CTI Centro Territoriale per l’Inclusione bassa pianura bergamasca ISTITUZIONI SCOLASTICHE AMBITO 6 – ROMANO DI LOMBARDIA - TREVIGLIO 19 maggio 2014 Casirate - prot. n. 1035/C12 del 22/05/14 CTI Centri Territoriali per l’Inclusione Parte comune a tutti i CTI provinciali Premesse L’educazione inclusiva è un processo continuo che mira a offrire educazione di qualità per tutti rispettando diversità, differenti bisogni e abilità, caratteristiche e aspettative educative degli studenti e delle comunità, eliminando ogni forma di discriminazione (UNESCO, Ginevra 2008) In un arco di tempo breve si è passati da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da rapidi mutamenti e profonde discontinuità. Questo nuovo scenario, ricco di ambivalenze, si riflette sul sistema scolastico moltiplicando rischi e opportunità: accanto a un incremento esponenziale dei saperi permangono vecchie e nuove forme di analfabetismo e di emarginazione culturale. Anche le relazioni tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro sono in evoluzione: ai nuovi cittadini viene richiesto di reinventarsi nel proprio lavoro e quindi di riorganizzare le proprie competenze nella prospettiva di un orientamento continuo. A questi rapidi mutamenti hanno contribuito la globalizzazione e la progressiva regolarizzazione dei processi migratori che hanno fatto entrare nelle scuole studenti con nuove esigenze, nuove lingue e culture. Proprio a causa di questi rapidi mutamenti sociali, il paesaggio educativo è diventato sempre più complesso, caratterizzato da un’attenuazione della capacità di presidio delle regole e del senso del limite. I processi di identificazione e differenziazione nell’infanzia e nell’adolescenza sono diventati più faticosi, gli insuccessi e la CTI | 19/05/2014 dispersione scolastica più numerosi. 1 Finalità La scuola oggi deve formare persone che sappiano affrontare positivamente l'incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali presenti e futuri e realizza la propria funzione pubblica quando si impegna e persegue il successo scolastico di tutti gli studenti, con particolare attenzione a tutte le forme di diversità, disabilità o svantaggio, quando riconosce e valorizza le differenze individuali, impedendo che si trasformino in diseguaglianze. La normativa più recente chiarisce che l’inclusività è ormai una caratteristica ineludibile della scuola che vuole rispondere adeguatamente al proprio mandato, espresso prioritariamente dalla nostra Carta Costituzionale. Ogni istituzione scolastica deve appropriarsi del concetto di inclusione, che si fonda sulla significatività della persona nel contesto scolastico per consentire il massimo sviluppo delle capacità, abilità e potenzialità di ciascuno. Ogni persona deve poter fruire di opportunità educative specificamente strutturate per incontrare i propri basilari bisogni di educazione. Questi bisogni comprendono i contenuti essenziali dell’apprendimento, gli strumenti della conoscenza, le competenze, i valori, e lo sviluppo delle attitudini, cioè quanto richiesto a un essere umano per sopravvivere, vivere e lavorare dignitosamente, partecipare allo sviluppo, migliorare la qualità della propria vita, prendere decisioni informate, continuare ad apprendere. (Dakar Framework for Action, Art.1) La scuola diviene inclusiva quando non si limita a utilizzare strategie di integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, né a misure compensatorie di carattere speciale; al contrario, quando fa in modo che la diversità diventi il paradigma dell'identità stessa della scuola, e il pluralismo una ricchezza, un’occasione per aprire l'intero sistema a tutte le differenze (di provenienza, genere, livello sociale, storia personale e scolastica). In quest’ottica, il curricolo scolastico non può più essere inteso come una trasmissione personalizzata della massima competenza possibile per ciascuno, partendo dalla situazione in cui si trova. L’inclusione deve rappresentare un sistema di valori, e non solo una serie di strategie, a beneficio di tutti, studenti, insegnanti, genitori e, più in generale, dei membri della comunità scolastica. CTI | 19/05/2014 standardizzata di conoscenze o un monolite di contenuti invariati, ma come ricerca flessibile e 2 L’insegnante che adotta un approccio inclusivo, mette in campo competenze che richiedono la lettura di dinamiche interazionali ed educative sempre più complesse, in classi multilivello, multiculturali e plurilingui; sa prendere decisioni organizzative ed effettuare pianificazioni didattiche adeguate che richiedono un aggiornamento continuo a livello metodologicodidattico, organizzativo e normativo, oltre che competenze diversificate nell’ambito della disabilità L.104/92, dei disturbi specifici dell’apprendimento L.170/10, nella didattica interculturale, nella didattica dell’italiano come L2, o più genericamente nei Bisogni Educativi Speciali (BES). L’insegnante inclusivo sa avvalersi sia di tecniche e modalità consolidate nel tempo che delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie che, se correttamente utilizzate, offrono grandi opportunità di insegnamento e apprendimento con pluralità di linguaggi. Riorganizzazione dei servizi Gli SPORTELLI SCUOLA per l’integrazione degli alunni stranieri (peculiarità della provincia bergamasca) e i CTRH, che in questi ultimi anni, con le loro specifiche azioni hanno offerto sostegno alle strategie di integrazione degli alunni con BES in relazione a problematiche di tipo didattico, organizzativo e formativo, oggi si evolvono nell’ottica della scuola inclusiva per generare una collaborazione più sinergica nei costituenti CTI, Centri Territoriali per l’Inclusione, e rappresentare la risposta più adeguata alle mutate necessità. La costituzione dei CTI provinciali, ciascuno dei quali condivide e fa propri i principi fondanti della scuola inclusiva e organizza le proprie azioni in relazione alle caratteristiche territoriale in cui opera, mediante specifici protocolli di rete, rappresenta questa evoluzione. Il coordinamento dei CTI è affidato al Centro Territoriale di Supporto, in capo all’UST di Bergamo. Ai coordinamenti, mensili o bimestrali, partecipano i coordinatori di ciascuno dei costituiti CTI. CTI | 19/05/2014 Negli incontri di coordinamento vengono organizzate 3 azioni di sistema linee di intervento proposte formative provinciali e confrontate le problematiche/specificità territoriali. Figure professionali afferenti ai CTI Nei costituendi CTI afferiscono, almeno nel primo anno di operatività, per il criterio della continuità e a garanzia del funzionamento del servizio, le figure professionali già operanti presso gli Sportelli Scuola e i CTRH, nonché i docenti esperti di italiano L2, che svolgono il compito di alfabetizzatori di rete. Le esperienze pregresse degli operatori degli Sportelli Scuola per l’integrazione degli alunni stranieri, degli insegnanti alfabetizzatori di rete e dei referenti degli attuali CTRH, infatti permettono di implementare il ventaglio di azioni che i futuri CTI dovranno organizzare e gestire insieme ai DS, ai Collegi Docenti e ai Consigli d’Istituto per portare a sistema la didattica inclusiva. Le figure professionali che fanno capo al CTI possiedono buone competenze l’organizzazione del servizio; mettono a disposizione le proprie competenze, secondo le proprie specificità, per garantire azioni e programmazioni atte a favorire il cambiamento metodologicodidattico e organizzativo; si pongono come figure “intermedie” tra i docenti/consigli di classe e DS per la qualificazione della didattica inclusiva. relazionali e multimediali per facilitare Per i motivi indicati, gli operatori del CTI, non verranno identificati come “docenti che risolvono le emergenze” e i problemi contingenti, ma come figure in grado di supportare, con opportuno “accompagnamento formativo continuo”, i docenti nella pratica della didattica per tutte le tipologie di studenti con BES presenti nelle variegate realtà delle classi e per i quali, la didattica tradizionale, da sola, non è in grado di promuovere il raggiungimento del successo CTI | 19/05/2014 formativo. 4 FUNZIONI dei docenti operatori del CTI L'équipe multi-professionale territoriale si raccorderà periodicamente con il CTS provinciale. Nella tabella seguente si riportano le istituzioni con le quali i docenti incaricati come operatori del CTI, terranno i contatti per facilitare il lavoro di rete sul territorio e le possibili modalità di intervento: Enti/Servizi Azioni CTS Coordinamento e validazione azioni di sistema, confronto problematiche territoriali. Preparazione materiali e documentazione Documentazioni preparatorie per accordi di programma Preparazione strumenti di verifica accordi di programma ASL Contatti con singole ASL per soluzione di problemi specifici Prevenzione comportamenti a rischio Scuole CTI | 19/05/2014 CPIA 5 Informazioni/formazione/aggiornamento Supporto Consulenza/collaborazioni Studio per soluzioni di problemi specifici Famiglie Informazioni, formazione Consulenza Enti Locali/UDP Contatti per soluzioni di problemi specifici Associazioni, altri enti Coinvolgimento su progetti specifici e finalizzati Consulenza Università Contatti per la formazione e l'aggiornamento Informazione e sensibilizzazione Collaborazione per la lettura dei dati rilevati CTI “Bassa Pianura Bergamasca” Parte specifica del CTI dell’Ambito 6 Dati di contesto Antegnate, Arcene, Arzago d’Adda, Barbata, Bariano, Brignano Gera d’Adda, Calcio, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Castel Rozzone, Cividate al Piano, Cologno al Serio, Cortenuova, Covo, Fara Gera d’Adda, Fara Olivana con Sola, Fontanella, Fornovo San Giovanni, Ghisalba, Isso, Lurano, Martinengo, Misano Gera d’Adda, Morengo, Mozzanica, Pagazzano, Pognano, Pontirolo Nuovo, Pumenengo, Romano di Lombardia, Spirano, Torre Pallavicina, Treviglio. CTI | 19/05/2014 Comuni: 35 6 DATI ISTAT (al 1° gennaio 2013) Totale abitanti: 196.952 Cittadini Non Italiani: 26.189 (corrispondente al 13,30 % dell’intera popolazione) Totale minori (dai 3 ai 18 anni): 32.389 Totale minori CNI: 6.146 (corrispondente al 18,98 % degli studenti) Istituzioni scolastiche: 61 di cui 24 (statali) 4 (provinciali/regionali) 9 (paritarie I e II Ciclo) 24 (paritarie dell’infanzia) POPOLAZIONE SCOLASTICA del sistema territoriale 28 Istituti del sistema scolastico territoriale 25.288 popolazione scolastica 5.247 alunni CNI (20,75%) 715 alunni L.104/92 (2,83%) 580 alunni DSA (2,29%) 871 alunni segnalati nei CdC con difficoltà di apprendimento (3,44%) Fatte proprie le premesse e le finalità generali a tutti i CTI operanti nel territorio provinciale, elencati in premessa, il CTI dell’Ambito 6 si propone di supportare e collaborare attivamente con le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado presenti nel territorio, affinché tutto il sistema scolastico, moltiplicando idee ed opportunità, riesca a conciliare l’incremento esponenziale dei saperi contrastando le vecchie e nuove forme di analfabetismo e di emarginazione culturale e sociale per formare nuovi cittadini in grado di riorganizzare le proprie competenze nella prospettiva di un orientamento continuo. I mutamenti dovuti alla globalizzazione e alla progressiva regolarizzazione dei processi migratori hanno fatto entrare nelle scuole studenti con nuove esigenze, nuove lingue e culture. CTI | 19/05/2014 Il paesaggio educativo è diventato sempre più complesso, caratterizzato da un’attenuazione 7 della capacità adulta di presidio delle regole e del senso del limite. I processi di identificazione e differenziazione nell’infanzia e nell’adolescenza sono diventati più faticosi, gli insuccessi e la dispersione scolastica più numerosi. Queste due età sono, infatti, caratterizzate da grandi fragilità che richiedono, da parte degli educatori, competenze altamente specializzate per valutare le specificità di ciascuno studente, così da poterlo sostenere e aiutare a coltivare aspettative “alte” per il proprio progetto di vita. La scuola deve incentrare il proprio lavoro sul concetto di inclusione, che si fonda sulla significatività della persona nel contesto scolastico per consentire il massimo sviluppo delle capacità, abilità e potenzialità di ciascuno. Gli SPORTELLI SCUOLA e i CTRH, che in questi ultimi anni, con le loro specifiche azioni hanno offerto sostegno alle strategie di integrazione degli alunni stranieri e con disabilità, in relazione a problematiche di tipo didattico, organizzativo e formativo, oggi sono pronti a riorganizzare il proprio servizio nell’ottica della scuola inclusiva, che prende in carico tutti gli alunni con BES, per generare una collaborazione più sinergica nei costituenti CTI e per rappresentare la risposta più adeguata alle mutate necessità e alle nuove richieste. PROTOCOLLO d’INTESA La rete di scuole, che ha già consuetudine a lavorare come snodo intermedio del sistema territoriale, intende rispondere con servizi sempre più innovativi alla complessità dei processi sociali implementando approcci specifici alle diverse criticità rilevate per costruire cultura inclusiva produrre politiche inclusive favorire e sostenere pratiche inclusive. Il CTI, quale servizio per potenziare la cultura dell’inclusione scolastica, ha compiti di promozione e di consulenza organizzativa, didattica e psicopedagogica per scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di tutto il sistema scolastico regionale lombardo, in merito alle azioni per l'inclusione scolastica. Presso le sedi individuate – e on line – in un portale predisposto, sarà attivo un centro di documentazione e raccolta dati con e-library, archivio di speciali a disposizione dell'utenza. Vista la normativa di riferimento L.104/92 CTI | 19/05/2014 documentazione educativa, materiale didattico e audiovisivo, nonché ausili e attrezzature 8 DPR 275/99 DLG 170/10 DL 5/12 art. 50 DM. 27/12/12 C.M. .8/13 In base alla comunicazione USRL n. 993 del 30 gennaio 2013, e all' “Accordo di rete generale del sistema pubblico di Istruzione di ambito territoriale della provincia di Bergamo” art.4 c. a; art.5 cc. a,b,c; art.11 c.3; considerata l’esigenza di re-interpretare le reti di collaborazione esistenti (CTRH e SPORTELLI SCUOLA), per meglio promuovere l’inclusione di tutti i componenti del sistema scolastico territoriale, con il CTI si intendono implementare i seguenti processi: 1- ANALISI Individuare i bisogni prioritari espressi dalle scuole afferenti 2- LEGITTIMAZIONE Condividere le priorità di intervento con i dirigenti scolastici e le funzioni strumentali 3- PROGETTAZIONE Progettare interventi calibrati sui bisogni rilevati 4- ORGANIZZAZIONE Individuare e organizzare le risorse materiali, umane, strumentali, logistiche disponibili 5- COORDINAMENTO Informare, documentare, far conoscere e far partecipare 6- SUPPORTO E MONITORAGGIO Accompagnare e monitorare i progetti in itinere e supportare le azioni ordinarie delle scuole 7- VERIFICA E VALUTAZIONE Verificare i risultati ottenuti e valutarne la ricaduta in termini migliorativi della qualità dell’inclusione nelle scuole del CTI CTI | 19/05/2014 AREE DI INTERVENTO 9 a. Contenimento della dispersione scolastica attraverso la promozione di pratiche mirate al successo formativo b. Consulenza e supporto alle scuole sull'inclusione scolastica e sull’educazione per ciascuno con un’attenzione particolare agli alunni/studenti con disabilità L104 con DSA e disturbi evolutivi specifici con deficit da disturbo dell'attenzione e dell'iperattività (ADHD) con funzionamento cognitivo limite con svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale c. Coordinamento e confronto sistematico delle Funzioni strumentali e dei referenti interni alle scuole su tematiche specifiche d. Valorizzazione, sostegno e diffusione di eccellenze nella didattica (ad es. metodologie efficaci), buone prassi della ricerca-azione all’interno delle scuole, nell’ottica di una ‘formazione tra pari’ e. Intermediazione tra scuole e famiglie, consulenza e orientamento alle famiglie su problematiche legate all'inserimento e all'inclusione dei figli con bisogni educativi speciali f. Elaborazione di proposte di informazione, aggiornamento e formazione del personale scolastico su tematiche relative all'inclusione scolastica (metodologie innovative, buone prassi, normativa) Alcune tipologie di progetti possibili Progetti per il successo scolastico Progetti di ricerca/azione sulla didattica inclusiva Progetti di alfabetizzazione di I e II livello Progetti per l’orientamento scolastico Progetti per la partecipazione scuola-famiglia Progetti di ricerca/azione sulle metodologie multimediali … FORME DI INTERVENTO referenti, dirigenti scolastici, genitori, operatori sociali e ASL prevede due forme di coordinamento e precisamente: ● a livello di singolo Istituto ● a livello di rete CTI | 19/05/2014 Il servizio, su richiesta di docenti di scuola di ogni ordine e grado, funzioni strumentali e 10 A livello di singolo istituto, si intendono valorizzare le risorse professionali già esistenti, di cui le scuole dispongono (funzioni strumentali, referenti, docenti ecc.), che confluiscono nel GLI (Gruppo di lavoro per l'Inclusione), che ha funzione di diffondere l’educazione inclusiva nell’Istituto attraverso una riflessione e una modifica delle metodologie didattiche e di valutazione nell’ottica di una maggiore flessibilità attraverso: ● rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola ● rilevazione e valutazione dei bisogni formativi del personale docente e ATA ● monitoraggio degli alunni con BES presenti nella scuola ● raccolta e documentazione degli interventi didattico educativi specifici in un unico contenitore digitale che ne conservi la memoria nel tempo ● individuazione di approcci educativi e didattici unitari all’interno dell’Istituto ● garanzia di una continuità dell’educazione didattica ed educativa anche in caso di variazione di docenti e dirigente scolastico (continuità orizzontale e verticale) ● sostegno su riflessioni collegiali sulle modalità educative e le metodologie didattiche per giungere all’individuazione delle metodologie più efficaci in termini di comportamento e apprendimento degli alunni ● focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie didattiche di gestione delle classi ● individuazione di criteri educativi condivisi con le famiglie ● elaborazione del PAI (Piano annuale di inclusività) A livello di rete Il CTI (attraverso l’équipe multi-professionale) avrà funzione di promuovere la diffusione di una cultura dell’educazione inclusiva e di strumenti efficaci per la sua realizzazione che possano CTI | 19/05/2014 ● accrescere la consapevolezza della comunità educante delle scuole della Rete sulla centralità e trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi, ● 11 favorire una riflessione sulle modalità di organizzare la scuola e di insegnare, favorendo quindi un’auto-riflessione delle scuole sulla propria azione in termini di inclusione ● sostenere a livello pedagogico i docenti in relazione alle differenti tipologie di bisogni educativi degli studenti e alle conseguenti metodologie didattiche più efficaci ● implementare a livello educativo e didattico azioni contro le difficoltà di apprendimento causate dallo svantaggio socio-economico, linguistico e culturale (ad es. studenti con cittadinanza non italiana, borderline ecc.) ● sostenere, attraverso collaborazioni, attività di ricerca-azione nelle scuole per rilevare modelli organizzativi funzionali ai diversi bisogni rilevati negli istituti ● promuovere collaborazioni con gli enti locali, le ASL, le Università per l'attuazione e la verifica degli accordi di programma e altre iniziative per l'integrazione di alunni con BES ● coinvolgere altri gruppi istituzionali che lavorano nel sociale (associazioni, cooperative, fondazioni, ecc.) ● svolgere funzione di coordinamento tra Scuole e territorio ● promuovere e organizzare iniziative di formazione permanente per il personale (docenti e ATA) e l'utenza (genitori) sulle tematiche BES ( L.104, L 170, svantaggio socio-culturale, ecc.) ● prevenire l'abbandono contrastando l'insuccesso scolastico e formativo e i fenomeni di bullismo SEDE La sede del costituendo CTI sarà individuata presso uno degli Istituti Statali dell’Ambito 6. GRUPPO di COORDINAMENTO La gestione del CTI sarà affidata a un Dirigente scolastico (capofila) su mandato dell’Assemblea territoriale dei Dirigenti scolastici degli Istituti che hanno sottoscritto il presente protocollo, individuato tra i componenti del gruppo di coordinamento, così ● tre dirigenti scolastici di scuola statale ● un dirigente di scuola paritaria ● un dirigente di Istituto regionale ● il docente coordinatore del CTI ● il DSGA dell’Istituto capofila di rete (con funzione verbalizzante) CTI | 19/05/2014 composto: 12 COMPITI DEL GRUPPO di COORDINAMENTO a. Programmazione delle attività annuali b. Promozione di iniziative di informazione, formazione e aggiornamento c. Monitoraggi e verifiche sulle azioni intraprese d. Valutazione dei servizi alle scuole e. Contatti con le altre Istituzioni territoriali f. Rendicontazione economica RISORSE PROFESSIONALI per garantire il servizio Il CTI dell’Ambito 6 prevede la presenza di 5 risorse professionali con distacco completo, indicativamente: ● un docente esperto di problematiche organizzative, didattiche e di valutazione (coordinatore) ● un docente esperto di problematiche linguistiche, socio-educative e tecnologiche (area BES) ● un docente esperto per l'area della disabilità e dei disturbi evolutivi specifici ● due docenti esperti di ITAL2 e di gestione del gruppo classe PROFILI PROFESSIONALI CHE CONFLUISCONO NEL CTI Gli operatori del CTI dell’Ambito 6, già da alcuni anni hanno avuto modo di sperimentare collaborazione attiva per i servizi dello Sportello, l’organizzazione del progetto di alfabetizzazione di rete, il progetto FA.RE e la realizzazione di percorsi di formazione comuni, possono assicurare la cornice della tenuta complessiva del nuovo servizio, impegnandosi ad implementare, ciascuno secondo le specificità necessarie, la propria formazione professionale, a garantire la rendicontazione delle attività svolte e la valutazione del servizio. CTI | 19/05/2014 CONVENZIONE 13 Le scuole che sottoscrivono il presente protocollo si impegnano a costituire all’interno del proprio Istituto il GLI a partecipare agli incontri di coordinamento a condividere dati e documentazione delle attività realizzate a contribuire economicamente, se necessario, per lo svolgimento di servizi, attività e diffusione di materiali. Il presente protocollo ha validità triennale. Istituzioni, enti e associazioni territoriali CTRH BARIANO SPORTELLO SCUOLA BARIANO - TREVIGLIO NEUROPSICHIATRIA VERDELLO ROMANO UFFICIO DI PIANO ROMANO TREVIGLIO CENTRO EDA (CPIA) TREVIGLIO CONSULTORIO FAMILIARE ASL TREVIGLIO ROMANO CONSULTORIO “CENTRO PER LA FAMIGLIA” TREVIGLIO CONSULTORIO “PUNTO FAMIGLIA” CARAVAGGIO CENTRO PSICOPEDAGOGICO INTEGRATO ”AGAPE” TREVIGLIO SPORTELLO IMMIGRAZIONE ARCENE CARAVAGGIO ROMANO TREVIGLIO CTI | 19/05/2014 CENTRO INTERCULTURALE TREVIGLIESE (CIT) 14 ISTITUTI STATALI che aderiscono alla rete (I Ciclo) Ambito 6 Romano di Lombardia e Treviglio Dirigenti pro tempore Firme IC Arcene Irma Gipponi (reggente) (Ornella Perego) IC Bariano Anita Benedetti IC Calcio Silvana Gabbini IC Caravaggio Giuseppe Di Sipio IC Casirate Angela A. Rovati IC Cologno al Serio Carol Meddis (reggente) CTI | 19/05/2014 (Gianfrancesco D’Andrea) 15 IC Covo Angela A. Rovati (reggente) IC Fara Gera d'Adda Daniela Grazioli IC Martinengo Anita Benedetti (reggente) IC Mozzanica Irma Gipponi IC Romano di Lombardia “Fermi” Angelo Bettinelli (reggente) IC Romano di Lombardia “Rubini” Angelo Bettinelli IC Spirano Giuseppe Di Sipio (reggente) (Patrizia Giaveri) (Pietro E. Gamba) IC Treviglio “De Amicis” Donatella Finardi IC Treviglio “Grossi” M. Nicoletta Sudati ISTITUTI STATALI che aderiscono alla rete (II Ciclo) IS “Cantoni” Treviglio Benvenuto Cattaneo (reggente) (Simona E. Tomasoni) IS “Don Milani” Romano Gloria Albonetti di Lombardia Is “Galilei” Caravaggio Romana Marchetti IS “Mozzali” Treviglio Gloria Albonetti (reggente) (Maria Chiara Pardi) IS “Oberdan” Treviglio M. Gloria Bertolini IS “Rubini” Romano di Lombardia Carlo M. Coppollillo (reggente) (Gabriella Villa) IS “Weil” Treviglio M. Gloria Bertolini (reggente) (Francesca Zonca) IS “Zenale e Butinone” Treviglio Nadia Baldini (reggente) CTP EdA Treviglio Gloria Albonetti (reggente) (Paola Pellegrini) CTI | 19/05/2014 16 ISTITUTI SECONDARI PROVINCIALI/REGIONALI Silvano Baretti Da acquisire AGROALIMENTARE Caravaggio Emanuela Valietti Consorzio ENFAPI Umberto Palumbo ENAIP - Romano di Lombardia Paola Vezzoli IKAROS - Calcio Lucio Farè Da acquisire ABF - Treviglio/ CastelRozzone Treviglio CTI | 19/05/2014 ALTRI ENTI 17 UDP Romano di Lombardia Antonietta Maffi UDP Treviglio Federico Palla Da acquisire ISTITUTI SCOLASTICI PARITARI “Collegio degli Angeli” Vittoria Giovanna Merlina Treviglio Claudio Ghilardi Da acquisire Maria Rosa Vittoni “Conventino” Genoveffa Scaperrotta Caravaggio Giovanni Amigoni “Don Bosco” Daniele Cucchi Treviglio Giuseppe Pezzoni Da acquisire Emilia Galimberti Angela L. Lattuada Da acquisire “la Sorgente” Genoveffa Scaperrotta Da acquisire Caravaggio Giovanni Amigoni “Maddalena di Canossa” Martinengo Lucia Casanova “Padre Orisio” Martinengo Edoardo Rota “Sacra famiglia di Gesù” Martinengo Edoardo Rota “San Martino” Elena Merzaghi Treviglio Giuseppe Rivoltella “Facchetti” Treviglio Da acquisire Paolo Giuseppe Rossi Da acquisire Michelangelo Moioli Da acquisire Michelangelo Moioli CTI | 19/05/2014 Da acquisire 18 Sommario CTI | 19/05/2014 FINALITÀ........................................................................................................................ 2 RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI ............................................................................................ 3 FIGURE PROFESSIONALI AFFERENTI AI CTI................................................................................. 4 FUNZIONI DEI DOCENTI OPERATORI DEL CTI .......................................................................... 5 DATI DI CONTESTO ........................................................................................................... 6 DATI ISTAT (AL 1° GENNAIO 2013) ................................................................................... 7 POPOLAZIONE SCOLASTICA DEL SISTEMA SCOLASTICO TERRITORIALE ..................................... 7 PROTOCOLLO D’INTESA............................................................................................. 8 AREE DI INTERVENTO ................................................................................................ 9 ALCUNE TIPOLOGIE DI PROGETTI POSSIBILI ...................................................................... 10 FORME DI INTERVENTO ........................................................................................... 10 A LIVELLO DI RETE ................................................................................................... 11 SEDE ...................................................................................................................... 12 GRUPPO DI COORDINAMENTO.................................................................................. 12 COMPITI DEL GRUPPO DI COORDINAMENTO .............................................................. 13 RISORSE PROFESSIONALI PER GARANTIRE IL SERVIZIO ........................................................ 13 PROFILI PROFESSIONALI CHE CONFLUISCONO NEL CTI ................................................ 13 CONVENZIONE ....................................................................................................... 13 ISTITUZIONI, ENTI E ASSOCIAZIONI TERRITORIALI ............................................................... 14 ISTITUTI STATALI CHE ADERISCONO ALLA RETE (I CICLO) ........................................................ 15 ISTITUTI STATALI CHE ADERISCONO ALLA RETE (II CICLO) ....................................................... 16 ISTITUTI SECONDARI PROVINCIALI/REGIONALI ............................................................. 17 ALTRI ENTI ................................................................................................................. 17 ISTITUTI SCOLASTICI PARITARI .................................................................................... 18 19
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