attribuzione del numero delle stelle all’unità
operativa.
I requisiti individuati, riconducibili direttamente all’unità operativa ma anche all’ ente
gestore e/o alla rete Salute Mentale d’appartenenza, sono dunque analizzati e a
ciascuno di essi si attribuisce un punteggio, utilizzando a tal proposito la Scheda di
sintesi dei requisiti analizzati nel Manuale (Allegato 6).
Al termine della valutazione, se un numero di requisiti uguale o superiore al 50 % del
totale dei requisiti del manuale ottiene un punteggio uguale o superiore a 3, l’unità
operativa può accedere al Marchio, precisando la media dei punteggi complessivi e
la percentuale dei requisiti ordinari e di quelli irrinunciabili soddisfatti (la distinzione
tra requisiti ordinari e irrinunciabili è precisata nella scheda di sintesi dei requisiti
analizzati nel Manuale.
Il lavoro compiuto in precedenza sul fronte qualità con il sostegno di Chiara Spaggiari
e Giuseppe Scaratti - riassumibile nelle sue prerogative e specificità nel modello “del
come e del cosa”, che a sua volta si basa sul modello EFQM (European Foundation
for Qualità Management), é stato ed è il riferimento principale del nostro procedere:
ci ha infatti consentito di evidenziare le aree da sottoporre - a livello consortile, di
cooperativa e di unità operativa - ad autovalutazione e valutazione e, al contempo, ci
indica la cultura valutativa, il metodo, lo stile operativo da assumere nella
implementazione e nella gestione della fase sperimentale prevista.
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Rispetto alla specifico campo indagato - la Salute Mentale - un riferimento importante
è
costituito
dal
Manuale-questionario
per
la
formazione
organizzativa,
l’autovalutazione e l’accreditamento professionale tra pari di Pierluigi Morosini
(Istituito Superiore della Sanità) ed altri autori, che ci ha consentito un confronto
stimolante e ci ha indirizzato nella individuazione di una parte dei requisiti del
presente Manuale, oltre che offrirci indicazioni metodologiche preziose.
Il monitoraggio Outcome, il manuale VADO e gli strumenti SAVE e ROS si collocano
all’interno del quadro concettuale più ampio e generale rappresentato dal presente
Manuale, come punto irrinunciabile per l’assegnazione del Marchio.
Il presente Manuale è stato costruito partendo dall’impostazione e dai contenuti del
precedente manuale utilizzato negli anni 2002 e 2003 da Cgm per le autovalutazioni
e per le valutazioni delle comunità psichiatriche (2 valutazioni per ciascuna delle 44
strutture “assaggiate”).
Scontata, ma comunque da ribadire, l’attenzione da porre da una parte alle leggi (in
particolare a quelle riguardanti l’accreditamento) e dall’altra alla normativa ISO.
Il Manuale sarà sottoposto a trasformazioni, in relazione all’evolversi della filosofia
riabilitativa che sta alla base del Marchio Comunità Solidali.
Le aree da sottoporre ad autovalutazione e valutazione, alla luce di una
riarticolazione del modello del ‘come’ e del ‘cosa’, sono:
A. Politiche
B. Leadership e risorse umane
C. Risorse strutturali
D. Modalità organizzative
D1 Organizzazione
D2 Strategie d’intervento (relativamente ai piani terapeutici, al modello
assistenziale-riabilitativo)
E. Valutazione e miglioramento qualità
E1 Soddisfazione sistema cliente
E2 Consonanza
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E3 Efficacia
E4 Efficienza
L’efficienza (ultima area del modello del ‘come’ e del ‘cosa’) potrà essere analizzata
in forma compiuta solamente nel momento in cui sarà a regime il monitoraggio CGM
relativo alla fase due del Progetto Qualità.
Rispetto all’analisi di ciascun requisito, a ciascuno di essi andrà, in sede di
autovalutazione/valutazione, attribuito un punteggio, secondo la seguente scala:
0 = Non si fa nulla, o quasi nulla e non esistono progetti concreti per arrivare a
soddisfare
il requisito; in altri termini, assenza del requisito;
1 = Vi è un progetto concreto per arrivare a soddisfare il requisito, ma per il momento
non
si è fatto ancora nulla o si è fatto poco;
2 = Requisito soddisfatto in modo parziale, non ancora accettabile;
3 = Requisito soddisfatto in modo accettabile (nella sostanza e nell’evidenza);
4 = Requisito soddisfatto in modo più che accettabile;
5 = Requisito soddisfatto in modo eccellente.
Sia per l’autovalutazione che per la valutazione si potranno utilizzare modalità e
strumenti diversi quali osservazioni dirette, interviste, consultazione di documenti
(relazioni, registri, statistiche, ecc.).
In relazione all’attribuzione dei punteggi ai requisiti va tenuto presente che è utile ed
opportuno, laddove se ne evidenziasse la necessità, aggiungere un breve
commento, soprattutto se si presentassero situazioni ‘anomale’.
L’autovalutazione e la valutazione dovranno svolgersi coinvolgendo il maggior
numero possibile di figure diverse
afferenti all’unità operativa (il coordinatore, il
direttore sanitario, 1 figura educativa, 1 volontario) e con la compartecipazione di un
responsabile dell’ ente gestore di appartenenza e dell’eventaule referente della rete
Salute Mentale.
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Rispetto al precedente Manuale, è stata mantenuta la suddivisione in 5 aree, pur
apportando a ciascuna di esse alcune modifiche, sia di carattere generale che
specifico.
I - Modifiche di carattere generale:
1) la distinzione tra requisiti irrinunciabili e ordinari permane solo a livello
descrittivo, ma non si attribuisce più una diversa pesatura ai due tipi di
requisiti;
2) eliminazione dell’analisi del livello consortile, poiché il presente manuale può
essere utilizzato anche per enti gestori non appartenenti a Consorzi territoriali;
3) mantenimento di alcuni requisiti prima riferiti al Consorzio e ora più
genericamente alla “rete”, intesa come rete territoriale Salute mentale;
4) sostituzione del termine “Cooperativa” con “Ente gestore”;
5) spostamento sull’Ente gestore di alcuni requisiti prima afferenti al Consorzio;
6) “spacchettamento” in più requisiti di alcuni precedenti requisiti che
erroneamente valutavano contemporaneamente più ambiti di analisi.
7) introduzione del punto E 4 relativo all’efficienza.
II - Modifiche di carattere specifico:
A. Area POLITICHE: rivisitazione complessiva dell’area alla luce della
trasformazione delle precedenti linee-guida nella nuova Carta dei Valori, frutto
del lavoro della rete Salute Mentale di Cgm realizzato nell’anno 2003.
B. Area LEADERSHIP E RISORSE UMANE: introduzione di 2 requisiti relativi
alla supervisione.
C. Area RISORSE STRUTTURALI: completamento dei requisiti in riferimento
alle normative nazionali e integrazione nell’Area di 3 dei 4 requisiti speciali,
precedentemente esterni al manuale, inseriti negli allegati e pesati in modo
differente (standard strutturali, titolarità sanitaria e tipologia di gestione).
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D. Area MODALITÀ ORGANIZZATIVE – D2. Organizzazione e strategie
d’intervento:
completamento dei requisiti in riferimento alle normative
nazionali; inserimento di alcuni requisiti relativi agli standard gestionali ed a
particolari strategie d’intervento, relativamente al riconoscimento dei segni
precoci, alla somministrazione dei farmaci, alla continuità assistenziale, ai
processi di accoglimento, trattamento e dimissione, alla filiera dei servizi, alla
valorizzazione della tipicità degli interventi, in alternativa alla cultura dei “non
luoghi”, e ad alcuni ambiti di analisi delle scale di valutazione previste.
E. Area VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO QUALITA’: completamento dei
requisiti con quelli relativi alle nuove scale SAVE e ROS e alle nuove parti del
VADO, sia per la valutazione dell’efficacia degli interventi che per la verifica
della soddisfazione del sistema cliente. Introduzione di requisiti relativi
all’efficienza.
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4) I PROCESSI DI VALUTAZIONE
Il percorso sulla qualità verso l’eccellenza è iniziato nel 1999, con il supporto
dell’Università degli Studi di Verona, dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano,
dell’Istituto Superiore Sanità e di Irso Butera & Partners e, nel corso degli anni, ha
visto il diretto coinvolgimento dei referenti consortili del Progetto, dei coordinatori,
degli operatori e degli psichiatri delle comunità delle cooperative partecipanti al
Progetto.
Dopo la costruzione condivisa del primo Manuale per la valutazione della qualità
delle comunità psichiatriche, nel corso del 2002 e del 2003 sono state effettuate le
autovalutazioni a cura di ogni singola comunità, e valutazioni esterne, condotte da
valutatori Cgm, appositamente formati e guidati. Tutte le comunità presentate nel
catalogo partecipano al monitoraggio Outcome di Cgm, realizzato con l’Università di
Verona, finalizzato alla verifica degli esiti degli interventi riabilitativi e della
soddisfazione dell’utenza.
Al termine delle prime valutazioni del 2002, è stato costruito il catalogo delle
comunità psichiatriche di Cgm, presentato a Monopoli nel giugno 2003, che
costituisce un’importante tappa del percorso. Nel 2003 è stata effettuata la seconda
tornata di valutazioni.
Entrambe le valutazioni 2002 e 2003 hanno coinvolto 44 comunità psichiatriche,
gestite da 27 cooperative sociali Cgm, a loro volta appartenenti a Consorzi soci Cgm
e partecipanti al Progetto nazionale Salute Mentale.
Nel 2004 ogni comunità psichiatrica deve compiere un percorso obbligatorio
propedeutico all’uso del marchio ed una visita ispettiva, come previsto dagli articoli
7, 8 e 9 del Regolamento del marchio. Sia dopo questa prima visita di valutazione
che nel corso delle successive verifiche periodiche, il Consorzio rilascerà a ciascuna
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comunità psichiatrica una sintesi della valutazione della qualità effettuata, oltre alle
indicazioni circa le azioni di miglioramento da compiere ed i processi di
“manutenzione” da realizzare.
Le visite di valutazione saranno effettuate da personale appositamente formato, con
particolari competenze professionali o esperienze nel settore e sottoposto a continui
percorsi di aggiornamento e supervisione, ad opera dei consulenti e degli specialisti
del Consorzio.
I valutatori, previa verifica della documentazione consegnata dagli enti gestori al
momento della domanda di concessione all’uso del marchio (vedi articolo 6 del
Regolamento del marchio) e successivamente aggiornata, nel corso delle visite alle
comunità psichiatriche, come indicato dall’articolo 5 del suddetto Regolamento,
verificheranno la conformità ai requisiti previsti dal Manuale, l’effettuazione dei
monitoraggi di valutazione degli esiti e della soddisfazione del sistema cliente, la
regolare raccolta e trasmissione dei dati, la partecipazione ai percorsi propedeutici
all’uso del marchio o a quelli di formazione per la sua manutenzione e la regolare
introduzione delle azioni di miglioramento indicate dai valutatori del Consorzio.
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5) I REQUISITI DEL MANUALE
A. POLITICHE
Afferenti alla rete Salute Mentale
1. Esiste un progetto di rete locale (modello e filosofia d’intervento) per la Salute
Mentale
punteggio 0: non esistono linee-guida a livello di rete circa il modello e la filosofia
d’intervento nella Salute Mentale
punteggio 1: vi è l’intenzione da parte di qualcuno dei soggetti della rete territoriale
coinvolti di lavorare alla definizione di un modello e di una filosofia d’intervento di
rete, ma non vi sono azioni concrete in tal senso
punteggio 2: sono iniziati movimenti concreti (es. incontri specifici) finalizzati alla
costruzione delle linee-guida inerenti il modello e la filosofia d’intervento
di rete
locale nella Salute Mentale
punteggio 3: c’è un progetto aggiornato che indica le linee-guida inerenti il modello e
la filosofia d’intervento di rete nella Salute Mentale
punteggio 4: il progetto di rete, non solo locale ma anche nazionale, è recepito dai
singoli progetti
delle strutture residenziali psichiatriche
ed è il riferimento degli
interventi all’interno di queste
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punteggio 5: l’ente gestore è coinvolto in un’elaborazione partecipata che porta
almeno ogni 2 anni ad aggiornare, in termini evolutivi, il progetto di rete, che è riferito
non solo alla rete locale ma anche a quella nazionale
2. La rete
promuove una stabile connessione con la comunità locale, puntando
nella rete della Salute Mentale ad un progetto a carattere territoriale
punteggio 0: le interazioni con la comunità locale sono promosse e incentivate nello
svolgimento delle normali attività riabilitative e di reinserimento sociale dell’utenza
delle unità operative degli Enti gestori
punteggio 1: vi sono idee circa la connessione con il territorio, ma senza che ciò
determini azioni specifiche
punteggio 2: le unità operative interagiscono coi territori in cui sono inserite,
sviluppando un riconoscimento reciproco, attraverso la partecipazione ad iniziative
quali feste locali, sagre, ecc
punteggio 3: caratteristiche del punteggio 2; si interviene nella comunità territoriale
con iniziative ad hoc per la promozione della Salute Mentale (serate a tema, seminari
di riflessione, convegni, ecc.)
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; presenza di rappresentanti della rete in
luoghi di confronto permanenti (consulte di carattere provinciale, forum, DSM, ecc.)
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; coinvolgimento enti/ istituzioni/
associazioni/ gruppi per messa a disposizione risorse del progetto di rete; presenza
di un’analisi almeno biennale dei bisogni del potenziale bacino d’utenza del progetto
della rete
3. La rete sviluppa politiche di visibilità del progetto della rete Salute Mentale
punteggio 0: non vengono promosse iniziative atte a promuovere visibilità
punteggio 1: ci si è posti il problema della visibilità, ma per il momento non ci sono
ancora iniziative specifiche
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punteggio 2: esistono iniziative di promozione della visibilità, ma saltuarie e non
programmate
punteggio 3: esiste un opuscolo/brochure specifico per il progetto della rete Salute
Mentale e si attiva almeno 1 iniziativa pubblica annuale
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; vi sono rapporti sistematici con i
giornalisti delle testate locali
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; vi è un progetto vero e proprio legato
alla visibilità
4. Esiste una strategia della rete Salute Mentale relativa al coinvolgimento attivo e
consapevole dei pazienti e dei familiari anche attraverso le loro organizzazioni
punteggio 0: non esiste alcuna strategia della rete tesa al coinvolgimento dei pazienti
e dei loro familiari
punteggio 1: esiste una strategia da parte della rete circa il coinvolgimento dei
pazienti e dei loro familiari, ma senza azioni concrete conseguenti
punteggio 2: ci sono rapporti , anche se saltuari, con associazioni di familiari, da
parte della rete
punteggio 3: le associazioni di familiari sono coinvolte attivamente in alcune attività
del progetto della rete Salute Mentale
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; i rappresentanti dell’associazionismo
familiare partecipano ad alcuni momenti di programmazione del progetto della rete
Salute Mentale
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; i rappresentanti dell’associazionismo
familiare partecipano alla rete Salute Mentale
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Afferenti all’Ente gestore
5. L’Ente gestore è titolare di un disegno strategico-imprenditoriale complessivo
nell’Area Salute Mentale
punteggio 0:
non esistono orientamenti strategico-imprenditoriali nell’Area Salute
Mentale
punteggio 1: vi è l’intenzione di giungere ad una condivisione di orientamenti
strategico-imprenditoriali, ma ciò non si è ancora tradotto in azioni concrete di
pianificazione concertata
punteggio 2: sono iniziate azioni (es. incontri specifici) finalizzate alla costruzione di
orientamenti strategico-imprenditoriali nell’Area Salute Mentale
punteggio 3: esistono orientamenti strategico-imprenditoriali nell’Area Salute Mentale
punteggio 4: gli orientamenti strategico-imprenditoriali nell’Area Salute Mentale sono
recepiti e divengono il riferimento per l’azione di programmazione e di gestione delle
diverse unità operative dell’Ente gestore
punteggio 5: esistono esperienze consolidate nelle quali la rete gli Enti gestori
interagiscono per garantire l’evoluzione, nella logica del miglioramento continuo, del
disegno strategico-imprenditoriale complessivo dell’Area Salute Mentale
6. L’ente gestore ha definito le politiche complessive dell’Ente gestore e sono
esplicitati gli obiettivi da raggiungere
punteggio 0: non esistono politiche complessive
punteggio 1: esistono solo orientamenti generici dell’Ente, non formalizzati e senza
la definizione di obiettivi
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punteggio 2: sono definite le politiche generali dell’Ente, senza alcuna loro
declinazione formale, né esplicitazione di obiettivi
punteggio 3: esiste la documentazione formalizzata con la quale la direzione della
struttura definisce le politiche complessive e gli obiettivi relativi
punteggio 4: caratteristiche punteggio 3; gli obiettivi sono declinati in relazione alle
differenti tipologie di servizi/interventi, ai volumi e alla qualità delle prestazioni e dei
servizi/interventi
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; esiste la documentazione formalizzata
con la quale la direzione della struttura comunica formalmente ai responsabili di tutte
le sue articolazioni organizzative il ruolo, gli obiettivi e le funzioni loro assegnate.
7. E’ adottato un documento in cui sono esplicitati la missione, le politiche
complessive , gli obiettivi e l’organizzazione interna
punteggio 0: : non esiste un documento e non è previsto
punteggio 1: è stato previsto un documento ma non è ancora stato elaborato
punteggio 2: è stato elaborato un documento ma non è stato adottato
sistematicamente
punteggio 3: è adottato un documento in cui sono esplicitati in modo generico la
missione, le politiche complessive, gli obiettivi e l’organizzazione interna
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3;
i temi vengono sviluppati in modo
generale.
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; vengono specificatamente definiti: la
ragion d’essere dell’organizzazione ed i valori cui si ispira; i campi prioritari di azione
e quali metodi adottare per raggiungere gli obiettivi; l’articolazione nel tempo degli
obiettivi; l’organigramma con i responsabili delle articolazioni operative e delle
funzioni di supporto tecnico-amministrativo e le loro rispettive funzioni; i livelli di
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responsabilità; le modalità di erogazione del servizio; le prestazioni e/o le attività
erogate.
8. Presenza di un progetto dell’Ente gestore che guida l’azione delle unità operative
punteggio 0: non esiste un progetto
punteggio 1: vi è l’intenzione da parte di qualcuna delle unità operative dell’Ente
gestore di lavorare alla definizione di un progetto, ma non vi sono azioni concrete in
tal senso
punteggio 2: sono iniziati movimenti concreti (es. incontri specifici tra i coordinatori
delle unità operative) finalizzati alla costruzione di un progetto
punteggio 3: c’è un progetto che in modo inequivocabile è il riferimento per l’azione di
programmazione e di gestione quotidiana delle unità operative, e definisce la filosofia
riabilitativa di fondo e le “regole comuni” dell’Ente gestore, che devono caratterizzare
ciascuna unità operativa
punteggio 4: il progetto è conosciuto e recepito dagli operatori delle unità operative
degli Enti gestori ed è il riferimento degli interventi all’interno di questi
punteggio 5: l’Ente gestore coinvolge le singole unità operative in un’elaborazione
partecipata che porta almeno ogni
2 anni ad aggiornare, in termini evolutivi, il
progetto; le linee di fondo del progetto fanno riferimento alla filosofia della rete
Salute Mentale
9. L’Ente gestore aderisce coerentemente al sistema delle regole e dei valori guida
della rete della Salute Mentale
punteggio 0: non esiste un’adesione al sistema delle regole e dei valori della rete
della Salute Mentale consortile
punteggio 1: l’Ente gestore recepisce il sistema delle regole e dei valori, ma senza
tradurlo in modo chiaro in azioni concrete
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punteggio 2: l’Ente gestore traduce almeno in alcuni degli interventi delle proprie
unità operative il sistema delle regole e i valori guida del progetto
punteggio 3: vi è una presenza chiara nei documenti di programmazione del sistema
di regole e dei valori della rete Salute Mentale ;
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3;
e partecipazione ad almeno 2/3 dei
momenti di incontro organizzati dalla rete Salute Mentale
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; e attivazione di iniziative documentate,
atte a diffondere i valori guida della rete Salute Mentale all’interno delle unità
operative
10.
L’Ente gestore sviluppa politiche di visibilità dell’azione delle proprie unità
operative
punteggio 0: non vengono promosse iniziative atte a promuovere visibilità
punteggio 1: ci si è posti il problema della visibilità, ma per il momento non ci sono
ancora iniziative specifiche
punteggio 2: esistono iniziative di promozione della visibilità, ma saltuarie e non
programmate
punteggio 3: presenza di un opuscolo/brochure e attivazione di almeno 1 iniziativa
pubblica ogni anno
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; e poi vi sono rapporti sistematici con i
giornalisti delle testate locali
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; e poi vi è un progetto vero e proprio
legato alla visibilità
11. L’Ente gestore sviluppa nelle proprie unità operative la logica del miglioramento
continuo
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punteggio 0: non esistono percorsi specifici per la Qualità
punteggio 1: ci si sta attrezzando per gestire coerentemente pianificazione e
monitoraggio degli interventi e delle azioni nelle unità operative, ma per ora non vi
sono ancora azioni
punteggio 2: esistono interventi nella logica del miglioramento continuo, ma non
inseriti organicamente in un Piano per la Qualità complessivo ed organico
punteggio 3: esiste un responsabile che presiede alle attività di valutazione e
miglioramento continuo della qualità, con modalità di reportistica con frequenza
annuale circa l’andamento dell’Ente gestore relativamente alle proprie unità operative
e delle attività relative; la programmazione tiene conto dei feed-back degli utenti, dei
familiari, del personale, dei volontari, dei rappresentanti della comunità sociale di
riferimento
punteggio 4: esiste una struttura organizzativa che presiede alle attività di
valutazione e miglioramento continuo della qualità; la programmazione tiene conto
dei feed-back degli utenti, dei familiari, del personale, dei volontari, dei rappresentanti
della comunità sociale di riferimento; presenza, nella reportistica, di una descrizione
del grado di raggiungimento degli
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; definizione e realizzazione di piani
annuali di miglioramento
12. L’Ente gestore punta ad un progetto territoriale delle proprie unità operative
punteggio 0: non esiste uno specifico progetto territoriale
punteggio 1: vi sono idee circa un progetto di territorio, ma senza che ciò determini
azioni specifiche
punteggio 2: le unità operative interagiscono coi territori in cui sono inserite,
sviluppando un riconoscimento reciproco, attraverso la partecipazione ad iniziative
quali feste paesane, sagre, ecc
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punteggio 3: caratteristiche del punteggio 2; esistono linee-guida (o almeno delle
raccomandazioni) dell’Ente gestore per lo sviluppo delle reti locali delle diverse unità
operative a partire dalle quali si interviene nella comunità territoriale con iniziative ad
hoc per la promozione della salute mentale (serate a tema, seminari di riflessione,
convegni, ecc.)
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; presenza di rappresentanti dell’Ente
gestore nei luoghi di confronto permanenti (consulte locali, forum, ecc.) che hanno a
che fare con l’attività delle proprie unità d’offerta
punteggio
5:
caratteristiche
del
punteggio
4;
coinvolgimento
enti/
istituzioni/associazioni/gruppi per messa a disposizione risorse delle proprie unità
operative per promuovere azioni di sensibilizzazione alla solidarietà e di lotta allo
stigma
13 . L’Ente gestore promuove il coinvolgimento degli stakeholder
punteggio 0: non esiste uno specifico progetto di coinvolgimento
punteggio 1: vi sono idee circa un progetto di coinvolgimento, ma senza che ciò
determini azioni specifiche
punteggio 2: esistono rapporti occasionali con alcuni stakeholder
punteggio 3: esistono rapporti occasionali con almeno 5 stakeholder, appartenenti a
categorie differenti e l’Ente gestore ha definito un piano sistematico di individuazione
e coinvolgimento degli stakeholder
punteggio 4: l’Ente gestore ha avviato un piano sistematico di individuazione e
coinvolgimento degli stakeholder, che coinvolge almeno 5 stakeholder, alcuni dei
quali fanno parte della sua base sociale
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; l’Ente gestore opera stabilmente con
oltre 5 stakeholder, appartenenti a differenti categorie, alcuni dei quali fanno parte
della sua base sociale
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14. L’Ente gestore promuove il coinvolgimento attivo dei famigliari e dei pazienti nella
propria esperienza
punteggio 0: le interazioni dei pazienti e dei loro familiari e le unità d’offerta sono
ascrivibili al rapporto esistente tra utente e servizio
punteggio 1: vi è l’intenzione di promuovere il coinvolgimento dei pazienti e dei loro
familiari nell’esperienza, ma senza azioni concrete conseguenti
punteggio 2: esistono rapporti, anche se saltuari, con i familiari dei pazienti finalizzati
al loro coinvolgimento nella vita dell’unità operativa e dell’Ente gestore
punteggio 3: i familiari dei pazienti sono coinvolti attivamente in alcune attività
dell’unità operativa e dell’Ente gestore
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; i familiari dei pazienti partecipano ad
alcuni di programmazione delle unità operative e del progetto dell’Ente gestore
nell’Area della Salute Mentale
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; uno o più familiari partecipano alla vita
dell’Ente gestore, non solo per quanto riguarda nello specifico gli interventi nell’Area
Salute Mentale (es. sono soci dell’Ente gestore)
15. L’Ente gestore promuove la cittadinanza attiva dei pazienti
punteggio 0: l’Ente gestore non promuove alcun intervento
punteggio 1: vi è l’intenzione di promuovere il coinvolgimento dei pazienti nella vita
sociale ma senza azioni concrete conseguenti
punteggio 2: qualche paziente partecipa talvolta e solo occasionalmente a eventi
sociali esterni
punteggio 3: i pazienti partecipano stabilmente ad alcune attività sociali esterne
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punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; i pazienti sono coinvolti attivamente in
qualche specifica attività
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; uno o più pazienti sono componenti
di organizzazioni, in cui sono impegnati stabilmente
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Afferenti alla rete Salute Mentale
16. I dirigenti
dell’Ente gestore si occupano della regolazione del sistema
organizzativo interno alle unità operative
punteggio 0: non esistono energie dedicate al coordinamento delle diverse iniziative
afferenti alle diverse unità operative
punteggio 1: i dirigenti hanno anche il compito di regolare le attività delle diverse
unità operative, ma ciò non determina azioni concrete conseguenti
punteggio 2: esistono riunioni sporadiche dedicate al coordinamento delle diverse
unità operative; non esiste un organigramma definito e deliberato
punteggio 3: esiste un organigramma definito ed approvato, riportato nei documenti;
almeno 1 volta ogni due mesi avvengono degli incontri strutturati tra le diverse unità
operative
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; gli incontri strutturati avvengono con
cadenza mensile
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; gli incontri strutturati avvengono con
cadenza quindicinale
17. I dirigenti dell’Ente gestore promuovono un sistema di relazioni sistematiche con
soggetti esterni, concernenti l’impegno delle proprie unità operative
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punteggio 0: non esistono energie dedicate alla cura delle relazioni esterne
riguardanti l’impegno delle unità operative
punteggio 1: i dirigenti hanno anche il compito di curare le relazioni esterne, ma ciò
non determina azioni concrete conseguenti
punteggio 2: i dirigenti hanno rapporti sporadici con soggetti esterni rilevanti
(associazioni, gruppi, ecc.)
punteggio 3: I dirigenti hanno tra gli abituali interlocutori soggetti esterni rilevanti
(associazioni, gruppi, ecc.)
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; vi è l’evidenza in uno o più documenti
della strategia inerente il governo delle relazioni esterne
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; almeno 1 volta all’anno l’Ente gestore
promuove un’incontro ad hoc con interlocutori esterni significativi
18. I dirigenti dell’Ente gestore sono impegnati nell’Area della Salute Mentale
vengono scelti in base a specifiche caratteristiche e competenze (esperienza
biennale nell’ambito della Salute Mentale)
punteggio 0: non esiste una scelta dei dirigenti in base a specifiche caratteristiche e
competenze
punteggio 1: vi è l’intento di scegliere i dirigenti in base a specifiche caratteristiche e
competenze, ma ciò non determina azioni conseguenti coerenti a ciò
punteggio 2: i dirigenti scelti possiedono un’esperienza almeno annuale in
nell’ambito della Salute Mentale
punteggio 3: i dirigenti scelti possiedono un’esperienza almeno biennale in
nell’ambito della Salute Mentale
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; i dirigenti scelti hanno specifiche
competenze di tipo manageriale
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punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; i dirigenti scelti superano una apposita
selezione predisposta dall’Ente gestore (colloqui, test, ecc.)
19. Esiste un adeguato sistema di gestione delle risorse umane
punteggio 0: non esiste un sistema di gestione delle risorse umane né è definita
qualche funzione specifica
punteggio 1: si sente l’esigenza di un sistema di gestione delle risorse umane, ma
non si è avviata alcuna azione di progettazione; l’unica funzione relativa al personale
è quella delle assunzioni/dimissioni, svolta da più persone in modo indifferenziato
punteggio 2: vi è l’intento di creare un sistema di gestione delle risorse umane, ma
non
si
è
ancora
provveduto
a
costituirlo;
esiste
un
responsabile
delle
assunzioni/dimissioni
punteggio 3: esiste un sistema di gestione del personale che prevede anche l’analisi
del fabbisogno di personale
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; esiste la documentazione formalizzata
relativa al fabbisogno annuale
punteggio 5: caratteristiche dei punteggi 3 e 4; esiste la documentazione formalizzata
relativa alle modalità utilizzate dalla direzione per garantire che ruoli e posizioni
funzionali siano ricoperti da personale in possesso dei titoli previsti dalla normativa
vigente
20. Esiste un piano di formazione-aggiornamento del personale
punteggio 0: l’Ente gestore non possiede un piano di formazione-aggiornamento
per operatori e volontari
punteggio 1: l’Ente gestore ha manifestato interesse per definire un piano formativo,
senza che ciò si tramutasse in una programmazione organica
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punteggio 2: l’Ente gestore ha attivato alcune azioni formative, anche se manca un
vero e proprio piano
punteggio 3: presenza di un vero e proprio piano di formazione e di aggiornamento
per il personale e i volontari delle unità operative
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; il piano è coordinato da personale
incaricato
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; presenza di momenti di valutazione delle
iniziative formative e di raccolta delle richieste del personale
21. L’Ente gestore cura la selezione del personale necessario e pianifica la gestione
del personale a disposizione.
punteggio 0: assenza della funzione di selezione e gestione personale
punteggio 1: la funzione è presente ma attribuita, di volta in volta a figure diverse,
senza definizione della funzione né pianificazione delle relative azioni
punteggio 2: presenza di una figura di sola selezione del personale o di sola gestione
del personale
punteggio 3: presenza di figure di selezione e gestione del personale (il coordinatore
partecipa attivamente alla scelta del personale; il coordinatore è coinvolto dalla
cooperativa nella programmazione della formazione del personale (specificare un po’
di più)
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; la funzione di gestione del personale
prevede anche sinergie con la funzione di programmazione della formazione del
personale; ( se si mettono in luce problemi nella gestione del personale e nel clima
interno, sono previsti momenti specifici di supervisione finalizzati a specifiche azioni
di miglioramento)
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; le figure di selezione e gestione del
personale coinvolgono i responsabili delle unità operative nella gestione delle loro
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funzioni; sono previsti apporti specifici nel caso che la gestione del personale
richieda anche interventi di consulenza o supervisione al gruppo
22. L’Ente gestore, di concerto con l’unità operativa, offre incentivi per l’impegno e la
qualità dimostrati dal personale
punteggio 0: non esiste alcun riconoscimento dell’impegno e della qualità del lavoro
del personale
punteggio 1: esiste solo la possibilità del recupero retribuito dell’orario di lavoro, se le
ore in più sono svolte per sostituzioni di personale
punteggio 2: oltre alla possibilità del recupero retribuito dell’orario di lavoro, se le ore
in più sono svolte per sostituzioni di personale, gli operatori è consentita la parziale
flessibilità nell’orario di lavoro (per non più del 30% del monte ore)
punteggio 3:
esistono forme d’incentivo organizzative - flessibilità nell’orario di
lavoro -, economiche, formative, di carriera; benefit
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; tali incentivi sono definiti formalmente in
base a parametri, condivisi e concordati a priori, applicati indiscriminatamente a tutto
il personale
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; la qualità del lavoro del personale è
valutata in base a specifici e formalizzati parametri, in base agli obiettivi raggiunti
Afferenti all’unità operativa
23. Il coordinatore dell’unità operativa condivide la vision dell’Area Salute Mentale
dell’Ente gestore e garantisce coerenza ed organicità al progetto
punteggio 0: non esistono apposite riunioni sul progetto dell’unità operativa del
coordinatore con gli altri coordinatori d’unità operativa e i dirigenti dell’Ente gestore
finalizzati alla condivisione della vision dell’Area Salute Mentale ed alla garanzia di
coerenza nella gestione quotidiana
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punteggio 1: esiste l’intenzione di condividere la vision dell’Area Salute Mentale e di
garantire coerenza alla gestione quotidiana, ma non ci sono azioni concrete
conseguenti (momenti d’incontro appositi)
punteggio 2: da quando è stato attivato il progetto dell’Ente gestore nell’Area Salute
Mentale, il coordinatore ha avuto la possibilità di partecipare almeno 1 volta ad
incontri con i dirigenti su temi e questioni generali e non legati a problemi contingenti
punteggio 3: il coordinatore almeno 1 volta all’anno si incontra con i dirigenti su temi
e questioni generali e non legati a problemi contingenti
punteggio 4: il coordinatore almeno due volte all’anno si incontra con i dirigenti su
temi e questioni generali e non legati a problemi contingenti
partecipazione a momenti comuni di riflessione
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; esiste l’evidenza in uno o più documenti
della connessione tra la vision dell’Ente gestore nell’Area della Salute Mentale e la
gestione quotidiana
24. Il coordinatore promuove il lavoro d’equipe all’interno dell’unità operativa
punteggio 0: il coordinatore non dedica specifiche energie all’organizzazione del
lavoro equipe
punteggio 1: il coordinatore ha anche il compito di regolare le attività dell’equipe, ma
ciò non determina azioni concrete conseguenti
punteggio 2: esistono riunioni sporadiche d’equipe; non esiste una precisa
definizione di ruoli e funzioni
punteggio 3: esiste una organizzazione definita e codificata dell’equipe, che si
incontra almeno 1 volta al mese
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; l’equipe si incontra 1 volta ogni 15 giorni
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punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; l’equipe si incontra 1 volta alla settimana
25. Il coordinatore dell’unità operativa si occupa del governo delle relazioni micro
territoriali
punteggio 0: non esistono energie dedicate alla cura delle relazioni micro territoriali
punteggio 1: il coordinatore ha anche il compito di curare le relazioni micro territoriali,
ma ciò non determina azioni concrete conseguenti
punteggio 2: il coordinatore intrattiene rapporti sporadici con i soggetti territoriali
(opinion leader, responsabili agenzie, ecc.)
punteggio 3: il coordinatore, in base alle linee-guida (o alle raccomandazioni)
dell’Ente gestore per lo sviluppo delle reti locali delle diverse unità operative,
promuove nella comunità territoriale iniziative ad hoc per la promozione della salute
mentale (serate a tema, seminari di riflessione, convegni, ecc.)
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; si evidenzia una attenzione specifica
nella programmazione dell’unità operativa rispetto al coinvolgimento del territorio
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; almeno 1 volta all’anno l’unità operativa
promuove un incontro ad hoc con i soggetti territoriali
26.
Il coordinatore dell’unità operativa viene scelto in base a specifiche
caratteristiche e competenze (esperienza biennale nell’ambito della Salute Mentale)
punteggio 0: non esiste una scelta del coordinatore in base a specifiche
caratteristiche e competenze
punteggio 1: vi è l’intento di scegliere il coordinatore in base a specifiche
caratteristiche e competenze, ma ciò non determina azioni conseguenti coerenti a ciò
punteggio 2: il coordinatore scelto possiede un’esperienza almeno annuale
nell’ambito della salute mentale
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punteggio 3: il coordinatore scelto possiede un’esperienza almeno biennale
nell’ambito della salute mentale
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; il coordinatore dell’unità operativa ha
specifiche competenze nella gestione dei gruppi
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; il coordinatore scelto ha superato una
apposita selezione predisposta dall’Ente gestore (colloqui, test, ecc.)
27. Il coordinatore dell’unità operativa ha una buona autonomia e responsabilità
rispetto all’Ente gestore
punteggio 0: non è individuato formalmente un coordinatore dell’ unità operativa
punteggio 1: il coordinatore non ha alcuna autonomia né responsabilità
punteggio 2: il coordinatore ha solo autonomia e responsabilità nella gestione
quotidiana dell’unità operativa, solo relativamente alle attività ordinarie e rigidamente
predefinite dall’Ente gestore
punteggio 3: il coordinatore ha autonomia e responsabilità nella gestione quotidiana
dell’unità operativa
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; al coordinatore è attribuita autonomia, e
relativa responsabilità, per le spese mensili inferiori a 500 Euro e responsabilità per
le spese eccessive e/o immotivate dell’unità operativa
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; al coordinatore è affidata la completa
gestione del budget dell’unità operativa e con lui vengono negoziati ogni anno gli
obiettivi da raggiungere; c’è la comparazione e condivisione tra i coordinatori delle
unità operative
28. L’unità operativa rispetta, per quanto riguarda il numero e la tipologia delle risorse
umane impiegate, quanto previsto dalle normative nazionali e regionali vigenti
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punteggio 0: totale assenza del rispetto delle norme (numero inferiore del 50%
rispetto a quanto previsto dalle normative e nel 30% dei casi con le professionalità
richieste dalle normative)
punteggio 1: parziale presenza del rispetto delle norme (numero inferiore del 30%
rispetto a quanto previsto dalle normative e nel 50% dei casi con le professionalità
richieste dalle normative)
punteggio 2: rispetto delle norme solo in determinate fasce orarie o solo per 6 giorni
alla settimana
punteggio 3: rispetto delle norme
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; minimo un operatore ogni 5 pazienti e
almeno 3 tipologie professionali (per residenziale: in media nella fascia oraria 8-20)
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; minimo 1 operatore ogni 4 pazienti e più
di 3 tipologie professionali, oltre che almeno 1/3 del personale inquadrato al IV livello
e superiori
29. Il personale ha un’adeguata formazione di base
punteggio 0: nessun operatore è in possesso dei titoli previsti (requisiti minimi) dalle
normative vigenti
punteggio 1: solo il 30% è in possesso dei titoli previsti (requisiti minimi) dalle
normative vigenti
punteggio 2: solo il 70% è in possesso dei titoli previsti (requisiti minimi) dalle
normative vigenti
punteggio 3:
gli operatori (le diverse figure previste) sono in possesso dei titoli
previsti (requisiti minimi) dalle normative vigenti
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; non più del 30% degli operatori con
esperienze precedenti e con preparazione teorica specifica
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punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; oltre il 50% degli operatori con
esperienze precedenti e con preparazione teorica specifica
30. All’interno dell’unità operativa ci sono chiare suddivisioni di funzioni e
responsabilità
punteggio 0: non esiste alcuna definizione di funzioni e responsabilità
punteggio 1: sono definite e formalizzate solo le funzioni (e comunque non le relative
responsabilità) della figura del responsabile delle unità operative
punteggio 2: sono definite e formalizzate funzioni e responsabilità solo del 30% delle
figure professionali
punteggio 3: per ogni figura professionale esiste una descrizione scritta delle relative
(proprie) funzioni e responsabilità
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; esistono momenti di verifica specifica
riguardanti le funzioni esercitate da ciascuna figura professionale
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; una volta all’anno ci sono spazi per
riprecisare, laddove si evidenziano bisogni in tal senso, la propria collocazione
funzionale
31. Gli operatori dell’unità operativa condividono, ciascuno per la propria funzione, le
informazioni e gli obiettivi che ci si prefigge e le attività conseguenti
punteggio 0: assenza di qualsiasi informazione e condivisione degli obiettivi
punteggio 1: circolazione d’informazioni non conoscenza degli obiettivi
punteggio 2: circolazione d’informazioni e semplice comunicazione degli obiettivi,
senza alcuna possibilità di partecipazione alla loro definizione
punteggio 3: vi sono evidenze (es. firma per ricevuta della documentazione
consegnata, interviste random agli operatori, ecc.) che tutti gli operatori dell’unità
operativa sono messi a conoscenza delle informazioni e degli obiettivi
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punteggio 4: vi sono riunioni con frequenza almeno mensile che coinvolgono tutti gli
operatori nella condivisione di informazioni ed obiettivi
punteggio 5: (riunioni ogni 15 giorni) presenza di un sistema informativo, realizzato con la
partecipazione di tutti gli operatori ed utilizzato stabilmente; gli obiettivi dell’u.o. vengono
deiniti insieme dagli operatori, alla luce della mission della cooperative ed in relazione al
progetto complessivo dell’unità operativa
32.
Esiste una consistente (in quantità ed estensione) attività di formazione
permanente per gli operatori e i volontari
punteggio 0: assenza di formazione
punteggio 1: presenza di attività di formazione permanente solo per un massimo del
30% del personale e realizzata in modo estemporaneo e senza una programmazione
specifica
punteggio 2: l’attività di formazione permanente è relativa a non meno del 50% del
personale retribuito e realizzata per non meno di 5 h/op.in media al semestre
punteggio 3: almeno il 75 % degli operatori e dei volontari coinvolti per non meno di
10 h/op. in media nel semestre, in attività anche esterne (convegni, corsi, etc.),
purchè concordati con l’Ente gestore
punteggio 4: come per il punteggio 3 e in più vi è la presenza di un vero e proprio
piano di formazione e di aggiornamento, anche in riferimento all’acquisizione dei
necessari crediti formativi ECM per le categorie professionali per le quali risultino
obbligatori
punteggio 5: come per il punteggio 4 e in più presenza di momenti di valutazione
delle iniziative formative
33. Esiste una diversificazione delle aree tematiche (tecnico-professionale,
legislativa, imprenditoriale, gestione risorse umane, promozione impresa sociale,
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motivazionale, qualità verso l’eccellenza, comunicazione interpersonale) dell’attività
di formazione nel corso dell’anno
punteggio 0: assenza di attività di formazione
punteggio 1: la formazione è realizzata solo su un’unica area tematica
punteggio 2: la formazione è realizzata solo su 2 aree tematiche
punteggio 3: la formazione è realizzata minimo su 3 aree tematiche, tra cui quelle
riabilitativa, normativa e imprenditoriale
punteggio 4: la formazione è realizzata su oltre 3 aree tematiche
punteggio 5: la formazione è realizzata
su tutte le aree tematiche relative alla
gestione di unità operative psichiatriche
34. Esiste la programmazione di momenti di supervisione con una figura con
competenze cliniche e relazionali esterna all’equipe
punteggio 0: non esiste alcun intervento, né l’equipe avverte la necessità di momenti
di supervisione
punteggio 1: gli operatori avvertono la necessità di una supervisione programmata,
ma non esistono momenti strutturati e formalizzati di supervisione
punteggio 2: gli operatori avvertono la necessità di una supervisione programmata,
ma vengono organizzati solamente incontri estemporanei in situazioni di particolare
crisi, senza una programmazione specifica
punteggio 3: caratteristiche del punteggio 2 ma i momenti di supervisione sono
organizzati secondo una programmazione mensile, coinvolgendo almeno il 75% degli
operatori e dei volontari
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; con un vero e proprio piano di incontri di
supervisione organizzata che coinvolgono tutti gli operatori e volontari
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punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4 ed in più il supervisore può essere
contattato dagli operatori anche in momenti di particolare necessità, al di fuori degli
incontri formalizzati
35. I momenti di supervisione sono concordati con l’Area Salute Mentale dell’Ente
gestore e sono in linea con le filosofie di azione di rete
punteggio 0: la conduzione degli incontri di supervisione è sporadica e decisa
esclusivamente dal supervisore, con una forte impronta data dai suoi orientamenti
teorici o dalla scuola di appartenenza
punteggio 1: esistono contatti tra il supervisore e l’Area Salute Mentale per arrivare
alla condivisione di orientamenti strategici e formativi, ma ciò non si è tradotto ancora
in una pianificazione di momenti concordati
punteggio 2: la supervisione è concordata con l’Area Salute Mentale ed è in linea
con le linee strategiche e formative della rete
punteggio 3: caratteristiche del punteggio 3 ed in più esiste un progetto scritto e
concordato dei piani formativi e di supervisione condivisi tra supervisore, formatore e
Area Salute Mentale
punteggio 4: le linee strategiche e la filosofia di intervento dell’Area Salute Mentale
sono recepite dal supervisore e diventano il riferimento per l’azione di
programmazione di strategie di intervento comuni nelle diverse realtà. I momenti di
supervisione e di formazione sono intrecciati ed in sintonia tra di loro. Il progetto di
supervisione è in grado di modellarsi sui bisogni dell’equipe e risente del feed-back
degli operatori
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4 ed esistono esperienze consolidate nelle
quali i momenti di supervisione
nelle diverse unità interagiscono e formano un
patrimonio comune ed interscambiabile, per garantire l’evoluzione, nella logica del
miglioramento continuo, di un disegno strategico-formativo condiviso
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C. RISORSE ‘STRUTTURALI’ (ATTREZZATURE, DOTAZIONI,
EDIFICI E ARREDI)
Afferenti all’unità operativa
36. Vi é una adeguata collocazione dell’unità operativa
punteggio 0: assenza di tutte le seguenti caratteristiche: a) le strutture sono
ubicate in località urbanizzate, b) sono accessibili con i mezzi pubblici, c) hanno
spazi verdi esterni
punteggio 1: presenza di una sola delle tre suddette caratteristiche
punteggio 2: presenza di due delle tre suddette caratteristiche
punteggio 3: presenza delle tre suddette caratteristiche (le unità operative sono
situate in normale contesto residenziale urbano, con negozi e bar accessibili a
piedi in modo tale da consentire agli ospiti di acquistare facilmente nelle vicinanze
giornali e riviste, oggetti per l’igiene personale e alimenti semplici)
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; ci sono indicazioni che riguardano i
mezzi pubblici e più in generale informazioni che riguardano la connessione con il
territorio (orari negozi, calendario manifestazioni locali, ecc.) ci sono negozi e bar
accessibili a piedi
punteggio 5: caratteristiche punteggio 3 e 4; presenza di centri ricreativi e di
ritrovo, di parcheggi e distanza di non più di 500 metri dalla più vicina fermata di
mezzo pubblico
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37. L’unità operativa é confortevole
punteggio 0: l’unità operativa si presenta sporca, senza alcuna manutenzione,
disordinata e disadorna
punteggio 1: l’unita operativa si presenta poco curata e arredata con mobili
inadeguati e mal tenuti; i locali sono male illuminati e disadorni; non è previsto alcun
piano per la cura e pulizia degli ambienti
punteggio 2: la cura degli spazi risulta carente, anche se è garantita la loro pulizia
minima, gli arredi sono poveri ma abbastanza dignitosi
punteggio 3: gli ambienti in cui è situato il servizio sono ben tenuti, puliti - esiste un
piano specifico in tal senso -, con buona illuminazione ed areazione, mura bene
intonacate, pavimenti senza piastrelle rotte, porte e finestre ben verniciate e
funzionanti, mancanza di fili volanti), l’arredamento della struttura è adeguato, gli
ospiti hanno facile accesso a uno spazio verde riservato (laddove esistente), non vi
sono barriere architettoniche, la temperatura è confortevole, sia d’inverno sia
d’estate, se la struttura è situata su più piani, ci sono ascensori a disposizione degli
utenti, ci sono corrimani lungo i corridoi e le scale; i pasti sono ben cucinati, vari e
si tengono in un locale idoneo su tavole apparecchiate e con a disposizione di
ogni utente posate; esiste una dieta/menù; il salotto ha un numero sufficiente di
comodi posti a sedere; i bagni sono dotati di specchio e dei necessari accessori
punteggio 4: caratteristiche punteggio 3; esistono spazi riservati alle attività
comuni, i locali sono arredati con cura: quadri, piante e fiori, soprammobili,
centrini, tendaggi (purché ignifughi !)
punteggio 5: caratteristiche punteggio 3 e 4; i locali sono dotati di vari generi di
elettrodomestici e apparecchi radio, tv, stereo; le finestre e le portefinestre sono
dotate di adeguati sistemi di sicurezza alternativi alle inferriate; gli ospiti hanno a
disposizione giornali, quotidiani e riviste, raccolti in appositi contenitori
portagiornali
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38. L’unità operativa é in grado di rispettare la privacy degli ospiti
punteggio 0: non esiste alcuno spazio ad uso esclusivo del singoli pazienti, ad
eccezione del letto; gli armadi sono condivisi tra più pazienti; le stanze da letto sono
dotate esclusivamente di un letto per ciascun ospite e di un armadio comune; le
stanze sono tutte a 3 o più letti e si presentano inospitali; non esistono spazi per gli
oggetti personali; i bagni sono indifferenziati e non prevedono spazi riservati
all’occorrente per la cura personale di ciascun ospite
punteggio 1: ogni ospite ha a disposizione ad uso esclusivo soltanto il letto, il
comodino ed una parte di armadio; le stanze sono tutte a 3; le stanze si presentano
anonime e insufficientemente arredate, non esistono spazi per gli oggetti personali;
tuttti gli ospiti usufruiscono dello stesso bagno
punteggio 2: gli ospiti hanno a disposizione, oltre al letto ed al comodino, almeno uno
spazio personale nell’armadio; la maggioranza delle stanze sono a 3 letti; le altre a 2
letti, non ci sono stanze singole; le stanze sono alquanto disadorne ed arredate in
modo impersonale; non esistono spazi per gli oggetti personali; l’uso dei bagni è
indefferenziato
punteggio 3: caratteristiche del punto 2; vi sono locali per colloqui e trattamenti
individuali, (vi sono spazi riservati alle attività comuni,) vi è almeno 1 stanza singola e
comunque la maggior parte delle stanze non ha più di due letti, le camere dei
pazienti sono comunque strutturate in modo tale che ogni paziente abbia uno spazio
proprio (che può considerare come suo), gli ospiti hanno a disposizione, oltre al letto
ed al comodino, almeno un armadio personale ed una scarpiera (per conservare
oggetti e indumenti personali); le camere sono personalizzate, con quadri, fotografie,
suppellettili, ecc.); ogni paziente ha a disposizione un bagno definito, in comune con
1 o 2 altri pazienti
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punteggio 4: caratteristiche del punto 3; ogni paziente, nella propria stanza, ha a
disposizione una sedia o un portabiti; nella struttura sono previsti spazi dedicati al
tempo libero; ogni paziente condivide il bagno solo con un altro paziente
punteggio 5: caratteristiche del punto 3 e 4; ogni paziente, nella propria stanza, ha a
disposizione una scrivania ed una sedia; nella struttura sono disponibili spazi per la
lettura, i colloqui e per altre attività individuali; sono previsti spazi dedicati ai mezzi
personali di trasporto degi pazienti; ogni paziente, da solo o con un altro paziente, ha
a disposizione un bagno ad uso esclusivo
39. E’ garantita la cura della biancheria della casa e degli indumenti personali dei
pazienti
punteggio 0: la biancheria della casa è sporca e bucata; gli indumenti dei pazienti
sono fuori stagione, di taglie non adeguate, sporchi e rotti. Non è previsto alcun
programma per la loro cura, né assegnata una specifica responsabilità a qualche
operatore
punteggio 1: sia la biancheria che gli indumenti dei pazienti sono poco puliti e
sgualciti; ogni tanto qualche operatore lava e stira; nessuno compie riparazioni
punteggio 2: sia la biancheria che gli indumenti dei pazienti sono puliti ma sgualciti;
gli operatori in turno, al bisogno, si occupano della biancheria e degli indumenti dei
pazienti, senza un loro diretto coinvolgimento
punteggio 3: sia la biancheria che gli indumenti dei pazienti sono puliti e stirati; il
coinvolgimento dei pazienti è occasionale. E’ previsto un piano per la cura della
biancheria della casa e degli indumenti dei pazienti, di cui sono responsabili operatori
precisamente individuati; i letti sono cambiati almeno una volta ogni 15 giorni e gli
asciugamani almeno una volta alla settimana
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; gli ospiti più capaci sono coinvolti nella
cura della biancheria e degli indumenti
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; gli indumenti vengono riparati da
personale addetto;gli indumenti sporchi dei pazienti vengono accantonati, stesi stirati
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separatamente, per ogni ospite; in contenitori differenziati tutti gli ospiti, nel rispetto
del loro piano terapeutico-riabilitativo personalizzato, ed in relazione alle loro
capacità, sono coinvolti nella cura della biancheria e degli indumenti
40. I locali per il personale sono adeguati
punteggio 0: non vi è alcuno spazio dedicato al personale
punteggio 1: il bagno previsto ad uso degli operatori viene utilizzato anche dai
pazientipunteggio 2: caratteristiche del punteggio 1; altri locali finalizzati al personale
sono in realtà utilizzati anche per le varie attività
punteggio 3: è previsto almeno un bagno per il personale, uno spazio per l’archivio,
uno spazio per l’operatore reperibile di notte (per alta protezione)
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; è prevista la sala per le riunioni; sono
previsti spazi per custodire l’occorrente per la notte per il personale che effettuano
turni notturni
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; sono previsti locali per le funzioni
amministrative e dirigenziali
41. Vi é un’adeguata presenza di procedure relative all’erogazione del servizio
(riabilitative, conservazione e somministrazione dei farmaci, gestione dei documenti,
degli acquisti, degli automezzi e delle attrezzature, delle risorse tecnologiche, degli
impianti, degli alimenti)
punteggio 0: non è definita alcuna procedura
punteggio 1: vi sono alcune procedure ma non sufficientemente formalizzate
punteggio 2: tra alcuni operatori sono definiti accordi operativi
punteggio 3: sono definite le procedure relative alle principali attività dell’unità
operativa, previste dal manuale della certificazione della qualità della cooperativa
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; la cooperativa è certificata ISO 9000
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punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; la cooperativa compie regolari
ispezioni interne relative al sistema di certificazione della qualità ed ha superato
positivamente le verifiche esterne eventualmente attuate
42. E’ garantito il rispetto delle norme relative alla sicurezza e alla privacy (in
particolare per l’antinfortunistica, la protezione antincendio, l’igiene dei luoghi di
lavoro, certificazioni e manutenzioni impianti e risorse tecnologiche, smaltimento dei
rifiuti, l’eliminazione delle barriere architettoniche, etc)
punteggio 0: le normative non sono conosciute
punteggio 1: le normative sono conosciute in termini generali, ma non applicate
punteggio 2: risultano nominati il responsabile della 626 e quello dei lavoratori ma
non sono definite né attuate le procedure applicative delle leggi
punteggio 3: risultano nominati il responsabile della 626 e quello dei lavoratori e le
procedure applicative delle leggi sono definite e attuate
punteggio
4:
caratteristiche
del
punteggio
3;
gli
operatori
partecipano
regolarmente ai corsi di formazione previsti dalle normative
punteggio 5: caratteristiche dei punteggi 3 e 4; gli operatori sono sottoposti alle
visite mediche richieste
43. Vi é la presenza di un numero adeguato di mezzi di trasporto ben funzionanti per
il trasporto degli utenti e per la partecipazione alle attività esterne
punteggio 0: l’unità operativa non ha automezzi a disposizione
punteggio 1: l’unità operativa, al bisogno, può richiedere alla cooperativa la
disponibilità di un automezzo
punteggio 2: caratteristiche del punteggio 2; gli operatori usano i propri automezzi per
il trasporto pazienti e per le attività esterne
punteggio 3: l’unità operativa ha a disposizione un automezzo;
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punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; vi sono buone pratiche uniformi e buone
procedure scritte per la manutenzione ordinaria dei mezzi di trasporto;
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; vi è un numero di mezzi di trasporto
sufficienti a trasportare contemporaneamente tutti gli ospiti dell’unità operativa
D. MODALITÀ ORGANIZZATIVE
D 1. Organizzazione
Afferenti alla rete Salute Mentale
44. Esiste la filiera di riferimento della
rete della Salute Mentale con interventi
riabilitativi tra loro diversificati, integrati, complementari, coerenti e sinergici
punteggio 0: non esistono interventi diversificati
punteggio 1: inizia ad esserci l’intenzione di introdurre la logica della diversificazione
dei servizi, ma fino ad ora senza azioni concrete in tal senso
punteggio 2: esistono interventi diversificati, ma tra loro non connessi in rete
punteggio 3: esiste una gamma di almeno 2 differenti tipologie di interventi di rete
della Salute Mentale tra loro collegati, in grado di sviluppare sinergie per progetti
specifici
punteggio 4: la filiera degli interventi di rete della Salute Mentale è caratterizzata da
oltre 2 differenti tipologie di interventi e consente l’articolazione in sequenza di più
segmenti di un percorso riabilitativo integrato (es. residenzialità, semiresidenzialità,
domiciliarità, formazione al lavoro, inserimento lavorativo, ecc.)
punteggio 5:
la rete è in grado di offrire percorsi completi e diversificati,
comprendenti tutte le tipologie di intervento nella Salute Mentale: i 4 livelli di
protezione della residenzialità (alta, media, bassa, gruppi appartamento), i servizi
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diurni,
quelli
domiciliari,
gli
ambulatoriali,
i
servizi
di
orientamento
e
accompagnamento al lavoro e le cooperative di tipo B. Tali servizi sono tesi a fornire
risposte riabilitative globali, che vanno dalla presa in carico (invio da parte dei
Servizi) alla completa autonomia del soggetto (fuoriuscita dal circuito dei Servizi)
45. Le strategie degli interventi messi in atto con la rete territoriale nel suo complesso
sono presidiate e sono garantiti l’integrazione, il coordinamento e la sinergia delle
diverse unità operative e delle diverse iniziative messe in atto
punteggio 0: assenza di tali funzioni
punteggio 1: le funzioni sono svolte solo in modo occasionale e senza mandati
specifici da parte degli Enti gestori che si muovono autonomamente e senza raccordi
di rete
punteggio 2: la rete promuove un semplice scambio, episodico, di informazioni e
conoscenza tra gli Enti gestori
punteggio 3: sono garantiti momenti regolari d’incontro, – almeno 1 ogni due mesi,
tra i responsabili degli Enti gestori delle differenti tipologie di servizi; vi sono incontri
periodici – almeno 1 ogni sei mesi - appositi tra rappresentanti delle varie unità
operative, con obiettivi di scambio e messa in rete di esperienze innovative,
promozione di percorsi riabilitativi integrati
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; e poi gli incontri sono verbalizzati e
sottoscritti dai partecipanti
punteggio 5: la rete promuove esperienze innovative, alla cui realizzazione
concorrono gli Enti gestori, progettate e verificate congiuntamente all’interno della
rete
Afferenti all’Ente gestore
46. L’ Ente gestore garantisce l’organizzazione di un sistema informativo
punteggio 0: assenza di qualsiasi programma e azione
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via Rose di sotto, 53 - 25126 Brescia
tel. 030 28 93 428 - fax 030 28 93425 - P. Iva 02458140981
punteggio 1: l’Ente gestore fa solamente una raccolta dati quando e se richiesto dal
Servizio pubblico di competenza
punteggio 2: caratteristiche del punteggio 1; l’Ente gestore sta predisponendo un
proprio sistema informativo
punteggio 3: esiste un addetto che si occupa di gestire i dati e le informazioni; il
sistema informativo consente di fornire in modo completo, accurato e tempestivo i
dati richiesti dagli Enti locali, dalla Regione e dalle reti di appartenenza
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; ogni unità operativa possiede almeno 1
personal computer collegato a internet
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; l’Ente gestore ha attivato una rete
intranet ed elabora e diffonde, minimo una volta all’anno, un report di sintesi e
commento dei dati raccolti
47. L’Ente gestore dispone di una carta dei servizi aggiornata e diffusa in modo
sistematico
punteggio 0: l’ente gestore non dispone della carta dei servizi
punteggio 1: l’ente gestore dispone di una relazione generale sulle attività, che non è
una carta dei servizi
punteggio 2: l’Ente gestore sta elaborando la carta dei servizi
punteggio 3: l’Ente gestore dispone della carta dei servizi e la diffonde presso i
soggetti previsti dalle normative
punteggio 4: caratteristiche punteggio 3; la
aggiorna annualmente e la diffonde
presso i propri interlocutori
punteggio 5: caratteristiche punteggi 3 e 4; nella carta dei servizi sono descritte
approfonditamente tutte le unità operative e si provvede ad una diffusione
sistematica e orientata non solo a informare i propri clienti correnti, ma anche a
promuovere una visibilità complessiva dell’Ente gestore
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48. L’ Ente gestore presidia le strategie degli interventi messi in atto con la rete
territoriale nel suo complesso e garantisce l’integrazione nella rete consortile, il
coordinamento e la sinergia delle diverse unità operative e delle diverse iniziative
messe in atto
punteggio 0: assenza di tali funzioni
punteggio 1: le funzioni sono svolte solo in modo occasionale e le unità operative si
muovono autonomamente e senza raccordi unitari
punteggio 2: l’ Ente gestore promuove un semplice scambio, episodico, di
informazioni e conoscenza tra le unità operative
punteggio 3: sono garantiti momenti regolari d’incontro, – almeno 1 ogni due mesi,
tra i responsabili delle unità operative con i responsabili di centri diurni di altri Enti
gestori e/o di Cooperative B che inseriscono gli ospiti delle unità operative; vi sono
incontri periodici – almeno 1 ogni sei mesi - appositi tra rappresentanti delle varie
unità operative, con obiettivi di scambio e messa in rete di esperienze innovative,
promozione di percorsi riabilitativi integrati
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; e poi gli incontri sono verbalizzati e
sottoscritti dai partecipanti, redazione di una relazione annuale al CdA, da parte del
referente dell’Ente gestore, che fornisce la base per la revisione annuale del progetto
dell’Ente
punteggio 5: l’ Ente gestore promuove esperienze innovative, alla cui realizzazione
concorrono le unità operative, progettate e verificate congiuntamente all’interno dell’
Ente
49. L’ Ente gestore garantisce, direttamente o tramite la locale rete Salute Mentale
cui appartiene, la filiera verticale di interventi residenziali, a differenti livelli di
protezione, così da proporre la possibile uscita dei pazienti dai servizi psichiatrici
residenziali
punteggio 0: l’Ente gestore gestisce una sola unità operativa residenziale
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punteggio 1: l’Ente gestore gestisce una sola unità operativa residenziale e sta
progettando la gestione di un’altra
punteggio 2: l’Ente gestore gestisce due o più unità operative residenziali, di
differenti livelli di protezione
punteggio 3: l’Ente gestore è titolare di una sola unità operativa residenziale oppure
è titolare di una e gestore di altre
punteggio 4: l’Ente gestore è titolare di due o più unità operative residenziali di
uguale livello di protezione
punteggio 5: l’Ente gestore è titolare di due o più unità operative residenziali di
differenti livelli di protezione
50. L’ Ente gestore opera in stabile connessione con altri Enti che si occupano di
Salute Mentale, direttamente o tramite la rete
punteggio 0: l’Ente gestore non ha alcuna connessione con altri Enti operanti nella
Salute Mentale
punteggio 1: l’Ente gestore collabora solo occasionalmente con altri Enti operanti
nella Salute Mentale
punteggio 2: l’Ente gestore ha programmato di avviare connessioni con altri Enti
operanti nella Salute Mentale
punteggio 3: l’Ente gestore ha connessioni stabili ma non formalizzate con altri Enti
operanti nella Salute Mentale
punteggio 4: l’Ente gestore ha formalizzato protocolli d’intesa o convenzioni per la
collaborazione con meno di 5 Enti operanti nella Salute Mentale
punteggio 5: l’Ente gestore ha formalizzato protocolli d’intesa o convenzioni per la
collaborazione con 5 o più Enti operanti nella Salute Mentale
Afferenti all’unità operativa
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51. L’unità operativa rispetta gli standard gestionali previsti dalle normative nazionali
e regionali
relativamente al personale (presenza programmata del personale
richiesto sulle 24 ore o sulle 12 ore o per fasce orarie, in relazione all’intensità di
assistenza sanitaria dell’unità operativa)
punteggio 0: non sono rispettate le normative vigenti
punteggio 1: solo parzialmente sono rispettate le normative vigenti
punteggio 2: caratteristiche del punteggio 1; concordemente con l’Ente locale di
competenza, l’unità operativa opera in parziale deroga alle normative vigenti
punteggio 3: l’unità operativa rispetta gli standard minimi previsti dalle normative
vigenti, senza una programmazione formalizzata della presenza del personale
punteggio 4: l’unità operativa rispetta gli standard previsti dalle normative vigenti,
secondo una programmazione sistematica e formalizzata, con personale adeguato
per numero e qualifica
punteggio 5: caratteristiche punteggio 4; l’unità operativa ha anche a disposizione,
extra standard, personale amministrativo e socio-sanitario con qualifiche adeguate
52. La titolarità dell’unità operativa è dell’Ente gestore
(ex requisito straordinario su tipologia della gestione)
punteggio 0: l’Ente gestore non ha la titolarità dell’unità operativa, ma fornisce
soltanto servizi alberghieri
punteggio 1: : l’Ente gestore non ha la titolarità dell’unità operativa, ma fornisce
servizi educativi ed assistenziali (oltre che eventualmente quelli alberghieri), ad
esclusione degli interventi specialistici
punteggio 2: l’Ente gestore non ha la titolarità dell’unità operativa, ma fornisce il
servizio completo, compresi gli interventi specialistici, ad esclusione delle prestazioni
psichiatriche
punteggio 3: l’Ente gestore non ha la titolarità dell’unità operativa, ma fornisce il
servizio completo, compresi gli interventi specialistici e le prestazioni psichiatriche
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punteggio 4: l’Ente gestore ha la titolarità dell’unità operativa e ne gestisce tutti i
servizi e le funzioni
punteggio 5: caratteristiche del punteggio
4;
l’Ente gestore ha l’accreditamento
dell’unità operativa
53. La titolarità sanitaria dell’unità operativa è dell’Ente gestore
(ex requisito straordinario su titolarità sanitaria)
punteggio 0: all’Ente gestore non compete alcuna funzione sanitaria
punteggio 1: l’Ente gestore fornisce soltanto figure socio-sanitarie di tipo
assistenziale (OSA, OTA, infermieri generici e altri affini)
punteggio 2: l’Ente gestore fornisce figure socio-sanitarie di tipo assistenziale e
infermieristico (OSA, OTA, infermieri generici e altri affini, infermieri professionali)
punteggio 3: l’Ente gestore fornisce tutto il personale socio-sanitario e sanitario,
compreso quello medico psichiatrico
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; l’Ente gestore ha la titolarità sanitaria
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; la titolarità sanitaria dell’Ente gestore
è riconosciuta dalle Istituzioni pubbliche (l’Ente gestore partecipa ai tavoli
dell’Azienda pubblica locale in qualità di titolare di struttura sanitaria o al comitato
tecnico del DSM o ad altre commissioni riservate esclusivamente al privato sociale
accreditato)
54. L’unità operativa ha un mandato (da parte della direzione dell’ Ente gestore) che
la impegna a mantenersi fortemente collegata alla rete Salute Mentale
punteggio 0: l’unità operativa non ha alcuna informazione relativamente alla rete
Salute Mentale
punteggio 1: l’unità operativa non ha informazioni relativamente alla rete Salute
Mentale, ma qualche operatore partecipa saltuariamente a iniziative del Progetto
Salute Mentale nazionale
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punteggio 2: l’unità operativa ha informazioni relativamente alla rete Salute Mentale,
ma non vi partecipa regolarmente
punteggio 3: l’unità operativa
ha un mandato per partecipare alla rete Salute
Mentale
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; presenza di uno o più documenti che
definiscano in modo preciso le prerogative dell’unità operativa in relazione al rapporto
con la rete
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; presenza di un coordinatore che
partecipa attivamente alle attività della rete
55. La direzione definisce un piano di lavoro che si riferisce ad un progetto dell’Ente
gestore sulla Salute Mentale
punteggio 0: non esiste alcun piano di lavoro
punteggio 1: non esiste alcun piano di lavoro, ma è stato dato mandato alla direzione
di predisporlo
punteggio 2: la direzione sta predisponendo un piano di lavoro
punteggio 3: la direzione ha definito un piano di lavoro.
punteggio 4: la direzione definisce ogni anno un piano di lavoro.
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; il piano di lavoro comprende la tipologia
ed il volume di attività previste e il piano organizzativo per la loro realizzazione
56. L’unità operativa presidia i rapporti con il proprio network sociale e territoriale
punteggio 0: l’unità operativa non ha rapporti con organizzazioni, gruppi, pubblici
esercenti e altre realtà esterne
punteggio 1: l’unità operativa ha rapporti esclusivamente con i gestori di negozi e
pubblici esercizi
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punteggio 2: l’unità operativa ha rapporti con i gestori di negozi e pubblici esercizi e
con alcuni vicini
punteggio 3: caratteristiche del punteggio 2;
l’unità operativa conosce in modo
preciso le agenzie esistenti nella comunità sociale che possono essere di aiuto agli
ospiti
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; sono coinvolti volontari delle
associazioni territoriali; vi sono rapporti con le associazioni di familiari
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; sia volontari di gruppi del territorio
che vicini e familiari frequentano l’unità operativa; ha rapporti con i media
57. L’unità operativa si mantiene integrata con gli enti locali e gli altri servizi del
territorio
punteggio 0: l’unità operativa non ha rapporti con gli enti locali e gli altri servizi del
territorio
punteggio 1: l’unità operativa ha rapporti esclusivamente con l’ente con cui la
cooperativa ha la convenzione/accreditamento, ragioni di tipo amministrativo
punteggio 2: l’unità operativa ha rapporti sporadici con i servizi socio-sanitari del
territorio
punteggio 3: l’unità operativa ha regolari rapporti con
i servizi socio-sanitari del
territorio, con il servizio di medicina di base e con l’SPDC di competenza e, tramite il
proprio Ente gestore, è connessa con il locale DSM
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; in caso di invio dell’utente ad un altro
servizio, l’unità operativa fa pervenire prima o insieme all’utente una relazione
contenente le informazioni essenziali sulle condizioni ed il trattamento dell’utente e gli
scopi dell’invio; l’unità operativa ha regolari rapporti con il servizio di medicina
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punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; vi sono accordi scritti riguardanti la
collaborazione con gli enti locali e gli altri servizi territoriali; vengono redatti piani
concordati relativi ai singoli pazienti tra unità operativa e servizio inviante
58. L’unità operativa organizza e gestisce le proprie attività secondo il modello per
équipe
punteggio 0: non esiste lavoro d’equipe
punteggio 1: è prevista la collaborazione tra operatori, ma non si tratta di un vero e
proprio lavoro d’equipe, con programma e obiettivi definiti
punteggio 2: l’unità operativa ha progettato il lavoro d’equipe ma non l’ha ancora
attuato
punteggio 3: le questioni importanti della gestione quotidiana e le valutazioni dei
pazienti sono analizzate da una équipe multiprofessionale che si incontra almeno
ogni 3 settimane e coinvolge tutto il personale della struttura
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; l’equipe è interamente costituita da
personale della cooperativa; nell’equipe sono presenti almeno 3 diverse categorie
professionali
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; nell’equipe sono presenti più di 3
diverse categorie professionali tra le categorie professionali è presente lo psichiatra
e lo specialista in formazione/educazione
59. L’unità operativa è impegnata, in connessione con la cooperativa, per il
miglioramento continuo delle proprie prestazioni
punteggio 0: l’unità operativa non contempla tra le sue priorità la logica del
miglioramento continuo
punteggio 1: l’unità operativa è intenzionata a investire sull’analisi della propria
situazione e sul miglioramento continuo ma non vi sono piani specifici in tal senso
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punteggio 2: vi sono azioni di miglioramento derivanti da analisi effettuate all’interno
dell’unità operativa, senza che ciò determini sistematicità
punteggio 3: vi è un piano scritto - a medio/lungo termine - per la qualità dell’Ente
gestore che prevede impegni specifici per l’unità d’offerta quali ad es. azioni e/o
iniziative da effettuarsi nel corso dell’anno
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; l’unità operativa ha previsto risorse
specifiche - es. un operatore - dedicate alle attività di miglioramento continuo e
queste ultime sono documentate
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; sono state effettuate nell’ultimo anno,
sono in corso o sono progettate per l’anno in corso iniziative di confronto con
strutture analoghe e attività di benchmarking
60.
L’unità operativa garantisce,oltre al rispetto delle norme di sicurezza, una
intelligente gestione dei rischi, degli ‘eventi avversi’ di natura clinica e la continuità
assistenziale
punteggio 0: i possibili rischi o “eventi avversi” di natura clinica non sono conosciuti
punteggio 1: i possibili rischi o “eventi avversi” di natura clinica sono conosciuti ma
non considerati
punteggio 2: sono previste buone prassi, non formalizzate, per far fronte ad alcune
possibili situazioni problematiche
punteggio 3: la legge 626 nelle sue implicazioni relative alla riabilitazione psichiatrica
è rispettata ed esiste di conseguenza un programma sistematico di gestione dei
rischi, degli ‘eventi avversi’ di natura clinica o determinati da mancanza di personale
o da guasti delle attrezzature; dopo che si è verificato un evento avverso ci si mette
in contatto con i familiari
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; vengono identificati gli eventi avversi,
perché più importanti per frequenza e/o gravità, sia di natura clinica che
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organizzativa e tecnologici; ci si sofferma, in momenti di confronto appositi, su come
ridurre la probabilità che si verifichino in futuro e su come gestirli quando si verificano
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; vi sono evidenze dei rischi nella cartella
clinica degli ospiti (ad esempio, foglio iniziale all’interno del frontespizio con
indicazione evidente di allergie a farmaci, intolleranze alimentari, rischio di suicidio,
condizioni che possono influenzare la prescrizione di farmaci, come cardiopatie o
nefropatie, ecc.)
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D 2. Strategie d’intervento (relativamente ai piani terapeutici, al
modello assistenziale-riabilitativo)
Afferenti all’unità operativa
61. Esiste la possibilità di un costante riferimento a linee guida nazionali e
internazionali per una buona pratica clinica psichiatrica
punteggio 0: non esiste alcuna possibilità
punteggio 1: le linee guida sono conosciute solo dal direttore sanitario
punteggio 2: le linee guida sono conosciute in termini generali dai responsabili
dell’unita operativa, ma solo saltuariamente si fa riferimento ad esse
punteggio 3: nell’unità operativa esiste la possibilità di un costante riferimento a linee
guida nazionali e internazionali, scelte in base ai seguenti criteri: a) sono state
formulate
da un gruppo multidisciplinare; b) le raccomandazioni sono chiare e
riproducibili (interpretabile in modo omogeneo da tutti); c) le raccomandazioni
dovrebbero essere accompagnate dal livello di evidenza secondo i principi della EBM
(non tutte le raccomandazioni devono avere livelli elevati, ma si deve essere
consapevoli del livello); avere almeno un riferimento a centri prestigiosi di
elaborazione di line guida, come SIGN o NICE
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; le linee guida sono saltuariamente
applicate nella quotidianità
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; le linee guida sono sistematicamente
applicate quotidianità, come da evidenze nella cartelle cliniche
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62. Esiste la possibilità di un costante riferimento a linee guida nazionali o
internazionali per una buona pratica riabilitativa in campo residenziale
punteggio 0: non esiste alcuna possibilità
punteggio 1: le linee guida sono conosciute solo dal direttore sanitario
punteggio 2: le linee guida sono conosciute in termini generali dai responsabili
dell’unita operativa, ma solo saltuariamente si fa riferimento ad esse
punteggio 3: nell’unità operativa esiste la possibilità di un costante riferimento a linee
guida nazionali e internazionali, scelte in base ai seguenti criteri: a) sono state
formulate
da un gruppo multidisciplinare; b) le raccomandazioni sono chiare e
riproducibili (interpretabile in modo omogeneo da tutti); c) le raccomandazioni
dovrebbero essere accompagnate dal livello di evidenza secondo i principi della EBM
(non tutte le raccomandazioni devono avere livelli elevati, ma si deve essere
consapevoli del livello); avere almeno un riferimento a centri prestigiosi di
elaborazione di line guida, come SIGN o NICE
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; le linee guida sono saltuariamente
applicate nella quotidianità
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; le linee guida sono sistematicamente
applicate quotidianità, come da evidenze nella cartelle cliniche
63. Esiste un piano terapeutico riabilitativo personalizzato per ciascun paziente e
secondo criteri di razionalità organizzativa
punteggio 0: non esiste alcun piano
punteggio 1: vi è l’intenzione di predisporre un piano per ciascun paziente anche se
ciò non è ancora tradotto in prassi
punteggio 2: é definito, ma non formalizzato, un piano di massima, per una parte dei
pazienti
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punteggio 3: esiste un piano formalizzato, verificato e aggiornato periodicamente e
conservato agli atti
punteggio 4: caratteristiche punteggio 3; il piano è definito, verificato, aggiornato e
coordinato da una figura specifica, interna alla cooperativa, con competenze
professionali adeguate
punteggio 5; caratteristiche punteggio 4; la figura di coordinamento si avvale della
consulenza di uno specialista in ambito psichiatrico
65. Il Piano terapeutico riabilitativo personalizzato per ciascun paziente è stato
predisposto con modalità partecipate
punteggio 0: il piano è predisposto da un operatore di riferimento senza coinvolgere
altre figure
punteggio 1: vi è l’idea di predisporre un piano coinvolgendo più interlocutori, ma ciò
non avviene
punteggio 2: per una parte dei pazienti si predispone piano
punteggio 3: il piano è stato predisposto coinvolgendo tutti gli operatori e condiviso
con il paziente
punteggio 4: caratteristiche punteggio 3; è precisato chi fa cosa, la tempistica delle
verifiche del piano e chi coordina il tutto e sono definiti colloqui specifici con il
paziente per la condivisione e la verifica del piano riabilitativo
punteggio 5: caratteristiche punteggio 4; e le osservazioni pertinenti del paziente
vengono recepite e modificano il piano stesso
66. Il contenuto del Piano terapeutico riabilitativo personalizzato per ciascun paziente
riflette una visione integrata (comprensiva della parte ‘psicopatologica’ e di quella
legata al funzionamento sociale)
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punteggio 0: il contenuto del Piano non è consapevolmente orientato ad una visione
integrata
punteggio 1: vi è l’intenzione di un Piano con visione integrata, senza che ciò sia
determinato nella prassi
punteggio 2: il Piano è costruito tenendo conto della parte psicopatologica e di quella
legata al funzionamento sociale; non vi è però adeguata evidenziazione di ciò nella
documentazione relativa
punteggio 3: il contenuto del piano è comprensivo della parte ‘psicopatologica’ (ariconoscimento segni precoci di crisi, b- insegnamento delle strategie di coping ai
pazienti, c- insegnamento ai pazienti all’adesione e all’uso dei farmaci;) e di quella
legata al funzionamento sociale (a- miglioramento autonomia, b- relazioni
interpersonali, c - percezione di utilità, intesa come il contributo del paziente al
contesto sociale)
punteggio 4: caratteristiche punteggio 3; il piano prevede verifiche adeguate e
specifiche per le due parti del piano
punteggio 5: caratteristiche punteggio 4; il piano prevede verifiche integrate delle due
parti del Piano
67. L’unità operativa punta all’empowerment del paziente, inteso come suo
coinvolgimento attivo (per le evidenze, confrontare risultati schede Manuale VADO)
punteggio 0: gli interventi riabilitativi sono indifferenziati e gli ospiti non sono
responsabilizzati né nella cura di sé e dei propri effetti personali né nelle attività
quotidiane; non esistono spazi dedicati ai singoli pazienti; i pazienti non possono
telefonare, né utilizzare autonomamente la radio e la tv, né ricevere visite e
corrispondenza; non è previsto alcun momento individualizzato o in piccolo gruppo;
gli orari giornalieri ed i turni settimanali delle docce sono rigidamente programmati;
non è prevista una differenziazione delle attività riabilitative; i pazienti possono
restare a letto anche durante il giorno
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punteggio 1: i pazienti sono invitati genericamente a collaborare nella gestione
dell’unità operativa; possono ricevere telefonate, se concordate; ogni tanto sono
organizzate delle uscite, con gli operatori e gli altri ospiti, senza una pianificazione
specifica né personalizzata; non è previsto alcun momento individualizzato o in
piccolo gruppo; gli orari giornalieri ed i turni settimanali delle docce sono rigidamente
programmati; non è prevista una differenziazione delle attività riabilitative; i pazienti
possono restare a letto anche durante il giorno
punteggio 2: i pazienti possono concordare con l’operatore l’uso del telefono, della
radio e della tv; esiste un programma di turni per la partecipazione dei pazienti alla
gestione della quotidianità; ogni tanto sono organizzate delle uscite, con gli operatori
e gli altri ospiti, senza una pianificazione specifica né personalizzata; non è previsto
alcun momento individualizzato; gli orari giornalieri ed i turni settimanali delle docce
sono rigidamente programmati; non è prevista una differenziazione delle attività
riabilitative; i pazienti possono restare a letto anche durante il giorno
punteggio 3: vi è l’evidenza di un piano terapeutico-riabilitativo personalizzato
(conservato agli atti e verificato e aggiornato periodicamente); il piano terapeutico
definisce il grado di responsabilizzazione ed il tipo di coinvolgimento del paziente
nella gestione della quotidianità e della vita dell’unità operativa; i pazienti sono
stimolati, salvo controindicazioni, a mantenere i contatti con familiari ed amici; sono
organizzate uscite periodiche in gruppo, con 4 o 5 pazienti con l’operatore; nel corso
della settimana sono previste alcune attività ricreative; in occasione di feste e
ricorrenze particolari sono organizzate iniziative ad hoc, con relative attività di
preparazione e allestimento; ogni paziente almeno una volta alla settimana ha un
colloquio individuale con il referente educativo o sanitario dell’unità operativa; i
pazienti sono tenuti a rispettare gli orari della giornata ed i turni per le docce; i
pazienti sono invitati a non trascorrere troppo tempo a letto durante il giorno; esiste la
prassi di far visitare ed illustrare la struttura prima dell’ammissione al possibile utente
ed eventualmente ai familiari; - solo per le strutture residenziali - gli ospiti hanno capi
di vestiario personali e hanno la possibilità di sceglierli e poi gli ospiti che per vari
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motivi non possono uscire o hanno difficoltà a raggiungere un luogo di culto possono
usufruire di assistenza spirituale a richiesta; il personale presta sempre attenzione
all’aspetto degli utenti non autosufficienti nella cura di sé e li aiuta ad avere un
aspetto accettabile
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; esiste un progetto riabilitativo
complessivo dell’unità operativa coerente con le linee guida e la filosofia riabilitativa
dell’Ente gestore; in base al progetto dell’unità operativa sono programmate attività
settimanali o quotidiane differenziate e coerenti con i piani terapeutici relativi ai
pazienti; i pazienti sono coinvolti nella programmazione e gestione
operativa attraverso
dell’unità
una riunione settimanale; gli orari della giornata vengono
organizzati per fasce ed è prevista la personalizzazione dei tempi per l’igiene
personale dei pazienti e dei prodotti utilizzati; nei limiti delle condizioni cliniche
individuali, i pazienti sono stimolati a raggiungere sempre maggiori gradi di
autogestione ed autonomia
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; esiste un progetto riabilitativo
formalizzato dell’unità operativa i pazienti vengono sollecitati a partecipare a gruppi
esterni ed a creare e valorizzare relazioni amicali e sociali esterne; le famiglie sono
invitate a recarsi quando vogliono nell’unità operativa e almeno mensilmente sono
promossi incontri con le famiglie; i pazienti ricevono informazioni chiare e complete
sulla natura del loro disturbo, sul trattamento proposto, sugli eventuali effetti
collaterali dei farmaci, sul decorso del disturbo
68.
L’unità
operativa
tende
allo
sviluppo
della
compliance
(aderenza
e
coinvolgimento) del paziente nella gestione della terapia farmacologia
punteggio 0: non è previsto il coinvolgimento del paziente
punteggio 1: è previsto il coinvolgimento del paziente, ma gli si offrono notizie parziali
o poco comprensibili sulla terapia farmacologia
punteggio 2: l’informazione rispetto alla terapia farmacologia è corretta, ampia
comprensibile
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punteggio 3: caratteristiche del punteggio 2; si stimola il paziente all’autogestione dei
farmaci intesa come rispetto degli orari e come partecipazione alla preparazione che
prelude all’assunzione
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; il paziente è stato istruito al fine di
segnalare prontamente gli eventuali effetti collaterali
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; l’operatore e il paziente sono preparati
ad affrontare gli eventuali sintomi da effetti collaterali
69. La somministrazione farmacologia è integrata nella strategia terapeutica globale
e viene utilizzata come strumento per l’approfondire gli aspetti relazionali del farmaco
punteggio 0: il tema della somministrazione farmacologica nel corso degli ultimi 12
mesi non è mai stato discusso
punteggio 1: il tema della somministrazione farmacologica nel corso degli ultimi 12
mesi è stato discusso almeno 2 volte nelle riunioni d’equipe, con la sola attenzione
per gli aspetti tecnici.
punteggio 2: punteggio1; sono stati sottolineati anche gli aspetti relazionali
punteggio 3: numerosi riferimenti nelle riunioni d’equipe
punteggio 4:
tutti i cambi di terapia farmacologica sono stati preventivamente
discussi e illustrati in equipe con lo psichiatra, con analisi degli aspetti farmacologici
ci specifici e relazionali
punteggio 5: sono previste riunioni sistematiche di formazione farmacologia
dell’equipe con lo psichiatra, in cui si trattano sia gli aspetti farmacologici che
relazionali
70. L’unità operativa ha sviluppato un proprio elenco di eventi sentinella
punteggio 0: non ha alcun elenco
punteggio 1: non ha ancora un elenco, ma è consapevole dell’importanza di crearne
uno
punteggio 2: sta predisponendo un elenco
punteggio 3: l’unità operativa ha sviluppato un elenco
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punteggio 4: caratteristiche punteggio 3; è consapevole del fatto che se ne siano
verificati o meno, negli ultimi 6 mesi oppure: c’è evidenza di un’inchiesta
punteggio 5: caratteristiche punteggio 4; se se ne sono verificati, ha effettuato
un’indagine per accertare come rendere meno probabile il ripetersi in futuro oppure
ha implementato strategie relative a modifiche del sistema, tali da rendere meno
probabile il verificarsi dell’evento
71. L’unità operativa sa riconoscere i segni precoci di crisi ed il paziente viene
addestrato a riconoscerli, ad avvertire gli operatori di riferimento, a mettere in atto
strategie di contenimento dei sintomi
punteggio 0: l’equipe non è in grado di valutare i sintomi precoci di crisi attuali e
precedenti, né il paziente sa riconoscerli e segnalarli
punteggio 1: gli operatori sono in grado di riconoscere i sintomi precoci di crisi attuali
e precedenti, ma non li segnalano all’equipe o in cartella
punteggio 2: gli operatori sono in grado di riconoscere i sintomi precoci di crisi attuali
e precedenti, li segnalano in cartella e li esaminano in equipe, ma il paziente non
viene aiutato a riconoscerli
punteggio 3: caratteristiche del punteggio 2; l’equipe riesce a contenere la crisi del
paziente con soluzioni adeguate, ma il paziente non viene, però, responsabilizzato
nella gestione attiva del riconoscimento e contenimento della sua crisi
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3, ma il lavoro psicoeducativo condotto con
i paziente in precedenza, consente anche a quest’ultimo di riconoscere i sintomi
precoci di crisi
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4, ma il lavoro precedentemente svolto
dall’equipe consente al paziente, oltre che di riconoscere l’imminenza della
situazione di crisi, di mettere in atto autonome strategie di contenimento
72. L’unità operativa considera importante e prioritario il rapporto con le famiglie
punteggio 0: assenza di rapporti con le famiglie
punteggio 1: i rapporti con le famiglie sono occasionali
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punteggio 2: i rapporti con le famiglie sono occasionali e ricercati dall’unità operativa
in modo generico, senza alcuna programmazione o strategia, né operatori di
riferimento
punteggio 3: è individuata una figura che si occupa di promuovere i rapporti con le
famiglie; i familiari vengono informati sui loro diritti, sulle modalità di ottenere
informazioni sulle condizioni di salute del congiunto e sui trattamenti, sulle modalità
per contattare gruppi di mutuo-aiuto, servizi sociali e ricreativi che i pazienti possono
utilizzare ed anche sui loro doveri e impegni verso l’unità operativa;
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; i familiari che lo richiedono possono
facilmente incontrarsi con l’operatore di riferimento per discutere la natura dei disturbi
dell’utente e i piani di trattamento; sono valorizzati i contatti dei pazienti con le
rispettive famiglie, sia attraverso permessi di rientro in famiglia che visite presso le
loro abitazioni, anche con l’accompagnamento del paziente da parte dell’operatore;
l’unità operativa, direttamente o tramite l’Ente gestore o la rete Salute Mentale,
promuove un raccordo con le organizzazioni che svolgono funzioni di advocacy a
favore dei pazienti psichiatrici e delle loro famiglie
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; almeno mensilmente è organizzato
un incontro con le famiglie; esiste evidenza dell’incarico ad una figura di promuovere
i rapporti con le famiglie
73. L’unità operativa incoraggia la relazione degli ospiti con le famiglie e gli amici
punteggio 0: l’unità operativa preferisce evitare le relazioni dei pazienti con le famiglie
e gli amici
punteggio 1: assenza di un impegno dell’unità operativa nell’incoraggiare le relazioni
dei pazienti con famiglie e amici, anche se non le ostacola
punteggio 2: l’unità operativa occasionalmente incoraggia le relazioni, senza alcun
programma o strategia
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punteggio 3: all’interno dell’unità operativa vi sono
locali di incontro privati,
confortevoli e sicuri; l’orario delle visite è flessibile e non fissato rigidamente;
all’interno dei piani terapeutici sono programmate le relazioni con la famiglia e gli
amici
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; più di 2/3 degli ospiti ricevono almeno
una visita al mese
punteggio 5: caratteristiche punteggi 3 e 4; i familiari e gli amici dei pazienti sono
invitati, salvo controindicazioni di tipo clinico, a partecipare alla vita dell’unità
operativa, con obiettivi e modalità definiti
74. Il paziente può usufruire di altre unità operative per integrare o completare, fuori
sede, l piani terapeutici-riabilitativi personalizzati (per animazione e socializzazione,
percorsi riabilitativi mirati, orientamento- accompagnamento e inserimento al lavoro)
punteggio 0: no, perché non esistono simili unità operative
punteggio 1: no, perché, anche se esistono,
l’unità operativa non è ad esse
collegata
punteggio 2: solo occasionalmente
punteggio 3: si, senza la possibilità di scelta tra una molteplicità di percorsi
punteggio 4: si, con la possibilità di almeno 2 differenti percorsi di riabilitazione diurna
e/o di inserimento lavorativo
punteggio 5: si, con la possibilità di oltre 2 differenti percorsi, sia di riabilitazione
diurna che di inserimento lavorativo
75. La possibilità di partecipare a interventi riabilitativi complementari presso altre
unità operative esterne è estesa a tutti i pazienti dell’unità operativa
punteggio 0: nessun paziente ha tale possibilità
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punteggio 1: almeno il 50 % dei pazienti ha saltuariamente la possibilità
punteggio 2: oltre il 50 % o più dei pazienti ha saltuariamente la possibilità
punteggio 3: almeno il 10 % dei pazienti è inserito stabilmente in uno o più interventi
riabilitativi presso unità operative esterne
punteggio 4: almeno il 40 % dei pazienti è inserito stabilmente in uno o più interventi
riabilitativi presso unità operative esterne, secondo un processo unitario di cura
punteggio 5: oltre il 40 % dei pazienti è inserito stabilmente in uno o più interventi
riabilitativi presso unità operative esterne, secondo un processo unitario di cura
76. Per i pazienti in età lavorativa sono previsti percorsi personalizzati di
accompagnamento e inserimento lavorativo
punteggio 0:
non sono previsti percorsi personalizzati di accompagnamento e
inserimento lavorativo
punteggio 1: i pazienti hanno solo la possibilità di partecipare a percorsi di
formazione al lavoro, ma senza alcuna prospettiva di accompagnamento al lavoro
punteggio 2: i pazienti hanno la possibilità di partecipare a percorsi di
accompagnamento al lavoro, ma senza alcuno sbocco successivo di inserimento al
lavoro
punteggio 3: almeno il 10 % dei pazienti ha la possibilità di partecipare a percorsi di
accompagnamento al lavoro che porteranno all’inserimento lavorativo
punteggio 4: almeno il 30 % dei pazienti ha la possibilità di partecipare a percorsi di
accompagnamento al lavoro che porteranno all’inserimento lavorativo
punteggio 5: oltre il 30 % dei pazienti ha la possibilità di partecipare a percorsi di
accompagnamento al lavoro che porteranno all’inserimento lavorativo
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77. L’unità operativa garantisce periodi di vacanza (di almeno 3 giorni)
punteggio 0: non sono organizzate vacanze
punteggio 1: solo occasionalmente viene proposta qualche vacanza, meno di una
volta all’anno, a qualche paziente
punteggio 2: ogni anno viene proposta una sola vacanza a qualche paziente
punteggio 3: ogni anno viene proposta almeno una vacanza a tutti i pazienti dell’unità
operativa
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; la vacanza dura almeno 7 giorni
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; la vacanza dura oltre 7 giorni
78. Si applica il modello assistenziale/riabilitativo
(da definizione del prof. Morosini: il modello è inteso come insieme di 3 modelli:
a) modello delle relazioni interpersonali tra operatore/paziente: patient
empowerment
b) modello riabilitativo: definizione degli obiettivi individuali con il coinvolgimento
del paziente stesso; uso del role playing e dimostrazioni pratiche delle
tecniche di incoraggiamento e di problem solving; promozione della persona
c) modello terapeutico: riconoscimento dei segni precici di crisi; adesione al
trattamento farmacologico; linee guida condivise sull’uso degli psicofarmaci;
riconoscimento del rischio di suicidio)
punteggio 0: gli operatori conoscono genericamente solo 1 dei 3 modelli ma non lo
applicano
punteggio 1: gli operatori conoscono genericamente solo 2 dei 3 modelli ma non li
applicano
punteggio 2: gli operatori conoscono genericamente i 3 modelli ma non li applicano
punteggio 3: gli operatori conoscono i 3 modelli e ne applicano solo 1
punteggio 4: gli operatori conoscono i 3 modelli e ne applicano 2 integrandoli tra loro
punteggio 5: gli operatori conoscono i 3 modelli e li applicano tutti e 3 integrandoli tra
loro
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79. E’ previsto un metodo di comparazione tra le abilità acquisite all’interno dell’unità
operativa e le stesse dopo la dimissione (sia presso il proprio domicilio che altra
struttura con minore protezione)
punteggio 0: non esiste alcun metodo di comparazione e non è previsto
punteggio 1 : è prevista l’individuazione di un metodo di comparazione ma non esiste
ancora
punteggio 2: si sta costruendo il metodo, ma non si conosce il complesso delle abilità
di riferimento
punteggio 3 : è utilizzato il Vado (o altro strumento validato) per la comparazione
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; disponibilità dell’operatore ad intervenire
nei momenti critici rappresentati da una riduzione di efficienza nell’uso delle abilità
apprese
punteggio 5:
caratteristiche del punteggio 4; disponibilità della rete per il
superamento del momento critico rappresentato dal calo dell’efficienza delle abilità
apprese
80. L’unità operativa garantisce la corretta gestione delle cartelle cliniche
punteggio 0: non viene utilizzata una cartella clinica dell’Ente gestore
punteggio 1: la cartella clinica non è utilizzata regolarmente e non viene compilata in
tutte le parti
punteggio 2: la cartella clinica è utilizzata con una certa regolarità, ma non viene
compilata in tutte le parti
punteggio 3: si utilizza la cartella clinica della rete Salute Mentale di Comunità
Solidali in modo completo, in ogni sezione, e con regolare periodicità; le cartelle
sono facilmente reperibili da parte del personale
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; le cartelle sono ordinate e ben
leggibili; le annotazioni sulle cartelle sono firmate (anche con sigla) e datate;
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vengono riportate in cartella valutazioni periodiche sull’andamento del paziente; é
garantita la riservatezza delle informazioni relative agli ospiti; alla conclusione
concordata del rapporto o dopo l’interruzione non concordata del rapporto, viene
completata una lettera o scheda di dimissione secondo un formato predefinito
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3 e 4; le cartelle sono aggiornate almeno
settimanalmente
81. L’Ente gestore utilizza protocolli di accoglimento, trattamento e dimissioni
punteggio 0: non esiste alcuno dei 3 protocolli
punteggio 1: esiste solo 1 dei 3 protocolli
punteggio 2: esistono solo 2 dei 3 protocolli
punteggio 3: esistono tutti e 3 i protocolli, anche se contengono solo macro voci
generali
punteggio 4: esistono tutti e 3 i protocolli; le macro voci sono articolate in specifici
punti
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; i singoli punti sono dettagliati in modo
completo ed esaustivo
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E. VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO QUALITÀ
E 1. Soddisfazione sistema cliente
Afferenti all’ Ente gestore
82. L’ Ente gestore si impegna a verificare la soddisfazione degli Enti invianti dei
pazienti delle unità operative
punteggio 0: non esiste alcun programma specifico per verificare la soddisfazione
degli Enti invianti
punteggio 1: esiste l’intenzione di definire modalità e strumentazioni per la verifica
della soddisfazione degli Enti invianti, ma non ci sono azioni concrete conseguenti
punteggio 2: esistono modalità e strumentazioni (riunioni periodiche, interviste,
questionari di soddisfazione, ecc.) atte a verificare la soddisfazione degli Enti invianti
che vengono utilizzate in modo frammentato e incompleto
punteggio 3: esistono modalità e strumentazioni (riunioni periodiche, interviste,
questionari di soddisfazione, ecc.) atte a verificare la soddisfazione degli Enti invianti,
che vengono utilizzate in modo puntuale e completo
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; i risultati delle verifiche sono discussi, a
volte, con gli Enti invianti
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; i risultati delle verifiche sono discussi,
sempre e comunque, con gli Enti invianti
83. Il grado di soddisfazione degli Enti invianti è discreto
(Il presente requisito é da collegare agli strumenti che si utilizzano per la verifica)
punteggio 0: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una completa insoddisfazione degli Enti invianti
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punteggio 1: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una insufficiente soddisfazione degli Enti invianti
punteggio 2: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una sufficiente soddisfazione degli Enti invianti
punteggio 3: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una discreta soddisfazione degli Enti invianti
punteggio 4: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una buona soddisfazione degli Enti invianti
punteggio 5: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge un’ottima soddisfazione degli Enti invianti
84. L’ Ente gestore si impegna a verificare la soddisfazione dei familiari
punteggio 0: non esiste alcun programma specifico per verificare la soddisfazione dei
familiari
punteggio 1: esiste l’intenzione di definire modalità e strumentazioni per la verifica
della soddisfazione dei familiari, ma non ci sono azioni concrete conseguenti
punteggio 2: esistono modalità e strumentazioni (riunioni periodiche, interviste,
questionari di soddisfazione, ecc.) atte a verificare la soddisfazione dei familiari che
vengono utilizzate in modo frammentato e incompleto
punteggio 3: esistono modalità e strumentazioni (riunioni periodiche, interviste,
questionari di soddisfazione, ecc.) atte a verificare la soddisfazione dei familiari, che
vengono utilizzate in modo puntuale e completo
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; i risultati delle verifiche sono discussi, a
volte, con i familiari
punteggio 5: caratteristiche del punteggio 3; i risultati delle verifiche sono discussi,
sempre e comunque, con i familiari
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85. Il grado di soddisfazione dei familiari è discreto
(Il presente requisito é da collegare agli strumenti che si utilizzano per la verifica)
punteggio 0: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una completa insoddisfazione dei familiari
punteggio 1: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una insufficiente soddisfazione dei familiari
punteggio 2: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una sufficiente soddisfazione dei familiari
punteggio 3: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una discreta soddisfazione dei familiari
punteggio 4: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una buona soddisfazione dei familiari
punteggio 5: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge un’ottima soddisfazione dei familiari
Afferenti all’unità operativa
86. L’unità operativa si impegna a verificare la soddisfazione dei pazienti
punteggio 0: l’unità operativa non intende applicare la VSSS
punteggio 1: l’unità operativa intende avviare l’applicazione della VSSS
punteggio 2: l’unità operativa ha iniziato la somministrazione della VSSS ma non lo fa
in modo sistematico
punteggio 3: l’unità operativa utilizza la VSSS
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; l’unità operativa ha organizzato qualche
incontro di riflessione ma non in maniera sistematica sulla verifica della soddisfazione
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punteggio 5: caratteristiche punteggio 3 e 4; l’unità operativa mette a punto le
strategie per migliorare i problemi esistenti
87. Grado di soddisfazione dei pazienti (correlato ai risultati della VSSS - Progetto
Outcome)
punteggio 0: più del 70 % delle risposte valide della VSSS è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 1 e 2 della VSSS (indicanti insoddisfazione)
punteggio 1: dal 50 al 70 % delle risposte valide della VSSS è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 1 e 2 della VSSS (indicanti insoddisfazione)
punteggio 2: dal 30 al 50 % delle risposte valide della VSSS è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 1 e 2 della VSSS (indicanti insoddisfazione)
punteggio 3: meno del 30 % delle risposte valide della VSSS è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 1 e 2 della VSSS (indicanti insoddisfazione) e almeno il 20 %
dei punteggi 4 e 5 (indicanti soddisfazione)
punteggio 4: meno del 10 % delle risposte valide della VSSS è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 1 e 2 della VSSS (indicanti insoddisfazione) e dal 20 al 50 %
dei punteggi 4 e 5 (indicanti soddisfazione)
punteggio 5: nessun item è costituito da giudizi equivalenti ai punteggi 1 e 2 della
VSSS (indicanti insoddisfazione) e più del 50 % delle risposte valide della VSSS è
costituita da giudizi equivalenti ai punteggi 4 e 5 (indicanti soddisfazione)
88. Grado di soddisfazione dei pazienti sia rispetto al servizio ricevuto che ai risultati
dello stesso (correlato ai risultati della Scala ROS: considerare tutti gli items ROS pazienti)
punteggio 0: più del 70 % delle risposte valide della ROS/SC è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 3 e 4 della ROS/SC (indicanti insoddisfazione)
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punteggio 1: dal 50 al 70 % delle risposte valide della ROS/SC è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 3 e 4 della ROS/SC (indicanti insoddisfazione)
punteggio 2: dal 30 al 50 % delle risposte valide della VSSS è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 3 e 4 della ROS/SC (indicanti insoddisfazione)
punteggio 3: meno del 30 % delle risposte valide della ROS/SC è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 3 e 4 della ROS/SC (indicanti insoddisfazione) e almeno il 20
% dei punteggi 8 e 9 (indicanti soddisfazione)
punteggio 4: meno del 10 % delle risposte valide della ROS/SC è costituita da giudizi
equivalenti ai punteggi 3 e 4 della ROS/SC (indicanti insoddisfazione) e dal 20 al 50
% dei punteggi 8 e 9 (indicanti soddisfazione)
punteggio 5: nessun item è costituito da giudizi equivalenti ai punteggi 3 e 4 della
VSSS (indicanti insoddisfazione) e più del 50 % delle risposte valide della ROS/SC è
costituita da giudizi equivalenti ai punteggi 8 e 9 (indicanti soddisfazione)
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E 2. Consonanza
Afferenti all’unità operativa
89. L’unità operativa, di concerto con l’Ente gestore, si preoccupa di verificare il
grado di consonanza degli operatori e dei volontari
punteggio 0: non esiste alcun programma specifico per verificare la consonanza
degli operatori e dei volontari
punteggio 1: esiste l’intenzione di definire modalità e strumentazioni per la verifica
della consonanza degli operatori e dei volontari, ma non ci sono azioni concrete
conseguenti
punteggio 2: esistono modalità e strumentazioni (riunioni periodiche, interviste,
questionari di soddisfazione) atte a verificare la consonanza degli operatori e dei
volontari che vengono utilizzate in modo frammentario ed incompleto
punteggio 3: esistono modalità e strumentazioni (riunioni periodiche, interviste,
questionari di soddisfazione) atte a verificare la consonanza degli operatori e dei
volontari che vengono utilizzate in modo puntuale e completo
punteggio 4: caratteristiche del punteggio 3; l’unità operativa ha organizzato qualche
incontro di riflessione ma non in maniera sistematica sulla verifica della consonanza
punteggio 5: caratteristiche punteggio 3 e 4; l’unità operativa mette a punto le
strategie per migliorare i problemi esistenti
90. Il grado di soddisfazione degli operatori e dei volontari è discreto
Il presente requisito va utilizzato collegandolo (e modificandolo/integrandolo nei
punteggi) agli strumenti che si utilizzano
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punteggio 0: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge la totale insoddisfazione della maggior parte di operatori e
volontari
punteggio 1: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge l’insufficiente soddisfazione della maggior parte di operatori e
volontari
punteggio 2: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una sufficiente soddisfazione della maggior parte di operatori
e volontari
punteggio 3: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una discreta soddisfazione della maggior parte di operatori e
volontari
punteggio 4: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una buona soddisfazione della maggior parte di operatori e
volontari
punteggio 5: dalle modalità e strumentazioni utilizzate per la verifica della
soddisfazione emerge una ottima soddisfazione della maggior parte di operatori e
volontari
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E 3. Efficacia (OUTCOME: BPRS, CAN, LQL, VADO e SAVE)
Afferenti all’ Ente gestore
91. L’intervento dell’ Ente gestore è da ritenersi nel suo complesso efficace
Tale requisito va analizzato alla luce dei risultati complessivi, aggregati per unità
d’offerta, che emergono dall’Outcome.
Considerata la complessità del requisito si individua solamente il punteggio 3 come
riferimento per i rilevatori.
punteggio 3: la media delle situazioni che emergono da tutte le unità operative
dell’Ente gestore è in linea con quanto indicato al punteggio 3 del requisito
successivo
Afferenti all’unità operativa
92. L’intervento dell’unità operativa è da ritenersi nel suo complesso efficace
Tale requisito va analizzato alla luce dei risultati, riguardanti l’unità d’offerta, che
emergono dall’Outcome e sono relativi all’efficacia individuata attraverso la
somministrazione dei test (BPRS, VADO AR, CAN, LQL). Tali risultati vanno
verificati nell’arco di 24 mesi.
Considerata la complessità del requisito si individua solamente il punteggio 3 come
riferimento per i rilevatori.
punteggio 3: BPRS: in unità operativa ad ALTA protezione è raggiunto l’obiettivo
che i pazienti non peggiorino; in unità operativa MEDIA protezione è raggiunto
l’obiettivo del miglioramento in almeno 1 punto in 1 item; in unità operativa a
BASSA protezione è raggiunto l’obiettivo del miglioramento in almeno 1 punto in 2
items.
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VADO AR: ALTA = almeno 1 progresso nelle aree in cui c’erano problemi nel
semestre precedente; MEDIA = almeno 2 progressi; BASSA = almeno 3 progressi.
CAN: ALTA = almeno 1 problema di tipo 2 è stato trasformato in 1 o 0; MEDIA =
almeno 2 problemi di tipo 2 sono stati trasformati in 1 o 0; BASSA = almeno 3
problemi di tipo 2 sono stati trasformati in 1 o 0.
LQL: ALTA = almeno 1 area di vita in cui veniva rilevato 1 punteggio inferiore a 4 è
migliorata di almeno 1 punto; MEDIA = almeno 2 aree di vita in cui veniva rilevato 1
punteggio inferiore a 4 è migliorata di almeno 1 punto; BASSA = almeno 3 aree di
vita, in cui veniva rilevato 1 punteggio inferiore a 4, sono migliorate di almeno 1
punto, o almeno 2 aree di vita sono migliorate di almeno 2 punti.
93. L’unità operativa si impegna ad individuare obiettivi riabilitativi specifici,
negoziandoli con il paziente con il ricorso a strumenti di valutazione standard
punteggio 0: non esiste una identificazione di obiettivi riabilitativi specifici
personalizzati
punteggio 1: esiste una identificazione di obiettivi riabilitativi specifici personalizzati,
ma non viene negoziata con il paziente
punteggio 2: esiste una identificazione di obiettivi riabilitativi specifici personalizzati,
negoziata con il paziente, senza una regolare registrazione
punteggio 3: esiste una identificazione di obiettivi riabilitativi specifici personalizzati,
negoziata con il paziente e regolarmente registrata, con il ricorso a strumenti di
valutazione standardizzati
punteggio 4: esiste una identificazione di obiettivi riabilitativi specifici personalizzati,
negoziata con il paziente con il regolare utilizzo di sistemi di valutazione (ad esempio
della Scheda VADO VF e VADO FPS, di cui vengano scelti obiettivi relativi ad
almeno due aree di intervento su tre della VADO VF: area del funzionamento sociale
– i.e. attività socialmente utili e rapporti personali e sociali; area della gestione della
salute fisica e psichica; comportamenti aggressivi e disturbanti)
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punteggio 5: caratteristiche del punteggio 4; ma gli obiettivi coprono tutte le aree
94. L’unità operativa si impegna a pianificare obiettivi riabilitativi specifici,
negoziandoli con il paziente con il ricorso a strumenti di valutazione standard
punteggio 0: non esiste una pianificazione di obiettivi riabilitativi specifici
punteggio 1: esiste una pianificazione di obiettivi riabilitativi specifici, ma
non viene
negoziata con il paziente
punteggio 2: esiste una pianificazione di obiettivi riabilitativi specifici, negoziata con il
paziente, senza una regolare registrazione
punteggio 3: esiste una pianificazione di obiettivi riabilitativi specifici, negoziata con il
paziente e regolarmente registrata, ma senza ricorso a strumenti di valutazione
standardizzati
punteggio 4: esiste una pianificazione di obiettivi riabilitativi specifici, negoziata con il
paziente con il regolare utilizzo di strumenti di valutazione (ad esempio della Scheda
VADO PO)
punteggio 5: come il punteggio 4; (ma l’andamento nel tempo viene monitorato con la
Scheda VADO AO)
95. L’intervento dell’unità operativa è da ritenersi nel suo complesso efficace
Tale requisito va analizzato alla luce dei risultati, riguardanti l’unità d’offerta, che
emergono dal test SAVE (operatori). Tali risultati vanno verificati nell’arco di 6 mesi.
Considerata la complessità del requisito si individua solamente il punteggio 3 come
riferimento per i rilevatori.
punteggio 3: in unità operativa ad ALTA protezione è raggiunto l’obiettivo che i
pazienti non peggiorino; in unità operativa MEDIA protezione è raggiunto l’obiettivo
del miglioramento in almeno 1 punto in 1 item; in unità operativa a BASSA protezione
è raggiunto l’obiettivo del miglioramento in almeno 1 punto in 2 items
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96. Evitamento degli eventi sentinella
punteggio 0: l’unità operativa non ha messo a punto un elenco di eventi sentinella
punteggio 1: l’unità operativa ha elaborato un elenco di eventi sentinella, ma
nontiene un registro cronologico degli eventi verificatisi semestre per semestre;
punteggio 2: l’unità operativa ha elaborato un elenco di eventi sentinella e tiene un
registro cronologico, continuamente aggiornato, degli eventi sentinella che si sono
verificati, che vengono segnalati anche in cartella
punteggio 3: come il punteggio 2, ma risulta una registrazione di apposite riunioni
dedicate alla inchiesta conoscitiva confidenziale condotta dopo ogni evento sentinella
punteggio 4: come il punteggio 3, ma risultano strategie relative a modifiche di un
sistema implementate per rendere meno probabile il verificarsi di eventi sentinella
punteggio 5: come il punteggio 4; nell’ultimo semestre non si sono verificati eventi
sentinella come risultato delle strategie adottate
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E 4. Efficienza
Afferente all’Ente gestore
97. Gli utili dell’Ente gestore dell’ultimo bilancio approvato sono stati in parte investiti
nel potenziamento della filiera della Salute Mentale (di rete o dell’Ente gestore)
punteggio 0: nessun utile è stato investito nella filiera della Salute Mentale
punteggio 1: è stato formalizzato l’obiettivo di investire parte degli utili nella filiera
della Salute Mentale negli esercizi successivi
punteggio 2: era stato deliberato formalmente di investire una % degli utili nella filiera
della Salute Mentale, ma l’ultimo bilancio approvato non ha avuto utili
punteggio 3: è stato investito non meno dello 5 % degli utili dell’ultimo bilancio
approvato nella filiera della Salute Mentale e comunque non meno di 5.000 euro
punteggio 4: è stato investito non meno dello 10 % degli utili dell’ultimo bilancio
approvato nella filiera della Salute Mentale e comunque non meno di 10.000 euro
punteggio 5: è stato investito più del 10 % degli utili dell’ultimo bilancio approvato
nella filiera della Salute Mentale e comunque oltre 10.000 euro
Afferenti all’unità operativa
98. La durata dei trattamenti (tempo di permanenza nell’unità operativa) è in
relazione alla durata programmata con gli Enti invianti
punteggio 0: per la maggioranza dei pazienti non vi è alcuna previsione della durata
del trattamento
punteggio 1: per la maggioranza dei pazienti la durata del trattamento è prevista in
termini generali, ma senza alcuna formalizzazione, né accordo con l’equipe inviante
punteggio 2: per la maggioranza dei pazienti la durata del trattamento è determinata
specificatamente, ma senza alcun accordo con l’equipe inviante
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punteggio 3: per almeno il 50 % dei pazienti la durata del trattamento è determinata
specificatamente nel progetto riabilitativo individuale ed è congruente con quella
programmata con l’èquipe inviante
punteggio 4: per oltre il 50 % dei pazienti la durata del trattamento è determinata
specificatamente nel progetto riabilitativo individuale ed è congruente con quella
programmata con l’èquipe inviante
punteggio 5. per tutti i pazienti la durata del trattamento è determinata
specificatamente nel progetto riabilitativo individuale e formalizzata in un documento
concordato e sottoscritto con l’equipe inviante; ogni variazione di tale durata è
concordata in sede di verifica con l’Ente inviante
99. L’unità operativa garantisce processi di dimissione con un passaggio a situazioni
abitative a minore intensità assistenziale e/o riabilitativa
punteggio 0: negli ultimi 12 mesi non è stato dimesso alcun paziente
punteggio 1: negli ultimi 12 mesi è stato dimesso non più del 10 % dei pazienti, ma
senza alcun passaggio a situazione abitativa a minore intensità assistenziale e/o
riabilitativa
punteggio 2: negli ultimi 12 mesi è stato dimesso più del 10 % dei pazienti, ma senza
alcun passaggio a situazione abitativa a minore intensità assistenziale e/o riabilitativa
punteggio 3: negli ultimi 12 mesi è stato dimesso non più del 10 % dei pazienti, con
un passaggio a situazione abitativa a minore intensità assistenziale e/o riabilitativa
punteggio 4:negli ultimi 12 mesi è stato dimesso non più del 30 % dei pazienti, con
un passaggio a situazione abitativa a minore intensità assistenziale e/o riabilitativa
punteggio 5: negli ultimi 12 mesi è stato dimesso più del 30 % dei pazienti, con un
passaggio a situazione abitativa a minore intensità assistenziale e/o riabilitativa
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100. Negli ultimi 12 mesi il numero delle giornate di ricovero in SPDC, in rapporto al
numero dei pazienti ospiti dell’unità operativa, è stato inferiore ai 12 mesi precedenti
N.B.: nel caso che le giornate di ricovero in SPDC negli ultimi 12 mesi siano
state nulle, si ha il punteggio 5
punteggio 0: negli ultimi 12 mesi il numero delle giornate di ricovero in SPDC, in
rapporto al numero dei pazienti ospiti dell’unità operativa, è stato superiore di oltre il
50 % ai 12 mesi precedenti
punteggio 1: negli ultimi 12 mesi il numero delle giornate di ricovero in SPDC, in
rapporto al numero dei pazienti ospiti dell’unità operativa, è stato superiore di meno
del 50 % ai 12 mesi precedenti
punteggio 2: negli ultimi 12 mesi il numero delle giornate di ricovero in SPDC, in
rapporto al numero dei pazienti ospiti dell’unità operativa, è stato uguale ai 12 mesi
precedenti
punteggio 3: negli ultimi 12 mesi il numero delle giornate di ricovero in SPDC, in
rapporto al numero dei pazienti ospiti dell’unità operativa, è stato inferiore di non oltre
il 20 % ai 12 mesi precedenti
punteggio 4: negli ultimi 12 mesi il numero delle giornate di ricovero in SPDC, in
rapporto al numero dei pazienti ospiti dell’unità operativa, è stato inferiore di non oltre
il 50 % ai 12 mesi precedenti
punteggio 5: negli ultimi 12 mesi il numero delle giornate di ricovero in SPDC, in
rapporto al numero dei pazienti ospiti dell’unità operativa, è stato inferiore di oltre il
50 % ai 12 mesi precedenti
101. Nell’unità operativa sono previste procedure e risorse che garantiscano la
continuità assistenziale
punteggio 0: non vi sono né procedure nè risorse che garantiscano la continuità
dell’assistenza
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punteggio 1: sono previste procedure solo in casi di grave emergenza, ma senza
dotazione delle risorse sufficienti
punteggio 2: sono previste procedure solo in casi di grave emergenza, con la
dotazione delle risorse minime
punteggio 3: sono previste procedure sia in casi di emergenza che di routine
all’interno dell’unità operativa; con la dotazione delle risorse minime necessarie
punteggio 4: sono previste procedure sia in casi di emergenza che di routine, sia
all’interno che all’esterno dell’unità operativa, con la dotazione delle risorse minime
necessarie
punteggio 5: sono previste procedure sia in casi di emergenza che di routine, sia
all’interno che all’esterno dell’unità operativa, con la dotazione di risorse adeguate
102. Esistenza di studi di follow-up sui pazienti dell’unità operativa
punteggio 0: non vi sono studi né riflessioni sul follow-up
punteggio 1: esistono studi occasionali, senza evidenze, sul follow-up di alcuni
pazienti
punteggio 2: esistono studi occasionali, con evidenze, sul follow-up di tutti i pazienti
punteggio 3: esistono studi annuali, con evidenze, sul follow-up di almeno il 20 % dei
pazienti
punteggio 4: esistono studi annali, con evidenze, sul follow-up di almeno il 50 % dei
pazienti
punteggio 5: esistono studi annuali, con evidenze, sul follow-up di tutti i pazienti
103. I pazienti di età inferiore ai 65 anni nel corso dell’inserimento nell’unità operativa
sono stati inseriti al lavoro
punteggio 0: nessun paziente è inserito al lavoro
punteggio 1: meno del 20 % dei pazienti è inserito a borsa lavoro
punteggio 2: oltre il 20 % dei pazienti è inserito a borsa lavoro
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punteggio 3: almeno il 10 % dei pazienti è inserito regolarmente al lavoro
punteggio 4: almeno il 30 % dei pazienti è inserito regolarmente al lavoro
punteggio 5: oltre il 30 % dei pazienti è inserito regolarmente al lavoro
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Glossario:
•
AREA SALUTE MENTALE DELL’ENTE GESTORE = area specifica di
interven to, con strategie, organizzazione, risorse umane, strutturali ed
economiche dedicate
•
BPRS = Brief Psichiatric Rating Scale
•
CAN = scala Camberwell Assessment of Need
•
COMPLIANCE = adesione al trattamento farmacologico e terapeutico –
riabilitativo
•
CONSORZIO = Consorzio Comunità Solidali, proprietario e concessionario del
marchio “Comunità Solidali”
•
COPING = fronteggiamento, inteso come il far fronte alle varie situazioni della
vita
•
DSM = Dipartimento Salute Mentale
•
EMPOWERMENT = valorizzazione delle abilità / capacità personali
•
ENTE GESTORE = vedi Regolamento marchio
•
FOLLOW-UP = studio della collocazione ambientale, delle condizioni di salute
o del funzionamento personale e sociale degli ospiti dimessi, ad intervalli
regolari
•
LQLP = scala Lancashire Quality of Life Profile scala VSSS
•
PROGETTO SALUTE MENTALE NAZIONALE = si intende il Progetto Salute
Mentale Cgm, affidato in gestione al Consorzio Comunità Solidali
•
RETE SALUTE MENTALE = è la rete territoriale degli enti gestori e delle
organizzazioni locali operanti nella Salute Mentale e, in modo più o meno
formalizzato, condividono obiettivi, modalità organizzative, modalità operative
su un territorio definito, coincidente in linea di massima con l’ambito
provinciale o subprovinciale
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•
ROS = Strumento Autocompilato per la Valutazione della soddisfazione del
sistema cliente
•
SAVE = Strumento Autocompilato per la Valutazione degli Esiti
•
SIEP = Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica
•
SIP = Società Italiana di Psichiatria
•
SPDC = Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
•
STAKEHOLDER = portatore di interesse
•
TSO = Trattamento Sanitario Obbligatorio
•
UNITA’ OPERATIVA =
comunità psichiatrica residenziale, o gruppo
appartamento o alloggio protetto o altra struttura residenziale finalizzata
all’assistenza e/o alla riabilitazione psichiatrica e all’inclusione sociale
•
VADO = Valutazione e Definizione Obiettivi
•
VSSS = scala Verona Satisfaction Service Scale
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